RELAZIONE sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
26.6.2012 - (2012/2016(BUD)
Commissione per i bilanci
Relatore: Giovanni La Via
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- ALLEGATO: TRILOGO DI BILANCIO DEL 26 MARZO 2012 – PROGETTO DI CONCLUSIONI "Date per la procedura di bilancio e modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione nel 2012"
- PARERE della commissione per gli affari esteri
- PARERE della commissione per lo sviluppo
- PARERE della commissione per il commercio internazionale
- PARERE della commissione per il controllo dei bilanci
- PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali
- PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
- PARERE della commissione per lo sviluppo regionale
- PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
- PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
- PARERE della commissione per gli affari costituzionali
- PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere
- ALLEGATO: LETTERA DELLA COMMISSIONE PER LA PESCA
- ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
Il Parlamento europeo,
– visto il progetto di bilancio per l'esercizio 2013 adottato dalla Commissione il 25 aprile 2012 (SEC(2012)270),
– visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (AII),
– visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la sua risoluzione del 14 marzo 2012 sugli orientamenti generali per la preparazione del bilancio 2013[1],
– viste le conclusioni del Consiglio del 21 febbraio 2012 sugli orientamenti per il bilancio 2013,
– visto il titolo II, capitolo 7, del suo regolamento,
– viste le conclusioni della riunione interistituzionale sui pagamenti del 30 maggio 2012,
– vista la lettera della commissione per la pesca,
– visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri della commissione per gli affari esteri, della commissione per lo sviluppo, della commissione per il commercio internazionale, della commissione per il controllo dei bilanci, della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per lo sviluppo regionale, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della commissione per gli affari costituzionali e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A7-0215/2012),
Progetto di bilancio 2013 – valutazione generale
1. ricorda che nella sua risoluzione del 14 marzo 2012 il Parlamento ha posto la promozione della crescita e la creazione di posti di lavoro al centro delle sue priorità, in linea con la strategia Europa 2020, chiedendo in particolare la concentrazione delle risorse sulle politiche e sui programmi che si sono dimostrati utili per conseguire tali obiettivi, segnatamente a sostegno delle PMI e dei giovani; si compiace del fatto che il progetto di bilancio della Commissione per il 2013 va nella stessa direzione per quanto riguarda l'individuazione delle priorità da rafforzare;
2. prende atto dei persistenti vincoli economici e di bilancio a livello nazionale, come pure della necessità di risanamento dei bilanci; ribadisce tuttavia la propria convinzione che il bilancio dell'Unione europea costituisca uno strumento di investimento e di solidarietà comune ed efficace, che è particolarmente necessario nel momento attuale per promuovere la crescita economica, la competitività e la creazione di posti di lavoro nei 27 Stati membri; sottolinea che, nonostante il suo volume limitato, che non supera il 2% della spesa pubblica totale nell'Unione, il bilancio dell'Unione europea ha avuto un reale impatto economico ed in tal modo è finora riuscito a integrare efficacemente le politiche di ripresa degli Stati membri;
3. intende pertanto difendere fermamente un adeguato livello di risorse per il bilancio del prossimo esercizio, quale definito nel progetto di bilancio, e opporsi a qualsiasi tentativo di ridurre le risorse in particolare per le politiche a favore della crescita e dell'occupazione; ritiene che il bilancio dell'Unione europea, che non può registrare disavanzi, non dovrebbe essere pregiudicato da politiche economiche fallimentari a livello nazionale; constata che nel 2012 molti Stati membri stanno aumentando il volume dei loro bilanci nazionali;
4. è convinto che, in particolare in un periodo di crisi, la responsabilità finanziaria rivesta la massima importanza; ritiene pertanto che le risorse debbano essere concentrate sui settori in cui il bilancio dell'Unione europea può apportare un valore aggiunto, e potrebbero invece essere ridotte nei settori in cui si registrano ritardi ingiustificati e un basso tasso di assorbimento, al fine di realizzare risparmi sulle linee in cui si sono verificati problemi di attuazione; è del parere che si possano ottenere risparmi reali individuando le sovrapposizioni e le inefficienze nelle linee di bilancio; intende individuare, sulla base di tali elementi, assieme alle sue commissioni specializzate, le priorità positive e negative per il 2013; chiede alla Commissione, a tal fine, di fornire regolarmente ai due rami dell'autorità di bilancio informazioni tempestive e complete sull'esecuzione – sulla base degli indicatori relativi agli obiettivi prestazionali – dei vari programmi e iniziative, e di valutarli in relazione agli impegni politici dell'Unione europea;
5. osserva che il progetto di bilancio dell'Unione europea per il 2013 proposto dalla Commissione ammonta a 150 931,7 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno (SI) (che rappresenta un aumento del 2% rispetto al bilancio 2012) e a 137 924,4 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento (SP) (che rappresenta un aumento del 6,8% rispetto al bilancio 2012); rileva che tali importi rappresentano rispettivamente l'1,13% e l'1,03% delle previsioni dell'Unione europea relative al reddito nazionale lordo per il 2013; ricorda che il quadro finanziario pluriennale (QFP) fissa i massimali a 152 502 milioni di EUR per gli SI e a 143 911 milioni di EUR per gli SP, a prezzi correnti; rileva la continua discrepanza tra i livelli degli stanziamenti d'impegno e di pagamento che si tradurrà in un ulteriore incremento degli impegni pregressi (RAL);
6. rileva che la Commissione, al termine del periodo di programmazione, sta ponendo l'accento sul versante dei pagamenti, con l'intento di trovare una soluzione al crescente livello dei RAL; pur condividendo tale impostazione, è particolarmente preoccupato per la proposta di congelare gli stanziamenti d'impegno al livello del tasso d'inflazione stimato per il prossimo anno; sottolinea l'importanza degli impegni per determinare le priorità politiche e, in tal modo, garantire che siano realizzati gli investimenti necessari per promuovere la crescita e l'occupazione; intende analizzare attentamente se tale livello di impegni consentirà una corretta attuazione delle politiche cruciali dell'Unione europea; ritiene che, sebbene il congelamento degli stanziamenti d'impegno possa essere presentato dalla Commissione e dagli Stati membri come una soluzione parziale al problema dei RAL, esso non può essere considerato come una strategia accettabile per tenere sotto controllo il livello dei RAL;
7. ritiene che la proposta di aumentare gli SP del 6,8% rispetto al 2012 costituisca una prima risposta alla richiesta del Parlamento di un bilancio responsabile e realistico; osserva che gli aumenti dei pagamenti sono concentrati nei settori della competitività e della coesione, a causa del più elevato livello di richieste di pagamento attese connesse ai progetti in corso in questi settori; appoggia pienamente tale aumento, che deriva non solo da impegni pregressi che devono essere rispettati, ma anche dall'effettiva attuazione di programmi che dovrebbero raggiungere la velocità di crociera entro l'ultimo anno dell'attuale QFP; invita la Commissione a verificare con gli Stati membri che la stima delle loro richieste relative agli aumenti dei pagamenti sia esatta e realistica;
8. rimane tuttavia scettico sulla questione se il livello proposto per gli stanziamenti di pagamento nel 2013 sarà sufficiente per coprire i reali fabbisogni nel prossimo anno, in particolare nelle rubriche 1b e 2; intende seguire con attenzione la situazione dei pagamenti nel corso del 2012, con particolare attenzione a tutte le proposte riguardanti gli storni e le riassegnazioni; segnala inoltre che l'insufficiente livello dei pagamenti per il 2012, unitamente al livello proposto dalla Commissione per il 2013, potrebbe non essere sufficiente a onorare le richieste inoltrate alla Commissione, e potrebbe quindi comportare il rischio di disimpegni per miliardi di EUR nell'ambito della sola politica di coesione; sottolinea che la proposta attuale porterebbe il livello complessivo dei pagamenti per il periodo 2007-2013 a 859,4 miliardi di EUR, vale a dire circa 66 miliardi di EUR in meno rispetto ai massimali fissati per il QFP;
9. ricorda che già nel 2011 un numero significativo di richieste di pagamento legittime, in particolare nel settore della politica di coesione, non hanno potuto essere liquidate dalla Commissione; osserva che tali richieste dovranno essere coperte a titolo del bilancio 2012, che soffre già di una carenza di fondi a causa di un limitato aumento degli stanziamenti di pagamento dovuto alla posizione adottata dal Consiglio durante l'intera procedura di bilancio per lo scorso esercizio; invita pertanto la Commissione a presentare quanto prima un progetto di bilancio rettificativo, al fine di porre rimedio a questa situazione, e ad evitare di riportare i pagamenti per il 2012 all'esercizio successivo, in quanto ciò renderebbe insostenibile il livello di pagamenti nel 2013; invita inoltre la Commissione e il Consiglio a lavorare in modo costruttivo, insieme al Parlamento, per evitare il ripetersi di questa situazione nei cicli di bilancio futuri, aumentando la precisione delle previsioni e approvando previsioni di bilancio realistiche;
10. deplora la riluttanza della Presidenza del Consiglio a partecipare alla riunione politica interistituzionale sui pagamenti proposta dal Parlamento per dare un seguito alla conciliazione di bilancio dello scorso anno; considera tale comportamento come un tentativo irresponsabile di ignorare il problema della mancanza di pagamenti e la questione dei RAL; considera tale riunione come la sede ideale in cui i due rami dell'autorità di bilancio possono trovare un'intesa comune, prima della definizione delle rispettive posizioni sul progetto di bilancio, sui dati disponibili sull'esecuzione e la capacità di assorbimento e stimare correttamente i fabbisogni di pagamenti per il 2012 e il 2013; ricorda che gli stanziamenti di pagamento proposti dalla Commissione nel suo progetto di bilancio si basano sulle stime degli stessi Stati membri; è quindi fermamente convinto che i dubbi e i ripensamenti, quali quelli espressi da alcune delegazioni del Consiglio, sulle cifre e i calcoli della Commissione debbano essere comunicati, esaminati e chiariti quanto prima, onde evitare che costituiscano un ostacolo al raggiungimento di un accordo in sede di conciliazione quest'anno;
11. evidenzia che, stando ai recenti dati presentati dalla Commissione alla riunione interistituzionale sui pagamenti del 30 maggio 2012, eventuali riduzioni del livello degli stanziamenti di pagamento al di sotto del livello proposto della Commissione comporterebbero un ulteriore aumento dei RAL che, alla fine del 2011, avevano già raggiunto il livello senza precedenti di 207 miliardi di EUR; rinnova pertanto il suo invito al Consiglio ad agire in modo responsabile e ad astenersi dall'apportare tagli artificiali, decidendo sul livello complessivo dei pagamenti a priori senza tener conto della valutazione dei reali fabbisogni per il conseguimento degli obiettivi e degli impegni concordati dall'Unione europea; chiede al Consiglio, qualora tale situazione si dovesse presentare, di individuare e giustificare quali programmi o progetti dell'Unione europea dovrebbero essere ritardati o completamente abbandonati;
12. constata che, secondo le stime della Commissione, il 43,7% del PB 2013 (vale a dire 64,5 miliardi di EUR) è destinato agli obiettivi della strategia Europa 2020, un importo che rappresenta un aumento dello 0,2% rispetto al bilancio 2012 quale adottato; apprezza il fatto che, per la prima volta, le linee di bilancio e i programmi che contribuiscono a tali obiettivi sono chiaramente identificabili nel progetto di bilancio;
13. prende atto del margine complessivo di 2,4 miliardi di EUR in SI nel PB 2013 ed è determinato a utilizzarlo pienamente – e a ricorrere anche agli altri meccanismi di flessibilità previsti dall'AII – ogniqualvolta ciò risulti necessario per finanziare gli obiettivi e le priorità derivanti da impegni politici e decisioni comuni, segnatamente quelli della strategia Europa 2020;
14. rileva che, a parte le spese amministrative, nel progetto di bilancio non sono stati iscritti stanziamenti per l'adesione della Croazia nel luglio 2013; si attende che la revisione del QFP, prevista al punto 29 dell'AII, sia approvata in tempi rapidi e chiede alla Commissione di presentare la sua proposta per i relativi stanziamenti addizionali, mediante un bilancio rettificativo, non appena l'Atto di adesione sarà stato ratificato da tutti gli Stati membri; ricorda che gli eventuali nuovi fabbisogni di finanziamento devono essere finanziati con risorse supplementari e non tramite riassegnazioni di stanziamenti nella seconda metà del 2013;
15. ricorda che il bilancio annuale 2013 sarà l'ultimo bilancio dell'attuale quadro finanziario pluriennale, ma ribadisce che i massimali del QFP per il 2013, conformemente all'AII del 17 maggio 2006, continueranno a costituire il riferimento almeno per i massimali del quadro finanziario 2014 qualora non venga concluso un accordo, in conformità del punto 30 dell'AII del 17 maggio 2006;
Rubrica 1a
16. prende atto della proposta della Commissione di aumentare gli stanziamenti all'interno di questa rubrica del 4,1% (a 16 032 milioni di EUR) rispetto al bilancio 2012; osserva che la proposta di un livello di SI al di sotto delle possibilità della programmazione finanziaria (per i programmi TEN-T, IET e Progress) lascia un margine più consistente di 90,9 milioni di EUR rispetto ai 47,7 milioni di EUR previsti nella programmazione finanziaria; rileva con soddisfazione che gli aumenti più importanti degli SI sono concentrati nella rubrica 1a, che include gran parte delle politiche e dei programmi che favoriscono la crescita, la competitività e l'occupazione, e che essi rispecchiano le priorità individuate dal Parlamento per il 2013;
17. accoglie con favore in particolare gli aumenti relativi al Settimo programma quadro di ricerca-CE (7° PQ-CE) (+6,1%) e ai programmi CIP (+7,3%) e TEN-T (+6,4%), che figurano tra i principali strumenti per il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020; si rammarica, tuttavia, che visti gli importi proposti dalla Commissione, due programmi faro quali il 7° PQ e TEN-T disporranno di fatto di un importo di SI inferiore a quanto previsto dalle rispettive basi giuridiche (-258,8 milioni di EUR per il 7° PQ e -122,5 milioni di EUR per TEN-T) nell'ultimo anno dell'attuale QFP; esprime altresì rammarico per il fatto che la proposta della Commissione non prevede la piena attuazione del programma Energia intelligente per l'Europa;
18. ritiene che il sostanziale aumento dei pagamenti del 17,8% (a 13 552 milioni di EUR) rispetto al bilancio 2012 rappresenti una stima realistica dei pagamenti necessari nell'ambito di questa rubrica, in particolare per coprire le richieste di pagamento del prossimo anno relative a progetti di ricerca derivanti dagli obblighi contrattuali dell'Unione; ritiene che il livello dei pagamenti proposto dalla Commissione corrisponda al livello minimo necessario nella rubrica 1a;
19. prende atto della logica seguita dalla Commissione nel proporre riduzioni rispetto alla programmazione finanziaria, che ha permesso, secondo la Commissione, di individuare possibili risparmi all'interno delle linee che registrano una sottoesecuzione relative, tra l'altro, ai programmi 7° PQ, TEN-T, Marco Polo, Progress, programma statistico, Dogane e Fiscalis; è determinato ad analizzare attentamente i risultati conseguiti da ciascuno di tali programmi per verificare l'opportunità dei tagli proposti ed escludere ripercussioni negative sui programmi in questione;
20. ricorda la dichiarazione comune del 1° dicembre 2011 sul finanziamento aggiuntivo del progetto ITER nel 2012 e 2013, in cui il Parlamento, il Consiglio e la Commissione hanno altresì convenuto di rendere disponibili 360 milioni di EUR in SI nella procedura di bilancio 2013 "sfruttando appieno le disposizioni stabilite nel regolamento finanziario e nell'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 ed escludendo ulteriori revisioni del QFP legate a ITER"; è preoccupato per il fatto che la Commissione propone di finanziare questo importo aggiuntivo solamente mediante riassegnazioni dalle linee del 7° PQ, in contrasto con la posizione sostenuta dal Parlamento da tempo sulla questione; tiene pienamente conto dell'affermazione della Commissione secondo cui tale importo deriva dai risparmi ottenuti grazie ai risultati del 7° PQ e secondo cui questi tagli alle linee amministrative non pregiudicheranno il funzionamento del programma; intende esaminare in modo approfondito tale affermazione e prendere in considerazione altri strumenti previsti dall'AII e dal regolamento finanziario a tal fine;
21. sottolinea la necessità di un organico adeguato per l'impresa comune europea per ITER (Fusion for Energy - F4E), al fine di consentire una gestione attenta e una corretta attuazione del contributo dell'Unione europea al progetto ITER; esprime preoccupazione per l'attuale organico proposto dalla Commissione;
22. riconosce il ruolo fondamentale svolto dalle piccole e medie imprese quali fattori trainanti dell'economia dell'Unione europea e creatrici dell'85% dei posti di lavoro negli ultimi dieci anni; ricorda le difficoltà tradizionalmente incontrate dalle PMI nell'accesso ai mercati dei capitali per finanziare i progetti di ricerca e di innovazione, difficoltà aggravate dall'attuale crisi finanziaria; è fermamente convinto che il bilancio dell'UE dovrebbe contribuire a superare questa carenza del mercato, facilitando l'accesso al credito e al finanziamento azionario per le PMI innovative, e si compiace della recente proposta della Commissione di creare una sezione speciale per le PMI nel quadro del meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (RSFF) esistente; appoggia inoltre il proposto aumento (di 14,7 milioni di EUR) degli strumenti finanziari nell'ambito del programma CIP-EIP, in linea con i risultati positivi finora realizzati e con la crescente domanda da parte delle PMI;
23. deplora profondamente il fatto che, in un periodo di crisi economica e soprattutto di elevata disoccupazione giovanile, gli stanziamenti per il programma Progress sono stati ridotti di 5,3 milioni di EUR rispetto alla programmazione finanziaria e di fatto ripristinati al livello del 2012, nonostante i buoni risultati conseguiti dal programma finora, incluse le sue componenti dedicate all'uguaglianza di genere e alla lotta contro la discriminazione; ribadisce la propria convinzione che i programmi sociali dell'Unione europea contribuiscano al conseguimento degli obiettivi occupazionali della strategia Europa 2020; deplora che nemmeno nell'ultimo anno dell'attuale QFP la Commissione abbia colto l'opportunità di destinare a questo programma i 60 milioni di EUR riassegnati a favore dello strumento di microfinanziamento Progress, in base all'impegno assunto nel 2010;
24. si compiace della decisione della Commissione di includere nel PB, per il terzo anno consecutivo, stanziamenti di pagamento (50 milioni di EUR) per il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG); sottolinea che tale decisione non solo conferisce maggiore visibilità al Fondo, ma consente altresì di evitare storni da altre linee di bilancio che perseguono finalità e soddisfano esigenze diverse; sottolinea inoltre la necessità di un'ulteriore semplificazione delle modalità pratiche della procedura di mobilitazione del fondo, in particolare nel contesto dei negoziati in corso sul nuovo regolamento FEG;
25. si rammarica che il contributo all'iniziativa faro "Gioventù in movimento" sia leggermente ridotto rispetto allo scorso anno; evidenzia a tale riguardo il valore aggiunto dei programmi per l'apprendimento permanente, Erasmus ed Erasmus Mundus che, pur con una dotazione finanziaria modesta, hanno un grande ritorno in termini di efficacia di attuazione e di immagine positiva dall'Unione di fronte ai suoi cittadini; ricorda che in molti Stati membri i giovani stanno subendo le gravi conseguenze della crisi economica e finanziaria e che, in questo contesto, l'adeguato finanziamento e gli aiuti mirati al sistema di istruzione e alla mobilità nonché ai programmi per l'apprendimento permanente sono importanti per modernizzare i sistemi di istruzione e formazione e innalzare il livello delle competenze, la mobilità e l'adattabilità dei giovani, contribuendo in tal modo a un'Europa innovativa, intelligente, inclusiva e basata sulle conoscenze; a tale scopo sostiene fermamente la promozione delle pari opportunità affinché tutti i giovani, a prescindere dalla loro formazione, possano trarre vantaggio dai diversi programmi e dalle diverse politiche dell'Unione per i giovani; si oppone pertanto alla proposta riduzione di 10,2 milioni di EUR rispetto al bilancio 2012 per il programma per l'apprendimento permanente e, in linea con la posizione definita nel quadro delle procedure di bilancio degli anni scorsi e con gli eccellenti tassi di rendimento di questo programma, intende aumentare gli stanziamenti d'impegno alla linea di bilancio corrispondente;
26. sottolinea che il programma TEN-T, attraverso l'investimento in infrastrutture dall'elevato valore aggiunto europeo, deve svolgere un ruolo centrale per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020; ritiene che questo programma sia fondamentale per stimolare la competitività dell'UE nel suo complesso, creando le infrastrutture mancanti ed eliminando le strozzature nel mercato interno; sottolinea che i progetti infrastrutturali contribuiscono anche direttamente alla crescita, stimolando l'occupazione durante la fase di costruzione; sottolinea il ruolo del programma TEN-T nel conseguire gli obiettivi di adeguamento ai cambiamenti climatici, garantendo la futura sostenibilità delle reti di trasporto dell'UE; accoglie con favore l'aumento proposto dalla Commissione di circa 85 milioni di EUR rispetto al bilancio 2012, ma chiede ulteriori chiarimenti sulla proposta di riduzione di 118 milioni di EUR rispetto alla programmazione finanziaria; ricorda che il programma TEN-T principale è stato interamente eseguito nel 2011 e sottolinea che la valutazione finale delle modalità di attuazione e di pagamento degli impegni in relazione a progetti nel quadro finanziario 2007-2013 può essere effettuata solo nel 2017;
27. ritiene che il programma di sostegno per l'ulteriore sviluppo di una politica marittima integrata debba ricevere risorse adeguate per il 2013; sottolinea il proprio disappunto per l'assenza di una linea di bilancio dedicata al turismo e deplora la costante riduzione degli stanziamenti di bilancio destinati alla sicurezza stradale;
28. sottolinea che c'è urgente necessità di soluzioni innovative per mobilitare una quota maggiore di fondi pubblici o privati e per ampliare la gamma degli strumenti finanziari disponibili per i progetti infrastrutturali; appoggia pienamente la fase pilota dell'iniziativa relativa ai prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti, che consentono di incrementare la capacità di investimento nell'ambito dei trasporti, dell'energia e delle reti per l'informazione e la comunicazione nell'Unione europea; valuta positivamente l'iscrizione nel progetto di bilancio di stanziamenti per la fase pilota dell'iniziativa, anche se detti stanziamenti sono di fatto riassegnati all'interno delle pertinenti linee di bilancio (CIP – TEN-T – TEN -E), come stabilito dall'autorità legislativa;
29. deplora profondamente che la Commissione abbia proposto di ridurre le dotazioni per le autorità europee di vigilanza, rispetto a quanto era previsto inizialmente nella programmazione finanziaria, in contrasto con le ripetute richieste del Parlamento europeo di finanziarle adeguatamente; ritiene che l'attuale livello degli stanziamenti sia insufficiente per consentire a tali agenzie di svolgere le proprie funzioni in modo efficiente, in particolare l'assunzione di esperti altamente qualificati; ritiene che i compiti supplementari conferiti alle autorità europee di vigilanza debbano essere accompagnati da una valutazione dei costi; esprime pertanto la ferma intenzione di ripristinare gli stanziamenti quanto meno al livello del 2012 per l'Autorità bancaria europea (ABE) e l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA), nonché di rafforzare l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) in considerazione dei nuovi compiti che le sono stati assegnati;
Rubrica 1b
30. osserva che il PB 2013 prevede un aumento degli SI del 3,3% (a 54 498 milioni di EUR) rispetto al bilancio 2012, di cui 42 144 milioni di EUR sono destinati ai Fondi strutturali (FESR e FSE) e 12 354 milioni di EUR al Fondo di coesione; sottolinea che la riduzione del livello degli impegni per l'assistenza tecnica nel PB, rispetto a quanto inizialmente previsto nella programmazione finanziaria, ha comportato un aumento del margine di 25 milioni di EUR rispetto alla previsione iniziale di 0,4 milioni di EUR;
31. deplora i tagli proposti all'assistenza tecnica per le strategie macroregionali; ribadisce la necessità di un'assistenza tecnica e amministrativa continua per l'attuazione delle strategie e per rendere disponibile del capitale per nuovi progetti, come indicato dall'elevato tasso di esecuzione nel 2011;
32. sottolinea che la politica di coesione ha da tempo dimostrato il suo valore aggiunto come strumento necessario, in materia di investimenti, per generare efficacemente crescita e posti di lavoro soddisfacendo accuratamente il fabbisogno di investimenti delle regioni, contribuendo così non soltanto alla riduzione delle disparità fra le regioni, ma anche alla ripresa economica e allo sviluppo dell'Unione nel suo insieme; ritiene inoltre che i Fondi strutturali costituiscano uno strumento cruciale, in considerazione sia della loro dimensione finanziaria che degli obiettivi perseguiti, per accelerare la ripresa economica nell'Unione europea e per conseguire gli obiettivi di crescita e di occupazione definiti dalla strategia Europa 2020; accoglie pertanto con favore l'iniziativa della Commissione di riprogrammare, ove possibile, 82 miliardi di EUR non assegnati a titolo dei Fondi strutturali in alcuni Stati membri a favore delle PMI e dell'occupazione giovanile, in linea con le priorità del Parlamento per il 2013; osserva che, secondo la Commissione, in questo contesto è stato previsto che un finanziamento dell'UE pari a 7,3 miliardi di EUR possa essere stanziato o riassegnato più rapidamente; chiede di essere tenuto debitamente informato sull'attuazione di questa iniziativa a livello nazionale, sull'impatto atteso sulla crescita e l'occupazione e sulla sua eventuale incidenza sul bilancio 2013;
33. è estremamente preoccupato per la situazione dei pagamenti dei progetti di coesione nell'ambito di questa rubrica e osserva che due terzi del livello totale dei RAL alla fine del 2011 (vale a dire 135,8 miliardi di EUR) riguardano progetti non pagati nell'ambito della politica di coesione; ricorda che alla fine del 2011 la Commissione non è stata in grado di rimborsare circa 11 miliardi di EUR corrispondenti a richieste di pagamento legittime presentate da beneficiari di progetti a causa dell'insufficiente livello degli stanziamenti di pagamento iscritti in bilancio; osserva che questa situazione ha portato a un notevole arretrato dei pagamenti che dovrà essere risolto mediante la disponibilità di sufficienti stanziamenti di pagamento nel 2012; sottolinea con fermezza che non intende accettare che questa situazione si riproduca nel 2013;
34. ricorda a tale riguardo che il 2013 è l'ultimo anno dell'attuale QFP, in cui l'esecuzione dei progetti cofinanziati è pienamente operativa e dovrebbe accelerare ulteriormente, e che la maggior parte delle richieste di pagamento dovrebbero essere presentate alla Commissione nella seconda metà dell'anno; invita il Consiglio e la Commissione ad analizzare e valutare immediatamente, di concerto con il Parlamento, gli importi e i fabbisogni in questione, in modo da non compromettere l'attuazione per il 2013; segnala che una mancanza di stanziamenti di pagamento potrebbe compromettere programmi che attualmente funzionano correttamente; sottolinea inoltre che il 2013 sarà un anno in cui, a causa del venir meno della regola N+3, le richieste di pagamento presentate da 12 Stati membri dovranno riferirsi a due quote d'impegni annuali (2010 e 2011, rispettivamente in conformità della regola N+3 e N+2); ritiene pertanto che l'aumento proposto degli stanziamenti di pagamento dell'11,7% (a 48 975 milioni di EUR) rispetto allo scorso anno rappresenti un minimo, visto che, come indica la Commissione, si riferisce esclusivamente al 2013, e parte dal presupposto che i fabbisogni di pagamenti degli esercizi precedenti siano stati coperti;
35. considera questo aumento dei pagamenti solo come un primo passo per coprire gli effettivi fabbisogni dei progetti in corso e ribadisce la sua preoccupazione per una possibile carenza di fondi nel settore della politica di coesione; chiede al Consiglio e alla Commissione di valutare attentamente le reali necessità in termini di pagamenti per il 2013 nella rubrica 1b, al fine di non procedere a tagli poco realistici e a non prendere decisioni contrarie alle previsioni fornite dagli Stati membri stessi e utilizzate come base per l'elaborazione del progetto di bilancio della Commissione; intende pertanto opporsi a qualsiasi riduzione del livello dei pagamenti rispetto al PB 2013;
36. invita inoltre la Commissione e il Consiglio, qualora gli stanziamenti di pagamento non fossero sufficienti per coprire i reali fabbisogni nel corso di quest'anno, a presentare in tempo utile e ad adottare un bilancio rettificativo, adempiendo in tal modo all'impegno comune assunto nella dichiarazione interistituzionale del dicembre 2011;
Rubrica 2
37. osserva che il PB 2013 propone un aumento degli SI dello 0,6% (a 60 307 milioni di EUR) e degli SP dell'1,6% (a 57 964 milioni di EUR) rispetto al bilancio 2012; sottolinea che si tratta di livelli inferiori all'incremento proposto dalla Commissione per il bilancio nel suo complesso; evidenzia che tali aumenti sono in parte dovuti alla graduale introduzione, su base continua, dei pagamenti diretti ai nuovi Stati membri e ai fabbisogni supplementari a livello di sviluppo rurale; sottolinea che i fondi proposti per gli interventi di mercato per il 2013 sono inferiori di 419 milioni di EUR rispetto al bilancio 2012;
38. rileva che il margine previsto di 809 milioni di EUR per le spese connesse al mercato e gli aiuti diretti entro il massimale nell'ambito della rubrica 2 rappresenta un aumento significativo rispetto al 2012, il che, secondo la Commissione, è principalmente dovuto a un effetto "una tantum" in seguito alla scadenza del Fondo per la ristrutturazione del settore dello zucchero; esprime soddisfazione per il fatto che detto margine significa che il meccanismo di disciplina finanziaria non sarà applicato nel 2013; sottolinea che è necessario un margine sufficiente all'interno di questa rubrica per far fronte a eventuali crisi nel settore agricolo, come è avvenuto negli ultimi anni con l'epidemia di Escherichia coli enteroemorragico (EHEC);
39. sottolinea che il 2013 è l'ultimo anno dell'attuale periodo di programmazione e che pertanto deve essere garantito un sufficiente livello di stanziamenti di pagamento nella rubrica 2 per coprire in particolare i fabbisogni degli attuali progetti di sviluppo rurale e del programma LIFE+;
40. sottolinea che la rubrica 2 ha una funzione importante per realizzare gli obiettivi di crescita sostenibile e occupazione della strategia Europa 2020, in particolare attraverso i suoi programmi di sviluppo rurale; evidenzia la necessità di sostenere le PMI nelle zone rurali essendo esse i principali creatori di posti di lavoro mirati in particolare ai giovani; accoglie con favore a tale riguardo la proposta di aumentare gli SI per lo sviluppo rurale dell'1,3% (a 14 808 milioni di EUR);
41. constata che gli stanziamenti per la rubrica 2 sono inferiori ai fabbisogni stimati, in quanto le entrate destinate al FEAGA sono stimate a un livello più elevato nel 2013 (1.332,8 milioni di EUR) rispetto al 2012 (1 010 milioni di EUR); osserva che tale differenza deriva dal saldo rimanente del Fondo per la ristrutturazione del settore dello zucchero (647,8 milioni di EUR), mentre le entrate assegnate a seguito delle decisioni di liquidazione dei conti dovrebbero essere inferiori rispetto al 2012 (400 milioni di EUR nel progetto di bilancio 2013 rispetto ai 600 milioni di EUR nel bilancio 2012); ricorda che un adeguamento delle stime attuali sulla base dei fabbisogni effettivi sarà effettuato in autunno mediante la lettera rettificativa agricola;
42. ricorda che la volatilità dei prezzi in questo settore rappresenta un grande problema e appoggia le misure intese a contrastare la speculazione sui prodotti agricoli di base; esorta la Commissione e il Consiglio a monitorare attentamente l'evoluzione dei mercati agricoli; a tale riguardo ricorda alla Commissione la richiesta del Parlamento, a cui finora non è stato dato seguito, di creare un osservatorio europeo dei prezzi e dei margini agricoli che permetterebbe di ottenere una migliore comparabilità dei prezzi e una maggiore trasparenza nella fissazione di prezzi dei prodotti alimentari;
43. rileva che il proposto aumento degli aiuti diretti è principalmente dovuto all'attuale introduzione graduale dei pagamenti diretti nell'UE-12, il che crea un ulteriore fabbisogno finanziario di 860 milioni di euro nel 2013, mentre si prevede che la spesa per gli interventi sul mercato diminuisca, grazie alle maggiori entrate con destinazione specifica e a una situazione di mercato favorevole per la maggior parte dei settori;
44. osserva che gli importi assegnati ad alcune linee di bilancio, tra cui il programma per il consumo di latte nelle scuole, sono stati significativamente ridotti, e chiede alla Commissione di fornire al Parlamento le motivazioni di questi tagli;
45. sottolinea che le politiche e il bilancio dell'Unione europea costituiscono elementi fondamentali per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020; ritiene in tale contesto che l'azione per il clima e gli obiettivi ambientali siano di natura trasversale e debbano essere tradotti in azioni concrete da attuare nell'ambito dei diversi programmi e politiche dell'Unione, onde contribuire in maniera sostanziale alla crescita sostenibile, fronteggiando con efficacia le grandi sfide della penuria delle risorse e del cambiamento climatico;
46. prende atto della proposta di aumentare lievemente gli SI – del 3,3%, portandoli a 366,6 milioni di EUR – per LIFE +, pur deplorando che l'importo degli stanziamenti sia di 10,55 milioni di EUR inferiore alla programmazione finanziaria del gennaio 2012; intende esaminare, in tale contesto, tutte le disposizioni di cui al paragrafo 37 dell'accordo interistituzionale;
47. accoglie con soddisfazione gli importi proposti dalla Commissione per il programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti; invita il Consiglio a rispettare la decisione comune adottata alla fine del 2011 circa il mantenimento dei finanziamenti per il programma in parola per il 2012 e il 2013;
48. si rammarica del perdurare del sovvenzionamento della produzione di tabacco nell'Unione europea, che contrasta con gli obiettivi della politica sanitaria della stessa Unione;
49. considera importante mantenere il sostegno finanziario alla politica comune della pesca (PCP) in vista della sua imminente riforma; sottolinea, in particolare, la necessità di sostenere le PMI nel settore alieutico e di promuovere l'accesso dei giovani all'occupazione in questo settore, garantendo nel contempo la sostenibilità della PCP, nonché la necessità di incentivare misure che garantiscano la vitalità sociale, economica e ambientale del settore; accoglie con favore, a tale riguardo, la proposta di accrescere la dotazione del Fondo europeo per la pesca, rispettivamente del 2,2% (a 687,2 milioni di EUR) in SI e del 7,3% (a 523,5 milioni di EUR) in SP, rispetto al bilancio 2012; deplora, tuttavia, i tagli proposti nei settori della governance della PCP, della conservazione, gestione e sfruttamento delle risorse alieutiche, nonché del controllo e dell'applicazione della PCP;
Rubrica 3a
50. constata che l'incremento complessivo dei finanziamenti proposti nel PB 2013 – 1 392,2 milioni di EUR in SI e 928,3 milioni di EUR in SP – rispetto al bilancio 2012 per le azioni previste nell'ambito della rubrica in esame è pari all'1,8% (che corrisponde a 24,42 milioni di EUR) per gli SI e all'11,1% per gli SP; ritiene che tale incremento sia in linea con le crescenti ambizioni dell'Unione europea nel settore della libertà, della sicurezza e della giustizia;
51. sottolinea la necessità di incrementare gli stanziamenti destinati alla sicurezza nel settore informatico, visti gli enormi danni arrecati dalle crescenti attività criminali in questo settore alle economie degli Stati membri; insiste sul fatto che l'intensificazione della lotta alla cibercriminalità a livello di Unione attraverso il futuro Centro europeo per la criminalità informatica richiede finanziamenti adeguati, ragion per cui deplora i tagli proposti dalla Commissione alla dotazione di Europol, vista l'impossibilità di svolgere le mansioni definite dalla Commissione per il centro con le attuali risorse umane e finanziarie di Europol; osserva che, contrariamente alla programmazione finanziaria, sono previsti tagli dell'ordine di 64,4 milioni di EUR per il programma "Prevenzione e lotta contro la criminalità" rispetto al bilancio 2012, sebbene il programma in parola sia stato ideato per coprire anche la cibercriminalità e l'uso illecito di Internet;
52. chiede il mantenimento del sostegno a favore di Frontex, come pure delle varie agenzie istituite recentemente nell'ambito della rubrica in esame (segnatamente l'Ufficio europeo di sostegno in materia di asilo e l'Agenzia per la gestione dei sistemi informatici su larga scala); constata la riduzione dell'8,9% (-7,3 milioni di EUR) del contributo all'Ufficio europeo di polizia (Europol) rispetto al bilancio 2012 e si attende che la Commissione fornisca ulteriori informazioni sul taglio proposto;
53. rileva che la riduzione di 30 milioni di EUR dalla dotazione per il programma VIS e la conclusione di EURODAC (-0,5 milioni di EUR) saranno compensate dal trasferimento di tali funzioni e dei corrispondenti stanziamenti di bilancio alla nuova Agenzia per la gestione operativa dei sistemi informatici su larga scala;
54. prende atto dell'incremento significativo degli impegni relativi al SIS II e del livello relativamente basso dei pagamenti a esso corrispondenti; rileva che, in base al calendario generale del SIS II, nel 2013 dovrebbe essere ultimato lo sviluppo e la migrazione del medesimo e che la sua gestione dovrebbe essere rilevata dall'Agenzia informatica; critica, pertanto, l'ingente incremento di bilancio, di gran lunga superiore alla programmazione finanziaria iniziale, in una fase così vicina all'entrata in funzione del SIS II; raccomanda di mantenere una quota sostanziale della dotazione del SIS nella riserva, fintantoché non saranno comprovati i progressi operativi e la conformità con la programmazione finanziaria;
55. esprime apprezzamento per l'aumento di 9,8 milioni di EUR rispetto al bilancio 2012 proposto dalla Commissione per il Fondo europeo per i rifugiati, aumento che è coerente con la linea seguita negli anni scorsi e l'attuazione in corso di un regime europeo comune in materia di asilo; prende atto dell'incremento del 19% della dotazione del Fondo per le frontiere esterne, che raggiunge così i 415,5 milioni di EUR, che corrisponde alla metà dell'importo previsto dalla programmazione finanziaria; ribadisce la propria pressante richiesta di una risposta adeguata ed equilibrata a tali sfide, al fine di migliorare la gestione dell'immigrazione legale e di rallentare quella irregolare;
56. rileva la necessità che le misure di lotta alla violenza di genere beneficino di finanziamenti sufficienti; evidenzia il ruolo rilevante svolto dal programma di prevenzione e di lotta a tutte le forme di violenza (DAPHNE) nell'eliminare la violenza nei confronti delle donne e delle ragazze nell'Unione europea, sottolineando l'importanza di incrementarne la dotazione nel 2013;
Rubrica 3b
57. ricorda che la rubrica 3b, pur rappresentando la meno rilevante in termini di dotazione finanziaria nell'ambito del QFP, riguarda aspetti di enorme interesse per i cittadini europei, quali ad esempio la gioventù, i programmi in materia di istruzione e cultura, la salute pubblica, la protezione dei consumatori, lo strumento di protezione civile e la politica di comunicazione; deplora, pertanto, che per il 2013 si intenda ridurre ulteriormente gli stanziamenti totali nell'ambito di tale rubrica rispetto al bilancio 2012, con un taglio dell'1,2% (26,08 milioni di EUR) ai SI e dello 0,4% agli SP, fatta eccezione per il Fondo di solidarietà;
58. accoglie con favore, datane la buona esecuzione negli anni scorsi, l'incremento dei finanziamenti a favore del programma "Gioventù in azione" (a 140,45 milioni di EUR nel 2013), che rappresenta un aumento di 0,8 milioni di EUR rispetto al bilancio 2012 e di 16,5 milioni di EUR rispetto alla programmazione finanziaria;
59. si compiace dell'incremento degli impegni rispetto al bilancio 2012 per il programma Cultura (+1,4%), il programma Media 2007 (+1,1%) e l'azione dell'Unione in materia di salute (+3,1%), pur deplorando i tagli agli stanziamenti, rispetto al bilancio 2012, a favore del programma Europa per i cittadini, dell'azione dell'Unione nel campo della protezione dei consumatori e del programma Media Mundus;
60. deplora l'entità ridotta degli stanziamenti d'impegno per le azioni di comunicazione rispetto al bilancio 2012, proprio nel momento in cui risulta più che mai evidente il divario tra l'Unione europea e i suoi cittadini, come dimostra il crescente astensionismo alle elezioni europee; è convinto della necessità di moltiplicare gli sforzi di comunicazione e di prevedere stanziamenti commisurati per garantire la visibilità delle istituzioni dell'Unione europea, dimostrandone il contributo al superamento della crisi economica e finanziaria;
61. sottolinea che anche quest'anno è stato lasciato all'interno della rubrica in esame un margine molto contenuto (25,6 milioni di EUR), il che lascerà uno spazio di manovra limitato qualora fossero necessarie nuove azioni o decisioni sulle priorità di finanziamento che interessano direttamente i cittadini;
Rubrica 4
62. constata che gli stanziamenti d'impegno e di pagamento iscritti nel PB 2013 registrano un incremento dello 0,7% e del 5,1%, rispetto al bilancio 2012, raggiungendo, rispettivamente, l'importo di 9 467,2 milioni di EUR e 7 311,6 milioni di EUR; precisa che si tratta di incrementi comunque inferiori a quello proposto dalla Commissione per il bilancio nel suo complesso;
63. rammenta la necessità di rafforzare il coordinamento e la coerenza tra gli sforzi di finanziamento delle azioni esterne da parte dell'Unione e degli Stati membri, onde evitare sovrapposizioni e duplicazioni di risorse già scarse; sottolinea la necessità di promuovere la cooperazione e la sincronizzazione degli interventi con altri donatori internazionali, locali e regionali, al fine di ottimizzare l'impiego dei fondi e creare sinergie; ritiene che, in un periodo di difficoltà economiche, sia importante altresì accrescere la flessibilità della programmazione e dell'attuazione degli strumenti e integrare le scarse risorse mediante strumenti con un effetto leva, che consentano di utilizzare e riutilizzare i fondi investiti e generati;
64. prende atto del sensibile aumento di 272,3 milioni di EUR del margine proposto per la rubrica 4 rispetto alla programmazione finanziaria per il 2013 (che passa da 119,6 milioni di EUR a 391,9 milioni di EUR), che è chiaramente riconducibile all'incremento degli impegni per l'ENPI (che beneficiano di ulteriori 51,7 milioni di EUR), l'ICI e l'ICI + (che sfora l'importo della programmazione finanziaria di 0,3 milioni di EUR) e al rallentamento della crescita degli impegni per il Fondo di garanzia (-104,5 milioni di EUR), dello strumento di assistenza preadesione (-99,3 milioni di EUR), dell'assistenza macrofinanziaria (-37,4 milioni di EUR), dello strumento di cooperazione allo sviluppo (-28,6 milioni di EUR) e dello strumento di stabilità (-41,4 milioni di EUR); invita la Commissione a spiegare adeguatamente il motivo per cui si è resa necessaria una riduzione così consistente di alcuni programmi rispetto alla programmazione finanziaria; sottolinea che, nonostante il principio di ridimensionare i programmi che registrano una sottoesecuzione possa essere accettato qualora ciò permetta di realizzare risparmi in termini di efficienza, gli stanziamenti non dovrebbero essere soggetti a tagli lineari; mette in guardia sul fatto che il ricorso a un margine artificialmente elevato quale strumento di negoziazione nella procedura di bilancio non può essere considerato come una sana pratica di bilancio;
65. deplora, in particolare, la progressiva riduzione degli stanziamenti nel settore della cooperazione allo sviluppo; si chiede in che modo ciò sia compatibile con l'impegno internazionale assunto dall'Unione di destinare, entro il 2015, lo 0,7% del PNL al conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio; si rammarica che il livello totale degli impegni nel quadro dello strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (DCI), quale proposto nel PB 2013, registri un incremento inferiore al tasso d'inflazione previsto e che il livello totale proposto per i pagamenti a titolo dello strumento in parola sia diminuito rispetto al 2012; chiede alla Commissione di garantire maggiore coerenza, maggiore realismo e una migliore pianificazione nell'approccio al finanziamento del DCI;
66. prende atto della proposta di incrementare gli stanziamenti a titolo dello strumento europeo di vicinato, andando incontro alle esigenze di paesi che si trovano ad affrontare mutamenti politici ed economici di rilievo; vede con favore l'accento posto sul Partenariato orientale e riafferma il suo sostegno ai paesi che ne costituiscono la componente meridionale, i quali si trovano ad affrontare sfide di portata storica sull'onda della primavera araba; considera insufficienti le relazioni della Commissione sull'applicazione del principio "more for more" ("di più a chi s'impegna di più") e la invita a sviluppare criteri chiari per l'attuazione di tale principio;
67. reputa a tutt'oggi necessario un livello sufficiente di assistenza finanziaria all'Autorità palestinese e all'UNRWA da parte dell'Unione europea, per rispondere opportunamente e globalmente alla situazione politica e umanitaria in Medio Oriente e al processo di pace; mette in evidenza la situazione particolarmente difficile in cui si trova attualmente l'UNWRA, specialmente a seguito degli eventi in Siria; rileva che l'effetto netto dell'aumento degli stanziamenti d'impegno a favore dell'ENPI è riconducibile per lo più al fatto di mantenere al livello del progetto di bilancio 2012 il sostegno fornito ai Territori palestinesi occupati;
68. sottolinea che, grazie al forte impegno del Parlamento, negli anni scorsi il contributo annuale dell'Unione europea a favore dell'Autorità palestinese, dell'UNRWA e del processo di pace in Medio Oriente è stato pari a 300 milioni di euro e ricorda che, nel corso della conciliazione di bilancio, l'autorità di bilancio ha deciso di stanziare 200 milioni di EUR per il 2012, subordinatamente a un aumento supplementare irrinunciabile di 100 milioni di EUR per l'esercizio 2011 derivante da stanziamenti inutilizzati; chiede un impegno di finanziamento che rispecchi le esigenze reali fin dall'inizio dell'esercizio finanziario, al fine di garantire che l'Unione possa sostenere in maniera efficace un processo sostenibile di costruzione della pace; insiste sulla necessità di imporre rigorosi controlli finanziari e di presentare al Parlamento europeo una ripartizione e valutazione dettagliata della spesa;
69. riconosce il fatto che, con l'adesione della Croazia all'Unione, gli stanziamenti per lo strumento di assistenza preadesione (IPA) saranno ridotti di 67,6 milioni di EUR; è tuttavia preoccupato per il fatto che la Commissione propone una riduzione maggiore del previsto del sostegno allo sviluppo delle capacità istituzionali nei paesi candidati, con la riduzione degli stanziamenti IPA a favore della Croazia (complessivamente ‑29,14 milioni di EUR rispetto al 2012), a fronte di un contemporaneo incremento della dotazione della stessa linea di bilancio per i paesi candidati potenziali (+10,5 milioni di EUR rispetto al 2012); ricorda che la capacità istituzionale riveste la massima importanza ai fini di un corretto utilizzo dei finanziamenti dell'Unione ed è ugualmente importante per i paesi candidati effettivi e potenziali; accoglie favorevolmente la proposta di aumentare del 10,2% gli SI per la componente "sviluppo rurale" dell'IPA rispetto al bilancio 2012;
70. ribadisce che, in particolare in un periodo di austerità, gli stanziamenti d'impegno dovrebbero essere oggetto di un'attenta pianificazione per ciascuna linea di bilancio della PESC, onde garantire che i fondi dell'Unione siano destinati alle misure più necessarie, tenendo conto quanto più possibile della flessibilità e dell'imprevedibilità delle operazioni PESC; plaude, a tale proposito, alle richieste di maggiori sinergie, anche mediante la condivisione, lo scambio e l'integrazione delle capacità e tramite il miglioramento delle prestazioni, della pianificazione e dello svolgimento di missioni e operazioni; plaude agli sforzi a favore di una panoramica trasparente e completa di tutte le missioni PESC; intende esaminare attentamente l'aumento del 9,2% degli SI a favore della PESC nel 2013;
71. riconosce la necessità di rispondere alle sfide transregionali rappresentate dalla criminalità organizzata, dalla tratta, dalla tutela delle infrastrutture sensibili, dalle minacce per la salute pubblica e dalla lotta al terrorismo; invita tuttavia la Commissione a fornire prove che giustifichino un incremento del 50% per tali misure nel 2013;
Rubrica 5
72. osserva che le spese amministrative totali per l'insieme delle istituzioni sono stimate a 8 544,4 milioni di EUR, importo che rappresenta un aumento del 3,2% rispetto al 2012 e che lascia un margine di 636,6 milioni di EUR, tra cui le spese aggiuntive legate all'adesione della Croazia;
73. riconosce che la maggior parte delle istituzioni, compreso il Parlamento europeo, si è adoperata per limitare il proprio bilancio amministrativo a un aumento inferiore al tasso di inflazione previsto, con l'esclusione dei costi per l'adesione della Croazia; sottolinea, a tale proposito, l'esigenza di una razionalizzazione a lungo termine delle risorse amministrative e insiste sulla necessità di rafforzare la cooperazione interistituzionale in settori quali le risorse umane, la traduzione, l'interpretazione, gli immobili e l'informatica;
74. rileva che l'aumento del 3,2% rispetto al 2012 è imputabile per lo più agli obblighi legali o contrattuali quali le pensioni o l'adeguamento delle retribuzioni; osserva tuttavia che la Commissione ha rispettato e ha addirittura oltrepassato l'obbligo di mantenere l'incremento nominale dei suoi stanziamenti amministrativi nell'ambito della rubrica 5 al di sotto del tasso d'inflazione previsto dell'1,9%, rispetto al 2012, come illustrato nella lettera del Commissario al bilancio e alla programmazione finanziaria del 23 gennaio 2012;
75. comprende che ciò è stato possibile prevedendo già per il 2013 una riduzione superiore all'1% del numero dei posti nell'organico della Commissione, in particolare nei settori dell'assistenza amministrativa, della gestione di bilancio e della lotta alle frodi, nonché ulteriori tagli ad altre voci della spesa amministrativa; chiede ulteriori delucidazioni quanto all'effettiva necessità di attuare siffatte riduzioni del personale e quindi congelare le spese amministrative in termini reali, dal momento che la Commissione è riuscita a congelare le proprie spese amministrative in termini nominali nel 2012 senza dover ridurre il personale;
76. accoglie con favore questo sforzo di risanamento del bilancio per quanto riguarda le spese amministrative in un periodo di vincoli economici e di bilancio a livello nazionale; riconosce il bisogno che tutte le istituzioni dell'Unione europea compiano questi sforzi di risanamento; teme tuttavia le ripercussioni negative che tali misure potrebbero avere sull'esecuzione rapida, corretta ed efficace delle azioni e dei programmi dell'Unione da parte di un'amministrazione moderna, in particolare data la necessità di premiare le prestazioni e la qualità del servizio, tenendo conto dell'equilibrio geografico, soprattutto allorché le competenze dell'Unione continuano ad aumentare e nuovi Stati membri aderiscono all'Unione; accoglie con soddisfazione le informazioni sul rafforzamento del personale in determinati settori, quali la governance economica europea, il mercato interno, la sicurezza e la giustizia, ma chiede informazioni analoghe sui settori e sulle tipologie di posti in cui sono stati effettuati tagli rispetto al 2012;
77. ribadisce, in tale contesto, che eventuali riduzioni del personale devono basarsi su una valutazione d'impatto preliminare e tenere pienamente conto, tra l'altro, degli obblighi giuridici dell'Unione, delle sue priorità e delle nuove competenze e accresciute funzioni attribuite alle istituzioni dai trattati; sottolinea che tale valutazione dovrebbe altresì tenere attentamente conto delle ripercussioni sulle diverse direzioni generali e i diversi servizi, in particolare in funzione delle loro dimensioni e del carico di lavoro, nonché sulle diverse tipologie di posti interessati figuranti nello "screening" annuale della Commissione sulle risorse umane (definizione delle politiche, gestione dei programmi, assistenza amministrativa, gestione di bilancio, attività antifrode, servizi linguistici, ecc.);
78. sottolinea che in molti ambiti d'intervento dell'Unione europea occorre garantire un livello di personale sufficiente in vista dell'attuazione dei programmi, delle nuove priorità e di altri sviluppi; intende pertanto analizzare attentamente l'andamento complessivo del personale nelle varie DG e servizi, anche alla luce delle priorità esposte nella presente relazione; chiede alla Commissione, oltre a fornire informazioni più dettagliate al riguardo, di effettuare un'analoga valutazione dettagliata dell'incidenza dei proposti tagli lineari al personale, anche tenendo conto, sul lungo periodo, di eventuali ulteriori tagli al personale della Commissione, e di riferire al Parlamento; insiste sulla necessità che ciò costituisca una condizione preliminare affinché l'autorità di bilancio consideri di accettare, in funzione dei risultati della valutazione, la riduzione del personale dell'1% per il 2013;
79. è del parere che permangano interrogativi riguardo all'alto numero di costose posizioni dirigenziali in gradi di carriera elevati tra il personale del Servizio europeo per l'azione esterna; invita pertanto il SEAE a fornire informazioni supplementari, in particolare per quanto riguarda l'incremento sostanziale (+9,2%) di posti AD 14 proposto nel progetto di bilancio; chiede altresì ulteriori informazioni sui forti aumenti degli stanziamenti proposti per la sicurezza e la sorveglianza degli edifici (+57,2%);
80. è convinto che la prevenzione e la mediazione siano tra i metodi più efficienti in termini di costi per gestire i conflitti in quanto impediscono che degenerino in violenza; accoglie pertanto con favore la proposta di introdurre nel bilancio del SEAE una linea di bilancio con una dotazione di 500 000 EUR per la prevenzione dei conflitti e per servizi di sostegno alle attività di mediazione, in seguito all'efficace completamento, alla fine di quest'anno, di un'azione preparatoria proposta dal Parlamento europeo;
81. è del parere che le Scuole europee debbano beneficiare di finanziamenti adeguati al fine di soddisfare le esigenze specifiche dei figli degli agenti delle istituzioni dell'Unione; prende atto della dotazione complessiva proposta di 180,7 milioni di EUR, che rappresenta un aumento del 6,8% rispetto al 2012 ed è superiore agli importi indicati nella programmazione finanziaria; intende tuttavia esaminare da vicino le linee di bilancio afferenti a ciascuna scuola europea e apportare eventualmente, in occasione della sua lettura, le modifiche che ritenga opportune;
Progetti pilota e azioni preparatorie
82. sottolinea l'importanza dei progetti pilota (PP) e delle azioni preparatorie (AP) come strumenti fondamentali per la formulazione delle priorità politiche e per aprire la strada a nuove iniziative a lungo termine, sia a livello regionale che di Unione, che potrebbero trasformarsi in attività e programmi dell'UE migliorando la vita dei cittadini europei; intende procedere all'individuazione di un insieme equilibrato di PP/AP sulla base della valutazione e delle raccomandazioni della Commissione e valutare attentamente la sostenibilità e la durata dei risultati previsti;
83. intende trasmettere alla Commissione, a norma dell'allegato II, parte D, dell'AII, un elenco preliminare di potenziali PP e AP per il bilancio 2013; si attende che la Commissione fornisca un'analisi ragionata delle proposte indicative del Parlamento; sottolinea che l'elenco provvisorio in questione non esclude la presentazione e l'adozione formali di emendamenti riguardanti i progetti pilota e le azioni preparatorie in sede di lettura del bilancio da parte del Parlamento;
84. rammenta che nel bilancio 2012 sono stati approvati complessivamente 70 PP e AP, per un importo di 105,45 milioni di EUR in SI trasversalmente a tutte le rubriche; precisa che, qualora l'autorità di bilancio dovesse approvare, per il 2013, un numero simile di PP e AP con una ripartizione analoga tra le rubriche, il 54% del margine all'interno della rubrica 1a, il 27% del margine all'interno della rubrica 3a e il 37% del margine all'interno della rubrica 3b sarebbero già esauriti;
85. prende atto delle proposte della Commissione relative a quattro AP e a due PP per un importo complessivo di 15,5 milioni di EUR in SI; intende procedere a un'attenta analisi degli obiettivi e del contenuto di tali proposte e a una verifica degli importi richiesti;
Agenzie
86. rileva, nel PB 2013, un importo complessivo di 748 milioni di EUR (pari allo 0,5% del bilancio totale dell'Unione europea) destinato alle agenzie decentrate dell'Unione, che si traduce in un aumento di 24 milioni di EUR (ossia +3,2%) del contributo totale dell'Unione (incluse le entrate con destinazione specifica) rispetto al bilancio 2012; è consapevole che tale aumento è dovuto principalmente alla necessità di dotare di finanziamenti sufficienti le otto agenzie che stanno gradualmente entrando in funzione e di evitare di intralciare il funzionamento delle sette agenzie i cui compiti sono stati ampliati; constata la diminuzione in termini reali del contributo dell'Unione europea a favore delle agenzie già pienamente operative, pur rilevando nel contempo un incremento dell'1,2% dell'organico; rileva che le agenzie dispongono in totale di 5 115 posti in organico, il che rappresenta un incremento di 257 posti, che riguarda principalmente le agenzie dotate di nuovi compiti o in fase di avvio;
87. constata che la Commissione ha ridotto, per la prima volta, le richieste finanziarie della quasi totalità delle agenzie, che erano conformi agli importi globali della programmazione finanziaria, incluse le agenzie le cui funzioni rientrano tra le priorità del Parlamento, per un importo totale di circa 44 milioni di EUR; ricorda la necessità di procedere a un'attenta analisi della metodologia, delle motivazioni e dell'eventuale impatto di questi tagli in relazione a diverse risoluzioni, la più recente delle quali è quella sul discarico 2010, in cui si rileva che il riesame delle agenzie da parte del gruppo di lavoro interistituzionale dovrebbe tradursi in miglioramenti strutturali in termini d'impatto e di efficacia dei costi, anche attraverso l'individuazione degli ambiti in cui si registrano duplicazioni e sovrapposizioni tra le agenzie esistenti; sottolinea ancora una volta che gli stanziamenti di bilancio a favore delle agenzie dell'Unione non sono affatto destinati alle sole spese amministrative ma che, anzi, contribuiscono al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e in generale di quelli dell'Unione europea, mirando nel contempo a realizzare risparmi a livello nazionale, come stabilito dall'autorità legislativa;
88. ritiene che le seguenti questioni presentino un interesse particolare nel quadro del trilogo previsto per il 9 luglio 2012:
– il sostegno alla crescita, alla competitività e all'occupazione, in particolare per le PMI e i giovani, nel bilancio 2013;
– un sufficiente livello di stanziamenti di pagamento per coprire il crescente fabbisogno dei progetti in corso, in particolare nell'ambito delle rubriche 1a, 1b e 2, alla fine del periodo di programmazione;
– il problema degli impegni pregressi (RAL);
– un bilancio rettificativo per il 2012, destinato a coprire le necessità di pagamento passate e attuali, evitando di riportare al 2013 i pagamenti per il 2012, come già avvenuto durante l'esercizio in corso;
– un sufficiente livello di stanziamenti d'impegno – più Europa in periodi di crisi;
– una riunione interistituzionale sui pagamenti;
– il finanziamento di ITER nel bilancio 2013;
– la discrepanza tra la programmazione finanziaria e il PB 2013 in merito alla rubrica 4;
* * *
89. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio.
- [1] Testi approvati, P7_TA(2012)0077.
ALLEGATO: TRILOGO DI BILANCIO DEL 26 MARZO 2012 – PROGETTO DI CONCLUSIONI "Date per la procedura di bilancio e modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione nel 2012"
TRILOGO DI BILANCIO
26 marzo 2012
PROGETTO DI CONCLUSIONI
Date per la procedura di bilancio e modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione nel 2012
Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione rammentano la loro dichiarazione comune 30 novembre 2009 sulle misure transitorie che definiscono il calendario della procedura di bilancio per il 2011 e stabiliscono che, salvo altrimenti disposto, le future procedure di bilancio seguiranno un calendario analogo. È opportuno aggiornare di conseguenza il calendario della procedura di bilancio per il 2013.
A. Al riguardo concordano le seguenti date principali per il 2012:
1. il mattino del 9 luglio sarà convocato un trilogo prima dell'adozione della posizione del Consiglio;
2. il Consiglio completerà la sua lettura al più tardi entro la 30a settimana (fine di luglio);
3. la commissione per i bilanci del Parlamento europeo voterà emendamenti alla posizione del Consiglio al più tardi entro la fine della 41a settimana (inizio ottobre);
4. il pomeriggio del 17 ottobre sarà convocato un trilogo prima della lettura del Parlamento europeo;
5. la plenaria del Parlamento europeo voterà nell'ambito della sua lettura nella 43a settimana;
6. il 24 ottobre avrà inizio il periodo di conciliazione. Se necessario, conformemente all'articolo 314, paragrafo 4, lettera c) del TFUE, la conciliazione si protrarrà fino al 13 novembre 2012 (compreso).
7. Il comitato di conciliazione si riunirà il pomeriggio del 26 ottobre presso il Parlamento europeo e il 9 novembre presso il Consiglio; le riunioni del comitato di conciliazione saranno preparate da triloghi che si terranno la mattina del 31 ottobre e la mattina del 7 novembre; triloghi supplementari potranno essere convocati durante il periodo di conciliazione di 21 giorni.
B. Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione convengono le modalità riportate in allegato per il funzionamento del comitato di Conciliazione.
ALLEGATO
Modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione nel 2012
1. Se il Parlamento europeo vota emendamenti alla posizione del Consiglio, il presidente del Consiglio prenderà atto, nel corso della medesima sessione plenaria, delle divergenze esistenti tra le due istituzioni ed esprimerà il suo accordo a che il presidente del Parlamento europeo convochi immediatamente il comitato di conciliazione. La lettera che convoca il Comitato di conciliazione sarà inviata lo stesso giorno in cui ha avuto luogo la votazione in plenaria e il giorno successivo avrà inizio il periodo di conciliazione. Il periodo di 21 giorni è calcolato ai sensi del regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 che stabilisce le norme applicabili ai periodi di tempo, alle date e ai termini.
2. Se il Consiglio non può approvare tutti gli emendamenti votati dal Parlamento europeo, conferma la propria posizione con lettera inviata prima della data prevista per la prima riunione del Comitato di conciliazione di cui alla parte A, punto 7. Il tal caso, il Comitato di conciliazione procederà come stabilito nei paragrafi seguenti.
3. Il Comitato di conciliazione disporrà di una serie comune di documenti (contributi) che mettono a confronto le varie fasi della procedura di bilancio[1], tra l'altro cifre "linea per linea"[2], totali per le singole rubriche del quadro finanziario e un documento comparativo delle cifre e dei commenti di bilancio con emendamenti per linea di bilancio per tutte le linee di bilancio considerate tecnicamente "aperte". Tali documenti saranno classificati in base alla nomenclatura finanziaria.
Saranno inoltre allegati ai contributi altri documenti per il Comitato di conciliazione[3].
4. Al fine di raggiungere un accordo entro la fine del periodo di conciliazione, i triloghi:
o definiranno la portata dei negoziati sulle questioni finanziarie da affrontare;
o discuteranno i temi in sospeso individuati ai sensi del precedente trattino in vista di un accordo che dovrà essere approvato dal Comitato di conciliazione;
o affronteranno questioni tematiche, anche per rubrica del quadro finanziario pluriennale.
Durante o immediatamente dopo ciascun trilogo saranno tratte conclusioni provvisorie, contestualmente alla messa a punto dell'ordine del giorno della riunione successiva. Tali conclusioni saranno riprese dall'istituzione presso cui si è tenuto il trilogo e saranno considerate provvisoriamente approvate dopo 24 ore fatta salva la decisione finale del Comitato di conciliazione.
5. In occasione delle riunioni del Comitato di conciliazione sono disponibili le conclusioni dei triloghi e un documento che elenca le linee di bilancio su cui è stato raggiunto un accordo provvisorio durante i triloghi, in vista della possibile approvazione.
6. Il testo comune previsto all'articolo 314, paragrafo 5 del TFUE è elaborato dai segretariati del Parlamento europeo e del Consiglio con l'assistenza della Commissione. Si tratterà di una lettera di trasmissione, indirizzata ai presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio, contenente la data dell'accordo in seno al Comitato di conciliazione nonché allegati tra cui:
o cifre linea per linea per tutte le voci di bilancio[4] e dati riassuntivi per rubrica del quadro finanziario;
o un documento consolidato indicante cifre e testo finale degli emendamenti concordati al progetto di bilancio[5] o alla posizione del Consiglio.
Il Comitato di conciliazione può inoltre approvare eventuali dichiarazioni comuni relativamente al bilancio per il 2013.
7. Il testo comune sarà tradotto in tutte le lingue (dai servizi del Parlamento europeo) e presentato per approvazione ai due rami dell'autorità di bilancio entro 14 giorni dalla data successiva alla data dell'accordo sul testo comune ai sensi del punto 6.
Il bilancio sarà messo a punto dai giuristi-linguisti dopo l'adozione del testo comune, integrando gli allegati del testo comune con le linee di bilancio non modificate durante il processo di conciliazione.
8. L'istituzione presso cui si tiene il trilogo o la riunione del Comitato di conciliazione garantirà l'interpretazione a regime linguistico completo per le riunioni del Comitato di conciliazione e a regime linguistico ad hoc per i triloghi.
L'istituzione presso cui si tiene la riunione garantirà la riproduzione e la distribuzione dei documenti di seduta.
I servizi delle tre istituzioni coopereranno per inserire i risultati dei negoziati in fase di messa a punto del testo comune.
- [1] Le varie fasi comprendono: il bilancio 2012 (compresi i bilanci rettificativi adottati), il progetto di bilancio iniziale, la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio, gli emendamenti del Parlamento europeo alla posizione del Consiglio e le lettere rettificative presentate dalla Commissione. A fini comparativi, il progetto di bilancio iniziale includerà soltanto le lettere rettificative prese in considerazione sia nella lettura del Consiglio sia in quella del Parlamento europeo.
- [2] Le linee di bilancio considerate tecnicamente chiuse saranno evidenziate nei contributi. Una linea di bilancio si considera tecnicamente chiusa quando non vi è disaccordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio e non sono state presentate lettere rettificative, fatta salva la decisione finale del Comitato di conciliazione.
- [3] Tra l'altro: una lettera di eseguibilità della Commissione sulla posizione del Consiglio e gli emendamenti del Parlamento europeo, una lettera rettificativa per l'agricoltura (e forse per altri settori), eventualmente la nota del sistema di allarme nell'ambito delle previsioni di bilancio predisposta dalla Commissione e le eventuali lettere delle altre istituzioni sulla posizione del Consiglio e gli emendamenti del Parlamento europeo.
- [4] Saranno evidenziate le linee non modificate rispetto al progetto di bilancio o alla posizione del Consiglio.
- [5] Tra cui le lettere rettificative prese in considerazione sia nella lettura del Consiglio sia in quella del Parlamento europeo.
PARERE della commissione per gli affari esteri (24.5.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul bilancio 2013 - Mandato per il trilogo
(2012/2016(BUD)
Relatore per parere: Anneli Jäätteenmäki
SUGGERIMENTI
La commissione per gli affari esteri invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ribadisce che, al fine di consentire all'Unione di svolgere un ruolo attivo nel mondo, il bilancio dell'UE dev'essere dotato di fondi sufficienti, in particolare nel contesto degli accresciuti compiti affidati all'Unione nel campo dell'azione esterna; ricorda che, in un momento in cui i bilanci nazionali di tutti gli Stati membri sono sottoposti a severe misure di austerità, la procedura di bilancio 2013 deve partecipare dello sforzo generale di controllo della spesa pubblica e di ricerca di sinergie; ritiene che, a fini di esemplarità e solidarietà, l'UE debba mostrarsi adeguatamente impegnata a ridurre o controllare gli aumenti dei finanziamenti a programmi che non apportano valore aggiunto europeo; è del parere che ci sia spazio per un uso più efficiente delle risorse esistenti, e che nella rubrica 4 tagli mirati alla spesa vadano effettuati là dove la spesa risulta inefficiente, inefficace o non in linea con le priorità politiche; ricorda tuttavia che i risparmi non devono essere conseguiti al prezzo di compromettere gli impegni dell'UE e la sua capacità di affrontare le sfide globali;
2. comprende, a questo proposito, la proposta della Commissione di ridimensionare i programmi che non sono attuati in modo soddisfacente, ma è preoccupato per la mancanza di spiegazioni circa la considerevole riduzione di certi programmi nonché per la proposta di aumentare il margine della rubrica 4, rispetto alla programmazione finanziaria, al fine di facilitare la prossima conciliazione di bilancio, cosa che potrebbe portare all'adozione di bilanci rettificativi nel corso dell'esercizio e che non può essere considerata buona pratica di bilancio; ritiene che, nell'interesse della disciplina di bilancio e della sana gestione finanziaria, tutte le parti coinvolte debbano riconoscere le reali esigenze di finanziamento dell'azione esterna dell'Unione, e ribadisce le sue preoccupazioni al riguardo quali espresse al punto 17 della sua risoluzione sugli orientamenti generali per il bilancio 2013[1]; ricorda la necessità di migliorare il coordinamento, la coerenza, la trasparenza e la visibilità del finanziamento delle azioni esterne dell'UE e dei suoi Stati membri, in modo da evitare sovrapposizioni;
3. prende atto della proposta di aumentare gli stanziamenti a titolo dello strumento europeo di vicinato, andando incontro alle esigenze di paesi che affrontano grandi mutamenti politici ed economici; vede con favore l'accento posto sul Partenariato orientale e riafferma il suo sostegno ai paesi che ne costituiscono la componente meridionale, i quali si trovano ad affrontare sfide di portata storica sull'onda della primavera araba; considera insufficienti le relazioni della Commissione sull'applicazione del principio "more for more" ("di più a chi s'impegna di più") e la invita a sviluppare criteri chiari per l'attuazione di tale principio;
4. sottolinea che, grazie al forte impegno del Parlamento, negli anni scorsi il contributo annuale dell'UE all'Autorità palestinese, all'UNRWA e al processo di pace in Medio Oriente è stato pari a 300 milioni di euro e ricorda che, nel corso della conciliazione di bilancio, l'autorità di bilancio ha deciso uno stanziamento di 200 milioni di euro per il 2012, subordinato a un aumento supplementare irrinunciabile di 100 milioni di euro per l'esercizio finanziario 2011 derivante da stanziamenti non utilizzati; chiede un impegno di finanziamento che rispecchi le esigenze reali fin dall'inizio dell'esercizio finanziario, al fine di garantire che l'UE possa dare un appoggio efficace a una costruzione sostenibile della pace; chiede fermamente che siano imposti rigorosi controlli finanziari e che sia presentata al Parlamento europeo una ripartizione e valutazione dettagliata della spesa;
5. ricorda che è importante per l'UE promuovere le politiche della dimensione artica e settentrionale, la politica del Grande Nord e le sue relazioni con l'America Latina e i cosiddetti paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica); ribadisce il proprio sostegno a tutti i meccanismi esistenti che servono a rafforzare tale cooperazione; sottolinea come sia importante includere in tutte le sue politiche le potenziali opportunità offerte dalle nuove tecnologie ma anche contrastare le minacce che tali tecnologie pongono;
6. sottolinea che occorre compiere ulteriori sforzi per fornire informazioni utili e facilmente fruibili, specialmente online, sui programmi e le azioni dell'Unione, al fine di accrescere l'efficacia e la visibilità del sostegno dell'UE; è del parere, a questo proposito, che la Commissione debba cominciare a presentare relazioni annuali che riuniscano in modo organico le informazioni su tutti i finanziamenti esterni in senso ampio (cioè tutti i finanziamenti esterni sia nell'ambito della rubrica 4 che ad altro titolo) e che contengano una ripartizione della spesa per paese beneficiario, settore generale di destinazione dei fondi, utilizzo di strumenti finanziari, impegni e pagamenti, livello di partecipazione dei partner ed eventuali altri criteri;
7. ribadisce le sue preoccupazioni riguardo al controllo parlamentare e alla trasparenza del bilancio della PESC; è fermamente persuaso dell'opportunità di operare una chiara ripartizione di tutte le voci finanziate a titolo del bilancio della PESC, ripartendole, fra l'altro, per singola operazione PSDC, per singolo rappresentante speciale UE e per ogni altra singola azione connessa, convinto che ciò non pregiudicherà la necessaria flessibilità e reattività che la PESC deve avere; invita la Commissione a spiegare senza indugio la logica alla base dell'utilizzo degli stanziamenti del bilancio PESC, anziché del bilancio del Servizio per l'azione esterna, per finanziare le spese dei rappresentanti speciali UE; è convinto che qualsiasi riduzione dei finanziamenti delle missioni PSDC vada effettuata solo dopo aver attentamente valutato l'impatto della riduzione stessa;
8. si compiace delle sostanziali economie di spesa conseguite dal Servizio per l'azione esterna nel 2012 e del proseguimento di tale tendenza nel 2013 secondo le stime dello stato di previsione; ritiene in tale contesto che, sebbene il graduale avvio del Servizio possa giustificare un aumento di spesa proporzionalmente maggiore di quello previsto dalle altre Istituzioni, permangano interrogativi riguardo all'alto numero di costose posizioni dirigenziali in gradi di carriera elevati; chiede pertanto al SEAE di fornire informazioni supplementari, in particolare per quanto riguarda il significativo aumento (+9,2%) di posti AD 14 proposto nel progetto di bilancio; chiede analogamente ulteriori informazioni sui forti aumenti degli stanziamenti proposti per la sicurezza e la sorveglianza degli edifici (+57,2%);
9. è convinto che la prevenzione e la mediazione siano tra i metodi più efficienti in termini di costi per gestire i conflitti, in quanto impediscono che questi degenerino in violenza; accoglie pertanto con favore la proposta di introdurre nel bilancio del SEAE una linea di bilancio dell'importo di EUR 500 000 per la prevenzione dei conflitti e per servizi di sostegno alle attività di mediazione, in seguito al positivo completamento, alla fine di quest'anno, di un'azione preparatoria proposta dal Parlamento europeo.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
24.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
55 5 5 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Pino Arlacchi, Bastiaan Belder, Franziska Katharina Brantner, Frieda Brepoels, Elmar Brok, Jerzy Buzek, Arnaud Danjean, Michael Gahler, Marietta Giannakou, Ana Gomes, Andrzej Grzyb, Richard Howitt, Anna Ibrisagic, Liisa Jaakonsaari, Anneli Jäätteenmäki, Jelko Kacin, Ioannis Kasoulides, Tunne Kelam, Nicole Kiil-Nielsen, Maria Eleni Koppa, Andrey Kovatchev, Wolfgang Kreissl-Dörfler, Eduard Kukan, Alexander Graf Lambsdorff, Vytautas Landsbergis, Krzysztof Lisek, Sabine Lösing, Ulrike Lunacek, Barry Madlener, Mario Mauro, Kyriakos Mavronikolas, Willy Meyer, Francisco José Millán Mon, María Muñiz De Urquiza, Annemie Neyts-Uyttebroeck, Raimon Obiols, Pier Antonio Panzeri, Ioan Mircea Paşcu, Alojz Peterle, Bernd Posselt, Cristian Dan Preda, Fiorello Provera, Libor Rouček, Tokia Saïfi, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Nikolaos Salavrakos, György Schöpflin, Adrian Severin, Marek Siwiec, Charles Tannock, Geoffrey Van Orden, Sir Graham Watson, Boris Zala |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Nikolaos Chountis, Véronique De Keyser, Diogo Feio, Kinga Gál, Elisabeth Jeggle, Barbara Lochbihler, Norbert Neuser, Jacek Protasiewicz, Marietje Schaake, Alf Svensson, Ivo Vajgl |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Leonidas Donskis |
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- [1] P7_TA-PROV(2012)0077, risoluzione del 14 marzo 2012 sugli orientamenti generali per la preparazione del bilancio 2013, sezione III – Commissione.
PARERE della commissione per lo sviluppo (5.6.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo sul progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD)
Relatore per parere: Gay Mitchell
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. avverte la Commissione e gli Stati membri che, se non saranno stanziati fondi supplementari per gli aiuti allo sviluppo, non saranno in grado di onorare i loro impegni internazionali relativi agli Obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM) e rischiano di mancare ampiamente l'impegno comune assunto dall'Unione europea di destinare lo 0,7% dell'RNL all'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) entro il 2015 e che nello stesso anno la maggior parte degli Stati membri non riuscirà a tener fede ai propri impegni individuali in termini di APS/RNL;
2. si rammarica che il livello totale di impegni nel quadro dello strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI), quale proposto dalla Commissione nel suo progetto di bilancio per il 2013, registri un aumento inferiore al tasso d'inflazione previsto e che il livello totale proposto per i pagamenti a titolo del DCI sia diminuito rispetto al 2012;
3. insiste sulla necessità che l'UE e gli Stati membri prendano sul serio il loro partenariato con i paesi in via di sviluppo che beneficiano di fondi a titolo del DCI e sul fatto che la prevedibilità a lungo termine è un elemento essenziale di tale partenariato; insiste altresì sulla necessità di evitare che le popolazioni più povere e vulnerabili nei paesi beneficiari del DCI siano costrette a subire le ripercussioni dell'aumento sostanziale dei fondi destinati allo strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) in risposta alla primavera araba; richiama l'attenzione sull'impegno, assunto in relazione al "Programma di cambiamento", di ridurre gradualmente i programmi dell'UE ancora in corso nei paesi a medio reddito a partire dal prossimo quadro finanziario pluriennale (2014-2020);
4. si rammarica, in particolare, degli ingenti tagli ai programmi geografici del DCI per l'Asia, l'Asia centrale, l'Iraq, l'Iran e lo Yemen; è del parere che, dal momento che riescono a stento a conseguire i risultati attesi in termini di riduzione della povertà, democrazia e diritti umani, tali programmi meritino una maggiore attenzione e un rafforzamento dei contributi finanziari, anziché il contrario;
5. appoggia l'ingente incremento della dotazione del programma tematico del DCI in materia di ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali; comprende che la Commissione stia cercando un sostegno supplementare per promuovere l'energia sostenibile nei paesi in via di sviluppo in vista della conferenza dell'ONU Rio+20 del 2012 e per finanziare l'iniziativa dell'UE "Energising Development" recentemente annunciata, che affronta la questione delle disparità nell'accesso all'energia nei paesi in via di sviluppo; ribadisce, tuttavia, che i finanziamenti per il clima devono rimanere supplementari ai finanziamenti allo sviluppo attualmente in programma e che i fondi destinati ai settori chiave degli OSM, tra cui l'istruzione di base e la salute, non devono essere trasferiti agli interventi di contrasto ai cambiamenti climatici; accoglie con favore la proposta di aumentare la linea di bilancio "Investire nelle persone" e ricorda alla Commissione i parametri di riferimento fissati dall'UE e gli impegni, assunti dall'avvio del DCI 2007-2013, di destinare almeno il 20% di tale strumento alla salute e all'istruzione di base, con particolare attenzione ai progressi compiuti per quanto riguarda gli OSM con il maggiore ritardo in termini di realizzazione;
6. chiede alla Commissione un maggiore controllo e coerenza nei finanziamenti finalizzati alla lotta contro il cambiamento climatico attraverso il sostegno ad energie alternative, onde evitare che l'UE sovvenzioni indirettamente azioni che provochino distorsioni e speculazione sui prezzi delle materie prime alimentari o che favoriscano il land grabbing;
7. chiede che la Commissione sostenga finanziariamente interventi mirati, negli strumenti di cooperazione allo sviluppo, per prevenire e combattere il crescente fenomeno del land grabbing e che promuova altresì l'elaborazione di un codice di condotta a livello comunitario e internazionale;
8. esorta la Commissione a prevedere congrui finanziamenti per migliorare l'accesso a sistemi sanitari e pensionistici equi, attraverso assicurazioni di carattere mutualistico e no profit conformi ai modelli dell'economia sociale; la incoraggia a sostenere i paesi partner nell'attuazione di regimi assicurativi ad ampia copertura che includano anche i segmenti più poveri e vulnerabili della società, anche attraverso il sostegno al settore dei servizi di microfinanza; è convinto che tali regimi, se ben concepiti, abbiano le potenzialità non solo di alleviare la povertà e rafforzare la resilienza dei soggetti più vulnerabili, tutelandone i beni, ma anche di favorire una maggiore coesione sociale e una crescita più inclusiva;
9. sottolinea la necessità che la Commissione garantisca l'efficacia degli aiuti, che devono avere un impatto diretto sullo sradicamento della povertà, lo sviluppo umano e la coesione sociale; a tal fine, invita la Commissione a prevedere, nell'ambito del sostegno allo sviluppo delle capacità degli interlocutori non statali, meccanismi di finanziamento di progetti di piccola scala coinvolgendo anche attori privati, come PMI, cooperative e associazioni locali;
10. insiste affinché il Consenso europeo sullo sviluppo rimanga il documento guida per gli aiuti e la cooperazione allo sviluppo dell'UE, soprattutto in relazione alla salute e all'istruzione; esorta la Commissione a garantire che il DCI rimanga uno strumento pertinente ed efficace per l'attuazione del Consenso europeo sullo sviluppo, in particolare per quanto riguarda il sostegno e l'integrazione della salute, dell'istruzione e delle relative questioni di carattere trasversale, quali la parità di genere e l'HIV/AIDS;
11. sottolinea l'importanza di mantenere sufficienti livelli di finanziamento per le linee di bilancio destinate agli aiuti umanitari e per la riserva per gli aiuti di emergenza; insiste sul fatto che, tenuto conto del notevole aumento della frequenza, della gravità e dell'entità delle crisi umanitarie e delle catastrofi naturali cui si è assistito negli ultimi anni, l'UE deve essere pronta a mobilitare rapidamente i finanziamenti in risposta a tali crisi all'estero;
12. esprime preoccupazione per i tagli proposti alle spese amministrative, tra l'altro a quelle per l'assistenza tecnica, le valutazioni e gli audit, sia presso le sedi centrali che presso le delegazioni dell'UE all'estero, in quanto queste attività sono fondamentali per mantenere gli standard più rigorosi in materia di valutazione e di audit; in considerazione del fatto che, nel 2011, la Commissione aveva chiesto 18 posti aggiuntivi a tempo pieno per il 2012 al fine di garantire una sana gestione finanziaria dell'ingente numero di sovvenzioni di scarsa entità a titolo del DCI,[1] è altresì preoccupato per la proposta di riassegnazione massiccia di personale dalle attività del DCI a quelle dell'ENPI ed evidenzia i rischi in termini di qualità della gestione finanziaria del DCI, a cui può condurre questa riduzione del personale.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
4.6.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
25 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Thijs Berman, Ricardo Cortés Lastra, Corina Creţu, Véronique De Keyser, Nirj Deva, Leonidas Donskis, Charles Goerens, Eva Joly, Filip Kaczmarek, Gay Mitchell, Norbert Neuser, Birgit Schnieber-Jastram, Michèle Striffler, Alf Svensson, Keith Taylor, Ivo Vajgl, Iva Zanicchi |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Emer Costello, Enrique Guerrero Salom, Fiona Hall, Edvard Kožušník, Judith Sargentini, Horst Schnellhardt, Patrizia Toia |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Marisa Matias |
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- [1] Progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2012, Documento di lavoro, Parte II, Risorse umane della Commissione, COM(2011)300, maggio 2011, pag. 87.
PARERE della commissione per il commercio internazionale (30.5.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul bilancio 2013 – Mandato per il trilogo
(2012/2016(BUD)
Relatore per parere: Peter Šťastný
SUGGERIMENTI
La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che il bilancio dell'Unione europea deve tenere conto delle priorità definite per la politica commerciale comune, nell'ambito della strategia UE 2020, come pure dei suoi interessi strategici a lungo termine; prende atto a tale riguardo delle conclusioni del documento "Global trends 2013"elaborato dal Sistema europeo di analisi strategica e politica (ESPAS); ricorda la necessità di preparare i finanziamenti per la revisione della strategia commerciale della politica dell'UE nel 2013;
2. ricorda i rinnovati impegni dell'Unione nel promuovere l'internazionalizzazione e la competitività delle PMI; riconosce la necessità di aumentare l'efficienza degli strumenti esistenti in tale settore e ritiene che i centri UE per le PMI debbano essere estesi per coprire nuovi mercati prioritari; sostiene il finanziamento delle fiere commerciali destinate alle PMI per aiutarle a superare la difficoltà a instaurare i primi contatti commerciali e a trovare partner, quali clienti, intermediari o fornitori in mercati terzi, e a inserirsi o a rafforzare la loro presenza in tali mercati;
3. sottolinea la necessità di fornire un adeguato supporto tecnico e assistenza per i paesi del vicinato orientale e meridionale, nel pieno rispetto del principio "more for more" (maggiori aiuti a fronte di un maggiore impegno), soprattutto al momento di negoziare con loro accordi particolareggiati e completi di libero scambio che hanno una forte influenza sulle loro leggi e regolamenti;
4. appoggia il proseguimento nel 2013 dell'azione preparatoria "Imprenditori innovativi Euromed per il cambiamento" che è stata approvata lo scorso anno ed è attualmente in fase di realizzazione, ed è intesa a rafforzare le reti di innovazione e di investimento di nuove aziende tra l'Unione europea e quattro paesi mediterranei associati, segnatamente l'Egitto, il Libano, la Tunisia e il Marocco; ritiene che l'instaurazione di tali legami sia essenziale per le prospettive economiche e politiche in questi paesi e che sia conforme alla posizione espressa dal Parlamento nella relazione dal titolo: "Commercio per il cambiamento: la strategia commerciale e di investimento dell'Unione europea per il Mediterraneo meridionale dopo le rivoluzioni della primavera araba";
5. ritiene che debbano essere fornite risorse adeguate per trarre il massimo beneficio dai dialoghi in atto ad alto livello con gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e la Russia e per costruire partenariati commerciali strategici con potenze commerciali emergenti con alti tassi di crescita come il Brasile e l'India;
6. avverte che le responsabilità dell'Unione nel migliorare l'inclusione del commercio e promuovere la cooperazione economica internazionale e la stabilità devono trovare riscontro nei bilanci di programmi quali aiuti al commercio, lo strumento per i paesi industrializzati e lo strumento di assistenza macrofinanziaria;
7. osserva che i sistemi di commercio equo ed etico e quelli che implicano la responsabilità sociale delle imprese e pratiche commerciali responsabili, come il sistema del "Commercio equo e solidale" rafforzano la posizione dei piccoli produttori nei confronti delle grandi imprese sul mercato mondiale; invita pertanto l'Unione europea a rafforzare i sistemi esistenti quale segnale positivo a sostegno del commercio equo e solidale;
8. chiede di organizzare campagne di comunicazione pubblica al fine di garantire che i ´cittadini europei siano bene informati sulla politica commerciale dell'Unione; sottolinea la necessità, soprattutto in un momento di crisi, di garantire finanziamenti adeguati per le politiche interne di adeguamento strutturale dell'Unione europea;
9. sottolinea che l'inclusione del progetto della piattaforma di coordinamento a supporto dell'internazionalizzazione delle imprese dell'Unione europea nel quadro dell'ICI+ implica un costante aumento dei finanziamenti nei prossimi anni;
10. ricorda la necessità di garantire finanziamenti sufficienti per consentire all'Unione europea di ottemperare ai propri obblighi di verifica giuridica e linguistica e di traduzione in sede di conclusione degli accordi commerciali, al fine di assicurare la sigla, la firma e l'attuazione di tali accordi nei tempi più rapidi possibile.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
30.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
21 5 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
William (The Earl of) Dartmouth, Laima Liucija Andrikienė, Maria Badia i Cutchet, Daniel Caspary, María Auxiliadora Correa Zamora, Christofer Fjellner, Yannick Jadot, Metin Kazak, Franziska Keller, Vital Moreira, Niccolò Rinaldi, Helmut Scholz, Robert Sturdy, Gianluca Susta, Iuliu Winkler, Jan Zahradil, Paweł Zalewski |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Josefa Andrés Barea, George Sabin Cutaş, Silvana Koch-Mehrin, Elisabeth Köstinger, Emma McClarkin, Miloslav Ransdorf, Tokia Saïfi, Jarosław Leszek Wałęsa, Pablo Zalba Bidegain |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Zuzana Roithová |
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PARERE della commissione per il controllo dei bilanci (31.5.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD))
Relatore per parere: Christofer Fjellner
SUGGERIMENTI
La commissione per il controllo dei bilanci invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che l'Europa sta affrontando una grave crisi economica, finanziaria e di bilancio e che occorre adottare ogni provvedimento utile per utilizzare il bilancio dell'Unione europea nella maniera più efficiente possibile, nell'ottica di una ripresa economica;
B. considerando che uno dei compiti più impegnativi nell'attuale situazione di difficoltà è la creazione di crescita e di occupazione, segnatamente presso le piccole e medie imprese e per i giovani;
C. deplorando il fatto che il Parlamento non ha mai ricevuto le sintesi annuali degli Stati membri, come previsto dal punto 44 dell'accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (2006/C 139/01), firmato congiuntamente dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione; attendendo che la Commissione trasmetta ufficialmente al Parlamento le sintesi annuali a decorrere dal 2007;
D. considerando che la riscossione corretta dell'IVA e dei dazi doganali influisce direttamente sia sulle economie degli Stati membri sia sul bilancio dell'Unione europea;
1. rammenta che gli impegni di bilancio da liquidare sono impegni stanziati ma non utilizzati, per lo più riconducibili ai programmi pluriennali (ad esempio, i programmi di coesione), nei quali gli stanziamenti sono impegnati nei primi anni del periodo di programmazione e i relativi pagamenti sono effettuati gradualmente nell'arco dell'intero periodo di programmazione;
2. osserva che un alto livello di impegni da liquidare potrebbe indicare che, a causa della crisi economica, gli Stati membri hanno difficoltà ad assorbire gli importi assegnati;
3. osserva che nel 2010 la Corte dei conti europea ha rilevato che tali impegni da liquidare erano aumentati di circa il 10%, raggiungendo EUR 194 miliardi, il che corrisponde a circa tre anni di spesa al ritmo attuale (relazione annuale 2010, punto 1.43);
4. ritiene che la questione degli impegni da liquidare debba essere affrontata con attenzione nell'ambito del bilancio 2013 e dei negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale, al fine di garantire che il bilancio venga eseguito nel modo più efficiente ed efficace possibile;
5. osserva che tipi di entrate diversi hanno effetti negativi diversi e invita la Commissione a esaminare i costi opportunità della riscossione delle entrate per le diverse fonti di reddito.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
30.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
20 2 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Marta Andreasen, Jean-Pierre Audy, Inés Ayala Sender, Zigmantas Balčytis, Andrea Češková, Tamás Deutsch, Martin Ehrenhauser, Jens Geier, Ingeborg Gräßle, Cătălin Sorin Ivan, Iliana Ivanova, Jan Mulder, Eva Ortiz Vilella, Crescenzio Rivellini, Paul Rübig, Petri Sarvamaa, Theodoros Skylakakis, Bart Staes, Michael Theurer |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Zuzana Brzobohatá, Jorgo Chatzimarkakis, Derk Jan Eppink, Véronique Mathieu |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Joachim Zeller |
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PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (1.6.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD))
Relatore per parere: Philippe Boulland
SUGGESTIONS
La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che il bilancio 2013 deve sostenere gli obiettivi della strategia Europa 2020 e sollecita un finanziamento ambizioso per le iniziative faro: "Youth on the move" (gioventù in movimento), "Nuove competenze per nuovi posti di lavoro", "Piattaforma europea contro la povertà" e "Un'Unione per l'innovazione"; chiede di porre in particolare rilievo la creazione di posti di lavoro mediante l'insediamento e il consolidamento di nuove imprese, evidenziandone l'importante ruolo ai fini del conseguimento dell'obiettivo occupazionale del 75% per il 2020;
2. sottolinea il fabbisogno finanziario per combattere la disoccupazione giovanile, in particolare tra i settori sociali svantaggiati, e la necessità creare un ambiente dinamico, innovativo e propizio all'imprenditorialità, al fine di rilanciare la creazione di posti di lavoro di qualità; chiede che gli importi previsti a tal fine siano chiaramente identificati dalla Commissione; ricorda la necessità di prevedere un finanziamento appropriato di tutti gli strumenti destinati a fini occupazionali;
3. sollecita altresì che sia predisposto un sostegno finanziario per i programmi intesi a creare occupazione per le persone con molteplici svantaggi sul mercato del lavoro, quali ad esempio i disoccupati di lungo periodo, i disabili e quanti appartengono a una minoranza;
4. sottolinea che le microimprese e le imprese di piccole e medie dimensioni danno lavoro a un elevato numero di persone nell'Unione e che uno dei principali ostacoli alla loro costituzione e al loro sostegno è la difficoltà di reperire finanziamenti; propone pertanto di potenziare il capitolo destinato al microfinanziamento;
5. è del parere che il bilancio 2013 debba sostenere altresì l'insieme delle misure concrete proposte dalla Commissione a favore dell'occupazione, incentrandosi ad esempio sulla creazione di posti di lavoro legata alla domanda, definendo modalità affinché gli Stati membri favoriscano l'assunzione di personale – in modo neutro in termini di bilancio e senza incidenza sulla previdenza sociale – tramite la riduzione della pressione fiscale sul lavoro o concedendo maggiori aiuti alle imprese neocostituite;
6. invita gli Stati membri a concentrare le risorse non utilizzate a titolo del FSE e degli altri Fondi strutturali sulla riduzione della disoccupazione giovanile, aiutando le PMI (in particolare le microimprese dato che attualmente in misura pari al 90% le PMI sono microimprese) a creare nuovi posti di lavoro e a mettere a punto programmi di formazione professionale; chiede che nel bilancio 2013 trovi riscontro la programmazione potenziata e riorientata del FSE in vista del termine imminente del quadro finanziario pluriennale in corso;
7. invita gli Stati membri a concentrare le risorse non utilizzate a titolo dei Fondi strutturali sul miglioramento delle attuali condizioni per i nuovi imprenditori, in modo da sfruttarne meglio l'elevata capacità di creare nuovi posti di lavoro stabili;
8. sollecita uno sforzo finanziario sostenuto mirato all'adeguamento delle formazioni e delle riconversioni – soprattutto per i lavoratori più anziani che rischierebbero altrimenti di essere esclusi dal mercato del lavoro – con il sostegno delle parti sociali nei settori in cui manca la manodopera e, conformemente agli obiettivi della strategia Europa 2020, nei settori chiave caratterizzati da un elevato potenziale di creazione di posti di lavoro individuati dalla Commissione nella sua comunicazione su una ripresa creatrice di posti di lavoro, come ad esempio l'economia verde, l'assistenza sanitaria e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione; chiede una migliore utilizzazione del FSE e una valorizzazione del FEG garantendo più coerenza, sostenibilità e complementarietà al fine di accelerare e semplificare il processo decisionale;
9. sottolinea la necessità che l'attuale revisione del regolamento di applicazione del FEG permetta di accrescerne l'efficacia, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di bilancio della sua mobilitazione; invita gli Stati membri ad avvalersi pienamente del FEG e, in particolare, a intensificare gli sforzi destinati a pubblicizzare tale strumento;
10. chiede il potenziamento dell'informazione dei cittadini destinatari sui programmi esistenti come EURES, i progetti pilota "Il tuo primo lavoro EURES" e "Solidarietà sociale per l'integrazione sociale", nonché lo strumento di microfinanziamento;
11. chiede di essere informato in maniera dettagliata e sistematica sulle fasi dell'attuazione dei progetti pilota da parte della Commissione;
12. sottolinea che il bilancio europeo deve sostenere gli sforzi di promozione del completamento del mercato interno, della competitività e della convergenza sociale, lo sviluppo della politica di imprese socialmente responsabili e il controllo dell'applicazione delle norme sociali di tipo giuridico da parte delle imprese onde assicurare la creazione di posti di lavoro dignitosi, cioè stabili, caratterizzati da buone condizioni e da una retribuzione che permetta l'accesso ai beni e ai servizi fondamentali.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
31.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
38 4 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Regina Bastos, Heinz K. Becker, Jean-Luc Bennahmias, Phil Bennion, Pervenche Berès, Vilija Blinkevičiūtė, Philippe Boulland, Alejandro Cercas, Ole Christensen, Derek Roland Clark, Minodora Cliveti, Marije Cornelissen, Frédéric Daerden, Karima Delli, Sari Essayah, Thomas Händel, Marian Harkin, Nadja Hirsch, Ádám Kósa, Jean Lambert, Veronica Lope Fontagné, Thomas Mann, Elisabeth Morin-Chartier, Csaba Őry, Konstantinos Poupakis, Elisabeth Schroedter, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Jutta Steinruck, Inês Cristina Zuber |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Tamás Deutsch, Richard Howitt, Filiz Hakaeva Hyusmenova, Iliana Malinova Iotova, Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Svetoslav Hristov Malinov, Ramona Nicole Mănescu, Anthea McIntyre, Ria Oomen-Ruijten, Antigoni Papadopoulou, Evelyn Regner, Csaba Sógor |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Jens Nilsson |
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PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (1.6.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo sul progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD))
Relatore per parere: Reinhard Bütikofer
SUGGERIMENTI
La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ritiene che il bilancio dell'Unione europea debba essere incentrato sulle politiche e i programmi dell'UE in grado di dare un contributo sostanziale al rilancio della crescita sostenibile nell'Unione e che affrontano i principali problemi della società;
2. sottolinea l'importanza di effettuare investimenti a lungo termine in ricerca, sviluppo e innovazione (RSI) e di garantire un livello di finanziamenti adeguato nel 2013 a sostegno della transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e verde;
3. ritiene sia necessario adottare misure volte a inserire le donne nel mercato del lavoro e a conciliare la vita familiare e quella professionale;
4. ricorda che il bilancio dell'Unione europea è uno strumento importante per rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri e tra le generazioni, come pure per dare impulso alla competitività europea; è convinto che il bilancio dell'Unione europea rappresenti un potenziale sinergico per l'attuazione di politiche che non potrebbero essere realizzate dagli Stati membri da soli; chiede che i fondi dell'Unione europea esistenti vengano impiegati in modo ottimale, ponendo l'accento sul valore aggiunto europeo, su una maggiore coesione economica, sociale e territoriale, su una razionalizzazione efficace e sull'effetto leva;
5. capisce i timori manifestati dal Consiglio in merito ai vincoli economici e di bilancio che agiscono a livello nazionale come conseguenza della crisi globale che ha compromesso la crescita economica e la stabilità finanziaria degli Stati membri e ha peggiorato la loro posizione debitoria, ritiene tuttavia che nel 2013 sia necessario adottare misure volte a rafforzare la solidarietà e stimolare la crescita sostenibile e l'occupazione al fine di rilanciare l'economia;
6. sottolinea la necessità che la Commissione e gli Stati membri stimolino e agevolino la creazione di posti di lavoro nuovi, di alta qualità e sostenibili sviluppando, all'interno dell'Unione, non solo imprese ecocompatibili e trasporti ed energia efficienti e verdi, ma anche servizi moderni e innovativi;
7. ricorda che il bilancio annuale dell'Unione europea, con il suo effetto leva, deve sostenere le politiche di ripresa degli Stati membri e prende atto della necessità di rafforzare e coordinare i finanziamenti al fine di attuare la strategia Europa 2020 per la crescita e l'occupazione e allinearsi ad essa; sostiene che i massimali della rubrica 1a dell'attuale quadro finanziario pluriennale siano insufficienti per realizzare le priorità politiche dell'Unione europea; plaude alla proposta di aumento della spesa a favore della crescita sostenibile, con particolare riferimento al Settimo programma quadro (7° PQ) e al programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP); sottolinea l'esigenza di prestare particolare attenzione all'attuazione delle priorità di bilancio fissate dal Parlamento europeo per gli esercizi precedenti in relazione ai settori della politica industriale, della ricerca e dell'energia;
8. ritiene, a tale proposito, che vada prestata maggiore attenzione ai progetti di attuazione nell'ambito dei finanziamenti per ricerca e innovazione, al fine di colmare il divario esistente tra i risultati della ricerca e la loro commercializzazione, garantendo in tal modo la competitività europea;
9. invita la Commissione a garantire nel 2013 un sufficiente livello di finanziamenti a favore di ricerca e sviluppo in relazione alle applicazioni e ai servizi GNSS specifici;
10. prende atto del ruolo cruciale che i futuri programmi faro dell'Unione europea, quali Orizzonte 2020, COSME e il meccanismo per collegare l'Europa, possono svolgere ai fini della ripresa economica dell'UE se vengono loro assegnati finanziamenti sufficienti; ritiene che il bilancio 2013 debba garantire una transizione agevole verso il consolidamento di questi nuovi programmi; chiede che vengano mobilitate risorse più consistenti, in sinergia con la politica di coesione, al fine di promuovere la sostenibilità dell'economia europea quale propulsore importante per la competitività, lo sviluppo industriale e la capacità di ripresa in futuro;
11. sottolinea l'importanza delle politiche dell'UE a favore del pluralismo dei mezzi di comunicazione, specialmente attraverso la ricerca, l'istruzione e le attività di diffusione; pone l'accento sull'importante ruolo che può essere svolto dal Centro per il pluralismo e la libertà dei media costituito di recente;
12. richiama l'attenzione sul fatto che l'85% dei nuovi posti di lavoro nell'UE, nel periodo compreso tra il 2002 e il 2010, è stato creato da piccole e medie imprese (PMI)[1]; chiede il rafforzamento delle politiche di sostegno, dei programmi e delle risorse dell'Unione europea da impiegare a favore delle PMI affinché possano realizzare interamente il loro potenziale di crescita, ad esempio facilitando la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici, garantendo gli investimenti nell'innovazione, sostenendo le imprese in fase di avvio, contribuendo alla riduzione degli oneri amministrativi, promuovendo lo spirito imprenditoriale nonché facilitando e semplificando l'accesso ai finanziamenti, compreso l'accesso ai capitali di rischio; plaude all'aumento della dotazione a favore del programma per l'innovazione e l'imprenditorialità, che sostiene l'innovazione nelle PMI; si rammarica tuttavia che la proposta della Commissione non preveda la piena attuazione del programma Energia intelligente per l'Europa;
13. ricorda alla Commissione europea la necessità di prestare maggiore attenzione e concedere più finanziamenti ai programmi miranti a conseguire gli obiettivi dello "Small Business Act", nel quale sono stati fissati 10 principi per garantire un contesto economico più favorevole alle PMI;
14. si rallegra con la Commissione per il successo dell'azione preparatoria Erasmus per giovani imprenditori e accoglie con favore la decisione di includere tale attività nel programma quadro per la competitività e l'innovazione; si rammarica, tuttavia, che l'ampliamento del programma sia reso difficile dalla ridotta dotazione finanziaria e che, per tale ragione, vengano respinti partner interessati e qualificati; invita pertanto la Commissione a mettere a disposizione fondi per permettere un'adeguata crescita del programma nel 2012 e nel 2013;
15. riconosce la necessità di impedire che le PMI riducano i loro investimenti, soprattutto in ricerca e sviluppo; ritiene che il rafforzamento del sostegno della Banca europea per gli investimenti (BEI) alle PMI e alle infrastrutture debba essere una priorità fondamentale e che pertanto l'utilizzo di tale assistenza finanziaria da parte delle PMI vada massimizzato;
16. appoggia pienamente l'iniziativa pilota relativa ai prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti, mirata a mobilizzare il risparmio privato e ad ampliare la gamma degli strumenti finanziari disponibili per i progetti infrastrutturali nel settore dell'energia, dei trasporti e delle TIC; sottolinea la necessità di fare un uso corretto dei criteri di sostenibilità della BEI, su un piano di parità con i criteri finanziari;
17. chiede la creazione di strumenti finanziari specifici volti a sostenere le iniziative del Fondo europeo per gli investimenti (FEI), per lo sviluppo di un'infrastruttura di finanziamento europea a favore dell'imprenditorialità sociale, al fine di porre tale settore su un piano di parità con gli altri settori economici europei;
18. rammenta che occorrerà investire quasi mille miliardi di EUR[2] nel sistema energetico entro il 2020 per conseguire gli obiettivi in materia di politica energetica e di clima dell'Unione e che vi è una carenza di finanziamenti per quanto concerne le reti di trasmissione dell'energia pari a circa 100 miliardi di EUR;
19. deplora che alle iniziative volte a rafforzare i principali obiettivi dell'UE in materia di energia non vengano messi a disposizione fondi adeguati e che il piano SET non abbia ancora ricevuto finanziamenti sufficienti nonostante le continue richieste del Parlamento;
20. ritiene che l'UE debba investire al fine di garantire l'accesso europeo allo spazio e alle infrastrutture orbitali;
21. ricorda che il 2013 sarà l'ultimo anno dell'attuale periodo di programmazione ed è preoccupato per eventuali riduzioni degli stanziamenti di pagamento; sottolinea che è essenziale rispettare gli impegni dell'Unione europea nei confronti dei progetti in corso e sostiene la proposta di aumento dei pagamenti quale presentata dalla Commissione nel suo progetto di bilancio;
22. accoglie con favore l'accordo raggiunto nel dicembre 2011 in merito al finanziamento dei costi aggiuntivi del progetto ITER, è tuttavia del parere che l'iscrizione dell'importo di 360 milioni di EUR nel bilancio 2013 non debba impedire l'efficace attuazione di altre politiche dell'UE, soprattutto quelle che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 in quest'ultimo anno del periodo di programmazione ed è espressamente contrario a eventuali riassegnazioni di stanziamenti che compromettano tale priorità di bilancio.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
31.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
50 0 7 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Gabriele Albertini, Amelia Andersdotter, Josefa Andrés Barea, Jean-Pierre Audy, Zigmantas Balčytis, Ivo Belet, Jan Březina, Reinhard Bütikofer, Giles Chichester, Jürgen Creutzmann, Pilar del Castillo Vera, Dimitrios Droutsas, Christian Ehler, Vicky Ford, Gaston Franco, Adam Gierek, Norbert Glante, András Gyürk, Fiona Hall, Edit Herczog, Kent Johansson, Romana Jordan, Krišjānis Kariņš, Lena Kolarska-Bobińska, Marisa Matias, Angelika Niebler, Jaroslav Paška, Vittorio Prodi, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Jens Rohde, Paul Rübig, Salvador Sedó i Alabart, Francisco Sosa Wagner, Patrizia Toia, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Marita Ulvskog, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras, Henri Weber |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Maria Badia i Cutchet, Ioan Enciu, Françoise Grossetête, Satu Hassi, Roger Helmer, Jolanta Emilia Hibner, Ivailo Kalfin, Seán Kelly, Eija-Riitta Korhola, Holger Krahmer, Zofija Mazej Kukovič, Vladimír Remek |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Franziska Keller |
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- [1] Comunicazione della Commissione del 25 giugno 2008 al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – "Una corsia preferenziale per la piccola impresa" Alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per la Piccola Impresa (un "Small Business Act" per l'Europa) (COM(2008)0394).
- [2] Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre – Piano per una rete energetica europea integrata (COM(2010)0677 definitivo).
PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (31.5.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD))
Relatore per parere: Georgios Stavrakakis
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ritiene che il risanamento di bilancio debba essere equilibrato con investimenti necessari a perseguire gli obiettivi dei trattati, da un lato, e compensare gli effetti avversi della crisi, dall'altro;
2. osserva che, nel difficile momento che l'economia europea sta vivendo, gli Stati membri e le istituzioni dell'UE devono riflettere insieme sulla definizione di una "Agenda per la crescita", dando maggior senso e credibilità alla politica di consolidamento del bilancio; ricorda che in questo contesto la mobilitazione degli strumenti dell'UE, siano essi i Fondi strutturali o le possibilità offerte dalla Banca europea per gli investimenti, è in grado di dare un apporto essenziale a tal fine;
3. sottolinea che la politica di coesione ha da tempo dimostrato il proprio valore aggiunto come strumento necessario, in materia di investimenti, per generare efficacemente crescita e posti di lavoro soddisfacendo accuratamente il fabbisogno di investimenti delle regioni, contribuendo così non soltanto alla riduzione delle disparità fra le regioni, ma anche alla ripresa economica e allo sviluppo dell'Unione nel suo insieme;
4. rileva con preoccupazione che l'accelerazione dell'attuazione della maggior parte dei programmi nel quadro della rubrica 1b ha portato, alla fine del 2011, a un notevole arretrato dei pagamenti, che dovrà essere risolto mediante la disponibilità di sufficienti stanziamenti di pagamento nel 2012;
5. è inoltre preoccupato per la probabilità che queste carenze si accentuino nel 2013, mentre si prevede un'ulteriore accelerazione dell'attuazione nel quadro della rubrica 1b; invita il Consiglio e la Commissione ad analizzare e valutare immediatamente, di concerto con il Parlamento, gli importi e i fabbisogni in modo da non compromettere l'attuazione per il 2013; segnala che una mancanza di stanziamenti di pagamento potrebbe compromettere programmi che attualmente funzionano correttamente e pregiudicare la realizzazione degli obiettivi che si perseguono con tali programmi;
6. invita inoltre il Consiglio e la Commissione a valutare accuratamente i reali fabbisogni in termini di pagamenti per il 2013 a titolo della rubrica 1b, in modo da evitare tagli non realistici o non sufficientemente motivati e decisioni non coerenti con le previsioni fornite dagli stessi Stati membri e utilizzate come base per il progetto di bilancio della Commissione; sottolinea, a tale proposito, che intende opporsi a qualsiasi eventuale riduzione del livello di pagamenti rispetto ai fabbisogni stimati dalla Commissione su tale base.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
29.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
39 1 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
François Alfonsi, Luís Paulo Alves, Jean-Paul Besset, Victor Boştinaru, Alain Cadec, Nikos Chrysogelos, Tamás Deutsch, Rosa Estaràs Ferragut, Danuta Maria Hübner, Vincenzo Iovine, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Mojca Kleva, Constanze Angela Krehl, Petru Constantin Luhan, Ramona Nicole Mănescu, Vladimír Maňka, Riikka Manner, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Ana Miranda, Jens Nilsson, Jan Olbrycht, Wojciech Michał Olejniczak, Markus Pieper, Monika Smolková, Ewald Stadler, Georgios Stavrakakis, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler, Joachim Zeller, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ivars Godmanis, Lena Kolarska-Bobińska, Ivari Padar, László Surján, Giommaria Uggias |
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PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (31.5.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD))
Relatore per parere: Esther de Lange
SUGGERIMENTI
La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. constata che, a causa delle misure di austerità approvate in molti Stati membri al fine di riequilibrare i bilanci nazionali e ridurre il debito pubblico, è necessario un bilancio dell'UE realistico che stabilisca priorità sia positive sia negative; prende atto che gli impegni iscritti in bilancio per l'agricoltura e lo sviluppo rurale sono stati leggermente aumentati, con incrementi degli impegni pari rispettivamente allo 0,4% e all'1,3% rispetto al 2012, mentre gli incrementi dei pagamenti ammontano rispettivamente allo 0,5% e al 5,4%, il che si traduce in un aumento totale dei pagamenti nell'ambito della rubrica 2 pari all'1,6%, ovvero molto al di sotto del proposto aumento complessivo del bilancio, pari al 6,8%; chiede alla Commissione di continuare a ricercare possibili economie di bilancio, in particolare riducendo la spesa amministrativa e assegnando finanziamenti soltanto per rispondere ad esigenze reali;
2. rileva che il margine previsto di 809 milioni di euro per le spese connesse al mercato e gli aiuti diretti entro il massimale nell'ambito della rubrica 2 rappresenta un aumento significativo rispetto al 2012, il che, secondo la Commissione, è principalmente dovuto a un effetto "una tantum" in seguito alla scadenza del Fondo per la ristrutturazione del settore dello zucchero; esprime soddisfazione per il fatto che detto margine significa che il meccanismo di disciplina finanziaria non sarà applicato nel 2013;
3. si attende, in considerazione dell'imminente adesione della Croazia il 1° luglio 2013, una celere approvazione della revisione del Quadro finanziario pluriennale (QFP), in linea con il punto 29 dell'AII ("Adeguamento del quadro finanziario in funzione dell'allargamento"), e chiede alla Commissione di presentare la proposta sui relativi stanziamenti supplementari non appena l'atto di adesione sarà stato ratificato da tutti gli Stati membri;
4. osserva che è proposto un aumento del 5,4% degli stanziamenti di pagamento per lo sviluppo rurale; invita la Commissione a verificare che tale aumento sia esatto e corrisponda alle esigenze reali degli Stati membri; esorta la Commissione a monitorare la corretta attuazione dei progetti di sviluppo rurale al fine di garantire la legittimità della spesa dell'UE; rileva che i programmi nell'ambito del secondo pilastro della PAC costituiscono un importante motore di sviluppo rurale e devono essere mirati a generare crescita, valore aggiunto e occupazione nelle zone rurali;
5. rileva che il proposto aumento degli aiuti diretti è principalmente dovuto all'attuale introduzione graduale dei pagamenti diretti negli Stati membri dell'UE-12, il che crea un ulteriore requisito di bilancio di 860 milioni di euro nel 2013, mentre si prevede che la spesa per gli interventi sul mercato diminuisca, grazie alle maggiori entrate con destinazione specifica e alla situazione di mercato favorevole per la maggior parte dei settori;
6. esprime la propria preoccupazione per la volatilità dei mercati agricoli, che causa incertezza tra gli agricoltori e nell'industria agroalimentare; invita la Commissione a monitorare gli sviluppi nei mercati agricoli e a reagire rapidamente ed efficacemente in caso di necessità; esorta vivamente la Commissione a fornire mezzi d'intervento per i tempi di crisi e a migliorare il livello di conoscenza, da parte degli agricoltori, delle modalità di risposta alla volatilità dei mercati;
7. manifesta preoccupazione per i persistenti problemi nel settore ortofrutticolo causati dalle condizioni atmosferiche avverse e ribadisce pertanto la necessità di destinare specifiche risorse supplementari alle misure di prevenzione e di gestione delle crisi promosse dalle OP; rileva che in alcuni Stati membri tale settore sta affrontando gravi problemi già dal 2011 a causa della gestione dell'epidemia di Escherichia coli enteroemorragico (EHEC); sottolinea l'importante ruolo che le misure di promozione possono svolgere per migliorare la salute del settore;
8. osserva che gli importi assegnati ad alcune linee di bilancio, tra cui il programma per il consumo di latte nelle scuole, sono stati significativamente diminuiti e chiede alla Commissione di fornire al Parlamento le motivazioni di questi tagli;
9. osserva che la Commissione non ha attuato una serie di fondamentali progetti pilota richiesti dal Parlamento: "Prezzi agricoli europei e Osservatorio dei margini", "Misure contro la speculazione sui prodotti agricoli di base" e "Scambio delle migliori prassi per la semplificazione della condizionalità"; ribadisce che tali questioni rappresentano tuttora priorità per il Parlamento e si aspetta che la Commissione fornisca una spiegazione esauriente del perché ha omesso di attuare i progetti pilota e di come intende affrontare queste priorità in futuro;
10. rileva gli squilibri che permangono nella catena di approvvigionamento alimentare, in cui la posizione dei produttori primari è notevolmente più debole di quella degli altri soggetti; esorta la Commissione ad adottare misure per migliorare la trasparenza dei prezzi e dei margini nella filiera di approvvigionamento alimentare; evidenzia il valore di un progetto pilota in questo settore.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
31.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
30 1 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
John Stuart Agnew, José Bové, Luis Manuel Capoulas Santos, Michel Dantin, Paolo De Castro, Albert Deß, Herbert Dorfmann, Julie Girling, Béla Glattfelder, Sergio Gutiérrez Prieto, Martin Häusling, Esther Herranz García, Peter Jahr, Elisabeth Jeggle, Jarosław Kalinowski, Elisabeth Köstinger, George Lyon, James Nicholson, Georgios Papastamkos, Marit Paulsen, Britta Reimers, Alfreds Rubiks, Sergio Paolo Francesco Silvestris, Alyn Smith, Marc Tarabella |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Luís Paulo Alves, Pilar Ayuso, María Auxiliadora Correa Zamora, Esther de Lange, Christa Klaß, Astrid Lulling, Hans-Peter Mayer |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Bill Newton Dunn |
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PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (31.5.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo sul progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD)
Relatore per parere: Salvatore Iacolino
SUGGERIMENTI
La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. deplora che nonostante le crescenti ambizioni dell'UE per quanto concerne lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia e l'attuale quadro finanziario pluriennale, il progetto di bilancio proposto dalla Commissione presenta solo un lieve incremento degli stanziamenti di impegno, nella sottorubrica 3a rispetto al 2012;
2. insiste sul fatto che, ferma restando la crisi economica e la razionalizzazione della spesa, l'esercizio finanziario 2013 rappresenta la transizione verso il nuovo quadro finanziario pluriennale; ritiene pertanto che il bilancio 2013 vada adeguato per fungere da premessa al quadro finanziario 2014-2020;
3. sottolinea l'importanza di focalizzare il bilancio dell'UE sul valore aggiunto europeo e di massimizzare l'efficienza dei finanziamenti nazionali in settori d'interesse comune;
4. deplora le riduzioni proposte dalla Commissione nel programma di prevenzione e di lotta contro la criminalità, data l'importanza che questo settore riveste per l'Unione europea, come dimostra la recente creazione di una commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro; sottolinea la necessità di disporre di risorse per la prevenzione della criminalità;
5. deplora che si proponga solo un piccolo incremento per il programma relativo ai diritti fondamentali e alla cittadinanza e che la dotazione finanziaria per l'Anno europeo dei cittadini sia il più basso mai assegnato a un anno europeo; raccomanda pertanto che siano assegnate risorse sufficienti alla promozione e alla protezione dei diritti fondamentali e dei diritti dei cittadini nonché alla lotta contro le discriminazioni, in particolare alla luce del crescente clima di intolleranza derivante dalla crisi finanziaria;
6. accoglie con favore l'incremento di bilancio per i quattro fondi del programma "Solidarietà e gestione dei flussi migratori" rispetto al bilancio 2012; nondimeno deplora vivamente lo squilibrio esistente tra i diversi fondi, dando priorità al Fondo per le frontiere esterne e al Fondo europeo per i rimpatri; sottolinea la necessità di assegnare una quota equilibrata delle risorse finanziarie al Fondo europeo per i rifugiati e al Fondo europeo per l'integrazione; ritiene che dovrebbero essere messe a disposizione risorse finanziarie sufficienti ai fini della ricollocazione dei migranti all'interno dell'UE, in base alla solidarietà con gli Stati membri che affrontano pressioni migratorie sproporzionate;
7. ritiene che i bisogni in materia di sicurezza informatica, che è una delle priorità della strategia di sicurezza interna dell'UE, vadano affrontati mediante idonee linee di bilancio, facendo il massimo uso possibile delle eventuali sinergie fra programmi esistenti; ribadisce che per rafforzare la lotta contro la delinquenza informatica a livello dell'Unione tramite il futuro Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica, è necessario un finanziamento adeguato; deplora pertanto i tagli proposti dalla Commissione per Europol, dal momento che la missione di questo Centro, quale definita dalla Commissione, non può essere svolta sulla scorta dell'attuale livello di risorse umane finanziarie di Europol;
8. ritiene necessario includere una riserva positiva nel programma "Prevenzione e lotta contro la criminalità", al fine di sostenere le azioni finalizzate a coordinare con maggiore efficacia gli sforzi delle varie agenzie, compresa l'ENISA, nel campo della criminalità informatica;
9. prende atto dell'aumento significativo degli impegni relativi al SIS II e del livello relativamente basso dei pagamenti a esso corrispondenti; osserva che in base al calendario generale del SIS II, nel 2013 dovrebbe concludersi lo sviluppo e la migrazione del medesimo e l'Agenzia informatica dovrebbe farsi carico della gestione del sistema; esprime pertanto perplessità su questo significativo incremento di bilancio in una fase così tardiva e poco prima che il SIS II diventi operativo; raccomanda di mantenere nella riserva una parte sostanziale del bilancio del SIS II in funzione dei progressi operativi e del rispetto della pianificazione finanziaria;
10. insiste affinché le agenzie ottengano un finanziamento adeguato, sulla base delle loro azioni e dei loro risultati nonché alla luce della situazione generale delle finanze pubbliche nell'UE, e ricevano il personale necessario per svolgere le proprie attività;
11. deplora che la Commissione abbia proposto risorse umane e finanziarie insufficienti per garantire lo sviluppo e il funzionamento permanenti dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (European Asil Support Office – EASO); osserva che l'EASO avrà un ruolo chiave soprattutto per quanto concerne la riuscita attuazione del meccanismo di allarme rapido, di preparazione e di gestione delle crisi, come previsto nelle conclusioni del Consiglio dell'8 marzo 2012;
12. ritiene che, alla luce dei maggiori compiti rientranti nel suo nuovo mandato, segnatamente nell'ambito dei diritti fondamentali e della futura attuazione di EUROSUR, Frontex debba designare quanto prima un responsabile per i diritti fondamentali, e che occorra iscrivere in riserva eventuali bilanci supplementari per nuovi posti finché tale carica non sarà ricoperta; invita la Commissione a garantire che in caso di situazioni di emergenza siano resi rapidamente disponibili i finanziamenti corrispondenti assegnandoli in funzione degli sviluppi della situazione;
13. insiste affinché siano destinati finanziamenti specifici allo sviluppo di controlli di frontiera attenti all'aspetto della protezione, che rispettino appieno i diritti fondamentali dei migranti e siano conformi alla Carta dei diritti fondamentali dell'UE, anche nel contesto delle operazioni di Frontex;
14. valuta positivamente il ruolo dei finanziamenti dell'UE nella promozione della solidarietà tra gli Stati membri e con i paesi terzi in materia di migrazione e asilo.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
31.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
48 5 4 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jan Philipp Albrecht, Mario Borghezio, Rita Borsellino, Emine Bozkurt, Arkadiusz Tomasz Bratkowski, Simon Busuttil, Philip Claeys, Carlos Coelho, Ioan Enciu, Cornelia Ernst, Monika Flašíková Beňová, Hélène Flautre, Kinga Göncz, Nathalie Griesbeck, Anna Hedh, Salvatore Iacolino, Sophia in ‘t Veld, Lívia Járóka, Timothy Kirkhope, Juan Fernando López Aguilar, Baroness Sarah Ludford, Svetoslav Hristov Malinov, Véronique Mathieu, Anthea McIntyre, Jan Mulder, Georgios Papanikolaou, Jacek Protasiewicz, Carmen Romero López, Judith Sargentini, Birgit Sippel, Csaba Sógor, Renate Sommer, Rui Tavares, Wim van de Camp, Axel Voss, Renate Weber, Cecilia Wikström, Auke Zijlstra |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Alexander Alvaro, Vilija Blinkevičiūtė, Birgit Collin-Langen, Dimitrios Droutsas, Evelyne Gebhardt, Stanimir Ilchev, Iliana Malinova Iotova, Franziska Keller, Ádám Kósa, Juan Andrés Naranjo Escobar, Hubert Pirker, Zuzana Roithová, Salvador Sedó i Alabart, Marie-Christine Vergiat |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Adam Bielan, Françoise Castex, Marielle Gallo, Esther Herranz García, Seán Kelly |
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PARERE della commissione per gli affari costituzionali (30.5.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD)
Relatore per parere: Enrique Guerrero Salom
SUGGERIMENTI
La commissione per gli affari costituzionali invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a inserire nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. ricordando la situazione delle finanze pubbliche a livello nazionale e considerando che il bilancio dell’Unione rappresenta, tra l’altro, uno strumento unico per catalizzare gli investimenti che dovrebbero essere potenziati in un periodo di crisi;
B. considerando le sue risoluzioni del 14 marzo 2012 sugli orientamenti generali per la preparazione del bilancio 2013 – sezione III – Commissione[1] e dell’8 giugno 2011 intitolata "Investire nel futuro": un nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) per un'Europa competitiva, sostenibile e inclusiva"[2];
1. ritiene che il 2013 potrebbe e certo dovrebbe costituire una svolta nel superamento della crisi e che la politica di bilancio non dovrebbe rappresentare in sé un freno alla prospettiva di ripresa della crescita; considera pertanto che il prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020 dovrebbe prevedere un bilancio più equilibrato tra le misure restrittive e quelle che stimolano la creazione di posti di lavoro e il ritorno all’occupazione, tenendo nel debito conto le politiche di uguaglianza di genere;
2. sottolinea che il 2013 è un anno preelettorale che richiede una politica di comunicazione equilibrata per informare i cittadini circa i loro diritti elettorali e la posta in gioco alle elezioni europee;
3. deplora che il 2013, Anno europeo dei cittadini, non abbia potuto beneficiare dei fondi supplementari a titolo del bilancio dell’Unione e invita la Commissione a garantire che si tenga debitamente conto degli obiettivi dell’Anno nel quadro dell’attuazione delle politiche dell’Unione;
4. sottolinea che, per garantire un’attuazione efficace dell’iniziativa dei cittadini europei, la Commissione e il Parlamento europeo dovrebbero prevedere un finanziamento adeguato ed equo delle audizioni pubbliche;
5. ritiene che i partiti politici a livello europeo e le fondazioni europee dovrebbero beneficiare di un finanziamento adeguato per assolvere alla funzione che i trattati attribuiscono ai partiti in termini di incremento della consapevolezza politica europea e di espressione della volontà dei cittadini; attende con interesse la proposta della Commissione di creare un nuovo titolo nel regolamento finanziario dedicato esclusivamente al finanziamento di partiti e fondazioni europei e concepito specificamente a tal fine.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
30.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
14 3 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Alfredo Antoniozzi, Andrew Henry William Brons, Andrew Duff, Ashley Fox, Roberto Gualtieri, Enrique Guerrero Salom, Gerald Häfner, Stanimir Ilchev, Paulo Rangel, Algirdas Saudargas, Rafał Trzaskowski, Manfred Weber |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
John Stuart Agnew, Zuzana Brzobohatá, Dimitrios Droutsas, Anneli Jäätteenmäki, György Schöpflin |
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PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (1.6.2012)
destinato alla commissione per i bilanci
sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2013
(2012/2016(BUD))
Relatore per parere: Mary Honeyball
SUGGERIMENTI
La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che, ai sensi dell'articolo 8 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la promozione della parità fra uomini e donne è un principio fondamentale dell'Unione europea; ricorda che la parità di genere dovrebbe essere integrata in tutte le politiche e presa in considerazione a tutti i livelli della procedura di bilancio;
2. riconosce che in tempi di austerità bisogna essere vigili e attenti quanto al denaro speso e sottolinea pertanto l'importanza di un efficace finanziamento dell'UE che apporti un valore aggiunto a tutti i progetti; sottolinea il fatto che è quanto mai necessario ed urgente, in periodi di crisi e di fragilità economica, difendere in maniera intransigente i diritti delle persone maggiormente colpite dalle conseguenze di questa crisi, segnatamente le donne; sottolinea che la parità di genere non è solamente una questione di giustizia – infatti è dimostrato che ha anche un impatto economico positivo;
3. ribadisce pertanto l'invito ad applicare l'approccio dell'integrazione della dimensione di genere ("bilancio di genere") nel valutare e modificare tutti i programmi, le misure e le politiche di bilancio, nel determinare in che misura le risorse siano distribuite secondo logiche di parità o disparità di genere e, infine, nel conseguire la neutralità di genere, ovvero che qualsiasi individuo, a prescindere dal genere, sia considerato in ugual misura;
4. sottolinea la necessità di maggiori finanziamenti per le azioni delineate nella strategia della Commissione per la parità fra donne e uomini 2010-2015, tenendo conto anche delle molteplici discriminazioni che affrontano, tra gli altri, le donne migranti, le donne rom, le donne disabili, le lesbiche e le donne anziane, e incoraggia l'adozione del "bilancio di genere" nelle strategie sia europee che nazionali per una più efficace promozione della parità di genere; ribadisce l'importanza del fatto che la Commissione rispetti il proprio impegno di integrare la dimensione di genere in tutte le azioni che intraprende;
5. sottolinea la necessità di destinare maggiori finanziamenti alla lotta contro qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle donne; invita, in particolare, la Commissione a rendere disponibili risorse finanziarie per realizzare ricerche settoriali mirate e azioni di informazione, sensibilizzazione e formazione in materia di divario retributivo di genere, nonché al fine di eliminare la violenza contro le donne;
6. ricorda agli Stati membri di avvalersi dei fondi disponibili nell'ambito del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale per promuovere la parità di genere, segnatamente nel settore dell'occupazione, non soltanto mediante l'integrazione della dimensione della parità di genere; rileva che è opportuno adottare misure destinate direttamente ai gruppi di donne vulnerabili, tenendo debitamente conto dell'impatto della crisi economica, investendo in servizi pubblici di elevata qualità e, più specificamente, garantendo un'adeguata fornitura di servizi di elevata qualità a prezzi abbordabili per la custodia dei bambini e per l'assistenza alle persone anziane e ad altre persone dipendenti; richiama l'attenzione in particolare sul FSE, il quale deve disporre della capacità sufficiente per promuovere politiche in materia di parità, di occupazione stabile e di qualità nonché di redistribuzione equa dei redditi; esorta a includere la prospettiva di genere nonché un'autentica trasparenza di bilancio nell'ambito della regolamentazione e dell'attuazione di tutti i fondi dell'UE;
7. accoglie con favore la decisione della Commissione di promuovere misure legislative volte a rimediare alla mancanza di donne nei consigli di amministrazione; esorta la Commissione a prevedere e ad applicare le pertinenti linee di bilancio nelle sue proposte legislative per aumentare il numero di donne nei consigli di amministrazione delle imprese; chiede che la Commissione intraprenda inoltre azioni intese ad aumentare il numero delle donne in posizioni di comando in tutti i settori della vita, e in particolare ad aumentare il numero delle donne in politica;
8. rileva che le misure volte a combattere la violenza di genere devono ricevere finanziamenti sufficienti; evidenzia l'importante ruolo che ha svolto il programma di prevenzione e di lotta contro tutte le forme di violenza (DAPHNE) nell'eliminare la violenza contro le donne e le ragazze nell'Unione europea e sottolinea l'importanza di incrementare il finanziamento del programma nel 2013;
9. prende atto della decisione della Commissione di creare un programma di finanziamento più flessibile destinato alle azioni intraprese dalla DG JUST nei settori della giustizia, dei diritti e della cittadinanza; esorta la Commissione a prendere in esame una soglia di finanziamento inferiore per l'eliminazione della violenza contro le donne, al fine di garantire la sostenibilità delle azioni future in questo settore;
10. sottolinea l'importante ruolo che le rubriche del programma PROGRESS consacrate alla parità di genere e alla lotta contro la discriminazione hanno svolto nel promuovere la parità fra uomini e donne e nel combattere la discriminazione nell'Unione europea; insiste affinché queste linee di bilancio non vengano ridotte nell'anno conclusivo del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2007-2013 e siano adottate misure per assicurare che il finanziamento venga garantito nel successivo QFP 2014-2020;
11. ribadisce l'esigenza di aumentare il finanziamento dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, al fine di consentirgli di realizzare pienamente i suoi obiettivi generali di promozione dell'uguaglianza di genere e di supporto dell'attività delle istituzioni europee, delle presidenze di turno del Consiglio dell'Unione europea e degli Stati membri fornendo studi, dati e statistiche rilevanti in materia di politiche di genere in Europa;
12. deplora che un elevato numero di donne continui a vivere in condizioni di povertà o sia esposto a tale rischio, in particolare le donne con esigenze specifiche, come le donne disabili, le donne immigrate, le donne appartenenti a minoranze, le donne anziane e le madri sole; esorta la Commissione a destinare finanziamenti specifici per affrontare questo problema, sia in sede di elaborazione e di attuazione delle linee di bilancio pertinenti sia al momento di attuare le politiche adottate;
13. chiede alla Commissione di avviare progetti pilota nei seguenti settori:
– misure volte a individuare le forme di sostegno economico disponibili per le famiglie monoparentali in Europa,
– misure volte a sviluppare indicatori per valutare il livello di attuazione della "Carta per la parità di uomini e donne nella vita locale" alla luce dei suoi obiettivi;
– misure per combattere il traffico di donne e la prostituzione, comprese, in particolare, efficaci misure per proteggere le vittime che denunciano queste situazioni, garantendo loro posti di lavoro con diritti e promuovendo la loro integrazione sociale, nonché misure per combattere i trafficanti e per promuovere gli aiuti allo sviluppo nei paesi da cui provengono le vittime;
– misure volte a coinvolgere le donne nel lavoro verde e nella trasformazione ecologica;
14. accoglie con favore la consultazione pubblica sulle attività nel quadro dell'Anno europeo della cittadinanza 2013 lanciata dalla Commissione; invita la Commissione a includere nel bilancio dell'anno fondi destinati ad attività specifiche di genere, tra cui misure per aumentare la partecipazione politica delle donne a livello locale, nazionale ed europeo, prestando particolare attenzione alle donne appartenenti a minoranze, alle donne disabili, alle donne anziane e alle madri sole, che sono spesso vittime di molteplici forme di discriminazione;
15. sottolinea l'importanza delle parti sociali nella concezione e nell'attuazione di efficaci progetti dell'UE volti a promuovere la parità e ad eliminare la discriminazione; ricorda che molte organizzazioni non governative (ONG) attive a vari livelli apportano un importante contributo a livello europeo, dove aiutano ad elaborare orientamenti politici relativi agli obiettivi generali dei programmi DAPHNE e PROGRESS;
16. rileva l'importanza di stanziare adeguati finanziamenti per misure volte a promuovere la parità di genere nei paesi terzi, garantendo al contempo che la condizionalità di tali finanziamenti sia basata sul costante progresso dei diritti umani e delle libertà fondamentali nonché sulla promozione della democrazia; sottolinea la necessità di misure finanziate dall'UE volte ad eliminare la tratta delle donne e la violenza di genere nei paesi terzi, in particolare il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili, e di programmi atti ad aumentare la partecipazione delle donne all'istruzione e a combattere l'analfabetismo femminile, a promuovere la partecipazione delle donne a tutti i livelli dei processi decisionali e ad incoraggiare l'imprenditorialità femminile.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
30.5.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
21 2 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Regina Bastos, Andrea Češková, Iratxe García Pérez, Mikael Gustafsson, Mary Honeyball, Lívia Járóka, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Nicole Kiil-Nielsen, Silvana Koch-Mehrin, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Astrid Lulling, Elisabeth Morin-Chartier, Siiri Oviir, Antonyia Parvanova, Joanna Senyszyn, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Britta Thomsen, Angelika Werthmann, Inês Cristina Zuber |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Vilija Blinkevičiūtė, Minodora Cliveti, Ana Miranda, Norica Nicolai, Antigoni Papadopoulou |
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ALLEGATO: LETTERA DELLA COMMISSIONE PER LA PESCA
Commissione per la pesca
Il presidente
IPOL-COM.PECH D(2012) 24881
On. Alain Lamassoure
Presidente della commissione per i bilanci
ASP 13E205
Oggetto: Priorità di bilancio per il 2013 della commissione PECH - risoluzione sul mandato per il trilogo
Signor Presidente,
Caro collega,
nell'ambito della procedura di bilancio 2013 le commissioni specializzate sono chiamate a fornire un contributo per la risoluzione sul mandato del prossimo trilogo. Tenendo conto del calendario interno della commissione PECH e dei termini stabiliti, la nostra commissione non potrà elaborare un parere in buona e debita forma. Per questo motivo, Le propongo di prendere in considerazione gli elementi che rispettano le nostre priorità settoriali per il 2013.
La presente è stata oggetto di una consultazione tra tutti i coordinatori dei gruppi della nostra commissione e l'on. Crescenzio Rivellini, relatore per parere per il bilancio 2013. Essa fa altresì seguito alle conclusioni del dialogo strutturato sulle priorità politiche e legislative per il 2013, svoltosi il 20 marzo 2012 tra i membri della commissione PECH e il commissario Maria DAMANAKI.
Le priorità della commissione PECH si possono riassumere in cinque punti:
1. la prima priorità della commissione PECH consiste nel mantenere la coerenza pluriennale delle risorse assegnate tra gli stanziamenti d'impegno e gli stanziamenti di pagamento, al fine di sostenere gli obiettivi della politica comune per la pesca (PCP) in vista della sua imminente riforma, nonché nel prevedere l'integrazione della Croazia nelle politiche in materia di pesca e di affari marittimi. La riduzione degli stanziamenti rispetto al bilancio 2012 sarebbe dunque inaccettabile.
2. Occorre rafforzare significativamente gli stanziamenti del Fondo europeo per la pesca (FEP) per i seguenti motivi:
– è necessario sostenere innanzitutto lo sviluppo di un'acquacoltura sostenibile, della pesca costiera artigianale e familiare nonché delle piccole e medie imprese (PMI) del settore. L'aumento inesorabile dei costi di gestione e di produzione ha ripercussioni nefaste sui proventi e sull'occupazione, ostacolando lo sviluppo dell'economia marittima tradizionale. Occorre dunque favorire l'occupazione locale allo scopo di preservare il tessuto esistente di piccola pesca costiera, artigianale e familiare;
– è pertanto indispensabile sostenere e promuovere l'accesso di giovani professionisti nel settore per mantenere un equilibrio socioeconomico ottimale, al fine di conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di occupazione;
– occorre altresì aumentare gli sforzi di bilancio, nel contesto dell'adesione della Croazia, per modernizzare la flotta, migliorando l'igiene e la sicurezza a bordo delle navi e ottenendo così migliori condizioni di lavoro. Tali sforzi, oltre a concentrarsi sulle condizioni di lavoro, sono intrinsecamente legati alla limitazione dello sforzo di pesca, favorendo tecniche di pesca più selettive eliminando i rigetti, nonché alla sicurezza alimentare dei prodotti ittici, migliorando le condizioni di magazzinaggio.
3. Inoltre, occorre assicurare stanziamenti sufficienti per la ricerca scientifica e la raccolta dei dati nei settori della conservazione, della gestione e dello sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche (11.07).
4. Occorre sottolineare inoltre l'importanza del controllo (11.08) delle attività di pesca e, in particolare, il ruolo fondamentale dell'Agenzia europea di controllo della pesca per la quale la riduzione degli stanziamenti, cui la commissione per la pesca si oppone fermamente, avrebbe conseguenze molto nefaste sul settore.
5. Infine, la proposta di non prevedere stanziamenti d'impegno per la politica marittima integrata è giudicata inaccettabile allo stato attuale.
Auspichiamo che la commissione per i bilanci e il suo relatore generale, on. Giovanni LA VIA, siano favorevoli alle priorità presentate e possano integrarle nella risoluzione sul mandato per il trilogo.
Nel frattempo voglia gradire, signor Presidente, i sensi della nostra più profonda stima.
Gabriel Mato Adrover Crescenzio Rivellini
Il presidente Il relatore
Copia: On. Giovanni LA VIA, Relatore generale per il bilancio 2013
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
20.6.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
34 3 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Richard Ashworth, Francesca Balzani, Reimer Böge, Zuzana Brzobohatá, Andrea Cozzolino, James Elles, Eider Gardiazábal Rubial, Jens Geier, Ingeborg Gräßle, Estelle Grelier, Lucas Hartong, Jutta Haug, Monika Hohlmeier, Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Anne E. Jensen, Ivailo Kalfin, Sergej Kozlík, Giovanni La Via, George Lyon, Barbara Matera, Claudio Morganti, Juan Andrés Naranjo Escobar, Nadezhda Neynsky, Dominique Riquet, Alda Sousa, László Surján, Helga Trüpel, Angelika Werthmann |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Alexander Alvaro, Franziska Katharina Brantner, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Jürgen Klute, Jan Mulder, María Muñiz De Urquiza, Georgios Papastamkos, Paul Rübig, Peter Šťastný, Theodor Dumitru Stolojan |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Rosa Estaràs Ferragut, Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz |
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