RELAZIONE concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
13.10.2016 - (11900/2016 – C8-0373/2016 – 2016/2047(BUD))
Parte 1: Proposta di risoluzione
Commissione per i bilanci
Relatore: Jens Geier (Sezione III – Commissione)
Indrek Tarand (Altre sezioni)
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- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- PARERE della commissione per gli affari esteri
- PARERE della commissione per lo sviluppo
- PARERE della commissione per il commercio internazionale
- PARERE della commissione per il controllo dei bilanci
- PARERE della commissione per i problemi economici e monetari
- PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
- PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
- PARERE della commissione per i trasporti e il turismo
- PARERE della commissione per lo sviluppo regionale
- PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
- PARERE della commissione per la pesca
- PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione
- PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
- PARERE della commissione per gli affari costituzionali
- PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere
- ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017 (11900/2016 – C8-0373/2016 – 2016/2047(BUD))
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,
– vista la decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee[1],
– visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2012 del Consiglio[2],
– visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020[3] (regolamento QFP),
– visto l'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria[4] (AII),
- vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sul riesame/revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (COM(2016)0603),
– vista la sua risoluzione del 9 marzo 2016 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2017, sezione III – Commissione[5],
– vista la sua risoluzione del 14 aprile 2016 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2017[6],
– vista la sua risoluzione del 6 luglio 2016 sulla preparazione della revisione post-elettorale del QFP 2014-2020: il contributo del Parlamento in vista della proposta della Commissione[7],
– visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017 adottato dalla Commissione il 18 luglio 2016 (COM(2016)0300),
– vista la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017, adottata il 12 settembre 2016 e comunicata al Parlamento europeo il 14 settembre 2016 (11900/2016 – C8-0373/2016),
– visto l'articolo 88 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0287/2016),
A. considerando che, in una congiuntura caratterizzata da scarsità di risorse, è opportuno annettere maggiore importanza alla necessità di attenersi alla disciplina di bilancio e di utilizzare le risorse finanziarie in maniera efficiente ed efficace;
B. considerando che il dialogo tra il Parlamento e la Commissione, di cui all'articolo 318 TFUE, dovrebbe promuovere una cultura del rendimento all'interno della Commissione, tale da includere maggiore trasparenza e obbligo di rendiconto;
Sezione III
Quadro generale
1. sottolinea che il bilancio 2017 deve essere considerato nel più ampio contesto della revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale (QFP); evidenzia la necessità di garantire l'equilibrio fra le priorità a lungo termine e le nuove sfide e sottolinea pertanto che il bilancio 2017 deve essere in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020, che rappresenta il suo principale orientamento e la sua priorità generale;
2. ribadisce la ferma convinzione che, in particolare nella situazione attuale, iniziative quali la sospensione dei fondi SIE da parte della Commissione europea, come previsto dall'articolo 23, paragrafo 15, del regolamento (UE) n. 1303/2013 (regolamento recante disposizioni comuni)[8], non sono solo ingiuste e sproporzionate, ma anche politicamente insostenibili;
3. sottolinea che la lettura del bilancio 2017 da parte del Parlamento rispecchia pienamente le priorità politiche approvate a larga maggioranza con le summenzionate risoluzioni del 9 marzo 2016 sugli orientamenti generali e del 6 luglio 2016 sulla preparazione della revisione post-elettorale del QFP 2014-2020: il contributo del Parlamento in vista della proposta della Commissione;
4. sottolinea che la pace e la stabilità sono valori fondamentali che devono essere difesi dall'Unione; ritiene che l'Accordo del Venerdì santo, che si è dimostrato essenziale per la pace e la riconciliazione nell'Irlanda del Nord, deve essere tutelato; sottolinea la necessità di adottare misure specifiche per garantire il sostegno alle regioni che saranno particolarmente colpite in caso di un recesso negoziato dall'Unione a seguito della richiesta di attivazione dell'articolo 50 del trattato di Lisbona da parte del Regno Unito, in conformità con la volontà espressa dai suoi cittadini;
5. sottolinea che l'Unione è attualmente confrontata a una serie di emergenze gravi e di nuove sfide che non erano prevedibili al momento dell'elaborazione del QFP 2014-2020; è convito che nel bilancio dell'Unione si debbano stanziare maggiori risorse finanziarie per far fronte alle sfide politiche e per consentire all'Unione di agire e di rispondere in modo efficace a tali crisi, affrontandole con la massima urgenza e priorità; ritiene che sia necessario un impegno politico forte per assicurare la disponibilità di stanziamenti supplementari a tale scopo nel 2017 e fino al termine del periodo di programmazione;
6. sottolinea la necessità che il bilancio 2017 soddisfi il fabbisogno legato alla sfida migratoria e alla lenta crescita dell'economia dovuta alla crisi economica; rileva che occorre aumentare i finanziamenti per i progetti infrastrutturali e di ricerca come pure per la lotta alla disoccupazione giovanile;
7. ricorda, pur avendo immediatamente approvato i finanziamenti supplementari necessari per far fronte alle attuali sfide migratoria e dei rifugiati, continuando nel contempo a sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, di aver sempre sottolineato che tale questione non deve prevalere su altre importanti politiche dell'Unione, in particolare per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità nonché lo sviluppo di imprese e di imprenditorialità per promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; constata che il massimale della rubrica 3 è ampiamente insufficiente a garantire finanziamenti adeguati per la dimensione interna delle attuali sfide migratoria e dei rifugiati e sottolinea la necessità di adottare un approccio globale e basato sui diritti umani, che stabilisca un collegamento tra migrazione e sviluppo e garantisca l'integrazione dei lavoratori migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, nonché per programmi prioritari, come ad esempio quelli in ambito culturale; sottolinea che, per assicurare i necessari finanziamenti supplementari in questo settore, nel progetto di bilancio 2017 (PB) la Commissione ha proposto un ricorso senza precedenti agli strumenti speciali del QFP, incluso il pieno utilizzo dello strumento di flessibilità, come pure una consistente mobilitazione "in ultima istanza" del margine per imprevisti, e che tale proposta è stata accolta dal Consiglio;
8. ribadisce la sua posizione secondo cui le richieste di finanziamenti aggiuntivi per far fronte all'attuale sfida migratoria e dei rifugiati non dovrebbero pregiudicare l'azione esterna dell'Unione, compresa la sua politica di sviluppo; ribadisce che la creazione dello Strumento per i rifugiati in Turchia, dei fondi fiduciari e di altri strumenti ad hoc non può essere finanziata decurtando la dotazione di altri strumenti esistenti; esprime preoccupazione per il fatto che la creazione di strumenti ad hoc al di fuori del bilancio dell'Unione potrebbe compromettere la sua unità ed eludere la procedura di bilancio che prevede la partecipazione e il controllo del Parlamento europeo; manifesta seri dubbi circa l'adeguatezza del massimale della rubrica 4 (Europa globale) per garantire una risposta sostenibile ed efficace alle attuali sfide esterne, incluse le sfide migratoria e dei rifugiati;
9. ribadisce la convinzione che il bilancio dell'Unione dovrebbe individuare modalità di finanziamento per le nuove iniziative che non pregiudichino i programmi e le politiche dell'Unione già esistenti e chiede che vengano individuate modalità sostenibili per finanziare nuove iniziative; è preoccupato per il fatto che la dotazione dell'azione preparatoria per la ricerca nel settore della difesa, che ammonterà a 80 milioni di EUR nei prossimi tre anni, sarà notevolmente ridotta nell'attuale QFP; è convinto che, con un bilancio dell'Unione già sottofinanziato, gli sforzi aggiuntivi per le operazioni, le spese amministrative, le azioni preparatorie e i progetti pilota relativi alla politica di sicurezza e di difesa comune richiedano risorse finanziarie supplementari da parte degli Stati membri; ritiene che, a tale riguardo, gli Stati membri dovrebbero cogliere l'occasione del riesame/della revisione intermedia dell'attuale QFP; sottolinea la necessità di chiarire il finanziamento a lungo termine per la ricerca nel settore della difesa comune;
10. ricorda che l'Unione ha ratificato l'accordo COP21 e deve destinare una parte delle sue risorse finanziarie al rispetto degli impegni internazionali assunti; rileva che, secondo lo stato di previsione per l'esercizio 2017, il bilancio dovrebbe destinare a tal fine il 19,2 % della spesa; incoraggia vivamente la Commissione a proseguire su questa strada, in modo da applicare l'obiettivo del 20 % in linea con l'impegno dalla Commissione a integrare l'azione per il clima nell'attuale QFP;
11. ripristina tutti gli importi ridotti dal Consiglio nel PB; non riesce a comprendere la logica dei tagli proposti e contesta l'intenzione dichiarata dal Consiglio di ricreare margini artificiali in alcune rubriche come la sottorubrica 1a (Competitività per la crescita e l'occupazione) e la rubrica 4 (Europa globale), in particolare considerando che i margini sarebbero comunque troppo limitati per reagire a circostanze o a crisi impreviste;
12. constata che nella lettura del Consiglio non si è considerata l'effettiva esecuzione del bilancio dell'Unione negli ultimi cinque anni e che, tenendo conto di tutti i bilanci rettificativi, in ciascun bilancio definitivo sono stati necessari consistenti fondi supplementari; chiede pertanto al Consiglio di adeguare la sua posizione in sede di comitato di conciliazione, al fine di prevedere fin dall'inizio finanziamenti sufficienti per il bilancio 2017;
13. comunica la propria intenzione, ai fini di una sufficiente copertura di questo fabbisogno urgente e considerando l'estrema esiguità dei margini del QFP nel 2017, di finanziare gli aumenti rispetto al PB mediante il pieno utilizzo di tutti i margini disponibili e un maggiore ricorso al margine per imprevisti;
14. compensa integralmente tutti i tagli connessi al Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) nell'ambito del Meccanismo per collegare l'Europa (MCE) e di Orizzonte 2020 per un importo totale di 1 240 milioni di EUR in impegni per il 2017 mediante nuovi stanziamenti da ottenere in sede di revisione intermedia del QFP; sottolinea la necessità di dare una risposta efficace alla disoccupazione giovanile in tutta l'Unione; aumenta pertanto la dotazione dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile (IOG) di 1 500 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno per consentirne il proseguimento; ritiene che i fondi aggiuntivi adeguati per questi importanti programmi dell'Unione dovrebbero essere decisi in sede di revisione intermedia del QFP;
15. si attende che il Consiglio condivida questo approccio e che si possa giungere facilmente a un accordo in sede di conciliazione, che consenta all'Unione di essere all'altezza della situazione e di far fronte in modo efficace alle sfide future;
16. fissa il livello complessivo degli stanziamenti per il 2017 a 161,8 miliardi di EUR in stanziamenti d'impegno e a 136,8 miliardi di EUR in stanziamenti di pagamento;
Sottorubrica 1a – Competitività per la crescita e l'occupazione
17. constata che la lettura del Consiglio ha inciso ancora una volta pesantemente sulla sottorubrica 1a, la quale è interessata dal 52 % dei tagli complessivi apportati dal Consiglio agli impegni; si chiede pertanto in che modo questa lettura rispecchi la priorità politica del Consiglio riguardante l'occupazione e la crescita;
18. disapprova fermamente questi tagli in una rubrica che simboleggia il valore aggiunto europeo e crea maggiore crescita e occupazione per i cittadini; decide pertanto di ripristinare tutti gli importi ridotti dal Consiglio;
19. decide, rispettando l'impegno assunto nel giugno 2015 di ridurre al minimo l'impatto finanziario della creazione del FEIS su Orizzonte 2020 e sul MCE nel quadro della procedura di bilancio annuale, di ripristinare integralmente il profilo iniziale delle linee relative a Orizzonte 2020 e al MCE, quale previsto prima della riassegnazione di stanziamenti destinata ad alimentare il fondo di garanzia del FEIS; sottolinea l'importanza di Orizzonte 2020, il maggiore programma di ricerca e innovazione dell'Unione, che trasforma grandi idee in prodotti e servizi promuovendo in tal modo la crescita e l'occupazione; chiede l'iscrizione in bilancio dei corrispondenti stanziamenti d'impegno supplementari, pari a 1,24 miliardi di EUR in più rispetto al PB; si attende che in sede di revisione intermedia del QFP si raggiunga un accordo globale su tale questione urgente; sottolinea che il FEIS dovrebbe essere migliorato onde garantirne la piena efficienza ed efficacia, garantendo il rispetto del principio di addizionalità, migliorando gli equilibri geografico e settoriale e aumentando la trasparenza del processo decisionale;
20. decide, in linea con le sue costanti priorità dell'occupazione e della crescita e dopo un'attenta valutazione della loro capacità di assorbimento finora, di proporre di incrementare oltre il livello del PB gli stanziamenti a favore dei programmi COSME, Progress, Marie Curie, Consiglio europeo della ricerca, Eures ed Erasmus+; osserva che tali aumenti possono essere finanziati all'interno del margine disponibile in questa sottorubrica;
21. aumenta, di conseguenza, di 69,367 milioni di EUR il livello degli stanziamenti d'impegno per la rubrica 1a rispetto al PB (esclusi il FEIS, i progetti pilota e le azioni preparatorie);
Sottorubrica 1b – Coesione economica, sociale e territoriale
22. sottolinea che circa un terzo del bilancio annuale dell'Unione è destinato alla coesione economica, sociale e territoriale; evidenzia che la politica di coesione rappresenta la principale politica d'investimento dell'Unione nonché uno strumento per ridurre le disparità tra tutte le regioni dell'UE e che essa svolge un ruolo importante per l'attuazione della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
23. respinge i tagli proposti dal Consiglio di 3 milioni di EUR in impegni e, soprattutto, di 199 milioni di EUR in pagamenti all'interno della sottorubrica 1b, comprese le linee di sostegno; invita il Consiglio a spiegare in che modo i tagli in questione sono compatibili con l'obiettivo di "prevedere gli stanziamenti necessari per consentire l'agevole attuazione dei nuovi programmi nel quarto anno del quadro finanziario pluriennale 2014-2020"; ricorda che il livello dei pagamenti proposto dalla Commissione per questa rubrica è già ridotto del 23,5 % rispetto al bilancio 2016; sottolinea, a tale riguardo, che non possono essere giustificati né accettati altri tagli dei pagamenti;
24. chiede una valutazione d'impatto delle politiche dell'Unione basata sulle relazioni di valutazione d'impatto, al fine di determinare in quale misura tali politiche sono riuscite, tra l'altro, a ridurre le disparità economiche, a sviluppare economie regionali competitive e diversificate, nonché a promuovere la crescita sostenibile e l'occupazione;
25. è allarmato per i forti ritardi nell'attuazione del ciclo dei Fondi strutturali e di investimento europei, che pregiudicheranno probabilmente il tempestivo conseguimento di risultati sul terreno e rischiano anche di causare la ricostituzione di un nuovo arretrato di impegni residui nella seconda metà dell'attuale QFP; esorta gli Stati membri interessati a designare senza indugio le autorità di gestione, di pagamento e di certificazione restanti e ad affrontare tutte le altre cause all'origine dei ritardi nell'attuazione dei programmi; prende atto delle proposte della Commissione relative a una maggiore semplificazione in questo settore e ritiene che gli Stati membri debbano compiere urgentemente ogni sforzo necessario per garantire che i programmi diventino pienamente operativi; chiede di conseguenza maggiori sinergie e una maggiore complementarità tra le politiche di investimento nei bilanci degli Stati membri e nel bilancio dell'Unione e quelle intese a promuovere la crescita e la creazione di occupazione sostenibile, che rappresentano il fondamento dell'Unione;
26. prende atto della proposta della Commissione sull'istituzione del Programma di sostegno alle riforme strutturali, con una dotazione finanziaria di 142 800 000 EUR, e sottolinea che questi fondi dovrebbero essere assegnati con lo scopo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale;
27. si rammarica che la Commissione non abbia proposto stanziamenti d'impegno a favore dell'IOG nel 2017 in considerazione dell'anticipo dei relativi stanziamenti negli esercizi 2014-2015; ribadisce il proprio fermo sostegno al proseguimento dell'IOG; decide, come primo passo e in linea con il regolamento sul Fondo sociale europeo[9] che prevede la possibilità di proseguire il finanziamento, di aumentare la dotazione dell'IOG di 1 500 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e di 500 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento, per dare una risposta efficace alla disoccupazione giovanile, basandosi sui risultati della valutazione dell'attuazione dell'IOG effettuata dalla Commissione; osserva che, in linea con le proprie richieste, si dovrebbe giungere a un accordo globale sugli stanziamenti aggiuntivi adeguati per l'IOG per la parte restante del periodo di programmazione in occasione della prossima revisione intermedia del QFP; esorta gli Stati membri a fare tutto il possibile per accelerare l'attuazione dell'Iniziativa sul terreno, a diretto vantaggio dei giovani europei;
28. decide di ripristinare il livello del PB per le linee interessate dai tagli del Consiglio sia per quanto riguarda gli impegni che i pagamenti; aumenta gli stanziamenti d'impegno per la sottorubrica 1b di 1 500 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 500 milioni di EUR oltre il livello del PB per l'Iniziativa per l'occupazione giovanile e incrementa la dotazione del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) di 4 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e di 2 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento, superando in tal modo l'attuale massimale per gli impegni di 1 486 798 635 EUR;
29. sottolinea che la sottorubrica 1b contiene la quota più consistente di impegni ancora da liquidare (RAL), che si attestava a 151 119 milioni di EUR all'inizio del settembre 2016 e che rischia di pregiudicare l'attuazione di nuovi programmi;
30. sottolinea l'importante contributo della politica di coesione per quanto attiene all'applicazione effettiva, nella procedura di bilancio, della prospettiva di genere; invita la Commissione a sostenere misure intese a introdurre strumenti appropriati per realizzare l'uguaglianza di genere, quali strutture di incentivazione che facciano ricorso ai Fondi strutturali per promuovere il bilancio di genere a livello nazionale.
Rubrica 2 – Crescita sostenibile: risorse naturali
31. constata che il Consiglio ha ridotto gli stanziamenti nella rubrica 2 di 179,5 milioni di EUR in impegni e di 198 milioni di EUR in pagamenti per le linee di supporto amministrativo, le linee di assistenza tecnica operativa (come il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e il programma LIFE), le linee operative nell'ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAG), che è essenziale per preservare l'agricoltura in territori vitali, e le agenzie decentrate; constata che i tagli più consistenti dei pagamenti riguardano lo sviluppo rurale; ritiene che la lettera rettificativa dovrebbe confermarsi la base per una revisione attendibile degli stanziamenti del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA); ripristina di conseguenza gli importi del PB;
32. anticipa la presentazione della lettera rettificativa per il pacchetto di misure di sostegno urgenti, in particolare per il settore lattiero-caseario, e decide di esprimere un forte sostegno a favore del settore agricolo dell'Unione; aumenta pertanto gli stanziamenti di 600 milioni di EUR oltre il PB, per far fronte all'impatto della crisi del settore lattiero-caseario e agli effetti dell'embargo russo su tale settore;
33. valuta positivamente gli stanziamenti per la ricerca e l'innovazione in campo agricolo a titolo di Orizzonte 2020, per garantire approvvigionamenti sufficienti di prodotti alimentari sicuri e di elevata qualità e di altri bioprodotti; sottolinea la necessità di dare priorità ai progetti che coinvolgono i produttori primari;
34. sottolinea che l'attuazione della nuova PCP comporta un cambiamento di paradigma nella gestione della pesca, sia per gli Stati membri che per i pescatori, e ricorda, a tale proposito, le difficoltà registrate negli esercizi precedenti in cui gli stanziamenti sono stati ridotti;
35. si rammarica, tuttavia, in tale contesto, e pur accogliendo con favore l'aumento di 30,9 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno nel PB per il programma LIFE, che anche quest'anno tale programma, con una dotazione complessiva di 493,7 milioni di EUR, rappresenti soltanto lo 0,3 % dell'intero PB;
36. evidenzia i precedenti problemi causati dalla mancanza di stanziamenti di pagamento per il programma LIFE, che hanno ostacolato e ritardato la corretta applicazione dello stesso;
37. decide, in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020 e con i propri impegni internazionali di affrontare il cambiamento climatico, di proporre un aumento oltre il livello del PB per il programma LIFE+;
38. aumenta pertanto gli stanziamenti d'impegno di 619,8 milioni di EUR e gli stanziamenti di pagamento di 611,3 milioni di EUR (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie), lasciando un margine di 19,4 milioni di EUR al di sotto del massimale per gli impegni nella rubrica 2;
Rubrica 3 – Sicurezza e cittadinanza
39. sottolinea che il Parlamento continua ad accordare la massima priorità alla questione della migrazione nella propria agenda; accoglie con favore la proposta della Commissione di stanziare un importo supplementare di 1,8 miliardi di EUR per affrontare la sfida migratoria nell'Unione, oltre all'importo inizialmente programmato per il 2017; rileva che la forte variazione rispetto alla programmazione iniziale giustifica un adeguamento al rialzo dei massimali della rubrica 3; sottolinea che la Commissione propone di finanziare tali aumenti soprattutto attraverso la mobilitazione dello strumento di flessibilità (per un importo di 530 milioni di EUR, esaurendo completamente i fondi disponibili per l'esercizio in corso) e del margine per imprevisti (per un importo di 1 160 milioni di EUR); non richiede ulteriori aumenti per le politiche relative alla migrazione in considerazione del livello senza precedenti dei finanziamenti per le spese in tale ambito (per un totale di 5,2 miliardi di EUR nel 2017 nelle rubriche 3 e 4 e la mobilitazione del Fondo europeo di sviluppo) e delle proposte relative all'applicazione della flessibilità; intende opporsi, al tempo stesso, a qualsiasi tentativo di ridurre i finanziamenti per le azioni dell'Unione in questo settore;
40. ribadisce che la flessibilità di bilancio ha i suoi limiti e può rappresentare soltanto una soluzione a breve termine; è fermamente convinto che una risposta lungimirante e coraggiosa a queste sfide migratoria e dei rifugiati a lungo termine, che colpiscono l'intero continente e non sembrano volersi allentare, richieda un adeguamento al rialzo del massimale della rubrica 3; ritiene che tutte le recenti decisioni di bilancio intese a garantire stanziamenti aggiuntivi in questo settore abbiano di fatto dimostrato la necessità di rivedere il massimale;
41. accoglie positivamente, nel contesto delle attuali sfide migratoria e della sicurezza, l'aumento dei fondi destinati al Fondo asilo, migrazione e integrazione (AMIF) (1,6 miliardi di EUR) e al Fondo Sicurezza interna (ISF) (0,7 miliardi di EUR); ritiene che l'aumento della dotazione dell'AMIF rafforzi la necessità di garantire una distribuzione equa e trasparente dei finanziamenti annuali tra i diversi programmi e obiettivi del fondo e una maggiore trasparenza sulle modalità di impiego di tali risorse finanziarie;
42. osserva che il 15 marzo 2016 è stato adottato un nuovo Strumento per il sostegno di emergenza, con una dotazione indicativa di 700 milioni di EUR su un triennio (2016-2018), che ha già conseguito risultati immediati sul terreno sotto forma di misure di sostegno di emergenza in risposta al fabbisogno umanitario di un elevato numero di rifugiati e migranti che arrivano negli Stati membri; ribadisce, tuttavia, la posizione secondo cui, in futuro, occorrerà prevedere un quadro giuridico e di bilancio più sostenibile, in modo da consentire la mobilitazione degli aiuti umanitari all'interno dell'Unione; sottolinea la necessità di tenere un dialogo regolare con la Commissione sul funzionamento e finanziamento, attuale e futuro, di tale strumento, basato sulla piena trasparenza dell'informazione e su relazioni di valutazione d'impatto;
43. chiede finanziamenti per potenziare il personale di Europol, in considerazione dei crescenti livelli di minaccia in molti Stati membri e delle sfide parallele poste dalla gestione della migrazione, dalla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata e dalla necessità di una risposta coordinata a livello europeo, allo scopo di creare una cellula antiterrorismo attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che fornisca alle autorità competenti degli Stati membri soluzioni di intelligence; ritiene che tale aumento sia previsto anche per intensificare la lotta alla tratta di esseri umani (con un'attenzione particolare per i minori non accompagnati) e la lotta alla criminalità informatica (nuovo personale per l'EC 3), nonché per potenziare le risorse umane presso i punti di crisi (hotspot) in Italia e in Grecia; ricorda che attualmente Europol dispone solamente di 3 membri del personale da assegnare a 8 hotspot permanenti e ad altri hotspot non permanenti nella sola Italia; ritiene che questo numero sia insufficiente per permettere a Europol di svolgere i suoi compiti nel settore della lotta alla tratta di esseri umani, al terrorismo e ad altre forme gravi di criminalità transfrontaliera;
44. accoglie positivamente la creazione di una nuova linea di bilancio destinata alle vittime del terrorismo; sostiene lo stanziamento di risorse per rispondere alle principali esigenze delle vittime, comprese le cure fisiche, i servizi psicosociali e il sostegno finanziario; ritiene che troppo spesso, nelle proposte di misure per contrastare la minaccia terroristica, le esigenze delle vittime innocenti del terrorismo sono ignorate o considerate secondarie;
45. critica aspramente i tagli apportati dal Consiglio a numerosi programmi nei settori della cultura, dei media, della cittadinanza, dei diritti fondamentali e della sanità pubblica, per un totale di 24,3 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno; ritiene che il Consiglio invii un segnale negativo tagliando i fondi dei programmi culturali per far fronte alle attuali sfide migratoria e dei rifugiati; deplora che molti di questi tagli sembrano essere stati applicati in maniera arbitraria e senza tener conto di tassi di esecuzione eccellenti; è del parere che anche tagli molto contenuti rischino di pregiudicare il conseguimento degli obiettivi dei programmi e un'agevole attuazione delle azioni dell'Unione; ripristina pertanto tutti gli importi ridotti, riportandoli al livello del PB;
46. insiste sulla necessità di aumentare i finanziamenti per una serie di azioni nell'ambito dei programmi Europa creativa ed Europa per i cittadini, che sono sottofinanziate da tempo; è fermamente convinto che questi programmi siano quanto mai importanti, sia per promuovere il contributo dei settori culturali e creativi alla creazione di posti di lavoro e alla crescita, sia per incoraggiare la partecipazione attiva dei cittadini all'elaborazione e all'attuazione delle politiche dell'Unione; non riesce a comprendere in che modo il Consiglio possa giustificare la riduzione dei finanziamenti per le PMI nei settori culturali e creativi visto che lo Strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, per il quale i finanziamenti sono già stati posticipati, è stato appena creato nel giugno 2016 e costituisce un eccellente esempio di soluzione innovativa per ovviare a una grave lacuna di mercato, creando capacità e offrendo una protezione contro il rischio di credito agli intermediari finanziari che concedono prestiti nei settori culturali e creativi;
47. sottolinea che i programmi dell'Unione nel campo della cultura, dell'istruzione, della gioventù e della cittadinanza presentano un chiaro valore aggiunto europeo, elementi complementari e sinergie con le politiche di integrazione dei migranti e dei rifugiati; invita pertanto le istituzioni dell'Unione a rispondere incrementando adeguatamente gli stanziamenti per i programmi a gestione diretta, come Europa creativa, nonché per le pertinenti linee di bilancio nei fondi strutturali e di investimento;
48. osserva che devono essere previste le necessarie garanzie di bilancio per le attività preparatorie per l'attuazione dell'Anno europeo del patrimonio culturale nel 2018;
49. ricorda che il meccanismo di protezione civile dell'Unione rappresenta uno dei pilastri della solidarietà europea; sottolinea che l'Unione svolge una "funzione catalizzatrice" nel sostenere, coordinare o completare le azioni degli Stati membri in materia di prevenzione delle catastrofi nonché di preparazione e risposta alle stesse; prende atto del leggero aumento degli impegni per tale programma;
50. accoglie con favore la creazione di una linea di bilancio per il Fondo europeo per la ricerca e il soccorso, inteso a finanziare le attività di ricerca e soccorso svolte dagli Stati membri e coordinate a livello di Unione, in particolare nel Mediterraneo; è del parere che la creazione di un fondo specifico costituisca una soluzione più adeguata rispetto al costante aumento del bilancio di Frontex o della Guardia di frontiera e costiera europea, creata recentemente;
51. accoglie positivamente la creazione di una linea di bilancio destinata a sostenere l'Iniziativa dei cittadini europei (ICE), uno strumento creato recentemente con lo scopo di coinvolgere i cittadini nel processo decisionale dell'Unione e di approfondire la democrazia europea; ritiene che il livello degli stanziamenti d'impegno proposti nel PB sia troppo basso; decide di aumentare la dotazione di questa linea di bilancio;
52. prende atto che la Commissione propone un importo di 840 000 EUR in stanziamenti d'impegno per la linea di bilancio specifica per l'ICE, creata lo scorso anno, e sottolinea la necessità di finanziamenti sufficienti per incoraggiare il ricorso a questo prezioso strumento di democrazia partecipativa;
53. si compiace dell'aumento dei finanziamenti destinati alla comunicazione delle rappresentanze della Commissione, ai Dialoghi dei cittadini e alle azioni di partenariato, con stanziamenti per il 2017 pari a 17,036 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e a 14,6 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento, poiché si tratta di iniziative volte a raggiungere i cittadini europei, conquistarne la fiducia e favorire la loro comprensione della politica a livello di Unione e dei settori d'azione dell'Unione;
54. sottolinea la necessità di fornire alla segreteria comune del registro per la trasparenza mezzi amministrativi e finanziari sufficienti e adeguati per l'adempimento dei suoi compiti, in seguito all'adozione del nuovo accordo interistituzionale sul registro per la trasparenza.
55. constata che gli importi iscritti nella sua lettura (inclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie) superano il massimale della rubrica 3 di 71,28 milioni di EUR in impegni e che gli stanziamenti di pagamento aumentano nel contempo di 1 857,7 milioni di EUR; propone, vista l'assenza di un margine già a livello del PB, di finanziare questi aumenti al di sotto del massimale, mobilitando al contempo il margine per imprevisti per una serie di voci di spesa essenziali connesse alla migrazione;
Rubrica 4 – Europa globale
56. osserva che, alla luce delle attuali sfide migratoria e dei rifugiati, l'azione esterna dell'Unione è confrontata a un costante aumento del fabbisogno finanziario, che supera di gran lunga l'attuale volume della rubrica 4; esprime pertanto seri dubbi circa l'adeguatezza dei massimali della rubrica 4 per garantire fondi idonei per la dimensione esterna delle sfide migratoria e dei rifugiati; deplora che, per finanziare nuove iniziative come lo Strumento per i rifugiati in Turchia, la Commissione abbia scelto di ridurre nel PB la dotazione di altri programmi come lo Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) e lo Strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP); sottolinea che ciò non deve avvenire a discapito delle politiche in altri ambiti; decide pertanto di attenuare sostanzialmente il trasferimento di ingenti risorse finanziarie da due strumenti, tra l'altro, affrontano le cause profonde dei flussi migratori; rammenta che la riduzione della povertà deve restare l'obiettivo primario della politica di sviluppo dell'Unione, si rammarica del fatto che gli stanziamenti per gli aiuti umanitari e per la sezione dello Strumento europeo di vicinato (ENI) relativa al Mediterraneo siano inferiori a quelli approvati nel bilancio 2016, nonostante la loro ovvia importanza per far fronte al grande numero di sfide esterne; deplora i tagli ingiustificati apportati dal Consiglio;
57. decide pertanto di ripristinare tutti gli importi ridotti dal Consiglio nella rubrica 4; decide altresì di riportare ai livelli del 2016 le linee inerenti alla sezione dell'ENI relativa al Mediterraneo e agli aiuti umanitari; decide inoltre di attenuare i tagli apportati dalla Commissione al DCI e all'IcSP; considera indispensabile mantenere il ruolo chiave dell'Unione e il livello di sostegno finanziario per il processo di pace in Medio Oriente, l'Autorità palestinese e l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA), come pure le linee inerenti al partenariato orientale nell'ambito dell'ENI; sottolinea l'importanza dello Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR);
58. decide di potenziare l'assistenza macrofinanziaria che era stata sostanzialmente ridotta rispetto al 2016; è del parere che sia necessario un livello di finanziamenti più elevato di quello proposto per garantire che tutte le future richieste di prestiti possano essere soddisfatte;
59. accorda pieno sostegno allo Strumento per i rifugiati in Turchia e propone di anticipare al 2016 una parte del contributo a titolo del bilancio dell'Unione previsto per il 2017, in considerazione del buon tasso di esecuzione e dei consistenti margini ancora disponibili nel bilancio 2017; chiede pertanto di aumentare di 400 milioni di EUR la dotazione dell'IPA II mediante un bilancio rettificativo per il 2016 e di mobilitare di conseguenza il margine per imprevisti; iscrive lo stesso importo in riserva nel bilancio 2017 in attesa di un accordo di ampia portata su un finanziamento alternativo dello Strumento per i rifugiati in Turchia, che allenterebbe la pressione senza precedenti esercitata su altri strumenti di finanziamento esterni;
60. prende atto con preoccupazione del fatto che, nonostante la loro attualità e la loro entità significativa, i fondi fiduciari dell'UE e lo Strumento per i rifugiati in Turchia sono praticamente invisibili nel bilancio dell'Unione; chiede che essi siano incorporati nel bilancio in un modo più trasparente e più rispettoso dell'unità del bilancio dell'Unione e delle prerogative dell'autorità di bilancio e crea nuove linee di bilancio a tal fine; invita altresì la Commissione a dimostrare che l'uso degli strumenti finanziari nell'ambito dei fondi fiduciari non comporta la sottrazione di stanziamenti agli obiettivi iniziali previsti dalle rispettive basi giuridiche; osserva che, come è noto, l'obiettivo di far leva su contributi nazionali oltre al bilancio dell'Unione è rimasto finora lettera morta; sottolinea a tale riguardo che, in caso di future richieste di un contributo del bilancio dell'UE ai fondi fiduciari, il Parlamento darà la propria approvazione solamente quando sarà stato fornito un contributo equivalente da parte degli Stati membri; invita, pertanto, gli Stati membri a tener fede quanto prima agli impegni assunti;
61. rileva che, in base alla relazione della Commissione sulle garanzie coperte dal bilancio generale (COM(2016)0576 final), il Fondo di garanzia per le azioni esterne, che copre le inadempienze sui prestiti concessi e le garanzie sui prestiti concesse agli Stati membri o per progetti in paesi terzi, presenta un fabbisogno finanziario supplementare al fine di raggiungere l'importo previsto, il che ha comportato di conseguenza l'iscrizione nel PB di una dotazione di 228,04 milioni di EUR; teme che tale fabbisogno accresca ulteriormente la pressione sui margini già alquanto esigui della rubrica 4;
62. accoglie con soddisfazione le proposte di bilancio della Commissione relative al nuovo quadro di partenariato per la migrazione e al piano per gli investimenti esterni; esprime preoccupazione, tuttavia, per la creazione di nuovi potenziali "satelliti" al di fuori del bilancio dell'Unione; ribadisce la necessità di mantenere il pieno controllo parlamentare su tale bilancio; insiste fermamente sulla necessità di rispettare il principio di unità del bilancio; è convinto che le nuove priorità non debbano essere finanziate a discapito dei progetti esistenti dell'Unione; ritiene che occorra prevedere maggiore flessibilità onde garantire un quadro ambizioso per promuovere gli investimenti in Africa e nel vicinato dell'Unione, dotato di nuovi stanziamenti adeguati;
63. ribadisce la richiesta di trasferire, senza effetti sul bilancio, la linea dei rappresentati speciali dell'UE dal bilancio per la PESC alla dotazione amministrativa del SEAE, onde consolidare ulteriormente le attività diplomatiche dell'Unione;
64. incrementa pertanto, rispetto al PB, il livello degli stanziamenti d'impegno per la rubrica 4 di 497,9 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e di 495,1 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento (esclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie e incluso il trasferimento dei rappresentanti speciali dell'UE al bilancio del SEAE);
65. reputa necessario incrementare gli stanziamenti alla linea di bilancio relativa alla comunità turco-cipriota (+ 3 milioni di EUR), al fine di contribuire in misura decisiva al proseguimento e all'intensificazione della missione del Comitato per le persone scomparse a Cipro e di sostenere la Commissione tecnica sul patrimonio culturale delle due comunità (TCCH), promuovendo in tal modo la fiducia e la riconciliazione tra di esse;
Rubrica 5 – Amministrazione; altre rubriche – spese amministrative e di sostegno alla ricerca
66. ritiene che i tagli apportati dal Consiglio siano ingiustificati e dannosi e ripristina il PB per tutte le spese amministrative della Commissione, tra cui le spese amministrative e di sostegno alla ricerca nelle rubriche da 1 a 4;
67. decide, alla luce di recenti rivelazioni e al fine di riconquistare la fiducia dei cittadini dell'Unione e la credibilità delle sue istituzioni, di iscrivere in riserva il 20 % degli stanziamenti destinati alle indennità transitorie degli ex membri della Commissione fintantoché quest'ultima non applicherà un codice di condotta più rigoroso per i Commissari, inteso a evitare i conflitti d'interesse e il cosiddetto fenomeno delle "porte girevoli";
68. è del parere che la cooperazione amministrativa interistituzionale costituisca una fonte di efficienza, dal momento che il know-how, la capacità e le risorse sviluppate per un'istituzione possono essere messe a disposizione anche delle altre; chiede pertanto di istituire un sistema che limiti allo stretto necessario gli oneri amministrativi, garantisca la qualità adeguata dei servizi, doti la principale istituzione competente delle necessarie risorse di bilancio e incentivi la collaborazione delle altre istituzioni, limitandone il contributo ai costi marginali derivanti dalla cooperazione e, come tale, allineando le decisioni in materia di sana gestione finanziaria al livello delle istituzioni alla sana gestione finanziaria generale del bilancio;
Agenzie
69. approva, in linea generale, le previsioni della Commissione circa il fabbisogno finanziario delle agenzie; osserva che la Commissione ha già ridotto in misura sostanziale le richieste iniziali della maggior parte delle agenzie; ritiene pertanto che gli eventuali tagli aggiuntivi proposti dal Consiglio rischino di compromettere il corretto funzionamento delle agenzie e impedirebbero loro di svolgere i compiti di cui sono state incaricate;
70. plaude all'incremento del bilancio delle agenzie efficienti che operano nel campo della giustizia e degli affari interni (GAI), in particolare di quelle che si occupano di migrazione e sicurezza; evidenzia la necessità che le agenzie interessate dispongano di risorse sufficienti (anche per gli investimenti in nuove tecnologie) e di personale adeguato allorché le loro competenze sono ampliate;
71. è del parere, nel contesto delle attuali sfide di sicurezza e tenendo presente l'esigenza di una risposta coordinata a livello europeo, che alcuni dei suddetti incrementi non siano sufficienti e decide di aumentare gli stanziamenti a favore dell'Ufficio europeo di polizia (Europol), dell'unità europea di cooperazione giudiziaria, dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala (EU-LISA) e dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA);
72. sottolinea che, sebbene per il momento le risorse di bilancio e l'organico destinati alla Guardia costiera e di frontiera europea risultino adeguati, in futuro sarà necessario monitorare con attenzione le esigenze dell'agenzia in termini di risorse operative e di organico affinché possa essere all'altezza della situazione;
73. sottolinea nei dettagli la necessità di risorse umane e materiali sufficienti per il Centro europeo antiterrorismo, il Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (EC3) e l'unità UE addetta alle segnalazioni su Internet (IRU), di recente istituzione presso Europol, anche per quanto riguarda la pianificazione operativa e la valutazione delle minacce in comune, al fine di rafforzare un approccio coordinato tra gli Stati membri per combattere la criminalità organizzata, la criminalità informatica e altri reati legati a Internet, il terrorismo e altri reati gravi; chiede finanziamenti supplementari per le squadre investigative comuni;
74. ricorda il miglioramento e l'interoperabilità previsti dei diversi sistemi d'informazione GAI annunciati dalla Commissione nella comunicazione "Il futuro quadro per sistemi d'informazione più solidi e intelligenti per la gestione delle frontiere e la sicurezza interna", del 6 aprile 2016; esorta a prevedere il fabbisogno di risorse adeguate per un'attuazione rapida ed efficiente di tali soluzioni tecniche;
75. accoglie con favore l'inclusione nel bilancio 2017 di risorse sufficienti per sostenere nel lungo periodo la trasformazione di Frontex in un'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera e la trasformazione dell'EASO in una vera e propria agenzia per l'asilo; sottolinea che, se per il momento le risorse per la guardia costiera e di frontiera europea sembrano sufficienti, occorrerà monitorare attentamente il futuro fabbisogno di risorse operative e di personale dell'Agenzia, affinché essa possa essere all'altezza della situazione;
76. decide inoltre di incrementare gli stanziamenti iscritti nel bilancio 2016 per l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, tenuto conto dell'aggravarsi della situazione umanitaria nei paesi del vicinato meridionale dell'Europa, dell'accresciuto numero di richiedenti asilo e soprattutto dell'intenzione di potenziarne il mandato rispetto a quanto previsto nella proposta della Commissione;
77. ribadisce la propria contrarietà alla strategia della Commissione e del Consiglio in materia di organico delle agenzie, ragion per cui modifica l'organigramma di un numero sostanziale di esse; ribadisce che ciascuna agenzia dovrebbe ridurre del 5 % i posti in organico nel corso di un quinquennio, come previsto nell'AII, ma che i nuovi posti che si rendono necessari per espletare compiti aggiuntivi ascrivibili alla recente evoluzione delle politiche e alla nuova legislazione a decorrere dal 2013 devono essere accompagnati da risorse supplementari e non devono essere inclusi nell'obiettivo di riduzione dell'organico previsto dall'AII; ribadisce pertanto la propria contrarietà al concetto di una riserva di riassegnazione tra le agenzie, pur dichiarandosi disponibile a liberare dei posti mediante un aumento dell'efficienza tra le agenzie stesse, grazie a una maggiore cooperazione amministrativa se non addirittura ad accorpamenti, ove opportuno, e alla condivisione di determinate funzioni con la Commissione o un'altra agenzia;
78. sottolinea la possibilità di conseguire risparmi sostanziali in termini di costi operativi e di organico costringendo le agenzie che operano in più località (eu-LISA, ENISA, FRA) ad avere un'unica sede; è del parere che le attuali esigenze operative di tali agenzie rendano possibili siffatte modifiche; sottolinea che il trasferimento dell'Autorità bancaria europea (ABE) da Londra e il suo accorpamento ad almeno una delle altre due autorità di vigilanza permetterebbe di ridurre in maniera significativa i costi delle due agenzie; invita la Commissione a formulare una proposta in tal senso;
Progetti pilota e azioni preparatorie (PP/AP)
79. decide di adottare un pacchetto di compromesso costituito da un numero limitato di PP/AP, anche in considerazione dell'esiguità dei margini disponibili e dei massimali per i PP/AP, avendo svolto un'attenta analisi dei progetti pilota e delle azioni preparatorie presentati – in termini di tasso di riuscita di quelli in corso – escludendo le iniziative già coperte da basi giuridiche esistenti e tenendo pienamente conto della valutazione realizzata dalla Commissione sulla fattibilità dei progetti;
Strumenti speciali
80. ricorda l'importanza della riserva per aiuti d'urgenza al fine di dare una risposta rapida a specifiche necessità di aiuto a favore di paesi terzi in caso di eventi imprevisti e la sua precedente richiesta di incrementarne sostanzialmente la dotazione finanziaria in sede di revisione del QFP; rileva che l'impiego alquanto rapido delle sue risorse nel 2016, suscettibile di esaurire tutte le possibilità di riporto, dimostra che tale strumento speciale si dimostrerà insufficiente per far fronte a tutte le necessità aggiuntive nel 2017; ne incrementa pertanto la dotazione finanziaria, portandola a un importo annuale di 1 miliardo di EUR, in attesa di una decisione sulla dotazione annuale della riserva per aiuti d'urgenza da adottarsi contestualmente alla revisione intermedia del QFP;
81. ripristina il PB per la riserva per il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e il Fondo di solidarietà dell'Unione europea al fine di agevolare la mobilitazione di tali strumenti speciali;
Pagamenti
82. esprime preoccupazione per l'ingente calo degli stanziamenti di pagamento nel PB rispetto al bilancio 2016; rileva che tale situazione è indice di ritardi nell'attuazione, che non solo destano preoccupazione per la realizzazione delle politiche dell'Unione, ma che comportano altresì il rischio di ricostituzione dell'arretrato di fatture non pagate alla fine dell'attuale periodo di programmazione; ritiene che la questione vada affrontata nell'ambito della revisione del QFP; deplora , inoltre, i tagli apportati dal Consiglio ai pagamenti nonostante gli ampi margini disponibili al di sotto dei massimali;
83. sottolinea che, su propria richiesta, è stato concordato un piano di pagamento per ridurre l'arretrato delle richieste di pagamento inevase relative alla politica di coesione per il periodo 2007-2013, portandolo a un livello "normale" di 2 miliardi di EUR entro la fine del 2016; richiama l'attenzione sul fatto che alla fine del 2015 sono stati identificati almeno 8,2 miliardi di EUR di fatture non pagate per il periodo 2007-2013 nell'ambito della politica di coesione, cifra che dovrebbe scendere al di sotto dei 2 miliardi di EUR entro la fine del 2016; ritiene che le tre istituzioni dovrebbero elaborare e concordare un piano comune di pagamento vincolante per il periodo 2016-2020; insiste sulla necessità di basare un nuovo piano di pagamento di questo tipo su una gestione finanziaria sana e di prevedere una strategia chiara per far fronte a tutte le esigenze di pagamento per tutte le rubriche sino alla fine dell'attuale QFP, evitando un "arretrato nascosto" causato da un rallentamento artificiale nell'esecuzione di determinati programmi pluriennali e altre contromisure quali la riduzione dei tassi di prefinanziamento;
84. decide di ripristinare il PB per gli stanziamenti di pagamento di tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio e incrementa gli stanziamenti di pagamento di tutte le linee modificate per quanto riguarda gli stanziamenti d'impegno;
Programmazione di bilancio basata sui risultati
85. rammenta che nella sua risoluzione del 3 luglio 2013 sul quadro di controllo interno integrato[10], il Parlamento ha dichiarato di condividere il parere della Corte dei conti che non serve tentare di misurare il rendimento senza aver elaborato un bilancio sulla base di indicatori di risultato[11] e chiede l'istituzione di un modello di PBB (performance-based budgeting) pubblico in cui ogni linea di bilancio sia accompagnata da obiettivi e prestazioni misurati in base a indicatori di risultato;
86. accoglie con favore le dichiarazioni programmatiche concernenti la spesa operativa che accompagnano il PB in quanto rispondono parzialmente alla richiesta avanzata dal Parlamento quanto a obiettivi, risultati e indicatori; osserva che tali dichiarazioni integrano il consueto metodo del bilancio per attività mediante alcuni dati sulle prestazioni;
87. insiste sul fatto che, al fine di semplificare gli strumenti di gestione interna della Commissione, i direttori generali dovrebbero attenersi agli obiettivi politici e agli indicatori figuranti nelle dichiarazioni programmatiche di spesa operativa al momento di adottare i propri piani di gestione e le proprie relazioni annuali di attività, e che la Commissione dovrebbe elaborare la sua relazione di valutazione a norma dell'articolo 318 TFUE su questa base;
Altre sezioni
Sezione I – Parlamento europeo
88. lascia invariato a 1 900 873 000 EUR il volume generale del proprio bilancio per l'esercizio 2017, adottato in Aula il 14 aprile 2016; vi incorpora gli adeguamenti tecnici neutri in termini di bilancio, affinché riflettano le sue recenti decisioni, e sblocca la riserva sulla linea di bilancio relativa al trasporto di deputati, di altre persone e di beni;
89. approva le modifiche apportate al proprio organigramma e ai relativi stanziamenti di bilancio per soddisfare il fabbisogno supplementare dei gruppi politici; compensa pienamente i suddetti incrementi riducendo gli stanziamenti iscritti nella riserva per imprevisti e alla linea di bilancio "Sistemazione dei locali";
90. ricorda la propria decisione politica di esonerare i gruppi politici dall'obiettivo di riduzione del 5 % del personale, come sottolineato nelle sue risoluzioni di bilancio del 2014[12], 2015[13] e 2016[14];
91. riduce di 60 posti l'organigramma del proprio Segretariato generale[15] per il 2017 (1 % dell'obiettivo di riduzione dell'organico), conformemente all'accordo del 14 novembre 2015 raggiunto con il Consiglio sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016; rammenta che nello stato di previsione si è già tenuto conto delle incidenze di bilancio di tale misura;
92. riduce il proprio organico di ulteriori 20 posti per riflettere la fine del trasferimento di posti previsto nell'accordo di cooperazione con il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni; sottolinea che, poiché i posti in questione non sono stati iscritti in bilancio, non occorre ridurre alcuno stanziamento dal proprio bilancio;
93. incoraggia i Segretari generali del Parlamento europeo, del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale europeo a collaborare sulla possibilità di ulteriori accordi per la condivisione delle funzioni e dei servizi di back-office tra le tre istituzioni; invita i Segretari generali a svolgere altresì uno studio sulla possibilità di realizzare sinergie anche nell'ambito delle funzioni e dei servizi di back-office tra il Parlamento, la Commissione e il Consiglio;
94. mantiene nel proprio organigramma per il 2017 i 35 nuovi posti, come richiesto nel PBR n. 3/2016 per il rafforzamento della sicurezza per le istituzioni; esonera i posti in parola dall'obiettivo di riduzione del personale del 5 % dal momento che riguardano nuove attività per il Parlamento;
95. ribadisce che la realizzazione dell'obiettivo di riduzione dell'organico non dovrebbe compromettere il corretto funzionamento dell'Istituzione o la sua capacità di esercitare i suoi poteri fondamentali, né intaccare la sua eccellenza legislativa o la qualità delle condizioni di lavoro per i deputati e il personale;
96. constata, alla luce dei molteplici problemi incontrati nella procedura di bilancio interna dell'anno in corso, che la revisione del capitolo 9 e delle pertinenti sezioni di altri capitoli del proprio regolamento è inevitabile per conseguire ciò che ha richiesto nella propria risoluzione del 14 aprile 2016 sullo stato di previsione delle proprie entrate e spese per l'esercizio finanziario 2017, ossia che è "opportuno trasmettere ai membri dell'Ufficio di presidenza e alla commissione per i bilanci ogni informazione pertinente, in tutte le fasi della procedura, in modo tempestivo, in una forma comprensibile e con il necessario livello di dettaglio e di ripartizione, al fine di consentire all'Ufficio di presidenza, alla commissione per i bilanci e ai gruppi politici di procedere a deliberazioni appropriate e di basare le proprie decisioni su un quadro globale dello stato e dei fabbisogni del bilancio del Parlamento";
97. chiede, conformemente al paragrafo 15 della propria risoluzione del 14 aprile 2015 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2017, che il metodo di elaborazione del proprio bilancio sulla base del fabbisogno effettivo per le singoli voci e non sulla base di un sistema di coefficienti sia utilizzato per la prima volta durante la procedura di bilancio per l'esercizio 2018;
98. ricorda che l'amministrazione si è impegnata a presentare una programmazione di bilancio a medio e lungo termine, compresa una chiara distinzione tra spese d'investimento e spese operative inerenti al funzionamento dell'Istituzione, tra cui gli obblighi statutari vincolanti; si attende pertanto che il progetto preliminare di stato di previsione per il 2018 sia presentato con le medesime modalità;
99. ricorda la relazione Fox-Häfner[16] del 2013, che stimava tra i 156 milioni di EUR e i 204 milioni di EUR i costi della dispersione geografica del Parlamento, pari al 10 % del suo bilancio; constata il dato secondo cui il 78 % di tutte le missioni del proprio personale statutario è riconducibile alla dispersione geografica dell'Istituzione; sottolinea che la relazione stimava inoltre l'impatto ambientale della dispersione geografica tra 11 000 e 19 000 tonnellate di emissioni di CO2; ribadisce l'immagine pubblica negativa ascrivibile a tale dispersione e chiede pertanto una tabella di marcia per la definizione di un'unica sede e la riduzione delle relative linee di bilancio;
100. deplora che, nonostante le ripetute richieste della commissione per i bilanci, non sia ancora disponibile la strategia a medio e lungo termine per gli edifici dell'Istituzione, affinché la commissione possa deliberare con cognizione di causa;
Sezione IV – Corte di giustizia
101. deplora che il Consiglio incrementi dal 2,5 % al 3,8 % il tasso di abbattimento forfettario, il che equivale a una riduzione di 3,4 milioni di EUR e contrasta con il tasso estremamente elevato di occupazione di posti della Corte (98 % alla fine del 2015); riporta pertanto il tasso di abbattimento forfettario al livello del PB, affinché la Corte sia in grado di espletare i propri compiti a fronte di una crescita costante del carico di lavoro giudiziario;
102. decide inoltre di ripristinare il PB per quanto riguarda sei ulteriori voci di bilancio ridotte dal Consiglio ai titoli I e II del bilancio della Corte, che inciderebbero pesantemente sulle priorità della Corte nei settori linguistico e della sicurezza;
103. esprime la propria insoddisfazione per la dichiarazione unilaterale del Consiglio e il relativo allegato sulla riduzione del personale del 5 % nella posizione del Consiglio sul PB 2017, secondo la quale la Corte deve tagliare 19 posti dal proprio organigramma; sottolinea che i 19 posti in oggetto corrispondono ai 12 e 7 posti debitamente autorizzati dal Parlamento e dal Consiglio nell'ambito delle procedure di bilancio, rispettivamente, per il 2015 e il 2016, per far fronte al fabbisogno supplementare e insiste pertanto sul fatto che i 19 posti non dovrebbero essere restituiti, dal momento che la Corte ha già raggiunto il suo requisito di riduzione del 5 % dell'organico sopprimendo 98 posti nel periodo 2013-2017;
Sezione V – Corte dei conti
104. riporta al livello originario del 2,6 % il tasso di abbattimento forfettario per consentire alla Corte dei conti di soddisfare il proprio fabbisogno di personale;
105. ripristina altre cinque linee di bilancio decurtate dal Consiglio affinché la Corte dei conti possa attuare il suo programma di lavoro ed elaborare le previste relazioni di audit;
106. ripristina in parte il PB per quanto riguarda tre voci di bilancio in linea con le proposte di risparmi individuati dalla stessa Corte dei conti;
Sezione VI — Comitato economico e sociale europeo
107. riporta al livello originario del 4,5 % il tasso di abbattimento forfettario onde permettere al Comitato economico e sociale europeo di soddisfare il proprio fabbisogno e far fronte alla continua riduzione di organico nel contesto dell'accordo di cooperazione tra il Parlamento, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni concluso nel febbraio 2014;
108. ripristina i 12 posti e i relativi stanziamenti soppressi dalla Commissione nel PB in conformità del suddetto accordo di cooperazione, in modo da riflettere l'effettivo numero di posti trasferiti dal Comitato economico e sociale europeo al Parlamento;
109. decide inoltre di adeguare il punto riguardante le prestazioni di complemento per i servizi di traduzione al livello stimato dall'istituzione stessa, compensando così parzialmente il trasferimento di 36 posti dal Comitato economico e sociale europeo al Parlamento, conformemente al suddetto accordo di cooperazione;
Sezione VII – Comitato delle regioni
110. ripristina gli otto posti e i relativi stanziamenti ridotti dalla Commissione nel PB in conformità del suddetto accordo di cooperazione, in modo da riflettere l'effettivo numero di posti trasferiti dal Comitato delle regioni al Parlamento;
111. ripristina inoltre gli stanziamenti relativi alle spese di ufficio e di attrezzature informatiche dei membri del Comitato, decurtati dalla Commissione nel suo PB, al livello che il Comitato reputa sufficiente a garantire un finanziamento delle suddette spese dei membri del Comitato delle regioni;
112. si rammarica dei tagli apportati dalla Commissione nel suo PB alla voce di bilancio "Sistemazione dei locali" e decide di ripristinarne la dotazione al livello stimato dallo stesso Comitato per soddisfare l'accresciuto fabbisogno in materia di sicurezza, mantenere gli edifici in buono stato e nel rispetto degli obblighi di legge, e migliorare l'efficienza energetica;
113. ripristina infine gli stanziamenti relativi alle attività di comunicazione dei gruppi politici riviste al ribasso dalla Commissione nel PB, per garantire un finanziamento adeguato delle attività di comunicazione dei gruppi politici del Comitato;
Sezione VIII – Mediatore europeo
114. constata che il Consiglio ha ridotto di 195 000 EUR il progetto di bilancio del Mediatore europeo; sottolinea che un taglio di tale entità costituirebbe un onere sproporzionato per la già scarsa dotazione del Mediatore e inciderebbe in maniera sostanziale sulla sua capacità di essere efficacemente al servizio dei cittadini; ripristina pertanto gli importi di tutte le linee di bilancio interessate dai tagli del Consiglio, affinché il Mediatore europeo possa espletare il proprio mandato e onorare gli impegni assunti;
Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati
115. constata con rammarico che il Consiglio ha ridotto di 395 000 EUR il progetto di bilancio del Garante europeo della protezione dei dati; sottolinea che ciò contrasta nettamente con il compito aggiuntivo conferito all'istituzione dal Parlamento e dal Consiglio e pregiudicherebbe la capacità del Garante di prestare un servizio efficace alle istituzioni europee; ripristina pertanto gli importi di tutte le linee di bilancio interessate dai tagli del Consiglio, onde consentire al Garante europeo della protezione dei dati di espletare il suo mandato e onorare i suoi impegni;
Sezione X – Servizio europeo per l'azione esterna
116. ripristina tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio;
117. decide inoltre di creare una voce di bilancio dedicata alla capacità di comunicazione strategica, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2015, e dotare il SEAE di personale e di strumenti adeguati per far fronte alla sfida della disinformazione da parte di paesi terzi e soggetti non statali;
118. accoglie con favore l'impegno scritto dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ad affrontare gli squilibri esistenti nell'organico del SEAE in termini di quota di diplomatici degli Stati membri e personale statutario dell'UE in determinate posizioni e a presentare un riesame della politica delle risorse umane del SEAE nel corso del 2017; invita l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a informarlo dei provvedimenti adottati entro la primavera del 2017, prima dell'inizio della prossima procedura di bilancio;
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o o
119. esprime la convinzione che il bilancio dell'Unione possa contribuire ad affrontare efficacemente non solo le conseguenze ma anche le cause profonde delle crisi cui l'Unione è attualmente confrontata; è tuttavia del parere che gli eventi imprevisti di portata unionale debbano essere affrontati condividendo gli sforzi e stanziando risorse supplementari a livello di Unione, piuttosto che mettendo in dubbio gli impegni pregressi o aggrappandosi all'illusione di trovare soluzioni puramente nazionali; sottolinea pertanto che le disposizioni in materia di flessibilità esistono per consentire siffatte risposte congiunte e rapide e dovrebbero essere utilizzate appieno onde compensare i vincoli ferrei dei massimali del QFP;
120. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, accompagnata dagli emendamenti al progetto di bilancio generale, al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli altri organi interessati nonché ai parlamenti nazionali.
- [1] GU L 163 del 23.6.2007, pag. 17.
- [2] GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
- [3] GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.
- [4] GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
- [5] Testi approvati, P8_TA(2016)0080.
- [6] Testi approvati, P8_TA(2016)0132.
- [7] Testi approvati, P8_TA(2016)0309.
- [8] Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320).
- [9] Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 470).
- [10] GU C 75 del 26.2.2016, pag. 100.
- [11] Contributo di Kersti Kaljulaid all'audizione sul quadro di controllo interno integrato, organizzata dalla commissione CONT il 22 aprile 2013.
- [12] Testi approvati, P7_TA(2013)0437.
- [13] Testi approvati, P8_TA(2014)0036.
- [14] Testi approvati, P8_TA(2015)0376.
- [15] Essendo stata adottata la decisione politica di esonerare i gruppi politici da tale calcolo, la riduzione in oggetto riguarda la parte dell'organigramma relativa al Segretariato generale.
- [16] Testi approvati, P7_TA(2013)0498.
PARERE della commissione per gli affari esteri (8.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Neena Gill
SUGGERIMENTI
La commissione per gli affari esteri invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. prende atto dell'aumento degli stanziamenti d'impegno a titolo della rubrica 4, ma lo reputa tutt'altro che sufficiente alla luce dell'attuale situazione politica e di sicurezza nel vicinato europeo e oltre; esorta un incremento al di sopra del massimale della rubrica 4 stabilito nel QFP mediante il ricorso ai meccanismi di flessibilità esistenti, il che è necessario per fornire una risposta sostenibile ed efficace alle numerose sfide di origine esterna che l'UE si trova ad affrontare, compresa la crisi dei migranti e dei rifugiati;
2. prende atto degli impegni assunti dell'UE alla conferenza di Londra sul sostegno alla Siria e nell'ambito dello strumento per i rifugiati in Turchia ed esprime preoccupazione per l'impatto di tali impegni sugli strumenti di finanziamento esterno e sulla dotazione per gli aiuti umanitari; sottolinea, pur sostenendo tali impegni, che il loro assolvimento non deve nuocere ad altri settori prioritari e ad altre politiche a lungo termine; chiede, in particolare, un aumento dei fondi destinati allo strumento europeo di vicinato (ENI), che svolge un ruolo fondamentale per favorire la stabilità tra i vicini dell'Europa a est e a sud; richiama l'attenzione in particolare sulla Tunisia, che costituisce un esempio di transizione democratica ben riuscita, ma ancora potenzialmente fragile, nella regione; ricorda che gli obiettivi primari della politica europea di vicinato sono la crescita e l'occupazione, soprattutto tra i giovani laureati, e chiede un aumento del sostegno dell'ENI all'occupazione giovanile nel vicinato; ritiene essenziale che l'UE conservi il proprio ruolo chiave nel sostegno al processo di pace in Medio Oriente, all'autorità palestinese e all'UNRWA;
3. sottolinea l'importanza di garantire ulteriore sostegno ai paesi candidati e potenziali candidati nell'adozione e attuazione di riforme politiche, economiche e sociali; ricorda che il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto è essenziale per il processo di allargamento; osserva che per l'iscrizione in bilancio dello strumento di assistenza preadesione (IPA) si è adottato un approccio orientato ai risultati;
4. mette in risalto che, alla luce della dinamica evoluzione della situazione umanitaria e della sicurezza globale, i meccanismi dell'UE di risposta alle crisi necessitano di un rafforzamento; si oppone con forza ai tagli proposti allo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace e sottolinea che indebolire lo strumento unico dell'UE volto ad affrontare le crisi, prepararsi ad esse e prevenire i conflitti costituirebbe un errore strategico; sottolinea l'importanza di stanziare fondi sufficienti per il bilancio della politica estera e di sicurezza comune (PESC), la quale finanzia missioni civili di gestione delle crisi che contribuiscono a creare pace e sicurezza in tutto il mondo;
5. prende atto della proposta di un'azione preparatoria sulla ricerca nell'ambito della difesa a seguito di un progetto pilota lanciato dal Parlamento europeo, che potrebbe fornire un contributo positivo al rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri nel settore della sicurezza e della difesa;
6. mette in risalto l'importanza dello strumento europeo per la democrazia e i diritti umani, compreso il suo sostegno all'osservazione elettorale, sottolineando che il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto sono essenziali per la stabilità e la prosperità nel mondo; si compiace dell'aumento dei fondi destinati a tale strumento, che dovrebbe essere ulteriormente rafforzato;
7. chiede che si investa maggiormente nella visibilità dell'azione esterna dell'UE al fine di rafforzare l'impatto dei finanziamenti in tale settore;
8. ribadisce la sua richiesta affinché la linea di bilancio relativa ai rappresentati speciali dell'UE sia trasferita, in maniera neutrale per il bilancio, dallo stanziamento per la PESC alla dotazione amministrativa del SEAE, onde consolidare ulteriormente le attività diplomatiche dell'UE;
9. sottolinea che i programmi di scambio per i giovani sono una delle misure che hanno ottenuto maggiori risultati nel rafforzamento delle competenze interculturali e nella promozione della comprensione e della capacità di creare relazioni tra popoli e paesi; richiama pertanto l'attenzione, in particolare, sui fondi trasferiti annualmente al programma Erasmus+ dallo strumento europeo di vicinato (ENI), dallo strumento di assistenza preadesione (IPA2) e dallo strumento di partenariato (PI).
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
30.8.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
50 6 5 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Lars Adaktusson, Michèle Alliot-Marie, Nikos Androulakis, Francisco Assis, Petras Auštrevičius, Elmar Brok, James Carver, Aymeric Chauprade, Andi Cristea, Mark Demesmaeker, Georgios Epitideios, Anna Elżbieta Fotyga, Eugen Freund, Michael Gahler, Iveta Grigule, Richard Howitt, Sandra Kalniete, Manolis Kefalogiannis, Tunne Kelam, Afzal Khan, Janusz Korwin-Mikke, Andrey Kovatchev, Eduard Kukan, Ilhan Kyuchyuk, Ryszard Antoni Legutko, Arne Lietz, Sabine Lösing, Andrejs Mamikins, David McAllister, Tamás Meszerics, Pier Antonio Panzeri, Demetris Papadakis, Vincent Peillon, Alojz Peterle, Tonino Picula, Kati Piri, Andrej Plenković, Cristian Dan Preda, Jozo Radoš, Sofia Sakorafa, Jacek Saryusz-Wolski, Jaromír Štětina, Charles Tannock, Ivo Vajgl, Hilde Vautmans, Boris Zala |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Laima Liucija Andrikienė, Neena Gill, Takis Hadjigeorgiou, Liisa Jaakonsaari, Othmar Karas, Javi López, Igor Šoltes, Dubravka Šuica, Eleni Theocharous, Ernest Urtasun, Janusz Zemke |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Heidi Hautala, Ernest Maragall, Marian-Jean Marinescu, Antonio Tajani |
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PARERE della commissione per lo sviluppo (6.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Nirj Deva
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che l'ambiziosa Agenda 2030 e i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare l'obiettivo 3 relativo alla salute, l'obiettivo 4 relativo all'istruzione e l'obiettivo 5 relativo alla parità di genere, che l'Unione e gli Stati membri hanno sottoscritto nel settembre 2015, esigono che l'assistenza allo sviluppo finanziata a titolo del bilancio dell'UE venga mantenuta perlomeno ai livelli previsti nel QFP, pur continuando a prestare attenzione agli sforzi a lungo termine intesi a eliminare la povertà, come previsto dall'articolo 208 TFUE;
2. esorta la Commissione e gli Stati membri a garantire che i meccanismi di finanziamento e le linee di bilancio rispecchino tutti gli impegni assunti con l'Agenda 2030; invita l'UE e i suoi Stati membri a rinnovare senza indugio l'impegno di portare l'APS allo 0,7 % dell'RNL e a presentare un calendario per l'aumento graduale dell'APS fino al raggiungimento dell'obiettivo dello 0,7 % entro il 2030;
3. chiede alla Commissione di rispecchiare appieno, nelle sue proposte relative al bilancio, l'impegno dell'Unione a collaborare, ove opportuno, con il settore privato e le istituzioni finanziarie nell'ambito della cooperazione allo sviluppo; pone pertanto l'accento sul potenziale di mobilitare nuove risorse destinate allo sviluppo mediante partenariati pubblico-privato responsabili sotto il profilo sociale, finanziamenti combinati e altre soluzioni innovative, nel rispetto dei principi relativi all'efficacia dello sviluppo e ai diritti umani nonché di un approccio orientato ai risultati in termini equità; attende con interesse le proposte dettagliate relative all'elaborazione di un piano di investimento per l'Africa, che dovrebbe essere incentrato sulle persone e concentrarsi sullo sviluppo delle capacità e l'assistenza tecnica, sull'industrializzazione, sulle opportunità di scambi e investimenti, sull'accesso all'energia e sui requisiti infrastrutturali; sottolinea l'importante ruolo che il Parlamento europeo è chiamato a svolgere per sostenere e monitorare tale piano di investimenti;
4. invita a investire in progetti che rafforzino la formazione mirata degli operatori professionali sulle questioni legate alla violenza di genere e alle pratiche dannose, nonché in progetti che promuovano il coinvolgimento delle comunità, considerato che il 2017 sarà l'Anno europeo della lotta alla violenza contro le donne;
5. insiste sul fatto che le priorità e i finanziamenti devono riflettere il carattere transcontinentale delle questioni della violenza di genere e dei problemi dello sviluppo; ritiene che i finanziamenti ai progetti, pertanto, debbano investire nell'impegno coerente dell'UE a lavorare nei diversi continenti, affinché l'impegno assunto nel documento di lavoro relativo alla parità di genere si traduca in azioni concrete;
6. evidenzia che l'allarmante gravità delle esigenze umanitarie derivanti dalla crisi siriana e da altri conflitti senza precedenti rende necessario l'impiego, nella misura più completa possibile, della riserva per gli aiuti d'urgenza (oltre i limiti dei massimali del QFP) e dello strumento di flessibilità, nonché il ricorso contestuale al margine della rubrica IV per affrontare la crisi umanitaria; è preoccupato per il fatto che l'obiettivo dei nuovi meccanismi di finanziamento per i fondi destinati allo sviluppo risulta poco chiaro e deplora il mancato coinvolgimento del Parlamento europeo; ricorda di essere fortemente contrario all'utilizzo dei fondi destinati allo sviluppo per obiettivi diversi dallo sviluppo; invita l'Unione a rafforzare la propria capacità di collegare sicurezza e sviluppo nell'attuazione della sua politica per lo sviluppo; insiste, inoltre, sulla necessità di assicurare un finanziamento adeguato per le linee di bilancio relative agli aiuti umanitari;
7. ritiene che la creazione di fondi speciali debba rispondere in modo flessibile a situazioni di emergenza e apportare un autentico valore aggiunto alle fonti di finanziamento esistenti, e che, di conseguenza, tali fondi debbano essere alimentati da nuovi apporti finanziari; sollecita vivamente gli Stati membri a mantenere le loro promesse e a effettuare i pagamenti degli importi annunciati;
8. sottolinea la necessità di far fronte alle problematiche interconnesse della sicurezza e dello sviluppo e di conseguire l'obiettivo 16 dell'Agenda 2030 per lo sviluppo; ricorda tuttavia che i finanziamenti non compatibili con i criteri del comitato di aiuto allo sviluppo (DAC) devono essere attinti da strumenti diversi dallo strumento di cooperazione allo sviluppo o dal Fondo europeo di sviluppo;
9. si duole dei tagli operati, rispetto al bilancio 2016, alla linea dello strumento di cooperazione allo sviluppo relativa allo sviluppo umano al fine di finanziare le priorità politiche dell'UE; ritiene che ciò sia contrario ai principi fondamentali dell'efficacia dello sviluppo e chiede pertanto che siano ripristinati i livelli del bilancio 2016;
10. ritiene che sia di fondamentale importanza affrontare le crisi umanitarie prolungate e concentrarsi sulla prevenzione, sullo sviluppo della resilienza e sulla cooperazione con i molteplici soggetti interessati, al fine di contribuire a colmare il deficit globale di finanziamenti per l'azione umanitaria; ritiene che si debbano esplorare le possibili sinergie tra governi, società civile e settore privato – evitando al contempo interazioni negative – quali contributi alla preparazione, alla prevenzione e ai risultati in termini di resilienza;
11. accoglie con favore la proposta della Commissione di aumentare il sostegno allo sviluppo del settore privato locale nei paesi partner e chiede che i rispettivi stanziamenti siano iscritti quanto prima nel bilancio per il prossimo esercizio, ma non a spese del sostegno ad altri attori dello sviluppo, come le organizzazioni della società civile; sottolinea l'importanza di promuovere un contesto in cui le piccole e medie imprese possano prosperare in linea con i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, grazie allo sviluppo di capacità legislative e a un forte Stato di diritto, a solidi sistemi e regolamentazioni nel settore bancario, a regimi fiscali efficaci nonché a una maggior trasparenza e responsabilità;
12. insiste sul fatto che il bilancio per lo sviluppo per il 2017 deve riflettere in modo più coerente l'attenzione che l'Unione pone sugli Stati fragili, sui paesi meno sviluppati, sulla disoccupazione giovanile e sulle donne e ragazze vittime di violenza di genere e di pratiche dannose, e su quelle nelle situazioni di conflitto; ritiene che, alla luce di tali necessità e dell'impegno dell'UE di destinare almeno il 20 % del suo APS ai servizi sociali fondamentali, vale a dire l'istruzione e la sanità, la riduzione delle linee di bilancio dello strumento di cooperazione allo sviluppo relative allo sviluppo umano sia inopportuna;
13. è preoccupato per l'insufficiente livello di stanziamenti previsti per le linee di bilancio relative allo strumento di cooperazione allo sviluppo per l'Asia e il Medio Oriente, in particolare alla luce delle tensioni e dell'instabilità, a livello interno ed esterno, che paesi come il Bangladesh, il Pakistan, l'Iraq, lo Yemen, l'Etiopia e la Somalia si trovano ad affrontare.
14. esorta la Commissione e gli Stati membri ad aiutare i paesi in via di sviluppo a istituire sistemi pubblici di sicurezza sociale e sanitari di qualità, solidi e resilienti; invita la Commissione a continuare a promuovere un migliore accesso ai medicinali nei paesi poveri; ribadisce la necessità di investire nelle malattie trascurate; invita, in tale contesto, la Commissione a monitorare la malattia da virus Ebola;
15. invita la Commissione a garantire che il finanziamento dell'adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici, nonché di altre azioni per il clima nei paesi terzi vulnerabili, sia aggiuntivo al finanziamento di azioni mediante gli strumenti della cooperazione allo sviluppo; fa presente che tale finanziamento per il clima dev'essere computato tra quelli finalizzati al rispetto degli impegni di finanziamento dell'Unione in materia di clima, e deve essere aggiuntivo al finanziamento dello sviluppo e non calcolato come parte di esso.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
31.8.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
21 2 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Louis Aliot, Beatriz Becerra Basterrechea, Ignazio Corrao, Manuel dos Santos, Doru-Claudian Frunzulică, Nathan Gill, Charles Goerens, Enrique Guerrero Salom, Heidi Hautala, Maria Heubuch, György Hölvényi, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Stelios Kouloglou, Arne Lietz, Linda McAvan, Norbert Neuser, Cristian Dan Preda, Lola Sánchez Caldentey, Eleni Theocharous, Paavo Väyrynen, Bogdan Brunon Wenta, Rainer Wieland, Anna Záborská |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Brian Hayes, Joachim Zeller |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Liliana Rodrigues |
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PARERE della commissione per il commercio internazionale (1.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Reimer Böge
SUGGERIMENTI
La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. osserva che, come previsto nella strategia "Commercio per tutti", l'Unione ha un'agenda commerciale sempre più ambiziosa, il che genera un carico di lavoro accresciuto per la DG Commercio; sottolinea che occorrono sforzi addizionali per consentire un maggiore controllo ex ante, intermedio ed ex post (anche da parte della società civile) dell'applicazione e degli effetti degli accordi commerciali sottoscritti dall'Unione, nonché una comunicazione e una diffusione pubbliche delle informazione al riguardo, al fine di garantire l'attuazione e il rispetto degli obblighi dell'UE e dei suoi partner commerciali, in particolare per quanto riguarda la lotta contro la povertà, lo sviluppo sostenibile e il rispetto dei diritti umani; riconosce l'impatto negativo dei previsti accordi CETA e TTIP sul livello delle risorse proprie; sottolinea, tuttavia, che occorre incrementare i fondi destinati a iniziative per gli aiuti al commercio e prevedere risorse sufficienti a garantire che la DG Commercio sia dotata del personale necessario per far fronte al crescente numero di negoziati simultanei e di attività di controllo;
2. sottolinea l'urgente necessità di riorganizzare in modo approfondito il bilancio dell'Unione e la sua struttura nel contesto della revisione del QFP e in relazione all'agenda di politica commerciale, e invita la Commissione ad attivarsi a tale riguardo nei confronti del Consiglio e del Parlamento;
3. rileva che i cittadini dell'Unione chiedono sempre più spesso un maggiore coinvolgimento e impegno nella politica commerciale dell'Unione e che la Commissione ha fatto degli interessi dei cittadini una priorità; sottolinea, a tale proposito, che è fondamentale assegnare risorse sufficienti per coinvolgere attivamente i cittadini nell'elaborazione della politica commerciale dell'Unione, mediante un impegno attivo, incontri con le parti interessate, iniziative di comunicazione online e offline, e la traduzione di schede informative, testi negoziali e documenti di sintesi; invita gli Stati membri, dal momento che sono loro a formulare i mandati negoziali, a svolgere un ruolo più attivo nella spiegazione del valore aggiunto della politica commerciale, e a prevedere a tal fine risorse sufficienti nei rispettivi bilanci nazionali;
4. evidenzia che il commercio internazionale rappresenta uno strumento importante in tutta l'azione esterna dell'Unione, che, se sostenuto con i necessari finanziamenti e attuato mediante strategie politiche, economiche, commerciali e di sviluppo coerenti, può contribuire allo sviluppo sostenibile, in particolare nei paesi in via di sviluppo, consentendo così all'UE di svolgere un ruolo attivo nella lotta contro le cause della migrazione;
5. sottolinea che il sostegno tecnico e l'assistenza economica in materia commerciale forniti dalla politica europea di vicinato (PEV) ai nostri partner più vicini del partenariato orientale come anche ai paesi post-Primavera araba danno un importante contributo alla stabilità in dette regioni; esprime pertanto preoccupazione dinanzi alla proposta riduzione dei finanziamenti destinati all'asse mediterraneo, e all'assistenza alla Palestina e all'UNRWA; ribadisce che, nei paesi partner, l'obiettivo deve essere innanzitutto di migliorare in maniera tangibile e sostenibile le condizioni di vita della gente comune;
6. si rammarica dei pesanti tagli proposti all'assistenza macrofinanziaria rispetto al livello eccezionalmente alto del 2016, considerato che numerosi paesi partner continuano a dover affrontare serie difficoltà economiche; è del parere che sia necessario un livello di finanziamenti più elevato di quello proposto per garantire che tutte le future richieste di prestiti possano essere soddisfatte; sottolinea che i prestiti dell'assistenza macrofinanziaria (AMF) e le corrispondenti condizioni di rimborso non devono creare una nuova dipendenza per i paesi beneficiari;
7. esprime preoccupazione quanto al crescente ricorso a garanzie e strumenti finanziari al di fuori del bilancio dell'UE per rispondere alle numerose crisi, finanziati in parte dal bilancio dell'Unione attraverso tagli ai programmi della rubrica IV; sottolinea che i contributi degli Stati membri ai due Fondi fiduciari non uguagliano quelli dell'Unione, cosa che limita il loro impatto potenziale; insiste affinché tali strumenti di finanziamento rispettino i criteri stabiliti in materia di efficacia degli aiuti, quali la titolarità e gli allineamenti, e rimangano un'eccezione, dal momento che non richiedono una previa conferma da parte del Parlamento europeo e mancano quindi di legittimità democratica; ribadisce che tali strumenti andrebbero, in ultima analisi, inclusi nel bilancio dell'Unione onde consentire un controllo democratico appropriato;
8. accoglie con favore l'annuncio della Commissione relativo alla presentazione di una proposta per un piano di investimenti esteri come parte del nuovo quadro di partenariato per la migrazione, nell'autunno 2016; ritiene che tale piano possa offrire alle imprese europee nuove opportunità d'investimento nei paesi terzi in via di sviluppo e contribuire alla stabilizzazione politica ed economica sostenibile dei paesi del vicinato dell'Unione europea; si rammarica del fatto che le prossime proposte non siano rispecchiate nel progetto di bilancio generale per l'esercizio 2017; sottolinea che la creazione del nuovo fondo non dovrebbe andare a scapito dei programmi della rubrica IV già sottofinanziati, ma che si dovrebbero utilizzare i fondi, come anche le competenze e le capacità gestionali della Banca europea per gli investimenti;
9. prende atto del proposto aumento degli stanziamenti d'impegno e del considerevole rafforzamento degli stanziamenti di pagamento per lo strumento di partenariato; esprime preoccupazione quanto al fatto che i singoli progetti di promozione commerciale attuati nel quadro di tale strumento non siano complementari rispetto ai programmi locali e regionali già esistenti, bensì esercitino nei loro confronti una concorrenza sleale; chiede alla Commissione di valutare gli strumenti esistenti volti a promuovere l'internazionalizzazione delle PMI per quanto riguarda la loro coerenza con altri strumenti di sostegno alle PMI europee quali COSME, nonché per quanto riguarda la sussidiarietà, la non duplicazione e la complementarietà rispetto ai programmi degli Stati membri; invita la Commissione a presentare proposte tempestive in vista della revisione intermedia di detti programmi allo scopo di migliorarne l'efficienza e l'efficacia.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
31.8.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
27 8 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Maria Arena, David Campbell Bannerman, Daniel Caspary, Salvatore Cicu, Marielle de Sarnez, Santiago Fisas Ayxelà, Karoline Graswander-Hainz, Yannick Jadot, Ska Keller, Jude Kirton-Darling, David Martin, Emmanuel Maurel, Emma McClarkin, Anne-Marie Mineur, Sorin Moisă, Alessia Maria Mosca, Franz Obermayr, Artis Pabriks, Franck Proust, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Tokia Saïfi, Marietje Schaake, Helmut Scholz, Joachim Schuster, Joachim Starbatty, Adam Szejnfeld, Hannu Takkula, Iuliu Winkler |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Reimer Böge, Edouard Ferrand, Seán Kelly, Stelios Kouloglou, Gabriel Mato, Georg Mayer, Bolesław G. Piecha, Jarosław Wałęsa |
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PARERE della commissione per il controllo dei bilanci (28.10.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Martina Dlabajová
SUGGERIMENTI
La commissione per il controllo dei bilanci invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che, in una congiuntura caratterizzata da scarsità di risorse, è opportuno attribuire maggiore importanza alla necessità di attenersi alla disciplina di bilancio e di utilizzare le risorse finanziarie in maniera efficiente ed efficace;
B. considerando che l'obiettivo principale del progetto di bilancio 2017 sarà di garantire che il bilancio dell'Unione sia dotato delle risorse necessarie per realizzare pienamente il suo contributo rafforzato alla coesione economica, sociale e territoriale, alla creazione di occupazione, alla crescita, agli investimenti e alla solidarietà, nonché per rispondere alle continue sfide e ai nuovi sviluppi e al loro impatto in fatto di ritardi nella ripresa economica e di aumento delle ineguaglianze nonché per quanto riguarda l'immigrazione, gli aiuti umanitari e la sicurezza;
C. considerando che occorre procedere a una profonda riflessione sulla fiscalità a livello unionale e che occorre introdurre una o più risorse proprie nuove ed effettive per finanziare le priorità dell'Unione (progetti d'investimento, Orizzonte 2020, ecc.);
D. considerando che il dialogo tra il Parlamento e la Commissione, di cui all'articolo 318 TFUE, dovrebbe promuovere una cultura del rendimento all'interno della Commissione, tale da includere maggiore trasparenza e obbligo di rendiconto;
Stato delle spese operative che accompagna il bilancio del 2017
1. rammenta che nella sua risoluzione del 3 luglio 2013 sul quadro di controllo interno integrato[1], il Parlamento ha dichiarato di condividere il parere della Corte dei conti che non serve tentare di misurare il rendimento senza aver elaborato un bilancio sulla base di indicatori di risultato[2] e chiede l'istituzione di un modello di PBB (performance-based budgeting) pubblico in cui ogni linea di bilancio sia accompagnata da obiettivi e prestazioni misurati in base a indicatori di risultato;
2. accoglie con favore le dichiarazioni programmatiche concernenti la spesa operativa che accompagnano il progetto di bilancio 2017 in quanto rispondono parzialmente alla richiesta avanzata dal Parlamento quanto a obiettivi, risultati e indicatori; osserva che tali dichiarazioni integrano il consueto metodo del bilancio per attività mediante alcuni dati sulle prestazioni;
3. insiste sul fatto che, in quanto ramo dell'autorità di bilancio, il Parlamento ha il diritto di esprimere opinioni sui suddetti obiettivi e indicatori e sulla loro conformità alle priorità dell'Unione stabilite nei trattati e in documenti strategici quali Europa 2020 e che, prima di adottare il bilancio, il Parlamento dovrebbe esaminare il valore aggiunto europeo di ciascuna linea di bilancio;
4. insiste sul fatto che, al fine di semplificare gli strumenti di gestione interna della Commissione, i direttori generali dovrebbero attenersi agli obiettivi politici e agli indicatori figuranti nelle dichiarazioni programmatiche di spesa operativa al momento di adottare i propri piani di gestione e le proprie relazioni annuali di attività, e che la Commissione dovrebbe elaborare la sua relazione di valutazione a norma dell'articolo 318 TFUE su questa base;
5. esprime preoccupazione per la situazione dei pagamenti, dato che i livelli dei RAL rimangono estremamente elevati e sono in contrasto con lo spirito dei trattati, che prevede un bilancio in pareggio; invita la Commissione e gli Stati membri a operare una scelta rigorosa delle priorità da finanziare e ad abbandonare i progetti che non presentino un evidente valore aggiunto;
Revisione intermedia
6. ritiene che la revisione intermedia del QFP, che la Commissione dovrà presentare entro la fine del 2016, rappresenti la prima e la migliore occasione per affrontare strutturalmente una serie di crisi gravi e l'elevato livello di RAL, per tenere conto delle di nuove iniziative politiche che non erano state previste al momento dell'adozione del QFP, nonché valutare e monitorare l'efficacia dei programmi già finanziati, nonché fare fronte all'elevato livello di RAL; chiede alla Commissione di trovare soluzioni adeguate al fine di: i) aggiornare le politiche settoriali finanziate dall'Unione, ii) compiere progressi tangibili nel processo di semplificazione, sia del contenuto che della procedura relativa all'esecuzione del bilancio dell'Unione, iii) e garantire che gli strumenti finanziari siano opportunamente indirizzati al conseguimento dei migliori risultati; esorta la Commissione a presentare una proposta di revisione del QFP al fine di far fronte a tutte le conseguenti implicazioni finanziarie, tra l'altro il problema dei RAL;
7. invita la Commissione a presentare una comunicazione al Parlamento, in tempo utile per la revisione intermedia del QFP, contenente proposte sulle modalità con cui intende conciliare in futuro gli obiettivi politici a lungo termine, come Europa 2020, con il prossimo QFP post 2020;
Rettifiche finanziarie e recuperi
8. osserva che, in totale, le rettifiche finanziarie e i recuperi confermati e imposti dalla Commissione agli Stati membri che non hanno applicato sistemi affidabili sono ammontati a 3 499 milioni di EUR nel 2015, il che comporta una diminuzione rispetto al 2014 (4 728 milioni di EUR); chiede alla Commissione di indicare con precisione quali importi recuperati nel 2015 siano stati contabilizzati come entrate nei conti dell'Unione o siano stati compensati, nonché da quale linea di bilancio provengano questi importi, e in quale misura le rettifiche finanziarie e i recuperi decisi nel 2016 possano influire sul fabbisogno di pagamenti per il bilancio 2017;
9. esorta la Commissione e gli Stati membri a garantire una maggiore trasparenza dei recuperi, soprattutto per quanto riguarda l'esercizio nel corso del quale è effettuato il pagamento interessato, l'esercizio in cui è individuato il relativo errore e l'esercizio in cui i recuperi o le rettifiche finanziarie risultanti sono indicati nelle note allegate ai conti;
Politiche settoriali
10. è del parere che l'adeguamento delle politiche settoriali nell'ambito della revisione intermedia sia da considerare come un passo preliminare per la reale riforma del QFP dopo il 2020, in virtù di nuove norme e nuovi principi che rispecchino le necessità e le priorità dell'Unione previste per il terzo decennio del 21º secolo; chiede alla Commissione di adeguare il bilancio dell'Unione in modo da porre maggiormente l'accento sulle priorità essenziali aggiornate dell'UE, e in modo da sviluppare sinergie tra queste ultime;
11. ricorda che la "sfida per la società 6" del programma Orizzonte 2020 (L'Europa in un mondo che cambia – società inclusive, innovative e riflessive), e in particolare il contributo delle scienze sociali e delle discipline umanistiche alla sua realizzazione, è stata una priorità introdotta dal Parlamento in sede di elaborazione del programma Orizzonte 2020; ricorda l'importanza di questa componente nei settori in cui l'Unione è confrontata a sfide particolari, segnatamente la lotta alla disoccupazione, la povertà, la radicalizzazione, il terrorismo, il sostegno ai migranti, la governance economica e monetaria, nonché la lotta alle diseguaglianze; manifesta pertanto preoccupazione per il fatto che, in sede di attuazione del programma, le scienze sociali e le discipline umanistiche siano state declassate, perdendo il loro orientamento specifico e il 40 % degli stanziamenti d'impegno loro destinati, mentre la dotazione globale di Orizzonte 2020 nel QFP 2014-2020 è aumentata;
12. sottolinea che il tasso di successo dopo i primi 100 inviti di Orizzonte 2020 raggiunge il 14 % (rispetto al 20 % dell'intero 7° PQ); rammenta che soltanto il 20 % del bilancio destinato alle PMI è stato assegnato (il contributo del 5 % proveniente dallo strumento per le PMI), che il 38 % dei candidati prescelti era rappresentato da nuovi operatori e che solo un numero molto ristretto passa dalla prima alla seconda fase; conclude pertanto che la seconda e la terza fase, che sostengono uno studio di fattibilità per il passaggio all'innovazione concreta e l'ulteriore commercializzazione, perdono parte del loro potenziale; ritiene inoltre necessario rafforzare il ruolo delle PMI;
13. osserva altresì che i paesi dell'Europa orientale e centrale sono molto indietro rispetto ai loro omologhi occidentali e settentrionali in fatto di tasso di successo e quota di finanziamento; esorta a una maggiore assistenza tecnica, laddove necessaria, e alla condivisione di buone prassi; raccomanda inoltre una sinergia semplificata e comprensibile tra Orizzonte 2020 e il FEIS/fondi SIE;
14. ricorda che il bilancio dell'Unione dovrebbe costituire un importante stimolo per accelerare gli investimenti a medio e lungo termine, anche nella lotta contro le crescenti ineguaglianze e i problemi sociali del tutto inediti; osserva che il bilancio dell'Unione potrebbe sostenere maggiormente gli investimenti in settori che garantiscono, o contribuiscono a garantire, un'Unione più coesa e meno vulnerabile agli shock esterni, come i progetti chiave in materia di energia, mobilità, tecnologie informatiche, nonché le attività di ricerca e sviluppo, che comprendono anche aspetti e implicazioni sociali su cui è opportuno porre efficacemente l'accento;
15. invita l'autorità di bilancio a sottolineare gli sforzi dell'Unione volti a prevenire e a lottare contro le frodi, la corruzione e ogni altra attività illegale lesiva dei suoi interessi finanziari; ribadisce il suo invito alla Commissione a fornire un'adeguata assistenza tecnica agli Stati membri e a promuovere lo scambio di buone prassi, quali misure preventive contro irregolarità ed errori in sede di utilizzo dei fondi dell'UE, e, a tale riguardo, esprime preoccupazione per il fatto che la Commissione abbia proposto di riassegnare le risorse dalla suddetta assistenza tecnica ad attività di tutt'altra natura;
Semplificazione e trasparenza
16. sottolinea che la prassi attuale e recente dimostra la forte esigenza di continuare a semplificare il processo di utilizzazione dei fondi dell'Unione e di accesso a tali fondi da parte degli utenti; è del parere che più le norme sono semplici, più sono standardizzate e minori sono le possibilità di errori o omissioni fortuite, e che più tali norme sono chiare e rigorose e minore è il margine per le attività illecite e criminali collegate al processo; osserva che più il processo è semplice e trasparente, minore sarà il rischio di un'assegnazione e di una ridistribuzione inadeguate dei fondi dell'Unione;
17. ritiene che la semplificazione e una maggiore trasparenza del processo di accesso ai fondi dell'Unione europea porterebbe ad azioni di assorbimento con effetti visibili e positivi per gli Stati membri;
18. rileva che la sovraregolamentazione (il cosiddetto "gold-plating") rappresenta un ostacolo di rilievo per i beneficiari dei fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE) nonché per i pertinenti organi di controllo; esorta la Commissione e gli Stati membri a ridurre l'onere amministrativo e la pressione a carico dei beneficiari, ad esempio grazie a una strategia di audit unica; è preoccupato, tuttavia, della lenta adozione delle semplificazioni da parte degli Stati membri e invita la Commissione ad assistere le autorità nazionali a tale riguardo;
19. ricorda che una completa trasparenza garantisce che i fondi siano utilizzati nel pieno rispetto delle regole; esprime preoccupazione per la trasparenza delle grandi opere finanziate dall'Unione, soprattutto per quanto riguarda i dati relativi ai subappaltatori; invita la Commissione a prevedere sistemi che offrano una maggiore trasparenza, anche per i fondi elargiti dall'Unione a paesi terzi;
Valore aggiunto del bilancio dell'Unione
20. evidenzia che è importante inserire una cultura di orientamento a risultati misurabili tra gli elementi centrali del bilancio UE; sottolinea che la valutazione basata sulle prestazioni e sui risultati dovrebbe, ove del caso, diventare un principio fondamentale; accoglie con favore l'iniziativa della Commissione "Un bilancio incentrato sui risultati", come primo passo verso un bilancio basato sulle prestazioni; esorta la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per garantire l'utilizzo più efficiente possibile delle limitate risorse finanziarie, ad esempio ponendo l'accento, nell'attuazione dei progetti, su criteri qualitativi come i risultati, l'efficacia, l'efficienza e il valore aggiunto, piuttosto che su quelli quantitativi quali RAL e RAC;
Strumenti finanziari
21. rileva che gli strumenti di ingegneria finanziaria (SIF), se attuati in modo mirato, per tipologie di progetti adeguate e per finalità ragionevoli, potrebbero essere strumenti che consentono un'efficace assegnazione dei fondi dell'Unione e che potrebbero in futuro far parte delle migliori prassi in materia di ripartizione delle spese di bilancio; esorta la Commissione a migliorare la trasparenza nell'utilizzo dei SIF, a riferire regolarmente sulla leva finanziaria, le perdite e i rischi e a presentare un'analisi costi-benefici dei SIF rispetto a forme più dirette di finanziamento dei progetti; invita la Commissione a mettere in atto sistemi di monitoraggio efficaci per analizzare le richieste di strumenti finanziari negli Stati membri, al fine di evitare la sovracapitalizzazione che impegna fondi senza contribuire all'attuazione delle politiche dell'UE, come rilevato dalla Corte dei conti nella sua relazione speciale n. 5/2015;
22. osserva con preoccupazione che i dati sull'attuazione del FEIS indicano che la maggior parte degli investimenti è concentrata nelle prime cinque economie dell'Unione.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
26.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
21 1 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Nedzhmi Ali, Inés Ayala Sender, Ryszard Czarnecki, Dennis de Jong, Martina Dlabajová, Luke Ming Flanagan, Jens Geier, Ingeborg Gräßle, Verónica Lope Fontagné, Georgi Pirinski, Petri Sarvamaa, Claudia Schmidt, Bart Staes, Marco Valli, Derek Vaughan, Joachim Zeller |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Cătălin Sorin Ivan, Andrey Novakov, Julia Pitera, Miroslav Poche, Richard Sulík |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
John Stuart Agnew, Edouard Ferrand |
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PARERE della commissione per i problemi economici e monetari (6.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Markus Ferber
SUGGERIMENTI
La commissione per i problemi economici e monetari invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. chiede che il progetto di bilancio 2017 rifletta e sostenga le priorità delineate nel semestre europeo, nello specifico il rilancio degli investimenti, in particolare per quanto concerne l'innovazione, la crescita e la creazione di occupazione, perseguendo le riforme strutturali sostenibili per modernizzare le economie europee, conducendo politiche di bilancio responsabili, incrementando la competitività e promuovendo in questo modo anche la crescita e la competitività delle PMI;
2. osserva, a tale proposito, con particolare preoccupazione il persistere di elevati livelli di disoccupazione giovanile, nonostante il fatto che l'Unione sia tornata a registrare una modesta crescita economica;
3. ricorda il ruolo fondamentale svolto dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) nella mobilitazione di finanziamenti del settore privato e di nuove fonti di finanziamento a favore di investimenti cruciali per la competitività e la ripresa economica dell'Unione; sottolinea la necessità di finanziare nuovi investimenti in linea con i criteri stabiliti nel regolamento (UE) n. 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio[1], in particolare per quanto concerne l'addizionalità, la sostenibilità nonché la coesione territoriale e sociale;
4. ritiene che il rafforzamento degli investimenti pubblici sia fondamentale per preservare e migliorare la qualità dei sistemi sanitari e di istruzione e la qualità dei servizi forniti ai cittadini, nonché per creare condizioni favorevoli allo sviluppo economico;
Sviluppo delle capacità della società civile nel settore dei servizi finanziari
5. rileva che, dopo cinque anni, le entità che beneficiano di fondi per lo sviluppo delle capacità della società civile nel settore dei servizi finanziari dipendono ancora dai finanziamenti dell'UE, le cui sovvenzioni rappresentano costantemente oltre il 50% dei loro rispettivi bilanci; sottolinea che tali entità dovrebbero continuare a dimostrare il loro valore aggiunto raggiungendo un più alto grado di auto-finanziamento; osserva che per il finanziamento di vari rappresentanti esterni al settore esiste un tasso di cofinanziamento superiore al 50%; evidenzia che la proposta della Commissione, che conferma le modalità di finanziamento per lo sviluppo di capacità della società civile, dovrebbe essere adottata prima della fine dell'anno per consentire la continuità dei finanziamenti;
6. invita a continuare ad investire nei Fondi strutturali in tutte le regioni, comprese le zone di transizione, allo scopo di non interrompere gli effetti delle misure e degli sforzi già attuati;
Autorità europee di vigilanza e vigilanza
7. sottolinea il ruolo attuale e futuro delle tre autorità europee di vigilanza (AEV) per quanto concerne la vigilanza finanziaria e bancaria a livello di Unione, l'Unione dei mercati dei capitali, la promozione della convergenza in materia di vigilanza, l'introduzione del corpus unico di norme per il settore bancario e altri servizi finanziari, e la valutazione dei rischi per la stabilità finanziaria e l'Unione bancaria; evidenzia che il progetto di bilancio 2017 dovrà prevedere risorse sufficienti affinché le autorità europee di vigilanza adempiano al loro mandato; sottolinea la necessità che le autorità europee di vigilanza dispongano di un'adeguata dotazione finanziaria e di personale per poter svolgere i compiti loro affidati; evidenzia che dovrebbero essere destinate risorse sufficienti all'ambito della tutela di investitori e consumatori;
8. sottolinea, tuttavia, che, per quanto riguarda l'ABE, nel 2017 e nei futuri progetti di bilancio dovrebbero essere previste risorse sufficienti per predisporne il trasferimento da Londra quando il Regno Unito e l'Unione europea avranno concluso i negoziati a norma dell'articolo 50 del trattato sull'Unione europea e il Regno Unito abbandonerà l'Unione europea;
9. pone l'accento sul fatto che le autorità europee di vigilanza devono attenersi rigorosamente ai compiti loro assegnati dal legislatore dell'Unione e non cercare di ampliare di fatto il loro mandato al di là di dette attribuzioni;
10. sottolinea che nel settore della digitalizzazione dei servizi finanziari, in particolare per quanto riguarda la tecnologia di registro distribuito (DLT), è necessario procedere con urgenza a un consolidamento delle conoscenze tecniche per essere maggiormente capaci di reagire rapidamente alle potenziali sfide; sostiene pertanto espressamente il finanziamento di una task force orizzontale sulla DLT;
Questioni in materia fiscale e Fiscalis 2020
11. sottolinea che, alla luce delle revisioni legislative concernenti lo scambio di informazioni nel settore fiscale tra autorità fiscali nazionali, potrebbe essere necessario rivedere la base giuridica per il programma Fiscalis 2020, onde rispecchiare in maniera adeguata tali cambiamenti e contrastare la frode fiscale, l'evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva;
12. sostiene il proseguimento del progetto pilota sullo sviluppo delle capacità, lo sviluppo programmatico e la comunicazione nell'ambito della lotta contro l'elusione fiscale, l'evasione fiscale e la frode fiscale, avviato nel 2016;
13. esprime rammarico per il fatto che Eurostat non fornisca dati aggiornati sugli indicatori di Europa 2020, nonostante vari richiami del Parlamento europeo; esprime critiche nei confronti del fatto che la facilità d'uso del sito web di Eurostat continua a presentare un significativo margine di miglioramento; invita Eurostat a compiere migliorie in tal senso e a garantire che tutti gli obiettivi del programma statistico europeo siano effettivamente realizzati;
EFRAG
14. invita la Commissione a portare avanti la riforma del Gruppo consultivo europeo sull'informativa finanziaria (EFRAG), in particolare per quanto riguarda il suo compito e le sue responsabilità, rafforzando in tal modo anche l'influenza dell'Unione in sede di definizione delle norme contabili internazionali.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
1.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
43 7 6 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Gerolf Annemans, Burkhard Balz, Hugues Bayet, Pervenche Berès, Udo Bullmann, Esther de Lange, Anneliese Dodds, Markus Ferber, Sven Giegold, Neena Gill, Sylvie Goulard, Roberto Gualtieri, Brian Hayes, Danuta Maria Hübner, Cătălin Sorin Ivan, Petr Ježek, Barbara Kappel, Othmar Karas, Georgios Kyrtsos, Alain Lamassoure, Philippe Lamberts, Werner Langen, Olle Ludvigsson, Fulvio Martusciello, Marisa Matias, Bernard Monot, Luděk Niedermayer, Stanisław Ożóg, Pirkko Ruohonen-Lerner, Alfred Sant, Pedro Silva Pereira, Peter Simon, Theodor Dumitru Stolojan, Paul Tang, Ernest Urtasun, Marco Valli, Tom Vandenkendelaere, Cora van Nieuwenhuizen, Miguel Viegas, Jakob von Weizsäcker, Marco Zanni |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Enrique Calvet Chambon, Matt Carthy, David Coburn, Mady Delvaux, Ramón Jáuregui Atondo, Syed Kamall, Thomas Mann, Siegfried Mureşan, Eva Paunova, Joachim Starbatty, Tibor Szanyi, Antonio Tajani, Romana Tomc, Miguel Urbán Crespo |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Ernest Maragall |
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- [1] Regolamento (UE) 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015, relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei progetti di investimento europei e che modifica i regolamenti (UE) n. 1291/2013 e (UE) n. 1316/2013 – il Fondo europeo per gli investimenti strategici (GU L 169 dell'1.7.2015, pag. 1).
PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (2.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Giovanni La Via
SUGGERIMENTI
La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ricorda che un elevato livello di tutela dell'ambiente e della salute nell'Unione è una condizione indispensabile per la prosperità economica, e che la sicurezza di alimenti e mangimi nonché i meccanismi che contribuiscono alla protezione dalle catastrofi, naturali o provocate dall'uomo, rivestono un'importanza fondamentale per tutti i cittadini europei e, di conseguenza, per il Parlamento europeo;
2. rimarca che gli Stati membri dovrebbero considerare le politiche, le azioni e i progetti rispettosi dell'ambiente e del clima come un'opportunità per migliorare la salute dei cittadini e promuovere la crescita;
3. segnala l'importanza fondamentale degli investimenti a favore della ricerca e dell'innovazione in vari settori che rientrano nelle attribuzioni della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e sottolinea che è essenziale che il progetto di bilancio 2017 rifletta in maniera adeguata il carattere prioritario di tali investimenti; sottolinea che la crescita sostenibile e la capacità di innovazione delle piccole e medie imprese (PMI) europee costituiscono i principali vantaggi competitivi di cui dispone l'Unione nei mercati globalizzati;
4. riconosce che una parte sostanziale del progetto di bilancio per il 2017 (segnatamente della rubrica 3) deve essere dedicata alle sfide cui l'Unione è confrontata attualmente, in particolare per affrontare le crisi della migrazione e della sicurezza; sottolinea, tuttavia, che il notevole valore aggiunto europeo delle politiche e degli strumenti di finanziamento di competenza della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare deve essere preso in considerazione dalle autorità di bilancio al momento di decidere in merito al progetto di bilancio per il 2017 ed esorta in particolare il Consiglio ad astenersi dall'operare tagli alle politiche e agli strumenti di finanziamento di competenza di tale commissione che presentano un valore aggiunto europeo chiaramente dimostrabile;
5. accoglie con favore l'accordo di Parigi concluso a dicembre 2015 e sottolinea che il bilancio dell'Unione deve sostenere la realizzazione degli obiettivi di tale accordo e degli obiettivi climatici a lungo termine dell'Unione; ricorda che l'accordo di Parigi richiede che i flussi finanziari siano resi coerenti con il percorso verso uno sviluppo a basse emissioni di gas a effetto serra e resiliente ai cambiamenti climatici; sottolinea l'impegno dei paesi sviluppati a mobilitare finanziamenti per il clima per i paesi in via di sviluppo, da fonti pubbliche e private, e segnala la necessità di incrementare i finanziamenti per il clima, i quali, conformemente all'accordo, devono essere prevedibili, nuovi e aggiuntivi; invita la Commissione a effettuare una valutazione completa dell'incidenza dell'accordo di Parigi sul bilancio dell'Unione, in tempo utile per consentire la sua revisione, e a mettere a punto un meccanismo speciale automatico di finanziamento dell'Unione, che apporti un congruo sostegno aggiuntivo affinché l'Unione possa contribuire equamente alla realizzazione dell'obiettivo di finanziamento internazionale di 100 miliardi di USD a favore del clima;
6. sottolinea che la revisione del QFP offre un'eccellente occasione per garantire che l'obiettivo di spesa del 20 % per azioni legate al clima sia raggiunto; osserva che, secondo la metodologia di integrazione trasversale del clima adottata dalla Commissione, il 19,2 % del totale degli stanziamenti d'impegno proposti nel progetto di bilancio per il 2017 è legato al clima, rispetto al 20,8 % nel 2016; invita la Commissione ad assicurare che il meccanismo di integrazione dell'azione per il clima sia reso pienamente operativo e che l'attuale metodo di monitoraggio di tale spesa sia migliorato;
7. rammenta inoltre che l'Unione si è anche impegnata ad attuare il piano strategico della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica, e sottolinea che essa dovrebbe prevedere risorse sufficienti che le consentano di far fronte agli impegni che ha contratto in tal senso; osserva, a tale proposito, che l'8,2 % del totale degli stanziamenti d'impegno proposti nel progetto di bilancio per il 2017 è destinato a invertire il declino della biodiversità, rispetto al 9 % nel 2016; invita la Commissione a fornire ulteriori spiegazioni riguardo all'apparente calo della spesa relativa al clima e alla biodiversità in termini percentuali rispetto al bilancio complessivo;
8. ricorda il valore aggiunto apportato dagli ecosistemi e dalla biodiversità all'ambiente europeo e chiede quindi che nel progetto di bilancio 2017 siano assegnate risorse sufficienti per garantire la protezione a lungo termine della biodiversità; ricorda pertanto alla Commissione e agli Stati membri il loro obbligo, previsto dall'articolo 8 della direttiva sugli habitat, di garantire un adeguato livello di finanziamento per le misure di conservazione necessarie al ripristino delle specie e degli habitat nei siti Natura 2000 a uno stato di conservazione soddisfacente;
9. evidenzia l'importanza di integrare la tutela della biodiversità nello sviluppo, nell'attuazione e nel finanziamento di tutte le politiche dell'Unione e ritiene che la trasparenza della spesa degli Stati membri per la protezione della natura e la conservazione della biodiversità sia altrettanto importante per la coerenza e la congruenza della spesa dell'Unione;
10. invita la Commissione a garantire che le risorse finanziarie dell'Unione non includano sovvenzioni dannose per il clima, non consolidino le infrastrutture basate sui combustibili fossili, come le sovvenzioni ai combustibili fossili, non sostengano attività nocive per la biodiversità e non danneggino gli ecosistemi; invita inoltre la Commissione a introdurre un metodo efficace di controllo della spesa per la biodiversità nel bilancio dell'Unione;
LIFE
11. ricorda che il programma LIFE è lo strumento finanziario dell'Unione a sostegno dei progetti ambientali, di conservazione della natura e di azione per il clima in tutta l'UE;
12. rammenta, in particolare, che l'azione per il clima è una priorità orizzontale fondamentale, come indicato nella Strategia Europa 2020 e nel programma della Commissione per "l'occupazione, la crescita, l'equità e il cambiamento democratico" e sottolinea che il sottoprogramma specifico relativo all'azione per il clima, creato nel quadro del programma LIFE, sostiene il ruolo e la legislazione fondamentale dell'Unione (compresa la messa a punto del sistema di scambio di quote di emissioni dell'UE), e prepara la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050; ricorda che almeno il 20 % del bilancio dell'Unione deve essere collegato al clima, con contributi da diverse politiche;
13. si rammarica, tuttavia, in tale contesto (e pur accogliendo con favore l'aumento di 30,9 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno nel progetto di bilancio per il 2017 nell'ambito della dotazione LIFE), che anche quest'anno il programma LIFE, con una dotazione complessiva di 493,7 milioni di EUR, rappresenti soltanto lo 0,3 % dell'intero progetto di bilancio per il 2017;
14. evidenzia i precedenti problemi causati dalla mancanza di stanziamenti di pagamento per il programma LIFE, che hanno ostacolato e ritardato la corretta applicazione dello stesso;
15. accoglie con favore il sistema di tracciabilità a livello di progetto per il programma LIFE messo in atto dalla Commissione; osserva che le informazioni sulla performance a livello di progetto sono state raccolte a partire dal 2015 e saranno utilizzate per la valutazione intermedia e aggregate a livello di programma; riconosce che il sistema di tracciabilità dovrebbe essere pienamente operativo per il secondo programma di lavoro pluriennale LIFE 2017-2020;
Sanità pubblica, sicurezza alimentare e protezione civile
16. prende atto della proposta di stanziare 64,5 milioni di EUR in impegni (+ 3,8 % rispetto al bilancio 2016) e 57,7 milioni di EUR in pagamenti (-17,8 % rispetto al 2016) per la sanità nel progetto di bilancio per il 2017; si rammarica che, come negli esercizi precedenti, ciò rappresenti una quota soltanto dello 0,04 % degli impegni del progetto di bilancio 2017 e soltanto l'1,5 % degli stanziamenti d'impegno della rubrica 3, senza pienamente rispecchiare l'importanza della salute in quanto valore in sé nonché elemento essenziale per la promozione della crescita;
17. accoglie con favore il fatto che nel 2016 sarà avviata un'azione congiunta sulla valutazione delle tecnologie sanitarie che contribuirà direttamente all'obiettivo della Commissione di creare "un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida"; riconosce che, con 12 milioni di EUR di cofinanziamento, dal punto di vista finanziario questa è l'azione più importante cofinanziata, ad oggi, dal programma per la salute;
18. sottolinea che l'Unione dispone delle norme più rigorose in materia di sicurezza alimentare a livello mondiale; prende atto della proposta di stanziare 256,2 milioni di EUR in impegni (+1,3 % rispetto al 2016) e 234,5 milioni di EUR in pagamenti (-3,1 % rispetto al 2016) per alimenti e mangimi nel progetto di bilancio per il 2017; si rammarica che ciò rappresenti una quota soltanto dello 0,16 % degli impegni del progetto di bilancio 2017 e soltanto del 6 % degli stanziamenti d'impegno della rubrica 3, senza pienamente rispecchiare l'importanza della sicurezza degli alimenti e dei mangimi nell'Unione; evidenzia che le attività intese a garantire controlli efficaci, efficienti e affidabili, e a finanziare misure di emergenza relative alla salute degli animali e delle piante, hanno subito una diminuzione degli stanziamenti di pagamento del 10,4 % e dell'11,1 % rispettivamente, rispetto al 2016; considera che queste riduzioni potrebbero mettere a repentaglio la prevenzione e la riduzione dell'incidenza delle epizoozie e delle fitopatie e l'applicazione di controlli ufficiali efficaci nel settore;
19. ricorda che il meccanismo di protezione civile dell'Unione rappresenta uno dei pilastri della solidarietà europea; sottolinea che l'Unione svolge una "funzione catalizzatrice" nel sostenere, coordinare o completare le azioni degli Stati membri in materia di prevenzione delle catastrofi nonché di preparazione e risposta alle stesse; prende atto del leggero aumento degli impegni per tale programma;
Agenzie decentrate
20. rammenta il ruolo preminente svolto dalle agenzie decentrate nell'esercitare funzioni tecniche, scientifiche o di gestione che aiutano in modo sostanziale le istituzioni dell'Unione a formulare e ad attuare le politiche; ricorda inoltre i compiti di grande rilevanza svolti dalle agenzie che rientrano nelle attribuzioni della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (AEA, ECHA, ECDC, EFSA ed EMA) e l'importanza fondamentale della loro cooperazione rafforzata ai fini dell'esecuzione di questi compiti, sia per le istituzioni che per i cittadini dell'Unione; sottolinea, a tale riguardo, che è essenziale che tali agenzie siano dotate di congrue risorse umane e finanziarie, tenendo debitamente conto delle rispettive esigenze di ciascuna agenzia in base a una valutazione caso per caso; esprime, tuttavia, preoccupazione per il fatto che i tagli di personale presso l'AEE (-3 posti), l'ECHA (-5 posti), l'ECDC (-4 posti), l'EFSA (-7 posti), e l'EMA (-6 posti), possano incidere negativamente sul contributo di tali agenzie all'attuazione delle politiche dell'Unione; sottolinea inoltre che, per quanto riguarda le agenzie finanziate tramite riscossione di diritti, i posti in organico necessari ai fini dell'espletamento dei compiti finanziati mediante i diritti dovrebbero essere considerati separatamente, riconoscendo che essi sono basati sulla domanda e non comportano un onere supplementare per il bilancio dell'Unione;
21. rileva che, per quanto concerne le agenzie retribuite per singole prestazioni, il contributo dell'Unione rimane stabile o diminuisce; ricorda che le entrate derivanti dai diritti provenienti dall'industria sono esposte alle fluttuazioni del mercato e che la dipendenza da altre fonti di reddito introduce pertanto un elemento di imprevedibilità nella struttura di finanziamento delle agenzie; sottolinea sia la difficoltà di prevedere con precisione l'importo dei diritti da riscuotere (che può condurre ad eventuali deficit rispetto alle entrate previste), sia la necessità di garantire la disponibilità dei finanziamenti necessari a dette agenzie; invita a vagliare l'opportunità di prevedere un margine prudenziale del 5 % nel calcolo delle stime dei diritti dell'ECHA;
22. ricorda che, in prospettiva della pubblicazione, il 15 giugno 2016, di due progetti di atti giuridici che stabiliscono i criteri per individuare gli interferenti endocrini, la Commissione ha invitato le agenzie competenti ad avviare immediatamente i lavori preparatori per accelerare il processo una volta che i criteri siano entrati in vigore; sottolinea pertanto che è di fondamentale importanza che l'EFSA e l'ECHA dispongano di risorse umane e finanziarie adeguate;
23. riconosce inoltre che nel 2017, o successivamente, potrebbero emergere spese impreviste per l'EMA a seguito della risposta negativa data dal popolo britannico al referendum del giugno 2016 indetto per stabilire se il Regno Unito dovesse continuare a far parte dell'Unione (la cosiddetta Brexit) e considera pertanto che sarebbe prudente consentire all'EMA di utilizzare qualsiasi eventuale risultato di bilancio positivo del 2016 negli esercizi a venire; rileva altresì che nel corso del 2017 l'EMA potrebbe dover chiedere il sostegno delle autorità di bilancio per l'apporto di ulteriori fondi di bilancio al fine di coprire detti costi eccezionali;
Progetti pilota e azioni preparatorie
24. evidenzia che i progetti pilota e le azioni preparatorie costituiscono validi strumenti per avviare nuove attività e politiche; ribadisce che, in passato, numerose idee della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare sono state realizzate con successo come progetti pilota o azioni preparatorie; sottolinea che il margine per nuovi progetti pilota e azioni preparatorie si è ridotto a causa della mancata disponibilità di stanziamenti d'impegno e dell'assenza di margine nella rubrica 3; ritiene quindi probabile che la commissione dovrà fare un uso oculato di tali strumenti nel 2017.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
1.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
53 9 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Marco Affronte, Margrete Auken, Pilar Ayuso, Zoltán Balczó, Catherine Bearder, Biljana Borzan, Soledad Cabezón Ruiz, Nessa Childers, Birgit Collin-Langen, Mireille D’Ornano, Seb Dance, Jørn Dohrmann, Ian Duncan, Stefan Eck, Bas Eickhout, Eleonora Evi, Karl-Heinz Florenz, Francesc Gambús, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Jens Gieseke, Julie Girling, Sylvie Goddyn, Françoise Grossetête, Andrzej Grzyb, György Hölvényi, Anneli Jäätteenmäki, Jean-François Jalkh, Karin Kadenbach, Kateřina Konečná, Giovanni La Via, Peter Liese, Susanne Melior, Massimo Paolucci, Bolesław G. Piecha, Pavel Poc, Frédérique Ries, Michèle Rivasi, Daciana Octavia Sârbu, Annie Schreijer-Pierik, Dubravka Šuica, Tibor Szanyi, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Estefanía Torres Martínez, Nils Torvalds, Jadwiga Wiśniewska, Damiano Zoffoli |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Clara Eugenia Aguilera García, Paul Brannen, Caterina Chinnici, Albert Deß, Herbert Dorfmann, Martin Häusling, Ulrike Müller, Alojz Peterle, Bart Staes, Tom Vandenkendelaere, Carlos Zorrinho |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Olle Ludvigsson, Gabriel Mato, Anthea McIntyre, Martina Werner |
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PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (6.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Liisa Jaakonsaari
SUGGERIMENTI
La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. rileva che la responsabilità della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) nella procedura di bilancio copre le linee di bilancio ai titoli 2 (mercato interno, industria, imprenditoria e PMI), 14 (fiscalità e unione doganale) e 33 (giustizia e consumatori);
2. ricorda che un mercato unico rafforzato e ben funzionante è fondamentale per la capacità dell'Unione di assorbire gli shock; sottolinea che il bilancio dell'Unione deve favorire la transizione verso un'economia circolare e un mercato unico digitale inclusivo, accessibile, diversificato e competitivo;
3. sottolinea l'importanza di una politica dei consumatori forte, che aumenti la sicurezza e la consapevolezza dei consumatori e adegui i loro diritti ai cambiamenti sociali, tecnologici ed economici, quali i big data e l'internet degli oggetti, l'economia circolare, la cosiddetta economia collaborativa e il commercio elettronico; rammenta, in tale contesto, l'importanza di responsabilizzare e di istruire i consumatori, nonché l'importanza della sicurezza dei prodotti e della vigilanza del mercato nel mercato unico, incluso il mercato unico digitale; evidenzia che le nuove sfide nel campo della politica dei consumatori dovrebbero essere affrontate tramite una dotazione di bilancio adeguata;
4. accoglie con favore il fatto che la procedura di bilancio per l'esercizio 2017 abbia tenuto conto della maggior parte delle principali priorità della commissione IMCO in materia di mercato unico, unione doganale e protezione dei consumatori, assegnando a tali settori un livello adeguato di stanziamenti;
5. si compiace della priorità accordata agli stanziamenti a favore del programma COSME, uno strumento chiave per sostenere l'imprenditoria e gli investimenti nella crescita e nell'occupazione;
6. manifesta preoccupazione, tuttavia, per la riduzione della linea di bilancio 02 02 02 del programma COSME "Migliorare l’accesso delle piccole e medie imprese (PMI) ai finanziamenti sotto forma di capitale proprio e di debito", poiché le PMI e le microimprese continuano a incontrare difficoltà nel reperire i fondi necessari; ritiene che un quadro finanziario efficiente, che comprenda una maggiore disponibilità di capitale di rischio e che applichi pienamente il principio "Pensare anzitutto in piccolo", promuoverà la ricerca, l'innovazione, l'adozione di modelli di business circolari, l'espansione e l'internazionalizzazione delle PMI e delle microimprese, il che contribuirà a sua volta ad aumentare la competitività, a sostenere la crescita e a creare occupazione;
7. evidenzia la necessità di garantire un finanziamento adeguato per la Rete Impresa Europa nel 2017, al fine di promuovere la crescita delle PMI e di aiutarle a superare le sfide legate all'accesso al mercato unico e al mercato globale;
8. ricorda l'esigenza di finanziare lo strumento multilinguistico per la piattaforma di risoluzione delle controversie online (RCO); sottolinea che il corretto funzionamento dei sistemi RCO può ravvivare la fiducia dei consumatori e rafforzare il commercio elettronico transfrontaliero;
9. accoglie con favore lo stanziamento di fondi per la modernizzazione dell'unione doganale, che contribuisce a favorire l'attuazione tempestiva del codice doganale dell'Unione e lo sviluppo dei sistemi doganali elettronici, portando a strumenti efficaci per combattere contro la frode e per garantire la protezione dei consumatori e una concorrenza equa; deplora, tuttavia, la posizione del Consiglio in merito agli stanziamenti per la linea di bilancio 14 02 01 "Sostegno al funzionamento e alla modernizzazione dell’unione doganale", che potrebbe compromettere il finanziamento adeguato degli strumenti essenziali per la modernizzazione per l'unione doganale;
10. è a favore della continuazione del finanziamento del Forum del mercato unico, uno strumento fondamentale per creare condizioni di mercato migliori per le società europee, e intende monitorare la situazione al fine di assicurare che tale forum sia adeguatamente finanziato tramite la linea di bilancio 02 02 01;
11. evidenzia il ruolo importante della normalizzazione per il mercato unico, che assicura l'interoperabilità dei prodotti e dei servizi e migliora la competitività delle aziende; sottolinea che, per poter essere attuate facilmente dalle PMI, le norme dovrebbero essere definite in modo aperto, inclusivo e orientato al mercato, con il coinvolgimento dei consumatori e delle parti interessate; accoglie con favore la continuazione nel 2017 del sostegno di bilancio che garantisce la sostenibilità finanziaria nonché l'efficienza e l'efficacia delle attività di normalizzazione eseguite dal Comitato europeo di normalizzazione (CEN), dal Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica (CENELEC) e dall'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI);
12. prende atto dello stanziamento di fondi per gli strumenti di governance del mercato interno, tra cui SOLVIT; ricorda l'importanza di consolidare e razionalizzare gli attuali strumenti per le PMI, al fine di semplificare la loro espansione oltre confine; esorta la Commissione e gli Stati membri a porre maggiormente l'accento sulla razionalizzazione e sul miglioramento degli sportelli "prodotti" e degli sportelli unici; ritiene che siano inoltre necessari ulteriori sforzi per assicurare che tali strumenti operino congiuntamente in modo adeguato, al fine di massimizzare il valore aggiunto delle risorse stanziate; incoraggia l'iniziativa volta a creare uno sportello digitale unico;
13. chiede che siano finanziati i seguenti nuovi progetti pilota: "Sviluppo dinamico del commercio elettronico transfrontaliero attraverso soluzioni efficienti di consegna dei pacchi", volto a raccogliere informazioni sulle migliori prassi nel settore delle consegna dei pacchi, "Iniziativa di sensibilizzazione sugli algoritmi", finalizzata ad aumentare la trasparenza in materia di algoritmi, a sensibilizzare in merito ai benefici per i cittadini e le nostre democrazie e a contribuire allo sviluppo del mercato unico digitale, "Applicazione dei requisiti predeterminati di accessibilità della rete negli strumenti e nelle piattaforme per la creazione di contenuti web" (accesso al web per default) per incoraggiare e sostenere l'adozione di requisiti di accessibilità dello standard europeo.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
5.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
23 6 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Dita Charanzová, Carlos Coelho, Lara Comi, Daniel Dalton, Nicola Danti, Evelyne Gebhardt, Antanas Guoga, Sergio Gutiérrez Prieto, Liisa Jaakonsaari, Philippe Juvin, Antonio López-Istúriz White, Margot Parker, Eva Paunova, Marcus Pretzell, Virginie Rozière, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Olga Sehnalová, Catherine Stihler, Róża Gräfin von Thun und Hohenstein, Mylène Troszczynski, Marco Zullo |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Lucy Anderson, Birgit Collin-Langen, Filiz Hyusmenova, Emma McClarkin, Julia Reda, Marc Tarabella, Josef Weidenholzer |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Pál Csáky, Judith Sargentini, Michaela Šojdrová |
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PARERE della commissione per i trasporti e il turismo (1.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Isabella De Monte
SUGGERIMENTI
La commissione per i trasporti e il turismo invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ricorda che le infrastrutture di trasporto, comprese quelle transfrontaliere, sono alla base della libera circolazione di persone, beni e servizi su cui si fonda il mercato unico e che tale libertà di circolazione costituisce sia un potente vettore per l'integrazione, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo del turismo sostenibile dell'Unione sia un fattore chiave per i risultati dell'industria e del commercio europei, proteggendo nel contempo il clima, l'ambiente e la qualità della vita; ritiene che le infrastrutture di trasporto debbano soddisfare determinati criteri di qualità al fine di garantire una maggiore sicurezza e tutela dei consumatori;
2. sottolinea che la politica di trasporto dell'Unione, in particolare con riferimento alla rete transeuropea di trasporto (TEN-T), rappresenta una delle politiche più ambiziose e più riuscite dell'UE; osserva che la rete TEN-T svolge un ruolo fondamentale negli scambi commerciali all'interno dell'Unione e con i paesi vicini, contribuendo alla ricchezza dei suoi cittadini; ricorda pertanto l'importanza di un finanziamento adeguato per completare i collegamenti mancanti e transfrontalieri, in particolare i collegamenti ferroviari regionali abbandonati o smantellati e per eliminare le strozzature della rete TEN-T; sottolinea l'importanza di collegare le reti di trasporto di tutte le regioni dell'Unione, incluse le zone montane e insulari remote, e di risolvere problemi quali la mancanza di infrastrutture adeguate, l'accessibilità e la scarsa interoperabilità tra le aree centro-orientali e quelle occidentali dell'Unione europea;
3. deplora la considerevole riduzione del bilancio destinato all'eliminazione delle strozzature, all'interoperabilità ferroviaria e al completamento dei collegamenti mancanti, a sistemi di trasporto sostenibili ed efficienti nonché all'integrazione e all'interconnessione delle modalità di trasporto e sottolinea, in tale contesto, l'importanza vitale di un completo ripristino del bilancio per tali attività;
4. plaude alla proposta della Commissione di includere negli inviti a presentare proposte per il 2016 i collegamenti ferroviari mancanti; invita la Commissione a fornire consulenza ai promotori e alle autorità responsabili di tali progetti affinché presentino proposte di qualità; ritiene opportuno finanziare attraverso il meccanismo per collegare l'Europa (MCE) e altre formule di finanziamento ad hoc i collegamenti mancanti transfrontalieri che rappresentano un elevato valore aggiunto europeo in termini di occupazione, turismo e sostenibilità e che uniscono regioni collegate storicamente dalla ferrovia;
5. osserva che il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) non sta ancora producendo i risultati sperati in termini di infrastrutture di trasporto; sottolinea, pertanto, quale priorità chiave per il bilancio per il 2017, la necessità di ripristinare i crediti MCE, che erano stati dirottati per costituire il fondo di garanzia del FEIS; richiama l'attenzione sull'importanza di assicurare quanto prima un bilancio sufficiente per pubblicare immediatamente un invito a presentare proposte, tenendo conto che quelli del MCE sono progetti di lungo periodo realizzati nell'arco di diversi anni;
6. plaude al successo complessivo del MCE e invita la Commissione a pubblicare, in via prioritaria, un terzo invito a presentare proposte con il bilancio rimanente del MCE, onde pianificare ulteriormente gli impegni restanti;
7. sottolinea la notevole eccedenza di richieste e i numerosi progetti di ottima qualità respinti nel periodo 2014-2015 per la mancanza di risorse a titolo del bilancio dell'Unione e osserva che potrebbero essere assorbite risorse supplementari oltre a quelle derivanti dal recupero dei fondi dirottati;
8. ricorda che il punto 17 dell'accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria[1] (accordo interistituzionale) dispone una flessibilità del 10% per aumentare il bilancio del MCE nelle procedure di bilancio annuali; invita la Commissione a incrementare, in linea con l'accordo interistituzionale, la dotazione complessiva del MCE, compresa quella relativa alla coesione;
9. segnala che vi sono due politiche fondamentali per il settore dei trasporti strettamente correlate allo sviluppo delle infrastrutture, ovvero l'istituzione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) e la promozione delle autostrade del mare e delle vie navigabili interne, un progetto che mira a dare sollievo ai corridoi di trasporto terrestri e che può costituire la loro "frazione navigabile"; sottolinea che è estremamente importante per la sostenibilità dei trasporti nell'Unione che il traffico di merci e passeggeri sia spostato dalla strada ai mezzi di trasporto ferroviari, marittimi e fluviali; evidenzia pertanto la fondamentale importanza di assegnare un finanziamento adeguato allo sviluppo dell'ERTMS e alla promozione delle autostrade del mare e delle vie navigabili interne;
10. ritiene che l'ottimizzazione dell'integrazione e dell'interconnessione delle modalità di trasporto, nonché dei collegamenti intermodali, unitamente allo sviluppo dei corridoi merci, rappresentino elementi essenziali per trasferire il trasporto di merci dalla strada alla rotaia e per migliorare la sostenibilità della ferrovia;
11. accoglie con favore l'adozione del pilastro tecnico del quarto pacchetto ferroviario; sottolinea che l'Agenzia ferroviaria europea può svolgere un ruolo più importante in termini di certificazione e sviluppo delle infrastrutture e che, a tal fine, essa deve disporre di risorse di bilancio adeguate; insiste sulla necessità di profondere sforzi costanti nel campo della ricerca e dell'innovazione nel settore ferroviario e chiede, in questo contesto, un finanziamento adeguato dell'impresa comune Shift2Rail, del ripristino dei collegamenti transfrontalieri regionali e della manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria;
12. accoglie con favore il primo invito a presentare proposte per l'impresa comune Shift2Rail; chiede all'organo di governo dell'impresa, e alla Commissione in particolare, di accelerare l'attuazione del relativo programma di lavoro per recuperare il tempo perso nell'istituzione di tale impresa e di prestare particolare attenzione alla risoluzione di taluni problemi fondamentali della rete ferroviaria europea in termini di interoperabilità;
13. sottolinea che la revisione del regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio[2] prevede un'estensione dell'ambito di competenza dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA); evidenzia l'importanza di stanziare risorse sufficienti per l'AESA al fine di garantire che essa possa assumere efficacemente tali nuove responsabilità;
14. sottolinea inoltre che, come convenuto nell'Accordo interistituzionale, l'AESA ha già provveduto a tagliare il 5% del personale su in un periodo di 5 anni; ritiene pertanto che qualsiasi ulteriore taglio proposto dal Consiglio potrebbe compromettere il corretto funzionamento dell'AESA, impedendo a quest'ultima di svolgere i compiti che già le sono stati attribuiti e quelli che le saranno assegnati in futuro dall'autorità legislativa; sottolinea, inoltre, che i nuovi posti presso l'AESA necessari per svolgere compiti supplementari derivanti da nuovi sviluppi strategici e normativi devono essere esclusi dall'obiettivo di riduzione;
15. sottolinea che i posti presso l'AESA (ivi comprese le relative pensioni) che sono interamente finanziati dall'industria e non hanno, pertanto, alcun impatto sul bilancio dell'Unione, non dovrebbero essere soggetti ad alcun taglio del personale, neanche a quelli previsti dall'Accordo interistituzionale;
16. sottolinea che l'aumento del numero di posti interamente finanziati dall'industria nel corso dell'esercizio sulla base delle fluttuazioni nel carico di lavoro, vale a dire delle richieste dell'industria, dovrebbe essere lasciato a discrezione dell'AESA; evidenzia che, a tal fine, l'autorità di bilancio dovrebbe indicare, oltre al numero di posti finanziati da diritti e oneri già autorizzati con l'adozione del bilancio dell'AESA, anche la percentuale ulteriore di posti (per un massimo del 10 %) che potrebbero essere autorizzati dal consiglio di amministrazione dell'AESA su proposta dell'Agenzia per rispondere a sviluppi imprevisti della domanda sul mercato; sottolinea, inoltre, che la decisione del consiglio di amministrazione dovrebbe fondarsi su una valutazione documentata del carico di lavoro imprevisto e su criteri di efficienza;
17. sottolinea la necessità di finanziamenti adeguati per l'attuazione delle componenti della ricerca sulla gestione del traffico aereo nel cielo unico europeo (SESAR), al fine di garantire lo sviluppo delle funzionalità ATM, considerate essenziali per il miglioramento delle prestazioni del sistema ATM dell'Unione;
18. ricorda l'importanza di affrontare le questioni relative ai rifugiati e ai migranti e il contributo che può essere fornito dalla Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) in tale situazione, anche in relazione alla protezione dei confini esterni dell'Unione; osserva che il mandato dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima è stato esteso per rafforzarne la cooperazione con le autorità nazionali e con l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera; sottolinea l'importanza di un finanziamento adeguato per garantire l'utilizzo ottimale della tecnologia all'avanguardia, della condivisione delle informazioni (in conformità con i principi della protezione dei dati personali) e della formazione del personale;
19. sottolinea l'importanza degli obiettivi fissati dalla COP 21 nel campo dei trasporti al fine di contrastare i cambiamenti climatici; sottolinea che dovrebbero essere disponibili i mezzi finanziari per garantire un cambiamento delle modalità di trasporto, dalla strada alla ferrovia, nonché al trasporto marittimo e fluviale, e che gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati a investire in un sistema di trasporto pubblico intelligente, sostenibile e integrato; raccomanda, inoltre, di prestare attenzione alla riduzione della rumorosità dei trasporti al fine di garantire ai cittadini un ambiente di elevata qualità; insiste, inoltre, sulla necessità di diminuire i costi esterni causati dai trasporti, riducendo di conseguenza l'onere per i bilanci pubblici futuri;
20. sottolinea che una gestione efficiente della logistica verde per tutte le modalità di trasporto nell'Unione può fornire un contributo importante al decongestionamento del traffico e alla riduzione delle emissioni di CO2; incoraggia la Commissione a promuovere la digitalizzazione della logistica, come ad esempio le iniziative di cargo pooling; richiama l'attenzione sul fatto che le autostrade del mare rappresentano degli elementi fondamentali della logistica e che i porti e le interconnessioni nell'entroterra costituiscono gli snodi principali per i programmi di trasporto multimodale;
21. sottolinea il ruolo fondamentale della tecnologia digitale per lo sviluppo di una gestione sicura, efficiente, intermodale e sostenibile del trasporto e della mobilità; incoraggia la Commissione a sostenere lo sviluppo della digitalizzazione e dell'automazione in tutte le modalità di trasporto, nonché lo sviluppo di soluzioni innovative, tra cui la mobilità condivisa collegata al trasporto pubblico nelle città e nelle aree rurali, a vantaggio dei cittadini dell'Unione, dei turisti e delle imprese, comprese le piccole e medie imprese (PMI);
22. sottolinea l'importanza di stanziare finanziamenti sufficienti per Galileo e il Servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria (EGNOS) nel 2017, onde assicurare il rispetto de gli impegni assunti dalla Commissione per quanto riguarda la sicurezza e l'efficienza dei trasporti aerei, stradali, ferroviari e marittimi; ribadisce l'importanza di fornire quanto prima i servizi del sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) senza interruzione per le strade intelligenti e i veicoli connessi, per la flotta intelligente e per la gestione del trasporto merci e del traffico, ad esempio mediante l'ATM, l'ERTMS e l'eCall;
23. invita la Commissione a sostenere diverse possibilità per finanziare misure volte ad assicurare l'accessibilità dei servizi, dei veicoli e delle infrastrutture di trasporto, nonché dei nodi di connessione intermodale, e altre misure intese a migliorare l'accessibilità per le persone con disabilità;
24. incoraggia la Commissione a sostenere iniziative volte a migliorare la sicurezza stradale e che possano contribuire a raggiungere l'obiettivo di dimezzare il numero delle vittime della strada entro il 2020 e di ridurre notevolmente il numero di feriti gravi;
25. ritiene che garantire la sicurezza dei mezzi e delle infrastrutture di trasporto rivesta la massima priorità e che debbano essere mantenuti finanziamenti adeguati a tal fine;
26. chiede l'introduzione di una linea di bilancio diretta per il turismo nel bilancio dell'Unione per il 2017, così come esisteva in passato, considerando l'importanza di questa attività economica per le PMI e per i posti di lavoro verdi in Europa e la necessità di migliorare ulteriormente la sua attrattività e competitività in un ambiente mondiale competitivo; invita la Commissione ad assicurare la disponibilità in tutte le lingue dell'Unione della guida sul finanziamento dell'UE al settore del turismo per il 2014-2020 (Guide on EU funding for the tourism sector 2014-2020); chiede alla Commissione di presentare una rassegna annuale dei progetti cofinanziati dai diversi fondi dell'UE nel campo del turismo;
27. sollecita una strategia globale per l'industria del turismo che racchiuda tutti gli aspetti necessari per un settore turistico innovativo e competitivo, vale a dire: finanziamento del settore, sviluppo delle professioni, accessibilità, infrastrutture, regime dei visti, digitalizzazione e promozione;
28. sottolinea l'importanza delle aree rurali, montagnose, insulari, costiere e remote per sviluppare ulteriormente il turismo sostenibile in Europa; ritiene che debbano essere stanziati dei fondi per la promozione delle culture locali e della biodiversità in tali regioni nonché nelle località turistiche non interessate dal turismo di massa; ritiene che debbano essere sviluppati dei programmi specifici per assicurare l'accesso senza barriere delle persone a mobilità ridotta, o affette da qualsiasi altra disabilità, nelle strutture turistiche in Europa.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
1.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
42 2 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Daniela Aiuto, Lucy Anderson, Inés Ayala Sender, Georges Bach, Izaskun Bilbao Barandica, Deirdre Clune, Michael Cramer, Andor Deli, Karima Delli, Isabella De Monte, Ismail Ertug, Jacqueline Foster, Tania González Peñas, Dieter-Lebrecht Koch, Stelios Kouloglou, Miltiadis Kyrkos, Bogusław Liberadzki, Peter Lundgren, Marian-Jean Marinescu, Georg Mayer, Cláudia Monteiro de Aguiar, Jens Nilsson, Markus Pieper, Salvatore Domenico Pogliese, Gabriele Preuß, Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy, Dominique Riquet, Massimiliano Salini, Claudia Țapardel, Keith Taylor, Pavel Telička, István Ujhelyi, Wim van de Camp, Elissavet Vozemberg-Vrionidi, Janusz Zemke, Roberts Zīle, Kosma Złotowski, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ivo Belet, Michael Gahler, Karoline Graswander-Hainz, Werner Kuhn, Jozo Radoš, Henna Virkkunen |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Urszula Krupa |
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- [1] GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
- [2] Regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 febbraio 2008 recante regole comuni nel settore dell'aviazione civile e che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea, e che abroga la direttiva 91/670/CEE del Consiglio, il regolamento (CE) n. 1592/2002 e la direttiva 2004/36/CE (GUL 79, del 19.3.2008, pag. 1).
PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (8.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Derek Vaughan
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. riconosce gli sforzi compiuti dalla Commissione per definire la strategia "Un bilancio dell'UE incentrato sui risultati"; invita la Commissione a semplificare ulteriormente le procedure di finanziamento dell'UE, tenendo sempre conto del principio di proporzionalità e assicurando il giusto equilibrio tra semplificazione e controllo, in particolare per quanto riguarda l'attuazione e la gestione di progetti finanziati dall'Unione, segnatamente a livello regionale e locale; sottolinea a tale riguardo che è necessario che la Commissione applichi un approccio razionalizzato all'intero ciclo di vita dei progetti finanziati dall'Unione, mettendo in particolare l'accento sulla tempestività dei pagamenti, la misurabilità dei risultati e l'aggiornamento degli indicatori;
2. chiede che il progetto di bilancio 2017 rifletta e sostenga le priorità delineate nel semestre europeo, in particolare rilanciare gli investimenti per l'innovazione, la crescita e la creazione di occupazione, promuovere la convergenza, perseguire riforme strutturali sostenibili e socialmente equilibrate per modernizzare le economie europee rendendole più competitive e condurre politiche di bilancio che garantiscano gli investimenti e una crescita sostenibile;
3. sottolinea che circa un terzo del bilancio annuale dell'Unione è destinato alla coesione economica, sociale e territoriale; evidenzia che la politica di coesione rappresenta la principale politica d'investimento dell'Unione nonché uno strumento per ridurre le disparità tra tutte le regioni dell'UE e che essa svolge un ruolo importante per l'attuazione della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
4. rileva con preoccupazione che nella rubrica 1b (coesione economica, sociale e territoriale) del progetto di bilancio 2017 si prevede un drastico calo degli stanziamenti di pagamento (37,3 miliardi di EUR, vale a dire un calo del 23,5 % rispetto al 2016); constata nel contempo che gli stanziamenti di impegno ammontano a 53,6 miliardi di EUR (un aumento del 5,4 % rispetto al 2016); è del parere che i pagamenti proposti non siano sufficienti per fare fronte al livello di pagamenti necessari nell'ambito della rubrica in parola, e che ciò metta pertanto a rischio la piena esecuzione dei programmi e possa scuotere la fiducia dei cittadini nelle politiche dell'Unione;
5. prende atto del comunicato stampa della Commissione sul progetto di bilancio dell'UE per il 2017, emesso il 30 giugno 2016, in cui si afferma che, considerata l'esecuzione relativamente lenta di taluni programmi di spesa, soprattutto nel settore della politica di coesione, la Commissione si aspetta di ricevere, nel 2017, un numero di fatture inferiore rispetto al 2016; chiede alla Commissione di fornire al Parlamento maggiori dettagli sulla questione e di prendere in considerazione il fatto che questa diminuzione dei pagamenti rischia di creare nuovamente, dal 2017 in poi, un importante arretrato dei pagamenti;
6. richiama l'attenzione sul divario crescente tra gli stanziamenti di impegno e quelli di pagamento nell'ambito della rubrica 1b del progetto di bilancio 2017, divario che è passato da 2 miliardi di EUR nel 2016 a 16,3 miliardi di EUR nel 2017; evidenzia che, poiché il tasso di esecuzione dei Fondi strutturali e di investimento europei dovrebbe aumentare nel 2017, occorrono sufficienti risorse di bilancio per far fronte a tale aumento; richiama l'attenzione sul fatto che la designazione tardiva delle autorità per i programmi operativi potrebbe ritardare i pagamenti nel 2017; è seriamente preoccupato che tale situazione si ripercuoterà negativamente sull'arretrato dei pagamenti, segnatamente tramite l'eventuale accumulo di fatture inevase nella seconda metà del quadro finanziario pluriennale;
7. è convinto, con riferimento a tutte le rubriche e in particolare alla rubrica 1b, che i disimpegni risultanti da una mancata esecuzione, totale o parziale, giustificata dovrebbero essere reintrodotti nella procedura di bilancio annuale; invita la Commissione a formulare proposte al riguardo già nel quadro del bilancio 2017 dell'Unione;
8. invita la Commissione ad aggiornare e adattare il suo piano di pagamento, che è stato stabilito con lo scopo di ridurre l'arretrato dei pagamenti e di impedire il suo riverificarsi, tenendo altresì conto del maggiore fabbisogno di pagamenti risultante dall'adeguamento tecnico a norma dell'articolo 7 del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, e a sottoporlo al Parlamento;
9. ribadisce che i fondi della rubrica 1b rappresentano la principale risorsa di cui le autorità locali e regionali dispongono per occuparsi della gestione di sfide impreviste, quali la crisi dei rifugiati; invita, in tale contesto, la Commissione a lavorare con efficacia e maggiore flessibilità insieme agli Stati membri, su loro richiesta, alla modifica dei programmi, al fine di assicurare un sufficiente livello di stanziamenti di pagamento nonché un migliore coordinamento tra i fondi SIE; constata al riguardo l'impatto ineguale che la crisi dei rifugiati ha avuto a livello locale e regionale; suggerisce che le risorse addizionali risultanti dall'adeguamento tecnico siano assegnate a settori con un elevato valore aggiunto europeo, quali l'occupazione giovanile e gli investimenti sostenibili, nell'ottica di potenziare la crescita e di limitare altresì le disparità all'interno dell'Unione;
10. esorta la Commissione e gli Stati membri a effettuare valutazioni continue dei programmi operativi che sono posti in atto e, in caso di inefficienza, a modificarli al fine di pervenire a una gestione più efficace ed efficiente dei fondi SIE in vista del raggiungimento degli obiettivi previsti;
11. ricorda che, ai sensi dell'articolo 7 del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, nel 2016 la Commissione ha riesaminato, congiuntamente all'adeguamento tecnico per l'anno 2017, le assegnazioni totali di tutti gli Stati membri nel quadro dell'obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" della politica di coesione per gli anni dal 2017 al 2020; osserva che l'effetto dell'adeguamento corrisponde a un aumento, pari a 4,6 miliardi di EUR, dei massimali per gli impegni nell'ambito della rubrica 1b per il periodo 2017-2020; mette in rilievo le implicazioni di tale adeguamento per il bilancio 2017;
12. evidenzia il ruolo fondamentale svolto dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) nella mobilitazione di finanziamenti del settore privato e di nuove fonti di finanziamento a favore di investimenti di importanza fondamentale per la competitività e la ripresa economica dell'Europa; sottolinea che è necessario garantire una coerenza, una sinergia e complementarità migliori tra i fondi SIE, il FEIS e gli altri programmi finanziati dall'Unione e nazionali, al fine di realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020 e incoraggiare gli investimenti; invita la Commissione ad adottare provvedimenti intesi ad accrescere la visibilità dei progetti dei fondi SIE, degli investimenti a titolo del FEIS nonché di altri programmi finanziati dall'Unione;
13. prende atto della proposta della Commissione che istituisce il Programma di sostegno alle riforme strutturali, con una dotazione finanziaria di 142 800 000 EUR, e sottolinea che questi fondi dovrebbero essere assegnati con lo scopo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale;
14. sottolinea l'importante contributo della politica di coesione per quanto attiene all'applicazione effettiva, nella procedura di bilancio, della prospettiva di genere; invita la Commissione a sostenere misure intese a introdurre strumenti appropriati per realizzare l'uguaglianza di genere, quali strutture di incentivazione che facciano ricorso ai Fondi strutturali per promuovere il bilancio di genere a livello nazionale.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
8.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
27 1 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Pascal Arimont, Franc Bogovič, Victor Boştinaru, Steeve Briois, Andrea Cozzolino, Rosa D'Amato, Michela Giuffrida, Ivan Jakovčić, Marc Joulaud, Constanze Krehl, Louis-Joseph Manscour, Martina Michels, Iskra Mihaylova, Jens Nilsson, Andrey Novakov, Stanislav Polčák, Fernando Ruas, Monika Smolková, Maria Spyraki, Ramón Luis Valcárcel Siso, Matthijs van Miltenburg, Lambert van Nistelrooij, Derek Vaughan, Kerstin Westphal, Joachim Zeller |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Jan Olbrycht, Dimitrios Papadimoulis |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Czesław Hoc, Karol Karski, Julia Reda, Tatjana Ždanoka |
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PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (1.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Peter Jahr
SUGGERIMENTI
La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. prende atto degli importi proposti nel progetto di bilancio (PB) 2017 per la rubrica 2, pari a 58,9 miliardi di EUR in impegni – deplorando al riguardo la diminuzione del 5,7 % rispetto al 2016 che tale cifra rappresenta (senza tener conto degli stanziamenti riprogrammati), e pari a 55,2 miliardi di EUR in pagamenti (vale a dire un aumento dello 0,2 %);
2. si duole del fatto che, alla luce del massimale imposto per la rubrica 2 dal quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020, è probabile che nel 2017 subiscano dei tagli importanti categorie di spesa della politica agricola comune (PAC), tra cui lo sviluppo rurale, i pagamenti diretti e le misure di mercato;
3. si duole, in particolare, dei tagli proposti agli impegni e ai pagamenti in materia di sviluppo rurale; deplora la riduzione degli impegni e dei pagamenti, rispettivamente del 23,1 e del 4,6 %; osserva che gli importi più elevati sono dovuti alla compensazione degli impegni 2014 negli esercizi finanziari 2015 e 2016; sottolinea che i finanziamenti per lo sviluppo rurale nell'ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) hanno un elevato valore aggiunto per l'economia e i servizi pubblici delle aree rurali di tutta l'Unione, compresa una reale capacità di conservare i posti di lavoro e di crearne di nuovi;
4. accoglie con favore il pacchetto di sostegno agli agricoltori annunciato a luglio 2016 e lo considera un passo verso una migliore gestione della produzione; si rammarica tuttavia che la quota destinata alle misure a livello di Unione sia troppo piccola rispetto all'importo assegnato alle dotazioni nazionali, mentre la gestione della produzione va attuata su scala unionale per evitare il rischio di rinazionalizzazione e per mantenere parità di condizioni; ritiene che le misure strutturali dovrebbero essere anticipate e integrate nei bilanci dei prossimi esercizi;
5. mette in rilievo l'obiettivo di accrescere la competitività e la sostenibilità dell'agricoltura dell'Unione, e chiede che siano messe a disposizione risorse per la sua realizzazione; ricorda il potenziale della politica agricola in termini di creazione di posti di lavoro, innovazione tecnica e sociale e sviluppo sostenibile, specialmente nelle zone rurali, in cui ne trae beneficio lo sviluppo regionale;
6. disapprova vivamente le riduzioni apportate anno dopo anno agli impegni e alla spesa per lo sviluppo rurale;
7. osserva con rammarico che il PB per il 2017 presenta un margine non assegnato ampiamente ridotto, pari a 0,64 miliardi, a titolo della rubrica 2; chiede fermamente che, malgrado eventuali necessità urgenti in altre rubriche di bilancio, il margine per imprevisti assegnato, pari a 0,65 miliardi, rimanga nella rubrica 2 al fine di affrontare la perdurante crisi dei mercati agricoli e le possibili crisi future, nonché la ricorrente volatilità dei prezzi; mette in risalto il fatto che una decisione di politica estera ha portato all'embargo russo, il quale ha poi addossato agli agricoltori il peso maggiore di quella decisione e ha provocato la crisi; chiede perciò fermamente che l'intero margine rimanga all'interno della rubrica 2;
8. constata che negli ultimi anni l'agricoltura dell'Unione è stata sempre più esposta a crisi; chiede pertanto alla Commissione di ripensare il sistema dei finanziamenti di emergenza e di creare un nuovo strumento che consenta un intervento politico rapido in caso di crisi, senza incidere sui pagamenti diretti annuali;
9. invita la Commissione e gli Stati membri a monitorare tempestivamente, in particolare nel settore lattiero-caseario, la volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli, che ha conseguenze negative per i redditi degli agricoltori, e, quando è necessario, a reagire con prontezza ed efficacia, dando direttamente agli agricoltori la possibilità di contrastare tale fenomeno;
10. sottolinea che è fondamentale che i fondi destinati alla ricerca nel settore agroalimentare, in particolare a titolo del bilancio di Orizzonte 2020, restino pienamente disponibili in quanto tali al fine di stimolare l'innovazione nel settore agricolo;
11. si rammarica del fatto che le misure proposte non abbiano conseguito pienamente i loro obiettivi; respinge i tagli proposti agli interventi sui mercati agricoli rispetto al 2016; ritiene che per combattere la crisi sia necessario uno sforzo finanziario continuato; chiede alla Commissione di prorogare le misure di emergenza relative alle difficoltà nelle vendite e alle conseguenze dell'embargo russo; teme che sarà necessario intervenire ulteriormente sui mercati; ritiene che tutte le misure e gli interventi dovrebbero tenere maggiormente conto delle caratteristiche e delle esigenze specifiche dei diversi Stati membri;
12. chiede vivamente che gli Stati membri attuino senza indugio un programma di sostegno con l'obiettivo di ridurre la produzione di latte; è convinto che gli Stati membri dovrebbero coordinare le loro azioni al fine di ridurre la concorrenza tra i produttori di latte di Stati membri diversi; ritiene che il modo migliore per avere una gestione efficace della produzione sia di svolgerla a livello di Unione, in modo da garantire la parità di condizioni;
13. constata gli effetti dell'abolizione delle quote latte e ritiene che siano necessarie misure preparatorie per evitare squilibri di mercato a seguito dell'abolizione delle quote zucchero nel settembre 2017;
14. si compiace della prosecuzione del sostegno al programma "Latte nelle scuole" previsto dal PB per il 2017, pari a 75 milioni di EUR; respinge i tagli di 20 milioni di EUR al programma "Frutta nelle scuole"; ribadisce che entrambi i programmi sono cruciali per gli agricoltori e gli Stati membri, e sottolinea la loro importanza alla luce dell'attuale crisi e dei livelli di malnutrizione infantile nell'Unione; invita la Commissione a ridurre la burocrazia inerente ai due programmi;
15. chiede fermamente che tutte le entrate del bilancio dell'Unione derivanti da entrate con destinazione specifica o da rimborsi per irregolarità nel settore agricolo nel periodo 2015/2016 rimangano all'interno della rubrica 2;
16. accoglie positivamente l'aumento del fondo di esercizio delle organizzazioni dei produttori; si oppone agli ingenti tagli degli aiuti ai gruppi di produttori prericonosciuti; accoglie favorevolmente la proroga delle misure eccezionali per il settore ortofrutticolo, specialmente alla luce della crisi e dell'embargo russo, che hanno duramente colpito i produttori; chiede che tali misure rimangono in vigore finché dura l'embargo russo e siano estese a tutti i settori agricoli e zootecnici colpiti; sottolinea che il settore del latte richiede particolare attenzione, poiché l'embargo russo aumenta l'incertezza per i produttori accentuando la caduta dei prezzi che si registra da quando è stato abolito il regime delle quote;
17. valuta positivamente gli stanziamenti per la ricerca e l'innovazione in campo agricolo a titolo di Orizzonte 2020, per garantire approvvigionamenti sufficienti di prodotti alimentari sicuri e di elevata qualità e di altri bioprodotti; sottolinea la necessità di dare priorità ai progetti che coinvolgono i produttori primari;
18. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i fondi assegnati alla riserva per le crisi nel settore agricolo nel bilancio 2017 che non sono poi spesi rimangano interamente nella rubrica 2 per l'esercizio successivo per i pagamenti diretti agli agricoltori, come prevede il regolamento (UE) n. 1306/2013; sottolinea che è necessario fornire sostegno finanziario e tecnico per la riconversione agli agricoltori più colpiti dall'attuale crisi;
19. insiste sulla necessità di mettere a disposizione fondi per compensare le perdite economiche subite dagli agricoltori a causa di crisi di mercato o di altri fattori; ribadisce che a tal fine occorre utilizzare i margini disponibili nella rubrica 2;
20. sottolinea la necessità di rafforzare gli stanziamenti destinati alla lotta contro le malattie animali e gli organismi nocivi per le piante, attualmente pari a 20 milioni di EUR, cifra insufficiente a far fronte alla ricomparsa di malattie come l'infezione da Xylella fastidiosa e l'influenza aviaria e alla comparsa della dermatosi nodulare contagiosa, una nuova malattia infettiva che colpisce i bovini, già presente in Grecia e in Bulgaria e che minaccia diversi altri paesi; chiede pertanto che fondi supplementari siano destinati a compensare le perdite economiche subite dagli agricoltori a causa della crisi di mercato e delle crisi sanitarie o fitosanitarie, come quella della Xylella fastidiosa, in particolare nel settore olivicolo-oleario, a rafforzare le misure di prevenzione nell'Unione, a contrastare la diffusione di questa malattia devastante nonché a ristrutturare il settore e potenziare la ricerca scientifica sul patogeno e sul suo vettore; ribadisce la necessità di utilizzare a tal fine i margini disponibili nella rubrica 2; sostiene fermamente che la compensazione per l'eradicazione dovrebbe coprire anche il ripristino degli agroecosistemi, tra cui il suolo, nonché l'instaurazione di una robusta diversità biologica, in particolare garantendo una diversità genetica del patrimonio colturale o zootecnico che includa, possibilmente, la resistenza o la tolleranza alla malattia o all'organismo nocivo; ritiene che ogni aiuto concesso dovrebbe avere lo scopo di garantire agroecosistemi e paesaggi equilibrati e biologicamente diversificati, meno suscettibili a futuri attacchi; invita la Commissione e il Consiglio ad adottare tutte le misure necessarie per contrastare il deterioramento dei mercati in questione;
21. è in disaccordo con la decisione della Commissione di aumentare i fondi per il sostegno accoppiato facoltativo, in quanto ciò determina distorsioni del mercato fra gli Stati membri in taluni mercati agricoli; dissente anche riguardo alla riduzione del sostegno ai giovani agricoltori;
22. chiede alla Commissione di creare osservatorii di mercato per la carne e gli altri prodotti interessati dalla volatilità dei prezzi al fine di stilare previsioni ed evitare la sovrapproduzione;
23. accoglie con favore il lieve aumento dei fondi destinati al sostegno dell'apicoltura e chiede maggiori finanziamenti, in quanto il Parlamento europeo ha sempre considerato l'apicoltura una priorità per il futuro dell'agricoltura e per la conservazione della biodiversità;
24. chiede fermamente che la Commissione monitori la considerevole volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli, che ha conseguenze negative per i redditi degli agricoltori, e agisca rapidamente ed efficacemente quando è necessario;
25. è per il sostegno dell'obiettivo di accrescere la competitività e la sostenibilità dell'agricoltura europea, e chiede che siano messe a disposizione risorse per la sua realizzazione;
26. è in disaccordo con la decisione della Commissione di rinviare di oltre un mese la presentazione del suo progetto di bilancio per il 2017 a causa del referendum nel Regno Unito, in quanto tale ritardo perturba notevolmente la procedura di bilancio.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
30.8.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
35 5 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
John Stuart Agnew, Clara Eugenia Aguilera García, Eric Andrieu, Paul Brannen, Daniel Buda, Nicola Caputo, Matt Carthy, Viorica Dăncilă, Michel Dantin, Albert Deß, Herbert Dorfmann, Edouard Ferrand, Luke Ming Flanagan, Beata Gosiewska, Martin Häusling, Jan Huitema, Peter Jahr, Jarosław Kalinowski, Urszula Krupa, Zbigniew Kuźmiuk, Philippe Loiseau, Mairead McGuinness, Giulia Moi, Ulrike Müller, Maria Noichl, Marijana Petir, Jens Rohde, Bronis Ropė, Jordi Sebastià, Jasenko Selimovic, Maria Lidia Senra Rodríguez, Czesław Adam Siekierski, Marc Tarabella, Marco Zullo |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Bas Belder, Franc Bogovič, Maria Heubuch, Karin Kadenbach, Norbert Lins, Gabriel Mato, Anthea McIntyre, Sofia Ribeiro, Annie Schreijer-Pierik, Tibor Szanyi, Hannu Takkula, Estefanía Torres Martínez, Ramón Luis Valcárcel Siso |
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PARERE della commissione per la pesca (1.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Nils Torvalds
SUGGERIMENTI
La commissione per la pesca invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ricorda che gli obiettivi della PCP possono essere efficacemente conseguiti solo se vi è un bilancio sufficiente; sottolinea che la dotazione di bilancio è concentrata nella sezione III e nel titolo 11, "Affari marittimi e pesca"; sottolinea che il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), che dispone di risorse limitate rispetto ad altri fondi UE, e i contributi obbligatori alle organizzazioni regionali di gestione della pesca e ad altre organizzazioni internazionali e accordi di pesca sostenibile assorbono la maggior parte del bilancio e che è necessario limitare i continui tagli agli stanziamenti sostenuti da quest'ultima linea di bilancio, al fine di garantire che le aspettative riguardo all'ampliamento della rete di accordi con i paesi terzi siano soddisfatte;
2. ricorda le sfide del bilancio dell'Unione, in linea con gli obiettivi politici dichiarati a favore dell'occupazione, delle imprese e dell'imprenditorialità; sottolinea che i settori della pesca e degli affari marittimi sono anche fonti di occupazione e di crescita e che contribuiscono attivamente alla pianificazione del territorio e alla gestione delle risorse naturali;
3. sottolinea l'importanza della dimensione sociale ed economica della pesca per le comunità locali e alcune regioni marittime, costiere e insulari che sono particolarmente dipendenti dalla pesca; riconosce la necessità di mantenere previsioni finanziarie sufficienti per consentire ai settori della flotta costiera, artigianale e su piccola scala di ottenere finanziamenti;
4. sottolinea che la pesca e gli affari marittimi hanno una dimensione economica, sociale e ambientale significativa e svolgono un ruolo essenziale nell'economia blu;
5. sottolinea che la PCP contribuisce anche alla coesione sociale nelle regioni ultraperiferiche e nelle isole off-shore; ricorda che, in alcuni casi, le imprese di pesca in tali regioni sono penalizzate da costi aggiuntivi e dovrebbero quindi essere particolarmente riconosciute e sostenute a norma dell'articolo 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, essendo regioni che risentono di svantaggi naturali o demografici gravi e permanenti, ai sensi dell'articolo 174 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
6. sottolinea che l'attuazione della nuova PCP comporta un cambiamento di paradigma nella gestione della pesca, sia per gli Stati membri che per i pescatori e ricorda, a tale proposito, le difficoltà registrate negli esercizi precedenti, quando gli stanziamenti sono stati ridotti;
7. sottolinea la necessità di garantire un sostegno finanziario sufficiente, senza tagli agli stanziamenti per controllare le attività di pesca e gli investimenti a bordo e nei porti al fine di garantire e facilitare l'attuazione dell'obbligo di sbarco;
8. sottolinea che il rinnovo della politica di controllo della pesca può essere realizzato soltanto modernizzandone gli strumenti, cosa che non può avvenire senza un incremento del relativo bilancio;
9. sottolinea l'importanza di garantire un finanziamento adeguato e di mantenere, come minimo, il livello di stanziamenti assegnati nell'attuale esercizio finanziario, per la raccolta di dati, un compito fondamentale per consentire di adottare decisioni razionali e con fondamento scientifico in materia di politica della pesca;
10. sottolinea la necessità di investire nell'analisi e nella diffusione, lungo tutta la catena di approvvigionamento, della conoscenza e della comprensione degli aspetti economici del mercato della pesca e dell'acquacoltura, e quindi di garantire alla linea di bilancio destinata alle "informazioni sul mercato" gli stanziamenti di impegno necessari per far fronte alle stime di pagamento previste;
11. sottolinea la necessità di dare priorità ai progetti focalizzati sulla creazione di posti di lavoro (in particolare attraverso l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile), sui progetti innovativi e sulla diversificazione delle economie locali al fine di aggiungere maggior valore alle loro attività di pesca – per esempio promuovendo l'etichettatura dei prodotti o il turismo della pesca – e sulla protezione e il recupero degli stock ittici e degli ecosistemi marittimi;
12. fa della situazione dell'occupazione giovanile, in questo settore, una priorità politica; insiste sul fatto che è competenza degli Stati membri compiere ogni sforzo per facilitare l'accesso dei giovani ai vari mestieri della pesca utilizzando tutti gli strumenti disponibili, compresi i Fondi strutturali;
13. sottolinea che, tenuto conto del fatto che l'esecuzione del bilancio dell'Unione per il 2017 coinciderà con la revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, l'esercizio 2017 è il periodo appropriato per garantire che all'Unione vengano concesse risorse sufficienti per affrontare efficacemente le azioni interne ed esterne e considerare gli stanziamenti necessari per rispondere alle esigenze di finanziamento della PCP;
14. ricorda che numerosi settori della pesca mista saranno interessati dall'obbligo di sbarco dei rigetti dal 1° gennaio 2017 e chiede a tale proposito che una linea specifica sia dedicata all'assistenza nell'adempiere a tale obbligo, al fine di garantire e promuovere la ricerca e sviluppo della selettività delle attrezzature;
15. sottolinea che tutti i programmi operativi in materia di pesca sono stati recentemente adottati dagli Stati membri, cosicché, nel corso dell'esercizio 2017, la Commissione e le amministrazioni nazionali dovrebbero accelerare le azioni volte ad assicurare una tempestiva attuazione dei progetti in questione; ritiene che il bilancio dell'Unione dovrebbe prevedere un adeguato livello di stanziamenti di pagamento e di stanziamenti d'impegno per prevenire problemi di pagamento e tagli finanziari per le azioni nel settore della pesca;
16. ribadisce la sua richiesta alla Commissione di trasmettere ogni anno al Parlamento una relazione di monitoraggio degli impegni e dei pagamenti, ripartiti per Stato membro, a garanzia del rispetto dei vari massimali previsti dal FEAMP;
17. chiede alla DG MARE di effettuare, nell'ambito degli accordi di partenariato per una pesca sostenibile (APPS), un monitoraggio preciso dell'aiuto settoriale, con l'introduzione di matrici dettagliate, in base agli indicatori proposti nelle schede di programma;
18. sottolinea che l'Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA) può svolgere il proprio ruolo solo se dotata di risorse tecniche, economiche, umane e finanziarie sufficienti; invita la Commissione a garantire fondi sufficienti per gli stanziamenti destinati all'EFCA per consentire all'agenzia di adempiere ai nuovi compiti che le sono stati attribuiti nel quadro della riforma della politica della pesca e nella proposta circa il pacchetto Guardia costiera e di frontiera europea; ricorda la necessità di esentare tutti i posti che all'interno delle agenzie si occupano della crisi migratoria dall'obiettivo di riduzione del personale del 5%;
19. propone di aumentare il bilancio dell'EFCA per consentirle di effettuare le nuove missioni che derivano dal pacchetto Guardia costiera e di frontiera europea;
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
31.8.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
16 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Marco Affronte, Clara Eugenia Aguilera García, Alain Cadec, Richard Corbett, Carlos Iturgaiz, António Marinho e Pinto, Gabriel Mato, Remo Sernagiotto, Ricardo Serrão Santos, Isabelle Thomas, Jarosław Wałęsa |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Izaskun Bilbao Barandica, José Blanco López, Nicola Caputo, Ole Christensen, Ian Duncan, Czesław Hoc, Cláudia Monteiro de Aguiar, Maria Lidia Senra Rodríguez, Nils Torvalds |
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PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione (6.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Bogdan Andrzej Zdrojewski
SUGGERIMENTI
La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. osserva che il ritardo nella presentazione del progetto di bilancio per il 2017 da parte della Commissione perturba notevolmente il lavoro del Parlamento; ritiene che tali ritardi debbano essere evitati in futuro;
2. prende atto degli aumenti proposti nel progetto di bilancio per il 2017 a favore dei programmi Erasmus+, Europa creativa e Europa per i cittadini; sottolinea che l'investimento in questi settori politici può contribuire alla realizzazione dell'obiettivo della strategia Europa 2020 di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nonché dell'obiettivo della strategia dell'UE per la gioventù di favorire la partecipazione attiva e l'inclusione dei giovani nella società e rappresenta un investimento strategico nelle persone, che sono un fattore critico per la crescita e la prosperità, se sono definiti obiettivi appropriati;
3. plaude alla firma dell'accordo di avvio dello strumento di garanzia finanziaria destinato a "Europa creativa", uno degli strumenti principali per migliorare l'accesso ai prestiti da parte delle PMI e delle organizzazioni attive nel settore culturale e creativo e per garantire la necessaria equa remunerazione degli autori; accoglie con favore l'iniziativa del sistema di formazione integrata che lo strumento di garanzia ha proposto alle banche e agli intermediari finanziari; raccomanda vivamente l'attuazione di tutte le misure necessarie nel corso del 2016 affinché lo strumento di garanzia possa funzionare a pieno regime il prima possibile;
4. sottolinea che i programmi dell'UE nel campo della cultura, dell'istruzione, della gioventù e della cittadinanza presentano elementi complementari e sinergie con le politiche di integrazione dei migranti e dei rifugiati; invita, pertanto, le istituzioni dell'Unione a rispondere aumentando adeguatamente il finanziamento dei programmi a gestione diretta, come Europa creativa, nonché delle pertinenti delle linee di bilancio nei fondi strutturali e di investimento;
5. ribadisce la sua convinzione che il capitolo dedicato alla gioventù di Erasmus + rappresenti un programma esemplare nel campo della mobilità dell'apprendimento, in quanto fornisce ai giovani le competenze e le capacità necessarie per affrontare le nuove sfide; sottolinea che tale capitolo deve ricevere il 10% del bilancio complessivo del programma, come indicato nel suo atto di base;
6. osserva, nel quadro delle nuove sfide sociali che l'Europa deve affrontare, la necessità di rafforzare un approccio europeo volto ad affrontare le sfide comuni europee tramite il sostegno a progetti innovativi su larga scala nel campo dell'istruzione, della formazione e della gioventù condotti dalle reti della società civile europea;
7. si rammarica che il progetto di bilancio per il 2017 non includa alcun stanziamento di impegno supplementare per l'iniziativa per l'occupazione giovanile; chiede agli Stati membri e alla Commissione di assicurare la continuazione del programma nel 2017;
8. sottolinea che il 2017 rappresenterà il 30° anniversario del programma Erasmus; sollecita pertanto lo stanziamento di risorse adeguate al fine di sfruttare questo momento di celebrazione per promuovere ulteriormente i vantaggi del programma per l'Europa e i suoi cittadini; invita, inoltre, a coinvolgere ampiamente le parti interessate, comprese le organizzazioni giovanili e altri operatori del settore della formazione, al fine di rivolgersi a un pubblico europeo più ampio;
9. prende atto del fatto che la Commissione non abbia previsto un margine per un ulteriore rafforzamento, al fine di consentire il finanziamento di progetti pilota e di azioni preparatorie nell'ambito della rubrica 3; osserva l'esistenza di un margine nella rubrica 1a; sottolinea il potenziale dei progetti pilota e delle azioni preparatorie quali strumenti per testare gli interventi nei settori politici dell'UE e introdurre nuove iniziative innovative che potrebbero trasformarsi in attività permanenti dell'Unione;
10. sottolinea che, per essere efficace, la politica di comunicazione dell'Unione deve rafforzare la pluralità e la credibilità dei media nonché promuovere un vero dialogo con i cittadini, che deve essere sostenuto da disposizioni adeguate nel progetto di bilancio; ricorda, in questo spirito, il ruolo positivo svolto dalle rete paneuropee costituite da media locali e nazionali, come Euranet Plus, e chiede una garanzia di bilancio che assicuri il proseguimento delle attività in corso e un finanziamento stabile;
11. sottolinea il ruolo della diplomazia culturale nel contesto dell'evoluzione della crisi dei migranti e dei rifugiati, nonché delle minacce terroristiche; accoglie con favore la comunicazione congiunta della Commissione dal titolo "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali"; osserva in questo contesto che è necessario stanziare fondi adeguati per rendere la cultura uno strumento potente a servizio della politica estera dell'Unione e per rendere l'Unione un attore globale più forte;
12. osserva che devono essere previste le garanzie di bilancio necessarie per le attività preparatorie per l'attuazione dell'Anno europeo del patrimonio culturale del 2018;
13. sottolinea l'importanza della ricerca statistica e dell'accesso a fonti di dati comparabili che consentano un monitoraggio efficace e l'analisi dell'impatto culturale, economico e sociale delle politiche nel campo della cultura e dell'istruzione; ricorda, in questo contesto, la necessità di stanziare risorse sufficienti per tale scopo.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
5.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
20 2 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Andrea Bocskor, Silvia Costa, Mircea Diaconu, Jill Evans, Petra Kammerevert, Svetoslav Hristov Malinov, Stefano Maullu, Luigi Morgano, Momchil Nekov, Michaela Šojdrová, Sabine Verheyen, Julie Ward, Bogdan Brunon Wenta, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver, Krystyna Łybacka |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Rosa D'Amato, Eider Gardiazabal Rubial, Zdzisław Krasnodębski, Ernest Maragall, Martina Michels, Hannu Takkula |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Gerolf Annemans, Raymond Finch |
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PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (2.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Monica Macovei
SUGGERIMENTI
La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. prende atto dell'incremento degli stanziamenti di impegno (5,4 %) e degli stanziamenti di pagamento (25,1 %) rispetto al 2016 a titolo della rubrica 3 del bilancio dell'Unione; accoglie con favore la forte attenzione riservata nel bilancio per il 2017 allo stanziamento di risorse sufficienti per rispondere efficacemente alla crisi migratoria; sostiene l'impegno assunto dalla Commissione di fornire le risorse necessarie per gestire e controllare in modo efficace le frontiere esterne dell'Unione europea (UE), rafforzare la sicurezza all'interno e all'esterno dell'Unione, sostenere gli Stati membri per quanto concerne l'accoglienza di persone che necessitano di protezione internazionale e affrontare le cause profonde dei flussi migratori nei paesi di origine e di transito; sottolinea, tuttavia, che i 5,2 miliardi di EUR previsti per il 2017 a titolo delle rubriche 3 e 4 per affrontare le sfide poste dalla crisi dei rifugiati e dei migranti, nonché la seria minaccia per la sicurezza dei cittadini europei ascrivibile alle forme gravi di criminalità organizzata, al terrorismo e alla criminalità informatica di natura complessa e transfrontaliera, rappresentano meno del 3,5 % del bilancio complessivo dell'Unione, un importo esiguo considerata l'importante posta in gioco per l'UE; ritiene che l'Unione europea dovrebbe mostrare solidarietà nei confronti delle persone realmente bisognose; è del parere che sarebbe opportuno stanziare fondi adeguati per la tutela dei valori fondamentali dell'UE, quali il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani;
2. chiede una revisione dei massimali di cui alle rubriche 3 e 4 nell'ambito della revisione intermedia della Commissione del quadro finanziario pluriennale, in modo da fornire una risposta più solida, flessibile e sostenibile alle attuali sfide umanitarie e migratorie a partire dal 2017; chiede una semplificazione delle norme e delle procedure finanziarie, una distribuzione equa, trasparente e responsabile dei finanziamenti, nonché una verifica del modo in cui sono spesi i fondi europei;
3. evidenzia che gli sforzi attualmente profusi dall'Unione per affrontare i flussi di rifugiati e di migranti dovrebbero adeguarsi alle necessità e alle vulnerabilità specifiche che il crescente numero di donne e ragazze sfollate si trova ad affrontare; chiede che siano stanziati fondi umanitari a titolo delle rubriche 3 e 4 al fine di garantire un approccio multisettoriale, ivi compresa un'adeguata attuazione delle norme minime applicabili ai servizi della salute sessuale e riproduttiva che possono salvare la vita, alla prevenzione delle violenze sessuali e di genere e alla relativa risposta, nonché alla formazione di operatori sociali e personale medico lungo la rotta dei rifugiati in Europa;
4. si attende una continuazione dei flussi migratori in ragione dell'instabilità politica e dei conflitti presenti in molte regioni; accoglie con favore la comunicazione della Commissione sulla creazione di un nuovo quadro di partenariato con i paesi terzi nell'ambito dell'agenda europea sulla migrazione; chiede una rapida attuazione delle proposte per affrontare le cause profonde della migrazione nel pieno rispetto dei valori fondanti dell'Unione;
5. rammenta che l'equa e trasparente distribuzione dei finanziamenti tra i diversi obiettivi del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) costituiva una priorità del Parlamento durante i negoziati che hanno condotto all'adozione del fondo stesso; invita la Commissione ad aumentare di conseguenza il numero delle linee di bilancio nel quadro dell'AMIF al fine di contribuire a una migliore leggibilità e trasparenza del modo in cui saranno spese le risorse finanziarie stanziate ai diversi obiettivi e, dunque, a tali linee di bilancio; invita in particolare la Commissione a separare, in tutti i futuri progetti di bilancio, le spese per il rafforzamento di strategie di rimpatrio eque ed efficaci dalle spese per la migrazione legale e la promozione di un'effettiva integrazione dei cittadini di paesi terzi, come proposto nel parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni sul bilancio per il 2015[1];
6. accoglie positivamente l'utilizzo dello strumento di flessibilità e del margine per imprevisti di cui alla rubrica 3, per un totale di 1,7 miliardi di EUR, ma esprime preoccupazione per il fatto che nel 2017 non sarà più possibile concedere ulteriore flessibilità; osserva che le attività previste dalla rubrica 4 sono finanziate solo in parte dal bilancio dell'Unione; invita gli Stati membri a rispettare gli impegni assunti ed esorta la Commissione a sostenere quanto più possibile l'attuazione degli accordi;
7. plaude all'istituzione del Centro per il coordinamento della risposta alle vittime di terrorismo (2 milioni di EUR), che dovrebbe eliminare ostacoli quali la mancanza di conoscenze e lo scarso sviluppo di competenze riunendo i maggiori esperti operativi, avvocati e organizzazioni provenienti da tutta Europa al fine di individuare i problemi e le priorità principali delle vittime del terrorismo e fornire loro sostegno in modo coordinato a livello transfrontaliero, così da conseguire un approccio realmente incentrato sulle vittime nell'ambito delle infrastrutture di risposta alle emergenze;
8. esprime preoccupazione per il fatto che la creazione di strumenti finanziari al di fuori del bilancio dell'Unione possa minacciare la sua unicità ed eludere la procedura di bilancio che prevede la partecipazione e il controllo del Parlamento europeo;
9. accoglie con favore i finanziamenti dell'AMIF e del Fondo Sicurezza interna (ISF), rispettivamente di 1,6 e 0,7 miliardi di EUR; ritiene che tale aumento contribuisca a garantire una distribuzione equa e trasparente dei finanziamenti annuali tra i diversi programmi e obiettivi dei fondi; sostiene il finanziamento totale (3 miliardi di EUR) dell'istituzione dell'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, del nuovo sistema di ingresso/uscita e del nuovo sistema europeo comune di asilo, nonché della creazione dello strumento volto a fornire assistenza umanitaria di emergenza rapida ed efficiente nell'UE;
10. ritiene che Frontex dovrebbe fornire al suo responsabile dei diritti fondamentali un livello adeguato di risorse e organico per istituire il meccanismo per le denunce, e per attuare e sviluppare ulteriormente la strategia dell'agenzia volta a monitorare e garantire la tutela dei diritti fondamentali;
11. sottolinea che, sebbene per il momento le risorse di bilancio e l'organico destinati alla Guardia costiera e di frontiera europea risultino adeguati, in futuro sarà necessario monitorare con attenzione le esigenze dell'agenzia in termini di risorse operative e di organico affinché possa proseguire le sue attività; suggerisce di aumentare i gradi dei posti temporanei in modo da rispecchiare la complessità dei nuovi compiti che il regolamento modificato ha conferito all'agenzia;
12. riconosce che le risorse di bilancio e l'organico dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo proposti dalla Commissione rispondono alle esigenze dell'agenzia; sottolinea l'importanza di non ridurre tali risorse e organico, che dovrebbero essere rivisti qualora l'afflusso di migranti dovesse nuovamente aumentare;
13. è favorevole all'incremento di bilancio delle agenzie GAI efficienti, in particolare quelle operanti nel settore della migrazione e della sicurezza, e chiede che siano escluse dall'obiettivo di ridurre del 5 % l'organico dell'UE; pone in evidenza la necessità per le agenzie interessate da un'estensione del proprio mandato di disporre di risorse e di organico sufficienti; accoglie con favore l'impegno del Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (EC3) contro lo sfruttamento sessuale dei minori online ed evidenzia che sono necessarie maggiori risorse umane in tale settore; sottolinea che occorrono aggiustamenti finanziari adeguati per aiutare Eurojust ad affrontare il significativo aumento del carico di lavoro in settori quali la lotta al terrorismo, alla criminalità informatica, al traffico di migranti e ad altre forme gravi di criminalità transfrontaliera; chiede ulteriori spiegazioni dettagliate in merito all'incremento del 92 %, pari a 73 milioni di EUR, del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA) per il sistema di ingresso/uscita, l'interoperabilità dei sistemi informatici e la revisione del regolamento di Dublino, nonché chiarimenti circa la ripartizione degli stanziamenti tra il bilancio dell'eu-LISA e l'ISF;
14. evidenzia che occorre più che mai un approccio coordinato tra gli Stati membri per combattere la criminalità organizzata, il terrorismo, la criminalità informatica e altri reati gravi che presentano una dimensione transnazionale; ritiene che dovrebbero essere destinate ulteriori risorse alla formazione a livello di Unione nel quadro della cooperazione giudiziaria e di polizia, in particolare per quanto riguarda le attività dell'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, e sottolinea che è necessario fornire risorse operative adeguate a Eurojust ed Europol, anche al fine di investire in nuove tecnologie; evidenzia in particolare l'esigenza per Europol di disporre di risorse umane e operative sufficienti; ritiene che siano necessari ulteriori posti per migliorare, tra l'altro, l'identificazione delle vittime, eliminare le reti organizzate degli autori di reati sessuali e accelerare il rilevamento, l'analisi e il deferimento di materiale connesso agli abusi sia online sia offline;
15. esprime forte preoccupazione, a tale riguardo, per la vulnerabilità dei minori non accompagnati, che necessitano di cure particolari, e delle ragazze nel contesto della crisi migratoria; pone l'accento sulle difficili condizioni in cui versano i minori non accompagnati nei campi profughi, dove possono essere oggetto di abusi e tratta di esseri umani, e chiede la creazione di strumenti adeguati, attingendo ai fondi di emergenza, al fine di migliorare rapidamente la situazione attuale; ritiene che sia importante potenziare i finanziamenti alle linee di assistenza ai minori allo scopo di tutelare i bambini scomparsi e prevenire tale fenomeno;
16. accoglie favorevolmente le risorse supplementari destinate allo sviluppo della banca dati europea sulle nuove droghe dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA); invita la Commissione, nell'ambito della pianificazione di bilancio, a garantire all'EMCDDA le risorse sufficienti richieste ai fini dell'attuazione della revisione legislativa prevista del regolamento fondante dell'EMCDDA relativo al sistema di allarme preventivo e alla valutazione dei rischi di nuove sostanze psicoattive;
17. invita la Commissione a garantire che l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione sia dotata di risorse sufficienti per adempiere i compiti aggiuntivi che le sono delegati dal diritto dell'UE, segnatamente dalla direttiva sulla sicurezza delle reti e dell'informazione, e le attività di prevenzione e lotta alla criminalità informatica;
18. prende atto dell'incremento della linea di bilancio "Garantire la tutela dei diritti e l'empowerment dei cittadini" e "Promuovere la non discriminazione e la parità", nell'ambito del programma "Diritti, uguaglianza e cittadinanza", e si attende che la Commissione pubblichi nuovi inviti a presentare proposte, in particolare allo scopo di garantire il massimo livello di protezione dei diritti fondamentali, anche nell'ambiente digitale, e di sostenere gli attori locali nel promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali all'interno dell'Unione, ad esempio istituendo una sovvenzione per le organizzazioni che promuovono la democrazia;
19. ritiene che non vi sia alcun collegamento diretto tra la migrazione e il terrorismo in Europa; chiede nuovi fondi per la lotta alla radicalizzazione dei giovani all'interno dell'Unione; ritiene che ciò si possa realizzare attraverso la promozione dell'integrazione e la lotta contro la discriminazione, il razzismo e la xenofobia; chiede che sia destinato un finanziamento specifico per contrastare l'aumento dell'omofobia e della transfobia negli Stati membri; auspica la creazione di progetti a sostegno dell'emancipazione delle donne e delle ragazze nelle comunità maggiormente interessate;
20. ribadisce il suo invito a destinare un finanziamento specifico per contrastare la crescita di antisemitismo, islamofobia, afrofobia e antiziganismo negli Stati membri; invita in particolare l'UE a promuovere progetti a sostegno dell'emancipazione delle donne e delle ragazze nelle comunità interessate, come proposto nel parere della commissione LIBE sul bilancio per il 2016[2];
21. evidenzia la necessità di incrementare la dotazione di bilancio dell'Unione per le politiche in materia di parità di genere e la lotta alle violenze di genere; chiede alla Commissione di illustrare i motivi della riduzione degli stanziamenti destinati all'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere;
22. invita a potenziare l'EMCDDA in vista dell'approvazione del regolamento sulle nuove sostanze psicoattive, che conferirà all'EMCDDA compiti aggiuntivi;
23. sottolinea l'importanza del programma "Giustizia" ai fini dell'ulteriore sviluppo dello spazio europeo di giustizia e del miglioramento dell'applicazione del riconoscimento reciproco; invita l'Unione europea a sostenere le attività di formazione e sensibilizzazione volte ad agevolare l'accesso alla giustizia per tutti gli europei, nonché a promuovere e sostenere i diritti delle vittime, in particolare quelle della tratta di esseri umani e delle violenze di genere;
24. chiede che i fondi dell'UE per lo sviluppo e gli aiuti umanitari non siano legati alla capacità e/o alla volontà dei paesi partner di collaborare in materia di controllo della migrazione, ad esempio attraverso clausole di riammissione;
25. ribadisce che i progetti che infrangono i diritti fondamentali dei migranti e che legittimano i regimi dittatoriali non dovrebbero ricevere sostegno;
26. invita la Commissione a garantire che le risorse dei due fondi destinati agli affari interni siano ripartite tra varie aree di intervento, in modo tale da tenere pienamente conto degli impegni dell'UE e degli Stati membri in materia di tutela e garanzia dei diritti umani dei migranti; i progetti che infrangono i diritti fondamentali dei migranti non dovrebbero ricevere sostegno; nel contempo, sarebbe opportuno impiegare i finanziamenti dell'Unione per sostenere in modo proattivo un approccio alla migrazione basato sui diritti.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
31.8.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
43 6 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jan Philipp Albrecht, Heinz K. Becker, Michał Boni, Caterina Chinnici, Rachida Dati, Frank Engel, Cornelia Ernst, Tanja Fajon, Monika Flašíková Beňová, Ana Gomes, Nathalie Griesbeck, Sylvie Guillaume, Jussi Halla-aho, Monika Hohlmeier, Brice Hortefeux, Sophia in ‘t Veld, Barbara Kudrycka, Marju Lauristin, Juan Fernando López Aguilar, Monica Macovei, Roberta Metsola, Claude Moraes, Soraya Post, Judith Sargentini, Birgit Sippel, Csaba Sógor, Traian Ungureanu, Marie-Christine Vergiat, Udo Voigt, Josef Weidenholzer, Cecilia Wikström, Kristina Winberg, Tomáš Zdechovský |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Anna Maria Corazza Bildt, Gérard Deprez, Angelika Mlinar, Emilian Pavel, Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy, Barbara Spinelli, Kazimierz Michał Ujazdowski, Daniele Viotti, Axel Voss |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Amjad Bashir, Fabio Massimo Castaldo, Daniel Dalton, Jørn Dohrmann, Elisabetta Gardini, Danuta Jazłowiecka, Georg Mayer, Maria Noichl, Keith Taylor, Marco Valli |
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PARERE della commissione per gli affari costituzionali (6.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: György Schöpflin
SUGGERIMENTI
La commissione per gli affari costituzionali invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. prende atto della proposta della Commissione di aumentare gli stanziamenti della rubrica 3, rispetto al bilancio 2016, del 5,4 % per quanto riguarda gli stanziamenti d'impegno e del 25,1 % per quelli di pagamento; si compiace del fatto che tale aumento supera di 1,8 miliardi di euro l'importo annuo inizialmente programmato per rispondere alla sfida della migrazione; rileva che la Commissione non lascia alcun margine nella rubrica 3 e propone la mobilitazione dello strumento di flessibilità, per un importo di 530 milioni di euro, e del margine per imprevisti, per impegni pari a 1 164,4 milioni di euro, al fine di rispondere all'attuale crisi dell'asilo e della migrazione;
2. si compiace in particolare della proposta di aumentare del 4,3 % gli stanziamenti d'impegno e del 10,7 % gli stanziamenti di pagamento, rispetto al bilancio 2016, per il programma "Europa per i cittadini", in quanto tale programma contribuisce a promuovere la partecipazione civica e democratica a livello di Unione e a coinvolgere i giovani e anche gli anziani nell'Unione, nonché a migliorare la comprensione dell'Unione, delle sue politiche, della sua storia e della sua diversità da parte dei cittadini;
3. prende atto che la Commissione propone un importo di 840 000 euro di stanziamenti d'impegno per la specifica linea di bilancio creata lo scorso anno per l'iniziativa dei cittadini europei (ICE), e sottolinea la necessità di finanziamenti sufficienti per promuovere il ricorso a questo istituto, che rappresenta un prezioso strumento di democrazia partecipativa;
4. sottolinea l'importanza di sviluppare ulteriormente gli strumenti utili a rafforzare lo svolgimento on-line delle attività di pubblica amministrazione (e-government), governance (e-governance) e voto (votazioni on-line) e a incentivare la partecipazione on-line (e-participation), nonché a promuovere la cittadinanza digitale e i diritti di cittadinanza dell'Unione, sviluppando attività di "cittadinanza" on-line e rafforzando in tal modo la trasparenza, la responsabilità, la responsività, l'impegno, la deliberazione, l'inclusività, l'accessibilità, la partecipazione, la sussidiarietà e la coesione sociale;
5. si compiace dell'aumento dei finanziamenti destinati alla comunicazione delle rappresentanze della Commissione, ai Dialoghi dei cittadini e alle azioni di partenariato, con stanziamenti per il 2017 pari a 17,036 milioni di euro in stanziamenti d'impegno e a 14,6 milioni di euro in stanziamenti di pagamento, poiché si tratta di iniziative volte a raggiungere i cittadini europei, conquistarne la fiducia e favorire la loro comprensione della politica a livello di Unione e dei settori d'azione dell'Unione;
6. sottolinea la necessità di fornire al segretariato comune del registro per la trasparenza mezzi amministrativi e finanziari sufficienti e adeguati per l'adempimento dei suoi compiti, in seguito all'adozione del nuovo accordo interistituzionale sul registro per la trasparenza.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
5.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
20 2 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Mercedes Bresso, Fabio Massimo Castaldo, Richard Corbett, Danuta Maria Hübner, Ramón Jáuregui Atondo, Constance Le Grip, Jo Leinen, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Paulo Rangel, György Schöpflin, Pedro Silva Pereira, Barbara Spinelli, Josep-Maria Terricabras, Kazimierz Michał Ujazdowski, Rainer Wieland |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Max Andersson, Gerolf Annemans, Pervenche Berès, Charles Goerens, Jérôme Lavrilleux, Viviane Reding, Helmut Scholz |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Claudiu Ciprian Tănăsescu |
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PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (6.9.2016)
destinato alla commissione per i bilanci
sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017
(2016/2047(BUD))
Relatore per parere: Viorica Dăncilă
SUGGERIMENTI
La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per i bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che, secondo una dichiarazione comune del Parlamento, del Consiglio e della Commissione del novembre 2013, le procedure di bilancio annuali dovrebbero integrare elementi capaci di rispondere alle problematiche di genere; che tuttavia nessuna istituzione dell'Unione ha applicato con coerenza il bilancio di genere;
B. considerando che il programma Daphne ha svolto un ruolo fondamentale nella lotta contro la violenza nei confronti dei bambini, dei giovani e delle donne nell'UE, finanziando campagne di sensibilizzazione e progetti che si rivolgono ai soggetti più a rischio, e che il Parlamento ha ripetutamente chiesto di garantire che il profilo del programma Daphne sia mantenuto quanto più alto possibile;
C. considerando che il Parlamento ha chiesto in passato di aumentare l'organico dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) per consentirgli di svolgere il suo nuovo ruolo aggiuntivo di Osservatorio europeo della violenza di genere;
D. considerando che con la recessione economica del 2008 è aumentata l'applicazione di misure di austerità in tutti gli Stati membri nel tentativo di stabilizzare l'economia;
1. si rallegra dell'integrazione dell'uguaglianza di genere, come obiettivo politico trasversale del bilancio dell'UE, nei fondi e nei programmi dell'UE; ricorda che le decisioni su spese e entrate incidono in modo diverso sulle donne e sugli uomini; sottolinea perciò che il bilancio di genere è uno strumento fondamentale per combattere le disuguaglianze di genere; sollecita l'adozione del bilancio di genere nelle strategie sia unionali che nazionali per una più efficace promozione dell’uguaglianza di genere, includendovi dotazioni di bilancio quantificabili, valutazioni dell'impatto di genere riguardanti le diverse conseguenze che le decisioni di spesa hanno per le donne e per gli uomini e indicatori di risultato al fine di correggere gli squilibri tra uomini e donne; chiede inoltre il massimo livello di trasparenza per i fondi destinati all'uguaglianza di genere;
2. chiede che l'iniziativa "Un bilancio incentrato sui risultati" sia utilizzata quale opportunità per far sì che la spesa di bilancio generi benefici integrati in termini di uguaglianza di genere per ogni euro speso;
3. sottolinea che la priorità generale del bilancio 2017 dell'UE continua a essere rappresentata dall'occupazione, dalla crescita e dagli investimenti; richiama l'attenzione sugli obiettivi di genere presenti nella strategia Europa 2020, e cioè aumentare al 75% il tasso di occupazione femminile, che attualmente è di appena il 63,5%, e raggiungere la parità retributiva tra donne e uomini, la parità di genere nella composizione dei parlamenti nazionali e un pari numero di donne nei consigli di amministrazione delle grandi società, tutti obiettivi che siamo ben lungi dal raggiungere;
4. sottolinea la necessità di finanziare adeguatamente, a titolo dei fondi strutturali e d'investimento europei, misure che promuovano e sostengano un'istruzione di qualità, l'occupabilità e la creazione di posti di lavoro per le donne e le ragazze, così da migliorare le loro possibilità di ottenere offerte di buona qualità per il lavoro, la formazione continua, gli apprendistati o i tirocini (stage); osserva che si dovrebbero stanziare più fondi per le donne e le ragazze che desiderano avviare una propria attività e per l'imprenditorialità;
5. chiede che siano allocate risorse dei fondi dell'Unione per promuovere i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere attraverso l'istruzione, i servizi sanitari – in particolare quelli concernenti la salute sessuale e riproduttiva e i diritti ad essa connessi –, l'emancipazione delle ragazze e la rappresentanza politica delle donne;
6. chiede che il bilancio 2017 utilizzi il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e il Fondo sociale europeo (FSE) per finanziare strutture di assistenza di buona qualità, accessibili e a prezzi contenuti, nelle zone in cui esse sono carenti, per contribuire al conseguimento degli obiettivi di Barcellona e anche a un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata;
7. mette in evidenza che la segregazione di genere è uno dei fattore che contribuiscono maggiormente al divario retributivo di genere (16,1 % nel 2014) e di conseguenza al divario pensionistico medio (40,2 % nel 2014) nell'UE; rileva a tale riguardo che si dovrebbero destinare più fondi all'obiettivo di aumentare la partecipazione delle donne nei settori in cui sono attualmente sottorappresentate, come la scienza, la tecnologia, l'ingegneria, la matematica e le TIC, al fine di colmare il divario di retribuzione, aumentare l'indipendenza economica delle donne ed elevare la loro posizione nel mercato del lavoro;
8. rileva che la crisi finanziaria ha comportato tagli ai servizi pubblici e alle prestazioni sociali negli Stati membri; osserva che questi tagli colpiscono più pesantemente le donne; mette in rilievo l'accresciuta insicurezza economica dovuta alle forme atipiche di occupazione e ai contratti a tempo determinato, e constata l'aumento del numero di donne anziane e madri sole che vivono in condizioni di povertà; chiede pertanto che il bilancio 2017 mobiliti l'FSE in tutti gli Stati membri investendo nel miglioramento dell'equilibrio tra lavoro e vita privata, al fine di aiutare più donne a entrare nel mondo del lavoro e migliorare la loro situazione socioeconomica; chiede che si faccia un uso coerente del bilancio di genere;
9. rileva che il bilancio 2017 cerca di dare una risposta europea efficace alla sfida della migrazione; sottolinea la necessità di destinare fondi all'assistenza specifica delle donne rifugiate e richiedenti asilo nell'UE, alla promozione della loro integrazione, alla garanzia delle cure mediche loro necessarie – compreso l'accesso all'aborto sicuro per le donne e le ragazze vittime di stupro nei conflitti armati – e al monitoraggio della loro situazione, assicurando loro fra l'altro la formazione alle competenze, una formazione linguistica flessibile, l'istruzione, la sanità e strutture per l'infanzia di buona qualità, per aiutare le donne rifugiate a integrarsi nei paesi di accoglienza; ritiene che, in particolare, si dovrebbero creare apposite strutture per mettere a disposizione di mamme e bambini degli spazi adatti a loro e si dovrebbe dedicare una speciale attenzione alle donne e alle ragazze vittime di violenze, comprese le mutilazioni genitali femminili;
10. deplora il fatto che il programma Daphne non sia più considerato un settore di spesa a pieno titolo; si rallegra del piccolo aumento delle dotazioni previste per l'obiettivo specifico Daphne nell'ambito del programma "Diritti, uguaglianza e cittadinanza"; ricorda che le dotazioni previste non raggiungono il livello del precedente periodo di programmazione; ribadisce con forza la propria richiesta di assicurare finanziamenti sufficienti e visibilità al programma Daphne e di impiegare completamente ed efficacemente i fondi assegnati; sottolinea l'importanza del fatto che i fondi del programma Daphne raggiungano in modo trasparente, negli Stati membri, le organizzazioni di base che hanno esperienza nell'assistenza alle vittime e alle persone a rischio e nello svolgimento di campagne proattive di sensibilizzazione;
11. chiede un incremento delle misure destinate direttamente alle donne delle categorie svantaggiate, con investimenti in servizi pubblici di qualità e, in particolare, con la garanzia di un'adeguata fornitura di servizi di qualità per la custodia dei bambini e l'assistenza agli anziani e alle altre persone non autosufficienti; chiede altresì una reale trasparenza di bilancio per quanto riguarda i fondi (FSE, PROGRESS, Daphne) assegnati alle politiche per l'uguaglianza di genere;
12. chiede l'adozione di strategie per una più efficace promozione della parità tra uomini e donne; mette in risalto la necessità di destinare maggiori finanziamenti alla lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne e delle bambine;
13. si rammarica della riduzione proposta per l'organico dell'EIGE; ribadisce la propria richiesta di assegnare risorse finanziarie e umane supplementari all'EIGE, affinché esso svolga il suo nuovo ruolo aggiuntivo di Osservatorio europeo della violenza di genere, come chiesto dal Parlamento europeo;
14. si rammarica dei tagli proposti all'aiuto umanitario (HUMA) e alla cooperazione allo sviluppo (DCI), settori d'intervento particolarmente importanti per le donne e per l'uguaglianza di genere.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
1.9.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
17 1 4 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Beatriz Becerra Basterrechea, Malin Björk, Vilija Blinkevičiūtė, Anna Maria Corazza Bildt, Iratxe García Pérez, Mary Honeyball, Elisabeth Köstinger, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Angelika Mlinar, Angelika Niebler, Maria Noichl, Margot Parker, Marijana Petir, João Pimenta Lopes, Terry Reintke, Liliana Rodrigues, Jordi Sebastià, Ernest Urtasun, Anna Záborská |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Clare Moody, Julie Ward |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Emilian Pavel |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
11.10.2016 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
29 7 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Nedzhmi Ali, Jonathan Arnott, Jean Arthuis, Richard Ashworth, Reimer Böge, Lefteris Christoforou, Jean-Paul Denanot, Gérard Deprez, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazabal Rubial, Jens Geier, Esteban González Pons, Ingeborg Gräßle, Iris Hoffmann, Monika Hohlmeier, Bernd Kölmel, Zbigniew Kuźmiuk, Vladimír Maňka, Ernest Maragall, Siegfried Mureşan, Jan Olbrycht, Urmas Paet, Paul Rübig, Petri Sarvamaa, Patricija Šulin, Eleftherios Synadinos, Indrek Tarand, Isabelle Thomas, Inese Vaidere, Daniele Viotti, Auke Zijlstra |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Afzal Khan, Claudia Țapardel, Derek Vaughan |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Daniela Aiuto, Lynn Boylan, Edouard Ferrand |
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