RELAZIONE su una strategia dell'UE per la regione alpina
13.7.2016 - (2015/2324(INI))
Commissione per lo sviluppo regionale
Relatore: Mercedes Bresso
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- MOTIVAZIONE
- PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali
- PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
- PARERE della commissione per i trasporti e il turismo
- PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
- ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
su una strategia dell'UE per la regione alpina
Il Parlamento europeo,
– visti l'articolo 192, l'articolo 265, paragrafo 5, e l'articolo 174 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),
– visti la comunicazione della Commissione relativa alla strategia dell'Unione europea per la regione alpina (COM(2015)0366) nonché il piano d'azione e il documento analitico di supporto correlati,
– visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (di seguito "il regolamento recante disposizioni comuni" (RDC))[1],
– visto il regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea[2],
– visto il regolamento (UE) n. 1302/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi[3],
– visto il piano d'azione del 28 luglio 2015 che accompagna la comunicazione relativa alla strategia dell'Unione europea per la regione alpina (SWD(2015)0147),
– viste le conclusioni del Consiglio del 19 e 20 dicembre 2013 sulla strategia dell'Unione europea per la regione alpina,
– viste la relazione del 28 luglio 2015 della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni su una strategia dell'Unione europea per la regione alpina (SWD(2015)0147) e le pertinenti conclusioni del Consiglio del 19 e 20 dicembre 2013,
– visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, dell'8 ottobre 2015, in merito alla comunicazione della Commissione su una strategia dell'Unione europea per la regione alpina (COM(2015)0366),
– visto il parere del Comitato delle regioni, del 3 dicembre 2014, su una strategia macroregionale alpina per l'Unione europea (CDR 2994/2014),
– vista la sua risoluzione del 3 luglio 2012 sull'evoluzione delle strategie macroregionali dell'UE: pratiche attuali e prospettive future, in particolare nel Mediterraneo[4],
– vista la sua risoluzione del 23 maggio 2013 su una strategia macroregionale per le Alpi[5],
– vista la relazione del 20 maggio 2014 della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla governance delle strategie macroregionali (COM(2014)0284),
– visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 26 gennaio 2011, dal titolo "Il contributo della politica regionale alla crescita sostenibile nel contesto della strategia Europa 2020" (COM(2011)0017),
– vista la direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati,
– vista la direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente,
– vista la decisione n. 2005/370/CE del Consiglio, del 17 febbraio 2005, relativa alla conclusione, a nome della Comunità europea, della convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (convenzione di Aarhus),
– vista la conferenza sul lancio della strategia dell'Unione europea per la regione alpina, tenutasi a Brdo (Slovenia) il 25 e 26 gennaio 2016,
– vista la conferenza delle parti interessate sulla strategia dell'Unione europea per la regione alpina, tenutasi a Innsbruck il 17 settembre 2014,
– vista la conferenza delle parti interessate sulla strategia dell'Unione europea per la regione alpina, tenutasi a Milano il 1° e 2 dicembre 2014,
– vista la decisione del Consiglio del 26 febbraio 1996 (96/191/CE) sulla conclusione della convenzione per la protezione delle Alpi (Convenzione sulle Alpi),
– vista la relazione di sintesi della Commissione sulla consultazione pubblica relativa alla strategia dell'Unione europea per la regione alpina,
– vista l'espressione dei pareri delle parti interessate contenuta nella "risoluzione politica verso una strategia europea per la regione alpina" approvata a Grenoble il 18 ottobre 2013,
– visto lo studio dal titolo "Un nuovo ruolo delle macroregioni nella cooperazione territoriale europea", pubblicato nel gennaio 2015 dalla Direzione generale delle politiche interne del Parlamento europeo (Dipartimento B: Politiche strutturali e di coesione),
– visto il libro bianco della Commissione del 1° aprile 2009 dal titolo "L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeo" (COM(2009)0147),
– visto il quadro di valutazione dell'Unione per l'innovazione 2015, elaborato dalla Commissione,
– vista la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Infrastrutture verdi — Rafforzare il capitale naturale in Europa" (COM(2013)0249),
– visto il regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sulla cooperazione territoriale europea,
– vista la guida del 2014 della Commissione, dal titolo "Favorire le sinergie tra i fondi strutturali e di investimento europei, Orizzonte 2020 e altri programmi dell'Unione in materia di ricerca, innovazione e competitività",
– vista la comunicazione della Commissione, del 26 novembre 2014, al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti dal titolo "Un piano di investimenti per l'Europa" (COM(2014)0903),
– vista la conferenza di Innsbruck, del 17 settembre 2014, dal titolo "Verso una strategia dell'Unione europea per la regione alpina",
– visto il parere del Comitato delle regioni, del 3 dicembre 2014, su una strategia macroregionale alpina per l'Unione europea,
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e i pareri della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per i trasporti e il turismo e della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A8-0226/2016),
A. considerando che, al fine di promuovere uno sviluppo d'insieme armonioso, la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione europea deve essere rafforzata;
B. considerando che le strategie macroregionali costituiscono attualmente strumenti fondamentali per contribuire a realizzare il principio della coesione economica, sociale e territoriale; che tali strategie sono basate sul principio dei tre no: no a nuova legislazione, no a nuovi finanziamenti e no a nuove istituzioni;
C. considerando che la strategia macroregionale alpina potrebbe contribuire a invertire la tendenza al declino economico attraverso investimenti nella ricerca e l'innovazione e il sostegno alle imprese, tenendo conto delle specificità e ricchezze uniche che caratterizzano tale regione;
D. considerando che l'obiettivo delle strategie macroregionali dovrebbe essere quello di conseguire meglio gli obiettivi comuni di diverse regioni attraverso un approccio coordinato e volontario che non comporti la creazione di normative supplementari;
E. considerando che il cambiamento climatico si verifica, nella regione alpina, a un ritmo più rapido rispetto alla media mondiale, portando a sempre più frequenti calamità naturali quali slavine e inondazioni;
F. considerando che la strategia macroregionale mira a identificare risorse e a sfruttare il potenziale di sviluppo comune delle regioni;
G. considerando che le strategie macroregionali rappresentano un modello di governance multilivello nel quale la partecipazione delle parti interessate che rappresentano il livello locale, regionale e nazionale, è essenziale per la riuscita delle strategie stesse; che occorre promuovere la cooperazione reciproca tra le varie macroregioni per migliorarne la coerenza politica in linea con gli obiettivi europei;
H. considerando che le strategie macroregionali possono contribuire a sviluppare approcci strategici transfrontalieri e progetti internazionali per la creazione di reti di cooperazione a beneficio dell'intera regione;
I. considerando che le identità regionali e il patrimonio culturale della regione alpina, in particolare le culture e usanze popolari, meritano una particolare protezione;
J. considerando che il forte approccio dal basso verso l'alto adottato dalle regioni dell'area alpina ha portato allo sviluppo della strategia dell'Unione europea per la regione alpina (EUSALP), volta ad affrontare in modo efficace le sfide comuni all'intera regione alpina;
K. considerando che la regione alpina svolge un ruolo importante per lo sviluppo economico degli Stati membri e fornisce numerosi servizi di ecosistema alle aree urbane e periurbane vicinanti;
L. considerando che la macrostrategia per la regione alpina riguarderà circa 80 milioni di persone che risiedono in 48 regioni di sette Stati, cinque dei quali sono Stati membri dell'UE (Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia) e due sono paesi terzi (Liechtenstein e Svizzera);
M. considerando che la strategia UE per la regione alpina deve riconciliare la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico in un'area di ambiente naturale che costituisce anche un'importante destinazione turistica;
N. considerando che lo spopolamento costituisce il principale problema di alcune aree alpine e che la maggior parte degli abitanti della regione alpina non può sopravvivere solo grazie al turismo alpino e deve pertanto sviluppare ulteriormente l'agricoltura, la silvicoltura e altre industrie e servizi ecologici;
O. considerando che vi sono considerevoli differenze tra le regioni implicate nella strategia e che quindi occorre coordinare le politiche e i settori sia tra le diverse regioni (orizzontalmente) che all'interno delle singole regioni (verticalmente);
P. considerando che la regione Alpina è dotata di caratteristiche geografiche e naturali uniche e costituisce una macroregione interconnessa e di transito con un grande potenziale di sviluppo; che, tuttavia, occorrono risposte specifiche alle sfide derivanti dalle problematiche ambientali, demografiche, dei trasporti, del turismo e connesse all'energia, della stagionalità e della multiattività, e che una pianificazione territoriale coordinata potrebbe portare a migliori risultati e a un valore aggiunto per la coesione territoriale delle aree alpine e perialpine;
Q. considerando che la regione alpina costituisce il serbatoio idrico d'Europa e che le Alpi forniscono acqua sufficiente a coprire il 90 % del fabbisogno delle aree pedemontane in estate; che l'acqua è importante per la produzione idroelettrica, l'irrigazione dei terreni agricoli, la gestione sostenibile delle foreste, la conservazione della biodiversità e del paesaggio e l'approvvigionamento di acqua potabile; che è essenziale preservare la qualità delle acque e i bassi livelli idrici dei fiumi alpini e trovare un equilibrio equo tra gli interessi delle popolazioni locali e le necessità ambientali;
R. considerando che la regione alpina è attraversata da numerose frontiere; che il superamento di tali barriere è un presupposto per la cooperazione in questo settore, così come per la libera circolazione di persone, servizi, beni e capitali e quindi per l'interazione economica, sociale e ambientale; che la strategia alpina fornisce altresì un'opportunità di rafforzare la cooperazione transfrontaliera, creare collegamenti e reti tra le persone e le attività economiche e smantellare in tal modo le frontiere e le barriere che esse creano;
S. considerando che la Commissione, nella sua comunicazione sulla strategia dell'Unione Europea per la regione alpina, sottolinea sia la necessità di ridurre l'impatto dei trasporti transalpini al fine di preservare il patrimonio ambientale delle Alpi sia l'importanza di attuare una strategia volta ad assicurare un contesto ambientale più sano e meglio preservato per la popolazione locale;
T. considerando che la libera circolazione delle persone – soprattutto nelle zone di frontiera – è un diritto fondamentale e una condizione sine qua non per il conseguimento degli obiettivi di coesione economica, sociale, territoriale e ambientale, di conseguire una competitività sostenibile e di un accesso equo all'occupazione;
U. considerando che il territorio interessato dalla EUSALP comprende aree montuose al centro ed aree perialpine, comprese aree metropolitane, collegate da strette interazioni e relazioni funzionali, tutti elementi che influenzano lo sviluppo economico, sociale e ambientale;
V. considerando che questa regione, con i suoi ecosistemi preservati e i suoi servizi, può fornire una base per molte attività economiche, con un accento sull'agricoltura, la silvicoltura, il turismo e l'energia, tenendo conto del patrimonio culturale e naturale della regione;
W. considerando che la strategia dell'Unione europea per la regione alpina, in quanto prima strategia macroregionale riguardante un'area montuosa, può costituire un modello e un'ispirazione per altre aree montane nell'UE;
X. considerando che precedenti strategie macroregionali dell'UE hanno dimostrato il successo di dispositivi di cooperazione di questo tipo e fornito esperienze utili per la definizione di nuove strategie macroregionali;
Considerazioni generali e governance
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione sulla strategia dell'Unione europea per la regione alpina e il piano d'azione ad essa allegato; ritiene che questa rappresenti un passo in avanti per lo sviluppo della regione, in linea con l'obiettivo della strategia Europa 2020 di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; osserva che la strategia e il piano d'azione possono svolgere un ruolo significativo negli sforzi volti a contrastare lo spopolamento della regione, in particolare l'esodo dei giovani;
2. richiama l'attenzione sulla preziosa esperienza maturata mediante l'attuazione della Convenzione alpina, che riesce a coniugare gli interessi economici, sociali e ambientali; invita i paesi partecipanti a rispettare gli accordi raggiunti e a mantenere un alto livello di impegno per lo sviluppo sostenibile e la protezione delle Alpi;
3. accoglie con favore il fatto che i Fondi strutturali di investimento europei offrono risorse potenzialmente significative e una vasta gamma di strumenti e opzioni per la strategia; chiede maggiori sinergie e la promozione del coordinamento e delle complementarità con il Fondo strutturale e d'investimento europeo (ESIF) e altri fondi e strumenti pertinenti ai pilastri della strategia, in particolare Orizzonte 2020, lo strumento per collegare l'Europa, il programma LIFE, il programma COSME per le PMI, il programma "Spazio Alpino" di Interreg e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), per i quali la Commissione dovrebbe esaminare l'eventuale valore aggiunto di inviti specifici incentrati sulle sfide che interessano particolarmente la regione alpina;
4. invita la Commissione e gli enti nazionali, regionali e locali responsabili della preparazione, della gestione e dell'attuazione dei programmi strutturali e d'investimento europei a sottolineare l'importanza dei progetti e delle azioni macroregionali; chiede di rafforzare l'attività in comune attraverso un coordinamento delle politiche, dei programmi e delle strategie unionali che svolgono un ruolo nelle Alpi e invita la Commissione a esaminare attentamente le applicazioni pratiche dei programmi in questione al fine di evitare sovrapposizioni e di massimizzare la complementarità e il valore aggiunto; invita inoltre la Commissione a garantire un facile e agevole accesso ai documenti pertinenti, sia per i cittadini europei sia per le istituzioni degli Stati membri, al fine di garantire la piena trasparenza per quanto riguarda la procedura da seguire;
5. ribadisce l'importanza del principio dei tre no, giacché le macroregioni sono strutture costruite sul valore aggiunto delle iniziative di cooperazione e delle sinergie tra diversi strumenti di finanziamento unionali;
6. invita le autorità competenti degli Stati membri e le regioni partecipanti ad allineare le politiche e i relativi fondi, a livello sia nazionale che regionale, includendo ove possibile le azioni e gli obiettivi della strategia EUSALP; invita, inoltre, ad adeguare i programmi operativi che hanno adottato, al fine di garantire che i futuri progetti nell'ambito della strategia EUSALP siano attuati prontamente e che le autorità di gestione tengano debitamente conto delle priorità EUSALP in sede di attuazione dei programmi operativi (ad esempio per mezzo di inviti mirati, punti bonus o assegnazione di stanziamenti di bilancio a destinazione specifica); chiede un ulteriore sviluppo dell'approccio macroregionale in vista di una possibile riforma della politica di coesione post-2020 e sottolinea l'importanza di progetti e misure macroregionali integrati;
7. invita la BEI, in cooperazione con la Commissione, a valutare la possibilità di creare una piattaforma di investimento ad hoc per la regione alpina che consenta la mobilitazione di finanziamenti pubblici e privati; chiede la creazione di un progetto di pipeline per la regione volto ad attrarre gli investitori; in tale contesto esorta la Commissione, la Banca europea per gli investimenti (BEI) e i paesi partecipanti a sfruttare appieno le opportunità offerte dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) per finanziare progetti nella regione volti a conseguire uno sviluppo sostenibile e la crescita economica e a stimolare l'occupazione a livello macroregionale;
8. sottolinea la necessità di campagne informative adeguate sulla strategia europea per la regione alpina e incoraggia gli Stati membri ad assicurare che tale strategia abbia un profilo sufficientemente alto e che i suoi obiettivi e risultati siano comunicati adeguatamente a tutti i livelli, anche sul piano transfrontaliero e internazionale; chiede che siano promossi il coordinamento e lo scambio di migliori pratiche per quanto riguarda l'attuazione delle strategie macroregionali dell'UE, soprattutto per quanto riguarda la gestione del patrimonio naturale e culturale, nell'ottica di creare opportunità turistiche sostenibili;
9. chiede di creare a livello macroregionale una struttura di sostegno per gli organi di governo di EUSALP, in cooperazione e d'accordo con la Commissione, gli Stati membri e le regioni; accoglie inoltre positivamente la rappresentazione del Parlamento europeo negli organi di governo della strategia e ritiene che il Parlamento debba essere associato nel monitoraggio della sua attuazione;
10. chiede un ruolo attivo per la Commissione nella fase di attuazione dell'EUSALP; ritiene che essa, nel rispetto del principio di sussidiarietà e proporzionalità, debba partecipare in gestione condivisa con gli Stati membri e le regioni a tutte le fasi della progettazione e della realizzazione dei progetti della strategia, non da ultimo per garantire la partecipazione effettiva dei soggetti interessati locali e regionali tra cui le autorità pubbliche, le parti economiche e sociali e le organizzazioni che rappresentano la società civile nonché il necessario coordinamento con altre strategie e forme di finanziamento sostenute dall'UE;
11. chiede che l'attuazione dell'EUSALP sia valutata dalla Commissione con criteri obiettivi e indicatori misurabili;
12. sostiene una pianificazione strategica tra le aree sia urbane che alpine, al fine di promuovere la creazione di reti e obiettivi comuni in un quadro politico coerente, coordinato e integrato (ad esempio riguardo alle energie rinnovabili, la previdenza sociale, la logistica, le imprese e l'innovazione sociale); incoraggia lo scambio di buone prassi tra le regioni, ad esempio in materia di turismo sostenibile, nonché tra altre strategie macroregionali esistenti;
13. insiste sul fatto che, nel contesto delle procedure decisionali, le autorità locali e regionali, in partenariato con la società civile locale e regionale, dovrebbero avere un ruolo di primo piano negli organi di gestione e negli organi operativi, tecnici e di attuazione della strategia, nel pieno rispetto dei principi di sussidiarietà e di governance multilivello;
14. ritiene che occorra dirigere gli investimenti verso un accesso paritario ed efficace alla sanità e a unità di primo soccorso e di assistenza d'emergenza per l'intera popolazione della regione, soprattutto nelle aree rurali, al fine di prevenire lo spopolamento;
15. invita la Commissione a presentare al Parlamento e al Consiglio, ogni due anni, una relazione sull'attuazione di EUSALP, basata su criteri oggettivi e indicatori misurabili e intesa a valutarne il funzionamento e il valore aggiunto a livello di crescita , di occupazione, di riduzione delle disparità e di sviluppo sostenibile;
16. invita i paesi partecipanti a proseguire gli sforzi volti a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, tenendo conto dell'aspetto ambientale; sottolinea la necessità di modernizzare le infrastrutture di energia idroelettrica esistenti, sviluppate in una fase molto precoce, rendendole sostenibili e competitive alla luce dell'impatto che possono avere sull'ambiente e sulla geologia e di promuovere infrastrutture idroelettriche di piccole dimensioni (mini, micro e pico); sottolinea che la gestione integrata e la protezione delle risorse idriche è una delle chiavi per lo sviluppo sostenibile delle Alpi e che, di conseguenza, la popolazione locale dovrebbe potersi impegnare nell'energia idroelettrica e utilizzare il valore aggiunto che essa genera; invita i paesi partecipanti a contribuire alle reti ben funzionanti nella macroregione, al fine di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e di creare strutture per lo scambio delle migliori pratiche in materia di cooperazione transfrontaliera;
17. sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente la dimensione sociale per garantire il perseguimento di un modello di crescita che possa assicurare una crescita sostenibile, l'inclusione sociale e la protezione sociale per tutti, in particolare nelle zone frontaliere; in tale contesto, sottolinea l'importanza di determinare priorità e prendere misure atte a contrastare ogni forma di discriminazione;
18. ricorda che il principio dell'accesso universale ai servizi pubblici deve essere garantito in tutti i territori dell'UE, in particolare nei settori dell'istruzione, della sanità, dei servizi sociali e della mobilità e rivolgendo particolare attenzione alle esigenze delle persone con disabilità; ricorda la necessità che i paesi partecipanti incoraggino la formulazione di soluzioni alternative e innovative per la regione alpina nel campo della fornitura di servizi pubblici comprese, se del caso, soluzioni personalizzate adattate alle esigenze locali e regionali; in questo contesto, invita i paesi partecipanti a elaborare incentivi allo sviluppo di partenariati pubblico-privati; ricorda, tuttavia, il principio che i servizi pubblici di qualità devono essere accessibili e alla portata di tutti;
19. esprime preoccupazione riguardo al degrado degli ecosistemi e al rischio di catastrofi naturali in determinate aree alpine; sottolinea la necessità di attuare una gestione integrale del rischio di catastrofi naturali e strategie di adeguamento ai cambiamenti climatici; sottolinea la necessità di sviluppare e mettere in atto piani d'intervento comuni in risposta all'inquinamento transfrontaliero; chiede che siano creati gruppi comuni di risposta rapida per le aree turistiche colpite da catastrofi naturali quali frane, smottamenti e inondazioni; in questo contesto, pone l'accento sulla necessità di promuovere maggiormente il meccanismo di protezione civile dell'UE;
Occupazione, crescita economica e innovazione
20. invita la BEI, in cooperazione con la Commissione, a valutare la possibilità di creare una piattaforma di investimento per la regione alpina che consenta di mobilitare finanziamenti pubblici e privati; chiede la creazione di un progetto di pipeline per la regione volto ad attrarre gli investitori;
21. riconosce che occorre preservare il patrimonio ambientale delle regioni alpine, con la sua vasta riserva di paesaggi naturali e la straordinaria varietà di ecosistemi, che vanno dalle zone montuose alla pianura e si spingono sino alle coste del Mediterraneo, consentendo in tal modo una zona economica e una biosfera basate sulla coesistenza tra la natura e gli esseri umani; sottolinea pertanto la necessità di una cooperazione sinergica attiva tra agricoltura e altre attività economiche nelle aree protette (siti Natura 2000, parchi nazionali, ecc.), al fine di sviluppare prodotti turistici integrati, così come l'importanza di preservare e proteggere gli habitat unici delle regioni montuose;
22. rileva le opportunità offerte dalla strategia per lo sviluppo del suo mercato del lavoro, che ha e vede diversi livelli importanti di pendolarismo transfrontaliero; ritiene che l'aumento delle qualifiche della forza lavoro e la creazione di nuovi posti di lavoro nell'ambito dell'economia verde dovrebbero fare parte delle priorità d'investimento della strategia alpina; sottolinea tuttavia che le PMI – molto spesso attività a conduzione familiare quali piccole aziende agricole o piccole imprese di trasformazione – nel campo dell'agricoltura, del turismo, del commercio, dell'artigianato e della produzione costituiscono il nucleo dell'attività economica, in modo integrato e sostenibile, nella regione alpina, e costituiscono quindi la spina dorsale del contesto vitale, culturale e ambientale delle Alpi e un'importante fonte di occupazione; sottolinea la necessità di diversificare ulteriormente le attività economiche e le opportunità di lavoro nella regione alpina;
23. rileva la necessità di dare priorità agli investimenti nelle infrastrutture digitali e l'importanza di garantire un accesso rapido ed efficiente a internet ad alta velocità e, pertanto, a servizi digitali e online quali il commercio elettronico, l'utilizzo di canali di mercato digitali e il telelavoro, nonché altre opportunità per quanti vivono in zone lontane dai grandi centri urbani, favorendo ove possibile le alternative al viaggio fisico;
24. ritiene che l'innovazione e il ricorso a nuove tecnologie in settori economici chiave, guidati da strategie di specializzazione intelligente e finanziati da fonti di finanziamento unionali esistenti (ad esempio il FESR, il FSE, COSME, Orizzonte 2020 o Erasmus +), potrebbero contribuire a creare posti di lavoro di qualità in settori strategici quali le scienze della vita, la bioeconomia, l'energia, i prodotti organici, i nuovi materiali o i servizi elettronici; ricorda l'importanza di assicurare un forte sostegno per le piccole e medie imprese, che potrebbero contribuire a invertire la tendenza allo spopolamento registrata in alcune zone e territori della regione alpina;
25. invita le autorità competenti degli Stati membri e delle regioni alpini ad associarsi alla Commissione per esaminare la possibilità di realizzare, nel corso del prossimo periodo di programmazione, un programma comune (in base all'articolo 185 del TFUE) volto a favorire l'integrazione delle attività di ricerca e innovazione nella zona alpina, nel contesto delle catene di valore europee incorporate in strategie di specializzazione intelligente;
26. incoraggia il raggruppamento di imprese pubbliche e private, università, istituti di ricerca e altri soggetti interessati pertinenti e la loro cooperazione, al fine di promuovere l'innovazione e permettere di beneficiare di sinergie tra le aree alpine e quelle perialpine; ritiene che le azioni previste dovrebbero basarsi sulle strategie nazionali e regionali di ricerca e di innovazione per la specializzazione intelligente, al fine di garantire investimenti più efficienti ed efficaci;
27. riconosce l'importanza per la riuscita della strategia EUSALP dello sviluppo di progetti destinati ad associazioni, istituzioni, microimprese e PMI dei settori culturali e creativi, sia per l'influenza che esse hanno sugli investimenti, la crescita, l'innovazione e l'occupazione, ma anche per il ruolo fondamentale che svolgono nel preservare e promuovere la diversità culturale e linguistica;
28. osserva che una strategia macroregionale per le Alpi dovrebbe non solo fornire opportunità di preservare, sostenere e ove necessario adattare forme di attività economica tradizionali quali l'agricoltura, la silvicoltura e le attività economiche basate sull'artigianato, ma anche promuovere l'innovazione e lo sviluppo di nuove iniziative in questo campo, ad esempio attraverso lo strumento InnovFin; sottolinea la necessità di semplificare l'accesso ai finanziamenti e al sostegno per le piccole e medie imprese, tenendo conto del ruolo che esse svolgono nella creazione di posti di lavoro;
29. sottolinea che per un ulteriore sviluppo del turismo nella grande regione è essenziale una cooperazione fra le regioni, innanzi tutto a livello transfrontaliero; incoraggia la formulazione di strategie turistiche basate sul patrimonio culturale e naturale esistente, sulla sostenibilità e l'innovazione; sottolinea la dimensione sociale, culturale ed economica delle varie usanze e tradizioni alpine, che è opportuno incoraggiare e sostenere nella loro diversità;
30. osserva che la gestione e la reintroduzione di rapaci e carnivori nella regione alpina avvengono a livello nazionale e locale, anche se tali specie non conoscono confini amministrativi, e che le migrazioni sono un fenomeno transfrontaliero per natura; tuttavia, al fine di evitare contrasti connessi a tale reintroduzione, invita gli Stati membri a migliorare il coordinamento tra le diverse autorità e a rafforzare lo scambio di informazioni e di buone pratiche al fine di migliorare la protezione e la gestione degli animali da fattoria e da pascolo nel quadro della strategia alpina e con riferimento alla piattaforma "Grandi predatori e ungulati selvatici" della convenzione alpina;
31. sostiene la diversificazione dell'offerta turistica attraverso lo sviluppo di nuove opportunità di turismo adeguate alle esigenze regionali e che sfruttano le risorse regionali, ad esempio parchi turistici e percorsi tematici, turismo enogastronomico, culturale, sanitario, turismo educativo e turismo sportivo, al fine di prolungare la stagione turistica, alleviando nel contempo la pressione sulle infrastrutture e raggiungendo occupazione per tutto l'anno nel ciclo turistico, nonché un agriturismo volto ad attirare i visitatori interessati ad attività rurali all'aria aperta verso alberghi al di fuori dai principali flussi turistici, migliorando la competitività e la sostenibilità delle destinazioni turistiche; sostiene la promozione di nuove attività turistiche meglio adattate ai cambiamenti climatici e alla tutela dell'ambiente;
32. appoggia misure volte ad alleviare la pressione sulle infrastrutture di trasporto attraverso uno scaglionamento delle vacanze scolastiche e dei relativi periodi di vacanza, una progettazione intelligente del pedaggio stradale e l'erogazione di incentivi da parte dei fornitori turistici durante i periodi di picco di viaggio e le ore di punta;
33. ricorda l'importanza economica di promuovere lo sviluppo di attività sostenibili di turismo dolce per l'intera regione alpina, anche nelle cittadine lacustri e termali; incoraggia inoltre gli Stati membri a promuovere l'uso della bicicletta in combinazione con i viaggi in treno o servizi di trasporto intermodale; pone l'accento sui risultati conseguiti finora sulla base delle buone pratiche dalle piattaforme per il turismo create nell'ambito di progetti finanziati dall'UE;
34. constata che spesso uno stesso individuo è portato a svolgere attività diverse nel corso dell'anno, talvolta a livello transfrontaliero; invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali a stimolare la cooperazione tra gli organismi che forniscono formazione professionale, sia iniziale che continua; sottolinea i benefici che potrebbe apportare un programma "Erasmus +" dedicato agli apprendistati transfrontalieri;
Mobilità e connettività
35. sottolinea l'importanza di migliorare i trasporti e la connettività energetica tra i paesi partecipanti, compresi i collegamenti di trasporto e intermodali locali, regionali e transfrontalieri con l'entroterra (compresi i grandi agglomerati urbani), anche al fine di dare un impulso allo sviluppo della regione, migliorare la qualità della vita per i suoi abitanti e attrarre nuovi residenti, valutando nel contempo la possibilità di rinnovare e/o potenziare le reti già esistenti con il fine ultimo di migliorare l'attuazione delle reti TEN-T; sottolinea l'importanza di costruire un'infrastruttura "intelligente"; ritiene che le infrastrutture di nuova costruzione debbano diventare dei veri e propri "corridoi tecnologici" all'interno dei quali realizzare tutte le distinte infrastrutture ovvero le linee elettriche, della telefonia, della banda larga e della banda ultra-larga, le condutture del gas, le reti in fibra ottica, i tubi degli acquedotti, etc;
36. chiede che si segua un approccio d'insieme nell'elaborazione e attuazione future della politica ambientale e dei trasporti nella regione alpina; in questo contesto, sottolinea la necessità di dare priorità ai trasferimenti modali, al fine di realizzare una transizione dal trasporto stradale a quello ferroviario, in particolare per le merci, e invita la Commissione a sostenere questa transizione; in questo contesto, inoltre, chiede che i ricavi generati dal trasporto su strada siano impiegati per promuovere la realizzazione e lo sviluppo di sistemi di trasporti di passeggeri e merci su rotaia che siano efficienti ed ecologici e per ridurre l'inquinamento acustico e ambientale; prende atto dei potenziali progetti in settori quali la gestione del traffico, l'innovazione tecnologica, l'interoperabilità, ecc; chiede inoltre di espandere l'infrastruttura esistente, compresi sistemi intermodali e interoperabili di qualità, nella regione alpina; sottolinea l'importanza di assicurare la connettività e l'accessibilità per tutti gli abitanti della regione;
37. pone l'accento sull'importanza di collegare gli itinerari di trasporto con altre parti d'Europa, nonché sulla rilevanza delle interconnessioni con i corridoi TEN-T, utilizzando in modo ottimale le infrastrutture esistenti; ricorda che le zone montuose continuano a rappresentare un ostacolo al ravvicinamento tra i cittadini europei e che l'Unione si è impegnata a rafforzare i finanziamenti per le infrastrutture di trasporto transfrontaliere; invita pertanto i paesi partecipanti a concentrare i loro sforzi sulla realizzazione e la pianificazione di progetti complementari sostenibili e inclusivi, collegando e sviluppando nel contempo l'attuale rete TEN-T;
38. richiama l'attenzione sulla mancanza di collegamenti efficaci e non inquinanti nelle aree montane e tra le aree montane e perimontane; sollecita la Commissione e gli Stati membri a facilitare collegamenti migliori, puliti e a basso tenore di carbonio a livello regionale e locale, soprattutto per quanto riguarda le reti ferroviarie, al fine di rafforzare la coesione e la qualità della vita in tali aree; incoraggia e promuove l'insediamento nelle regioni alpine;
39. invita i paesi partecipanti alla strategia macroregionale a tenere conto delle condizioni specifiche dei lavoratori transfrontalieri e a sviluppare accordi transfrontalieri per i lavoratori della macroregione alpina;
40. sostiene lo sviluppo di forme innovative di trasporto locale su richiesta, comprese informazioni sui trasporti intelligenti, la gestione del traffico e la telematica e la multimodalità, anche alla luce del potenziale delle attività di condivisione interregionali in questo settore;
41. richiama l'attenzione sulla mancanza di collegamenti digitali efficaci nelle aree montane; sollecita la Commissione e gli Stati membri a facilitare migliori collegamenti a livello regionale e locale, al fine di migliorare la qualità della vita in tali aree e favorire lo sviluppo di nuove attività e la creazione di opportunità lavorative in tali aree, incoraggiandone la ripopolazione;
42. sottolinea l'importanza degli investimenti pubblici nelle aree montane al fine di fare fronte all'incapacità del mercato di fornire connettività digitale in tali aree; sottolinea l'importanza di una copertura completa e universale di internet a banda larga, anche nelle regioni montane, al fine di assicurare la vivibilità a lungo termine degli insediamenti e delle aree economiche remoti; invita la Commissione a proporre soluzioni concrete per questo problema;
Ambiente, biodiversità, cambiamenti climatici ed energia
43. sottolinea l'importanza di tutelare e rafforzare la biodiversità nella regione alpina; chiede sforzi congiunti per introdurre misure innovative per la conservazione e il mantenimento di tale biodiversità, nonché un esame approfondito del ruolo dei grandi predatori e la possibile introduzione di misure di adeguamento, nel pieno rispetto dell'acquis dell'Unione in materia di protezione dell'ambiente, della biodiversità, del suolo e delle risorse idriche; sottolinea l'importanza di garantire che siano adottate tutte le misure possibili per evitare la duplicazione di iniziative legislative già esistenti;
44. sottolinea che la macroregione alpina offre grandi opportunità in termini di soluzioni innovative che potrebbero renderla un laboratorio di prova unico per l'economia circolare; intende presentare, nella procedura di bilancio 2017, un progetto pilota volto a esplorare il potenziale di questo settore per lo sviluppo di strategie specifiche connesse all'economia circolare, ad esempio nei settori della produzione, del consumo e della gestione dei rifiuti;
45. sottolinea l'importanza di promuovere la generazione autonoma di energia, migliorando l'efficienza energetica e sostenendo lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili più efficienti nella regione, dall'energia idroelettrica a quella solare, eolica e geotermica, e di promuovere lo sviluppo di tipologie di energie rinnovabili specificamente alpini; prende atto dell'impatto sulla qualità atmosferica dell'uso di diversi tipi di combustibile nel settore del riscaldamento; appoggia l'uso sostenibile del legname forestale senza ridurre la superficie forestale esistente, il che è importante per mantenere l'equilibrio dell'ecosistema montano e proteggere da slavine, frane e inondazioni;
46. sottolinea l'urgente necessità di sviluppare nuove strategie di lotta contro l'inquinamento atmosferico, che solleva preoccupazioni in termini di salute pubblica, e contro i cambiamenti climatici, in particolare nelle zone maggiormente industrializzate e popolate della macroregione, identificando nel contempo le fonti di inquinamento esistenti e sorvegliando da presso le emissioni inquinanti; chiede pertanto agli Stati Membri di definire politiche dei trasporti sostenibili in linea con gli obiettivi della COP21 di Parigi e di favorire la preservazione e la manutenzione dei servizi di ecosistema nell'intera macroregione alpina;
47. sottolinea l'importanza delle infrastrutture di trasporto energetico e sostiene sistemi di distribuzione, stoccaggio e trasmissione intelligenti nonché investimenti nell'infrastruttura energetica sia per la produzione che per il trasporto di elettricità e gas, in linea con la rete TEN-E e attraverso l'attuazione dei progetti concreti figuranti nell'elenco di progetti di interesse europeo nel campo dell'energia; sottolinea l'importanza di sfruttare fonti di energia locali, in particolare di energia rinnovabile, al fine di ridurre la dipendenza dalle importazioni; chiede di promuovere la produzione di energia decentrata e l'autoproduzione energetica e di migliorare l'efficienza energetica di tutti i settori;
48. invita i paesi partecipanti a unire le forze per attuare una pianificazione spaziale e una gestione territoriale integrate, coinvolgendo le varie parti interessate (autorità nazionali, regionali e locali, comunità di ricerca, ONG, ecc.) dalle regioni;
49. chiede un ulteriore rafforzamento della collaborazione e del lavoro svolto nel quadro del World Glacier Monitoring Service, alla luce delle recenti decisioni della conferenza COP21 di Parigi e della strategia da seguire in seguito;
50. teme che i cambiamenti climatici e l'innalzamento delle temperature minaccino seriamente la sopravvivenza di specie che vivono ad alta quota, e che lo scioglimento dei ghiacciai rappresenti un ulteriore motivo di preoccupazione, visto il notevole impatto sulle riserve idriche sotterranee; chiede che si elabori un piano transnazionale di ampia portata volto a combattere lo scioglimento dei ghiacciai e a rispondere ai cambiamenti climatici ovunque nelle Alpi;
51. invita i paesi partecipanti a proseguire gli sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e a sviluppare le fonti rinnovabili disponibili, ad esempio l'energia solare ed eolica, all'interno del mix di produzione energetica; pone l'accento sulla sostenibilità e la competitività degli impianti idroelettrici; invita i paesi partecipanti a contribuire alla creazione di reti infrastrutturali ben funzionanti di energia elettrica nella macroregione;
52. sottolinea che la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico non solo migliorerà la sicurezza energetica della macroregione, ma porterà anche a una maggiore concorrenza, con importanti benefici per lo sviluppo economico della regione;
53. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti nazionali e regionali dei paesi aderenti all'EUSALP (Francia, Italia, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania e Slovenia).
- [1] GU C 347 del 20.12.2013, pag. 320.
- [2] GU C 347 del 20.12.2013, pag. 259.
- [3] GU C 347 del 20.12.2013, pag. 303.
- [4] Testi approvati, P7_TA(2012)0269.
- [5] Testi approvati, P7_TA(2013)0229.
MOTIVAZIONE
In seguito a un'iniziativa originata nelle regioni alpine già a fine del 2011, Il Consiglio europeo di dicembre 2013 ha invitato la Commissione a presentare una strategia dell'UE per la regione alpina (EUSALP). La Commissione ha risposto alla richiesta presentando il piano d'azione della strategia a luglio 2015.
Si tratta della quarta strategia macroregionale dell'UE, che può beneficiare dell'esperienza derivata dalle strategie dell'Unione europea per la regione del mar Baltico, per la regione del Danubio e per l'area adriatica e ionica.
Le strategie macroregionali sono finora originate da iniziative intergovernative, in zone del nostro continente a lungo divise da guerre e cortine di ferro, con l'obiettivo di rilanciare la cooperazione istituzionale ed economica fra quei territori.
Esse sono state tuttavia rese possibili dall'inserimento nel Trattato di Lisbona dell'obiettivo della coesione territoriale ed è per questo che oggi dovrebbero essere integrate più profondamente nel metodo comunitario, valorizzandone lo straordinario potenziale di programmazione territoriale strategica "dal basso verso l'alto" rispetto ai tradizionali top approcci dall'alto verso il basso seguiti dalla Commissione tramite strumenti tipo il programma ESPON.
Sarebbe quindi necessario un maggiore coinvolgimento della Commissione, sia nella fase dell'avvio di una strategia macroregionale, sia nella fase di progettazione e programmazione, e soprattutto nelle fasi di implementazione e di coordinamento con le altre strategie e con la più generale politica di coesione territoriale dell'Unione. Sarebbe parimenti necessario un formale coinvolgimento del Parlamento europeo, nel suo ruolo di co-legislatore, nella fase di lancio e di approvazione di una strategia, nonché nel monitoraggio dei risultati ottenuti.
Non si può infatti immaginare che strategie di sviluppo dell'Unione di grande importanza, che inevitabilmente coinvolgono il suo futuro e l'uso delle risorse materiali e progettuali disponibili e che si stanno progressivamente estendendo su larga parte del continente (oltre a Baltico, Danubio, Adriatico, Alpi, altre iniziative si stanno muovendo, dall'Atlantico al Mediterraneo e in altre regioni montane europee) non coinvolgano direttamente i soggetti democraticamente responsabili dell'iniziativa legislativa e di governo dell'Unione oltre al titolare della legittimazione democratica da parte degli elettori.
Sarebbe quindi necessaria una diversa definizione delle procedure per arrivare al lancio, all'approvazione e alla successiva implementazione e coordinamento con le altre politiche dell'Unione, delle future strategie macro regionali, attraverso un atto legislativo che definisca anche il contesto in cui si muoveranno in futuro anche quelle già approvate.
Tale contesto legislativo dovrebbe anche meglio articolare, in base ai principi di sussidiarietà e proporzionalità, il sistema di governance delle strategie esistenti e future, limitando il ruolo delle autorità nazionali e comunitarie all'iniziale impulso e coordinamento, nonché ai compiti di controllo e sostegno, lasciando invece la governance dei progetti e la loro realizzazione agli enti regionali e locali, che devono essere i veri protagonisti dal basso delle politiche territoriali e di sviluppo.
La strategia EUSALP interviene in un contesto regionale caratterizzato da diverse forme di cooperazione, come Spazio Alpino e la Convenzione delle Alpi, oltre a svariati programmi transfrontalieri INTERREG. EUSALP copre 48 regioni e 7 paesi, rappresentati da 5 Stati membri dell'UE (Italia, Francia, Slovenia, Austria, Germania) e due paesi non appartenenti all'UE (Svizzera e Liechtenstein). La regione, nella quale vivono oltre 80 milioni di persone, ha una forte attrattività umana, naturale, economica e culturale. La storia di quest'area è segnata da divisioni e guerre legate ai confini alpini, ma anche dalla nascita e crescita di realtà statuali a cavallo degli stessi confini alpini. La pianura e l'area montana alpina sono parte di un sistema naturale e umano non scindibile, la cui interdipendenza ha segnato tutta la storia della regione. Lo sviluppo economico delle aree di pianura è stato possibile grazie alle risorse idriche e geologiche delle terre alte, mentre il florido sviluppo dell'industria turistica in vaste aree delle Alpi è stato possibile grazie ai grandi bacini demografici delle pianure. Tuttavia, le difficoltà di collegamento e di logistica produttiva hanno spesso ostacolato lo sviluppo delle aree montane. Inoltre, la macroregione alpina è oggi estremamente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici. Le autorità pubbliche, sulla base del principio di sussidiarietà, devono pertanto rispondere alle sfide economiche ed ecologiche della macroregione alpina.
La Commissione Juncker ha deciso di orientarsi verso il rilancio degli investimenti attraverso il piano di investimenti e il risultante Fondo europeo per gli investimenti strategici. Per i paesi della regione ciò rappresenta una opportunità per rilanciare e completare investimenti comuni. EUSALP offre un'opportunità per orientare investimenti strategici a vantaggio dell'intera regione. Le potenzialità della regione alpina sono vaste e possono essere sviluppate con la capacità progettuale congiunta da parte dei paesi e delle regioni dell'area alpina, con la fondamentale partecipazione degli enti locali e di tutti gli attori pubblici e privati dell'area. La Commissione dovrà agire, di concerto con la BEI e altri attori internazionali, per fornire orientamenti e sostegno all'attuazione della strategia.
In tale contesto, la strategia EUSALP offre ai paesi della regione un'opportunità per investire in progetti comuni di impatto europeo, non solo regionale, sviluppando anche nuove forme di governance multilivello, originate dalle regioni e realizzate con il contributo delle istituzioni europee.
Il Parlamento, in quanto co-legislatore in materia di politica di coesione, assume un ruolo importante nella fase di ideazione e di realizzazione della strategia.
Data la presenza nell'area EUSALP di aree montane a sottoutilizzazione di risorse (aree interne) e di aree di pianura con alta concentrazione produttiva, è necessaria la realizzazione di strategie economiche integrate. Tali strategie sono coerenti con gli obiettivi della programmazione dei fondi SIE 2014-2020 e in particolare con i principi dell'innovazione e della strategia di specializzazione intelligente.
La strategia EUSALP non si sovrappone alla cooperazione esistente interregionale e transfrontaliera, ma le apporta un valore aggiunto. Si tratta di affrontare obiettivi comuni all'intera area, in coerenza con i grandi obiettivi europei di Europa 2020 in materia di sviluppo sostenibile, ambiente, energia. Per affrontare tali obiettivi è necessaria l'ideazione e la realizzazione di progetti di dimensione macroregionale.
In questo contesto, le autorità regionali di EUSALP sono i soggetti istituzionali che possono concepire una progettazione a partire dal basso, in linea con le richieste dei territori, ma con il necessario coordinamento europeo tra regioni, di concerto con le istituzioni europee.
Priorità e proposte
A seguito di vari mesi di discussioni con i soggetti interessati da EUSALP a livello di UE, nazionale, regionale e locale, sono emerse le seguenti priorità di sviluppo, idee e proposte:
PILASTRO I (Migliorare la competitività, la prosperità e la coesione della regione alpina)
Sviluppare capacità di innovazione delle PMI dell'area alpina, attraverso l'impiego di strategie di crescita intelligente, armonizzate tra loro, nei paesi e nelle regioni interessate.
Sviluppare un approccio locale per lo sviluppo delle aree alpine.
Sviluppare una collaborazione tra settore pubblico e privato della macroregione, in particolare nei settori strategici di EUSALP.
Promuovere un turismo sostenibile e competitivo (diversificare l'offerta turistica, gestire il turismo in modo sostenibile e responsabile).
Diversificare l'offerta e i prodotti turistici allo scopo di superare la stagionalità — itinerari tematici transnazionali, valorizzazione del patrimonio naturale e culturale attraverso il turismo, costruzione di nuove infrastrutture turistiche (ad esempio parchi tematici), branding macroregionale dei prodotti e dei servizi, promozione della regione sui mercati mondiali, promozione mirata a specifici gruppi di destinatari (ad esempio gli anziani, o per congressi e turismo d'affari), posizionando la regione quale destinazione multi stagionale.
Migliorare la qualità e l'innovazione nel turismo — TIC, istruzione, trasferimenti tecnologici, collegamento in rete dei soggetti commerciali, cluster, scambio di buone pratiche, collegamenti tra i settori dell'agricoltura locale, del turismo e dell'approvvigionamento alimentare, promozione e marketing innovativi.
Valorizzare e tutelare lo straordinario sistema lacustre che si insinua nelle valli alpine e prealpine sia a nord che a sud del massiccio.
Integrare le grandi infrastrutture sportive esistenti nella macroregione, per agevolarne l'utilizzo comune anche in funzione di grandi eventi sportivi.
Migliorare l'accessibilità dei prodotti e dei servizi turistici — migliorare competenze e servizi specifici, la formazione del personale, la promozione e la disponibilità di informazioni, la cooperazione finalizzata ad agevolare gli spostamenti dei turisti, l'armonizzazione delle statistiche nazionali volte a facilitare la misurazione degli effetti della pianificazione settoriale e futura e della definizione delle politiche.
Utilizzare i fondi UE in modo più efficiente — agevolare l'accesso ai finanziamenti per le nuove start-up e PMI innovative e sostenibili incentrate sulla ricerca e la strategia di crescita intelligente.
Creare una rete di cluster e imprese del turismo sostenibile.
Promuovere la formazione professionale e le capacità imprenditoriali nel settore del turismo — incoraggiare l'innovazione e la diversificazione delle offerte e dei prodotti turistici.
Assicurare l'integrazione (embedding) dei progetti EUSALP nei programmi operativi regionali e nazionali finanziati dal FESR e valorizzare l'integrazione delle programmazioni regionali dei Fondi SIE con i programmi ad accesso diretto, in particolare Orizzonte 2020, ad esempio attivando strumenti analoghi a un "marchio di eccellenza" su scala macroregionale.
Sviluppare reti macroregionali di ricerca pubblica e privata, dedicate allo sviluppo di progetti per EUSALP.
Sostenere progetti di scambio universitario macroregionale, anche con fondi di sostegno a esistenti programmi europei come ERASMUS.
Pilastro II — Assicurare l'accessibilità e i collegamenti a tutti gli abitanti della regione alpina (trasporto transfrontaliero, collegamenti intermodali con l'entroterra)
Rendere pienamente operativa la realizzazione dei corridoi Italia-Francia e Italia-Austria e connetterli con il già completato corridoio Italia-Svizzera, per collegare meglio la parte nord e sud dell'Europa.
Potenziare sistematicamente l'infrastruttura di trasporto mediante la ristrutturazione o la costruzione di nuove infrastrutture di collegamento con i grandi assi, aprendo il mercato dei servizi di trasporto alla concorrenza, in linea con la normativa dell'UE.
Sviluppare sistemi innovativi al fine di sostenere il trasporto pubblico o collettivo e aumentare l'attrattiva del trasporto pubblico in tutti i moduli di trasporto.
Attuare partenariati fra pubblico e privato nelle operazioni di trasporto.
Pianificare a lungo termine i programmi in materia di sicurezza dei trasporti, in particolare nel trasporto su strada.
Sviluppare sistemi innovativi e coordinati per la gestione dei valichi di frontiera.
Condurre studi di fattibilità su sistemi di tariffazione integrata dei valichi e dei trasporti nell'area.
Migliorare le connessioni con l'entroterra dei porti marittimi della rete TEN-T e imporre lo sviluppo dell'intermodalità nella regione alpina.
Sviluppare sistemi logistici innovativi, in particolare per lo sviluppo del commercio transfrontaliero.
Ridurre l'isolamento delle aree interne e remote, migliorando il loro accesso ai servizi energetici e di trasporto.
Sviluppare le infrastrutture energetiche di rete.
Completare, razionalizzare e armonizzare le reti TIC, in particolare nei segmenti transfrontalieri.
Raggruppare le attività e i servizi intermodali e logistici in tutta la regione.
Migliorare l'accessibilità delle aree montane con sistemi innovativi, anche basati sulle strategie di specializzazione intelligente dei paesi e delle regioni dell'area.
Coordinare i grandi progetti di interconnessione infrastrutturale già presenti o previsti nella regione.
Pilastro III — Assicurare la sostenibilità nelle Alpi Tutelare il patrimonio alpino e promuovere un uso sostenibile delle risorse naturali e culturali (ambiente, habitat terrestri transnazionali e biodiversità).
Ridurre i rischi comportati dal cambiamento climatico con investimenti nel settore dell'acqua (ad esempio, costruzione di bacini).
Sostenere l'agricoltura alpina, nel rispetto di uno sviluppo equilibrato e sostenibile.
Proteggere e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi, assicurando un adeguato sistema di monitoraggio, informazione e gestione della rete Natura 2000 e garantendo la gestione sostenibile della natura.
Promuovere e conseguire uno sviluppo sostenibile delle economie alpine e dell'uso sostenibile delle risorse alpine.
Migliorare la conoscenza dell'ambiente alpino — stimolando ricerche congiunte sullo stato della biodiversità alpina.
Creare e potenziare aree protette macroregionali — creare capacità per attuare l'accesso agli ecosistemi e la mappatura delle zone importanti per la conservazione della specie e dei tipi di habitat nei siti prioritari, con l'obiettivo di connettere tutte le numerose aree protette della macroregione attraverso dei corridoi ecologici.
Scambiare le migliori pratiche tra le autorità di gestione di zone alpine protette.
Elaborare e attuare un piano di emergenza comune.
Armonizzare e applicare le leggi nazionali in materia di habitat e biodiversità terrestri — armonizzando la normativa in materia di pianificazione urbana, protezione della natura, dell'ambiente e del patrimonio culturale con la convenzione europea sul paesaggio.
PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (2.5.2016)
destinato alla commissione per lo sviluppo regionale
sulla strategia dell'UE per la regione alpina
(2015/2324(INI))
Relatore per parere: Jérôme Lavrilleux
SUGGERIMENTI
La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. visti la comunicazione della Commissione relativa alla strategia dell'Unione europea per la regione alpina (COM(2015)0366) e il piano d'azione ad essa allegato;
B. considerando che la regione alpina è una delle regioni più dinamiche, innovative, produttive e competitive d'Europa, che è caratterizzata da distretti industriali importanti e numerosi centri d'eccellenza ed è dotata di caratteristiche geografiche, naturali ed economiche uniche, tra cui prodotti locali nonché elementi di interesse storico, paesaggistico e culturale;
C. considerando che l'idea di una strategia macroregionale nasce dall'esigenza di una migliore collaborazione e di un miglior coordinamento in talune zone transfrontaliere, per poter affrontare le sfide comuni in maniera più efficace ed efficiente rispetto alle soluzioni individuali, nonché dall'ambizione di favorire la risoluzione dei problemi in un gruppo relativamente ristretto di paesi e regioni, facilitando nella pratica una coesione più salda tra i cittadini dell'Unione europea;
D. considerando che vi sono differenze significative tra le diverse tipologie di aree caratteristiche della regione alpina, come le aree montuose, il promontorio alpino, le zone rurali e le aree urbane;
E. considerando che occorrono risposte specifiche alle varie sfide cui deve far fronte la regione alpina, quali ad esempio la globalizzazione, le tendenze demografiche negative quali i bassi tassi di natalità e l'invecchiamento della popolazione, la bassa densità di popolazione, la fuga di cervelli, le nuove tendenze migratorie, la crisi economica e le disparità economiche e demografiche, il cambiamento climatico, i rischi naturali di grande portata, la sfida energetica, le fluttuazioni stagionali di occupazione e di reddito e la necessità di assumere vari impieghi, la riduzione dei rifiuti nonché la necessità di garantire un uso sostenibile delle risorse;
F. considerando che i cambiamenti demografici – caratterizzati, in particolare, dall'invecchiamento della popolazione, dai bassi tassi di fertilità e dall'emigrazione, come pure dalla bassa densità di popolazione nelle zone di montagna – costituiscono sfide importanti per la regione alpina e hanno un effetto sulle evoluzioni del mercato del lavoro, sugli investimenti e sulla fornitura di servizi pubblici;
G. considerando che nella regione alpina il profondo legame tra le generazioni, la coesione familiare allargata e le aziende a conduzione familiare rivestono un enorme significato sociale;
H. considerando che la bassa densità di popolazione è, tra l'altro, correlata alla scarsità di servizi pubblici per la popolazione; che le zone di montagna sono svantaggiate per quanto riguarda la fornitura di servizi sociali e l'assistenza sanitaria;
I. considerando che il futuro sviluppo della regione alpina è collegato a fattori quali le aree rurali, lo sviluppo rurale, il "futuro del villaggio" e l'agricoltura;
J. considerando che il diritto fondamentale alla libera circolazione delle persone è un prerequisito, soprattutto nelle zone di frontiera, per il raggiungimento degli obiettivi di coesione economica, sociale, territoriale e ambientale, al fine di conseguire una competitività e uno sviluppo forte e sostenibile e di consentire un accesso equo all'occupazione;
K. considerando che le popolazioni delle aree pedemontane sono fra le più povere all'interno delle regioni montane e sono a elevato rischio di disoccupazione, e conseguente spopolamento, a causa del trasferimento e concentramento della produzione industriale tradizionale nelle aree urbane;
L. considerando che la strategia per la regione alpina dovrebbe trarre ispirazione dalle strategie macroregionali già attuate con successo nelle regioni del Mar Baltico, del Danubio nonché del Mar Adriatico e del Mar Ionio;
M. considerando che le zone di montagna, in particolare le regioni più remote, spesso risentono degli effetti negativi di un livello di istruzione più basso, della mancanza di manodopera qualificata, di una densità minore di servizi pubblici e della scarsa disponibilità di banda larga; che le zone più accessibili possono generalmente contare su un'economia più vitale e attraggono maggiori investimenti;
N. considerando che la strategia per la regione alpina dovrebbe privilegiare i settori ai quali apporterebbe un effettivo valore aggiunto e una maggiore convergenza regionale;
O. considerando che le risorse finanziarie dovrebbero essere focalizzate sulle esigenze specifiche dei territori montani;
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione sulla regione alpina e il relativo piano d'azione, ma sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente la dimensione sociale per garantire il perseguimento di un modello di crescita che possa assicurare una crescita sostenibile, nonché l'inclusione sociale e la protezione sociale per tutti, in particolare nelle zone frontaliere; insiste sull'importanza di incoraggiare l'istituzione di infrastrutture sociali e di promuovere gli investimenti sociali;
2. sottolinea l'importanza di incrementare il potenziale economico dei settori strategici, come l'agricoltura, la silvicoltura, un turismo sostenibile e a misura di famiglie, un'energia sostenibile, la bioeconomia, i prodotti biologici, la salute e le tecnologie di punta, con un forte sostegno alle PMI, comprese le imprese a conduzione familiare appartenenti a questa categoria, nonché di promuovere l'imprenditoria sociale, in collaborazione con i centri di ricerca, in modo da sviluppare reti e collegamenti interregionali; sottolinea la necessità di promuovere la produzione locale e di favorire nuovi investimenti, anche facilitando l'accesso al credito per i giovani imprenditori e per la creazione di posti di lavoro sostenibili, in linea con l'agenda dell'OIL per un lavoro dignitoso, che rispettino la contrattazione collettiva e gli accordi collettivi ove esistenti;
3. sottolinea l'importanza dell'identità regionale transfrontaliera e di altre forme di identità regionale;
4. sottolinea la necessità di rendere i servizi pubblici di qualità accessibili e alla portata di tutti, in particolare nei settori dell'istruzione, dell'assistenza sanitaria, dei servizi sociali e della mobilità; sottolinea la necessità di sviluppare infrastrutture e tecnologie che garantiscano la disponibilità di servizi sostenibili su misura per le persone che vivono nella regione alpina; invita gli Stati membri interessati a tenere maggiormente in considerazione le esigenze delle persone che vivono nelle zone più periferiche;
5. sottolinea la necessità di mettere in atto strumenti efficaci, compresi adeguati controlli e ispezioni, per garantire condizioni di lavoro e di vita dignitose ai lavoratori stagionali nella regione alpina e per assicurare che non vi sia un utilizzo indebito del lavoro stagionale; sottolinea la necessità di garantire il rispetto dei diritti del lavoro, delle norme sul lavoro e, in generale, di condizioni lavorative di qualità elevata;
6. sottolinea la necessità di rafforzare la capacità di adeguamento della forza lavoro attraverso la riqualificazione, l'apprendimento permanente e il multilinguismo e di avallare i piani volti a migliorare le condizioni di lavoro, la sicurezza sociale, la parità di genere e l'accessibilità per le persone con disabilità;
7. sottolinea la necessità di creare un ambiente favorevole all'innovazione e alla ricerca con strategie di specializzazione intelligenti e il rafforzamento dei legami tra i punti di forza complementari della regione alpina e gli interessi correlati e sottolinea la necessità di formare poli regionali per assicurare un'interconnessione sostenibile tra ricerca, scienza ed economia; sottolinea che un livello più elevato di benessere sociale, una forza lavoro qualificata e istruita, società innovative e caratteristiche geografiche uniche rappresentano vantaggi competitivi per la regione alpina;
8. reputa opportuno incoraggiare la pluriformazione e corsi di formazione adeguati alle necessità di un mercato del lavoro sostenibile e ai suoi settori strategici orientati al futuro, con particolare riferimento a centri di formazione specifici e a un centro per l'occupazione regionale multilingue online; ritiene che un apprendistato di qualità debba concentrarsi, e debba essere fornito, in base alle esigenze del mercato del lavoro;
9. sottolinea che il turismo sostenibile, la produzione locale e sistemi efficienti di trasporto pubblico possono contribuire a contrastare lo spopolamento e a garantire posti di lavoro nella regione;
10. sottolinea che i centri di formazione sono in competizione fra loro e che, pertanto, dovrebbero ricevere speciali finanziamenti solo qualora ne sia stata dimostrata l'assoluta necessità per motivi qualitativi ed economici;
11. invita a rafforzare la sostenibilità e l'efficienza della connettività dei trasporti nella regione e con il resto dell'Europa e a promuoverne l'intermodalità, nell'interesse dello sviluppo della regione e del benessere delle sue popolazioni; sottolinea l'importanza di sostenere politiche transnazionali coordinate e nuovi approcci alla responsabilità condivisa e a un'equa cooperazione tra territori, come ad esempio collegamenti verticali tra le grandi città e le zone rurali, le regioni montane e le zone turistiche;
12. sottolinea l'importanza di garantire l'accesso a connessioni Internet ad alta velocità e, pertanto, a servizi digitali online nonché al telelavoro e ad altre opportunità, a coloro che vivono in zone lontane dai grandi centri urbani affinché possano accedere alle offerte di lavoro disponibili su Internet, comprese quelle consultabili sul portale EURES, nonché ai numerosi altri servizi online che contribuiscono a rendere la vita quotidiana più semplice, favoriscono la creazione di occupazione, incrementano la produttività e i guadagni lavorativi, contribuiscono al superamento del divario digitale e promuovono l'inclusione sociale ed economica per tutti; sottolinea la necessità di collegare meglio le scuole, le università e i centri di ricerca, nonché di promuovere i programmi di apprendimento a distanza, l'innovazione e lo sviluppo di poli basati sulle competenze e sulle società regionali, come pure lo sviluppo globale di "villaggi e regioni digitali" che offrano condizioni di vita sostenibili, vivibili e a misura di famiglia;
13. sottolinea la dimensione sociale di una strategia alpina comune e invita alla cooperazione innovativa, ad esempio nell'ambito dello sviluppo demografico, mediante misure collaborative intese a predisporre strutture atte a fornire cure ostetriche sicure e complete nelle regioni alpine rurali;
14. ricorda che il principio dell'accesso universale ai servizi pubblici deve essere garantito in tutti i territori dell'UE e sottolinea, a tale proposito, la necessità che gli Stati membri e le regioni incoraggino la formulazione di soluzioni alternative e innovative per le zone montane, comprese, se del caso, soluzioni personalizzate adattate alle esigenze locali e regionali;
15. sottolinea la necessità di promuovere modelli di produzione basati su un approccio all'economia circolare e di sostenere l'efficienza energetica e la creazione di "infrastrutture verdi" per preservare la biodiversità e le risorse naturali, nonché fornire nuove opportunità per il turismo e la creazione di posti di lavoro di qualità;
16. esorta la Commissione a intraprendere azioni per l'integrazione della dimensione di genere a livello orizzontale e verticale in qualsiasi settore politico e a finanziare azioni per l'integrazione della dimensione di genere specificamente mirate alle donne che vivono nelle regioni montane, in modo da contrastare tutti gli eventuali squilibri;
17. sottolinea la dimensione sociale, culturale ed economica delle varie usanze e tradizioni alpine, che è opportuno incoraggiare e sostenere nella loro diversità, anche a livello transfrontaliero;
18. chiede la partecipazione diretta delle regioni, dei comuni e dei singoli cittadini a tutte le iniziative previste nell'ambito della strategia dell'UE per la regione alpina, quale fattore essenziale per il suo successo.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
26.4.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
43 4 5 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Laura Agea, Guillaume Balas, Brando Benifei, Mara Bizzotto, Vilija Blinkevičiūtė, Enrique Calvet Chambon, David Casa, Ole Christensen, Jane Collins, Martina Dlabajová, Lampros Fountoulis, Arne Gericke, Marian Harkin, Czesław Hoc, Danuta Jazłowiecka, Agnes Jongerius, Rina Ronja Kari, Jan Keller, Ádám Kósa, Kostadinka Kuneva, Jérôme Lavrilleux, Jeroen Lenaers, Verónica Lope Fontagné, Javi López, Morten Løkkegaard, Dominique Martin, Anthea McIntyre, Joëlle Mélin, Elisabeth Morin-Chartier, Emilian Pavel, João Pimenta Lopes, Georgi Pirinski, Sofia Ribeiro, Claude Rolin, Anne Sander, Sven Schulze, Siôn Simon, Jutta Steinruck, Romana Tomc, Yana Toom, Ulrike Trebesius, Renate Weber, Tatjana Ždanoka, Jana Žitňanská |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Daniela Aiuto, Georges Bach, Rosa Estaràs Ferragut, Tania González Peñas, Krzysztof Hetman, Paloma López Bermejo, Evelyn Regner, Flavio Zanonato |
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PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (19.4.2016)
destinato alla commissione per lo sviluppo regionale
su una strategia dell'UE per la regione alpina
(2015/2324(INI))
Relatore per parere: Renata Briano
SUGGERIMENTI
La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che, in virtù degli articoli 11, 191 e 193 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), l'Unione europea dispone delle competenze per intervenire in tutti gli ambiti della politica ambientale, come ad esempio l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, la gestione dei rifiuti e i cambiamenti climatici;
B. considerando che l'articolo 1, paragrafo 1, della direttiva 2002/49/CE[1] precisa che nell'Unione europea occorre sviluppare "un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell'esposizione al rumore ambientale";
C. considerando che la convenzione delle Alpi è stata sottoscritta dai paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera) e dall'Unione europea per lo sviluppo sostenibile e la protezione delle Alpi;
D. considerando che la politica ambientale ha natura trasversale e che le scelte dei vari settori della strategia alpina devono poter conciliare la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico; che le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici e di tutela della biodiversità contemplano l'esigenza di assicurare la resilienza degli ecosistemi con adeguata connettività in termini di habitat per consentire la migrazione delle specie;
E. considerando che la regione alpina costituisce il secondo bacino di biodiversità d'Europa e rappresenta uno dei più importanti bacini idrici europei; che le risorse idriche non sono importanti solo per la produzione idroelettrica, ma anche per l'irrigazione dei terreni agricoli, la gestione sostenibile delle foreste, la salvaguardia della biodiversità e del paesaggio nonché per gli approvvigionamenti di acqua potabile;
F. considerando che l'agricoltura e il turismo nella regione alpina hanno notevole rilevanza sulla conservazione dell'ambiente, i paesaggi tradizionali e la biodiversità;
G. considerando che il patrimonio storico e culturale rappresenta una delle principali risorse dell'area;
H. considerando che il 23 maggio 2013 il Parlamento ha adottato una risoluzione su una strategia macroregionale per le Alpi[2];
1. sottolinea che le Alpi costituiscono un ambiente naturale, culturale, di vita e di lavoro per quasi 14 milioni di persone, nonché un'importante meta turistica che attira circa 120 milioni di visitatori ogni anno;
2. osserva il successo di alcuni modelli agricoli nella regione alpina, in cui si combinano produzione alimentare, silvicoltura e tutela del paesaggio per il turismo nonché la prestazione di servizi ecosistemici come la protezione dalle valanghe; ritiene che detti modelli, che hanno differenti finalità e un impatto ambientale ridotto, dovrebbero essere potenziati ove opportuno;
3. riconosce che la regione alpina, con la sua enorme riserva di paesaggi naturali, rappresenta un'area socio-economica dotata di potenziale in termini turistici; prende atto della straordinaria varietà di ecosistemi che variano da quelli alpini a quelli delle pianure, fino alle coste del Mediterraneo e comprendono ecosistemi acquatici altamente sensibili, come i laghi, i fiumi e i torrenti; ritiene che la regione è ricchissima di biodiversità e di risorse naturali, come l'acqua e il legno, e dovrebbe essere preservata;
4. accoglie con favore il fatto che le regioni siano fortemente coinvolte nella strategia dell'UE per la regione alpina;
5. ritiene che particolare attenzione vada destinata a preservare gli insediamenti nelle zone meno popolate della regione;
6. segnala che nella regione alpina coesistono zone molto antropizzate e urbanizzate e zone montane meno popolate; osserva che la strategia dovrebbe comprendere azioni coerenti all'interno dell'intera area, pur tenendo conto delle diversità strutturali che la caratterizzano, e incentrarsi soprattutto sulle regioni dell'arco alpino che presentano un enorme potenziale in termini di crescita economica sostenibile; rileva che l'abbandono del territorio rappresenta una delle cause dell'instabilità idrogeologica di talune aree, i cui effetti si ripercuotono sull'intera regione (inondazioni, frane); evidenzia il ruolo chiave svolto dai servizi sociali nella crescita sostenibile e nella lotta allo spopolamento delle zone montane, e pone l'accento sulla necessità di promuovere maggiormente il meccanismo di protezione civile dell'UE;
7. segnala che l'agricoltura nelle zone montane è molto importante per il mantenimento della stabilità geologica delle Alpi; osserva, tuttavia, che l'agricoltura montana è esposta a catastrofi naturali legate al clima come inondazioni, valanghe e frane; sollecita pertanto la promozione di misure di prevenzione dei rischi (tra cui interventi per prevenire le inondazioni);
8. esprime preoccupazione per il fatto che i cambiamenti climatici comportino gravi rischi per il dissesto idrogeologico e per la biodiversità; sottolinea che l'innalzamento delle temperature minaccia seriamente la sopravvivenza di specie che vivono ad alta quota, e che lo scioglimento dei ghiacciai rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione, visto il notevole impatto sulle riserve idriche sotterranee; evidenzia pertanto la necessità di elaborare una politica macroregionale di adattamento ai cambiamenti climatici, nonché di assicurare la tutela e la gestione sostenibile dei fiumi, dei laghi e dei torrenti alpini;
9. ritiene indispensabile perseguire politiche di lotta ai cambiamenti climatici basate su modelli di produzione e di consumo incentrati sui principi dell'economia circolare e sulle filiere corte nell'approvvigionamento alimentare; considera altresì essenziale porre enfasi sull'impiego razionale e sul riutilizzo di materiali locali e risorse naturali, compresi gli scarti agricoli e le acque reflue, come pure sulla condivisione di servizi incoraggiata da appalti pubblici verdi e sulla promozione di stretti legami tra produttori e consumatori a livello locale; rammenta che la gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici deve riguardare gli elementi di vulnerabilità strutturale e organizzativa delle società alpine; sottolinea l'esigenza di rafforzare lo scambio di migliori pratiche e la cooperazione transfrontaliera nell'ambito della gestione dei rischi climatici, tenendo conto di tutti i fattori di sensibilità territoriale;
10. ritiene necessario che le regioni coinvolte nella strategia utilizzino i fondi UE in conformità della politica di coesione e promuovano investimenti in materia ambientale che abbiano come obiettivi, tra gli altri, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, il contrasto al dissesto idrogeologico, nonché la silvicoltura, il turismo, l'agricoltura (anche quella biologica) e l'allevamento sostenibili, che svolgono un importante ruolo nella gestione territoriale;
11. sottolinea che non sono stati completamente attuati gli obiettivi della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE; invita la Commissione, nell'attuazione della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE, a fare riferimento alla direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, al fine di assicurare una gestione più sostenibile delle risorse idriche; sottolinea che, in tale ambito, la cooperazione è preferibile alla regolamentazione;
12. considera che la sfida delle zone ancora prive di copertura della rete mobile nella regione possa essere convertita in opportunità per l'ecoturismo e la ricerca medica;
13. segnala che la gestione integrata delle risorse idriche è uno degli elementi centrali dello sviluppo sostenibile nelle Alpi; evidenzia che i rischi naturali, anche legati alle acque, possono avere un effetto a cascata sulle pianure e le zone edificate; sottolinea pertanto la necessità di potenziare lo scambio di migliori pratiche e la cooperazione transfrontaliera nel contesto della "piattaforma di gestione delle acque" della convenzione delle Alpi tra gli organismi nazionali incaricati della gestione delle risorse idriche e dei bacini idrografici, al fine di dare risposta alle sfide comuni innescate dai cambiamenti climatici;
14. ritiene che gli investimenti dovrebbero essere indirizzati verso un accesso paritario ed effettivo all'assistenza sanitaria per l'intera popolazione della regione;
15. considera necessario continuare a favorire lo sviluppo del turismo "dolce", vista l'importanza economica del settore turistico per l'intera regione alpina; pone l'accento sui risultati conseguiti finora sulla base delle buone pratiche, come la piattaforma per il turismo "Perle delle Alpi" creata nell'ambito del progetto "Alps Mobility" finanziato dall'UE, che dovrebbero rappresentare il punto di partenza per azioni future;
16. valuta necessario prevedere politiche di efficienza e risparmio energetici, come pure di politiche di promozione di fonti alternative di energia rinnovabile e sostenibile attraverso l'opportuna gestione delle risorse idriche, forestali e paesaggistiche; ritiene importante espandere il modello di produzione e fornitura di energia decentrate e locali, ad esempio attraverso l'integrazione delle reti e lo stoccaggio; chiede pertanto maggiori iniziative di ricerca in questo settore, improntate sulle esigenze specifiche delle regioni montane; sottolinea l'importanza di incoraggiare i consumatori, le imprese e le autorità pubbliche a investire nelle energie rinnovabili quale modo per aumentare la sicurezza energetica e prevenirne la povertà; pone l'accento sull'importanza dell'energia idroelettrica per l'approvvigionamento energetico nelle regioni montane e chiede alle amministrazioni locali di promuovere l'impiego di tale forma di energia e delle fonti rinnovabili per soddisfare le esigenze della popolazione;
17. deplora che le superfici agricole stiano diventando sempre più scarse a causa di impieghi diversi dall'agricoltura, come ad esempio la costruzione di strade e la designazione di terreni edificabili; chiede l'istituzione di meccanismi e requisiti di sostegno pratico per garantire la disponibilità a lungo termine di terreni per uso agricolo e forestale; evidenzia che la questione del consumo del suolo è molto importante nelle aree più urbanizzate; esorta pertanto a rendere sostenibili l'impiego dei terreni e l'urbanizzazione, che utilizzano risorse naturali preziose;
18. chiede che sia seguito un approccio olistico nell'elaborazione e attuazione future della politica ambientale e dei trasporti nella regione alpina, affinché il conseguimento di obiettivi comuni non sia compromesso dagli effetti di arbitraggi e delocalizzazioni;
19. deplora l'inadeguata accessibilità delle aree economiche, che riduce l'efficienza delle attività agricole di montagna nella regione alpina e, di conseguenza, la competitività della regione stessa; esorta la Commissione e gli Stati membri a creare un adeguato sistema infrastrutturale che preveda lo sviluppo di idonei tracciati agricoli e forestali e sentieri alpini, come pure l'accesso a reti mobili di dati ad alta velocità per le regioni alpine;
20. richiama l'attenzione sull'importanza di un turismo sostenibile che abbia come motore la tutela della biodiversità e il rispetto degli ecosistemi, come dimostra l'esempio virtuoso dei parchi;
21. sottolinea l'importanza delle aree protette nella promozione di iniziative di tutela ambientale, come evidenziato nella convenzione delle Alpi; ritiene necessario elaborare una politica che identifichi i parchi quali luoghi dove promuovere attività di tutela ambientale; è convinto che le aree protette siano zone particolarmente sensibili per l'uomo e per la natura; ritiene che esse possano assumere una connotazione transfrontaliera per lo sviluppo e l'attuazione delle buone pratiche che coniugano tutela dell'habitat ed economia sostenibile (agricoltura biologica e di qualità, promozione dei prodotti locali, turismo e mobilità dolci, gestione faunistica ecc.) e possano essere esportate in tutta la regione alpina e non solo;
22. osserva che, sul versante dei trasporti, è necessario individuare, all'interno di una cornice di mobilità sostenibile, modalità per consentire accessi adeguati alle zone più marginali che spesso sono sempre più abbandonate;
23. ritiene necessario sviluppare infrastrutture destinate a nuove modalità di trasporto sostenibile, applicare politiche di condivisione di beni e servizi e diffondere la connettività nelle aree meno sviluppate, anche per promuovere lo sviluppo del telelavoro;
24. osserva che la gestione e la reintroduzione di rapaci e carnivori nella regione alpina avvengono a livello nazionale e locale, anche se tali specie non conoscono confini amministrativi, e che nella suddetta regione le migrazioni sono un fenomeno transfrontaliero per natura; ritiene essenziale, nel quadro della strategia per le Alpi e con riferimento alla piattaforma "Grandi predatori e ungulati selvatici" della convenzione delle Alpi, rafforzare lo scambio di buone pratiche nel settore;
25. ritiene opportuno coinvolgere le comunità locali, le autorità regionali e la società civile, compresi gli attori economici come le parti interessate dell'agricoltura e della silvicoltura locali, nel processo decisionale in modo aperto, trasparente e informato;
26. sottolinea l'importanza di allineare il contenuto della strategia per le Alpi a iniziative di cooperazione come la convenzione delle Alpi e i relativi protocolli successivi e di tenere conto della cooperazione e delle reti transnazionali esistenti in questo ambito, al fine di giungere a politiche e obiettivi comuni;
27. sottolinea che l'agricoltura e la silvicoltura attive sono essenziali per preservare la biodiversità della regione alpina e forniscono nel contempo un contributo significativo ad altri settori, quali il turismo;
28. chiede approcci mirati al finanziamento da parte degli Stati membri e dell'Unione in relazione alle politiche macroregionali della strategia per le Alpi;
29. ritiene necessario rafforzare il ruolo delle autorità locali e regionali nell'attuazione delle politiche dell'UE e porre il principio della governance multilivello al centro della pianificazione e dell'attuazione della strategia per le Alpi;
30. invita la Commissione a introdurre limiti alle emissioni sonore del trasporto di merci nella regione alpina, come pure programmi di incentivi più solidi per incoraggiare gli investimenti nelle misure di riduzione del rumore sulle principali vie di comunicazione;
31. chiede l'introduzione del principio del costo effettivo e del principio dell'internalizzazione dei costi esterni in relazione a misure legislative esistenti e future in materia di imposte, tasse e diritti d'uso delle infrastrutture, tenendo conto della strategia globale per la regione alpina e della necessità di evitare conseguenti effetti di arbitraggio e delocalizzazione;
32. chiede una strategia per le Alpi a carattere macroregionale che consenta l'uso sostenibile del suolo e dell'ambiente naturale e, quindi, uno spazio economico e un habitat basati sulla coesistenza dell'uomo e della natura, in modo da evitare un ulteriore spopolamento che avrebbe un impatto negativo sulla tutela della natura e del paesaggio.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
19.4.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
64 1 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Marco Affronte, Pilar Ayuso, Zoltán Balczó, Ivo Belet, Simona Bonafè, Biljana Borzan, Cristian-Silviu Buşoi, Nessa Childers, Alberto Cirio, Birgit Collin-Langen, Mireille D’Ornano, Miriam Dalli, Angélique Delahaye, Jørn Dohrmann, Karl-Heinz Florenz, Francesc Gambús, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Jens Gieseke, Julie Girling, Sylvie Goddyn, Matthias Groote, Françoise Grossetête, Andrzej Grzyb, Anneli Jäätteenmäki, Jean-François Jalkh, Benedek Jávor, Karin Kadenbach, Kateřina Konečná, Giovanni La Via, Peter Liese, Norbert Lins, Susanne Melior, Miroslav Mikolášik, Massimo Paolucci, Piernicola Pedicini, Bolesław G. Piecha, Pavel Poc, Frédérique Ries, Daciana Octavia Sârbu, Annie Schreijer-Pierik, Tibor Szanyi, Estefanía Torres Martínez, Dame Glenis Willmott, Damiano Zoffoli |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Paul Brannen, Mark Demesmaeker, Jacqueline Foster, Elena Gentile, Martin Häusling, Krzysztof Hetman, Merja Kyllönen, Mairead McGuinness, Gesine Meissner, Ulrike Müller, James Nicholson, Christel Schaldemose, Jasenko Selimovic, Bart Staes, Keith Taylor, Tom Vandenkendelaere, Carlos Zorrinho |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Angel Dzhambazki, Bronis Ropė, Marco Valli |
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- [1] Direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2002, relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale - Dichiarazione della Commissione in sede di comitato di conciliazione sulla direttiva relativa alla valutazione e alla gestione del rumore ambientale, GU L 189 del 18.7.2002, pag. 12.
- [2] GU C 55 del 12.2.2016, pag. 117.
PARERE della commissione per i trasporti e il turismo (25.5.2016)
destinato alla commissione per lo sviluppo regionale
su una strategia dell'UE per la regione alpina
(2015/2324(INI))
Relatore per parere: Daniela Aiuto
SUGGERIMENTI
La commissione per i trasporti e il turismo invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che la regione alpina definita dalla Convenzione delle Alpi, come altre zone montuose europee, rappresenta una sfida importante in termini di potenziamento del suo ruolo nella rete europea dei trasporti, essendo caratterizzata da una bassa densità di popolazione, da tipologie di connessioni e accessibilità ai servizi del tutto particolari e da economie locali peculiari;
B. considerando che la particolare geomorfologia della macroregione non deve essere considerata un ostacolo alla connettività, bensì un'opportunità per sviluppare servizi di trasporto intermodale sostenibili, basati sulle migliori prassi regionali, coniugando la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e culturale con la biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici;
C. considerando che le risorse finanziarie dovrebbero essere indirizzate e investite principalmente nello sviluppo dei collegamenti di trasporto pubblico nelle regioni alpine, sulla base di indicatori adeguati alle condizioni specifiche del territorio montano, mediante il miglioramento dei collegamenti ferroviari esistenti, in particolare transfrontalieri, nella valorizzazione dei piccoli centri urbani, mediante il miglioramento dell'accessibilità al lavoro e alle strutture turistiche sostenibili, nella fornitura di servizi sanitari, educativi e di assistenza all'infanzia essenziali che consentano la creazione di nuovi posti di lavoro locali di qualità, e nella salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali, comprese quelle idriche;
D. considerando che la regione alpina risente negativamente dell'esodo rurale e dell'invecchiamento della popolazione; che servizi di trasporto pubblico efficienti, una connessione Internet ad alta velocità e il turismo sostenibile tutto l'anno potrebbero contribuire a rendere la regione alpina più attraente agli occhi dei giovani e a facilitare l'accesso al mondo del lavoro;
E. considerando che cinque su nove corridoi della rete centrale T-TEN, fondamentali per lo sviluppo regionale ed europeo nonché per il conseguimento degli obiettivi definiti dal Libro bianco sui trasporti, attraversano le Alpi e che la loro realizzazione richiede sforzi finanziari congiunti e coordinati da parte degli Stati membri fino al 2030;
F. considerando che, al fine di attuare i principi previsti dalla Convenzione quadro e le iniziative concrete da intraprendersi, è stata adottata una serie di protocolli e di memorandum d'intesa che contengono misure specifiche su svariati temi tra cui i trasporti, il turismo, la conservazione del suolo, la pianificazione territoriale, lo sviluppo sostenibile, la protezione della natura e la tutela del paesaggio, con l'obiettivo di sviluppare progetti comuni inerenti alle reti transeuropee di trasporto; che gli Stati membri hanno conseguentemente stipulato degli accordi bilaterali per l'attuazione dei finanziamenti del Meccanismo per collegare l'Europa (CEF), unitamente a quelli previsti nei propri bilanci nazionali;
G. considerando che la strategia macroregionale della Commissione è intesa a fornire strumenti per il rafforzamento della capacità ragionale, in particolare della connettività dei trasporti sostenibili, dell'intermodalità e dell'interoperabilità nei trasporti passeggeri e merci, al fine di realizzare il trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia; che diverse regioni che fanno parte di altre macroregioni vicine (macroregione adriatica e del Danubio) dovrebbero ricorrere alle aree comuni per migliorare la connettività, l'accessibilità e l'intermodalità;
H. considerando che la Commissione, nella sua comunicazione in merito alla strategia dell'Unione Europea per la regione alpina, sottolinea sia la necessità di ridurre l'impatto dei trasporti transalpini al fine di preservare il patrimonio ambientale delle Alpi sia l'importanza di attuare una strategia volta a un contesto ambientale migliore per la popolazione; che il bilanciamento tra infrastrutture di trasporto e la tutela del territorio è stato identificato per decenni come una delle sfide principali; che, tuttavia, qualsiasi investimento produttivo dovrebbe basarsi sulla valutazione del ciclo di vita, insieme a un'adeguata valutazione di impatto ambientale capace di prevenire anche i principali rischi di catastrofi naturali, in un'area particolarmente vulnerabile come la regione alpina;
1. prende atto della delimitazione territoriale prevista dalla Convenzione delle Alpi e dei relativi protocolli nei settori dei trasporti e del turismo, nonché del piano d'azione della Commissione, che è inteso a migliorare la sostenibilità della connettività dei trasporti nella regione e verso di essa e a promuovere l'intermodalità, l'interoperabilità e la qualità dei trasporti intermodali e dei sistemi di mobilità, conformemente alle migliori prassi;
2. accoglie con favore l'apertura della galleria di base del Gottardo il 1° giugno 2016; invita la Commissione e i rispettivi Stati membri alpini a valutare le modifiche dei flussi di traffico e della quota del trasporto di merci, ad esempio lungo il Brennero, derivanti dall'apertura delle nuove gallerie, prima di pianificare gallerie di base aggiuntive; chiede un numero sufficiente di terminali ferroviari-stradali lungo i corridoi, se del caso, al fine di promuovere l'obiettivo di trasferire il traffico di merci dalla strada alla ferrovia;
3. invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare la governance multilivello nella pianificazione dei trasporti e ad attuare, nella regione alpina e spiccatamente montana, una politica di sviluppo delle infrastrutture di trasporto sostenibile, inclusiva e non invasiva per il territorio, preservando quest'ultimo e promuovendo uno sviluppo equilibrato delle regioni e delle aree economicamente più deboli dal punto di vista del turismo, della coesione sociale, del progresso economico e dell'occupazione; sottolinea che, nella pianificazione della politica delle infrastrutture di trasporto, occorre dare la priorità alla valutazione e alla riduzione al minimo degli impatti negativi, segnatamente sull'ambiente; invita a sostenere la promozione di un graduale passaggio del trasporto su gomma a quello su rotaia e di mezzi ad alimentazione alternativa al fine di ridurre l'emissione di sostanze inquinanti;
4. invita la Commissione a concentrarsi anche sull'ottimizzazione della capacità della rete infrastrutturale esistente, con l'obiettivo generale di una migliore attuazione della rete TEN-T; sottolinea che i progetti infrastrutturali che comportano un rischio evitabile e sproporzionato per l'ambiente, le risorse naturali o la salute pubblica non dovrebbero essere finanziati;
5. sottolinea che la connettività e l'accessibilità della regione, notte e giorno e durante i fine settimana, dovrebbero essere migliorate e promosse assicurando il rispetto dell'ambiente, la protezione delle risorse idriche e del suolo nonché la partecipazione delle popolazioni locali, coinvolgendo pienamente gli attori e i responsabili politici a tutti i livelli, in particolare a livello regionale e locale, come pure le organizzazioni civili (ONG), nonché promuovendo consultazioni pubbliche;
6. ritiene che lo sviluppo di infrastrutture nelle zone montuose consentirebbe la creazione di PMI e l'aumento dell'attrattiva per queste ultime e faciliterebbe lo sviluppo in tali aree di industrie specifiche che trarrebbero vantaggio dalla loro ubicazione a causa dell'ambiente (temperatura, aria pulita), portando alla creazione di nuovi posti di lavoro e contribuendo allo sviluppo sostenibile della regione; incoraggia gli Stati Membri a recuperare, promuovere e destinare a uso turistico vecchi tracciati dismessi, riqualificandoli e rimettendoli in attività, in modo da prevenire abbandono, degrado e possibili dissesti idrogeologici;
7. invita gli Stati facenti parte della regione alpina a cooperare affinché la tariffazione applicata ai mezzi di trasporto per il transito sia quanto più uniforme possibile e in linea con gli standard europei, soprattutto per quegli Stati che sono costretti a transitare in altri per ragioni di posizionamento geografico;
8. ritiene che lo sviluppo e l'accessibilità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione debbano essere incrementati fornendo servizi in modo più rapido ed efficace e incoraggiando e promuovendo, ove possibile, soluzioni alternative agli spostamenti fisici, quali ad esempio il telelavoro, al fine di ridurre il numero degli spostamenti e i relativi effetti esterni negativi, come le emissioni inquinanti, e promuovere un equilibrio migliore tra vita professionale e vita privata;
9. invita i paesi interessati a identificare progetti infrastrutturali strategici che contribuiscano a rafforzare la coesione e a ridurre la congestione stradale sfruttando servizi di trasporto intermodale in grado di sostenere le zone turistiche e lo sviluppo delle economie locali, favorendo in tal modo l'occupazione; sottolinea il ruolo degli aeroporti e dei porti regionali nelle regioni perialpine e del Mediterraneo per l'accessibilità e la connettività della regione alpina; ritiene importante collegarli alle reti stradali e ferroviarie;
10. invita gli Stati membri a investire nei programmi di creazione di posti di lavoro locali e nelle infrastrutture turistiche; chiede di adottare una visione strategica finalizzata alla destagionalizzazione turistica e di agevolare un accesso sostenibile alle destinazioni turistiche, ad esempio le stazioni sciistiche, attraverso il trasporto pubblico, incoraggiando i viaggi in treno con la bicicletta; sottolinea che è importante sostenere la creazione di reti e pubblicare esempi di migliori pratiche per le iniziative di turismo sostenibile, come le strutture passive dal punto di vista energetico, che sono efficienti sotto il profilo delle risorse e utilizzano fonti energetiche sostenibili;
11. evidenzia che il cambiamento climatico è particolarmente rilevante per una regione come quella alpina, particolarmente esposta ai problemi che ne derivano per la morfologia propria del territorio e per l'habitat naturale; sottolinea che i protocolli sui trasporti e sul turismo della Convenzione delle Alpi sono stati ratificati dall'UE e dagli Stati membri alpini; invita gli Stati membri a monitorare attentamente i limiti di inquinamento atmosferico e a prevedere politiche dei trasporti sostenibili e in linea con gli obiettivi della COP21 di Parigi; ritiene che occorrano sforzi per incoraggiare le PMI a investire nell'innovazione e nello sviluppo conformemente agli obiettivi della COP21 di Parigi;
12. invita la Commissione a garantire un facile e agevole accesso ai documenti sia per i cittadini europei sia per le istituzioni, al fine di garantire la trasparenza nella spesa dei fondi pubblici, e ritiene che nei casi in cui l'accesso sia giustificato da motivi imperativi legati, tra l'altro, alla salute pubblica e all'ambiente, essi siano prioritari rispetto a qualsivoglia considerazione relativa alla concorrenza o a obiettivi commerciali; osserva che sarà necessario che gli Stati membri investano i fondi europei a disposizione per l'attuazione della strategia alpina in maniera trasparente, tenendo conto preventivamente dei vincoli che scaturiscono dagli studi d'impatto ambientale e garantendo una maggiore cooperazione e collaborazione al fine di migliorare lo scambio di buone pratiche; ritiene che il Parlamento e la Corte dei conti dell'UE debbano rivedere con cadenza annuale l'attuazione effettiva, il conseguimento degli obiettivi e l'uso economico delle risorse;
13. ritiene che le entrate provenienti dai pedaggi e dai pedaggi speciali delle regioni alpine dovrebbero essere destinate a progetti nel settore dei trasporti nelle regioni alpine, innanzitutto per lo sviluppo dei corridoi alpini della rete TEN-T, in secondo luogo per le vie d'accesso regionali e, in terzo luogo, per quelle locali;
14. invita gli Stati Membri e le regioni a garantire accessibilità e soccorsi anche nelle zone raggiungibili con più difficoltà e chiede di garantire presidi sanitari e di primo soccorso anche nelle aree più disagiate sul piano dei trasporti, considerata la distanza dalle principali strutture ospedaliere.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
24.5.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
40 2 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Marie-Christine Arnautu, Georges Bach, Izaskun Bilbao Barandica, Deirdre Clune, Michael Cramer, Luis de Grandes Pascual, Andor Deli, Isabella De Monte, Ismail Ertug, Jacqueline Foster, Tania González Peñas, Dieter-Lebrecht Koch, Merja Kyllönen, Miltiadis Kyrkos, Peter Lundgren, Marian-Jean Marinescu, Georg Mayer, Cláudia Monteiro de Aguiar, Renaud Muselier, Jens Nilsson, Markus Pieper, Salvatore Domenico Pogliese, Gabriele Preuß, Dominique Riquet, Massimiliano Salini, David-Maria Sassoli, Claudia Schmidt, Jill Seymour, Claudia Țapardel, Keith Taylor, Pavel Telička, István Ujhelyi, Wim van de Camp, Janusz Zemke, Roberts Zīle, Kosma Złotowski, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Knut Fleckenstein, Maria Grapini, Karoline Graswander-Hainz, Werner Kuhn, Curzio Maltese, Jozo Radoš, Ulrike Rodust, Davor Škrlec, Evžen Tošenovský |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Beatrix von Storch |
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PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (26.4.2016)
destinato alla commissione per lo sviluppo regionale
su una strategia dell'UE per la regione alpina
(2015/2324(INI))
Relatore per parere: Ulrike Müller
SUGGERIMENTI
La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea l'importanza della regione alpina quale ambiente naturale e spazio vitale, economico e ricreativo grazie al contributo indispensabile dell'agricoltura e della silvicoltura, del turismo sostenibile lungo tutto l'arco dell'anno e dell'artigianato; sottolinea che questi settori rivestono un'importanza fondamentale per lo sviluppo sostenibile della regione e la gestione sostenibile delle risorse naturali, in quanto garantiscono un approvvigionamento alimentare di alta qualità, mantengono la popolazione nelle zone periferiche, conservano il paesaggio culturale e preservano gli ecosistemi tutelando in modo sostenibile la biodiversità, il suolo e le acque; si compiace della strategia alpina dell'UE come quadro di integrazione e modo per migliorare e rafforzare lo sviluppo economico, ecologico, infrastrutturale e socio-demografico sostenibile nella regione alpina; invita la Commissione e gli Stati membri a tenere conto degli insegnamenti tratti dall'attuazione di altre strategie macroregionali dell'Unione;
2. sottolinea la necessità di iniziative volte a migliorare la mobilità, l'infrastruttura digitale, l'approvvigionamento energetico, la migrazione sociale e le prospettive demografiche, nonché una maggior cooperazione e un miglior coordinamento tra le autorità ai diversi livelli per affrontare in maniera più efficace ed efficiente, rispetto alle soluzioni individuali, le sfide comuni in determinate zone transfrontaliere; sottolinea che la strategia dovrebbe affrontare inoltre le sfide poste dalla globalizzazione e dalla deindustrializzazione; sottolinea la necessità di migliorare le infrastrutture e i servizi pubblici al fine di rafforzare l'accessibilità e l'attrattiva di tali regioni e diminuire il declino delle aziende agricole piccole e a conduzione familiare, che costituiscono un importante pilastro economico e sociale della regione; ritiene necessario che, al momento della messa in atto della strategia, siano preservate le tradizioni specifiche per quanto attiene all'uso dei suoli, all'artigianato e al turismo;
3. sottolinea che l'intreccio di valori economici, sociali e ambientali che risiedono nell'agricoltura di montagna va sostenuto con politiche adeguate, in grado di compensare gli svantaggi dell'agricoltore di montagna e valorizzare il contributo alla tenuta ambientale e sociale di molta parte del territorio europeo; sottolinea che occorre rivolgere particolare attenzione alle aziende agricole di piccole dimensioni, prevalentemente a conduzione familiare, e al ruolo delle donne nell'agricoltura alpina, le quali imprimono slancio alla crescita e debbono pertanto beneficiare di un maggiore sostegno e riconoscimento; ribadisce che lo sviluppo sostenibile delle zone montane costituisce un elemento essenziale per il benessere delle popolazioni rurali, la loro coesione intergenerazionale e le prospettive delle aziende agricole a conduzione familiare;
4. ribadisce che il futuro sviluppo della regione alpina è collegato, in particolare, a fattori quali le aree rurali, lo sviluppo rurale, il "futuro del villaggio" e l'agricoltura;
5. esprime preoccupazione riguardo al degrado degli ecosistemi e al rischio di catastrofi naturali in determinate aree alpine e invita a questo proposito la Commissione e gli Stati membri a garantire e promuovere un'attività agricola e forestale sostenibile adattata alle condizioni locali, che rivolga particolare attenzione alla sanità del suolo, in modo da tutelare i beni culturali e la biodiversità della regione e salvaguardarne le prospettive economiche proteggendo a lungo termine le risorse naturali; sottolinea l'importanza di attuare i principi dell'economia circolare e della cooperazione sinergica tra le attività agricole e le altre attività economiche nelle aree protette dalla rete Natura 2000, come anche in tutte le altre zone protette;
6. si rammarica della tendenza crescente all'abbandono e all'inselvatichimento dei terreni coltivati, che ha conseguenze negative non solo per il paesaggio, la produttività agricola e, in particolare, le tradizionali pratiche della pastorizia e dell'agricoltura su piccola scala, ma anche per la gestione delle risorse idriche, l'equilibrio idrogeologico, la biodiversità e la generazione di energia sostenibile;
7. ricorda che la regione alpina è il "serbatoio di acqua" dell'Europa e che le Alpi forniscono una quantità di acqua che in estate arriva a coprire il 90 % delle esigenze delle pianure ai loro piedi; ricorda altresì che le Alpi costituiscono la principale riserva europea di biomassa; sottolinea che le risorse idriche sono importanti per la produzione idroelettrica, l'irrigazione dei terreni agricoli, la gestione sostenibile delle foreste, la salvaguardia della biodiversità e del paesaggio e l'approvvigionamento in acqua potabile, aspetti che saranno ancor più fondamentali nei prossimi anni, tenuto conto dei cambiamenti climatici; sottolinea pertanto la necessità di potenziare gli scambi di buone prassi e le cooperazioni transfrontaliere, in collegamento con la "piattaforma di gestione delle acque" della convenzione alpina, tra gli organismi nazionali incaricati della gestione delle risorse idriche e dei bacini fluviali;
8. ricorda che le Alpi hanno potuto trarre profitto molto presto dai loro corsi d'acqua sviluppando la produzione di energia elettrica tramite l'idroelettricità; ritiene che gli scambi di buone prassi e la modernizzazione delle strutture debbano poter essere sostenuti da fondi europei, al fine di rispondere alla domanda crescente di energia e ai flussi turistici;
9. deplora l'attuale crescente tendenza all'esproprio indiretto dei proprietari di terre nel quadro dell'attuazione della direttiva 92/43/CEE sugli habitat e della strategia per la biodiversità; invita la Commissione ad adoperarsi per tutelare i diritti di proprietà quale componente fondamentale dello sviluppo della regione alpina;
10. osserva che il ritorno dei grandi predatori mette in pericolo le attività agricole e pastorali tradizionali in numerose valli alpine, in quanto pecore, capre e bestiame sono sempre più spesso attaccati da predatori selvatici; sottolinea che la gestione e la reintroduzione dei rapaci e dei carnivori deve essere meglio coordinata tra le diverse autorità, e che occorre rafforzare lo scambio di informazioni e di buone pratiche al fine di migliorare la protezione e la gestione transfrontaliere di tali specie nel quadro della strategia alpina e con riferimento alla piattaforma "Grandi predatori e ungulati selvatici" della convenzione alpina;
11. ribadisce che la strategia dovrebbe contribuire a realizzare gli obiettivi fissati dalla COP21 e stabilire come la regione debba far fronte al cambiamento climatico, tenendo conto in particolare della sua vulnerabilità e suscettibilità alle catastrofe naturali (ad esempio colate di fango e incendi selvaggi);
12. osserva che l'uso a cascata delle risorse rinnovabili è un principio che, se fosse disciplinato e imposto dalla legislazione, interferirebbe considerevolmente con i diritti di proprietà e potrebbe ostacolare l'innovazione, segnatamente per le PMI;
13. mette in risalto che le pratiche agricole e zootecniche tradizionali devono continuare ad essere possibili nelle regioni montane, al fine di preservare in dette regioni le strutture agricole e gli insediamenti; chiede l'armonizzazione, la semplificazione e la riduzione delle procedure di controllo e degli obblighi di condizionalità, segnatamente per le piccole imprese agricole e per le aziende agricole montane;
14. reputa importante istituire programmi regionali che promuovano strutture decentralizzate e macroregionali di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e forestali (ad esempio cooperative e organizzazioni di produttori) allo scopo di rafforzarne la posizione nelle catene del valore del legname e dei prodotti alimentari, nonché di migliorare l'occupazione, l'approvvigionamento alimentare e la capacità di innovazione della regione; segnala i vantaggi che si ottengono assicurando un'ampia varietà di canali commerciali;
15. chiede che si valorizzino i prodotti incoraggiando l'uso e la divulgazione della designazione "prodotto di montagna" nell'etichettatura, sulla base di iniziate pratiche volte a promuovere le indicazioni geografiche protette della regione alpina e a sviluppare nuovi prodotti di qualità per soddisfare la domanda dei consumatori e fornire loro informazioni sull'origine tradizionale di tali prodotti e le loro caratteristiche e qualità distintive; ritiene che siano necessarie salvaguardie più efficaci contro gli imitatori e i contraffattori di prodotti originali della regione alpina, e indicazioni geografiche protette; invita inoltre la Commissione ad attivare specifici programmi operativi per i prodotti di qualità della montagna finalizzati a migliorarne le attività di promozione e commercializzazione;
16. sottolinea l'importanza della produzione di latte nelle aree montane della regione alpina, in particolare dei prodotti lattiero-caseari di elevata qualità; segnala che, in molti casi, la produzione lattiero-casearia non è in grado di competere con quella di altre località più favorite; invita la Commissione e gli Stati Membri a sviluppare misure compensatorie specifiche per i produttori a titolo della PAC, al fine di garantire la sostenibilità economica delle attività di allevamento e di produzione lattiero-casearia nelle aree montane, soprattutto per le piccole e medie imprese a conduzione familiare, e a sostenere trattamenti volti alla trasformazione del latte alpino in prodotti di alta qualità;
17. sottolinea l'importanza di rafforzare la competitività delle aziende agricole montane, tra l'altro sostenendo la formazione di organizzazioni di produttori e stimolando le attività dei produttori locali attraverso bandi pubblici di gara; sottolinea che la messa in rete e le aggregazioni delle imprese agricole montane possono migliorarne la capacità negoziale nei confronti dei distributori e contribuire a mitigare le debolezze strutturali dell'agricoltura di montagna; ritiene inoltre che, nelle regioni montane, catene di approvvigionamento corte e mercati locali rivestano un'importanza fondamentale se si vuole preservare la produzione agricola nelle aziende di piccole dimensioni presenti in tali regioni;
18. ritiene che la commercializzazione dei prodotti agricoli potrebbe essere migliorata includendoli tra i prodotti turistici generali di una determinata zona geografica;
19. ritiene particolarmente importante offrire prospettive durature ai giovani agricoltori, onde far fronte all'esodo rurale nella regione alpina; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere iniziative transfrontaliere intese a sostenere l'imprenditorialità, i settori emergenti e l'occupazione nel settore agricolo e silvicolo; sottolinea l'importanza di una migliore integrazione dell'attività agricola nell'economia locale, in particolare nei settori del turismo, dell'artigianato e delle PMI, al fine di migliorare il reddito degli agricoltori e rendere il lavoro agricolo più interessante per i giovani;
20. evidenzia la rilevanza dell'agriturismo in quanto fonte di reddito per le piccole aziende agricole (ad esempio, vacanze in fattoria); invita la Commissione e gli Stati membri a definire programmi intesi a sostenere gli investimenti e l'imprenditorialità; ritiene importante promuovere l'agriturismo attraverso campagne turistiche mirate;
21. sottolinea che le peculiarità climatiche e topografiche della regione alpina rendono più difficile un'intensificazione dell'attività agricola e forestale; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere la ricerca e lo sviluppo nei settori della praticoltura, dell'allevamento e della silvicoltura, creando capacità per migliorare l'efficienza produttiva, tutelare le forme agricole e le razze da allevamento tradizionali, nonché sostenere la trasformazione delle aree boschive in boschi misti resilienti ai cambiamenti climatici;
22. invita la Commissione a sviluppare strutture di formazione e consulenza destinate agli specialisti in ambito agricolo e forestale (ad esempio formazione di consulenti specializzati in agricoltura alpina), a creare una rete di formazione macroregionale e a intensificare la collaborazione e la messa in rete delle istituzioni dell'istruzione, dell'economia e della scienza (ad esempio attraverso programmi di tirocinio e di scambio intersettoriali) onde favorire la crescita sostenibile nell'ambito di programmi e progetti di ricerca comuni, transfrontalieri e internazionali; ricorda che le zone montane rappresentano da sempre un'importante fonte di innovazione, segnatamente per superare gli svantaggi naturali; constata che, nelle Alpi, uno stesso individuo è spesso portato a svolgere attività diverse nel corso dell'anno, a volte oltrefrontiera; invita la Commissione europea, gli Stati membri e gli enti pubblici locali a stimolare gli attori della formazione professionale — iniziale e continua — a cooperare; ritiene necessario offrire azioni di formazione e informazione sulle innovazioni in agricoltura e in silvicoltura al fine di accrescere la competitività delle piccole aziende agricole e delle aziende agricole a conduzione familiare;
23. sottolinea l'importante ruolo dell'agricoltura e delle risorse rurali nella prestazione di servizi assistenziali di tipo sociale e pedagogico in particolare alle persone vulnerabili; invita la Commissione a promuovere le attività agricole a carattere sociale dato che, specialmente per gli agricoltori delle zone montane, rappresentano una nuova opportunità di fornire servizi innovativi;
24. sottolinea l'importanza dell'accesso a una connessione Internet a banda larga nonché ai servizi digitali anche nelle regioni rurali e chiede, oltre al mero sviluppo di infrastrutture, anche lo sviluppo globale di "villaggi e regioni digitali" che offrano condizioni di vita sostenibili, vivibili e a misura di famiglia;
25. constata che si verificano problemi amministrativi nella presentazione delle domande di finanziamento a titolo del FEASR da parte delle PMI situate nelle regioni montane; invita la Commissione ad adeguare i pertinenti programmi di promozione in modo da garantire un migliore accesso ai finanziamenti e una loro più efficace esecuzione, volta a offrire maggiore sostegno ai piccoli comuni;
26. chiede l'armonizzazione del futuro quadro giuridico e la semplificazione di quello vigente per le aziende agricole dell'intera regione alpina, in particolare nell'ambito della PAC; sottolinea la necessità di concedere un aiuto specifico supplementare che tenga conto di fattori quali la qualità e la pendenza dei terreni per consentire lo sfruttamento sostenibile delle superfici in pendenza;
27. accoglie con favore la creazione di un modello di governance macroregionale per la regione alpina al fine di sviluppare la cooperazione transfrontaliera nei settori dell'agricoltura e della silvicoltura; ritiene importante migliorare lo scambio di informazioni e di esperienze tra le varie associazioni e organizzazioni di produttori nel settore dell'allevamento, della produzione vegetale e della silvicoltura organizzando simposi a scadenze regolari;
28. sottolinea che la creazione di nuove iniziative richiede soluzioni regionali e approcci partecipativi e osserva che occorre armonizzare le iniziative, nuove o già avviate, per massimizzare i benefici e ridurre le barriere amministrative per l'agricoltura montana alpina; chiede la partecipazione diretta delle regioni, dei comuni e dei cittadini a tutte le misure previste nell'ambito della strategia unionale per la regione alpina, con particolare attenzione per le parti interessate del mondo agricolo e silvicolo, che dovrebbero essere strumentali per l'attuazione dei piani d'azione della Commissione a livello regionale; osserva che è opportuno tenere conto della Convenzione delle Alpi, della politica di coesione dell'UE e delle iniziative dell'UE in corso;
29. ritiene importante attuare la strategia dell'Unione europea per la regione alpina mobilitando le risorse esistenti, quali i Fondi strutturali e di investimento 2014-2020, senza prevedere nuovi mezzi di finanziamento; sottolinea che occorre utilizzarle in maniera efficiente onde consentire un maggiore coordinamento nell'attuazione della strategia;
30. esorta la Commissione e gli Stati membri a istituire, nell'ambito della politica di sviluppo agricolo per le piccole imprese attive nel settore agricolo e forestale, programmi di promozione come INTERREG e LEADER, volti allo scambio di informazioni e di migliori pratiche nonché a sviluppare sinergie tra i vari programmi concentrandosi su un numero limitato di priorità ben definite; sottolinea in tale contesto l'importanza delle aziende agricole multifunzionali di piccole dimensioni nella della regione alpina;
31. ricorda che le zone montane rimangono un ostacolo al ravvicinamento tra i cittadini europei e che l'Unione si è impegnata a finanziare in modo più incisivo le infrastrutture di trasporto transfrontaliero.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
26.4.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
36 5 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
John Stuart Agnew, Clara Eugenia Aguilera García, Eric Andrieu, Richard Ashworth, José Bové, Paul Brannen, Daniel Buda, Nicola Caputo, Matt Carthy, Viorica Dăncilă, Michel Dantin, Paolo De Castro, Albert Deß, Herbert Dorfmann, Norbert Erdős, Edouard Ferrand, Luke Ming Flanagan, Martin Häusling, Anja Hazekamp, Jan Huitema, Peter Jahr, Jarosław Kalinowski, Zbigniew Kuźmiuk, Philippe Loiseau, Mairead McGuinness, Ulrike Müller, James Nicholson, Maria Noichl, Marijana Petir, Laurenţiu Rebega, Bronis Ropė, Jordi Sebastià, Jasenko Selimovic, Maria Lidia Senra Rodríguez, Czesław Adam Siekierski, Marc Tarabella, Janusz Wojciechowski, Marco Zullo |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Pilar Ayuso, Franc Bogovič, Jean-Paul Denanot, Jens Gieseke, Ivan Jakovčić, Anthea McIntyre, Sofia Ribeiro, Ramón Luis Valcárcel Siso |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
16.6.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
25 2 6 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Pascal Arimont, Franc Bogovič, Victor Boştinaru, Mercedes Bresso, Constanze Krehl, Sławomir Kłosowski, Andrew Lewer, Martina Michels, Iskra Mihaylova, Jens Nilsson, Younous Omarjee, Konstantinos Papadakis, Stanislav Polčák, Liliana Rodrigues, Fernando Ruas, Monika Smolková, Ruža Tomašić, Ramón Luis Valcárcel Siso, Ángela Vallina, Monika Vana, Matthijs van Miltenburg, Kerstin Westphal |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Andor Deli, Tunne Kelam, Tonino Picula, Claude Rolin, Bronis Ropė, Claudia Schmidt, Remo Sernagiotto, Damiano Zoffoli |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Dominique Martin, Vladimir Urutchev, Marco Valli |
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