RELAZIONE sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la mobilizzazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità del punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (domanda FEG/2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia)

11.12.2012 - (COM(2012)0616 – C7‑0350/2012 – 2012/2265(BUD))

Commissione per i bilanci
Relatore: On. Frédéric Daerden

Procedura : 2012/2265(BUD)
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A7-0416/2012
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la mobilizzazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità del punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (domanda FEG/2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia)

(COM(2012)0616 – C7‑0350/2012 – 2012/2265(BUD))

Il Parlamento europeo,

–   vista la proposta della Commissione al Parlamento e al Consiglio (COM(2012)0616 – C7 0350/2012),

–   visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[1] (AII del 17 maggio 2006), e in particolare il punto 28,

–   visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione[2] (regolamento FEG),

–   vista la procedura di consultazione a tre prevista al punto 28 dell'AII del 17 maggio 2006,

–   vista la lettera della commissione per l'occupazione e gli affari sociali,

–   vista la relazione della commissione per i bilanci (A7-0416/2012),

A.  considerando che l'Unione ha predisposto appositi strumenti legislativi e di bilancio per fornire un sostegno supplementare ai lavoratori che risentono dei grandi cambiamenti strutturali nei flussi commerciali mondiali e per agevolare il loro reinserimento nel mercato del lavoro,

B.   considerando che l'ambito di applicazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato ampliato e che a partire dal 1° maggio 2009 è possibile chiedere un sostegno per i lavoratori in esubero a causa della crisi economica e finanziaria mondiale,

C.  considerando che il sostegno finanziario dell'Unione ai lavoratori in esubero dovrebbe essere dinamico e reso disponibile nel modo più rapido ed efficiente possibile, in conformità della dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, adottata durante la riunione di concertazione del 17 luglio 2008, e nel rispetto dell'AII del 17 maggio 2006 con riferimento all'adozione di decisioni di mobilitazione del FEG,

D.  considerando che l'Italia ha richiesto assistenza in relazione a 512 esuberi, dei quali 502 ammessi all'assistenza, verificatisi presso 10 imprese operanti nella Divisione 30 della Rev. 2 NACE ("Fabbricazione di altri mezzi di trasporto")[3] nella regione NUTS II dell'Emilia-Romagna (ITH5) in Italia,

E.   considerando che la domanda di assistenza soddisfa le condizioni di ammissibilità stabilite dal regolamento FEG,

1.   conviene con la Commissione che le condizioni di cui all'articolo 2, lettera b), del regolamento FEG sono soddisfatte e che, di conseguenza, l'Italia ha diritto a un contributo finanziario a norma del regolamento in parola; osserva che il numero di lavoratori licenziati è appena al di sopra dei criteri di intervento;

2.   osserva che le autorità italiane hanno trasmesso la domanda per il contributo finanziario FEG in data 30 dicembre 2011 e che la valutazione della Commissione è stata resa disponibile il 19 ottobre 2012; si rammarica che il periodo di valutazione si sia protratto per ben 10 mesi;

3.   valuta positivamente il fatto che, al fine di fornire un'assistenza tempestiva ai lavoratori, il 1° marzo 2012 le autorità italiane abbiano deciso di avviare l'attuazione delle misure prima della decisione definitiva in merito alla concessione dell'assistenza del FEG per il pacchetto coordinato proposto;

4.   ricorda l'importanza di migliorare le possibilità di impiego di tutti i lavoratori attraverso una congrua formazione e il riconoscimento delle capacità e delle competenze acquisite durante la carriera professionale; si attende che la formazione offerta nell'ambito del pacchetto coordinato sia adattata non solo alle esigenze dei lavoratori licenziati ma anche al contesto imprenditoriale attuale;

5.   si compiace che le misure siano state elaborate in consultazione con le parti sociali nel corso di più riunioni;

6.   sottolinea la necessità di trarre insegnamenti dalla preparazione e dall'attuazione della domanda in esame e di altre domande concernenti licenziamenti collettivi;

7.   deplora il fatto che, nella proposta della Commissione, le informazioni relative alle misure di formazione non indichino né i settori in cui i lavoratori hanno maggiore probabilità di ritrovare un impiego né se la formazione offerta sia adeguata alle prospettive economiche future e al fabbisogno del mercato del lavoro nella regione;

8.   chiede alle istituzioni interessate di compiere gli sforzi necessari per migliorare le disposizioni procedurali e di bilancio al fine di accelerare la mobilitazione del FEG; apprezza la procedura perfezionata messa in atto dalla Commissione, dando seguito alla richiesta del Parlamento di accelerare la concessione dei contributi, allo scopo di presentare all'autorità di bilancio la valutazione della Commissione sull'ammissibilità di una domanda FEG congiuntamente alla proposta di mobilitazione del FEG; auspica l'integrazione di ulteriori miglioramenti procedurali nel nuovo regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2014-2020) e il raggiungimento di una maggiore efficacia, trasparenza e visibilità del FEG;

9.   ricorda l'impegno delle istituzioni di garantire una procedura agevole e rapida per l'adozione delle decisioni relative alla mobilitazione del FEG, apportando un aiuto specifico, una tantum e limitato nel tempo ai lavoratori licenziati a causa della globalizzazione e della crisi finanziaria ed economica; sottolinea il ruolo che il FEG può svolgere ai fini del reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori licenziati;

10. sottolinea che, in conformità dell'articolo 6 del regolamento FEG, occorre garantire che il Fondo sostenga il reinserimento nel mercato del lavoro dei singoli lavoratori in esubero; sottolinea inoltre che l'assistenza del FEG può cofinanziare solo misure attive per il mercato del lavoro che portino a un'occupazione a lungo termine; ribadisce che l'assistenza del FEG non deve sostituire le azioni che sono di competenza delle imprese in virtù della legislazione nazionale o di contratti collettivi, né le misure relative alla ristrutturazione di aziende o settori; deplora il fatto che il FEG possa fornire un incentivo alle aziende a sostituire la forza lavoro a contratto con una più flessibile e precaria;

11. osserva che le informazioni fornite sul pacchetto coordinato di servizi personalizzati da finanziare a titolo del FEG includono informazioni sulla complementarità con azioni finanziate dai Fondi strutturali; ribadisce la sua richiesta alla Commissione affinché presenti, nelle sue relazioni annuali, una valutazione comparativa di tali dati, onde assicurare il pieno rispetto dei regolamenti esistenti ed evitare che si verifichino duplicazioni relativamente ai servizi finanziati dall'Unione;

12. constata con disappunto che gli stanziamenti di pagamento, ammontanti a 50 000 000 EUR, relativi alla linea del bilancio 2012 destinata al FEG (04 05 01) si siano rivelati insufficienti a coprire tutti i pagamenti necessari; si rammarica che la Commissione abbia proposto di coprire parzialmente tali pagamenti mediante lo storno di 1 160 745 EUR in stanziamenti di pagamento dalla linea 04 04 15 relativa allo strumento europeo Progress di microfinanziamento anziché chiedere nuovi fondi mediante il progetto di bilancio rettificativo n. 6/2012, come giustamente avvenuto per altre richieste di mobilitazione del FEG e, parzialmente, anche per la presente richiesta (1 497 750 EUR); ricorda che il Fondo è stato creato come strumento specifico distinto, con propri obiettivi e scadenze, e che è pertanto giustificata un'apposita dotazione che eviterà di dover ricorrere a storni da altre linee di bilancio, come già avvenuto in passato, un'operazione che pregiudica il conseguimento degli obiettivi strategici del FEG;

13. deplora la decisione del Consiglio di bloccare la proroga della "deroga per la crisi", che permette di fornire assistenza finanziaria anche ai lavoratori licenziati a causa dell'attuale crisi finanziaria ed economica, oltre a quelli che perdono il lavoro a seguito di cambiamenti strutturali del commercio mondiale, e di consentire l'aumento della quota di cofinanziamento dell'Unione al 65% dei costi del programma, per le domande inoltrate dopo il termine del 31 dicembre 2011; invita il Consiglio a ripristinare senza indugio la misura in oggetto;

14. approva la decisione allegata alla presente risoluzione;

15. incarica il suo Presidente di firmare tale decisione congiuntamente al Presidente del Consiglio e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea;

16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, compreso l'allegato, al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
  • [2]  GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1.
  • [3]           Regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che definisce la classificazione statistica delle attività economiche NACE Revisione 2 e modifica il regolamento (CEE) n. 3037/90 del Consiglio nonché alcuni regolamenti (CE) relativi a settori statistici specifici (GU L 393 del 30.12.2006, pag. 1).

ALLEGATO: DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

concernente la mobilizzazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità del punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (domanda FEG/2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia).

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[1], in particolare il punto 28,

visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione[2], in particolare l'articolo 12, paragrafo 3,

vista la proposta della Commissione europea[3],

considerando quanto segue:

(1)      Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato istituito per fornire sostegno supplementare ai lavoratori licenziati in conseguenza di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione e per assisterli nel reinserimento nel mercato del lavoro.

(2)      L'ambito di applicazione del FEG è stato ampliato per le domande presentate dal 1° maggio 2009 al 30 dicembre 2011 al fine di includere un sostegno per i lavoratori licenziati come conseguenza diretta della crisi finanziaria ed economica mondiale.

(3)      L'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 consente di mobilitare il FEG nei limiti di un importo annuo massimo di 500 milioni di EUR.

(4)      Il 30 dicembre 2011 l'Italia ha presentato una domanda di mobilitazione del FEG per licenziamenti verificatisi in 10 imprese operanti nella Divisione 30 della Rev. 2 NACE ("Fabbricazione di altri mezzi di trasporto") nella regione NUTS II Emilia-Romagna (ITH5) in Italia e fino al 10 settembre 2012 ha integrato la stessa con ulteriori informazioni. La domanda è conforme ai requisiti per la determinazione dei contributi finanziari stabiliti all'articolo 10 del regolamento (CE) n. 1927/2006. La Commissione propone pertanto di mobilitare un importo pari a 2 658 495 EUR.

(5)      Occorre pertanto procedere alla mobilizzazione del FEG per fornire un contributo finanziario in relazione alla domanda presentata dall'Italia,

DECIDONO:

Articolo 1

Nel quadro del bilancio generale dell'Unione europea stabilito per l'esercizio 2012, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è mobilitato per un importo di 2 658 495 EUR in stanziamenti d'impegno e di pagamento.

Articolo 2

La presente decisione è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles,

Per il Parlamento europeo                           Per il Consiglio

Il presidente                                                  Il presidente

  • [1]           GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
  • [2]           GU L 406 del 30.12.2006, pag. 1.
  • [3]           GU C [...] del [...], pag. [...].

MOTIVAZIONE

I. Contesto generale

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è stato istituito per fornire un sostegno supplementare ai lavoratori che risentono delle conseguenze dei grandi cambiamenti strutturali del commercio mondiale.

In base alle disposizioni del punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria e dell'articolo 12 del regolamento (CE) n. 1927/2006, il Fondo non può superare un importo annuo massimo di 500 milioni EUR, che possono essere prelevati da qualsiasi margine esistente al di sotto del massimale globale di spesa dell'anno precedente e/o dagli stanziamenti d'impegno annullati nel corso dei due esercizi precedenti, esclusi quelli relativi alla rubrica 1b. Gli importi necessari sono iscritti in bilancio come stanziamenti accantonati non appena si individuano margini e/o impegni annullati sufficienti.

Per quanto riguarda la procedura, in caso di valutazione positiva di una domanda e ai fini dell'attivazione del Fondo, la Commissione presenta all'autorità di bilancio una proposta di mobilitazione dello stesso, contestualmente a una corrispondente proposta di storno. Parallelamente, si organizza una consultazione a tre per trovare un accordo sulla necessità di ricorrere al Fondo e sull'importo necessario. La consultazione a tre può assumere una forma semplificata.

II. Situazione attuale: proposta della Commissione

Il 19 ottobre 2012 la Commissione ha adottato una nuova proposta di decisione concernente la mobilitazione del FEG a favore dell'Italia al fine di sostenere il reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori licenziati a causa dei rilevanti cambiamenti strutturali nei flussi commerciali globali dovuti alla globalizzazione.

La domanda in esame, la quindicesima nel quadro del bilancio 2012, si riferisce alla mobilitazione del FEG per un importo totale di 2.658.495 EUR per l'Italia. La domanda fa riferimento a 512 licenziamenti in dieci imprese che operano nella divisione 30 della NACE Rev. 2 (Fabbricazione di altri mezzi di trasporto) durante il periodo di riferimento di nove mesi compreso tra il 28 febbraio 2011 e il 28 novembre 2011. Di questi 512 licenziamenti, 63 sono stati calcolati a norma dell'articolo 2, secondo comma, secondo trattino, del regolamento (CE) n. 1927/2006 e 449 a norma del terzo trattino dello stesso comma. Il 19 luglio 2012 la Commissione ha ricevuto la conferma che le persone contabilizzate nel quadro dell'articolo 2, secondo comma, terzo trattino, erano state effettivamente licenziate (esuberi).

La domanda è stata presentata alla Commissione il 30 dicembre 2011 ed è stata integrata da informazioni aggiuntive sino al 10 settembre 2012. La Commissione ha concluso che la domanda soddisfa le condizioni per mobilitare il FEG stabilite all'articolo 2, lettera b), del regolamento (CE) n. 1927/2006 ed è stata presentata entro il termine di 10 settimane stabilito dall'articolo 5 di detto regolamento.

Uno dei criteri di valutazione della Commissione è stato l'esame del legame tra i licenziamenti e le trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione.

Per stabilire il collegamento tra i licenziamenti e la crisi finanziaria ed economica mondiale, le autorità italiane hanno indicato che l'immatricolazione di veicoli a motore a due ruote in Europa ha subito un'importante diminuzione (la più significativa è stata la diminuzione del 42% per i ciclomotori e del 31% per le moto tra il 2007 e il 2010)[1]. La produzione di veicoli a motore a due ruote in Europa è calata fortemente anche a causa della crisi finanziaria ed economica mondiale, in particolare tra il 2007 e il 2009. Sulla base delle statistiche dell'ACEM[2], la produzione dei principali produttori europei di veicoli a motore a due ruote[3] si è ridotta del 37% tra il 2007 e il 2009 e del 25% tra il 2008 e il 2009.

L'industria motociclistica in Europa ha sofferto a causa dell'aumento delle esportazioni di motocicli e moto dei produttori basati in Asia. La Cina, in particolare – quanto primo esportatore mondiale di motocicli e moto con il 25% delle quote di mercato – è stata gradualmente raggiunta dall'India; questi due paesi rappresentano attualmente i maggiori produttori mondiali (tra il 2007 e il 2010 l'India ha visto passare la sua quota del mercato mondiale dall'1% al 2,70%). La quota crescente di questi paesi spiega la riduzione globale delle esportazioni di motocicli e di moto delle maggior parte dei produttori europei (con l'eccezione della Germania e della Spagna tra il 2009 e il 2010) che ha colpito in particolare la Francia e l'Italia (quest'ultima ha visto diminuire in dieci anni la sua quota di esportazioni a livello mondiale di più del 30%).

Il valore delle esportazioni di motocicli e moto è diminuito rapidamente tra il 2008 e il 2009 (-21,3%, ad esempio, tra il 2008 e il 2009 per l'UE e -25,9% per l'Italia). La leggera ripresa delle esportazioni nel 2010 ha approfondito lo scarto tra i paesi cosiddetti avanzati e i paesi emergenti: i primi hanno visto una tendenza globale a ritornare al loro livello di esportazione precedente al 2008 (anche se rimangono in media inferiori del 20% rispetto al 2008), i secondi hanno ottenuto risultati superiori a quelli del 2008 (la Cina ha aumentato le sue esportazioni in valore tra il 2009 e il 2010 del 32,4%, l'India del 35,8% mentre, durante lo stesso periodo, l'UE progrediva solo del 9,5%).

L'Italia (primo produttore in Europa di veicoli a motore a due ruote) ha dimostrato che a livello nazionale la produzione di moto e motocicli, per la quale la regione dell'Emilia-Romagna è storicamente protagonista (tre imprese incluse nella presente domanda producono moto con il loro marchio: Morini, Malaguti e Minarelli), è stata ridotta (del 6% tra il 2009 e il 2010). La riduzione più importante riguardava la produzione totale di veicoli a motore a due ruote, che è passata in Italia da 641 000 veicoli nel 2008 a 448 100 nel 2010 (-30 %)[4]. L'Italia ha ricordato che, a decorrere dal 2006, le sue importazioni di pezzi di ricambio per moto e ciclomotori (da notare che sette società della presente domanda fanno parte del tessuto locale di numerose società specializzate nella produzione di pezzi di ricambio o componenti per le imprese di veicoli a motore a due ruote) sono superiori alle sue esportazioni (circostanza che non si era mai verificata durante i precedenti dieci anni)[5].

Le autorità italiane hanno infine ricordato che l'importante riduzione delle immatricolazioni delle moto e dei ciclomotori in Europa è stata avvertita anche in Italia (tra il 2009 e il 2010 vi è stata una diminuzione del 27% delle immatricolazioni di moto e ciclomotori)[6].

Il pacchetto coordinato di servizi personalizzati da finanziare, anche per quanto concerne la compatibilità con le azioni finanziate a titolo dei Fondi strutturali, comprende misure per il reinserimento professionale dei 502 lavoratori interessati, quali ad esempio l'orientamento professionale, l'assistenza nella ricerca attiva di un lavoro, iniziative di formazione e riqualificazione, servizi di ricollocamento, la promozione dell'imprenditorialità e indennità per la ricerca attiva.

Secondo le autorità italiane, le citate iniziative costituiscono, nel loro insieme, un pacchetto coordinato di servizi personalizzati nonché misure attive per il mercato del lavoro finalizzate al reinserimento professionale dei lavoratori. Questi servizi personalizzati hanno preso avvio il 1° marzo 2012.

Per quanto riguarda i criteri di cui all'articolo 6 del regolamento (CE) n. 1927/2006, nella domanda le autorità italiane:

· hanno confermato che il contributo finanziario del FEG non sostituisce le misure che sono di competenza delle imprese in forza della legislazione nazionale o dei contratti collettivi;

· hanno dimostrato che le azioni previste sono destinate a fornire sostegno ai singoli lavoratori e non vanno utilizzate per la ristrutturazione di imprese o settori;

· hanno confermato che le azioni ammissibili di cui sopra non ricevono aiuti da altri strumenti finanziari dell'UE.

Riguardo ai sistemi di gestione e controllo, l'Italia ha comunicato alla Commissione che il contributo finanziario sarà gestito nel modo seguente: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro (MLPS – DG PAPL) sarà l'autorità di gestione, di certificazione e di audit (il MLPS – DG PAPL Ufficio A in quanto autorità di gestione; il MLPS – DG PAPL Ufficio B in quanto autorità di certificazione e il MLPS – DG PAPL Ufficio C per quanto riguarda l'audit).

La regione Emilia-Romagna (Direzione Generale Cultura Formazione e Lavoro) sarà l'organismo intermedio dell'autorità di gestione. Le autorità italiane hanno fatto sapere che attueranno il sistema di gestione e di controllo per il FEG adottato dal Ministero italiano del lavoro e delle politiche sociali e il manuale operativo per l'autorità di gestione, di certificazione e di audit.

Secondo la valutazione della Commissione, la domanda soddisfa i criteri di ammissibilità stabiliti dal regolamento FEG, per cui la Commissione raccomanda all'autorità di bilancio di procedere all'approvazione.

Ai fini della mobilitazione del Fondo, la Commissione ha sottoposto all'autorità di bilancio una richiesta di storno per un importo complessivo di 1 160 745 EUR dalla linea di bilancio dedicata allo Strumento europeo di microfinanziamento Progress per coprire parte dell'importo necessario per la domanda in parola. L'ulteriore importo di 1 497 750 necessario ai fini della presente domanda sarà coperto mediante un rafforzamento richiesto mediante il bilancio rettificativo n. 6. L'accordo interistituzionale consente la mobilitazione del Fondo nei limiti di un importo annuo massimo di 500 milioni di euro.

La presente proposta di mobilitazione del Fondo è la quindicesima presentata all'autorità di bilancio nel 2012. Di conseguenza, gli stanziamenti messi a disposizione per l'importo attualmente richiesto (2 658 495 EUR) lasciano ancora a disposizione un importo pari a 425 733 778 EUR fino alla fine del 2012.

III. Procedura

La Commissione ha presentato una richiesta di storno per iscrivere nel bilancio 2012 gli stanziamenti d'impegno, conformemente al punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006, nonché nel progetto di bilancio rettificativo n. 6/2012.

La consultazione a tre sulla proposta di decisione della Commissione concernente la mobilitazione del FEG potrebbe svolgersi in forma semplificata, come previsto all'articolo 12, paragrafo 5, della base giuridica, salvo in mancanza di un accordo tra Parlamento e Consiglio.

In base a un accordo interno, la commissione per l'occupazione e gli affari sociali dovrebbe essere associata alla procedura, al fine di fornire un sostegno e un contributo costruttivi alla valutazione delle domande di mobilitazione del Fondo.

La dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, adottata durante la riunione di concertazione del 17 luglio 2008, ha confermato l'importanza di garantire una procedura rapida, nel rispetto dell'accordo interistituzionale, per l'adozione delle decisioni relative alla mobilitazione del Fondo.

  • [1]           Fonte: ACEM (Associazione dei costruttori europei di motocicli - http://www.acem.eu) Registrations and deliveries – Edizione 2011.
  • [2]           Fonte: ACEM (Associazione dei costruttori europei di motocicli - http://www.acem.eu) Production – Edizione 2011.
  • [3]           Italia, Spagna, Francia, Germania, Austria, Regno Unito, Repubblica ceca, Portogallo e Svezia.
  • [4]          Fonte: Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori (ANCMA) - www.ancma.it.
  • [5]          Fonte: ANCMA.
  • [6]          Fonte: ACEM.

ALLEGATO: LETTERA DELLA COMMISSIONE PER L'OCCUPAZIONE E GLI AFFARI SOCIALI

EK/ic

D(2012)55892

On. Alain Lamassoure

Presidente della commissione per i bilanci

ASP 13E158

Oggetto: Parere sulla mobilizzazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) in relazione al caso FEG /2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia (COM(2012)616 def.)

Signora Presidente,

la commissione per l'occupazione e gli affari sociali (EMPL) e il suo gruppo di lavoro sul FEG hanno esaminato la mobilizzazione del FEG in relazione alla domanda FEG /2011/026 IT/Emilia-Romagna Motocicli presentata dall'Italia e hanno approvato il seguente parere.

La commissione EMPL e il gruppo di lavoro sul FEG sono favorevoli alla mobilitazione del Fondo relativamente alla domanda in esame. A questo proposito la commissione EMPL formula alcune osservazioni, senza tuttavia mettere in discussione lo storno dei pagamenti.

Le delibere della commissione EMPL si basano sulle seguenti considerazioni:

A)  considerando che la domanda in esame si basa sull'articolo 2, lettera b), del regolamento FEG ed è volta a ottenere assistenza per 502 lavoratori sugli 512 totali licenziati in 10 imprese operanti nella divisione 30 NACE Revisione 2 ("Fabbricazione di altri mezzi di trasporto") nel periodo di riferimento compreso tra il 28 febbraio 2011 e il 28 novembre 2011 nella regione NUTS II dell'Emilia Romagna in Italia (ITH5);

B)  considerando che le autorità italiane sostengono che i licenziamenti sono stati causati dalla crisi finanziaria ed economica mondiale che ha determinato un calo improvviso della produzione di motocicli nell'UE, diminuita del 37% tra il 2007 e il 2009 e del 25% tra il 2008 e il 2009;

C)  considerando che le autorità italiane sostengono che il mercato italiano dei veicoli a due ruote ha seguito lo stesso andamento e la domanda interna di motocicli è diminuita sensibilmente;

D)  considerando che le autorità italiane sostengono che il mercato dei veicoli a due ruote è stato influenzato, oltre che dalla crisi, anche da un numero crescente di produttori ubicati in Asia i quali hanno occupato i primi posti nelle esportazioni mondiali, visto che la quota dell'UE ha subito una contrazione del 21,3% tra il 2008 e il 2009;

E)  considerando che in Italia, primo produttore di veicoli a due ruote dell'UE, la produzione di tali veicoli è diminuita del 30% tra il 2008 e il 2010;

F)  considerando che il 58,6% dei lavoratori beneficiari delle misure è costituito da uomini e il 41,4% da donne; che l'82,9% dei lavoratori è di età compresa fra 24 e 54 anni e il 16,04% di età superiore a 55 anni;

G)  considerando che il 58% dei lavoratori licenziati appartiene alla categoria degli operatori di impianti e macchine e un ulteriore 39,8% si dice appartenere alla categoria degli impiegati d'ufficio;

la commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita pertanto la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione concernente la domanda italiana i seguenti suggerimenti:

1.  concorda con la Commissione nell'affermare che le condizioni stabilite all'articolo 2, lettera b), del regolamento FEG (regolamento (CE) n. 1927/2006) sono soddisfatte e che pertanto l'Italia ha diritto a un contributo finanziario a norma del regolamento in parola; osserva pertanto che il numero di lavoratori licenziati è appena al di sopra dei criteri di intervento;

2.  rileva che le autorità italiane hanno presentato la domanda relativa al contributo finanziario del FEG il 30 dicembre 2011 e che la valutazione della Commissione è stata comunicata il 19 ottobre 2012; si rammarica che il periodo di valutazione si sia protratto per ben 10 mesi;

3.  valuta positivamente il fatto che, al fine di fornire un'assistenza tempestiva ai lavoratori, il 1° marzo 2012 le autorità italiane abbiano deciso di avviare l'attuazione delle misure ben prima della decisione definitiva in merito alla concessione dell'assistenza del FEG per il pacchetto coordinato proposto;

4.  si compiace che le misure siano state elaborate in consultazione con le parti sociali nel corso di più riunioni;

5.  deplora il fatto che, nella proposta della Commissione, le informazioni relative alle misure di formazione non indichino né i settori in cui i lavoratori hanno maggiore probabilità di ritrovare un impiego né se la formazione offerta sia adeguata alle prospettive economiche future e al fabbisogno del mercato del lavoro nella regione;

6. rileva che gli stanziamenti di pagamento della linea di bilancio 04 05 01 del FEG sono esauriti per il 2012; deplora tuttavia che la Commissione abbia deciso di ricorrere alla linea di bilancio dedicata allo strumento europeo di microfinanziamento Progress per lo storno relativo alla domanda in oggetto;

Voglia gradire, Signor Presidente, l'espressione della mia più alta stima.

On. Pervenche Berès

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

10.12.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

34

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, Francesca Balzani, Zuzana Brzobohatá, Jean Louis Cottigny, Isabelle Durant, Göran Färm, Eider Gardiazábal Rubial, Jens Geier, Ingeborg Gräßle, Jutta Haug, Monika Hohlmeier, Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Anne E. Jensen, Jan Kozłowski, Alain Lamassoure, Giovanni La Via, George Lyon, Barbara Matera, Jan Mulder, Juan Andrés Naranjo Escobar, Dominique Riquet, Alda Sousa, László Surján, Derek Vaughan, Angelika Werthmann

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Maria Da Graça Carvalho, Frédéric Daerden, Gerben-Jan Gerbrandy, Edit Herczog, Jürgen Klute, Erminia Mazzoni, Georgios Papastamkos, Georgios Stavrakakis, Nils Torvalds

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy