RELAZIONE sulla politica estera dell'UE in materia di aviazione – Affrontare le sfide future
14.5.2013 - (2012/2299(INI))
Commissione per i trasporti e il turismo
Relatore: Marian-Jean Marinescu
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla politica estera dell'UE in materia di aviazione – Affrontare le sfide future
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione "La politica estera dell'UE in materia di aviazione – Affrontare le sfide future" (COM(2012)0556),
– vista la sua risoluzione del 7 giugno 2011 sugli accordi aerei internazionali nel quadro del trattato di Lisbona,[1]
– vista la sua decisione del 20 ottobre 2010 sulla revisione dell'accordo quadro sui rapporti tra il Parlamento europeo e la Commissione europea ("l'accordo quadro")[2],
– vista la sua risoluzione del 17 giugno 2010 sull'accordo in materia di trasporti aerei tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America[3],
– vista la sua risoluzione del 25 aprile 2007 sull'istituzione di uno Spazio aereo comune europeo[4],
– vista la sua risoluzione del 17 gennaio 2006 sullo sviluppo dell'agenda per la politica estera comunitaria in materia di aviazione[5],
– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 90, 100, paragrafo 2, e 218,
– visto l'articolo 48 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per i trasporti e il turismo e i pareri della commissione per il commercio internazionale e della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0172/2013),
A. considerando che l'aviazione è un settore in rapida crescita dell'economia, sia all'interno sia al di fuori dell'Unione, soprattutto in Asia e Medio Oriente;
B. considerando che l'aviazione ha un ruolo importante da svolgere nel favorire i collegamenti tra le persone e le imprese sia in Europa sia a livello globale, soprattutto con i mercati in via di sviluppo;
C. considerando che i tagli dei posti di lavoro attuati e programmati dalle compagnie aeree europee dal 2012 superano le 20 000 unità;
D. considerando che le parti sociali europee del settore dell'aviazione hanno concluso, nel quadro del dialogo sugli effetti della crisi globale sull'aviazione civile del 29 gennaio 2013, che occorre una gestione coordinata e completa a livello internazionale;
E. considerando che la comunicazione della Commissione del 2005 ha contribuito in modo notevole allo sviluppo della politica estera dell'Unione in materia di aviazione;
F. considerando che gli sviluppi avvenuti negli ultimi sette anni richiedono un'ulteriore revisione;
Aspetti generali
1. sottolinea i progressi compiuti nella creazione di un mercato regionale unico e aperto nell'Unione e, al contempo, nello sviluppare un approccio comune europeo alla politica estera in materia di aviazione;
2. accoglie con favore la comunicazione della Commissione che fornisce un'analisi puntuale della situazione attuale e dei progressi realizzati dal 2005 nel quadro della politica estera in materia di aviazione, nonché delle sfide che incombono oggi sul settore dell'aviazione dell'Unione in un mercato mondiale estremamente competitivo in tale ambito;
3. sottolinea il ruolo fondamentale del settore dell'aviazione per l'economia dell'Unione, in particolare in termini di crescita e di occupazione, dato che esso occupa oltre 5 milioni di lavoratori in Europa e rappresenta il 2,4% del PIL dell'Unione, contribuendo altresì alla connettività dell'Unione con il resto del mondo; sottolinea la necessità di mantenere un settore dell'aviazione dell'Unione che sia competitivo e forte;
4. ritiene che siano stati compiuti progressi importanti nella definizione e attuazione di meccanismi e sistemi europei, quali il cielo unico europeo (SES), la ricerca sulla gestione del traffico aereo (SESAR), l'iniziativa Clean Sky, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) e il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS), per migliorare la sicurezza e soddisfare le esigenze dei passeggeri; ritiene che occorra compiere ulteriori progressi in detti settori;
5. esprime tuttavia preoccupazione per i ritardi nell'attuazione di SES e SESAR, considerati gli inutili costi che essi comportano per le compagnie aeree e i loro clienti; sostiene l'azione sanzionatoria della Commissione contro gli Stati membri che non hanno rispettato la scadenza del dicembre 2012 e hanno omesso di compiere progressi per quanto riguarda i blocchi funzionali dello spazio aereo;
6. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere l'attuazione di un cielo unico europeo (SES) e della ricerca sulla gestione del traffico aereo nel cielo unico europeo (SESAR); rileva che lo sviluppo del cielo unico europeo, una volta attuato appieno, creerà significative opportunità di occupazione, direttamente e indirettamente;
7. sottolinea che questi programmi dell'Unione sono importanti non soltanto per il mercato interno ma anche per la politica estera; ritiene che il completamento e l'attuazione di tali strumenti consentiranno di rafforzare la posizione dell'industria dell'Unione nel mercato globale competitivo;
8. sottolinea l'importanza dell'attuale revisione del regolamento sui diritti dei passeggeri del trasporto aereo e sostiene una legislazione europea solida e profondamente favorevole ai consumatori;
9. è consapevole che l'impatto della crisi finanziaria varia tra le diverse regioni del mondo; ritiene che questo abbia posto le compagnie aeree dell'Unione di fronte a sfide competitive e che gli accordi bilaterali di servizio aereo non rappresentano sempre la soluzione più appropriata per combattere le limitazioni di accesso al mercato o le pratiche di sussidi sleali;
10. ritiene che, vista l'impossibilità di elaborare una politica estera in materia di aviazione onnicomprensiva nonostante gli sforzi profusi nel corso degli ultimi sette anni, sia necessario adottare, quanto prima possibile, un approccio dell'Unione più coordinato, con obiettivi più ambiziosi, onde creare le condizioni di una concorrenza leale ed aperta;
11. è del parere che la convergenza regolamentare europea sia l'elemento chiave per una posizione forte dell'Europa sul mercato globale e per le interazioni con i paesi terzi;
Comunicazione del 2005 e risoluzione del Parlamento
12. accoglie con favore i progressi compiuti in merito ai tre pilastri della politica del 2005; il principio della designazione dell'Unione è ora riconosciuto in oltre 100 paesi terzi; quasi 1 000 accordi bilaterali di servizio aereo sono stati conformati alla legislazione dell'Unione, assicurando il tal modo la certezza giuridica; deplora il fatto che partner importanti, come la Cina, l'India e il Sud Africa, non abbiano ancora accettato tali principi;
13. fa presente che l'attuazione della politica estera dell'Unione in materia di aviazione ha contribuito a massimizzare le potenzialità del mercato unico poiché agevola il consolidamento dell'industria aeronautica dell'Unione in un momento in cui la globalizzazione richiede la presenza di attori economicamente forti per resistere alla concorrenza estera;
14. sottolinea che è stato sviluppato uno spazio aereo comune con i paesi vicini; ritiene che questi accordi abbiano portato importanti benefici economici; accoglie con favore i notevoli sforzi compiuti per allineare i diversi quadri regolamentari alla legislazione dell'Unione in settori quali la sicurezza, la gestione del traffico aereo, l'ambiente, i diritti dei passeggeri e la regolamentazione degli aspetti economici e sociali;
15. accoglie con favore l'ampio accordo in materia di aviazione concluso tra l'Unione e gli Stati Uniti e i suoi effetti positivi sulle rispettive economie, nonché i circa 80 000 nuovi posti di lavoro creati nei primi 5 anni;
16. ritiene che una forte politica estera dell'Unione in materia di aviazione, focalizzata sui mercati emergenti più importanti per le rotte a lungo raggio, in particolare nella regione dell'Asia-Pacifico, potrebbe offrire nuove opportunità economiche alle compagnie aeree dell'Unione;
17. sottolinea che i negoziati con alcuni partner cruciali, come il Brasile, sono ancora in corso e che accordi di servizio aereo di ampio respiro con tali paesi potrebbero produrre notevoli benefici economici;
18. ricorda che alcune delle richieste presentate nella risoluzione del Parlamento del 2006 devono ancora essere soddisfatte; segnala, in particolare, l'esigenza di promuovere standard internazionali adeguati in materia di sicurezza, di assicurare parità di trattamento tra vettori aerei dell'Unione e di paesi terzi e di mitigare gli effetti negativi sull'ambiente;
19. sottolinea l'importanza di strumenti quali la commissione mista finalizzati per adottare un approccio comune ai problemi specifici concernenti il settore dell'aviazione;
20. accoglie con favore il conseguimento di altri obiettivi indicati nella risoluzione del 2006, come l'estensione delle responsabilità dell'EASA;
Mercato
21. constata un notevole aumento del traffico verso, da o all'interno della regione Asia-Pacifico, che rispecchia la tendenza di crescita economica della regione; esprime preoccupazione in merito al fatto che, qualora non vengano adottate misure, le compagnie aeree e le imprese dell'Unione potrebbero perdere sia importanti opportunità in questa parte del mondo sia la capacità di generare profitti;
22. rileva altresì che la posizione globale dei vettori aerei non UE è stata rafforzata grazie a sussidi e ingenti investimenti nel settore dell'aviazione e nelle infrastrutture compiuti in vari paesi del Medio Oriente, dell'Estremo Oriente e del Sudamerica;
23. sottolinea i significativi cambiamenti avvenuti nel mercato interno dell'Unione in virtù dell'aumento della quota dei vettori aerei a basso costo; ritiene che, malgrado la concorrenza, i due modelli commerciali potrebbero trovare il modo di integrarsi a vicenda per far fronte alle sfide del mercato esterno;
24. rileva che i biglietti aerei a prezzi estremamente bassi offerti da alcuni vettori europei a basso costo sono compensati dalle società mediante pratiche sleali per quanto riguarda le condizioni di lavoro, come norme inadeguate in materia sociale e di diritto del lavoro per il personale; osserva inoltre che, a quanto emerge, investimenti minimi in norme di sicurezza e sovvenzioni regionali ingiustificate contribuiscono alla determinazione dei prezzi dei biglietti;
25. fa presente che tra le compagnie aeree esiste una forte concorrenza a causa dei vettori a basso costo, un segmento che rappresenta il 40% del mercato dell'aviazione nell'Unione europea; sottolinea che qualora uno Stato membro abbia ratificato le convenzioni 87 e 98 dell'OIL le compagnie aeree devono osservare i diritti fondamentali delle citate convenzioni per quanto concerne la libertà di associazione e il riconoscimento dei rappresentanti dei lavoratori e degli accordi salariali, e che a tale riguardo occorre verificarne il rispetto e sanzionare le violazioni;
26. evidenzia l'importanza degli aeroporti hub, tra cui lo sviluppo di hub secondari, di hub specializzati e di hub plurisegmentati, nonché l'urgente esigenza di investimenti pubblici e privati a lungo termine nelle infrastrutture aeroportuali onde aumentare le capacità, per esempio con la costruzione di nuove piste, nonché grazie a un uso più efficiente dell'infrastruttura esistente – tra cui aeroporti regionali, per esempio nel Mediterraneo e in prossimità delle frontiere orientali dell'Unione – e a una migliore assegnazione delle bande orarie negli aeroporti;
27. insiste sul fatto che la competitività dei vettori aerei dell'Unione è limitata a livello globale da fattori quali l'assenza di parità di condizioni dovuta, ad esempio, a elementi come l'applicazione di tasse nazionali diverse, la congestione degli aeroporti, il livello elevato dei costi di gestione del traffico aereo e dei diritti aeroportuali, gli aiuti di Stato ricevuti dai concorrenti, il costo delle emissioni di biossido di carbonio, l'applicazione di standard sociali inferiori e di norme differenti in materia di aiuti pubblici al di fuori dell'Unione;
28. ritiene che tali fattori rappresentino potenziali ostacoli alla crescita e all'occupazione;
29. invita la Commissione a condurre uno studio sulla disparità nell'applicazione di imposte, tasse, prelievi e dazi tra gli Stati membri e sul loro impatto sul prezzo dei biglietti e sui profitti delle compagnie aeree e a condurre uno studio sui possibili aiuti di Stato ricevuti dai concorrenti a livello globale e al loro impatto sulle compagnie aeree dell'Unione;
30. accoglie con favore le nuove norme europee riguardanti la sicurezza sociale per i lavoratori mobili;
Azioni future
31. ritiene che la politica estera in materia di aviazione debba essere fondata sul principio di reciprocità, comprendente l'accesso al mercato, l'apertura e la concorrenza leale, con condizioni eque, e perseguire due obiettivi principali: creare benefici per i consumatori e le imprese e sostenere le compagnie aeree e gli aeroporti dell'Unione nel loro sforzo di salvaguardare la loro posizione di leader mondiali;
32. sottolinea, pertanto, che gli accordi in materia di aviazione con i paesi limitrofi e partner affini devono contenere un quadro di regolamentazione per una concorrenza leale;
33. chiede l'adozione di procedure per la negoziazione di accordi globali nel settore dell'aviazione a livello di Unione, fondati sull'unità europea e autorizzati dal Consiglio;
34. esorta la Commissione a promuovere e difendere gli interessi dell'Unione nel quadro degli accordi e a proporre e condividere le norme, i valori e le pratiche migliori dell'Unione;
35. chiede maggiore cooperazione e coordinamento tra la Commissione e gli Stati membri in sede di negoziazione degli accordi in materia di servizi aerei con i principali partner, al fine di aumentare l'influenza dell'Unione e le possibilità di quest'ultima di accedere a nuovi mercati;
36. esorta la Commissione ad includere le condizioni regolamentari per la sicurezza, i diritti dei passeggeri, la formazione del personale e la certificazione negli accordi globali;
37. invita la Commissione a concludere i negoziati in corso con i paesi del vicinato come l'Ucraina, la Turchia, il Libano, la Tunisia, l'Azerbaigian, l'Armenia e l'Algeria; rileva che la prossimità geografica dei mercati di questi paesi e la crescita economica registratasi recentemente in alcuni di essi possono rappresentare delle opportunità di sviluppo per gli scali europei regionali o secondari nell'Unione; ritiene che gli scali regionali dispongano di una elevata capacità aeroportuale e che possano pertanto contribuire a ridurre la congestione dei principali hub europei rendendoli maggiormente competitivi a livello globale;
38. invita il Consiglio a concedere alla Commissione, caso per caso, mandati di negoziazione per gli altri paesi del vicinato, segnatamente la Turchia, l'Armenia e la Libia;
39. ritiene che debba prevalere un approccio individuale, da parte dell'Unione europea, nell'ambito delle sue relazioni con i principali partner e invita alla Commissione a completare quanto prima i negoziati per accordi aerei globali con i principali partner, inclusa l'Australia e il Brasile, e il Consiglio a dare mandato alla Commissione di negoziare tali accordi con le economie in rapida crescita, come Cina, India, paesi dell'ASEAN e del Golfo;
40. ritiene che un possibile futuro accordo sul commercio e sugli investimenti tra l'Unione e gli Stati Uniti interesserebbe anche il settore dell'aviazione; ritiene, pertanto, che la Commissione debba fornire informazioni sufficienti, affinché il Parlamento europeo possa monitorare da vicino gli imminenti negoziati;
41. sottolinea che occorre centrare gli obiettivi definiti negli accordi sui trasporti aerei con i principali partner, in particolare Stati Uniti e Canada, ivi compresa l'abolizione delle restrizioni sulla proprietà da parte di stranieri e sul controllo delle compagnie aeree; chiede che siano adottate misure per superare l'attuale squilibrio tra la capacità delle compagnie aeree europee di effettuare cabotaggio sul mercato degli Stati uniti e la capacità delle compagnie statunitensi di fare altrettanto in Europa; rileva che gli investimenti internazionali incrociati contribuiscono ad accrescere il dinamismo economico del settore dell'aviazione e, a tale proposito, invita la Commissione a incoraggiare un quadro giuridico internazionale favorevole all'ampliamento e al sostegno di tali investimenti, nonché a promuovere una politica attiva volta alla definizione di norme e buone pratiche per gli investimenti internazionali;
42. ritiene che gli accordi bilaterali possano offrire un contributo importante allo sviluppo di una politica estera in materia di aviazione, ma sottolinea al contempo l'importanza di un approccio comune dell'Unione;
43. sottolinea l'importanza di una concorrenza aperta ed equa in tutte le attività collegate ai servizi aerei; chiede l'inclusione di clausole di "concorrenza equa" standard negli accordi bilaterali di servizio aereo;
44. invita la Commissione a definire, e gli Stati membri ad applicare, una serie di requisiti giuridici minimi dell'Unione, in particolare riguardo alla cooperazione regolamentare, agli standard del lavoro e ambientali nonché ai diritti dei passeggeri, da includere negli accordi bilaterali, con l'obiettivo dichiarato di creare opportunità e rimuovere gli ostacoli per le compagnie aeree dell'Unione;
45. invita la Commissione a proporre una revisione urgente o la sostituzione del regolamento 2004/868/CE relativo alla protezione contro le sovvenzioni e le pratiche tariffarie sleali che recano pregiudizio ai vettori aerei comunitari[6];
46. appoggia le proposte della Commissione volte a salvaguardare una concorrenza libera e leale nelle relazioni e negli accordi con i paesi terzi e a sviluppare nuovi strumenti di difesa commerciale più efficaci e più idonei ad affrontare le pratiche scorrette, quali la discriminazione, l'applicazione incoerente del quadro regolamentare e la mancanza di trasparenza nella contabilità delle imprese, che possono provocare distorsioni del mercato;
47. invita la Commissione ad avviare un dialogo con i paesi del Golfo per migliorare la trasparenza e salvaguardare la concorrenza leale;
48. rileva che la Federazione russa rifiuta di rispettare l'accordo sulla progressiva eliminazione dei diritti per il sorvolo della Siberia raggiunto nel quadro dell'adesione della Federazione russa all'OMC nel 2011; ritiene che, dato che i vettori dell'UE sono soggetti a condizioni discriminatorie a lungo termine a causa di tali diritti di transito illegali, l'Unione debba poter adottare misure di reciprocità negando o limitando il transito sul suo territorio o, in generale, definendo misure riguardanti l'utilizzo dello spazio aereo dell'Unione per i vettori aerei della Federazione russa al fine di indurre quest'ultima a eliminare i suddetti diritti, che sono illegali in quanto contravvengono ad accordi internazionali (la Convenzione di Chicago); invita pertanto la Commissione e il Consiglio a prendere in esame misure atte a garantire la reciprocità nell'utilizzo dello spazio aereo tra la Federazione russa e l'Unione;
49. sottolinea che una politica ambiziosa dell'Unione tesa alla tutela dei diritti dei passeggeri può costituire un vantaggio in termini di qualità per i vettori aerei dell'Unione nella concorrenza mondiale; invita la Commissione a compiere altri passi per l'ulteriore promozione di norme rigorose dell'UE in materia di diritti dei passeggeri e al controllo della loro attuazione e applicazione;
50. invita la Commissione ad elaborare, quanto prima possibile, un nuovo quadro regolamentare per la creazione di un cielo unico europeo, sulla base di un approccio dall'alto verso il basso che includa un migliore meccanismo di cooperazione tra prestatori di servizi per la navigazione aerea europei, e a creare le condizioni necessarie per avviare la ricerca sulla gestione del traffico aereo (SESAR);
51. invita il Consiglio ad adottare infine una posizione sulla risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 5 maggio 2010 sulla proposta di direttiva concernente i diritti per le misure di sicurezza dell'aviazione[7], adottata a grande maggioranza (96%) dal Parlamento europeo e tuttora bloccata in seno al Consiglio;
52. ritiene che l'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO) svolga un ruolo importante nello sviluppo di quadri regolamentari per il settore dell'aviazione globale, ad esempio nella liberalizzazione della proprietà e del controllo delle compagnie aeree e nell'interoperabilità globale della gestione del traffico aereo; invita l'ICAO a continuare a sviluppare misure globali, orientate al mercato, per ridurre l'inquinamento acustico degli aeroporti e limitare l'emissione di gas serra; considera essenziale raggiungere quanto prima un accordo in seno all'ICAO su un approccio globale;
53. chiede che alla Commissione siano affidati mandate per chiarire e rafforzare la rappresentanza dell'Unione in seno all'ICAO;
54. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
- [1] Testi approvati, P7_TA(2011)0251.
- [2] Testi approvati, P7_TA(2010)0366.
- [3] Testi approvati, P7_TA(2010)0239.
- [4] GU C 74 E del 20.3.2008, pag. 506.
- [5] GU C 287 E del 24.11.2006, pag. 18.
- [6] GU L 162 del 30.4.2004, pagg. 1-7
- [7] COM(2009)0217 – C7-0063/2009 – 2009/0060B(COD).
MOTIVAZIONE
L'aviazione svolge un ruolo fondamentale nell'economia europea. Essa contribuisce per 365 miliardi di euro al PIL europeo e da essa dipendono 5,1 milioni di posti di lavoro ma, a sette anni di distanza dalla comunicazione della Commissione sullo sviluppo dell'agenda per la politica estera comunitaria in materia di aviazione, gli obiettivi non sono ancora stati raggiunti.
È ora più che mai necessario compiere rapidi progressi nel settore dell'aviazione europea. Nuove sfide economiche stanno emergendo in regioni del mondo in cui legislazioni molto più permissive consentono alle aziende di costruire enormi aeroporti nuovi che attirano numerosi viaggiatori dagli hub europei. L'Unione europea deve urgentemente aumentare le proprie capacità aeroportuali per evitare di perdere competitività rispetto a regioni che stanno conoscendo una rapida crescita esponenziale (le preoccupazioni sono rivolte alle regioni dell'Asia-Pacifico, Medio Oriente e Sudamerica).
Gli investimenti nelle infrastrutture aeroportuali devono essere considerati seriamente, anche se la domanda attualmente non supera l'offerta. Occorre, al contempo, sfruttare appieno le capacità esistenti (anche in virtù di una migliore gestione delle bande orarie e l'uso degli aeroporti "non hub" per ridurre la congestione).
Seguendo lo stesso concetto di complementarietà, il crescente numero di vettori aerei low-cost nel mercato interno dell'UE potrebbe essere utilizzato come nuovo modello di rafforzamento, piuttosto che essere considerato una minaccia competitiva. I vettori aerei "classici" e low-cost potrebbero trovare un modo per armonizzare il mercato UE e integrarsi a vicenda, in modo da rispondere con una maggiore stabilità alle sfide dei mercati esterni.
Strategicamente parlando, l'Unione europea deve salvaguardare un'industria dell'aviazione competitiva. Oggi, i mercati dell'aviazione più importanti sono al di fuori dell'Europa e le industrie dell'UE devono pertanto crescere in questi mercati.
Dal 2005, sono stati negoziati numerosi accordi con importanti paesi partner. Nondimeno, devono essere conclusi altri accordi fondamentali con partner fondamentali (incluse Australia e Nuova Zelanda).
A sostegno del futuro sviluppo, il relatore sottolinea l'importanza della creazione e attuazione di meccanismi UE quali SES, SESAR, EASA e GNSS. Questi strumenti, creati per sostenere il mercato interno, aiuteranno l'UE anche nella politica estera in materia di aviazione. Il completamento di questi meccanismi consoliderà la posizione dell'industria europea, rendendola più forte di fronte a nuove sfide competitive.
Per proseguire nel completamento di questi meccanismi, occorre necessariamente istituire alcune procedure. Ad esempio, i blocchi funzionali dello spazio aereo, essenziali per l'attuazione del cielo unico europeo, devono essere istituiti quanto più tempestivamente possibile.
Nonostante la necessità di liberalizzazione, l'UE deve continuare a difendere gli interessi e le norme europei. Attenzione particolare deve essere rivolta alle norme concernenti il lavoro e l'ambiente, i diritti dei passeggeri e il rispetto dei regolamenti europei.
Per quanto concerne l'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO), in cui gli Stati membri dell'UE sono membri dell'ICAO mentre la Commissione europea è invitata a partecipare in veste di osservatore, sarebbe auspicabile un maggiore coordinamento. Ciò consentirebbe all'Europa di parlare con una sola voce invece di ventisette e di aumentare la propria influenza sulle delibere dell'ICAO. La Commissione e gli Stati membri hanno la responsabilità comune di collaborare più strettamente per ottenere questa rappresentanza coordinata.
PARERE della commissione per il commercio internazionale (21.3.2013)
destinato alla commissione per i trasporti e il turismo
sulla politica estera dell'UE in materia di aviazione – Affrontare le sfide future
(2012/2299(INI))
Relatore per parere: Robert Sturdy
SUGGERIMENTI
La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per i trasporti e il turismo, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione che fornisce un'analisi puntuale della situazione attuale e dei progressi realizzati dal 2005 nel quadro della politica estera in materia di aviazione, nonché delle sfide che incombono oggi sul settore dell'aviazione europea in un mercato mondiale estremamente competitivo in tale ambito;
2. sottolinea il ruolo fondamentale del settore dell'aviazione per l'economia dell'UE, in particolare in termini di crescita e di occupazione, dato che esso occupa oltre 5 milioni di lavoratori in Europa e rappresenta il 2,4% del PIL dell'UE, contribuendo altresì alla connettività dell'Unione con il resto del mondo; sottolinea la necessità di mantenere un settore dell'aviazione dell'UE che sia competitivo e forte;
3. appoggia le proposte della Commissione volte a salvaguardare una concorrenza libera e leale nelle relazioni e negli accordi con i paesi terzi e a sviluppare nuovi strumenti di difesa commerciale più efficaci e più idonei ad affrontare le pratiche scorrette, quali la discriminazione, l'applicazione incoerente del quadro regolamentare e la mancanza di trasparenza nella contabilità delle imprese, che possono provocare distorsioni del mercato;
4. invita gli Stati membri, la Commissione e le compagnie aeree a potenziare il ruolo che svolgono gli aeroporti regionali in tutta l'UE, ad esempio nel Mediterraneo e presso le frontiere orientali dell'Unione, nel creare infrastrutture aeroportuali al fine di agevolare i flussi di passeggeri e di merci, rafforzando così le relazioni economiche e commerciali con i paesi terzi e creando al contempo maggiori opportunità di occupazione;
5. accoglie con favore l'iniziativa della Commissione di introdurre una "clausola di concorrenza leale" negli accordi in materia di servizi aerei esistenti tra gli Stati membri e i paesi terzi, e chiede l'introduzione di tali clausole in tutti gli accordi in materia di aviazione conclusi tra l'UE e i paesi destinatari della politica europea di vicinato o i principali partner;
6. invita l'UE a svolgere un ruolo di primo piano in seno all'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (ICAO) al fine di definire un accordo internazionale su un sistema mondiale di scambio delle emissioni che affronti la questione relativa alle emissioni di gas serra provenienti dai trasporti aerei internazionali e che includa, oltre agli Stati Uniti, anche la Cina, l'India e altre economie emergenti; esorta altresì l'UE a rafforzare il quadro giuridico internazionale dell'aviazione civile in materia di sicurezza e sostenibilità del trasporto aereo;
7. deplora il fatto che la Federazione Russa non abbia rispettato né applicato i suoi impegni assunti a livello internazionale, e chiede di porre fine alla pratica scorretta di imporre tasse alle compagnie aeree europee che sorvolano il territorio russo;
8. chiede maggiore cooperazione e coordinamento tra la Commissione e gli Stati membri in sede di negoziazione degli accordi in materia di servizi aerei con i principali partner, al fine di aumentare l'influenza dell'UE e le possibilità di quest'ultima di accedere a nuovi mercati;
9. sottolinea che occorre centrare gli obiettivi definiti negli accordi sui trasporti aerei con i principali partner, in particolare Stati Uniti e Canada, ivi compresa l'abolizione delle restrizioni sulla proprietà da parte di stranieri e sul controllo delle compagnie aeree; chiede che siano adottate misure per superare l'attuale squilibrio tra la capacità delle compagnie aeree europee di effettuare cabotaggio sul mercato degli Stati uniti e la capacità delle compagnie statunitensi di fare altrettanto in Europa; rileva che gli investimenti internazionali incrociati contribuiscono ad accrescere il dinamismo economico del settore dell'aviazione e, a tale proposito, esorta la Commissione a incoraggiare un quadro giuridico internazionale favorevole all'ampliamento e al sostegno di tali investimenti, nonché a promuovere una politica attiva volta alla definizione di norme e buone pratiche per gli investimenti internazionali;
10. appoggia le proposte della Commissione intese a completare i negoziati in corso con i paesi partner, in particolare con il Brasile, l'Australia e la Nuova Zelanda, a concludere entro il 2015 quelli sugli accordi in materia di aviazione a livello dell'UE con tutti i paesi vicini e ad avviare negoziati a livello dell'UE con alcuni partner fondamentali, in particolare la Russia, la Cina, il Giappone, alcuni paesi del Golfo, la Turchia, l'ASEAN e l'India; sostiene inoltre un coordinamento più stretto in seno all'Unione attraverso il potenziamento delle compagnie aeree europee e degli hub europei.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
21.3.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
26 3 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
William (The Earl of) Dartmouth, Laima Liucija Andrikienė, Maria Badia i Cutchet, Nora Berra, David Campbell Bannerman, Daniel Caspary, María Auxiliadora Correa Zamora, Marielle de Sarnez, Yannick Jadot, Metin Kazak, Franziska Keller, Bernd Lange, David Martin, Vital Moreira, Paul Murphy, Cristiana Muscardini, Franck Proust, Helmut Scholz, Peter Šťastný, Robert Sturdy, Henri Weber, Iuliu Winkler, Jan Zahradil, Paweł Zalewski, Dan Dumitru Zamfirescu |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Josefa Andrés Barea, Silvana Koch-Mehrin, Elisabeth Köstinger, Katarína Neveďalová |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Petri Sarvamaa, Patrice Tirolien |
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PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (3.5.2013)
destinato alla commissione per i trasporti e il turismo
sulla politica estera dell'UE in materia di aviazione – Affrontare le sfide future
(2012/2299(INI))
Relatore per parere: Georges Bach
SUGGERIMENTI
La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per i trasporti e il turismo, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che i tagli dei posti di lavoro attuati e programmati dalle compagnie aeree europee dal 2012 superano le 20 000 unità;
B. considerando che le parti sociali europee del settore dell'aviazione hanno concluso, nel quadro del dialogo sugli effetti della crisi globale sull'aviazione civile tenutosi il 29 gennaio 2013, che occorre una gestione coordinata e globale a livello internazionale;
1. rileva che il settore europeo dell'aviazione impiega attualmente 5,1 milioni di persone e contribuisce in misura fondamentale alla crescita economica nonché alla coesione regionale e sociale;
2. rileva che l'aviazione svolge un ruolo importante per l'economia e l'occupazione, con 790 milioni di passeggeri trasportati sulle compagnie aeree europee nel 2012 e un contributo annuo stimato al PIL europeo pari a 365 miliardi di EUR;
3. accoglie con favore i progressi compiuti nell'elaborazione di un approccio comune dell'Unione nella politica estera in materia di aviazione; è del parere che questo approccio comune debba essere rafforzato in futuro per stare al passo con la concorrenza internazionale;
4. sottolinea l'importanza di strumenti quali la commissione mista finalizzati per adottare un approccio comune ai problemi specifici concernenti il settore dell'aviazione;
5. plaude ai progressi compiuti nella creazione di uno spazio aereo comune europeo più ampio attraverso importanti accordi in materia di aviazione con i paesi limitrofi e si compiace del fatto che tali accordi abbiano condotto all'allineamento dei quadri giuridici con le normative dell'Unione in ambiti importanti, quali la sicurezza aerea, la protezione contro le minacce alla sicurezza pubblica, la gestione del traffico aereo, l'ambiente, i diritti dei passeggeri, la regolamentazione economica e gli aspetti sociali;
6. accoglie con favore l'ampio accordo in materia di aviazione concluso tra l'UE e gli Stati Uniti e i suoi effetti positivi sulle rispettive economie, nonché i circa 80 000 nuovi posti di lavoro creati nei primi 5 anni; invita la Commissione a concludere quanto prima accordi in materia di aviazione con altri partner importanti, quali il Brasile, l'Australia e la Nuova Zelanda;
7. sottolinea che l'attuazione della politica estera in materia di aviazione dell'Unione ha permesso di compiere notevoli progressi per quanto riguarda l'allineamento degli accordi nazionali in materia di servizi aerei con la legislazione europea e ha contribuito a massimizzare le potenzialità del mercato unico, agevolando infatti il consolidamento dell'industria aeronautica dell'Unione in un momento in cui la globalizzazione richiede la presenza di attori economicamente forti per resistere alla concorrenza estera;
8. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere l'attuazione di un Cielo unico europeo e del sistema di gestione del traffico aereo europeo nel cielo unico europeo (SESAR); rileva che lo sviluppo del Cielo unico europeo, una volta attuato appieno, creerà significative opportunità di occupazione, direttamente e indirettamente;
9. evidenzia che l'industria aeronautica europea disporrebbe di un notevole potenziale di crescita se vi fosse una concorrenza leale e aperta tra tutti i paesi, permettendo all'aviazione di contribuire all'economia europea in tutta la sua potenzialità;
10. sottolinea, pertanto, che gli accordi in materia di aviazione con i paesi limitrofi e partner affini devono contenere un quadro di regolamentazione per una concorrenza leale;
11. rileva che gli hub europei vanno potenziati attraverso opportuni accordi e investimenti in materia di trasporto aereo intesi a promuovere i collegamenti infrastrutturali migliori tra gli aeroporti hub, gli aeroporti regionali vicini e le zone limitrofe, al fine di ottenere effetti moltiplicatori per la crescita e l'economia, attrarre maggiori investimenti esteri diretti, creare ulteriori posti di lavoro e tutelare i posti di lavoro nei vettori europei, negli aeroporti e nei fornitori di servizi terzi;
12. ritiene che l'applicazione di imposte nazionali differenti al settore del trasporto aereo, la congestione degli aeroporti e dello spazio aereo all'interno dell'Unione, le diverse tariffe di navigazione aerea e tasse aeroportuali nonché l'applicazione di norme sociali meno severe e disposizioni diverse in materia di aiuti di Stato al di fuori dell'UE rappresentino potenziali ostacoli alla crescita e all'occupazione;
13. invita gli Stati membri a verificare se l'applicazione da parte loro di imposte, tasse e diritti, che incidono sui costi delle compagnie aeree, possano avere effetti negativi sulla concorrenza globale;
14. invita la Commissione, nell'ambito dei propri sforzi tesi al rafforzamento della competitività e a una maggiore apertura del mercato dell'aviazione, a istituire un quadro giuridico compatibile con le norme in materia di sicurezza, lavoro e norme sociali, tutelando i posti di lavoro e le condizioni lavorative, la sicurezza aerea - comprese le disposizioni concernenti gli orari di lavoro e di volo per evitare il sovraffaticamento - le norme ambientali e il miglioramento delle norme di qualità, al fine di evitare che la concorrenza conduca a una corsa al ribasso in termini di norme;
15. sottolinea che i progetti di liberalizzazione nel settore dell'aviazione, ad esempio negli ambiti dei servizi aeroportuali di assistenza a terra e delle ore di servizio in volo, non devono gravare sui lavoratori o sulla collettività; evidenzia che i progetti di liberalizzazione devono essere accompagnati da una valutazione delle conseguenze sociali;
16. fa presente che tra le compagnie aeree esiste una forte concorrenza da parte dei vettori low cost, un segmento che rappresenta il 40% del mercato dell'aviazione nell'Unione europea; sottolinea che qualora uno Stato membro abbia ratificato le convenzioni 87 e 98 dell'OIL le compagnie aeree devono osservare i diritti fondamentali delle citate convenzioni per quanto concerne la libertà di associazione e il riconoscimento dei rappresentanti dei lavoratori e degli accordi salariali, e che a tale riguardo occorre verificarne il rispetto e sanzionare le violazioni;
17. sottolinea che la riforma proposta dalla Commissione in materia di proprietà e controllo delle compagnie aeree può essere semmai attuata soltanto sulla base di regole chiare e dopo una valutazione delle conseguenze sociali, nonché dopo la consultazione e il pieno coinvolgimento delle parti sociali; fa presente che una siffatta riforma deve essere basata sull'obiettivo di creare condizioni omogenee tra l'UE e i paesi terzi;
18. invita la Commissione a garantire, nell'ambito dei negoziati volti ad ampliare le relazioni nel settore dell'aviazione, che il Parlamento e tutte le pertinenti parti interessate, comprese le parti sociali, siano coinvolti per ottenere il miglior risultato nella configurazione delle misure, in particolare in termini di potenzialità occupazionali e di crescita nel settore; ritiene che occorra altresì effettuare e tenere in considerazione le valutazioni sulle conseguenze sociali;
19. sottolinea che le compagnie aeree dei paesi terzi sono tenute a osservare i diritti fondamentali stabiliti dalle convenzioni dell'OIL, come quelli sulla libertà di associazione, sull'istituzione degli organi dei rappresentanti dei lavoratori e sul riconoscimento degli accordi salariali, in particolare l'articolo 5 della convenzione 87; invita la Commissione e gli Stati membri a includere obbligatoriamente le clausole sociali e le norme dell'OIL negli accordi internazionali in materia di aviazione e a punirne le violazioni;
20. osserva che la quota di mercato sempre maggiore di vettori low cost influisce fortemente sulla concorrenza europea e modifica le attività a corto e medio raggio, oltre ad avere conseguenze negative sulla sicurezza sociale dei lavoratori;
21. è del parere che, sebbene le compagnie aeree che operano su una rete di rotte siano in forte concorrenza con i vettori low cost, un'integrazione sia comunque possibile alla luce delle nuove sfide sulle rotte a lungo raggio nei mercati al di fuori dell'Europa;
22. ritiene che una politica estera dell'UE forte in materia di aviazione, focalizzata sui mercati emergenti più importanti per le rotte a lungo raggio, in particolare nella regione dell'Asia-Pacifico, potrebbe offrire nuove opportunità economiche alle compagnie aeree dell'Unione;
23. invita la Commissione in sede di riesame del regolamento (CE) n. 868/2004 sulle pratiche tariffarie a tenere maggiormente conto della qualità dei sistemi di sicurezza sociale e delle norme del lavoro rivolte ai dipendenti;
24. ritiene che la sua decisione nel campo della sicurezza sociale per i lavoratori mobili sia un modo appropriato per impedire ad alcune aziende di far leva sui diversi sistemi nazionali di sicurezza sociale a svantaggio dei lavoratori;
25. auspica che la Commissione verifichi che le compagnie aeree rispettino tali norme e che adotti le misure necessarie laddove ciò non accada.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
23.4.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
35 5 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Regina Bastos, Edit Bauer, Heinz K. Becker, Phil Bennion, Pervenche Berès, Vilija Blinkevičiūtė, Milan Cabrnoch, Alejandro Cercas, Ole Christensen, Derek Roland Clark, Minodora Cliveti, Marije Cornelissen, Emer Costello, Frédéric Daerden, Thomas Händel, Marian Harkin, Nadja Hirsch, Stephen Hughes, Danuta Jazłowiecka, Verónica Lope Fontagné, Thomas Mann, Elisabeth Morin-Chartier, Siiri Oviir, Konstantinos Poupakis, Sylvana Rapti, Licia Ronzulli, Elisabeth Schroedter, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Jutta Steinruck, Traian Ungureanu, Andrea Zanoni |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Georges Bach, Edite Estrela, Jelko Kacin, Svetoslav Hristov Malinov, Ria Oomen-Ruijten, Antigoni Papadopoulou, Csaba Sógor, Tatjana Ždanoka |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Anna Hedh, Anna Záborská |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
7.5.2013 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
41 0 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Magdi Cristiano Allam, Georges Bach, Erik Bánki, Izaskun Bilbao Barandica, Philip Bradbourn, Antonio Cancian, Michael Cramer, Joseph Cuschieri, Philippe De Backer, Christine De Veyrac, Saïd El Khadraoui, Ismail Ertug, Carlo Fidanza, Knut Fleckenstein, Jacqueline Foster, Mathieu Grosch, Jim Higgins, Juozas Imbrasas, Dieter-Lebrecht Koch, Jaromír Kohlíček, Werner Kuhn, Jörg Leichtfried, Bogusław Liberadzki, Eva Lichtenberger, Marian-Jean Marinescu, Hubert Pirker, Dominique Riquet, Petri Sarvamaa, Vilja Savisaar-Toomast, Olga Sehnalová, Brian Simpson, Keith Taylor, Silvia-Adriana Ţicău, Giommaria Uggias, Peter van Dalen, Patricia van der Kammen, Dominique Vlasto, Artur Zasada, Roberts Zīle |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Phil Bennion, Spyros Danellis, Alfreds Rubiks, Janusz Władysław Zemke |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Pilar Ayuso |
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