RELAZIONE sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE

7.2.2017 - (2015/2328(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Silvia Costa


Procedura : 2015/2328(INI)
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A8-0030/2017
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A8-0030/2017
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MOTIVAZIONE – SINTESI DEI FATTI E DELLE CONSTATAZIONI

Il regolamento che istituisce il programma Europa creativa[1] è entrato in vigore il 1º gennaio 2014 e il programma sarà attuato dal 1º gennaio 2014 al 31 dicembre 2020.

Il programma Europa creativa riunisce i programmi precedentemente separati MEDIA e Cultura 2007-2013 e MEDIA Mundus e riguarda i settori culturali, creativi e audiovisivo[2].

L'obiettivo della relazione di attuazione è quello di valutare in che modo il programma realizza i suoi obiettivi generali e specifici[3] stabiliti nel regolamento e in che modo viene attuato. La presente relazione anticipa quella relativa al riesame intermedio che dovrebbe essere presentata dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio entro il 31 dicembre 2017.

Il programma consiste in due sottoprogrammi separati, Cultura e MEDIA, e una sezione transettoriale che comprende un nuovo strumento finanziario, lo strumento di garanzia. Il sottoprogramma MEDIA comprende una serie di misure di sostegno[4] e il sottoprogramma Cultura comprende quattro azioni[5]. Il sottoprogramma Cultura è integrato da una serie di azioni speciali, ad esempio i premi culturali europei (per la letteratura, l'architettura contemporanea, i "Border Breakers" per la musica e patrimonio culturale), e iniziative: le capitali europee della cultura e il marchio del patrimonio europeo.

La sezione transettoriale sostiene la creazione di uno strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, la promozione della cooperazione politica transnazionale e una rete di punti di contatto Europa creativa.

I seguenti paesi partecipano ai sottoprogrammi Cultura e MEDIA e alla sezione transettoriale, escluso lo strumento di garanzia: Albania, Bosnia-Erzegovina, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia. La Georgia, la Moldova, la Turchia[6] e l'Ucraina partecipano pienamente al sottoprogramma Cultura, alla sezione transettoriale, escluso lo strumento di garanzia, e partecipano in parte al sottoprogramma MEDIA. Tale partecipazione parziale significa che i paesi sono ammissibili solo per la formazione, l'accesso al mercato, i festival e i programmi di sviluppo del pubblico. I negoziati con Israele sono in corso.

Dal 1º gennaio 2015, il programma è gestito da due direzioni generali (DG EAC e DG CONNECT) e l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA). La DG EAC è responsabile per il sottoprogramma Cultura, la DG CONNECT per il sottoprogramma MEDIA, ma ha anche un ruolo guida per lo strumento di garanzia. Per quanto riguarda l'EACEA, due entità distinte trattano i due sottoprogrammi. Una speciale task force è stata istituita al fine di agevolare la cooperazione tra le due direzioni generali.

Il bilancio complessivo per il programma Europa creativa per il periodo 2014-2020, che rientra nella rubrica 3 del QFP, è fissato a 1,46 miliardi di EUR. Ciò corrisponde allo 0, 14 % della dotazione di bilancio totale del QFP. Almeno il 31 % della dotazione finanziaria complessiva è stanziato per Cultura e almeno il 56 % per MEDIA, mentre al massimo il 13 % è stanziato per la sezione transettoriale.

Il bilancio del programma Europa creativa è gestito dalla DG EAC e dall'EACEA. Il finanziamento è fornito principalmente sotto forma di sovvenzioni concesse attraverso il sistema di inviti a presentare proposte gestito dall'EACEA. Il finanziamento di alcune misure (come studi, organizzazione di premi, ecc.) è fornito tramite appalti pubblici.

L'accordo di delega dello strumento di garanzia finanziaria con il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è stato firmato il 30 giugno 2016. Lo strumento fornirà garanzie agli istituti di prestito e garanzia per incoraggiarli a concedere prestiti a PMI, istituzioni culturali e associazioni del settore. L'invito agli istituti finanziari è stato pubblicato il 18 luglio 2016 dal FEI e sarà aperto fino a settembre 2020. Le domande degli intermediari finanziari che vengono attualmente presentate sono sottoposte a un'adeguata valutazione.  Per il periodo 2014-2020, lo strumento ha un bilancio di 121 milioni di EUR.

I punti di contatto Europa creativa sono presenti in tutti i paesi che fanno parte del programma Europa creativa, con il cofinanziamento degli Stati membri. Sono stati istituiti 39 punti di contatto in 38 paesi — 29 di essi in 28 Stati membri dell'UE, poiché vi sono due punti di contatto distinti per il Belgio, 2 nei paesi SEE/EFTA e 8 nei paesi terzi. Il loro compito è fornire informazioni gratuite, indicazioni su come accedere alle opportunità di finanziamento nel quadro del programma Europa creativa e organizzare attività di rete per favorire i contatti tra operatori culturali.

Nell'elaborare la presente relazione, il relatore ha basato le sue conclusioni sugli studi[7] commissionati dal dipartimento tematico B e sulla valutazione interna dell'attuazione effettuata dall'EPRS[8]. Il relatore ha incontrato le parti interessate, gli operatori culturali, i beneficiari e i potenziali beneficiari del programma. Inoltre, il relatore ha partecipato al Forum della cultura a Bruxelles e alla maggior parte dei forum del cinema europeo a Berlino, Cannes, Venezia, Karlovy Vary, nonché alle reti e a riunioni con i beneficiari, tra l'altro a Cracovia, San Sebastian e Roma. Si sono inoltre tenuti incontri nazionali con i beneficiari e i candidati non selezionati in Italia e in Francia. Il relatore ha ricevuto numerose prese di posizione da parte delle principali reti e associazioni professionali europee che coprono tutti i settori. Sono state organizzate riunioni periodiche con ciascuna DG e l'EACEA.

Motivazione

Europa creativa è l'unico programma diretto dell'UE per il settore creativo, culturale e audiovisivo e ha consolidato il proprio ruolo al riguardo, in continuità con i programmi precedenti, e in particolare con la tradizione di dialogo e scambi nella comunità degli artisti e degli istituti culturali degli Stati membri.

Il programma Europa creativa si è rivelato utile per anticipare le nuove tendenze nei settori pertinenti, collegando la cultura e la creatività, e promuovendo la circolazione dei giovani artisti di talento e lo sviluppo del pubblico nell'ecosistema del mercato unico digitale. I punti di contatto Europa creativa hanno contribuito al suo successo: un'ampissima rete, sempre più integrata, date le ridotte dimensioni del programma. Europa creativa è un programma relativamente piccolo ma di ampia portata e molto ambizioso.

Le parti interessate affermano che Europa creativa ha strutturato il loro modo di lavorare in una dimensione europea, grazie alla cooperazione e a livello intersettoriale, e che non è più possibile tornare indietro: il programma deve continuare dopo il 2020. Il relatore suggerirà di procedere ad alcune modifiche che possono essere avviate già in occasione del riesame intermedio.

Europa creativa aiuta a sviluppare una massa critica consolidando i settori culturale, creativo e audiovisivo. Sebbene esistano notevoli differenze tra i settori dell'audiovisivo, da un lato, e le associazioni, gli istituti culturali e le industrie culturali e creative, dall'altro, è stato avviato un dialogo interdisciplinare, rafforzato da elementi quali le sfide comuni poste dall'ambiente digitale, la necessità di una migliore gestione e formazione, le relazioni con un pubblico più ampio, diversificato e partecipativo, l'accesso al credito e la ricerca di soluzioni alle sfide poste dalla globalizzazione. Per questi motivi, e malgrado qualche difficoltà, il relatore resta convinto della scelta di un unico programma, suddiviso in sottoprogrammi.

L'approccio economico di Europa creativa, che giustifica il suo inserimento nella strategia Europa 2020, ha fissato obiettivi e adottato una serie di criteri di valutazione, il che migliora la qualità dei piani aziendali, la credibilità della rete, l'innovazione e l'impatto su un pubblico nuovo e più esteso, ma ha trascurato la qualità artistica e le proposte creative e culturali, senza le quali l'arte rischia di diventare puramente commerciale. Il programma rischia di premiare coloro che seguono il formato prescritto invece di cercare di scoprire la vera qualità.

Il programma, anche se inizialmente concepito come altamente integrato, ha in realtà, dopo la scissione delle due direzioni generali, cominciato a riflettere le differenze tra i due settori, quello audiovisivo più imprenditoriale e quello culturale più ibrido. Ciò si è verificato anche perché la sezione transettoriale, che era stata concepita come uno spazio di dialogo tra discipline diverse, è stata utilizzata come strumento di finanziamento, soprattutto per la comunicazione e la promozione. Infatti, le necessità di accedere a nuovi mercati, sviluppare nuovi tipi di pubblico e fornire una formazione digitale e competenze di gestione sono condivise da entrambi i sottoprogrammi e dovrebbero essere affrontate nella sezione transettoriale.

I primi istituti finanziari che partecipano allo strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, che metteranno a disposizione 120 milioni di EUR con un fattore di moltiplicazione stimato a 5,7, saranno annunciati alla fine del 2016. Pur deplorando il ritardo con cui lo strumento è stato presentato, il relatore accoglie positivamente la decisione di prevedere un elenco aperto.

Il programma ha giustamente ha assunto un nuovo incarico con la concessione, nel 2015, di 1,6 milioni di EUR per l'inclusione sociale dei rifugiati, come espressione del dialogo interculturale indispensabile nella nostra società. Suscita rammarico il fatto che non siano state assegnate risorse aggiuntive a tal fine.

Talune scelte di rottura con i programmi precedenti, come l'abolizione degli ambasciatori, delle specificità di MEDIA Mundus e delle sovvenzioni operative per le reti, hanno effettivamente limitato la capacità del programma di rispondere alle nuove prospettive socioeconomiche internazionali e rafforzare i partenariati transnazionali. È pertanto necessario rivalutare alcuni aspetti.

Europa creativa soffre del suo stesso successo: il rapporto tra domande presentate e accolte è estremamente limitato, con un tasso di successo pari solamente al 15,83 % per Cultura e al 32 % per MEDIA[9], regimi di sostegno automatico alla distribuzione esclusi.

Nel corso dei primi anni del programma (2014, 2015 e nella prima metà del 2016), il sottoprogramma Cultura ha ricevuto il 13,67 % delle domande per i progetti di cooperazione, il 39,66 % per le reti, l'11,27 % per le piattaforme e il 24,03 % per le traduzioni letterarie. Nell'ambito dell'invito a presentare progetti di integrazione dei rifugiati sono state presentate 274 candidature, tra cui solamente 12 sono state selezionate, il che rappresenta un tasso di successo solo del 4,38 %[10].

La soglia per il finanziamento è estremamente elevata e molte proposte sono escluse per una semplice frazione di punto per finanziamenti insufficienti. Per tale motivo è necessario un aumento sostanziale della dotazione finanziaria del programma. Ciò spiega il diffuso senso di frustrazione delle parti interessate e la loro mancanza di motivazione nel presentare una nuova domanda.

In particolare, le parti interessate deplorano l'inadeguatezza dell'invito alla cooperazione (Cultura), sostenendo che è troppo esteso, troppo generico e non sufficientemente finanziato. Si propone quindi di scindere tale invito in azioni separate con caratteristiche specifiche.

La gestione del programma è l'aspetto che la maggioranza delle parti interessate critica. È emerso grande disappunto per la mancanza di semplificazione, trasparenza, comunicazione, prevedibilità e, in particolare, per i criteri di valutazione, l'assegnazione di punteggi e le competenze dei valutatori sul tema specifico, nonché i loro metodi di lavoro, in particolare la valutazione a distanza.

Il sistema automatico di punti nell'ambito del sottoprogramma MEDIA è controverso e sembra influire negativamente sulla parità di condizioni e causare distorsioni del mercato.

La nuova priorità dell'inclusione sociale dovrebbe essere compresa in modo permanente, con una particolare attenzione alle persone vulnerabili e ai gruppi a rischio di marginalizzazione e radicalizzazione.

Un altro settore in cui è necessario migliorare riguarda la limitata partecipazione di paesi terzi, in particolare quelli del bacino del Mediterraneo. Il relatore sottolinea l'urgente necessità di includere i paesi che costituiscono la politica europea di vicinato meridionale, dove occorrono notevoli sforzi per promuovere gli accordi bilaterali. Il relatore incoraggia l'immediata apertura dei negoziati con la Tunisia.

Il programma dovrebbe promuovere la diversità culturale a livello internazionale in linea con la convenzione dell'Unesco del 2005. Un invito mirato dovrebbe pertanto essere preso in considerazione sia per i settori culturali e creativi che per il settore audiovisivo.

Alla luce della recente comunicazione in merito alla diplomazia culturale[11], il programma Europa creativa dovrebbe essere maggiormente promosso dal personale che si occupa specificamente della politica culturale nelle delegazioni dell'UE nei paesi terzi, al fine di promuovere la cultura e la creatività europea nel mondo e incentivare la costruzione della pace, lo scambio interculturale e lo sviluppo del mercato.

Si dovrebbe fare di più per rafforzare le sinergie previste tra il programma Europa creativa e i diversi programmi pluriennali con i relativi fondi, quali Erasmus +, Orizzonte 2020, i fondi strutturali (soprattutto per rafforzare la dimensione economica e innovativa dei settori culturali e creativi per la strategia S3, le città intelligenti e lo sviluppo rurale). Occorre impegnarsi maggiormente anche per migliorare le conoscenze nell'ambito delle capitali europee della cultura, del marchio del patrimonio europeo, dei premi e degli itinerari culturali europei del Consiglio d'Europa. I risultati conseguiti dal programma devono essere salvaguardati e migliorati pur mantenendo la struttura del programma e valorizzando la sezione transettoriale. A tale proposito, i cambiamenti nell'ambito del riesame intermedio dovrebbero spianare la strada al nuovo programma post 2020.

  • [1]  Regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE.
  • [2]  I settori culturali e creativi comprendono, tra l'altro, l'architettura, gli archivi, le biblioteche e i musei, l'artigianato artistico, gli audiovisivi (compresi i film, la televisione, i videogiochi e i contenuti multimediali), il patrimonio culturale materiale e immateriale, il design, i festival, la musica, la letteratura, le arti dello spettacolo, l'editoria, la radio e le arti visive.
  • [3]  Conformemente alle disposizioni generali del regolamento, gli obiettivi generali sono i seguenti: proteggere, sviluppare e promuovere la diversità culturale e linguistica europea nonché promuovere il patrimonio culturale dell'Europa; rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi europei, in particolare del settore audiovisivo, al fine di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
    Gli obiettivi specifici sono i seguenti: sostenere la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare a livello transnazionale e internazionale, promuovere la mobilità transnazionale degli operatori culturali e creativi, rafforzare in modo sostenibile la capacità finanziaria delle PMI, delle micro-organizzazioni e delle organizzazioni di piccole e medie dimensioni nei settori culturali e creativi nonché favorire lo sviluppo di politiche, l'innovazione, la creatività, lo sviluppo del pubblico e nuovi modelli di business e di gestione.
  • [4]  Formazione per i professionisti audiovisivi, sviluppo di singoli progetti e sostegno a un portafoglio di progetti (slate funding), sviluppo di videogiochi europei, programmazione televisiva di opere audiovisive, accesso ai mercati, programma cinematografico automatico, festival del cinema, reti di cinema, distribuzione online, sviluppo del pubblico.
  • [5]  Progetti di cooperazione, reti europee, piattaforme europee, progetti di traduzione letteraria.
  • [6]  La Turchia ha notificato alla Commissione il ritiro dal programma, che è ora in corso di negoziato tra l'UE e il governo turco, a decorrere dal 1º gennaio 2017.
  • [7] http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2016/573451/IPOL_STU(2016)573451_EN.pdf
    http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2016/573452/IPOL_STU(2016)573452_EN.pdf
  • [8] http://www.eprs.sso.ep.parl.union.eu/lis/lisrep/13-EPRS-publications/2016/EPRS_IDAN_581413_The_Creative_Europe_programme.pdf
  • [9]  La percentuale di selezione tra gli inviti a presentare proposte del programma MEDIA di Europa creativa si attesta intorno al 32 % (+/- 8800 domande e 2800 progetti selezionati). Il rinnovo degli accordi quadro di partenariato e i regimi di sostegno automatico alla distribuzione sono esclusi poiché operano in base a diverse modalità di selezione.
  • [10]  Dati forniti dalla Commissione europea, DG EAC.
  • [11]  JOIN(2016) 29 final "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali".

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE

(2015/2328(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE[1],

–  visti gli articoli 167 e 173 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   vista la Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, adottata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) il 20 ottobre 2005,

–   vista la comunicazione congiunta al Parlamento europeo e al Consiglio, dell'8 giugno 2016, dal titolo "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali" (JOIN(2016)0029),

–   vista la comunicazione della Commissione, del 26 settembre 2012, dal titolo "Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita e l'occupazione nell'UE" (COM(2012)0537),

–   vista la comunicazione della Commissione, del 30 giugno 2010, dal titolo "L'Europa, prima destinazione turistica mondiale - un nuovo quadro politico per il turismo europeo" (COM(2010)0352),

–   visto il Libro verde della Commissione del 27 aprile 2010 dal titolo "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare" (COM(2010)0183),

–   visto il regolamento (UE) 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015, relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei progetti di investimento europei e che modifica i regolamenti (UE) n. 1291/2013 e (UE) n. 1316/2013 – il Fondo europeo per gli investimenti strategici[2],

–   viste le conclusioni del Consiglio, del 27 maggio 2015, in merito agli scambi culturali e creativi per stimolare l'innovazione, la sostenibilità economica e l'inclusione sociale,

–   vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2015 sul tema "Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa"[3],

–  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sul ruolo del dialogo interculturale, della diversità culturale e dell'istruzione nella promozione dei valori fondamentali dell'UE[4],

–  vista la sua risoluzione del 28 aprile 2015 sul cinema europeo nell'era digitale[5],

–  visto lo studio intitolato "European Capitals of Cultures: success strategies and long-term effects" (Capitali europee della cultura: strategie di successo ed effetti a lungo termine) condotto dal dipartimento tematico B: politiche strutturali e di coesione, nel 2013, su richiesta della commissione per la cultura e l'istruzione,

–   vista la sua risoluzione del 12 settembre 2013 dal titolo "Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita economica e l'occupazione"[6],

–   vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sulla dimensione culturale delle azioni esterne dell'Unione europea[7],

–   vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare[8],

–  visto il piano di lavoro dell'UE per la cultura per il periodo 2015-2018,

–  visto l'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione, del 13 aprile 2016, in particolare gli articoli da 20 a 24 sulla valutazione ex-post della legislazione vigente,

–  visti l'articolo 52 del suo regolamento, nonché l'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), e l'allegato 3 della decisione della Conferenza dei presidenti del 12 dicembre 2002 sulla procedura relativa alla concessione dell'autorizzazione a elaborare relazioni di iniziativa,

–  visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per i bilanci (A8-0030/2017),

A.  considerando che Europa creativa si prefigge gli obiettivi, da un lato, di salvaguardare e promuovere la diversità culturale e linguistica europea e di promuovere nel contempo il patrimonio culturale europeo e, dall'altro, di rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi europei;

B.  considerando che la cultura è un fattore chiave per la promozione dell'integrazione europea;

C.  considerando che il programma Europa creativa, e in particolare il suo sottoprogramma Cultura, sono gravemente sottofinanziati e incontrano, pertanto, difficoltà a soddisfare le elevate aspettative;

D.  considerando che, ai sensi degli articoli 3 e 4 del regolamento, tra gli obiettivi fondamentali del programma vi sono la promozione della diversità culturale e linguistica europea e del patrimonio culturale dell'Europa, e più specificamente la promozione della circolazione transnazionale delle opere culturali e creative;

E.  considerando che, ai sensi dell'articolo 12 del regolamento, tra le priorità del sottoprogramma Cultura vi sono la promozione della circolazione e della mobilità transnazionali e specificamente il sostegno alla circolazione della letteratura europea al fine di assicurarne la più ampia accessibilità possibile;

F.  considerando che la struttura di un unico programma presenta il vantaggio di raggiungere una massa critica e di conferire una potenziale visibilità a settori tuttora sottovalutati e che affrontano le medesime sfide in termini di frammentazione, globalizzazione, mancanza di dati e difficoltà di accesso al credito;

G.  considerando che la struttura del programma, articolata in due sottoprogrammi, che preserva le particolarità e l'identità di entrambi, con l'aggiunta di una sezione transettoriale, costituisce una risorsa per assicurare una migliore comprensione della cooperazione e degli sviluppi nel campo culturale, offrendo un collegamento con i paesi terzi;

H.  considerando che la sezione transettoriale ha sviluppato solo parzialmente il suo obiettivo strategico di promuovere la cooperazione culturale transnazionale e transettoriale;

I.  considerando che Europa creativa consente la cooperazione e un'azione comune con paesi che non partecipano al programma e con organizzazioni internazionali attive nei settori culturali e creativi quali l'UNESCO, il Consiglio d'Europa e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), sulla base di un contributo comune al perseguimento degli obiettivi del programma;

J.  considerando che il sistema degli indicatori di performance previsto all'articolo 18 del regolamento, che comprende indicatori relativi agli obiettivi generali del programma, indicatori correlati rispettivamente ai sottoprogrammi MEDIA e Cultura, nonché indicatori specifici relativi allo strumento di garanzia, non è ancora stato istituito o non è ancora divenuto operativo a tutt'oggi;

K.  considerando che l'attuale sistema di valutazione si è rivelato inadeguato alla natura e alla natura specifica del programma e pertanto dovrà essere migliorato;

L.  considerando che le azioni specifiche, come l'azione relativa alle Capitali europee della cultura, compresi la rete, i premi e il marchio del patrimonio europeo, hanno rivelato un potenziale di sviluppo economico locale e di turismo culturale sostenibili e dovrebbero pertanto essere rafforzate e promosse in modo più proattivo;

M.  considerando che il bando specifico per la partecipazione dei rifugiati alla società europea è stato lanciato nel 2016 nell'ambito della sezione transettoriale, al fine di promuovere e sostenere la creatività e il dialogo interculturale;

N.  considerando che l'ambito di finanziamento "progetti di cooperazione" nel sottoprogramma Cultura assorbe circa il 70 % del bilancio di tale sottoprogramma, risulta molto apprezzato dagli operatori del settore culturale, mira ad approcci comuni a livello transfrontaliero e consente la formulazione aperta di progetti imprevedibili, altamente innovativi e creativi, che sono espressamente accolti con favore;

O.  considerando che, sebbene il regolamento preveda l'istituzione di accordi bilaterali con paesi terzi nella prospettiva di una loro partecipazione al programma o a parti di esso, ad oggi, solo pochi paesi hanno completato la procedura;

P.  considerando che, grazie all'azione del Parlamento, la cultura, le industrie culturali e creative (ICC) e il settore audiovisivo sono stati inclusi, seppure in modo inadeguato, nei programmi pluriennali Erasmus +, Orizzonte 2020 e COSME, nei fondi strutturali e nelle priorità del Fondo europeo per gli investimenti strategici;

Q.  considerando che vi è una forte sinergia tra l'apprendimento informale e il settore creativo e dei media, in quanto molte organizzazioni operanti nei settori dell'arte, dei media e della cultura offrono opportunità di istruzione informale;

R.  considerando che la quota dei candidati prescelti è del 15 % nel sottoprogramma Cultura e del 44 % nel sottoprogramma MEDIA, ma perfino più basso (32 %) in quest'ultimo sottoprogramma se si escludono i meccanismi automatici;

S.  considerando che MEDIA ha registrato finora un totale di 13 000 domande e ha aggiudicato oltre 5 500 progetti;

T.  considerando che il sistema automatico di punti in MEDIA, che mira a garantire condizioni omogenee tra gli Stati membri, determina una distorsione del mercato e penalizza fortemente i paesi con elevate capacità di produzione audiovisiva;

U.  considerando che il tipo di sovvenzioni aggiudicate per i progetti di cooperazione nell'ambito del sottoprogramma Cultura di Europa creativa non soddisfa le esigenze delle reti, che si basano su strutture e attività operative, come nel programma precedente Cultura 2007-2013;

V.  considerando che la gestione amministrativa (procedure di domanda, valutazione e notifica) è stata criticata dalle parti interessate in quanto ancora troppo onerosa; sottolineando pertanto la necessità di semplificare la procedura di domanda per facilitare l'accesso al programma e incoraggiare la partecipazione dei potenziali beneficiari;

W.  considerando che i punti di contatto Europa creativa sono gli intermediari fondamentali fra la Commissione, l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) e i richiedenti e che essi dovrebbero essere meglio informati sul processo decisionale in corso ed essere strettamente coinvolti nella comunicazione di informazioni riguardanti i progetti e nella promozione dei loro risultati;

X.  considerando che gli operatori deplorano gli elevati oneri amministrativi nella procedura di domanda, che comprende vasti orientamenti e un gran numero di documenti contenenti talvolta informazioni contraddittorie;

Y.  considerando che la registrazione delle imprese nell'ambito del servizio di autenticazione della Commissione europea (ECAS) è segnalata come problematica; che, tuttavia, il formulario elettronico è accolto con estremo favore;

1.  esorta gli Stati membri ad aumentare il bilancio di Europa creativa per allinearlo alle aspettative dei cittadini europei e alle ambizioni di ciascun sottoprogramma, riconoscendo pertanto che il valore della produzione culturale non può essere calcolato solo in termini economici e consentendo di ottenere risultati più efficienti e migliori;

2.  accoglie con favore una serie di misure di semplificazione per quanto riguarda la gestione del programma che sono state introdotte a partire dal 2014;

3.  deplora che la mancanza di capacità finanziaria continui a costituire uno dei principali ostacoli per i potenziali candidati, unitamente agli ostacoli amministrativi e regolamentari; incoraggia la Commissione, l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) e i punti di contatto nazionali Europa creativa a tentare di affrontare la sottorappresentanza degli operatori culturali di piccole dimensioni tra le organizzazioni finanziate e in taluni settori nel sottoprogramma Cultura;

4.  invita la Commissione a migliorare la coerenza del programma con tutte le pertinenti politiche dell'UE e le altre fonti di finanziamento;

5.  invita la Commissione ad assicurare un buon coordinamento tra le direzioni generali responsabili di Europa creativa nonché con l'EACEA e i punti di contatto Europa creativa, che si occupano delle diverse fasi di attuazione di Europa creativa, ricordando che il ruolo dei punti di contatto Europa creativa e dell'EACEA è fondamentale in quanto riguarda i collegamenti diretti non solo con i beneficiari, ma con l'intero settore culturale e creativo;

6.  invita la Commissione a collaborare il più strettamente possibile con l'UNESCO, il Consiglio d'Europa e anche l'OCSE al fine di sviluppare una base più forte di contributi comuni ai fini del perseguimento degli obiettivi del programma e della valutazione d'impatto, in particolare nell'ambito della dimensione internazionale e del rispetto dei valori umani ed economici specifici della cultura e della creazione;

7.  chiede alla Commissione di mantenere la presente struttura di Europa creativa, esaminando e definendo meglio nel contempo le specificità dei due diversi sottoprogrammi, onde rafforzare le potenzialità del settore transettoriale e verificare se il fondo di garanzia è efficace in termini di attuazione;

8.  chiede alla Commissione di trovare un migliore equilibrio, in entrambi i sottoprogrammi e negli orientamenti per i valutatori, tra la componente artistica e creativa e gli aspetti gestionali e innovativi, in particolare per quanto concerne le industrie culturali e creative;

9.  chiede alla Commissione di avvalersi del sistema degli indicatori di performance previsti all'articolo 18 della base giuridica di Europa creativa, insistendo pertanto sulla componente artistica e creativa del programma, troppo spesso sacrificata a considerazioni di carattere puramente economico quali le capacità gestionali o lo sviluppo quantitativo del pubblico;

10.  sollecita la Commissione a definire più delle sei aree di competenza per i valutatori onde far fronte in modo più efficace ai settori specifici;

11.  esorta la Commissione e l'EACEA a migliorare la procedura di valutazione, aumentando il numero dei valutatori nella prima fase e a prevedere una decisione collegiale de visu per selezionare i candidati tra quelli prescelti per la seconda fase; sottolinea che il livello di trasparenza deve essere molto elevato e che le spiegazioni delle motivazioni per i progetti respinti devono essere esaustive e chiare, onde evitare di compromettere l'accettazione del programma per ragioni di incomprensibilità;

12.  chiede alla Commissione di fornire opportunità di formazione e di sviluppo delle capacità agli operatori culturali che desiderino migliorare le loro competenze riguardo alle procedure di domanda, alla gestione globale dei progetti e all'attuazione dei progetti;

13.  chiede alla Commissione e all'EACEA di sostenere meglio gli operatori culturali nella ricerca di partner per i progetti di cooperazione, attraverso misure che comprendano, tra le altre, la creazione di sezioni corrispondenti dedicate nell'ambito degli eventi culturali europei di maggiore rilevanza, il miglioramento degli strumenti di ricerca e delle banche dati esistenti e l'organizzazione di opportunità di messa in rete su temi previamente annunciati;

14.  chiede alla Commissione e all'EACEA di adottare misure per migliorare la trasparenza della procedura di contestazione relativa alle domande respinte, riducendo in tal modo il livello di frustrazione generale tra i candidati e rafforzando la credibilità del programma nel lungo periodo;

15.  sollecita la Commissione a semplificare ulteriormente le procedure di domanda e di notifica limitando e semplificando il numero degli orientamenti e di altri documenti, rendendo meno rigido il resoconto delle ore ed elaborando un modello per l'accordo di cooperazione;

16.  invita la Commissione ad avvalersi di tutti gli strumenti disponibili per migliorare ulteriormente la promozione e la diffusione dei risultati dei progetti realizzati nonché l'informazione sul valore aggiunto europeo di tutte le azioni svolte nell'ambito del programma;

17.  esorta la Commissione a evitare di modificare o di aggiungere nuove priorità e norme, senza dare ai punti di contatto Europa creativa e alle parti interessate il tempo necessario per preparare le prossime gare;

18.  esorta la Commissione a semplificare ulteriormente gli aspetti finanziari, anche attraverso l'ampliamento dello strumento per gli importi forfettari e la promozione del maggiore ricorso ai rimborsi forfettari, e a utilizzare criteri che non ostacolino l'accesso dei piccoli progetti ai finanziamenti e ad assicurarsi che il pagamento finale delle sovvenzioni avvenga con la migliore tempistica possibile, aspetto questo che dovrebbe costituire un criterio di eccellenza per il lavoro dell'EACEA in entrambi i sottoprogrammi Cultura e MEDIA;

19.  osserva che esistono differenze nazionali significative tra i livelli retributivi del personale coinvolto nei progetti di cooperazione, differenze che conducono a notevoli discrepanze in termini di capacità di cofinanziamento tra partner di diversi Stati membri; invita pertanto la Commissione a prendere in considerazione una possibile alternativa per la valutazione del lavoro del personale nell'ambito dei progetti di cooperazione basata su indicatori diversi dal mero livello retributivo;

20.  esorta la Commissione a continuare, in collaborazione con Eurostat, a definire criteri specifici appropriati alla natura specifica dei settori (creazione, valore culturale e artistico, innovazione, crescita, inclusione sociale, creazione di comunità, internazionalizzazione, imprenditorialità, miglioramento imprenditoriale, attitudine alla creazione di ricadute e interconnessioni, ecc.) e a valutare la possibilità di includere il Centro comune di ricerca in questo processo; sottolinea, a tale riguardo, l'importanza di sviluppare risorse di elevata qualità per quanto concerne la conoscenza dei settori, nonché la ricerca statistica e un accesso a risorse di dati comparabili nel settore, che permettano pertanto un monitoraggio e un'analisi efficaci dell'impatto culturale, economico e sociale delle politiche nei settori culturali e creativi;

MEDIA

21.  accoglie con favore l'attuale attività della Commissione e dell'EACEA intesa a modificare il sistema di punti automatici, al fine di consentire reali condizioni di parità tenendo conto, in modo equilibrato, di tutti i criteri menzionati nel programma Europa creativa (carattere transnazionale, sviluppo della cooperazione transnazionale, economie di scala, massa critica, effetto leva), e delle capacità produttive e degli schemi di sostegno nazionali esistenti per il settore audiovisivo;

22.  riconosce che MEDIA ha dimostrato di essere profondamente radicato nel settore audiovisivo diversificato e sostiene in modo efficiente la diversità culturale e la politica industriale;

23.  incoraggia a sviluppare maggiormente le azioni di sottotitolazione e doppiaggio per favorire la circolazione dei prodotti audiovisivi all'interno e all'esterno dell'UE;

24.  raccomanda che il patrimonio audiovisivo europeo sia messo in sicurezza e reso disponibile per finalità di studio, di coinvolgimento del pubblico e di promozione economica grazie alla digitalizzazione dei film e degli archivi audiovisivi;

25.  sottolinea che in un panorama cinematografico internazionale sempre più competitivo, il settore audiovisivo europeo deve ancora sostenere misure di sostegno per salvaguardare la propria diversità e indipendenza; sottolinea che è necessario un sostegno diretto a favore della produzione audiovisiva europea, in particolare durante la fase di sviluppo del progetto, e che ciò dovrebbe avvenire attraverso una maggiore formazione atta a coprire più azioni e a rafforzare la competitività del settore;

26.  raccomanda di rafforzare le azioni a favore dei paesi limitrofi nell'ambito del programma, al fine di rilanciare la promozione delle opere europee su questi territori e i progetti creativi comuni;

27.  riconosce che le piattaforme europee online non sono ancora competitive a livello internazionale, nonostante il sostegno fornito per la distribuzione online e che i contenuti europei sulle piattaforme esistenti sono complicati da trovare o difficilmente accessibili;

28.  accoglie con favore la separazione dello sviluppo del pubblico tra alfabetizzazione cinematografica, con l'accento sulla educazione al cinema nelle scuole, e iniziative di sviluppo del pubblico;

29.  sottolinea la necessità per la Commissione di proporre un progetto di coinvolgimento del pubblico europeo basato su dati, che punti a esplorare e a rafforzare la capacità del settore audiovisivo e cinematografico europeo di raccogliere, analizzare e prevedere dati relativi ai comportamenti del pubblico nella prospettiva di aumentare la domanda di film europei non nazionali;

30.  sottolinea che è in corso un sostegno a favore dei produttori di serie di fiction televisive indipendenti che intendono competere a livello mondiale, soprattutto per soddisfare con offerte genuinamente europee la forte domanda di serie di alta qualità, anche se finora i risultati migliori sono stati conseguiti nei settori dei documentari e dei programmi per bambini;

31.  chiede alla Commissione di continuare a sostenere le reti di cinema, come Europa Cinemas, che promuovono il cinema europeo nel mondo aiutando finanziariamente e operativamente i cinema che proiettano un numero consistente di film europei, e sottolinea il ruolo essenziale che svolgono i cinema nel sensibilizzare il pubblico e nel conservare la dimensione sociale dell'esperienza del cinema;

32.  chiede alla Commissione di modificare il sistema di bonus per l'uscita contemporanea nelle sale e nei servizi di video on demand (VOD);

33.  raccomanda di fornire ai valutatori una serie di strumenti, tenendo conto delle specificità del regime di sostegno di ciascun paese al fine di garantire condizioni paritarie nell'ambito di MEDIA;

34.  chiede alla Commissione di innalzare il massimale di finanziamento per i progetti di videogiochi europei, al fine di tener conto dei loro costi di produzione che sono elevati e in crescita; sottolinea altresì la necessità di rivedere il criterio di ammissibilità relativo al carattere esclusivamente narrativo di un videogioco, onde permettere una più ampia inclusione dei progetti che hanno un potenziale di distribuzione transnazionale (giochi sportivi, giochi "sandbox" ecc.) e integrare il "gameplay" nei criteri di valutazione dei progetti al fine di riflettere la centralità di questo aspetto nel successo di una produzione;

Sottoprogramma Cultura

35.  invita la Commissione a bilanciare il peso della dimensione economica con il valore intrinseco delle arti e della cultura, e a concentrarsi maggiormente sugli artisti e sui creatori;

36.  raccomanda affinché i progetti europei in materia di cooperazione tengano conto dell'innovazione, della mobilità e delle coproduzioni estese;

37.  chiede alla Commissione di introdurre possibili misure atte a limitare la sproporzione tra il numero di beneficiari e il numero di candidati, tra cui anche un aumento del bilancio del sottoprogramma Cultura, una rappresentanza più adeguata di tutti i settori culturali e creativi e un maggiore sostegno ai progetti di minore entità;

38.   sottolinea l'importanza della traduzione per la promozione del patrimonio della diversità linguistica, e raccomanda affinché i progetti per la traduzione di opere letterarie contemplino la promozione dei libri e della lettura, nonché il sostegno per la partecipazione alle fiere di libri, valutando anche la possibilità di una fiera europea del libro a cadenza annuale per incrementare la circolazione dei libri, promuovere gli scambi europei in materia di letteratura e garantire la presentazione di differenti letterature nazionali, così come l'accesso all'alfabetizzazione per tutti, anche per le persone con disabilità;

39.  accoglie con favore la creazione di poli (progetti in materia di piattaforma europea) volti a sostenere artisti e creatori emergenti e a consentire loro di confrontarsi e lavorare insieme;

40.  insiste sul fatto che le reti culturali europee, stabili e altamente rappresentative, sono fondamentali per la visibilità della cultura e delle attività artistiche in Europa e nei confronti dei paesi terzi, in quanto sono spesso le prime a cooperare con nuovi ambiti, settori o paesi; ritiene che il loro ruolo di coordinatrici delle azioni e di promotrici della cultura e della creatività per interi settori artistici dovrebbe essere sostenuto con sovvenzioni a livello operativo; ritiene, a tale proposito, che debbano essere stabiliti preventivamente dei criteri di selezione chiari e trasparenti;

41.  chiede alla Commissione e all'EACEA di dotare il sottoprogramma Cultura di occasioni di presentazione esterna e di incontro strutturato con gli operatori del settore;

42.  raccomanda che il Premio europeo per il teatro sia ripristinato e che gli sia assegnato un finanziamento appropriato;

43.  sottolinea il successo e l'importanza del programma Capitali europee della cultura, basato sulla dinamica delle città e delle regioni coinvolte nel processo, programma che fa del marchio e del seppur molto modesto contributo dell'UE una vera risorsa atta a stimolare ulteriori finanziamenti e attività che si estendono ben oltre l'anno dell'iniziativa;

44.  accoglie con favore l'estensione del programma Capitali europee della cultura a paesi candidati e paesi EFTA a decorrere dal 2020 e raccomanda una migliore diffusione di tale esperienza all'interno e all'esterno dell'UE;

45.  raccomanda che il marchio del patrimonio europeo ottenga maggiore visibilità e sottolinea l'importanza dei siti interessati (materiali e immateriali) per quanto riguarda l'identità europea e la promozione di un sentimento comune di appartenenza all'Europa, la costruzione dell'UE e la conoscenza della varietà del patrimonio per un futuro migliore;

46.  raccomanda l'adozione di misure volte a coordinare e a sostenere adeguatamente le iniziative nel quadro dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 con Europa creativa, a partire dall'anno preparatorio 2017, anche se attraverso una linea di bilancio specifica e senza utilizzare le risorse destinate al sottoprogramma Cultura, come proposto dalla Commissione;

47.  chiede alla Commissione di valutare modalità per facilitare l'accesso dei rifugiati versati nelle arti al programma Europa creativa;

Sezione transettoriale

48.  sollecita la Commissione a sviluppare e sfruttare appieno le potenzialità di tale sezione al fine di conseguire i suoi obiettivi, come previsto nel regolamento, in particolare, la promozione della cooperazione transnazionale e transettoriale;

49.  raccomanda l'introduzione di tre nuove misure di sostegno nell'ambito di questa sezione: a) Europa creativa Mundus per la cooperazione transnazionale, b) inclusione sociale e c) progetti di scambio e transettoriali innovativi;

50.  chiede alla Commissione di mirare a raggiungere un equilibrio geografico e settoriale nell'ambito dello strumento di garanzia, al fine di garantire la parità di accesso per le organizzazioni di piccole dimensioni e le iniziative e i progetti di base di tutti gli Stati membri, valutare il suo impatto in particolare sulle piccole imprese culturali, sui mediatori culturali e gli utenti di una rete, ed esaminare le possibilità in merito allo sviluppo di sinergie con il FEIS e altri programmi, in particolare con il programma COSME, onde garantire che lo strumento di garanzia sia utilizzato nel modo più efficiente per aiutare il settore culturale e creativo;

51.  attende con interesse i risultati iniziali dello strumento di garanzia finanziaria istituito nel 2016; si attende che questo nuovo strumento di mercato, agevolando l'accesso ai prestiti per le PMI e le microimprese, sia d'aiuto nel migliorare i progetti culturali e creativi, che rientrano nell'ambito di settori che costituiscono il 4,4 % del PIL dell'UE e il 3,8 % della sua forza lavoro, affinché sfruttino appieno il loro potenziale in quanto promettenti fonti di crescita e occupazione nonché fattori di competitività, diversità culturale e cooperazione transfrontaliera; si rammarica profondamente, tuttavia, che lo strumento sarà funzionalmente attivo solo nei paesi in cui già esiste un meccanismo simile;

52.  accoglie con favore le azioni intraprese dalla Commissione e dall'EACEA per fornire formazione e uniformare le competenze in tutti i punti di contatto Europa creativa e raccomanda di portare avanti tali sforzi;

53.   invita la Commissione e l'EACEA a migliorare la comunicazione e lo scambio di informazioni con i punti di contatto Europa creativa per quanto riguarda i processi decisionali in corso, anche in merito agli strumenti finanziari e alle nuove iniziative transettoriali; raccomanda affinché la Commissione, al fine di migliorare l'attuazione del programma, tenga conto delle competenze del punto di contatto Europa creativa a monte e a valle della procedura di selezione, e a mettere a disposizione online come modelli di buone pratiche gli strumenti e la documentazione prodotta dal punto di contatto Europa creativa; sottolinea l'esigenza di una migliore collaborazione tra i punti di contatto Europa creativa affinché divengano strumenti di consulenza più efficaci per i loro richiedenti nazionali; sottolinea che la riservatezza della condivisione delle relazioni di valutazione, anche negative, può contribuire a migliorare la loro capacità, e invita la Commissione ad aumentare la trasparenza delle valutazioni e delle procedure di selezione;

Raccomandazioni per le future generazioni del programma

54.  raccomanda la continuazione, il riesame e il miglioramento del programma Europa creativa per il periodo 2021-2028, poiché si tratta di un programma che include tutti i settori culturali e creativi, con particolare riferimento ai progetti di elevata qualità, che abbiano lo stesso valore e le medesime priorità, con due sottoprogrammi e una sezione transettoriale che includano la formazione, lo sviluppo del pubblico, l'accesso ai mercati, l'inclusione sociale, la cooperazione, i progetti transettoriali e di scambio e l'apprendimento tra pari, nonché la comunicazione, gli studi, un sostegno ad hoc per i settori culturali e creativi, uno strumento di garanzia, e il sostegno per i punti di contatto Europa creativa;

55.  accoglie con favore, alla luce del significativo afflusso di migranti e rifugiati verso l'UE registrato negli ultimi anni, la crescente dimensione interculturale del programma, che si spera porti a un maggior numero di progetti per il rilancio della diversità culturale e del dialogo interculturale promuovendo il multilinguismo a partire dal 2017; sottolinea che tale aspetto dovrebbe essere sostenuto come una componente ordinaria del programma, dato che l'integrazione culturale resterà probabilmente una sfida in numerosi Stati membri negli anni a venire;

56.  raccomanda affinché la base giuridica del prossimo programma includa esplicitamente la promozione della qualità culturale e artistica e il valore intrinseco della cultura tra gli obiettivi del programma e dei sottoprogrammi e tra i criteri di selezione e valutazione;

57.  invita la Commissione a verificare, nell'ambito di una revisione del sottoprogramma MEDIA, se assegnando progetti più piccoli alle sezioni del programma relative alla produzione, ai festival, ai cinema e alla distribuzione non possa essere migliorata l'efficacia del sostegno;

58.  esorta la Commissione ad adottare un approccio proattivo nei confronti dell'ammissione al programma di nuovi paesi, con uno status speciale per i paesi meridionali e orientali del vicinato europeo;

59.  constata che le coproduzioni cinematografiche europee sono cruciali per assicurare ai nostri prodotti la necessaria competitività e per rispondere alle sfide del mercato e raccomanda di svilupparle con modalità e risorse proporzionate, anche in collaborazione con istituzioni faro europee del settore, ad esempio Eurimages;

60.  sollecita la Commissione a verificare se sarebbe sensato, data la molteplicità dei settori creativi, istituire un osservatorio europeo per la cultura e la creatività, comparabile all'Osservatorio europeo dell'audiovisivo, con norme comparabili a quelle dell'Osservatorio europeo dell'audiovisivo, e, in caso affermativo, a elaborare criteri qualitativi corrispondenti alla natura specifica dei settori;

61.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e all'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura.

PARERE della commissione per i bilanci (8.12.2016)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE
(2015/2328(INI))

Relatore per parere: Clare Moody

SUGGERIMENTI

La commissione per i bilanci invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

–  tenendo conto dell'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" tra il Parlamento, il Consiglio dell'UE e la Commissione del 13 aprile 2016, in particolare degli articoli da 20 a 24 sulla valutazione ex-post della legislazione vigente;

1.  accoglie favorevolmente le misure di semplificazione per quanto riguarda la gestione dei programmi che sono state introdotte nel 2014;

2.  deplora che la mancanza di capacità finanziaria continui a costituire uno dei principali ostacoli per i potenziali candidati, unitamente agli ostacoli amministrativi e regolamentari; incoraggia la Commissione, l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) e i punti di contatto nazionali Europa creativa a cercare di porre rimedio alla sottorappresentanza degli operatori culturali di piccole dimensioni tra le organizzazioni finanziate e in taluni settori nel sottoprogramma Cultura;

3.  attende con interesse i risultati iniziali dello strumento di garanzia finanziaria istituito nel 2016; si attende che questo nuovo strumento di mercato, agevolando l'accesso ai prestiti per le PMI e le microimprese, sia d'aiuto nel migliorare i progetti culturali e creativi, che rientrano nell'ambito di settori che costituiscono il 4,4% del PIL dell'UE e il 3,8% della sua forza lavoro, affinché sfruttino appieno il loro potenziale in quanto promettenti fonti di crescita e occupazione nonché fattori di competitività, diversità culturale e cooperazione transfrontaliera; si rammarica profondamente, tuttavia, che lo strumento sarà funzionalmente attivo solo nei paesi in cui già esiste un meccanismo simile;

4.  osserva che i tassi di esecuzione, che si sono attestati costantemente al 100% o quasi nel 2014 e nel 2015, dimostrano la continua rilevanza del programma; ritiene quindi, alla luce di tali eccellenti risultati, che vi siano valide ragioni per mantenere stabili i finanziamenti, o addirittura aumentarli, nei prossimi anni, tenendo conto del profilo di bilancio dello strumento che tende a posticipare gli stanziamenti;

5.  accoglie con favore, in considerazione del notevole afflusso di migranti e rifugiati che negli ultimi anni ha interessato l'Unione, la crescente dimensione interculturale del programma, che si spera porti a un maggior numero di progetti per la promozione della diversità culturale e del dialogo interculturale come pure del multilinguismo a partire dal 2017; sottolinea che tale aspetto dovrebbe essere finanziato come una regolare parte del programma, dal momento che l'integrazione culturale continuerà probabilmente a rappresentare una sfida in molti paesi dell'UE negli anni a venire.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

8.12.2016

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

3

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Nedzhmi Ali, Richard Ashworth, Xabier Benito Ziluaga, Jean-Paul Denanot, Gérard Deprez, Bill Etheridge, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazabal Rubial, Jens Geier, Ingeborg Gräßle, Zbigniew Kuźmiuk, Ivana Maletić, Vladimír Maňka, Clare Moody, Andrey Novakov, Paul Rübig, Petri Sarvamaa, Patricija Šulin, Eleftherios Synadinos, Indrek Tarand, Monika Vana, Marco Zanni

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Bill Etheridge, Nils Torvalds, Derek Vaughan

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

José Blanco López, Edouard Ferrand, Valentinas Mazuronis, Claudia Schmidt

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

24.1.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

0

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Dominique Bilde, Andrea Bocskor, Nikolaos Chountis, Silvia Costa, Mircea Diaconu, Jill Evans, María Teresa Giménez Barbat, Giorgos Grammatikakis, Petra Kammerevert, Andrew Lewer, Svetoslav Hristov Malinov, Curzio Maltese, Luigi Morgano, Momchil Nekov, John Procter, Michaela Šojdrová, Yana Toom, Helga Trüpel, Sabine Verheyen, Julie Ward, Bogdan Brunon Wenta, Theodoros Zagorakis, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver, Krystyna Łybacka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Sylvie Guillaume, Marc Joulaud, Emma McClarkin

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

24

+

ALDE:

Mircea Diaconu, María Teresa Giménez Barbat, Yana Toom

GUE/NGL:

Nikolaos Chountis, Curzio Maltese

PPE:

Andrea Bocskor, Marc Joulaud, Svetoslav Hristov Malinov, Michaela Šojdrová, Sabine Verheyen, Bogdan Brunon Wenta, Theodoros Zagorakis, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver

S&D:

Silvia Costa, Giorgos Grammatikakis, Sylvie Guillaume, Petra Kammerevert, Krystyna Łybacka, Luigi Morgano, Momchil Nekov, Julie Ward

Verts/ALE:

Jill Evans, Helga Trüpel

0

-

4

0

ECR:

Andrew Lewer, Emma McClarkin, John Procter

ENF:

Dominique Bilde

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti