RELAZIONE sulla gestione delle flotte di pesca nelle regioni ultraperiferiche

31.3.2017 - (2016/2016(INI))

Commissione per la pesca
Relatore: Ulrike Rodust


Procedura : 2016/2016(INI)
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A8-0138/2017
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A8-0138/2017
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla gestione delle flotte di pesca nelle regioni ultraperiferiche

(2016/2016(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che riconosce uno status particolare alle regioni ultraperiferiche e prevede l'adozione di "misure specifiche" che consentano la piena attuazione dei trattati e delle politiche comuni,

–  vista la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea nelle cause riunite da C-132/14 a C-136/14 sull'interpretazione dell'articolo 349 TFUE, che evidenzia come a norma dell'articolo 349 sia possibile derogare non solo ai trattati ma anche al diritto derivato,

–  visti l'articolo 174 e seguenti TFUE, che stabiliscono l'obiettivo della coesione economica, sociale e territoriale e definiscono gli strumenti finanziari strutturali per conseguirlo,

–  visto l'articolo 43 TFUE,

–  visto il regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca,

–  visto il regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, in particolare gli articoli 8, 11, 13, 41 e, più specificamente, gli articoli da 70 a 73,

–  visto il regolamento (UE) n. 1388/2014 della Commissione, del 16 dicembre 2014, che dichiara compatibili con il mercato interno, in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, alcune categorie di aiuti a favore delle imprese attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura,

–  visto il regolamento delegato (UE) n. 1046/2014 della Commissione, del 28 luglio 2014, che integra il regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda i criteri per il calcolo dei costi supplementari che ricadono sugli operatori nelle attività di pesca, allevamento, trasformazione e commercializzazione di determinati prodotti della pesca e dell'acquacoltura originari delle regioni ultraperiferiche,

–  visto il regolamento delegato (UE) 2015/531 della Commissione, del 24 novembre 2014, che integra il regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio stabilendo i costi ammissibili al sostegno del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca al fine di migliorare le condizioni di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori, proteggere e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi marini, mitigare i cambiamenti climatici e aumentare l'efficienza energetica dei pescherecci,

–  viste le comunicazioni della Commissione sulle regioni ultraperiferiche e, in particolare, la comunicazione del 20 giugno 2012 dal titolo "Regioni ultraperiferiche dell'Unione europea: verso una partnership per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva" (COM(2012)0287),

–  viste le sue risoluzioni sulle regioni ultraperiferiche e, in particolare, la risoluzione del 26 febbraio 2014 sull'ottimizzazione dello sviluppo del potenziale delle regioni ultraperiferiche mediante la creazione di sinergie tra i Fondi strutturali e gli altri programmi dell'Unione europea[1],

–  visto il regolamento (UE) n. 1385/2013 del Consiglio, del 17 dicembre 2013, che modifica i regolamenti del Consiglio (CE) n. 850/98 e (CE) n. 1224/2009, e i regolamenti (CE) n. 1069/2009, (UE) n. 1379/2013 e (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio in conseguenza della modifica dello status, nei confronti dell'Unione europea, di Mayotte,

–  vista la decisione (UE) 2015/238 del Consiglio, del 10 febbraio 2015, relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea, dell'accordo tra l'Unione europea e la Repubblica delle Seychelles per l'accesso delle navi battenti bandiera delle Seychelles alle acque e alle risorse biologiche marine di Mayotte soggette alla giurisdizione dell'Unione europea,

–  vista la prima relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 24 settembre 2010, sull'impatto della riforma del regime POSEI varata nel 2006 (COM(2010)0501),

–  vista la sua risoluzione del GG/MM/2017 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla gestione sostenibile delle flotte da pesca esterne e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1006/2008 del Consiglio,

–  viste le sue risoluzioni del 12 aprile 2016 sull'innovazione e la diversificazione della pesca costiera artigianale nelle regioni dipendenti dalla pesca[2] e su norme comuni per quanto riguarda l'applicazione della dimensione esterna della PCP, compresi gli accordi di pesca[3],

–  vista la sua risoluzione del 4 febbraio 2016 sulla condizione di insularità[4],

–  vista la sua risoluzione del 22 novembre 2012 sulla pesca costiera su piccola scala, la pesca artigianale e la riforma della politica comune della pesca[5],

–  vista la sua risoluzione legislativa del 21 ottobre 2008 sulla proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 639/2004 relativo alla gestione delle flotte pescherecce registrate nelle regioni ultraperiferiche della Comunità[6] che suggerisce di prorogare la deroga applicabile alle regioni ultraperiferiche di tre anni fino al 2011,

–  visto il regolamento (CE) n. 1207/2008 del Consiglio, del 28 novembre 2008, recante modifica del regolamento (CE) n. 639/2004 relativo alla gestione delle flotte pescherecce registrate nelle regioni ultraperiferiche della Comunità, che concede la proroga della deroga applicabile alle regioni ultraperiferiche di tre anni fino al 2011,

–  visto il regolamento (CE) n. 791/2007 del Consiglio che istituisce un regime di compensazione dei costi supplementari che incidono sullo smercio di taluni prodotti della pesca originari delle regioni ultraperiferiche delle Azzorre, di Madera, delle Isole Canarie e della Guyana francese e della Riunione, in particolare l'articolo 8 in cui è stabilito che "entro il 31 dicembre 2011 la Commissione [...] presenta al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo una relazione sull'attuazione della compensazione corredata, se necessario, di proposte legislative",

–  visto il regolamento (CE) n. 639/2004 del Consiglio, del 30 marzo 2004, relativo alla gestione delle flotte pescherecce registrate nelle regioni ultraperiferiche della Comunità,

–  visto il regolamento (CE) n. 1005/2008 del Consiglio, del 29 settembre 2008, che istituisce un regime comunitario per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata,

–  vista la comunicazione congiunta 49/2016 della Commissione del 10 novembre 2016 dal titolo "Governance internazionale degli oceani: un'agenda per il futuro dei nostri oceani",

–  vista la relazione speciale della Corte dei conti n. 11/2015, del 20 ottobre 2015, dal titolo "Gli accordi di partenariato nel settore della pesca sono gestiti dalla Commissione in maniera adeguata?",

–  visti i piani d'azione delle regioni ultraperiferiche per la programmazione dei fondi europei 2014-2020,

–  visti i contributi comuni e i documenti tecnici e politici della conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea, in particolare la dichiarazione conclusiva della XXI conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea del 22 e 23 settembre 2016,

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per la pesca e i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per lo sviluppo regionale (A8-0138/2017),

A.  considerando che, data la posizione geografica delle regioni ultraperiferiche nei Caraibi, nell'Oceano Indiano e nell'Oceano Atlantico, i territori dell'Unione europea si trovano in diversi continenti e bacini marittimi e le regioni ultraperiferiche (RUP) confinano con vari paesi terzi;

B.  considerando che negli ultimi anni la pressione di pesca sulle zone economiche esclusive (ZEE) di alcune regioni ultraperiferiche, entro le 100 e le 200 miglia, è aumentata e che tale attività di pesca è svolta prevalentemente da flotte che non appartengono alle rispettive regioni ultraperiferiche;

C.  considerando che l'UE deve assumersi delle responsabilità nel settore marittimo delle regioni ultraperiferiche e che le loro ZEE rappresentano una gran parte del totale delle ZEE dell'UE;

D.  considerando che il settore della pesca nelle regioni ultraperiferiche deve essere visto nel contesto di una situazione strutturale, sociale ed economica particolare (articolo 349 TFUE) che richiede di tener conto delle politiche comuni europee in maniera specifica e adeguata;

E.  considerando che il settore della pesca dispone di punti di forza e potenzialità di sviluppo importanti;

F.  considerando che i casi di inquinamento marino da clordecone sono specifici delle Antille e hanno un impatto significativo sulle zone autorizzate alla pesca e sulla presenza di specie invasive;

G.  considerando che la lontananza delle regioni ultraperiferiche è stata riconosciuta e presa in considerazione quale principio generale nel quadro del diritto dell'Unione, giustificando e consentendo in tal modo la messa a punto di un regime di compensazione dei costi supplementari per i prodotti della pesca e dell'acquacoltura nelle RUP;

H.  considerando che la politica comune della pesca (PCP) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), concepiti per le problematiche e le sfide dell'Europa continentale, prevedono un approccio differenziato per le regioni ultraperiferiche ma possono rispondere solo in modo limitato alle specificità della pesca di tali regioni;

I.  considerando che le regioni ultraperiferiche ritengono che la PCP riservi loro un trattamento ingiusto e li abbia doppiamente penalizzati (poiché non hanno avuto accesso ai precedenti aiuti per il rinnovo della flotta e ora sono soggetti all'attuale divieto di aiuti per il rinnovo);

J.  considerando che fino a poco tempo fa importanti settori della flotta di pesca nelle regioni ultraperiferiche non erano regolamentati né iscritti nell'apposito registro e, di conseguenza, non avevano accesso al FEAMP per l'ammodernamento;

K.  considerando che uno degli obiettivi della PCP è la promozione delle attività di pesca, alla luce delle questioni socioeconomiche;

L.  considerando che le regole di accesso alle risorse devono privilegiare le flotte locali e le attrezzature più selettive che sono meno distruttive per gli stock;

M.  considerando che, seguendo un principio di buona governance, la PCP si prefigge di garantire la coerenza tra la sua dimensione interna ed esterna;

N.  considerando che la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) avviene a un livello non trascurabile in alcune delle ZEE di certe regioni ultraperiferiche[7] e per altre nei bacini marini che le circondano;

O.  considerando che nelle regioni ultraperiferiche si registrano livelli di disoccupazione tra i più alti dell'UE (fino al 60 % di disoccupazione giovanile in alcune di esse);

P.  considerando che il FEAMP fornisce, tra l'altro, sostegno alle organizzazioni di produttori, ai motori e allo sviluppo locale di tipo partecipativo a determinate condizioni;

Q.  considerando che il FEAMP non ritiene ammissibili gli interventi che aumentano la capacità di pesca di una nave, le attrezzature che aumentano la capacità di un peschereccio di individuare le risorse ittiche e la costruzione di nuovi pescherecci o l'importazione di pescherecci;

R.  considerando che, invece, il FEAMP può mettere a disposizione aiuti finanziari per le imbarcazioni volti ad aumentare l'efficienza energetica, la sicurezza, l'igiene a bordo e la qualità dei prodotti della pesca, nonché a migliorare le condizioni di lavoro;

S.  considerando che il FEAMP sostiene i progetti d'innovazione quali i sistemi di gestione e di organizzazione;

Disposizioni per le specificità e le condizioni geografiche delle regioni ultraperiferiche

1.  ritiene che la pesca sostenibile, che utilizza le attrezzature tradizionali, sia alla base di comunità costiere prospere e contribuisca alla sicurezza alimentare nelle regioni ultraperiferiche; ribadisce, in tale contesto, la necessità di coinvolgere il settore della pesca locale nel raggiungimento dell'obiettivo della sicurezza alimentare delle popolazioni locali, poiché attualmente quest'ultima nelle regioni ultraperiferiche dipende troppo dalle importazioni;

2.  rammenta che la PCP e il FEAMP, concepiti per le problematiche e le sfide dell'Europa continentale, rispondono in modo limitato alle specificità della pesca nelle regioni ultraperiferiche, non si possono applicare uniformemente alle sfide e alle specificità della pesca in tali regioni e devono essere dotate di un certo grado di flessibilità e pragmatismo o prevedere deroghe; chiede pertanto l'attuazione di una strategia adattata a ciascun bacino marittimo regionale e alla situazione particolare di ciascuna delle regioni ultraperiferiche;

3.  sottolinea la presenza nelle regioni ultraperiferiche di una grande varietà di piccole comunità che dipendono fortemente dalla pesca tradizionale, costiera e artigianale e per le quali la pesca rappresenta spesso l'unico mezzo di sussistenza;

4.  rammenta che le risorse biologiche marine intorno alle regioni ultraperiferiche dovrebbero godere di una protezione speciale e che alla pesca dovrebbe essere rivolta un'attenzione particolare; evidenzia quindi che solo i pescherecci immatricolati nei porti delle regioni ultraperiferiche dovrebbero essere autorizzati a pescare nelle acque di tali regioni;

5.  osserva che il fondale marino delle regioni ultraperiferiche è un vero e proprio laboratorio vivente di biodiversità; sottolinea l'importanza della ricerca e della raccolta di dati per migliorare la conoscenza dell'oceano; evidenzia il potenziale delle regioni ultraperiferiche di fungere da veri e propri portali scientifici nei loro ambienti rispettivi e invita gli Stati membri interessati e la Commissione a rafforzare il sostegno ai progetti di ricerca scientifica pertinenti;

6.  sottolinea la necessita di mantenere l'equilibrio tra le capacità e le possibilità di pesca nel rispetto del principio di precauzione e tenendo conto dei contesti socioeconomici; ritiene, tuttavia, che tale principio non possa giustificare una carenza di investimenti nella raccolta di dati e nel miglioramento della conoscenza scientifica sugli ecosistemi marini; richiede che la distribuzione delle quote per determinate specie sia rivista (ad esempio con un aumento della quota di tonno rosso nelle Azzorre) e che le possibilità di pesca di altre specie siano aperte (come ad esempio lo zigrino), sulla base di studi scientifici e del potenziamento delle capacità tecniche e materiali di valutazione degli ecosistemi;

7.  evidenzia che in alcune regioni ultraperiferiche le flotte pescherecce sono al di sotto dei limiti di capacità stabiliti dalla PCP, in particolare a causa del mancato accesso ai finanziamenti;

8.  osserva che, tenuto conto delle difficoltà climatiche specifiche delle regioni ultraperiferiche, i pescatori di dette regioni devono fare fronte a un invecchiamento precoce dei pescherecci che causa problemi per la loro sicurezza e l'efficacia e si riflette in un'offerta di condizioni di lavoro meno attraenti rispetto ai pescherecci moderni;

9.  sottolinea che il comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP)[8], nella sua relazione del 2016, non ha potuto valutare l'equilibrio tra le capacità e le possibilità di pesca per tutte le flotte operative nelle regioni ultraperiferiche a causa di dati biologici insufficienti; chiede che siano stanziati maggiori fondi a titolo del FEAMP e di altri strumenti affinché gli istituti scientifici e le università possano acquisire i mezzi tecnici di valutazione degli ecosistemi; ritiene, a tale proposito, che sia essenziale disporre di dati affidabili e accessibili sullo stato delle risorse e sulle pratiche in tali ZEE ultraperiferiche;

10.  sottolinea che le flotte di pesca costiere delle regioni ultraperiferiche sono generalmente obsolete, il che comporta problemi in materia di sicurezza a bordo delle navi;

11.  deplora che la Commissione non abbia pubblicato una relazione sull'attuazione del regolamento (CE) n. 639/2004 entro il termine ultimo del 30 giugno 2012; chiede alla Commissione di fornire ulteriori informazioni sui motivi per cui ha deciso di non pubblicare tale relazione;

12.  deplora il ritardo nell'adozione del FEAMP e, di conseguenza, nell'approvazione dei programmi operativi del FEAMP, che ha portato a un'attuazione tardiva delle disposizioni del FEAMP in materia di sostegno che, a sua volta, ha determinato gravi difficoltà finanziarie per alcune imprese delle regioni ultraperiferiche;

13.  plaude alle disposizioni specifiche per le regioni ultraperiferiche previste nel FEAMP, tra cui la compensazione dei costi aggiuntivi (finanziati dal FEAMP al 100 %), maggiore rispetto al precedente periodo di programmazione ma tuttora insufficiente per alcune regioni ultraperiferiche, e l'aumento del 35 % dell'intensità dell'aiuto pubblico per altre misure realizzate nelle regioni ultraperiferiche;

14.  osserva la difficoltà o perfino l'impossibilità per alcuni pescatori nelle regioni ultraperiferiche di accedere al credito e/o all'assicurazione per le loro navi, il che comporta problemi di sicurezza e vincoli economici per tali pescatori;

15.  sottolinea che nelle regioni ultraperiferiche i piccoli pescherecci rappresentano la stragrande maggioranza delle imbarcazioni immatricolate; evidenzia che, in alcune regioni ultraperiferiche, i piccoli pescherecci hanno più di 40 anni, il che pone un reale problema di sicurezza;

16.  sottolinea l'effetto economico moltiplicatore dei crediti concessi dalla Banca europea per gli investimenti e dei fondi dell'UE, in particolare nelle regioni ultraperiferiche;

Uso migliore delle opportunità previste dall'articolo 349 del trattato e dalla PCP

17.  ritiene che un consiglio consultivo distinto per le regioni ultraperiferiche, come previsto dalla PCP, sia una piattaforma idonea per un fondamentale scambio di conoscenze ed esperienze e deplora pertanto che il consiglio consultivo per le regioni ultraperiferiche non sia ancora stato istituito;

18.  chiede la piena applicazione dell'articolo 349 TFUE nelle politiche, nei regolamenti, nei fondi e nei programmi dell'Unione europea relativi alla pesca e in particolare nel FEAMP, in modo da rispondere alle difficoltà specifiche riscontrate nelle regioni ultraperiferiche;

19.  ritiene che lo sviluppo locale di tipo partecipativo costituisca un approccio promettente e che i rispettivi Stati membri debbano fare un uso migliore delle opportunità offerte dal FEAMP per sostenere tale tipo di sviluppo locale nelle regioni ultraperiferiche;

20.  evidenzia l'importanza di creare gruppi d'azione locale nel settore della pesca (FLAG), che sono riconosciuti come uno strumento importante per fornire assistenza e opportunità di diversificazione delle attività di pesca;

21.  invita la Commissione a favorire un approccio olistico e adeguato, quando propone atti legislativi in materia di costi concernenti l'igiene e la salute, gli investimenti relativi alla sicurezza e gli investimenti in materia di condizioni di lavoro;

22.  invita la Commissione a prendere in considerazione anche l'impatto delle condizioni climatiche e geografiche e della depredazione, quando propone atti legislativi in materia di criteri per il calcolo dei costi supplementari derivanti dagli svantaggi specifici delle regioni ultraperiferiche;

23.  deplora la notevole entità della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata effettuata nelle ZEE di alcune regioni ultraperiferiche e imputabile sia ai pescherecci nazionali sia a quelli stranieri nonché nei bacini marittimi circostanti in altre regioni ultraperiferiche; evidenzia che, per quanto riguarda i pescherecci nazionali, tali pratiche sono dovute anche a problematiche locali di approvvigionamento alimentare; esorta le autorità nazionali a intensificare la lotta contro la pesca illegale, non dichiarate e non regolamentata;

24.  incoraggia pertanto l'introduzione di misure attive (es. di vigilanza) e passive, come negoziati con i paesi vicini delle regioni ultraperiferiche con i quali non sono ancora stati firmati accordi di partenariato per una pesca sostenibile;

25.  esorta tutti gli attori coinvolti ad accelerare l'attuazione del FEAMP e a sfruttare le possibilità che questo offre per investire considerevolmente nella modernizzazione della flotta (miglioramento della sicurezza, dell'igiene a bordo, dell'efficienza energetica e della qualità dei prodotti della pesca), nonché dei porti pescherecci, dei luoghi di sbarco e dell'acquacoltura, onde creare nuovi sbocchi di mercato; esorta altresì ad applicare il regime di compensazione dei costi aggiuntivi per migliorare la redditività del settore;

26.  chiede che gli interessi delle regioni ultraperiferiche siano presi realmente in considerazione nella conclusione degli accordi di pesca con paesi terzi, prevedendo anche obblighi di sbarcare le catture nelle regioni ultraperiferiche o di assumere personale originario delle regioni ultraperiferiche sui pescherecci;

27.  sottolinea la necessità di realizzare analisi d'impatto per le regioni ultraperiferiche ogni volta che queste sono interessate da accordi sulla pesca conclusi fra l'UE e paesi terzi, conformemente alle disposizioni di cui all'articolo 349 TFUE;

28.  rileva che può essere necessaria una ristrutturazione del settore della pesca nelle regioni ultraperiferiche onde assicurare una gestione sostenibile degli stock ittici e che è opportuno prendere in considerazione, se del caso, una riduzione del numero delle imbarcazioni;

29.  ritiene che, nei casi in cui si renda necessaria una riduzione della capacità a norma dell'articolo 22 del regolamento (UE) n. 1380/2013, la priorità dovrebbe essere data al mantenimento delle navi secondo i criteri di cui all'articolo 17 del medesimo regolamento;

30.  chiede agli Stati membri, nell'attuazione della disposizione della PCP sulla ripartizione delle possibilità di pesca, di prestare particolare attenzione alla pesca tradizionale e artigianale nelle regioni ultraperiferiche, che contribuisce all'economia locale e ha un impatto ridotto sull'ambiente;

31.  esorta gli Stati Membri con regioni ultraperiferiche ad adottare tutte le misure adeguate e a mantenere i regimi di aiuti specifici, come ad esempio modelli fiscali speciali;

32.  ritiene che la raccolta di dati sugli stock e la valutazione dell'impatto dei pescherecci di piccole dimensioni nelle regioni ultraperiferiche debbano registrare un miglioramento onde consolidare le basi scientifiche su cui si fondano le possibilità di pesca nelle regioni ultraperiferiche;

33.  rammenta che le regioni ultraperiferiche dipendono dagli stock ittici delle loro ZEE, che sono altamente vulnerabili dal punto di vista biologico; ritiene, in particolare a questo proposito, che i dati sulla pesca nelle regioni ultraperiferiche dovrebbero costituire una delle priorità della raccolta di dati;

34.  sottolinea che, dato che l'acquacultura può creare nuove opportunità di produzione e prodotti di qualità, il suo potenziale dovrebbe essere valorizzato meglio nelle regioni ultraperiferiche, con un forte sostegno da parte dell'Unione europea vista l'intesa concorrenza regionale, e chiede alla Commissione di incoraggiare e sostenere i progetti relativi allo sviluppo dell'acquacoltura;

35.  invita gli Stati membri e le regioni ultraperiferiche a utilizzare nel modo più proficuo possibile le norme sulle esenzioni de minimis e/o per categoria di cui al regolamento (UE) n. 1388/2014 della Commissione[9];

36.  invita gli Stati membri a promuovere l'utilizzo dei fondi strutturali e d'investimento europei e a mettere in luce le sinergie tra i vari fondi nelle regioni ultraperiferiche onde sviluppare opportunità economiche per tutti gli attori dell'economia blu; incoraggia in particolare gli investimenti in progetti di rivalorizzazione delle professioni della pesca e in progetti intesi ad attirare i giovani, a introdurre metodi di pesca selettivi e a contribuire allo sviluppo della pesca;

37.  auspica, nell'ambito del programma Orizzonte 2020, l'istituzione di programmi di ricerca e sviluppo nel settore della pesca che riuniscano i diversi attori economici e sociali, contribuendo così allo sviluppo di nuove tecniche e metodi di pesca in grado di stimolare la competitività del settore, rafforzandone le potenzialità di crescita economica e di creazione di posti di lavoro per le popolazioni locali;

38.  auspica che la PCP futura rifletta pienamente le caratteristiche specifiche delle regioni ultraperiferiche e che permetta loro di realizzare le grandi potenzialità economiche, sociali e ambientali che nascono dallo sviluppo sostenibile e razionale del settore della pesca nelle regioni ultraperiferiche; sottolinea in tale contesto la necessità di riconsiderare la base della segmentazione della flotta allo scopo di garantire una valutazione obiettiva dell'equilibrio tra le possibilità e la capacità di pesca della flotta artigianale delle regioni ultraperiferiche, che utilizza modalità di pesca altamente selettive, promuovendo il miglioramento delle caratteristiche tecniche della flotta con una precaria stabilità e/o potenza propulsiva che possono supporre un rischio alla sicurezza dell'equipaggio in caso di condizioni meteorologiche sfavorevoli, secondo i criteri scientifici obiettivi dell'ingegneria navale, senza dar luogo a un aumento delle attività di pesca non sostenibili;

39.  ritiene sia importante stimolare gli investimenti e promuovere la diversificazione e l'innovazione nel settore della pesca al fine di aumentare lo sviluppo economico delle regioni ultraperiferiche, essendo queste ultime delle zone che dispongono di un potenziale straordinario;

40.  propone di aumentare l'intensità degli aiuti per la sostituzione dei motori nelle regioni ultraperiferiche laddove prove scientifiche dimostrino che le condizioni climatiche e i cambiamenti climatici hanno un impatto negativo decisivo sulle flotte delle regioni ultraperiferiche;

41.  chiede alla Commissione di esaminare la possibilità di istituire il prima possibile uno strumento specificamente dedicato al sostegno della pesca nelle regioni ultraperiferiche, sul modello del POSEO per l'agricoltura, che consenta di valorizzare adeguatamente il potenziale delle loro attività di pesca; reputa che sia opportuno valutare la possibilità di riunire in tale strumento specifico, in particolare, le disposizioni dell'articolo 8 (aiuti di Stato), dell'articolo 13, paragrafo 5 (risorse di bilancio in regime di gestione concorrente), dell'articolo 70 (regime di compensazione), dell'articolo 71 (calcolo della compensazione), dell'articolo 72 (piano di compensazione) e dell'articolo 73 (aiuti di Stati per l'attuazione dei piani di compensazione) del FEAMP attuale;

42.  propone di aumentare le capacità di determinati segmenti delle flotte nelle regioni ultraperiferiche laddove sia scientificamente dimostrata la possibilità di aumentare i tassi di sfruttamento di determinate risorse alieutiche senza compromettere gli obiettivi della pesca sostenibile;

43.  rileva che il rinnovo e la modernizzazione della flotta artigianale di piccole dimensioni delle regioni ultraperiferiche, che impiega attrezzature per la pesca altamente selettive, può migliorare la sicurezza dell'equipaggio in condizioni climatiche avverse, a condizione che il rinnovo e la modernizzazione siano effettuati rispettando criteri scientifici obiettivi di architettura navale senza causare uno squilibrio tra le possibilità e la capacità di pesca;

44.  raccomanda di creare incentivi migliori nell'ambito di un futuro FEAMP per incoraggiare i giovani a lavorare nell'economia marittima, soprattutto attraverso la formazione professionale e la promozione di misure intese a migliorare i redditi, la sicurezza del lavoro e l'organizzazione complessiva sostenibile dell'economia marittima nelle regioni ultraperiferiche;

45.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  Testi approvati, P7_TA(2014)0133.
  • [2]  Testi approvati, P8_TA(2016)0109.
  • [3]  Testi approvati, P8_TA(2016)0110.
  • [4]  Testi approvati, P8_TA(2016)0049.
  • [5]  Testi approvati, P7_TA(2012)0460.
  • [6]  GU C 15E del 21.1.2010, pag. 135.
  • [7]  Ricerca per la commissione PECH – Gestione delle flotte di pesca nelle regioni ultraperiferiche, Parlamento europeo, Direzione generale per le politiche interne, Dipartimento tematico B (IP/B/PECH/IC/2016_100); programma operativo per la Francia del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
  • [8]  Relazioni del CSTEP ­– Valutazione degli indicatori di equilibrio per i segmenti chiave delle flotte e riesame delle relazioni nazionali sugli sforzi degli Stati membri tesi al raggiungimento dell'equilibrio tra le capacità delle flotte e le possibilità di pesca (STECF-16-18).
  • [9]  Regolamento (UE) n. 1388/2014 della Commissione, del 16 dicembre 2014, che dichiara compatibili con il mercato interno, in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, alcune categorie di aiuti a favore delle imprese attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura.

MOTIVAZIONE

Le regioni ultraperiferiche comprendono nove regioni dell'UE che fanno parte della Francia (Guadalupa, Guyana francese, Riunione, Martinica, Mayotte e Saint-Martin), del Portogallo (Madera e Azzorre) e della Spagna (Isole Canarie).

Si tratta di isole e arcipelaghi, a eccezione della Guyana francese. Queste regioni si differenziano dalle altre aree geografiche dell'UE in molti aspetti. L'articolo 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea enuncia le caratteristiche specifiche delle regioni ultraperiferiche, ovvero la grande distanza, l'insularità, la superficie ridotta, la topografia e il clima difficili e la dipendenza economica da alcuni prodotti.

La situazione della pesca nell'Europa continentale non rispecchia quella delle regioni ultraperiferiche.

Le regioni ultraperiferiche sottolineano la necessità di modernizzare le loro flotte di pesca (come conseguenza di quella che ritengono una "doppia sanzione") e di introdurre una maggiore flessibilità delle norme di finanziamento per incoraggiare gli investimenti volti a rinnovare tali flotte. Ritengono che la loro integrazione tardiva nella PCP sia il motivo dei problemi specifici affrontati attualmente dalle flotte, fra cui si annoverano le dimensioni ridotte delle navi, la scarsa capacità e l'autonomia ridotta delle navi in mare.

Inoltre, gli effetti climatici dannosi causano un invecchiamento delle navi più rapido rispetto ad altre regioni dell'UE. Il più delle volte le flotte da pesca sono in un tale stato inaccettabile di degrado da mettere in pericolo la sicurezza dei pescatori.

Secondo le regioni ultraperiferiche, flotte più moderne consentirebbero una diversificazione della pesca e delle zone di pesca, aumenterebbero l'efficienza energetica dei motori, contribuirebbero al rispetto delle norme dell'UE in materia di sicurezza e igiene e migliorerebbero la qualità del pesce.

Con la presente relazione d'iniziativa, il relatore intende principalmente trattare le seguenti domande:

•  in che modo le regioni ultraperiferiche possono migliorare l'utilizzo delle loro risorse ittiche?

•  Le norme sulla gestione delle flotte nell'ambito della PCP tengono sufficientemente in considerazione le specificità del settore della pesca nelle regioni ultraperiferiche?

•  Le condizioni nelle regioni ultraperiferiche giustificano un approccio diverso per la gestione delle flotte da pesca?

•  L'attuale quadro politico è incompleto? In caso affermativo, in quale misura è incompleto e in che modo potrebbe essere migliorato?

In base alle condizioni nelle regioni ultraperiferiche, la relazione delinea le possibilità e propone misure attuabili per migliorare la gestione delle flotte di pesca.

La relazione dovrebbe concentrarsi sulla gestione delle flotte da pesca nelle regioni ultraperiferiche e pertanto non può trattare questioni che possono influenzare la pesca nelle regioni ultraperiferiche ma non sono collegate direttamente alle problematiche riguardanti la gestione delle flotte.

Inoltre, la relazione non esamina in dettaglio gli argomenti che non rientrano nella sfera di competenze della commissione per la pesca, come la politica di coesione dell'UE e il regolamento sulle disposizioni comuni, e le questioni relative al trasporto, al commercio e alla trasformazione.

Il relatore è consapevole delle sfide poste da un livello elevato di disoccupazione nelle regioni ultraperiferiche, dalle ridotte possibilità di formazione nel settore della pesca e dalla scarsa attrattiva (che è sia una causa che un effetto). La relazione può trattare tali questioni solamente in modo indiretto.

La pesca ricreativa aumenta di pari passo con il turismo nelle regioni ultraperiferiche e conseguentemente aumenta anche il suo impatto sugli stock ittici (in particolare nelle limitate zone costiere delle regioni ultraperiferiche). Il tema della pesca ricreativa nelle regioni ultraperiferiche potrebbe essere oggetto di future iniziative della commissione per la pesca.

Approccio adottato dal relatore fino al progetto di relazione

All'inizio il Dipartimento tematico B del Parlamento europeo ha commissionato una nota informativa sulla gestione delle flotte da pesca nelle regioni ultraperiferiche; tale studio è stato pubblicato a novembre 2016.

In seno alla commissione per la pesca hanno avuto luogo due scambi di opinioni di carattere generale. Inoltre, il relatore ha elaborato un documento di lavoro che è stato presentato ed esaminato in commissione.

Il relatore ha mantenuto stretti contatti con le varie parti interessate e si è rivolto ai deputati al Parlamento europeo che rappresentano le regioni ultraperiferiche. Ha poi organizzato riunioni con i pescatori delle regioni ultraperiferiche a Bruxelles, alle quali ha partecipato personalmente.

Campi di azione

Confronto tra le regioni ultraperiferiche e il continente

A eccezione di poche grandi navi situate principalmente nelle isole Canarie, le flotte da pesca delle regioni ultraperiferiche consistono per la stragrande maggioranza di piccole navi di lunghezza inferiore a 12 m. Alla luce di tale fatto devono essere adottate misure per le regioni ultraperiferiche. I bassi livelli degli investimenti nelle flotte di pesca impediscono di profondere sforzi per aumentare i livelli di occupazione, l'attrattiva, le competenze e l'istruzione dei (potenziali) pescatori.

Nonostante le piccole navi nelle regioni ultraperiferiche francesi e nelle Azzorre siano relativamente più recenti delle navi in Francia e in Portogallo, le navi alle Canarie e a Madera sono più vecchie delle navi del continente. Il numero totale di pescherecci è diminuito negli ultimi 10 anni in tutte le regioni ultraperiferiche, mentre la potenza motrice totale è aumentata in Francia e Portogallo.

Le regioni ultraperiferiche (tranne la Guyana francese) sono circondate da una stretta piattaforma continentale e caratterizzate da una ricca diversità biologica. Allo stesso tempo, le diverse regioni ultraperiferiche affrontano situazioni (di partenza) diverse. Per esempio, il livello di sviluppo e la capacità amministrativa variano fortemente da una regione all'altra, aspetto che deve essere preso in considerazione in sede di attuazione della PCP.

L'attuale PCP non comprende alcuna deroga alle norme generali in materia di gestione per le regioni ultraperiferiche, a eccezione di Mayotte. Prevede tuttavia un approccio differenziato per tali regioni, per esempio il divieto di accesso, fino al 31 dicembre 2022, alle acque situate entro 100 miglia nautiche per le navi non immatricolate nei porti delle regioni ultraperiferiche. Inoltre, i limiti di capacità di pesca per le regioni ultraperiferiche sono stabiliti in base ai segmenti della flotta (allegato II della PCP).

A eccezione di tutti i segmenti della flotta nelle Azzorre e a Madera e delle navi di lunghezza inferiore a 12 m nella Guadalupa e a Saint-Martin, finora i limiti di capacità non sono stati sfruttati. In tale contesto, ci si chiede se l'approccio settoriale sia vantaggioso per le regioni ultraperiferiche o se sia più adeguata una maggiore flessibilità.

Dato il calo degli stock nelle zone costiere, ha avuto luogo una diversificazione verso il mare aperto e le relative specie ittiche. Attività offshore responsabili richiedono una maggiore navigabilità e l'adattamento dei motori.

Stato degli stock e dati biologici

Gli Stati membri devono fornire relazioni annuali sull'equilibrio tra le capacità e le possibilità di pesca. Tuttavia, a causa della mancanza di dati biologici e di dati relativi alle flotte di piccole dimensioni, l'analisi non è risolutiva per le regioni ultraperiferiche.

Per i segmenti della flotta nelle regioni ultraperiferiche, è disponibile solo una ridotta percentuale di indicatori relativi all'equilibrio. A mancare sono in particolare gli indicatori biologici.

Per tale motivo il relatore considera di primaria importanza promuovere ulteriormente i programmi per la raccolta di dati nelle regioni ultraperiferiche. Tale aspetto è ancora più rilevante in considerazione della richiesta avanzata dalle regioni ultraperiferiche in merito al rinnovo e alla modernizzazione delle navi.

Sostegno finanziario del FEAMP – Opportunità da cogliere e ostacoli da superare

Il FEAMP prevede deroghe per le regioni ultraperiferiche. Inoltre, contiene disposizioni particolarmente significative alla luce delle caratteristiche dell'attuale flotta delle regioni ultraperiferiche. A causa dell'approvazione tardiva del FEAMP e conseguentemente dei suoi programmi operativi, è stato interrotto il sostegno ed è stato necessario trovare soluzioni temporanee, come le indennità provvisorie.

Nell'ambito del FEAMP, il regime di compensazione per i costi supplementari sostenuti dalle regioni ultraperiferiche è stato ampliato rispetto al precedente periodo di programmazione. La dotazione finanziaria è stata incrementata per ciascuno Stato membro ed è passata complessivamente da 15,6 a 27,5 milioni di EUR.

L'allegato I del FEAMP specifica che gli interventi svolti nelle regioni ultraperiferiche potrebbero beneficiare di un aumento di 35 punti percentuali, vale a dire punti percentuali aggiuntivi dell'intensità dell'aiuto pubblico.

L'articolo 41 elenca le disposizioni riguardanti l'efficienza energetica e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Il sostegno alla sostituzione o all'ammodernamento dei motori principali o ausiliari è subordinato a un equilibrio tra le capacità e le possibilità di pesca in cui la pesca costiera artigianale sia considerata prioritaria.

Si propone di consentire una maggiore intensità degli aiuti destinati alla sostituzione dei motori principali o ausiliari nelle regioni ultraperiferiche per tenere conto delle loro condizioni climatiche.

Sviluppo locale di tipo partecipativo

Il relatore ritiene che lo sviluppo locale di tipo partecipativo sia un valido strumento per il sostegno strutturale e finanziario. Lo sviluppo locale di tipo partecipativo nasce dall'idea di riunire gli attori pubblici, privati e civili per la promozione delle aree di pesca locali – ad esempio, potrebbe garantire prodotti di qualità attraverso la professionalizzazione del settore (anche a monte e a valle) e allo sviluppo di infrastrutture per lo sbarco. I gruppi di azione locale nel settore della pesca (FLAG) sono sostenuti dal FEAMP e da altri fondi. Gli aiuti per lo sviluppo locale di tipo partecipativo possono raggiungere il 50-100 %.

Finora questo strumento è stato utilizzato solo in piccola parte. L'attuale programma operativo della Francia non specifica se i FLAG siano previsti per le regioni ultraperiferiche francesi. Il programma operativo portoghese non indica se i FLAG siano previsti per Madera. Per le Azzorre sono previsti tre FLAG mentre non ne è previsto alcuno per le Canarie. L'acquacoltura delle regioni ultraperiferiche è poco sviluppata, ma ha delle potenzialità se le aziende locali si specializzano nelle specie locali destinate al mercato delle esportazioni.

Accordi di partenariato per una pesca sostenibile

Non è stato concluso finora alcun accordo di partenariato per una pesca sostenibile con i paesi terzi dell'Atlantico centro-occidentale che potrebbe interessare la Guyana francese, la Guadalupa, Saint-Martin e la Martinica.

L'esistenza di specie migratorie, la prevalenza della pesca INN, i potenziali impatti positivi indiretti di un accordo di partenariato per una pesca sostenibile sulle industrie locali (a monte e a valle) e le rispettive valutazioni degli accordi esistenti inducono a supporre che la conclusione di nuovi accordi di partenariato per una pesca sostenibile con i paesi terzi confinanti rechi benefici alle flotte di pesca delle regioni ultraperiferiche.

Il relatore chiede pertanto alla Commissione di vigilare sulla coerenza tra la dimensione interna ed esterna della PCP. Nel caso di Mayotte, è in vigore un accordo specifico, l'accordo in materia di accesso tra UE e Seychelles, che riguarda l'accesso delle navi battenti bandiera delle Seychelles alle acque di Mayotte. I pagamenti delle navi delle Seychelles sono destinati allo sviluppo delle capacità a Mayotte. La Francia è competente della gestione e della distribuzione dei pagamenti ed è tenuta a riferire in merito alla Commissione una volta l'anno. Il relatore intende sottolineare l'importanza che la Francia eroghi in modo rapido ed efficiente i pagamenti a Mayotte.

Conclusioni e raccomandazioni

L'obiettivo principale nonché motivo più importante della presente relazione è la richiesta delle regioni ultraperiferiche di poter rinnovare e ammodernare le loro flotte. Esse sostengono che le loro peculiarità giustificano un rinnovo e una modernizzazione delle flotte.

La sicurezza o, piuttosto, la mancanza di sicurezza a bordo è un problema di primaria importanza nelle regioni ultraperiferiche.

A livello dell'UE esistono possibilità di finanziamento e il FEAMP tiene conto delle condizioni specifiche nelle regioni ultraperiferiche. Rispetto al continente, queste hanno una percentuale maggiore di aiuti pari al 35 %, a eccezione dell'aiuto per la sostituzione dei motori.

Il ritardo nell'approvazione dei programmi operativi degli Stati membri ha comportato gravi problemi per i progetti nel periodo transitorio. Tuttavia, le regioni ultraperiferiche avranno ancora la possibilità di sfruttare i vantaggi della maggiore intensità degli aiuti pubblici e dei regimi di compensazione.

Per quanto riguarda la sostituzione dei motori, vale a dire la modernizzazione, il relatore suggerisce di fornire sostegno, nell'ambito di una potenziale futura PCP, agli strumenti che consentono di contrastare gli impatti climatici con un comprovato effetto negativo sulle navi.

Il relatore è altresì convinto che un maggiore sforzo nell'ambito dello sviluppo locale di tipo partecipativo possa favorire la ristrutturazione del settore e dell'approvvigionamento nonché la creazione degli impianti portuali necessari. Rileva altresì che la modernizzazione potrebbe determinare un aumento e il miglioramento della diversificazione delle attività di pesca.

Tutti gli strumenti che saranno suggeriti in futuro dovrebbero assicurare una pesca sostenibile e stock ittici sani.

È opportuno compiere qualsiasi sforzo possibile affinché i settori della pesca nelle regioni ultraperiferiche non si sentano svantaggiati.

PARERE della commissione per i bilanci (7.3.2017)

destinato alla commissione per la pesca

sulla gestione delle flotte di pesca nelle regioni ultraperiferiche
(2016/2016(INI))

Relatore per parere: Esteban González Pons

SUGGERIMENTI

La commissione per i bilanci invita la commissione per la pesca, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A.  considerando che il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), all'articolo 349, tiene conto delle specificità delle regioni ultraperiferiche, consentendo l'adozione di misure specifiche in queste regioni nel quadro delle politiche comuni, come la politica della pesca;

B.  considerando che il regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca (PCP) riconosce le caratteristiche specifiche delle RUP e permette un approccio differenziato in tali regioni;

C.  considerando che la flotta di pesca nelle RUP è composta prevalentemente da vecchie imbarcazioni inferiori a 12 metri che non hanno beneficiato in passato di aiuti per l'ammodernamento delle navi da pesca, il che mette a rischio la sicurezza delle navi e incide sulle condizioni di lavoro a bordo;

D.  considerando che, nelle RUP, la crisi economica è stata sentita in modo particolarmente forte e i settori della pesca devono essere considerati nel contesto di situazioni strutturali, sociali ed economiche particolari;

E.  considerando che il ritardo nell'adozione del regolamento del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e nell'approvazione dei programmi operativi del FEAMP e la conseguente attuazione tardiva delle disposizioni del FEAMP in materia di sostegno hanno determinato gravi difficoltà finanziarie per alcune imprese delle RUP;

1.  prende atto delle disposizioni generali stabilite dal regolamento (UE) n. 508/2014 sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) per quanto riguarda gli aiuti per il miglioramento delle navi, ma si rammarica che esso non preveda misure specifiche che tengano conto delle particolari caratteristiche e delle condizioni delle flotte in tali territori;

2.  osserva le difficoltà o perfino l'impossibilità cui sono confrontati taluni pescatori nelle RUP in termini di accesso al credito e/o all'assicurazione per le loro navi;

3.  invita la Commissione, in vista del prossimo quadro finanziario pluriennale, ad esaminare l'introduzione di aiuti al progressivo rinnovamento delle flotte di pesca artigianale nelle RUP, al fine di migliorarne la sicurezza e l'efficienza, purché ciò non comporti un aumento della loro capacità di pesca e non vada a detrimento del bilancio e della sostenibilità delle risorse;

4.  invita la Commissione a prendere in considerazione anche l'impatto delle condizioni climatiche e geografiche, quando propone atti delegati riguardo ai criteri per il calcolo dei costi supplementari derivanti dagli svantaggi specifici delle regioni ultraperiferiche;

5.  propone l'aumento dell'intensità degli aiuti per la sostituzione dei motori nelle regioni ultraperiferiche laddove prove scientifiche dimostrino che le condizioni climatiche e il cambiamento climatico hanno un impatto negativo decisivo sulle flotte di tali regioni;

6.  invita la Commissione e gli Stati membri, nell'interesse dello sviluppo dei settori di pesca locali nelle RUP, a promuovere l'uso dei fondi strutturali e di investimento europei e le sinergie tra tutti i fondi integrati nel quadro strategico comune e gli altri strumenti e politiche europei pertinenti, in linea con la strategia dell'UE per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;

7.  chiede che si prosegua sulla via di un'ulteriore semplificazione della normativa dell'UE per facilitare l'accesso della flotta delle RUP ai fondi europei;

8.  raccomanda che la futura politica comune della pesca tenga pienamente conto delle specificità delle regioni ultraperiferiche e consenta loro di realizzare il forte potenziale economico, sociale e ambientale creato dallo sviluppo razionale dei loro settori della pesca;

9.  propone, pertanto, che l'istituzione, dopo il 2020, di un fondo specifico per la pesca nelle RUP, avvenga sulla base del modello del programma di soluzioni specifiche per ovviare alla lontananza e all'insularità delle regioni ultraperiferiche (POSEI), che ha dimostrato la propria efficacia nel sostenere l'agricoltura in tali regioni; raccomanda, in particolare, che tale fondo autorizzi, nel rispetto degli obiettivi di una pesca sostenibile e di stock ittici sani, un aiuto al rinnovamento della flotta in tali regioni a favore di navi da pesca artigianale e tradizionale che sbarcano le loro catture nei porti delle regioni ultraperiferiche.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

6.3.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

29

3

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jonathan Arnott, Jean Arthuis, Richard Ashworth, Reimer Böge, Lefteris Christoforou, Gérard Deprez, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazabal Rubial, Esteban González Pons, Ingeborg Gräßle, Monika Hohlmeier, Bernd Kölmel, Vladimír Maňka, Siegfried Mureşan, Liadh Ní Riada, Jan Olbrycht, Paul Rübig, Jordi Solé, Patricija Šulin, Eleftherios Synadinos, Indrek Tarand, Tiemo Wölken, Stanisław Żółtek

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jean-Paul Denanot, Anneli Jäätteenmäki, Louis Michel, Andrey Novakov, Tomáš Zdechovský

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Olle Ludvigsson, Ulrike Rodust, Birgit Sippel

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

29

+

ALDE

ECR

GUE/NGL

PPE

 

S&D

 

Verts/ALE

Jean Arthuis, Gérard Deprez, Anneli Jäätteenmäki, Louis Michel

Richard Ashworth, Bernd Kölmel

Liadh Ní Riada

Reimer Böge, Lefteris Christoforou, José Manuel Fernandes, Esteban González Pons, Ingeborg Gräßle, Monika Hohlmeier, Siegfried Mureşan, Andrey Novakov, Jan Olbrycht, Paul Rübig, Tomáš Zdechovský, Patricija Šulin

Inés Ayala Sender, Jean-Paul Denanot, Eider Gardiazabal Rubial, Olle Ludvigsson, Vladimír Maňka, Birgit Sippel, Kathleen Van Brempt, Tiemo Wölken

Jordi Solé, Indrek Tarand

3

-

EFDD

ENF

NI

Jonathan Arnott

Stanisław Żółtek

Eleftherios Synadinos

1

0

S&D

Ulrike Rodust

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (10.2.2017)

destinato alla commissione per la pesca

sulla gestione delle flotte di pesca nelle regioni ultraperiferiche
(2016/2016(INI))

Relatore per parere: Younous Omarjee

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per la pesca, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  visti gli articoli 3, 38, 43 e 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

2.  considerando che, nonostante i limiti propri delle regioni ultraperiferiche (RUP), quali enunciati all'articolo 349 TFUE, il settore della pesca dispone di vantaggi e potenzialità di sviluppo importanti;

3.  considerando che le RUP sono caratterizzate soprattutto dallo sfruttamento al di sotto della media delle risorse alieutiche e da flotte costituite principalmente di imbarcazioni vecchie e di piccole dimensioni;

4.  ricorda che le zone economiche esclusive (ZEE) delle regioni ultraperiferiche coprono una superficie di 2 507 537 km2, pari al totale delle ZEE continentali dell'Unione europea;

5.  rammenta che la lontananza delle RUP è stata riconosciuta e presa in considerazione quale principio generale nel quadro del diritto dell'Unione, giustificando e consentendo in tal modo la messa a punto di un regime di compensazione dei costi supplementari per i prodotti della pesca e dell'acquacoltura nelle RUP;

6.  sottolinea che il sostegno alle attività di pesca sostenibile nelle RUP è essenziale al fine di garantire lo sviluppo economico, sociale ed ecologico di tali regioni, nonché lo sviluppo ottimale del loro potenziale; sottolinea inoltre che nelle regioni ultraperiferiche la pesca rappresenta una filiera dotata di una notevole capacità di creare posti di lavoro e contribuisce a trattenere le popolazioni locali e a renderle più prospere e solide; chiede che sia compiuto ogni sforzo affinché il settore della pesca si profili sempre di più come un pilastro dello sviluppo locale di queste regioni, segnatamente sostenendo la creazione e il consolidamento delle filiere della pesca nelle RUP e favorendo i mercati locali anche nella catena di approvvigionamento dei prodotti della pesca;

7.  sottolinea il legame fra sicurezza alimentare e attuazione di una pesca sostenibile nelle RUP; ribadisce, a tale proposito, la necessità di coinvolgere il settore della pesca locale nel raggiungimento dell'obiettivo della sicurezza alimentare delle popolazioni locali, dal momento che attualmente la sicurezza alimentare nelle RUP dipende eccessivamente dalle importazioni;

8.  riconosce che la complessità della normativa europea e i vincoli che essa impone soprattutto di diritto in materia di concorrenza possono rappresentare un freno alla creazione e allo sviluppo delle filiere della pesca; chiede che, nell'ambito delle future revisioni dei regolamenti, la normativa sia semplificata o modificata allo scopo di facilitare l'organizzazione dei pescatori in filiere nelle RUP al fine di avere accesso ai fondi, massimizzare il rendimento dei finanziamenti dell'Unione europea e ottimizzare le risorse della pesca in dette regioni, nonché la creazione di attività economiche complementari al lavoro stesso delle filiere, sostenendo nel contempo la lotta contro le frodi e utilizzando in modo sostenibile le risorse della pesca in tali regioni;

9.  rammenta che la politica comune della pesca (PCP) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), concepiti per le problematiche e le sfide dell'Europa continentale, rispondono in modo limitato alle specificità della pesca nelle regioni ultraperiferiche, non si possono applicare uniformemente alle sfide e alle specificità della pesca in tali regioni e devono essere dotate di un certo grado di flessibilità e pragmatismo o prevedere deroghe; chiede altresì l'attuazione di una strategia adattata a ciascun bacino marittimo regionale e alla situazione particolare di ciascuna delle RUP;

10.  invita l'Unione europea, pur attenendosi ai principi della sostenibilità e dello sviluppo sostenibile stabiliti nel contesto della PCP, a valorizzare il potenziale eccezionale della pesca nelle RUP;

11.  chiede l'applicazione piena, integrale e omogenea dell'articolo 349 TFUE nelle politiche, nei regolamenti, nei fondi e nei programmi dell'Unione europea che incidono sulla politica della pesca dell'Unione e in particolare nel FEAMP;

12.  reputa essenziale definire norme specifiche per le flotte delle RUP;

13.  ricorda che, tenuto conto delle specificità delle RUP, segnatamente le difficoltà climatiche, i pescatori di tali regioni devono far fronte a un invecchiamento precoce delle loro navi, che comporta problemi in termini di sicurezza ed efficacia e che rende le condizioni di lavoro meno attraenti rispetto a quelle di navi moderne; ritiene pertanto che sia necessario rimuovere gli ostacoli esistenti al fine rispondere meglio alle specificità delle regioni ultraperiferiche, procedendo al rinnovo e alla modernizzazione delle flotte tradizionali o artigianali, comprese quelle per la pesca al gambero, che scaricano tutte le loro catture nei porti delle RUP e contribuiscono allo sviluppo locale e sostenibile delle filiere della pesca di tali regioni sostenendo il mercato del lavoro che ne deriva, nel rispetto degli obblighi internazionali dell'Unione e, in particolare, dell'esigenza di non concedere aiuti pubblici che potrebbero indurre una pesca eccessiva; sottolinea l'importanza della pesca su piccola scala per i mercati occupazionali locali e le potenzialità del FEAMP in termini di approcci dal basso verso l'alto, in particolare nelle zone costiere;

14.  chiede alla Commissione di studiare la possibilità di istituire, nel prossimo quadro finanziario pluriennale, uno strumento analogo al POSEI per l'agricoltura dedicato nello specifico al sostegno alla pesca nelle regioni ultraperiferiche e che consenta di valorizzare davvero il potenziale eccezionale della pesca nelle RUP;

15.  osserva con preoccupazione che le conseguenze socio-economiche di tale situazione si ripercuotono con forza sulle regioni ultraperiferiche, che già presentano livelli elevati di disoccupazione (24,6 % nella Riunione, con una disoccupazione giovanile pari al 52,4 %), e che il basso livello di investimenti nelle flotte di pesca ostacola gli sforzi volti a incrementare i livelli di occupazione, la forza d'attrazione, le competenze e l'istruzione dei (potenziali) pescatori;

16.  invita la Commissione europea e gli Stati membri a identificare e promuovere il ricorso ai fondi europei di coesione, segnatamente il FESR, il FEASR, il FEAMP oppure l'FSE, al fine di potenziare gli investimenti nelle infrastrutture necessarie allo sviluppo delle filiere della pesca locali nelle regioni ultraperiferiche; incoraggia in particolare gli investimenti in progetti di rivalorizzazione delle professioni della pesca, nella formazione e in progetti intesi ad attirare i giovani, nonché in progetti innovativi, mirati alla sostenibilità delle attività di pesca, all'introduzione di metodi di pesca selettivi e allo sviluppo di filiere basate sulla co-responsabilità attraverso la creazione di sinergie tra i fondi strutturali e gli altri programmi dell'Unione europea;

17.  chiede alla Commissione di facilitare l'accesso degli attori e delle filiere della pesca delle RUP a tutti gli strumenti finanziari europei possibili; invita la Commissione a tenere maggiormente conto dell'ubicazione strategica delle regioni ultraperiferiche e del ruolo che esse possono svolgere nel garantire che i mari, gli oceani e le zone costiere siano utilizzati in maniera sostenibile, nonché nella governance marittima globale e nello sviluppo di un'economia della conoscenza basata sul mare;

18.  deplora che le RUP fruiscano di aiuti per la modernizzazione della flotta e per l'aumento della capacità di pesca soltanto a partire dagli anni Novanta e che la mancanza di coerenza tra gli aspetti interni ed esterni delle politiche europee nel settore della pesca sia tale da ostacolare fortemente lo sviluppo del settore nelle regioni ultraperiferiche, ostacolando l'attenuazione della cosiddetta "doppia penalizzazione"; sottolinea in particolare la necessità di realizzare analisi d'impatto sulle RUP nonché sui paesi e i territori d'oltremare ogniqualvolta questi siano interessati da accordi di pesca e accordi commerciali; invita la Commissione ad articolare meglio la sua politica commerciale con le altre politiche settoriali dell'Unione, segnatamente la PCP; chiede che gli interessi delle RUP siano davvero presi in considerazione in occasione della conclusione di accordi, in particolare mediante obblighi di scarico nelle regioni ultraperiferiche oppure l'impiego di personale originario di tali regioni sui pescherecci; invita la Commissione a garantire che gli attori locali siano al centro del processo decisionale per quanto concerne le flotte di pesca nelle RUP; crede nell'importanza di garantire che i pescatori nelle regioni ultraperiferiche abbiano accesso a informazioni che spieghino loro come possono usufruire dell'attuale sostegno fornito dall'UE;

19.  invita l'UE a rendere la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), che ostacola lo sviluppo sano e sostenibile del settore della pesca, una delle priorità della sua azione a livello internazionale, anche in fase di negoziazione di accordi economici, commerciali e di pesca, e a prevedere dispositivi specifici per tale lotta nelle ZEE delle regioni ultraperiferiche;

20.  raccomanda che si tenga in considerazione l'impatto della crisi finanziaria e delle sue gravi conseguenze economiche in relazione all'impossibilità di godere appieno del regime specifico per la modernizzazione delle flotte delle RUP (regolamento (CE) n. 639/2004);

21.  ricorda che le regioni ultraperiferiche dipendono dalle risorse alieutiche delle loro ZEE, le quali presentano una grande fragilità dal punto di vista biologico, e che è quindi opportuno proteggere adeguatamente ed efficacemente le loro zone sensibili, soprattutto garantendo l'accesso esclusivo alle stesse alle flotte locali che operano con battelli di pesca sostenibili e rispettosi dell'ambiente, riducendo in tal modo l'impatto negativo della pesca INN su tali zone; ritiene, a tal proposito, che siano fondamentali la disponibilità e l'accessibilità di dati affidabili sullo stato delle risorse e delle pratiche in tali ZEE ultramarine;

22.  deplora che la Commissione non abbia pubblicato una relazione sull'attuazione del regolamento (CE) n. 639/2004 entro il termine ultimo del 30 giugno 2012; ritiene che ciò rappresenti un'opportunità perduta, in quanto la pubblicazione avrebbe costituito una fonte inestimabile per comprendere le eventuali deroghe future del sistema di entrata e uscita della PCP, che potrebbero contribuire allo sviluppo delle flotte di pesca nelle RUP; chiede alla Commissione di fornire ulteriori informazioni sui motivi per cui ha deciso di non pubblicare tale relazione.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

6.2.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

26

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Pascal Arimont, Franc Bogovič, Victor Boştinaru, Rosa D’Amato, Michela Giuffrida, Krzysztof Hetman, Constanze Krehl, Jens Nilsson, Andrey Novakov, Younous Omarjee, Mirosław Piotrowski, Stanislav Polčák, Terry Reintke, Liliana Rodrigues, Monika Smolková, Ramón Luis Valcárcel Siso, Matthijs van Miltenburg, Lambert van Nistelrooij, Joachim Zeller

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Petras Auštrevičius, Andor Deli, Maurice Ponga, Bronis Ropė, Branislav Škripek, Hannu Takkula, Julie Ward

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Sofia Ribeiro

INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

22.3.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

18

2

6

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marco Affronte, Clara Eugenia Aguilera García, Renata Briano, Alain Cadec, David Coburn, Richard Corbett, Diane Dodds, Linnéa Engström, João Ferreira, Mike Hookem, Ian Hudghton, Carlos Iturgaiz, Werner Kuhn, António Marinho e Pinto, Gabriel Mato, Norica Nicolai, Ulrike Rodust, Annie Schreijer-Pierik, Ricardo Serrão Santos, Isabelle Thomas, Ruža Tomašić, Peter van Dalen, Jarosław Wałęsa

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Norbert Erdős, Jens Gieseke, Julie Girling, Cláudia Monteiro de Aguiar

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Josu Juaristi Abaunz, Helmut Scholz

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

18

+

ALDE

GUE/NGL

PPE

 

S&D

 

Verts/ALE

António Marinho e Pinto, Norica Nicolai

Josu Juaristi Abaunz, Helmut Scholz

Alain Cadec, Carlos Iturgaiz, Werner Kuhn, Gabriel Mato, Cláudia Monteiro de Aguiar, Annie Schreijer-Pierik, Jarosław Wałęsa

 

Clara Eugenia Aguilera García, Renata Briano, Richard Corbett, Ulrike Rodust, Ricardo Serrão Santos, Isabelle Thomas

 

Ian Hudghton

2

-

EFDD

David Coburn, Mike Hookem

6

0

ECR

Verts/ALE

NI

Julie Girling, Ruža Tomašić, Peter van Dalen

Marco Affronte, Linnéa Engström

Diane Dodds

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti