RELAZIONE  concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014

11.10.2013 - (13176/2013 – C7-0260/2013 – 2013/2145(BUD))

Parte 1: Proposta di risoluzione
Commissione per i bilanci
Relatori: Anne E. Jensen (Sezione III – Commissione)
Monika Hohlmeier (Altre sezioni)


Procedura : 2013/2145(BUD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0328/2013
Testi presentati :
A7-0328/2013
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 (13176/2013 – C7-0260/2013 – 2013/2145(BUD))

Il Parlamento europeo,

–       visti l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       vista la decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee[1],

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio[2],

–       visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria[3],

–       vista la sua risoluzione del 3 luglio 2013 sull'accordo politico relativo al quadro finanziario pluriennale 2014-2020[4],

–       vista la sua risoluzione del 13 marzo 2013 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2014 – sezione III[5],

–       vista la sua risoluzione del 17 aprile 2013 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2014[6],

–       visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 adottato dalla Commissione il 28 giugno 2013 (COM(2013)0450),

–       viste le raccomandazioni riguardo al mandato per il trilogo sul bilancio 2014 formulate dai coordinatori della commissione per i bilanci.

–       vista la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014, adottata il 2 settembre 2013 e comunicata al Parlamento europeo l'11 settembre 2013 (13176/2013 – C7-0260/2013),

–       vista la lettera rettificativa n. 1/2013 al progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 presentata dalla Commissione il 18 settembre 2013,

–       visto l'articolo 75 ter del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0328/2013),

Sezione III

Quadro generale

1.      ricorda che la crescita economica sostenibile, la competitività, la creazione di posti di lavoro e la lotta alla disoccupazione giovanile, come pure il ruolo dell'Unione nel mondo, costituiscono le sue priorità per l'esercizio 2014; ribadisce pertanto il proprio sostegno alle politiche che contribuiscono alla lotta contro la disoccupazione giovanile, alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione, all'agenda digitale, alla competitività, al sostegno a favore delle piccole e medie imprese (PMI), all'imprenditorialità e al lavoro autonomo, all'istruzione, alla formazione professionale, alla mobilità e agli aiuti esterni;

2.      insiste sulla necessità che la Commissione e gli Stati membri si adoperino quanto più possibile per garantire che il bilancio dell'Unione sia speso in maniera efficiente e che le azioni che esso finanzia presentino un evidente valore aggiunto europeo; ritiene opportuno, in particolare, che gli Stati membri condividano i compiti laddove possibile e intensifichino la cooperazione reciproca;

3.      ribadisce la propria determinazione a garantire un volume sufficiente e realistico di stanziamenti d'impegno e di pagamento onde assicurare che, al momento dell'avvio, i programmi dispongano di finanziamenti adeguati nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020 ed evitare ritardi nella loro attuazione, nonché a garantire una fruttuosa conclusione dei programmi avviati nell'ambito del QFP 2007-2013;

4.      si rammarica pertanto della decisione del Consiglio di procedere anche quest'anno ai consueti tagli orizzontali al progetto di bilancio nell'intento di ridurre artificialmente le risorse dell'Unione per il 2014 per un importo totale di 240 milioni di EUR (-0,2%) in stanziamenti d'impegno e di 1,061 miliardi di EUR (-0,8%) in stanziamenti di pagamento rispetto al progetto di bilancio, con una conseguente riduzione drastica degli stanziamenti rispetto al bilancio 2013 (inclusi i bilanci rettificativi da 1 a 5) sia in termini di impegni (-6%) che di pagamenti (-6,6%);

5.      si stupisce del fatto che, nella sua posizione, il Consiglio non solo non ha tenuto conto dell'accordo raggiunto sul QFP riguardo all'anticipo delle spese dei programmi "Erasmus+", COSME e Orizzonte 2020, ma ha addirittura ridotto ulteriormente gli stanziamenti destinati ad alcuni di tali programmi;

6.      deplora vivamente che il Consiglio abbia tagliato sia gli stanziamenti d'impegno che gli stanziamenti di pagamento in tutte le rubriche; rammenta che quelle più colpite sono la rubrica 1a (-0,36% in stanziamenti d'impegno e ‑3,6% in stanziamenti di pagamento rispetto al progetto di bilancio), la rubrica 4 (-0,21% in stanziamenti d'impegno e -2,5% in stanziamenti di pagamento rispetto al progetto di bilancio) e la rubrica 5 (-1,78% in stanziamenti d'impegno e di pagamento rispetto al progetto di bilancio); osserva che le rubriche 1a e 4 riguardano programmi e iniziative di fondamentale importanza per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 nonché per l'agenda della politica esterna dell'Unione e rileva che i tagli lineari in oggetto incideranno sulle iniziative che il Parlamento considera prioritarie in questi due settori;

7.      rileva che i suddetti tagli sono in diretta contraddizione con l'accordo politico sul QFP in merito all'anticipazione delle spese e ignorano oltretutto le priorità che il Parlamento ha delineato nella sua risoluzione sugli orientamenti generali per la preparazione del bilancio 2014 e nelle raccomandazioni relative al mandato per il trilogo sul bilancio 2014;

8.      respinge la tesi del Consiglio secondo cui i tagli proposti interessano programmi sottoutilizzati o che ottengono scarsi risultati, giacché i tagli agli stanziamenti d'impegno incidono per lo più sulla capacità di esecuzione di una nuova generazione di programmi pluriennali non ancora avviati; osserva inoltre che i tagli proposti dal Consiglio agli stanziamenti di pagamento incidono principalmente sul completamento di programmi caratterizzati non solo da tassi di esecuzione soddisfacenti, ma addirittura da sovraesecuzione (ad esempio, il Quadro strategico comune per la ricerca e l'innovazione, Galileo, Dogane e Fiscalis, nell'ambito della rubrica 1a, e il FSE, il FESR e il Fondo di coesione, nell'ambito della rubrica 1b); rileva, in particolare, che i tagli agli stanziamenti di pagamento ignorano completamente il carattere pluriennale delle politiche dell'Unione, e della politica di coesione in particolare, e sottolinea che il 52% degli stanziamenti di pagamento richiesti nel progetto di bilancio 2014 è destinato al completamento di programmi facenti capo al QFP 2007-2013;

9.      deplora i tagli arbitrari proposti dal Consiglio alle linee di supporto amministrativo destinate a finanziare l'attuazione di programmi chiave dell'Unione; ritiene che i tagli in questione siano deleteri per la riuscita dell'avvio dei nuovi programmi, in quanto che la mancanza di capacità amministrativa comporta un grave rischio di ostacolare l'attuazione delle politiche dell'Unione; si rammarica della tendenza degli Stati membri ad essere più interessati all'ottenimento di risparmi insignificanti e ridicoli rispetto al conseguimento degli obiettivi a lungo termine; ripristina pertanto il progetto di bilancio per tutte le linee relative alle spese di supporto amministrativo colpite dai tagli del Consiglio;

10.    prende atto del progetto di dichiarazione sugli stanziamenti di pagamento adottato dal Consiglio nella sua posizione relativa al progetto di bilancio 2014; è tuttavia convinto che, salvo un sostanziale miglioramento, non possa essere considerata una garanzia politica soddisfacente per assicurare la disponibilità di un volume sufficiente e adeguato di pagamenti nel 2014; è deciso a fornire una tale garanzia e a invertire la rotta constatata negli ultimi anni, in cui si è assistito alla crescita esponenziale dei pagamenti in sospeso a fine anno; invita pertanto il Consiglio a convenire su un impegno politico comune volto ad avvalersi di tutti i mezzi a disposizione nell'ambito del regolamento QFP per il periodo 2014-2020, tra cui il ricorso al margine per imprevisti e/o alla revisione dei massimali di pagamento, per non compromettere i nuovi programmi e, contemporaneamente, per ridurre l'entità dei pagamenti in sospeso di fine anno;

11.    plaude alle dichiarazioni di taluni Stati membri secondo cui è opportuno puntare a un migliore equilibrio tra stanziamenti d'impegno e stanziamenti di pagamento, onde evitare che l'Unione non sia in grado di adempiere ai propri obblighi giuridici; apprezza il fatto che diverse delegazioni del Consiglio hanno iniziato a sollevare con veemenza le stesse preoccupazioni evidenziate a più riprese dal Parlamento durante le precedenti procedure di bilancio;

12.    non può accettare la decisione del Consiglio di ridurre gli stanziamenti d'impegno e di pagamento; ricorda che gli impegni rispecchiano le priorità politiche dell'Unione e che il loro livello dovrebbe essere fissato in una prospettiva di lungo periodo, che preveda un tempo in cui la crisi potrebbe essere passata; è pertanto del parere che, in generale, gli stanziamenti d'impegno debbano essere riportati al livello del progetto di bilancio; intende comunque incrementare leggermente gli stanziamenti d'impegno rispetto al progetto di bilancio per una serie di linee di bilancio relative ai programmi di cui traggono beneficio diretto i cittadini europei e che contribuiscono al conseguimento delle priorità della strategia Europa 2020 – che sono indispensabili per la crescita e la competitività dell'Unione – nonché ai programmi che proiettano i valori e la solidarietà dell'Europa nel mondo;

13.    fissa pertanto il livello complessivo degli stanziamenti per il 2014 a 142 625 milioni di EUR e a 136 077 milioni di EUR rispettivamente per gli stanziamenti d'impegno e gli stanziamenti di pagamento;

14.    chiede di conseguenza la mobilitazione dello strumento di flessibilità per un importo di 274,2 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno; ritiene che, nella rubrica 1b, lo strumento di flessibilità andrà a incrementare la dotazione del Fondo di aiuti europei agli indigenti – in attesa che l'autorità legislativa giunga a un accordo definitivo sulla base giuridica, che rifletta l'intesa politica sul QFP del 27 giugno sulla dotazione totale del fondo in oggetto – oltre a garantire un'assistenza supplementare a Cipro a titolo dei Fondi strutturali, come convenuto dai capi di Stato e di governo nella riunione del 27 e 28 giugno 2013; è del parere che, nella rubrica 4, lo strumento di flessibilità garantirà un maggiore sostegno per gli aiuti umanitari in Medio Oriente;

15.    intende avviare un dibattito di fondo sulla questione delle entrate nella procedura annuale di bilancio, dal momento che si tratta di una parte integrante del bilancio dell'Unione che non dovrebbe essere dissociata dalle spese; pone in dubbio, a tale proposito, le ragioni per cui gli Stati membri dovrebbero trattenere il 25% delle risorse proprie tradizionali a copertura dei costi amministrativi e chiede un controllo più rigoroso dell'uso di tale importo; chiede di preventivare in bilancio in maniera più realistica il gettito previsto delle sanzioni comminate dalla Commissione alle imprese che violano il diritto della concorrenza dell'Unione nonché di proseguire le discussioni sull'iscrizione in bilancio delle eccedenze di bilancio, onde evitare una procedura complessa, incomprensibile dall'esterno, che attualmente consiste nel restituirle gli Stati membri grazie a una riduzione dei loro contributi basati sull'RNL;

Stanziamenti di pagamento

16.    deplora i tagli apportati dal Consiglio ai pagamenti, che si traducono in una riduzione di 9,5 miliardi (9 500 milioni) di EUR (-6,6%) degli stanziamenti di pagamento rispetto al bilancio 2013 (inclusi i bilanci rettificativi da 1 a 5); ribadisce che, nonostante l'adozione di un QFP ridotto per il periodo 2014-2020 e l'assoluta necessità di onorare gli impegni pregressi, il Consiglio ha continuato a perseguire ciecamente la propria strategia di ridurre artificialmente il volume dei pagamenti, senza tener conto del fabbisogno effettivo e lasciando relativamente intatte le spese nell'ambito della gestione concorrente, onde assicurare un'apparente "remunerazione degli investimenti" per gli Stati membri;

17.    constata che ciò è avvenuto nonostante la gravità della situazione dei pagamenti già nel 2013, allorché l'esecuzione, all'inizio di settembre, superava rispettivamente di 9 miliardi e 18 miliardi di EUR i corrispondenti importi del 2012 e 2011 nello stesso periodo dell'anno; sottolinea che questa forte e crescente capacità di assorbimento dimostra che i programmi dell'Unione garantiscono ottimi risultati sul terreno; intende assicurare che l'attuazione degli impegni precedentemente convenuti non sia ostacolata da vincoli artificiali sui pagamenti preventivati;

18.    ritiene che, in particolare quest'anno, la politica del Consiglio di lasciare un margine artificiale di 1 miliardo di EUR al di sotto del massimale dei pagamenti per il 2014 è del tutto insensata e non trova giustificazione alcuna, soprattutto vista l'entità del riporto previsto dei pagamenti in sospeso alla fine del 2013;

19.    rileva che la posizione del Consiglio non tiene conto della drammatica penuria di pagamenti, in particolare nell'ambito della politica di coesione; sottolinea che dalle ultime previsioni (settembre 2013) fornite dagli stessi Stati membri circa le richieste di pagamenti che essi devono inoltrare entro la fine del 2013, così come controllate e adeguate dalla Commissione, si evince che è previsto un riporto di circa 20 miliardi di EUR alla fine del 2013, anche ove fosse adottata integralmente la seconda tranche del progetto di bilancio rettificativo n. 2/2013 (progetto di bilancio rettificativo n. 8/2013); rammenta che le richieste di pagamento valide riportate dal 2013 dovranno essere dedotte dagli stanziamenti di pagamento disponibili per il 2014, il cui importo sarà pertanto ridotto; sottolinea che ciò creerà un'enorme pressione sul bilancio 2014, anche in ragione del livello senza precedenti di richieste di pagamento inevase e, più in generale, degli impegni da liquidare (RAL);

20.    esprime stupore per il fatto che alcuni dei tagli agli stanziamenti di pagamento proposti dal Consiglio colpiscano i programmi Orizzonte 2020, COSME e quelli finanziati a titolo del FSE, in evidente contrasto con lo spirito e la lettera del recente accordo politico sul QFP di anticipare al 2014 e al 2015 alcuni stanziamenti a favore dei programmi in questione e a fronte dell'impegno assunto dalle istituzioni ai massimi livelli di combattere la disoccupazione giovanile; rammenta inoltre che una parte dei tagli dei Consiglio interessa le linee rafforzate nell'ambito dell'accordo sulla prima tranche del progetto di bilancio rettificativo n. 2/2013;

21.    respinge fermamente, pertanto, l'approccio del Consiglio agli stanziamenti d'impegno e ne modifica la posizione in materia, onde garantire che la diminuzione dei massimali tra il 2013 e il 2014 non pregiudichi la corretta attuazione e conclusione dei programmi rientranti nel QFP 2007-2013 – tenendo presente che, nella proposta della Commissione, il 52% degli stanziamenti di pagamento è destinato a coprire impegni pregressi non ancora liquidati – né l'avvio di nuovi programmi;

22.    decide di ripristinare gli stanziamenti di pagamento del progetto di bilancio per la maggior parte delle linee colpite dai tagli del Consiglio; osserva che, nonostante gli incrementi degli stanziamenti di pagamento in un limitato numero di voci di bilancio e le numerose riduzioni registrate in altre voci, il massimale per i pagamenti non consente di finanziare in maniera adeguata le priorità del Parlamento; propone di conseguenza, dopo aver preso in considerazione tutte le possibilità di riattribuzione degli stanziamenti di pagamento, di ricorrere allo strumento di flessibilità per un importo di 211 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento per finanziare gli aiuti umanitari;

23.    si augura che la riunione interistituzionale sui pagamenti del 26 settembre 2013 aiuterà il Parlamento e il Consiglio a trovare un accordo su tale impegno politico comune e a giungere a una posizione comune durante la conciliazione di bilancio, senza inutili controversie sull'entità e la qualità degli importi indicati dalla Commissione, agevolando in tal modo le strategie per far fronte a eventuali carenze di stanziamenti di pagamento durante l'esecuzione del bilancio 2014;

24.    si compiace del fatto che la Commissione abbia adottato il progetto di bilancio rettificativo n. 8/2013 (seconda tranche del progetto di bilancio rettificativo n. 2/2013), che prevede l'esborso di un importo supplementare di 3,9 miliardi di EUR per i pagamenti 2013 in sospeso e che rappresenta una delle condizioni per la messa in votazione del regolamento QFP; invita il Consiglio ad adottarlo senza indugio nella sua interezza; ribadisce la posizione espressa nella risoluzione del 3 luglio 2013 sull'accordo politico relativo al QFP, secondo cui il Parlamento non intende approvare il regolamento QFP né adottare il bilancio 2014 fintantoché il Consiglio non avrà adottato il progetto di bilancio rettificativo n. 8/2013, a copertura della seconda tranche del progetto di bilancio rettificativo n. 2/2013;

Rubrica 1a

25.    ribadisce che, escludendo i progetti infrastrutturali su larga scala, gli stanziamenti della rubrica 1a iscritti nel progetto di bilancio sono già diminuiti di 1,1 miliardi di EUR rispetto al bilancio 2013; si rammarica del fatto che oltretutto, e a prescindere da tutti i recenti impegni politici assunti dai capi di Stato e di governo a favore degli obiettivi della rubrica in questione, il Consiglio abbia comunque deciso di ridurre di ulteriori 60 milioni di EUR gli stanziamenti d'impegno della rubrica 1a rispetto al progetto di bilancio;

26.    sottolinea che una parte dei tagli del Consiglio colpisce in particolare i programmi che il Consiglio europeo ha riconosciuto come strategici per la crescita e la ripresa economica, vale a dire Orizzonte 2020 (-43,7 milioni di EUR) e COSME (-0,5 milioni di EUR); deplora che ciò contraddica apertamente lo spirito e la lettera dell'accordo politico sul QFP che prevede anche modalità di flessibilità specifica per fronteggiare la disoccupazione giovanile e rafforzare la ricerca;

27.    ribadisce il proprio sostegno a favore dei programmi dell'Unione nei settori della ricerca, della competitività, dell'imprenditorialità, dell'innovazione e dell'integrazione sociale, che sono al centro della strategia Europa 2020; sceglie pertanto di ripristinare tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio onde evitare di indebolire ulteriormente la rubrica in questione; decide, inoltre, di incrementare la dotazione di un determinato numero di linee in alcuni settori prioritari, quali Orizzonte 2020, Erasmus+, l'agenda digitale, la politica dei trasporti, il dialogo sociale, EURES, lo strumento di microfinanziamento Progress e l'imprenditoria sociale, eventi annuali speciali e la qualità delle statistiche europee;

28.    include nella propria lettura l'accordo politico sul QFP per quanto riguarda l'anticipo al 2014 delle spese dei programmi Orizzonte 2020 per un importo di 212,2 milioni di EUR (106,1 milioni di EUR per il Consiglio europeo della ricerca e 106,1 milioni di EUR per le azioni Marie Skłodowska-Curie), COSME per un importo di 31,7 milioni di EUR ed Erasmus+ per un importo di 137,5 milioni di EUR, per un totale di 381,4 milioni di EUR;

29.    approva altresì il relativo posticipo di 381,4 milioni di EUR, conformemente all'accordo politico sul QFP e alla lettera rettificativa n. 1/2014 della Commissione, in virtù della quale si riducono di 212,2 milioni di EUR i finanziamenti destinati a ITER e di 169,2 milioni di EUR quelli destinati al programma CEF-Energia (riduzione quest'ultima già prevista nel progetto di bilancio, sebbene originariamente destinata a diverso impiego);

30.    è del parere che in alcuni ambiti andrebbero apportati tagli mirati o andrebbero iscritti in riserva i relativi stanziamenti, segnatamente nel settore della comunicazione in materia di Unione economica e monetaria, da un lato (-2 milioni di EUR), e in quello della rendicontazione e revisione finanziaria, dall'altro (iscrizione in riserva in attesa di un accordo sul programma dell'Unione interessato);

31.    incorpora nella propria lettura i risultati dei negoziati legislativi così come noti allo stato attuale; decide, in particolare, di creare una serie di nuove linee recanti la menzione "per memoria" nell'ambito del programma Orizzonte 2020 e approva, seppur anch'esse con la menzione "per memoria", le nuove linee proposte dalla Commissione nella sua lettera rettificativa n. 1/2014; si attende che la Commissione formuli una proposta esaustiva per conformare il progetto di bilancio alle nuove basi giuridiche per tutti programmi interessati nell'ambito della conciliazione sul bilancio 2014, riprendendo e completando le linee approvate dal Parlamento;

32.    sostiene la creazione da parte del Consiglio di una sublinea specifica nell'ambito del programma Erasmus+ intesa a garantire un livello adeguato di trasparenza per le azioni a favore dei giovani nel quadro di tale programma e procede a uno storno di bilancio pari all'11,5% della dotazione iniziale di Erasmus+ a favore della linea destinata ai giovani; espunge la sublinea creata dal Consiglio per garantire sovvenzioni di funzionamento alle agenzie nazionali;

33.    decide di ripristinare la nomenclatura del precedente periodo di programmazione per quanto riguarda il dialogo sociale; suddivide, pertanto, la linea in questione e gli stanziamenti ivi iscritti in tre sublinee distinte, come avveniva nel passato;

34.    rileva che, in seguito alla propria lettura, nella rubrica 1a resta un margine di [65 446 000 EUR];

Rubrica 1b

35.    rileva che, mentre gli stanziamenti d'impegno sono rimasti pressoché invariati (appena ‑3,3 milioni di EUR), il Consiglio ha ulteriormente ridotto il volume degli stanziamenti di pagamento (-202,2 milioni di EUR o -0,4% rispetto al progetto di bilancio), incidendo sia sull'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" (‑114,151 milioni di EUR o -0,23%) che sull'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (‑84,805 milioni di EUR o -6,19%), e ha incrementato soltanto artificialmente il margine di 3,3 milioni di EUR;

36.    sottolinea che il FESR e il Fondo di coesione sono quelli più colpiti dai tagli (FESR: ‑125,155 milioni di EUR, Fondo di coesione: -44,312 milioni di EUR, mentre il FSE ha subito una riduzione di 32,788 milioni di EUR); deplora profondamente che il 69,33% dei tagli globali ai pagamenti riguardino gli stanziamenti destinati al completamento di programmi rientranti in periodi precedenti (98,7 milioni di EUR);

37.    si rammarica che la Commissione abbia utilizzato, come base di prefinanziamento, il livello concordato dal Consiglio europeo nel febbraio 2013 – tematica oggetto dei negoziati settoriali interistituzionali in corso, ove il Parlamento ha diritto di codecisione – correndo quindi il rischio di vanificare gli esiti dei negoziati stessi; rammenta che i prefinanziamenti sono essenziali in quanto gli Stati membri e le regioni, all'inizio del periodo, necessitano di finanziamenti sufficienti per investire in progetti che concorreranno agli sforzi di superamento dell'attuale crisi economica e finanziaria; ribadisce, a tal proposito, la posizione della commissione per lo sviluppo regionale, che consiste nello scegliere gli stessi tassi di prefinanziamento del periodo attuale, visto il perdurare della crisi;

38.    ricorda che la rubrica 1b è quella caratterizzata dal grosso degli attuali impegni da liquidare; teme seriamente che l'importo delle fatture non saldate alla fine del 2013 ammonterà a circa 20 miliardi di EUR per la politica di coesione, creando un ingente deficit che dovrà essere dedotto dal volume degli stanziamenti di pagamento disponibili – che saranno pertanto ridotti – per il completamento dei programmi in corso e per l'avvio di nuovi programmi nel 2014; sottolinea che l'attuale penuria di stanziamenti di pagamento è la causa prima del livello straordinariamente elevato di RAL, segnatamente negli ultimi anni del QFP 2007-2013;

39.    respinge, pertanto, i tagli apportati dal Consiglio alla rubrica 1b; ritiene che rischino di tradursi in una penuria di pagamenti molto più grave rispetto a quanto già previsto e di impedire il rimborso delle risorse già spese dagli Stati membri e dalle regioni beneficiari, con gravi ripercussioni in particolare per gli Stati membri già sottoposti a vincoli sociali, economici e finanziari;

40.    decide di ripristinare gli stanziamenti d'impegno e di pagamento del progetto di bilancio per tutte le linee colpite dai tagli del Consiglio nell'ambito della presente rubrica, e di incrementare gli stanziamenti d'impegno rispetto al progetto di bilancio per diverse altre linee, per lo più in conformità della lettera rettificativa n. 1/2014, prevedendo stanziamenti per Cipro a valere sui Fondi strutturali per un importo complessivo di 100 milioni di EUR ai prezzi attuali per il 2014;

41     ricorda l'obiettivo di ridurre di almeno 20 milioni di unità il numero delle persone a rischio di povertà e di esclusione sociale previsto dalla strategia 2020; ricorda inoltre l'accordo politico sul QFP, in virtù del quale è stato deciso di prevedere un ulteriore incremento di 1 miliardo di EUR (in aggiunta ai 2,5 miliardi già approvati) a favore del Fondo per gli aiuti europei agli indigenti per l'intero periodo 2014-2020; decide pertanto di incrementare la dotazione del fondo in parola, destinando alle azioni a favore della coesione sociale e a quelle volte ad alleviare le forme più estreme di povertà nell'Unione un importo complessivo di 500 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno;

42.    crea due nuove linee di bilancio specifiche per l'assistenza tecnica alle strategie dell'Unione per la macroregione del Mar Baltico, riconoscendone l'efficace attuazione nell'attuale periodo di programmazione, nonché, per la prima volta, per la macroregione del Danubio (ciascuna dotata di 2,5 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e di pagamento);

43.    plaude all'accordo sull'Iniziativa per l'occupazione dei giovani siglato nell'ambito dei negoziati sul QFP 2014-2020; reputa necessario un adeguato volume di finanziamenti per garantirne l'avvio immediato al fine di fronteggiare i livelli record di disoccupazione giovanile; approva pertanto l'anticipo e il posticipo di stanziamenti a favore dell'Iniziativa per l'occupazione dei giovani, come pure il relativo posticipo a valere sulla cooperazione territoriale europea, in base alla proposta della Commissione; ribadisce che saranno necessari ulteriori stanziamenti a decorrere dal 2016 per garantirne l'efficacia e la sostenibilità;

44.    approva la creazione di nuove linee di bilancio specifiche per l'assistenza tecnica per i cinque Fondi strutturali, recanti la menzione "per memoria" (p.m.) e i relativi commenti di bilancio, parallelamente alle linee di bilancio esistenti, al fine di venire incontro alle richieste degli Stati membri, come indicato nella lettera rettificativa n. 1/2014 della Commissione; si attende che ciò migliori l'attuazione dei nuovi programmi a livello degli Stati membri;

45.    deplora il fatto di non disporre di alcun margine di manovra nell'ambito della presente rubrica e ribadisce la convinzione che l'accordo politico sul QFP 2014-2020 sia vincolante per tutte le istituzioni e che occorra mobilitare gli strumenti di flessibilità previsti da tale accordo per garantire l'avvio tempestivo dei programmi e il necessario volume di finanziamenti per le sue priorità;

Rubrica 2

46.    rileva che, sebbene la rubrica 2 sia quella meno colpita dai tagli del Consiglio, alcuni programmi accusano comunque una diminuzione degli stanziamenti, in particolare il programma LIFE+, che costituisce una priorità per il Parlamento (-4,07% in stanziamenti d'impegno);

47.    ripristina il progetto di bilancio per tutte le linee colpite dai tagli del Consiglio e incrementa di 28 milioni di EUR gli stanziamenti d'impegno a favore del programma "Frutta nelle scuole", al fine di adattarli all'accordo raggiunto nel giugno 2013 su una nuova politica agricola comune per il periodo 2014-2020;

48.    approva la creazione di nuove linee di bilancio specifiche, con menzione "per memoria", per l'assistenza tecnica per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, come indicato nella lettera rettificativa n. 1/2014 della Commissione;

Rubrica 3

49.    rammenta che, benché sia quella di minore entità in termini di dotazione finanziaria, la rubrica 3 del QFP riguarda questioni d'importanza fondamentale per i cittadini dell'Unione;

50.    prende atto dei tagli proposti dalla Commissione a tale rubrica nel progetto di bilancio; deplora che il Consiglio ne riduca ulteriormente sia gli stanziamenti d'impegno, per un importo di 5,2 milioni di EUR (-0,24% rispetto al progetto di bilancio), sia gli stanziamenti di pagamento, per un importo di 10 milioni di EUR (-0,60% rispetto al progetto di bilancio);

51.    sceglie di ripristinare il progetto di bilancio per tutte le linee in modo da garantire una corretta esecuzione dei programmi e delle azioni previsti nell'ambito di questa rubrica;

52.    ribadisce il forte sostegno che dimostra da sempre nei confronti di un finanziamento adeguato per i programmi a favore dei diritti, dei cittadini, della cultura e dei media che sono caratterizzati da elevati tassi di esecuzione, producono evidenti effetti moltiplicatori e di ricaduta e garantiscono un chiaro e comprovato valore aggiunto europeo, incoraggiando la cooperazione transfrontaliera e la cittadinanza attiva; esprime particolare preoccupazione per i tagli proposti ai programmi e alle azioni nell'ambito di tali settori; propone di incrementare rispetto al progetto di bilancio l'entità degli stanziamenti d'impegno e di pagamento a favore di alcune linee nell'ambito dei sottoprogrammi per la cultura e i media, Europa per i cittadini, Diritti e cittadinanza e le azioni multimediali (con un incremento complessivo di 11,3 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno);

53.    ricorda che il bilancio dell'Unione è esposto a molteplici rischi, quali ad esempio frodi IVA, contrabbando, contraffazione e corruzione, imputabili principalmente alla criminalità organizzata; chiede che sia chiaramente privilegiata la lotta alle frodi ai danni dell'UE e alla criminalità organizzata transfrontaliera e, di conseguenza, che siano rafforzati i rispettivi organismi e agenzie dell'Unione preposti al contrasto efficace di tali minacce e delle sottostanti strutture criminali;

54.    sottolinea la necessità di rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri nel settore dell'asilo e della migrazione e di fare in modo che il bilancio dell'Unione rifletta un chiaro impegno in tal senso, anche attraverso un contributo adeguato da parte degli Stati membri;

55.    constata il margine ridotto nell'ambito della presente rubrica, che lascia poco spazio di manovra per far fronte a situazioni impreviste;

Rubrica 4

56.    deplora i tagli apportati dal Consiglio alla rubrica 4 (-0,21% degli stanziamenti d'impegno e ‑2,5% degli stanziamenti di pagamento), che già era una delle rubriche più colpite dalla riduzione del progetto di bilancio (-12,5% degli stanziamenti d'impegno e ‑8,2% degli stanziamenti di pagamento) rispetto ai livelli del 2013; ribadisce il fatto che, sebbene rappresenti meno del 6% del bilancio totale dell'Unione, la rubrica 4 rispecchia l'impegno dell'Unione europea nel mondo;

57.    ritiene estremamente importante, a tale proposito, intensificare la cooperazione, potenziare il coordinamento e sviluppare sinergie con i programmi e i progetti degli Stati membri dell'Unione nei paesi terzi allo scopo di accrescere l'efficacia dell'azione esterna dell'UE e far fronte alle attuali restrizioni di bilancio;

58.    considera inaccettabili i tagli apportati dal Consiglio alle linee prioritarie del Parlamento e propone di riportarle al livello del progetto di bilancio e addirittura superarlo, in termini di stanziamenti d'impegno, per alcune linee d'importanza strategica per le relazioni esterne dell'Unione europea, portandole complessivamente a 233 milioni di EUR (aiuti umanitari, Strumento europeo di vicinato, Strumento di cooperazione allo sviluppo, Strumento di assistenza preadesione, Strumento per la stabilità e Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani); chiede al riguardo l'incremento degli stanziamenti per i settori geografici e tematici rientranti nell'ambito dello Strumento di cooperazione allo sviluppo, al fine di accelerare il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio;

59.    ritiene che, ai fini di un'attuazione efficace della politica europea di vicinato, occorre fornire maggiore sostegno ai paesi partner impegnati a costruire società democratiche e ad avviare processi di riforma; tiene conto del perdurare di una difficile situazione politica in alcuni dei paesi partner; ritiene che occorra garantire un maggiore sostegno anche per promuovere misure di rafforzamento della fiducia e di altro tipo in grado di contribuire alla sicurezza e alla prevenzione e risoluzione dei conflitti;

60.    rammenta l'importanza della trasparenza quale principio fondamentale del bilancio e chiede pertanto di scindere la linea di bilancio destinata ai rappresentanti speciali dell'Unione europea (RSUE) al fine di permettere una migliore visione d'insieme degli stanziamenti destinati ai singoli RSUE; propone di trasferire integralmente le linee destinate agli RSUE nel bilancio del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE);

61.    dissente dalla proposta della Commissione di scindere le linee geografiche e tematiche in una linea per la riduzione della povertà e per lo sviluppo sostenibile e una linea per le tematiche di governance, dal momento che la nuova nomenclatura non fa distinzione tra obiettivi e risorse nell'ambito della politica di sviluppo; propone pertanto di aggiornare la nomenclatura in modo tale che rifletta meglio le necessità della politica di sviluppo;

62.    propone la mobilitazione dello strumento di flessibilità per un importo di 50 milioni di EUR allo scopo di finanziare le effettive necessità in termini di contributo dell'Unione al processo di pace in Medio Oriente; ribadisce pertanto il proprio sostegno a favore di una programmazione a lungo termine e di finanziamenti adeguati per l'assistenza all'Agenzia delle Nazioni Unite di soccorso e occupazione dei profughi (UNRWA), alla Palestina e al processo di pace; propone di iscrivere in riserva un importo supplementare di 50 milioni di EUR in attesa che la Commissione si accerti della sana gestione degli aiuti da parte delle autorità palestinesi e valuti le misure adottate per combattere la corruzione; rileva l'importanza di dotare l'UNRWA delle risorse necessarie per consentirle di prestare i servizi essenziali che le sono stati affidati dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e di garantire l'incolumità e il sostentamento dei profughi tenuto conto dell'instabilità nella regione;

63.    è del parere che, ai fini della trasparenza e dell'efficacia degli aiuti, occorra valutare in modo critico la politica del sostegno diretto di bilancio e migliorare il livello degli audit; sottolinea la necessità che, in caso di frodi e abusi, l'Unione annulli l'assistenza finanziaria;

64. chiede un incremento degli stanziamenti di pagamento a favore della riserva per gli aiuti d'urgenza (+147 milioni di EUR) onde evitare il ripetersi di situazioni in cui la Commissione non è in grado di reagire tempestivamente alle crisi umanitarie emergenti;

Rubrica 5

65. è sorpreso dai tagli apportati dal Consiglio alla rubrica 5, per un importo complessivo di -153,283 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e di pagamento (-1,8% rispetto ai livelli del progetto di bilancio), nel cui ambito le riduzioni più marcate riguardano le pensioni e le scuole europee (-5,2 milioni di EUR, pari al -3,2%) e le spese relative ai funzionari e al personale temporaneo nei settori d'intervento (-69,7 milioni di EUR, pari al -3,5%);

66. fa notare che la Commissione ha già ampiamente incluso nel suo progetto di bilancio i risparmi imputabili al nuovo statuto dei funzionari e la riduzione dell'1% dei posti, come convenuto dalle istituzioni;

67 ritiene che gli ulteriori tagli apportati dal Consiglio alle spese amministrative siano ingiustificati e ignorino gli obblighi statutari e contrattuali, come pure le nuove competenze e funzioni dell'Unione; rileva che "l'esclusione degli importi relativi all'adeguamento delle retribuzioni per il 2011 e il 2012" potrebbe tradursi in un ulteriore squilibrio del bilancio dell'Unione;

68. osserva in particolare che, qualora la Corte di giustizia dell'Unione Europea ("Corte di giustizia") si pronunci nel 2014 a favore della Commissione per quanto riguarda il contestato adeguamento delle pensioni e delle retribuzioni a decorrere dal 1° luglio 2012, non resterebbe un margine sufficiente al di sotto dei massimali della rubrica 5 per poter far fronte a imprevisti; rileva pertanto che il Consiglio, adottando la sua posizione, non ha conseguito gli obiettivi che si è prefissato;

69. ripristina pertanto il progetto di bilancio per tutte le linee relative alle spese di supporto amministrativo e per tutte quelle della rubrica 5 colpite dai tagli del Consiglio, ad eccezione della linea "Retribuzioni e indennità" della sezione III, la cui dotazione è invece ridotta di 1,2 milioni di EUR per coprire il contributo dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche al finanziamento delle scuole europee di tipo II;

70. decide di mantenere in riserva alcuni stanziamenti in attesa che la Commissione gli trasmetta informazioni adeguate in merito alle agenzie decentrate e le relazioni sulla gestione dell'assistenza esterna;

71. scinde la linea di bilancio relativa alle spese dell'OLAF per il personale statutario e temporaneo, allo scopo di tener conto dell'ampliamento del mandato e della maggiore indipendenza del segretariato del comitato di vigilanza dell'OLAF previsti dal nuovo regolamento di tale organismo;

Agenzie

72. condivide, in linea generale, le stime della Commissione relative ai fabbisogni delle agenzie in termini di risorse finanziarie; osserva che la Commissione ha già ridotto in misura considerevole le richieste iniziali della maggior parte delle agenzie;

73. ritiene pertanto che gli eventuali tagli aggiuntivi proposti dal Consiglio rischierebbero di compromettere il corretto funzionamento delle agenzie, impedendo a queste ultime di svolgere i compiti loro assegnati dall'autorità legislativa; respinge l'approccio orizzontale adottato dal Consiglio nel ridurre gli stanziamenti destinati alle agenzie, il cui fabbisogno deve essere valutato caso per caso;

74. non può tuttavia accettare l'approccio seguito dalla Commissione relativamente al personale, in virtù del quale le tabelle dell'organico delle agenzie devono essere ridotte non solo dell'1% in base all'accordo politico sul QFP – che si applica a tutte le istituzioni e a tutti gli organismi – ma sono soggette a un ulteriore taglio dell'1% per contribuire alla creazione di una "riserva di riassegnazione";

75. sottolinea che la riduzione dell'organico concordata si basa sull'organico e sui compiti attuali, prendendo come data di riferimento il 31 dicembre 2012, e che l'assegnazione di eventuali nuovi compiti alle agenzie esistenti o la creazione di nuove agenzie dovranno essere accompagnati da risorse supplementari;

76. modifica pertanto la tabella dell'organico della maggior parte delle agenzie in modo da dare attuazione alla convenuta riduzione dell'1%; si astiene nondimeno dal farlo per le agenzie che, nelle loro richieste iniziali, avevano già applicato questa riduzione dell'1+1%; ribadisce tuttavia che occorrerà tener conto di questo contributo supplementare dell'ordine dell'1% in occasione del bilancio 2015, al fine di trattare tutte le agenzie in modo uniforme;

77. richiama l'attenzione sui compiti aggiuntivi già delegati alle autorità europee di vigilanza, nonché sui compiti futuri contemplati dalle proposte legislative ancora da approvare, che richiederanno aumenti di bilancio proporzionati affinché dette autorità possano assolvere in modo soddisfacente al loro ruolo di vigilanza; ricorda la propria posizione secondo cui le autorità europee di vigilanza necessitano di linee di bilancio distinte e dovrebbero essere finanziariamente indipendenti dalle proprie autorità nazionali;

78. decide di aumentare, nel quadro del bilancio 2014, gli stanziamenti destinati alle tre agenzie di vigilanza finanziaria; ritiene che tali stanziamenti debbano rispecchiare la necessità di assolvere ai compiti richiesti, dal momento che sono stati o stanno per essere adottati ulteriori regolamenti, decisioni e direttive per superare l'attuale crisi finanziaria ed economica, che è strettamente legata alla stabilità del settore finanziario;

79. decide di aumentare anche la dotazione assegnata all'Agenzia europea per la sicurezza marittima e a una serie di agenzie della rubrica 3, dati i compiti supplementari loro conferiti (Frontex, Europol, Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell'informazione su larga scala e Ufficio europeo di sostegno per l'asilo); aumenta parimenti gli stanziamenti assegnati all'Agenzia europea per i medicinali, dal momento che la Commissione, nel suo progetto di bilancio, aveva tenuto conto delle entrate con destinazione specifica, mentre non dovrebbe essere così nel caso delle agenzie finanziate principalmente mediante i diritti riscossi; tiene conto della possibile entrata in vigore del quarto pacchetto ferroviario iscrivendo in riserva stanziamenti supplementari per l'Agenzia ferroviaria europea;

80. invita la Commissione a intensificare i propri sforzi per identificare congiuntamente agli Stati membri che appaiono particolarmente riluttanti le agenzie che potrebbero essere fuse o quanto meno trasferite ai fini di una condivisione dei locali o di talune funzioni amministrative;

81. si attende inoltre che la Commissione presenti una nuova scheda finanziaria quando Parlamento e Consiglio concluderanno una procedura legislativa che estenda il mandato di un'agenzia; è consapevole del fatto che tale estensione potrebbe richiedere risorse addizionali che devono essere decise da entrambe le istituzioni;

Progetti pilota e azioni preparatorie (PP-AP)

82. ricorda di aver svolto un'attenta analisi dei progetti pilota e delle azioni preparatorie presentati – esaminando il tasso di riuscita di quelli in corso, escludendo le iniziative già coperte dalle basi giuridiche esistenti e tenendo pienamente conto della valutazione realizzata dalla Commissione sull'attuabilità dei progetti – sulla base della quale decide di adottare un pacchetto di compromesso costituito da un numero ristretto di PP-AP, anche in considerazione dei limitati margini disponibili;

Altre sezioni

83. ritiene che il bilancio di ciascuna istituzione dell'Unione, date la sua missione e la sua situazione specifica, dovrebbe essere considerato un caso a se stante, senza ricorrere a soluzioni universali valide per tutti, tenendo conto della particolare fase di sviluppo, dei compiti operativi, degli obiettivi di gestione, del fabbisogno in termini di organico e della politica immobiliare di ognuna di esse;

84. è dell'avviso che il Parlamento e il Consiglio, pur appoggiando ogni possibile risparmio e miglioramento dell'efficienza derivante da una rivalutazione costante dei compiti attuali e dei nuovi compiti, dovrebbero fissare un livello adeguato di stanziamenti, che permetta di garantire il buon funzionamento delle istituzioni e il rispetto degli obblighi giuridici interni ed esterni, nonché di offrire ai cittadini dell'Unione europea un servizio pubblico altamente professionale;

85. si dichiara preoccupato per i tagli apportati dal Consiglio, nel progetto di bilancio 2014, agli importi corrispondenti all'adeguamento dell'1,7% delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 nel caso delle istituzioni che avevano già tenuto conto, nel loro stato di previsione, dell'incidenza annua di tale adeguamento, soprattutto in considerazione del fatto che la Corte di giustizia si pronuncerà entro breve in proposito; ripristina tale spesa nel bilancio 2014 quale misura di sana e prudente gestione finanziaria; esprime altresì la propria preoccupazione per l'aumento dell'arretrato di capitale e interessi al cui pagamento le istituzioni sarebbero tenute e osserva che il Consiglio non ha previsto stanziamenti quale misura precauzionale;

86. guarda dunque con profonda preoccupazione al fatto che, nella rubrica 5 e all'interno del sottomassimale per la spesa amministrativa, il margine per i pagamenti è pressoché inesistente mentre per quanto riguarda gli impegni è insufficiente; ricorda che, in base all'articolo 203 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, gli stanziamenti amministrativi sono stanziamenti non dissociati e che pertanto, fra i due massimali, è quello inferiore a essere determinante; ribadisce che potrebbero essere necessari ulteriori stanziamenti d'impegno per coprire gli adeguamenti delle retribuzioni in arretrato e segnala che potrebbe emergere un problema di margine anche per quanto riguarda gli impegni;

87. chiede un bilancio rettificativo per coprire l'arretrato e i corrispondenti adeguamenti delle retribuzioni qualora la Corte di giustizia dovesse pronunciarsi a favore dell'adeguamento salariale contemplato dallo statuto dei funzionari; richiama l'attenzione sui risparmi addizionali di modesta entità che sono conseguenti all'adozione dello statuto dei funzionari e che non erano ancora stati integrati nel progetto di bilancio; attende la proposta di lettera rettificativa n. 2/2014 della Commissione contenente i dettagli esatti; chiede che i risparmi generati dallo statuto dei funzionari vengano destinati a coprire l'arretrato che si determinerà qualora la Corte di giustizia dovesse pronunciarsi a favore dell'adeguamento delle retribuzioni; invita la Commissione a trasmettere in tempo utile al Parlamento e al Consiglio la lettera rettificativa n. 2/2014 affinché la procedura di bilancio 2014 possa rifletterne il contenuto;

88. plaude agli sforzi esplicati dalle istituzioni per realizzare risparmi, ove possibile, senza compromettere la qualità del loro servizio; si compiace per l'intensificazione della cooperazione interistituzionale, della quale sono un esempio i negoziati in corso tra il Parlamento, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni per rafforzare i loro legami politici, migliorare l'efficienza e promuovere la mobilità del personale a supporto delle rispettive funzioni precipue;

Sezione I - Parlamento europeo

Quadro generale

89. ricorda che, in sede di approvazione del proprio stato di previsione per il 2014[7], ha insistito sulla necessità di dar prova di un elevato grado di responsabilità, controllo e rigore di bilancio nonché di compiere maggiori sforzi per realizzare cambiamenti, risparmi e riforme strutturali nell'intento di mantenere l'incremento del bilancio a un livello più vicino al tasso di inflazione;

90. sottolinea che, per realizzare risparmi a lungo termine nel bilancio dell'Unione, Parlamento europeo e Consiglio devono affrontare la questione della necessità di una tabella di marcia per una sede unica, come indicato nelle sue precedenti risoluzioni, (segnatamente la risoluzione del 23 ottobre 2012 relativa alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013 – tutte le sezioni[8], e la risoluzione del 6 febbraio 2013 sugli orientamenti relativi alla procedura di bilancio 2014 – altre sezioni[9]), nonché nella sua decisione del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione I – Parlamento europeo[10];

91. si compiace dell'accordo raggiunto nella riunione di conciliazione del 24 settembre 2013 tra l'Ufficio di presidenza e la commissione per i bilanci; sottolinea che il livello complessivo del suo bilancio per il 2014 è di 1 783 976 098 EUR, il che rappresenta una riduzione netta di 29 168 108 EUR rispetto al progetto preliminare di stato di previsione del 26 febbraio 2013;

92. fa rilevare che il suo bilancio per il 2014 supera dell'1,9% il livello del bilancio 2013; osserva che i costi conseguenti all'adesione della Croazia e i costi una tantum legati al passaggio alla nuova legislatura rappresentano rispettivamente lo 0,17% e il 2,1% di tale incremento; sottolinea che, malgrado gli inevitabili costi legati al cambio di legislatura dopo le elezioni europee del 2014, il bilancio di funzionamento registra una diminuzione netta dello 0,37% e dovrebbe risultare ancora inferiore dato il tasso d'inflazione previsto;

93. sottolinea che nel suo bilancio sono stati inclusi stanziamenti volti a coprire in parte gli adeguamenti delle retribuzioni per il 2011 e il 2012, che potrebbero essere imminenti vista l'attesa sentenza della Corte di giustizia; esprime profonda preoccupazione per l'approccio seguito dal Consiglio, che non prevede stanziamenti nel proprio bilancio né mantiene quelli previsti nel bilancio delle altre istituzioni quale misura precauzionale per far parzialmente fronte alle possibili implicazioni finanziarie dell'attesa sentenza della Corte di giustizia; osserva che se il Parlamento non avesse previsto stanziamenti per coprire gli imminenti adeguamenti delle retribuzioni per il 2011 e il 2012 nel caso di una sentenza della Corte di giustizia al riguardo, alla diminuzione netta dello 0,37% del suo bilancio operativo per il 2014 si sarebbe aggiunta un'ulteriore riduzione dell'1,3%;

94. approva i seguenti adeguamenti dello stato di previsione:

     –   incorporazione dell'impatto dell'adozione del nuovo statuto dei funzionari e delle relative modifiche alla tabella dell'organico;

      –  presa in considerazione dei risparmi derivanti dalla sostituzione, a Lussemburgo, dell'edificio PRES con l'edificio GEOS;

     –   riduzione degli stanziamenti per la Casa della storia europea, dati il contributo della Commissione alle spese di funzionamento e i risparmi conseguiti a livello interno;

     –   integrazione dei risparmi derivanti dall'applicazione dei metodi di lavoro di un "Parlamento senza carta";

     –   trasferimento della gestione delle pensioni dei deputati a titolo dello statuto dei deputati alla linea di bilancio specifica della sezione III, analogamente alle pensioni dei funzionari;

     –   assegnazione di risorse umane e finanziarie alla nuova DG dei Servizi di ricerca parlamentare dopo la positiva conclusione dell'accordo di cooperazione con i due Comitati (Comitato economico e sociale europeo e Comitato delle regioni);

Gruppo di lavoro congiunto

95.    plaude alla prosecuzione dell'attività del gruppo di lavoro congiunto sul bilancio del Parlamento europeo, costituito dall'Ufficio di presidenza e dalla commissione per i bilanci, che nell'ambito del processo di riforma si è rivelato una piattaforma utile per discutere e identificare possibili riserve di efficienza finalizzate a controbilanciare gli investimenti necessari per accrescere l'efficacia del Parlamento;

96.    ricorda i brillanti risultati ottenuti in passato dal gruppo di lavoro nell'identificare strategie per conseguire risparmi in relazione alle spese di viaggio dei deputati;

97.    sostiene che le riforme avviate nelle discussioni del gruppo di lavoro – quali la cooperazione interistituzionale con il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo, le misure finalizzate all'attuazione delle iniziative "Parlamento senza carta" e riunioni elettroniche (e-meeting), una strutturazione più efficiente delle modalità di lavoro del Parlamento, l'esternalizzazione dei pagamenti e l'introduzione di un nuovo software per la gestione delle risorse umane – dovrebbero continuare, al fine di conseguire effettivamente una maggiore efficienza e liberare risorse per migliorare la consulenza scientifica indipendente offerta ai deputati e accrescere la capacità di controllo del Parlamento;

Riforma dello statuto dei funzionari

98.    osserva che fra le modifiche dello statuto dei funzionari concordate da Parlamento e Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria rientrano un nuovo metodo di indicizzazione delle retribuzioni del personale e il congelamento degli adeguamenti delle retribuzioni per tutte le istituzioni, Parlamento incluso, nel 2013 e nel 2014, il che genera risparmi dell'ordine di 14,5 milioni di EUR nel bilancio 2014 del Parlamento;

99.    considera inoltre che le altre modifiche apportate allo statuto dei funzionari, fra cui quelle relative alle disposizioni che disciplinano le spese di viaggio annuali dei funzionari, determineranno risparmi per 2,8 milioni di EUR, che si aggiungono agli 0,8 milioni di EUR derivanti dagli adeguamenti dell'evoluzione delle carriere e del ritmo delle promozioni, nonché dalla creazione del nuovo gruppo di funzioni SC;

100.  rileva che, nel caso del Parlamento, la proposta della Commissione di ridurre dell'1% l'anno il livello complessivo dell'organico si tradurrà nel 2014 nella soppressione di 67 posti nella tabella dell'organico; prende atto della nota del Segretario generale all'Ufficio di presidenza in data 2 settembre 2013, nella quale il Segretario generale non interviene sull'equilibrio tra sostegno politico e amministrativo ai deputati; osserva che i gruppi politici hanno congelato sin dal 2012 le loro risorse di personale e che le loro esigenze sono state soddisfatte solo in parte nei due esercizi precedenti; insiste sul fatto che il livello complessivo dell'organico dei gruppi politici nel 2014 e negli anni a venire non dovrebbe essere inferiore a quello attuale;

101.  rinnova la richiesta formulata nella sua risoluzione del 17 aprile 2013 affinché, ora che i negoziati tra Parlamento e Consiglio si sono conclusi con un accordo sulla riforma dello statuto dei funzionari, alla commissione per i bilanci sia presentata una tabella di marcia per l'applicazione dello statuto rivisto;

Cooperazione con i Comitati consultivi

102.  plaude ai negoziati in corso e incoraggia il Parlamento, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni a definire un accordo di cooperazione interistituzionale al fine di accrescere la cooperazione;

103.  sottolinea che le modifiche previste nelle tabelle dell'organico del Parlamento, del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni riferite all'accordo di cooperazione interistituzionale in fase di negoziazione, sono direttamente connesse al raggiungimento di un accordo politico, e quindi ad esso subordinate; ritiene che tale cooperazione potrà sfociare in un graduale trasferimento, su base volontaria, di personale qualificato dai servizi della traduzione dei due Comitati alla nuova DG dei Servizi di ricerca parlamentare del Parlamento (con rispettivo aumento della sua tabella dell'organico), per un massimo di 80 posti, nonché nella corrispondente soppressione di un numero di posti in proporzione nelle tabelle dell'organico dei Comitati nell'esercizio successivo al trasferimento di personale;

Riserva per imprevisti

104.  osserva che nel contesto della procedura di bilancio relativa al 2014 non è possibile stabilire con adeguata precisione né l'inizio né il ritmo di questo trasferimento di personale e decide pertanto, in attesa dell'evoluzione dei trasferimenti, di aumentare dello 0,7 milioni di EUR la linea di bilancio del Parlamento relativa alle retribuzioni, iscrivendo nel contempo in riserva una percentuale adeguata degli stanziamenti assegnati alle linee di bilancio relative alle retribuzioni dei Comitati; osserva che, in ultima analisi, si potrebbero trasferire se necessario dalla riserva per imprevisti alla linea di bilancio relativa alle retribuzioni sino a 3,3 milioni di EUR, previa decisione della commissione competente del Parlamento; si attende che i due Comitati consultivi riducano in proporzione gli stanziamenti iscritti nei rispettivi bilanci, in attesa di progressi nell'operazione di trasferimento e dell'accordo politico sottostante con il Parlamento;

Trasferimento delle pensioni dei deputati

105.  è convinto che la gestione delle pensioni degli ex deputati non rientri nella gestione corrente del Parlamento e che il potenziale aumento della spesa pensionistica riduca la trasparenza del bilancio; appoggia pertanto la scelta di trasferire alla sezione III del bilancio dell'Unione la gestione di tre tipi di pensioni – anzianità, invalidità e reversibilità – disciplinati dallo statuto dei deputati, pur continuando a consultare e assistere i deputati in materia pensionistica; sottolinea che il fatto di concentrare la gestione delle pensioni in un'unica istituzione genera efficienza sul piano amministrativo;

106.  osserva che è necessario un approccio coerente quanto alle informazioni da fornire sulle elezioni europee del 2014; appoggia pertanto le iniziative volte a promuovere l'affluenza alle urne alle elezioni del 2014, a pubblicizzare la data delle elezioni e a sensibilizzare i cittadini dell'Unione informandoli, in tutte le lingue dell'Unione, in merito ai loro diritti elettorali e all'impatto dell'Unione sulla loro vita quotidiana; ritiene che si debba procedere a una valutazione ex post della strategia di comunicazione utilizzata per le elezioni del 2009 e del 2014;

Risparmi addizionali

107.  ritiene che in questo momento di difficoltà economiche ci si debba sforzare in ogni modo di analizzare i bilanci delle istituzioni al fine di individuare risparmi potenziali da conseguire mediante la maggiore introduzione di pratiche che non riducano la qualità del lavoro dei deputati; ricorda che la mancata indicizzazione delle indennità di missione del personale dal 2007 a oggi e il congelamento di tutte le indennità dei deputati al livello del 2011 fino al termine dell'attuale legislatura sono segni tangibili di rigore; accoglie altresì con favore il congelamento di tutte le indennità dei deputati fino alla fine del 2014;

108.  decide, in questo spirito, di tagliare di 9 658 000 EUR la spesa del Parlamento rispetto al progetto di bilancio per il 2014;

109.  riduce, in quest'ottica di rigore, gli stanziamenti per le delegazioni, e di conseguenza il numero complessivo delle delegazioni per i deputati, andando addirittura oltre i tagli decisi e attuati negli ultimi due anni;

Sezioni IV - X

110.  si congratula con tutte le altre istituzioni per i risparmi e i miglioramenti in termini di efficienza che hanno già integrato nei rispettivi progetti di bilancio; ripristina gli importi relativi agli adeguamenti delle retribuzioni per il 2011 e il 2012, conformemente al principio di sana e prudente gestione finanziaria, in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

Sezione IV – Corte di giustizia

111.  riporta al 3% l'abbattimento forfetario, ripristinando 1,43 milioni di EUR di stanziamenti, per consentire il pieno utilizzo della tabella dell'organico della Corte di giustizia e garantire che la Corte possa gestire adeguatamente un carico di lavoro in costante aumento;

112.  potenzia rispetto al progetto di bilancio le linee del bilancio della Corte di giustizia relative alle retribuzioni per tener conto degli adeguamenti salariali del personale per il 2011 e il 2012, che inizialmente non erano stati contemplati nello stato di previsione della Corte di giustizia;

Sezione V – Corte dei conti

113.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

114.  esprime particolare soddisfazione per l'austerità dimostrata dalla Corte dei conti, che ha individuato nel proprio progetto di bilancio riserve interne di efficienza;

Sezione VI – Comitato economico e sociale europeo

115.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

116.  si compiace per i negoziati in corso tra il Parlamento e il Comitato economico e sociale europeo su un accordo di cooperazione e incoraggia la loro positiva conclusione; iscrive in riserva parte degli stanziamenti relativi alle retribuzioni, in attesa della firma dell'accordo di cooperazione con il Parlamento e del possibile, graduale trasferimento di un massimo di 48 funzionari, inserendo un asterisco nella tabella dell'organico per segnalare che i posti corrispondenti verrebbero soppressi l'anno successivo al completamento del trasferimento del personale, previa conclusione dell'accordo definitivo;

Sezione VII – Comitato delle regioni

117.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

118.  si compiace per i negoziati in corso tra il Parlamento e il Comitato delle regioni su un accordo di cooperazione e incoraggia la loro positiva conclusione; iscrive in riserva parte degli stanziamenti relativi alle retribuzioni, in attesa della firma dell'accordo di cooperazione con il Parlamento e del possibile, graduale trasferimento di un massimo di 32 funzionari, inserendo un asterisco nella tabella dell'organico per segnalare che i posti corrispondenti verrebbero soppressi l'anno successivo al completamento del trasferimento del personale, previa conclusione dell'accordo definitivo;

119.  ripristina gli importi del progetto di bilancio per quanto riguarda le voci relative ai viaggi dei membri onde garantire che il livello delle attività politiche non subisca riduzioni;

120.  osserva che il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR) ha costituito un nuovo gruppo politico presso il Comitato delle regioni; ricorda che ogni gruppo politico deve beneficiare di un supporto amministrativo in funzione delle sue dimensioni atto ad agevolare la partecipazione del gruppo alle attività politiche del Comitato;

Sezione VIII – Mediatore europeo

121.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

122.  riconosce la fondatezza dell'approccio seguito dal Mediatore europeo di spalmare su cinque anni, conformemente alla propria programmazione, la riduzione del 5% dell'organico, date le dimensioni relativamente modeste di tale organismo;

Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati

123.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

124.  riconosce la fondatezza dell'approccio seguito dal Garante europeo della protezione dei dati di spalmare su cinque anni, conformemente alla propria programmazione, la riduzione del 5% dell'organico, date le dimensioni relativamente modeste di tale organismo;

Sezione X – Servizio europeo per l'azione esterna

125.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

126.  riporta al 5,3% l'abbattimento forfetario per la sede centrale (ripristinando stanziamenti per circa 0,4 milioni di EUR) e al 2,7% per le delegazioni (0,5 milioni di EUR), al fine di tener conto dei progressi nelle assunzioni finalizzate a soddisfare le esigenze operative;

127.  potenzia gli stanziamenti destinati alla sicurezza con 5,4 milioni di EUR per la sicurezza delle reti e dei sistemi informatici e 0,6 milioni di EUR per gli agenti contrattuali;

128.  prende atto della volontà del SEAE di dar seguito alla richiesta formulata dalla commissione per gli affari esteri del Parlamento, volta a integrare i rappresentanti speciali dell'Unione europea e il loro personale nel bilancio e nella struttura istituzionale del SEAE; osserva che, per rendere possibile il trasferimento di risorse umane e finanziarie dal bilancio della Commissione a quello del SEAE, occorre trovare una soluzione di compromesso con la Commissione e il Consiglio, nonché adottare un'opportuna base giuridica; propone di rafforzare il bilancio e la tabella dell'organico del SEAE;

o

o o

129.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli organi interessati nonché ai parlamenti nazionali.

ALLEGATO

DICHIARAZIONE CONGIUNTA

Date per la procedura di bilancio e modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione nel 2013

A. Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione concordano le seguenti date principali per la procedura di bilancio 2014:

1.      il Consiglio si sforzerà di adottare la sua posizione e di trasmetterla al Parlamento europeo entro l'11 settembre 2011, in modo da consentire un accordo tempestivo con il Parlamento europeo;

2.      la commissione per i bilanci del Parlamento europeo voterà emendamenti alla posizione del Consiglio al più tardi entro la fine della 41a settimana (inizio ottobre);

3.      il pomeriggio del 16 ottobre sarà convocato un trilogo prima della lettura del Parlamento europeo;

4.      la plenaria del Parlamento europeo voterà nell'ambito della sua lettura nella 43a settimana;

5.      il 24 ottobre avrà inizio il periodo di conciliazione. Conformemente alle disposizioni dell'articolo 314, paragrafo 4, lettera c) del TFUE, il termine disponibile per la conciliazione scadrà il 13 novembre 2013;

6.      il Comitato di conciliazione si riunirà il pomeriggio del 4 novembre presso il Parlamento europeo e il 11 novembre presso il Consiglio; le riunioni del Comitato di conciliazione saranno preparate da triloghi. Un trilogo è previsto per la mattinata del 7 novembre. Durante il periodo di conciliazione di 21 giorni potranno essere convocati triloghi supplementari.

B.      Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione convengono inoltre le modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione riportate in allegato, che saranno applicabili sino all'entrata in vigore del nuovo AII.

ALLEGATO

Modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione nel 2013

1.      Se il Parlamento europeo vota emendamenti alla posizione del Consiglio, il presidente del Consiglio prenderà atto, nel corso della medesima sessione plenaria, delle divergenze esistenti tra le due istituzioni ed esprimerà il suo accordo a che il presidente del Parlamento europeo convochi immediatamente il Comitato di conciliazione. La lettera che convoca il Comitato di conciliazione sarà inviata lo stesso giorno in cui ha avuto luogo la votazione in plenaria e il giorno successivo avrà inizio il periodo di conciliazione. Il periodo di 21 giorni è calcolato ai sensi del regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 che stabilisce le norme applicabili ai periodi di tempo, alle date e ai termini.

2.      Se il Consiglio non può approvare tutti gli emendamenti votati dal Parlamento europeo, conferma la propria posizione con lettera inviata prima della data prevista per la prima riunione del Comitato di conciliazione di cui alla parte A, punto 6. Il tal caso, il Comitato di conciliazione procederà come stabilito nei paragrafi seguenti.

3.      Il Comitato di conciliazione disporrà di una serie comune di documenti (contributi) che mettono a confronto le varie fasi della procedura di bilancio[1], tra l'altro cifre "linea per linea"[2], totali per le singole rubriche del quadro finanziario e un documento comparativo delle cifre e dei commenti di bilancio con emendamenti per linea di bilancio per tutte le linee di bilancio considerate tecnicamente "aperte". Tali documenti saranno classificati in base alla nomenclatura finanziaria.

Saranno inoltre allegati ai contributi altri documenti per il Comitato di conciliazione[3].

4.      Al fine di raggiungere un accordo entro la fine del periodo di conciliazione, i triloghi:

o definiranno la portata dei negoziati sulle questioni finanziarie da affrontare;

o discuteranno i temi in sospeso individuati ai sensi del precedente trattino in vista di un accordo che dovrà essere approvato dal Comitato di conciliazione;

o affronteranno questioni tematiche, anche per rubrica del quadro finanziario pluriennale, eventualmente sulla base di uno o più documenti di lavoro ovvero di uno o più documenti informali.

Per quanto possibile, durante o immediatamente dopo ciascun trilogo saranno tratte conclusioni provvisorie, contestualmente alla messa a punto dell'ordine del giorno della riunione successiva. Tali conclusioni saranno registrate dall'istituzione presso cui si è tenuto il trilogo.

5.      In occasione delle riunioni del Comitato di conciliazione saranno disponibili le eventuali conclusioni provvisorie del trilogo/dei triloghi e un documento che elenca le linee di bilancio su cui è stato raggiunto un accordo provvisorio durante il trilogo/i triloghi, in vista dell'eventuale approvazione.

6.      La Commissione prende ogni iniziativa necessaria per favorire un ravvicinamento fra la posizione del Parlamento europeo e quella del Consiglio. In quest'ottica, è assicurata piena parità di trattamento e sono fornite uguali informazioni al Consiglio e al Parlamento europeo.

7.      Il testo comune previsto all'articolo 314, paragrafo 5 del TFUE è elaborato dai segretariati del Parlamento europeo e del Consiglio con l'assistenza della Commissione. Si tratterà di una lettera di trasmissione, indirizzata ai presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio, contenente la data dell'accordo in seno al Comitato di conciliazione nonché allegati tra cui:

o  cifre linea per linea per tutte le voci di bilancio[4] e dati riassuntivi per rubrica del quadro finanziario;

o  un documento consolidato indicante cifre e testo finale degli emendamenti concordati al progetto di bilancio[5] o alla posizione del Consiglio.

Il Comitato di conciliazione può inoltre approvare eventuali dichiarazioni comuni relativamente al bilancio per il 2014.

8.      Il testo comune sarà tradotto in tutte le lingue (dai servizi del Parlamento europeo) e presentato per approvazione ai due rami dell'autorità di bilancio entro 14 giorni dalla data successiva alla data dell'accordo sul testo comune ai sensi del punto 6.

Il bilancio sarà messo a punto dai giuristi-linguisti dopo l'adozione del testo comune, integrando gli allegati del testo comune con le linee di bilancio non modificate durante il processo di conciliazione.

9.      L'istituzione presso cui si tiene il trilogo o la riunione del Comitato di conciliazione garantirà l'interpretazione a regime linguistico completo per le riunioni del Comitato di conciliazione e a regime linguistico ad hoc per i triloghi.

L'istituzione presso cui si tiene la riunione garantirà la riproduzione e la distribuzione dei documenti di seduta.

I servizi delle tre istituzioni coopereranno per inserire i risultati dei negoziati in fase di messa a punto del testo comune.

10.   Al fine di completare i lavori del comitato di conciliazione, le istituzioni agiranno in uno spirito di leale cooperazione, scambiandosi tempestivamente le informazioni e i documenti pertinenti a livello formale e informale e mantenendo contatti regolari a tutti i livelli durante l'intera procedura di bilancio mediante un ruolo proattivo dei rispettivi negoziatori.

  • [1]          Le varie fasi comprendono: il bilancio 2013 (compresi i bilanci rettificativi adottati), il progetto di bilancio iniziale, la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio, gli emendamenti del Parlamento europeo alla posizione del Consiglio e le lettere rettificative presentate dalla Commissione. A fini comparativi, il progetto di bilancio iniziale includerà soltanto le lettere rettificative prese in considerazione sia nella lettura del Consiglio sia in quella del Parlamento europeo.
  • [2]         Le linee di bilancio considerate tecnicamente chiuse saranno evidenziate nei contributi. Una linea di bilancio si considera tecnicamente chiusa quando non vi è disaccordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio e non sono state presentate lettere rettificative, fatta salva la decisione finale del Comitato di conciliazione.
  • [3]        Tra l'altro: una lettera di eseguibilità della Commissione sulla posizione del Consiglio e gli emendamenti del Parlamento europeo, una lettera rettificativa per l'agricoltura (e forse per altri settori), eventualmente la nota del sistema di allarme nell'ambito delle previsioni di bilancio predisposta in autunno dalla Commissione e le eventuali lettere delle altre istituzioni sulla posizione del Consiglio e gli emendamenti del Parlamento europeo.
  • [4]               Saranno evidenziate le linee non modificate rispetto al progetto di bilancio o alla posizione del Consiglio.
  • [5]         Tra cui le lettere rettificative prese in considerazione sia nella lettura del Consiglio sia in quella del Parlamento europeo.

PARERE della commissione per gli affari esteri (6.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 – Tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra

SUGGERIMENTI

La commissione per gli affari esteri invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  deplora la riduzione sostanziale pari al 12,5% degli stanziamenti di impegno e all'8,2% degli stanziamenti di pagamento iscritti nella rubrica 4 rispetto al bilancio 2013; sottolinea che anche in un momento di maggiore disciplina di bilancio e restrizioni finanziarie è essenziale mantenere un finanziamento adeguato delle attività globali dell'Unione, affinché possa essere all'altezza delle sue ambizioni definite dal trattato di Lisbona; evidenzia la necessità di compiere ogni sforzo per limitare i profondi tagli e le ripercussioni che comporterebbero per l'Unione in quanto attore globale;

2.  osserva che gli stanziamenti previsti dal progetto di bilancio 2014 non sono commisurati alle ambizioni iniziali della proposta della Commissione per il QFP 2014-2020 di fare dell'Unione europea un importante attore globale;

3.  ritiene estremamente importante, a tale proposito, rafforzare la cooperazione, intensificare il coordinamento e sviluppare sinergie con i programmi e i progetti degli Stati membri dell'Unione nei paesi terzi allo scopo di accrescere l'efficacia dell'azione esterna dell'UE e far fronte alle attuali restrizioni di bilancio;

4.  sottolinea pertanto che è importante adoperarsi per avvicinarsi quanto più possibile al livello del bilancio 2013 in termini di impegni a favore dei principali strumenti finanziari di politica estera dell'Unione, onde impedire un inutile indebolimento del ruolo internazionale dell'UE;

5.  deplora i drastici tagli applicati allo strumento europeo di vicinato (ENI), che rischiano di compromettere seriamente le relazioni con i paesi del vicinato orientale e meridionale, una delle principali priorità dell'azione esterna dell'Unione; sottolinea che senza finanziamenti adeguati il principio "more for more" (più progressi, più aiuti), che rappresenta il meccanismo essenziale nei pertinenti strumenti finanziari, sarà sostanzialmente compromesso; esorta vivamente a ripristinare una parte notevole dei tagli apportati agli impegni a favore dell'ENI, anche tenendo conto della società civile;

6.  sottolinea l'urgente necessità che l'Unione europea svolga un ruolo attivo nel Mediterraneo meridionale ed evidenzia che è nell'interesse dell'Unione perseguire una più stretta cooperazione e sostenere ulteriori sviluppi democratici, attività di risoluzione dei conflitti nonché il ravvicinamento giuridico con i paesi del vicinato orientale, soprattutto nell'ottica del prossimo vertice del partenariato orientale che si terrà a Vilnius; teme che i profondi tagli applicati agli strumenti pertinenti possano lasciare poco margine per reagire a eventi improvvisi e mantenere il livello di sostegno richiesto al fine di aiutare i paesi in transizione, e ciò potrebbe compromettere gravemente il conseguimento degli obiettivi politici dell'UE nella zona; esprime la necessità di sostenere maggiormente gli sforzi intrapresi dal segretariato dell'Unione per il Mediterraneo per sviluppare progetti socioeconomici concreti di portata regionale;

7.  sottolinea che le aspettative e gli obiettivi del vertice del partenariato orientale di Vilnius richiederanno un seguito efficace e chiede pertanto un'assistenza finanziaria adeguata che consenta all'Unione di mantenere le promesse fatte;

8.  deplora che la distribuzione dei tagli agli stanziamenti di impegno tra i diversi strumenti continui a non trovare spiegazione, il che è particolarmente sconcertante in considerazione delle enormi differenze nell'entità dei tagli; chiede alla Commissione di fornire ulteriori chiarimenti sui motivi di una simile distribuzione dei tagli;

9.  rileva che quest'anno il margine per la rubrica 4 è stato ridotto e concede un grado inferiore di flessibilità per quanto concerne le priorità politiche; ritiene che margini così esigui possano limitare il ruolo del Parlamento nei negoziati sul bilancio;

10. sottolinea che la ricerca della pace e della stabilità politica in Medio Oriente riveste un ruolo chiave nella politica estera dell'UE; insiste quindi nel chiedere una programmazione a lungo termine e finanziamenti adeguati per l'assistenza all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA), alla Palestina e al processo di pace;

11. è del parere che, ai fini della trasparenza e dell'efficacia degli aiuti, occorra valutare in modo critico la politica del sostegno diretto al bilancio e migliorare il livello dei controlli audit; sottolinea la necessità che in caso di frodi e abusi l'Unione sopprima l'assistenza finanziaria;

12. esprime perplessità sul fatto che il livello di pagamenti a favore della riserva per aiuti di urgenza sia sufficiente ad assicurare la capacità dell'Unione di reagire rapidamente a eventuali crisi urgenti;

13. plaude ai risparmi che il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) è riuscito a conseguire nel suo bilancio ma rileva con preoccupazione le spese crescenti e suggerisce che siano adottate misure a favore dell'acquisto degli edifici delle delegazioni, se ragionevole sul piano economico; plaude altresì ai tentativi intesi a ridurre il numero di posti ad alto livello, sottolinea tuttavia che gli sforzi compiuti sinora sono ancora insufficienti; resta del parere che la particolare situazione del SEAE richieda un'esenzione parziale dai rigidi obiettivi in termini di risparmi imposti alle altre istituzioni; esorta, conformemente alla sua raccomandazione sulla revisione 2013 relativa all'organizzazione e al funzionamento del SEAE, a eseguire un audit sistematico e approfondito al fine di superare le attuali duplicazioni con le strutture collegate alla politica esterna istituite dalla Commissione e dal segretariato del Consiglio, permettendo in tal modo di ridurre notevolmente le spese amministrative;

14. sottolinea che, secondo le raccomandazioni contenute nella revisione del SEAE, i rappresentanti speciali dell'Unione dovrebbero costituire parte integrante del servizio stesso a norma dell'articolo 33 TUE; propone che sia applicata una riduzione del 40% alla linea di bilancio dedicata ai rappresentanti speciali dell'UE, in attesa di un accordo con il Consiglio in merito al suo trasferimento al bilancio del SEAE.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

4.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

48

5

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Sir Robert Atkins, Bastiaan Belder, Elmar Brok, Tarja Cronberg, Mário David, Susy De Martini, Michael Gahler, Marietta Giannakou, Ana Gomes, Takis Hadjigeorgiou, Anna Ibrisagic, Liisa Jaakonsaari, Anneli Jäätteenmäki, Tunne Kelam, Nicole Kiil-Nielsen, Evgeni Kirilov, Wolfgang Kreissl-Dörfler, Eduard Kukan, Krzysztof Lisek, Marusya Lyubcheva, Willy Meyer, Francisco José Millán Mon, María Muñiz De Urquiza, Annemie Neyts-Uyttebroeck, Raimon Obiols, Kristiina Ojuland, Pier Antonio Panzeri, Ioan Mircea Paşcu, Tonino Picula, Mirosław Piotrowski, Cristian Dan Preda, Libor Rouček, Tokia Saïfi, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Nikolaos Salavrakos, Jacek Saryusz-Wolski, Werner Schulz, Davor Ivo Stier, Charles Tannock, Eleni Theocharous, Geoffrey Van Orden, Nikola Vuljanić, Sir Graham Watson, Karim Zéribi

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Göran Färm, Roberto Gualtieri, Elisabeth Jeggle, Emilio Menéndez del Valle, Doris Pack, Jean Roatta, Marietje Schaake, Alf Svensson, Janusz Władysław Zemke

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Dubravka Šuica

PARERE della commissione per lo sviluppo (1.10.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sulla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2014
(13176/2013 - C7-0260/2013 – 2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Ricardo Cortés Lastra

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   accoglie con favore la riconferma di tutti gli impegni di aiuti pubblici allo sviluppo (APS) sottoscritti individualmente e collettivamente dagli Stati membri dell'Unione, tra cui quello di aumentare il livello di APS allo 0,7% entro il 2015; ricorda agli Stati membri che oltre a riconfermare i loro impegni, li devono anche onorare; ribadisce il suo fermo sostegno all'obiettivo di aumento dello 0,7% e la determinazione a contribuire alla sua realizzazione;

2.   sottolinea che di fronte ai progressi ampiamente insufficienti relativi a diversi obiettivi di sviluppo del millennio e di fronte alla necessità di mobilitare risorse per il perseguimento del nuovo programma di sviluppo globale post 2015, non è questo il momento di cominciare a tagliare l'aiuto allo sviluppo;

3.   deplora vivamente che il massimale del 2014 per la rubrica Europa globale nel progetto di QFP sia significativamente inferiore al massimale corrispondente per il 2013 e che ciò provochi tensioni; fa presente che anche in tal caso i risparmi non devono essere effettuati sulle spalle dei più vulnerabili e che le prospettive per il rispetto degli impegni APS non devono essere ridotte; conferma che occorre pertanto mantenere i livelli di spesa del 2013 per lo sviluppo e gli aiuti umanitari;

4.   sottolinea che gli stanziamenti di pagamento del capitolo relativo allo strumento di cooperazione allo sviluppo devono essere fissati a un livello che consenta di rispettare effettivamente gli impegni politici dell'Unione europea, così come quelli di bilancio;

5.   richiama l'attenzione sulla specificità dell'aiuto umanitario che dà assistenza alle persone in gravi condizioni di pericolo o di grave avversità, e sulla cronica, grave e deteriore mancanza di finanziamenti per questo capitolo; deplora che questa carenza di stanziamenti minacci la capacità dell'Unione di adottare tempestivamente misure efficaci laddove sia assolutamente necessario e ove l'Unione abbia già deciso di impegnarsi o di intensificare il suo impegno; insiste sulla necessità di porre rimedio a questa situazione anomala e invita il Consiglio ad accogliere un notevole aumento della riserva per gli aiuti di urgenza; invita la Commissione a mobilitare rapidamente questa riserva in caso di necessità e, se necessario, a presentare un bilancio rettificativo, per aumentare gli stanziamenti;

6.  riconosce che, a seguito delle numerose interconnessioni esistenti oggi nel mondo, i costi, se non si riesce a rispondere in modo efficace ai bisogni umanitari e di sviluppo o se la lotta contro il riscaldamento globale permane insufficiente, dovranno essere sostenuti anche dalla stessa Unione europea; sottolinea che l'aiuto allo sviluppo e l'aiuto umanitario, così come i finanziamenti per il clima, che dovrebbero essere complementari all'APS, sono pertanto investimenti necessari alla sicurezza a lungo termine e al benessere delle nostre società.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

30.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Thijs Berman, Véronique De Keyser, Charles Goerens, Mikael Gustafsson, Eva Joly, Miguel Angel Martínez Martínez, Gay Mitchell, Bill Newton Dunn, Maurice Ponga, Birgit Schnieber-Jastram, Alf Svensson, Daniël van der Stoep, Anna Záborská

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Emer Costello, Enrique Guerrero Salom, Fiona Hall, Edvard Kožušník, Krzysztof Lisek, Isabella Lövin, Gesine Meissner

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Josefa Andrés Barea, Tanja Fajon, Danuta Jazłowiecka, Barbara Lochbihler, Marusya Lyubcheva, Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz, Hans-Peter Mayer, Eleni Theocharous

PARERE della commissione per il commercio internazionale (6.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2014 - tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Peter Šťastný

SUGGERIMENTI

La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   plaude, in un contesto di scarsità delle risorse, alla proposta di incrementare diverse importanti linee di bilancio, in termini di pagamenti e di impegni, all'interno del titolo dedicato alla politica commerciale della Commissione; teme tuttavia che questi leggeri aumenti possano non essere sufficienti a garantire la capacità della Commissione di far fronte al suo programma di negoziati bilaterali sempre più ampio, in particolare gli accordi di libero scambio (ALS) con gli Stati Uniti e il Giappone, attuare in modo efficiente gli strumenti di difesa commerciale dell'Unione europea e compiere il massimo sforzo per contribuire a sostenere il sistema di scambi multilaterali elaborando nuove proposte e adottando iniziative concrete;

2.   sottolinea che il leggero aumento della linea di bilancio dedicata alla politica commerciale dell'Unione europea deve essere accompagnato da risorse adeguate e da una ridistribuzione di personale all'interno della Commissione; accoglie con favore la proposta di aumentare significativamente il personale che nelle delegazioni dell'Unione si occupa di questioni connesse agli scambi, favorendo così l'influenza commerciale ed economica dell'Unione nei paesi terzi;

3.   raccomanda di utilizzare una parte dell'aumento delle risorse del titolo dedicato alla politica commerciale della Commissione per contribuire a consolidare la capacità del Parlamento e della società civile di monitorare in modo adeguato la crescente complessità e proliferazione dei negoziati commerciali bilaterali dell'Unione europea;

4.   deplora la forte riduzione degli impegni per lo strumento di assistenza macrofinanziaria e per lo strumento europeo di vicinato (SEV), che potrebbe compromettere la capacità dell'Unione di stabilizzare e aiutare i paesi vicini, compresi quelli con cui sono in corso di negoziazione accordi di libero scambio globali e approfonditi; ritiene che il finanziamento del SEV, considerando le sue restrizioni, debba concentrarsi sul sostegno e l'assistenza tecnica commerciale rivolti ai nostri partner, in particolare ai paesi del partenariato orientale che potrebbero presto attuare gli accordi di libero scambio globali e approfonditi conclusi con l'Unione europea e con i paesi Euromed;

5.  deplora altresì la riduzione in termini reali dei finanziamenti destinati agli aiuti al commercio, in particolare dal momento che essa è proposta insieme a una netta diminuzione dei fondi per lo strumento di cooperazione allo sviluppo;

6.   prende atto del notevole aumento dei fondi destinati allo strumento di partenariato (ex ICI/ICI+), che rispecchia il suo ambito di applicazione più ampio; sostiene ingenti finanziamenti per le attività a sostegno delle imprese dell'Unione sui mercati dei paesi terzi; accoglie positivamente il fatto che le risorse proposte per il programma COSME e per lo strumento di partenariato devono tenere conto di un'ampia gamma di attività a sostegno dell'internazionalizzazione delle PMI e ricorda l'importanza di attuare infine la piattaforma di coordinamento per le PMI a partire dal 2014;

7.   constata con interesse che lo strumento di partenariato finanzierà l'ampliamento dei centri europei d'impresa dell'Unione europea in Asia dopo la revisione approfondita delle strutture esistenti in Cina e India, nonché la creazione di un centro d'impresa in America latina; ritiene che tale rinnovato finanziamento implichi che la Commissione terrà conto degli insegnamenti tratti dalle prime esperienze in materia di centri d'impresa per quanto concerne il coinvolgimento delle PMI, la complementarità con le esistenti strutture pubbliche e private dell'Unione e degli Stati membri e la sostenibilità di tali progetti;

8.   si rammarica che i fondi precedentemente a disposizione dell'azione preparatoria "Opportunità per l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese" siano stati suddivisi in diverse linee, in un momento di crisi economica in cui il commercio internazionale è l'unica via di uscita per molte PMI;

9.   ritiene che il calo del massimale annuo per l'eventuale ricorso al Fondo europeo per la globalizzazione per il 2014-2020 potrebbe incidere sulla sua efficacia, in particolare visto che l'accesso dei beneficiari a tale fondo è stato esteso per anticipare l'eventualità di un impatto sociale negativo di future liberalizzazioni commerciali dell'Unione;

10.  sostiene la proroga per un terzo anno, fino al 2014, dell'azione preparatoria "Imprenditori innovativi Euromed per il cambiamento", a condizione che il finanziamento sia utilizzato per promuovere uno sviluppo economico sostenibile, una cooperazione regionale rafforzata, una diminuzione della disoccupazione e un aumento degli standard di vita per l'intera popolazione;

11.  ritiene necessario creare fondi specifici nel contesto degli aspetti internazionali delle dogane per attuare la lotta contro la contraffazione e la pirateria, che rappresentano un fenomeno crescente che minaccia il commercio legale, la salute dei consumatori e gli investimenti delle imprese;

12.  ritiene necessario aumentare la dotazione destinata all'OIL per promuovere norme di lavoro migliori, così come richiesto negli accordi commerciali con i paesi terzi, un aspetto fondamentale per garantire che il commercio porti ricchezza alle popolazioni;

13.  esprime preoccupazione in merito alle capacità del Parlamento e della società civile di sorvegliare in modo adeguato la crescente complessità e proliferazione dei negoziati commerciali bilaterali dell'UE e insiste pertanto sulla necessità di creare un progetto pilota inteso a istituire un'organizzazione ombrello ("Osservatorio del commercio"), al fine di raccogliere sistematicamente le conoscenze analitiche indipendenti necessarie ai parlamentari per esercitare le prerogative del Parlamento e approvare in modo tempestivo e informato gli accordi commerciali dell'UE; tale aspetto riveste ora un'importanza fondamentale per poter seguire i negoziati UE-USA su quello che sarà uno degli accordi commerciali più importanti del mondo, che avrà moltissime conseguenze per tutti i settori e che pertanto necessita di controllo pubblico.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

0

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Maria Badia i Cutchet, David Campbell Bannerman, María Auxiliadora Correa Zamora, George Sabin Cutaş, Yannick Jadot, Metin Kazak, Franziska Keller, Bernd Lange, David Martin, Vital Moreira, Paul Murphy, Franck Proust, Niccolò Rinaldi, Helmut Scholz, Peter Šťastný, Robert Sturdy, Jan Zahradil

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Salvatore Iacolino, Jörg Leichtfried, Emma McClarkin, Miloslav Ransdorf, Marietje Schaake

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Birgit Collin-Langen, Ingeborg Gräßle, Elisabeth Jeggle, Lena Kolarska-Bobińska

PARERE della commissione per il controllo dei bilanci (3.10.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sulla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014
(13176/2013 - C7-0260/2013 - 2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Jens Geier

SUGGERIMENTI

La commissione per il controllo dei bilanci invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A.  considerando che in una situazione caratterizzata da risorse limitate, dovuta alla crisi economica e finanziaria, è necessario che le istituzioni dell'Unione e gli Stati membri cooperino pienamente ai fini di un'esecuzione efficace del bilancio generale dell'Unione europea e di una sua adeguata tutela attraverso azioni preventive e correttive;

B.   considerando che uno dei principali obiettivi del progetto di bilancio 2014 è quello di accelerare la strategia Europa 2020 per un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale;

C.  considerando che il dialogo tra Parlamento e Commissione di cui all'articolo 318 del TFUE dovrebbe promuovere la cultura del rendimento all'interno della Commissione;

1.   rileva che l'attuazione cumulativa delle rettifiche finanziarie per gli anni precedenti imposte dalla Commissione agli Stati membri che non attuano sistemi affidabili, nonché i recuperi in tutti i settori delle politiche, nel 2012 hanno prodotto un importo pari a circa 4,5 miliardi di EUR (contro 1,8 miliardi di EUR nel 2011)[1];

2.   osserva che il significativo aumento rispetto all'anno precedente è dovuto soprattutto all'esercizio di chiusura del programma FESR per il periodo 2000-2006 e alle rettifiche finanziarie che ne sono conseguite;

3.   chiede alla Commissione di indicare con chiarezza quali importi recuperati nel 2012 siano stati contabilizzati come entrate nei conti dell'Unione o siano stati compensati e in quale misura le rettifiche finanziarie e i recuperi decisi nel 2012 possano influire sul fabbisogno di pagamenti per i bilanci 2013 e 2014;

4.   rammenta che la comunicazione al Parlamento europeo[2] adottata dalla Commissione per la prima volta nel settembre 2013, allo scopo di pubblicare, in un modo facilmente comprensibile per il pubblico, tutti gli importi in termini nominali recuperati durante l'esercizio precedente attraverso rettifiche finanziarie e recuperi, rappresenta un'azione prioritaria richiesta dal Parlamento; è del parere che in tale comunicazione andrebbe altresì indicato in che misura le rettifiche finanziarie e i recuperi influiscano sulle entrate e sulle spese del bilancio;

5.   sottolinea che gli importi recuperati sono considerati entrate che dovrebbero rimanere nel bilancio dell'Unione e contribuire pertanto alla sua stabilizzazione; osserva che ciò costituisce un forte messaggio per gli Stati membri nonché un incentivo a migliorare i loro sistemi di gestione e di controllo; si rammarica che, sebbene circa l'80% del bilancio sia speso di fatto dagli Stati membri, non vi sia, da parte della maggior parte di essi, alcun chiaro impegno a emettere una propria dichiarazione che attesti che il denaro è speso bene;

6    chiede alla Commissione di rendergli noti tutti gli importi ricevuti nel corso del 2013 in base ad accordi con le maggiori società del settore del tabacco compresi i pagamenti di penalità previsti dagli accordi e le ammende pagate da società che violano le norme e i regolamenti dell'UE, nonché l'importo totale che è stato attribuito al bilancio dell'Unione;

7.   plaude alle dichiarazioni programmatiche di spesa operativa che accompagnano il progetto di bilancio 2014, nelle quali sono riportati, oltre ai dati numerici relativi al programma, anche le informazioni riguardanti il valore aggiunto dell'Unione, il contributo alla strategia Europa 2020 (obiettivi principali e iniziative faro) e gli obiettivi generali e specifici supportati da indicatori e valori-obiettivo; rileva che ciò costituisce un primo passo nella direzione indicata dalle raccomandazioni formulate dalla commissione per il controllo dei bilanci nell'ambito della valutazione per la concessione del discarico alla Commissione per l'esercizio 2011;

8.   rammenta in particolare che, nella sua risoluzione che accompagna la decisione di concedere il discarico 2011 alla Commissione, il Parlamento ha esortato la Commissione a sviluppare una nuova cultura del rendimento, a proporre una definizione chiara del valore aggiunto europeo prima della revisione di metà periodo dei vari settori e programmi, nonché a concentrarsi, nella sezione relativa alle politiche interne della relazione di valutazione di cui all'articolo 318 TFUE, anche sulla strategia Europa 2020, in quanto politica economica e sociale dell'Unione, mettendo in evidenza i progressi compiuti nel completamento delle iniziative faro;

9.   plaude all'intesa raggiunta in merito a un nuovo accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio, la cooperazione in materia di bilancio e la sana gestione finanziaria che accompagna il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 con riferimento alla relazione di valutazione prevista dall'articolo 318 del TFUE, in cui si specifica che la Commissione farà una distinzione tra le politiche interne, incentrate sulla strategia Europa 2020, e quelle esterne e utilizzerà una maggiore quantità di informazioni sulle prestazioni, inclusi i risultati dei controlli di gestione, per valutare le finanze dell'Unione sulla base dei risultati conseguiti;

10.  si rammarica del fatto che il bilancio 2014 farà aumentare il RAL di un importo previsto di 6 miliardi di euro[3]; invita la Commissione e il Consiglio a tener conto dell'importo, che continua ad aumentare, degli impegni da liquidare e a proporre misure per ridurlo.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

2.10.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

12

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Inés Ayala Sender, Martin Ehrenhauser, Jens Geier, Gerben-Jan Gerbrandy, Ingeborg Gräßle, Bogusław Liberadzki, Crescenzio Rivellini

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Philip Bradbourn, Karin Kadenbach, Marian-Jean Marinescu, Markus Pieper, Czesław Adam Siekierski, Barbara Weiler

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

María Auxiliadora Correa Zamora, Spyros Danellis, Wolf Klinz, Gesine Meissner

  • [1]          Cfr. la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti del 5 giugno 2013: Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2012 (COM(2013)0334).
    2          Cfr. la nota precedente.
  • [2]          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo: Protection of the European Union budget to end 2012 (COM(2013)0682 final/2.
  • [3]             Cfr. documento di lavoro BUDG_DT (2013)510689 sugli impegni ancora da liquidare per il 2013 e sui metodi di calcolo.

PARERE della commissione per i problemi economici e monetari (5.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 – tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Sven Giegold

SUGGERIMENTI

La commissione per i problemi economici e monetari invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  constata che, sebbene la crisi economica e finanziaria continui ad affliggere l'Europa, le rigorose misure di austerità e le coraggiose riforme varate dagli Stati membri iniziano gradualmente a dare frutto e pertanto non è necessario incrementare il bilancio dell'Unione; osserva con grande preoccupazione che la crisi economica e finanziaria continua a colpire l'Europa e rileva che, dal momento che le misure di austerità adottate contemporaneamente in molti Stati membri stanno determinando una contrazione dell'attività economica, occorre potenziare, orientare in modo più mirato e applicare con maggiore efficienza gli elementi del bilancio dell'Unione che stimolano lo sviluppo economico e l'occupazione per consentire a quest'ultima di garantire una maggiore stabilizzazione anticiclica;

2.  sottolinea che, pur essendo necessario conseguire una maggiore efficienza in tutte le sezioni del bilancio dell'UE, occorre concentrare i risparmi sulle linee di bilancio che contribuiscono scarsamente al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, tra cui gli investimenti futuri, la ricerca, l'innovazione, la formazione, la creazione di posti di lavoro, la lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile; esprime pertanto preoccupazione per la proposta della Commissione di ridurre del 9,3 % gli stanziamenti di pagamento della rubrica 1a "Competitività per la crescita e l'occupazione";

3.  ricorda di aver sottolineato, nella sua risoluzione del 7 febbraio 2013 sulla relazione annuale 2011 della Banca europea per gli investimenti, che "un ulteriore aumento di [...] capitale sarebbe estremamente utile all'Unione in considerazione della sua esigenza di crescita economica";

4.  riconosce che il Parlamento europeo si è espresso pienamente a favore della creazione delle autorità europee di vigilanza e ritiene che esse siano soggetti fondamentali per la creazione di mercati finanziari più stabili e sicuri; è del parere che l'Unione europea necessiti di una vigilanza più rigorosa e meglio coordinata a livello europeo;

5.  rileva i compiti aggiuntivi già delegati alle autorità europee di vigilanza, nonché i compiti futuri previsti nelle proposte legislative ancora da approvare, che richiederanno proporzionati aumenti di bilancio affinché possano assolvere in modo soddisfacente al loro ruolo di vigilanza; ricorda la propria posizione secondo cui le autorità europee di vigilanza necessitano di linee di bilancio separate e dovrebbero essere finanziariamente indipendenti dai contributi delle proprie autorità nazionali;

6.  conclude che gli attuali finanziamenti delle autorità europee di vigilanza, caratterizzati da un meccanismo di finanziamento misto, sono rigidi, comportano oneri amministrativi e mettono a rischio l'indipendenza delle agenzie;

7.  ritiene che allorché i diritti di vigilanza imposti al settore dalle autorità europee di vigilanza sono impiegati per finanziare il personale all'interno delle autorità, tale personale non dovrebbe essere considerato come organico complessivo di tale istituto;

8.  invita la Commissione a valutare l'opzione di un finanziamento sostenibile a lungo termine per le autorità europee di vigilanza, che salvaguardi la loro indipendenza nell'ambito del prossimo riesame delle attività e delle modalità di finanziamento delle agenzie; osserva che la Commissione deve presentare il riesame delle agenzie entro il 2 gennaio 2014;

9.  plaude all'evolversi delle competenze specialistiche indipendenti e dello sviluppo delle capacità per quanto riguarda la regolamentazione dei mercati finanziari che, ai fini della continuità e del consolidamento, richiede ulteriori finanziamenti da parte dell'UE;

10. appoggia l'incremento del bilancio di Eurostat mediante l'imposizione di diritti, alla luce della necessità di migliorare la quantità, l'affidabilità e la disponibilità delle statistiche europee;

11. sottolinea la necessità di rafforzare le disposizioni di bilancio in materia di governance e cooperazione internazionali in ambito fiscale affinché la lotta alle giurisdizioni segrete e all'evasione fiscale transfrontaliera abbia successo; ricorda che gli investimenti in questo campo genereranno entrate aggiuntive per gli Stati membri e per l'Unione europea;

12. fa presente che il programma Prince per la "comunicazione sull'Unione economica e monetaria, compreso l'euro" beneficia di finanziamenti consistenti che sarebbe opportuno ridurre;

13. sottolinea la necessità di modificare il programma dell'Unione per il sostegno di attività specifiche nel campo dell'informativa finanziaria e della revisione contabile per il periodo 2014-2020 quale proposto dalla Commissione, in particolare in materia di trasparenza e rendicontabilità, prima che possa essere adottato dai colegislatori; ritiene pertanto indispensabile iscrivere in riserva gli importi previsti e valutare la possibilità di ridurre la dotazione prevista nonché passare a un impegno finanziario di più breve durata.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

12

7

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marino Baldini, Jean-Paul Besset, Sharon Bowles, George Sabin Cutaş, Rachida Dati, Sven Giegold, Sylvie Goulard, Liem Hoang Ngoc, Syed Kamall, Wolf Klinz, Jürgen Klute, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Philippe Lamberts, Werner Langen, Astrid Lulling, Ivana Maletić, Hans-Peter Martin, Arlene McCarthy, Marlene Mizzi, Sławomir Nitras, Ivari Padar, Antolín Sánchez Presedo, Olle Schmidt, Peter Simon, Peter Skinner, Theodor Dumitru Stolojan, Sampo Terho, Marianne Thyssen, Ramon Tremosa i Balcells, Corien Wortmann-Kool, Pablo Zalba Bidegain

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Sari Essayah, Ashley Fox, Danuta Jazłowiecka, Olle Ludvigsson, Thomas Mann, Sirpa Pietikäinen, Andreas Schwab, Emilie Turunen

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Richard Falbr, Stephen Hughes

PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (6.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2014 ‑ tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Csaba Őry

SUGGERIMENTI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   sottolinea che il progetto di bilancio 2014, con impegni per 142,01 miliardi di euro e pagamenti per 135,9 miliardi di euro, è inferiore del 6 % al bilancio 2013; mette in rilievo che, malgrado i tagli, gli impegni nel settore della competitività, della crescita e dell'occupazione sono aumentati del 3,3 %; si rammarica tuttavia della diminuzione del 13,1% della rubrica 1b;

2.   sottolinea la necessità di un QFP adeguato, che consenta di raggiungere obiettivi sociali e occupazionali in linea con la strategia Europa 2020;

3.  si rallegra del fatto che le risorse disponibili nel QFP per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile saranno anticipate ai primi due anni per lottare contro la disoccupazione giovanile; invita pertanto gli Stati membri ad assorbire le risorse destinate a tale strumento con efficienza e rapidità e si attende che essi attuino il prima possibile programmi non burocratici per combattere la disoccupazione giovanile;

4.   invita la Commissione a chiarire in che modo saranno utilizzati gli importi destinati alla lotta contro la disoccupazione giovanile, quali somme saranno destinate direttamente alla garanzia per i giovani e quale metodo sarà applicato ai margini annuali per tale scopo secondo quanto concordato nel QFP;

5.   si compiace del fatto che la linea di bilancio FEG comprenda stanziamenti di pagamento, anche se questi dovrebbero essere più elevati; è deluso tuttavia per il massimale annuo assegnato a tale Fondo nell'accordo sul QFP e ribadisce la sua richiesta di aumentarlo a 500 milioni di euro, dal momento che parte di tale somma sarà destinata alla lotta alla disoccupazione giovanile;

6.  sottolinea, di fronte alla forte crescita della disoccupazione giovanile, la necessità di nuovi stanziamenti per l'azione preparatoria "Gioventù in movimento" ("Youth on the Move");

7.  sottolinea la necessità di maggiori impegni per sostenere i lavoratori migranti e distaccati mediante l'azione preparatoria "Centri d'informazione per lavoratori distaccati e migranti" e per rafforzare le misure volte a promuovere regimi di partecipazione azionaria dei lavoratori mediante il progetto pilota sulla partecipazione finanziaria dei lavoratori;

8.  propone il lancio di un progetto pilota sulla fattibilità e il valore aggiunto di un regime europeo dell'indennità di disoccupazione, che potrebbe divenire un elemento fondamentale della dimensione sociale dell'UEM;

9.  propone di migliorare la convergenza e la coesione sociale mediante un progetto pilota sul marchio sociale e un progetto pilota sul garante contro le discriminazioni e lo sviluppo di una rete da parte delle ONG che tuteli e promuova i diritti delle persone con disabilità;

10. chiede un maggior sostegno all'asse EURES di EaSi, al fine di offrire ai giovani disoccupati un accesso più semplice alle offerte di lavoro in altri paesi e di fornire consulenza per i lavoratori mobili e i datori di lavoro attraverso partenariati transfrontalieri;

11. sottolinea la necessità di un maggiore sostegno finanziario all'asse Microfinanza e imprenditoria sociale nell'ambito di EaSi, in particolare per le piccole e medie imprese, per offrire alle persone la possibilità di entrare nel mercato del lavoro e contribuire in tal modo alla crescita economica;

12. sottolinea che la lotta alla povertà negli Stati membri e nelle regioni è principalmente di competenza degli Stati membri, pur riconoscendo l'importanza dell'azione a livello di UE come dimostrazione di solidarietà politica e come mezzo per mostrare leadership e dare esempio di migliori pratiche in relazione ai crescenti tassi di povertà; valuta perciò positivamente un sostegno finanziario maggiore e più intenso a favore del Fondo di aiuti europei agli indigenti e del capitolo del Fondo sociale europeo dedicato alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

33

2

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Regina Bastos, Edit Bauer, Heinz K. Becker, Jean-Luc Bennahmias, Phil Bennion, Pervenche Berès, Vilija Blinkevičiūtė, David Casa, Alejandro Cercas, Ole Christensen, Minodora Cliveti, Marije Cornelissen, Emer Costello, Frédéric Daerden, Sari Essayah, Richard Falbr, Marian Harkin, Stephen Hughes, Danuta Jazłowiecka, Jean Lambert, Verónica Lope Fontagné, Olle Ludvigsson, Thomas Mann, Elisabeth Morin-Chartier, Siiri Oviir, Elisabeth Schroedter, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Jutta Steinruck, Ruža Tomašić, Traian Ungureanu, Inês Cristina Zuber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Malika Benarab-Attou, Richard Howitt, Anthea McIntyre, Ria Oomen-Ruijten, Antigoni Papadopoulou, Csaba Sógor

PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (9.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 – Tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatrice per parere: Jutta Haug

SUGGERIMENTI

La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  prende atto dell'accordo politico sul quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020 del 27 giugno 2013, che consentirà di proseguire il finanziamento delle politiche incentrate su nuove priorità allo scopo di conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020; osserva che il QFP comprende un importante accordo in materia di flessibilità, che consentirà di utilizzare al massimo i fondi il cui livello è stato notevolmente ridotto dagli Stati membri rispetto alla proposta originale della Commissione; è convinto che un elevato livello di tutela ambientale nell'Unione europea, la salute quale condizione essenziale per la prosperità economica, la sicurezza di alimenti e mangimi nonché i meccanismi per contribuire alla protezione dai disastri naturali e provocati dall'uomo rappresentino valori fondamentali per tutti i cittadini dell'Unione;

2.  sottolinea che il QFP rappresenta un programma di spesa che trasforma le priorità dell'Unione in termini finanziari; rammenta che esso non costituisce un bilancio settennale, bensì la base per l'esercizio di bilancio annuale; osserva che il QFP fissa gli importi annui massimi che l'Unione può spendere nei diversi settori politici e pertanto fornisce un quadro sia politico che finanziario a vantaggio di 500 milioni di europei;

3.  sottolinea che è necessario aiutare l'Europa ad uscire dalla crisi; che il piano di spesa intende incoraggiare un'agricoltura più verde nonché creare un'Europa maggiormente sensibile alle questioni ambientali; che si prevede che la spesa per il clima rappresenti almeno il 20% della spesa dell'Unione nel periodo 2014-2020;

4.  è pienamente consapevole che le politiche e gli strumenti di finanziamento di competenza della commissione ENVI sono modesti e non ricevono la stessa attenzione accordata ad altri programmi e fondi; vigilerà pertanto affinché non sia accettata alcuna ulteriore riduzione dei finanziamenti dei programmi e delle linee di bilancio, giacché gli effetti non sarebbero tollerabili; invita in particolare gli Stati membri e le regioni a vedere l'attuazione di politiche, azioni e progetti rispettosi dell'ambiente e del clima come un'opportunità per promuovere la crescita e non come un peso;

5.  richiama l'attenzione, in generale, su fatto che il progetto di bilancio 2014 prevede un importo pari a 142 467,6 milioni di euro in stanziamenti di impegno, che rappresenta una diminuzione del 6% rispetto al bilancio 2013; sottolinea altresì che sono previsti 136 065,8 milioni di euro in stanziamenti di pagamento, vale a dire una diminuzione del 5,8% rispetto al 2013; evidenzia inoltre che, per quanto concerne i pagamenti, solo un importo pari a 10 700 milioni di euro è destinato a far fronte agli obblighi derivanti dai nuovi programmi mentre 70 700 milioni di euro sono stanziati a favore di impegni di pagamento ancora da liquidare;

6.  prende atto della posizione del Consiglio sul progetto di bilancio 2014, che ha proposto un importo pari a 142 226,9 milioni di euro in stanziamenti di impegno e 135 004,6 milioni di euro in stanziamenti di pagamento, riducendo ancor più la proposta iniziale della Commissione;

7.  è preoccupato per la possibilità che, in caso di pagamenti insufficienti, la Commissione possa decidere di non utilizzare appieno gli stanziamenti di impegno, neutralizzando in tal modo il costante impegno del Parlamento nei settori dell'ambiente, della sanità, della sicurezza di alimenti e mangimi; conclude, inoltre, che la mancanza di pagamenti comprometterà la reputazione dell'Unione se i beneficiari nell'ambito dei rispettivi programmi non riceveranno l'importo che gli spetta;

8.  prende atto del fatto che un'ampia maggioranza dei programmi giunge a scadenza il 31 dicembre 2013 (come nel caso dello Strumento finanziario per la protezione civile, di LIFE e del Programma per la sanità); esorta ad adottare nuove basi giuridiche nell'ambito della procedura legislativa ordinaria prima dell'inizio del 2014, onde garantire i finanziamenti per milioni di beneficiari dell'Unione; sottolinea che le basi giuridiche vanno definite prima di tale data;

9.  osserva che il programma LIFE rappresenta lo 0,28% dell'intero progetto di bilancio 2014 e ammonta allo 0,68% della rubrica 2 (in termini di impegni); fa notare che l'aumento del finanziamento a favore di LIFE rispetto al 2013 va visto nel contesto di un ampliamento del campo d'azione del programma, nel quale rientrano tutte le azioni relative ai cambiamenti climatici; riconosce, in tale contesto, che il "Titolo 34" è stato creato unicamente sotto la responsabilità della DG CLIMA;

10. è allarmato per la proposta del Consiglio di ridurre di 10,7 milioni di euro i pagamenti relativi alle attività ambientali e all'azione per il clima rispetto all'esecuzione di bilancio passata, in corso o prevista; non accetterà tali riduzioni dei pagamenti, dal momento che l'esecuzione in questo settore politico è sempre stata molto soddisfacente; reputa pertanto poco fondata la motivazione del Consiglio e considera tale approccio un puro esercizio aritmetico da parte dello stesso volto a ridurre gli stanziamenti di pagamento nel complesso;

11. è favorevole a mettere in luce le regioni europee che hanno adottato un approccio ecocompatibile integrato in relazione ai trasporti, all'ambiente, all'energia e ai rifiuti; propone l'assegnazione di un premio ogni cinque anni da parte della Commissione alle regioni che conseguono gli obiettivi, riconoscendo in tal modo i loro sforzi; invita la Commissione a presentare una prima formulazione del premio entro la fine del 2013;

12. ritiene che il programma di sanità pubblica, che rappresenta lo 0,04% del progetto di bilancio 2014 in termini di impegni, non rifletta appieno l'importanza della salute in quanto valore in sé nonché elemento essenziale per la promozione della crescita, anche in relazione alle minacce per la salute a carattere transfrontaliero;

13. rammenta che Orizzonte 2020 contribuirà al conseguimento degli obiettivi nella sfera di competenza della commissione ENVI attraverso i progetti di ricerca nel settore del clima, della salute e dell'ambiente; dichiara il proprio impegno a controllare l'allineamento dei progetti ai corrispondenti obiettivi e i progressi conseguiti nell'attuazione;

14. ritiene importante osservare che le rispettive quote delle rubriche 2 e 3 del progetto di bilancio 2014 o gli aumenti e le diminuzioni di tali rubriche da parte della Commissione e del Consiglio nel corso dei negoziati sul QFP vanno considerati giochi di prestigio dal momento che, ad esempio, il capitolo 17 04 "Sicurezza degli alimenti e dei mangimi, salute e benessere degli animali e salute delle piante" è stato spostato dalla rubrica 2 alla rubrica 3;

15. sottolinea l'efficace attuazione dei programmi dell'Unione o di parte di essi ad opera delle agenzie esecutive; rileva che, in futuro, non solo l'attuazione del programma di sanità sarà di competenza dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori, ma è altresì previsto che alcune parti del nuovo programma LIFE siano eseguite dall'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione; sottolinea, tuttavia, che la delega delle responsabilità e il distacco del personale dalla Commissione alle agenzie esecutive sono a carico degli stanziamenti operativi dei programmi riducendo nel contempo gli obblighi amministrativi della Commissione;

16. evidenzia che i progetti pilota e le azioni preparatorie rappresentano validi strumenti per avviare nuove attività e politiche; ribadisce che diverse idee della commissione ENVI sono state attuate con successo in passato; intende quindi continuare a ricorrere a tali strumenti; esorta a utilizzare appieno i margini disponibili nell'ambito di ciascuna rubrica;

17. ritiene che le agenzie decentrate debbano realizzare una giusta quantità di risparmi, come accade per le altre istituzioni; osserva che la cooperazione rafforzata tra le agenzie e il continuo impegno per una maggiore efficacia hanno già portato a una spesa e a un utilizzo migliori dei fondi; è tuttavia fortemente preoccupato per l'approccio adottato dalla Commissione in relazione alle agenzie decentrate, dal momento che i tagli ad esse imposti, soprattutto per quanto concerne le risorse umane, sono ingiusti e inadatti rispetto a quelli applicati alle altre istituzioni dell'Unione; non tollera che l'aumento del personale in talune agenzie o in quelle di nuova istituzione debba essere compensato in altre agenzie per giungere a una riduzione complessiva del personale pari al 2% per tutte le agenzie mentre, ad esempio, la Commissione (tenendo conto della Croazia) propone una diminuzione del suo organico solamente dello 0,1%; è intenzionato a ripristinare un'adeguata valutazione caso per caso delle rispettive esigenze di ciascuna agenzia;

18. intende far ritornare il Consiglio sui suoi passi in relazione alla riduzione di 2 051 898 euro da apportare al bilancio delle agenzie che si trovano sotto la responsabilità della commissione ENVI; ritiene che la motivazione del Consiglio, secondo cui la riduzione corrisponderebbe all'adeguamento delle retribuzioni del 2011 e del 2012, rappresenti un tentativo di dissimulazione, considerando che esso reputa le agenzie un onere amministrativo;

19. prende atto che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l'Agenzia europea dell'ambiente dispongono di una struttura estremamente stabile, che al momento non viene loro assegnata alcuna nuova mansione di rilievo e che, secondo l'approccio della Commissione, dovranno subire una riduzione del personale del 2%;

20. è consapevole che a seguito del riesame del regolamento REACH si prevede l'assegnazione all'Agenzia europea per le sostanze chimiche di diversi nuovi compiti, ad esempio nel quadro di un maggiore sostegno alle PMI o dell'individuazione di sostanze chimiche estremamente problematiche; è preoccupato per il fatto che il progetto di bilancio 2014 prevede per le attività nell'ambito dei regolamenti REACH e CLP tagli del personale addirittura superiori al 2% (che equivale a una riduzione di 10 posti); osserva inoltre che, contrariamente all'annuncio della Commissione di versare l'intero importo all'agenzia come contributo alla Scuola europea di tipo II, a titolo della rubrica 5, tale approccio non è stato adottato per le attività relative a REACH e CLP, lasciando l'agenzia sola responsabile del pagamento; ritiene che tale approccio non sia tollerabile, giacché l'Agenzia europea per le sostanze chimiche non è in grado di integrare tali spese nel rispettivo regolamento sulle tariffe;

21. rileva l'aumento delle richieste presentate all'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ad esempio per quanto concerne le valutazioni dei rischi ambientali, in risposta alle richieste da parte del pubblico di maggiore trasparenza e di garanzia dell'indipendenza dei pareri formulati; è a conoscenza del fatto che l'EFSA aveva previsto di internalizzare alcune competenze onde garantire la maggior indipendenza possibile ma si è vista costretta a rinunciare a tale progetto a causa della soppressione di sette posti anziché una soppressione più tollerabile di quattro posti;

22. sottolinea che l'Agenzia europea per i medicinali è una delle agenzie orientate all'industria che, negli ultimi tre anni, non ha ottenuto un posto supplementare per l'attuazione della legislazione in materia di farmacovigilanza, cosa che ha comportato un rallentamento nel trattamento dei fascicoli; non intende accettare l'approccio della Commissione al riguardo né il previsto taglio del 2% (che equivale a una riduzione di 12 posti) applicato a tutto il personale dell'Agenzia benché 5/6 dei posti siano finanziati mediante i diritti riscossi;

23. non è convinto, in generale, che l'esternalizzazione dei servizi finalizzata a ridurre il personale in organico garantisca sul lungo periodo una maggiore efficienza in termini di costi, giacché i fornitori di servizi devono essere sottoposti a controllo e guidati e, al tempo stesso, lavorano per realizzare un profitto.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

43

4

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Martina Anderson, Elena Oana Antonescu, Kriton Arsenis, Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Sandrine Bélier, Sergio Berlato, Franco Bonanini, Biljana Borzan, Milan Cabrnoch, Martin Callanan, Yves Cochet, Chris Davies, Esther de Lange, Edite Estrela, Jill Evans, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Matthias Groote, Françoise Grossetête, Jolanta Emilia Hibner, Dan Jørgensen, Karin Kadenbach, Christa Klaß, Eija-Riitta Korhola, Jo Leinen, Peter Liese, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Vladko Todorov Panayotov, Gilles Pargneaux, Andrés Perelló Rodríguez, Mario Pirillo, Oreste Rossi, Dagmar Roth-Behrendt, Carl Schlyter, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Dubravka Šuica, Sabine Wils

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Mark Demesmaeker, José Manuel Fernandes, Julie Girling, Jutta Haug, Marusya Lyubcheva, Michèle Rivasi, Christel Schaldemose, Renate Sommer, Vladimir Urutchev

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Ashley Fox

PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (27.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sulla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014
(13176/2013 - C7-0260/2013 - 2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Reinhard Bütikofer

SUGGERIMENTI

La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che il Parlamento non ha ancora dato la sua approvazione al nuovo regolamento sul quadro finanziario pluriennale (QFP) e insiste sul fatto che la Commissione dovrebbe in primo luogo stabilire un progetto di bilancio per l'esercizio 2014 sulla base della sua proposta relativa al QFP 2014-2020;

2.  deplora profondamente che il Consiglio abbia apportato tagli pari a 38 miliardi di EUR nella rubrica 1a, nell'ambito della quale sono finanziate le principali politiche dell'Unione in materia di innovazione, ricerca, infrastrutture, piccole e medie imprese (PMI), gioventù e istruzione, le quali sono necessarie ad affrontare l'attuale crisi economica e le importanti sfide che si pongono per la società; sottolinea che occorre consentire gli stanziamenti della rubrica 1a, che possono contribuire alla realizzazione delle priorità politiche dell'UE in settori quali la lotta alla disoccupazione, la politica industriale dell'Unione, la ricerca e l'innovazione nonché l'energia;

3.  è interessato a conoscere l'ammontare approssimativo degli stanziamenti di pagamento non ancora utilizzati per il periodo 2007-2013, in particolare per l'ultimo anno (2013), e, a tale scopo, chiede alla Commissione una scheda finanziaria sull'utilizzo degli stanziamenti di pagamento nell'ambito dell'attuale quadro finanziario (2007-2013) indicante: gli importi previsti e quelli impegnati nel periodo 2007-2012, gli importi previsti non utilizzati, gli importi non ancora impegnati e tutte le pertinenti informazioni finanziarie sull'utilizzo degli stanziamenti di pagamento;

4.  invita le autorità di bilancio a introdurre la massima flessibilità possibile in modo che gli stanziamenti annuali inutilizzati possano confluire nei programmi coperti dalla rubrica 1a, in particolare Orizzonte 2020, COSME (competitività per le piccole e medie imprese) e il meccanismo per collegare l'Europa;

5.  si oppone fermamente a qualunque tentativo di reperire mediante riassegnazioni dalla rubrica 1a le risorse necessarie a risolvere eventuali situazioni future di impossibilità di far fronte, nell'ambito del prossimo QFP, a tutte le domande di pagamento non onorate dell'esercizio corrente;

6.  ricorda al Consiglio la sua dichiarazione secondo cui i finanziamenti per il programma Orizzonte 2020 devono registrare un reale incremento rispetto ai livelli del 2013; chiede quindi un'ambiziosa assegnazione di fondi a favore del programma Orizzonte 2020 ed è fermamente contrario a qualsiasi proposta di massimali per il 2014 che siano inferiori ai livelli del 2013; invita la Commissione a istituire una specifica dotazione per lo strumento per le PMI e linee di bilancio dedicate ai programmi "Scienza nella società" e "Ampliamento della partecipazione" nonché al seguito dei programmi per l'ecoinnovazione ed "Energia intelligente − Europa" nell'ambito del programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP);

7.  chiede una dotazione finanziaria unica per l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia in modo da offrire ai soggetti interessati delle comunità della conoscenza e dell'innovazione un quadro stabile e prevedibile per effettuare investimenti;

8.  chiede un'ambiziosa dotazione finanziaria per l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia in modo da raggiungere la "massa critica" necessaria per la prevista istituzione delle nuove comunità della conoscenza e dell'innovazione;

9.  ritiene che il meccanismo per collegare l'Europa svolga un ruolo importante nella ripresa economica dell'UE; chiede un aumento della quota di risorse finanziarie da assegnare a detto strumento finanziario, onde garantire che si mobilitino altri investimenti pubblici e privati​​; chiede, in particolare, che si dedichi attenzione alle obbligazioni destinate al finanziamento di progetti nel campo delle energie rinnovabili e delle infrastrutture TIC, e che siano assegnate risorse sufficienti a favore delle reti intelligenti, in particolare alla luce delle potenziali sinergie con il settore delle TIC;

10. sottolinea che occorre affrontare i problemi che incontrano le PMI attraverso un programma COSME ambizioso; ritiene che il livello di finanziamento attualmente proposto sia insufficiente e riafferma la posizione del Parlamento favorevole al raddoppio dell'importo assegnato al programma per il periodo coperto dal QFP; chiede, alla luce della particolare difficoltà di accesso al credito, che almeno il 60% del bilancio del programma COSME sia assegnato a favore degli strumenti finanziari più efficaci; chiede con insistenza la prosecuzione, nell'ambito del QFP, dei programmi di microfinanziamento, come lo strumento europeo Progress di microfinanza e Jasmine; chiede inoltre un maggiore collegamento in rete per gli strumenti a sostegno dell'imprenditoria attuali e futuri, ad esempio il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, la garanzia per la gioventù ed Erasmus giovani imprenditori, in modo da creare incentivi e sinergie a livello nazionale e locale;

11. insiste sul fatto che i principali progetti infrastrutturali dell'Unione (come Galileo, ITER e Copernicus) debbano essere finanziati al di sopra dei massimali del QFP, e oltre gli stessi, in modo che gli Stati membri possano mettere a disposizione, all'occorrenza, risorse aggiuntive, e che il finanziamento nonché la positiva attuazione di altri programmi dell'Unione non debbano essere messi a rischio da eventuali superamenti dei costi nell'ambito dei grandi progetti in questione;

12. ritiene che occorra un miglioramento della governance e del coordinamento da parte dell'Unione, degli Stati membri e delle regioni per quanto concerne le spese, al fine di attuare la strategia Europa 2020; chiede che i finanziamenti dell'Unione esistenti vengano impiegati in modo ottimale, ponendo l'accento sul valore aggiunto europeo, su una razionalizzazione efficace e sull'effetto leva, e che nel contempo l'attuazione da parte degli Stati membri sia adeguata e abbia carattere di urgenza; chiede che, nell'ambito del processo del semestre europeo, si controllino gli investimenti nel campo della ricerca, dell'innovazione, della politica industriale, delle PMI, nonché dell'energia e delle infrastrutture TIC.

MOTIVAZIONE

Le priorità della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (di seguito la commissione ITRE) per il progetto di bilancio dell'Unione europea per il 2014 sono state espresse nel suo parere del 20 giugno 2013 sul mandato per il trilogo relativo al progetto di bilancio 2014 e restano altresì valide per il parere della commissione ITRE sulle linee di bilancio. L'esito della votazione sul mandato per il trilogo di bilancio è allegato alla presente motivazione.

Gli emendamenti relativi alle linee di bilancio quali modificate dal Consiglio sono stati approvati dalla commissione ITRE il 2 settembre 2013. La posizione del Consiglio del 18 luglio 2013 ha interessato diverse linee di bilancio nelle competenze della commissione ITRE, prevedendo una riduzione globale di 240,68 milioni di EUR in impegni e di 1,06 miliardi di EUR in pagamenti rispetto al progetto di bilancio dell'UE per l'esercizio 2014 presentato dalla Commissione.

Per quanto concerne la rubrica 1A, il taglio proposto dal Consiglio corrisponde a 60 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e interessa principalmente le spese di sostegno per i programmi di ricerca e innovazione, tra cui Orizzonte 2020, COSME per PMI e imprese e il meccanismo per collegare l'Europa. La riduzione dei pagamenti nell'ambito della rubrica 1A equivale a 426,5 milioni di EUR, di cui 154 milioni in grandi progetti infrastrutturali, 120,7 milioni nel programma Orizzonte 2020, 86,9 milioni nel meccanismo per collegare l'Europa e 61,3 milioni in altri programmi.

Tale proposta è inaccettabile secondo la commissione ITRE e non è compatibile con le conclusioni del Consiglio del marzo 2013, dove quest'ultimo si è impegnato a mantenere un reale aumento delle risorse a favore dei programmi di ricerca e innovazione rispetto ai livelli del 2013, nonché a porre l'accento sul sostegno alle PMI. La proposta non è nemmeno in linea con l'accordo raggiunto con il Parlamento nel quadro dei negoziati sul QFP 2014-2020, dove si è convenuto che i programmi COSME e Orizzonte 2020 saranno anticipati al 2014.

In considerazione dei suddetti fatti, la commissione ITRE ha votato per ripristinare il progetto di bilancio proposto dalla Commissione per quanto concerne le attività dei programmi della rubrica 1A che erano state tagliate dal Consiglio.

In aggiunta, la commissione ITRE ha altresì appoggiato la proposta del relatore consistente nell'utilizzare il margine della rubrica 1A (125,9 milioni di EUR) e i fondi previsti a titolo dello Strumento di flessibilità (471 milioni di EUR) al fine di aumentare i fondi destinati alle PMI e alla ricerca e all'innovazione. Ciò prevede in particolare richieste di sostegno per le priorità seguenti:

· linea di bilancio 02 02 01: sostegno di Erasmus per giovani imprenditori nell'ambito del programma COSME (+ 20 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e + 6 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento);

· linea di bilancio 02 02 02: sostegno degli strumenti finanziari nell'ambito del programma COSME (+ 60 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e + 40 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento);

· linea di bilancio 02 04 02 03: per accrescere l'innovazione nelle PMI (+ 30 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e + 20 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento);

· nuova linea di bilancio 02 04 02 04 per istituire un'unica linea di bilancio al fine di dare attuazione allo strumento per le PMI nel quadro di Orizzonte 2020, come convenuto con il Consiglio durante i negoziati relativi a Orizzonte 2020 (+ 320 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e + 160 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento);

· nuova linea di bilancio 32 04 03 02 per garantire il proseguimento del programma "Energia intelligente ̶ Europa" quale programma di energia distinto nel quadro di Orizzonte 2020, come convenuto con il Consiglio durante i negoziati relativi a Orizzonte 2020 (+ 110 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e + 60 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento);

· nuova linea di bilancio 08 02 04 01 per istituire il programma "Scienza per e con la società" quale programma trasversale nel quadro di Orizzonte 2020, come convenuto con il Consiglio durante i negoziati relativi a Orizzonte 2020 (+ 60 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e + 35 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento).

Infine, la commissione ITRE ha sostenuto l'aumento dei fondi da assegnare per introdurre la banda larga nel quadro del meccanismo per collegare l'Europa relativo alle TIC.

Progetti pilota e azioni preparatorie

La commissione ITRE ha esaminato e valutato tutti i progetti pilota e le azioni preparatorie proposti dai deputati e ha approvato tre nuovi progetti pilota e azioni preparatorie che rappresentano priorità politiche della commissione e hanno un forte potenziale di svilupparsi in attività e programmi futuri dell'Unione europea:

· Progetto pilota "Modelli tecnico-economici per reti di riscaldamento urbano con alimentazione multipla" (dopo l'attuale linea di bilancio 07 02 77 25, 2 000 000 EUR), al fine di accrescere l'efficienza complessiva delle reti di riscaldamento e raffreddamento urbano, sviluppando sistemi di riscaldamento e raffreddamento urbano di prossima generazione;

· Progetto pilota "REIsearch (Research Excellence Innovation Framework) ̶ Rafforzare la competitività dello spazio della ricerca europeo migliorando la comunicazione tra ricercatori, cittadini, industria e responsabili politici" (dopo l'attuale linea di bilancio 09 03 77 01, 1 200 000 EUR), al fine di accelerare il pieno utilizzo del capitale intellettuale dell'Europa a beneficio di cittadini, imprenditori e ricercatori attraverso nuovi strumenti mediali, e

· Azione preparatoria "Una strategia regionale per la regione del Mare del Nord" (dopo la linea 13 03 41, 1 200 000 EUR), al fine di analizzare il potenziale di crescita della regione e utilizzare i risultati per indagare il valore aggiunto di una futura strategia macroregionale condivisa per l'area del Mare del Nord, in considerazione del fatto che una regione del Mare del Nord forte ha le potenzialità per agire come motore di crescita in Europa e contribuire agli obiettivi della strategia UE 2020.

In aggiunta a questi nuovi progetti pilota e azioni preparatorie, la commissione ITRE ha altresì chiesto di mantenere il livello degli stanziamenti di pagamento per l'azione preparatoria in corso "Erasmus per giovani imprenditori" (attuale linea di bilancio 02 02 77 03, + 665 000 EUR) perlomeno al livello del 2013, onde garantire l'adempimento degli impegni degli anni precedenti.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

42

0

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Josefa Andrés Barea, Jean-Pierre Audy, Zigmantas Balčytis, Ivo Belet, Bendt Bendtsen, Jan Březina, Maria Da Graça Carvalho, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Dimitrios Droutsas, Christian Ehler, Adam Gierek, Norbert Glante, Robert Goebbels, Fiona Hall, Jacky Hénin, Romana Jordan, Judith A. Merkies, Angelika Niebler, Jaroslav Paška, Aldo Patriciello, Vittorio Prodi, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Amalia Sartori, Francisco Sosa Wagner, Konrad Szymański, Britta Thomsen, Patrizia Toia, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Marita Ulvskog, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Elisabetta Gardini, Satu Hassi, Jolanta Emilia Hibner, Eija-Riitta Korhola, Bernd Lange, Werner Langen, Marian-Jean Marinescu, Hannu Takkula, Hermann Winkler

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Britta Reimers

PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (6.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 - tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Ildikó Gáll-Pelcz

SUGGERIMENTI

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ricorda che la recente crisi economica ha evidenziato una serie di lacune e incoerenze nel mercato unico che hanno inciso in modo negativo sulla fiducia dei consumatori e dei cittadini; è consapevole dei vincoli di bilancio entro i quali l'Unione si trova al momento a dover operare; chiede che gli impegni e i pagamenti apportino un chiaro valore aggiunto e presentino un'efficienza massima in termini di gestione, e che si faccia un miglior impiego dei fondi tramite l'offerta di sufficienti mezzi finanziari volti a sostenere una strategia per una crescita intelligente e sostenibile;

2.  è convinto che la politica dei consumatori sia una delle grandi priorità dell'Unione europea e che il bilancio destinato a questa politica debba rifletterne l'importanza; chiede quindi alla Commissione di prestare la massima attenzione e cura alle indicazioni contenute nella relazione su una nuova agenda per la politica europea dei consumatori (2012/2133(INI)) per il periodo 2014-2020, approvata dal Parlamento europeo l'11 giugno 2013;

3.   esorta a mantenere la dotazione finanziaria originariamente proposta dalla Commissione nell'ambito del quadro finanziario pluriennale relativo al programma sulla protezione dei consumatori (ovvero 197 000 000 EUR); ritiene necessario utilizzare un importo limitato del margine previsto per la rubrica 3 del quadro finanziario pluriennale (ovvero 40 000 000 EUR per l'intero periodo rispetto al margine totale disponibile della rubrica 3 pari a 686 900 000 EUR) per finanziare la struttura multilingue della piattaforma ODR; ricorda che tale struttura multilingue è stata concordata dai due colegislatori ed è stata approvata nella risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 12 marzo 2013 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'ODR; constata che l'utilizzo del margine destinato alla rubrica del quadro finanziario pluriennale è in linea con il progetto di accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, la cooperazione in materia di bilancio e la sana gestione finanziaria (parte II, punto B, paragrafo 16);

4.   riconosce l'importanza del "Forum del mercato unico" e chiede di prorogare l'azione preparatoria al 2014 (1 200 000 EUR per gli stanziamenti sia d'impegno che di pagamento); sottolinea che il Forum deve essere parte integrante di una campagna permanente a livello dell'Unione volta a sensibilizzare sui diritti e gli interessi dei consumatori;

5.   ritiene importante creare un nuovo progetto pilota sull'"applicazione per dispositivi mobili Your Europe Travel (YET)", in modo da offrire, attraverso uno sportello unico, informazioni generali in tutte le lingue dell'Unione sulle questioni transfrontaliere e da fornire un aiuto ai viaggiatori che incontrano problemi mentre sono all'estero e hanno un accesso limitato ai servizi di informazione e di consulenza (650 000 EUR per gli stanziamenti d'impegno e 350 000 EUR per quelli di pagamento); è del parere che il progetto dovrebbe fornire informazioni pratiche per i consumatori, con particolare attenzione alla vita quotidiana e alle situazioni transfrontaliere, su temi quali i viaggi e i visti, i diritti dei passeggeri e dei consumatori, le tessere sanitarie, i sistemi di pagamento, i segnali stradali e i centri europei dei consumatori che offrono assistenza e consigli in merito a ciascuno Stato dell'UE, alla Norvegia e all'Islanda;

6.  accoglie con favore l'aumento dei finanziamenti destinati agli strumenti della governance del mercato interno (linea di bilancio 12 02 02); sottolinea che SOLVIT si è dimostrato efficace nel risolvere i problemi incontrati dai cittadini; ribadisce il proprio sostegno alla linea di bilancio destinata agli strumenti del mercato unico ed è del parere che sarebbe opportuno compiere maggiori sforzi per ottenere una migliore integrazione di SOLVIT nella gamma dei servizi di assistenza e degli strumenti di attuazione disponibili a livello nazionale e dell'Unione;

7.  ritiene che il sostegno all'economia reale debba essere una delle principali priorità dell'UE; insiste sulla necessità di massimizzare il ricorso a tale sostegno finanziario da parte delle PMI;

8.   sottolinea che le PMI sono responsabili della maggior parte della produzione e dell'occupazione del settore privato e, al momento, si trovano ad affrontare condizioni di credito particolarmente difficili in termini di garanzia dei prestiti e di adeguatezza patrimoniale, e che i cambiamenti nell'avversione al rischio si ripercuotono sulle possibilità di credito offerte alle PMI; invita pertanto gli Stati membri a mantenere la dotazione finanziaria del programma COSME e a ripristinare la linea di bilancio 02 01 04 01;

9.  riconosce la necessità di mantenere una dotazione finanziaria equilibrata per il programma Dogane, che dovrebbe corrispondere quanto meno all'importo previsto dalla proposta originaria della Commissione (ovvero 548 080 000 EUR); mette in evidenza l'esigenza di rafforzare l'obiettivo generale originario del programma, al fine di sostenere il funzionamento dell'unione doganale e di consolidare il mercato interno attraverso nuovi obiettivi specifici e obiettivi operativi.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

2

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Claudette Abela Baldacchino, Adam Bielan, Preslav Borissov, Birgit Collin-Langen, Lara Comi, Cornelis de Jong, Małgorzata Handzlik, Malcolm Harbour, María Irigoyen Pérez, Philippe Juvin, Hans-Peter Mayer, Franz Obermayr, Sirpa Pietikäinen, Phil Prendergast, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Andreas Schwab, Olga Sehnalová, Catherine Stihler, Emilie Turunen, Barbara Weiler

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Ildikó Gáll-Pelcz, Liem Hoang Ngoc, Pier Antonio Panzeri, Olle Schmidt, Marc Tarabella, Wim van de Camp, Patricia van der Kammen

PARERE della commissione per i trasporti e il turismo (12.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 – Tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore: Isabelle Durant

SUGGERIMENTI

La commissione per i trasporti e il turismo invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  osserva che gli investimenti nei trasporti sono essenziali per sostenere la crescita a lungo termine e favorire la creazione di posti di lavoro, e che ciò è particolarmente importante in un contesto di crisi economica caratterizzato da livelli di disoccupazione così elevati;

2.  evidenzia che il contributo del bilancio dell'Unione alle agenzie che si occupano di trasporti dovrebbe essere proporzionale alle responsabilità aggiuntive loro assegnate dai colegislatori dell'UE; sottolinea, a tal proposito, che le decisioni dell'UE di compiere indagini sull'inquinamento marino e sugli impianti offshore per l'estrazione di petrolio e gas, nel quadro delle competenze dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima, dovrebbero essere abbinate a dotazioni di bilancio idonee e a piani di assunzione adeguati; insiste, in vista dell'entrata in vigore del quarto pacchetto ferroviario, sulla necessità di creare le condizioni che permettano all'Agenzia ferroviaria europea di prepararsi ai nuovi compiti che le saranno affidati; deplora pertanto la proposta di ridurre il suo bilancio del 5% rispetto al 2013 (da 24 871 400 EUR a 23 573 064 EUR); rammenta che, in seguito all'accordo sulla rete transeuropea di trasporto (TEN-T) e sul meccanismo per collegare l'Europa, occorre altresì dedicare particolare attenzione al bilancio dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto;

3.  rammenta inoltre che vi sono agenzie dell'UE, come l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), alle quali il legislatore ha assegnato compiti fondamentali per il funzionamento dell'Unione europea e della sua industria; osserva che fino all'80% delle spese di bilancio e di personale dell'EASA è finanziato da tasse e diritti versati dall'industria aeronautica; chiede, a tal proposito, che l'autorità di bilancio ne tenga conto e limiti le riduzioni in termini di bilancio e di personale alla parte del bilancio finanziata dall'Unione, consentendo così ad agenzie dell'UE come l'EASA di dotarsi delle risorse umane necessarie per poter assolvere i compiti richiesti e finanziati dagli operatori del settore;

4.  sottolinea la necessità che il bilancio per i trasporti dell'UE si concentri su progetti infrastrutturali in grado di generare crescita e maggiore competitività nell'economia europea; ritiene essenziale, specialmente in un momento di difficoltà economica, che il denaro dell'Unione comporti benefici per i contribuenti e sia indirizzato verso grandi progetti infrastrutturali realizzabili in grado di migliorare la vita dei cittadini dell'UE;

5.  sottolinea che, nell'ambito del cofinanziamento di progetti infrastrutturali tramite il meccanismo per collegare l'Europa e i fondi di coesione e regionali, è necessario che la Commissione applichi rigorosamente i criteri in materia di valore aggiunto europeo, analisi dell'impatto climatico e socioeconomico, legislazione ambientale e minimizzazione dei costi esterni, e privilegi il potenziamento o la rivitalizzazione dei collegamenti ferroviari mancanti a livello transfrontaliero;

6.  rammenta la contraddizione fra i tagli finanziari proposti dal Consiglio in relazione al meccanismo per collegare l'Europa nel contesto dei negoziati sul QFP e il lungo [...] elenco di [...] progetti di infrastrutture di trasporto da portare a termine entro il 2030; rileva che il meccanismo per collegare l'Europa dovrebbe permettere di sostenere progetti caratterizzati da elevato valore aggiunto europeo contribuendo a rilanciare la crescita e l'occupazione in Europa, sia in maniera diretta, grazie ai posti di lavoro creati dai progetti stessi, sia in maniera indiretta all'atto di utilizzare le infrastrutture, apportando i benefici attesi in termini di competitività per l'Unione e i suoi Stati membri; ricorda inoltre che nel corso dei negoziati il Consiglio si è rifiutato di fornire gli elementi di promozione necessari per un migliore utilizzo degli strumenti finanziari, che in taluni casi possono consentire finanziamenti di maggiore entità;

7.  accoglie con favore gli accordi nell'ambito del meccanismo per collegare l'Europa e della TEN-T, che consentiranno di realizzare investimenti nei progetti chiave caratterizzati da elevato valore aggiunto europeo per la creazione di una rete europea di trasporto più sostenibile e integrata; osserva che è necessario adeguare le rubriche e gli importi concordati nell'ambito delle linee di bilancio 06 02 01 destinate al meccanismo per collegare l'Europa in funzione del risultato dei negoziati sul meccanismo stesso, soprattutto per quanto concerne l'interoperabilità, che va rimossa dalla linea 06 02 01 03 e inclusa nella linea 06 02 01 01;

8.  sottolinea che l'innovazione e la ricerca – in particolare nei settori del trasferimento modale, dell'accessibilità per tutti, dell'intermodalità, dell'interoperabilità, dell'emissione di biglietti integrata e della sostenibilità (riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e dell'inquinamento acustico) – rivestono un'importanza cruciale per i settori dei trasporti e del turismo; ribadisce quindi l'importanza di difendere gli importi destinati ai trasporti a titolo delle corrispondenti linee di bilancio nel quadro di Orizzonte 2020;

9.  sottolinea l'importanza di attuare su larga scala sistemi di trasporto intelligenti, quali definiti dalla direttiva 2010/40/UE sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto, al fine di rendere ecoefficiente il trasporto europeo;

10. chiede l'ulteriore sviluppo di sistemi di trasporto intelligenti, tra cui ERTMS, RIS, VTMIS, SESAR e STI, nel settore stradale, che consentano l'utilizzo razionale della logistica, una riduzione dell'impatto dei trasporti sull'ambiente e un abbassamento dei costi per gli utenti; invita a sviluppare l'infrastruttura necessaria per la mobilità elettrica, compresi i treni, i tram, i filobus, le biciclette elettriche e le auto elettriche; reputa necessaria la riduzione delle barriere non legislative (amministrative e tecniche);

11. ribadisce il proprio sostegno all'istituzione, in tutti i modi di trasporto, di diritti dei passeggeri armonizzati a livello dell'Unione europea, il che dovrebbe condurre alla stesura di una carta comune nota a tutti; deplora pertanto la riduzione del 38% degli stanziamenti d'impegno proposta dalla Commissione per la linea di bilancio corrispondente (da 26 150 000 EUR a 16 019 000 EUR), considerando che si tratta di un tema particolarmente delicato per i cittadini europei;

12. fa notare che è essenziale costruire infrastrutture per lo sviluppo di una rete di combustibili alternativi in grado di favorire lo sviluppo sostenibile e una maggiore indipendenza energetica dell'Unione, e chiede che sia promosso l'impiego di strumenti di finanziamento innovativi a livello europeo al fine di conseguire tali obiettivi;

13. deplora che il turismo, pur rientrando tra le competenze dell'Unione europea sin dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona, non disponga ancora di una propria linea di bilancio; invita la Commissione a integrare in via prioritaria nel programma COSME i risultati delle azioni preparatorie sul "turismo sostenibile" ("mobilità dolce", reti ciclabili, turismo ecologico e tutela della natura); esorta la Commissione a sostenere la diversità dell'industria europea del turismo concentrandosi altresì sugli aspetti del patrimonio culturale, naturale e in particolare industriale e storico, anche per mezzo di specifiche iniziative finanziarie, e a dar seguito all'azione preparatoria sull'accessibilità per tutti, in particolar modo per le persone a mobilità ridotta e le persone socialmente svantaggiate;

14. invita la Commissione ad avviare un'iniziativa che dia seguito agli esiti delle azioni preparatorie sul "turismo sostenibile" ("mobilità dolce", reti ciclabili, turismo ecologico e tutela della natura) e si concentri, in una fase successiva, sugli aspetti del patrimonio culturale, naturale, industriale e storico, e che dia seguito altresì all'azione preparatoria sull'accessibilità per tutti, in particolar modo per le persone a mobilità ridotta e le persone socialmente svantaggiate;

15. è convinto della necessità di un migliore utilizzo degli strumenti finanziari innovativi, il cui ruolo può risultare decisivo nell'attuazione di taluni progetti infrastrutturali; rammenta che tali strumenti possono essere utilizzati per mobilitare il capitale privato, compensando in tal modo la scarsezza di denaro pubblico dovuta agli sforzi di risanamento del bilancio a livello nazionale e di UE.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

30

5

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Magdi Cristiano Allam, Georges Bach, Izaskun Bilbao Barandica, Antonio Cancian, Philippe De Backer, Luis de Grandes Pascual, Saïd El Khadraoui, Ismail Ertug, Carlo Fidanza, Knut Fleckenstein, Jacqueline Foster, Franco Frigo, Mathieu Grosch, Dieter-Lebrecht Koch, Georgios Koumoutsakos, Werner Kuhn, Jörg Leichtfried, Bogusław Liberadzki, Eva Lichtenberger, Gesine Meissner, Hubert Pirker, Dominique Riquet, Petri Sarvamaa, Olga Sehnalová, Brian Simpson, Keith Taylor, Patricia van der Kammen, Dominique Vlasto, Roberts Zīle

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Phil Bennion, Spyros Danellis, Michel Dantin, Isabelle Durant, Geoffrey Van Orden, Janusz Władysław Zemke

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (26.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sulla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014
(13176/2013 - C7-0260/2013 - 2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Georgios Stavrakakis

BREVE MOTIVAZIONE

Introduzione

Pur prendendo atto della lenta ripresa dell'economia dell'Unione e del manifestarsi di alcune tendenze positive in essa, la ripresa totale è ancora lontana per certi aspetti. In tale contesto, la Commissione raccomanda di concentrare l'attenzione sulle cinque priorità individuate nell'analisi annuale sulla crescita 2013: in particolare "portare avanti un risanamento di bilancio, differenziato e favorevole alla crescita", "ripristinare la normale erogazione di prestiti all'economia", "promuovere la crescita e la competitività nell'immediato e per il futuro", "lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi" e "modernizzare la pubblica amministrazione".

Sulla base dell'allineamento delle politiche dell'Unione e, segnatamente, della politica di coesione, alla strategia UE 2020, la Commissione accentua il ruolo che tale settore politico può ricoprire nel concorrere al compimento della strategia UE 2020; al contempo, essa riasserisce che l'obiettivo generale della politica di coesione è la riduzione delle diseguaglianze tra le regioni, unita al conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale.

La Commissione rammenta altresì che la chiusura proficua dei programmi in corso necessita di un idoneo livello degli stanziamenti di pagamento, al fine di consentire l'adempimento degli obblighi verso i beneficiari dei finanziamenti dell'UE.

Il relatore sottolinea l'innegabile valore aggiunto della politica di coesione; essa costituisce un essenziale strumento di investimento dell'Unione, contribuendo allo sviluppo strutturale nel lungo periodo e fungendo da catalizzatore della crescita e della creazione di occupazione, che possono essere d'aiuto agli Stati membri e alle regioni dell'Unione stessa nel superamento della crisi economica e finanziaria in corso. Pertanto, risulta d'obbligo prevedere un sufficiente livello di finanziamento, che consentirà la riduzione dei pagamenti ancora da liquidare, di importo assai elevato specialmente nella rubrica 1b.

Progetto di bilancio

Nella stesura delle sue disposizioni di bilancio, la Commissione ha valutato le relative esigenze, tenendo conto delle disposizioni e delle dotazioni della prospettiva finanziaria pluriennale 2014-2020, quale proposta sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio 2013 e su cui esiste un accordo politico raggiunto dalle istituzioni il 27 giugno 2013.

Il relatore reputa che, nonostante le particolari circostanze dell'adozione del progetto di bilancio 2014, la Commissione sia l'unica istituzione a disporre delle informazioni per offrire in esso una sintesi delle reali esigenze di bilancio di tutte le regioni. Tuttavia, egli domanda se la Commissione abbia o meno calcolato l'impatto della concentrazione pattuita di risorse specifiche in fase iniziale presente nell'accordo sul QFP e dell'aumento proposto dei tassi di cofinanziamento per gli Stati membri che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà riguardo alla loro stabilità finanziaria, nonché l'impatto della proroga proposta – pari a un anno – del periodo di disimpegno automatico per taluni Stati membri.

Ripartizione delle risorse tra i fondi

La ripartizione proposta tra i diversi stanziamenti e fondi è la seguente:

All'interno del livello di stanziamenti d'impegno totale proposto, pari a 47 560,6 milioni di euro per la rubrica 1b (-13,5% rispetto al 2013), gli stanziamenti d'impegno totali per i fondi strutturali (FESR e FSE) si attestano a 38 088,2 milioni di euro, di cui 1 804,1 milioni destinati alla richiesta di reintegro dei fondi per l'iniziativa per l'occupazione giovanile (YEI), 8 922,4 milioni destinati al Fondo di coesione e 365,1 milioni destinati al Fondo per gli aiuti europei agli indigenti.

Il livello degli stanziamenti di pagamento proposto risulta assai più basso, vale a dire -9,3% rispetto al 2013 e pari a 51 093,7 milioni di euro; esso è determinato sulla base delle previsioni concernenti l'evoluzione dei pagamenti intermedi 2007-2013 (46 765,5 milioni di euro, ovverossia il 91,4 % delle stime generali dei pagamenti per il 2014 nell'ambito della rubrica 1b) e su un calo dell'83% degli stanziamenti di pagamento per la chiusura del periodo 2000-2006, come pure sull'importo iniziale dei nuovi prefinanziamenti nel 2014, ridotto dell'1% nel contesto del FESR, del FSE e del Fondo di coesione (o dell'1,5% per gli Stati membri riceventi assistenza finanziaria).

Il relatore si rammarica che la Commissione abbia utilizzato il livello concordato nelle conclusioni del Consiglio europeo del febbraio 2013 quale base per i prefinanziamenti – fondandosi sul fatto che esso è oggetto dei negoziati settoriali interistituzionali, in corso, sulla futura politica di coesione (che ricade nella sfera della codecisione) – correndo pertanto il rischio di anticipare gli esiti dei negoziati stessi.

Egli esprime altresì la sua sorpresa per il fatto che, sebbene più della metà degli stanziamenti di pagamento (52%) sia destinata all'adempimento degli obblighi dell'UE onorando gli impegni del passato, prosegua la crescita di impegni e pagamenti ancora da liquidare.

È doveroso osservare che la Commissione fonda le sue previsioni generali sul presupposto che gli stanziamenti aggiuntivi di pagamento da 11,2 miliardi di euro – quali richiesti nel PBR 2/2013 – saranno totalmente autorizzati nell'arco del 2013, il che è di particolare pertinenza per la rubrica 1b.

Principali risultati previsti per il 2014

La Commissione fissa quattro priorità chiave per l'esecuzione del bilancio 2014: potenziamento delle azioni per i giovani e le PMI, attuazione dei nuovi programmi nell'ambito del QFP 2014-2020, adempimento degli obblighi dell'UE e, infine, contenimento delle spese amministrative. Una delle azioni più rappresentative nel contesto del prossimo quadro finanziario è la nuova iniziativa per l'occupazione giovanile, per la quale la Commissione ha proposto stanziamenti d'impegno di pronta attuazione per un totale di 6 miliardi di euro nei primi due anni, a cominciare da un impegno pari a 3,4 miliardi di euro nel 2014.

Sulla base dell'allineamento della politica di coesione alla strategia UE 2020, la Commissione tenta di focalizzarsi sull'adozione e sul lancio tempestivi dei nuovi programmi, sulla massimizzazione dell'impatto della politica e sul consolidamento del processo di programmazione strategica mediante la garanzia di valore aggiunto europeo e il miglioramento della qualità della spesa.

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  si domanda se gli importi inseriti nel progetto di bilancio (PB) 2014 per la rubrica 1b siano sufficienti alla copertura delle esigenze e degli obiettivi minimi della politica regionale quali stabiliti dall'Unione nel trattato;

2.  rileva con preoccupazione il calo del 13,5% – a 47 560,6 milioni di euro – degli stanziamenti d'impegno nell'ambito della rubrica 1b e il calo del 9,3% – a 51 093,7 milioni di euro – degli stanziamenti di pagamento nell'arco del 2013, importo, quest'ultimo, in cui rientrano i 46 765,5 milioni di euro previsti per i pagamenti intermedi 2007-2013 e una riduzione dell'83% – a 592,0 milioni di euro – dei pagamenti per la chiusura del periodo 2000-2006;

3.  osserva che, secondo la Commissione, il PB 2014 è un progetto transitorio, con oltre la metà degli stanziamenti di pagamento (52%) diretta alla copertura degli impegni ancora da liquidare e al completamento dei vecchi programmi; esprime nondimeno la propria sorpresa per il fatto che la crescita del livello di pagamenti e impegni ancora da liquidare proseguirà;

4.  chiede ulteriori chiarimenti circa l'eventuale calcolo da parte della Commissione dell'impatto della pattuita concentrazione di risorse specifiche in fase iniziale, presente nell'accordo sul QFP, dell'aumento proposto dei tassi di cofinanziamento per gli Stati membri che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà riguardo alla loro stabilità finanziaria, come pure dell'impatto della proroga proposta – pari a un anno – del periodo di disimpegno automatico per taluni Stati membri;

5.  si rammarica che la Commissione abbia utilizzato quale base per i prefinanziamenti il livello concordato dal Consiglio europeo nel febbraio 2013, tematica oggetto dei negoziati settoriali interistituzionali in corso, ove il Parlamento europeo ha diritto di codecisione, correndo pertanto il rischio di anticipare gli esiti dei negoziati stessi; rammenta che i prefinanziamenti sono essenziali in quanto gli Stati membri e le regioni, all'inizio del periodo, necessitano di finanziamenti sufficienti a investire in progetti che concorreranno agli sforzi di superamento dell'attuale crisi economica e finanziaria; ribadisce, a tale proposito, la posizione della commissione per lo sviluppo regionale sulla scelta dei medesimi tassi di prefinanziamento del periodo attuale, poiché la crisi prosegue;

6.  ribadisce la posizione del Parlamento europeo secondo cui l'approvazione del regolamento sul QFP non può essere concessa, a meno che non vi sia una garanzia assoluta che le richieste di pagamento insolute per il 2013 saranno completamente evase; insiste sulla necessità che il Consiglio tenga fede al proprio impegno politico di adottare senza indugio un ulteriore bilancio rettificativo onde evitare carenze di stanziamenti di pagamento che potrebbero portare a un disavanzo strutturale nel bilancio dell'UE al termine del 2013; dichiara che il Parlamento non approverà il regolamento sul QFP né il bilancio 2014 finché il Consiglio non avrà adottato il nuovo bilancio rettificativo, in grado di colmare il disavanzo residuo quale individuato dalla Commissione;

7.  osserva che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile adottata dal Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2013 si applica alle regioni che registrano un tasso di disoccupazione tra i giovani superiore al 25% e che è pertanto indispensabile che le statistiche in questione siano fornite da Eurostat per tutte le regioni d'Europa, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta;

8.  invita la Commissione a sostenere e attuare tutti i progetti pilota, le azioni preparatorie e le misure di assistenza tecnica proposti dalla commissione per lo sviluppo regionale per la rubrica 1b.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

24.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

44

0

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Charalampos Angourakis, Catherine Bearder, John Bufton, Francesco De Angelis, Tamás Deutsch, Rosa Estaràs Ferragut, Danuta Maria Hübner, Filiz Hakaeva Hyusmenova, Iñaki Irazabalbeitia Fernández, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Mojca Kleva Kekuš, Constanze Angela Krehl, Jacek Olgierd Kurski, Petru Constantin Luhan, Vladimír Maňka, Iosif Matula, Miroslav Mikolášik, Jens Nilsson, Jan Olbrycht, Wojciech Michał Olejniczak, Younous Omarjee, Tomasz Piotr Poręba, Ovidiu Ioan Silaghi, Monika Smolková, Georgios Stavrakakis, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Andrea Cozzolino, Joseph Cuschieri, Ivars Godmanis, Juozas Imbrasas, Karin Kadenbach, Andrey Kovatchev, James Nicholson, Heide Rühle, Elisabeth Schroedter, Richard Seeber, Giommaria Uggias, Iuliu Winkler

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

António Fernando Correia de Campos, Sabine Verheyen

PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (18.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sulla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 - tutte le sezioni
(13176/2013 – C7-0260/2013 – 2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Vasilica Viorica Dăncilă

SUGGERIMENTI

La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  osserva che, considerando il massimale imposto dal Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio 2013 alla rubrica 2 del Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020, è probabile che, in pratica, tutte le principali categorie di spesa della politica agricola comune (PAC), compresi i pagamenti diretti, le misure di mercato e lo sviluppo rurale, subiranno dei tagli nel 2014;

2.  rileva che nel progetto di bilancio (PB) gli stanziamenti di impegno e di pagamento a titolo della rubrica 2 saranno ridotti rispettivamente dell'1,1% e del 2,3% nel 2014 rispetto al 2013;

3.  rileva che nel PB 2014 i finanziamenti per lo sviluppo rurale nell'ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) subiranno un taglio rispettivamente del 5,5% negli stanziamenti di impegno e del 10,8% in quelli di pagamento;

4.  insiste, in questo contesto, affinché il Consiglio rispetti le sue promesse di fornire stanziamenti di pagamento sufficienti nella procedura di bilancio 2013 in modo da consentire all'Unione di onorare gli impegni ancora da liquidare, se necessario tramite un terzo progetto di bilancio rettificativo che la Commissione dovrà presentare a metà ottobre 2013;

5.  ribadisce che l'adozione di misure volte a portare sotto controllo il livello degli impegni non pagati rappresenta un prerequisito per avviare con successo il nuovo periodo di programmazione 2014-2020, in particolare dato il livello ridotto degli stanziamenti di pagamento per lo sviluppo rurale previsto nel PB 2014;

6.  chiede alla Commissione di monitorare da vicino la situazione per garantire che il taglio del 10,8% agli stanziamenti di pagamento previsto nel PB 2014 non incida negativamente sulla capacità degli Stati membri di avviare con successo i loro programmi di sviluppo rurale, in particolare per quanto riguarda gli investimenti;

7.  fa presente che, sebbene il bilancio destinato ai pagamenti diretti e alle misure di mercato nell'ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) verrà aumentato dello 0,3% nel 2014 rispetto al 2013, sia per gli stanziamenti di impegno che per quelli di pagamento, la Commissione è tenuta a illustrare in dettaglio le misure concrete necessarie per far fronte alle crescenti esigenze legate all'introduzione progressiva dei pagamenti diretti nell'UE-12 e alla creazione del fondo per le crisi agricole;

8.  deplora, in particolare, l'applicazione del meccanismo di "disciplina finanziaria", con cui un numero elevato di agricoltori nell'Unione vedrà ridursi del 5% circa i pagamenti diretti corrisposti nell'ambito dell'esercizio 2014;

9.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i fondi assegnati alla riserva per le crisi nel settore agricolo nel bilancio 2014, e rimasti inutilizzati, siano resi pienamente disponibili come pagamenti diretti nell'esercizio successivo;

10. invita la Commissione e gli Stati membri a monitorare la considerevole volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli, dalle conseguenze negative sui redditi degli agricoltori, e a reagire prontamente ed efficacemente ove necessario;

11. si compiace dei passi compiuti verso l'istituzione dello strumento europeo di monitoraggio dei prezzi per i prodotti alimentari e invita la Commissione a informare periodicamente il Parlamento europeo e il Consiglio in merito alle attività e ai risultati di tale strumento, nonché a garantire che queste informazioni siano rese accessibili a un pubblico più ampio possibile.

12. si compiace dell'assegnazione di fondi a sostegno dell'apicoltura e auspica che tali risorse siano utilizzate efficacemente negli Stati membri;

13. richiama l'attenzione sulla necessità di coniugare il più strettamente possibile le risorse fornite e gli impegni assunti, in modo da conseguire gli obiettivi di maggiore competitività e sostenibilità dell'agricoltura europea;

14. chiede che il pieno allineamento dei pagamenti diretti nell'UE a 28 sia realizzato quanto prima.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Eric Andrieu, Liam Aylward, José Bové, Vasilica Viorica Dăncilă, Paolo De Castro, Albert Deß, Herbert Dorfmann, Hynek Fajmon, Mariya Gabriel, Iratxe García Pérez, Julie Girling, Martin Häusling, Esther Herranz García, Elisabeth Jeggle, Elisabeth Köstinger, Agnès Le Brun, Mairead McGuinness, James Nicholson, Wojciech Michał Olejniczak, Britta Reimers, Ulrike Rodust, Alfreds Rubiks, Giancarlo Scottà, Sergio Paolo Francesco Silvestris, Alyn Smith

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Pilar Ayuso, Maria do Céu Patrão Neves

PARERE della commissione per la pesca (6.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio 2014 dell'Unione europea – Sezione III – Commissione
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Crescenzio Rivellini

SUGGERIMENTI

La commissione per la pesca invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   prende atto del ritardo da parte della Commissione nella preparazione del progetto di bilancio per l'esercizio 2014 e constata che tale ritardo è direttamente imputabile ai negoziati concernenti il quadro finanziario pluriennale 2014-2020;

2.   prende atto della nuova struttura di bilancio per gli affari marittimi e la pesca;

3.   chiede che gli importi del bilancio 2014 siano all'altezza delle sfide della politica comune della pesca (PCP), recentemente riformata, e dello sviluppo della politica marittima integrata (PMI);

4.   esorta quindi gli Stati membri a trovare le sinergie necessarie tra i diversi Fondi europei, tra cui il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, onde rispondere alle sfide impegnative poste dalla generale crisi economica in Europa e dalla necessità di promuovere lo sviluppo delle regioni marittime e costiere europee nonché la sostenibilità e la competitività del settore della pesca;

5.   sottolinea l'importanza dei progetti pilota richiesti dal Parlamento e invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi ai fini della loro attuazione;

6.   prende atto del cambiamento a livello delle modalità di gestione, che sono passate dalla gestione diretta a quella concorrente del sostegno alla spesa degli Stati membri in materia di controllo e raccolta dei dati; ritiene che questo cambiamento dovrebbe facilitare il rispetto, da parte degli Stati membri, dei loro obblighi in questi settori, cosa che rappresenta un elemento fondamentale per il corretto funzionamento della PCP;

7.   rileva che sono stati iscritti in riserva importi significativi connessi agli accordi di partenariato in materia di pesca sostenibile; sollecita la Commissione a proseguire i negoziati con i paesi terzi al fine di giungere a una tempestiva conclusione di accordi di pesca sostenibili e reciprocamente vantaggiosi, così da utilizzare gli stanziamenti richiesti nel bilancio e permettere alla flotta dell'UE di ottenere il massimo beneficio dalla stagione di pesca 2014;

8.   osserva che la maggior parte degli stanziamenti di pagamento iscritti nel progetto di bilancio 2014 servirà a coprire le esigenze dei programmi 2007-2013; riconosce che questi stanziamenti di pagamento sono necessari per onorare gli impegni del passato;

9.   si rammarica della proposta del Consiglio di procedere a tagli sugli stanziamenti di pagamento necessari nel bilancio 2014, in quanto ciò avrà un impatto specifico sui progetti e sui programmi avviati nel quadro del precedente periodo di programmazione; è del parere che ciò influirà in modo particolare sul completamento del Fondo europeo per la pesca ovvero dello Strumento finanziario di orientamento della pesca (gestione concorrente), per il quale gli stanziamenti di pagamento a titolo del progetto di bilancio 2014 sono già al di sotto del livello del bilancio 2013;

10. si rammarica della proposta del Consiglio di ridurre gli stanziamenti del bilancio 2014, in quanto ciò avrà un effetto pregiudizievole su questo primo anno del nuovo programma, che è stato concepito per sostenere le riforme e le iniziative di politica in linea con le priorità di Europa 2020;

11. chiede che il progetto di bilancio per l'esercizio 2014 della Commissione sia ripristinato di conseguenza.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

20

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

John Stuart Agnew, Antonello Antinoro, Kriton Arsenis, Chris Davies, Carmen Fraga Estévez, Dolores García-Hierro Caraballo, Marek Józef Gróbarczyk, Werner Kuhn, Isabella Lövin, Gabriel Mato Adrover, Guido Milana, Maria do Céu Patrão Neves, Crescenzio Rivellini, Raül Romeva i Rueda, Struan Stevenson, Isabelle Thomas, Nils Torvalds

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jean Louis Cottigny, Iñaki Irazabalbeitia Fernández, Jens Nilsson, Nikolaos Salavrakos

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Jan Kozłowski

PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione (5.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2014 – tutte le sezioni
(C7-0300/2013 – 2145/2002(BUD)

Relatore per parere: Morten Løkkegaard

SUGGERIMENTI

La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.      rileva che il 2014 sarà il primo anno di avvio e di esecuzione dei nuovi programmi pluriennali nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù, dello sport, della cultura, dei media e della cittadinanza; accoglie con favore il fatto che, per la prima volta, la dimensione europea nello sport sia sostenuta da un programma dell’Unione europea; sottolinea l’importanza di destinare stanziamenti di impegno e di pagamento adeguati per garantire il pieno funzionamento dei programmi fin dall’inizio del periodo di programmazione;

2.      insiste affinché siano disponibili stanziamenti di pagamento adeguati per consentire la corretta e piena attuazione degli impegni di questa politica nel 2014;

3.      evidenzia che il nuovo programma per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport è fondamentale ai fini del successo della strategia Europa 2020; ricorda che in passato la domanda di mobilità è stata particolarmente elevata nell’ambito del programma Erasmus; sottolinea l’importanza di questo programma e dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, nella prospettiva di rafforzare l’occupabilità dei giovani; chiede pertanto che fin dal primo anno si presti un'attenzione particolare al livello dei pagamenti per la mobilità e all'affidabilità dell'organizzazione per quanto riguarda il meccanismo di garanzia; sottolinea, tuttavia, che i programmi non possono sostituire gli sforzi e le riforme strutturali necessari per rendere i sistemi d'istruzione e i mercati del lavoro di alcuni Stati membri idonei alle sfide del futuro.

4.      rammenta le difficoltà dovute agli insufficienti livelli dei pagamenti relativi ai programmi di apprendimento permanente, in particolare Erasmus, nel bilancio rettificativo 2012 e nel bilancio 2013; invita il Consiglio a garantire una corretta attuazione del programma, tenendo conto degli elevati tassi di esecuzione;

5.      insiste affinché gli stanziamenti di bilancio destinati alle azioni per la gioventù siano stabiliti attraverso una linea di bilancio separata che rifletta gli obiettivi specifici delle azioni;

6.      reputa che i Giochi olimpici speciali dovrebbero essere sostenuti nell'ambito di una linea di bilancio distinta, volta a garantire il finanziamento dell'UE di questo evento europeo, conformemente alla dichiarazione del 2009 del Parlamento europeo sul sostegno ai Giochi olimpici speciali nell'Unione europea;

7.      sottolinea che al programma Europa creativa spetta un ruolo importante nel sostegno ai settori culturali e creativi, che contribuiscono non solo alla diversità culturale, ma anche all’economia; deplora che nel progetto di bilancio della Commissione il livello degli stanziamenti d’impegno destinati al programma in parola sia notevolmente inferiore rispetto a quello degli stanziamenti destinati i suoi predecessori nel 2013 e chiede che esso sia aumentato;

8.      deplora che nel 2014 il progetto di bilancio della Commissione preveda stanziamenti di impegno per l’iniziativa Europa dei cittadini che sono inferiori rispetto a quelli previsti nel 2013; chiede un aumento degli stanziamenti;

9.      sottolinea che la politica di comunicazione dell’Unione europea è di fondamentale importanza per avvicinare l’Unione ai suoi cittadini e per promuovere la loro consapevolezza, la comprensione e il coinvolgimento nel processo decisionale dell’Unione; chiede una maggiore cooperazione interistituzionale in materia di politiche di comunicazione, in vista delle elezioni del 2014.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

17

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Santiago Fisas Ayxela, Lorenzo Fontana, Petra Kammerevert, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Emilio Menéndez del Valle, Marietje Schaake, Marco Scurria, Hannu Takkula, Sabine Verheyen, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Ivo Belet, Seán Kelly, Iosif Matula, Elisabeth Morin-Chartier

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Raffaele Baldassarre, Marino Baldini, Preslav Borissov, Jens Nilsson

PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (9.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 – tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Jan Mulder

SUGGERIMENTI

La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  deplora la diminuzione del 9,4% per quanto riguarda gli impegni e dell'11,9% per i pagamenti nella rubrica 3 relativa a sicurezza e cittadinanza rispetto al bilancio 2013, dal momento che la rubrica rafforza il concetto di cittadinanza dell’Unione, creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia e un accesso ai beni e ai servizi pubblici di base; in tempi di crisi economica e tenendo conto delle prossime elezioni europee, è essenziale rafforzare ulteriormente tale concetto;

2.  trova difficile esprimere la propria posizione sul progetto di bilancio in un momento in cui la maggior parte delle basi giuridiche dei programmi e dei fondi è ancora in corso di negoziazione;

3.  insiste sulla necessità che la Commissione e gli Stati membri si adoperino nella maggior misura possibile per garantire una spesa efficace del bilancio dell'Unione e affinché qualsiasi azione da esso finanziata presenti un evidente valore aggiunto europeo; ritiene opportuno, in particolare, che gli Stati membri condividano i compiti laddove possibile e rafforzino la loro cooperazione;

4.  sottolinea che occorre rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri nel settore dell'asilo e della migrazione e che è necessario che il bilancio dell'Unione dimostri un chiaro impegno in tal senso, anche attraverso un contributo adeguato da parte degli Stati membri;

5.  insiste sulla necessità che le agenzie dispongano di risorse adeguate per attuare i sistemi e i progetti recentemente approvati; ritiene pertanto opportuno aumentare il bilancio dell'Agenzia Frontex, al fine di fornirle le risorse necessarie per gestire il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere Eurosur; ritiene che disposizioni finanziarie adeguate consentiranno a Eurosur di ridurre il numero di immigrati che entrano clandestinamente nel territorio dell’Unione europea o periscono in mare e di contribuire a prevenire i crimini transfrontalieri; reputa inoltre che le dotazioni di Europol e dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (UESA) dovrebbero essere aumentate per finanziare il Centro europeo di lotta contro la criminalità informatica, creato di recente, nonché il pacchetto "asilo", adottato recentemente, e i nuovi compiti che spettano alle tre agenzie;

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

5.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

40

9

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jan Philipp Albrecht, Edit Bauer, Emine Bozkurt, Arkadiusz Tomasz Bratkowski, Carlos Coelho, Agustín Díaz de Mera García Consuegra, Frank Engel, Kinga Göncz, Nathalie Griesbeck, Sylvie Guillaume, Anna Hedh, Salvatore Iacolino, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Timothy Kirkhope, Juan Fernando López Aguilar, Svetoslav Hristov Malinov, Véronique Mathieu Houillon, Anthea McIntyre, Nuno Melo, Roberta Metsola, Claude Moraes, Antigoni Papadopoulou, Georgios Papanikolaou, Jacek Protasiewicz, Carmen Romero López, Judith Sargentini, Birgit Sippel, Csaba Sógor, Renate Sommer, Rui Tavares, Nils Torvalds, Wim van de Camp, Axel Voss, Renate Weber, Josef Weidenholzer, Cecilia Wikström, Auke Zijlstra

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Andrew Henry William Brons, Anna Maria Corazza Bildt, Mariya Gabriel, Monika Hohlmeier, Stanimir Ilchev, Iliana Malinova Iotova, Franziska Keller, Jan Mulder, Jens Rohde, Marie-Christine Vergiat, Manfred Weber

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Davor Ivo Stier

PARERE della commissione per gli affari costituzionali (4.9.2013)

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 – tutte le sezioni
(2013/2145(BUD))

Relatore per parere: Morten Messerschmidt

SUGGERIMENTI

La commissione per gli affari costituzionali invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A. considerando che numerosi Stati membri versano in gravi difficoltà di bilancio e che il bilancio dell'Unione deve riflettere questa situazione; che il bilancio dell'Unione rappresenta, tra l'altro, uno strumento fondamentale in grado di catalizzare gli investimenti, che dovrebbe essere potenziato in un periodo di crisi;

B.  considerando che è necessario rispettare le modifiche apportate alla procedura di bilancio dal trattato di Lisbona;

1.  sottolinea che il 2014 è un anno elettorale, il che richiede l'adozione di un'impostazione di bilancio coerente quanto alle informazioni da fornire sulle elezioni europee; chiede una campagna, da realizzare in tutte le lingue dell'Unione, che informi i cittadini in merito ai loro diritti elettorali, all'impatto dell'Unione sulla loro vita quotidiana e al ruolo del Parlamento europeo in quanto istituzione;

2.  chiede una valutazione della strategia di comunicazione per le elezioni del 2009 e sottolinea la necessità di una valutazione analoga per le elezioni del 2014;

3.  segnala che il 2013 è l'Anno europeo dei cittadini e chiede che gli stanziamenti del bilancio 2014 siano utilizzati anche per effettuare una valutazione approfondita di tale iniziativa;

4.  si rammarica dei continui problemi riscontrati relativamente all'iniziativa dei cittadini europei e sottolinea la necessità di conferire una priorità, nel bilancio, non solo alle iniziative in quanto tali, ma anche alla loro comunicazione; rileva i gravi problemi logistici verificatisi e che occorre risolvere al fine di accrescere la popolarità e l'affidabilità dell'iniziativa dei cittadini europei;

5.  ritiene che "apertura" debba essere una parola chiave orizzontale nella procedura di bilancio di tutte le istituzioni dell'UE; si rammarica che non sia ancora stato possibile raggiungere un accordo sulla piena trasparenza.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

4.9.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

14

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Andrew Henry William Brons, Ashley Fox, Roberto Gualtieri, Enrique Guerrero Salom, Gerald Häfner, Stanimir Ilchev, Constance Le Grip, Paulo Rangel, Søren Bo Søndergaard, Indrek Tarand, Rafał Trzaskowski, Luis Yáñez-Barnuevo García

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Zuzana Brzobohatá, Dimitrios Droutsas

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Marino Baldini, Susy De Martini, Andrej Plenković

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

9.10.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

32

3

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Richard Ashworth, Francesca Balzani, Zuzana Brzobohatá, Jean Louis Cottigny, Jean-Luc Dehaene, Isabelle Durant, Göran Färm, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazábal Rubial, Jens Geier, Ivars Godmanis, Ingeborg Gräßle, Lucas Hartong, Jutta Haug, Monika Hohlmeier, Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Anne E. Jensen, Ivailo Kalfin, Sergej Kozlík, Jan Kozłowski, Alain Lamassoure, Giovanni La Via, George Lyon, Barbara Matera, Vojtěch Mynář, Juan Andrés Naranjo Escobar, Dominique Riquet, Alda Sousa, Derek Vaughan, Angelika Werthmann

Supplenti presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Frédéric Daerden, Ivana Maletić, Paul Rübig, Peter Šťastný, Nils Torvalds

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Ildikó Gáll-Pelcz, Oldřich Vlasák