RELAZIONE sugli aspetti commerciali del partenariato orientale

5.6.2012 - (2011/2306(INI))

Commissione per il commercio internazionale
Relatore: Miloslav Ransdorf

Procedura : 2011/2306(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0183/2012

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sugli aspetti commerciali del partenariato orientale

(2011/2306(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visti i negoziati in corso in materia di accordi di associazione tra l'UE e l'Ucraina, la Moldova, la Georgia, l'Armenia e l'Azerbaigian, i quali conterranno elementi commerciali importanti,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 22 gennaio 2007, che ha adottato le direttive negoziali relative all'accordo di associazione tra l'UE e l'Ucraina che prevede una zona di libero scambio globale e approfondita,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 10 maggio 2010, che ha adottato le direttive negoziali relative agli accordi di associazione tra l'UE e l'Armenia e tra l'UE e la Georgia che prevedono una zona di libero scambio globale e approfondita,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 15 giugno 2009, che ha adottato le direttive negoziali relative all'accordo di associazione tra l'UE e la Moldova e viste le ulteriori direttive negoziali dettagliate relative alla zona di libero scambio globale e approfondita, adottate dal Consiglio il 20 giugno 2011,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 10 maggio 2010, che ha adottato le direttive negoziali relative all'accordo di associazione tra l'UE e l'Azerbaigian,

–   visto l'accordo commerciale e di cooperazione stipulato dalla Comunità europea e dall'allora Unione Sovietica nel 1989 e successivamente approvato dalla Bielorussia,

–   vista la dichiarazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 25 maggio 2011 dal titolo "Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento" (COM(2011)0303),

–   visto lo sviluppo della politica europea di vicinato (PEV) dal 2004 in poi, e in particolare le relazioni della Commissione sui progressi compiuti nella sua attuazione,

–   viste le sue raccomandazioni per i negoziati relativi agli accordi di associazione con la Moldova, la Georgia, l'Armenia e l'Azerbaigian,

–   visti i piani d'azione adottati congiuntamente con l'Armenia, l'Azerbaigian, la Georgia e la Moldova, nonché l'agenda di associazione con l'Ucraina,

–   viste le dichiarazioni congiunte del vertice di Praga per il partenariato orientale del 7 maggio 2009 e del vertice di Varsavia per il partenariato orientale del 29-30 settembre 2011,

–   vista la creazione dell'Assemblea parlamentare EURONEST mediante il relativo atto costitutivo del 3 maggio 2011,

–   visto l'articolo 8, del trattato sull'Unione europea e l'articolo 207 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A7-0183/2012),

A. considerando che la conclusione e l'attuazione di accordi di associazione che prevedono zone di libero scambio globali e approfondite (DCFTA) rappresentano un obiettivo prioritario e un'ambizione della nuova politica europea di vicinato nei confronti dei partner orientali;

B.  considerando che quattro dei sei paesi del partenariato orientale sono già membri dell'OMC e che i governi dell'Azerbaigian e della Bielorussia possiedono solo lo status di osservatore;

C. considerando che in seguito ai movimenti rivoluzionari che hanno avuto luogo nel 2011 nel vicinato meridionale dell'UE, conosciuti come la primavera araba, l'interesse dell'UE si è concentrato sui vicini del sud; considerando che i paesi appartenenti al partenariato orientale e le relazioni commerciali dell'UE con i medesimi meritano l'attenzione dell'UE;

D. considerando che la presenza economica della Cina nei paesi del partenariato orientale continua ad aumentare;

E.  considerando che i negoziati con l'Ucraina riguardanti una zona di libero scambio globale ed approfondita si sono conclusi nell'ottobre del 2011; considerando che la DCFTA entrerà in vigore in seguito alla conclusione dell'accordo di associazione tra l'UE e l'Ucraina, attualmente bloccato a motivo del fatto che l'UE non approva gli sviluppi politici interni in Ucraina né il funzionamento del suo sistema giudiziario;

F.  considerando che i negoziati con la Georgia e la Moldova relativi a una zona di libero scambio globale e approfondita sono stati approvati dal Consiglio nel dicembre 2011 e che i primi cicli di negoziati dovrebbero avere luogo nella primavera del 2012;

G.  considerando che nel 2011 l'Armenia ha compiuto progressi significativi verso l'adempimento delle raccomandazioni fondamentali e che i negoziati relativi alla zona di libero scambio globale e approfondita tra l'UE e l'Armenia, avviati nel febbraio 2012, hanno avuto inizio il 6 marzo 2012;

H. considerando che il processo di adesione dell'Azerbaigian all'OMC è in corso dal 1997, ma che i progressi sono stati limitati, il che rappresenta uno degli ostacoli principali all'avvio dei negoziati relativi alla zona di libero scambio globale e approfondita con l'UE;

I.   considerando che la Bielorussia fino a questo momento ha partecipato soltanto in misura limitata alle diverse piattaforme del partenariato orientale; considerando che ciò mette a repentaglio il raggiungimento dell'obiettivo finale del partenariato orientale, ovvero il consolidamento della democrazia, il progresso, la stabilità e la prosperità nel vicinato orientale dell'UE; prende atto delle dinamiche economiche del nuovo spazio economico costituito da Russia, Kazakistan e Bielorussia e incoraggia i suoi membri a svolgere le loro attività commerciali nel rispetto delle norme commerciali riconosciute a livello internazionale, in particolare quelle derivanti dal WTO;

J.   considerando che tutti i partner orientali dell'UE, in quanto stati dell'ex URSS, condividono lo stesso contesto storico e istituzionale e che nel corso della transizione politica e socioeconomica degli ultimi due decenni hanno affrontato sfide simili;

Osservazioni generali

1.  sottolinea che la prospettiva della creazione di una zona di libero scambio globale e approfondita con l'UE costituisce per i paesi partner uno degli incentivi fondamentali a portare avanti le loro riforme; ritiene che la creazione di zone di libero scambio globali e approfondite sia uno degli strumenti più ambiziosi della politica commerciale bilaterale dell'UE per ottenere un ambiente economico stabile, trasparente e prevedibile rispettoso della democrazia, dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto, poiché consente non solo una maggiore integrazione economica mediante uno smantellamento progressivo delle barriere commerciali ma anche una convergenza normativa nei settori che incidono sugli scambi di beni e servizi, in particolare aumentando la protezione degli investimenti, ottimizzando le procedure doganali e frontaliere, riducendo le barriere commerciali tecniche nonché altre barriere non tariffarie al commercio, rafforzando le norme sanitarie e fitosanitarie e migliorando il benessere degli animali, migliorando i quadri giuridici per la concorrenza e gli appalti pubblici e garantendo lo sviluppo sostenibile; sostiene che la creazione di zone di libero scambio globali e approfondite sia essenziale per la lotta alle tendenze al protezionismo a livello globale;

2.  riconosce che le DCFTA forniscono all'UE uno strumento commerciale fondamentale per lo sviluppo delle relazioni economiche a lungo termine con i paesi terzi; riconosce l'impatto delle DCFTA sull'intero funzionamento dei paesi partner commerciali dell'UE, che va ben al di là delle pure questioni commerciali, influenzando anche lo stato della democrazia, lo Stato di diritto e altri standard comuni;

3.  sottolinea che il processo decisionale di valutazione della preparazione dei potenziali partner UE ad accedere ai negoziati commerciali dovrebbe essere libero da pregiudizi politici e dovrebbe dipendere, in misura maggiore, dalla reale capacità del partner commerciale di attuare efficacemente le condizioni della DCFTA;

4.  riconosce il fatto che le DCFTA potrebbero costituire una componente fondamentale di un più ampio accordo politico (accordo di associazione); sottolinea, tuttavia, che nel caso in cui non sia possibile o consigliabile concludere un accordo di associazione con un particolare paese terzo, occorre considerare un adeguato accordo commerciale (ovvero sottoforma di DCFTA) allo scopo di perseguire gli obiettivi economici e commerciali dell'UE;

5.  sottolinea l'importanza del programma globale di potenziamento istituzionale, dello strumento per l'assistenza tecnica e lo scambio di informazioni (TAIEX) e dei programmi di gemellaggio nel fornire aiuti ai partner orientali per l'adempimento delle raccomandazioni fondamentali e per favorire la loro capacità di attuazione;

6.  riconosce che una maggiore integrazione commerciale, con i profondi cambiamenti nelle strutture economiche che comporta, richiede notevoli sforzi a breve e medio termine da parte dei nostri partner orientali; è tuttavia convinto che, nel lungo periodo, i benefici di tale integrazione compenseranno tali sforzi; sottolinea che il sostegno e il coinvolgimento della società civile locale e delle ONG internazionali nella promozione dei benefici a lungo termine rappresentano la chiave del successo dei loro processi di riforma;

7.  è favorevole al rafforzamento della cooperazione tra l'UE e i suoi partner orientali in una serie di settori, in particolare l'industria, le PMI, la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione, la CIP e il turismo;

8.  ritiene che la differenziazione, unita all'attuazione del principio del "more for more" (più per chi si impegna di più) delineato nella suddetta comunicazione congiunta dal titolo "Una risposta nuova a un vicinato in mutamento", rappresenti un passo in avanti nella direzione giusta nell'ambito delle relazioni commerciali con i partner orientali, riconoscendo gli sforzi di coloro che compiono i maggiori progressi e motivando gli altri a incrementare i propri sforzi; ritiene che il commercio dovrebbe agevolare il cambiamento e sottolinea l'importanza delle clausole di condizionalità e della loro conseguente attuazione;

9.  è convinto che l'integrazione economica dei partner orientali con l'UE non può essere ottenuta in modo efficiente senza riforme politiche e sociali, una partecipazione della società civile nel processo decisionale e un'integrazione economica tra i paesi orientali stessi; evidenzia che l'integrazione economica tra questi paesi deve essere aperta, affinché si possa trarre vantaggio dai suoi benefici; si rammarica, a tal proposito, che i conflitti regionali, congelati per molti anni, abbiano danneggiato l'efficacia e lo sviluppo del commercio transfrontaliero e continuino a causare gravi perdite economiche per alcuni dei partner orientali, causandone l'isolamento economico;

10. considera importante che l'UE offra a tutti i partner delle DCFTA le flessibilità che spettano loro conformemente alle norme dell'OMC;

11. evidenzia l'importanza della prevenzione dei conflitti grazie alla coesione economica e sociale;

12. invita la Commissione a concedere, in particolare, flessibilità che promuovano lo sviluppo delle industrie nascenti nei paesi partner della DCFTA;

13. accoglie positivamente la proposta della Commissione contenuta nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020 che propone un aumento del 40% nei finanziamenti per la politica europea di vicinato; enfatizza la sua opinione secondo la quale i partner orientali non possono assumersi da soli l'onere dei costi del ravvicinamento delle legislazioni e delle necessarie riforme istituzionali e strutturali e che il sostegno finanziario dell'UE, il quale dovrebbe integrare i loro propri sforzi di riforma, è inoltre essenziale al successo; a tale proposito, esorta il Consiglio a mantenere i finanziamenti proposti dalla Commissione;

14. sottolinea il ruolo dei parlamenti nazionali dei partner orientali dell'UE nel ravvicinamento della legislazione commerciale all'acquis dell'UE, prerequisito per la conclusione e l'adeguata attuazione delle future DCFTA; a tal proposito, esorta l'Unione europea e i suoi Stati membri a fornire loro maggiore assistenza tecnica e invita specialmente i nuovi Stai membri dell'UE a condividere con loro le competenze e le migliori prassi acquisite nel loro stesso processo di allineamento della legislazione nazionale con l'acquis comunitario in materia di commercio;

15. si compiace dell'adesione dell'Ucraina e della Moldova al trattato che istituisce la Comunità dell'energia, considerando l'importanza cruciale che ciò può rivestire per garantire il raggiungimento degli obiettivi in materia di sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'UE e per contribuire alla sicurezza di detti paesi;

16. accoglie con favore tutti gli sforzi volti a rafforzare il partenariato orientale, in particolare le iniziative faro della Commissione concernenti le PMI, compreso lo strumento per le PMI della PEV, i mercati energetici regionali e l'efficienza energetica;

17. invita la Commissione a sviluppare ulteriormente la strategia dell'UE per il Mar Nero, in quanto rappresenta una componente importante della strategia energetica esterna dell'UE, dato il suo ruolo geostrategico che offre un significativo potenziale in termini di sicurezza dell'approvvigionamento energetico e diversificazione dell'offerta;

18. riconosce l'importanza dell'Assemblea parlamentare EURONEST, in particolare della sua commissione per l’integrazione economica, il ravvicinamento normativo e la convergenza con le politiche dell’Unione europea e della sua commissione per la sicurezza energetica, nelle discussioni sulle questioni commerciali tra i membri del Parlamento europeo e i parlamentari nazionali dei partner orientali dell'UE; auspica che nell'immediato futuro si verifichino le condizioni necessarie per consentire l'adesione del Parlamento bielorusso all'Assemblea parlamentare EURONEST;

19. sottolinea che una DCFTA non è una forma di assistenza ai partner orientali, bensì un accordo commerciale che comporta vantaggi e obblighi reciproci per entrambe le parti; si rammarica che il riesame della PEV non approfondisca il tema di come lo sviluppo di tale politica commerciale potrebbe comportare un rilancio per gli interessi economici dell'UE, apportando sostanziali benefici ai consumatori, alle imprese e ai lavoratori dell'UE; sottolinea che le DCFTA non solo porterebbero vantaggi economici ai partner orientali, ma potrebbero anche accelerare le riforme istituzionali, la modernizzazione e lo sviluppo;

20. prende nota della creazione, il 18 ottobre 2011, di una zona di libero scambio tra la maggioranza dei membri della Comunità di Stati indipendenti, della quale fanno parte i partner orientali dell'UE ad eccezione della Georgia e, per il momento, dell'Azerbaigian; ritiene che la conclusione di accordi di libero scambio con altri paesi non dovrebbe danneggiare le DCFTA che i paesi del partenariato orientale sottoscrivono con l'UE e, a tale proposito, sottolinea che è importante che l'UE rappresenti un'alternativa interessante e redditizia per i partner orientali;

21. insiste sul fatto che la strategia dell'UE verso la Russia dovrebbe tenere debitamente conto dell'influenza russa sui partner orientali; osserva che la Russia ha realizzato un'unione doganale con il Kazakistan e con un partner orientale, la Bielorussia; si rammarica del fatto che la Russia può aver indebolito i negoziati commerciali tra l'UE e numerosi partner orientali, in particolare l'Ucraina, offrendo loro un percorso alternativo basato su soluzioni a breve termine quali minori prezzi del gas; ritiene che tali alternative si dimostreranno controproducenti sul lungo periodo per i partner orientali;

22. insiste sul fatto che il successo delle DCFTA dipenderà in larga parte dal consolidamento istituzionale e da un'adeguata attuazione degli impegni che può essere garantita esclusivamente in un contesto imprenditoriale aperto, trasparente e non corrotto, il che costituisce un prerequisito per l'efficace attuazione delle DCFTA;

23. nota che la prosperità e la stabilità del vicinato orientale dell'UE costituiscono un fortissimo interesse per l'UE e che delle relazioni stabili e prevedibili tra l'UE e i suoi partner orientali aumenteranno senza dubbio il volume degli scambi commerciali in entrambe le direzioni;

24. osserva al contempo che, per la maggior parte dei paesi del partenariato orientale, l'UE rappresenta il principale partner per quanto riguarda le esportazioni;

25. sottolinea che, sebbene abbiano compiuto progressi sufficienti nell'adempimento delle raccomandazioni fondamentali, quali condizioni per l'avvio dei negoziati riguardanti una zona di libero scambio globale ed approfondita, la Georgia e la Moldova devono ancora garantire che il loro impegno nei confronti del processo di riforma sia di lungo termine e che perseguiranno un processo di riforma duraturo durante tutto il corso dei negoziati; enfatizza che entrambi i paesi devono ancora realizzare progressi significativi nella riforma normativa in particolare riguardo gli ostacoli tecnici al commercio, le misure sanitarie e fitosanitarie, i diritti di proprietà intellettuale e le norme sulla concorrenza;

26. esprime preoccupazione riguardo alla capacità istituzionale dei partner orientali in relazione alla vera e propria attuazione di una DCFTA; sottolinea che la conclusione di una DCFTA non garantisce in sé il successo, a meno che essa non sia effettivamente attuata e accompagnata da misure efficaci in materia di concorrenza e di lotta alla corruzione;

27. osserva che la conclusione delle DCFTA implica l'adesione alle norme sul lavoro adottate a livello internazionale; osserva che il rispetto delle norme fondamentali in materia di lavoro approvate dall'Organizzazione internazionale del lavoro costituisce un elemento essenziale del rispetto dei diritti umani;

28. invita ad un approccio ambizioso all'integrazione delle economie dell'UE e dei paesi partner orientali attraverso le DCFTA, che comprenda altri aspetti correlati al commercio libero ed equo; raccomanda che tutte le DCFTA includano un capitolo sullo sviluppo sostenibile vincolante, con disposizioni relative alla protezione ambientale e ai diritti internazionali in materia di lavoro;

Armenia

29. plaude al governo armeno per aver intensificato i suoi sforzi volti ad adempiere alle raccomandazioni fondamentali nel 2011, che hanno portato all'avvio dei negoziati relativi ad una zona di libero scambio globale e approfondita nel febbraio 2012;

30. accoglie con favore l'avvio, nel febbraio 2012, dei negoziati relativi ad una zona di libero scambio globale e approfondita tra l'Armenia e l'UE, e il loro inizio effettivo il 6 marzo 2012; incoraggia l'Armenia a utilizzare il potenziale della DCFTA per rilanciare l'economia del paese, esportare le opportunità e accedere al mercato UE, ad accelerare le riforme necessarie e, in generale, ad adeguare gli standard armeni a un livello europeo; sottolinea che una più stretta integrazione economica con l'UE deve contribuire a rafforzare la stabilità politica e la sicurezza nella regione; auspica una tempestiva conclusione dei negoziati relativi ad una zona di libero scambio globale e approfondita tra l'UE e l'Armenia;

31. accoglie con favore l'avvio dei negoziati relativi a una zona di libero scambio globale ed approfondita, che forniranno opportunità per rafforzare le relazioni economiche tra le due parti; ritiene necessario sostenere riforme volte a creare un ambiente economico stabile e trasparente che attragga investimenti stranieri, incrementi la crescita e crei occupazione;

32. ritiene che la conclusione di una DCFTA stimolerà l'economia armena, incrementando, tra l'altro, la concorrenza;

33. si rammarica che entro i confini chiusi dell'Armenia con l'Azerbaigian e la Turchia si continuino a manifestare le conseguenze del conflitto del Nagorno-Karabakh, lasciando il paese economicamente isolato a causa della scarsità di vie di accesso; sottolinea che l'apertura di questi confini rappresenta, tra l'altro, una condizione importante onde attirare gli investimenti esteri;

34. esprime preoccupazione per gli attuali, stretti legami tra gli ambienti politici e dell'imprenditoria e per i forti ostacoli alle imprese, tra cui un sistema di tassazione non trasparente e una bassa protezione degli investimenti; riconosce la necessità di un quadro istituzionale forte per gli appalti pubblici e la politica di concorrenza, al fine di includere un efficace meccanismo di applicazione;

35. accoglie con favore la decisione dell'Armenia di aderire, nel dicembre 2011, agli accordi sugli appalti pubblici dell'OMC; ritiene che questo passo vada a vantaggio dell'immagine dell'Armenia come partner commerciale affidabile;

36. sottolinea che una DCFTA dovrebbe prevedere un profondo impegno da parte dell'Armenia a riformare le proprie norme per avvicinarsi agli standard dell'UE, insieme a misure efficaci contro la corruzione;

37. raccomanda anche l'inclusione, in una DCFTA, di misure volte a rafforzare l'attuazione delle norme sulla concorrenza, consentendo quindi la partecipazione di investitori e aziende esteri, in particolare nei settori dell'edilizia e dell'energia armeni;

38. esorta l'Armenia ad affrettarsi a osservare le misure sanitarie e fitosanitarie dell'UE che consentirebbero la diversificazione delle esportazioni armene con l'inclusione dei prodotti agricoli;

39. ritiene che l'indebolimento della dipendenza dell'Armenia dal sostegno commerciale e governativo russo in seguito all'apertura delle frontiere armene e al rafforzamento della cooperazione internazionale favorisca la crescita economica del paese; a tale proposito, ritiene che la conclusione di una DCFTA con l'UE risulterebbe particolarmente vantaggiosa;

Azerbaigian

40. riconosce gli sforzi e i risultati dell'Azerbaigian verso un avvicinamento all'acquis dell'UE; a tale proposito, accoglie con favore la recente adozione del nuovo codice doganale e del nuovo codice edilizio;

41. sottolinea che l'adesione dell'Azerbaigian all'OMC costituisce un prerequisito fondamentale per l'apertura dei negoziati relativi ad una zona di libero scambio globale e approfondita e quindi per un'evoluzione delle relazioni commerciali tra l'UE e l'Azerbaigian; prende nota del fatto che la struttura dell'economia azera non dà al suo governo una motivazione forte ai fini dell'adesione all'OMC e di una DCFTA con l'UE; sottolinea tuttavia che i vantaggi di una DCFTA non sono strettamente economici, ma che essa potrebbe anche sviluppare l'economia locale al di là dell'eccessivo affidamento alle esportazioni di energia; esorta pertanto il governo azero ad intensificare i suoi sforzi verso l'adesione all'OMC; a tale proposito, chiede all'UE di fornire all'Azerbaigian l'assistenza necessaria;

42. plaude alla significativa crescita economica registrata dall'Azerbaigian negli ultimi anni; sottolinea, tuttavia, che il settore petrolifero contribuisce al 50% del PIL, al 95% delle esportazioni e al 60% delle entrate di bilancio di questo paese, rendendo l'economia azera vulnerabile alla volatilità dei prezzi del petrolio e a tutti i cambiamenti nella domanda globale; a tale proposito, esorta il governo azero a considerare l'adozione di misure efficaci e coerenti per diversificare l'economia del paese;

43. ricorda il potenziale dell'Azerbaigian per lo sviluppo di una produzione agricola competitiva e raccomanda al governo azero di prendere in considerazione questo settore come potenzialmente importante per la diversificazione della sua economia e delle sue esportazioni nell'UE, soggette alla conformità con i requisiti sanitari e fitosanitari dell'UE, e in altri paesi;

44. chiede al governo azero di impegnarsi apertamente nella lotta alla corruzione e alle disuguaglianze sociali che possono condurre a tensioni sociali, e di migliorare l'accesso ai finanziamenti per le imprese, rendendo quindi l'economia del paese più competitiva e attraente per gli investimenti esteri;

45. sostiene fortemente il passaggio della componente commerciale del futuro accordo di associazione UE-Azerbaigian a una DCFTA, una volta soddisfatte tutte le condizioni;

Bielorussia

46. si rammarica che la Bielorussia, nonostante il suo indiscutibile potenziale, si stia allontanando sempre di più dall'UE in termini di standard politici ed economici generali, nonché di modello economico;

47. sottolinea l'importanza della posizione strategica della Bielorussia come paese di transito dell'energia, in particolare per le forniture di gas naturale all'Unione europea; invita pertanto la Bielorussia a ratificare tempestivamente la carta dell'energia e a provvedere alla sua debita applicazione;

48. ricorda che l'UE è il secondo maggiore partner commerciale della Bielorussia dopo la Russia;

49. sottolinea la necessità di maggiore assistenza da parte dell'UE al fine di migliorare le prestazioni delle strutture amministrative, in particolare la necessità di combattere la corruzione;

50. sottolinea le difficoltà nella valutazione della reale situazione economica in Bielorussia dovute alle statistiche ufficiali che, secondo gli osservatori indipendenti, nascondono la realtà, nella quale presumibilmente il 20% della popolazione bielorussa vive al di sotto della soglia di povertà;

51. prende nota del fatto che l'80% delle imprese è di proprietà pubblica e che lo sviluppo del settore privato è ostacolato da misure discriminatorie e arbitrarie, da modifiche alla legislazione e da imposizioni gravose che costringono il settore privato a operare, in parte, nell'economia sommersa;

52. ricorda che, a causa del clima politico ed economico negativo in Bielorussia, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale hanno interrotto i crediti alla Bielorussia nel 1996 e che l'UE ha adottato la stessa decisione nel 1997; sottolinea che tutto ciò ha dissuaso e continua a dissuadere gli investitori esteri, e che gli investimenti esteri diretti si attestano attualmente solo all'1% del PIL del paese;

53. ritiene che l'UE dovrebbe aiutare a rafforzare la società civile bielorussa, riorientando i fondi dell'UE in tale direzione;

54. è convinto che sia necessario attuare profonde riforme istituzionali e strutturali, al fine di iniziare a costruire un'economia di mercato funzionante, trasparente e aperta;

55. sottolinea che l'adesione del paese all'OMC rappresenta una condizione per l'avvio dei negoziati relativi a qualsiasi tipo di accordo di libero scambio con l'Unione europea; a tale proposito, esorta la Bielorussia a impegnarsi apertamente nel processo di adesione all'OMC; osserva che la Bielorussia, in quanto membro dell'Unione doganale con la Russia e il Kazakistan, potrebbe avvalersi dell'esperienza maturata dalla Russia nel processo di adesione all'OMC;

56. è convinto che l'UE dovrebbe adoperarsi con ogni mezzo per coinvolgere la Bielorussia in un dialogo politico ed economico vero e proprio e fornire incentivi per riforme che sono indispensabili e di estrema importanza per la popolazione Bielorussia; a tale proposito, prende atto delle attuali misure economiche restrittive dell'UE contro la Bielorussia; ritiene che l'UE debba portare avanti le sue misure restrittive mirate, pur continuando a sostenere la società civile e gli imprenditori, con l'obiettivo non solo di migliorare le condizioni economiche ma anche di rafforzare lo Stato di diritto, la trasparenza e la lotta contro la corruzione;

Georgia

57. sottolinea che, secondo la valutazione della Banca mondiale, la Georgia è una delle economie con il processo di riforma più rapido al mondo e che si trova al sedicesimo posto nella graduatoria della Banca mondiale dei paesi ideali per gli affari;

58. prende atto dell'opera di ricostruzione della Georgia dopo la guerra del 2008 e della sua apertura a nuovi mercati;

59. riconosce che il governo georgiano sta tentando di aumentare la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, sottolinea tuttavia che la Georgia continua registrare la più elevata presunta incidenza di software pirata (95%) di qualsiasi altro paese; a tale proposito, esorta il governo georgiano a sviluppare una legislazione per l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, tenendo, tuttavia, in debito conto i diritti umani e la proporzionalità;

60. osserva che la Georgia ha dimostrato una crescita economica e tassi di investimento significativi e sottolinea che la DCFTA costituirebbe un ulteriore fattore per favorire una crescita su larga scala e attirare investimenti esteri;

61. incoraggia la Georgia a perfezionare la sua legislazione, a migliorare l'efficacia delle sue istituzioni e a garantire elevati standard sul controllo della qualità dei suoi prodotti, al fine di soddisfare i requisiti stabiliti dalla Commissione europea;

62. accoglie con favore il nuovo sistema di appalti georgiano che consente di condurre aste elettroniche per tutti i tipi di contratti, indipendentemente dalle loro dimensioni o natura; sottolinea che la Georgia dovrebbe anche essere d'esempio per gli Stati membri dell'Unione europea in questo ambito;

63. esorta la Georgia a garantire che, una volta completati i negoziati relativi a una zona di libero scambio globale e approfondita, solo i prodotti provenienti dalle regioni che riconoscono formalmente la loro adesione allo stato georgiano possano beneficiare di preferenze commerciali;

Moldova

64. riconosce con soddisfazione che la Moldova, nonostante la fragilità della sua economia, negli ultimi anni ha assistito a un notevole processo di riforma e ha migliorato in modo significativo le sue prestazioni economiche; a tale proposito, evidenzia l'importanza vitale degli aiuti finanziari forniti dal Fondo monetario internazionale e dell'assistenza macrofinanziaria fornita dall'UE;

65. ritiene che la futura DCFTA dovrebbe applicarsi a tutto il territorio della Moldova che riconosce formalmente la sua adesione allo Stato moldovo;

66. prende nota che, per il momento, la maggior parte delle esportazioni moldave derivano dall'agricoltura e, quindi, devono affrontare la forte concorrenza e i requisiti rigorosi del mercato dell'UE; ritiene che una DCFTA dovrebbe favorire la diversificazione delle esportazioni moldave e rendere il paese più competitivo e dovrebbe permettere alla Moldova di attirare investimenti stranieri al fine di porre termine alla sua dipendenza dalle rimesse ed effettuare la transizione verso un'economia di mercato competitiva nelle esportazioni;

67. sottolinea l'importanza di portare avanti l'allineamento della Moldova all'UE per quanto riguarda le infrastrutture e i sistemi di regolamentazione tecnica, la standardizzazione, la valutazione della conformità, la sperimentazione, la vigilanza del mercato e la metrologia;

68. sottolinea che sono ancora necessari progressi significativi nel campo dei servizi e della protezione degli investimenti;

69. esorta le autorità dell'UE a impegnarsi maggiormente per giungere ad una soluzione pacifica ai problemi della reintegrazione territoriale della Moldova;

Ucraina

70. accoglie positivamente la conclusione della DCFTA tra l'UE e l'Ucraina, primo accordo di libero scambio tra l'UE e un partner orientale; ritiene che questo accordo innovativo e l'esperienza acquisita durante i relativi negoziati saranno senza dubbio d'esempio per i futuri negoziati relativi ad una zona di libero scambio globale e approfondita;

71. sottolinea che l'Ucraina rappresenta il più grande partner orientale dell'UE e che la DCFTA apre un nuovo mercato di 46 milioni di consumatori per l'UE; ritiene che per l'UE i vantaggi maggiori dell'attuazione della DCFTA deriveranno da un regime di scambi commerciali e investimenti più stabile e prevedibile in Ucraina;

72. accoglie con favore gli sforzi delle autorità ucraine volti al superamento delle disuguaglianze sociali e geografiche, in particolare tra la capitale e le regioni;

73. si rammarica del ritardo nella firma dell'accordo di associazione, condizione necessaria per l'entrata in vigore della DCFTA; auspica che tali ostacoli alla firma possano presto essere superati;

74. prende atto del fatto che la Commissione ha escluso la possibilità di un'applicazione provvisoria della DCFTA prima della conclusione dell'Accordo di associazione e del consenso del Parlamento europeo; sottolinea che l'applicazione sia dell'Accordo di associazione che della DCFTA comporterà riforme strutturali e politiche e, pertanto, auspica una rapida attuazione di entrambi;

75. riconosce che, in relazione all'integrazione nelle strutture europee, l'Ucraina ha compiuto alcuni progressi, ha cominciato ad adattare il proprio sistema giuridico alle norme europee e internazionali e ha inoltre compiuto notevoli progressi per quanto riguarda l'adozione degli standard e delle norme dell'OCSE; osserva, tuttavia, che il clima imprenditoriale in Ucraina si classifica tuttora al 152esimo posto della classifica "Doing Business" della Banca Mondiale, con un peggioramento dei problemi relativi alle transazioni commerciali transfrontaliere;

76. sottolinea che il successo dell'attuazione della DCFTA dipenderà in larga misura dalla volontà politica e dalla capacità amministrativa di attuare tutte le sue disposizioni in modo tempestivo e accurato; considera questa come una sfida importante per l'Ucraina che ha avuto esperienze contrastanti in materia di riforme dell'economia e dello Stato e che continua a incontrare difficoltà nell'adempimento di tutti gli impegni inerenti al processo di adesione all'OMC e degli impegni nei confronti della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale;

77. ribadisce che le riforme economiche, politiche e istituzionali fondamentali, insieme ad una partecipazione ampia e permanente delle organizzazioni e delle reti della società civile, devono essere accelerate e condotte in modo più completo e coerente, al fine di poter garantire un'attuazione adeguata della DCFTA e i benefici da essa derivanti; invita, in particolare, a continuare le riforme economiche nei settori dell'agricoltura, dell'energia e dei trasporti;

78. esprime preoccupazione per i segnali negativi relativi al contesto imprenditoriale e di investimenti dovuti a varie carenze istituzionali e sistemiche quali barriere all'accesso al mercato, permessi amministrativi, un numero eccessivo di ispezioni amministrative, sistemi di tassazione e doganali poco trasparenti e un'amministrazione inadeguata, un sistema giuridico instabile e poco trasparente e il suo funzionamento inadeguato, un'amministrazione pubblica e un potere giudiziario deboli e corrotti, una debole attuazione dei contratti e una tutela insufficiente dei diritti di proprietà, il sottosviluppo e la monopolizzazione delle infrastrutture; esorta il governo ucraino ad accelerare il processo di riforma al fine di eliminare i suddetti ostacoli al commercio e agli affari liberi ed equi;

79. invita il governo ucraino a rispondere più efficacemente alle preoccupazioni del settore imprenditoriale, in particolare per quanto riguarda l'accesso al credito e alla terra, i mutui, i crediti preferenziali per lo sviluppo delle piccole imprese agricole, un sistema di esazione delle imposte semplificato e più trasparente, il rimborso dell'imposta sul valore aggiunto agli esportatori, lo sdoganamento e le procedure di autorizzazione delle importazioni, la promozione del settore delle PMI, il miglioramento dell'applicazione della legislazione in materia di tutela dei beni materiali e della proprietà intellettuale, poiché tutti questi fattori hanno un impatto immediato e diretto sulla quantità e la qualità delle relazioni commerciali con l'UE e sull'afflusso di investimenti esteri diretti in Ucraina;

80. chiede all'Ucraina di adattare la propria legislazione interna, al fine di favorire un transito libero e costante di gas verso gli Stati membri dell'UE; osserva che tale processo dovrebbe includere la ristrutturazione del settore del gas e la definizione di una regolamentazione equa in materia di infrastrutture per l'energia al fine di garantire pari condizioni tra i fornitori stranieri, i clienti stranieri e la domanda locale di energia; auspica una maggiore cooperazione tra l'UE e l'Ucraina nel settore dell'energia, l'integrazione del settore ucraino dell'energia nella sfera dell'energia europea e l'avvio di progetti congiunti di modernizzazione e sviluppo nella sfera delle infrastrutture per l'energia; invita il governo ad attuare il terzo pacchetto energetico;

81. auspica che l'Ucraina trovi la volontà politica e il coraggio sufficienti a creare condizioni politiche e normative che consentano la completa e tempestiva attuazione della DCFTA, che rappresenterebbe un notevole beneficio per la popolazione;

82. invita le autorità dell'UE a fornire maggiori sostegni per il miglioramento delle prestazioni delle strutture amministrative ucraine e per la promozione degli standard europei nel campo della governance;

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83. esorta il Consiglio, la Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna a tenere debitamente conto delle suddette considerazioni e raccomandazioni durante i negoziati e l'attuazione degli aspetti commerciali degli accordi di associazione con l'Armenia, l'Azerbaigian, la Georgia, la Moldova, e l'Ucraina e nell'ambito dello sviluppo delle relazioni commerciali tra l'UE e la Bielorussia;

84. esorta la Commissione ad informare in modo dettagliato e regolare il Parlamento europeo sui progressi dei negoziati e, in seguito alla sua entrata in vigore, sui progressi relativi all'attuazione di ciascuna DCFTA;

85. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Servizio europeo per l'azione esterna, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e ai paesi del partenariato orientale.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

30.5.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

William (The Earl of) Dartmouth, Laima Liucija Andrikienė, Maria Badia i Cutchet, Daniel Caspary, María Auxiliadora Correa Zamora, Christofer Fjellner, Yannick Jadot, Metin Kazak, Franziska Keller, Vital Moreira, Niccolò Rinaldi, Helmut Scholz, Robert Sturdy, Gianluca Susta, Iuliu Winkler, Jan Zahradil, Paweł Zalewski

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Josefa Andrés Barea, George Sabin Cutaş, Silvana Koch-Mehrin, Elisabeth Köstinger, Emma McClarkin, Miloslav Ransdorf, Tokia Saïfi, Jarosław Leszek Wałęsa, Pablo Zalba Bidegain

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Zuzana Roithová