RELAZIONE sulle attuali sfide e opportunità per le energie rinnovabili nel mercato interno dell'energia europeo
28.3.2013 - (2012/2259(INI))
Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatore: Herbert Reul
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- PARERE della commissione per il commercio internazionale
- PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
- PARERE della commissione per lo sviluppo regionale
- PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
- ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulle attuali sfide e opportunità per le energie rinnovabili nel mercato interno dell'energia europeo
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Energie rinnovabili: un ruolo di primo piano nel mercato energetico europeo" e i relativi documenti di lavoro (COM(2012)0271),
– visto l'articolo 194, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la comunicazione della Commissione sulla tabella di marcia per l'energia 2050 (COM(2011)0885),
– vista la direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE[1],
– visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la proposta di direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (SEC(2008)0057),
– visto il regolamento (UE) n. 1227/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, concernente l'integrità e la trasparenza del mercato dell'energia all'ingrosso[2],
– vista la direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che abroga la direttiva 2003/54/CE[3],
– vista la direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 2003/55/CE[4],
– visto l'articolo 48 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per il commercio internazionale, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A7-0135/2013),
A. considerando che la quota di fonti di energia rinnovabili (FER) nel mix energetico europeo è in aumento nel breve, medio e lungo periodo e che esse contribuiscono in modo importante a un approvvigionamento energetico sicuro, indipendente, diversificato e a basse emissioni in Europa;
B. considerando che il potenziale delle fonti di energia rinnovabili in termini di approvvigionamento energetico a livello europeo non è ancora sfruttato appieno;
C. considerando che l'aumento della quota di energie rinnovabili nel mix energetico europeo richiede un potenziamento delle infrastrutture di rete e delle infrastrutture informatiche esistenti;
D. considerando che la diversificazione del mix energetico europeo si basa su una vasta gamma di tecnologie per le energie rinnovabili (energia idroelettrica, geotermica, solare, marina, eolica, da pompe di calore, da biomassa, da biocarburanti), che offrono servizi diversi sotto forma di elettricità, riscaldamento e raffreddamento, oltre a soluzioni di trasporto;
E. considerando che la politica energetica deve sempre perseguire in modo equilibrato gli obiettivi della sicurezza dell'approvvigionamento energetico, della competitività, della convenienza e della sostenibilità ambientale;
F. considerando che attualmente l'UE dipende dalle importazioni di energia per oltre la metà del suo consumo energetico finale;
G. considerando che, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri nel quadro del completamento del mercato interno e in linea con l'esigenza di preservare e migliorare l'ambiente, la politica energetica dell'Unione europea si propone, fra l'altro, di promuovere la messa a punto di nuove forme di energie rinnovabili e lo sviluppo di quelle esistenti;
H. considerando che il completamento del mercato interno dell'energia entro il 2014 deve agevolare l'ingresso di un maggior numero di nuovi operatori sul mercato, provenenti tra l'altro da un numero crescente di PMI che producono energie rinnovabili;
I. considerando che la liberalizzazione e la concorrenza hanno svolto un ruolo centrale nella riduzione dei prezzi dell'energia per tutti i consumatori dell'UE;
J. considerando che, conformemente ai trattati europei, il diritto degli Stati membri di determinare le condizioni di sfruttamento delle proprie risorse energetiche, di scegliere tra diverse fonti energetiche e di stabilire la struttura generale dell'approvvigionamento energetico rientra tra le competenze degli stessi, ma che, cionondimeno, è fondamentale rafforzare la comunicazione e la cooperazione; che, secondo le conclusioni presentate nella tabella di marcia per l'energia 2050 della Commissione, tutti gli scenari relativi al sistema energetico europeo richiedono un aumento sostanziale della quota di energie rinnovabili;
K. considerando che in base alle stime l'Unione europea è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di portare al 20% la quota delle fonti di energia rinnovabili nel mix energetico entro il 2020;
L. considerando i progressi tecnologici compiuti negli ultimi anni nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, settore in cui l'Unione europea è all'avanguardia a livello mondiale;
M. considerando che la crisi economica e del debito in Europa non è ancora stata superata e che permangono grandi sfide in termini di bilanci pubblici e fiducia degli investitori; che la crisi dovrebbe essere considerata un'opportunità per effettuare gli investimenti necessari nelle tecnologie pulite, al fine di creare posti di lavoro e stimolare la crescita economica;
N. considerando che, nei mercati liberalizzati dell'energia in Europa, la crescita delle energie rinnovabili è determinata dagli investimenti privati che, a loro volta, dipendono dalla stabilità della politica in materia di energie rinnovabili;
O. considerando che gli investitori necessitano di sicurezza e continuità per gli investimenti previsti anche dopo il 2020;
P. considerando che i consumi energetici devono essere ridotti e che l'efficienza della produzione, della trasmissione e dell'uso dell'energia va aumentata;
Q. considerando che le tecnologie di riscaldamento e raffreddamento rinnovabili possono svolgere un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione del settore energetico;
R. considerando che la tabella di marcia per l'energia riconosce che il gas avrà un'importanza fondamentale per la trasformazione del sistema energetico, fornendo il carico variabile e il carico di base per sostenere le energie rinnovabili;
S. considerando che la Commissione ha calcolato che l'ottimizzazione degli scambi nel settore delle energie rinnovabili potrebbe consentire di realizzare risparmi fino a 8 miliardi di euro all'anno;
T. considerando che gli strumenti giuridici esistenti per la gestione delle foreste definiscono un quadro sufficiente a fornire la prova della sostenibilità della biomassa forestale prodotta nell'Unione europea;
Sfruttare i vantaggi delle energie rinnovabili
1. conviene con la Commissione che le fonti di energia rinnovabili, insieme alle misure di efficienza energetica e a infrastrutture flessibili e intelligenti, costituiscono le cosiddette opzioni "senza rimpianti" individuate dalla Commissione, e che in futuro esse rappresenteranno una quota sempre maggiore dell'approvvigionamento energetico europeo per quanto riguarda l'energia elettrica, il riscaldamento (responsabile di quasi la metà della domanda energetica totale dell'UE), il raffreddamento e il settore dei trasporti, contribuendo a diminuire la dipendenza europea dalle fonti energetiche convenzionali; aggiunge che occorre definire obiettivi e traguardi di qui al 2050 per assicurare un futuro credibile alle energie rinnovabili nell'UE; ricorda che tutti gli scenari presentati dalla Commissione nella tabella di marcia per l'energia 2050 prevedono come minimo una quota del 30% di fonti energetiche rinnovabili nel mix energetico dell'Unione nel 2030; suggerisce che l'UE dovrebbe pertanto sforzarsi di raggiungere una quota ancora più elevata; invita la Commissione a stimare i costi e i benefici associati all'introduzione di un obiettivo vincolante a livello dell'UE in relazione alle fonti energetiche rinnovabili per il 2030, a considerare gli effetti dell'interazione di questo obiettivo con altri potenziali traguardi nell'ambito del clima e della politica energetica, con particolare riferimento all'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, nonché a valutarne l'impatto sulla competitività dell'industria dell'UE, inclusi i settori industriali legati alle fonti energetiche rinnovabili;
2. sottolinea che le energie rinnovabili non solo contribuiscono ad affrontare il problema del cambiamento climatico e rafforzano l'indipendenza energetica dell'Europa, ma offrono altresì grandi vantaggi ambientali aggiuntivi in termini di riduzione dell'inquinamento dell'aria, della produzione di rifiuti e dell'utilizzo dell'acqua, nonché dei rischi legati ad altre forme di generazione di energia;
3. sottolinea che un approvvigionamento energetico sicuro, economicamente accessibile e sostenibile è fondamentale per la competitività dell'industria e dell'economia europee; mette in luce che circa la metà delle centrali elettriche dell'UE dovrà essere sostituita nel prossimo decennio e che il sistema di approvvigionamento energetico dovrà essere modernizzato e reso più flessibile in vista dell'aumento previsto della quota di fonti energetiche rinnovabili; pone l'accento sulla necessità di un incremento efficace sotto il profilo dei costi della quota di fonti energetiche rinnovabili nei settori dell'elettricità, del riscaldamento e del raffreddamento e dei trasporti, tenendo conto dei vantaggi e dei costi complessivi delle energie rinnovabili, inclusi i costi di sistema, senza tuttavia pregiudicare la sicurezza dell'approvvigionamento; prende atto della crescente competitività delle tecnologie per le energie rinnovabili e sottolinea che le fonti energetiche rinnovabili e le industrie delle tecnologie pulite costituiscono un importante motore di crescita per la competitività europea, in quanto offrono un potenziale enorme in termini di creazione di posti di lavoro e danno un contributo importante allo sviluppo di nuove industrie e mercati di esportazione;
4. osserva che uno sviluppo maggiore delle energie rinnovabili negli Stati membri comporterà con ogni probabilità un aumento nell'uso della biomassa, rendendo necessaria la definizione di criteri di sostenibilità esaustivi per la biomassa gassosa e solida;
5. sottolinea che, nel settore delle fonti di energia rinnovabili, è opportuno rendere più visibile ai soggetti interessati il contributo attuale e previsto della biomassa e di altre risorse energetiche controllabili, al fine di promuovere un processo decisionale equo ed equilibrato;
6. invita l'Unione europea a garantire che la promozione delle risorse rinnovabili nella produzione e nell'impiego di energia non comprometta la sicurezza alimentare, l'elevata qualità e la sostenibilità della produzione alimentare o la competitività dell'agricoltura;
7. osserva che numerosi elementi del sistema alimentare sono vulnerabili all'aumento dei costi energetici e che ciò potrebbe ripercuotersi negativamente sui produttori e sui consumatori;
8. riconosce il significativo potenziale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica offerto dall'aumento dell'uso di biometano nei veicoli per brevi e lunghe distanze, in particolare per i veicoli pesanti, e dall'impiego dell'elettricità nei veicoli per brevi distanze in città;
9. è convinto che il recupero dei rifiuti rappresenti un'opportunità per l'ulteriore sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e il raggiungimento degli obiettivi di un piano energetico europeo;
10. osserva che alcune fonti energetiche rinnovabili, come l'energia geotermica, possono fornire calore ed energia in modo continuo a livello locale; ritiene che tali fonti locali di energia aumentino l'indipendenza energetica, anche per le comunità isolate;
11. sottolinea che l'energia idroelettrica sostenibile contribuisce in tutte le sue forme all'obiettivo di assicurare l'approvvigionamento futuro di energia rinnovabile e, oltre alla produzione di energia, svolge svariate altre utili funzioni, contribuendo tra l'altro a prevenire le inondazioni e a garantire un approvvigionamento sicuro di acqua potabile; esorta la Commissione e gli Stati membri a sensibilizzare l'opinione pubblica in merito ai numerosi vantaggi dell'energia idroelettrica;
12. invita la Commissione e gli Stati membri a prestare maggiore attenzione al potenziale non ancora sfruttato delle fonti energetiche rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento nonché alle interdipendenze e alle opportunità derivanti da un lato da un maggiore uso dell'energia da fonti rinnovabili e, dall'altro, dall'attuazione delle direttive sull'efficienza energetica e sull'edilizia;
13. richiama l'attenzione sui potenziali risparmi che possono essere realizzati nello sviluppo delle energie rinnovabili tenendo conto del passaggio del sole nei vari fusi orari in Europa;
14. constata che allo stato attuale, conformemente al quadro previsto dalla direttiva 2009/28/CE sulle energie rinnovabili, gli Stati membri provvedono in modo autonomo alla promozione delle fonti energetiche rinnovabili nel contesto di condizioni amministrative nazionali estremamente eterogenee, e che questa situazione aumenta le disuguaglianze nello sviluppo delle rinnovabili, mentre il loro potenziale di sviluppo varia in funzione di circostanze tecniche, non tecniche e naturali determinate dalla diversità dei vantaggi regionali competitivi; sottolinea che il buon funzionamento del mercato interno potrebbe contribuire a compensare la variabilità che interessa le fonti energetiche rinnovabili e la distribuzione diseguale delle risorse naturali; ritiene che la maggior parte delle aree possa contribuire allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili; rileva tuttavia la necessità di incentivare gli investimenti nelle energie rinnovabili laddove queste possiedono il potenziale maggiore, al fine di garantire un uso efficiente dei finanziamenti pubblici;
15. constata che esiste un diverso grado di accettazione delle energie rinnovabili a livello sociale e politico, analogamente a quanto avviene per la maggior parte degli altri tipi di produzione di energia e infrastrutture energetiche; osserva che la disponibilità di finanziamenti pubblici e privati destinati alla promozione delle fonti energetiche rinnovabili varia notevolmente; sottolinea che l'accesso al capitale per gli investimenti costituisce un fattore essenziale ai fini dell'ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare alla luce della crisi finanziaria, che ha comportato una notevole frammentazione del capitale per gli investitori; ritiene che, in presenza di imperfezioni del mercato o laddove i produttori abbiano opportunità limitate di ottenere finanziamenti basati sul mercato, sia opportuno agevolare l'accesso a maggiori capitali per le fonti energetiche rinnovabili; suggerisce che la Commissione valuti, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti e le istituzioni nazionali, la possibilità di ricorrere a strumenti finanziari innovativi per il finanziamento di progetti nell'ambito delle energie rinnovabili, e ritiene che i mercati del carbonio dovrebbero contribuire a loro volta a incentivare gli investimenti a favore di tali progetti;
16. constata che al momento alcune energie rinnovabili sono concorrenziali sul mercato energetico, mentre altre tecnologie stanno colmando il divario con i prezzi di mercato; conviene con la Commissione che devono essere utilizzati tutti i mezzi appropriati e sostenibili sul piano finanziario per ridurre i costi e rendere le fonti energetiche rinnovabili ancor più concorrenziali;
17. ritiene che sia necessario eliminare gradualmente le sovvenzioni che pregiudicano la concorrenza come pure quelle a favore di combustibili fossili dannosi per l'ambiente;
Le energie rinnovabili nel mercato interno europeo dell'energia
18. constata che il mercato interno del gas e dell'energia elettrica, che dovrà essere completato entro il 2014, sarà decisivo per l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili e offrirà un mezzo economicamente vantaggioso per bilanciare la produzione variabile di elettricità; accoglie con favore la relazione della Commissione sullo stato di completamento del mercato interno dell'energia e sull'attuazione del terzo pacchetto; chiede alla Commissione di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione, compreso il deferimento degli Stati membri alla Corte di giustizia, al fine di progredire quanto più rapidamente verso il completamento del mercato interno dell'energia; invita la Commissione a contrastare l'inappropriata concentrazione del mercato nei casi in cui ciò ostacoli la concorrenza; sollecita gli Stati membri a proseguire verso la completa attuazione della normativa sul mercato interno dell'energia, lo sviluppo delle interconnessioni e l'eliminazione delle isole energetiche e delle strozzature;
19. osserva che, in ragione delle differenze esistenti tra le caratteristiche dei mercati nazionali come pure tra i potenziali e le fasi di sviluppo dei modelli tecnologici e della maturità delle tecnologie, all'interno dell'Unione coesistono attualmente svariati regimi diversi per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili; sottolinea che questa difformità esacerba i problemi del mercato interno dell'energia, ad esempio creando inefficienze nel commercio transfrontaliero di energia elettrica; accoglie con favore gli orientamenti della Commissione concernenti la riforma dei regimi di sostegno;
20. rileva che i maggiori beneficiari del completamento del mercato interno dell'energia saranno i consumatori; condivide il parere della Commissione secondo cui è necessario estendere la concorrenza alle energie rinnovabili, non appena avranno raggiunto la maturità e la sostenibilità economica, come pure a tutte le altre fonti energetiche, quale migliore incentivo a realizzare progressi nell'ambito dell'innovazione e della riduzione dei prezzi, evitando così l'espansione della povertà energetica; sottolinea che il permanere di prezzi regolamentati al dettaglio pregiudica la capacità dei consumatori di esercitare pienamente il loro diritto di scelta;
21. rileva che allo stato attuale i meccanismi di cooperazione introdotti dalla direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili non sono ancora utilizzati in misura significativa, ma alcuni regimi di cooperazione sono attualmente in fase di pianificazione; fa riferimento alle conclusioni della Commissione, secondo cui un migliore utilizzo delle opportunità di cooperazione esistenti porterebbe notevoli vantaggi, ad esempio incentivando gli scambi; accoglie con favore l'intenzione della Commissione di elaborare orientamenti per la cooperazione a livello dell'UE che illustrino in che modo i meccanismi di cooperazione dovrebbero funzionare nella pratica, individuino le sfide da affrontare e indichino come provvedere in tal senso; invita la Commissione ad assicurare che gli orientamenti dell'UE siano attuati dagli Stati membri; sollecita la Commissione a fornire un'interpretazione dell'articolo 13 della direttiva 2009/28/CE sull'energia da fonti rinnovabili onde assicurare che gli Stati membri attuino correttamente la direttiva ed evitare che le autorità pubbliche utilizzino le procedure di certificazione e concessione di licenze con modalità tali da provocare distorsioni della concorrenza; invita pertanto gli Stati membri a migliorare l'utilizzo dei meccanismi di cooperazione, se del caso, nonché a intensificare le comunicazioni reciproche;
22. accoglie con favore il miglioramento dei metodi di previsione per la capacità eolica nei mercati infragiornalieri, che consentono una migliore integrazione dell'elettricità generata da fonti energetiche rinnovabili variabili; valuta altresì positivamente i nuovi codici di rete prescritti dal terzo pacchetto del mercato interno dell'energia, attualmente in fase di sviluppo ad opera dei soggetti interessati per ottenere una frequenza stabilizzata, così da contribuire tra l'altro a una migliore integrazione dell'elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili;
23. sottolinea che adeguati assetti di mercato devono agevolare al più presto la progressiva integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema energetico e nel mercato interno europeo dell'energia in tutti gli Stati membri e rileva che nel lungo termine i diversi tipi di fonti energetiche rinnovabili devono assolvere, conformemente alle loro caratteristiche e capacità intrinseche, alle funzioni e ai compiti di stabilizzazione del sistema finora svolti dalle fonti energetiche convenzionali; sottolinea che nell'UE esistono promettenti esempi di siffatti mercati; chiede, a tale proposito, che in fase di pianificazione e di attuazione si tenga maggiormente conto degli effetti secondari positivi e negativi, diretti e indiretti, delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare per quanto riguarda l'infrastruttura esistente, come i sistemi di trasmissione e di distribuzione, nonché l'ambiente, la biodiversità e la conservazione della natura; invita la Commissione e gli Stati membri a sensibilizzare l'opinione pubblica in merito ai potenziali effetti delle varie tecnologie per le fonti energetiche rinnovabili;
24. invita la Commissione a valutare, sulla base di un'analisi dei costi e dei benefici, l'impatto della normativa ambientale vigente, incluse ad esempio la direttiva quadro sulle acque o la direttiva Uccelli, sullo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili;
Requisiti infrastrutturali
25. osserva che in alcuni casi le fonti rinnovabili che immettono energia nella rete sono decentrate, ubicate in aree remote, subordinate alle condizioni atmosferiche e variabili, e richiedono pertanto soluzioni infrastrutturali diverse da quelle esistenti, che sono sviluppate esclusivamente sulla base delle fonti energetiche convenzionali; sottolinea che questa modernizzazione della rete energetica deve tenere conto dei cambiamenti che interessano le tecnologie di produzione, trasmissione, distribuzione e bilanciamento nel quadro del sistema energetico nel suo complesso; mette in luce che alcune fonti di energia rinnovabili possono altresì bilanciare le fonti energetiche variabili e ridurre così la necessità di infrastrutture di rete aggiuntive; sottolinea che lo sviluppo delle infrastrutture è urgente e fondamentale per consentire il successo del mercato unico e l'integrazione delle energie rinnovabili; osserva che l'attuazione del pacchetto relativo alle infrastrutture energetiche è determinante in questo contesto, in particolare al fine di accelerare la costruzione di nuove infrastrutture con impatto transfrontaliero; sottolinea che è necessario velocizzare le procedure di autorizzazione dei progetti nell'ambito delle infrastrutture energetiche;
26. richiama l'attenzione sul fatto che numerosi siti di produzione di energia rinnovabile non vengono utilizzati alla capacità prevista a causa dell'incapacità della rete di ricevere l'energia elettrica così prodotta;
27. osserva che, nell'ottica di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili con apporto variabile richiederà un bilanciamento flessibile delle fluttuazioni nonché risorse flessibili di riserva mediante una rete dell'energia elettrica europea integrata e interconnessa che consenta il commercio transfrontaliero, sistemi di risposta in funzione della domanda, lo stoccaggio energetico e centrali elettriche flessibili; invita la Commissione a valutare se nell'UE esista un problema di capacità e a determinare la quantità di capacità continua che le fonti energetiche rinnovabili variabili sono in grado di fornire in un sistema integrato dell'UE per la produzione di elettricità, nonché a considerarne il possibile impatto sull'adeguatezza della produzione energetica; concorda con l'analisi della Commissione secondo cui lo sviluppo di meccanismi relativi alla capacità di riserva comporterebbe costi notevoli e potrebbe creare distorsioni nei segnali di prezzo; prende atto della necessità sempre maggiore di un quadro politico stabile che fornisca garanzie economiche circa la disponibilità delle riserve, come pure di servizi di sistema e di bilanciamento; è contrario all'idea di una corsa alle sovvenzioni tra fonti energetiche e chiede che l'assetto del mercato dell'energia tenga conto degli obiettivi energetici e climatici di lungo termine dell'Unione, così da consentire l'integrazione delle tecnologie per le fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'energia, ma riconosce che gli aiuti di Stato sono stati storicamente necessari allo sviluppo di tutte le fonti energetiche;
28. sottolinea l'importanza di una super-rete e della rete offshore nel Mare del Nord ai fini di uno sviluppo efficace sotto il profilo dei costi delle energie rinnovabili; osserva a tale proposito l'importanza dell'iniziativa delle reti offshore dei paesi del Mare del Nord (North Sea Countries' Offshore Grid Initiative, NSCOGI), in un momento in cui sono stati annunciati progetti per la produzione di energia eolica offshore per oltre 140 GW; invita gli Stati membri e la Commissione a dare maggiore impulso all'iniziativa NSCOGI;
29. ricorda che gli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili costituiscono oltre la metà degli investimenti realizzati complessivamente negli ultimi 10 anni a favore di nuove capacità di generazione, e continueranno a crescere; sottolinea che l'assegnazione di una quota elevata del mix energetico alle fonti di energia rinnovabili pone le infrastrutture di rete esistenti di fronte a sfide significative, per superare le quali occorre effettuare investimenti; rileva che in alcuni Stati membri in cui l'aumento dell'immissione in rete di energia prodotta da fonti rinnovabili non è stato accompagnato da un potenziamento dell'infrastruttura energetica, la sicurezza dell'approvvigionamento ha risentito di tale aumento dell'immissione; sottolinea che, secondo la rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell'energia elettrica, gran parte delle strozzature presenti nelle reti energetiche europee dipende dall'immissione in rete dell'energia prodotta da fonti rinnovabili; sottolinea l'importanza di attuare nuovi approcci per ovviare alle strozzature nelle reti di distribuzione, che non sempre presuppongono l'ampliamento e il rafforzamento della rete; confida che i vantaggi dell'ammodernamento della rete europea, dovuto tra l'altro al mercato interno dell'elettricità, possono bilanciare i costi grazie a un funzionamento molto più efficiente del sistema energetico dell'UE; invita i gestori dei sistemi di trasmissione ad aggiornare le proprie politiche di sviluppo della rete nell'ottica di gestire l'integrazione delle capacità di produzione da fonti energetiche rinnovabili e mantenere, nel contempo, la sicurezza dell'approvvigionamento, nonché a rafforzare la collaborazione con i gestori della rete di distribuzione;
30. constata che molti dei migliori e più concorrenziali siti per le fonti energetiche rinnovabili nell'UE si trovano spesso in aree geografiche remote, lontane dai centri di consumo, tanto che tali siti possono essere sfruttati al meglio soltanto sviluppando le reti di trasporto e distribuzione e rafforzando le interconnessioni transfrontaliere; nota altresì i vantaggi di un approvvigionamento decentrato di fonti energetiche rinnovabili vicino ai centri di consumo; sottolinea che esso può portare a riduzioni dei costi, ridurre la necessità di un ampliamento della rete ed evitare congestioni grazie all'esistenza di infrastrutture adeguate; sottolinea che la Commissione dovrebbe favorire lo sviluppo di strumenti di modellazione adeguati per definire il mix ottimale di impianti di generazione distanti e di grandi dimensioni e di impianti di distribuzione; sottolinea il potenziale di un approccio integrato per il sistema energetico, che copra sia la domanda sia l'offerta di riscaldamento ed elettricità; nota inoltre il potenziale della produzione da fonti energetiche rinnovabili a livello locale, come la microgenerazione o le cooperative di cittadini che investono insieme nella produzione e nella fornitura di energia da fonti rinnovabili, quali il riscaldamento geotermico e l'energia solare, come indicato nella comunicazione della Commissione;
31. constata che capacità di rete insufficienti e possibilità di stoccaggio inadeguate nonché una collaborazione carente tra i gestori della rete di trasporto possono contribuire a flussi di energia transfrontalieri non coordinati (loop flow) e causare gravi incidenti in altri Stati membri, rendendo sempre più necessari interventi di riduzione del carico per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, se il potenziamento non è stato accompagnato dalla necessaria ottimizzazione (come il monitoraggio della temperatura della linea) e dallo sviluppo delle reti in tali Stati membri; esprime preoccupazione per lo stato di avanzamento dello sviluppo e della manutenzione delle infrastrutture di rete negli Stati membri; esorta gli Stati membri a procedere speditamente con lo sviluppo delle reti di trasporto e di distribuzione ed a promuovere una maggiore cooperazione tra i gestori della rete di trasporto;
32. chiede alla Commissione di elaborare un meccanismo di compensazione a breve termine dei loop flow che offra agli Stati membri interessati una metodologia per l'equa ripartizione dei costi fino al completamento degli interventi necessari sulla rete e dell'accoppiamento di mercato basato sui flussi;
33. sottolinea il potenziale delle reti intelligenti, degli strumenti per la gestione dal lato della domanda e delle tecnologie per lo stoccaggio dell'energia, sia per favorire la migliore integrazione possibile delle fonti energetiche rinnovabili sia per bilanciare le variazioni di energia nella rete; ribadisce l'urgenza di ulteriori ricerche nel settore dello stoccaggio dell’energia e dello sviluppo di tale settore, in base tra l’altro al principio della cooperazione con gli impianti di stoccaggio idroelettrici; osserva che la ricerca dovrebbe concentrarsi soprattutto sugli impianti di stoccaggio a velocità variabile, dal momento che consentono una maggiore flessibilità nel regolare la velocità e permettono quindi un’attivazione più rapida e mirata; esorta gli Stati membri a evitare la doppia imposizione sugli impianti di stoccaggio di energia elettrica;
34. ritiene necessario creare mercati transfrontalieri per i servizi di rete per l’energia di regolazione e sviluppare rapidamente la rete di trasporto per integrare a livello transfrontaliero l’energia idroelettrica accumulata, in particolare in Scandinavia, nelle Alpi e nei Pirenei;
35. sottolinea che, nello sviluppo delle FER che è stato prospettato, è l'energia idroelettrica a dover svolgere un ruolo centrale, soprattutto per bilanciare l'aumento della produzione a partire dalle FER, che si caratterizza per una forte volatilità, e per stoccare l'energia elettrica attraverso le centrali di pompaggio; sottolinea che il potenziale per lo sviluppo della produzione di energia idroelettrica e per lo stoccaggio in centrali di pompaggio presente nell'UE deve essere, pertanto, sfruttato appieno;
36. riconosce che le infrastrutture del gas svolgeranno un ruolo importante nello sviluppo delle energie rinnovabili in tutta l'Europa; sottolinea che il biogas, in quanto energia rinnovabile, può essere facilmente immesso, come biometano, nell'attuale infrastruttura di rete del gas, e che nuove tecnologie quali l'"idrogeno da elettricità" e il "gas da elettricità", beneficeranno ulteriormente del futuro quadro economico caratterizzato da basse emissioni di carbonio, con l'ausilio di infrastrutture nuove ed esistenti che andrebbero promosse e sviluppate;
37. è del parere che le TIC contribuiranno in futuro alla gestione della domanda e dell'offerta di energia e renderanno i consumatori più attivi in tale mercato; invita la Commissione a presentare prontamente proposte, il linea con il terzo pacchetto sul mercato interno dell'energia, per lo sviluppo, la promozione e la standardizzazione di reti elettriche e contatori intelligenti, dato che in questo modo si favorirà sempre di più il coinvolgimento di un maggior numero di operatori del mercato, stimolando le possibili sinergie nella distribuzione, sviluppo e manutenzione in tutte le reti dell'energia e delle telecomunicazioni; invita la Commissione a fornire particolare sostegno alla ricerca e allo sviluppo in tale settore; sottolinea che importanti fattori a tale riguardo comprendono non solo la sicurezza della pianificazione da parte dei fornitori, ma anche l'accettazione da parte dei consumatori, i quali dovrebbero essere i principali beneficiari dei contatori intelligenti ed i cui diritti di protezione dei dati devono essere garantiti in linea con la nuova direttiva sulla protezione dei dati; esorta la Commissione a valutare con attenzione i costi e i benefici della distribuzione dei contatori intelligenti ed il loro impatto sui diversi gruppi di consumatori; riconosce che l'impegno dei consumatori è vitale per il successo della distribuzione dei contatori intelligenti;
38. constata che lo stesso settore delle TIC, in quanto importante consumatore di elettricità con i centri di dati nell'UE, che rappresentano fino all'1,5% del consumo totale di elettricità, e con consumatori sempre più consapevoli dell'impronta del carbonio dell'IT e dei servizi cloud che utilizzano, può diventare un modello di comportamento per l'efficienza energetica e la promozione delle fonti energetiche rinnovabili;
39. ribadisce che in alcune regioni, in particolare nelle piccole comunità e isole, la distribuzione di parchi eolici e pannelli fotovoltaici è stata osteggiata dall'opinione pubblica; sottolinea che ai parchi eolici e ai pannelli fotovoltaici viene attribuito un effetto negativo sull'industria del turismo, oltre che sulla natura e l'aspetto dei paesaggi delle zone rurali e insulari;
40. sottolinea che, laddove i cittadini sono titolari della produzione di energie rinnovabili attraverso modelli cooperativi o comunitari, vi è una maggiore accettazione sociale, che riduce il tempo di pianificazione per l'attuazione e la promozione di una maggiore comprensione della transizione energetica da parte dei cittadini;
41. sottolinea che l'ulteriore sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e la costruzione di tutte le altre infrastrutture e strutture per la generazione di energia modifica l'aspetto del paesaggio in Europa; insiste sul fatto che ciò non debba arrecare danni ecologici, tra cui nei siti Natura 2000 e nelle aree paesaggistiche protette; ribadisce che l'accettazione pubblica delle infrastrutture delle fonti energetiche rinnovabili può essere ottenuta attraverso una pianificazione trasparente e coordinata, nonché mediante procedure di costruzione e autorizzazione con una consultazione pubblica obbligatoria e tempestiva, in cui tutte le parti interessate siano coinvolte sin dall'inizio anche a livello locale; sottolinea che la partecipazione di cittadini e parti interessate, quali le cooperative, può contribuire ad ottenere il sostegno del pubblico così come la comunicazione in merito ai potenziali benefici per le economie locali;
Rendere più forti i consumatori
42. ritiene che siano necessarie ulteriori misure per migliorare l'accettazione sociale delle fonti di energia rinnovabile; constata nel contempo che un'utile iniziativa in tal senso potrebbe improntarsi alla definizione di un approccio olistico al futuro produttore-consumatore, ossia al "proconsumatore", come gestore consapevole dell'utilizzo di energia;
43. riconosce l'importanza delle fonti energetiche rinnovabili su piccola scala per l'aumento della quota di energie rinnovabili; sottolinea che la distribuzione su piccola scala delle fonti energetiche rinnovabili rappresenta l'opportunità per le singole abitazioni, industrie e comunità di diventare produttori di energia, diventando in tal modo consapevoli di metodi efficienti di produzione e consumo di energia; sottolinea l'importanza della microgenerazione per aumentare l'efficienza energetica; rimarca che la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili su piccola scala può portare a risparmi significativi nella bolletta energetica e consentire la creazione di nuovi modelli commerciali e posti di lavoro;
44. osserva, a tale proposito, che è importante stimolare le cooperative locali per le energie rinnovabili a intensificare la partecipazione dei cittadini, aumentare l'accessibilità delle energie rinnovabili e promuovere gli investimenti finanziari;
45. sottolinea che una combinazione intelligente di fonti energetiche rinnovabili su piccola scala, stoccaggio, gestione dal lato della domanda ed efficienza energetica può condurre a un minore utilizzo delle reti energetiche locali durante i periodi di picco di carico, riducendo in tal modo i costi complessivi degli investimenti a carico degli operatori del sistema di distribuzione;
46. constata che una condizione preliminare per un consumo ed una produzione energetici efficienti a livello locale dal punto di vista dei "proconsumatori" e delle reti di distribuzione è data dall'adozione di contatori intelligenti e, più in generale, di reti intelligenti;
47. accoglie con favore l'annuncio della Commissione di una comunicazione sulle tecnologie e le innovazioni nell'ambito dell'energia, incentrata sulla microgenerazione;
48. reputa che la politica regionale dell'Unione europea abbia un ruolo fondamentale da svolgere nella promozione della produzione di energia rinnovabile e dell'autosufficienza energetica su scala europea, nonché nell'ambito dei servizi nel settore dell'energia elettrica e del trasporto di detti servizi; si compiace del fatto che gli sforzi a titolo della politica di coesione e della politica regionale per incentivare l'uso delle energie rinnovabili abbiano continuato a crescere in modo graduale con l'obiettivo di garantire che le fonti energetiche rinnovabili contribuiscano pienamente al conseguimento degli obiettivi della politica energetica dell'Unione europea e che gli obiettivi unionali in materia energetica siano attuati su scala europea; ritiene particolarmente importante l'orientamento della politica europea volto ad aumentare il tasso di finanziamento nel prossimo periodo 2014-2020;
49. sostiene una governance multilivello e un approccio decentrato alla politica energetica e alle fonti rinnovabili che dovrebbe includere, tra l'altro, il Patto dei sindaci e l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa "Città intelligenti" nonché la promozione delle migliori soluzioni a livello regionale e locale mediante campagne di informazione;
50. osserva che l'agricoltura e le zone rurali hanno le potenzialità per fornire una quota considerevole della produzione di energie rinnovabili e ritiene, pertanto, che la nuova politica in materia di agricoltura e sviluppo rurale debba promuovere la produzione di energie rinnovabili;
51. riconosce l'importanza di promuovere e incoraggiare lo sviluppo di fonti di energia alternativa presso le aziende agricole, soprattutto su scala ridotta, nonché di diffondere le relative metodologie sia tra gli agricoltori sia tra i consumatori;
52. sottolinea il contributo che può provenire dalla cooperazione tra agricoltori per il successo della politica di promozione delle risorse rinnovabili;
53. invita la Banca europea per gli investimenti a creare fondi di rotazione attraverso intermediari finanziari, al fine di fornire il necessario capitale di avviamento e il sostegno tecnico per sistemi di generazione di elettricità e calore da fonti rinnovabili su micro e piccola scala, basati sulle aziende agricole e di proprietà delle comunità, i cui utili possono essere reinvestiti in regimi complementari;
Collaborazione internazionale e commercio
54. ricorda che il disavanzo commerciale dell'Unione europea dovuto all'importazione di combustibili fossili è destinato ad aumentare nei prossimi anni e che la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili comporta un continuo aumento dei rischi politici, economici e ambientali; sottolinea, al riguardo, il ruolo delle energie rinnovabili nazionali in termini di sicurezza dell'approvvigionamento e di ripristino di una bilancia commerciale positiva con i paesi esportatori di petrolio e di gas e che pertanto tali fonti di energia rinnovabile devono svolgere un ruolo maggiore nel conseguimento della sicurezza energetica per l'Unione europea;
55. è consapevole che i mercati mondiali delle fonti energetiche rinnovabili sono in crescita e che ciò avrà effetti positivi sull'industria europea, la creazione di posti di lavoro, i costi e l'ulteriore sviluppo delle attuali e nuove tecnologie a livello globale e nell'UE, a condizione che il quadro politico e normativo dell'Unione europea per le fonti energetiche rinnovabili resti prevedibile e consenta alle imprese che operano nel settore delle tecnologie pulite di mantenere il proprio vantaggio competitivo e la propria posizione di guida nei confronti delle controparti globali; riconosce che i paesi non OCSE saranno partner commerciali importanti grazie al loro notevole potenziale in termini di fonti energetiche rinnovabili;
56. sottolinea che le distorsioni illecite della concorrenza sul mercato non sono accettabili, perché solo una concorrenza equa nell'UE può assicurare un livello di prezzi ragionevole per le tecnologie usate per le fonti energetiche rinnovabili; invita la Commissione a concludere quanto prima gli attuali procedimenti in materia di pratiche sleali; sottolinea che mercati globali liberi e aperti offrono le premesse migliori per la crescita delle fonti energetiche rinnovabili; ribadisce la necessità di fare di più per eliminare le limitazioni al commercio; invita la Commissione a non erigere nuove barriere al commercio dei prodotti finiti o dei componenti tecnologici utilizzati per le fonti energetiche rinnovabili; invita la Commissione ad agire per ovviare agli ostacoli al commercio, tutelare la concorrenza equa, aiutare le imprese dell'UE ad accedere ai mercati non UE ed affrontare le presunte distorsioni commerciali, anche riguardo ad aiuti di Stato illeciti;
57. sollecita inoltre la Commissione a monitorare attivamente l'utilizzo di ostacoli non tariffari ingiustificati, sussidi e misure di dumping da parte dei partner commerciali dell'Unione europea in questo settore;
58. invita la Commissione a tener conto dell'accordo sulle tecnologie dell'informazione dell'Organizzazione mondiale del commercio e ad esplorare le possibilità di dar vita a un accordo di libero scambio in materia di tecnologia ambientale che preveda l'esenzione dai dazi per il commercio dei prodotti di tecnologia ambientale;
59. sottolinea che tale strategia deve altresì agevolare gli scambi commerciali al fine di sostenere l'impegno dei paesi in via di sviluppo in tale ambito specifico e di consentire l'utilizzo delle energie rinnovabili come prodotti commerciali;
60. sottolinea che il commercio ha un ruolo importante nel far sì che le energie rinnovabili siano prodotte e finanziate in modo sostenibile; ricorda che la bioenergia e gli agro carburanti d'importazione devono essere conformi ai criteri europei in materia di sostenibilità, i quali devono essere chiaramente definiti; a tal fine, incoraggia la Commissione ad aggiungere come criterio aggiuntivo gli effetti indiretti sulla destinazione dei terreni; raccomanda che gli accordi commerciali debbano contenere disposizioni volte ad affrontare i problemi della deforestazione e del degrado forestale e incitare a una sana gestione delle terre e delle risorse idriche; incoraggia la Commissione a continuare a negoziare con i paesi terzi interessati accordi volontari di partenariato volti a vietare il disboscamento illegale;
61. sottolinea la necessità di una più stretta cooperazione in materia di politica energetica, anche nel settore delle energie rinnovabili, con i paesi vicini dell'Unione europea, e l'esigenza di sfruttare il potenziale commerciale delle fonti energetiche rinnovabili in modo più efficace; rileva la necessità di infrastrutture adeguate volte a facilitare la cooperazione, sia nell'ambito dell'Unione europea sia con i paesi vicini; sottolinea che la cooperazione in materia di fonti energetiche rinnovabili dovrebbe includere i pertinenti obiettivi delle politiche dell'Unione europea; ricorda che soprattutto nella regione del Mediterraneo esistono notevoli opportunità di produzione energetica da fonti rinnovabili; sottolinea il potenziale di progetti non nazionali, quali Desertec, Medgrid e Helios, nonché dell'ulteriore sviluppo dell'energia idraulica in Norvegia e in Svizzera, incluso il potenziale a fini di equilibrio; evidenzia altresì il notevole valore aggiunto a livello locale di tali grandi progetti relativi alle fonti energetiche rinnovabili;
62. sottolinea che la cooperazione internazionale deve basarsi su un solido quadro normativo e sull'acquis dell'Unione in materia di fonti energetiche rinnovabili, come ad esempio nel caso della Comunità energetica, onde migliorare la stabilità e l'affidabilità di detta cooperazione;
63. chiede un'azione coordinata con altri leader tecnologici (Stati Uniti e Giappone) per raccogliere le sfide emergenti, come la scarsità di materie prime e terre rare, che influenzano la distribuzione delle tecnologie per le energie rinnovabili;
64. sottolinea l'esigenza che l'UE sviluppi una stretta cooperazione scientifica e una politica di ricerca e innovazione chiara nell'ambito delle fonti energetiche rinnovabili per i partner internazionali, in particolare i paesi BRICS;
Innovazione, ricerca e sviluppo e politica industriale
65. constata che l'Europa deve compiere sforzi nella sua capacità industriale e di ricerca e sviluppo per restare all'avanguardia nell'ambito delle tecnologie per fonti energetiche rinnovabili; ribadisce l'esigenza di agevolare un ambiente concorrenziale per il funzionamento e l'internalizzazione delle PMI, oltre che per ridurre gli ostacoli di carattere burocratico; ribadisce che soltanto l'innovazione frutto di attività di ricerca e sviluppo può assicurare il ruolo di avanguardia tecnologica dell'Europa sui mercati delle tecnologie di fonti energetiche rinnovabili; sottolinea l'esigenza di sicurezza per gli investitori privati; esorta la Commissione a promuovere una strategia industriale per le tecnologie energetiche, incluse, in particolare, le tecnologie utilizzate per le energie rinnovabili, al fine di garantire che la leadership dell'UE in materia di tecnologie energetiche e segnatamente nel settore delle energie rinnovabili sia mantenuta;
66. sottolinea la leadership dell'industria dell'UE nell'ambito delle tecnologie eoliche terrestri e l'elevato potenziale del settore eolico europeo off-shore per la reindustrializzazione degli Stati membri che confinano con il Baltico e i mari del nord;
67. sottolinea che istituti di istruzione in grado di formare forza lavoro qualificata e la nuova generazione di scienziati e innovatori nell'ambito delle fonti energetiche rinnovabili sono una priorità fondamentale; ricorda, in tale ambito, il ruolo importante cui adempiono Orizzonte 2020 e l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per colmare il divario tra istruzione, ricerca e attuazione nel settore dell'energia;
68. attribuisce particolare importanza alla cooperazione tra meccanismi di tutela dei brevetti europei nell'ambito delle energie rinnovabili, al fine di agevolare l'accesso a una proprietà intellettuale preziosa e non ancora sfruttata; sottolinea l'esigenza di attivare, in via prioritaria, il previsto brevetto europeo nell'ambito delle energie rinnovabili;
69. ritiene che la ricerca e lo sviluppo mirati attraverso strumenti esistenti debbano essere resi più efficaci ed esprime preoccupazione per il fatto che la ricerca e lo sviluppo siano stati trascurati in alcuni ambiti dell'industria delle fonti energetiche rinnovabili determinando, in alcuni casi, problemi in ambito commerciale; sottolinea la necessità di investimenti nell'ulteriore sviluppo di tecnologie innovative, emergenti ed esistenti, nonché dell'integrazione di sistema tra trasporti ed energia, per restare o diventare competitivi e garantire che le tecnologie esistenti restino sostenibili durante tutto il loro ciclo di vita; evidenzia la necessità di investimenti nella ricerca e nello sviluppo di energie rinnovabili, in particolare per quanto attiene alla capacità, all'efficienza e alla riduzione dell'impronta spaziale;
70. invita la Commissione e gli Stati membri a investire nella ricerca basata sull'utilizzo dell'energia rinnovabile con applicazioni industriali, ad esempio nell'industria automobilistica;
71. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di presentare una comunicazione relativa alla politica sulle tecnologie energetiche nel 2013; invita la Commissione, nell'attuare parti rilevanti del piano strategico per le tecnologie energetiche (SET), a concentrarsi su tecnologie volte a migliorare la competitività delle energie rinnovabili e la loro integrazione nel sistema energetico, quali le tecnologie per la gestione della rete, lo stoccaggio dell'energia o le tecnologie di riscaldamento e raffreddamento rinnovabili, senza sfavorire nel contempo le tecnologie sperimentate e impiegate ormai da molto tempo per le fonti energetiche rinnovabili;
72. sottolinea che la ricerca è la chiave per lo sviluppo e l'accessibilità in termini di costi delle nuove tecnologie pulite; ritiene che il piano SET possa apportare contributi importanti per rendere le tecnologie rinnovabili accessibili in termini di costi e competitive;
Un quadro europeo per la promozione delle energie rinnovabili
73. sottolinea che gli Stati membri utilizzano attualmente un'ampia gamma di regimi di incentivi; ribadisce che, sebbene tali incentivi abbiano condotto a una forte crescita, in particolare quando i regimi di incentivi sono ben concepiti, alcuni di essi sono stati mal progettati e non si sono dimostrati sufficientemente flessibili per adeguarsi ai costi decrescenti di alcune tecnologie ed hanno in alcuni casi determinato una sovracompensazione, causando in tal modo un onere finanziario per i consumatori senza che questi ultimi avessero avuto libertà di scelta in materia; constata con piacere che, grazie alle sovvenzioni, alcune fonti energetiche rinnovabili sono risultate concorrenziali rispetto ai metodi di produzione convenzionali in determinati settori, per esempio in posizioni geografiche particolarmente favorevoli, laddove esiste un buon accesso ai capitali, gli oneri amministrativi sono molto bassi o grazie a economie di scala;
74. sottolinea che in alcuni Stati membri i prezzi dell'energia elettrica per gli utenti finali e l'industria sono aumentati a causa dell'ingerenza statale e di altri fattori, tra cui i prezzi dei combustibili fossili; ricorda che nel 2010, il 22% delle famiglie europee temeva di non riuscire a pagare le bollette della corrente e suppone che nel frattempo la situazione sia peggiorata; sottolinea che l'energia deve essere accessibile per tutti e che la competitività dell'industria non deve essere compromessa; chiede agli Stati membri di adottare le misure necessarie per garantire che i clienti con redditi bassi siano protetti in modo efficace, sensibilizzando nel contempo l'opinione pubblica in merito al potenziale del risparmio energetico e delle misure di efficienza energetica; aggiunge che il calo dei prezzi all'ingrosso deve andare a beneficio dei consumatori;
75. ammonisce che l'impiego eccessivo degli incentivi può frenare lo sviluppo tecnologico a causa della sovracompensazione e ostacolare l'integrazione dei mercati, poiché riduce lo stimolo allo sviluppo di prodotti più innovativi ed economici; nota che una concezione intelligente dei regimi di sostegno tale da rispondere ai segnali del mercato è essenziale per evitare la sovracompensazione; ritiene che il fatto di procedere rapidamente verso un sistema che esponga i produttori ai prezzi di mercato incoraggi la competitività tecnologica e favorisca l'integrazione nel mercato;
76. è del parere che la Commissione debba sostenere gli Stati membri nell'individuazione delle fonti energetiche rinnovabili economicamente più vantaggiose e del modo migliore per sfruttarne il potenziale; ricorda che politiche ottimali dal punto di vista dei costi si differenziano in base al modello di domanda, al potenziale di offerta e al contesto economico a livello locale;
77. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di elaborare orientamenti concernenti le migliori prassi e la riforma delle norme nazionali in materia di incentivi per le fonti energetiche rinnovabili; invita la Commissione a presentare quanto più tempestivamente possibile tali orientamenti, per garantire che i diversi regimi nazionali non provochino distorsioni della concorrenza, né ostacolino il commercio e gli investimenti nell'UE, al fine di incoraggiare la prevedibilità e l'efficacia sul piano dei costi ed evitare sovvenzioni eccessive; esorta a tale riguardo la Commissione a garantire che l'acquis del mercato interno sia integralmente rispettato dagli Stati membri; riconosce che gli orientamenti concernenti le migliori prassi rappresentano un passo importante per garantire un mercato unico dell'energia funzionante e ritiene che tali orientamenti possano essere integrati da una valutazione dell'efficienza in termini di costi degli attuali regimi nazionali di sostegno, tenendo conto delle diverse tecnologie che coprono al fine di garantire una migliore comparabilità e un migliore coordinamento per una convergenza graduale e progressiva dei regimi di sostegno; ritiene altresì che l'attuazione di tali orientamenti a livello di Stati membri sarà fondamentale per contribuire ad evitare che i regimi di incentivi nazionali siano modificati o eliminati in modo retroattivo, il che invierebbe segnali disastrosi agli investitori e potrebbe provocare gravi difficoltà economiche ai privati cittadini che abbiano investito nelle fonti energetiche rinnovabili sulla base di tali regimi; sottolinea che l'attuazione di tali orientamenti dovrebbe essere garantita dagli Stati membri e che si dovrebbe consentire l'introduzione di dispositivi di incentivo specifici per consentire lo sfruttamento e l’uso di risorse locali e regionali;
78. constata, alla luce della varietà di sistemi di incentivi che esiste negli Stati membri, la necessità di portare avanti la discussione su una maggiore convergenza e su un sistema di incentivi europeo adeguato per il periodo post-2020; è convinto che, a lungo termine, un sistema maggiormente integrato per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili a livello di Unione europea, che tenga pienamente conto delle differenze regionali e geografiche e delle iniziative esistenti a livello sovranazionale e che rientri in uno sforzo generale verso la decarbonizzazione, potrebbe contribuire a definire il quadro più efficace sul piano dei costi per le energie rinnovabili ed a creare condizioni di parità in cui sia possibile conseguire appieno il loro potenziale; nota che l'attuale direttiva sulla promozione delle fonti energetiche rinnovabili consente ai governi di utilizzare regimi di sostegno congiunti; constata che l'esperienza di alcuni paesi europei dimostra con successo come un approccio comune nell'ambito di un mercato integrato dell'elettricità consenta innovazioni reciprocamente vantaggiose tra sistemi nazionali; chiede alla Commissione di valutare, nel contesto di un quadro legislativo successivo al 2020, se un sistema a livello dell'UE per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili possa offrire un quadro idoneo a sfruttarne appieno il potenziale nel modo economicamente più vantaggioso e in che modo si possa realizzare una convergenza progressiva;
79. ribadisce i vantaggi dello scambio delle migliori prassi relative ai regimi di sostegno tra Stati membri; ricorda che Regno Unito e Italia hanno recentemente annunciato una modifica al proprio regime di sostegno, con il passaggio da un sistema di quote a un sistema di immissione in rete, in quanto i dati relativi a località geografiche simili suggeriscono che i modelli di sostegno all'immissione in rete hanno costi inferiori; invita la Commissione a tenere conto di tali aspetti a fini dell'attuale analisi[5] e dell'imminente proposta di orientamenti;
80. propone di attingere a iniziative quali il regime di sostegno congiunto attuato dalla Norvegia e dalla Svezia per sviluppare gradualmente, ove opportuno, regimi di sostegno congiunti a livello regionale intorno a mercati comuni dell'energia come il Nord Pool;
81. invita l'autorità di bilancio a fornire all'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) gli strumenti necessari per esercitare le sue funzioni e raggiungere gli obiettivi definiti nel regolamento concernente l'integrità, la trasparenza e l'efficienza del mercato dell'energia all'ingrosso; ritiene che ciò sia necessario al fine di completare la realizzazione di un mercato interno dell'elettricità e del gas integrato e trasparente entro il 2014;
82. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
PARERE della commissione per il commercio internazionale (11.3.2013)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Attuali sfide e opportunità per le energie rinnovabili nel mercato interno dell'energia europeo
(2012/2259(INI))
Relatore per parere: Yannick Jadot
SUGGERIMENTI
La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che la politica dell'Unione europea in materia di energie rinnovabili ha arrecato beneficio all'economia dell'UE e contribuito alla creazione di oltre 500.000 posti di lavoro su scala nazionale[1]; incoraggia la Commissione a perseguire un approccio ambizioso, ma strutturato e lungimirante, alle energie rinnovabili, che comprenda meccanismi di sostegno finanziati in modo sostenibile, adattabili ed idonei alla maturità delle tecnologie, misure volte a stimolare l'innovazione tecnologica, l'integrazione delle energie rinnovabili nel mercato dell'energia e nel mix energetico, la capacità di trasmissione necessaria e l'individuazione di nuove aree strategiche; sottolinea che questa strategia deve altresì agevolare gli scambi commerciali al fine di sostenere l'impegno dei paesi in via di sviluppo in tale ambito specifico e di consentire l'utilizzo delle energie rinnovabili come prodotti commerciali;
2. sottolinea che il sostegno dell'Unione europea allo sviluppo delle energie rinnovabili deve essere iscritto nel quadro di un'ambiziosa politica industriale comune, il cui campo di applicazione generale spazi dalla ricerca e sviluppo ai finanziamenti, poiché ciò è necessario per assicurare la leadership dell'Unione europea in questo settore;
3. rileva che la posizione di leadership dell'Unione europea nella tecnologia delle energie rinnovabili è attualmente messa a repentaglio, tra l'altro dal ricorso a prassi commerciali sleali da parte di alcune economie emergenti; sollecita quindi la Commissione a fare un ricorso strategico, rapido ed efficace agli strumenti di difesa commerciale e al meccanismo per la risoluzione delle controversie dell'Organizzazione mondiale del commercio per contrastare tali prassi illegali, in stretta collaborazione con le imprese che ne sono colpite;
4. sollecita inoltre la Commissione a monitorare attivamente l'utilizzo di ostacoli non tariffari ingiustificati, di sussidi e di misure di dumping da parte dei partner commerciali dell'Unione europea in questo settore;
5. ricorda che la Commissione dà il suo sostegno alla dimensione locale della produzione di energie rinnovabili; concorda con la Commissione sui numerosi benefici apportati dalla produzione decentrata di energia e, in particolare, dall'utilizzo di risorse energetiche locali, che promuove lo sviluppo e la coesione nelle collettività locali generando fonti di reddito, creando occupazione a livello locale e riducendo nel contempo la dipendenza di alcune regioni dell'Unione europea dai fornitori di energia dei paesi terzi; sottolinea che, se si vuole concretizzare appieno il potenziale delle energie rinnovabili, occorre fornire incentivi - per quanto economicamente fattibile - all'utilizzo delle risorse locali e che gli appalti pubblici possono svolgere, ove necessario, un ruolo importante in tal senso;
6. sottolinea che il commercio ha un ruolo importante nel far sì che le energie rinnovabili siano prodotte e finanziate in modo sostenibile; ricorda che la bioenergia e gli agrocarburanti d'importazione devono essere conformi ai criteri europei in materia di sostenibilità, i quali devono essere chiaramente definiti; a tal fine, incoraggia la Commissione ad aggiungere come criterio aggiuntivo gli effetti indiretti sulla destinazione dei terreni; raccomanda che gli accordi commerciali debbano contenere disposizioni volte ad affrontare i problemi della deforestazione e del degrado forestale e incitare a una sana gestione delle terre e delle risorse idriche; incoraggia la Commissione a continuare a negoziare con i paesi terzi interessati accordi volontari di partenariato volti a vietare il disboscamento illegale;
7. ricorda che il disavanzo commerciale dell'Unione europea dovuto all'importazione di combustibili fossili è destinato ad aumentare nei prossimi anni e che la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili comporta un continuo aumento dei rischi politici, economici e ambientali; sottolinea, al riguardo, il ruolo delle energie rinnovabili nazionali in termini di sicurezza dell'approvvigionamento e di ripristino di una bilancia commerciale positiva con i paesi esportatori di petrolio e di gas e che pertanto tali fonti di energia rinnovabile devono svolgere un ruolo maggiore nel conseguimento della sicurezza energetica per l'Unione europea;
8. plaude al pilastro sulla cooperazione internazionale; riconosce il potenziale rappresentato dai paesi vicinanti e, in particolare, dai paesi del Mediterraneo meridionale in termini di produzione di energie rinnovabili; ritiene che gli accordi di libero scambio (DCFTA) proposti dall'Unione europea possano costituire uno strumento utile per integrare i paesi di questa regione nel mercato energetico dell'Unione europea e investire nel loro sviluppo tecnologico a vantaggio della sostenibilità delle loro economie e su una base di reale cooperazione;
9. sottolinea che gli Stati membri, impegnandosi in collaborazione con la Commissione europea, devono integrare negli accordi conclusi con i paesi terzi nel settore commerciale e dell'energia gli obiettivi perseguiti dalla politica europea in materia di sviluppo delle energie rinnovabili;
10. ritiene che occorra esaminare come tali meccanismi di cooperazione e gli scambi con i paesi terzi consentano di utilizzare al meglio il potenziale delle energie rinnovabili e che ciò comporti una valutazione dei requisiti in materia di infrastrutture, al fine di garantire il funzionamento sicuro ed efficiente delle reti elettriche nazionali e dei costi a carico dei paesi di transito;
11. ritiene che l'obiettivo di rafforzare la collaborazione nel campo della politica energetica, sia all'interno dell'UE sia con i paesi vicini, deve andare di pari passo con il necessario sviluppo delle infrastrutture energetiche;
12. pone l'accento sul fatto che un commercio equo e libero funzionante può contribuire a introdurre più rapidamente e a costi inferiori fonti energetiche rinnovabili e tecnologie efficienti;
13. invita la Commissione a tener conto dell'accordo sulle tecnologie dell'informazione dell'Organizzazione mondiale del commercio e a esplorare le possibilità di dar vita a un accordo di libero scambio in materia di tecnologia ambientale che preveda l'esenzione dai dazi per il commercio dei prodotti di tecnologia ambientale;
14. ricorda l'accordo del G20 di eliminare gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili; chiede alla Commissione di presentare rapidamente proposte di calendario per eliminare gradualmente tutte le sovvenzioni ai combustibili fossili concesse da istituzioni, come le agenzie di credito alle esportazioni, che ricevono un sostegno pubblico dall'Unione europea o dagli Stati membri.
15. incoraggia la Commissione a continuare ad adoperarsi al fine di raggiungere un accordo su un protocollo post-Kyoto volto a garantire condizioni di maggiore eguaglianza sul piano internazionale per il settore manifatturiero europeo;
16. invita le istituzioni europee e le autorità degli Stati membri a tener conto, in fase di elaborazione delle future normative, in particolare in materia di riduzione delle emissioni di CO2 nell'Unione europea, degli effetti negativi di un'ulteriore impoverimento dell'industrializzazione dell'Unione europea e della delocalizzazione della produzione a forte intensità di CO2 nei paesi terzi.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
21.2.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
24 1 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
William (The Earl of) Dartmouth, Laima Liucija Andrikienė, Nora Berra, David Campbell Bannerman, Daniel Caspary, María Auxiliadora Correa Zamora, George Sabin Cutaş, Marielle de Sarnez, Christofer Fjellner, Yannick Jadot, Metin Kazak, Franziska Keller, Bernd Lange, David Martin, Vital Moreira, Paul Murphy, Godelieve Quisthoudt-Rowohl, Helmut Scholz, Peter Šťastný, Robert Sturdy, Henri Weber, Paweł Zalewski |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Josefa Andrés Barea, Catherine Bearder, Syed Kamall, Jörg Leichtfried, Tokia Saïfi |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Paul Rübig |
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- [1] Eurostat 2010.
PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (25.2.2013)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
sulle attuali sfide e opportunità per le energie rinnovabili nel mercato interno dell'energia europeo
(2012/2259(INI))
Relatore per parere: Zofija Mazej Kukovič
SUGGERIMENTI
La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che le energie rinnovabili non solo contribuiscono ad affrontare il problema del cambiamento climatico e rafforzano l'indipendenza energetica dell'Europa, ma offrono altresì vantaggi ambientali aggiuntivi in termini di riduzione dell'inquinamento dell'aria, generazione di rifiuti e utilizzo dell'acqua, nonché dei rischi legati ad altre forme di produzione di energia;
2. saluta lo sviluppo delle energie rinnovabili in corso negli Stati membri, volto a raggiungere gli obiettivi per il 2020 fissati dalla direttiva dell'UE sulle energie rinnovabili e a rafforzare la competitività dell'UE; invita la Commissione a proporre un obiettivo ambizioso e vincolante dell'UE per le energie rinnovabili per il 2030, al fine di garantire continuità e stabilità;
3. rileva che gli obiettivi vincolanti per il 2020 in materia di energie rinnovabili hanno favorito l'accettazione delle energie rinnovabili nell'UE e creato un ambiente stabile per gli investimenti, fornendo altresì all'UE un vantaggio competitivo nell'ambito delle energie rinnovabili, che contribuirà notevolmente alla crescita sostenibile e alla creazione di posti di lavoro;
4. rileva che la politica energetica dell'UE deve essere orientata allo sviluppo, alla diffusione e alla distribuzione delle energie rinnovabili e che agli Stati membri occorrono obiettivi vincolanti più ambiziosi in materia di energie rinnovabili per il 2030 e oltre, al fine di realizzare un'economia basata sulle fonti energetiche rinnovabili entro il 2050;
5. sottolinea il potenziale di mercato delle tecnologie "verdi" e rileva che le tecnologie "verdi" devono essere considerate un'opportunità per rafforzare le industrie dell'UE;
6. concorda con la Commissione sul fatto che una forte crescita delle energie rinnovabili fino al 2030 potrebbe creare oltre tre milioni di posti di lavoro;
7. osserva che le energie rinnovabili non si sviluppano in modo isolato per promuovere lo sviluppo di sistemi di energie rinnovabili decentrati, ma anche nel contesto dell'intero sistema energetico; ribadisce che occorrono investimenti da fonti private e pubbliche, come il programma "Collegare l'Europa", al fine di finanziare lo sviluppo di infrastrutture energetiche e di reti intelligenti basate sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, così da consentire che le energie rinnovabili siano integrate maggiormente e in modo più efficace sotto il profilo dei costi e della sicurezza nel mercato energetico e da migliorare la stabilità dei sistemi di trasferimento e di distribuzione al fine di salvaguardare la sicurezza dell'approvvigionamento; sottolinea l'esigenza di sostenere le piccole e medie imprese (PMI) offrendo loro maggiori opportunità di sviluppo delle infrastrutture;
8. constata che diversi regimi di promozione delle fonti energetiche rinnovabili consentono di tenere conto, nel quadro della progettazione dei regimi di sostegno, dei diversi potenziali e strutture tecnologiche presenti negli Stati membri, evitando in tal modo benefici imprevisti e riflettendo i costi effettivi di una determinata tecnologia; accoglie con favore, al contempo, l'iniziativa della Commissione di elaborare orientamenti per i regimi di sostegno;
9. ritiene che prima di chiedere l'adozione di un regime di sostegno dell'UE, sarebbe opportuno valutare se un sistema a livello dell'intera UE per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili offra un quadro più vantaggioso economicamente per la promozione delle energie rinnovabili; nota che la certezza a lungo termine, con un obiettivo per il 2030 in materia di energie rinnovabili, incentiverebbe gli investimenti nelle energie rinnovabili e ridurrebbe i rischi per chi investe nelle energie rinnovabili; ribadisce che l'UE e i suoi Stati membri si sono assunti l'impegno di eliminare gradualmente le sovvenzioni dannose per l'ambiente entro il 2020, come indicato nel quadro del vertice di Nagoya sulla biodiversità, del vertice del G-20 di Pittsburgh, dalla tabella di marcia per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse della Commissione e nelle conclusioni del Consiglio; sottolinea la necessità urgente di affrontare la questione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente nel settore energetico, sia a livello europeo sia nazionale; chiede pertanto un intervento coordinato per l'identificazione e la graduale eliminazione delle sovvenzioni dannose nel settore energetico entro il 2020;
11. è del parere che quadri politici stabili e di lungo periodo svolgano un ruolo essenziale nella riduzione dei costi dell'incertezza e migliorino l'accesso ai capitali, garantendo in tal modo una transizione economicamente efficiente e vantaggiosa per la società;
12. invita la Commissione a sfruttare l'attuale crisi economica come un'opportunità per effettuare investimenti nell'ambito delle tecnologie pulite, al fine di generare occupazione e crescita economica;
13. sottolinea l'importanza di garantire strategie e incentivi a lungo termine, oltre a un quadro normativo e fiscale stabile a livello nazionale, al fine di assicurare la prevedibilità per gli investitori e promuovere efficacemente lo sviluppo delle energie rinnovabili in ciascuno Stato membro;
14. sottolinea che un sostegno effettivo alle PMI costituisce la chiave per sbloccare il potenziale dei sistemi di energie rinnovabili e realizzare un'economia decarbonizzata;
15. constata inoltre che il settore delle energie rinnovabili non è ancora sufficientemente consolidato da poter affrontare da solo le leggi del mercato e ritiene, pertanto, che il sostegno, gestito in un'ottica di rigore e trasparenza, sia ancora necessario per il suo consolidamento e affinché l'UE realizzi i suoi piani di un futuro senza carbonio;
16. è preoccupato per i bruschi cambiamenti nei meccanismi di sostegno nazionali per le energie rinnovabili, in particolare sotto forma di modifiche retroattive o congelamento dei sostegni; invita gli Stati membri a fornire quadri di riferimento stabili per gli investimenti nelle energie rinnovabili, che comprendano regimi di sostegno riesaminati periodicamente e procedure amministrative semplificate;
17. indica la necessità di maggiori finanziamenti per la ricerca nell'ambito delle tecnologie per le energie rinnovabili; sottolinea che le tecnologie per lo stoccaggio di energia sono necessarie per integrare le risorse rinnovabili decentrate nella rete di distribuzione; sostiene l'esigenza di assegnare stanziamenti al programma "Orizzonte 2020" al fine di finanziare lo sviluppo di tecnologie per le energie rinnovabili; invita la Commissione a valutare approfonditamente, insieme alla Banca europea per gli investimenti e alle istituzioni pubbliche nazionali, modalità per impegnare fondi dedicati dell'attuale bilancio dell'UE e dei bilanci futuri per finanziare progetti nell'ambito delle energie rinnovabili;
18. osserva che il maggiore utilizzo di tecnologie verdi e rinnovabili non riguarda solo il raggiungimento degli obiettivi in termini di emissioni, ma anche il miglioramento della sicurezza energetica e la riduzione dell'esigenza di importare combustibili;
19. è del parere che la ricerca e lo sviluppo mirati attraverso strumenti esistenti debbano essere resi più efficaci ed esprime preoccupazione per il fatto che tali sforzi siano stati trascurati in alcuni ambiti dell'industria delle fonti energetiche rinnovabili, provocando difficoltà nella commercializzazione; constata che la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione incentrati sulla riduzione dell'impatto ambientale e su un uso efficiente dei rifiuti - compresi i rifiuti alimentari e i detriti recuperati dall'ambiente marino - per la produzione di elettricità, gas ed energia termica possono essere importanti per raggiungere gli obiettivi in materia di efficienza energetica e delle risorse, a condizione che le norme in materia di efficienza energica fissate dalla direttiva quadro sui rifiuti siano rispettate, e per contrastare la povertà energetica; constata altresì che il settore dei trasporti consuma quantità molto elevate di combustibili fossili e che la ricerca di metodi per migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti avrà pertanto un impatto positivo;
20. osserva che si può ottenere molto dall'utilizzo delle tecnologie esistenti, con un aumento dell'efficienza energetica e la sostituzione di tecnologie di produzione energetica obsolete con versioni nuove e meno inquinanti;
21. sottolinea la necessità di una sostenibilità a lungo termine nell'uso della biomassa e dei biocombustibili, in particolare per quanto attiene ai loro effetti sul clima e all'impatto indiretto sulla biodiversità;
22. sottolinea l'importanza di garantire che i prezzi per i consumatori, sia domestici che industriali, restino a un livello economicamente accessibile e competitivo sul piano internazionale;
23. invita l'autorità di bilancio a fornire all'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) gli strumenti necessari per esercitare le sue funzioni e raggiungere gli obiettivi definiti nel regolamento concernente l'integrità, la trasparenza e l'efficienza del mercato dell'energia all'ingrosso; ritiene che ciò sia necessario al fine di completare la realizzazione di un mercato interno dell'elettricità e del gas integrato e trasparente entro il 2014.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
19.2.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
64 1 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Martina Anderson, Elena Oana Antonescu, Kriton Arsenis, Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sandrine Bélier, Lajos Bokros, Martin Callanan, Nessa Childers, Tadeusz Cymański, Chris Davies, Esther de Lange, Anne Delvaux, Jill Evans, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Matthias Groote, Françoise Grossetête, Cristina Gutiérrez-Cortines, Satu Hassi, Jolanta Emilia Hibner, Dan Jørgensen, Karin Kadenbach, Christa Klaß, Eija-Riitta Korhola, Holger Krahmer, Jo Leinen, Corinne Lepage, Peter Liese, Zofija Mazej Kukovič, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Miroslav Ouzký, Vladko Todorov Panayotov, Gilles Pargneaux, Antonyia Parvanova, Andrés Perelló Rodríguez, Mario Pirillo, Pavel Poc, Frédérique Ries, Anna Rosbach, Oreste Rossi, Carl Schlyter, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Theodoros Skylakakis, Bogusław Sonik, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Thomas Ulmer, Åsa Westlund, Glenis Willmott, Marina Yannakoudakis |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Nikos Chrysogelos, Minodora Cliveti, Christofer Fjellner, Gaston Franco, Rebecca Harms, Jutta Haug, Judith A. Merkies, Miroslav Mikolášik, Alojz Peterle, Birgit Schnieber-Jastram, Alda Sousa |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Konrad Szymański, Jacek Włosowicz |
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PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (22.2.2013)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
sulle sfide e le opportunità attuali per le energie rinnovabili nel mercato interno europeo dell'energia
(2012/2259(INI))
Relatore per parere: Riikka Manner
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che gli investimenti in energie rinnovabili e lo sfruttamento di tali energie promuovono lo sviluppo economico, le innovazioni, le nuove tecnologie nonché la crescita sostenibile nelle regioni dell'Unione europea; rileva inoltre che ciò garantirà la diversificazione dell'approvvigionamento energetico e ridurrà la dipendenza dell'UE dall'energia convenzionale, creando nel contempo nuovi posti di lavoro sostenibili, competitività e coesione territoriale e sociale;
2. constata che nel settore delle energie rinnovabili è stato creato quasi mezzo milione di posti di lavoro e che uno sviluppo rafforzato del settore consentirebbe di creare tre milioni di posti di lavoro entro il 2030;
3. chiede agli Stati membri di continuare a scommettere sugli investimenti in energie rinnovabili e sulla convergenza energetica e si rammarica della tendenza a ritirare gli incentivi per le energie rinnovabili a beneficio di altre fonti energetiche meno sostenibili sul piano ambientale e socioeconomico;
4. reputa che la politica regionale dell'Unione europea abbia un ruolo fondamentale da svolgere nella promozione della produzione di energia rinnovabile e dell’autosufficienza energetica su scala europea, nonché nell'ambito dei servizi nel settore dell'energia elettrica e del trasporto di detti servizi; si compiace del fatto che gli sforzi a titolo della politica di coesione e della politica regionale per incentivare l'uso delle energie rinnovabili abbiano continuato a crescere in modo graduale con l'obiettivo di garantire che le fonti energetiche rinnovabili contribuiscano pienamente al conseguimento degli obiettivi della politica energetica dell'Unione europea e che gli obiettivi unionali in materia energetica siano attuati su scala europea; ritiene particolarmente importante l'orientamento della politica europea volto ad aumentare il tasso di finanziamento nel prossimo periodo 2014-2020; considera l'importanza di obiettivi ambiziosi per le energie rinnovabili dopo il 2020, al fine di favorire la produzione di energia rinnovabile pulita;
5. ritiene che per trarre pieno vantaggio dalle possibilità offerte dalle fonti di energia rinnovabile siano necessari una stretta cooperazione nel settore delle infrastrutture energetiche e finanziamenti europei aggiuntivi a favore delle nuove tecnologie;
6. ritiene che un impiego intelligente dei fondi dell’UE nel prossimo periodo di programmazione 2014-2020 consentirà di conseguire l'obiettivo dell'aumento dell'utilizzo delle fonti di energia rinnovabile fino al 20% e, implicitamente, gli obiettivi in materia di sostenibilità e competitività nell'Unione europea;
7. sottolinea che gli investimenti a titolo del quadro strategico comune potrebbero essere di grande aiuto per risolvere le sfide comportate dalle energie rinnovabili e per sfruttare il loro potenziale di efficienza energetica; rammenta altresì l'importanza degli investimenti pubblici e privati, e in primo luogo europei, e degli strumenti finanziari innovativi; senza trascurare il ruolo di Orizzonte 2020, fa inoltre notare che i progetti di ricerca e di sviluppo sostenuti attraverso i fondi strutturali, in particolare quelli realizzati a livello locale, sono fondamentali per lo sviluppo del settore europeo delle energie rinnovabili e per far fronte a sfide regionali specifiche; sottolinea che gli investimenti nel campo delle fonti energetiche rinnovabili sono fondamentali per promuovere la competitività delle fonti, rispetto ad altre fonti energetiche più tradizionali;
8. sottolinea l'importanza delle reti intelligenti nel futuro – come previsto dal blueprint della Commissione europea in materia di politica energetica – per intervenire sullo squilibrio nelle energie rinnovabili reperibili in tutta l'UE e per creare un mercato energetico paneuropeo in grado di erogare tali energie a tutte le regioni;
9. sottolinea che sarebbe opportuno ottimizzare l'utilizzo delle tecnologie per le energie rinnovabili in base alla disponibilità delle risorse rinnovabili nella regione; evidenzia che l'aumento della produzione di energie rinnovabili costituisce una sfida per la manutenzione delle infrastrutture energetiche attuali in quanto le fonti si trovano spesso in aree remote ed è pertanto necessario un importante sviluppo delle linee di trasporto e distribuzione; reputa che, al fine di integrare ulteriormente le fonti di energia rinnovabile, saranno necessari adeguamenti infrastrutturali nell'Unione europea, a livello di trasporto e di distribuzione, e che la legislazione nazionale deve assicurare la semplificazione e l'accelerazione delle procedure di pianificazione, dato che spesso richiedono l'interazione dei diversi livelli di pianificazione; evidenzia l'importanza del finanziamento pubblico e privato per quanto concerne gli investimenti nelle infrastrutture energetiche; insiste sulla necessità di proseguire la creazione e lo sviluppo di un mercato europeo interno per l'energia; evidenzia il potenziale dei fondi strutturali di ammodernare le attuali infrastrutture energetiche e di mantenere efficiente un'infrastruttura europea ben collegata allo scopo di integrare le energie rinnovabili nel mercato energetico europeo; sottolinea anche l'importanza di creare reti elettriche intelligenti; sostiene tuttavia che l'importo del finanziamento del FESR nel periodo di finanziamento attuale per le nuove capacità energetiche è piuttosto basso; ritiene che, ad esempio, l'assistenza ELENA dovrebbe sostenere progetti di investimento in energie rinnovabili su ampia scala, ma anche decentrati, e che il programma Energia intelligente-Europa potrebbe essere utilizzato per promuovere e rafforzare ulteriormente progetti congiunti in materia di energie rinnovabili tra le piccole comunità, comprese le aree rurali;
10. constata che i siti di energie rinnovabili maggiormente efficaci e competitivi nell'Unione europea sono a volte geograficamente distanti dai centri di consumo e che è pertanto necessario sviluppare reti di trasporto idonee per le energie pulite; sottolinea che è altresì necessario promuovere una produzione locale di energie rinnovabili efficace al fine di ridurre le perdite dovute al trasporto, di incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti e di favorire l'autosufficienza energetica delle regioni;
11. sostiene una governance multilivello e un approccio decentrato alla politica energetica e alle fonti rinnovabili che includa, inter alia, il Patto dei sindaci e l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa "Città intelligenti" nonché la promozione delle migliori soluzioni a livello regionale e locale mediante campagne di informazione;
12. sottolinea l'importanza dell'autosufficienza energetica e della sicurezza dell'approvvigionamento energetico in tutta l'UE nonché il ruolo delle fonti europee di energia rinnovabile, comprese le fonti lentamente rinnovabili, per le economie regionali; evidenzia che gli sforzi per sostituire l'energia fossile e di importazione con energia europea di produzione locale, compresa energia rinnovabile proveniente da progetti transfrontalieri, sono importanti a lungo termine, al fine di conseguire gli obiettivi fissati nella tabella di marcia per l'energia 2050 e nella strategia Europa 2020, garantendo in tal modo l'accesso alla fornitura di energia sicura e sostenibile e prezzi accessibili per tutti i cittadini europei; si rammarica del fatto che la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili importati esponga le regioni europee più vulnerabili alle crisi e alla concorrenza;
13. Ritiene che sia necessaria una maggiore flessibilità affinché le regioni europee possano adattarsi e trarre profitto dalle energie rinnovabili delle varie regioni e che, a tal fine, occorra sfruttare al massimo la produzione decentrata di energia per affrontare le variabili e trarne vantaggio dove la disponibilità è maggiore. Tutto ciò in un'ottica decentralizzata basata sulle reti intelligenti e sulla tecnologia che promuova in maniera sostenibile la relazione tra innovazione e investimento;
14. ritiene che le strategie sostenibili locali in materia di energia abbiano un ruolo fondamentale in termini di sviluppo regionale e sociale, dal momento che incentivano la partecipazione di attori regionali a progetti di energia rinnovabile; rileva che, a causa delle differenze geografiche, gli Stati membri e le regioni hanno i propri punti di forza per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabile; rileva che la politica in materia di energia rinnovabile non può essere esattamente la stessa in ogni regione e che occorre pertanto una certa flessibilità; reputa che i punti di forza specifici di una regione debbano essere messi in luce e utilizzati nel modo migliore; ricorda che è necessario prendere in considerazione le condizioni e le risorse locali e regionali per sviluppare il potenziale delle fonti energetiche rinnovabili; sottolinea che la bioenergia e altre forme di energia rinnovabile possono dare un ampio contributo al rafforzamento di una gestione efficiente dell'energia, alla crescita economica e alla dinamicità, soprattutto nelle regioni ultraperiferiche, nelle isole, nelle aree remote scarsamente popolate e nelle zone rurali; ritiene che il finanziamento a titolo del Quadro strategico comune per le energie rinnovabili debba contribuire alla distribuzione regionale dell'energia prodotta e a progetti rinnovabili su piccola scala; sottolinea l'importanza del ruolo delle PMI nella politica in material di energia rinnovabile;
15. rileva che sarà necessario adottare un approccio integrato a livello regionale per incrementare l'utilizzo delle energie rinnovabili; ritiene che sarebbe opportuno coinvolgere diversi attori nei lavori di realizzazione delle infrastrutture, senza aggiungere ulteriori livelli di burocrazia;
16. sottolinea che nell'ambito dell'energia rinnovabile i progetti efficaci non dovrebbero limitarsi alle frontiere interne dell'Unione europea, né tantomeno a quelle esterne; richiama l'attenzione sull'importanza dei progetti transfrontalieri in materia di energia e ritiene che i programmi europei di cooperazione regionale, nonché lo strumento di preadesione (IPA) e lo strumento europeo di vicinato (ENI), debbano essere utilizzati al massimo per contribuire al decollo dell'energia rinnovabile; sottolinea inoltre che le pratiche migliori dovrebbero essere condivise e valorizzate nell'ambito di tali programmi; sostiene l'utilizzo dei fondi della politica regionale, di coesione e in materia di energia per progetti di energia rinnovabile transfrontalieri con i paesi partner terzi e per collegare le reti nazionali all’interno del 3° pacchetto energia; sottolinea che le regioni confinanti esterne devono essere collegate quanto più possibile con la rete dell'UE per garantire uno sviluppo sostenibile su entrambi i versanti del confine; rileva tuttavia che l'esistenza di numerosi e diversi regimi per promuovere l'energia rinnovabile negli Stati membri dà luogo ad alcune inefficienze, in particolare, nelle regioni transfrontaliere;
17. segnala l'importanza di realizzare gradualmente un mercato interno delle energie rinnovabili in tutte le regioni europee, che tenga conto di tutte le fonti energetiche, rendendole competitive e nel contempo sostenibili.
18. sostiene che l'integrazione e la diffusione delle energie rinnovabili contribuiscono in misura significativa alla riduzione dei costi ambientali delle fonti convenzionali di energia, riducendo il ricorso ai combustibili fossili e le emissioni di gas a effetto serra; ritiene inoltre che esse debbano essere sviluppate nel rispetto della natura e della biodiversità;
19. sottolinea che la coerenza e la perseveranza, l'innovazione e la sostenibilità sono elementi chiave della politica europea in materia di clima e di energia, al fine di soddisfare gli obiettivi della strategia UE 2020 e di aumentare l'offerta di energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2050; sottolinea che la normativa volta a limitare lo sfruttamento delle energie rinnovabili potrà nel peggiore dei casi rendere gli obiettivi più difficili da raggiungere e che ciò potrebbe avere un'influenza negativa sulle economie regionali;
20. evidenzia la necessità di aumentare in questo settore il sostegno concordato a campagne di informazione specifiche e mirate che tengano conto delle specificità di ciascuna regione e comprendano la presentazione dei risultati, dimostrando così i benefici resi possibili dall'utilizzo delle energie rinnovabili nella regione.
21. mette in evidenza la preziosa esperienza acquisita a livello locale per raggiungere l'indipendenza energetica promuovendo la produzione delle energie rinnovabili; raccomanda di promuovere villaggi delle energie rinnovabili e cooperative energetiche e di facilitare lo scambio di buone prassi e la creazione di reti al fine di trarre il massimo vantaggio dai modelli di successo;
22. rileva che le autorità regionali e locali devono svolgere un ruolo fondamentale nell'utilizzo delle innovazioni maggiormente necessarie nel settore energetico affinché l'UE possa conseguire gli obiettivi in materia di energie rinnovabili e di efficacia energetica e devono avere l'opportunità reale di influenzare tali obiettivi; esorta ad adottare un approccio improntato alla governance multilivello inteso a stabilire un legame stretto ed efficace tra i piani nazionali in materia di energie rinnovabili e le strategie di finanziamento regionali; ribadisce che un elevato livello di accettazione sociale e di sostegno dei progetti nel settore dell'energia rinnovabile potrà essere ottenuto soltanto attraverso procedure trasparenti per quanto riguarda la pianificazione e l'edificabilità del territorio e le procedure di autorizzazione, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate;
23. chiede alla Commissione europea e agli Stati membri di semplificare la procedura di autorizzazione, creare un quadro normativo stabile e semplice, ridurre la complessità delle intralci di mercato, nonché di creare incentivi e semplificare l'accesso ai finanziamenti che contribuiranno a diffondere impianti di energia rinnovabile; chiede inoltre alla Commissione e agli Stati membri di garantire il cofinanziamento degli strumenti della politica di coesione coi fondi di finanziamento della Banca europea per gli investimenti;
24. richiama l'attenzione sulla necessità di promuovere azioni volte a sfruttare il potenziale di energia rinnovabile delle regioni ultraperiferiche europee, delle isole e delle aree periferiche, dove la dipendenza dal carburante è aggravata dalla distanza e dall'isolamento geografico; invita la Commissione europea e gli Stati membri a istituire un programma specifico nel settore delle energie rinnovabili, in linea con gli accordi POSEI, per sfruttare appieno il potenziale unico di queste regioni.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
19.2.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
39 3 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
François Alfonsi, Catherine Bearder, Jean-Jacob Bicep, Victor Boştinaru, John Bufton, Salvatore Caronna, Nikos Chrysogelos, Tamás Deutsch, Danuta Maria Hübner, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Constanze Angela Krehl, Petru Constantin Luhan, Vladimír Maňka, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Miroslav Mikolášik, Jens Nilsson, Jan Olbrycht, Wojciech Michał Olejniczak, Younous Omarjee, Markus Pieper, Tomasz Piotr Poręba, Monika Smolková, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Justina Vitkauskaite, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Vasilica Viorica Dăncilă, Karima Delli, Cornelia Ernst, Karin Kadenbach, László Surján, Patrice Tirolien, Giommaria Uggias, Derek Vaughan, Iuliu Winkler |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Marit Paulsen e Britta Reimers |
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PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (12.3.2013)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
sulle attuali sfide e opportunità per le energie rinnovabili sul mercato interno europeo dell'energia
(2012/2259(INI))
Relatore per parere: Spyros Danellis
SUGGERIMENTI
La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea l'importanza che le energie rinnovabili rivestono nell'approvvigionamento energetico in Europa e sostiene la promozione delle energie rinnovabili nel quadro della strategia dell'UE in materia di cambiamento climatico;
2. sottolinea che la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili comporta il continuo aumento dei rischi politici e ambientali, che l'acquisizione di tali combustibili implica costi sempre più elevati per gli Stati membri e per i consumatori e che le energie rinnovabili prodotte in Europa dovrebbero quindi svolgere un ruolo più prominente per assicurare la sicurezza energetica per l'Unione europea;
3. sottolinea l'importanza di potenziare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico a prezzi accessibili, alla luce delle grandi sfide cui deve far fronte la società odierna; ricorda che sia la sicurezza dell'approvvigionamento energetico che il cambiamento climatico presentano implicazioni per la politica estera e per la politica di sicurezza;
4. invita l'Unione europea ad assegnare agli Stati membri nuovi obiettivi vincolanti in materia di energia rinnovabile per il periodo post-2020;
5. osserva che gli incentivi a favore dell'energia rinnovabile e il sostegno alla ricerca e allo sviluppo in quest'ambito promuovono la competitività internazionale del settore in questione;
6. segnala l'importanza di integrare progressivamente le energie rinnovabili nel mercato energetico europeo, in modo da renderle competitive su una base sostenibile; ritiene che gli aiuti a favore delle energie rinnovabili debbano avere una durata limitata e debbano poter essere modulati in funzione del grado di maturità delle diverse tecnologie;
7. ribadisce tuttavia i problemi connessi alla promozione e alla realizzazione di un utilizzo sostenibile delle energie rinnovabili che sia in linea con gli obiettivi legati al clima, all'efficienza sotto il profilo delle risorse, alla biodiversità e al programma dell'UE Orizzonte 2020, nonché con le esigenze ambientali specifiche dei siti;
8 sottolinea che la politica energetica non dovrebbe promuovere la produzione e l'impiego di risorse rinnovabili a scapito della sostenibilità ambientale; sottolinea l'importanza di un consumo energetico e di una produzione efficienti nell'utilizzo delle risorse a livello di azienda agricola; ricorda il potenziale di sviluppo di sistemi di biogas nelle aziende zootecniche sulla base dei rifiuti organici;
9. sottolinea che la politica energetica non dovrebbe promuovere la produzione e l'impiego di risorse rinnovabili a scapito della sostenibilità sociale, economica e ambientale;
10. invita l'Unione europea a garantire che la promozione delle risorse rinnovabili nella produzione e nell'impiego di energia non comprometta la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, l'elevata qualità e la sostenibilità della produzione alimentare o la competitività dell'agricoltura;
11. riconosce che una grande sfida per l'agricoltura consiste nell'identificare misure efficaci in materia di cambiamento climatico che non abbiano un impatto negativo, o che ne abbiano addirittura uno positivo, sulla produzione alimentare;
12. segnala l'importanza della ricerca e dello sviluppo tecnologico nel favorire la produzione di biocarburanti di seconda generazione; evidenzia l'importanza di tali biocarburanti al fine di prevenire ripercussioni negative sui mercati alimentari;
13. invita l'Unione europea a garantire che le misure energetiche volte a sviluppare i carburanti alternativi non siano direttamente o indirettamente incompatibili con gli impegni assunti nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e non espongano l'UE ad atti di ritorsione;
14. osserva che numerosi elementi del sistema alimentare sono vulnerabili all'aumento dei costi energetici e che ciò potrebbe ripercuotersi negativamente sui produttori e sui consumatori;
15. ribadisce che una valida strategia in materia di energie rinnovabili dovrebbe porsi quali obiettivi fondamentali la riduzione dei rifiuti e il risparmio energetico, oltre all'ottimizzazione dell'impiego delle risorse energetiche rinnovabili;
16. è consapevole del ruolo che le disposizioni in materia di innovazione contenute nelle proposte di riforma della PAC per lo sviluppo rurale dovrebbero svolgere nell'ambito della ricerca e della diffusione di tecniche per una produzione e utilizzazioni sostenibili delle energie rinnovabili e dei rifiuti;
17. sottolinea l'importanza di politiche prevedibili e coerenti in materia di colture energetiche;
18. riconosce l'importanza di sostenere e incoraggiare lo sviluppo di fonti di energia alternativa presso le aziende agricole, soprattutto su scala ridotta, nonché di diffondere le relative metodologie sia tra gli agricoltori che tra i consumatori;
19. sottolinea il contributo che può provenire dalla cooperazione tra agricoltori per il successo della politica di promozione delle risorse rinnovabili;
20. invita la Banca europea per gli investimenti a creare fondi di rotazione attraverso intermediari finanziari al fine di fornire il necessario capitale di avviamento e il sostegno tecnico per sistemi di generazione di elettricità e calore da fonti rinnovabili su micro e piccola scala, basati sulle aziende agricole e di proprietà delle comunità, i cui utili possono essere reinvestiti in regimi complementari;
21. ricorda che gli obiettivi in materia di energia rinnovabile per il 2020 previsti per l'UE nel suo insieme, come pure per gli Stati membri, dalla direttiva sulle energie rinnovabili hanno incentivato l'utilizzo delle energie rinnovabili in Europa e nelle zone rurali europee; ritiene che l'UE, se intende definire politiche a lungo termine e rafforzare la sicurezza degli investimenti, debba stabilire quanto prima obiettivi anche per il periodo oltre il 2020;
22. osserva che l'agricoltura e le zone rurali hanno le potenzialità per fornire una quota considerevole della produzione di energie rinnovabili e ritiene, pertanto, che la nuova politica in materia di agricoltura e sviluppo rurale debba promuovere la produzione di energie rinnovabili;
23. osserva che è necessario eliminare gli ostacoli a un utilizzo più diffuso delle energie rinnovabili.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
21.2.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
28 4 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
John Stuart Agnew, Eric Andrieu, José Bové, Luis Manuel Capoulas Santos, Vasilica Viorica Dăncilă, Michel Dantin, Paolo De Castro, Albert Deß, Herbert Dorfmann, Hynek Fajmon, Iratxe García Pérez, Julie Girling, Béla Glattfelder, Martin Häusling, Peter Jahr, Elisabeth Jeggle, Elisabeth Köstinger, Agnès Le Brun, Mairead McGuinness, James Nicholson, Georgios Papastamkos, Marit Paulsen, Britta Reimers, Alfreds Rubiks, Giancarlo Scottà, Czesław Adam Siekierski, Alyn Smith, Ewald Stadler, Csaba Sándor Tabajdi, Marc Tarabella, Janusz Wojciechowski |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Pilar Ayuso, Spyros Danellis, Esther de Lange, Kent Johansson, Christa Klaß, Astrid Lulling, Riikka Manner |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
19.3.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
50 6 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Amelia Andersdotter, Jean-Pierre Audy, Zigmantas Balčytis, Ivo Belet, Bendt Bendtsen, Jan Březina, Reinhard Bütikofer, Maria Da Graça Carvalho, Giles Chichester, Jürgen Creutzmann, Pilar del Castillo Vera, Christian Ehler, Vicky Ford, Adam Gierek, Norbert Glante, Robert Goebbels, Fiona Hall, Jacky Hénin, Kent Johansson, Romana Jordan, Krišjānis Kariņš, Lena Kolarska-Bobińska, Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz, Judith A. Merkies, Angelika Niebler, Rolandas Paksas, Jaroslav Paška, Aldo Patriciello, Vittorio Prodi, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Michèle Rivasi, Amalia Sartori, Salvador Sedó i Alabart, Francisco Sosa Wagner, Konrad Szymański, Britta Thomsen, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Marita Ulvskog, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
António Fernando Correia de Campos, Ioan Enciu, Françoise Grossetête, Jolanta Emilia Hibner, Yannick Jadot, Holger Krahmer, Bernd Lange, Werner Langen, Zofija Mazej Kukovič, Vladko Todorov Panayotov, Mario Pirillo, Vladimír Remek |
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