RELAZIONE sull'attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza
17.11.2015 - (2015/2042(INI))
Commissione per l'occupazione e gli affari sociali
Relatore: Sven Schulze
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sull'attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza
Il Parlamento europeo,
– vista la relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza – 2013 (COM(2014)0639),
– vista la valutazione intermedia dello strumento europeo Progress di microfinanza, del 5 maggio 2015[1],
– visto lo studio sulle imperfezioni nel settore della microfinanza e sulle opzioni per correggerle tramite uno strumento finanziario dell'UE[2],
– visto il regolamento (UE) n. 1296/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo a un programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale ("EaSI") (il "regolamento EaSI") e che modifica la decisione n. 283/2010/UE che istituisce uno strumento europeo Progress di microfinanza per l'occupazione e l'inclusione sociale[3] ("lo strumento") (in appresso, la "decisione"),
– vista la decisione n. 283/2010/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 marzo 2010, che istituisce uno strumento europeo Progress di microfinanza per l'occupazione e l'inclusione sociale[4],
– vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 recante raccomandazioni alla Commissione sull'iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell'occupazione[5],
– vista l'analisi approfondita a cura del Servizio Ricerca del Parlamento europeo intitolata European Progress Microfinance Facility – Interim evaluation (valutazione intermedia dello strumento europeo Progress di microfinanza)[6], del maggio 2015,
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e il parere della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0331/2015),
A. considerando che la microfinanza contribuisce al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e può aiutare le persone a uscire dalla povertà e dalla disoccupazione, conferire loro dignità e rafforzare la coesione all'interno delle comunità migliorando l'inclusione sociale e riducendo al minimo le differenze sociali;
B. considerando che l'obiettivo dello strumento è accrescere l'accesso ai microfinanziamenti e la loro disponibilità per quanti hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro o hanno difficoltà a entrare o rientrare nel mercato del lavoro, come pure per le persone a rischio di esclusione sociale o per quelle vulnerabili che si trovano in una posizione svantaggiata per quanto riguarda l'accesso al mercato del credito convenzionale e che desiderano avviare o sviluppare ulteriormente la loro microimpresa, compresa un'attività autonoma; che l'obiettivo dello strumento è anche accrescere l'accesso ai microfinanziamenti e la disponibilità di questi ultimi per le microimprese e l'economia sociale;
C. considerando che lo strumento si propone di migliorare la capacità degli intermediari al fine di accrescere il numero di operazioni potenziali, così da generare occupazione mediante la creazione di posti di lavoro di qualità, la crescita e l'inclusione sociale a livello locale;
D. considerando che la situazione finanziaria delle mutuatarie appare peggiore di quella dei mutuatari e che la percentuale di donne disoccupate o a rischio di povertà risulta più elevata[7]; che il rapporto tra imprenditrici e imprenditori che hanno beneficiato dello strumento è di appena 36 a 64 e che si tratta di un risultato ancora insufficiente in termini di equilibrio di genere;
E. considerando che la marginalizzazione e la discriminazione multipla subite da alcuni gruppi di donne acuiscono ulteriormente il loro svantaggio economico e le loro difficoltà di accesso ai finanziamenti; che l'inserimento delle donne colpite dall'esclusione dovrebbe essere prioritario;
F. considerando che il numero di donne che partecipano al mercato del lavoro e costituiscono anche il principale sostegno economico delle rispettive famiglie è in costante aumento; che la percentuale di genitori soli è più elevata tra le donne che tra gli uomini; che un numero maggiore di donne dovrebbe beneficiare di microfinanziamenti;
G. considerando che l'economia sociale comprende le cooperative, le mutue, le associazioni senza scopo di lucro, le fondazioni e le imprese sociali, che nell'Unione europea contribuiscono all'occupazione, alla coesione sociale, allo sviluppo regionale e rurale, alla tutela ambientale, alla protezione dei consumatori, allo sviluppo agricolo, allo sviluppo dei paesi terzi nonché alle politiche di sicurezza sociale;
H. considerando che, a seguito della crisi economica e finanziaria, i livelli di povertà ed esclusione sociale sono aumentati, unitamente alla disoccupazione di lungo periodo, alla disoccupazione giovanile e alle disuguaglianze sociali;
I. considerando che lo strumento migliora le condizioni alle quali i mutuatari possono ottenere prestiti e consente di ottenere finanziamenti a persone che altrimenti non vi potrebbero accedere; che dello strumento hanno beneficiato intermediari di microfinanza di 22 Stati membri; che l'obiettivo globale dello strumento è quello di erogare, entro il 2020, un importo stimato di 500 milioni di EUR mediante 46 000 microprestiti;
J. considerando che il tasso di rimborso da parte dei mutuatari è stimato al 95 %; che lo strumento ha permesso alle persone di entrare o rientrare nel mercato del lavoro o di avviare attività in proprio e aiutato i lavoratori autonomi a salvaguardare o espandere le loro microimprese, in termini di posti di lavoro conservati, nuove assunzioni e fatturato; che lo strumento ha raggiunto zone periferiche dell'Unione e dato impulso all'attività economica;
K. considerando che resta difficile valutare l'impatto sulle minoranze, dal momento che la maggior parte degli intermediari di microfinanza non è specificamente impegnata in attività destinate ad accrescere il numero di beneficiari appartenenti a minoranze; che i beneficiari di microprestiti non si considerano necessariamente come appartenenti a categorie emarginate o temono discriminazioni qualora sia resa nota la loro origine etnica;
L. considerando che il 60 % delle persone per le quali esistono dati era disoccupato o inattivo al momento della domanda di microprestito; che l'84 % dei beneficiari apparteneva alla fascia di età compresa fra 25 e 54 anni e che il 36 % degli imprenditori registrati che hanno beneficiato di prestiti erano donne;
M. considerando che lo strumento dovrebbe essere analizzato anche sotto il profilo qualitativo, e non solo quantitativo; che sebbene sia più facile analizzare lo strumento in termini di efficienza economica, occorre analizzarne anche l'efficacia per quanto riguarda il raggiungimento dell'obiettivo dell'inclusione sociale, così come dovrebbero essere esaminati la qualità e l'impatto indiretto dei posti di lavoro creati;
N. considerando che l'obiettivo di un rapporto di 40 a 60 tra imprenditrici e imprenditori è stato quasi raggiunto e che tale rapporto è significativamente superiore alla media dell'Unione;
O. considerando che lo strumento è stato impiegato prevalentemente negli Stati membri meridionali e orientali;
P. considerando che i servizi per lo sviluppo dell'imprenditoria (quali formazione e tutoraggio) sono fondamentali per il successo e la sostenibilità di una microimpresa;
Q. considerando che fra le lacune dello strumento individuate rientra il mancato finanziamento delle imprese dell'economia sociale;
R. considerando che, stando agli elementi disponibili, la microfinanza potrebbe essere uno degli strumenti in grado di aiutare le imprese a passare dall'economia sommersa allo status di attività economiche dichiarate;
S. considerando che una maggiore comunicazione al pubblico dei dati relativi all'erogazione di microprestiti da parte degli intermediari di microfinanza è il modo migliore per promuovere un uso più efficiente dei fondi pubblici; che una maggiore pubblicità dei dati rende più agevole confrontare le prestazioni degli intermediari di microfinanza;
T. considerando che esiste un potenziale di sinergie tra lo strumento e il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e altri fondi dell'UE, il che permette di evitare sovrapposizioni indesiderate;
U. considerando che l'articolo 6 del regolamento finanziario stabilisce che "la formazione e l'esecuzione del bilancio rispettano i principi dell'unità, della verità del bilancio, dell'annualità, del pareggio, dell'unità di conto, dell'universalità, della specializzazione, della sana gestione finanziaria, che richiede un controllo interno efficace ed efficiente, e della trasparenza";
V. considerando che lo strumento beneficia di finanziamenti da parte dell'Unione e del contributo finanziario della Banca europea per gli investimenti, entrambi gestiti dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI); che sono altresì previsti finanziamenti supplementari da parte di investitori privati;
W. considerando che tale strumento è ancora poco noto ai possibili beneficiari, come dimostrano i volumi di microcredito erogati inferiori all'obiettivo prefissato;
X. considerando che tale strumento è ancora relativamente sconosciuto ai possibili beneficiari, come indica il fatto che il volume del microcredito si colloca al di sotto dell'obiettivo stabilito, in particolare in Italia, secondo quanto rilevato dalla relazione speciale della Corte dei conti n. 8/2015 dal titolo "Il sostegno finanziario dell'UE fa adeguatamente fronte alle esigenze dei microimprenditori?";
Estensione dell'accesso alla microfinanza
1. sottolinea l'importanza, in tempi di crisi finanziaria, di disporre di uno strumento finanziario come quello in esame per creare nuove imprese, promuovere l'occupazione e garantire che disoccupati, persone svantaggiate e microimprese abbiano accesso al finanziamento, attenuando nel contempo il rischio per gli intermediari di microfinanza;
2. osserva che l'impatto in termini di creazione di occupazione è stato inferiore alle aspettative iniziali, pur riconoscendo che, in assenza del microcredito, molti dei beneficiari sarebbero stati completamente esclusi dal mercato del credito; ritiene che questo risultato inferiore alle aspettative quanto alla creazione di occupazione sia parzialmente dovuto al fatto che l'attuazione dello strumento ha coinciso con una profonda crisi economica, che ha inciso sia sul mercato creditizio sia sull'occupazione; osserva tuttavia che lo strumento ha contribuito in modo sostanziale alla salvaguardia di posti di lavoro; tiene conto del fatto che il nuovo programma EaSI, più flessibile, prenderà in considerazione questo aspetto;
3. deplora il numero elevato di domande di microfinanziamento respinte (sono state respinte circa 2 000 domande, in parte a causa dell'eccessivo indebitamento delle persone e delle imprese interessate) e le lacune tuttora significative del mercato della microfinanza, nonostante l'aumento del numero di beneficiari di microcredito; invita la Commissione a effettuare uno studio più dettagliato dei motivi di tali rifiuti, cercando anche possibili soluzioni al riguardo;
4. sottolinea l'importanza dello strumento, soprattutto in tempi di crisi, in quanto consente a disoccupati e persone svantaggiate di accedere ai finanziamenti; evidenzia che, soprattutto nel contesto dell'attuale crisi in materia di migrazione e asilo, il microfinanziamento può costituire un sostegno fondamentale per i profughi e i migranti che si affacciano al mercato del lavoro dell'Unione;
5. invita gli Stati membri a istituire punti di contatto per promuovere la conoscenza dello strumento tra i potenziali beneficiari e i cittadini in generale;
6. invita la Commissione e gli Stati membri a mettere a frutto l'esperienza maturata finora per fare opera di sensibilizzazione riguardo all'esistenza dello strumento, ai vantaggi che esso offre e alle modalità di accesso, soprattutto nelle regioni periferiche e presso le varie comunità, in particolare quelle delle minoranze, o presso le organizzazioni che si occupano di persone con disabilità;
7. osserva che nel 2013 le azioni finanziate mediante lo strumento includevano prestiti privilegiati e garanzie; osserva inoltre che alcuni degli intermediari di microfinanza beneficiano sia di garanzie che di prestiti, ma che questi due strumenti coprono sempre portafogli distinti;
8. chiede che lo strumento tenga conto del valore aggiunto dei progetti in regioni caratterizzate da svantaggi naturali o demografici gravi e permanenti, ad esempio le regioni a scarsa densità di popolazione o soggette a spopolamento, poiché ciò non solo promuoverà la creazione di posti di lavoro, ma contribuirà anche a stabilizzare i livelli di popolazione;
9. esorta la Commissione e il FEI a rendere quanto prima operativo il pilastro "microfinanza e imprenditoria sociale" (MF/IS) del programma EaSI, in modo da garantire ai beneficiari l'accesso ai finanziamenti; si attende che EaSI riuscirà ad ovviare alle carenze dello strumento;
10. invita la Commissione a valutare l'adeguatezza dell'attuale definizione di microcredito al fine di garantire che i futuri strumenti finanziari rispondano alle esigenze del mercato e dei beneficiari nonché agli obiettivi di cui all'articolo 2 della decisione;
11. incoraggia la Commissione e gli Stati membri a raccogliere informazioni sulle caratteristiche delle microimprese, le loro esigenze e i loro tassi di sopravvivenza, ad analizzare tali informazioni e a proporre, se del caso, adeguamenti del regolamento EaSI in occasione della valutazione intermedia; accoglie con favore il fatto che il saldo residuo e i rientri disponibili alla chiusura dello strumento confluiranno nella dotazione del pilastro MF/IS di EaSI, aumentando così il numero delle garanzie e degli strumenti finanziati offerti ai micromutuatari;
12. si compiace del fatto che tutti e sette gli strumenti finanziari dello strumento finora esaminati abbiano attratto finanziamenti privati aggiuntivi; esprime tuttavia preoccupazione per il fatto che, secondo la relazione della Corte dei Conti, per quanto riguarda le garanzie i valori obiettivo per i coefficienti di leva siano stati raggiunti soltanto in un caso su sette e in due casi non siano stati conseguiti;
13. accoglie positivamente la maggiore flessibilità del nuovo programma nell'ambito di EaSI nel rispondere all'evoluzione delle esigenze per quanto riguarda la riassegnazione di fondi tra gli assi del programma; invita la Commissione a evitare doppi finanziamenti sviluppando sinergie chiare e trasparenti tra EaSI e altri programmi e iniziative dell'Unione;
14. invita la Commissione a garantire una maggiore pubblicità e informazione sullo strumento e sulle modalità di accesso al medesimo;
15. invita la Commissione ad ampliare l'ambito geografico dello strumento, in modo da raggiungere ogni Stato membro; sottolinea la necessità di allargarne l'ambito di applicazione settoriale, andando oltre l'agricoltura e il commercio;
Capacità di raggiungere i gruppi bersaglio e relazioni sull'impatto sociale
16. deplora il fatto che, a causa della mancanza di una rendicontazione ben definita sulla situazione sociale, l'impatto sociale dello strumento non sia stato misurato in modo più preciso, in termini di creazione di posti di lavoro, sostenibilità delle imprese e impatto sulle minoranze; invita dunque la Commissione ad attenersi empiricamente alle norme per la valutazione dei risultati in campo sociale, così da garantire il massimo impatto sociale, anche per quanto riguarda gli obiettivi della strategia Europa 2020, e a valutare se sia necessario precisare ulteriormente la definizione dei gruppi bersaglio, incluse le persone con disabilità;
17. osserva che lo strumento ha iniziato a operare come progetto pilota; osserva inoltre che sono state identificate carenze in termini di capacità di raggiungere gruppi vulnerabili quali i migranti e le persone con disabilità; ritiene, tuttavia, che si sia tenuto conto delle esperienze fatte e che alcune delle carenze siano già state superate nel nuovo programma EaSI; accoglie con favore il fatto che la valutazione strategica sia stata condotta conformemente agli obiettivi della strategia Europa 2020;
18. invita il FEI a cooperare con gli intermediari di microfinanza, esigendo che essi applichino il codice europeo di buona condotta per l'erogazione di microcrediti e privilegiando quegli intermediari che hanno dimostrato la propria capacità e volontà di cooperare con le organizzazioni che forniscono ulteriore sostegno ai beneficiari finali; invita altresì il FEI a imporre l'applicazione, negli accordi con gli intermediari di microfinanza, di disposizioni che richiedano a questi ultimi di cooperare più strettamente con le organizzazioni che rappresentano categorie vulnerabili, al fine di raggiungere più efficacemente i gruppi bersaglio;
19. invita la Commissione a migliorare i metodi per valutare, dopo il rimborso del microcredito, la redditività delle imprese e il loro impatto sulla comunità in cui sono inserite;
20. invita la Commissione e il FEI a migliorare la presentazione di relazioni sui beneficiari e sugli intermediari di microfinanza, pur riconoscendo che occorre trovare un equilibrio in modo da non caricare di oneri eccessivi gli intermediari; sottolinea che le informazioni necessarie per una relazione appropriata sono fornite sia dagli intermediari di microfinanza, sia dai micromutuatari al momento di richiedere un prestito;
21. ritiene deplorevole che le informazioni sull'utilizzo dei prestiti e delle garanzie a titolo dello strumento siano frammentarie e incomplete e che manchino informazioni dettagliate sullo status occupazionale dei destinatari finali, anche se la Corte dei Conti ha rilevato che la rendicontazione è in linea con quanto prescritto dalla decisione;
22. invita il FEI ad assicurare che gli intermediari di microfinanza pubblichino informazioni sul numero e sull'importo dei microcrediti forniti, nonché sul tipo di beneficiari finali;
23. invita la Commissione a perseguire la parità tra uomini e donne in termini di accesso alla microfinanza e a prevedere in futuro la stessa percentuale obiettivo per imprenditori e imprenditrici; invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare gli intermediari di microfinanza a mettere in atto strategie ad hoc destinate alle donne e al sostegno all'imprenditoria femminile, tra l'altro attraverso la cooperazione con le associazioni e organizzazioni pertinenti;
24. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere ulteriormente la visibilità e l'informazione riguardo alle possibilità di finanziamento a titolo di questo strumento, anche mediante campagne di sensibilizzazione, lo scambio di prassi di eccellenza tra imprenditrici e seminari e formazioni specificamente rivolti alle donne, ai fini di un migliore equilibrio di genere nell'accesso alla microfinanza;
25. invita la Commissione a tenere conto dei benefici della microfinanza per le donne, tra cui la creazione di posti di lavoro sostenibili; invita la Commissione a facilitare gli scambi di opinioni e la condivisione delle buone prassi tra le imprenditrici;
26. riconosce l'importanza dell'obiettivo perseguito quanto al rapporto tra imprenditrici e imprenditori; ritiene tuttavia che il successo dello strumento non dovrebbe essere misurato solo in termini di obiettivi generali, ma anche in funzione della sua capacità di consentire ai microimprenditori e alle PMI di far decollare i propri progetti e di contribuire alla crescita economica e alla coesione sociale;
27. esorta la Commissione a concentrare i propri sforzi sul miglioramento dell'accesso alla microfinanza per i clienti che ne sarebbero potenzialmente esclusi, quali migranti, profughi, disoccupati di lunga durata, giovani, persone a basso reddito, lavoratori poco qualificati e persone con disabilità, che attualmente non beneficiano a sufficienza dello strumento;
28. invita la Commissione a considerare i profughi e i richiedenti asilo come gruppo bersaglio;
29. invita la Commissione a moltiplicare le iniziative e i fondi a disposizione per la concessione di microcrediti alle start-up innovative a conduzione giovanile, al fine di sostenere l'imprenditoria giovanile e un'elevata innovazione tecnologica, scientifica e sociale in un periodo di crisi economica e di difficoltà di accesso al credito; sottolinea altresì la necessità che gli Stati membri si adoperino per ridurre gli adempimenti burocratici imposti agli imprenditori per accedere ai fondi messi a loro disposizione dall'Unione;
Sostegno all'economia sociale
30. si rammarica che lo strumento non abbia finanziato un numero significativo di imprese dell'economia sociale; accoglie pertanto con favore il fatto che una determinata percentuale del bilancio EaSI è destinata al finanziamento di tali imprese;
31. incoraggia la Commissione a seguire da vicino questa novità e a incoraggiare gli Stati membri a scambiarsi informazioni, conoscenze e prassi di eccellenza in proposito, provvedendo a che gli intermediari di microfinanza presentino appropriate relazioni e spronandoli a sostenere progetti ad alto impatto sociale presso i loro clienti potenziali;
32. invita la Commissione a valutare e, se necessario, rivedere il massimale fissato per i prestiti alle imprese sociali nell'ambito del programma EaSI, in modo da fornire loro, in misura sufficiente, i mezzi necessari per il loro sviluppo positivo e rispondere così alle esigenze del mercato;
33. sottolinea l'importanza di incorporare una prospettiva di genere nei programmi di finanziamento; ritiene che le valutazioni dell'impatto di genere e il bilancio di genere siano utili al fine di valutare e migliorare l'incidenza che le priorità di investimento, la ripartizione delle risorse finanziarie e le specifiche dei programmi di finanziamento hanno sulle donne; pone l'accento sull'esigenza di raccogliere sistematicamente e di analizzare periodicamente dati disaggregati per genere;
Servizi di tutoraggio e formazione e complementarità con gli altri strumenti
34. accoglie con favore la possibilità, nell'ambito del programma EaSI, di finanziamenti per il potenziamento delle capacità degli intermediari di microfinanza e l'assistenza tecnica ai medesimi, allo scopo di migliorare il loro livello di professionalità, la fornitura di servizi e la raccolta e il trattamento di dati per permettere un migliore feedback sullo strumento; propone, per tale ragione, la creazione di un sito web che consenta di presentare i progetti e reperire informazioni al riguardo e di una banca dati unionale che includa le informazioni creditizie e, eventualmente, la possibilità di denunciare eventuali impedimenti (anche e soprattutto burocratici);
35. incoraggia la Commissione a collegare gli strumenti di microfinanza alla formazione imprenditoriale di base, in modo da assicurare la redditività economica dell'impresa e la finalità del prestito;
36. osserva che il 44 % degli imprenditori che hanno ricevuto il sostegno dello strumento hanno operato per meno di un anno, mentre il 46% era ancora in attività l'anno successivo; invita la Commissione a valutare meglio la solidità delle microimprese finanziate dallo strumento; invita la Commissione a incoraggiare lo sviluppo della sostenibilità occupazionale tramite un orientamento e una formazione adeguati, da finanziare tramite EaSI, al fine di assicurare un impatto duraturo;
37. deplora il fatto che i servizi per lo sviluppo dell'imprenditoria, compresi il tutoraggio e la formazione, non possano essere finanziati direttamente nell'ambito di EaSI, e invita la Commissione a studiare future vie di finanziamento mediante nuovi strumenti apposito in partenariato con fondi nazionali o dell'Unione europea;
38. osserva che il FSE dovrebbe fornire finanziamenti chiave per la creazione di imprese, la microfinanza sostenibile e l'imprenditoria sociale, accompagnandoli con programmi di orientamento e di formazione; deplora che tutto ciò non sia finanziato direttamente da EaSI;
39. raccomanda che la Commissione e gli Stati membri sviluppino la loro cooperazione strategica con le organizzazioni e istituzioni locali e regionali per quanto concerne EaSI, il FSE e altri eventuali programmi nazionali, promuovendone la cooperazione con gli intermediari di microfinanza e i beneficiari finali, al fine di migliorare l'assistenza fornita ai micromutuatari in termini di formazione, tutoraggio e sostegno generale per il miglioramento della redditività delle imprese;
40. plaude alla possibilità di utilizzare i fondi FSE per il pilastro MF/IS di EaSI e invita la Commissione e il FEI a informare meglio gli intermediari di microfinanza in merito a tale possibilità ai sensi dell'articolo 38 del regolamento recante disposizioni comuni[8];
41. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che le microimprese possano ottenere finanziamenti a titolo del FEIS;
Intermediari di microfinanza
42. incoraggia la Commissione a coordinare il sostegno a titolo del FSE e di EaSI al fine di migliorare la complementarità tra i due programmi per quanto riguarda gli strumenti di microfinanza, concentrandosi tra l'altro sulla cooperazione tra gli intermediari di microfinanza e i centri di sostegno alle imprese cofinanziati dal FSE;
43. valuta positivamente il processo di selezione degli intermediari di microcredito, che è conforme alle norme e procedure del FEI, e ribadisce la richiesta del Parlamento volta a far sì che tali intermediari rispettino i principi del prestito responsabile e della prevenzione dell'indebitamento eccessivo di persone e imprese;
44. raccomanda di rendere più semplice la procedura di accesso allo strumento e più flessibili e di più agevole comprensione gli accordi tra gli intermediari di microfinanza e il FEI, il che consentirebbe agli intermediari più piccoli di fare rapidamente pieno uso degli strumenti finanziari e delle strutture del FEI;
45. deplora che numerose domande di intervento dello strumento non fossero complete e che la Commissione non abbia potuto approvarle; invita la Commissione a valutare i motivi alla base di tale dato negativo (ad esempio mancanza di informazioni o scarsa accessibilità, ovvero oneri burocratici da semplificare); invita la Commissione ad agire con rapidità per risolvere il problema;
46. invita la Commissione a garantire una maggiore pubblicità e informazione sullo strumento e sulle modalità di accesso nonché a semplificare la procedura e a rendere più flessibili e di più agevole comprensione gli accordi tra gli intermediari di microfinanza e il FEI, consentendo agli intermediari più piccoli di accedere più rapidamente al mercato;
47. invita la Commissione e il FEI a valutare il modo migliore per permettere a un pubblico più vasto di beneficiare dello strumento, andando oltre quanto imposto attualmente agli intermediari di microfinanza;
48. incoraggia la Commissione a rafforzare la cooperazione tra gli intermediari di microfinanza e le organizzazioni che rappresentano gli interessi dei beneficiari, al di là della pubblicità dei prodotti o dell'individuazione di nuovi clienti;
49. invita gli Stati membri a sviluppare il settore della microfinanza, per permetterne l'espansione necessaria a realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020, e ad avvalersi dello strumento, studiando possibilità affinché gli intermediari non bancari possano accedere al mercato del microcredito senza dipendere da una banca partner;
50. incoraggia la Commissione a intensificare il dialogo con gli attori della microfinanza (intermediari di microfinanza, banche e istituti non bancari, reti come la rete europea di microfinanza), così come con i portatori d'interesse attualmente non coinvolti, sui temi dell'accessibilità, dell'uso e della concezione dei prodotti da offrire nell'ambito di programmi finanziati dall'Unione;
51. incoraggia la Commissione e gli Stati membri a facilitare lo scambio di prassi di eccellenza tra gli intermediari di microfinanza di diversi Stati membri;
52. invita la Commissione e il FEI a garantire che il pilastro MF/IS di EaSI continui a promuovere la diffusione del codice europeo di buona condotta per l'erogazione di microcrediti e la sua integrazione nei contratti con gli intermediari di microfinanza;
53. ritiene che la relazione della Commissione sull'attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza – 2013 sia molto generica e poco dettagliata per quanto riguarda l'attuazione;
54. incoraggia la Commissione ad assicurare che lo strumento, così come il programma EaSI, continuino a contribuire al valore aggiunto e alla visibilità dell'Unione europea;
°
° °
55. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
MOTIVAZIONE
Contesto
La concessione di microcrediti ha origine nell'Asia meridionale e in America latina, dove più di quarant'anni fa si sono registrate le prime iniziative in materia, che nella maggior parte dei casi operano da allora con grande successo.
Con la creazione, nel 2010, dello strumento Progress di microfinanza per un volume globale di 205 milioni di EUR, l'Unione europea ha preso spunto dagli effetti positivi per l'economia locale conseguiti nei paesi in via di sviluppo mediante la concessione di microcrediti per offrire anche in Europa, alle persone socialmente ed economicamente svantaggiate, la possibilità di avviare un'attività che offra loro di che vivere.
Progress è al momento disponibile solo in 22 dei 28 Stati membri, il che è dovuto al diverso grado di sviluppo delle economie europee, al diverso interesse del mercato e al quadro giuridico.
Nel 2013 la Commissione ha fatto da ultimo il punto su Progress in una relazione di attuazione, elaborando altresì una relazione intermedia sullo strumento, il cui periodo di validità si concluderà nel 2016.
Lo strumento di microfinanza Progress ha un'impostazione sociale e agevola l'accesso al microcredito per la costituzione o lo sviluppo di microimprese. Lo strumento non finanzia direttamente le microimprese, ma permette agli operatori di microfinanza dell'Unione che partecipano al programma, i cosiddetti intermediari, di concedere un maggior numero di prestiti in virtù del miglioramento della qualità creditizia determinato dalla possibilità di rifinanziarsi tramite Progress.
Progress è uno strumento importante ed efficace per il conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia sociale e occupazionale nel quadro della strategia Europa 2020. Infatti, le imprese di nuova costituzione generano un numero significativo di nuovi posti di lavoro. Le microimprese creano quasi l'85% di tali posti di lavoro. Vi è una domanda relativamente elevata di microcredito proveniente da persone che non sono in grado di ottenere un prestito nel settore bancario classico, poiché per tale settore esse rappresentano una categoria di beneficiari associata a costi proibitivi.
Progress permette di (re)inserirsi nel mercato del lavoro, di liberare il potenziale imprenditoriale, di acquisire nuove competenze attraverso una formazione e un tutoraggio di supporto e aiuta le persone a vivere in maniera autonoma e dignitosa.
In base alla definizione UE attualmente ancora valida (e contestabile), il microcredito concesso a una microimpresa non può superare i 25 000 EUR, laddove per microimpresa si intende un'impresa che conta meno di dieci dipendenti e il cui fatturato annuo o bilancio annuo totale non è superiore ai 2 milioni di EUR (articolo 2 del programma per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI)).
Destinatari
Lo strumento Progress di microfinanza è innanzitutto uno strumento di politica sociale e solo in seconda battura uno strumento di politica economica. Esso si concentra infatti su categorie di destinatari ai quali il sistema economico non ha sinora prestato sufficiente attenzione: disoccupati (di lunga durata), beneficiari di assistenza sociale, immigrati, appartenenti a minoranze etniche, persone che lavorano nell'economia informale o vivono in zone rurali svantaggiate, donne.
Caratteristiche specifiche dello strumento Progress di microfinanza
Per le banche, ogni microcredito alle categorie di cui sopra rappresenta un'operazione rischiosa e dal costo elevato, tanto più che, oltre al credito vero e proprio, è necessaria una consulenza sul progetto imprenditoriale e la sua attuazione (tutoraggio e formazione) che assorbe notevoli risorse umane. Tutto ciò rende il microcredito costoso e poco redditizio, e la sua commercializzazione risulta dunque poco attraente.
Questo significa che l'attività di microcredito sarà sempre distinta dall'attività bancaria classica, poiché il suo obiettivo di inclusione sociale le conferisce una finalità di politica sociale. L'erogazione di microcrediti ha un senso, dal punto di vista economico e sociale, in quanto per le istituzioni pubbliche è meno oneroso sostenere finanziariamente le persone affinché si rendano autonome piuttosto che erogare sussidi di disoccupazione, senza contare che per i beneficiari ciò può servire da trampolino di lancio per l'avvio di un'attività imprenditoriale.
Bilancio di Progress a metà periodo
Lo strumento Progress può essere complessivamente considerato un successo; se fosse disponibile una dotazione finanziaria adeguata, sarebbe addirittura possibile soddisfare una domanda decisamente maggiore. Sono stati erogati 13 252 microcrediti per un volume di 124,6 milioni di EUR, dunque leggermente inferiore all'obiettivo di 142,4 milioni di EUR.
Sono stati raggiunti molti dei gruppi bersaglio, anche se non tutti.
L'obiettivo di un rapporto 40 a 60 tra imprenditrici e imprenditori è stato praticamente raggiunto (il 37% dei beneficiari sono imprenditrici), sebbene non tutti gli intermediari avessero istituito programmi specifici per la creazione di imprese da parte di donne. La percentuale di donne imprenditrici risulta notevolmente superiore a quella che si registra in media nell'Unione, ma l'obiettivo dovrebbe comunque essere quello di raggiungere la parità.
In base alla relazione intermedia, in precedenza il 17% degli intervistati non era riuscito a ottenere un prestito convenzionale da una banca. Il 68% degli intervistati ha dichiarato che era la prima volta in assoluto che cercava di ottenere un prestito, mentre secondo il 56% sarebbe stato impossibile ottenere altrove un prestito a condizioni analoghe. Il 43% degli intervistati vive, a suo dire, sotto la soglia nazionale di povertà, una percentuale notevolmente più alta della media europea (18,2%). Il 17%, ossia una percentuale pari a quasi il doppio della media della popolazione europea, si è dichiarato indigente. Progress abbassa dunque efficacemente la soglia per poter ottenere un prestito.
Meno evidente è invece l'efficacia di Progress nel caso delle categorie svantaggiate e dell'economia sociale. Ciò è probabilmente riconducibile, da un lato, al fatto che, per paura di essere discriminati, molti dei beneficiari non si descriverebbero come appartenenti a una minoranza (etnica) e, dall'altro, al fatto che i dati raccolti sono incompleti, a causa dell'inadeguatezza o dello scarso sviluppo degli indicatori, e che i relativi obblighi di comunicazione sono insufficienti.
L'efficacia nell'economia sociale è modesta, poiché, da un lato, molti intermediati di microcredito non hanno approntato programmi specifici per questo settore dell'economia e, dall'altro, molte imprese dell'economia sociale hanno spesso bisogno di risorse maggiori di quelle corrispondenti alla definizione di microcredito. Sembra che nell'ambito di EaSI ci sia resi conto di tale lacuna, infatti l'articolo 26, lettera c), garantisce alle imprese sociali un miglior accesso ai finanziamenti. In proposito si tratta di valutare se il massimale previsto in detto articolo risponda alle esigenze del mercato.
Al momento è difficile valutare la sostenibilità dei posti di lavoro creati, poiché molti dei prestiti erogati a titolo di Progress risalgono a meno di un anno fa. È tuttavia importante creare la possibilità di continuare a monitorare il successo delle microimprese sul mercato anche dopo la scadenza del prestito.
Assegnazione di fondi FSE al programma EaSI ai sensi del regolamento recante disposizioni comuni
Particolarmente importante è la possibilità di assegnare fondi FSE al programma EaSI. A norma dell'articolo 38, paragrafo 1, lettera a), del regolamento recante disposizioni comuni, le autorità del FSE possono assegnare parte delle risorse del Fondo ad altri strumenti finanziari dell'Unione quale EaSI. In tal caso le risorse finanziarie regionali a titolo del FSE assegnate ad esempio a EaSI dovrebbero essere spese nella stessa regione.
La sezione specifica relativa al FSE nell'ambito di EaSI dovrebbe rispettare i parametri generali di EaSI (quale l'effetto moltiplicatore minimo), ma potrebbe anche prevedere alcune condizioni specifiche (quale un gruppo bersaglio specifico, come i giovani micromutuatari, le donne, le persone con disabilità).
L'accordo includerebbe le disposizioni generali degli strumenti finanziari EaSI, nonché le disposizioni specificamente applicabili alla sezione scelta. Tramite le suddette disposizioni specifiche si potrebbe, ad esempio, assicurare che garanzie e prestiti siano utilizzati a beneficio di persone o imprese del paese o della regione coperti dal programma operativo, eventualmente puntando su categorie specifiche come i giovani ("contributi riservati").
Il vantaggio è rappresentato dal fatto che non solo l'entità delegata (il FEI) è già stata selezionata dalla Commissione, ma che sono stati praticamente determinati anche tutti i parametri degli strumenti finanziari.
Gli Stati membri che si avvalgono di tale opzione vedrebbero ridotti i propri oneri amministrativi, dal momento che la gestione e il controllo dei fondi incomberebbero al FEI.
Gli Stati membri e le rispettive regioni possono fondere capacità di finanziamento combinando risorse unionali e nazionali e possono trarre profitto dall'esperienza del FEI nella gestione degli strumenti finanziari.
Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e microimprese
La commissione EMPL, in modo trasversale a tutti i gruppi politici, si è pronunciata a favore della possibilità che anche le microimprese accedano ai finanziamenti del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS). Tale posizione viene ribadita anche in questa sede.
Conclusioni
Il microcredito non funziona solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche in Europa, dove deve essere tuttavia considerato innanzi tutto uno strumento di politica sociale inteso a offrire una possibilità a quanti si trovano in una situazione sociale difficile. Esistono altri meccanismi di finanziamento per sostenere le PMI e le idee innovative. La definizione unionale di microcredito dovrebbe essere ripensata e adeguata alla situazione attuale. Lo stesso vale per l'importo massimo del prestito, che in alcuni Stati membri dell'Unione potrebbe non essere sufficiente. In tutti gli Stati membri si dovrebbe consentire anche alle entità non bancarie di fungere da intermediari di microcredito. Dovrebbe poter essere possibile concedere un sostegno finanziario a titolo di EaSI per l'assistenza di esperti nella messa a punto di un piano imprenditoriale, nonché per la verifica dell'idea commerciale e l'accompagnamento nella sua realizzazione (formazione e tutoraggio).
In generale, si raccomanda di proseguire il programma Progress tenendo conto dei miglioramenti apportati nell'ambito di EaSI e dei suggerimenti contenuti nella presente relazione.
20.10.2015
PARERE della commissione per il controllo dei bilanci
destinato alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali
sull'attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza – 2013
Relatore per parere: Inés Ayala Sender
SUGGERIMENTI
La commissione per il controllo dei bilanci invita la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che l'articolo 6 del regolamento finanziario stabilisce che "la formazione e l'esecuzione del bilancio rispettano i principi dell'unità, della verità del bilancio, dell'annualità, del pareggio, dell'unità di conto, dell'universalità, della specializzazione, della sana gestione finanziaria, che richiede un controllo interno efficace ed efficiente, e della trasparenza";
B. considerando che lo strumento europeo Progress di microfinanza (di seguito "lo strumento") beneficia del sostegno finanziario dell'Unione e del contributo finanziario della Banca europea per gli investimenti, entrambi gestiti dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI); che esso prevede inoltre finanziamenti supplementari da parte di investitori privati;
C. considerando che lo strumento è stato istituito per sostenere la crescita e l'occupazione nonché per contrastare l'esclusione sociale e finanziaria;
D. considerando che le imprese dell'economia sociale migliorano la situazione occupazionale e l'inclusione sociale dei gruppi più svantaggiati e hanno bisogno di un migliore accesso a finanziamenti;
E. considerando che tale strumento è ancora poco noto ai possibili beneficiari, come dimostrano i volumi di microcredito erogati inferiori all'obiettivo prefissato e, in particolare, come rilevato in Italia dalla relazione speciale della Corte dei Conti n. 8/2015 dal titolo "Il sostegno finanziario dell'UE fa adeguatamente fronte alle esigenze dei microimprenditori?";
F. considerando che lo strumento dovrebbe essere analizzato anche in termini qualitativi e non solo quantitativi; che, anche se è più facile analizzare lo strumento in termini di efficienza economica, occorre analizzarne anche l'efficacia per quanto riguarda il raggiungimento dell'obiettivo dell'inclusione sociale, nonché la qualità e l'impatto indiretto dei posti di lavoro creati;
1. osserva che nel 2013 le azioni finanziate mediante lo strumento includevano prestiti e garanzie destinati agli anziani; osserva inoltre che alcuni degli intermediari ricevono sia una garanzia, sia un prestito, ma che questi due strumenti coprono sempre portafogli distinti;
2. osserva che lo strumento è attivo come progetto pilota sin dal 2010; osserva inoltre che sono state identificate carenze in termini di capacità di avvicinamento a gruppi vulnerabili quali i migranti e le persone con disabilità; ritiene tuttavia che gli insegnamenti acquisiti siano stati tenuti in considerazione e che alcune delle carenze siano già state affrontate nell'ambito del nuovo programma per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI); accoglie con favore il fatto che la valutazione strategica sia stata elaborata conformemente agli obiettivi della strategia Europa 2020;
3. si compiace del fatto che siano state assegnate ulteriori risorse di bilancio all'EaSI per i microfinanziamenti;
4. sottolinea che la copertura geografica dello strumento all'interno dell'Unione è ancora limitata, giacché si estende solamente a 22, e presto a 23, dei 28 Stati membri; invita la Commissione ad adoperarsi maggiormente per assicurare una piena copertura geografica nonché a individuare e analizzare il motivo per cui alcuni Stati membri non rientrano nel campo di applicazione dello strumento; incoraggia la Commissione a fornire al grande pubblico informazioni sufficienti sulle possibilità di finanziamento attraverso questo strumento;
5. sottolinea la crescente importanza del settore della microfinanza all'interno dell'UE; accoglie positivamente l'approccio dello strumento basato sulla domanda, che risponde alle esigenze dei microimprenditori e attrae finanziamenti privati; raccomanda tuttavia di sottoporre a ulteriore valutazione le esigenze dei beneficiari;
6. chiede che lo strumento tenga conto del valore aggiunto dei progetti in regioni caratterizzate da svantaggi naturali o demografici gravi e permanenti, ad esempio le regioni a scarsa densità di popolazione o che soggette ad esodo rurale, poiché ciò non solo promuoverà la creazione di posti di lavoro, ma contribuirà anche a stabilizzare la popolazione nella zona;
7. accoglie con favore il processo di selezione degli intermediari di microcredito, che è conforme al regolamento e alle procedure del FEI, e ribadisce la richiesta del Parlamento volta a far sì che tali intermediari rispettino i principi del prestito responsabile ed evitino l'indebitamento eccessivo delle persone e delle imprese;
8. deplora che l'impatto sociale e occupazionale dello strumento sia stato valutato in modo insufficiente, soprattutto per quanto riguarda i dati sullo spirito imprenditoriale degli anziani e sul sostegno alle minoranze; invita la Commissione a richiedere che le istituzioni intermedie collaborino espressamente con le associazioni che rappresentano le minoranze in modo da coinvolgere attivamente nel programma i gruppi vulnerabili, come ad esempio le donne e i gruppi minoritari; invita, a tal proposito, la Commissione ad avviare una valutazione d'impatto approfondita per analizzare lo strumento e il programma che gli succederà nell'asse "microfinanza e imprenditoria sociale" dell'EaSI;
9. si compiace del fatto che tutti e sette gli strumenti finanziari dello strumento finora esaminati abbiano attratto finanziamenti privati aggiuntivi; esprime tuttavia preoccupazione per il fatto che, secondo la relazione della Corte dei Conti, per quanto riguarda le garanzie, i valori obiettivo per i coefficienti di leva siano stati esattamente raggiunti soltanto in un caso su sette e in due casi non siano stati conseguiti;
10. è del parere che il tasso di sopravvivenza dei progetti finanziati dallo strumento debba essere reso pubblico e che se ne debba tenere conto in sede di aggiornamento del codice europeo di buona condotta per l'erogazione di microcrediti; invita la Commissione a richiedere obbligatoriamente informazioni sul tasso di sopravvivenza quando è fornito il sostegno; sottolinea che è opportuno disporre di tali informazioni per le future valutazioni dei risultati;
11. ritiene che il successo dei progetti non possa essere valutato solo in termini di sopravvivenza o di creazione di posti di lavoro, ma che si debba tenere conto anche della loro componente sociale;
12. osserva che il 44% degli imprenditori che hanno ricevuto il sostegno dello strumento hanno operato per meno di un anno, mentre il 46% continuava ad esistere l'anno successivo; invita la Commissione a valutare meglio la solidità delle microimprese finanziate dallo strumento; invita la Commissione a incoraggiare lo sviluppo della sostenibilità occupazionale tramite un orientamento e una formazione adeguati, finanziati dal nuovo strumento EaSI, al fine di assicurare un impatto duraturo;
13. accoglie positivamente la maggiore flessibilità del nuovo programma nell'ambito di EaSI nel rispondere alle mutate esigenze per quanto riguarda la riassegnazione di fondi tra gli assi del programma; invita la Commissione a evitare doppi finanziamenti elaborando sinergie chiare e trasparenti tra EaSI e altri programmi e iniziative dell'Unione;
14. osserva che il FSE dovrebbe fornire finanziamenti chiave per la creazione di imprese, di microfinanza sostenibile e di imprenditoria sociale, accompagnandoli con programmi di orientamento e di formazione; ritiene deplorevole che tali strumenti non siano finanziati direttamente da EaSI;
15. osserva che l'impatto in termini di creazione di occupazione è stato inferiore alle aspettative iniziali pur riconoscendo che, in assenza del microcredito, molti dei beneficiari sarebbero stati completamente esclusi dal mercato del credito; ritiene che il minore impatto in termini di creazione di occupazione sia parzialmente dovuto al fatto che la sua attuazione ha coinciso con il dilagare di una profonda crisi economica, che ha interessato sia il mercato creditizio, sia i dati occupazionali; osserva tuttavia che lo strumento ha contribuito in modo sostanziale alla salvaguardia di posti di lavoro; tiene conto del fatto che questo aspetto sarà trattato dal nuovo, più flessibile, strumento EaSI;
16. deplora il numero elevato di domande di microfinanziamento respinte (circa 2 000 domande sono state respinte in parte a causa dell'eccessivo indebitamento delle persone e delle imprese) e il divario tuttora significativo sul mercato della microfinanza, nonostante l'aumento del numero di beneficiari di microcredito; chiede alla Commissione di effettuare uno studio più dettagliato dei motivi di tali rifiuti, cercando anche possibili soluzioni a tale problema;
17. sottolinea l'importanza dello strumento, soprattutto in tempi di crisi, in quanto serve a consentire che disoccupati e persone svantaggiate abbiano accesso al finanziamento; evidenzia che, soprattutto nel contesto dell'attuale crisi migratoria e in materia di asilo, il microfinanziamento può fornire un sostegno fondamentale ai profughi e ai migranti che entrano nel mercato del lavoro dell'Unione;
18. invita la Commissione a riconoscere come gruppo specifico i profughi e i richiedenti asilo;
19. chiede alla Commissione di moltiplicare le iniziative e i fondi a disposizione per la concessione del microcredito alle start-up innovative a conduzione giovanile, al fine di sostenere l'imprenditorialità dei giovani e l'alta innovazione tecnologica, scientifica e sociale in un periodo di crisi economica e di difficoltà di accesso al credito; sottolinea altresì la necessità che gli Stati membri si adoperino per ridurre gli adempimenti burocratici imposti agli imprenditori per accedere ai fondi messi a loro disposizione dall'Unione europea;
20. chiede alla Commissione di aumentare la dotazione finanziaria dello strumento InnovFin previsto dal programma Orizzonte 2020 e, in particolare, le risorse a disposizione del prodotto di microfinanza "Innovfin di garanzia per le PMI";
21. ritiene deplorevole che le informazioni sull'utilizzo dei prestiti e delle garanzie a titolo dello strumento siano frammentarie e incomplete e che manchino informazioni dettagliate sullo status occupazionale dei destinatari finali, nonostante la Corte dei Conti abbia rilevato che la rendicontazione è in linea con i requisiti della decisione sull'EPMF;
22. accoglie con favore la componente di innovazione sociale del programma EaSI e in particolare la promozione delle imprese dell'economia sociale;
23. deplora che numerose domande di intervento dello strumento non siano state completate e che la Commissione non abbia potuto approvarle; chiede alla Commissione di valutare i motivi alla base di tale risultato negativo (ad esempio mancanza di informazioni, accessibilità o oneri burocratici che necessitano di una semplificazione); invita la Commissione ad agire con rapidità per risolvere il problema;
24. invita la Commissione a garantire una maggiore pubblicità e informazione sullo strumento e le modalità di accesso e a semplificarne la procedura, nonché a rendere più flessibili e di più agevole comprensione gli accordi tra gli intermediari di microfinanza e il FEI, consentendo agli intermediari più piccoli di accedere più rapidamente al mercato;
25. ritiene che la relazione della Commissione sull'attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza – 2013 sia molto generica e poco dettagliata per quanto riguarda l'attuazione;
26. incoraggia la Commissione ad assicurare che lo strumento, così come lo strumento EaSI, continuino a contribuire al valore aggiunto e alla visibilità dell'Unione europea.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
19.10.2015 |
||
Esito della votazione finale |
+ : – : 0 : |
240 0
|
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Inés Ayala Sender, Dennis de Jong, Martina Dlabajová, Ingeborg Gräßle, Verónica Lope Fontagné, Gilles Pargneaux, Georgi Pirinski, Claudia Schmidt, Igor Šoltes, Bart Staes, Derek Vaughan |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Richard Ashworth, Gerben-Jan Gerbrandy, Brian Hayes, Karin Kadenbach, Barbara Kappel, Marian-Jean Marinescu, Julia Pitera, Patricija Šulin, Marco Zanni |
||
Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Andrejs Mamikins |
||
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
10.11.2015 |
|
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
49 2 1 |
|||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Laura Agea, Guillaume Balas, Tiziana Beghin, Mara Bizzotto, Vilija Blinkevičiūtė, Enrique Calvet Chambon, David Casa, Ole Christensen, Lampros Fountoulis, Elena Gentile, Arne Gericke, Thomas Händel, Danuta Jazłowiecka, Agnes Jongerius, Jan Keller, Ádám Kósa, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Zdzisław Krasnodębski, Kostadinka Kuneva, Jérôme Lavrilleux, Jeroen Lenaers, Verónica Lope Fontagné, Javi López, Dominique Martin, Elisabeth Morin-Chartier, Marek Plura, Anne Sander, Sven Schulze, Siôn Simon, Jutta Steinruck, Romana Tomc, Yana Toom, Ulrike Trebesius, Ulla Tørnæs, Marita Ulvskog, Renate Weber, Tatjana Ždanoka, Jana Žitňanská, Inês Cristina Zuber |
||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Tim Aker, Georges Bach, Amjad Bashir, Lynn Boylan, Tania González Peñas, Dieter-Lebrecht Koch, António Marinho e Pinto, Edouard Martin, Joachim Schuster, Michaela Šojdrová, Ivo Vajgl, Flavio Zanonato |
||||
Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Sorin Moisă |
||||
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
49 |
+ |
|
ALDE ECR EFDD ENF GUE/NGL PPE
S&D
Verts/ALE |
Enrique Calvet Chambon, António Marinho e Pinto, Yana Toom, Ulla Tørnæs, Ivo Vajgl, Renate Weber Amjad Bashir, Arne Gericke, Zdzisław Krasnodębski, Ulrike Trebesius, Jana Žitňanská Laura Agea, Tiziana Beghin Mara Bizzotto Lynn Boylan, Tania González Peñas, Thomas Händel, Kostadinka Kuneva, Inês Cristina Zuber Georges Bach, David Casa, Danuta Jazłowiecka, Dieter-Lebrecht Koch, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Ádám Kósa, Jérôme Lavrilleux, Jeroen Lenaers, Verónica Lope Fontagné, Elisabeth Morin-Chartier, Marek Plura, Anne Sander, Sven Schulze, Romana Tomc, Michaela Šojdrová Guillaume Balas, Vilija Blinkevičiūtė, Ole Christensen, Elena Gentile, Agnes Jongerius, Jan Keller, Javi López, Edouard Martin, Sorin Moisă, Joachim Schuster, Siôn Simon, Jutta Steinruck, Marita Ulvskog, Flavio Zanonato Tatjana Ždanoka |
|
2 |
- |
|
EFDD ENF |
Tim Aker Dominique Martin |
|
1 |
0 |
|
NI |
Lampros Fountoulis |
|
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=738&langId=it&pubId=7760
- [2] http://bookshop.europa.eu/it/study-on-imperfections-in-the-area-of-microfinance-and-options-how-to-address-them-through-an-eu-financial-instrument-pbKE0214424/?CatalogCategoryID=ZjsKABstHnIAAAEjH5EY4e5L
- [3] GU L 347 del 20.12.2013, pag. 238.
- [4] GU L 87 del 7.4.2010, pag. 2.
- [5] GU C 117E del 6.5.2010, pag. 85.
- [6] http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/IDAN/2015/547555/EPRS_IDA(2015)547555_EN.pdf
- [7] Valutazione intermedia dello strumento europeo Progress di microfinanza
- [8] REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO,
del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320.