RELAZIONE sulle nuove tecnologie e risorse educative aperte

25.3.2014 - (2013/2182(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Cătălin Sorin Ivan

Procedura : 2013/2182(INI)
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A7-0249/2014
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulle nuove tecnologie e risorse educative aperte

(2013/2182(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

   visto l'articolo 14 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–   vista la comunicazione della Commissione del 25 settembre 2013 intitolata "Aprire l'istruzione: tecniche innovative di insegnamento e di apprendimento per tutti grazie alle nuove tecnologie e alle risorse didattiche aperte" (COM(2013)0654) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione sull'analisi e la mappatura dell'insegnamento e dell'apprendimento innovativi per tutti grazie alle nuove tecnologie e alle risorse didattiche aperte in Europa (SWD(2013)0341),

–   vista la comunicazione della Commissione dell'11 luglio 2013 intitolata: "L'istruzione superiore europea nel mondo" (COM(2013)0499),

–   visto il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2013 che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE[1],

–   viste le conclusioni del Consiglio, del 24 febbraio 2014, su un'istruzione e una formazione efficienti e innovative per investire nelle competenze - sostegno al semestre europeo 2014[2],

–   vista la raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, riguardante la convalida dell'apprendimento non formale e informale[3],

–   viste le conclusioni del Consiglio, del 14 febbraio 2011, sul ruolo dell'istruzione e della formazione nell'attuazione della strategia Europa 2020[4],

–   viste le conclusioni del Consiglio, dell’11 maggio 2010, sulla dimensione sociale dell’istruzione e della formazione[5],

–   viste le conclusioni del Consiglio, dell'11 maggio 2010, sull'internazionalizzazione dell'istruzione superiore[6],

–   vista la sua risoluzione del 22 ottobre 2013 sul tema "Ripensare l'istruzione"[7],

–   vista la sua risoluzione del 12 settembre 2013 sull'agenda digitale per la crescita, la mobilità e l'occupazione: è ora di cambiare marcia"[8],

–   vista la sua risoluzione del 13 settembre 2012 sull'istruzione, la formazione e la strategia Europa 2020[9],

–   vista la sua risoluzione del 20 aprile 2012 sulla modernizzazione dei sistemi d'istruzione superiore in Europa[10],

–   vista la propria risoluzione del 26 ottobre 2011 su un'agenda per nuove competenze e per l'occupazione[11],

–   vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 su "Youth on the Move: – un quadro per migliorare i sistemi europei di istruzione e di formazione"[12],

–   visto il parere del Comitato economico e sociale del 26 febbraio 2014[13],

–   visto il parere del Comitato delle regioni del 31 gennaio 2014[14],

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A7-0249/2014),

A. considerando che è necessario adeguare i sistemi di istruzione e formazione in modo tale che offrano pari opportunità nell'apprendimento e soddisfino un'esigenza sempre maggiore di aggiornamento continuo delle conoscenze e delle competenze;

B.  considerando che la strategia Europa 2020 mira a stimolare l'innovazione, a creare nuove opportunità di lavoro, a migliorare la coesione sociale e a gettare basi solide per una crescita sostenibile e inclusiva nell'UE grazie a una forza lavoro dalle competenze elevate che può contare su un accesso paritario all'istruzione;

C. considerando che gli elevati livelli di disoccupazione corrispondono a un considerevole numero di posti vacanti in Europa che non possono essere coperti, indicando una spiccata lacuna in materia di competenze, e che per colmarla i modelli della formazione professionale duale sarebbero, tra le altre cose, i più indicati; che nel 2012 il 15,8% dei giovani nell'UE non aveva un'occupazione, né seguiva un'istruzione o una formazione (NEET), rischiando così di rimanere escluso dal mercato del lavoro per uno squilibrio sempre maggiore nelle competenze;

D. che, entro il 2020, il 90% dei posti di lavoro richiederà competenze digitali e che, entro il 2015, esisteranno nell'UE fino a 900 000 posti vacanti correlati alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC);

E.  considerando che stando a tutte le previsioni il numero di diplomati di istituzioni universitarie si quadruplicherà entro il 2030;

F.  considerando che tra il 18% e il 28% degli studenti dell'UE ha scarse possibilità di accesso alla rete e di utilizzo della stessa, a scuola o a casa; che soltanto il 30% degli studenti dell'UE può essere considerato in possesso di competenza digitale; considerando che solo il 20% degli studenti dell'UE può contare su insegnanti motivati e competenti a livello digitale e che il 70% degli insegnanti dell'UE vorrebbe migliorare le proprie competenze nel settore delle TIC; che il 40% degli europei di età compresa tra i 16 e i -74 anni dispone di competenze scarse nel settore delle TIC, ovvero non dispone di alcuna competenza;

G. considerando che le risorse didattiche aperte (RDA) possono svolgere un ruolo determinante nella facilitazione dell'apprendimento permanente per tutti i discenti e che parallelamente un sistema d'istruzione lacunoso in termini digitali può costituire un freno allo sviluppo delle conoscenze e delle competenze dei discenti;

H. considerando che l'UE non ha ancora compreso appieno il potenziale offerto dalle TIC in termini di ricchezza e di diversità culturale ed educativa, di accesso all'informazione e di scambio di buone pratiche;

I.   considerando che la modernizzazione dei sistemi d'istruzione in Europa richiede investimenti in strutture d'insegnamento ampliamente dotate di tecnologie dell'informazione e della comunicazione;

J.   considerando perciò fondamentale la diffusione dell'accesso alla banda larga (anche nelle zone rurali, montane e periferiche degli Stati membri);

K. considerando che la scuola è chiamata anche a formare i minori all'uso pratico e critico delle tecnologie digitali e della rete;

Opportunità e sfide

1.  plaude alla comunicazione della Commissione, che istituisce un'agenda dell'Unione nel settore delle RDA e concentra l'attenzione sul potenziale che le suddette risorse hanno di ampliare l'accesso all'istruzione, e l'equità della stessa, e di diversificarla ulteriormente e riconosce la pertinenza delle RDA in una società che si fa sempre più digitale; ritiene che l'emergere di un quadro europeo per lo sviluppo delle RDA possa permettere di migliorare i sistemi d'istruzione degli Stati membri;

2.  segnala che onde sfruttare concretamente le RDA occorre incentivare le iniziative volte a diffondere l'educazione digitale, raccogliendo informazioni sulle buone prassi e divulgandole in vari ambienti;

3.  sottolinea che le RDA danno vita a opportunità di insegnamento e apprendimento in modalità innovative per le istituzioni didattiche e della formazione, i docenti, gli studenti, gli allievi e i discenti di tutte le età; invita le istituzioni didattiche a valutare ulteriormente i vantaggi che le RDA possono offrire nei rispettivi sistemi didattici e nella prospettiva di creare un ambiente organizzativo ove tale innovazione sia accolta con favore, internalizzata, applicata e favorita; invita in questo contesto gli Stati membri e le regioni, nell'ambito delle strategie di specializzazione intelligente, a istituire poli di eccellenza dell'innovazione e della creazione utilizzando appieno il potenziale delle TIC;

4.  lamenta che la comunicazione della Commissione non operi alcuna distinzione tra i vari livelli scolastici per quanto concerne l'impiego delle nuove tecnologie e dei contenuti digitali nel processo di apprendimento e di insegnamento; mette in rilievo che i discenti acquisiscono competenze e conoscenze diverse a seconda dell'età e che, di conseguenza, i programmi e i metodi di apprendimento variano a seconda del livello scolastico;

5.  rileva che l'assicurazione della qualità svolge un ruolo determinante nell'incremento della fiducia nelle RDA e nel relativo utilizzo; incoraggia la ricerca e la disseminazione di buone pratiche che favoriscano una efficace fruizione delle RDA, investendo in particolare nell'area della sperimentazione metodologica, delle meta-competenze (riflessive, proattive e di pensiero critico) e delle soft skills; constata inoltre la necessità di incoraggiare la ricerca sui metodi di valutazione delle competenze acquisite all'interno di questi percorsi, che non può limitarsi alla valutazione tra pari, o a sistemi automatizzati, come accade nelle prassi comuni;

6.  prende atto del fatto che le RDA sono prodotte, in via generale, in un numero di lingue ristretto e principalmente, anche se non esclusivamente, dalle istituzioni didattiche superiori (soprattutto per quanto concerne i corsi aperti on line e di massa, MOOC); incoraggia le istituzioni didattiche e della formazione a tutti i livelli, nella totalità degli Stati membri, nonché le altre parti interessate, a produrre le RDA nelle loro lingue, al fine di sfruttare le complete potenzialità della tecnologia digitale e del multilinguismo; ricorda che la disponibilità, l'accessibilità e l'innovatività dei materiali svolge un ruolo fondamentale ai fini dell'impiego dei materiali per l'e-learning nell'istruzione;

7.  puntualizza che le TIC e le RDA, all'ora attuale, si utilizzano principalmente nell'istruzione superiore; ove opportuno, sostiene il loro utilizzo nell'istruzione primaria e secondaria, nell'insegnamento professionale nonché in altri contesti di apprendimento informale, dove un apprendimento incentrato sul discente e combinato con le TIC offre anche un potenziale enorme;

8.  osserva che una corretta contestualizzazione è un fattore chiave affinché i software didattici siano efficaci; rileva che tale processo deve iscriversi in modo adeguato nei processi di insegnamento e di apprendimento e deve tenere in considerazione gli obiettivi e gli strumenti pedagogici e dei programmi, nonché i percorsi individuali di apprendimento;

9.  pone l'accento sulla necessità di agevolare, continuando a dialogare con le parti interessate, il riconoscimento delle conoscenze e delle competenze acquisite mediante le RDA; inoltre, invita gli Stati membri a includere nei rispettivi quadri nazionali delle qualifiche idonei provvedimenti di convalida di tale apprendimento;

10. sottolinea la necessità che il riconoscimento delle conoscenze acquisite all'estero sia facilitato, onde incrementare e agevolare l'utilizzo delle RDA e dei MOOC, riducendo le strutture burocratiche;

11. pone in luce come siano cruciali la disponibilità di materiale didattico gratuito, di elevata qualità e adeguato on line, e l'accesso allo stesso;

12. sottolinea la necessità di armonizzare le limitazioni e le deroghe al diritto d'autore che già esistono per l'illustrazione ai fini dell'insegnamento non commerciale, onde promuovere le RDA e l'apprendimento a distanza transfrontaliero e consentire alle piattaforme europee di competere a livello globale grazie a economie di scala;

13. esorta la Commissione a presentare una proposta di riesame della direttiva 2001/29/CE onde creare nell'UE un sistema armonizzato e flessibile per i diritti d'autore e i diritti connessi, che sia adeguato per l'era digitale e riconosca il valore pubblico dell'accesso alla conoscenza;

14. esorta gli Stati membri a valutare il potenziale di risparmio previsto che le RDA promettono per i costi dell'istruzione, sia pubblici sia privati, in particolare i costi dei materiali didattici, senza trascurare però l'aspetto della qualità;

15. osserva l'importanza di assicurare che siano definiti modelli sostenibili per la creazione di RDA e di MOOC; invita la Commissione a promuovere la prosecuzione della ricerca in merito alla loro formazione, uso e diffusione, dialogando con le parti interessate;

16. riconosce che le RDA devono essere adottate in modo tale da promuovere lo sviluppo di soluzioni per l'apprendimento per il 21° secolo e creare nuove opportunità di attività per i fornitori di soluzioni per l'apprendimento innovativi e di piccole e medie dimensioni in Europa;

17. chiede agli Stati membri di irrobustire l'istruzione informale in materia di sicurezza in linea e prevedere politiche di sicurezza in linea nelle scuole offrendo una formazione adeguata agli insegnanti;

18. invita gli Stati membri a garantire un'istruzione coordinata e progressiva sulla sicurezza di Internet nelle scuole; osserva che i genitori devono essere considerati degli alleati nell'intento di garantire la sicurezza di Internet e raccomanda l'elaborazione di strategie complementari mirate proprio ai genitori, consolidando mediante esse il ruolo della mediazione parentale; mette in rilievo il fatto che gli sforzi profusi a tal fine devono mirare a rendere i giovani più indipendenti, in modo tale che questi assumano la paternità delle loro azioni e le loro responsabilità su Internet e sviluppino le competenze elettroniche; insiste su come debba essere assicurata la protezione dell'integrità individuale, della privacy e dei dati personali di docenti e discenti che utilizzino le RDA;

19. chiede alla Commissione di sostenere lo scambio di buone prassi fra gli Stati membri nel settore dell'istruzione formale e informale in materia di sicurezza in linea, la creazione dei pertinenti contenuti didattici e la costituzione di partenariati pubblico-privati volti a coinvolgere i ragazzi, i loro genitori e insegnanti e tutti coloro che si occupano di giovani, comprese le ONG coinvolte nel network Safer Internet;

Competenze per i docenti e i discenti

20. rileva che le nuove tecnologie e le RDA consentono di apprendere in modo più interattivo e rappresentano strumenti preziosi per mettere il discente al centro del processo didattico;

21. evidenzia che, a tutti i livelli dell'istruzione, i docenti hanno un ruolo fondamentale nel monitorare l'accesso ai materiali didattici on line – e il relativo uso – da parte dei discenti, nonché nell'aiutare questi ultimi ad acquisire le competenze digitali;

22. sottolinea la necessità urgente di dotare tutti i discenti di risorse tecniche nel modo più rapido e migliore possibile, nonché dell'accesso irrinunciabile a Internet a banda larga;

23. rammenta l'importanza fondamentale di una formazione di qualità dei docenti, che deve essere completata da una formazione professionale obbligatoria lungo tutta la carriera con enfasi su metodi didattici innovativi e sull'insegnamento della didattica ("imparare a imparare") ai fini dell'ulteriore trasmissione ai discenti;

24. esorta gli Stati membri a sostenere i docenti nel loro sviluppo professionale offrendo curricula moderni nella loro istruzione iniziale ed erogando una formazione sul lavoro, idonea a dotarli delle loro le competenze necessarie affinché impieghino metodi didattici basati sulle tecnologie digitali;

25. sottolinea esplicitamente i vantaggi delle esperienze obbligatorie in altri paesi europei per i docenti, ad esempio nell'ambito di "Erasmus+", e chiede un consistente ampliamento di questo e di altri programmi connessi;

26. puntualizza che le abilità basilari di lettura, scrittura e calcolo, nonché le competenze trasversali, come il pensiero critico e l'apprendere ad apprendere, sono condizione preliminare per l'efficace sviluppo delle competenze digitali e l'efficace utilizzo delle RDA; in tale contesto, invita la Commissione a valutare ulteriormente l'impatto dei materiali didattici digitali e/o on line sul rendimento dei discenti in termini di apprendimento, in base all'età e al livello scolastico;

27. riconosce l'importanza delle modalità di insegnamento e di apprendimento tradizionali e invita la Commissione a sostenere un'ulteriore ricerca sulla questione del se e del come le RDA e i corsi aperti on line e di massa (MOOC) possono migliorare gli esiti dell'apprendimento degli individui come complemento, o come parte integrante, dei metodi didattici tradizionali;

28. ricorda che i metodi didattici innovativi agevolati dalle TIC e dalle RDA contribuiscono a sviluppare quelle competenze generiche e trasversali, come il pensiero critico, la capacità di prendere decisioni, le competenze di comunicazione e la capacità di risolvere i problemi, che sono fondamentali per l'occupabilità e per affermarsi sul mercato del lavoro;

29. sottolinea che le politiche in materia di istruzione devono innanzitutto mirare ad assistere i discenti nell'acquisizione di competenze cognitive e sociali fondamentali; invita la Commissione a valutare ulteriormente le conseguenze che l'impiego di strumenti e contenuti digitali a fini pedagogici può avere sui discenti, assicurandone l'integrità fisica e psicologica;

30. osserva che devono essere sviluppate delle RDA orientate alle esigenze dei discenti adulti, onde offrire maggiori opportunità di apprendimento permanente ai cittadini europei che dispongono di basse qualifiche, tenendo in considerazione che molti discenti hanno scarse competenze nell'ambito delle TIC;

31. sottolinea il fatto che le competenze e le conoscenze digitali sono cruciali per i cittadini che vivono in una società incentrata sull'informazione che punta a diventare l'economia basata sulla conoscenza più dinamica al mondo;

32. osserva che l'alfabetizzazione digitale, aprendo nuovi canali per la comunicazione e per l'apprendimento, ha un impatto positivo in termini di rafforzamento della coesione sociale, sviluppo personale, dialogo interculturale e cittadinanza attiva;

33. pone in luce come le TIC e i materiali didattici on line, ivi comprese le RDA, possano promuovere l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue straniere a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione; mette in evidenza che l'interazione sociale è un presupposto imprescindibile per l'apprendimento di una lingua straniera;

34. esorta gli Stati membri a migliorare e ad approfondire le competenze digitali, tra l'altro inserendo nei programmi scolastici la codifica e la programmazione, onde promuovere la competitività economica e dotare gli studenti delle competenze necessarie per il mercato del lavoro del futuro;

35. ribadisce l'essenzialità di un aggiornamento continuo delle conoscenze e delle competenze per una proficua integrazione nel mercato del lavoro; osserva, inoltre, che le RDA possono concorrere ad agevolare l'apprendimento permanente necessario per rimanere competitivi sul mercato del lavoro; incentiva un utilizzo delle TIC più equilibrato dal punto di vista del genere, al fine di garantire anche alle donne che rimangano al di fuori del mercato del lavoro per un periodo (ad esempio, per maternità o altre cure parentali) di usufruire di questo tipo di formazione per l'autoaggiornamento e l'autoapprendimento e quindi migliorando le loro future possibilità di ricollocazione nel mercato del lavoro;

36. osserva che le biblioteche pubbliche e i centri di istruzione possono offrire libero accesso ai computer e a Internet e una formazione sull'uso delle risorse disponibili su Internet;

Ampliamento della platea

37. pone l'accento sull'importanza dell'accesso all'istruzione e alla formazione per tutti i discenti, compresi quelli affetti da disabilità, quelli provenienti da retroterra svantaggiati, i giovani disoccupati che non seguono un'istruzione o una formazione (NEET) e quelli provenienti da regioni geograficamente isolate, nonché chiunque desideri migliorare le proprie qualifiche;

38. fa osservare, ancora una volta, che non tutti i cittadini hanno accesso alle TIC in condizioni equivalenti quanto alla fissazione delle tariffe e alla qualità del servizio e che, semplificando, le regioni urbane sono servite meglio rispetto alle regioni rurali, il che provoca un divario digitale deleterio per le pari opportunità dei cittadini indipendentemente da dove si trovino sul territorio dell'UE;

39. sottolinea la crescente importanza dell'istruzione degli adulti, in particolare nell'ambito dell'acquisizione di qualifiche professionali lungo tutto l'arco della vita e chiede il riconoscimento, il rafforzamento e la promozione in tutta Europa di tutte le organizzazioni impegnate nell'istruzione degli adulti;

40. conferma i vantaggi dell'apprendimento transgenerazionale e sottolinea le grandi potenzialità educative offerte dall'apprendimento digitale e dalle RDA, anche in vista di un accesso più ampio all'istruzione e alla formazione per tutte le fasce d'età;

41. prende atto di come le nuove tecnologie e le RDA, in particolare i MOOC, hanno reso possibile per le istituzioni didattiche e della formazione raggiungere migliaia di discenti nell'Unione – compresi quelli delle regioni ultraperiferiche della stessa – e in tutto il mondo; riconosce che l'istruzione e la conoscenza varcano oggi le frontiere con facilità, il che accresce il potenziale di cooperazione internazionale e contribuisce alla promozione degli istituti scolastici europei quali centri di innovazione e sviluppo di moderne tecnologie;

42. osserva che è importante mantenere il giusto equilibrio tra la qualità e l'accessibilità dell'istruzione; mette in evidenza il fatto che le nuove tecnologie possono essere impiegate per assicurare che un'istruzione più accessibile non implichi una minore qualità della stessa;

43. rileva che l'UE rischia di rimanere indietro rispetto ad altre aree del mondo, quali gli Stati Uniti d'America o l'Asia, dove si effettuano massicci investimenti in ricerca e sviluppo, nelle nuove tecnologie e nelle RDA; rileva che l'Unione europea deve sfruttare i suoi punti di forza nella diversità culturale e linguistica e adeguare gli investimenti nel materiale per l'e-learning, ivi comprese le RDA, e nelle nuove tecnologie onde sostenere al meglio la sua popolazione;

44. ricorda che le nuove tecnologie possono contribuire alla competitività del sistema di istruzione europeo a livello globale, offrire opportunità per l'internazionalizzazione dell'istruzione superiore europea e, di conseguenza, rendere l'Europa più interessante come destinazione per gli studi;

45. ribadisce che le RDA possono contribuire a migliorare la qualità dell'istruzione europea, a tale proposito incoraggia la cooperazione con gli istituti scolastici di tutto il mondo, in particolare degli Stati Uniti;

46. ribadisce che le strategie per le RDA e i MOOC, se efficaci, possono contribuire alle strategie di internazionalizzazione, migliorando la qualità e la visibilità degli istituti di istruzione (superiore) in Europa e attirando studenti e ricercatori in quella che è una gara su scala sempre più globale per accaparrarsi i talenti;

47. esorta gli Stati membri a promuovere la cooperazione e le sinergie nel settore dell'apprendimento permanente, in particolare a facilitare il più possibile l'accesso all'apprendimento e adattare e ammodernare i programmi degli istituti di istruzione alle opportunità e alle offerte in rapida evoluzione dell'apprendimento digitale e delle RDA, onde affrontare nel modo migliore possibile le nuove sfide del mondo contemporaneo;

48. incoraggia una cooperazione potenziata tra le istituzioni europee didattiche e della formazione, come pure con le organizzazioni e gli attori internazionali, al fine di agevolare una migliore comprensione dei nuovi metodi didattici e di apprendimento nonché dell'impatto delle TIC sull'istruzione; incoraggia l'elaborazione di piattaforme comuni per la suddetta cooperazione;

49. sottolinea che l'uso delle nuove tecnologie deve essere adeguatamente mirato per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro e colmare le attuali lacune nelle competenze; mette in rilievo la necessità di migliorare la comunicazione e la cooperazione tra gli istituti di istruzione e di formazione e il mondo delle imprese;

50. rileva che le nuove tecnologie e l'e-learning offrono il valore aggiunto di consentire a coloro che non partecipano a programmi di mobilità di fare comunque un'esperienza internazionale nel percorso di apprendimento;

51. pone in luce come nell'istruzione e nella formazione, in tutta l'Unione, non siano sfruttate appieno le tecnologie digitali; paventa che tale situazione possa determinare un'ulteriore frammentazione degli approcci di insegnamento e di apprendimento; invita gli Stati membri ad applicare principi di equità nei nuovi mercati, dal momento che le RDA devono rimanere uno strumento inteso ad ampliare l'accesso all'istruzione, e non ridursi a un intento meramente economico;

52. sottolinea che la tecnologia digitale costituisce un importante strumento di formazione alla cittadinanza, che agevola la partecipazione di un gran numero di cittadini residenti in aree decentrate e soprattutto dei giovani, consentendo loro di trarre pieno vantaggio dalla libertà di espressione e di comunicazione on line;

Il contributo dei programmi dell'UE

53. plaude al lancio del portale Open Education Europa, che offre un accesso unico alle RDA europee e ne sostiene un forte sviluppo, oltre a una decisa promozione negli Stati membri;

54. osserva che un'adeguata infrastruttura digitale basata su tecnologie popolari e diffuse costituisce una condizione preliminare per raggiungere il maggior numero di discenti possibile con le RDA;

55. chiede alla Commissione europea di organizzare una volta all'anno una conferenza europea sulla gestione del territorio per garantire che l'accesso ai servizi delle TIC sia possibile per tutti i cittadini indipendentemente da dove si trovino sul territorio dell'UE;

56. puntualizza che le autorità locali e regionali hanno un ruolo chiave nello sviluppo delle infrastrutture, nel disseminare e far conoscere le diverse iniziative a un più vasto pubblico, nel coinvolgere altri attori del territorio, così come nella diffusione e nell'attuazione delle iniziative europee del caso, sul piano nazionale, regionale e locale;

57. invita gli Stati membri e le autorità locali e regionali ad avvalersi dei finanziamenti disponibili mediante i fondi europei strutturali e di investimento per ridurre il divario digitale tra i territori migliorando le infrastrutture e le reti e favorendo la formazione relativa alle TIC e al loro utilizzo corretto, tenendo conto delle esigenze delle istituzioni didattiche (in particolar modo nelle regioni rurali e isolate); osserva che, per sfruttare in modo intelligente ed esaustivo i finanziamenti unionali, occorre trovare sinergie tra i vari programmi e strumenti, compresi Erasmus+, Orizzonte 2020 e i fondi strutturali e di investimento;

58. invita la Commissione a incentivare lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri e tra le istituzioni didattiche, attingendo ai progetti e alle esperienze in essere;

59. plaude all'iniziativa che la Commissione ha adottato di elaborare indicatori per l'accurato monitoraggio dell'integrazione delle TIC nelle istituzioni didattiche e della formazione, nonché di sostenere analisi quantitative su scala dell'Unione;

60. chiede alla Commissione di promuovere e ampliare la rete e le azioni di European Schoolnet;

61. apprezza il fatto che tutti i materiali didattici redatti con il sostegno del programma Erasmus + saranno a disposizione del pubblico in base a licenze aperte; incoraggia pratiche affini per gli altri programmi dell'Unione, tra cui un'ampia diffusione dell'accesso aperto nell'ambito del programma Orizzonte 2020;

62. pone in luce come i programmi Erasmus + e Orizzonte 2020 possano svolgere un importante ruolo per la generazione delle RDA mediante prassi comuni, come quella dei docenti scolastici che si avvalgono della piattaforma eTwinning; incoraggia un'estensione dell'utilizzo di tali piattaforme ad altri settori didattici;

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63. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

  • [1]  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 50.
  • [2]  GU C 62, del 04.03.14, pag. 4.
  • [3]  GU C 398, del 22.12.12, pag. 1.
  • [4]  GU C 70, del 04.03.11, pag. 1.
  • [5]  GU C 135, del 26.5.2010, pag. 2.
  • [6]  GU C 135, del 26.5.2010, pag. 12.
  • [7]  Testi approvati, P7_TA(2013)0433.
  • [8]  Testi approvati, P7_TA(2013)0377.
  • [9]  Testi approvati, P7_TA(2012)0323.
  • [10]  GU C 258 E del 07.09.13, pag. 55.
  • [11]  GU C 131 E del 08.05.13, pag. 87.
  • [12]  GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 77.
  • [13]  Non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale.
  • [14]  Non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale.

MOTIVAZIONE

La Commissione ha presentato, il 25 settembre 2013, la sua comunicazione dal titolo "Aprire l'istruzione: tecniche innovative di insegnamento e di apprendimento per tutti grazie alle nuove tecnologie e alle risorse didattiche aperte". Il documento individua delle sfide in tre settori:

o (1) l'innovazione nelle istituzioni didattiche e della formazione;

o (2) l'utilizzo delle risorse didattiche aperte (RDA);

o (3) la disponibilità di infrastrutture e apparecchiature legate alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC).

I suggerimenti della Commissione agli Stati membri e alle istituzioni didattiche e della formazione comprendono quanto segue:

o (1) accrescere il riconoscimento delle competenze acquisite on line e sostenere l'acquisizione delle competenze digitali da parte dei docenti;

o (2) promuovere l'accesso aperto ai materiali didattici con finanziamento pubblico;

o (3) migliorare la connettività a banda larga e le apparecchiature delle TIC a livello delle aule scolastiche.

Il relatore reputa che, alla luce dell'attuale crisi economica e sullo sfondo dell'elevata disoccupazione giovanile, una sfida sempre più importante che gli Stati membri si trovano ad affrontare è offrire ai giovani un'istruzione di qualità.

La disponibilità dell'infrastruttura digitale, disomogenea, in tutta l'Unione apre una seconda sfida. Il relatore ritiene che la soluzione a tale problema risieda nell'utilizzo dei programmi dell'UE e nella cooperazione fra gli Stati membri e le regioni.

Inoltre, il relatore paventa che l'Unione possa rimanere ancora più indietro rispetto agli Stati Uniti d'America e all'Asia nelle competenze digitali della sua forza lavoro. I sistemi di istruzione e formazione europei non sono ancora in grado di integrare le TIC nelle proprie pratiche abituali. Esiste una forte differenza fra l'uso quotidiano delle tecnologie digitali e il loro utilizzo nelle istituzioni didattiche e della formazione. Dovrebbe essere incentivata la cooperazione tra le istituzioni didattiche e della formazione europee, al fine di agevolare lo sviluppo delle RDA.

Nel settore dell'istruzione e della formazione stanno verificandosi mutamenti rivoluzionari. Siamo testimoni di una massiccia crescita dei corsi didattici e di altre risorse reperibili attraverso Internet, gratuite come le RDA o a pagamento: la conoscenza è sempre più a disposizione di tutti e, spesso, gratuitamente.

Oltre a ciò, le nostre vite stanno sempre più digitalizzandosi. Per il settore dell'istruzione, ciò presenta sia opportunità che sfide: i benefici delle nuove tecnologie devono essere fruiti senza trascurare il valore dei metodi tradizionali.

Il maggior utilizzo delle tecnologie digitali dà vita a opportunità di insegnamento e di apprendimento in modalità innovative per le istituzioni didattiche e della formazione, per i docenti, gli studenti e gli allievi. Le istituzioni didattiche avranno la possibilità di scegliere e modificare le singole risorse sulla base delle loro specifiche esigenze, creando grazie a ciò una maggiore diversità degli ambienti d'apprendimento. Le RDA possono contribuire a perfezionare gli approcci collaborativi e a personalizzare il processo d'apprendimento.

Mentre oggi sta venendo rapidamente alla luce una generazione di "nativi digitali", gli insegnanti odierni devono essere correttamente formati per incorporare le TIC nelle loro pratiche pedagogiche. Per questo motivo, il relatore ritiene che l'Unione europea debba sostenere l'istruzione degli insegnanti e il loro sviluppo professionale in materia di TIC, nonché promuovere l'utilizzo delle RDA.

Molte istituzioni si avvalgono di materiali provenienti dalle RDA. Sebbene le licenze aperte consentano lo scambio gratuito di risorse didattiche digitali, esistono tuttora alcune sfide da fronteggiare relativamente ai diritti d'autore sui materiali di insegnamento e di apprendimento. È importante monitorare e analizzare correttamente tali problematiche.

Nel settore didattico e della formazione risulta essenziale proseguire nel miglioramento dei metodi in essere e promuovere metodi di insegnamento e apprendimento innovativi. Le RDA possono dare un solido contributo al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e a trasformare in realtà l'apprendimento permanente.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

18.3.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Zoltán Bagó, Piotr Borys, Silvia Costa, Santiago Fisas Ayxela, Lorenzo Fontana, Mary Honeyball, Cătălin Sorin Ivan, Petra Kammerevert, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Emilio Menéndez del Valle, Marek Henryk Migalski, Doris Pack, Chrysoula Paliadeli, Monika Panayotova, Gianni Pittella, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, Hannu Takkula, László Tőkés, Helga Trüpel, Sabine Verheyen, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Iosif Matula, Isabelle Thomas