RACCOMANDAZIONE sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea, del protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur in materia di responsabilità e risarcimenti al protocollo di Cartagena sulla biosicurezza
18.12.2012 - (13582/2012 – C7‑0323/2012 – 2012/0120(NLE)) - ***
Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
Relatore: Matthias Groote
PROGETTO DI RISOLUZIONE LEGISLATIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea, del protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur in materia di responsabilità e risarcimenti al protocollo di Cartagena sulla biosicurezza
(13582/2012 – C7‑0323/2012 – 2012/0120(NLE))
(Approvazione)
Il Parlamento europeo,
– visto il progetto di decisione del Consiglio (13582/2012),
– visto il protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur in materia di responsabilità e risarcimenti al protocollo di Cartagena sulla biosicurezza approvato il 15 ottobre 2010 in occasione della plenaria della quinta conferenza delle parti in quanto riunione delle parti del protocollo (COP/MOP 5) a Nagoya e firmato dall'Unione l'11 maggio 2011 (13583/2012),
– vista la richiesta di approvazione presentata dal Consiglio a norma dell'articolo 192 e dell'articolo 218, paragrafo 6, secondo comma, lettera a), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (C7-0323/2012),
– visto l'articolo 81 e l'articolo 90, paragrafo 7, del suo regolamento,
– vista la raccomandazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A7-0429/2012),
1. dà la sua approvazione alla conclusione del protocollo;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
MOTIVAZIONE
Cronistoria della proposta
La convenzione sulla diversità biologica è entrata in vigore il 29 dicembre 1993. Ai sensi dell'articolo 19, paragrafo 3, della convenzione sulla diversità biologica e dopo numerosi incontri del gruppo di lavoro, il 29 gennaio 2000 è stato approvato il protocollo di Cartagena sulla biosicurezza della convenzione sulla diversità biologica, come accordo aggiuntivo della convenzione stessa entrato in vigore l'11 settembre 2003. Questo trattato internazionale stabilisce un quadro, basato sul principio di precauzione, per il trasferimento, la manipolazione e l'uso sicuri di organismi viventi modificati (OVM) ottenuti con le moderne biotecnologie che possono avere effetti negativi sulla conservazione e sull'uso sostenibile della diversità biologica o presentare rischi per la salute umana.
L'articolo 27 del protocollo di Cartagena dispone che la prima conferenza delle parti nella sua funzione di riunione delle parti del protocollo (COP/MOP) avvii un processo volto a elaborare norme e procedure internazionali in materia di responsabilità e risarcimenti dei danni derivanti dai movimenti transfrontalieri di organismi viventi modificati. In occasione della quinta conferenza delle parti nella sua funzione di riunione delle parti del protocollo (COP/MOP 5) svoltasi a Nagoya in Giappone, l'UE ha sostenuto all'unanimità il compromesso finale raggiunto sul protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur in materia di responsabilità e risarcimenti, in quanto ritenuto conforme alle posizioni concordate dell'UE e alle direttive di negoziato impartite alla Commissione. Il 15 ottobre 2010 la plenaria che ha chiuso la COP/MOP 5 ha approvato il protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur su responsabilità e risarcimenti al protocollo di Cartagena sulla biosicurezza.
Il 20 dicembre 2010 il Consiglio ha preso atto con soddisfazione dell'approvazione del protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur. Conformemente alla decisione del Consiglio del 6 maggio 2011, il protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur in materia di responsabilità e risarcimenti al protocollo di Cartagena sulla biosicurezza è stato firmato dall'Unione l'11 maggio 2011, fatta salva la sua conclusione in una data successiva.
Obiettivo
Il protocollo di Cartagena sulla biosicurezza della convenzione sulla diversità biologica è un trattato internazionale che disciplina i movimenti da un paese all'altro degli organismi viventi modificati ottenuti con le moderne biotecnologie. Il protocollo istituisce la procedura del consenso informato preliminare (AIA - Advanced Informed Agreement), che assicura ai paesi l'accesso a tutte le informazioni necessarie a prendere una decisione informata prima di autorizzare l'importazione di tali organismi nel proprio territorio. Il protocollo fa riferimento a un approccio precauzionale e riafferma il principio 15 della dichiarazione di Rio sull'ambiente e lo sviluppo. Il protocollo sancisce altresì l'istituzione di un centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza (Biosafety Clearing-House) onde agevolare lo scambio di informazioni sugli organismi viventi modificati e assistere i paesi nell'attuazione del protocollo.
Il principio 13 della dichiarazione di Rio sull'ambiente e lo sviluppo del 1992 invita gli Stati a elaborare una legislazione nazionale in materia di responsabilità e risarcimenti, nonché a collaborare nell'elaborazione di un'ulteriore legislazione internazionale in materia di responsabilità e risarcimenti per gli effetti negativi dei danni ambientali.
La responsabilità e i risarcimenti nel contesto del protocollo di Cartagena riguardano gli eventuali danni causati dai movimenti transfrontalieri degli OVM. Il protocollo addizionale in materia di responsabilità e risarcimenti, approvato in occasione della COP/MOP 5 di Nagoya nel 2010, stabilisce norme e procedure internazionali in materia di responsabilità e risarcimenti dei danni derivanti dai movimenti transfrontalieri di organismi viventi modificati.
Il protocollo addizionale fa in particolare riferimento alle procedure e ai criteri amministrativi riguardanti le contromisure che devono essere adottate in caso di danni causati dagli OVM con ripercussioni negative sulla conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica, considerando altresì i rischi per la salute umana.
Conformemente al protocollo addizionale, le parti sono tenute a stabilire, nel quadro della legislazione nazionale esistente o nuova, norme e procedure riguardanti i danni. Esse devono definire contromisure volte a prevenire o mitigare i danni o a ripristinare la diversità biologica. Le parti devono assicurare che l'operatore responsabile del controllo diretto o indiretto degli OVM in questione adotti le misure appropriate in caso di danni o di sufficiente probabilità che si verifichino danni: una novità, soprattutto in molti paesi in via di sviluppo.
Nell'Unione europea le disposizioni del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza sono state recepite nella normativa europea sulla biosicurezza il cui elemento centrale è il principio di precauzione. Le disposizioni in materia di responsabilità contenute nel protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur rientrano nel campo di applicazione della direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, la quale istituisce un quadro giuridico basato sul principio "chi inquina paga", secondo cui in caso di danno ambientale l'autore del danno è tenuto a pagare.
La COP/MOP 5 ha inoltre deciso che possono essere adottate ulteriori misure addizionali in materia di risarcimento, nei casi in cui i costi delle contromisure previste dal protocollo addizionale non siano coperti e tali misure includano accordi che richiedono l'esame della COP-MOP. Inoltre, la COP-MOP ha invitato le parti a collaborare per lo sviluppo e/o il rafforzamento delle risorse umane e delle capacità istituzionali in relazione all'attuazione del protocollo addizionale e le ha esortate a prendere tale aspetto in considerazione nel formulare programmi di assistenza bilaterale, regionale e multilaterale per i paesi in via di sviluppo.
Dichiarazione dell'Unione europea
Ai sensi dell'articolo 34 della convenzione sulla diversità biologica, i protocolli alla convenzione sono aperti alla ratifica, accettazione o approvazione degli Stati e delle organizzazioni regionali di integrazione economica. A norma del paragrafo 3 del medesimo articolo, le organizzazioni di cui sopra devono indicare l'ambito delle loro competenze nei settori disciplinati dal protocollo in questione. Per adempiere a questo obbligo la Commissione ha predisposto la dichiarazione riportata in allegato alla presente proposta.
In questa dichiarazione, l'Unione europea afferma che, in conformità del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e in particolare dell'articolo 191, è competente a stipulare accordi internazionali e a dare attuazione agli obblighi che ne derivano.
L'Unione europea dichiara altresì di aver già adottato strumenti giuridici vincolanti per i suoi Stati membri in relazione a tutte le materie disciplinate dal protocollo addizionale.
Conclusioni del relatore
Il protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur in materia di responsabilità e risarcimenti contribuirà enormemente al conseguimento degli obiettivi della convenzione sulla diversità biologica e del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza. Sulla falsariga della direttiva europea sulla responsabilità ambientale del 2004, il protocollo addizionale fa riferimento specifico alla responsabilità e al risarcimento dei danni alla biodiversità derivanti dagli OVM.
Il relatore sostiene la decisione del Consiglio che approva il protocollo addizionale di Nagoya - Kuala Lumpur in materia di responsabilità e risarcimenti a nome dell'Unione europea, in relazione alle questioni di competenza dell'Unione.
Il relatore è lieto che la maggioranza degli Stati membri abbia firmato il protocollo addizionale e li invita a ratificarlo rapidamente.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
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Approvazione |
18.12.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
58 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sandrine Bélier, Milan Cabrnoch, Martin Callanan, Nessa Childers, Tadeusz Cymański, Esther de Lange, Anne Delvaux, Bas Eickhout, Edite Estrela, Karl-Heinz Florenz, Gerben-Jan Gerbrandy, Matthias Groote, Satu Hassi, Jolanta Emilia Hibner, Dan Jørgensen, Karin Kadenbach, Christa Klaß, Eija-Riitta Korhola, Holger Krahmer, Jo Leinen, Peter Liese, Zofija Mazej Kukovič, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Miroslav Ouzký, Vladko Todorov Panayotov, Antonyia Parvanova, Andres Perello Rodriguez, Pavel Poc, Frédérique Ries, Anna Rosbach, Oreste Rossi, Dagmar Roth-Behrendt, Kārlis Šadurskis, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Theodoros Skylakakis, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Salvatore Tatarella, Thomas Ulmer, Anja Weisgerber, Marina Yannakoudakis |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Margrete Auken, Jutta Haug, Jiří Maštálka, Judith A. Merkies, Miroslav Mikolášik, Giancarlo Scottà, Alda Sousa, Andrea Zanoni |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Emine Bozkurt, Reinhard Bütikofer, Jean Lambert, Csaba Sógor, Josef Weidenholzer |
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