RELAZIONE su migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti

21.12.2012 - (2012/2134(INI))

Commissione per i problemi economici e monetari
Relatore: Philippe De Backer

Procedura : 2012/2134(INI)
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Ciclo del documento :  
A7-0001/2013
Testi presentati :
A7-0001/2013
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

su migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti

(2012/2134(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione "Un piano d'azione per migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti" (COM(2011)0870),

–   vista la comunicazione della Commissione "Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),

–   vista la relazione della Commissione "Ridurre al minimo indispensabile gli oneri normativi che gravano sulle PMI - Adeguare la normativa dell'UE alle esigenze delle microimprese" (COM(2011)0803),

–   visto il programma della Commissione per la competitività delle imprese e le piccole e medie imprese (programma ''COSME'' - COM(2011)0834),

–   visto lo ''Small Business Act'' per l'Europa (COM(2008)0394), che riconosce il ruolo centrale delle PMI nell'economia dell'UE e mira a rafforzare il loro ruolo e a promuovere il loro potenziale di crescita e di creazione di posti di lavoro, attenuando una serie di problemi che si ritiene siano d'ostacolo allo sviluppo delle PMI,

–   vista la comunicazione della Commissione del 23 febbraio 2011 sul riesame dello "Small Business Act" per l’Europa (COM(2011)0078) e la risoluzione del Parlamento del 12 maggio 2011 in materia[1],

–   vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai fondi europei di venture capital (COM(2011)0860) presentata dalla Commissione,

–   vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai fondi europei per l'imprenditoria sociale (COM(2011)0862) presentata dalla Commissione,

–   visto lo studio del 2011 della Commissione e della Banca centrale europea sull'accesso delle PMI ai finanziamenti,

–   vista la relazione speciale n. 2/2012 della Corte dei conti sugli strumenti finanziari per le PMI cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale,

–   vista la sua risoluzione del 7 settembre 2010 sullo sviluppo del potenziale occupazionale di una nuova economia sostenibile[2],

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e i pareri della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione giuridica (A7-0001/2013),

A. considerando che una normativa carente nel settore finanziario, unitamente alle gravi e vaste conseguenze della crisi finanziaria, economica e del debito, potrebbe determinare maggiori difficoltà di accesso delle PMI ai finanziamenti;

B.  considerando che è fondamentale creare e sviluppare gli strumenti necessari e stabilire le condizioni adatte per consentire all'Unione di stimolare la crescita nella zona euro e in tutta l'UE;

C. considerando che i prestiti bancari rappresentano la principale fonte di finanziamento per le PMI nell'Unione europea;

D. considerando che, secondo i dati della BCE, i tassi di interesse sui crediti alle PMI variano enormemente da uno Stato membro all'altro e che in alcuni paesi si registrano squilibri nell'accesso alla liquidità ed elevati tassi di rifiuto delle domande di prestito per i progetti commerciali;

E.  considerando che le PMI rappresentano più del 98% delle imprese europee e forniscono il 67% dei posti di lavoro nell'Unione; che sono quindi la spina dorsale dell'economia dell'Unione europea nonché importanti motori per la crescita economica a lungo termine dell'Europa e la possibilità di creare posti di lavoro sostenibili nei 27 Stati membri;

F.  considerando che l'85% di tutti i nuovi posti di lavoro nati nell'UE tra il 2002 e il 2010 sono stati creati dalle PMI, in particolare dalle nuove imprese; che 32,5 milioni di persone nell'UE sono lavoratori autonomi;

G. considerando che esistono diversi tipi di PMI, tutte con esigenze diverse;

H. considerando che le iniziative a sostegno delle PMI e dell'imprenditoria sono disciplinate dallo "Small Business Act", che gli Stati membri si sono impegnati ad attuare insieme alla Commissione europea;

Aspetti generali

1.  accoglie con favore il piano d'azione della Commissione e la sua vasta gamma di proposte e raccomandazioni relative alle PMI;

2.  concorda con la Commissione sul fatto che il successo economico, l'eccellenza e la coesione dell'Unione europea dipendono in larga misura dalla crescita sostenibile e dalla creazione di occupazione basate sull'impegno delle PMI a fornire prodotti e servizi di qualità; sottolinea l'importanza di incoraggiare la crescita economica in tutto il ventaglio di imprese; evidenzia che le PMI sono un elemento di un "ecosistema" più ampio di imprese; rileva che in tale "ecosistema" vi è anche la necessità di garantire che il miglioramento dell'accesso ai finanziamenti per le microimprese e gli imprenditori autonomi sia trattato con la stessa attenzione; osserva che le imprese più grandi si appoggiano in larga misura su una rete estesa di PMI più piccole;

3.  sottolinea che, a causa dell'effetto peggiorativo della crisi finanziaria ed economica, molte PMI hanno difficoltà di accesso ai finanziamenti e sono tenute a rispettare nuovi criteri normativi che sono talvolta più severi rispetto al passato; sottolinea che obiettivi relativi agli importi e alle condizioni di finanziamento da offrire alle PMI dovrebbero essere imposti agli istituti bancari che hanno beneficiato di aiuti di Stato e sovvenzioni implicite durante la crisi, quali meccanismi di garanzia pubblica e sostegno in liquidità da parte delle banche centrali e della Banca centrale europea; incoraggia la Commissione a continuare ad adoperarsi per promuovere l'attuazione a livello nazionale del principio "innanzitutto pensare in piccolo", che implica un'ulteriore semplificazione del contesto normativo e amministrativo per le PMI;

4.  sottolinea il fatto che in sede di semplificazione del contesto normativo e amministrativo per le PMI è necessario fornire una tutela adeguata dei lavoratori nei settori della sicurezza sociale e della salute e sicurezza sul lavoro; invita la Commissione e gli Stati membri a contrastare la potenziale discriminazione nell'accesso ai finanziamenti di PMI gestite da persone o gruppi sociali svantaggiati;

5.  rileva che negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli sforzi per ridurre la burocrazia;

6.  evidenza l'importanza di rafforzare il sistema bancario locale; sottolinea la responsabilità e le funzioni delle banche, da quelle europee a quelle locali, in termini di investimento oculato nell'economia e più in particolare nelle PMI; constata le differenze esistenti tra gli Stati membri in termini di costo del credito e di accesso ai finanziamenti per le PMI in conseguenza del contesto macroeconomico sfavorevole, che possono avere un impatto negativo sulla competitività nelle regioni di confine; sottolinea che, sebbene i problemi di accesso al credito delle PMI varino ancora tra Stati membri, gli esiti del sondaggio dell'ottobre 2011 della BCE sul credito bancario indicano una considerevole stretta generale degli standard creditizi per i prestiti alle PMI e dimostrano che la riduzione al minimo degli investimenti può determinare una stretta creditizia; riconosce inoltre che nell'UE esiste una domanda considerevole di microcredito;

7.  ribadisce che la revisione delle norme in materia di appalti pubblici e contratti di concessione non dovrebbe pregiudicare l'accesso delle PMI e delle microimprese al mercato degli appalti;

8.  ribadisce che in Europa la principale fonte di finanziamento delle PMI è rappresentata dal settore bancario; ritiene che la frammentazione di detto settore e l'enorme divergenza tra paesi che ne deriva in termini di tassi d'interesse sui prestiti e offerta di credito rendono necessario un approccio differenziato per migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti che tenga conto delle circostanze specifiche di ciascun paese;

Eterogeneità delle piccole e medie imprese

9.  ricorda alla Commissione che le PMI europee sono estremamente eterogenee, comprendendo sia imprese a conduzione familiare di tipo molto tradizionale sia imprese in rapida crescita, aziende ad alta tecnologia, microimprese, imprese sociali e imprese in fase di avviamento, e richiedono quindi approcci altrettanto diversi;

10. sottolinea che nell'attuale situazione, in cui l'accesso insufficiente a fonti adeguate di capitale di rischio, in particolare nelle prime fasi, continua ad essere uno dei principali ostacoli alla creazione e allo sviluppo di imprese orientate alla crescita, il piano d'azione della Commissione rivolge una particolare attenzione al capitale di rischio quale possibile modalità di finanziamento della crescita; sottolinea tuttavia che questo genere di finanziamento è adatto solo a un numero ristretto di PMI e che i crediti bancari continuano a costituire la principale fonte di finanziamento;

11. evidenzia che non esiste una modalità di finanziamento adatta a tutti e invita la Commissione a sostenere lo sviluppo di una vasta gamma di programmi, strumenti e iniziative ad hoc, sia nell'ambito degli strumenti di capitale (quali i business angel, il crowd funding e i sistemi multilaterali di negoziazione), del quasi-equity (quale il finanziamento mezzanino) che degli strumenti di debito (come le obbligazioni aziendali di entità ridotta, gli strumenti di garanzia e le piattaforme), in un partenariato tra le banche e gli altri operatori che partecipano al finanziamento delle PMI (professionisti della contabilità, associazioni di imprese o di PMI o camere di commercio), onde sostenere le imprese nelle loro fasi di avviamento, crescita e trasferimento, tenendo conto delle loro dimensioni, del volume d'affari e del loro fabbisogno di finanziamenti;

12. sottolinea che la Commissione dovrebbe evidenziare il ruolo importante che il mercato azionario può svolgere per migliorare l'accesso alla liquidità tanto per le PMI quanto per gli investitori in fasi diverse; ribadisce che nella zona dell'euro esistono già mercati borsistici specificamente concepiti per le PMI per rispondere a specifici requisiti di mercato e di finanziamento;

Vulnerabilità delle PMI

13. chiede alla Commissione di subordinare le nuove normative in materia di PMI a una valutazione d'impatto globale e inclusiva che comprenda un esame esaustivo, tenendo conto delle necessità e delle difficoltà che le PMI dovranno affrontare;

14. sottolinea il fatto che le PMI si trovano spesso al termine di un lungo ciclo di vita della fornitura e sono pertanto quelle che risentono maggiormente dei ritardi di pagamento e dei termini di pagamento brevi; accoglie pertanto con favore l'iniziativa della Commissione di incoraggiare vivamente gli Stati membri ad accelerare l'attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento;

15. sottolinea il fatto che gli studi della Commissione mettono in evidenza che, tra i fattori fondamentali che permettono alle PMI di accedere ai finanziamenti, di innovarsi, di competere e di crescere, non figura soltanto l'accesso ai finanziamenti ma anche quello alle competenze, comprese le competenze manageriali, e alle conoscenze in materia di finanza e contabilità; ritiene che l'offerta di strumenti finanziari dell'UE deve pertanto essere accompagnata dalla fornitura di programmi di tutoraggio e di coaching appropriati e dalla prestazione di servizi alle imprese basati sulla conoscenza;

16. ritiene necessario sostenere le PMI a livello locale per elaborare politiche volte a promuovere l'imprenditorialità, migliorare la situazione delle PMI durante l'intero ciclo di vita e aiutarle a ottenere l'accesso a nuovi mercati; è del parere che il riconoscimento e lo scambio delle migliori prassi costituiscano elementi fondamentali di detta politica;

Professionalizzazione dell'imprenditorialità

17. prende atto che le scarse conoscenze degli imprenditori in materia di finanziamenti di base limitano la qualità dei piani d'impresa e quindi anche il successo delle domande di credito; invita pertanto gli Stati membri a fornire un sostegno in termini di formazione professionale dei potenziali imprenditori e a sostenere i partenariati tra banche, camere di commercio, associazioni di imprese e professionisti della contabilità;

18. ritiene che l'imprenditoria femminile sia una risorsa non sfruttata per la crescita e la competitività dell'UE, che occorre promuovere e rafforzare, e che sia opportuno eliminare tutti gli ostacoli cui sono confrontate le donne nel mercato del lavoro;

19. è del parere che nei sistemi di istruzione di base sia opportuno introdurre lo sviluppo delle capacità imprenditoriali e programmi sul modo in cui operano, funzionano e interagiscono il mercato, l'economia e il sistema finanziario; ritiene che un piano d'impresa ben organizzato sia il primo passo verso un migliore accesso ai finanziamenti e la capacità di far fronte agli impegni; invita la Commissione e gli Stati membri a introdurre senza indugio l'educazione finanziaria nei loro programmi d'istruzione; sostiene a tal fine il programma "Erasmus per giovani imprenditori", concepito per promuovere una cultura imprenditoriale e sviluppare il mercato unico e la competitività;

20. ritiene che sia necessario prevedere una strategia speciale per le start-up e strumenti finanziari per realizzare progetti innovativi e sviluppare la creatività dei giovani imprenditori;

21. sottolinea il fatto che in alcuni Stati membri esistono già alcune migliori prassi intese a migliorare la preparazione degli imprenditori; invita la Commissione a promuovere la loro attuazione negli altri Stati membri;

22. sottolinea che è indispensabile informare in modo semplice e con regolarità gli imprenditori, i potenziali imprenditori e le banche sulle iniziative di formazione, i finanziamenti e i programmi dell'UE a favore delle PMI, a livello nazionale, regionale e locale, affinché possano approfittare di tutte le opportunità e azioni disponibili; invita la Commissione a provvedere affinché le associazioni nazionali delle PMI siano adeguatamente informate sulle iniziative e le proposte strategiche dell'UE;

23. chiede al gruppo BEI di intensificare gli sforzi in tema di comunicazione al fine di promuovere gli strumenti finanziari presso il settore delle PMI, in collaborazione con le associazioni delle PMI;

24. rileva che è indispensabile fornire un orientamento agli imprenditori falliti, dato che il 15% delle chiusure delle imprese è dovuto a fallimento; è favorevole alla semplificazione e all'abbreviazione delle procedure di fallimento al fine di dare agli imprenditori interessati una seconda possibilità, in quanto le imprese avviate da chi ha già avuto un'esperienza imprenditoriale potrebbero ottenere migliori risultati;

Trasparenza

25. prende atto che in generale i creditori conoscono gli strumenti di credito meglio degli imprenditori e che questi ultimi dovrebbero dialogare in modo più efficace con i creditori in merito al loro piano d'impresa e alla loro strategia a lungo termine; sottolinea che tale divario informativo crea difficoltà quando si esamina una domanda di credito; riconosce che le PMI necessitano in particolare di una consulenza ad hoc nell'ambito delle opportunità di credito; invita la Commissione a promuovere la condivisione delle migliori prassi esistenti in merito a soluzioni specifiche per il dialogo, la cooperazione e lo scambio di informazioni tra creditori e imprenditori; chiede alla Commissione di rafforzare il dialogo e la cooperazione tra imprenditori e creditori;

26. sottolinea che i creditori dovrebbero fissare in maniera trasparente criteri chiari e specifici relativi alle domande in materia di finanziamenti e che se un creditore respinge del tutto o in parte una domanda di credito questi è tenuto a informare l'imprenditore in modo adeguato e costruttivo delle ragioni del rigetto; invita la Commissione a definire orientamenti chiari circa tale approccio costruttivo in materia di trasparenza;

27. prende atto che in caso di rimborso anticipato del credito, le PMI sono tenute a versare al creditore la perdita di finanziamento e spesso un'ulteriore penale, e che ciò si traduce in un costo totale troppo elevato da sostenere; invita la Commissione a proporre maggiore trasparenza in tutti i contratti riguardo al rimborso anticipato da parte delle PMI e studiare la possibilità di introdurre un massimale per limitare i costi di questo genere di operazioni;

28. constata che per ottenere finanziamenti dagli istituti di credito le PMI sono esposte a requisiti sempre più rigorosi, tra cui anche le garanzie personali; osserva che tassi di interesse più alti potrebbero condurre a un aggravio dei termini e delle condizioni non legati al prezzo, comprese le garanzie personali; ritiene pertanto che le norme richieste per regolamentare il settore finanziario debbano tutelare e stimolare esplicitamente un'effettiva attività di credito all'economia reale, in particolare alle PMI;

29. invita gli Stati membri a ridurre gli oneri amministrativi nella fase di avvio e per l'intero periodo di attività delle PMI, date le differenze esistenti tra i paesi in questo ambito e che ostacolano il completamento del mercato unico; sottolinea che è importante ridurre il numero di giorni necessari per l'avvio di una nuova attività; chiede alla Commissione di esaminare le potenziali migliori prassi da attuare negli Stati membri; chiede alla Commissione di valutare la possibilità di introdurre un numero di identificazione unico per le PMI, registrato all'interno di una singola base di dati europea sulle PMI, che comprenda tutti i dati finanziari, consentendo alle PMI di presentare più agevolmente richiesta per i programmi e i finanziamenti nazionali e dell'UE; evidenzia che se verrà introdotto un tale numero di identificazione per le PMI, occorre prestare attenzione ai principi concernenti la protezione dei dati;

30. plaude alla proposta della Commissione di promuovere l'uso della valutazione qualitativa quale strumento per integrare il normale processo di valutazione quantitativa del merito di credito delle PMI;

Nuove modalità di finanziamento

31. si compiace dei nuovi programmi di finanziamento della Commissione, che tengono conto delle caratteristiche specifiche delle PMI; invita la Commissione a sviluppare ulteriormente forme di finanziamento UE ad hoc per le PMI; sottolinea il fatto che è necessario evitare la frammentazione dei finanziamenti e che il finanziamento può dimostrarsi efficace solo quando è in grado di soddisfare una parte consistente dei bisogni delle PMI in questione;

32. ritiene fermamente che sia necessario incrementare in modo sostanziale la dotazione finanziaria concernente gli strumenti di finanziamento mediante indebitamento e partecipazione azionaria di cui ai programmi COSME e Orizzonte 2020 e che occorra migliorare considerevolmente l'accesso delle PMI a tali strumenti;

33. è del parere che la Commissione debba vagliare i modi per migliorare il mercato europeo del quasi-equity, in particolare il finanziamento mezzanino; raccomanda alla Commissione di studiare come rafforzare il meccanismo di finanziamento mezzanino del FEI per la crescita e di cercare nuovi strumenti mezzanini quali la garanzia per i prestiti mezzanini; raccomanda altresì che siano forniti i dati e le analisi concernenti gli strumenti finanziari al fine di ridurre gli ostacoli incontrati dagli intermediari finanziari, che potrebbero decidere di esplorare il mercato del credito per finanziamenti mezzanini all'interno dell'UE;

34. chiede che almeno il 20% della dotazione del programma Orizzonte 2020 sia destinato al finanziamento dell'innovazione delle PMI;

35. rileva che le garanzie di capitale sono ampiamente apprezzate e utilizzate dalle PMI e dagli istituti di credito; accoglie con favore gli sforzi della Commissione in materia; invita gli Stati membri ad attuare un quadro adeguato per le garanzie di capitale;

36. invita la Commissione a pervenire a un quadro normativo adeguato e ad hoc per i soggetti che erogano finanziamenti alle PMI, che non sia oneroso per queste ultime e che conquisti anche la fiducia degli investitori (nell'ambito della normativa europea sugli standard contabili, della direttiva Prospectus, della direttiva sulla trasparenza, della direttiva sugli abusi di mercato e della direttiva MIFID);

37. plaude all'accordo raggiunto durante il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno 2012 in merito all'aumento di capitale della BEI di 10 miliardi di EUR, che permetterà al gruppo BEI di incrementare di circa 60 miliardi di EUR la propria capacità di prestito all'interno dell'Unione nel periodo 2012-2015, di stimolare investimenti complessivi per circa 180 miliardi di EUR e di svolgere di conseguenza un ruolo positivo nell'ambito degli sforzi concertati volti a rafforzare l'economia europea; accoglie con favore il fatto che nelle sue priorità di finanziamento la BEI abbia individuato, nello specifico, la necessità di ampliare la gamma di partner bancari per i prestiti alle PMI, in modo da includere nuovi intermediari finanziari, anche non convenzionali; sottolinea che questo nuovo impegno non deve compromettere gli sforzi paralleli intesi a rafforzare e migliorare gli strumenti congiunti BEI - bilancio dell'Unione utilizzati per ripartire il rischio e assumere quote di partecipazione; invita, alla luce di quanto esposto, la Commissione a rafforzare e a ottimizzare gli strumenti di condivisione dei rischi della Banca europea per gli investimenti e i programmi del Fondo europeo per gli investimenti in materia di portafogli di finanziamenti mezzanini o con quote di partecipazione garantiti da enti finanziari (intermediari) destinati alle PMI; riconosce che la politica di coesione è una delle principali fonti di sostegno finanziario a favore delle PMI e che i programmi di finanziamento dei Fondi strutturali, la riduzione della burocrazia e una maggiore rapidità ed efficienza sono fondamentali per stimolare il rilancio dell'economia e della competitività dell'UE;

38. invita la Commissione a istituire in maniera permanente, nel quadro del Fondo europeo per gli investimenti, una piattaforma di garanzia europea per agevolare l'accesso delle PMI ai finanziamenti, la quale rafforzi lo sviluppo dei prodotti di garanzia o di credito basati su garanzie europee e riduca i requisiti patrimoniali delle banche e l'esposizione al rischio per gli intermediari finanziari;

39. incoraggia la BEI a consolidare ulteriormente la sua iniziativa di microfinanziamento dei progetti e a contribuire maggiormente a portare avanti le priorità strategiche dell'UE nel campo dell'inclusione sociale;

40. osserva che in alcuni Stati membri i conti bancari registrano un massiccio afflusso di risparmi delle famiglie, mentre in altri Stati membri i depositi si stanno riducendo a causa degli effetti della crisi; sottolinea che la definizione di un quadro idoneo di incentivi per attivare tali risparmi dovrebbe agevolare l'accesso delle PMI ai finanziamenti, sia nazionali che transfrontalieri, e rilanciare l'economia dell'UE; invita la Commissione a presentare una proposta sull'attivazione di tali risparmi, ad esempio, prevedendo l'introduzione di incentivi basati sulle migliori pratiche esistenti negli Stati membri;

41. constata che le PMI contribuiscono ad accrescere l'occupazione della popolazione di regioni con scarsi livelli occupazionali, stimolando un aumento dei posti di lavoro e contribuendo a soddisfare le esigenze correnti degli abitanti, determinando in questo modo un effetto positivo sullo sviluppo delle comunità locali; ritiene, quindi, che lo sviluppo delle PMI costituisca un modo per ridurre le disparità a livello nazionale;

42. accoglie con favore il sostegno alle PMI e alle microimprese mediante iniziative quali i programmi PSCI, Europa creativa (compresa l'agevolazione creditizia per i settori della cultura e della creazione), COSME e Orizzonte 2020, che offrono tutti nuovi mezzi per sviluppare le competenze e le conoscenze che permettono uno sviluppo dinamico delle PMI e delle microimprese;

43. invita la Commissione e gli Stati membri a valutare come migliorare l'accesso ai finanziamenti per le PMI che si prefiggono di fornire lavori, approvvigionamenti o servizi innovativi al settore pubblico; chiede, in particolare, che siano adottate misure per migliorare le condizioni di finanziamento, garantendo che il capitale di rischio e gli altri flussi di finanziamento pertinenti riconoscano pienamente il potenziale di crescita delle imprese innovative che collaborano con i partner del settore pubblico, sia su progetti d'appalto pre-commerciali sia nel contesto di partenariati per l'innovazione;

44. sottolinea che un quadro normativo dell'UE in materia di appalti pubblici, equo, aperto e trasparente, nonché un'applicazione proporzionata, trasparente e non discriminatoria della direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1996, relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi[3], sono indispensabili affinché le PMI dispongano di un migliore accesso agli appalti pubblici e siano effettivamente in grado di portarli a termine;

45. aggiunge che è necessario adottare misure volte a garantire che la semplificazione delle attività transfrontaliere delle PMI non agevoli nel contempo le attività transfrontaliere nell'ambito del lavoro autonomo fittizio, specialmente nel settore edile;

46. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Banca centrale europea nonché alla Banca europea per gli investimenti, alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

MOTIVAZIONE

Le piccole e medie imprese (PMI) rivestono un'importanza fondamentale per l'UE e rappresentano la spina dorsale dell'economia europea nonché importanti motori di crescita economica nell'Unione. Le PMI offrono un enorme contributo alla creazione di posti di lavoro nei 27 Stati membri dell'Unione europea.

Tuttavia le PMI sono vulnerabili e ciò è apparso evidente all'indomani della crisi. La crisi ha fatto sì che taluni creditori siano divenuti più prudenti nella concessione di credito alle PMI, a volte troppo prudenti, sebbene gli investimenti troppo modesti possano determinare una contrazione del credito. Inoltre, le nuove rigorose norme riguardanti, ad esempio, gli enti finanziarie e i requisiti patrimoniali, attuate sia dall'UE che dalle autorità nazionali, hanno reso più difficile l'accesso delle PMI ai finanziamenti. Inoltre le PMI si trovano spesso al termine di un lungo ciclo di vita della fornitura e sono pertanto quelle che risentono maggiormente dei ritardi e dei termini di pagamento attualmente in uso.

Discutendo con le parti interessate delle difficoltà che incontrano le piccole e medie imprese nell'accesso ai finanziamenti, sono stati identificati diversi problemi. A quanto risulta, la maggiore prudenza nella concessione di un prestito alle PMI non caratterizza i creditori di tutti gli Stati membri. In alcuni Stati membri negli ultimi anni si è registrata una quantità record d'investimenti a favore delle piccole e medie imprese.

D'altro canto, tutte le parti interessate concordano sul fatto che le autorità europee e nazionali dovrebbero essere caute nell'adozione di nuove norme in materia di requisiti patrimoniali. Non disponendo di alcuna valutazione d'impatto globale in relazione a tutte le diverse norme attuate, le conseguenze per il settore finanziario e l'accesso delle PMI ai finanziamenti risultano estremamente incerte. Tuttavia sarebbe anche opportuno evitare una reazione eccessiva dei creditori ai nuovi requisiti patrimoniali.

Sono stati inoltre menzionati altri problemi strutturali, già esistenti, che non hanno alcun legame diretto con la crisi. Una delle maggiori difficoltà in sede di negoziazione di un contratto di credito è il deficit di informazione tra PMI e creditori. Entrambe le parti concordano sul fatto che una migliore comunicazione dovrebbe migliorare la comprensione da parte dei creditori delle esigenze di credito delle PMI nonché la comprensione da parte delle piccole e medie imprese delle diverse opzioni in materia di credito. D'altro canto, un controllo più regolare della situazione finanziaria delle PMI nonché le conoscenze di base in campo finanziario possono agevolare trattative più rapide.

La mancanza di trasparenza, ad esempio in caso di rimborso anticipato di un prestito, rappresenta un problema anche per le PMI. La perdita di finanziamento e la penale supplementare non sempre vengono definiti con chiarezza in via preliminare. A volte il costo totale di un rimborso anticipato è talmente elevato da risultare inaccessibile per le PMI, rendendo impossibile il riesame delle loro decisioni in materia di investimenti e di credito.

A causa dei requisiti patrimoniali più rigorosi, i creditori chiedono spesso, oltre alle normali garanzie bancarie, anche altre garanzie personali. Ciò può costituire un ulteriore ostacolo per gli imprenditori che intendono avviare nuove attività o effettuare ulteriori investimenti nelle proprie PMI.

Le stesse parti interessate hanno proposto alcune soluzioni che potrebbero migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti: (1) professionalizzazione del settore; (2) migliore cooperazione e scambio di informazioni tra le PMI e i creditori; (3) monitoraggio più regolare della situazione finanziaria delle PMI; (4) definizione di norme chiare riguardo all'uso di garanzie (personali); (5) definizione di norme chiare in materia di rimborso anticipato del credito, eventuali penali e calcolo della perdita di profitto.

Nel "piano d'azione per migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti" la Commissione presenta alcune interessanti proposte e soluzioni. Ma dato che non esiste un'entità unica definibile con il termine ''PMI'', va sottolineato che non esiste neanche una soluzione che soddisfi tutti e che le diverse categorie di PMI hanno tutte esigenze diverse.

Pertanto, accogliamo con favore la proposta della Commissione, ma intendiamo sottolineare che il capitale di rischio, che il piano d'azione della Commissione pone giustamente in evidenza, è un modo adeguato di finanziamento in fase di crescita soltanto per un numero ristretto di PMI. Chiediamo dunque alla Commissione di sostenere anche meccanismi di finanziamento alternativi.

In questo momento di crisi le famiglie tendono a scegliere il risparmio anziché il consumo. In alcuni Stati membri i conti correnti registrano un massiccio afflusso di risparmi delle famiglie. Invitiamo pertanto la Commissione a valutare in che modo l'UE e gli Stati membri possano agevolare l'attivazione dei risparmi, ad esempio tramite l'introduzione d'incentivi fiscali.

PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (4.12.2012)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

su migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti
(2012/2134(INI))

Relatore per parere: Anthea McIntyre

SUGGERIMENTI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che le PMI assicurano circa 90 milioni di posti di lavoro nell'UE, di cui il 30% derivante dalle microimprese, e che l'85% di tutti i nuovi posti di lavoro creati tra il 2002 e il 2012 è dovuto alle PMI, in particolare a nuove imprese[1];

2.  osserva che le PMI contribuiscono ad accrescere l'occupazione della popolazione di regioni con scarsi livelli occupazionali, stimolando un aumento dei posti di lavoro e contribuendo a soddisfare le esigenze degli abitanti, determinando un effetto positivo sullo sviluppo delle comunità locali; ritiene, quindi, che lo sviluppo delle PMI costituisca un modo per ridurre le disparità a livello nazionale;

3.  rileva che le PMI possono creare crescita e occupazione soltanto qualora opportunità finanziarie favorevoli siano disponibili anche per investimenti con un elevato profilo di rischio;

4.  osserva che solamente il 7% delle PMI europee ricorre al capitale di rischio e che il 60% delle imprese ritiene di non poter utilizzare il capitale di rischio; osserva altresì che un ulteriore 22% è riluttante all'idea di finanziare le proprie attività con capitale di rischio[2];

5.  sottolinea che i prestiti mirati alle microimprese, alle piccole imprese e ai disoccupati che intendono avviare un'impresa stimolano l'imprenditoria locale e in particolare la responsabilizzazione degli investimenti, promuovendo così la creazione di posti di lavoro;

6.  accoglie pertanto con favore le opportunità di investimento offerte alle PMI attraverso i Fondi strutturali; ritiene necessario, tuttavia, che tale accesso sia agevolato per le PMI e che queste ultime siano informate meglio in merito a tali possibilità;

7.  osserva che l'accesso al credito abbordabile è fondamentale per finanziare gli investimenti delle imprese, in modo tale da assicurare che le imprese realizzino il loro potenziale di crescita e da agevolare la creazione di nuove imprese, in particolare per le imprese molto piccole e per le imprese dell'economia sociale, contribuendo così alla crescita futura, mantenendo l'occupazione esistente e promuovendo la creazione di posti di lavoro; sottolinea che l'accesso al credito è importante soprattutto per i giovani che creano un'impresa e per gli imprenditori provenienti da un ambiente socialmente svantaggiato o che danno lavoro a persone che provengono da tale ambiente;

8.  sottolinea che, senza un deposito, l'accesso al credito per le PMI e segnatamente per le microimprese risulta impossibile e che qualsiasi sforzo per fornire garanzie bancarie a favore della creazione di imprese andrebbe incoraggiato; sottolinea che, particolarmente nei periodi di crisi economica, i finanziamenti nell'ambito di programmi europei e nazionali dovrebbero essere obiettivi prioritari per le PMI, al fine di creare opportunità di lavoro; invita gli Stati membri a esaminare il modo migliore per semplificare le proprie procedure al fine di garantire un accesso non burocratizzato al capitale, contribuendo così a favorire la crescita, la creazione di posti di lavoro e l'innovazione;

9.  accoglie con favore il sostegno alle PMI e alle microimprese mediante iniziative quali i programmi PSCI, Europa creativa (compresa l'agevolazione creditizia per i settori della cultura e della creazione), COSME e Orizzonte 2020, che offrono tutti nuovi mezzi per sviluppare le competenze e le conoscenze che permettono uno sviluppo dinamico delle PMI e delle microimprese;

10. suggerisce di agevolare e valorizzare l'accesso alle informazioni sociali e ambientali sulle imprese tramite un marchio, al fine di attirare più facilmente fondi di investimento;

11. sottolinea che, nonostante la riuscita di iniziative dell'Unione come la direttiva sui ritardi di pagamento, permangono gravi ostacoli, quali la restrizione dell'accesso al finanziamento e i costi elevati del finanziamento, che influiscono sulla capacità delle PMI di mantenere i posti di lavoro esistenti e crearne nuovi;

12. chiede l'instaurazione di regole che obblighino gli enti creditizi a fornire una risposta rapida in caso di richiesta di finanziamento da parte di una PMI;

13. esorta gli Stati membri ad accelerare l'applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento, considerato che il rallentamento osservato nei pagamenti delle transazioni commerciali, in un momento di grande difficoltà economica, ha gravemente compromesso la sostenibilità economica delle PMI;

14. accoglie con favore l'intenzione della Commissione europea di svolgere un ruolo di coordinamento nello scambio, tra Stati membri, di migliori prassi in materia di finanziamento delle PMI, in collaborazione con le parti sociali;

15. segnala che la Banca europea per gli investimenti svolge un ruolo importante nell'assunzione di iniziative dirette e concrete per agevolare l'accesso al credito, in particolare da parte delle piccole e microimprese;

16. chiede, fatte salve situazioni debitamente precisate, di elaborare regole semplici, che consentano di separare il patrimonio dell'impresa da quello della persona che la dirige, anche qualora l'imprenditore eserciti la propria attività a titolo individuale;

17. invita la Commissione e gli Stati membri a esplorare la possibilità di adottare meccanismi eccellenti di analisi del mercato, per promuovere l'internazionalizzazione delle PMI e creare meccanismi a sostegno della loro pianificazione strategica;

18. sottolinea gli apporti positivi delle nuove forme di finanziamento basate su programmi innovativi e indipendenti dalle banche, quali il "peer-to-peer lending", il microcredito, le obbligazioni delle PMI e i prodotti di fatturazione, che possono apportare investimenti essenziali alle imprese sociali e ai giovani che avviano attività autonome;

19. prende atto del potenziale valore apportato dalle banche d'investimento nazionali o regionali, in grado di fornire finanziamenti abbordabili alle PMI, laddove le banche commerciali e altre fonti di finanziamento privato non siano accessibili;

20. rileva che la mancanza di conoscenze e informazioni può pregiudicare la fornitura di finanziamenti mediante indebitamento e partecipazione azionaria a favore delle PMI, con il conseguente rifiuto di finanziamenti a imprese potenzialmente vitali, la qual cosa impedisce lo sviluppo o la creazione di PMI e di microimprese autosufficienti; riconosce che gli sportelli unici e l'e-government possono contribuire ad attenuare tale problema, offrendo tutte le informazioni pertinenti alle PMI in modo facilmente accessibile;

21. invita la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, ad adottare iniziative per fornire informazioni comprensibili, complete e specializzate a livello regionale e locale alle PMI in cerca di finanziamenti, in modo tale da facilitare il loro accesso alle opportunità di finanziamento e di ridurre il deficit di informazione, che è una delle ragioni principali per le quali le PMI sono vincolate da un accesso limitato ai finanziamenti che, a sua volta, ha un impatto sulla loro capacità di creare opportunità di lavoro;

22. sottolinea la necessità di esaminare gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri a livello di Unione, per favorire la mobilitazione transfrontaliera dei capitali, da un lato, e prevenire l'elusione e l'evasione fiscale, dall'altro;

23. sottolinea la necessità che gli Stati membri agevolino l'accesso al credito da parte delle PMI attraverso procedure trasparenti tese a rafforzare la competitività dell'economia, a sostenere i livelli di occupazione e a lottare contro la disoccupazione;

24. accoglie favorevolmente il test PMI rafforzato, che garantisce che all'atto dell'elaborazione di nuove proposte legislative, tutte le possibilità siano prese in esame, al fine di non imporre oneri sproporzionati non solo alle PMI, ma anche alle microimprese; sottolinea, tuttavia, che tali misure non dovrebbero applicarsi alle disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

25. riconosce che gli oneri amministrativi e i rischi finanziari collegati all'accesso al credito sono spesso causa di stress e di altri problemi di salute sia per i lavoratori che per i proprietari di PMI e di microimprese; sottolinea l'esigenza che l'occupazione e la regolamentazione sociale contribuiscano al benessere degli imprenditori e dei loro lavoratori senza frapporre ulteriori ostacoli alla loro riuscita;

26. esorta la Commissione e gli Stati membri a tener conto delle solide argomentazioni sociali ed economiche a favore del ricorso alle iniziative dell'UE esistenti al fine di fornire ai proprietari di PMI potenziali e reali le competenze, gli strumenti e le conoscenze necessarie per un'efficace gestione finanziaria.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

29.11.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

35

0

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Regina Bastos, Heinz K. Becker, Jean-Luc Bennahmias, Phil Bennion, Pervenche Berès, Vilija Blinkevičiūtė, Alejandro Cercas, Emer Costello, Frédéric Daerden, Karima Delli, Sari Essayah, Richard Falbr, Thomas Händel, Marian Harkin, Nadja Hirsch, Danuta Jazłowiecka, Martin Kastler, Ádám Kósa, Jean Lambert, Veronica Lope Fontagné, Olle Ludvigsson, Thomas Mann, Elisabeth Morin-Chartier, Csaba Őry, Konstantinos Poupakis, Sylvana Rapti, Licia Ronzulli, Nicole Sinclaire, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Andrea Zanoni, Inês Cristina Zuber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Georges Bach, Edite Estrela, Sergio Gutiérrez Prieto, Filiz Hakaeva Hyusmenova, Svetoslav Hristov Malinov, Anthea McIntyre, Antigoni Papadopoulou, Evelyn Regner, Csaba Sógor

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Jens Geier, Åsa Westlund

  • [1]  Commissione europea: "I risultati e le politiche degli Stati membri in tema di competitività: rafforzare la competitività, edizione 2011".
  • [2]  BCE e Commissione europea: Indagine sull'accesso al finanziamento delle PMI, 2009-2011.

PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (30.11.2012)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

su migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti
(2012/2134(INI))

Relatore per parere: Jorgo Chatzimarkakis

SUGGERIMENTI

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie con favore il piano d'azione della Commissione e le misure adottate per facilitare l'accesso delle PMI ai finanziamenti;

2.  plaude all'iniziativa della Commissione volta ad agevolare l'accesso delle imprese ai fondi d'investimento a lungo termine nel quadro dell'Atto per il mercato unico;

3.  osserva che il 99% delle aziende europee sono piccole e medie imprese, che assicurano l'85% dei posti di lavoro, e che, in molti casi, le reti delle PMI più piccole forniscono un sostegno affidabile alle aziende più grandi; è convinto che le PMI rappresentino pertanto la forza motrice dell'economia europea e che su di esse gravi principalmente la responsabilità di creare occupazione, crescita sostenibile e innovazione;

4.  evidenzia che le PMI in tutta Europa sono estremamente eterogenee per quanto concerne i modelli imprenditoriali e i criteri di investimento e di innovazione che applicano, e che affrontano pertanto diversi tipi di sfide di finanziamento; sottolinea che tale situazione dovrebbe riflettersi nelle loro modalità di finanziamento e raccomanda metodi di analisi e sostegno differenziati per ciascun modello d'investimento;

5.  rileva che la crisi finanziaria dell'UE ha causato diversi fallimenti di banche europee e che di conseguenza, da un lato, i prestatori sono meno disposti a concedere crediti alle PMI, ostacolando in tal modo l'accesso di queste ultime ai finanziamenti, e, dall'altro, è stata intaccata la fiducia delle imprese negli istituti di credito, il che le ha scoraggiate dal chiedere crediti; esprime preoccupazione per il fatto che un settore bancario sempre più sensibile in materia di capitali e di rischio stia chiedendo maggiori garanzie e premi di rischio più elevati, due richieste che hanno come risultato l'insufficienza dei finanziamenti e la perdita di affari e di opportunità occupazionali in questo vastissimo settore dell'economia; considera perciò essenziale, per lo sfruttamento delle potenzialità di crescita e di occupazione offerte dalle PMI, la disponibilità di sistemi di garanzia per i crediti e i prestiti;

6.  sottolinea che la maggiore imposizione fiscale, prevista dai piani di aggiustamento fiscale degli Stati membri che ricevono aiuti, sta complicando di molto la vita delle PMI e dei consumatori; caldeggia misure che consentano alle PMI di chiedere con maggiore facilità l'accesso a programmi e finanziamenti nazionali ed europei; esorta la Commissione a presentare una valutazione d'impatto sugli aggiustamenti fiscali, rivolgendo particolare attenzione alle PMI;

7.  sottolinea la necessità di prestare un'attenzione speciale al fatto che la crisi economica ha comportato il fallimento di numerose imprese redditizie; invita pertanto gli Stati membri e la Commissione a fornire agli imprenditori un sostegno finanziario quale seconda possibilità per avviare una nuova impresa;

8.  invita gli Stati membri a mettere a punto procedure accelerate e a creare sportelli unici per le PMI al fine di incentivare la creazione di nuove imprese e di facilitare il loro accesso ai mercati internazionali; invita la Commissione ad assicurare maggiore coerenza tra i vari programmi che forniscono garanzie come pure un buon equilibrio fra i regimi nazionali e dell'UE che sostengono i finanziamenti a favore dell'innovazione o la fornitura di capitale di rischio alle PMI;

9.  invita la Commissione a potenziare ulteriormente la cooperazione con le banche commerciali e di sviluppo nazionali per mettere in comune le esperienze, realizzare uno scambio di migliori pratiche, sviluppare sinergie e individuare le modalità per semplificare e razionalizzare i programmi di finanziamento dell'Unione per le PMI, nonché ad adottare provvedimenti che permettano alle banche di investimento esistenti per le PMI di estendere la loro attività in altri Stati membri, conformemente alle condizioni in essere in tali Stati;

10. invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere i "business angels" (investitori informali) e a fornire adeguati incentivi fiscali al modello di finanziamento in questione; invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a promuovere i programmi finanziari cooperativi, coinvolgendo esperti dirigenti in pensione e fornitori di risorse finanziarie;

11. invita la Commissione e gli Stati membri a fornire maggiori informazioni sulle iniziative dell'Unione a sostegno dei finanziamenti alle PMI, ivi compreso il programma per la competitività delle imprese e le piccole e medie imprese (COSME);

12. ritiene che la mobilitazione dei risparmi delle famiglie sia uno strumento essenziale per stimolare gli investimenti destinati alle PMI; esorta la Commissione a presentare al più presto una proposta volta a migliorare la mobilitazione dei capitali disponibili a favore delle PMI;

13. sottolinea l'importanza di migliorare l'accesso delle PMI alle informazioni; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a fornire agli imprenditori informazioni complete e valide sull'accesso ad adeguati finanziamenti, disponibili su un unico sito web europeo, in tutte le lingue dell'UE e con riferimenti utili;

14. invita la Commissione e gli Stati membri a valutare come migliorare l'accesso ai finanziamenti per le PMI che si prefiggono di fornire lavori, approvvigionamenti o servizi innovativi al settore pubblico; chiede, in particolare, che siano adottate misure per migliorare le condizioni di finanziamento, garantendo che il capitale di rischio e gli altri flussi di finanziamento pertinenti riconoscano pienamente il potenziale di crescita delle imprese innovative che collaborano con i partner del settore pubblico, sia su progetti d'appalto pre-commerciali sia nel contesto di partenariati per l'innovazione;

15. sottolinea la necessità di sensibilizzare studenti e professori sul tema dell'imprenditorialità; evidenzia l'importanza di offrire agli imprenditori in corso di formazione programmi formativi adeguati in materia di accesso ai finanziamenti;

16. invita gli Stati membri a ridurre gli oneri burocratici e a semplificare le procedure che intralciano la creazione di nuove imprese e che ostacolano le PMI dal portare avanti le loro attività, in particolare alla luce della comunicazione della Commissione del 23 novembre 2011, dal titolo "Ridurre al minimo indispensabile gli oneri normativi che gravano sulle PMI - Adeguare la normativa dell'UE alle esigenze delle microimprese" (COM(2011)0803); sottolinea, a tale proposito, l'importanza di un'applicazione coerente del test PMI da parte della Commissione e degli Stati membri in tutti i settori strategici pertinenti;

17. chiede alla Commissione di proporre disposizioni regolamentari e orientamenti semplificati e meno onerosi, in particolare per quanto concerne i programmi volti a sostenere i finanziamenti d'importo modesto a favore delle PMI sotto forma di garanzie e strumenti di tipo mezzanino o di partecipazione azionaria;

18. sottolinea l'importanza di ridurre le formalità necessarie ad avviare una nuova impresa e chiede alla Commissione di studiare prassi di eccellenza in tutti gli Stati membri e di promuovere la diffusione di storie di successo;

19. invita gli Stati membri ad agevolare l'accesso delle PMI ai finanziamenti attraverso la semplificazione delle norme relative alla presentazione dei dati come pure a promuovere banche dati online per i certificati e gli altri documenti di supporto;

20. invita gli Stati membri a recepire il prima possibile la direttiva sui ritardi di pagamento[1];

21. sottolinea, al fine di garantire l'apporto di fondi di investimento a favore delle PMI, l'importanza di aiutare queste ultime ad attrarre gli investitori, in particolare favorendo la maggiore professionalizzazione delle PMI per quanto concerne lo sviluppo di piani imprenditoriali convincenti;

22. invita la Commissione e gli Stati membri a semplificare la fiscalità delle PMI e le procedure amministrative connesse, nonché a eliminare gli oneri restanti al fine di sostenere in modo più efficace gli investimenti, di facilitare maggiormente gli scambi transfrontalieri e di stimolare la produttività e la crescita;

23. sottolinea che un quadro normativo dell'UE in materia di appalti pubblici, equo, aperto e trasparente, nonché un'applicazione proporzionata, trasparente e non discriminatoria della direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1996, relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi[2], sono indispensabili affinché le PMI dispongano di un migliore accesso agli appalti pubblici e siano effettivamente in grado di portarli a termine;

24. aggiunge che è necessario adottare misure volte a garantire che la semplificazione delle attività transfrontaliere delle PMI non agevoli nel contempo le attività transfrontaliere nell'ambito del lavoro autonomo fittizio, specialmente nel settore edile;

25. ritiene necessario, per essere certi che i fondi giungano alle PMI, mettere a punto un sistema di monitoraggio volto a garantire che le banche utilizzino i fondi e le garanzie per accrescere i prestiti a favore delle PMI; ritiene che tale sistema possa prevedere meccanismi di segnalazione e un codice di condotta per le banche che erogano prestiti alle PMI.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

28.11.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

35

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Pablo Arias Echeverría, Birgit Collin-Langen, Lara Comi, Anna Maria Corazza Bildt, Cornelis de Jong, Vicente Miguel Garcés Ramón, Thomas Händel, Sandra Kalniete, Edvard Kožušník, Toine Manders, Franz Obermayr, Sirpa Pietikäinen, Phil Prendergast, Mitro Repo, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Catherine Stihler, Róża Gräfin von Thun und Hohenstein, Gino Trematerra, Bernadette Vergnaud, Barbara Weiler

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Raffaele Baldassarre, Regina Bastos, Jürgen Creutzmann, Ashley Fox, Marielle Gallo, María Irigoyen Pérez, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Konstantinos Poupakis, Sylvana Rapti, Marc Tarabella, Patricia van der Kammen, Kerstin Westphal

  • [1]  GU L 48 del 23.2.2011, pag. 1.
  • [2]  GU L 18 del 21.1.1997, pag. 1.

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (6.12.2012)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

su migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti
(2012/2134(INI))

Relatore per parere: Vladimír Maňka

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie con favore il piano di azione dell'UE sul miglioramento dell'accesso ai finanziamenti per le microimprese nonché per le piccole e medie imprese (PMI), in linea con le priorità della strategia Europa 2020, onde consentire loro di superare le difficoltà alle quali sono esposte nell'attuale crisi economica e finanziaria;

2.  evidenzia che le PMI, che costituiscono la spina dorsale dell'economia UE, sono state colpite seriamente dalla crisi di cui sopra; riconosce che garantire alle PMI un sufficiente e tempestivo accesso ai finanziamenti stimola e rafforza la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la produttività del lavoro e la coesione sociale, che sono fattori fondamentali per la prosperità di tutte le regioni dell'UE, generando nel contempo uno sviluppo locale, regionale e nazionale sostenuto e tutelando i posti di lavoro;

3.  chiede un aumento del capitale della Banca europea per gli investimenti (BEI) quale mezzo per migliorare la concessione di prestiti alle PMI e realizzare nuovi investimenti volti a rilanciare l'attività economica, creare posti di lavoro e generare ricchezza;

4.  riconosce che, in un momento di austerità fiscale e di ridotta capacità di prestito nel settore privato, la politica di coesione è una delle principali fonti di sostegno per le PMI dell'Unione europea e il principale strumento di investimenti per la convergenza e lo sviluppo sostenibile dell'UE; ritiene che il futuro sostegno finanziario – coordinato con altre misure settoriali a sostegno delle PMI – dovrebbe concentrarsi sul rafforzamento della ricerca e della capacità d'innovazione delle PMI, stimolandone le prestazioni al fine di generare ulteriore occupazione e promuovere la ripresa dell'economia UE e il recupero della sua competitività;

5.  evidenzia l'esigenza di stimolare ulteriormente la semplificazione delle procedure amministrative a livello europeo, nazionale, regionale, locale e transfrontaliero, al fine di stabilire un quadro giuridico chiaro e trasparente, sforzandosi di limitare le complessità regolamentari che spesso costituiscono un ostacolo per i beneficiari, soprattutto per le PMI, quando chiedono i fondi UE, ad esempio creando una agenzia unica per i richiedenti, abbreviando le procedure di autorizzazione per ottenere i finanziamenti ed erogando le sovvenzioni in modo più tempestivo;

6.  sostiene la decisione della Commissione di creare un'ampia gamma di nuovi strumenti finanziari su misura nella futura politica di coesione regolamentare mirata alle PMI, al fine di migliorare e rafforzare la fornitura di informazioni su tali strumenti finanziari, unitamente al loro uso e monitoraggio delle relative attività; raccomanda di esplorare ulteriormente l'utilizzo dei Fondi strutturali, insieme al finanziamento della BEI, tra l'altro allo scopo di finanziare fondi di capitale di rischio e fondi che possano moltiplicare il loro rapporto costi/benefici, generando ulteriori finanziamenti per le PMI.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

27.11.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

30

1

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Luís Paulo Alves, Victor Boştinaru, John Bufton, Salvatore Caronna, Nikos Chrysogelos, Francesco De Angelis, Tamás Deutsch, Rosa Estaràs Ferragut, Danuta Maria Hübner, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Mojca Kleva Kekuš, Constanze Angela Krehl, Ramona Nicole Mănescu, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Jens Nilsson, Jan Olbrycht, Younous Omarjee, Ewald Stadler, Georgios Stavrakakis, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jan Březina, Andrea Cozzolino, Ivars Godmanis, Karin Kadenbach, Lena Kolarska-Bobińska, Vilja Savisaar-Toomast, Elisabeth Schroedter

PARERE della commissione giuridica (28.11.2012)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

su migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti
(2012/2134(INI))

Relatore per parere: Rebecca Taylor

SUGGERIMENTI

La commissione giuridica invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie con favore il piano d'azione della Commissione per favorire l'accesso delle PMI ai finanziamenti, in particolare per migliorare il quadro normativo europeo in materia di capitali di rischio; sottolinea la necessità di trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze specifiche delle PMI e che permettano di sostenere il loro sviluppo in base alla loro dimensione, fatturato e necessità di credito;

2.  sottolinea la mancanza di conoscenze specialistiche in materia finanziaria e giuridica a disposizione della maggioranza delle PMI, il che rende difficile l'accesso di queste ultime ai capitali; evidenzia inoltre che, spesso, le PMI considerano la legislazione europea un onere amministrativo e di difficile interpretazione, il che si ripercuote altresì sul loro accesso ai capitali;

3.  invita la Commissione a valutare, con urgenza, una revisione più ampia ed efficace della legislazione dell'UE in materia finanziaria e regolamentare, che attualmente ostacola le PMI, facendo seguito all'esame degli ostacoli fiscali per gli investimenti transfrontalieri in capitali di rischio nell'UE; ritiene che, a seguito di tale revisione più ampia, la Commissione dovrebbe presentare proposte per esonerare le PMI sulle quali le disposizioni regolamentari hanno un'incidenza sproporzionata e qualora non vi sia un motivo legittimo per la loro inclusione nel campo di applicazione della normativa, ovvero prendere in considerazione approcci "su misura" o regimi più leggeri quando una esenzione non sarebbe opportuna;

4.  sottolinea come il numero delle PMI in chiusura o fallite sia costantemente in crescita, con un effetto a catena in termini di perdita di posti di lavoro; rileva come evidentemente le misure per la crescita adottate sinora dall'UE non siano state sufficientemente efficaci ed invita la Commissione ad adottare con urgenza misure di maggiore concretezza per l'accesso ai capitali da parte delle PMI e per il rilancio delle stesse e dell'occupazione;

5.  osserva che vi è un'assenza di attività transfrontaliera nell'Unione europea per quanto concerne l'accesso delle PMI ai finanziamenti, segnatamente in materia di nuovi mezzi di finanziamento, quali il finanziamento collettivo, le piattaforme degli investitori informali e, in generale, i prestiti peer-to-peer, che forniscono alle PMI finanziamenti che, altrimenti, potrebbero non essere approvati dagli intermediari finanziari più tradizionali;

6.  sottolinea la mancanza di coerenza giuridica all'interno dell'UE per quanto concerne tali nuovi mezzi di finanziamento e invita la Commissione a tener conto delle principali differenze all'interno degli Stati membri nonché a fornire orientamenti per tali nuovi mezzi di finanziamento, che possono altresì costituire un potenziale di forte crescita e occupazione;

7.  invita la Commissione a porre al centro delle proprie politiche future il rilancio e il sostegno alle PMI, e sottolinea come la prospettiva di un'Europa basata sulla sola prestazione di servizi non porterà ad alcuna crescita;

8.  insiste sul fatto che la Commissione debba applicare i test PMI, compresa un'attenzione specifica alle microimprese, e il principio "innanzitutto pensare piccolo" al momento dell'elaborazione di progetti legislativi, ed effettuare valutazioni d'impatto in merito a tutte le proposte legislative, segnatamente quelle di natura finanziaria, per garantire che tutte le opzioni possibili applicabili alle PMI siano debitamente valutate, individuate e affrontate in fase iniziale, come pure che debba tenere conto di ciò al fine di minimizzare l'impatto sulle PMI durante la fase di elaborazione di proposte legislative; ritiene essenziale che la Commissione miri a minimizzare l'onere regolamentare che ricade sulle PMI nell'ambito di futuri progetti e fornisca una spiegazione sul motivo di eventuali esenzioni;

9.  sottolinea come il traino dell'economia europea sia stato costituito sinora dalle centinaia di migliaia di PMI che hanno fatto della qualità dei loro prodotti e dell'eccellenza dei loro processi produttivi gli elementi caratterizzanti della produzione europea rispetto agli altri concorrenti globali;

10. rileva che spesso le difficoltà di accesso al credito derivano da una scarsa conoscenza da parte delle piccole e medie imprese degli strumenti a loro disposizione; invita la Commissione a garantire che gli Stati membri forniscano alle PMI maggiore sostegno, istruzione e formazione in materia di finanziamenti e a valutare la possibilità di cooperare più strettamente con gli organi di rappresentanza delle PMI al fine di sviluppare tale formazione; sollecita la Commissione a istituire anche programmi di semplificazione per migliorare l'accesso ai programmi europei di finanziamento;

11. accoglie con favore l'iniziativa della Commissione di incoraggiare fortemente gli Stati membri ad accelerare l'attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento, poiché questi ultimi sono estremamente dannosi per la pianificazione finanziaria delle PMI e, spesso, all'origine del fallimento delle stesse; in tale contesto, invita la Commissione ad analizzare attentamente la corresponsione del credito pregresso da parte delle pubbliche amministrazioni;

12. evidenzia il fatto che le PMI possono essere vittime di discriminazione nell'accesso ai finanziamenti qualora siano gestite da donne, minoranze etniche, persone con disabilità o persone appartenenti ad altri gruppi minoritari, e invita la Commissione e gli Stati membri a riconoscere tale potenziale discriminazione nonché a chiedere ai prestatori, quale opzione per affrontare tale circostanza, di fornire una giustificazione dettagliata qualora essi neghino alle PMI l'accesso ai capitali;

13. chiede alla Commissione di elaborare strategie di finanziamento specifiche rivolte agli Stati membri, alle reti di impresa e ai consorzi formati da piccole e medie imprese.  

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

27.11.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

19

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Raffaele Baldassarre, Sebastian Valentin Bodu, Françoise Castex, Christian Engström, Marielle Gallo, Giuseppe Gargani, Sajjad Karim, Klaus-Heiner Lehne, Antonio Masip Hidalgo, Alajos Mészáros, Evelyn Regner, Rebecca Taylor, Alexandra Thein, Cecilia Wikström

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Sergio Gaetano Cofferati, Eva Lichtenberger, Angelika Niebler, József Szájer, Axel Voss

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

18.12.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

40

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Burkhard Balz, Elena Băsescu, Jean-Paul Besset, Sharon Bowles, Udo Bullmann, George Sabin Cutaş, Leonardo Domenici, Derk Jan Eppink, Diogo Feio, Elisa Ferreira, Ildikó Gáll-Pelcz, Jean-Paul Gauzès, Sven Giegold, Sylvie Goulard, Liem Hoang Ngoc, Gunnar Hökmark, Wolf Klinz, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Philippe Lamberts, Werner Langen, Astrid Lulling, Ivari Padar, Alfredo Pallone, Antolín Sánchez Presedo, Olle Schmidt, Edward Scicluna, Peter Simon, Theodor Dumitru Stolojan, Kay Swinburne, Sampo Terho, Marianne Thyssen, Corien Wortmann-Kool, Pablo Zalba Bidegain

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Herbert Dorfmann, Sari Essayah, Vicky Ford, Ashley Fox, Robert Goebbels, Sophia in ‘t Veld, Petru Constantin Luhan, Thomas Mann