RELAZIONE sulla politica di coesione e la revisione della strategia Europa 2020

30.9.2015 - (2014/2246(INI))

Commissione per lo sviluppo regionale
Relatore: Fernando Ruas

Procedura : 2014/2246(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A8-0277/2015
Testi presentati :
A8-0277/2015
Testi approvati :

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla politica di coesione e la revisione della strategia Europa 2020

(2014/2246(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e, in particolare, gli articoli 4, 162 e da 174 a 178,

–  visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (in appresso "il regolamento recante disposizioni comuni")[1],

–  visto il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006[2],

–  visto il regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio[3],

–  visto il regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea[4],

–  visto il regolamento (UE) n. 1302/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi[5],

–  visto il regolamento (UE) n. 1300/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1084/2006 del Consiglio[6],

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020[7],

–  vista la sesta relazione della Commissione sulla coesione economica, sociale e territoriale, dal titolo "Investimenti per l'occupazione e la crescita: promuovere lo sviluppo e la buona governance nelle città e nelle regioni dell'UE", del 23 luglio 2014 (in appresso "la sesta relazione sulla coesione"),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio[8],

–  vista l'ottava relazione intermedia della Commissione sulla coesione economica, sociale e territoriale, intitolata "La dimensione urbana e regionale della crisi", del 26 giugno 2013,

–  vista la sua risoluzione del 14 gennaio 2014 sulla specializzazione intelligente: collegamento in rete di centri di eccellenza per un'efficace politica di coesione[9],

–  vista la sua risoluzione del 14 gennaio 2014 sulla preparazione degli Stati membri dell'Unione europea a un avvio efficace e tempestivo del nuovo periodo di programmazione della politica di coesione[10],

–  vista la sua risoluzione del 26 febbraio 2014 sulla settima e l'ottava relazione intermedia della Commissione sulla politica di coesione dell'UE e la relazione strategica 2013 sull'attuazione dei programmi 2007-2013[11],

–  vista la sua risoluzione del 27 novembre 2014 sui ritardi nell'avvio della politica di coesione per il periodo 2014-2020[12],

–  vista la comunicazione della Commissione, del 3 marzo 2010, dal titolo "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 19 ottobre 2011, dal titolo "Un quadro per la prossima generazione di strumenti finanziari innovativi: le piattaforme UE di capitale e di debito" (COM(2011)0662),

–  visto il regolamento (UE) n. 2015/760 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, relativo ai fondi di investimento europei a lungo termine[13],

–  vista la comunicazione della Commissione, del 13 gennaio 2015, dal titolo "Sfruttare al meglio la flessibilità consentita dalle norme vigenti del patto di stabilità e crescita" (COM(2015)0012),

–  viste le conclusioni del Consiglio sulla sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale: investimenti a favore della crescita e dell'occupazione, adottate dal Consiglio Affari generali (coesione) il 19 novembre 2014,

–  visto il parere del Comitato delle regioni, del 3 dicembre 2014, sulla sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale[14],

–  visto il documento di lavoro dal titolo "Quadro di riferimento per la revisione della strategia Europa 2020: contributo del comitato direttivo della piattaforma di monitoraggio di Europa 2020 del Comitato delle regioni[15],

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 21 gennaio 2015, sulla sesta relazione sulla coesione della Commissione[16],

–  vista la comunicazione della Commissione, del 2 marzo 2015, dal titolo "Risultati della consultazione pubblica sulla strategia Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2015)0100),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 13 gennaio 2015, dal titolo "Sfruttare al meglio la flessibilità consentita dalle norme vigenti del patto di stabilità e crescita" (COM(2015)0012),

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale (A8-0277/2015),

A.  considerando che la politica di coesione rappresenta la principale politica di investimento, di crescita e di sviluppo dell'UE, in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; che essa mira a ridurre le disparità regionali e a promuovere la convergenza ed è dotata di un bilancio di 351,8 miliardi di EUR sino alla fine del 2020; che l'UE continua a far fronte agli effetti della crisi economica e finanziaria (tassi di disoccupazione elevati, ripresa economica lenta e disomogenea); che la politica di coesione intende garantire che tutte le energie e tutte le capacità vengano mobilitate e orientate verso il perseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di crescita sostenibile e occupazione;

B.  considerando che è essenziale che le diverse iniziative dell'UE per la crescita e l'occupazione, nonché per la protezione dell'ambiente e del clima, seguano un approccio coerente; che le iniziative faro della strategia Europa 2020 svolgono un ruolo chiave nel migliorare il coordinamento a livello locale e regionale per quanto riguarda l'attuazione della politica di coesione; che le disposizioni di programmazione o di comunicazione non prevedono un meccanismo specifico che concerna esplicitamente le iniziative faro in termini di contributo dei Fondi strutturali e d'investimento europei (Fondi SIE) alla loro realizzazione; che la revisione della strategia Europa 2020 dovrà affrontare la questione dell'attuazione delle iniziative faro e puntare a trovare un equilibrio tra le misure finanziarie, economiche e di bilancio, da un lato, e gli aspetti sociali, ambientali, di istruzione e di uguaglianza (in particolare uguaglianza di genere), dall'altro;

C.  considerando che si rende sempre più necessario assicurare una maggiore contitolarità della strategia da parte dei diversi livelli di governance e dei diversi attori interessati, nonché una condivisione delle responsabilità, con i corrispondenti diritti e doveri, a tutti i livelli dell'attuazione; che occorre rafforzare la governance multilivello e il partenariato, in quanto tali principi potrebbero essere una risposta alle sfide connesse alla mancanza di capacità;

D.  considerando che gli obiettivi della politica di coesione sono indubbiamente andati evolvendo nel corso del tempo per sostenere gli investimenti a favore delle principali priorità dell'UE, dimostrando la propria adattabilità ed efficacia, pur mantenendo come obiettivo centrale la riduzione delle disparità tra i livelli di sviluppo delle varie regioni, rafforzando il potenziale regionale e promuovendo lo sviluppo sostenibile; che il Fondo europeo per gli investimenti strategici apporta nuovi elementi alla strategia d'insieme dell'UE volta a creare una crescita innovativa, sostenibile e inclusiva e un'occupazione qualificata;

E.  considerando che la revisione della strategia Europa 2020 dovrebbe tener conto degli effetti gravi e diseguali che la crisi economica e finanziaria ha avuto sugli Stati membri e sulle regioni, e dimostrarsi equilibrata e intelligente per ragioni di coerenza e di efficacia; che essa potrebbero tuttavia prendere in considerazione anche altre misure, ad esempio in materia di infrastrutture, mercato interno e capacità amministrativa; che occorre tener conto delle diverse caratteristiche territoriali, prestando particolare attenzione alle regioni dell'UE menzionate agli articoli 174 e 349 TFUE;

F.  considerando che la revisione intermedia della strategia Europa 2020, nonostante il ritardo subito nel 2015, offre innanzitutto un'opportunità per valutare (e riconoscere) il contributo apportato dalla politica di coesione al conseguimento degli obiettivi della strategia, nonché per migliorare le interazioni e i legami esistenti tra le diverse politiche unionali e con il bilancio dell'UE, affinché agiscano da forza trainante nell'attuazione della strategia; che questa fase è essenziale per configurare la futura politica di coesione, quale politica di investimento a livello dell'UE, dando la priorità alla riduzione delle disparità tra i livelli di sviluppo e tornando ad accelerare il processo di convergenza;

La strategia Europa 2020 e la sua interrelazione con la politica di coesione

1.  ricorda che Europa 2020 è una strategia d'insieme a lungo termine dell'Unione europea per la crescita e l'occupazione, costruita attorno a cinque obiettivi ambiziosi: occupazione, innovazione, cambiamenti climatici e sostenibilità energetica, istruzione e lotta contro la povertà e l'esclusione sociale; osserva che tali obiettivi sono accompagnati da sette iniziative faro, che le sfide identificate nel 2010 non sono state affrontate in maniera uniforme e che i progressi compiuti a livello dell'UE verso il superamento di alcune di esse, come la lotta alla disoccupazione, sono ancora limitati; sottolinea che l'UE dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo e la crescita sostenibili, come pure sull'occupazione dignitosa, al fine di ottenere benefici a lungo termine dai i suoi investimenti;

2.  sottolinea che compiere progressi nell'ambito della parità di genere può contribuire anche alla crescita economica, allo sviluppo sostenibile e alla coesione sociale;

3.  osserva che il quadro di governance economica dell'UE e il relativo meccanismo di attuazione (il "semestre europeo") sono stati istituiti nel 2010 per garantire il coordinamento delle politiche di bilancio degli Stati membri, le riforme strutturali e un maggiore allineamento delle politiche nazionali di bilancio in materia di crescita e occupazione a livello dell'UE e nazionale, al fine di sostenere l'attuazione della strategia;+ richiama l'attenzione sul fatto che rimangono da affrontare ulteriori sfide di coordinamento e sincronizzazione;

4.  sottolinea che la politica di coesione per il periodo 2007-2013, allineata con la precedente strategia di Lisbona e avente obiettivi di base simili, era già in fase di attuazione quando è stata lanciata la strategia Europa 2020, e che una riprogrammazione in conformità dei nuovi obiettivi strategici sarebbe quindi stata tanto difficile quanto controproducente; fa notare tuttavia che, in una fase di crisi economica globale, la politica di coesione non solo ha costituito l'unica fonte di investimento per molti Stati membri ma, attraverso le priorità definite nell'agenda di Lisbona, ha fornito un appoggio e un contributo sostanziale alle politiche nazionali di attuazione della strategia, come dimostrano la sesta relazione sulla coesione e diverse comunicazioni e studi della Commissione; ricorda che la strategia di Lisbona, col passare del tempo, è andata perdendo l'impegno degli Stati membri, delle regioni e delle città, e che la governance della strategia Europa 2020 è particolarmente in linea con i principi e gli strumenti della politica di coesione, il che può garantire un impegno di contitolarità nell'attuazione della strategia;

5.  invita la Commissione, nel quadro delle valutazioni ex post per il periodo di programmazione 2007-2013, a fornire informazioni sia sull'orientamento ai risultati della politica di coesione che sul suo contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020; sottolinea l'importanza di comprendere le realtà e i limiti delle prove a disposizione relative al contributo apportato dalla politica di coesione al conseguimento degli obiettivi generali della strategia e di tener conto delle turbolenze subite dalle economie dell'UE, in particolare nel caso dei paesi che sono stati duramente colpiti durante la crisi; riconosce che tali conclusioni possono essere utili per l'attuazione della strategia attualmente in corso;

6.  sottolinea che la politica di coesione rappresenta il principale strumento dell'UE, esteso a tutte le regioni, per gli investimenti nell'economia reale, e che essa costituisce l'espressione della solidarietà europea, nel momento in cui espande la crescita e la prosperità e riduce le disparità economiche, sociali e territoriali; pone in evidenza che la politica di coesione è pienamente conforme agli obiettivi di Europa 2020 e fornisce il necessario quadro per gli investimenti, senza limitarsi a essere un mero strumento di attuazione della strategia; sottolinea in questo contesto che, attraverso la concentrazione tematica, i Fondi SIE sono orientati, nella nuova configurazione, verso 11 obiettivi tematici derivati direttamente dagli obiettivi della strategia Europa 2020 e che i requisiti direttamente connessi a tali obiettivi tematici sono stati stabiliti al fine di garantire che gli investimenti siano realizzati in modo tale da massimizzarne l'efficacia; sottolinea il suo pieno sostegno nei confronti di tale nuovo approccio, che contribuirà a incrementare l'efficacia della spesa;

7.  sottolinea che la politica di coesione sta sviluppando sinergie con altre politiche dell'UE quali il mercato unico digitale, l'Unione dell'energia, un mercato unico dei capitali e la politica sociale, e che, attraverso tutti questi strumenti e obiettivi, compresi le strategie macro-regionali, l'agenda urbana e territoriale, gli investimenti nelle PMI, la crescita intelligente e le strategie di specializzazione intelligente, contribuisce in maniera sostanziale al rafforzamento del mercato unico e al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020; invita in questo contesto le autorità nazionali e regionali in tutta Europa a elaborare strategie di specializzazione intelligente e ad avvalersi delle sinergie tra i diversi strumenti regionali, nazionali e dell'UE, sia pubblici che privati;

8.  pone in rilievo il collegamento con un più ampio processo di governance economica, attraverso misure che vincolano l'efficacia dei fondi SIE a una buona governance economica; invita gli Stati membri ad agire in modo pienamente responsabile in modo da evitarne, per quanto possibile, l'applicazione e prevenire ripercussioni negative sull'esecuzione dei fondi SIE e sul raggiungimento degli obiettivi della politica di coesione; sottolinea inoltre che è opportuno offrire un sostegno agli Stati membri che risentono di temporanee difficoltà di bilancio; valuta positivamente i meccanismi di flessibilità introdotti dalla Commissione nel quadro delle norme esistenti del patto di stabilità e di crescita (COM(2015)0012) con l'obiettivo di rafforzare il nesso tra investimenti, riforme strutturali e utilizzo delle risorse, al fine di promuovere una crescita sostenibile a lungo termine e di facilitare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020;

9.  sottolinea con preoccupazione i ritardi nell'attuazione della politica di coesione nel periodo di programmazione in corso; segnala che, nonostante una larga maggioranza dei programmi operativi siano già stati approvati, l'attuazione è invece appena in una fase iniziale; evidenzia tuttavia che è possibile effettuare valutazioni riguardo al modo di dirigere le risorse strategiche verso priorità che contribuiscano alla crescita e a posti di lavoro sostenibili; rileva, in questo contesto, che secondo la prima valutazione pubblicata dalla Commissione, gli importi destinati alla R&I, il sostegno alle piccole e medie imprese, le TIC, l'economia a basse emissioni di carbonio, l'occupazione, l'inclusione sociale, l'istruzione e il rafforzamento delle capacità sono aumentati in modo sostanziale rispetto ai precedenti periodi di programmazione, mentre il livello di sostegno alle infrastrutture di trasporto e ambientali è diminuito; richiama l'attenzione al fatto che, in occasione della revisione intermedia della strategia Europa 2020, i dati sull'attuazione dei fondi SIE 2014-2020 potrebbero essere ancora non disponibili e che, di conseguenza, potrebbe non essere ancora possibile, in questa fase, effettuare una valutazione concreta del contributo di tali fondi al conseguimento degli obiettivi della strategia; apprezza il fatto che gli Stati membri abbiano intrapreso azioni, ad esempio, per garantire che il 20% delle loro risorse sia speso ai fini dell'azione per il clima;

10.  riconosce che l'istituzione di un quadro di rendimento e l'introduzione di condizionalità ex ante, nonché di collegamenti con le raccomandazioni specifiche per paese all'interno del periodo di programmazione 2014-2020 della politica di coesione, potrebbero fornire un ambiente migliore per gli investimenti al fine di ottimizzare il contributo della politica di coesione al conseguimento degli obiettivi principali della strategia Europa 2020;

Dinamica della revisione e sfide annesse

11.  ricorda che la Commissione ha avviato il processo di revisione della strategia nel 2014, pubblicando la sua comunicazione dal titolo "Bilancio della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", e considera deplorevole che in tale documento si sia fatto riferimento in modo insufficiente alla politica di coesione e agli strumenti connessi; apprezza il fatto che il processo sia proseguito con una consultazione pubblica, condotta tra maggio e ottobre 2014, al fine di raccogliere le prove per il processo di revisione, e si compiace del fatto che la rilevanza della strategia e la significatività dei suoi obiettivi e delle sue priorità siano stati confermati;

12.  rileva che le iniziative faro sono considerate utili al loro scopo, ma sottolinea anche che la loro visibilità è considerata piuttosto limitata; deplora che la crisi economica e finanziaria abbia peggiorato le disparità all'interno dell'Unione europea e che siano stati fatti progressi insufficienti per quanto riguarda il conseguimento di svariati obiettivi principali della strategia, soprattutto in materia di occupazione, ricerca e sviluppo, povertà ed esclusione sociale; accoglie con favore le conclusioni tratte in merito alla necessità di rafforzare la titolarità e la partecipazione sul campo attraverso il consolidamento dei partenariati verticali e orizzontali, al fine di migliorare l'attuazione della strategia; sottolinea che la strategia dovrebbe incoraggiare il passaggio da un orientamento basato sui processi e sui risultati a un approccio in cui l'orientamento è basato sul risultato effettivo, onde assicurare la massima efficienza ed efficacia delle politiche dell'UE connesse alla strategia;

13.  accoglie con favore la pubblicazione periodica, da parte di Eurostat, di indicatori di progresso per quanto riguarda l'attuazione della strategia Europa 2020; chiede tuttavia che siano forniti maggiori e più accurati dettagli regionali per quanto riguarda i dati forniti a livello NUTS II e NUTS III, che avranno un'importanza crescente in ragione dei problemi economici e sociali inattesi che si manifestano in varie regioni dell'UE, indipendentemente dal loro livello di sviluppo; richiama inoltre l'attenzione alle tre dimensioni della politica di coesione ‒ economica, sociale e territoriale ‒ e osserva che, sulla base di ciò, tale politica non dovrebbe essere misurata unicamente mediante indicatori economici; invita, a tale proposito, la Commissione e gli Stati membri a proseguire il dibattito e a impegnarsi in una cooperazione più proficua per lo sviluppo di indicatori più inclusivi a integrazione del PIL, in modo che questi diventino più pertinenti ai fini della valutazione dei progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi prioritari della strategia Europa 2020;

14.  constata che la pubblicazione della proposta della Commissione sulla revisione della strategia Europa 2020 è prevista entro la fine del 2015 e si rammarica di questo ritardo, dato che la pubblicazione era inizialmente programmata per l'inizio del 2015; sottolinea che ciò si verificherà, ancora una volta, in un "momento inopportuno" del ciclo della politica di coesione, quando il processo di attuazione vero e proprio sarà già in corso; sottolinea inoltre che una riprogrammazione precoce sarebbe del tutto controproducente per la pianificazione strategica a lungo termine della politica di coesione;

15.  si compiace dell'istituzione di una task force per una migliore attuazione dei fondi dell'UE; plaude altresì all'istituzione del "Servizio di sostegno per le riforme strutturali" che è diventato ufficialmente operativo il 1° luglio 2015 e che fornirà assistenza tecnica agli Stati membri per un'attuazione più efficace delle riforme strutturali e delle raccomandazioni specifiche per paese;

16.  riconosce, nel contempo, la necessità di considerare l'evoluzione delle prospettive economiche, l'utilizzo di nuovi strumenti, i progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi della strategia e la conseguente necessità di apportare adeguamenti operativi;

17.  chiede pertanto che la portata della revisione intermedia di Europa 2020 sia intelligente ed equilibrata e sia incentrata su una migliore interconnessione dei cinque obiettivi della strategia e delle sue iniziative faro, nonché sull'individuazione di metodi per meglio portarli avanti e valutarli, senza creare ulteriori livelli di complessità ed eccessivi oneri amministrativi; sottolinea che dovrebbe prendere in considerazione i punti di forza e di debolezza dell'economia dell'UE, le disparità crescenti (per quanto concerne ad esempio la ricchezza), l'elevata disoccupazione e l'ingente debito pubblico; pone in evidenza che, se deve essere accordata un'attenzione particolare ai criteri macroeconomici della governance di bilancio ed economica, vanno anche perseguiti i progressi verso il raggiungimento di tutti gli obiettivi fondamentali di Europa 2020; ritiene che occorra anche prestare attenzione a un'accresciuta sostenibilità sociale e ambientale nonché a una maggiore inclusione sociale e uguaglianza di genere; sottolinea l'importanza del sostegno continuo da parte dei servizi della Commissione nei confronti delle autorità degli Stati membri per quanto concerne il miglioramento della capacità amministrativa;

18.  ribadisce il suo invito a potenziare le dimensioni di responsabilità, titolarità, trasparenza e partecipazione della strategia tramite il coinvolgimento delle autorità locali e regionali nonché di tutti i soggetti interessati della società civile e le parti interessate, dalla fase di definizione e sviluppo degli obiettivi alle fasi di attuazione, monitoraggio e valutazione della strategia; insiste sull'importanza cruciale di una struttura di governance rafforzata, basata su una governance multilivello, strutture di incentivi, un efficace approccio bidirezionale (dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto), il modello di partenariato della politica di coesione e partenariati pubblico-privato in generale, finalizzata ad assicurare la consultazione e la cooperazione di tutti i soggetti interessati, in modo da garantire l'effettiva capacità di conseguire gli obiettivi a lungo termine; ricorda che, conformemente ai quadri giuridici e istituzionali degli Stati membri, le autorità regionali e locali sono anche responsabili degli investimenti pubblici e dovrebbero essere quindi riconosciute come attori chiave nell'attuazione della strategia;

19.  suggerisce inoltre che è opportuno che l'impegno delle autorità locali e regionali e dei soggetti interessati nel progetto strategico Europa 2020 sia rinnovato sotto forma di un patto fra questi partner, gli Stati membri e la Commissione, al fine di garantire la titolarità e la partecipazione, e suggerisce altresì l'adozione di un codice di condotta simile al codice di condotta sul partenariato introdotto dalla politica di coesione 2014-2020;

20.  sottolinea la necessità di un approccio veramente territoriale alla strategia Europa 2020 al fine di adeguare gli interventi e gli investimenti pubblici alle diverse caratteristiche ed esigenze specifiche territoriali; reputa estremamente importante collegare l'approccio globale della strategia Europa 2020 e l'approccio territoriale dell'agenda territoriale 2020 (AT 2020); ritiene, inoltre, che debbano essere possibili obiettivi volontari e regionali su misura per Europa 2020 e che questi debbano essere discussi a livello regionale, senza aggiungere ulteriori oneri burocratici sul terreno; sottolinea che tali obiettivi volontari regionali su misura dovrebbero essere in linea con l'architettura generale della strategia ed essere compresi all'interno degli obiettivi predefiniti; ricorda altresì, a tale proposito, l'importanza delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo;

21.  riconosce il ruolo significativo delle città e delle aree urbane quali motori di crescita e di occupazione e chiede che il riesame della strategia Europa 2020 tenga anche conto di un approccio generale più ampio alla futura evoluzione delle città, come entità che svolgono un ruolo attivo in vista del conseguimento degli obiettivi di Europa 2020; invita la Commissione, pertanto, a tenere in debita considerazione la dichiarazione di Riga relativa all'agenda urbana, alla luce del ruolo fondamentale svolto dalle aree urbane, piccole, medie o grandi che siano; sottolinea, in particolare, la necessità di una strategia che tenga conto delle esigenze specifiche delle aree urbane di piccole e medie dimensioni, sulla base di un approccio atto a costruire sinergie con l'agenda digitale e con il meccanismo per collegare l'Europa;

22.  invita la Commissione a fornire informazioni sul ruolo degli aspetti territoriali quali fattori di crescita economica, creazione di posti di lavoro e sviluppo sostenibile e chiede che la revisione della strategia Europa 2020 affronti la questione degli impatti territoriali e fornisca orientamenti su come affrontarli; ribadisce l'importanza di consultare le autorità locali e regionali al riguardo, in quanto svolgono un ruolo determinante nell'attuazione delle strategie di sviluppo territoriale; sottolinea altresì il ruolo che le strategie macro-regionali e la cooperazione territoriale europea in generale potrebbero svolgere ai fini di una buona attuazione degli obiettivi della strategia Europa 2020, dato che molti progetti di sviluppo coinvolgono zone transfrontaliere e investono diverse regioni e diversi paesi, e sono quindi in grado di elaborare risposte territoriali alle sfide a lungo termine;

23.  sottolinea l'importanza del nuovo strumento di investimento dell'UE, il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che sosterrà la mobilitazione di investimenti supplementari sino a 315 miliardi di euro al fine di colmare il divario di investimenti nell'Unione europea e ottimizzare l'impatto della spesa pubblica; evidenzia che il FEIS dovrebbe essere complementare e supplementare rispetto ai fondi SIE; si rammarica del fatto che il FEIS non sia chiaramente connesso alla strategia Europa 2020, ma ritiene che, attraverso i suoi obiettivi e la scelta di progetti fattibili e sostenibili, dovrebbe contribuire all'attuazione della strategia in alcuni settori specifici;

24.  sottolinea inoltre l'imperativo di assicurare la piena coerenza e le sinergie tra tutti gli strumenti unionali, considerando le strategie per la specializzazione intelligente come uno dei principali strumenti di investimento, al fine di evitare sovrapposizioni o contraddizioni tra tali strumenti o tra i diversi livelli di attuazione strategica; chiede quindi vivamente che la revisione della strategia Europa 2020 torni a confermare tale strategia come quadro strategico a lungo termine dell'UE per la crescita e l'occupazione e affronti la sfida di coordinare gli strumenti strategici, compreso il FEIS, in modo da utilizzare tutte le risorse disponibili in modo efficace e raggiungere i risultati attesi per quanto riguarda gli obiettivi strategici d'insieme;

25.  invita la Commissione, al fine di promuovere uno sviluppo globale armonioso dell'UE e considerando il ruolo fondamentale svolto dalla politica di coesione ai fini del conseguimento degli obiettivi strategici di Europa 2020, a tenere in considerazione, in sede di revisione delle finalità e degli obiettivi della strategia, le caratteristiche e i vincoli dei territori specifici, quali ad esempio le zone rurali, le zone interessate da una transizione industriale, le regioni caratterizzate da gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, le regioni insulari, transfrontaliere e montane e le regioni ultraperiferiche dell'Unione, a norma degli articoli 174 e 349 TFUE; richiama l'attenzione, in tale contesto, al potenziale insito in queste ultime regioni in settori quali la biotecnologia, le energie rinnovabili e la biodiversità;

26.  sottolinea il miglioramento dei risultati derivante dall'aver aumentato la quantità, la qualità e l'impatto degli investimenti destinati alla ricerca e innovazione attraverso l'utilizzo coordinato degli strumenti della politica di coesione e di Orizzonte 2020 nel contesto della revisione intermedia della strategia Europa 2020; chiede alla Commissione, a tale proposito, di potenziare tutte le possibili interazioni e sinergie tra questi due importanti quadri strategici in sede di riesame delle finalità e degli obiettivi della strategia Europa 2020, nonché di creare un sistema di tracciabilità, basato sulla rete, per identificare casi di combinazione di finanziamenti a titolo dei fondi SIE con Orizzonte 2020, il FEIS e altri programmi finanziati dall'Unione; valuta altresì positivamente l'idea di introdurre un "sigillo di eccellenza" per i richiedenti che sono stati valutati eccellenti ma che non hanno potuto accedere a finanziamenti da Orizzonte 2020, al fine di favorire il loro accesso ai fondi SIE;

27.  esorta la Commissione a predisporre una procedura di valutazione continua coerente al fine di valutare regolarmente i progressi degli obiettivi strategici di Europa 2020 e suggerire misure adeguate per il loro conseguimento, nonché formulare raccomandazioni per la politica di coesione post 2020; sottolinea inoltre il ruolo del Parlamento europeo nel controllare l'attuazione della strategia Europa 2020 e della politica di coesione in modo coordinato, non solo all'interno del Parlamento stesso, ma anche con tutte le altre istituzioni interessate; chiede, a tale proposito, che il Parlamento europeo sia coinvolto tempestivamente in tutte le discussioni pertinenti in merito alla definizione delle politiche connesse alla strategia, nonché alla loro attuazione e valutazione; ricorda l'importanza di mobilitare inoltre, nell'ambito di questi scambi, il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, i parlamenti nazionali e regionali, le autorità locali e regionali e gli altri soggetti interessati;

La futura politica di coesione – guardando oltre il breve termine

28.  ritiene che la revisione della strategia Europa 2020, che precederà il lancio della proposta di revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale (QFP) per il 2014-2020, costituirà la base dell'architettura della futura politica di coesione post 2020, come pure degli altri strumenti del QFP; sottolinea, in tale contesto, l'importanza di trattare in modo efficace tutte le considerazioni sin qui sollevate, garantendo nel contempo la continuità dell'approccio strategico; ricorda, inoltre, il valore aggiunto di una politica di coesione a livello di Unione europea, che deve continuare a rappresentare uno dei principali strumenti di investimento dell'Unione per la crescita, l'occupazione e la protezione climatica, assicurando nel contempo uno sviluppo armonioso ed equilibrato in tutta l'Unione, in quanto catalizzatore di cambiamento e fattore di prosperità, anche nelle regioni meno sviluppate; sottolinea, a questo proposito, la necessità di assicurare un livello sostenibile di finanziamento per i fondi SIE dopo il 2020;

29.  sottolinea che sia la futura politica di coesione sia la futura strategia dell'UE a lungo termine dovrebbero essere definite prima della fine dell'attuale mandato della Commissione, tenendo presente che nel 2019 vi saranno le elezioni al Parlamento europeo, e che ciò impone ai co-legislatori notevoli vincoli specifici di tempo per quanto riguarda il calendario dei negoziati, come ne impone anche alla nuova Commissione e agli Stati membri per quanto riguarda la preparazione e l'adozione dei nuovi accordi di partenariato e dei programmi operativi prima dell'inizio del nuovo QFP; rileva nel contempo che saranno avviati negoziati anche sul futuro QFP; invita pertanto la Commissione a prendere in considerazione tutti i vincoli specifici generati dalle interconnessioni e i requisiti di coordinamento della tempistica e a sviluppare un approccio coerente per quanto riguarda la futura strategia di crescita e occupazione sostenibili e a lungo termine dell'Unione europea, il bilancio dell'UE, con particolare riferimento alla politica di coesione, e gli altri strumenti nell'ambito del QFP;

30.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri e alle regioni.

MOTIVAZIONE

Contesto

La politica di coesione è responsabile di oltre un terzo del bilancio dell'Unione europea e ne costituisce il principale strumento di investimento. Essa è strettamente allineata agli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva definiti nella strategia Europa 2020. La Commissione sta attualmente lavorando alla revisione intermedia della strategia e, alla fine del 2015, si prevede presenterà proposte per svilupparla ulteriormente.

I fondi strutturali e di investimento europei (fondi FSI) per il periodo di programmazione 2014-2020 sono vincolati alla strategia Europa 2020 attraverso il regolamento recante disposizioni comuni e gli 11 obiettivi tematici creati[17], che sono allineati con i cinque obiettivi principali della strategia Europa 2020[18].

Nel marzo 2014 la Commissione ha pubblicato una comunicazione nella quale si mostra come l'UE e i singoli Stati membri procedono verso gli obiettivi del 2020 e che è intesa a gettare le basi per una discussione più circostanziata e un riesame intermedio.

Vista la portata dei cambiamenti che l'UE ha attraversato a seguito della crisi, la Commissione ha ritenuto necessario lanciare una consultazione pubblica a livello unionale per raccogliere il parere di tutte le parti interessate su come sviluppare la strategia Europa 2020 nel corso del prossimo quinquennio. La consultazione si è svolta la scorsa primavera e si è conclusa nell'autunno. I risultati sono stati pubblicati il 3 marzo 2015[19].

Anche il Comitato delle regioni ha pubblicato un documento di lavoro in proposito: "Quadro di riferimento per la revisione della strategia Europa 2020: contributo del comitato direttivo della piattaforma di monitoraggio Europa 2020 del Comitato delle regioni (Piattaforma di monitoraggio di Europa 2020)"[20] e il Consiglio ha anch'esso espresso un primo parere sul riesame della strategia Europa 2020[21].

Il Comitato economico e sociale europeo ha inoltre pubblicato uno studio sul tema[22] e lo sta discutendo in diverse sedi con i partner economici e sociali.

Questa è la prima relazione del Parlamento europeo sulla revisione intermedia della strategia Europa 2020, che si concentra sulla dimensione della politica di coesione di questa strategia. Poiché la politica di coesione per il periodo 2014-2020 è pienamente allineata con la strategia e contribuisce alla realizzazione dei suoi obiettivi, è molto importante considerare i progressi già compiuti, la portata del riesame e le sfide che devono essere affrontate dal punto di vista della politica di coesione.

Va notato che le prospettive finanziarie post 2020 e la strategia a lungo termine dell'Unione si troveranno all'ordine del giorno più o meno allo stesso tempo. Il prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), la prossima politica di coesione e la strategia post-2020 saranno discussi parallelamente. Ciò costituirà una sfida enorme per il nuovo Parlamento e la nuova Commissione. Il mandato attuale ci offre una grande opportunità per preparare un lascito per il prossimo mandato, al fine di rendere questa transizione più veloce e semplice.

La politica di coesione e la strategia Europa 2020 – stretti collegamenti

La politica di coesione costituisce uno degli strumenti chiave per realizzare la strategia Europa 2020. Essa continua a contribuire in modo positivo e sostanziale al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva:

•  la politica di coesione ha contribuito alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020 nel precedente periodo di programmazione 2007-2013, come dimostrano i risultati della sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale; essa costituisce il principale strumento finanziario dell'UE che contribuisce agli obiettivi della strategia Europa 2020;

•  la strategia Europa 2020 è servita da quadro di riferimento per la progettazione e la programmazione dei Fondi strutturali e d'investimento europei (fondi ESI) per il periodo 2014-2020. Attraverso tutta la sua architettura e nuovi fattori di traino come la concentrazione tematica, l'orientamento ai risultati, la condizionalità ex-ante e il maggiore uso di strumenti finanziari, la politica di coesione è pienamente in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;

Va notato che, dopo la crisi del 2008, a causa della mancanza di finanziamenti pubblici nazionali, la politica di coesione è diventata l'unica risorsa finanziaria per la politica di crescita in alcuni Stati membri o regioni. Ciò mostra come, grazie alla politica di coesione, alcuni investimenti sono stati mantenuti nonostante la drammatica diminuzione dei finanziamenti pubblici e conferma l'importanza a lungo termine di questa politica e la sua resistenza a diversi fattori economici esterni. Il relatore ricorda inoltre l'importanza di creare sinergie tra la politica di coesione e Orizzonte 2020, sottolineando l'importanza di aumentare la quantità, la qualità e l'impatto degli investimenti nella R&I, attraverso l'utilizzo coordinato degli strumenti della politica di coesione e Orizzonte 2020.

Interconnessioni con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

Il quadro strategico comune quale previsto dal regolamento recante disposizioni comuni (CPR), volto a realizzare uno sviluppo integrato attraverso il coordinamento dei fondi SIE con altri strumenti e politiche dell'Unione deve essere pienamente attuato. Il relatore ricorda che le dotazioni finanziarie agli Stati membri concordate nell'ambito della rubrica 1b del QFP 2014-2020 non possono essere modificati in risposta a potenziali esigenze del FEIS;

le interazioni e le connessioni tra i fondi SIE e il FEIS dovrebbero servire da base di riflessione sul futuro della politica di coesione. Le differenze tra i due sono enormi e alcuni beneficiari hanno espresso preoccupazioni riguardo alla futura filosofia complessiva della politica di coesione. In effetti, il FEIS non sembra essere guidato dagli stessi criteri. Questo è uno dei motivi principali per cui i soggetti interessati ai fondi SIE esprimono preoccupazioni; il relatore sottolinea che il FEIS dovrebbe essere complementare e supplementare rispetto ai fondi ESI, creando sinergie rafforzate e reciproco valore aggiunto.

In particolare, mentre il FEIS e altri strumenti europei sono piuttosto tematici e orientati verso diverse aree specifiche (ricerca, energia etc.), la politica di coesione è l'unica politica di investimento orizzontale nell'UE. Il relatore ritiene che essa dovrebbe rimanere una delle principali politiche di investimento orizzontali a livello dell'UE.

Una governance multilivello rafforzata

La governance della strategia Europa 2020 rivista dovrebbe essere rafforzata, utilizzando i diversi livelli di governance multilivello in base al principio di partenariato. Il relatore sottolinea, in questo contesto, l'importanza dell'esistenza di un approccio misto efficace misto dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso nel quadro della governance multilivello degli Stati membri. Ciò include la definizione, l'attuazione, il monitoraggio e la valutazione dell'applicazione della strategia Europa 2020 attraverso accordi di governance multilivello, coinvolgendo gli enti locali e regionali, altri soggetti della società civile e le parti interessate. Il relatore chiede a questo proposito una migliore governance multilivello per realizzare gli obiettivi di Europa 2020 in modo più coerente ed efficace non solo a livello degli Stati membri, ma anche a livello europeo e suggerisce l'uso della governance multilivello della politica di coesione quale modello per questo riesame.

Inoltre, una governance multilivello più forte avrà bisogno di maggiore sostegno per i governi locali e regionali, che dovranno affrontare un approccio completamente nuovo rispetto al periodo precedente. Ciò vale anche per la preparazione della prossima strategia post 2020. A questo proposito, una più forte capacità amministrativa sarebbe accolta positivamente e dovrebbe essere incoraggiata, sottolineando che non devono essere creati ulteriori livelli di complessità ed eccessivi oneri amministrativi.

Un approccio territoriale

In connessione con la governance multilivello, il relatore si attende un approccio realmente territoriale alla strategia Europa 2020 e sottolinea, in questo contesto, la necessità di ricorrere a obiettivi della strategia Europa 2020 definiti su misura per ciascuna regione (o perlomeno, obiettivi regionali adeguati).

Tenendo conto del fatto che diverse regioni hanno realtà e peculiarità differenti, e che vi sono quindi obiettivi di sviluppo differenti all'interno degli Stati membri, occorrono una analisi e una valutazione qualitative.

Quando gli obiettivi sono gli stessi per le diverse regioni di uno stesso Stato membro (come è il caso nella strategia Europa 2020 attuale), vi potrebbero essere risultati asimmetrici nell'attuazione (in diverse regioni all'interno dell'Unione europea e persino in diverse regioni all'interno degli Stati membri); disponendo di obiettivi regionali propri e specifici, definiti su misura, si potrebbe risolvere questa limitazione. Il relatore è fermamente convinto che questa semplice misura aumenterebbe anche il "senso di appartenenza" (o, perlomeno, di contitolarità) della strategia Europa 2020 da parte degli enti locali e regionali, degli Stati membri e di altre parti interessate, aumentandone di conseguenza l'importanza, la visibilità e l'efficacia. Conferendo maggiore titolarità agli attori sul terremo potremmo aumentare l'efficacia della politica decisa a livello europeo. Un elevato livello di appropriazione della strategia Europa 2020 per tutte le parti interessate contribuirebbe a raggiungerne gli obiettivi. A questo proposito, il relatore ricorda anche l'importanza di tenere in considerazione le caratteristiche e i vincoli specifici delle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea come sottolineato dall'articolo 349 del TFUE.

Le sfide future

Tenendo conto degli stretti vincoli di tempo e dei ritardi registrati all'inizio del periodo di programmazione, il relatore sottolinea l'assoluta necessità di una discussione tempestiva ed esauriente sul futuro della politica di coesione dell'UE post 2020 e il suo allineamento con la revisione/imminente strategia a lungo termine per l'Unione europea e il nuovo quadro finanziario pluriennale; il relatore ricorda inoltre che nel 2019 ci saranno le elezioni per il Parlamento europeo e prenderà funzione una nuova Commissione, che si occuperà sia della valutazione della strategia Europa 2020 che della prossima strategia dell'Unione a lungo termine e del nuovo periodo di programmazione. Usando la nostra attuale esperienza potremmo evitare alcuni potenziali ritardi nel futuro.

Senza un'azione programmata in anticipo, la sovrapposizione di diverse decisioni e testi legislativi nel 2018-2019 potrà causare nuovi ritardi nell'attuazione della nuova politica di coesione post 2020 e della strategia a lungo termine dell'Unione europea che sostituirà Europa 2020. La revisione intermedia della strategia Europa 2020 è una delle molte diverse opportunità che ci possono portare a preparare con successo i nuovi periodi finanziari e legislativi. L'esperienza maturata durante l'ultima revisione della politica di coesione sarà sicuramente molto preziosa per la preparazione e negoziazione della prossima.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

17.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

30

3

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Pascal Arimont, José Blanco López, Franc Bogovič, Mercedes Bresso, Steeve Briois, Edward Czesak, Rosa D’Amato, Bill Etheridge, Michela Giuffrida, Krzysztof Hetman, Ivan Jakovčić, Constanze Krehl, Andrew Lewer, Louis-Joseph Manscour, Martina Michels, Andrey Novakov, Mirosław Piotrowski, Stanislav Polčák, Julia Reid, Liliana Rodrigues, Fernando Ruas, Maria Spyraki, Ruža Tomašić, Ramón Luis Valcárcel Siso, Ángela Vallina, Monika Vana, Matthijs van Miltenburg, Lambert van Nistelrooij, Derek Vaughan, Joachim Zeller

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jan Olbrycht, Demetris Papadakis, Maurice Ponga

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Brando Benifei, Andrejs Mamikins, Soraya Post

  • [1]  GU C 347 del 20.12.13, pag. 320.
  • [2]  GU C 347 del 20.12.13, pag. 289.
  • [3]  GU C 347 del 20.12.13, pag. 470.
  • [4]  GU C 347 del 20.12.13, pag. 259.
  • [5]  GU C 347 del 20.12.13, pag. 303.
  • [6]  GU C 347 del 20.12.13, pag. 281.
  • [7]  GU C 347 del 20.12.13, pag. 884.
  • [8]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [9]  Testi approvati, P7_TA(2014)0002.
  • [10]  Testi approvati, P7_TA(2014)0015.
  • [11]  Testi approvati, P7_TA(2014)0132.
  • [12]  Testi approvati, P8_TA(2014)0068.
  • [13]  GU L 123 del 19.05.15, pag. 98.
  • [14]  GU C 19 del 21.1.2015, pag. 9.
  • [15]  https://portal.cor.europa.eu/europe2020/SiteCollectionDocuments/2459-brochure-BlueprintEU2020.pdf
  • [16]  Parere del 21 gennaio 2015 (EESC 4756/2014 – ECO/370) (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale).
  • [17]  1- Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione; 2- migliorare l'accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime; 3- promuovere la competitività delle PMI, il settore agricolo (per il FEASR) e il settore della pesca e dell’acquacoltura (per il FEAMP); 4- sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori; 5- promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi; 6- preservare e proteggere l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse; 7- promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete; 8- promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori; 9- promuovere l'inclusione sociale, combattere la povertà e qualunque discriminazione; 10- investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per sviluppare capacità e favorire l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita; 11- rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente.
  • [18]  Per assicurare che le riforme degli Stati membri siano orientate nella stessa direzione, sono stati adottati cinque obiettivi fondamentali quantificabili, da realizzare entro il 2020: 1- Occupazione: Tra le donne e gli uomini dai 20 ai 64 anni il tasso di occupazione dovrebbe aumentare ad almeno il 75%. Tale obiettivo è da conseguire in primo luogo attraverso una migliore integrazione dei giovani, dei lavoratori più anziani e degli immigrati poco qualificati nel mercato del lavoro, nonché attraverso una maggiore partecipazione delle donne; 2- Ricerca e sviluppo e innovazione: Il 3% del PIL dovrebbe essere investito nella R&S. L'obiettivo è riuscito ad attirare l'attenzione sulla necessità per il settore sia pubblico che privato di investire nella R&S, ma si concentra sull'input piuttosto che sull'impatto; 3- Cambiamenti climatici ed energia: Le emissioni di gas serra devono essere ridotte del 20% rispetto al livello del 1990, la quota di energie rinnovabili nel consumo finale di energia dovrebbe essere aumentata al 20% e ci si impegna ad aumentare l'efficienza energetica verso il 20%; 4- Istruzione: Il tasso di abbandono scolastico deve essere ridotto al di sotto del 10% e la percentuale di persone nella fascia di età tra i 30 e i 34 anni che hanno completato una formazione universitaria deve essere aumentata ad almeno il 40%; 5- Povertà ed esclusione sociale: Il numero di europei che vivono al di sotto delle soglie di povertà nazionali dovrebbe essere ridotto del 25%, facendo uscire dalla povertà oltre 20 milioni di persone (https://www.bka.gv.at/site/7763/default.aspx).
  • [19]  http://ec.europa.eu/europe2020/pdf/europe2020_consultation_results.pdf
  • [20]  https://portal.cor.europa.eu/europe2020/SiteCollectionDocuments/2459-brochure-BlueprintEU2020.pdf.
  • [21]  Europe 2020 strategy mid-term review – Presidency synthesis report (http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-16559-2014-INIT/en/pdf ).
  • [22]  http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.news.32810.