RELAZIONE recante una proposta di risoluzione non legislativa sul progetto di decisione del Consiglio relativo alla conclusione dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra

12.12.2016 - (08919/2016 – C8-0218/2016 – 2015/0114(NLE) – 2016/2231(INI))

Commissione per gli affari esteri
Relatore: Helmut Scholz


Procedura : 2016/2231(INI)
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A8-0383/2016
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A8-0383/2016
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE NON LEGISLATIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul progetto di decisione del Consiglio relativo alla conclusione dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra

(08919/2016 – C8-0218/2016 – 2015/0114(NLE)2016/2231(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il progetto di decisione del Consiglio (08919/2016),

–  visto l'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra (07902/1/2011),

–  vista la richiesta di approvazione presentata dal Consiglio a norma degli articoli 207 e 209 e dell'articolo 218, paragrafo 6, secondo comma, lettera a), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (C8-0218/2016),

–  vista la firma dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione (o "accordo di partenariato e cooperazione") il 30 aprile 2013, a Ulan-Bator, alla presenza del vicepresidente della Commissione/alto rappresentate dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) Catherine Ashton,

–  visto l'accordo di cooperazione commerciale ed economica tra la Comunità economica europea e i suoi Stati membri e la Mongolia, entrato in vigore il 1o marzo 1993,

–  vista la sua risoluzione legislativa del 15 novembre 2005 sulla proposta di decisione del Consiglio che modifica l'Accordo che istituisce la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) per consentire alla Banca di finanziare operazioni in Mongolia[1],

–  vista la sua risoluzione del 13 aprile 2016 sull'attuazione e la revisione della strategia UE-Asia centrale[2],

–  viste le sue risoluzioni del 16 dicembre 2015[3] e del 14 marzo 2013[4] sulle relazioni UE-Cina e, in particolare, il considerando Y di quest'ultima risoluzione,

–  vista la sua risoluzione del 10 giugno 2015 sullo stato delle relazioni UE-Russia[5],

–  vista la sua risoluzione del 16 febbraio 2012 sulla posizione del Parlamento europeo sulla 19a sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani[6] e, in particolare, il paragrafo 30,

–  vista la sua risoluzione del 17 gennaio 2013 sulle raccomandazioni della Conferenza di revisione del trattato di non proliferazione nucleare relative alla creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente e, in particolare, il considerando F[7],

–   vista la sua risoluzione del 27 ottobre 2016 sulla sicurezza nucleare e la non proliferazione[8],

–  vista la sua risoluzione legislativa del ...su...[9],

–  vista l'inclusione della Mongolia nel regime speciale di incentivazione per lo sviluppo sostenibile e il buon governo nel quadro del sistema di preferenze generalizzate dell'UE (SPG+),

–  viste le relazioni di lunga data tra le delegazioni del Parlamento europeo e il Grande Hural di Stato (parlamento della Mongolia) e, in particolare, la dichiarazione comune della 10a riunione interparlamentare tenutasi il 17 febbraio 2015 a Ulan-Bator,

–  viste la presidenza e l'organizzazione, da parte della Mongolia, dell'11o vertice Asia-Europa (ASEM), tenutosi a Ulan-Bator il 15 e 16 luglio 2016, e della nona riunione del partenariato parlamentare Asia-Europa (ASEP), tenutasi a Ulan-Bator il 21 e 22 aprile 2016, e viste le rispettive dichiarazioni adottate in occasione di tali riunioni,

–  visto il ruolo attivo svolto dalla Mongolia in seno all'Assemblea parlamentare dell'OSCE, anche in occasione della sua riunione autunnale, che ha ospitato a Ulan-Bator dal 15 al 18 settembre 2015,

–  visti l'elezione della Mongolia al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani per il periodo 2016-2018 e il fatto che il paese ha manifestato l'aspirazione di divenire membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2022,

–  viste la presidenza mongola della comunità delle democrazie nel 2012-2013 e quella della coalizione "Freedom Online" nel 2015,

–  viste le constatazioni e conclusioni preliminari della missione internazionale di osservazione elettorale alle elezioni legislative del 29 giugno 2016 in Mongolia, cui hanno partecipato l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE (OSCE/ODIHR) e il Parlamento europeo,

–  visto l'intervento pronunciato dinanzi al Parlamento europeo dal presidente della Mongolia, Cahiagijn Ėlbėgdorž, il 9 giugno 2015,

–  viste le diverse riunioni e visite reciproche di alto livello, tra cui quella del Presidente della Commissione europea José Barroso in Mongolia, nel novembre 2013,

–  vista la politica estera mongola dei "terzi vicini", che riguarda le relazioni con l'UE, gli Stati Uniti, il Giappone, la Repubblica di Corea, l'India, l'Iran, i paesi dell'Asia centrale e altri ancora,

–  visti i partenariati strategici della Mongolia con la Russia e la Cina,

–  visto lo status di osservatore detenuto dalla Mongolia nell'Organizzazione di Shanghai per la cooperazione (SCO),

–  viste le riunioni trilaterali di alto livello che si tengono periodicamente tra Mongolia, Russia e Cina e tra Mongolia, Giappone e Stati Uniti,

–  viste le iniziative volte a integrare diversi progetti economici nella regione, tra cui la cintura economica della via della seta cinese, lo sviluppo di una cintura transeurasiatica da parte della Russia, nonché la via della steppa mongola,

–  visto il programma individuale di partenariato e cooperazione che lega la Mongolia alla NATO, concordato nel 2012,

–  vista la dichiarazione della Mongolia del settembre 2015 in merito alla sua intenzione di perseguire uno status di neutralità permanente,

–  visto lo status di paese privo di armi nucleari, autoproclamato dalla Mongolia e riconosciuto dalle Nazioni Unite nel settembre 2012,

–  visto il fondo di cooperazione internazionale della Mongolia, volto a consentire la condivisione di esperienze con altri paesi che stanno portando avanti una trasformazione democratica, come il Myanmar, il Kirghizistan e l'Afghanistan,

–  visti gli sforzi intesi a creare un clima di fiducia, tra cui il dialogo di Ulan-Bator sulla sicurezza dell'Asia nordorientale, che comprende la Corea del Nord, e il forum d'Asia,

–   viste le osservazioni conclusive del comitato delle Nazioni Unite contro la tortura relative alla seconda relazione periodica della Mongolia, adottate nell'agosto 2016,

–  visto l'articolo 99, paragrafo 1, secondo comma, del proprio regolamento,

–  vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A8-0383/2016),

A.   considerando che la Mongolia può fungere da modello democratico non solo per le altre democrazie emergenti della regione, ma anche per i regimi più tendenti all'autoritarismo;

B.  considerando che le Comunità europee hanno istituito relazioni diplomatiche con la Mongolia il 1o agosto 1989;

C.  considerando che l'UE e la Mongolia intrattengono relazioni amichevoli basate su legami politici, sociali, economici, culturali e storici;

D.   considerando che le posizioni assunte dall'UE e dalla Mongolia rispetto alla maggior parte delle grandi sfide internazionali sono convergenti e che la Mongolia svolge un ruolo costruttivo nelle relazioni internazionali, in particolare nell'ambito delle organizzazioni multilaterali;

E.   considerando che le relazioni dell'UE con la Mongolia sono incentrate prevalentemente sui progetti di cooperazione allo sviluppo volti a consentire al paese di guidare la rapida trasformazione in atto verso uno sviluppo sociale inclusivo ed economicamente sostenibile;

F.  considerando che la Mongolia è interessata a un ulteriore sviluppo delle relazioni con l'UE e all'ampliamento della cooperazione esistente al di là degli obiettivi di sviluppo; che l'accordo di partenariato e cooperazione evidenzia la crescente importanza delle relazioni UE-Mongolia, basate su principi condivisi quali uguaglianza, beneficio reciproco, democrazia, Stato di diritto e diritti umani, e offre ufficialmente a entrambe le parti la possibilità di sviluppare nuovi ambiti di cooperazione, non solo in aree quali gli affari, il commercio, lo sviluppo, l'agricoltura, l'ambiente, l'energia e l'ammodernamento dello Stato, ma anche nel campo dell'istruzione, della cultura e del turismo;

G.   considerando che lo sviluppo delle relazioni dell'UE con la Mongolia rientra ancora nelle competenze della delegazione UE a Pechino; che ad oggi Bulgaria, Repubblica ceca, Francia, Germania, Ungheria e Regno Unito hanno istituito ambasciate a Ulan-Bator;

Disposizioni generali

1.  apprezza le relazioni amichevoli e costruttive tra l'UE e la Mongolia;

2.   riconosce la specifica posizione geografica della Mongolia, situata tra la Cina, la Russia e i paesi dell'Asia centrale e nordorientale, paesi con grandi potenzialità per l'economia mondiale, come pure la sua importanza per la stabilità nella regione, le sue credenziali democratiche consolidate, dal carattere alquanto eccezionale nella regione, e il ruolo costruttivo che svolge favorendo e agevolando la risoluzione pacifica di conflitti e contrasti nella regione nonché promuovendo l'integrazione economica regionale;

3.  riconosce che la trasformazione democratica iniziata negli anni '90 prosegue con costanza; riconosce i progressi tangibili realizzati a livello di riforme socioeconomiche; prende atto, tuttavia, dell'esistenza di sfide riguardanti lo sviluppo e l'economia sostenibili, la finanza, il buon governo, la lotta alla corruzione, la sicurezza sociale, la tutela dell'ambiente e la polarizzazione politica, che risultano aggravate dalla crescente difficoltà del contesto internazionale;

Quadro istituzionale e rappresentanza diplomatica

4.   si compiace dell'approfondimento e dell'ampliamento delle relazioni tra l'UE e la Mongolia, testimoniati dall'accordo quadro di partenariato e cooperazione, e del fatto che tali relazioni si estendono ad ambiti quali il dialogo politico e i diritti umani, il commercio e l'assistenza allo sviluppo, nonché alla cooperazione in materia di agricoltura e sviluppo rurale, energia, cambiamenti climatici, ricerca e innovazione e istruzione e cultura, che rivestono grande importanza per la diversificazione economica e la risoluzione degli attuali problemi economici, come pure per la trasformazione, nel lungo periodo, di una società originariamente nomadica;

5.   accoglie con favore l'istituzione di un comitato misto incaricato di seguire l'attuazione dell'accordo di partenariato e cooperazione, a norma dell'articolo 56 dell'accordo, e lo incoraggia a informare con regolarità il Parlamento europeo e il parlamento della Mongolia;

6.   esorta i tre Stati membri che non hanno ancora finalizzato i processi nazionali di ratifica a procedere rapidamente in tal senso, onde consentire la conclusione e l'entrata in vigore dell'accordo di partenariato e cooperazione, attese ormai da tempo;

7.   evidenzia la necessità di rafforzare ulteriormente la dimensione parlamentare delle relazioni tra l'UE e la Mongolia; si rammarica che il testo dell'accordo di partenariato e cooperazione non contenga articoli che prevedano l'istituzione di una commissione di cooperazione parlamentare nel quadro dell'accordo, che si occupi del controllo democratico della sua attuazione e del potenziamento del dialogo politico tra i due parlamenti; incoraggia pertanto l'avvio, il prima possibile, di negoziati su un nuovo protocollo per ovviare a tale situazione, nel rispetto dell'articolo 57 dell'accordo di partenariato e cooperazione relativo alla cooperazione futura, come già richiesto dai parlamenti mongolo ed europeo nella dichiarazione congiunta della decima riunione interparlamentare;

8.   esprime preoccupazione per il fatto che la gestione delle relazioni diplomatiche con la Mongolia si basi tuttora sulla delegazione dell'UE in Cina; esorta il Consiglio e il VP/AR a convertire l'ufficio di collegamento dell'UE a Ulan-Bator in una delegazione dell'UE a pieno titolo, in quanto ciò è fondamentale nell'ottica di agevolare il dialogo politico e la cooperazione in materia di diritti umani e democrazia, migliorare la capacità di attuare e supervisionare i progetti di assistenza dell'UE e promuovere il commercio di beni e servizi nonché gli scambi culturali e tra i popoli;

Democrazia, Stato di diritto, buon governo e diritti umani

9.   accoglie positivamente gli sforzi della Mongolia per consolidare il progresso democratico e lo Stato di diritto, anche attraverso elezioni pluripartitiche, una maggiore indipendenza dei media e una società civile dinamica; plaude, in tal senso, alla partecipazione della Mongolia alla comunità delle democrazie;

10.  sottolinea che il rispetto della libertà dei media e della libertà di espressione è fondamentale per un ulteriore consolidamento della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani in Mongolia; incoraggia le autorità mongole ad affrontare le questioni relative alle segnalazioni di interferenze nel lavoro dei media a fini politici e a non penalizzare né limitare i mezzi di informazione critici del governo, online e offline; incoraggia il parlamento mongolo a codificare esplicitamente tali diritti fondamentali e a metterli in atto con rigorosi controlli;

11.   è convinto che la trasformazione democratica della Mongolia possa innescare un effetto di propagazione positivo in una regione che sta vivendo mutamenti complessi e che, in questo senso, la Mongolia possa contribuire in modo costruttivo alla stabilità e al benessere comuni nella regione; invita l'UE a tenere conto di ciò nell'ambito della programmazione della cooperazione regionale, in particolare con i paesi dell'Asia centrale nonché con l'intera regione;

12.   elogia la dimostrazione del rispetto generale delle norme elettorali durante le recenti elezioni; invita le autorità della Mongolia a dar seguito alle raccomandazioni formulate dall'OSCE/ODIHR in seguito alle elezioni legislative del 29 giugno 2016, in particolare per quanto concerne la stabilizzazione della normativa elettorale, le restrizioni all'organizzazione delle campagne elettorali, l'indipendenza dei media nonché l'imparzialità e l'esaustività delle informazioni a disposizione degli elettori;

13.  manifesta interesse per l'invio di una missione di osservazione del Parlamento europeo in occasione delle elezioni presidenziali previste per la metà del 2017;

14.  incoraggia la Mongolia ad affrontare le sfide rimanenti per quanto concerne il rispetto per l'indipendenza della magistratura;

15.   plaude agli sforzi legislativi recentemente avviati per il rafforzamento della base giuridica della lotta alla corruzione diffusa, che implica l'elevato ed effettivo rischio di compromettere la coesione sociale del paese, nonché all'impegno profuso nell'affrontare i conflitti sociali e in materia di diritti umani; incoraggia la Mongolia ad adottare riforme sostanziali e ad attuarle tempestivamente; fa riferimento a tal proposito alla propria esperienza del fatto che le persone condannate per corruzione devono senza eccezione far fronte alle proprie responsabilità; raccomanda al paese di rafforzare la cooperazione con l'UE, l'OSCE e l'ONU nella lotta alla corruzione; è convinto che il coinvolgimento attivo nell'applicazione delle raccomandazioni internazionali in materia di RSI nel settore economico produttivo e nella vita pubblica e amministrativa della Mongolia potrebbe svolgere un importante ruolo positivo nell'ambito di tali iniziative;

16.  riconosce gli impegni e il quadro giuridico adottati dal paese per la lotta alla tratta di esseri umani, ma rimane preoccupato circa la situazione concreta ed esorta la Mongolia alla piena attuazione della legge del 2012 contro la tratta di esseri umani e dei relativi piani nazionali;

17.  si compiace che sia stato raggiunto un accordo di principio tra l'UE e la Mongolia e che siano in corso i lavori preparatori per l'avvio di un dialogo regolare tra l'UE e la Mongolia in materia di diritti umani nel 2017;

18.  accoglie con favore il fatto che nel dicembre 2015, in seguito alla ratifica del secondo protocollo opzionale del patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, il parlamento mongolo abbia adottato un codice penale rivisto che, oltre a introdurre importanti riforme giuridiche quali il divieto di tortura, abolisce la pena di morte per tutti i reati; prende atto della decisione del parlamento neoeletto di posticipare l'attuazione del codice penale rivisto e incoraggia le autorità mongole ad applicare senza ulteriore indugio questa importante riforma;

19.  prende atto dei progressi della Mongolia nel miglioramento del suo quadro giuridico in linea con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani, della riforma istituzionale mongola, in cui rientra la commissione nazionale indipendente per i diritti dell'uomo, e degli sforzi del paese per la creazione di capacità e la sensibilizzazione in materia di diritti umani, nonché del continuo impegno per affrontare le rimanenti sfide correlate alla tutela e alla promozione delle norme universali sui diritti dell'uomo, come quelle sottolineate in occasione della seconda revisione periodica universale del 2015 delle Nazioni Unite (UN-UPR), incluse le attività di prevenzione e di inchiesta per tutti i presunti casi di tortura e di protezione dei diritti delle donne, dei bambini e dei prigionieri;

20.  esprime preoccupazione in merito alle segnalazioni di arresti senza un mandato e di episodi di tortura e impunità nelle carceri mongole; si unisce all'appello del Consiglio dei diritti umani (CDU) delle Nazioni Unite a favore di misure efficaci che nella pratica garantiscano a tutti i detenuti tutte le garanzie giuridiche fondamentali conformemente alle norme internazionali; invita la Mongolia a dar seguito al proprio impegno per l'istituzione di un meccanismo indipendente che consenta di indagare in modo rapido ed efficace i presunti casi di tortura e maltrattamenti;

21.  elogia il progetto sostenuto dall'UE per la promozione dei diritti delle persone LGBTI in Mongolia; esprime tuttavia preoccupazione per le continue discriminazioni e vessazioni a danno della comunità LGBTI;

22.   raccomanda alla Mongolia, in conformità della già ratificata convenzione sui diritti del fanciullo, di proibire per legge le punizioni corporali non soltanto negli istituti per l'istruzione ma in qualunque contesto e di affrontare con misure mirate e specifiche i tassi delle violenze sui minori, che non accennano a diminuire, così come lo sfruttamento economico dei bambini e gli incidenti che provocano il decesso o gravi lesioni di minori; chiede a tutte le pertinenti istituzioni UE di prestare assistenza al riguardo;

23.   raccomanda di rafforzare la situazione nell'ambito della sicurezza e della salute con l'attuazione della convenzione OIL C176 e delle altre convenzioni OIL in materia di sicurezza e salute non ancora ratificate;

24.  sostiene gli sforzi sinceri e costanti della Mongolia per la progressiva eliminazione di tutte le forme di lavoro minorile e per la garanzia del rispetto dei diritti del fanciullo;

25.   accoglie con favore il quadro giuridico della Mongolia per la realizzazione di pari diritti di donne e uomini, adottato nel 2011, e la progressiva eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne;

Sviluppo sostenibile

26.  si compiace dei notevoli progressi che la Mongolia ha compiuto dagli anni '90 del secolo scorso in riferimento agli obiettivi di sviluppo del millennio, negli ambiti dello sviluppo economico e della riduzione della povertà; appoggia la Mongolia nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in linea con i principi dell'efficacia e della trasparenza degli aiuti;

27.   riconosce che l'approfondimento dell'integrazione economica regionale offrirà alla Mongolia nuove opportunità in termini di prosperità futura e successo economico e prende atto del fatto che la Mongolia sta cercando, nel contempo, alleanze e partner economici che le permettano di avvalersi pienamente delle potenzialità di cooperazione senza però compromettere i suoi legittimi interessi politici ed economici nazionali, l'impegno di lunga data nei confronti di una diplomazia pluridirezionale, l'identità e lo stile di vita tradizionali e i fondamenti democratici della società mongola;

28.  esprime preoccupazione, tuttavia, per il fatto che in alcune zone la povertà stia diventando un fenomeno radicato e che il boom economico registrato negli anni 2010-2012 non abbia contribuito in misura sufficiente alla riduzione della povertà nel paese;

29.  incoraggia la Mongolia nei suoi sforzi volti a conseguire una crescita economica sostenuta; esprime preoccupazione per il brusco rallentamento della crescita del PIL, che aveva toccato livelli record nel 2011 (17,3 %), ma nel 2015 è risultata del 2,3 %, tasso che si prevede ridotto all'1,3 % nel 2016; teme che il deficit di bilancio, salito al 20 % del PIL, possa ripercuotersi negativamente sulla riduzione della povertà nonché sull'inclusione sociale e sulla coesione del sistema di protezione sociale;

30.  accoglie con favore il fatto che l'assistenza allo sviluppo destinata al paese dall'UE per il periodo 2014-2020 sia stata più che raddoppiata – 65 milioni di euro rispetto ai 30 milioni del periodo 2007-2013 – e dedichi particolare attenzione al miglioramento della governance economica e alla formazione professionale volta a migliorare le opportunità di impiego; incoraggia la partecipazione della Mongolia ai programmi regionali finanziati dall'UE; osserva che i progetti e i programmi dell'UE che contribuiscono allo sviluppo e all'ammodernamento della Mongolia registrano un livello di attuazione relativamente buono;

31.  pone l'accento sull'importanza di una continua riforma amministrativa incentrata principalmente sulla creazione di un'amministrazione altamente professionale a livello nazionale e locale; incoraggia le istituzioni UE ad aiutare la Mongolia nello sviluppo delle risorse e delle competenze necessarie, affinché il paese disponga di strumenti più validi per affrontare le sfide dei complessi processi di trasformazione economica e sociale e incrementare la capacità di assorbimento dei fondi UE nel paese;

32.  invita ad aumentare le opportunità di scambi per studenti e membri del mondo accademico nell'ambito dei programmi Erasmus+ e Marie Skłodowska-Curie e ad ampliare i contatti interpersonali, anche in ambito artistico, tra l'UE e la Mongolia; chiede all'UE di includere la ricerca e l'innovazione negli ambiti di collaborazione con la Mongolia;

33.  accoglie con favore il tempestivo deposito da parte della Mongolia, il 21 settembre 2016, dello strumento di ratifica dell'accordo di Parigi sul cambiamento climatico; teme che i cambiamenti climatici, la notevole crescita dell'allevamento, l'enorme incremento della migrazione dalle campagne verso la capitale nonché il massiccio impiego e il rapido sfruttamento delle risorse, quali le risorse idriche e del suolo, per l'estrazione ufficiale e non ufficiale di rame, carbone e altre materie prime abbiano, insieme, provocato un drastico deterioramento delle condizioni ambientali della Mongolia, un crescente rischio di conflitti con i paesi limitrofi per le risorse idriche e una maggiore frequenza di fenomeni climatici quali il cosiddetto "dzuz", caratterizzato da cicli di lunghi periodi di siccità e inverni rigidi che comportano elevate perdite a livello di bestiame, animali selvatici e biodiversità in generale; invita il governo mongolo a intensificare gli sforzi a favore della diversificazione dell'economia e chiede all'UE di assistere tale processo mediante attività specifiche e misure preventive e di altro genere, ad esempio nell'ambito di un più stretto coordinamento delle rispettive politiche ambientali; chiede alle autorità e al parlamento della Mongolia e a tutti gli Stati membri dell'UE di cooperare e contribuire a un sostanziale rafforzamento del regime climatico internazionale nell'ambito delle iniziative della COP 22 di Marrakech;

34.   si compiace della ratifica e del rispetto, da parte della Mongolia, di tutte le pertinenti convenzioni SPG+ sulla tutela ambientale e i cambiamenti climatici; esorta tuttavia la Mongolia a rispettare gli obblighi di rendicontazione previsti dalle convenzioni delle Nazioni Unite sulla tutela ambientale e i cambiamenti climatici (CITES, convenzioni di Basilea e di Stoccolma) e ad applicare il proprio quadro giuridico in materia ambientale;

35.   rileva che nel 2014 in Mongolia le industrie estrattive generavano il 17 % del PIL e l'89 % delle esportazioni complessive del paese; si compiace a tal riguardo dell'attiva partecipazione della Mongolia all'iniziativa per la trasparenza delle industrie estrattive, volta a rendere questo settore più responsabile e trasparente;

36.   sottolinea che la miniera di rame e oro di Oyu Tolgoi è il progetto minerario più imponente, da cui a partire dal 2020 dovrebbe provenire un terzo del PIL della Mongolia, e che Tavan Tolgoi è la più grande miniera di carbone non sfruttata al mondo; accoglie con favore i dibattiti pubblici sull'impatto ambientale dell'attività estrattiva e la partecipazione del pubblico alla gestione delle risorse a livello locale;

37.   incoraggia la Mongolia a potenziare, a vantaggio dei propri cittadini, lo sfruttamento delle risorse naturali del paese, in particolare dei minerali rari, il cui valore è in continuo aumento nell'industria digitale; evidenzia il ruolo di sostegno che l'UE potrebbe assumere con la concessione di aiuti tecnologici e finanziari in direzione di un'estrazione mineraria autonoma;

38.   ritiene che gli investimenti nella digitalizzazione e nelle tecnologie future possano contribuire a colmare il divario tra le varie regioni della Mongolia in termini di sviluppo e a diversificare l'economia; incoraggia l'UE e gli Stati membri a intensificare la cooperazione nell'ambito della digitalizzazione e delle nuove tecnologie;

39.   riconosce le rilevanti sfide della lotta al traffico di stupefacenti; raccomanda che l'UE presti assistenza nell'ambito del rafforzamento delle istituzioni pubbliche e delle risorse per affrontare queste problematiche;

Relazioni economiche e commerciali

40.  osserva che l'UE è diventata il terzo partner commerciale della Mongolia e che le importazioni di beni dalla Mongolia nel mercato dell'UE sono già praticamente esenti da dazi grazie all'attuale sistema di preferenze generalizzate;

41.  si compiace dell'inclusione della Mongolia nel programma SPG+;

42.  prende atto del fatto che gli investimenti europei in Mongolia sono rimasti finora limitati, a causa dell'insicurezza del contesto imprenditoriale e della carenza di informazioni;

43.   incoraggia l'UE e la Mongolia a intensificare le relazioni commerciali e di investimento, anche mediante iniziative di informazione e sensibilizzazione a scopo promozionale, nel rispetto delle disposizioni giuridiche dell'accordo di partenariato e cooperazione; sottolinea che tale intensificazione delle relazioni dovrebbe avvenire in modo coerente e nel pieno rispetto degli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali sulle norme relative al lavoro, sul buon governo, sui diritti umani e sulle norme ambientali;

44.  esorta, in tal contesto, a sviluppare ulteriormente le attività della Banca europea per gli investimenti (BEI) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) in Mongolia;

45.  sottolinea l'importanza della stabilità del contesto imprenditoriale e giuridico ai fini dell'aumento degli investimenti dall'UE;

46.   prende atto del declino degli investimenti esteri diretti nell'ambito del settore minerario, che domina l'economia e rimane un importante fattore di divisioni;

47.   esorta la Mongolia ad adoperarsi, con l'aiuto degli investimenti esteri e in un contesto giuridico più trasparente, per diversificare l'economia affinché sia meno vulnerabile alla volatilità dei mercati dei minerali; accoglie con favore, a tale riguardo, le nuove norme sugli investimenti esteri diretti;

48.  incoraggia l'ulteriore integrazione della Mongolia nell'economia globale e regionale, nell'ambito di progetti quali la via della steppa, la nuova via della seta o "One belt, One road" e la cintura transeurasiatica, di concerto con gli interessi strategici e le priorità del paese; chiede all'UE di valutare la possibilità di partecipare ai programmi infrastrutturali e di investimento nella regione, anche nel settore minerario;

Sfide e cooperazione a livello globale e regionale

49.   riconosce il ruolo cruciale che la Mongolia può svolgere tra i dinamici giganti economici di Cina, Russia, Corea del Sud e Giappone e i paesi dell'Asia centrale, come pure, nel contempo, quale intermediario tra l'Europa e la regione dell'Asia orientale;

50.  evidenzia il concetto dei "terzi vicini" che caratterizza la politica estera mongola e che comprende le relazioni con l'UE, in equilibrio con le relazioni costruttive e intense che intrattiene con i suoi diretti vicini Russia e Cina, influenti partner strategici;

51.   prende atto delle relazioni amichevoli e al contempo concorrenziali dal punto di vista economico che la Mongolia intrattiene con gli altri paesi della regione;

52.  osserva che la Mongolia sta valutando seriamente l'impatto di una potenziale adesione all'Unione economica eurasiatica; esprime preoccupazione per la possibilità che tale adesione possa ostacolare lo sviluppo di ulteriori relazioni politiche e commerciali con l'UE;

53.   si congratula con la Mongolia per la buona riuscita delle presidenze delle riunioni dell'ASEM e dell'ASEP tenutesi a Ulan-Bator nel 2016, per il consolidamento della dimensione parlamentare e per il rafforzamento del partenariato tra le due regioni, basato sui principi universalmente riconosciuti dell'uguaglianza, del rispetto reciproco e della promozione e della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali; accoglie con favore la proposta della Mongolia per l'istituzione di un centro ASEM che disponga anche di una struttura virtuale/online;

54.   si compiace che la Mongolia si sia dichiarata zona priva di armi nucleari, come ufficialmente riconosciuto dalle Nazioni Unite; plaude in particolare al ruolo attivo e costruttivo che il paese riveste nei consessi multilaterali per la promozione della cooperazione ai fini del disarmo nucleare globale, nonché alla sua firma della promessa umanitaria[10];

55.  accoglie con favore l'impegno reciproco per la promozione della pace e della sicurezza a livello internazionale e si compiace, a tale riguardo, del ruolo attivo svolto dalla Mongolia in seno ai meccanismi multilaterali internazionali quali le Nazioni Unite e l'OSCE, nonché del suo contributo a iniziative a favore della pace e della stabilità nell'Asia nordorientale e oltre, come il dialogo di Ulan-Bator sulla sicurezza nell'Asia nordorientale;

56.   rileva il contributo della Mongolia agli sforzi delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace nel mondo e la sua offerta di strutture di formazione per tali missioni affiancata, in parallelo, dalla crescente ricerca di un potenziamento delle opportunità politiche e diplomatiche e della responsabilità delle Nazioni Unite di prevenire e risolvere i conflitti;

57.   si compiace del marcato allineamento della Mongolia con l'UE nelle posizioni negoziali e di voto nell'ambito delle Nazioni Unite e in altri consessi multilaterali; sottolinea a tal riguardo l'importanza dell'articolo 8 dell'accordo di partenariato e cooperazione sulla cooperazione internazionale;

58.   riconosce il ruolo della Mongolia nella promozione del rispetto dei diritti umani in qualità di nuovo membro del CDU delle Nazioni Unite nel periodo 2016-2018 e chiede che l'UE cooperi strettamente con la Mongolia nella preparazione e nell'attuazione del lavoro del CDU;

59.   si compiace della ratifica da parte della Mongolia dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale e incoraggia la Mongolia a ratificare gli emendamenti di Kampala, che hanno tempestivamente fornito una definizione e una procedura per la giurisdizione della Corte sul reato di aggressione;

60.   elogia gli sforzi della Mongolia per la promozione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani in paesi delle aree limitrofe che mirano a un cambiamento democratico; chiede all'UE di coinvolgere la Mongolia e di cercare sinergie ad hoc nell'ambito dei programmi regionali nell'Asia centrale incentrati su tali sviluppi;

61.   elogia il ruolo della Mongolia nel riunire studiosi provenienti da entrambe le Coree, la Cina e la Russia, e nel ricongiungere famiglie divise dalla scissione della penisola coreana;

62.   appoggia la dichiarata aspirazione della Mongolia a diventare membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2022;

63.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, al VP/AR, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al Grande Hural di Stato (Parlamento) della Mongolia.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

5.12.2016

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Lars Adaktusson, Petras Auštrevičius, Amjad Bashir, Goffredo Maria Bettini, Klaus Buchner, James Carver, Georgios Epitideios, Eugen Freund, Tunne Kelam, Janusz Korwin-Mikke, Ilhan Kyuchyuk, Arne Lietz, Barbara Lochbihler, Andrejs Mamikins, Ramona Nicole Mănescu, Francisco José Millán Mon, Alojz Peterle, Tonino Picula, Kati Piri, Jaromír Štětina, Charles Tannock, László Tőkés, Hilde Vautmans

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Laima Liucija Andrikienė, Helmut Scholz

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Mairead McGuinness, Susanne Melior