RELAZIONE sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità al punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (domanda EGF/2010/015 FR/Peugeot presentata dalla Francia)

16.10.2012 - (COM(2012)0461 – C7‑0222/2012 – 2012/2165(BUD))

Commissione per i bilanci
Relatore: Jean Louis Cottigny


Procedura : 2012/2165(BUD)
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A7-0333/2012
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità al punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (domanda EGF/2010/015 FR/Peugeot presentata dalla Francia)

(COM(2012)0461 – C7‑0222/2012 – 2012/2165(BUD))

Il Parlamento europeo,

–   vista la proposta della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio (COM(2012)0461 – C7 0222/2012),

–   visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[1] (AII del 17 maggio 2006), in particolare il punto 28,

–   visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione[2] (regolamento FEG),

–   vista la procedura di consultazione a tre prevista al punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006,

–   vista la relazione della commissione per i bilanci (A7-0333/2012),

A. considerando che l'Unione europea ha predisposto appositi strumenti legislativi e di bilancio per fornire un sostegno supplementare ai lavoratori che risentono delle conseguenze dei grandi cambiamenti strutturali nei flussi commerciali mondiali e per agevolare il loro reinserimento nel mercato del lavoro;

B.  considerando che l'ambito di applicazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato ampliato e che a partire dal 1° maggio 2009 è possibile chiedere un sostegno anche per gli esuberi direttamente riconducibili alla crisi finanziaria ed economica mondiale;

C. considerando che il sostegno finanziario dell'Unione ai lavoratori in esubero dovrebbe essere dinamico e reso disponibile nel modo più rapido ed efficiente possibile, in conformità della dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, adottata durante la riunione di concertazione del 17 luglio 2008, e nel rispetto dell'AII del 17 maggio 2006 con riferimento all'adozione di decisioni di mobilitazione del FEG;

D.  considerando che la Francia ha richiesto assistenza per 2 089 licenziamenti, tutti ammessi all'aiuto del Fondo, e che 649 di questi licenziamenti hanno avuto luogo in due filiali del gruppo PSA Peugeot Citroën (Peugeot Citroën Automobiles e Sevelnord) durante il periodo di riferimento compreso tra il 1° novembre 2009 e il 28 febbraio 2010; che le due aziende hanno licenziato altri 1 440 lavoratori prima e dopo detto periodo di riferimento nel quadro dello stesso piano di licenziamenti su base volontaria;

E.   considerando che la domanda di assistenza soddisfa le condizioni di ammissibilità stabilite dal regolamento FEG;

1.   conviene con la Commissione che le condizioni stabilite all'articolo 2, lettera a), del regolamento FEG sono soddisfatte e che, di conseguenza, la Francia ha diritto a un contributo finanziario a norma del regolamento in parola;

2.   osserva che le autorità francesi hanno trasmesso la domanda per il contributo finanziario FEG in data 5 maggio 2010, fornendo ulteriori informazioni supplementari fino al 13 aprile 2012, e che la sua valutazione finale è stata messa a disposizione dalla Commissione il 21 agosto 2012; rileva che la procedura di valutazione si è protratta molto a lungo;

3.   si rammarica che il periodo di valutazione intercorso tra la presentazione della domanda il 5 maggio 2010 e l'approvazione della proposta di decisione dell'autorità di bilancio il 21 agosto 2012 sia durato 27 mesi; osserva che, dalla creazione del FEG nel 2007, è stato il periodo di valutazione più lungo per una domanda di mobilitazione del Fondo;

4.   fa notare che i licenziamenti oggetto della presente domanda sono stati effettuati in dieci regioni francesi, situate per la maggior parte nella metà settentrionale del territorio e che, tuttavia, le dimissioni volontarie riguardano principalmente la Bretagna (32% dei licenziamenti volontari), l'Ile-de-France (25%) e la Franca Contea (13%);

5.   rileva che il pacchetto coordinato di servizi personalizzati finanziato dal FEG rientra nel piano di licenziamenti su base volontaria lanciato con l'obiettivo di aiutare 5 100 lavoratori a lasciare il gruppo PSA e che comprende anche le misure previste dalla legislazione nazionale francese in caso di licenziamenti di massa, quali i regimi di prepensionamento;

6.   rileva che Peugeot Citroën Automobiles, che è una filiale del gruppo PSA Peugeot Citroën, è tenuta ai sensi della legislazione francese a contribuire alla rivitalizzazione di queste regioni, favorendo la creazione di nuove attività e nuovi posti di lavoro, in modo da attenuare gli effetti dei licenziamenti;

7.   rileva che il FEG finanzierà solo misure di sostegno complementari a quelle previste in virtù della legislazione nazionale che ricadono in tre opzioni del piano di licenziamenti: "progetto professionale o personale", "congedo di riqualificazione" e "creazione o rilevazione di un'impresa"; chiede maggiori informazioni sulle caratteristiche delle misure contenute nel pacchetto coordinato di servizi personalizzati che sono complementari alle misure obbligatorie a norma della legislazione nazionale o dei contratti collettivi;

8.   valuta positivamente il fatto che, al fine di fornire un'assistenza tempestiva ai lavoratori, le autorità francesi abbiano deciso di avviare l'attuazione delle misure prima della decisione definitiva in merito alla concessione dell'assistenza del FEG per il pacchetto coordinato proposto;

9.   osserva che il pacchetto coordinato comprende le indennità previste dall'opzione "congedo di riqualificazione", che ammontano a una media di 5 105,18 EUR per lavoratore e che sono offerte a 1 080 lavoratori; ricorda che l'assistenza del FEG deve essere destinata principalmente alla formazione e alla ricerca di un impiego come pure ai programmi di formazione, anziché contribuire direttamente alle indennità di disoccupazione, che competono alle istituzioni nazionali;

10. ricorda l'importanza di migliorare le possibilità di impiego di tutti i lavoratori attraverso una congrua formazione e il riconoscimento delle capacità e delle competenze acquisite durante la carriera professionale; si attende che la formazione offerta nell'ambito del pacchetto coordinato venga adeguata non soltanto alle esigenze dei lavoratori licenziati, ma anche all'effettivo contesto imprenditoriale;

11. chiede maggiori informazioni riguardo ai tipi di formazione fornita, segnatamente per i dipendenti di età superiore ai 55 anni, che rappresentano più del 41,55% dei lavoratori ammessi all'assistenza, ed evidenzia l'importanza che la formazione e la riqualificazione rivestono per misure attive del mercato del lavoro in linea con le future esigenze di quest'ultimo, in modo da promuovere un'occupazione sostenibile;

12  attira l'attenzione sulla necessità di trarre insegnamenti dalla preparazione e dall'attuazione della domanda in esame e di altre domande concernenti licenziamenti collettivi;

13. rileva che le misure non sostituiranno quelle che competono all'azienda in virtù della legislazione nazionale o dei contratti collettivi e che le misure sono destinate ai singoli lavoratori e non saranno utilizzate per la ristrutturazione del gruppo PSA;

14. chiede alle istituzioni interessate di compiere gli sforzi necessari per migliorare le disposizioni procedurali e di bilancio al fine di accelerare la mobilitazione del FEG; si compiace della procedura perfezionata messa in atto dalla Commissione, dando seguito alla richiesta del Parlamento di accelerare la concessione dei contributi, al fine di presentare all'autorità di bilancio la valutazione della Commissione sull'ammissibilità di una domanda FEG contestualmente alla proposta di mobilitazione del Fondo stesso; auspica l'integrazione di ulteriori miglioramenti procedurali nel nuovo regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2014-2020) e il raggiungimento di efficacia, trasparenza e visibilità maggiori del FEG;

15. ribadisce che nella comunicazione "Far fronte alla crisi dell'industria automobilistica europea" (COM(2009)0104) la Commissione ha presentato un approccio integrato per affrontare i problemi strutturali rendendo il settore più competitivo e maggiormente in linea con le esigenze del futuro, cui le misure del FEG possono contribuire positivamente sebbene su scala ridotta;

16. ricorda l'impegno delle istituzioni volto a garantire una procedura agevole e rapida per l'adozione delle decisioni relative alla mobilitazione del FEG, apportando un aiuto specifico, una tantum e limitato nel tempo ai lavoratori licenziati a causa della globalizzazione e della crisi finanziaria ed economica; sottolinea il ruolo che il FEG può svolgere ai fini del reinserimento dei lavoratori in esubero nel mercato del lavoro;

17. sottolinea che, in conformità dell'articolo 6 del regolamento FEG, occorre garantire che il Fondo sostenga il reinserimento a lungo termine nel mercato del lavoro dei singoli lavoratori licenziati; sottolinea inoltre che l'assistenza del FEG può cofinanziare solo misure attive per il mercato del lavoro che portino a un'occupazione a lungo termine; ribadisce che l'assistenza del FEG non deve sostituire le azioni che sono di competenza delle imprese in virtù della legislazione nazionale o di contratti collettivi, né le misure relative alla ristrutturazione di imprese o settori; deplora il fatto che il FEG possa incentivare le imprese a sostituire la forza lavoro a contratto con una più precaria e a breve termine;

18. osserva che le informazioni fornite sul pacchetto coordinato di servizi personalizzati da finanziare a titolo del FEG includono informazioni sulla complementarità con le azioni finanziate dai Fondi strutturali; ribadisce la sua richiesta alla Commissione affinché presenti, nelle sue relazioni annuali, una valutazione comparativa di tali dati, onde assicurare il pieno rispetto dei regolamenti esistenti ed evitare che si verifichino duplicazioni relativamente ai servizi finanziati dall'Unione;

19. si compiace del fatto che, in seguito alle richieste del Parlamento, il bilancio 2012 presenti stanziamenti di pagamento pari a 50 000 000 EUR alla linea di bilancio 04 05 01 (FEG); ricorda che il Fondo è stato creato come strumento specifico distinto, con obiettivi e scadenze propri, e che è pertanto giustificata un'apposita dotazione che eviterà di dover effettuare storni da altre linee di bilancio, come già avvenuto in passato, un'operazione che potrebbe pregiudicare il conseguimento degli obiettivi strategici del FEG;

20. deplora la decisione del Consiglio di bloccare la proroga della "deroga per la crisi", che permette di fornire assistenza finanziaria anche ai lavoratori licenziati a causa dell'attuale crisi finanziaria ed economica, oltre a quelli che perdono il lavoro a seguito di cambiamenti strutturali del commercio mondiale, e consente l'aumento della quota di cofinanziamento dell'Unione al 65% dei costi del programma, per le domande inoltrate dopo il termine del 31 dicembre 2011; invita il Consiglio a ripristinare senza indugio la misura in oggetto;

21. approva la decisione allegata alla presente risoluzione;

22. incarica il suo Presidente di firmare tale decisione congiuntamente al Presidente del Consiglio e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea;

23. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, compreso l'allegato, al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
  • [2]  GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1.

ALLEGATO: DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

sulla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità al punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (domanda EGF/2010/015 FR/Peugeot presentata dalla Francia)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[1], in particolare il punto 28,

visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione[2], in particolare l'articolo 12, paragrafo 3,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)      Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato istituito per fornire sostegno supplementare ai lavoratori licenziati in conseguenza di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione e per assisterli nel reinserimento nel mercato del lavoro.

(2)      L'ambito di applicazione del FEG è stato ampliato per le domande presentate dal 1° maggio 2009 al 30 dicembre 2011 al fine di includere un sostegno per i lavoratori licenziati come conseguenza diretta della crisi finanziaria ed economica mondiale.

(3)      L'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 consente di mobilitare il FEG nei limiti di un importo annuo massimo di 500 milioni di EUR.

(4)      Il 5 maggio 2010 la Francia ha presentato una domanda di mobilitazione del FEG, in relazione ai licenziamenti effettuati dal gruppo PSA Peugeot Citroën in Francia, ed ha inviato ulteriori informazioni a completamento della stessa fino al 13 aprile 2012. La domanda è conforme ai requisiti per la determinazione dei contributi finanziari stabiliti all'articolo 10 del regolamento (CE) n. 1927/2006. La Commissione propone quindi di stanziare un importo di 11 949 666 EUR.

(5)      Occorre pertanto procedere alla mobilitazione del FEG per fornire un contributo finanziario in relazione alla domanda presentata dalla Francia,

HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Nel quadro del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, è mobilitato per fornire l'importo di 11 949 666 EUR in stanziamenti di impegno e di pagamento.

Articolo 2

La presente decisione è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il

Per il Parlamento europeo                            Per il Consiglio

Il presidente                                               Il presidente

  • [1]  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
  • [2]  GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1.

MOTIVAZIONE

I. Introduzione

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è stato istituito per fornire un sostegno supplementare ai lavoratori che risentono delle conseguenze di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale.

In base alle disposizioni del punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[1] e dell'articolo 12 del regolamento (CE) n. 1927/2006[2], il Fondo non può superare un importo annuo massimo di 500 milioni di EUR, che possono essere prelevati da qualsiasi margine esistente al di sotto del massimale globale di spesa dell'anno precedente e/o dagli stanziamenti di impegno annullati nel corso dei due esercizi precedenti, esclusi quelli relativi alla rubrica 1b. Gli importi necessari sono iscritti in bilancio come stanziamenti accantonati non appena si individuano margini e/o impegni annullati sufficienti.

Per quanto riguarda la procedura, ai fini dell'attivazione del Fondo la Commissione presenta all'autorità di bilancio, in caso di valutazione positiva di una domanda, una proposta di mobilitazione dello stesso, contestualmente a una corrispondente proposta di storno. Eventualmente si organizza in parallelo una consultazione a tre per trovare un accordo in merito all'utilizzo del Fondo e agli importi necessari. La consultazione a tre può assumere una forma semplificata (scritta).

II. Situazione attuale: proposta della Commissione

Il 21 agosto 2012 la Commissione ha adottato una nuova proposta di decisione concernente la mobilitazione del FEG a favore della Francia, al fine di sostenere il reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori licenziati a causa di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione.

La domanda in esame, l'undicesima nel quadro del bilancio 2012, si riferisce alla mobilitazione del FEG per un importo totale di 11 949 666 EUR per la Francia. Essa riguarda 2 089 licenziamenti, tutti ammessi all'aiuto del Fondo, effettuati dal gruppo PSA Peugeot Citroën durante il periodo di riferimento di quattro mesi compreso tra il 1° novembre 2009 e il 28 febbraio 2010, nonché i licenziamenti dovuti allo stesso piano di licenziamenti su base volontaria ed effettuati anch'essi dal gruppo PSA Peugeot Citroën, ma non nel periodo di riferimento. Il totale dei licenziamenti è stato calcolato in conformità alle disposizioni dell'articolo 2, secondo comma, primo trattino, del regolamento (CE) n. 1927/2006.

La domanda è stata presentata alla Commissione il 5 maggio 2010 ed integrata con informazioni complementari fino al 13 aprile 2012. La Commissione ha concluso che la domanda soddisfa le condizioni per mobilitare il FEG indicate all'articolo 2, lettera a), del regolamento (CE) n. 1927/2006 ed è stata presentata entro il termine di 10 settimane fissato dall'articolo 5 di detto regolamento.

Uno dei criteri di valutazione della Commissione è stato l'esame del nesso tra gli esuberi e le trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione. Le autorità francesi sostengono che il peggioramento delle prospettive di crescita e l'inasprimento delle condizioni di credito durante la crisi hanno suscitato preoccupazione tra i cittadini per la sicurezza del posto di lavoro, inducendoli a rinviare l'acquisto di veicoli. Contemporaneamente, visto il deterioramento della situazione economica, anche le imprese hanno ridotto i loro investimenti e quindi il rinnovo del parco auto. Nonostante le misure temporanee adottate da alcuni Stati membri (come gli incentivi alla rottamazione), il mercato automobilistico europeo, in particolare quello dell'Europa occidentale che è il più importante per il gruppo PSA Peugeot Citroën[3], ha subito un brusco crollo nel secondo semestre del 2008, con una riduzione delle immatricolazioni dei veicoli passeggeri e commerciali leggeri in Europa (nei 18 paesi dell'Europa occidentale) del 10,7% nel terzo trimestre e del 17% nel quarto trimestre del 2008 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il crollo delle vendite dei veicoli dovuto alla crisi finanziaria ed economica mondiale ha avuto un impatto diretto sui risultati economici del gruppo PSA Peugeot Citroën, che ha registrato una perdita di 344 milioni di EUR nel 2008, mentre era ancora in attivo (731 milioni di EUR) alla fine del primo semestre dello stesso anno.

Le autorità francesi fanno presente che, per superare la crisi congiunturale, il gruppo PSA Peugeot Citroën ha dapprima ridotto fortemente la manodopera temporanea e ha introdotto misure temporanee, come l'annualizzazione dell'orario di lavoro e la disoccupazione parziale, volte a ridurre la produzione e mantenere i dipendenti. Dato che questi provvedimenti non si sono rivelati sufficienti per affrontare il calo delle vendite dei veicoli, il gruppo PSA Peugeot Citroën ha deciso di ricorrere a un piano di licenziamenti su base volontaria.

Nella sua risposta a domande precedenti relative al settore automobilistico[4] [5], la Commissione ha già riconosciuto che questo settore è stato colpito in modo particolarmente grave dalla crisi finanziaria che è all'origine del rallentamento dell'economia, perché in Europa il 60-80% (a seconda dello Stato membro) dei veicoli nuovi viene acquistato a credito[6]. Nel secondo trimestre del 2009 il numero totale di veicoli prodotti nell'Unione europea è diminuito del 39,5% rispetto all'anno precedente. La crisi ha colpito duramente i principali costruttori automobilistici europei e i loro fornitori[7].

Il pacchetto coordinato di servizi personalizzati da finanziare, compresa la sua compatibilità con le azioni finanziate dai Fondi strutturali, include misure per il reinserimento professionale dei 2 089 lavoratori interessati, ad esempio le "Cellule Impiego/Mobilità", il congedo di riqualificazione (compresa un'indennità), lo sviluppo di un progetto professionale o personale, la formazione per la creazione o rilevazione di un'impresa, gli aiuti per la creazione di un'impresa, l'aiuto per la mobilità interna e l'aiuto per il congedo di lunga durata. Secondo le autorità francesi, le citate iniziative costituiscono, nel loro insieme, un pacchetto coordinato di servizi personalizzati nonché misure attive per il mercato del lavoro finalizzate al reinserimento professionale dei lavoratori. Questi servizi personalizzati hanno preso avvio il 1° gennaio 2009.

Per quanto riguarda i criteri di cui all'articolo 6 del regolamento (CE) n. 1927/2006, nella domanda le autorità francesi:

· hanno confermato che il contributo finanziario del FEG non sostituisce le misure di competenza delle imprese a norma della legislazione nazionale o dei contratti collettivi;

· hanno dimostrato che le azioni previste sono destinate a fornire sostegno ai singoli lavoratori e non a essere utilizzate per la ristrutturazione di imprese o settori di attività;

· hanno confermato che le azioni ammissibili di cui sopra non ricevono aiuti a titolo di altri strumenti finanziari dell'UE.

Per quanto concerne i sistemi di gestione e di controllo, la Francia ha notificato alla Commissione che il contributo finanziario sarà gestito dalla Mission du Fonds national de l'emploi (FNE) che fa parte della Délégation générale à l'emploi et à la formation professionnelle (DGEFP) del Ministero del lavoro, dell'occupazione e della sanità. I pagamenti saranno gestiti dalla Mission du financement, du budget et du dialogue de gestion (MFBDG) del Département financement, dialogue et contrôle de gestion del ministero in questione. Gli audit e i controlli saranno realizzati dalla Mission organisation des contrôles (MOC) della Sous-direction des politiques de formation et du contrôle di detto ministero. I certificati saranno rilasciati dal Pôle de certification della Direction générale des finances publiques.

Secondo la valutazione della Commissione, la domanda soddisfa i criteri di ammissibilità stabiliti dal regolamento FEG; la Commissione raccomanda quindi all'autorità di bilancio di procedere all'approvazione.

Per mobilitare il Fondo, la Commissione ha presentato all'autorità di bilancio una richiesta di storno per un importo complessivo di 11 949 666 EUR dalla riserva FEG (linea 40 02 43) in stanziamenti d'impegno verso la linea di bilancio FEG 04 05 01. L'AII consente la mobilitazione del Fondo entro il massimale annuo di 500 milioni di EUR.

La presente proposta di mobilitazione del Fondo è l'undicesima presentata all'autorità di bilancio nel 2012. Di conseguenza, sottraendo dagli stanziamenti messi a disposizione l'importo attualmente richiesto (11 949 666 EUR) rimangono disponibili 462 847 562 EUR da questo momento alla fine del 2012. Rimane così a disposizione più del 25% dell'importo massimo annuo riservato al FEG per le assegnazioni durante l'ultimo quadrimestre del 2012, così come previsto dall'articolo 12, paragrafo 6, del regolamento FEG.

III. Procedura

La Commissione ha presentato una richiesta di storno per iscrivere nel bilancio 2012 gli specifici stanziamenti d'impegno, conformemente al punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006.

La consultazione a tre sulla proposta di decisione della Commissione concernente la mobilitazione del FEG potrebbe svolgersi in forma semplificata, come previsto all'articolo 12, paragrafo 5, della base giuridica, a meno che non sussista una situazione di disaccordo tra Parlamento e Consiglio.

Un accordo interno prevede l'associazione alla procedura della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (EMPL), affinché essa fornisca un sostegno e un contributo costruttivi alla valutazione delle domande di mobilitazione del Fondo. La commissione EMPL presenterà emendamenti nonché un parere in forma di lettera per rendere nota la sua posizione e offrire spunti in vista della relazione.

La dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, adottata durante la riunione di concertazione del 17 luglio 2008, ha confermato l'importanza di garantire una procedura rapida per l'adozione delle decisioni relative alla mobilitazione del Fondo, nel rispetto dell'accordo interistituzionale.

  • [1]  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
  • [2]  GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1.
  • [3]  Al mercato europeo, in senso ampio (30 paesi), sono destinati il 74% delle vendite del marchio Peugeot e l'80% delle vendite del marchio Citroën.
  • [4]  COM(2011)0664 del 13 ottobre 2011, proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio sulla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (domanda EGF/2011/005 PT/Norte-Centro Automotive, Portogallo).
  • [5]  COM(2011)0420 dell'11 luglio 2011, proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio sulla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (domanda EGF/2009/019 FR/Renault, Francia).
  • [6]  COM(2009)0104 del 25 febbraio 2009, "Far fronte alla crisi dell'industria automobilistica europea".
  • [7]  Direzione generale per le imprese e l'industria: "Impact of the economic crisis on the manufacturing and construction industries – April 2009 update" (Effetti della crisi economica sulle industrie manifatturiere e della costruzione – Aggiornamento dell'aprile 2009) (http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemshortdetail.cfm?lang=fr&tpa_id=0&item_id=3437).

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

10.10.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

5

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, Richard Ashworth, Francesca Balzani, Zuzana Brzobohatá, Jean Louis Cottigny, James Elles, Göran Färm, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazábal Rubial, Salvador Garriga Polledo, Jens Geier, Ivars Godmanis, Ingeborg Gräßle, Lucas Hartong, Jutta Haug, Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Sergej Kozlík, Jan Kozłowski, Alain Lamassoure, Giovanni La Via, George Lyon, Barbara Matera, Dominique Riquet, Potito Salatto, Alda Sousa, Helga Trüpel, Derek Vaughan, Angelika Werthmann

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Alexander Alvaro, Jürgen Klute, Georgios Papastamkos, Nils Torvalds, Catherine Trautmann