RELAZIONE relativa alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

15.10.2015 - (11706/2015 – C8‑0274/2015 – 2015/2132(BUD))

Parte 1: Proposta di risoluzione
Commissione per i bilanci
Relatori: José Manuel Fernandes (Sezione III – Commissione)
Gérard Deprez (Altre sezioni)


Procedura : 2015/2132(BUD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A8-0298/2015

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

relativa alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 (11706/2015 – C8‑0274/2015 – 2015/2132(BUD))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–  vista la decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee[1],

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio[2],

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020[3] (regolamento QFP),

–  visto l'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria[4] (AII),

–  vista la sua risoluzione dell'11 marzo 2015 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2016, sezione III – Commissione[5],

–  vista la sua risoluzione del 29 aprile 2015 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2016[6],

–  visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 adottato dalla Commissione il 24 giugno 2015 (COM(2015)0300),

–  vista la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016, adottata il 4 settembre 2015 e comunicata al Parlamento europeo 17 settembre 2015 (11706/2015 – C8‑0274/2015),

–  vista la sua risoluzione dell'8 luglio 2015 sul mandato per il trilogo sul progetto di bilancio 2016[7],

–  vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio, del 23 settembre 2015, dal titolo "Gestire la crisi dei rifugiati: misure operative, finanziarie e giuridiche immediate nel quadro dell'agenda europea sulla migrazione" (COM(2015)0490),

–  viste le lettere rettificative nn. 1/2016 (COM(2015)0317) e 2/2016 (COM(2015)0513) al progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016,

–  visti l'articolo 88 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0298/2015),

Sezione III

Quadro generale

1.  sottolinea che la lettura del Parlamento del bilancio 2016 rispecchia pienamente le priorità politiche approvate a larga maggioranza con le summenzionate risoluzioni dell'11 marzo 2015 sugli orientamenti generali e dell'8 luglio 2015 sul mandato per il trilogo; ricorda che tali priorità consistono nella solidarietà interna ed esterna, in particolare nella gestione efficace della crisi migratoria e dei rifugiati, nonché nella promozione della competitività attraverso la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità e lo sviluppo delle imprese e dell'imprenditorialità nell'Unione;

2.  sottolinea che l'Unione è attualmente confrontata a una serie di emergenze gravi, in particolare la crisi migratoria e dei rifugiati che non ha precedenti; è convinto che nel bilancio dell'Unione si debbano stanziare le risorse finanziarie necessarie per far fronte alle sfide politiche e per consentire all'Unione di agire e di rispondere in modo efficace a tali crisi, affrontandola con la massima urgenza e priorità; è consapevole del fatto che la crisi migratoria e dei rifugiati non può essere risolta unicamente mediante risorse finanziarie e che è necessario un approccio globale per affrontare la sua dimensione interna ed esterna; ritiene che circostanze straordinarie richiedano misure straordinarie e che sia necessario un impegno politico forte per assicurare la disponibilità di stanziamenti supplementari a tal fine;

3.  osserva che il Parlamento ha prestato, fin dall'inizio, un'attenzione particolare alle migrazioni e ai rifugiati nel bilancio 2016; ricorda le sue precedenti dichiarazioni, secondo cui la gestione dei flussi migratori è il punto di incrocio della solidarietà interna e di quella esterna e occorre mobilitare anche gli strumenti di finanziamento esterni, nell'ambito di un approccio integrato, al fine di affrontare alla radice le cause dei problemi cui è confrontata l'Unione; ricorda i trattati e gli accordi comuni come l'acquis di Schengen e il regolamento di Dublino nonché la proposta della Commissione che istituisce un meccanismo di ricollocazione vincolante (COM(2015)0450);

4.  decide pertanto di presentare immediatamente un pacchetto globale di emendamenti intesi ad aumentare il progetto di bilancio (PB) di 1 161 milioni di EUR per quanto riguarda la rubrica 3 (Sicurezza e cittadinanza) e la rubrica 4 (Europa globale), al fine di dare una risposta iniziale alla crisi migratoria; sottolinea che, per quanto riguarda la dimensione interna della crisi, gli emendamenti del Parlamento integrano già pienamente e allineano i due pacchetti sulla ricollocazione dei richiedenti asilo, proponendo nel contempo ulteriori aumenti per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) e per le agenzie dell'Unione che operano in questo settore; mette in rilievo, per quanto riguarda la dimensione esterna, una serie di aumenti degli stanziamenti riguardanti programmi specifici nella rubrica 4, come lo strumento europeo di vicinato, lo strumento di cooperazione allo sviluppo, gli aiuti umanitari e lo strumento di assistenza preadesione;

5.  sottolinea, tuttavia, che tali emendamenti dovrebbero essere esaminati assieme alla lettera rettificativa n. 2/2016 della Commissione, che dovrebbe includere, oltre al secondo pacchetto sulla ricollocazione, le misure supplementari previste nella comunicazione della Commissione del 23 settembre 2015; si rammarica che il Parlamento e il Consiglio non dispongano di più tempo per esaminare l'adeguatezza della lettera rettificativa, ma è consapevole della necessità di dare una risposta immediata e dei considerevoli vincoli temporali; sottolinea che il Parlamento appoggia pienamente queste nuove misure e intende difendere il loro finanziamento prevedendo stanziamenti aggiuntivi anche a un livello superiore a quello proposto nella sua posizione sul bilancio 2016;

6.  decide altresì di intervenire per quanto riguarda la crisi che colpisce attualmente gli agricoltori europei, in particolare nel settore lattiero-caseario, e di integrare già nella sua posizione sul bilancio 2016 l'importo di 500 milioni di EUR per le misure urgenti di sostegno annunciate della Commissione; confida che la lettera rettificativa n. 2/2016 della Commissione consentirà di determinare con esattezza le linee di bilancio la cui dotazione sarà aumentata in questo contesto; accoglie con favore la decisione della Commissione di riportare gli stanziamenti inutilizzati della riserva per le crisi dal bilancio 2015 al bilancio 2016 e rileva che questi fondi inutilizzati saranno impiegati per il rimborso ai beneficiari dei pagamenti diretti come previsto dal regolamento (UE) n. 1306/2013;

7.  prende atto della necessità di compiere ancora molti sforzi per risolvere le carenze dell'economia dell'Unione, stimolando la competitività, la crescita e l'occupazione di qualità; pone in rilievo il ruolo chiave svolto dalle microimprese, dalle piccole e medie imprese e dalle imprese sociali a tale riguardo; aumenta la dotazione del programma COSME di 16,5 milioni di EUR; decide altresì di proporre nel 2016 nuovi stanziamenti d'impegno per il proseguimento dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile (IOG), la cui dotazione finanziaria era stata interamente anticipata negli esercizi 2014-2015; riconosce il contributo significativo di questo programma alla lotta alla disoccupazione ed è determinato a garantire la disponibilità degli stanziamenti necessari per evitare carenze di finanziamenti nella sua attuazione; approva pertanto un aumento di 473,2 milioni di EUR per il 2016, che corrisponde alla dotazione annuale inizialmente prevista per l'IOG;

8.  ribadisce la propria convinzione che il bilancio dell'Unione non debba finanziare nuove iniziative a scapito dei programmi e delle politiche esistenti dell'Unione e ignorare gli impegni politici già assunti; pur riconoscendo e confermando pienamente l'ampio sostegno politico e finanziario all'avvio del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), intende rispettare l'impegno assunto nel corso dei negoziati sul FEIS, vale a dire ridurre al minimo l'impatto su Orizzonte 2020 e sul Meccanismo per collegare l'Europa (MCE) nel quadro della procedura di bilancio annuale; propone, pertanto, di compensare integralmente i tagli apportati a questi due programmi – a seguito della dotazione del Fondo di garanzia del FEIS – nel 2016 (1 326 milioni di EUR), al fine di consentire loro di realizzare pienamente gli obiettivi fissati solamente due anni fa in sede di adozione della rispettiva base giuridica;

9.  sottolinea l'importanza di rispettare pienamente la dichiarazione comune su un piano di pagamento 2015-2016, concordata dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione a seguito dell'impegno comune di ridurre l'arretrato di impegni residui per i programmi di coesione 2007-2013 a circa 2 miliardi di EUR entro la fine del 2016; critica, a tale riguardo, il fatto che i tagli proposti dal Consiglio sono in diretta contraddizione con questo piano di pagamento; sottolinea inoltre la necessità di evitare in futuro l'accumulo di un arretrato insostenibile e invita la Commissione a presentare proposte concrete a tal fine; ritiene, per questo motivo, che i fabbisogni di pagamento imprevisti dovrebbero essere finanziati con stanziamenti supplementari e che l'anticipo di 1 miliardo di EUR nel 2016 a favore della Grecia dovrebbe, pertanto, essere finanziato attingendo al margine disponibile al di sotto del massimale per i pagamenti del QFP; sottolinea la posizione che sostiene da tempo, secondo cui i pagamenti relativi a impegni mobilitati attraverso lo strumento di flessibilità devono essere iscritti in bilancio oltre i limiti di tale massimale;

10.  ripristina tutti gli importi ridotti dal Consiglio nel PB (563,6 milioni di EUR in impegni e 1 421,8 milioni di EUR in pagamenti); non riesce a comprendere la logica dei tagli proposti, ad esempio per quanto riguarda Orizzonte 2020 e il MCE, due programmi già interessati dalle riassegnazioni di stanziamenti a favore del FEIS, e le politiche di sviluppo e di vicinato, in particolare alla luce dei recenti eventi; è preoccupato per il fatto che, proponendo tagli così consistenti al PB, il Consiglio sta chiaramente ignorando l'innegabile valore aggiunto del bilancio dell'Unione; contesta, in ogni caso, l'intenzione dichiarata dal Consiglio di effettuare tagli alle linee di bilancio che registrano un basso tasso di esecuzione o una bassa capacità di assorbimento, in quanto tale intenzione non è supportata da dati reali sull'esecuzione e non tiene conto delle diverse modalità di attuazione di determinati programmi;

11.  conclude che, ai fini di un sufficiente finanziamento di questi fabbisogni urgenti e considerando i margini molto limitati del QFP nel 2016, sarà necessario utilizzare tutti gli strumenti in materia di flessibilità previsti dal regolamento QFP, inclusa la piena mobilitazione dello strumento di flessibilità; si attende che il Consiglio condivida questo approccio e che si possa giungere facilmente a un accordo in sede di conciliazione, che consenta all'Unione di essere all'altezza della situazione e di far fronte in modo efficace alle sfide future; sottolinea, a tale riguardo, che il margine globale del QFP per gli impegni del 2015 dovrebbe essere mobilitato non appena saranno soddisfatte le condizioni giuridiche; si attende di giungere a un accordo preliminare a tale riguardo con il Consiglio e la Commissione;

12.  ricorda la dichiarazione comune delle tre istituzioni, nel contesto dell'accordo politico sul QFP, in base alla quale le procedure di bilancio annuali integreranno, se del caso, elementi capaci di rispondere alle problematiche di genere; sottolinea che l'integrazione della dimensione di genere dovrebbe sostenere, quale principio orizzontale, le politiche dell'Unione e chiede un'attuazione generale del bilancio di genere; accoglie positivamente, inoltre, i primi passi del processo di ecologizzazione del bilancio dell'Unione; sottolinea la necessità di portare avanti questo processo, al fine di conseguire gli obiettivi concordati in materia di spesa compatibile con il clima e con l'ambiente;

13.  fissa il livello complessivo degli stanziamenti per il 2016 a 157 427,5 milioni di EUR in impegni e a 146 459,5 milioni di EUR in pagamenti;

Sottorubrica 1a – Competitività per la crescita e l'occupazione

14.  critica che, anche quest'anno, la sottorubrica 1a è fortemente colpita dai tagli apportati dal Consiglio con una riduzione di 140,9 milioni di EUR degli impegni e di 435,4 milioni di EUR dei pagamenti rispetto al PB; evidenzia che circa la metà di questi tagli riguardano Orizzonte 2020 e comportano un'ulteriore riduzione della dotazione del programma nel 2016, dopo che una parte degli stanziamenti ad esso destinati è già stata riassegnata al FEIS;

15.  sottolinea che, ai fini di un approccio coerente, vari tagli apportati dal Consiglio in ragione di una scarsa capacità di assorbimento di molti programmi della sottorubrica 1a devono ora essere annullati in considerazione della forte accelerazione dell'esecuzione di tali programmi nel settembre 2015; rileva che si tratta di una tendenza generale, in linea con il ciclo di vita di questi programmi; decide pertanto di ripristinare il livello del PB per le linee interessate dai tagli del Consiglio sia per quanto riguarda gli impegni che i pagamenti;

16.  decide, in linea con le sue priorità per il 2016 – occupazione, imprese e imprenditorialità – e dopo un'attenta valutazione della rispettiva capacità di assorbimento finora, di proporre, oltre alla piena compensazione delle riduzioni degli stanziamenti per Orizzonte 2020 e il MCE collegate al FEIS, di aumentare gli stanziamenti per i programmi COSME, Orizzonte 2020, EaSI ed Erasmus+ oltre il livello del PB;

17.  sottolinea, in particolare, che l'anticipo degli stanziamenti per COSME nel 2014-2015 è risultato estremamente utile vista la crescita costante, negli ultimi anni, delle richieste di sostegno da parte delle PMI per quanto riguarda l'accesso ai mercati e ai finanziamenti; si oppone, pertanto, alla riduzione della dotazione di COSME nel PB rispetto al 2015 e decide di aumentarne gli stanziamenti oltre il livello del PB; ricorda che la Commissione ha già segnalato l'insufficienza degli strumenti finanziari di COSME per gli esercizi 2015, 2016 e 2017, che dimostra il divario tra gli impegni disponibili e le domande previste; chiede, nell'ambito di COSME, un sostanziale aumento degli stanziamenti per il programma Erasmus per giovani imprenditori, visto che le risorse disponibili non sono sufficienti per coprire la forte domanda di partecipazione al programma;

18.  invita la Commissione ad analizzare l'onere finanziario causato dai diritti e dagli oneri nell'ambito delle procedure obbligatorie di certificazione e concessione di licenze; la esorta a fornire un'adeguata valutazione dell'impatto di tali costi sulla competitività delle imprese industriali e sulle PMI;

19.  decide di aumentare oltre il livello del PB gli stanziamenti destinati alle tre autorità di vigilanza (EBA, EIOPA ed ESMA) e all'ACER, affinché dispongano delle risorse sufficienti per far fronte ai loro crescenti compiti;

20.  ribadisce il proprio sostegno a favore del programma ITER e si impegna a garantire finanziamenti adeguati; è preoccupato, tuttavia, per possibili ulteriori ritardi e costi aggiuntivi di tale programma come pure per le potenziali ripercussioni sul bilancio dell'Unione; si rammarica, pertanto, di non aver potuto valutare il livello degli stanziamenti per ITER per il 2016 in funzione del piano di pagamento e del calendario aggiornati, che saranno presentati al Consiglio ITER solamente nel novembre 2015; si attende, tuttavia, che questo piano rivisto fornirà elementi sufficienti per dimostrare che le raccomandazioni del Parlamento, formulate nella relativa relazione sul discarico per l'esercizio 2013[8], sono state tenute in debito conto e che saranno garantite la solidità finanziaria e l'efficienza della spesa; intende sollevare la questione nel quadro della conciliazione di bilancio 2016; insiste inoltre sulla necessità di una piena trasparenza per quanto riguarda l'utilizzo dei contributi dell'impresa comune Fusione per l'energia al programma ITER; chiede un adeguato meccanismo di rendicontazione che fornisca un quadro chiaro dell'importo delle risorse finanziarie messe a disposizione del progetto internazionale e valuti l'efficacia del loro utilizzo;

21.  iscrive in riserva una parte degli stanziamenti per la standardizzazione dell'informativa finanziaria e dell'audit e chiede l'attuazione delle raccomandazioni formulate nella relazione Maystadt sui compiti e le responsabilità del Gruppo consultivo per l'informazione finanziaria in Europa (EFRAG), rafforzando in tal modo anche l'influenza dell'Unione europea in sede di definizione delle norme contabili internazionali;

22.  aumenta, di conseguenza, il livello degli stanziamenti d'impegno e di pagamento per la sottorubrica 1a al di sopra del PB rispettivamente di 1 405,5 milioni di EUR e di 491,5 milioni di EUR (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie), superando in tal modo il massimale per gli impegni di 1 316,9 milioni di EUR, importo da finanziare utilizzando tutti gli strumenti in materia di flessibilità previsti dal regolamento QFP, una volta esauriti i margini disponibili;

Sottorubrica 1b – Coesione economica, sociale e territoriale

23.  respinge i tagli proposti dal Consiglio di 3,1 milioni di EUR in impegni e, soprattutto, di 220,1 milioni di EUR in pagamenti all'interno della sottorubrica 1b, comprese le linee di completamento; invita il Consiglio a spiegare in che modo questi tagli sono compatibili con l'obiettivo, da un lato, di ridurre l'arretrato di fatture non pagate e, dall'altro, di evitare ripercussioni negative e inutili ritardi per quanto riguarda l'esecuzione dei programmi per il periodo 2014-2020; ricorda che la politica di coesione è la principale politica di investimento dell'Unione, finalizzata a ridurre le disparità tra le regioni europee rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale; sottolinea che strumenti come l'FSE, l'FESR, il Fondo di coesione e l'Iniziativa per l'occupazione giovanile sono fondamentali per promuovere la convergenza, ridurre il divario di sviluppo e sostenere la creazione di posti di lavoro di qualità e sostenibili;

24.  prende atto della valutazione preliminare della Commissione, basata sulle ultime previsioni degli Stati membri, secondo cui è probabile che l'esecuzione dei programmi nel settore della politica di coesione subirà dei ritardi nel 2016; è allarmato per il fatto che un notevole sottoutilizzo degli stanziamenti nel terzo anno di attuazione del nuovo ciclo dei Fondi strutturali e d'investimento europei, in un momento in cui i programmi dovrebbero essere pienamente operativi, potrebbe non solo pregiudicare il tempestivo conseguimento di risultati sul terreno ma anche creare una forte pressione sui pagamenti negli esercizi successivi, portando probabilmente alla ricostituzione di un arretrato di impegni residui; esorta gli Stati membri interessati a realizzare rapidi progressi nell'affrontare le cause all'origine dei ritardi nell'esecuzione, ad esempio mediante una tempestiva designazione delle autorità responsabili dei programmi come pure la non moltiplicazione e la semplificazione delle procedure amministrative nazionali; chiede alla Commissione, in linea con il piano di pagamento, di monitorare attentamente l'evoluzione dei pagamenti nell'ambito della rubrica 1b relativi al periodo di programmazione 2014-2020, includendo previsioni dettagliate e regolarmente aggiornate da discutere in un'apposita riunione interistituzionale, e di formulare, se del caso, opportune proposte;

25.  ricorda che la Commissione non ha proposto stanziamenti d'impegno per l'Iniziativa per l'occupazione giovanile nel 2016 in considerazione dell'anticipo dei relativi stanziamenti negli esercizi 2014-2015; decide, in linea con il regolamento sul Fondo sociale europeo[9] che prevede la possibilità di proseguire il finanziamento, di dotare l'Iniziativa per l'occupazione giovanile di 473,2 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno, vale a dire un importo corrispondente alla dotazione annuale inizialmente prevista per questo programma; è convinto che il finanziamento di questo importante programma, che affronta una delle sfide più urgenti dell'Unione, non dovrebbe essere sospeso nel 2015; sottolinea che i finanziamenti addizionali dovrebbero essere utilizzati per potenziare il programma, aiutando un maggior numero di giovani nella ricerca di un posto di lavoro dignitoso e permanente; esorta gli Stati membri a fare tutto il possibile per accelerare l'attuazione dell'Iniziativa sul terreno, a diretto vantaggio dei giovani europei; esorta la Commissione a riferire al Parlamento sulle misure di lotta alla disoccupazione giovanile finanziate dall'Unione e sui risultati conseguiti;

26.  aumenta, tenendo conto dei progetti pilota e delle azioni preparatorie, gli stanziamenti d'impegno per la sottorubrica 1b di 482,7 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 1 164 milioni di EUR al di sopra del PB, superando in tal modo il massimale per gli impegni di 467,3 milioni di EUR, importo da finanziare utilizzando ogni strumento in materia di flessibilità previsto dal regolamento QFP;

Rubrica 2 – Crescita sostenibile: risorse naturali

27.  prende atto che il Consiglio ha ridotto gli stanziamenti anche nella rubrica 2 di 199,9 milioni di EUR in impegni e di 251,1 milioni di EUR in pagamenti, inclusi lo sviluppo rurale, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e il programma LIFE; ritiene che la lettera rettificativa sull'agricoltura dovrebbe rimanere la base per una revisione attendibile degli stanziamenti FEAGA; ripristina di conseguenza gli importi del PB;

28.  accoglie con favore la presentazione, da parte della Commissione, di un pacchetto globale di misure urgenti per un valore di 500 milioni di EUR a sostegno degli agricoltori europei, in particolare nel settore lattiero-caseario, sullo sfondo del calo dei prezzi delle materie prime e dell'aumento della produzione di latte; sottolinea che gli effetti sono più gravi nelle zone periferiche in cui l'importanza socioeconomica del settore lattiero-caseario è indiscutibile; include tale importo nella sua lettura del PB a dimostrazione del proprio sostegno alle misure annunciate dalla Commissione e si attende che esso venga iscritto integralmente in bilancio nel corso della procedura di conciliazione sulla base della lettera rettificativa; sottolinea che questo pacchetto dovrebbe essere affiancato alla serie di misure mirate a compensare le perdite e gli effetti a lungo termine sugli agricoltori europei dell'embargo russo sui prodotti agricoli, visto che la Russia è il secondo sbocco per importanza per le esportazioni agricole dell'Unione;

29.  pone in evidenza i crescenti compiti assegnati all'Unione nel quadro del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; ripristina pertanto il livello degli stanziamenti del bilancio 2015 destinati alle consulenze e alle conoscenze scientifiche nel settore della pesca, vista l'importanza della raccolta di dati per il processo decisionale, e aumenta il bilancio dell'Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA) per sostenere il suo ruolo di coordinamento e di attuazione della politica comune della pesca;

30.  aumenta pertanto gli stanziamenti d'impegno di 510,6 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 520,7 milioni di EUR (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie), lasciando un margine di 647 milioni di EUR al di sotto del massimale per gli impegni nella rubrica 2;

Rubrica 3 – Sicurezza e cittadinanza

31.  ricorda che il PB prevedeva aumenti nel settore della sicurezza e della migrazione, incluso un importo di 150 milioni di EUR per un meccanismo di ricollocazione di 40.000 persone che necessitano di protezione internazionale, obbligando la Commissione a superare il massimale per questa rubrica di 124 milioni di EUR e a proporre la corrispondente mobilitazione dello strumento di flessibilità; accoglie con favore il fatto che il Consiglio ha accettato il principio di mobilitare lo strumento di flessibilità a tal fine; osserva, tuttavia, che è necessario un piano finanziario a lungo termine per rispondere alla crisi dei rifugiati e ritiene che tale questione vada affrontata anche attraverso una revisione del QFP;

32.  decide, alla luce degli attuali flussi eccezionali di migranti e di rifugiati, di concentrare i propri aumenti sul rafforzamento dell'AIMF; appoggia fermamente in tale contesto il secondo pacchetto di 780 milioni di EUR per la ricollocazione di altre 120.000 persone; decide di includere i fondi necessari nella sua lettura del PB e di allineare il primo pacchetto sulla ricollocazione al secondo, aggiungendo 20 milioni di EUR per coprire i costi di trasporto (500 EUR per migrante verso l'Italia e la Grecia); approva un ulteriore aumento di 79 milioni di EUR per incrementare in generale la dotazione dell'AMIF; sottolinea la necessità di garantire anche sufficienti disponibilità finanziarie per l'AMIF nei prossimi anni; ricorda che il punto 17 dell'AII del 2 dicembre 2013 consente un aumento superiore al 10% dell'importo previsto per l'intera durata del programma in caso di nuove circostanze oggettive e durature;

33.  osserva che queste misure sono solo un primo passo verso la piena attuazione del principio di solidarietà su cui si basa l'Unione; invita la Commissione e il Consiglio a realizzare pienamente i piani proposti il 23 settembre 2015 e a dimostrare un chiaro impegno per il rispetto dei diritti umani, come indicato nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea; sottolinea l'importanza di un adeguato finanziamento delle operazioni di rimpatrio in conformità della Carta e del principio di "non respingimento", al fine di realizzare un'efficace politica dei rimpatri nonché di prevenire e ridurre l'immigrazione irregolare; sottolinea l'importanza di sostenere i rifugiati vicino ai loro paesi d'origine e di facilitare le procedure di asilo negli Stati membri;

34.  decide infine di aumentare la dotazione delle agenzie che operano nel settore della migrazione per un totale di 26 milioni di EUR, destinando all'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) l'aumento più consistente, pari a 12 milioni di EUR oltre il livello del PB; ricorda che questa agenzia svolge un ruolo centrale di coordinamento nell'attuazione delle misure temporanee nel settore della protezione internazionale ed è sempre più spesso chiamata a prestare sostegno agli Stati membri interessati;

35.  accoglie con favore la comunicazione della Commissione del 23 settembre 2015 e le misure corrispondenti che figurano nella lettera rettificativa n. 2/2016, segnatamente i 600 milioni di EUR di finanziamenti urgenti addizionali per gli Stati membri più colpiti; è soddisfatto che la Commissione stia assumendo la leadership nel settore e, così facendo, confermi l'approccio adottato dal Parlamento nella sua lettura del bilancio; è disposto a prendere in considerazione ulteriori aumenti in sede di conciliazione;

36.  deplora che il Consiglio diminuisca gli stanziamenti d'impegno di 25,1 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 33,6 milioni di EUR rispetto al PB; ritiene che queste riduzioni compromettano la corretta esecuzione dei programmi e delle azioni nell'ambito della rubrica 3; ricorda in tale contesto che, sebbene alcuni dei tagli proposti possano sembrare di scarsa entità, è necessario tener presente le dimensioni relativamente ridotte di molti programmi estremamente importanti e utili, che li rendono particolarmente vulnerabili ai tagli; decide pertanto di ripristinare gli importi del PB;

37.  ritiene inoltre necessario, visto il loro ruolo importante nel sostenere i settori culturale e creativo che rappresentano valori europei fondamentali, aumentare di un importo totale pari a 10,5 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno al di sopra del PB la dotazione dei sottoprogrammi nel settore della cultura e dei media previsti per il 2016, incluse le azioni multimedia, e lo strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, al fine di trovare una soluzione alla questione critica dell'accesso ai finanziamenti per le PMI e le organizzazioni nei settori culturale e creativo;

38.  considera altresì prioritario rafforzare il programma Europa per i cittadini con 1,5 milioni di EUR e modificare la nomenclatura di bilancio di tale programma, creando una linea distinta per l'attuazione dell'Iniziativa dei cittadini europei;

39.  prende atto che gli importi iscritti nella sua lettura (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie) superano il massimale della rubrica 3 di 1 055,1 milioni di EUR in impegni, con 931,1 milioni di EUR al di sopra del PB, aumentando nel contempo gli stanziamenti di pagamento di 586,5 milioni di EUR; propone pertanto di mobilitare ogni strumento disponibile nel QFP per finanziare l'insieme degli aumenti degli stanziamenti legati alla migrazione;

Rubrica 4 – Europa globale

40.  sottolinea che, di tutte le rubriche, la rubrica 4 è quella che subisce le riduzioni più consistenti effettuate dal Consiglio sia per quanto riguarda gli impegni (- 163,4 milioni di EUR) sia i pagamenti (- 450,4 milioni di EUR); constata con stupore che gli strumenti più colpiti sono lo strumento europeo di vicinato (segnatamente la povertà e la sicurezza nei paesi del Mediterraneo), lo strumento per la cooperazione allo sviluppo (incluso l'obiettivo tematico della migrazione e dell'asilo) e lo strumento di assistenza preadesione (sebbene i paesi candidati ospitino un numero considerevole di rifugiati o siano situati sulle principali rotte della migrazione); sottolinea che questo approccio è in evidente contraddizione con le dichiarazioni del Consiglio e del Consiglio europeo sull'agenda della migrazione, sulla crisi dei rifugiati e sulla cooperazione con i paesi d'origine e di transito;

41.  decide, in tale contesto, di ripristinare il livello degli stanziamenti previsti dal PB; constata che la situazione dei pagamenti nella rubrica 4 desta tuttora particolare preoccupazione a causa del riporto di un consistente arretrato di impegni residui e del rinvio degli impegni contrattuali per far fronte alla cronica iscrizione in bilancio di pagamenti insufficienti; ribadisce pertanto che gli aumenti degli stanziamenti di pagamento proposti dalla Commissione sono semplicemente indispensabili, oltre al fatto che l'azione esterna dell'Unione è nel frattempo confrontata a nuove sfide derivanti dalla crisi migratoria e dei rifugiati che non ha precedenti;

42.  integra il pacchetto di emendamenti sulla crisi migratoria e dei rifugiati adottando aumenti mirati degli stanziamenti d'impegno in primo luogo per lo strumento europeo di vicinato (+ 178,1 milioni di EUR) ma anche per lo strumento di cooperazione allo sviluppo (+ 26,6 milioni di EUR), gli aiuti umanitari (+ 26 milioni di EUR), lo strumento di assistenza preadesione (+ 11,2 milioni di EUR), lo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (+ 12,6 milioni di EUR) e lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (+ 1 milione di EUR); sottolinea, pur sostenendo, se del caso, la ridefinizione delle priorità di questi programmi per affrontare le sfide più attuali, che ciò non deve comportare una riduzione degli sforzi intesi a conseguire gli obiettivi iniziali previsti dalle rispettive basi giuridiche, rischiando in tal modo di destabilizzare il vicinato europeo o altre regioni interessate; ribadisce la necessità di adottare un approccio globale improntato ai diritti umani, che stabilisca un nesso tra migrazione e sviluppo e operi per l'integrazione dei migranti regolari, dei richiedenti asilo e dei rifugiati; sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione e l'impegno con i paesi d'origine e di transito per affrontare in modo efficace l'attuale crisi migratoria, e in particolare le esigenze delle persone sfollate nei paesi terzi nel campo della sanità e dell'istruzione; ritiene pertanto che tali aumenti siano indispensabili per il finanziamento di iniziative supplementari, oltre all'obiettivo iniziale previsto dalle rispettive basi giuridiche;

43.  osserva che il fondo fiduciario regionale dell'Unione europea istituito in risposta alla crisi in Siria e il fondo fiduciario di emergenza per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare in Africa sono stati creati perché il bilancio dell'Unione non dispone della flessibilità e delle risorse necessarie per consentire una risposta rapida e globale alla crisi; sottolinea che, in sede di riesame/revisione del QFP, occorre trovare una soluzione più olistica al fine di rendere più efficace e più facilmente disponibile il sostegno a titolo del bilancio dell'Unione per l'assistenza umanitaria e lo sviluppo e di individuare le modalità per integrare tale sostegno nel Fondo europeo per lo sviluppo e negli aiuti bilaterali offerti dagli Stati membri; chiede che gli stanziamenti supplementari per i programmi nell'ambito della rubrica 4 siano utilizzati in particolare per aumentare i finanziamenti destinati ai due fondi fiduciari, come pure per l'assistenza immediata attraverso l'UNHCR e il Programma alimentare mondiale; invita i singoli Stati membri a passare dalle parole ai fattie ad apportare tempestivamente i necessari contributi aggiuntivi per il finanziamento dei fondi fiduciari da parte dell'Unione e a colmare il deficit di finanziamento degli organismi delle Nazioni Unite; osserva che il numero dei progetti che possono essere finanziati a titolo dei fondi fiduciari indebolisce ulteriormente l'argomentazione addotta dal Consiglio di una presunta mancanza di capacità di assorbimento nella rubrica 4;

44.  aumenta di 40 milioni di EUR la linea di bilancio per il sostegno al processo di pace e assistenza finanziaria alla Palestina e all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA); osserva che l'UNRWA svolge un ruolo efficace nel sostenere il crescente numero di profughi palestinesi colpiti direttamente dalla crisi siriana, il che crea un onere supplementare per l'agenzia; è preoccupato per le carenze di finanziamenti incontrate dall'UNRWA e chiede che gli stanziamenti supplementari siano destinati al suo fondo generale a sostegno dell'istruzione di base e dei servizi sociali e sanitari;

45.  ricorda che, al fine di alleviare gli effetti negativi a lungo termine derivanti dalla crisi umanitaria, è essenziale garantire che i bambini colpiti continuino a ricevere un'istruzione; aumenta pertanto i finanziamenti destinati al sostegno all'istruzione nel bilancio per gli aiuti umanitari, affinché siano pari al 3% e non all'1%, con lo scopo di raggiungere una soglia del 4% entro il 2019;

46.  approva un aumento simbolico del bilancio della PESC a sostegno di iniziative intese a fare della migrazione una componente specifica delle missioni civili della PESC, assicurando nel contempo un pieno sostegno alla missione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED) intesa a lottare contro i passatori e i trafficanti di esseri umani;

47.  apprezza il processo di riflessione in corso in seno al SEAE sul futuro dei rappresentanti speciali dell'UE e sui loro rapporti con il SEAE; ritiene che qualsiasi modifica alla linea di bilancio destinata ai rappresentanti speciali dell'UE dovrebbe avvenire solamente dopo la conclusione di detto processo di riflessione;

48.  ritiene necessario aumentare gli stanziamenti alla linea di bilancio relativa alla comunità turco-cipriota (+ 2 milioni di EUR), al fine di contribuire in misura decisiva al proseguimento e all'intensificazione della missione del Comitato per le persone scomparse a Cipro e di sostenere la Commissione tecnica sul patrimonio culturale delle due comunità (TCCH), promuovendo in tal modo la fiducia e la riconciliazione tra di esse;

49.  sottolinea che l'attuazione dell'accordo sull'agevolazione degli scambi concluso in occasione della nona Conferenza ministeriale dell'OMC richiederà un sostegno finanziario accresciuto per i paesi meno sviluppati e in via di sviluppo; evidenzia la necessità di sforzi coordinati tra la Commissione e gli Stati membri per quanto riguarda le istituzioni finanziarie internazionali, al fine di evitare la riduzione degli stanziamenti destinati agli aiuti al commercio e alle iniziative multilaterali e le irregolarità nell'ambito della cooperazione con taluni partner, che comportato una diminuzione dell'efficacia della spesa, nonché di garantire l'efficacia dell'accordo sull'agevolazione degli scambi ai fini dello sviluppo;

50.  decide, considerando anche i progetti pilota e le azioni preparatorie, di esaurire il margine di 261,3 milioni di EUR restante nel PB al di sotto del massimale della rubrica 4 in impegni e di non andare oltre in questa fase; aumenta altresì gli stanziamenti di pagamento di 132,5 milioni di EUR; si attende una conciliazione proficua sulla base di questi emendamenti, anche tenendo conto della lettera rettificativa n. 2/2016; sottolinea, tuttavia, che questo massimale potrebbe essere insufficiente visto che è stato fissato molto prima dei più importanti sviluppi in Ucraina, Siria e Tunisia e, più in generale, in tutti i paesi limitrofi, in Medio Oriente e in Africa; chiede pertanto che venga utilizzato pienamente il potenziale della Riserva per aiuti d'urgenza e rimane disponibile nei confronti di qualsiasi altro ulteriore ricorso alle disposizioni di flessibilità previste nel QFP per far fronte alla dimensione esterna della crisi migratoria e dei rifugiati;

Rubrica 5 – Amministrazione; altre rubriche – spese amministrative e di sostegno alla ricerca

51.  constata che i tagli apportati dal Consiglio alla rubrica in oggetto ammontano a 31,2 milioni di EUR, di cui 19,3 milioni di EUR riguardano il bilancio amministrativo della Commissione, in particolare i suoi edifici, le sue attrezzature e soprattutto il suo personale in ragione dell'aumento del tasso di abbattimento forfettario al 4,3%; non ravvisa alcuna giustificazione per la lettura del Consiglio e ricorda che, facendo seguito a una costante moderazione nel corso degli ultimi anni, le spese amministrative proposte dalla Commissione per il 2016 sono rimaste prossime al tasso d'inflazione previsto, ossia si sono stabilizzate in termini reali, e che la Commissione sta portando avanti una riduzione continua del proprio organico;

52.  giudica inoltre arbitrari i tagli in questione vista la prevedibilità di questo tipo di spesa, basata per lo più su obblighi contrattuali, e tenuto conto del suo elevatissimo tasso di esecuzione, come segnalato dalla Commissione; rileva in particolare che il grado di copertura dell'organico della Commissione ha raggiunto un livello record il 1° aprile 2015, con il 97,8% dei posti effettivamente occupati; deplora il fatto che, in aggiunta a ciò, nelle altre rubriche il Consiglio ha ridotto le spese amministrative e di sostegno alla ricerca per un importo totale di 28 milioni di EUR, sebbene tali spese siano fondamentali per garantire la riuscita dei programmi in diversi ambiti di intervento dell'Unione;

53.  decide pertanto di ripristinare il PB per tutte le linee relative alle spese amministrative e di sostegno alla ricerca e per tutte le linee della rubrica 5 ridotte dal Consiglio, nonché di approvare un numero limitato di modesti incrementi degli stanziamenti;

54.  chiede alla Commissione di garantire che gli stanziamenti complessivi per il Comitato di vigilanza dell'OLAF e il suo segretariato figurino su una linea distinta del bilancio dell'OLAF per il 2016;

Agenzie

55.  approva, in linea generale, le previsioni della Commissione circa il fabbisogno finanziario delle agenzie; osserva che la Commissione ha già ridotto in misura sostanziale le richieste iniziali della maggior parte delle agenzie;

56.  ritiene pertanto che qualsiasi ulteriore taglio proposto dal Consiglio potrebbe compromettere il corretto funzionamento delle agenzie e impedirebbe loro di svolgere i compiti attribuiti dall'autorità legislativa;

57.  decide di incrementare, nell'ambito del pacchetto globale sulla migrazione, gli stanziamenti a favore delle principali agenzie attive in tale ambito – l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, Frontex, Europol, Eurojust, eu.LISA, Cepol e l'Agenzia per i diritti fondamentali – per un importo totale di 26 milioni di EUR, dal momento che tali agenzie sono indispensabili per far fronte in maniera efficace al pressante problema dei flussi migratori; si compiace del fatto che il progetto di bilancio rettificativo n. 7/2015 preveda in organico 120 nuovi posti per le agenzie e si attende che tale decisione si rifletta anche sul bilancio 2016 e su quelli degli esercizi a venire; evidenzia il rapido deterioramento della situazione di crisi e l'enorme crescita dei flussi migratori; esorta la Commissione a fornire informazioni aggiornate e consolidate sul fabbisogno delle agenzie prima della conciliazione di bilancio; la invita inoltre a proporre una strategia a medio e a lungo termine per gli interventi delle agenzie che operano nel settore della giustizia e degli affari interni: obiettivi, missioni, coordinamento, sviluppo di "hot spot" e risorse finanziarie;

58.  decide inoltre di incrementare gli stanziamenti nel bilancio 2016 destinati alle tre autorità di vigilanza finanziaria, tenuto conto delle loro funzioni supplementari e dell'accresciuta mole di lavoro; invita la Commissione a presentare entro il 2017 una proposta relativa a un concetto di finanziamento basato sulla riscossione di diritti, destinato a sostituire completamente gli attuali contributi degli Stati membri, allo scopo di garantire l'indipendenza delle autorità europee dalle loro autorità nazionali aderenti;

59.  decide di incrementare altresì gli stanziamenti a favore dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, dell'Agenzia europea di controllo della pesca e dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, al fine di adeguare meglio le risorse disponibili ai compiti affidati alle agenzie in questione;

60.  reputa tuttavia inaccettabile la strategia della Commissione e del Consiglio in materia di organico delle agenzie, ragion per cui modifica l'organigramma di un numero sostanziale di esse; ribadisce che ciascuna agenzia dovrebbe ridurre del 5% i posti in organico nel corso di un quinquennio, come previsto nell'AII, ma che i nuovi posti che si rendono necessari per espletare compiti aggiuntivi ascrivibili alla recente evoluzione delle politiche e alla nuova legislazione a decorrere dal 2013 devono essere accompagnati da risorse supplementari e non devono essere inclusi nell'obiettivo di riduzione dell'organico previsto dall'AII;

61.  ribadisce pertanto la propria contrarietà al concetto di una riserva di riassegnazione tra le agenzie, pur dichiarandosi disponibile a liberare dei posti mediante un aumento dell'efficienza tra le agenzie stesse, grazie a una maggiore cooperazione amministrativa e persino ad esaminare le possibilità di accorpamenti, ove opportuno, e la condivisione di determinate funzioni con la Commissione o un'altra agenzia;

62.  sottolinea una volta di più che i posti finanziati dalle imprese non hanno alcuna incidenza sul bilancio dell'Unione e non devono pertanto essere soggetti a nessuna riduzione di organico; insiste affinché sia lasciata a discrezione dell'agenzia interessata la facoltà di compensare le fluttuazioni del carico di lavoro evitando di occupare tutti i posti a sua disposizione;

63.  modifica pertanto l'organigramma di diverse agenzie conformemente alle priorità suesposte, al fine di adeguare il personale ai compiti aggiuntivi; modifica l'organico di altre agenzie per avvicinarle all'effettiva riduzione del 5% su un quinquennio e trattare in maniera diversa i posti finanziati mediante la riscossione di diritti; ricorda che la riduzione del 5% su un periodo di cinque anni è stata introdotta per ridurre i costi amministrativi; pone in evidenza, in tale contesto, il fatto che i posti supplementari nell'organigramma non incidono automaticamente sul bilancio dell'Unione, dal momento che le agenzie occupano i posti a loro disposizione in base alle necessità, ragion per cui non tutti i posti nell'organico delle agenzie sono sempre occupati;

Progetti pilota e azioni preparatorie (PP/AP)

64.  decide di adottare un pacchetto di compromesso costituito da un numero limitato di PP/AP, anche in considerazione dell'esiguità dei margini disponibili, avendo svolto un'attenta analisi dei progetti pilota e delle azioni preparatorie presentati – in termini di tasso di riuscita di quelli in corso – escludendo le iniziative già coperte da basi giuridiche esistenti e tenendo pienamente conto della valutazione realizzata dalla Commissione sulla fattibilità dei progetti;

Pagamenti

65.  ribadisce l'importanza del piano comune di pagamento 2015-2016, concordato, prima della procedura di bilancio, tra Parlamento, Consiglio e Commissione, che rispecchia l'impegno delle tre istituzioni di ridurre i pagamenti residui arretrati; constata che le tre istituzioni hanno deciso di comune accordo di collaborare pienamente allo scopo di autorizzare, nel bilancio 2016, un volume di stanziamenti di pagamento che consenta di realizzare tale obiettivo e che la Commissione ha calcolato di conseguenza gli stanziamenti di pagamento richiesti per il 2016; ritiene che qualsiasi intervento volto a scongiurare il rischio di un arretrato insostenibile debba essere accompagnato dallo sforzo di garantire un più fruttuoso scambio di opinioni e di migliorare lo spirito di cooperazione tra il Consiglio, da un lato, e il Parlamento e la Commissione, dall'altro; rammenta che, conformemente all'articolo 310 TFUE, nel bilancio dell'Unione entrate e spese devono essere in pareggio;

66.  deplora che, nonostante i conseguenti aumenti modesti e gli ampi margini proposti dalla Commissione, il Consiglio abbia deciso di ridurre gli stanziamenti di pagamento di 1,4 miliardi di EUR, prendendo di mira sia le linee di completamento che i programmi ormai pienamente operativi, compromettendo in tal modo la graduale riduzione dell'arretrato anomalo; ricorda che, per i programmi in gestione diretta, la carenza di stanziamenti di pagamento si manifesta non soltanto nell'andamento dell'arretrato ma anche nei ritardi artificiali accusati dall'attuazione dei programmi, ad esempio nella pubblicazione di inviti a presentare proposte e/o nella firma di nuovi contratti;

67.  decide di ripristinare il PB riguardo agli stanziamenti di pagamento per tutte le linee che hanno subito i tagli del Consiglio, partendo dal presupposto che il volume dei pagamenti proposto dalla Commissione nel suo PB è quello necessario al conseguimento degli obiettivi previsti dal piano di pagamento;

68.  incrementa, sulla base di un coefficiente appropriato, gli stanziamenti di pagamento di tutte le linee di bilancio i cui stanziamenti d'impegno sono stati modificati, tenendo conto dei settori caratterizzati da un profilo di esborso rapido o da un elevato grado di urgenza, vale a dire Erasmus+, i due meccanismi di ricollocazione, l'UNRWA e gli aiuti umanitari; incrementa gli stanziamenti di pagamento di un'ulteriore miliardo di EUR ai fini della copertura integrale, con un nuovo denaro, del versamento anticipato dei pagamenti a favore della Grecia; decide inoltre, tenuto conto della precedente esecuzione, di incrementare i pagamenti a favore del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione;

Altre sezioni

Sezione I – Parlamento europeo

69.  ricorda che lo stato di previsione del Parlamento per l'esercizio 2016 è stato fissato a 1 823 648 600 EUR, che corrisponde a un aumento dell'1,6% rispetto al bilancio 2015; ricorda inoltre che un importo di 15 milioni di EUR è stato destinato agli investimenti urgenti nella sicurezza in generale e nella sicurezza informatica, il che porta il livello complessivo del bilancio dell'Istituzione per il 2016 a 1 838 648 600 EUR;

70.  fa osservare che il 15 giugno 2015, dopo l'adozione dello stato di previsione del Parlamento per il 2016, è stato creato un nuovo gruppo politico e che, in ragione di tale cambiamento intervenuto nell'organizzazione dell'Istituzione, occorrono stanziamenti supplementari per garantire la parità di trattamento di tutti i gruppi politici;

71.  compensa pienamente i suddetti incrementi riducendo gli stanziamenti iscritti alle linee di bilancio relative alla riserva per imprevisti, alle indennità di deputati, al perfezionamento professionale, alla sistemazione dei locali, al consumo energetico, all'informatica e alle telecomunicazioni, nonché agli investimenti in progetti e mobilio;

72.  prende atto delle conclusioni dell'Ufficio di presidenza del 7 settembre 2015 tenuto conto della lettura del bilancio 2016 da parte del Parlamento, in cui si propone il recepimento nel bilancio delle sue recenti decisioni e degli adeguamenti tecnici; approva le limitate modifiche tecniche proposte dall'Ufficio di presidenza, che comportano adeguamenti senza alcuna incidenza di bilancio degli stanziamenti e dell'organigramma e aggiornano taluni aspetti della nomenclatura di bilancio;

73.  lascia pertanto invariato a 1 838 648 600 EUR il volume generale del proprio bilancio per l'esercizio 2016, adottato in Aula il 29 aprile 2015;

74.  sottolinea che le attività dei gruppi politici non si limitano al loro lavoro amministrativo; conferma pertanto che l'intero personale dei gruppi politici è esentato dall'obiettivo di riduzione dell'organico del 5%, conformemente alle decisioni adottate dall'Istituzione in relazione agli esercizi 2014[10] e 2015[11] nonché allo stato di previsione per il 2016[12];

75.  ricorda che i gruppi politici hanno perseguito una politica di congelamento delle assunzioni sin dal 2012 e che le loro necessità sono state soltanto parzialmente coperte durante i precedenti esercizi;

76.  ribadisce l'impegno di attuare il punto 27 dell'AII e di ridurre dell'1% il proprio organico;

77.  pone in evidenza la necessità che il Parlamento e il Consiglio, per conseguire risparmi a lungo termine nel bilancio dell'Unione, affrontino la questione dell'esigenza di una tabella di marcia per la creazione di un'unica sede, come richiesto a larga maggioranza dal Parlamento in varie risoluzioni;

Modifiche dell'organigramma

78.  riduce di 57 posti (pari all'1% dell'obiettivo di riduzione dell'organico) l'organigramma del proprio Segretariato generale per il 2016, così ripartiti: 4 posti permanenti AD14, 13 AD13, 2 AD12, 1 AD9, 2 AD8, 1 AD5, 2 AST11, 1 AST10, 3 AST9, 8 AST8, 7 AST7, 4 AST6, 3 AST5, 2 AST4, 1 AST3 e 1 AST1 e due posti temporanei AST4; rammenta che nello stato di previsione si è già tenuto conto delle incidenze di bilancio di tale misura;

79.  trasforma, conformemente al nuovo Statuto del personale, 80 posti permanenti AST (25 AST 11, 10 AST 10, 5 AST 8, 15 AST 7, 5 AST 6, 5 AST 5, 5 AST 4, 5 AST 3 e 5 AST 2) in 80 posti AST/SC1;

80.  procede alle seguenti rettifiche tecniche: soppressione di tre posti AST7 e di tre posti AST6 e aggiunta di sei posti AST5, nonché soppressione della nota a piè pagina n. 1 dell'organigramma, dal momento che la pertinente procedura non è stata utilizzata di recente;

81.  autorizza la creazione di 43 nuovi posti temporanei (2 AD7, 19 AD5, 5 AST5, 5 AST3 e 12 AST1) e la rivalutazione di un posto temporaneo da AD10 ad AD14 per le necessità supplementari inerenti alla creazione del nuovo gruppo politico;

Riduzione del personale del 5%

82.  ricorda che il Parlamento persegue l'obiettivo di riduzione dell'organico del 5% per il terzo anno consecutivo, nel debito rispetto della lettera e dello spirito dell'AII; sottolinea che, a tal fine, dal 2014 sono stati soppressi 171 posti permanenti dal proprio organigramma[13]; sottolinea che, per rispettare pienamente l'obiettivo di riduzione dell'organico del 5%, occorrerà procedere a due ulteriori tagli annuali di 57 posti[14] entro il 2018;

83.  sottolinea che, conformemente al punto 27 dell'AII, l'obiettivo di riduzione del 5% rispetto all'organigramma al 1° gennaio 2013 compensa, in termini di organico, l'aumento dell'orario di lavoro da 37,5 a 40 ore settimanali; ritiene che questa riduzione debba applicarsi a un carico di lavoro costante e che, di conseguenza, debbano essere escluse dal calcolo in oggetto le nuove responsabilità e i nuovi compiti;

84.  osserva che, parallelamente al rafforzamento delle sue prerogative e ai nuovi compiti affidatigli, il Parlamento ha subito, dal 2013, importanti cambiamenti strutturali, quali i processi di internalizzazione, cui ha fatto fronte, per quanto possibile, con la riassegnazione interna del personale richiesto, procedendo alla creazione di nuovi posti soltanto allorché strettamente necessario; decide di escludere questi posti supplementari dallo sforzo di riduzione dell'organico del 5%;

85.  esorta la Commissione, nel verificare la realizzazione dell'obiettivo di riduzione dell'organico da parte del Parlamento, a tener conto delle nuove considerazioni aggiuntive, quali il costante carico di lavoro, l'esenzione per i gruppi politici, le internalizzazioni compensate da riduzioni sulle linee di bilancio per i servizi esterni, nonché delle nuove prerogative e funzioni;

86.  sottolinea che l'attuazione della riduzione dell'organico del 5% non dovrebbe compromettere il corretto funzionamento del Parlamento e la sua capacità di esercitare i suoi poteri fondamentali, né intaccare la sua eccellenza legislativa o la qualità delle condizioni di lavoro per i deputati e il personale;

87.  rammenta che nessun accordo può privare il Parlamento europeo e il Consiglio della loro libertà sovrana di valutazione né della loro facoltà di stabilire ogni anno il contenuto del bilancio;

Altre questioni relative al personale

88.  ricorda che il fabbisogno di nuovi posti presso il Segretariato generale dovrebbe essere soddisfatto mediante riassegnazione interna, a meno che non sia debitamente giustificata e dimostrata la necessità di creare nuovi posti;

89.  ricorda che l'eventuale riorganizzazione delle attività o delle procedure parlamentari non dovrebbe comportare il peggioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti sociali del personale, a prescindere dalla posizione occupata;

90.  ribadisce che, al fine di assicurare un adeguato sostegno ai deputati nello svolgimento delle loro attività parlamentari, è necessario un nuovo equilibrio tra gli assistenti parlamentari accreditati e gli assistenti locali; constata che il Segretario generale ha sottoposto una proposta all'Ufficio di presidenza per conseguire tale obiettivo; deplora che l'Ufficio di presidenza non si sia a tutt'oggi pronunciato al riguardo; ritiene che, all'atto di applicare la revisione delle norme vigenti, occorra osservare un periodo di transizione; si attende che la decisione definitiva entri in vigore al più tardi nel luglio 2016, ossia il termine ultimo del periodo di transizione;

91.  ribadisce l'impegno a sostegno del multilinguismo nell'ambito dei lavori parlamentari mediante standard elevati di interpretazione e traduzione; chiede al Segretario generale di illustrare alla commissione per i bilanci i risultati dell'analisi e della valutazione che ha avviato in seguito al mancato accordo sulle nuove condizioni di lavoro per gli interpreti (primavera 2015); si attende che il Segretario generale si avvalga di tutta la flessibilità necessaria per garantire l'elevata qualità dei servizi di interpretazione e di traduzione per i deputati;

92.  invita il Segretario generale a fornire un quadro dettagliato di tutti i posti al Parlamento relativamente al periodo 2014-2016, tra cui la ripartizione dei posti per servizio, categoria e tipo di contratto;

Politica immobiliare

93.  ricorda che la commissione per i bilanci dovrebbe essere regolarmente informata dell'evoluzione della politica immobiliare dell'Istituzione e consultata a tempo debito, vale a dire prima della conclusione di un contratto, in merito a qualsiasi progetto immobiliare che abbia incidenze finanziarie; conferma la propria intenzione di controllare minuziosamente l'incidenza finanziaria di tutti i progetti immobiliari;

94.  ritiene che le deliberazioni riguardanti i progetti immobiliari debbano essere soggette a un processo decisionale trasparente;

95.  rinnova una volta di più la richiesta di una nuova strategia immobiliare a medio termine da presentare alla commissione per i bilanci quanto prima e comunque entro e non oltre i primi mesi del 2016, in tempo per la preparazione dello stato di previsione del Parlamento per l'esercizio 2017; invita il Segretario generale a presentare alla commissione per i bilanci l'eventuale nuova strategia immobiliare a medio termine fino al 2025, con largo anticipo rispetto alla lettura del bilancio da parte del Parlamento nell'autunno 2016;

96.  constata che dal 2014 non vengono previsti stanziamenti per gli investimenti nella costruzione dell'edificio Konrad Adenauer (KAD) a Lussemburgo; ricorda che lo stato di previsione per il 2016 includeva soltanto stanziamenti per coprire i lavori e i servizi a carico diretto del Parlamento, soprattutto per la gestione del progetto, le competenze tecniche e le consulenze; invita il Segretario generale a valutare, entro la fine dell'anno, gli stanziamenti non utilizzati nel bilancio 2015 e a destinarli al progetto KAD tramite una richiesta di storno alla fine del 2015, onde evitare in futuro, per quanto possibile, il pagamento di interessi legati agli edifici;

Spese dei deputati

97.  ribadisce l'invito a una maggiore trasparenza riguardo alle indennità per spese generali dei deputati; invita il proprio Ufficio di presidenza a definire regole più precise per quanto riguarda la contabilizzazione delle spese autorizzate nell'ambito di tale indennità, senza determinare costi aggiuntivi per l'Istituzione;

98.  chiede una valutazione dei risultati dell'approccio volontario scelto dal gruppo di lavoro misto per limitare i voli in classe business dei deputati e del personale, come pure delle eventuali possibilità di ottenere tariffe più vantaggiose, nell'intento di ridurre le spese di viaggio dei deputati e del personale;

Sezione IV – Corte di giustizia

99.  deplora che la Commissione, nonostante la continua crescita del volume delle attività giudiziarie e la prevista riforma del Tribunale, abbia ridotto l'organico di 20 unità, rischiando in tal modo di creare strozzature e compromettendo il corretto funzionamento e la celerità della giustizia; decide pertanto di ripristinare i 20 posti inizialmente richiesti dalla Corte;

100.  si rammarica del fatto che il Consiglio ha incrementato dal 2,5% al 3,2% il tasso di abbattimento forfettario applicato gli stanziamenti per le retribuzioni del personale, incremento che equivale a una diminuzione di 1,55 milioni di EUR e confligge con il tasso estremamente elevato di occupazione di posti presso la Corte (98% alla fine del 2014) e l'elevato tasso di esecuzione del bilancio (99% nel 2014); procede pertanto a riportare il tasso di abbattimento forfettario al livello del progetto di bilancio e annulla i relativi tagli agli stanziamenti onde garantire che la Corte possa far fronte in maniera adeguata alla crescita sostanziale del numero di cause e possa avvalersi pienamente dei posti che le sono stati concessi;

101.  decide inoltre di ripristinare i sette posti originariamente richiesti dalla Corte per soddisfare il duplice requisito di potenziare la sezione Protezione e sicurezza della Corte ai fini della migliore tutela del personale, dei visitatori e dei documenti e, contemporaneamente, di dare attuazione al nuovo articolo 105 del Regolamento di procedura del Tribunale, che impone la messa a punto di un sistema a elevata sicurezza per permettere alle parti coinvolte in determinate cause di fornire informazioni o atti che interessano la sicurezza dell'Unione o quella di uno o più dei suoi Stati membri o le loro relazioni internazionali;

102.  sottolinea, sempre in tale contesto, la necessità di prevedere risorse per la sicurezza e la sorveglianza degli edifici della Corte e decide pertanto di ripristinare gli importi ridotti dal Consiglio in tale ambito al livello del progetto di bilancio;

103.  sopprime l'attuale riserva per le missioni e la sostituisce con una nuova, da sbloccare allorché la Corte pubblicherà informazioni sulle attività esterne dei giudici, come richiesto dal Parlamento nella sua risoluzione sul discarico alla Corte per l'esercizio 2013[15];

Sezione V – Corte dei conti

104.  riporta al livello originario del 2,76% il tasso di abbattimento forfettario al fine di permettere alla Corte dei conti di soddisfare il proprio fabbisogno in termini di organico;

105.  ripristina tutte le altre linee ridotte dal Consiglio per quanto riguarda la Corte dei conti, affinché quest'ultima possa attuare il proprio programma ed elaborare le previste relazioni di audit;

Sezione VI – Comitato economico e sociale europeo

106.  riporta al livello originario del 4,5% il tasso di abbattimento forfettario al fine di permettere al Comitato di soddisfare le proprie esigenze e di far fronte alla continua riduzione di organico nel contesto dell'accordo di cooperazione concluso con il Parlamento;

107.  decide inoltre di ripristinare il progetto di bilancio per quanto riguarda le indennità di viaggio e di soggiorno;

Sezione VII – Comitato delle regioni

108.  riduce, da un lato, le retribuzioni e le indennità di un importo corrispondente a 66 rivalutazioni e quattro posti aggiuntivi che non figurano ancora nel progetto di bilancio, al fine di rispecchiare il trasferimento dei posti in questione al Parlamento;

109.  incrementa, dall'altro lato, diverse linee di bilancio (esternalizzazione di servizi di traduzione, terzi, comunicazioni, spese di rappresentanza, comunicazione dei gruppi politici, missioni, nonché pulizia e manutenzione) che sono più conformi allo stato di previsione dello stesso Comitato, affinché quest'ultimo possa svolgere le proprie attività politiche e adempiere ai propri obblighi;

110.  ripristina infine gli importi ridotti dal Consiglio per quanto riguarda la sicurezza e la sorveglianza degli edifici del Comitato, onde garantire finanziamenti adeguati per le misure di sicurezza in caso di innalzamento del livello di pericolo per la sicurezza ("giallo") durante il 2016;

Sezione VIII – Mediatore europeo

111.  constata con rammarico che il Consiglio ha ridotto di 135 000 EUR il progetto di bilancio del Mediatore europeo; sottolinea che un taglio di tale entità costituirebbe un onere sproporzionato per la già scarsa dotazione del Mediatore e inciderebbe in maniera sostanziale sulla sua capacità di essere efficacemente al servizio dei cittadini; ripristina pertanto gli importi di tutte le linee di bilancio interessate dai tagli del Consiglio, onde consentire al Mediatore europeo di espletare il suo mandato e onorare i suoi impegni;

Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati

112.  constata con rammarico che il Consiglio ha ridotto di 135 000 EUR il progetto di bilancio del Garante europeo della protezione dei dati; sottolinea che un taglio di tale entità costituirebbe un onere sproporzionato per la già scarsa dotazione del Garante europeo e inciderebbe in maniera sostanziale sulla sua capacità di essere efficacemente al servizio delle istituzioni dell'Unione; ripristina pertanto gli importi di tutte le linee di bilancio interessate dai tagli del Consiglio, onde consentire al Garante europeo della protezione dei dati di espletare il suo mandato e onorare i suoi impegni;

Sezione X – Servizio europeo per l'azione esterna

113.  ritiene che, per poter far fronte alle sfide poste dall'incertezza geopolitica e assicurare il ruolo dell'Unione nel mondo, occorre garantire la debita copertura finanziaria del fabbisogno del SEAE; ripristina pertanto il progetto di bilancio per tutte le linee e sopprime le riserve approvate dal Consiglio riguardo alla fluttuazione del tasso di cambio dell'euro;

o

o o

114.  esprime la convinzione che il bilancio dell'Unione contribuisca ad affrontare efficacemente non soltanto le conseguenze ma anche le cause profonde delle crisi cui l'Unione è attualmente confrontata; è tuttavia del parere che gli eventi imprevisti di portata unionale debbano essere affrontati condividendo gli sforzi e stanziando risorse supplementari a livello di Unione piuttosto che mettendo in dubbio gli impegni pregressi o aggrappandosi all'illusione di trovare soluzioni puramente nazionali; sottolinea pertanto che le disposizioni in materia di flessibilità esistono per consentire siffatte risposte congiunte e veloci e dovrebbero essere utilizzate appieno al fine di compensare i vincoli ferrei dei massimali del QFP;

115.  sottolinea che, appena due anni dopo l'inizio dell'attuale QFP, la Commissione è già dovuta ricorrere due volte alla mobilitazione dello strumento di flessibilità, come pure all'attivazione del margine per imprevisti, per far fronte alle necessità pressanti impreviste che non è stato possibile finanziare nell'ambito dei massimali dell'attuale QFP; rileva altresì che il margine globale per gli impegni nel 2015, che è stato il suo primo anno di funzionamento, è stato immediatamente e integralmente utilizzato, a fronte della necessità di ridurre le risorse destinate a due importanti programmi dell'Unione per consentire il finanziamento di nuove iniziative; sottolinea che, in ragione dell'anticipo delle spese nel 2014-2015, a partire dal 2016 diversi programmi dell'Unione avranno a disposizione meno stanziamenti d'impegno o non ne avranno affatto; constata pertanto palesemente che i massimali del QFP sono troppo esigui per numerose linee di bilancio e paralizzano l'Unione nei settori in cui ve ne è un grande bisogno, mentre i meccanismi di flessibilità disponibili del QFP sono già al limite; è del parere che una siffatta evoluzione giustifichi una vera e propria revisione intermedia del QFP; attende con estremo interesse le ambiziose proposte della Commissione a tale riguardo nel 2016;

116.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, accompagnata dagli emendamenti al progetto di bilancio generale, al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli organi interessati nonché ai parlamenti nazionali.

1.9.2015

PARERE della commissione per gli affari esteri

destinato alla commissione per i bilanci

concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Cristian Dan Preda

SUGGERIMENTI

La commissione per gli affari esteri invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie con favore l'aumento degli stanziamenti d'impegno e di pagamento relativi alla rubrica 4, Europa globale, rispetto all'esercizio precedente, che dovrebbero fornire all'Unione europea gli strumenti necessari per sostenere e promuovere i propri valori e interessi e contribuire alla tutela dei propri cittadini nell'ambito delle sue relazioni con il resto del mondo; rileva in particolare l'importanza del considerevole incremento dei pagamenti, che contribuiranno a far fronte al significativo ritardo accumulato negli ultimi anni; si oppone quindi fermamente ai tagli proposti dal Consiglio in merito agli stanziamenti d'impegno e di pagamento;

2.  mette in risalto la particolare importanza di fornire finanziamenti sufficienti per lo strumento europeo di vicinato, che svolge un ruolo essenziale nel sostenere la stabilità tra i paesi vicini dell'Europa a Est e a Sud; accoglie molto favorevolmente l'incremento del 4,9 % negli stanziamenti d'impegno rispetto allo scorso anno; rileva in modo critico gli ingenti tagli apportati dal Consiglio allo strumento europeo di vicinato e sottolinea l'urgente esigenza di incrementare di un margine sostanziale gli stanziamenti per soddisfare le necessità dei paesi contemplati dallo strumento; evidenzia la criticità dei problemi che interessano la Libia e la Tunisia e l'importanza di fornire un maggiore sostegno per contribuire al rafforzamento delle capacità delle loro istituzioni, alla riforma della giustizia, alla riforma del settore della sicurezza e all'assistenza alle frontiere;

3.  sottolinea l'importanza di incrementare gli impegni e i pagamenti destinati alla lotta contro il terrorismo nel bilancio dell'esercizio 2016;

4.  sottolinea che la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali e la promozione della democrazia sono questioni di estrema importanza nell'attuale contesto mondiale e sono indicative dell'impegno dell'Unione nei confronti dei propri valori fondamentali; mette in risalto che lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani costituisce un elemento essenziale in questo ambito, al quale devono essere assegnati finanziamenti adeguati;

5.  prende atto delle conclusioni del Consiglio europeo del 25 giugno 2015; sottolinea che la PESC comporta impegni forti in termini di visibilità e flessibilità, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo delle capacità civili e militari, il rafforzamento dell'industria della difesa e le PMI; a tal fine, accoglie molto favorevolmente la disponibilità del Consiglio a garantire finanziamenti adeguati per l'azione preparatoria sulla ricerca collegata alla PSDC, aprendo la via all'introduzione di un programma specifico di ricerca e tecnologia in materia di difesa dotato di congrui finanziamenti nel prossimo QFP;

6.  sottolinea l'importanza di iscrivere nel bilancio finanziamenti sufficienti per il processo di pace in Medio Oriente, l'Autorità palestinese e l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA) al fine di rispondere alle esigenze sul campo, che sono aumentate negli ultimi anni a causa di molteplici crisi regionali; sottolinea la necessità di risolvere il problema ricorrente dell'insufficiente pianificazione del sostegno finanziario dell'UE a favore dell'UNRWA nel bilancio UE;

7.  apprezza il processo di riflessione in corso al SEAE sul futuro dei rappresentanti speciali dell'UE e il loro rapporto con il SEAE; ritiene che qualsiasi modifica alla linea di bilancio destinata ai rappresentanti speciali dell'UE dovrebbe avvenire solamente dopo la conclusione di detto processo di riflessione;

8.  si dichiara favorevole al piano del SEAE di aprire una delegazione dell'UE in Iran a seguito dell'esito positivo dei colloqui sul nucleare.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

31.8.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

44

7

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Michèle Alliot-Marie, Elmar Brok, Klaus Buchner, James Carver, Fabio Massimo Castaldo, Lorenzo Cesa, Arnaud Danjean, Mark Demesmaeker, Georgios Epitideios, Knut Fleckenstein, Eugen Freund, Michael Gahler, Iveta Grigule, Sandra Kalniete, Manolis Kefalogiannis, Janusz Korwin-Mikke, Andrey Kovatchev, Eduard Kukan, Ilhan Kyuchyuk, Arne Lietz, Barbara Lochbihler, Sabine Lösing, Andrejs Mamikins, David McAllister, Tamás Meszerics, Demetris Papadakis, Alojz Peterle, Tonino Picula, Andrej Plenković, Cristian Dan Preda, Jozo Radoš, Jacek Saryusz-Wolski, Jaromír Štětina, Charles Tannock, Eleni Theocharous, László Tőkés, Johannes Cornelis van Baalen, Geoffrey Van Orden

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Daniel Caspary, Neena Gill, Ana Gomes, Liisa Jaakonsaari, Othmar Karas, Javi López, Antonio López-Istúriz White, Norbert Neuser, Urmas Paet, Gilles Pargneaux, Helmut Scholz

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Heidi Hautala, Jutta Steinruck

24.9.2015

PARERE della commissione per lo sviluppo

destinato alla commissione per i bilanci

sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Arne Lietz

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  respinge fermamente i tagli del Consiglio ai finanziamenti per la cooperazione allo sviluppo e per gli aiuti umanitari;

2.  ritiene che i tagli alle linee di bilancio relative allo strumento di cooperazione allo sviluppo siano particolarmente inappropriati, alla luce delle considerevoli necessità di finanziamento dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile nonché dell'impegno dell'Unione, rinnovato nel luglio di quest'anno in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sul finanziamento per lo sviluppo, di innalzare l'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) fino allo 0,7 % del reddito nazionale lordo;

3.  ricorda l'impegno assunto dai paesi sviluppati di incrementare i propri finanziamenti per il clima a favore dei paesi in via di sviluppo e di garantire che si tratti di nuovi fondi, da aggiungersi all'APS non destinato al clima; sottolinea che questo impegno implica almeno un equivalente aumento graduale dell'APS totale; rileva l'importanza di tale aspetto nella prospettiva del raggiungimento di un nuovo accordo globale sul clima nel corso di quest'anno;

4.  rileva che il numero di profughi e sfollati interni nel mondo ha raggiunto il livello senza precedenti di 60 milioni e che, conseguentemente, è aumentata la necessità di aiuti umanitari; giudica positivamente il fatto che il Consiglio abbia mantenuto invariati gli importi destinati agli aiuti umanitari nel progetto di bilancio della Commissione; ritiene, tuttavia, che debbano essere aggiunti 26 milioni di EUR alla linea 23 02 01, da utilizzare per l'istruzione nei campi profughi nonché nelle situazioni di emergenza e di crisi, dato che ciò può fornire competenze fondamentali per salvare vite, aiutare i bambini a costruirsi un futuro e proteggerli dalla radicalizzazione;

5.  sostiene che, tenuto conto dell'attuale crisi dei profughi, gli importi del progetto di bilancio destinati alla linea 21 02 07 05 relativa alla migrazione e all'asilo non devono essere ridotti, bensì aumentati; sottolinea che tale linea dovrebbe essere utilizzata per provvedimenti intesi a fare fronte alle cause profonde della migrazione e a favorire un'adeguata gestione dei flussi migratori nei paesi in via di sviluppo;

6.  mette in evidenza la necessità di rafforzare anche la linea 21 02 08 02, dato che le autorità locali svolgeranno un ruolo importante nel fornire servizi sociali di base e nella gestione delle sfide dell'urbanizzazione nel quadro di sviluppo post-2015.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

22.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Louis Aliot, Beatriz Becerra Basterrechea, Ignazio Corrao, Nirj Deva, Doru-Claudian Frunzulică, Nathan Gill, Charles Goerens, Enrique Guerrero Salom, Heidi Hautala, Maria Heubuch, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Arne Lietz, Linda McAvan, Norbert Neuser, Maurice Ponga, Cristian Dan Preda, Lola Sánchez Caldentey, Elly Schlein, György Schöpflin, Davor Ivo Stier, Paavo Väyrynen, Bogdan Brunon Wenta

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Brian Hayes, Eleni Theocharous

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Liliana Rodrigues, Estefanía Torres Martínez

2.9.2015

PARERE della commissione per il commercio internazionale

destinato alla commissione per i bilanci

concernente la posizione del Consiglio sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Reimer Böge

SUGGERIMENTI

La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che occorre assegnare congrui stanziamenti alle linee di bilancio relative al commercio per consentire alla Commissione di portare avanti in maniera efficiente ed efficace la sua ambiziosa agenda commerciale volta a creare crescita e occupazione in tutta Europa e a realizzare gli obiettivi internazionali più generali dell'Unione, nonché di intensificare i suoi sforzi di monitoraggio dell'attuazione e degli effetti degli accordi commerciali;

2.  evidenzia che l'Unione dovrebbe intensificare i propri sforzi per quanto riguarda il monitoraggio dell'attuazione e delle ripercussioni degli accordi commerciali che l'Unione ha sottoscritto o che sta attualmente negoziando; chiede lo stanziamento di risorse sufficienti per le valutazioni ex-ante, intermedie ed ex post degli accordi commerciali al fine di esaminare i loro effetti sull'economia dell'UE e dei suoi paesi partner e garantire che gli obblighi assunti dai partner commerciali siano pienamente attuati e rispettati;

3.  accoglie con favore il ruolo crescente delle ONG nel formare l'opinione pubblica sulle questioni commerciali, sottolinea la necessità di un'efficace strategia di comunicazione dell'Unione per informare i cittadini e consentire una maggiore interazione con questi ultimi e con le organizzazioni della società civile che si occupano di questioni commerciali;

4.  accoglie con favore il leggero aumento degli stanziamenti d'impegno a favore dello strumento di assistenza macrofinanziaria e dello strumento europeo di vicinato; teme, tuttavia, che questi aumenti non saranno sufficienti a rispondere alle esigenze del vicinato orientale e meridionale, compresi gli eventuali programmi di ulteriore assistenza all'Ucraina;

5.  sottolinea che l'attuazione dell'accordo sull'agevolazione degli scambi concluso in occasione della nona Conferenza ministeriale dell'OMC richiederà un sostegno finanziario accresciuto per i paesi meno sviluppati e in via di sviluppo; evidenzia la necessità di sforzi coordinati tra la Commissione e gli Stati membri per quanto riguarda le istituzioni finanziarie internazionali al fine di evitare la riduzione degli stanziamenti destinati agli aiuti al commercio e alle iniziative multilaterali, e le irregolarità nell'ambito della cooperazione con taluni partner, che hanno portato ad una diminuzione dell'efficacia della spesa, nonché di garantire l'efficacia dell'accordo sull'agevolazione degli scambi ai fini dello sviluppo;

6.  rammenta che, nel 2009, il Parlamento ha introdotto stanziamenti aggiuntivi per 1 milione di EUR specificamente per azioni connesse al commercio equo e solidale nella linea di bilancio destinata a finanziare progetti nel campo delle relazioni commerciali esterne, e invita la Commissione a valutare la possibilità di reintrodurre tale linea di bilancio nel 2016 per finanziare azioni legate al commercio equo e solidale, come indicato nella comunicazione della Commissione del 5 maggio 2009[16];

7.  prende atto dell'incremento moderato degli stanziamenti a favore dello strumento di partenariato; rammenta che l'obiettivo del programma è di favorire le opportunità commerciali e di investimento internazionali delle PMI europee; sottolinea l'importanza del sostegno tecnico alle PMI per aumentarne il carattere internazionale; invita la Commissione a valutare e migliorare l'efficienza e l'efficacia degli strumenti esistenti e a garantire un controllo e una supervisione adeguati di tutte le attività, quali i centri europei d'impresa, con l'obiettivo di sviluppare un approccio più coerente, tenendo contemporaneamente conto delle iniziative private esistenti.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

31.8.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

5

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

William (The Earl of) Dartmouth, Maria Arena, David Borrelli, David Campbell Bannerman, Daniel Caspary, Marielle de Sarnez, Ska Keller, Jude Kirton-Darling, David Martin, Emmanuel Maurel, Emma McClarkin, Anne-Marie Mineur, Sorin Moisă, Alessia Maria Mosca, Viviane Reding, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Marietje Schaake, Helmut Scholz, Joachim Schuster, Joachim Starbatty, Adam Szejnfeld, Hannu Takkula, Iuliu Winkler

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Reimer Böge, Klaus Buchner, Edouard Ferrand, Sander Loones, Gabriel Mato, Marita Ulvskog, Jarosław Wałęsa, Pablo Zalba Bidegain

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Karoline Graswander-Hainz, Miguel Urbán Crespo

22.9.2015

PARERE della commissione per il controllo dei bilanci

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Ingeborg Gräßle

SUGGERIMENTI

La commissione per il controllo dei bilanci invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A.  considerando che, in una congiuntura di scarse risorse, è opportuno annettere maggiore importanza alla necessità di attenersi alla disciplina di bilancio e di utilizzare le risorse finanziarie in maniera efficiente ed efficace;

B.  considerando che l'obiettivo principale del bilancio 2016 sarà quello di garantire che il bilancio dell'Unione sia dotato delle risorse necessarie per realizzare pienamente il suo contributo rafforzato all'occupazione, alla crescita, agli investimenti e alla solidarietà, nonché per rispondere ai recenti sviluppi, in particolare in Ucraina e in Siria, e al loro impatto sull'immigrazione, gli aiuti umanitari e la sicurezza;

C.  considerando che il dialogo tra il Parlamento e la Commissione, di cui all'articolo 318 TFUE, dovrebbe promuovere una cultura del rendimento all'interno della Commissione;

1.  esorta la Commissione, come suggerito dalla Corte dei conti europea nelle sue relazioni annuali per il 2012 e il 2013, a preparare e pubblicare annualmente una previsione a lungo termine sui flussi di cassa, che consentirà alle parti interessate di valutare il fabbisogno futuro di pagamenti e le priorità di bilancio e fornirà un aiuto alla Commissione nel prendere le decisioni richieste per dar corso ai pagamenti necessari attraverso i bilanci annuali approvati;

2.  sottolinea che, alla fine del 2013, l'importo lordo dei prefinanziamenti ammontava a 79,4 miliardi di EUR ed evidenzia che il protrarsi dei periodi di prefinanziamento può comportare un maggiore rischio di errore o di perdite; sottolinea che tale rischio esiste in particolare per la rubrica 4 del bilancio ("L'UE come attore globale"), in cui per un'operazione standard trascorrono quattro anni fra l'impegno e la registrazione della spesa finale corrispondente da parte della Commissione;

3.  osserva che l'attuazione delle rettifiche finanziarie imposte dalla Commissione agli Stati membri che non hanno provveduto a creare sistemi affidabili e i recuperi hanno condotto a un importo pari a circa 2 980 milioni di EUR nel 2014, che corrisponde a una diminuzione rispetto al 2013 (3 362 milioni di EUR)[17]; chiede alla Commissione di indicare con precisione quali importi recuperati nel 2014 sono stati contabilizzati come entrate nei conti dell'Unione o sono stati compensati e in quale misura le rettifiche finanziarie e i recuperi decisi nel 2014 possono influire sul fabbisogno di pagamenti per i bilanci 2015 e 2016;

4.  invita la Commissione e gli Stati membri a migliorare la trasparenza dei recuperi, soprattutto per quanto riguarda l'anno nel corso del quale è effettuato il pagamento interessato, l'anno in cui è individuato il relativo errore e l'anno in cui i recuperi o le rettifiche finanziarie risultanti sono menzionati nelle note allegate ai conti;

5.  invita la Commissione a fornire al Parlamento un quadro d'insieme dei costi effettivamente sostenuti e delle tranche di finanziamento messe a disposizione dei progetti finanziati dai fondi strutturali che hanno già beneficiato di un finanziamento durante i periodi 2000-2006 e 2007-2013 e che non sono ancora stati completati;

6.  ribadisce la sua richiesta che la Commissione elabori proposte intese a sanzionare dichiarazioni false o inesatte da parte delle autorità degli Stati membri nella gestione dei fondi dell'Unione; ricorda che quasi tutti gli organismi pagatori responsabili dei pagamenti diretti sono stati accreditati e certificati dalle autorità di certificazione degli Stati membri ed è pertanto preoccupato per il fatto che alcuni organismi pagatori presentano tassi di errore particolarmente elevati; esorta gli Stati membri, in questo contesto, a migliorare il modo in cui il bilancio dell'Unione è speso, assicurando che vi siano sistemi nazionali di gestione e di controllo più efficaci ed efficienti; invita inoltre la Commissione a presentare proposte che definiscano modalità di rafforzamento dei controlli ex ante da parte degli Stati membri, in modo da ridurre il numero di pagamenti indebiti, e a mettere in atto un meccanismo che garantisca lo svolgimento di indagini adeguate in caso di sospetto di falsa o incorretta rendicontazione e che tali casi siano sanzionati;

7.  invita la Commissione a inserire nella sua relazione annuale sulla protezione degli interessi finanziari dell'Unione e la lotta alla frode una valutazione dell'impatto sui fondi dell'Unione della corruzione in ogni Stato membro e a indicare un piano d'azione specifico e mirato per contrastare il fenomeno;

8.  esorta la Commissione a migliorare la trasparenza nell'utilizzo degli strumenti di ingegneria finanziaria (SIF), a riferire regolarmente sulla leva finanziaria, le perdite e i rischi e a presentare un'analisi costi-benefici dei SIF rispetto a forme più dirette di finanziamento dei progetti; invita la Commissione a mettere in atto sistemi di monitoraggio efficaci per analizzare le richieste di strumenti finanziari negli Stati membri, il che ridurrebbe il rischio di sovracapitalizzazione;

9.  chiede alla Commissione di garantire che gli stanziamenti complessivi per il Comitato di vigilanza dell'OLAF e il suo segretariato figurino su una linea distinta nel bilancio dell'OLAF per il 2016;

10.  insiste sulla necessità che, al momento della presentazione al Parlamento e al Consiglio della relazione di valutazione delle finanze dell'Unione basata sui risultati conseguiti di cui all'articolo 318 TFUE, la Commissione riferisca sui risultati conseguiti con le spese operative presentate nella sintesi dei programmi relativi alle spese operative che accompagna il progetto di bilancio dell'Unione;

11.  invita la Commissione, a questo proposito, a rivolgere particolare attenzione al funzionamento delle agenzie decentrate dell'Unione e, in particolare, alla loro visibilità e responsabilità democratica, alla luce della loro ubicazione distante e della mancata consapevolezza delle loro attività, e persino della loro esistenza, da parte dei cittadini dell'Unione;

12.  ricorda l'urgente necessità di concentrarsi sulla responsabilità e l'efficacia dell'uso del bilancio dell'Unione; chiede pertanto che siano definiti meccanismi e indicatori di valutazione concreti;

13.  invita la Commissione a spiegare in dettaglio le sue politiche di trasparenza per quanto riguarda i finanziamenti dell'Unione, in particolare le sue misure volte ad assicurare processi decisionali equilibrati, che coinvolgano tutte le parti interessate pertinenti, tra cui le organizzazioni dei consumatori, le PMI, i sindacati e le organizzazioni di interesse generale, in particolare le organizzazioni ambientaliste;

14.  considerando che attualmente la Commissione presenta molte meno iniziative legislative che in passato, in virtù della sua nuova politica "legiferare meglio", esorta la Commissione a illustrare in modo particolareggiato le implicazioni, in termini di bilancio e di personale, di questo cambiamento di approccio volto a privilegiare le attività esecutive rispetto a quelle legislative e, in particolare, a precisare se possono essere realizzati risparmi a questo proposito;

15.  invita la Commissione a sostenere l'efficace attuazione delle strategie nazionali di integrazione dei rom a livello locale e regionale, al fine di garantire che i fondi disponibili per l'integrazione dei rom siano effettivamente spesi a tal fine e riflettano gli obiettivi delle politiche generali;

16.  esorta la Commissione a riferire al Parlamento sulle misure finanziate dall'Unione intese a combattere la disoccupazione giovanile e sui risultati conseguiti attraverso tali misure;

17.  invita l'autorità di bilancio a riflettere sugli sforzi dell'Unione volti a prevenire e a lottare contro le frodi, la corruzione e ogni altra attività illegale lesiva dei suoi interessi finanziari; sottolinea, a questo proposito, che tagli di bilancio a programmi quali Hercule o il sistema d'informazione antifrode (AFIS) andrebbero a scapito del bilancio dell'Unione, in quanto tali programmi aiutano OLAF e gli Stati membri a proteggere gli interessi finanziari dell'Unione;

18.  sottolinea che durante la procedura di discarico per l'esercizio finanziario 2013 riguardante la Corte di giustizia dell'Unione europea, il Parlamento ha ricevuto informazioni insufficienti in merito all'elenco di attività esterne svolte dai giudici; ricorda che la Corte di giustizia pubblica sul proprio sito web un registro contenente informazioni dettagliate sulle attività esterne di ciascun giudice.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

22.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

26

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Nedzhmi Ali, Louis Aliot, Inés Ayala Sender, Zigmantas Balčytis, Ryszard Czarnecki, Dennis de Jong, Tamás Deutsch, Martina Dlabajová, Jens Geier, Ingeborg Gräßle, Rina Ronja Kari, Verónica Lope Fontagné, Monica Macovei, Dan Nica, Georgi Pirinski, Petri Sarvamaa, Claudia Schmidt, Igor Šoltes, Bart Staes, Marco Valli, Derek Vaughan, Anders Primdahl Vistisen

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Richard Ashworth, Cătălin Sorin Ivan, Karin Kadenbach, Marian-Jean Marinescu, Markus Pieper, Julia Pitera, Miroslav Poche, Patricija Šulin

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Raymond Finch

8.9.2015

PARERE della commissione per i problemi economici e monetari

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 – tutte le sezioni

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Peter Simon

SUGGERIMENTI

La commissione per i problemi economici e monetari invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  constata gli effetti del rallentamento degli investimenti sul ritmo della ripresa economica e della crescita a lungo termine nell'UE, che sono ascrivibili alla situazione economica e di bilancio negli Stati membri; si compiace pertanto del particolare rilievo dato nel progetto di bilancio, al punto 1.1, alla necessità di imprimere un nuovo slancio all'occupazione, alla crescita, agli investimenti e al rilancio della competitività grazie a un contesto propizio all'imprenditorialità;

2.  ritiene che, per consolidare la ripresa economica nell'Unione europea, il bilancio 2016 debba essere di entità maggiore, in termini reali, rispetto al bilancio 2015;

3.  sottolinea il ruolo cruciale del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) per sopperire alle lacune non coperte dal mercato, mobilitare gli investimenti privati e reperire nuove fonti di finanziamento a favore degli investimenti, promuovere la competitività e la ripresa economica, nonché per rafforzare la fiducia del mercato; accoglie con favore l'accordo raggiunto tra i colegislatori sull'incremento dei contributi al FEIS, portati a 3 miliardi di EU, a titolo dei margini di bilancio inutilizzati per il periodo 2016-2020; ribadisce la propria determinazione di attenuare ulteriormente le incidenze di bilancio sul programma Orizzonte 2020 e il Meccanismo per collegare l'Europa (CEF);

4.  chiede che il progetto di bilancio 2016 rifletta le priorità del Semestre europeo, tra cui rientrano l'incremento degli investimenti, il sostegno alla creazione di posti di lavoro, il proseguimento delle riforme strutturali e il risanamento di bilancio, ai fini di una crescita reale e sostenibile;

5.  evidenzia l'attuale e il futuro ruolo fondamentale delle tre autorità europee di vigilanza (AEV) nel quadro del sistema europeo di vigilanza finanziaria e dell'Unione bancaria; sottolinea la necessità che il progetto di bilancio 2016 preveda per le AEV sufficienti risorse di bilancio, che siano commisurate alle funzioni recentemente affidate loro e che tengano conto di fattori esterni, quali le fluttuazioni dei tassi di cambio e l'aumento del livello generale delle retribuzioni;

6.  rammenta di aver sostenuto con forza la creazione delle AEV e ritiene che l'Unione debba potenziare ulteriormente la qualità della vigilanza su tutto il proprio territorio; ritiene che le AEV svolgano un ruolo importante nel funzionamento dei mercati finanziari all'interno dell'Unione;

7.  sottolinea, in tale contesto, la necessità che le autorità europee di vigilanza dispongano, oltre a un'adeguata dotazione finanziaria, anche di sufficienti risorse umane, sia in termini numerici che di qualifiche necessarie per svolgere con elevata professionalità i compiti loro affidati; invita, a tale proposito, il comitato congiunto delle autorità europee di vigilanza a presentare una relazione sul loro fabbisogno futuro di personale e di finanziamenti;

8.  rileva che le AEV sono attualmente finanziate tramite i contributi obbligatori a carico delle autorità nazionali aderenti, gli stanziamenti a titolo del bilancio dell'UE e le commissioni versate dagli istituti soggetti a vigilanza; ritiene che tale modalità di finanziamento abbia un orientamento nazionale, sia inflessibile e gravosa e rappresenti un potenziale rischio per l'indipendenza delle AEV; rinnova pertanto il proprio invito alla Commissione affinché proponga, entro e non oltre il 2017, un piano di finanziamento basato su commissioni, che sostituisca completamente gli attuali contributi degli Stati membri; ritiene che ciò permetta di garantire l'autonomia finanziaria delle autorità di vigilanza europee rispetto alle autorità nazionali aderenti, così come la piena integrità delle AEV nei confronti degli operatori dei mercati finanziari;

9.  sottolinea la crescente importanza di una maggiore trasparenza in materia di fiscalità delle imprese e ruling fiscali preventivi, nonché del coordinamento della lotta alle frodi fiscali e all'evasione fiscale; chiede pertanto che il bilancio per il 2016 rifletta in maniera adeguata l'importanza del programma Fiscalis ai fini della cooperazione tra Stati membri in materia di amministrazione fiscale; chiede inoltre un'attenta disamina della consultazione effettuata dalla Commissione in materia di trasparenza dell'imposizione delle imprese, con particolare riferimento alla rendicontazione per paese;

10.  invita la Commissione, in sede di attuazione delle previste misure di ristrutturazione per quanto riguarda il livello sufficiente del personale, a concentrarsi sulle sue priorità fondamentali; sottolinea, a tale proposito, il ruolo dell'unità addetta agli aiuti di Stato, in modo da garantire che le prassi fiscali in materia di ruling fiscali e altre misure di carattere o effetto analogo, che risultano sospette riguardo alla normativa sugli aiuti di Stato, possano in futuro essere indagate con maggiore efficacia, contribuendo in tal modo a una più equa fiscalità delle imprese nell'Unione europea, nonché a una più equilibrata perequazione del gettito fiscale tra singoli cittadini e imprese;

11.  sottolinea la necessità di maggiori statistiche a livello europeo che siano più complete, metodologicamente comparabili, precise e tempestive; si compiace pertanto del fatto che il progetto di bilancio preveda un opportuno aumento delle spese per l'attuazione di nuove metodologie di produzione di dati statistici europei, nonché per una migliore cooperazione nell'ambito del sistema statistico europeo;

12.  ribadisce la necessità di garantire sufficienti risorse finanziarie nel progetto di bilancio per lo sviluppo delle capacità della società civile nell'ambito dei servizi finanziari;

13.  chiede la piena attuazione delle raccomandazioni formulate nella relazione Maystadt sui compiti e le responsabilità del Gruppo consultivo per l'informazione finanziaria in Europa (EFRAG), rafforzando in tal modo anche l'influenza dell'Unione europea in sede di definizione delle norme contabili internazionali;

14.  sostiene che i rappresentanti dell'Organismo internazionale di normazione contabile (IASB) dovrebbero essere nominati democraticamente e tenuti a rendere conto; ritiene che il Parlamento europeo debba svolgere il proprio ruolo nella selezione dei rappresentanti europei e invitarli a rendere conto del proprio operato;

15.  chiede all'ESMA di garantire che il Parlamento europeo, tra cui i deputati competenti e il loro personale, disponga di un accesso effettivo ai documenti al medesimo tempo del consiglio delle autorità di vigilanza;

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

40

12

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Gerolf Annemans, Hugues Bayet, Pervenche Berès, Udo Bullmann, Anneliese Dodds, Elisa Ferreira, Sven Giegold, Roberto Gualtieri, Brian Hayes, Danuta Maria Hübner, Diane James, Petr Ježek, Philippe Lamberts, Sander Loones, Olle Ludvigsson, Ivana Maletić, Notis Marias, Fulvio Martusciello, Marisa Matias, Bernard Monot, Stanisław Ożóg, Dariusz Rosati, Alfred Sant, Molly Scott Cato, Peter Simon, Theodor Dumitru Stolojan, Kay Swinburne, Paul Tang, Michael Theurer, Marco Valli, Tom Vandenkendelaere, Cora van Nieuwenhuizen, Miguel Viegas, Jakob von Weizsäcker, Pablo Zalba Bidegain

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Alain Cadec, Matt Carthy, Mady Delvaux, Doru-Claudian Frunzulică, Sophia in ‘t Veld, Ramón Jáuregui Atondo, Barbara Kappel, Jeppe Kofod, Thomas Mann, Alessia Maria Mosca, Siegfried Mureşan, Eva Paunova, Michel Reimon, Andreas Schwab, Tibor Szanyi, Romana Tomc, Beatrix von Storch

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Sven Schulze, Axel Voss

3.9.2015

PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016 – tutte le sezioni

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Giovanni La Via

SUGGERIMENTI

La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ricorda che un elevato livello di tutela dell'ambiente e della salute nell'Unione è una condizione indispensabile per la prosperità economica, e che la sicurezza di alimenti e mangimi nonché i meccanismi che contribuiscono alla protezione dalle catastrofi naturali e provocate dall'uomo rivestono un'importanza fondamentale per tutti i cittadini europei e, di conseguenza, per il Parlamento europeo

2.  è al tempo stesso pienamente consapevole del fatto che le politiche e gli strumenti di finanziamento rientranti nelle attribuzioni della commissione ENVI sono modesti rispetto ad altre politiche e altri strumenti di finanziamento a titolo delle rubriche 2 e 3 e che non ricevono tutta l'attenzione accordata ad altri programmi e fondi; respinge pertanto con fermezza ogni ulteriore riduzione dei finanziamenti di programmi e linee di bilancio, giacché gli effetti non sarebbero tollerabili; sollecita in particolare gli Stati membri a considerare l'attuazione di politiche, azioni e progetti rispettosi dell'ambiente e del clima come un'opportunità per promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile e non come un onere; sottolinea che la creazione di posti di lavoro verdi e la crescita economica delle PMI nell'Unione derivano anche dall'attuazione della legislazione ambientale;

3.  riconosce che esistono forti vincoli di bilancio a livello nazionale e che sono in corso sforzi di risanamento; segnala, tuttavia, che il Parlamento europeo e il Consiglio, nel decidere in merito al progetto di bilancio (PB) 2016, dovrebbero tenere presente il notevole valore aggiunto europeo delle politiche e degli strumenti di finanziamento di competenza della commissione ENVI;

4.  deplora profondamente che il Consiglio abbia proposto tagli di bilancio che sembrano avere natura orizzontale relativamente ad alcuni importanti programmi, con particolare riferimento al terzo programma d'azione dell'Unione in materia di salute (2014-2020) e alle linee di bilancio relative alla sicurezza di alimenti e mangimi e alla prevenzione delle calamità e preparazione alle calamità all'interno dell'Unione; è contrario, nel contesto dell'adesione dell'Unione a convenzioni internazionali (ad esempio il protocollo di Nagoya), alla riduzione delle corrispondenti linee di bilancio proposta dal Consiglio;

5.  ricorda che, in linea generale, il livello delle risorse stanziate per le linee di bilancio rientranti nelle attribuzioni della commissione ENVI deve essere mantenuto pari a quello del 2015; chiede pertanto che gli importi inizialmente indicati nel progetto di bilancio siano interamente ripristinati per tutti i programmi e gli strumenti di finanziamento di competenza di tale commissione;

6.  rammenta che il programma Orizzonte 2020 contribuirà al conseguimento degli obiettivi nella sfera di attività della commissione ENVI attraverso progetti di ricerca nei settori del clima, della salute e dell'ambiente; dichiara il proprio impegno a controllare sia l'allineamento dei progetti ai corrispondenti obiettivi sia i progressi compiuti nella loro attuazione; critica con decisione la scelta di operare tagli a questo programma per coprire la garanzia per il FEIS;

7.  mette in evidenza che la ricerca e l'innovazione in campo ambientale trovano il loro centro di gravità nella sfida di Orizzonte 2020 "Azione per il clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime", finalizzata a conseguire un'economia e una società efficienti sotto il profilo delle risorse e resilienti ai cambiamenti climatici, a proteggere e gestire in modo sostenibile le risorse naturali e gli ecosistemi e a garantire un approvvigionamento e un uso sostenibili delle materie prime, nella prospettiva di rispondere alle esigenze di una popolazione mondiale in crescita entro i limiti sostenibili delle risorse naturali e degli ecosistemi;

8.  constata che il progetto di bilancio dell'UE per il 2016 ammonta a 153,5 miliardi di EUR in stanziamenti d'impegno (inclusi i 4,5 miliardi di EUR provenienti dal bilancio 2014) e a 143,5 miliardi di EUR in stanziamenti di pagamento; sottolinea che, escludendo l'effetto della riprogrammazione nel 2015 e nel 2016, tali importi corrispondono a un aumento del 2,4% per gli impegni e dell'1,6% per i pagamenti rispetto al bilancio 2015; evidenzia che tali aumenti nel complesso moderati, che seguono l'orientamento indicato dal QFP e tengono conto dell'inflazione, equivalgono praticamente a un aumento nullo in termini reali, il che sottolinea l'importanza rivestita dall'efficienza e dall'efficacia della spesa;

9.  ricorda che gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili per quanto riguarda gli stanziamenti di pagamento e che l'attuazione delle politiche dell'Unione è stata ostacolata da rigorosi vincoli quanto al livello degli stanziamenti di pagamento autorizzati, che hanno portato a più riprese all'adozione di bilanci rettificativi per coprire parte del fabbisogno rimanente;

10.  respinge con fermezza l'eventualità che, in caso di pagamenti insufficienti nel 2016, la Commissione possa decidere, come ha fatto in passato, di non utilizzare completamente gli stanziamenti di impegno, in contrasto con la posizione costantemente difesa dal Parlamento nei settori dell'ambiente, della salute e della sicurezza di alimenti e mangimi; conclude che, oltre a tutto, la mancanza di pagamenti danneggerà la reputazione dell'Unione se i beneficiari nell'ambito dei rispettivi programmi non riceveranno gli importi dovuti;

11.  ricorda che il programma LIFE è lo strumento finanziario dell'UE a sostegno dell'ambiente, della conservazione della natura e dei progetti di azione in campo climatico in tutta l'Unione; sottolinea, in particolare, i problemi causati dalla mancanza di stanziamenti di pagamento per il programma LIFE, che potrebbero ostacolare e ritardare la corretta attuazione di questo importante programma;

12.  accoglie con favore l'aumento di 27,7 milioni di EUR della dotazione finanziaria del programma LIFE nel PB 2016; rileva tuttavia che tale programma rappresenta soltanto lo 0,3% dell'intero PB 2016 e soltanto lo 0,73% della rubrica 2 (in termini di impegni) e che tali percentuali sono rimaste stabili negli ultimi anni;

13.  segnala l'importanza fondamentale degli investimenti a favore di ricerca e innovazione in vari settori che rientrano nelle attribuzioni della commissione ENVI e sottolinea che il bilancio 2016 deve riflettere in maniera adeguata il carattere prioritario di tali investimenti; ricorda che la crescita sostenibile e la capacità di innovazione delle PMI europee costituiscono i principali vantaggi competitivi di cui dispone l'Unione nei mercati globalizzati;

14.  ricorda in particolare il sostanziale valore aggiunto dell'Unione nel campo della ricerca medica (ad esempio nella ricerca di medicinali pediatrici e orfani) nonché nella lotta contro le minacce sanitarie transfrontaliere; deplora vivamente, in tale contesto, che il programma "Sanità pubblica", il cui importo totale di impegni ammonta a soli 62,2 milioni di EUR e rappresenta, come negli anni precedenti, solo lo 0,04% degli impegni nel PB 2016, non rifletta appieno l'importanza della salute in quanto valore in sé e condizione indispensabile per la promozione della crescita; invita il Consiglio a riesaminare le ulteriori riduzioni di bilancio che ha introdotto relativamente a tale programma;

15.  sottolinea che la crisi economica e finanziaria e le severe misure di austerità degli Stati membri hanno comportato una diminuzione delle risorse disponibili per finanziare la sanità pubblica, a seguito dei tagli di bilancio e della riduzione del gettito fiscale, e che le disuguaglianze sanitarie nell'UE gravano pesantemente sugli Stati membri e i loro sistemi di assistenza sanitaria; chiede pertanto il finanziamento di misure di prevenzione pubbliche e coordinate che migliorino la situazione in tale settore

16.  mette in evidenza che un'agricoltura ecologicamente sostenibile che fa un uso attento delle risorse naturali è essenziale per la produzione alimentare dell'Unione e chiede di intensificare il sostegno ai metodi rispettosi dell'ambiente e degli animali;

17.  sottolinea che l'Unione dispone delle norme più rigorose in materia di sicurezza alimentare a livello mondiale; pone l'accento sull'importanza della promozione di alimenti sani e sicuri al fine di evitare spese superflue nel settore sanitario e di aiutare gli Stati membri a migliorare la sostenibilità a lungo termine dei loro sistemi di assistenza sanitaria; deplora pertanto anche il fatto che il programma "Alimenti e mangimi", il cui importo totale di impegni ammonta a soli 264,1 milioni di EUR e rappresenta solamente lo 0,17% degli impegni nel PB 2016, nonché gli ulteriori tagli proposti dal Consiglio, non riflettano appieno l'importanza che riveste la sicurezza di alimenti e mangimi nell'Unione;

18.  ricorda che il Meccanismo di protezione civile dell'Unione è uno dei pilastri della solidarietà dell'Unione; rammenta che la responsabilità primaria della protezione delle persone, dell'ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale, spetta agli Stati membri; sottolinea che l'Unione svolge una funzione catalizzatrice nel sostenere, coordinare o completare le azioni degli Stati membri in materia di prevenzione delle catastrofi nonché di preparazione e risposta alle stesse; accoglie con favore il leggero aumento degli impegni per tale programma proposto dalla Commissione, ma deplora vivamente la proposta del Consiglio di ridurre la dotazione di tale linea;

19.  invita gli Stati membri a provvedere ad adeguate ispezioni ambientali per ridurre il rischio di calamità naturali;

20.  ricorda il ruolo di primaria importanza svolto dalle agenzie decentrate, le quali esercitano funzioni tecniche, scientifiche o di gestione che aiutano in modo sostanziale le istituzioni dell'Unione a formulare e ad attuare le politiche;

21.  ritiene che, in linea generale, le agenzie decentrate debbano contribuire in giusta misura alla realizzazione di risparmi, al pari delle altre istituzioni; osserva che la cooperazione rafforzata tra le agenzie che rientrano nelle attribuzioni della commissione ENVI (AEA, ECHA, ECDC, EFSA ed EMA) e il continuo impegno per una maggiore efficacia hanno già determinato una migliore gestione della spesa e un migliore utilizzo dei fondi;

22.  ricorda, inoltre, i compiti molto importanti espletati da queste cinque agenzie decentrate, sia per la Commissione europea sia per i cittadini dell'Unione, come pure per i clienti esterni delle agenzie retribuite per singole prestazioni (ad esempio ECHA ed EMA); sottolinea, in tale contesto, che è fondamentale che tali agenzie ricevano risorse umane e finanziarie adeguate per poter svolgere in modo corretto, indipendente e tempestivo le loro impegnative mansioni di primaria importanza;

23.  esprime pertanto preoccupazione per l'approccio adottato dalla Commissione nei confronti delle agenzie decentrate, dal momento che i tagli ad esse imposti, soprattutto per quanto concerne le risorse umane, sono ingiusti e inadatti rispetto a quelli previsti per le altre istituzioni dell'Unione; è intenzionato a ripristinare un'adeguata valutazione caso per caso delle esigenze di ciascuna agenzia;

24.  non è convinto, in linea generale, che l'esternalizzazione dei servizi finalizzata a ridurre il personale in organico garantisca sul lungo periodo una maggiore efficienza in termini di costi, giacché i fornitori di servizi devono essere controllati e guidati e, al tempo stesso, lavorano per realizzare un profitto;

25.  evidenzia che i progetti pilota (PP) e le azioni preparatorie (AP) costituiscono validi strumenti per avviare nuove attività e politiche; ribadisce che in passato diverse idee della commissione ENVI sono state attuate con successo; continuerà quindi ad avvalersi di tali strumenti nel 2016; è fautore del pieno utilizzo dei margini disponibili nell'ambito di ciascuna rubrica;

26.  osserva il risultato della valutazione preliminare compiuta dalla Commissione in merito alla fattibilità dei PP proposti dai membri della commissione ENVI, che in generale riflettono le priorità di quest'ultima nel settore dell'ambiente e della salute; invita la Commissione a istituire una procedura di follow-up per tenere il Parlamento informato circa i progressi e il grado di attuazione dei PP e delle AP.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

50

8

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marco Affronte, Zoltán Balczó, Ivo Belet, Simona Bonafè, Biljana Borzan, Nessa Childers, Birgit Collin-Langen, Mireille D’Ornano, Miriam Dalli, Seb Dance, Angélique Delahaye, Jørn Dohrmann, Ian Duncan, Stefan Eck, Bas Eickhout, Eleonora Evi, Karl-Heinz Florenz, Francesc Gambús, Elisabetta Gardini, Jens Gieseke, Julie Girling, Sylvie Goddyn, Matthias Groote, Jytte Guteland, György Hölvényi, Anneli Jäätteenmäki, Jean-François Jalkh, Benedek Jávor, Karin Kadenbach, Kateřina Konečná, Giovanni La Via, Peter Liese, Norbert Lins, Susanne Melior, Massimo Paolucci, Gilles Pargneaux, Piernicola Pedicini, Bolesław G. Piecha, Pavel Poc, Marcus Pretzell, Frédérique Ries, Michèle Rivasi, Daciana Octavia Sârbu, Annie Schreijer-Pierik, Renate Sommer, Dubravka Šuica, Tibor Szanyi, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Nils Torvalds, Glenis Willmott, Damiano Zoffoli

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Nicola Caputo, Fredrick Federley, Peter Jahr, Mairead McGuinness, Gesine Meissner, Ulrike Müller, Marijana Petir

3.9.2015

PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori

destinato alla commissione per i bilanci

sulla posizione del Consiglio sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Ildikó Gáll-Pelcz

SUGGERIMENTI

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  rileva che la responsabilità della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori nella procedura di bilancio copre linee di bilancio ai titoli 2 (mercato interno, industria, imprenditorialità e PMI), 14 (fiscalità e unione doganale) e 33 (giustizia e protezione dei consumatori);

2.  ricorda che il mercato unico (MU) è un motore fondamentale per la creazione di posti di lavoro e di crescita, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI); osserva tuttavia che questo potenziale rimane per vari aspetti inutilizzato, come nel caso del mercato unico digitale; chiede quindi una spesa più efficace del bilancio fissando una chiara serie di priorità di finanziamento per il progresso del mercato unico e per il conseguente sviluppo dell'economia;

3.  si compiace del significativo aumento dell'importo destinato alla linea di bilancio 14 02 01 dal titolo "Sostenere il funzionamento e l'ammodernamento dell'Unione doganale"; sostiene il conseguimento e l'applicazione degli obiettivi del programma mediante la promozione delle iniziative di modernizzazione esistenti, in particolare il progetto di informatizzazione doganale, e l'elaborazione di una strategia per i sistemi IT oggetto di gestione ed esercizio comuni nei settori connessi alle dogane, nonché promuovendo un coordinamento adeguato tra Stati membri, lo scambio delle migliori pratiche e la tempestiva attuazione e monitorando la corretta applicazione della normativa UE;

4.  ritiene che i consumatori siano al centro del nuovo modello economico digitale ed è convinto che il bilancio per tale settore strategico dovrebbe tenerne conto; osserva pertanto che è importante assicurare finanziamenti per l'aggiornamento della politica in materia di consumatori al fine di garantire un corretto adeguamento ai rapidi cambiamenti tecnologici ed economici;

5.  chiede il finanziamento di un nuovo progetto pilota dal titolo "Potere ai consumatori e istruzione sulla sicurezza dei prodotti e sulla vigilanza del mercato nel mercato unico digitale (MUD)" che, facendo opportunamente seguito al progetto pilota annuale dal titolo "Formazione delle PMI in materia di diritti dei consumatori nell'era digitale" proposto dalla commissione IMCO per il 2015, contribuisca a un'ampia campagna di educazione dei cittadini volta ad aiutare i consumatori e le imprese a comprendere le norme e i regolamenti complessi associati al commercio elettronico;

6.  sottolinea che ciò dovrebbe aiutare i cittadini e le PMI a rispettare la normativa in materia di protezione dei consumatori nell'ambiente online; evidenzia che, in un MUD autenticamente connesso, ogni consumatore dovrebbe essere in grado di beneficiare della stessa qualità dei servizi e dei prodotti acquistati online nonché ottenere informazioni sufficienti per un acquisto trasparente;

7.  ritiene importante che le autorità competenti abbiano il potere di fermare la circolazione dei prodotti e di ingiungere alle imprese interessate di richiamarli o ritirarli dal mercato europeo; ritiene che la semplificazione e l'unificazione delle regole e delle norme ridurrebbero gli eventuali problemi di conformità, il che andrebbe a vantaggio sia dei consumatori sia dei commercianti; ritiene, a tal proposito, che i commercianti dovrebbero altresì ottenere informazioni su come liquidare le imposte sulle operazioni transfrontaliere all'interno dell'Unione mediante un uso efficiente del sistema VATMOSS;

8.  ricorda l'esigenza di finanziare lo strumento multilinguistico per la piattaforma di risoluzione delle controversie online (RCO); evidenzia che un sistema RCO correttamente funzionante in tutta l'Unione incoraggerà i consumatori a cercare soluzioni ai problemi che incontrano all'atto dell'acquisto di prodotti e servizi nel MU e favorirà gli acquisti online; ricorda che maggiori scambi online e transfrontalieri nell'UE amplieranno altresì le possibilità di scelta dei consumatori, forniranno alle imprese nuove opportunità, daranno accesso a nuovi mercati e contribuiranno a generare maggiore crescita economica;

9.  riconosce l'importanza del "Forum del mercato unico"; ricorda che il 2015 è l'ultimo anno dell'azione preparatoria e per questo motivo una nuova proposta legislativa dovrebbe essere lanciata in via d'urgenza dalla Commissione al fine di garantire la continuazione di questo evento essenziale;

10.  evidenzia che SOLVIT vanta buoni risultati in termini di soddisfazione dei clienti nel risolvere i problemi che interessano i cittadini; ritiene che sia possibile fare di più per migliorare il modo in cui gli strumenti di governance operano congiuntamente, sensibilizzare maggiormente in merito a tali strumenti e ottenere il massimo valore dalle risorse a loro assegnate; invita a riflettere ulteriormente sulla possibilità di consolidare tali strumenti nelle proposte di bilancio future; prende nota del suo sostegno alla linea di bilancio 02 03 04 sugli strumenti di governance del mercato interno; è del parere che anche la rete dei Centri europei dei consumatori dovrebbe ricevere idonei finanziamenti che le consentano di portare avanti la sua missione di educare i cittadini in merito ai loro diritti di consumatori in Europa;

11.  ritiene che sostenere l'economia reale dovrebbe costituire la principale priorità dell'Unione ai fini della creazione di posti di lavoro e di una crescita sostenibile; esorta a informare meglio le PMI di tale opzione di modo che sia massimizzato il ricorso a questo sostegno finanziario, in particolare da parte delle PMI; chiede con forza di mettere a disposizione finanziamenti sufficienti per la transizione verso un'economia circolare ed efficiente in termini di risorse;

12.  evidenzia l'esigenza di garantire un adeguato finanziamento per il programma COSME e per la Rete Impresa Europa nel 2016, al fine di favorire la crescita delle PMI e aiutarle a superare le sfide legate all'accesso al mercato unico e al mercato globale mediante un migliore accesso alle informazioni riguardanti le opportunità al di fuori del loro Stato membro nonché oltre i confini dell'Unione; sottolinea che, al fine di mantenere la competitività delle imprese, è fondamentale facilitare l'accesso ai finanziamenti e incrementare il ricorso a strumenti digitali;

13.  si compiace dell'aumento della linea di bilancio 02 04 02 03 "Rafforzare l'innovazione nelle piccole e medie imprese (PMI)" e della linea di bilancio 02 03 "Mercato interno per beni e servizi" e propone che la Commissioni monitori l'efficacia dei progetti finanziati al fine di aumentare l'innovazione delle PMI;

14.  è preoccupato per la drastica riduzione delle linee di bilancio 02 02 01 "Promuovere l'imprenditorialità e migliorare la competitività e l'accesso ai mercati per le imprese dell'Unione" e 02 02 02 "Migliorare l'accesso delle piccole e medie imprese (PMI) ai finanziamenti sotto forma di capitale proprio e di debito" nel quadro del programma COSME;

15.  evidenzia che le norme costituiscono importanti strumenti per la competitività delle imprese, la cui partecipazione al processo di normazione è essenziale per il progresso tecnologico nonché per la comparabilità della qualità dei materiali e dei prodotti nell'Unione; riconosce quindi che i pagamenti a titolo della linea di bilancio 02 03 02 01 volti a sostenere le attività di normazione effettuate dal CEN, dal CENELEC e dall'ETSI dovrebbero essere incrementati in linea con la proposta della Commissione.

16.  chiede, alla luce dell'adozione del regolamento sull'eCall, di destinare adeguati finanziamenti all'Agenzia del GNSS europeo affinché il regolamento sia pienamente attuato.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

26

5

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Dita Charanzová, Anna Maria Corazza Bildt, Daniel Dalton, Nicola Danti, Dennis de Jong, Pascal Durand, Vicky Ford, Ildikó Gáll-Pelcz, Evelyne Gebhardt, Maria Grapini, Sergio Gutiérrez Prieto, Robert Jarosław Iwaszkiewicz, Liisa Jaakonsaari, Antonio López-Istúriz White, Margot Parker, Eva Paunova, Jiří Pospíšil, Virginie Rozière, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Igor Šoltes, Catherine Stihler, Mylène Troszczynski, Anneleen Van Bossuyt

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Lucy Anderson, Birgit Collin-Langen, Kaja Kallas, Jens Nilsson, Marc Tarabella, Lambert van Nistelrooij

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Andrey Novakov, Adam Szejnfeld

1.9.2015

PARERE della commissione per i trasporti e il turismo

destinato alla commissione per i bilanci

concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Massimiliano Salini

SUGGERIMENTI

La commissione per i trasporti e il turismo invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che il finanziamento previsto per il settore dei trasporti è giustamente legato ad altre politiche, come ad esempio quelle in materia di coesione, competitività, ambiente, ricerca, turismo e sicurezza; ricorda che le infrastrutture di trasporto sono alla base della libera circolazione di persone, beni e servizi su cui si fonda il progetto di mercato unico e che tale libera circolazione è sia un potente vettore di integrazione dell'Unione sia un fattore chiave dei risultati dell'industria e del commercio europei;

2.  ricorda che, in un momento in cui la ripresa della crescita e dell'occupazione costituisce una priorità delle politiche europee, i progetti infrastrutturali vi contribuiscono sia direttamente, attraverso i posti di lavoro creati nei cantieri corrispondenti, sia indirettamente, attraverso l'utilizzo e la manutenzione di queste infrastrutture e, più in generale, attraverso il rafforzamento della competitività dei territori interessati; si compiace del fatto che, in occasione delle discussioni sul piano Juncker, tutti gli Stati membri abbiano convalidato questo approccio e ritenuto che gli investimenti nelle infrastrutture strategiche non dovessero essere penalizzati dal Patto di stabilità;

3.  prende atto che l'accordo sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) comporta tagli al Meccanismo per collegare l'Europa (CEF); accoglie con favore l'iniziativa di coinvolgere maggiormente il settore privato nel finanziamento di progetti di trasporto mediante l'utilizzo di strumenti finanziari innovativi; ricorda, tuttavia, che alcuni progetti sono meno allettanti per questa tipologia di operatori a causa di un rendimento troppo scarso e/o insicuro; osserva altresì che lo scopo del FEIS è di correggere le carenze del mercato in settori il cui profilo di rischio-rendimento potrebbe frenare gli investitori privati e sottolinea che, sebbene gli investimenti nelle ferrovie, nella mobilità urbana sostenibile e nelle vie navigabili interne presentino notevoli vantaggi socioeconomici e ambientali, essi sono meno redditizi e devono pertanto essere sostenuti mediante sovvenzioni; pone in evidenza che, indipendentemente dalla modalità di finanziamento scelta, il contributo del bilancio europeo deve concentrarsi su progetti ad elevato valore aggiunto europeo;

4.  insiste sull'importanza delle RTE-T non solo come punti nodali di collegamento all'interno dell'Europa bensì anche come possibilità di rilancio dei singoli mercati nazionali, delle economie locali e delle aree urbane e metropolitane; ricorda, quindi, l'importanza di completare i corridoi prioritari definiti a livello europeo, in particolare gli assi ferroviari ad alta velocità; richiama l'attenzione sull'interesse senza precedenti dimostrato dagli Stati membri in occasione dei bandi di gara CEF-T e sul gran numero di proposte ammissibili presentate che non hanno potuto essere adottate per la carenza delle risorse disponibili; insiste, al riguardo, sul fatto che il finanziamento previsto nell'ambito del QFP deve essere rispettato e rivisto, sia in termini di impegni che di pagamenti, al fine di raggiungere con successo le priorità e gli obiettivi CEF e integrare il bilancio destinato al CEF;

5.  invita la Commissione a tenere conto, in fase di stanziamento dei fondi CEF, delle difficoltà economiche e sociali che incontrano alcuni Stati membri e che rischiano di ostacolare in modo significativo la presentazione dei progetti; invita altresì la Commissione a fornire l'assistenza necessaria a questi paesi nel quadro del programma CEF;

6.  sottolinea il ruolo importante della ricerca e dell'innovazione nei settori dei trasporti e del turismo, con particolare attenzione alla mobilità urbana sostenibile, alla conoscenza socio-economica e alle prestazioni ambientali; ritiene, pertanto, che si debbano assegnare risorse adeguate a tali forme di tecnologie e conoscenze innovative nel quadro di Orizzonte 2020 e di Shift2Rail;

7.  raccomanda di porre maggiore enfasi sulle politiche di trasporto inerenti ai porti e agli aeroporti, dal momento che promuovono la competitività attraverso l'ulteriore sviluppo di un mercato interno sostenibile e l'apertura dell'Europa al resto del mondo; sottolinea la necessità di una politica europea razionale che esalti la specificità di determinati porti e la loro ubicazione geografica; ritiene che il miglioramento dei collegamenti intermodali e dell'interconnettività dovrebbe permettere di facilitare gli scambi con le zone circostanti e rendere il nostro sistema di trasporto maggiormente sostenibile; sottolinea l'importanza di disporre di una strategia europea al fine di favorire una migliore e più ampia connettività degli aeroporti a livello nazionale e internazionale;

8.  osserva che il Parlamento ha minore garanzia di accesso agli atti documentali ufficiali relativi al bilancio dell'Unione, rispetto alle altre Istituzioni; chiede, pertanto, una revisione degli accordi interistituzionali per garantire ai deputati al Parlamento europeo, in quanto rappresentanti dei cittadini europei, un accesso adeguato ai documenti esistenti anche nei casi in cui contengano informazioni "sensibili";

9.  richiama l'attenzione sulla prossima adozione del quarto pacchetto ferroviario, che prevede il rafforzamento del ruolo dell'Agenzia ferroviaria europea in materia di certificazione e di autorizzazione all'immissione in commercio ai fini di una maggiore efficienza delle procedure, della tempistica e delle risorse; insiste sulla necessità di dotare l'agenzia delle risorse finanziarie, umane e logistiche adeguate alle nuove mansioni; ricorda inoltre che questo pacchetto deve far parte di un'azione più estesa volta a incrementare l'attrattiva del settore ferroviario; reputa quindi importante investire maggiormente nello sviluppo del Sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) con un unico standard europeo interoperabile e attuare senza indugio l'impresa comune Shift2Rail;

10.  sottolinea che l'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) deve disporre dei mezzi necessari per monitorare la sicurezza ed evitare l'inquinamento da parte degli impianti offshore per l'estrazione di gas e idrocarburi, come stabilito nel regolamento sul finanziamento dell'EMSA;

11.  sottolinea il ruolo fondamentale svolto dalle agenzie, la cui principale responsabilità consiste nel garantire la sicurezza delle diverse modalità di trasporto; respinge pertanto i tagli proposti ai bilanci di funzionamento delle agenzie e non concorda con i tagli previsti, che potrebbero pregiudicare la sicurezza dei trasporti;

12.  sottolinea l'importanza strategica del Cielo unico europeo quale principale strumento per garantire la sicurezza, le prestazioni ambientali, la competitività e la tutela dei diritti dei cittadini; sottolinea che l'UE dovrebbe fornire risorse sufficienti al suo braccio tecnologico SESAR attraverso il CEF e i programmi di ricerca; ritiene che una serie di proposte di imminente adozione, volte a rafforzare il posizionamento degli attori europei nei confronti del resto del mondo, preveda l'assegnazione di compiti supplementari all'Agenzia europea per la sicurezza aerea; ritiene, pertanto, che sarebbe opportuno almeno mantenere la quota delle sue risorse stanziata nel bilancio UE e non ridurla, sebbene il settore privato partecipi anch'esso al suo finanziamento;

13.  evidenzia che occorre migliorare la trasparenza finanziaria delle agenzie anche in relazione agli effettivi compiti da esse svolti; ritiene che le nomine dovrebbero avvenire secondo criteri meritocratici e con procedure pubbliche, rendendo noti i criteri di selezione e stabilendo dei massimali per le retribuzioni;

14.  propone, data l'assenza di una linea di bilancio specifica per il turismo, di continuare a sfruttare appieno le possibilità offerte dai Fondi strutturali e d'investimento europei e dal programma COSME, nonché dai progetti pilota e da azioni preparatorie, al fine di consolidare l'attrattiva del "Vecchio continente" per i turisti; sottolinea l'importanza in tale ambito di un'efficiente collaborazione trasversale tra le numerose politiche e fondi dell'UE interessati, che dovrebbe anche prendere in considerazione i partenariati pubblico-privato (PPP);

15.  chiede l'introduzione di una linea di bilancio specifica per il turismo nel bilancio UE 2016;

16.  si attende che la Commissione presenti una relazione annuale sui progetti turistici che sono stati cofinanziati da diversi fondi dell'UE;

17.  dato il contributo finanziario dell'attività turistica al PIL dell'UE e il suo impatto sulla creazione di posti di lavoro, invita a incrementare il bilancio destinato agli interventi nel settore del turismo nell'ambito dei programmi COSME nel 2016 portandolo a 13 milioni di EUR; invita a evitare ulteriori tagli nel bilancio destinato agli interventi nel settore del turismo nell'attuale quadro finanziario pluriennale (QFP);

18.  raccomanda di prestare particolare attenzione ai nodi urbani nel quadro della politica europea dei trasporti; ricorda che oltre la metà della popolazione mondiale vive ormai nelle città e che tale fenomeno tende ad accentuarsi; ritiene pertanto che il contributo a sistemi di mobilità urbana efficienti, intermodali e sostenibili nonché a collegamenti delle aree urbane e metropolitane con le aree rurali e remote rappresenti un valido apporto alla crescita mondiale;

19.  invita la Commissione a coadiuvare le autorità locali, regionali e nazionali e le parti interessate per esaminare le nuove ed esistenti opportunità di finanziamento dell'UE a favore del trasporto pubblico e sviluppare regimi di partenariato pubblico-privato innovativi; sottolinea che sarebbe opportuno utilizzare i fondi strutturali e di investimento europei in modo più sistematico per le città che hanno sviluppato un piano integrato di trasporto locale, quali ad esempio i piani di mobilità urbana sostenibile (PMUS), e che hanno individuato azioni appropriate, conformemente ai criteri previsti dalla normativa in materia;

20.  insiste sul fatto che gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto attraverso il CEF e la ricerca nel settore dei trasporti attraverso l'iniziativa comune Shift2Rail nonché il programma Orizzonte 2020 non dovrebbero fungere da variabile di adeguamento in vista di un accordo sul bilancio 2016;

21.  sottolinea il ruolo della ricerca e dell'innovazione nel settore dei trasporti e del turismo, sia per lo sviluppo di sistemi di trasporto intelligenti e di energia sostenibile e pulita, sia per una maggiore sicurezza e per il miglioramento dei servizi per i consumatori; respinge, pertanto, i tagli proposti alla ricerca, in particolare per quanto concerne gli stanziamenti di pagamento.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

31.8.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

35

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Lucy Anderson, Inés Ayala Sender, Georges Bach, Izaskun Bilbao Barandica, Michael Cramer, Andor Deli, Karima Delli, Isabella De Monte, Ismail Ertug, Dieter-Lebrecht Koch, Peter Lundgren, Georg Mayer, Cláudia Monteiro de Aguiar, Jens Nilsson, Markus Pieper, Salvatore Domenico Pogliese, Tomasz Piotr Poręba, Gabriele Preuß, Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy, Dominique Riquet, Massimiliano Salini, Claudia Schmidt, Pavel Telička, István Ujhelyi, Peter van Dalen, Wim van de Camp, Janusz Zemke, Roberts Zīle

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Daniel Dalton, Markus Ferber, Michael Gahler, Georgi Pirinski, Matthijs van Miltenburg

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Eugen Freund, Karoline Graswander-Hainz, Piernicola Pedicini, Julia Reda, Kristina Winberg

18.9.2015

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale

destinato alla commissione per i bilanci

sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Maria Spyraki

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ritiene allarmante la riduzione degli stanziamenti di pagamento a titolo della rubrica 1b a 49 miliardi di euro (-4% rispetto al 2015), e si chiede con preoccupazione se gli importi proposti nel progetto di bilancio (PB) 2016 per la rubrica 1b siano sufficienti per far fronte all'attuale livello senza precedenti di pagamenti necessari a causa dell'arretrato nell'ambito di tale rubrica;

2.  prende atto del fatto che, secondo il documento della Commissione "Elementi relativi a un piano di pagamento per riportare il bilancio dell'UE alla sostenibilità", gli stanziamenti di pagamento previsti per la rubrica 1b devono anche essere utilizzati per pagare gli arretrati previsti per la fine del 2015 (20 miliardi di euro) e chiede alla Commissione di compiere ulteriori sforzi al fine di ridurre il ritardo nei pagamenti, sottolineando come tale ritardo aggravi notevolmente gli oneri in capo alle autorità regionali e nazionali, soprattutto quelle esposte a difficoltà sociali, economiche e finanziarie, e provochi un gravissimo effetto domino sui beneficiari dei fondi e sui beneficiari vulnerabili dei fondi;

3.  ricorda che le conclusioni della sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale hanno evidenziato il fatto che le disparità regionali si sono aggravate dal 2008; sottolinea il ruolo cruciale svolto dal bilancio UE nell'avviare investimenti dato che, integrando i finanziamenti pubblici e privati a livello nazionale e internazionale, il suo effetto leva contribuisce a rafforzare la crescita e a garantire la coesione economica, sociale e territoriale nell'Unione;

4.  rileva che il PB 2016 prevede stanziamenti d'impegno per un importo di 153,5 miliardi di euro (una riduzione del 5,3% rispetto al 2015) e stanziamenti di pagamento pari a 143,5 miliardi di euro (un aumento dell'1,6% rispetto al bilancio 2015);

5.  prende atto che il livello proposto di stanziamenti di pagamento nel PB 2016 è causato da un significativo aumento degli stanziamenti di pagamento per i programmi 2014-2020 e da una riduzione significativa per i programmi 2007-2013, benché quasi il 50% dei pagamenti richiesti nel 2016 siano ancora relativi a quest'ultimo;

6.  rileva, altresì, che è opportuno tenere conto preventivamente anche degli effetti sui pagamenti a titolo della rubrica 1b, dovuti alla modifica del piano finanziario pluriennale 2014-2020,

7.  ricorda la necessità di risorse sufficienti per garantire, da un canto, l'adeguata attuazione dei programmi e, dall'altro, il loro funzionamento pluriennale, che congiuntamente richiedono adeguati mezzi e misure al fine di minimizzare il rischio di una ricorrenza degli arretrati di pagamento; ricorda che i pagamenti in sospeso minano la credibilità e la responsabilità dell'Unione; richiede una soluzione a lungo termine per l'arretrato dei pagamenti, che costituisce un problema strutturale che potrebbe ripresentarsi se non si trova una soluzione adeguata; prende atto, inoltre, dell'aumento delle spese amministrative, nonostante le precedenti rassicurazioni che sarebbe stato limitato allo stesso livello;

8.  invita la Commissione a monitorare attentamente, in stretta cooperazione con gli Stati membri e le regioni, e a preparare una previsione dettagliata sull'evoluzione dei pagamenti nell'ambito della rubrica 1b relativa al periodo di programmazione 2014-2020, avvalendosi di indicatori chiave di performance misurabili e pertanto comparabili che rappresenteranno l'efficienza e l'efficacia degli stanziamenti di bilancio;

9.  teme che, in certi casi, gli Stati membri eroghino rapidamente finanziamenti per non perdere importi impegnati, una procedura che aumenta il rischio di irregolarità e potrebbe dare origine a rettifiche finanziarie, e che si presenti una situazione in cui i fondi che non sono stati assorbiti al termine del periodo di programmazione formino oggetto di disimpegno automatico;

10.  si compiace della proposta della Commissione di un'azione preparatoria nell'ambito della rubrica 1b, aperta a tutti gli Stati membri e destinata a finanziare lo sviluppo di capacità e il rafforzamento istituzionale per sostenere l'attuazione delle riforme identificate come prioritarie nel ciclo di vita della sorveglianza macroeconomica e chiede altre iniziative analoghe.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

31

6

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Pascal Arimont, José Blanco López, Franc Bogovič, Mercedes Bresso, Steeve Briois, Edward Czesak, Rosa D’Amato, Bill Etheridge, Michela Giuffrida, Krzysztof Hetman, Ivan Jakovčić, Constanze Krehl, Andrew Lewer, Louis-Joseph Manscour, Martina Michels, Andrey Novakov, Younous Omarjee, Demetris Papadakis, Mirosław Piotrowski, Stanislav Polčák, Julia Reid, Liliana Rodrigues, Fernando Ruas, Maria Spyraki, Ruža Tomašić, Ramón Luis Valcárcel Siso, Ángela Vallina, Monika Vana, Matthijs van Miltenburg, Lambert van Nistelrooij, Derek Vaughan, Joachim Zeller

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Petras Auštrevičius, Jan Olbrycht, Maurice Ponga

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Brando Benifei, Andrejs Mamikins, Soraya Post

7.9.2015

PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale

destinato alla commissione per i bilanci

sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Jean-Paul Denanot

SUGGERIMENTI

La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  si rammarica del fatto che, dato il massimale imposto dal Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020 per la rubrica 2, le principali categorie di spesa della politica agricola comune (PAC), compresi i pagamenti diretti e le misure di mercato, subiranno probabilmente dei tagli nel 2016, nonostante l'aumento generale degli impegni e dei pagamenti, rispettivamente del 2,4% e dell'1,6%;

2.  prende atto, al riguardo, degli importi proposti nel quadro del progetto di bilancio (PB) 2016 per la rubrica 2, pari a 63,1 miliardi di EUR in impegni (vale a dire una diminuzione dello 0,1% rispetto al 2015, senza tener conto degli stanziamenti riprogrammati) e a 55,9 miliardi di EUR in pagamenti (vale a dire una riduzione dello 0,2%);

3.  rileva che il PB 2016 lascia un margine di 1,2 miliardi di EUR al di sotto del massimale per gli impegni e un margine di 1,1 miliardi di EUR al di sotto del sotto-massimale per il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA); insiste perché il margine rimanga all'interno della rubrica 2, il che consentirebbe di affrontare eventuali future crisi nel settore agricolo; attende la lettera rettificativa della Commissione, prevista per ottobre 2015, che dovrebbe basarsi su informazioni aggiornate relative al finanziamento del FEAGA;

4.  sottolinea che il PB 2016 è il primo a dare piena attuazione al sistema dei pagamenti diretti istituito dal regolamento (UE) n. 1307/2013; prende atto, in tale contesto, della diminuzione del bilancio del FEAGA, pari all'1,4% in impegni e stanziamenti, risultante da storni tra i due pilastri della PAC;

5.  rileva che nel PB 2016 i finanziamenti per lo sviluppo rurale nel quadro del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) registrerebbero un aumento del 2,8% in stanziamenti d'impegno e del 6,3% in stanziamenti di pagamento; sottolinea, tuttavia, che l'aumento è la conseguenza logica della tardiva programmazione dei nuovi programmi nel periodo 2014-2020 e della finalizzazione dei programmi del periodo 2007-2013;

6.  accoglie con favore le misure volte a mantenere il controllo sul livello degli impegni in sospeso e le considera una precondizione per avviare con successo il periodo di programmazione 2014-2020; sollecita pertanto il Consiglio e gli Stati membri a compiere tutti i passi necessari per coprire le richieste di pagamento in sospeso;

7.  deplora i tagli apportati al bilancio per interventi sui mercati agricoli rispetto al 2015; invita la Commissione, dal momento che la Russia ha confermato la proroga dell'embargo sulle importazioni fino all'agosto 2016, ad attuare tutte le misure necessarie, come ad esempio l'impiego del margine disponibile al di sotto del massimale, per sostenere gli agricoltori dell'Unione in tutti i settori agricoli, e il settore alimentare colpito dall'embargo, in particolare nei paesi limitrofi della Russia, ed è del parere che tali misure di emergenza debbano essere estese ai paesi colpiti indirettamente dall'embargo russo; plaude alla decisione della Commissione di prorogare, a decorrere dal 1° agosto 2015, le misure di sostegno a favore dei produttori ortofrutticoli colpiti dall'embargo russo e chiede che tali misure siano mantenute per l'intera durata dell'embargo in questione e siano estese a tutti i settori agricoli e zootecnici interessati; insiste sulla necessità di prestare particolare attenzione al settore lattiero, dal momento che l'embargo russo aumenta la situazione di incertezza per i produttori, aggravando il crollo dei prezzi registrato dopo l'abolizione del regime delle quote latte;

8.  insiste sull'opportunità di apprestare fondi per compensare le perdite economiche subite dagli agricoltori a causa della crisi di mercato e di crisi sanitarie o fitosanitarie come quella della Xylella fastidiosa, e ribadisce la necessità di utilizzare i margini disponibili nella rubrica 2 a tal fine; insiste altresì sul fatto che le indennità compensative per l'eradicazione dovrebbero coprire anche il ripristino degli ecosistemi agricoli, tra cui il suolo, nonché la creazione di una robusta diversità biologica, in particolare garantendo la diversità genetica del postime, che includa, possibilmente, la resistenza alle malattie o ai parassiti o la tolleranza agli stessi; ritiene in effetti che uno degli obiettivi di qualsiasi aiuto concesso dovrebbe essere quello di garantire agroecosistemi e paesaggi equilibrati e biologicamente diversificati, che siano più resistenti ai futuri attacchi; invita la Commissione e il Consiglio a prendere tutte le misure necessarie per contrastare il deterioramento dei mercati in questione;

9.  chiede che siano stanziati più fondi per il settore olivicolo-oleario al fine di indennizzare gli agricoltori danneggiati dal batterio della Xylella fastidiosa, rafforzare le misure di prevenzione, contrastare la diffusione in Europa del batterio killer, nonché ristrutturare il settore e potenziare la ricerca scientifica sul patogeno e sul suo vettore;

10.  rileva in generale che sono necessari investimenti per rendere i nostri agroecosistemi resilienti al cambiamento climatico nonché alla comparsa e alla propagazione di specie invasive, in particolare attraverso la diversità biologica dei paesaggi agricoli e terreni vivi e sani contenenti predatori e specie benefiche, che permettano il controllo naturale delle popolazioni di specie nocive;

11.  deplora i tagli, equivalenti a 2 milioni di EUR, proposti dalla Commissione e sostenuti dal Consiglio per il programma "Latte nelle scuole", la cui dotazione passerebbe da 77 milioni di EUR nel 2015 a 75 milioni di EUR nel PB per il 2016; ricorda la richiesta del Parlamento di incrementare di 20 milioni di EUR l'anno tale regime; si compiace del leggero aumento proposto dalla Commissione e sostenuto dal Consiglio per il programma "Frutta nelle scuole", la cui dotazione raggiunge i 150 milioni di EUR; sottolinea che entrambi i programmi hanno dimostrato la propria utilità negli Stati membri e ne mette in evidenza l'importanza alla luce della crisi attuale e dei livelli di malnutrizione infantile nell'Unione; invita il Consiglio a tener conto delle proposte del Parlamento in vista di una semplificazione delle formalità burocratiche per gli Stati membri volta ad accrescere l'efficacia di entrambi i regimi;

12.  deplora i tagli, per un importo di 13,8 milioni di EUR, proposti dal Consiglio per i fondi operativi a favore delle organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo, tenuto conto dell'importanza che esse rivestono nella filiera alimentare e delle sfide cui il settore è attualmente confrontato;

13.  chiede che i programmi "Latte nelle scuole" e "Frutta nelle scuole" siano trasferiti al secondo pilastro della politica agricola comune, di modo che la loro concezione specifica possa essere meglio adattata in loco alle particolarità e alle necessità regionali, rafforzando così l'accettazione e la convivialità dei programmi stessi;

14.  insiste perché le entrate versate al bilancio dell'UE e provenienti dalle ammende legate al prelievo supplementare siano destinate al reinvestimento nel settore lattiero-caseario e perché le altre entrate con destinazione specifica provenienti dall'agricoltura nel 2014-2015 rimangano nella rubrica 2; è del parere che i prelievi riscossi nel 2015 per il superamento delle quote, in particolare nel settore lattiero-caseario, dovrebbero essere integralmente destinati alle misure di sostegno al mercato e ad altri interventi di aiuto a favore di detto settore; plaude alla proposta della Commissione di destinare tali entrate al FEAGA;

15.  invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare che i fondi assegnati alla riserva per le crisi nel settore agricolo nel quadro del bilancio 2016, qualora inutilizzati, rimangano integralmente nella rubrica 2 per l'esercizio successivo, a fini di pagamenti diretti agli agricoltori, come previsto dal regolamento (UE) n. 1306/2013;

16.  constata che nel corso degli ultimi anni l'agricoltura europea è stata ripetutamente esposta a crisi; chiede pertanto alla Commissione di ripensare il sistema dei finanziamenti di emergenza e di creare un nuovo strumento che consenta un intervento politico rapido in caso di crisi, senza incidere sui pagamenti diretti annuali;

17.  invita la Commissione e gli Stati membri a monitorare con tempestività, in particolare nel settore lattiero-caseario, la volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli, che ha conseguenze negative sui redditi degli agricoltori, e, se necessario, a reagire con prontezza ed efficacia dando agli agricoltori la possibilità di lottare direttamente contro tale fenomeno;

18.  constata gli effetti dell'abolizione delle quote latte e ritiene che siano necessarie misure preparatorie per evitare squilibri di mercato a seguito dell'abolizione delle quote zucchero nel settembre 2017;

19.  invita la Commissione a mobilitare la riserva per le crisi nel settore agricolo allo scopo di attuare misure anticrisi a favore del settore lattiero-caseario; ritiene che tali misure dovrebbero essere finalizzate ad aiutare i piccoli e medi produttori di latte, che sono quelli maggiormente colpiti dall'abolizione del sistema delle quote latte nel 2015, e che la spesa dovrebbe essere destinata al miglioramento tecnologico dei processi produttivi e agli incentivi alla produzione di prodotti a valore aggiunto;

20.  si compiace del livello dei fondi destinati a sostenere l'apicoltura, che il Parlamento ha sempre considerato, coerentemente, insieme alla conservazione della biodiversità funzionale, in particolare degli impollinatori e dei servizi che forniscono, come prioritaria per il futuro dell'agricoltura;

21.  evidenzia l'obiettivo di migliorare la competitività e la sostenibilità dell'agricoltura europea, e chiede che siano stanziate risorse a tal fine; ricorda il potenziale della politica agricola in termini di creazione di posti di lavoro, innovazione tecnica e sociale e sviluppo sostenibile, segnatamente nelle zone rurali in cui essa promuove lo sviluppo regionale;

22.  sottolinea che è fondamentale individuare nuovi sbocchi commerciali per preservare la competitività e migliorare la resistenza dell'agricoltura europea alle crisi di mercato, ad esempio la crisi provocata dall'embargo russo; chiede un sostegno finanziario per l'individuazione di tali sbocchi, anche ricorrendo al gettito del prelievo supplementare;

23.  sottolinea l'assoluta necessità che i fondi destinati alla ricerca nel settore agroalimentare, in particolare a titolo del bilancio di Orizzonte 2020, restino pienamente disponibili in quanto tali al fine di stimolare l'innovazione nel settore agricolo;

24.  ricorda le difficoltà incontrate nel corso degli esercizi di bilancio precedenti in cui erano stati ridotti gli stanziamenti; ritiene che ogni tentativo di ridurre le risorse per l'agricoltura sia vano e pericoloso perché suscettibile di pregiudicare gli obiettivi della PAC, di aumentare la fragilità del settore e di compromettere in modo significativo gli sforzi tesi a migliorare la competitività dell'agricoltura europea.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

30

4

8

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

John Stuart Agnew, Clara Eugenia Aguilera García, Eric Andrieu, Daniel Buda, Nicola Caputo, Matt Carthy, Paolo De Castro, Albert Deß, Diane Dodds, Norbert Erdős, Edouard Ferrand, Luke Ming Flanagan, Beata Gosiewska, Martin Häusling, Anja Hazekamp, Jan Huitema, Peter Jahr, Jarosław Kalinowski, Zbigniew Kuźmiuk, Philippe Loiseau, Mairead McGuinness, Giulia Moi, Ulrike Müller, Maria Noichl, Marit Paulsen, Marijana Petir, Bronis Ropė, Czesław Adam Siekierski, Marc Tarabella, Janusz Wojciechowski, Marco Zullo

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Bas Belder, Angélique Delahaye, Jean-Paul Denanot, Jørn Dohrmann, Georgios Epitideios, Fredrick Federley, Jens Gieseke, Maria Heubuch, Karin Kadenbach, Norbert Lins, Susanne Melior, Stanislav Polčák, Annie Schreijer-Pierik, Hannu Takkula, Vladimir Urutchev

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Heinz K. Becker, Carlos Iturgaiz, Igor Šoltes

4.9.2015

PARERE della commissione per la pesca

destinato alla commissione per i bilanci

sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Alain Cadec

SUGGERIMENTI

La commissione per la pesca invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

Quadro generale

1.  ricorda le sfide del bilancio dell'UE in linea con gli obiettivi politici dichiarati a favore dell'occupazione, delle imprese e dell'imprenditorialità; sottolinea che i settori della pesca e degli affari marittimi sono anche fonti di occupazione e di crescita e che contribuiscono attivamente alla pianificazione del territorio e alla gestione delle risorse naturali;

2.  sottolinea che la pesca e gli affari marittimi hanno una dimensione economica, sociale e ambientale significativa e svolgono un ruolo essenziale nell'economia blu;

3.  è preoccupato per la situazione del settore della pesca che deve mantenere la sua competitività nel rispetto delle esigenze della politica comune della pesca (PCP) e delle condizioni di buona gestione delle risorse alieutiche attraverso una gestione degli stock al di sopra dei livelli di biomassa in grado di ottenere il rendimento massimo sostenibile; esprime preoccupazione per i problemi nell'attuazione dell'obbligo di sbarco da parte degli operatori e delle autorità nazionali;

4.   fa della situazione dell'occupazione giovanile, in questo settore, una priorità politica; insiste sul fatto che è competenza degli Stati membri compiere ogni sforzo per facilitare l'accesso dei giovani ai vari mestieri della pesca utilizzando tutti gli strumenti disponibili, compresi i Fondi strutturali;

Posizione del Consiglio

5.  deplora che il Consiglio abbia ridotto gli stanziamenti d'impegno di 750 388 EUR e gli stanziamenti di pagamento di 4 646 986 EUR per quanto riguarda il titolo 11 della sezione III;

6.  esprime preoccupazione per la lettura del bilancio 2016 effettuata dal Consiglio, che non tiene conto degli impegni politici inscritti nel quadro finanziario pluriennale (QFP) e riduce taluni stanziamenti indispensabili all'attuazione della PCP; chiede, di conseguenza, il ripristino degli stanziamenti del titolo 11 della sezione III del progetto di bilancio della Commissione;

Situazione degli stanziamenti d'impegno del titolo 11 della sezione III

7.  prende atto della proposta di bilancio 2016 della Commissione concernente gli stanziamenti d’impegno; prende atto dell'importo iscritto di 1 047 031 838 EUR proveniente dalla rubrica 2 del QFP; prende atto della diminuzione del 41,1 % rispetto all'esercizio finanziario precedente; rileva che la diminuzione di 729 120 330 EUR in valore corrisponde principalmente al riporto degli stanziamenti del 2014 sull'anno 2015, a seguito della revisione tecnica del QFP e al ritardo nella programmazione dei Fondi strutturali, compreso il FEAMP;

8.  ricorda che gli stanziamenti dell'esercizio 2015 sono stati aumentati di 740 725 000 EUR, grazie agli stanziamenti non utilizzati del 2014;

9.  osserva che la diminuzione visibile nel progetto di bilancio è determinata principalmente dagli stanziamenti destinati al FEAMP, il che corrisponde a una diminuzione in valore di 728 588 330 EUR rispetto all'esercizio 2015; ritiene tuttavia che gli stanziamenti d'impegno sono conformi alle decisioni politiche adottate nel corso dei negoziati del FEAMP e ai massimali del QFP;

10. prende atto degli stanziamenti d'impegno assegnati agli accordi di partenariato nel settore della pesca sostenibile (APPS) e ai contributi obbligatori alle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) pari a un importo di 150 500 000 EUR nel progetto di bilancio e corrispondenti a una riduzione del 0,4 % rispetto al 2015; ritiene, tuttavia, che tale stagnazione corrisponde a una riduzione degli stanziamenti prendendo in considerazione le ipotesi di inflazione;

11. prende atto degli stanziamenti di impegno a titolo della rubrica 5 destinati alle spese amministrative del titolo 11 della sezione III per un importo di 36 056 336 EUR, ossia una riduzione in valore di 139 563 EUR che si iscrive nello sforzo di riduzione delle spese amministrative della Commissione; accoglie con favore a questo riguardo l'esemplarità dimostrata dalla Commissione nella riduzione delle sue spese amministrative;

Situazione degli stanziamenti d'impegno del titolo 11 della sezione III

12.  prende atto della proposta di bilancio 2016 della Commissione concernente gli stanziamenti d'impegno; constata l'importo di 720 647 758 EUR alla rubrica 2 del QFP corrispondente a una diminuzione del 24,9 % rispetto all'esercizio finanziario precedente; rileva che la diminuzione di 238 621 588 EUR in valore corrisponde prevalentemente ad un aumento degli stanziamenti del 2015 destinati a trattare le domande di pagamenti provenienti dal Fondo europeo per la pesca (FEP);

13.  osserva che questa diminuzione deriva soltanto dalle linee di bilancio corrispondenti ai Fondi strutturali; afferma che tale diminuzione era prevedibile e che gli importi iscritti nel progetto di bilancio 2016 sono conformi alle esigenze;

14. prende atto dell'importo dei pagamenti richiesti per gli APPS e dei contributi obbligatori alle ORGP, ossia 150 000 000 EUR corrispondenti a un leggero incremento dello 0,3%, in gran parte eroso dall'inflazione;

15.  prende nota degli stanziamenti di pagamento a titolo della rubrica 5 e destinati alle spese amministrative del titolo 11 della sezione III, del medesimo importo degli stanziamenti d'impegno;

Spese amministrative e organigramma

16.  sottolinea gli sforzi di riduzione dei costi attraverso tagli delle spese amministrative da parte della Commissione; mette in guardia il Consiglio su ogni tentativo di riduzione di tali spese che, se attuato, obererebbe significativamente le capacità della DG MARE a effettuare correttamente tutte le sue missioni;

17.  prende atto del fatto che l'organico della DG MARE si iscrive negli obiettivi di riduzione dell'1% dei posti l'anno tenendo conto delle riassegnazioni; osserva che le previsioni per il 2016, anche se al ribasso, non ostacolano in modo significativo le future attività della DG MARE;

18. si compiace della cooperazione in materia di risorse umane, tra la DG MARE e l'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese (AEPME), la quale attua determinate parti del FEAMP, compresa la politica marittima integrata e il suo controllo, nonché i pareri e le conoscenze scientifiche; invita i servizi della Commissione ad approfondire tale cooperazione;

19.  esorta il Consiglio a mantenere i livelli degli stanziamenti amministrativi provenienti dalle rubriche 2 e 5 ai livelli richiesti nel progetto di bilancio;

Dimensione esterna della PCP

20.  ritiene corretto trattare gli stanziamenti assegnati alle APPS come stanziamenti non dissociati, dato che non appena un impegno di bilancio è convalidato, quest'ultimo è seguito da un pagamento di pari importo;

21.  chiede alla DG MARE di effettuare un monitoraggio preciso dell'aiuto settoriale, con l'introduzione di matrici dettagliate, in base agli indicatori proposti nelle schede di programma;

22. ritiene che il livello richiesto degli stanziamenti da parte della Commissione sia sufficiente e necessario per assicurare gli obiettivi ambiziosi della dimensione esterna della PCP;

Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA)

23.  prende atto degli stanziamenti previsti per l'Agenzia di controllo della pesca; deplora la perdita di un posto nella tabella dell'organico; propone pertanto di aumentare il bilancio dell'EFCA per consentirle di effettuare le nuove missioni che derivano dal nuovo regolamento di base della politica comune della PCP; reputa che l'aumento proposto debba coprire i costi sostenuti in termini di personale, costi operativi e sostegno informatico;

24.  chiede al Consiglio e alla Commissione di riprendere il dialogo in merito agli stanziamenti destinati alle agenzie dell'Unione nel quadro della revisione del QFP;

FEAMP

25.  ricorda che il termine ultimo per ammissibilità delle spese sostenute dai beneficiari del Fondo europeo per la pesca (FEP) è il 31 dicembre 2015; ritiene che gli Stati membri richiederanno nel 2016 il rimborso di alcune di tali spese; prende atto degli stanziamenti di pagamento richiesti nel progetto di bilancio per il FEP; ritiene che questi ultimi dovrebbero essere sufficienti;

26.  esorta gli Stati membri interessati ad adoperarsi affinché tutti i programmi operativi (PO) di cui agli articoli 17, 18 e 19 del FEAMP siano convalidati entro il 31 dicembre 2015; ritiene che gli importi iscritti nel progetto di bilancio sulle linee 11 06 60, 11 06 61, 11 06 62 e 11 06 63 sono conformi alle esigenze, esclusa tuttavia la linea 11 06 62 01 sulla consulenza scientifica e le conoscenze, la cui drammatica riduzione in termini di pagamenti, in particolare rispetto all'esercizio 2015, appare ingiustificata, e reputa quindi che gli importi dovrebbero essere riportati ai livelli del 2015;

Trasparenza

27.  esige che la Commissione presenti senza indugio al Parlamento e, successivamente ogni anno, una tabella di monitoraggio degli impegni e dei pagamenti, ripartiti per Stato membro, a garanzia del rispetto dei vari massimali previsti dal FEAMP;

Progetti pilota e azioni preparatorie

28.  sostiene tutti i progetti pilota o azioni preparatorie attuali relativi alla pesca di cui occorre garantire l'adempimento attraverso un finanziamento adeguato; prende atto delle richieste di stanziamenti di pagamento per i progetti e azioni iscritti alle linee 11 06 77 03, 11 06 77 06, 11 06 77 07, 11 06 77 08 e 11 06 77 09; invita il Consiglio a prendere in considerazione i nuovi progetti pilota sostenuti dal Parlamento.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

14

4

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Clara Eugenia Aguilera García, Renata Briano, Alain Cadec, Richard Corbett, Diane Dodds, Raymond Finch, Ian Hudghton, Carlos Iturgaiz, Werner Kuhn, António Marinho e Pinto, Gabriel Mato, Liadh Ní Riada, Ulrike Rodust, Remo Sernagiotto, Ricardo Serrão Santos, Isabelle Thomas

Supplenti presenti al momento della votazione finale

José Blanco López, Ian Duncan, Anja Hazekamp, Francisco José Millán Mon

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Enrique Calvet Chambon, Axel Voss

16.9.2015

PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione

destinato alla commissione per i bilanci

sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Bogdan Andrzej Zdrojewski

SUGGERIMENTI

La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie favorevolmente la proposta contenuta nel progetto di bilancio generale per l'esercizio 2016 della Commissione di intensificare il sostegno dell'Unione a favore di un programma di mobilità emblematico come Erasmus+, in linea con l'impegno della Commissione di aumentare la mobilità degli studenti dall'attuale 10% al 20% entro la fine del decennio;

2.  rammenta il forte e costante sostegno del Parlamento a favore dell'adeguato finanziamento dei programmi nell'ambito della cultura e dei media, vista la loro importanza nel favorire i settori culturali e creativi; accoglie pertanto con favore l'aumento della dotazione del programma "Europa creativa", incluse le azioni multimedia, rispetto al bilancio 2015, ed esprime invece riserve quanto alla divisione amministrativa tra le sezioni cultura e media; deplora tuttavia la diminuzione da parte del Consiglio dei finanziamenti a favore del programma, la quale potrebbe dare ai cittadini dell'Unione l'impressione che si sottostimi il valore della cultura quale motore di crescita economica e di sviluppo personale;

3.  sostiene fermamente la proposta di aumentare la dotazione del programma "Europa per i cittadini"; ritiene che la riduzione degli impegni e dei pagamenti proposta dal Consiglio non sia giustificata dal punto di vista politico, dal momento che il programma è uno strumento fondamentale per la partecipazione civica al processo democratico dell'Europa nonché per la democrazia partecipativa dell'Unione;

4.  deplora fortemente che alla rubrica 3 i programmi concernenti la cultura e i cittadini, quali "Europa creativa" ed "Europa per i cittadini", abbiano subito una riduzione di bilancio, in termini sia di impegni che di pagamenti, più che proporzionale rispetto agli altri;

5.  sottolinea che, poiché l'avvio dello strumento di garanzia per i settori culturali e creativi - nel quadro del programma "Europa creativa" - è previsto per il 2016, è necessario destinare sufficienti fondi nel primo anno di attuazione, onde garantire un inizio efficace;

6.  ricorda che gli investimenti nell'istruzione, nella formazione e nei settori culturali e creativi, come pure nella ricerca, dovrebbero essere inclusi nel FEIS poiché rappresentano elementi essenziali per l'inclusione sociale che, in una fase successiva, si tradurrà in decisioni di investimento, crescita economica sostenibile e, nel lungo periodo, in competitività;

7.  pone l'accento sul ruolo positivo delle reti paneuropee costituite da media locali e nazionali, come Euranet Plus, e chiede un aumento della dotazione di bilancio per assicurare lo svolgimento delle attività in corso e consolidare un quadro stabile per il finanziamento del futuro di Euranet Plus;

8.  evidenzia con preoccupazione che la Commissione non ha previsto alcun margine per ulteriori rafforzamenti o per progetti pilota (PP) e azioni preparatorie (AP) a titolo della rubrica 3, neppure per il proseguimento dei PP e delle AP di grande successo; sottolinea l'importanza dei PP e delle AP quali strumenti per la formulazione delle priorità politiche e l'introduzione di nuove iniziative che potrebbero trasformarsi in attività e programmi permanenti dell'Unione, e chiede che siano prese in esame le modalità per inserire possibili PP e AP nella rubrica 3;

9.  sottolinea, in generale, che la riduzione dei finanziamenti a favore dei programmi europei nel campo della cultura e dell'istruzione, come pure i ritardi nella conclusione dei contratti e nei pagamenti fra le autorità e i beneficiari mettono a repentaglio la piena attuazione dei programmi da parte della Commissione e indeboliscono la fiducia dei cittadini e la credibilità delle istituzioni dell'Unione.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

15.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

17

4

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Dominique Bilde, Andrea Bocskor, Silvia Costa, Angel Dzhambazki, Jill Evans, Petra Kammerevert, Rikke Karlsson, Andrew Lewer, Svetoslav Hristov Malinov, Fernando Maura Barandiarán, Luigi Morgano, Yana Toom, Helga Trüpel, Julie Ward, Bogdan Brunon Wenta, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver, Krystyna Łybacka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Sylvie Guillaume, Dietmar Köster, Paul Nuttall, Hermann Winkler

4.9.2015

PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni

destinato alla commissione per i bilanci

sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio finanziario 2016

2015/2132(BUD)

Relatore per parere: Péter Niedermüller

SUGGERIMENTI

La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie con favore il potenziamento del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) del 31,2 % in stanziamenti d'impegno e del 35 % in stanziamenti di pagamento rispetto al 2015; ritiene che tale aumento contribuisca a garantire una distribuzione equa e trasparente dei finanziamenti tra i diversi obiettivi dell'AMIF; ritiene che i finanziamenti UE per l'accoglienza e l'integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo dovrebbe essere notevolmente aumentato, in contrasto con la priorità che viene data oggi al controllo delle frontiere e ad altre misure di sicurezza costose, come la detenzione amministrativa, che non hanno dimostrato la loro efficacia e spesso contravvengono ai diritti dei migranti; invita la Commissione ad assegnare principalmente le risorse aggiuntive alle azioni specifiche destinate agli Stati membri che si fanno carico di azioni mirate all'accoglienza e all'integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo; considera necessario stabilire linee di bilancio distinte che coprano i quattro obiettivi specifici dell'AMIF e una nuova linea di bilancio per il meccanismo di trasferimento urgente;

2.  ritiene che l'attuale crisi dei rifugiati dimostri la necessità di prevedere un margine e una disponibilità di bilancio sostanziali nell'ambito del bilancio 2016, in modo da poter fornire un sostegno più rapido e consistente agli Stati membri che registrano il maggior numero di arrivi, unitamente a un sostegno a favore degli Stati membri per l'accoglienza e l'integrazione dei rifugiati;

3.  accoglie con favore l'aumento del Fondo sicurezza interna, dal momento che la protezione e la sicurezza delle frontiere sono questioni fondamentali per l'Unione, compreso il rafforzamento dell'agenda per la sicurezza e il centro europeo di lotta contro il terrorismo;

4.  è del parere che, al posto dell'attuale processo decisionale ad hoc, occorra adottare un approccio più a lungo termine per le operazioni di ricerca e soccorso; propone pertanto di creare una nuova linea di bilancio destinata ad un Fondo europeo per la ricerca e il soccorso al fine di finanziare queste operazioni;

5.  è favorevole alla proposta di mobilitazione dello strumento di flessibilità per finanziare parte del meccanismo di trasferimento urgente, sebbene ritenga che il massimale della rubrica 3 debba essere aumentato ulteriormente onde consentire all'UE di adempiere ai propri obblighi in materia di asilo e migrazione; invita la Commissione, in tale contesto, a rivedere il QFP in occasione della revisione intermedia del 2017;

6.  ritiene necessario aumentare gli stanziamenti di tutte le agenzie del settore giustizia e affari interni alla luce delle sfide particolari in questo campo e dei crescenti compiti di queste agenzie; rammenta che dette agenzie devono svolgere nuove attività collegate ai meccanismi di ricollocazione e reinsediamento dei rifugiati, alle azioni di ricerca e soccorso in mare, all'attuazione del sistema europeo comune di asilo, alle recenti decisioni e strategie volte a combattere il terrorismo e la criminalità organizzata tra cui la criminalità informatica e il traffico di migranti; è d'avviso che Frontex, Europol, Eurojust e l'EASO richiedano un incremento di personale maggiore rispetto a quello proposto dalla Commissione;

7.  accoglie con favore l'aumento proposto per Frontex in quanto consente di ampliare le operazioni Triton e Poseidon; propone la creazione di una linea di bilancio distinta per dette operazioni congiunte di Frontex al fine di aumentarne la trasparenza;

8.  ritiene che una risposta europea coerente per le operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo debba essere indipendente dalle missioni di gestione e di controllo delle frontiere, e concepita come una missione a sé stante; propone pertanto di creare una nuova linea di bilancio destinata ad un Fondo UE per la ricerca e il soccorso al fine di potenziare e sostenere le operazioni di ricerca e soccorso degli Stati membri;

9.  sottolinea che l'impatto sul bilancio delle misure presentate nell'ambito dell'Agenda europea sulla sicurezza, in particolare per quanto riguarda l'Europol e le sue attività legate alla sicurezza nel campo dell'antiterrorismo, della criminalità organizzata e della criminalità informatica, dev'essere ulteriormente spiegato e descritto in dettaglio dalla Commissione; evidenzia la necessità di assicurare un bilancio e un livello di organico adeguati per Europol nel 2016, affinché possa assolvere con efficacia i propri compiti, in particolare per quanto riguarda il nuovo centro europeo di lotta contro il terrorismo da istituire in seno all'Europol;

10.  invita la Commissione ad aumentare i finanziamenti per le azioni di prevenzione e le misure contro la radicalizzazione violenta, come parte dell'agenda europea per la sicurezza, in particolare tramite la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione e il suo futuro centro di eccellenza; ribadisce l'importanza di queste misure ai fini della lotta contro il terrorismo e l'estremismo violento;

11.  chiede il potenziamento dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) in prospettiva dell'adozione del regolamento sulle nuove sostanze psicoattive, che conferirà all'OEDT ulteriori compiti;

12.  sottolinea la necessità di aumentare il bilancio destinato alle politiche contro la discriminazione e a favore dell'uguaglianza; chiede che sia destinato un finanziamento specifico per contrastare la crescita di antisemitismo, islamofobia, afrofobia e antiziganismo negli Stati membri; chiede in particolare che l'Unione sostenga i progetti volti all'emancipazione delle donne e delle ragazze delle comunità interessate.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

38

6

7

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Gerard Batten, Heinz K. Becker, Malin Björk, Caterina Chinnici, Ignazio Corrao, Frank Engel, Cornelia Ernst, Laura Ferrara, Monika Flašíková Beňová, Mariya Gabriel, Kinga Gál, Nathalie Griesbeck, Sylvie Guillaume, Brice Hortefeux, Filiz Hyusmenova, Sophia in ‘t Veld, Eva Joly, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Timothy Kirkhope, Barbara Kudrycka, Marju Lauristin, Juan Fernando López Aguilar, Monica Macovei, Vicky Maeijer, Louis Michel, Claude Moraes, József Nagy, Péter Niedermüller, Soraya Post, Birgit Sippel, Csaba Sógor, Traian Ungureanu, Bodil Valero, Marie-Christine Vergiat, Udo Voigt, Beatrix von Storch, Josef Weidenholzer, Cecilia Wikström, Kristina Winberg, Tomáš Zdechovský

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Marina Albiol Guzmán, Hugues Bayet, Pál Csáky, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Ska Keller, Miltiadis Kyrkos, Andrejs Mamikins, Elly Schlein, Josep-Maria Terricabras, Kazimierz Michał Ujazdowski, Axel Voss

10.7.2015

PARERE della commissione per gli affari costituzionali

destinato alla commissione per i bilanci

sulla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Danuta Maria Hübner

SUGGERIMENTI

La commissione per gli affari costituzionali invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie con favore l'aumento proposto dalla Commissione per quanto riguarda gli stanziamenti a titolo della rubrica 3 pari al 9.75% in stanziamenti d'impegno e al 17.1% in stanziamenti di pagamento rispetto al bilancio 2015; rileva che questo aumento non è inaspettato, in quanto riflette semplicemente le nuove esigenze dei programmi pluriennali che stanno entrando nella fase di attuazione a pieno regime; rileva che la Commissione non lascia alcun margine per le esigenze impreviste di cui alla rubrica 3 e propone la mobilitazione dello strumento di flessibilità per 124 milioni di euro al fine di rispondere all'attuale crisi dell'asilo e migratoria;

2.  si compiace, in particolare, dell'aumento proposto per il programma "Europa per i cittadini", pari al 4.1% in stanziamenti d'impegno e al 30% in stanziamenti di pagamento rispetto al bilancio 2015, in quanto si tratta di un programma di vitale importanza per la partecipazione civica al processo democratico in Europa;

3.  si compiace nel vedere destinati ulteriori finanziamenti alle azioni di comunicazione, con un incremento dell'8.9% in stanziamenti d'impegno e dell'11.28% in stanziamenti di pagamento rispetto al bilancio 2015, in quanto sono comprese le azioni che la Commissione sta avviando per raggiungere i cittadini europei, guadagnare la loro fiducia e favorire la loro comprensione della politica e delle iniziative dell'Unione;

4.  mette in guardia il Consiglio contro eventuali tagli ingiustificati nei settori della cittadinanza e della comunicazione, in quanto si tratta di programmi fondamentali per stabilire con i cittadini europei un rapporto basato sulla comprensione e sulla fiducia;

5.  considera l'Iniziativa dei cittadini europei (ICE) come uno strumento centrale per la democrazia partecipativa nell'UE e ritiene deplorevole che i cittadini europei incontrino ancora ostacoli significativi nell'esercizio del diritto di varare una simile iniziativa; insiste sul fatto che la visibilità dello strumento va migliorata collocandolo in una linea di bilancio distinta nell'ambito dell'"Europa per i cittadini" e dotandolo, unitamente alla relativa strategia di comunicazione, di finanziamenti sufficienti per raggiungere i suoi obiettivi e facilitare l'accesso dei cittadini a questo prezioso strumento di democrazia partecipativa;

6.  insiste, per quanto riguarda il bilancio del Parlamento, affinché vengano assicurati finanziamenti sufficienti a favore di programmi di comunicazione che promuovano l'interazione con i cittadini e li informino sulle attività del Parlamento e affinché vengano potenziate le misure di scambio di informazioni con i parlamenti nazionali.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

6.7.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

18

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Mercedes Bresso, Fabio Massimo Castaldo, Pascal Durand, Danuta Maria Hübner, Ramón Jáuregui Atondo, Constance Le Grip, Jo Leinen, Morten Messerschmidt, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Paulo Rangel, György Schöpflin, Pedro Silva Pereira, Claudia Tapardel, Josep-Maria Terricabras

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Gerolf Annemans, Pervenche Berès, Andrej Plenković, Cristian Dan Preda, Viviane Reding, Helmut Scholz

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Ashley Fox

16.9.2015

PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere

destinato alla commissione per i bilanci

sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016

(2015/2132(BUD))

Relatore per parere: Barbara Matera

SUGGERIMENTI

La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ricorda la dichiarazione comune delle tre istituzioni, in base alla quale le procedure di bilancio annuali applicate per il QFP 2014-2020 integreranno, ove del caso, elementi capaci di rispondere alle problematiche di genere; sottolinea che l'uguaglianza di genere dovrebbe essere inclusa quale principio orizzontale in tutte le politiche dell'Unione, mentre l'analisi e il bilancio di genere dovrebbero diventare parte integrante della procedura di bilancio in tutte le sue fasi, compresi progettazione, definizione, attuazione, monitoraggio e valutazione; chiede pertanto un'attuazione completa del bilancio di genere, inclusa la valutazione ad opera della Corte dei conti del bilancio generale dell'Unione in una prospettiva di genere;

2.  chiede l'adozione del "bilancio di genere" nelle strategie europee per una più efficace promozione dell'uguaglianza di genere; sottolinea la necessità di destinare maggiori finanziamenti alla lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne e delle ragazze;

3.  evidenzia che per promuovere l'occupazione, la crescita e gli investimenti - priorità chiave del progetto di bilancio per il 2016 - è necessario prestare particolare attenzione all'emancipazione femminile negli affari, nella scienza, nell'istruzione e nel mercato del lavoro, in modo da valorizzare maggiormente le capacità e le competenze esistenti e raggiungere nel contempo la parità fra donne e uomini, con particolare riferimento al divario retributivo di genere tuttora presente; ribadisce la propria richiesta di impiegare i Fondi strutturali e di investimento europei e il Fondo europeo per gli investimenti strategici per conseguire questo obiettivo;

4.  sottolinea che, con riferimento alla sottorappresentanza femminile nel mondo imprenditoriale, è opportuno prestare particolare attenzione alle donne nell'ambito di tutti i meccanismi intesi a sostenere gli imprenditori e l'imprenditoria; ritiene doveroso agevolare l'accesso ai finanziamenti, compresa la microfinanza, da parte delle imprenditrici;

5.  pone l'accento sull'importanza della lotta alla disoccupazione tra i giovani in Europa attraverso l'assegnazione di risorse aggiuntive all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; evidenzia la necessità di sostenere, nel quadro dell'iniziativa, le giovani donne che possono dover affrontare ostacoli legati al genere nell'ottenere un'offerta di lavoro, di istruzione continua, di apprendistato o di stage di buona qualità;

6.  chiede che siano destinate risorse a titolo dei fondi dell'Unione per incoraggiare le scienziate e le ricercatrici ad avviare e portare avanti la loro carriera, contribuendo così ad aumentare la partecipazione delle donne in questo settore;

7.  chiede che siano destinate risorse a titolo dei fondi dell'Unione per promuovere i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere;

8.  ribadisce la propria richiesta di fornire quanta più visibilità possibile al profilo del programma Daphne; osserva che la dichiarazione relativa al programma "Diritti, uguaglianza e cittadinanza" non cita il programma Daphne; chiede che sia aumentata la quota relativa delle risorse finanziarie stanziate per il conseguimento dell'obiettivo specifico del programma Daphne nell'ambito del programma "Diritti, uguaglianza e cittadinanza";

9.  invita la Commissione ad adoperarsi per assicurare la trasparenza delle informazioni riguardanti le azioni selezionate per il finanziamento, al fine di consentire un adeguato controllo dell'attuazione dell'obiettivo specifico di prevenire e combattere la violenza;

10.  chiede una reale trasparenza di bilancio per quanto riguarda i fondi assegnati alle politiche a favore dell'uguaglianza di genere (FSE, PROGRESS, DAPHNE);

11.  chiede nuovamente che all'interno dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) sia creato l'Osservatorio europeo contro la violenza di genere e che, a tal fine, sia aumentato il personale statutario di una unità e sia incrementato, di conseguenza, il bilancio dell'EIGE.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

15.9.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

5

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Daniela Aiuto, Maria Arena, Catherine Bearder, Malin Björk, Iratxe García Pérez, Anna Hedh, Mary Honeyball, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Elisabeth Köstinger, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Barbara Matera, Krisztina Morvai, Angelika Niebler, Maria Noichl, Margot Parker, Marijana Petir, Terry Reintke, Liliana Rodrigues, Jordi Sebastià, Ángela Vallina, Beatrix von Storch, Jadwiga Wiśniewska, Anna Záborská, Jana Žitňanská

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Biljana Borzan, Ildikó Gáll-Pelcz, Sylvie Goddyn, Constance Le Grip

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Michel Reimon

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

13.10.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

7

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean Arthuis, Reimer Böge, Lefteris Christoforou, Jean-Paul Denanot, Gérard Deprez, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazabal Rubial, Jens Geier, Esteban González Pons, Ingeborg Gräßle, Monika Hohlmeier, Bernd Kölmel, Vladimír Maňka, Ernest Maragall, Clare Moody, Siegfried Mureşan, Younous Omarjee, Paul Rübig, Patricija Šulin, Eleftherios Synadinos, Paul Tang, Indrek Tarand, Isabelle Thomas, Inese Vaidere, Daniele Viotti, Marco Zanni

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Michał Marusik, Louis Michel, Andrey Novakov, Stanisław Ożóg, Marco Valli, Derek Vaughan, Anders Primdahl Vistisen, Tomáš Zdechovský

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Massimo Paolucci

  • [1]  GU L 163 del 26.6.2007, pag. 17.
  • [2]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [3]  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.
  • [4]  GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
  • [5]  Testi approvati, P8_TA(2015)0061.
  • [6]  Testi approvati, P8_TA(2015)0172.
  • [7]  Testi approvati, P8_TA(2015)0263.
  • [8]  Risoluzione del Parlamento europeo, del 29 aprile 2015, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2013 (Testi approvati, P8_TA(2015)0168).
  • [9]  Regolamento (CE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 470).
  • [10]  Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 (P7_TA(2013)0437).
  • [11]  Risoluzione del Parlamento europeo del 22 ottobre 2014 concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (P8_TA(2014)0036).
  • [12]  Risoluzione del Parlamento europeo del 29 aprile 2015 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2016 (Testi approvati, P8_TA(2015)0172).
  • [13]  -67 posti nel 2014, -47 posti nel 2015 e -57 posti nel 2016.
  • [14]  Tenuto conto della decisione politica di escludere i gruppi politici da questo calcolo, la riduzione dell'organico interessa la parte dell'organigramma relativa al Segretariato generale (numero di posti di riferimento (1%): - 57).
  • [15]  Risoluzione del Parlamento europeo del 29 aprile 2015 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013, sezione IV – Corte di giustizia (Testi approvati, P8_TA(2015)0124).
  • [16]  COM(2009)0215.
  • [17]   Vedasi la relazione della Commissione del 3 giugno 2015 dal titolo "Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2014" (COM(2015)0279), punto 2.4.