RELAZIONE sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I – Parlamento europeo

4.4.2017 - (2016/2152(DEC))

Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Dennis de Jong


Procedura : 2016/2152(DEC)
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A8-0153/2017
Testi presentati :
A8-0153/2017
Testi approvati :

1. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I – Parlamento europeo

(2016/2152(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015[1],

–  visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 (COM(2016)0475 – C8-0270/2016)[2],

–  vista la relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l'esercizio 2015, sezione I – Parlamento europeo[3],

–  vista la relazione annuale del revisore interno per l'esercizio 2015,

–  vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni[4],

–  vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti[5] nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visti l'articolo 314, paragrafo 10, e l'articolo 318 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio[6], in particolare gli articoli 164, 165 e 166,

–  vista la decisione dell'Ufficio di presidenza del lunedì 16 giugno 2014 sulle norme interne relative all'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo[7], in particolare l'articolo 22,

–  visti l'articolo 94, l'articolo 98, paragrafo 3, e l'allegato IV del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0153/2017),

A.  considerando che il 4 luglio 2016 il Presidente ha adottato i conti del Parlamento relativi all'esercizio 2015;

B.   considerando che il 24 giugno 2016 il Segretario generale, in quanto principale ordinatore delegato, ha certificato con ragionevole certezza che le risorse assegnate al bilancio del Parlamento sono state utilizzate per gli scopi previsti, conformemente al principio di sana gestione finanziaria, e che le procedure di controllo poste in essere offrono le necessarie garanzie di legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

C.  considerando che la Corte dei conti ha dichiarato, nella sua valutazione specifica delle spese amministrative e di altra natura del 2015, di non aver riscontrato gravi debolezze nelle relazioni annuali di attività e nei sistemi di controllo interno esaminati delle istituzioni e degli organismi, richiesti dal regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;

D.  considerando che l'articolo 166, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 richiede che tutte le istituzioni adottino ogni misura utile per dar seguito alle osservazioni che accompagnano la decisione di discarico del Parlamento;

1.  concede il discarico al suo Presidente per l'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo per l'esercizio 2015;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2. PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I – Parlamento europeo

(2016/2152(DEC))

Il Parlamento europeo,

–  vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I – Parlamento europeo,

–  visti l'articolo 94, l'articolo 98, paragrafo 3, e l'allegato IV del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0153/2017),

A.  considerando che, nella sua certificazione dei conti definitivi, il contabile del Parlamento europeo ("il Parlamento") ha attestato con ragionevole certezza che i conti forniscono, sotto ogni aspetto significativo, un'immagine veritiera e fedele della situazione finanziaria del Parlamento e che non è stato portato alla sua attenzione alcun elemento su cui esprimere riserve;

B.  considerando che, conformemente alla procedura abituale, sono state inviate all'amministrazione del Parlamento 129 domande e che la commissione per il controllo dei bilanci (CONT) ha ricevuto e discusso pubblicamente le relative risposte scritte in presenza del Vicepresidente responsabile del bilancio, del Segretario generale e del revisore interno;

C.  considerando che il controllo, in particolare nella forma della procedura annuale di discarico, è essenziale per garantire che i responsabili politici e l'amministrazione del Parlamento rispondano del proprio operato ai cittadini dell'Unione; che sussistono sempre margini di miglioramento in termini di qualità, efficienza ed efficacia nella gestione delle finanze pubbliche; che il principio del bilancio basato sui risultati e una buona governance delle risorse umane dovrebbero essere elementi fondamentali nell'esecuzione del bilancio;

Supervisione della gestione di bilancio e finanziaria del Parlamento

1.  osserva che il sistema di supervisione formale della gestione di bilancio e finanziaria del Parlamento presenta quattro componenti principali:

a)  la certificazione dei conti definitivi da parte del contabile del Parlamento;

b)  le relazioni annuali del revisore interno e il suo parere sul sistema di controllo interno;

c)  la valutazione delle spese amministrative e di altra natura di tutte le istituzioni dell'Unione, compreso il Parlamento, da parte del suo revisore esterno, la Corte dei conti ("la Corte"); e

d)  la procedura di discarico preparata dalla commissione CONT, che sfocia in una decisione del Parlamento sulla concessione del discarico al Presidente del Parlamento;

2.  rileva che la relazione annuale del revisore interno contiene risultanze basate su un lavoro di audit specifico e mira a migliorare la gestione finanziaria e di bilancio, ma non a fornire un quadro globale della gestione di bilancio e finanziaria del Parlamento; rileva, analogamente, che la relazione della Corte presenta solo i risultati di un piccolo campione (16 operazioni) di tutte le operazioni dell'Istituzione;

3.  riconosce che, in generale, il basso livello di errore nel caso delle spese amministrative può spiegare l'attenzione relativamente scarsa che la Corte presta alle operazioni del Parlamento;

4.  evidenzia, tuttavia, che, sebbene il tasso di errore sia esiguo, il rischio per la reputazione è relativamente elevato, dal momento che siffatti errori finanziari e di bilancio potrebbero ripercuotersi negativamente sull'immagine dell'istituzione;

5.  aggiunge che ormai, come conseguenza della necessità generalmente percepita di una programmazione di bilancio basata sui risultati, l'esercizio di discarico non dovrebbe limitarsi all'individuazione delle irregolarità, ma anche includere la misura di prestazioni e risultati concreti, e che anche questo aspetto riveste un'importanza particolare nel caso del Parlamento, dal momento che la mancanza di risultati ha un impatto diretto sulla reputazione dell'Istituzione;

6.  osserva, alla luce di quanto precede, che i lavori intrapresi dal Parlamento nel contesto della procedura di discarico rappresentano un'opportunità di considerare in modo più approfondito i conti dell'amministrazione dell'Istituzione;

I conti del Parlamento

7.  constata che gli stanziamenti definitivi del Parlamento per il 2015 ammontavano in totale a 1 794 929 112 EUR, pari al 19,78 % della rubrica V del quadro finanziario pluriennale (QFP)[8] stanziata per le spese amministrative delle istituzioni dell'Unione per il 2015, un importo che rappresenta un aumento del 2,2 % rispetto al bilancio 2014 (1 755 631 742 EUR);

8.  rileva che l'importo totale delle entrate contabilizzate al 31 dicembre 2015 ammontava a 176 367 724 EUR (2014: 174 436 852 EUR), di cui 27 988 590 EUR di entrate con destinazione specifica (2014: 26 979 032 EUR);

9.  osserva che quattro capitoli rappresentano da soli il 71 % della totalità degli impegni: capitolo 10 (Membri dell'Istituzione), capitolo 12 (Funzionari e agenti temporanei), capitolo 20 (Immobili e spese accessorie) e capitolo 42 (Spese relative agli assistenti parlamentari); rileva che ciò sta ad indicare l'elevato livello di continuità che caratterizza la spesa del Parlamento, in buona parte connessa con le retribuzioni dei deputati e del personale, adeguate conformemente allo statuto dei funzionari e ad altri obblighi contrattuali;

10.  prende atto delle cifre sulla base delle quali sono stati chiusi i conti del Parlamento per l'esercizio 2015, vale a dire:

a) Stanziamenti disponibili (EUR)

stanziamenti per il 2015

1 794 929 112

riporti non automatici dall'esercizio 2014

-

riporti automatici dall'esercizio 2014

277 911 825

stanziamenti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2015

27 988 590

riporti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2014

106 077 150

Totale

2 206 906 677

b) Utilizzo degli stanziamenti durante l'esercizio 2015 (EUR)

impegni

2 176 992 756

pagamenti effettuati

1 770 807 099

stanziamenti riportati automaticamente, compresi quelli provenienti da entrate con destinazione specifica

392 379 176

stanziamenti riportati non automaticamente

-

stanziamenti annullati

43 720 402

c) Entrate (EUR)

riscosse nel 2015

176 367 724

d) Totale di bilancio al 31 dicembre 2015 (EUR)

1 511 058 599

11.  osserva che nel 2015 è stato impegnato il 99,1 % degli stanziamenti iscritti nel bilancio del Parlamento, con un tasso di annullamento dello 0,9 % e che, come negli esercizi precedenti, è stato raggiunto un livello molto elevato di esecuzione del bilancio;

12.  richiama l'attenzione sul fatto che l'importo degli stanziamenti annullati è risultato pari a 41 422 684 EUR, e che gli annullamenti hanno interessato principalmente le indennità e le spese relative agli immobili;

13.  osserva che gli storni "di recupero" sono ammontati a 71 000 000 EUR, pari al 4 % degli stanziamenti totali stornati da voci di bilancio relative a stanziamenti accantonati e da altre fonti, per andare a contribuire alla copertura dei canoni enfiteutici per l'edificio Konrad Adenauer; insiste affinché la politica immobiliare del Parlamento sia stabilita con sufficiente chiarezza come parte della strategia di bilancio; ritiene alquanto elevata l'entità dello storno di recupero; è fermamente convinto che un'efficace gestione di bilancio debba ridurre tale storno al minimo necessario; invita la Corte, a tale riguardo, a elaborare una relazione sulla politica immobiliare del Parlamento;

Pareri della Corte sull'affidabilità dei conti 2015 e sulla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti

14.  osserva che, nel complesso, dagli elementi probatori di audit risulta che la spesa relativa alla rubrica "Amministrazione" non è inficiata da un livello rilevante di errore, ma che, sulla base dei sette errori quantificati, il livello di errore stimato per la rubrica V "Amministrazione" del QFP è pari allo 0,6 % (0,5 % nel 2014);

15.  è molto preoccupato dalla constatazione della Corte secondo cui delle 151 operazioni esaminate per tutte le istituzioni dell'Unione, 21 (il 14,6 %) erano inficiate da errori; osserva, tuttavia, che su queste 22 operazioni, soltanto sette errori sono stati quantificati e hanno quindi avuto un'incidenza finanziaria, ingenerando un tasso di errore stimato dello 0,6 %;

16.  prende atto, inoltre, della constatazione concernente specificamente il Parlamento contenuta nella relazione annuale della Corte per il 2015; osserva che la Corte ha rilevato debolezze nei controlli relativi all'autorizzazione e al pagamento delle spese eseguite nel 2014; constata che tali debolezze riguardavano soltanto una delle 16 operazioni del Parlamento esaminate in relazione a uno dei gruppi politici e che ad esse è stato posto rimedio nel 2015;

17.  prende atto delle risposte fornite dal Parlamento alla Corte nella procedura in contraddittorio; chiede alla Corte di tenere informata la commissione competente riguardo alla messa in atto della sua raccomandazione di fornire orientamenti migliori e di rivedere il quadro di controllo esistente per l'esecuzione degli stanziamenti di bilancio assegnati ai gruppi politici;

La relazione annuale del revisore interno

18.  fa osservare che, nella riunione della commissione competente svoltasi il 30 gennaio 2017 con il revisore interno, quest'ultimo ha presentato la sua relazione annuale indicando di aver adottato, nel 2015, relazioni di audit sui seguenti argomenti:

–  follow-up delle azioni in sospeso scaturite dalle relazioni di audit interno;

–  codice di condotta sul multilinguismo;

–  efficienza operativa IT e misurazione delle prestazioni;

–  sistema di gestione finanziaria (SGF);

–  procedura di recupero crediti;

–  gestione della continuità operativa;

–  inventario e gestione della consulenza esterna al centro dati;

19.  rileva e appoggia il parere espresso dal revisore interno per quanto riguarda la necessità:

–  di elaborare una proposta ragionata di aggiornamento del codice di condotta sul multilinguismo per i servizi di interpretazione, che includa disposizioni specifiche per la pianificazione delle riunioni di trilogo;

–  di migliorare il quadro normativo applicabile alle riunioni con interpretazione e segnatamente: prevedere un maggiore allineamento delle regolamentazioni esistenti; prevedere misure volte a ripartire la domanda in maniera più equilibrata sulla settimana e a individuare e sfruttare le fasce orarie sottoutilizzate; sottolinea la necessità di ridurre il numero di riunioni cancellate con breve preavviso, poiché ciò porta a una ripartizione delle risorse altamente inefficace;

–  di definire criteri pertinenti e soglie indicative per l'avvio di procedure legali e per la rinuncia al recupero dei crediti, e di sottoporli per approvazione all'ordinatore delegato principale;

–  di definire una governance e una strategia adeguate (compresi orientamenti dell'Istituzione e modalità pratiche) per la gestione della continuità operativa;

20.  osserva che, alla fine del 2015, dopo successivi audit di follow-up, rimanevano in sospeso quattro azioni risalenti al riesame del quadro di controllo interno, tutte caratterizzate da rischio moderato, e che, in un caso, il completamento dell'azione è stato rinviato al 2017 nel contesto del nuovo sistema di gestione finanziaria del Parlamento; invita il revisore interno a tenere informata la commissione CONT dei progressi compiuti relativamente a tali azioni;

21.  invita il revisore interno, nel presentare la relazione annuale, a porre maggiormente l'accento sugli aspetti in cui ha riscontrato carenze e/o irregolarità nonché a introdurre misure che consentano di valutare l'efficacia e i risultati; chiede inoltre una relazione del revisore interno in materia di follow-up, sviluppi e soluzioni apportate ai problemi individuati nell'esercizio del suo mandato;

Seguito dato alla risoluzione sul discarico 2014

22.  prende atto delle risposte scritte alla risoluzione sul discarico per l'esercizio 2014, pervenute alla commissione CONT il 20 ottobre 2016, e della presentazione del Segretario generale relativa alle diverse domande e richieste contenute in detta risoluzione, come pure dello scambio di opinioni con i deputati che ne è seguito; si rammarica, tuttavia, che molte di tali richieste non abbiano avuto seguito e che non sia stata fornita alcuna motivazione o giustificazione; sottolinea l'importanza di disporre di maggiori opportunità per discutere con il Segretario generale, in sede di CONT, in merito alle questioni che incidono sul bilancio del Parlamento e sulla sua esecuzione;

23.  osserva che vi era un'incoerenza tra le date di presentazione del progetto di relazione sul discarico del Parlamento europeo e la possibilità di presentare quesiti supplementari al Segretario generale; chiede al Segretario generale di fornire risposte alle domande supplementari prima della presentazione degli emendamenti e, qualora necessario, prima della votazione in commissione;

Discarico 2015 del Parlamento

24.  prende atto dello scambio di opinioni tra il Vicepresidente responsabile del bilancio, il Segretario generale e la commissione CONT, svoltosi il 30 gennaio 2017 alla presenza del membro competente della Corte e del revisore interno;

25.  esprime la propria soddisfazione dinanzi all'impegno preso dall'amministrazione del Parlamento di migliorare costantemente le prestazioni dei servizi dell'Istituzione nel loro complesso procedendo in maniera efficiente, sebbene ritenga d'altro canto che, in alcuni casi, la traduzione delle modifiche nella pratica stia prendendo troppo tempo;

26.  osserva che il Parlamento, che costa circa 3,60 EUR per cittadino l'anno, non deve temere un confronto con altri sistemi parlamentari, tanto più che un terzo dei costi è dovuto a fattori di base (multilinguismo e luoghi di lavoro) sui quali lo stesso Parlamento ha un'influenza limitata e che non si applicano agli altri parlamenti in tale forma;

27.  rileva, tuttavia, che l'attenzione riservata alla programmazione di bilancio basata sui risultati varia da una direzione generale all'altra e che ha raggiunto un buon livello, ad esempio, presso la Direzione generale delle Finanze (DG FINS), mentre si trova ancora in una fase preliminare altrove nell'amministrazione; invita il Segretario generale a garantire che si definiscano e si sottopongano a monitoraggio in tutta l'amministrazione obiettivi chiari e misurabili;

28.  prende atto della risposta del Segretario generale riguardo all'accessibilità dell'applicazione ePetition per i deputati e il grande pubblico, nonché della relazione del Servizio giuridico; chiede al Segretario generale di riferire sulle azioni intese a dare seguito alle raccomandazioni del Servizio giuridico;

29.  si compiace dell'attenzione prestata dall'amministrazione alla sostenibilità, in particolare nel contesto delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici; rileva, cionondimeno, che, con l'entrata in vigore della nuova direttiva sugli appalti pubblici[9], è ormai possibile aumentare l'importanza dei criteri legati alla sostenibilità sociale e ambientale rispetto al criterio del prezzo più basso;

30.  invita il Segretario generale a presentare un piano d'azione sulle modalità di applicazione dei criteri di sostenibilità nelle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici del Parlamento e, a tale riguardo, a includere una valutazione dell'uso che viene fatto degli appalti verdi in quanto strumento;

31.  constata che, secondo la Corte, i costi della dispersione geografica del Parlamento ammontano a 114 milioni di EUR l'anno e rileva che, secondo la relazione Fox-Häfner del 2013, il 78 % di tutte le missioni del personale statutario del Parlamento è la diretta conseguenza della dispersione geografica dei servizi di quest'ultimo; ricorda che la stima dell'impatto ambientale di questa dispersione è compresa tra le 11 000 e le 19 000 tonnellate di emissioni di CO2; invita l'Ufficio di presidenza a chiedere al Segretario generale di mettere a punto senza indugi una tabella di marcia in vista di una sede unica per il Parlamento; ribadisce il proprio invito al Parlamento e al Consiglio, al fine di ottenere risparmi a lungo termine, a soddisfare la necessità di una tabella di marcia per una sede unica, come sostenuto dal Parlamento in diverse risoluzioni precedenti; ritiene che il recesso del Regno Unito e la necessità di reinsediare le agenzie europee che hanno attualmente sede in tale paese potrebbero rappresentare un'ottima occasione per risolvere in contemporanea diverse questioni; richiama tuttavia l'attenzione sull'articolo 341 TFUE, in virtù del quale la sede delle istituzioni dell'Unione è fissata d'intesa comune dai governi degli Stati membri, e sul protocollo n. 6 allegato al TUE e al TFUE, il quale stabilisce che il Parlamento ha sede a Strasburgo; ricorda che la soluzione di una sede unica implica la modifica dei trattati;

32.  rammenta la risposta dell'amministrazione alla domanda 75 del questionario relativo al discarico del Parlamento per il 2013, vale a dire che aveva deciso di sospendere la "pratica delle missioni di lungo termine (...) il che ha determinato notevoli risparmi", ma considera una grave contraddizione il fatto che 13 membri del personale siano attualmente impegnati in missioni di questo tipo; ritiene che una missione di lungo termine di un membro del personale, comportante un'indennità di dislocazione e indennità giornaliere, in un luogo in cui tale persona già risiedeva e lavorava costituisca un utilizzo del denaro dei contribuenti discutibile e contrario allo statuto; insiste sulla necessità di chiarire le circostanze di ogni missione di lungo termine, e segnatamente sulla necessità di rivelare le ragioni e i costi della missione stessa;

33.  ricorda che, conformemente alle disposizioni dello statuto, tutti i funzionari e altri agenti dell'Unione, anche quelli che lavorano nei gabinetti, devono esercitare le loro funzioni al servizio esclusivo dell'Unione; sottolinea che i funzionari dell'Unione sono pagati con il denaro dei contribuenti, che non è destinato a finanziare giornalisti o altro personale impegnato a promuovere gli interessi politici nazionali di un presidente; invita l'Ufficio di presidenza a stabilire disposizioni chiare nella normativa del Parlamento;

34.  prende atto della decisione del Presidente in data 21 ottobre 2015, con la quale egli ha cercato di nominare persone su posti dirigenziali in seno al Parlamento senza rispettare le procedure, e in particolare senza inviti a presentare candidature; rileva che tale decisione "non corrispondeva alle norme" (risposta dell'amministrazione al secondo questionario della commissione CONT); insiste sulla necessità di revocare formalmente tale decisione del Presidente;

35.  rileva che il 15 dicembre 2015 il Presidente ha autorizzato sé stesso ad accordare ai membri del suo gabinetto un'indennità speciale illimitata oltre all'indennità esistente, nonostante lo statuto non la preveda; solleva nuovamente la questione della legittimità di tale autorità e della validità delle indennità speciali; chiede che si valuti se la decisione in questione non debba essere revocata;

Gestione del regime di sovvenzioni per i gruppi di visitatori

36.  prende atto del fatto che, il 24 ottobre 2016, l'Ufficio di presidenza ha adottato la regolamentazione rivista che disciplina il pagamento di sovvenzioni per gruppi di visitatori patrocinati;

37.  si compiace che ciò riduca considerevolmente i pagamenti in contanti e introduca l'obbligo dei bonifici elettronici, riducendo così il rischio di furti come anche i rischi per la reputazione del Parlamento, pur continuando a garantire una flessibilità considerevole; appoggia l'intenzione dell'Ufficio di presidenza di procedere a una valutazione del sistema rivisto dopo un anno dalla sua messa in atto; si rammarica, tuttavia, del fatto che gli assistenti parlamentari possono essere designati a ricevere pagamenti sui loro conti personali e a certificare le spese del gruppo; teme che ciò addossi un'inutile responsabilità giuridica e finanziaria agli APA e li esponga a rischi potenziali; esorta l'Ufficio di presidenza a riconsiderare questo aspetto in via prioritaria;

38.  si rammarica che il Parlamento abbia concesso il discarico al suo Presidente per l'esecuzione del bilancio del Parlamento per l'esercizio 2014 e abbia espunto all'ultimo momento importanti paragrafi che sollevavano ulteriori questioni circa le attività politiche del Presidente e la sua condotta finanziaria durante le elezioni europee del 2014;

Registro per la trasparenza e conflitti di interessi

39.  si compiace della crescente attenzione dei media e del grande pubblico per il Parlamento e la sua amministrazione; osserva, cionondimeno, che alcuni giornalisti incontrano difficoltà a ottenere le informazioni specifiche che cercano; sottolinea che la trasparenza del Parlamento e della sua amministrazione è essenziale per la legittimità dell'Istituzione e che, pur sempre nel rispetto delle norme che disciplinano la protezione dei dati personali, l'accesso alle informazioni dovrebbe essere migliorato;

40.  invita l'Ufficio di presidenza a pubblicare sul sito web dell'Istituzione, in un formato leggibile elettronicamente, i documenti pertinenti che gli vengono sottoposti dal Segretario generale, a meno che la natura delle informazioni in essi contenute renda la cosa impossibile, ad esempio per motivi di protezione dei dati personali;

41.  insiste sulla necessità di rendere più trasparente e accessibile il lavoro degli organi decisionali interni del Parlamento, specialmente dell'Ufficio di presidenza; chiede che gli ordini del giorno dell'Ufficio di presidenza siano pubblicati su Internet in tempo utile e che i processi verbali delle riunioni siano pubblicati con tempestività ben maggiore; osserva che non è necessario attendere che siano tradotti in tutte le lingue;

42.  chiede al Segretario generale di trasmettere la presente risoluzione all'Ufficio di presidenza, evidenziando tutte le richieste di azione o decisione rivolte a detto Ufficio; invita il Segretario generale a elaborare un piano d'azione e un calendario che consenta all'Ufficio di presidenza di dare seguito e/o risposta alle raccomandazioni contenute nelle risoluzioni sul discarico del Parlamento, e a includere i risultati in un documento di monitoraggio annuale; chiede al Segretario generale di riferire in tempo utile alla commissione per i bilanci e alla commissione per il controllo dei bilanci su tutti i progetti caratterizzati da una considerevole incidenza di bilancio che sono stati presentati all'Ufficio di presidenza;

43.  ritiene che i deputati dovrebbero poter usare il sito web dell'Istituzione per garantire ai loro elettori la massima trasparenza possibile riguardo alle loro attività e invita pertanto il Segretario generale a mettere a punto un sistema che consenta ai deputati di pubblicare informazioni sui loro incontri con i rappresentanti di interessi; sollecita il Segretario generale a procedere quanto prima in tal senso, come già richiesto nella risoluzione sul discarico del Parlamento per l'esercizio 2014;

44.  ribadisce la posizione del Parlamento riguardo all'indennità per spese generali (ISG), quale espressa ai paragrafi da 36 a 39 della risoluzione sul discarico del Parlamento per l'esercizio 2014; rileva che è già possibile per i deputati che lo desiderano chiedere il rimborso delle spese di audit quale costo ammissibile coperto dall'ISG; invita l'Ufficio di presidenza a valutare se non si possano trovare modi efficienti sotto il profilo dei costi per far verificare le spese dei deputati dall'amministrazione del Parlamento, anziché dover ricorrere a revisori esterni;

45.  constata che vi è scarsa consapevolezza tra i deputati circa la possibilità di restituire le eccedenze dell'indennità per spese generali; chiede al Segretario generale di pubblicizzare tale possibilità in via prioritaria; sollecita i deputati a restituire le eccedenze al termine del loro mandato;

46.  invita, analogamente, il Segretario generale a fornire ai deputati che desiderassero pubblicare sulle loro pagine web personali informazioni su qualsiasi altra indennità versata loro dal Parlamento registrazioni dei dati appropriate che possano essere facilmente rielaborate;

47.  invita inoltre il Segretario generale ad assistere in modo analogo anche i gruppi politici interessati;

48.  rileva che sul sito web dell'Istituzione è disponibile una vasta gamma di documenti che sono alla base della decisione relativa al riconoscimento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, unitamente a dettagli che specificano l'importo finale del finanziamento; chiede al Parlamento di invitare la Commissione a presentare una proposta di revisione dell'attuale atto giuridico dell'Unione relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee[10], che preveda altresì requisiti più rigorosi per la costituzione di fondazioni politiche europee, al fine di evitare abusi;

49.  si compiace dell'introduzione di un modulo speciale destinato ai relatori, su cui essi possono indicare quali rappresentanti di interessi hanno influenzato le loro relazioni (impronta legislativa);

50.  ribadisce il proprio invito all'amministrazione del Parlamento di fornire una relazione sull'uso dei locali dell'Istituzione da parte dei rappresentanti di interessi e di altre organizzazioni esterne;

51.  è preoccupato quanto al fatto che l'attuale codice di condotta dei deputati potrebbe necessitare di ulteriori miglioramenti per evitare i conflitti di interessi, prestando un'attenzione particolare:

–  ai lavori accessori retribuiti dei deputati;

–  alle attività di lobbying destinate alle istituzioni europee esercitate da ex deputati nel periodo in cui hanno diritto a un'indennità transitoria;

–  alla registrazione delle dichiarazioni di interessi dei deputati;

–  alla composizione e alle competenze del comitato consultivo;

Direzione generale della Comunicazione (DG COMM)

52.  valuta positivamente lo sviluppo di indicatori per la misurazione dei risultati in relazione alle attività di comunicazione del Parlamento e invita il Segretario generale a prevedere, nella relazione 2016 sulle attività dell'Istituzione, una sezione specifica sull'efficacia di questo nuovo approccio basato sul rendimento nel settore della comunicazione;

53.  esprime la sua insoddisfazione dinanzi all'attuale strategia di comunicazione del Parlamento; ritiene che vi siano seri problemi per quanto riguarda l'efficacia e la coerenza della strategia attuale, e in particolare l'importo del finanziamento che essa riceve, e chiede ai servizi del Parlamento di elaborare una strategia di comunicazione che serva gli interessi dell'Istituzione in modo efficace ed economico;

54.  sostiene i vari programmi intesi ad agevolare le visite dei giornalisti e dei cittadini interessati a saperne di più sulle attività del Parlamento;

55.  ribadisce al riguardo quanto già sottolineato in occasione del discarico 2014, vale a dire che il sito web del Parlamento continua ad essere relativamente poco conviviale e di difficile consultazione, e che non ha ancora integrato i più recenti sviluppi tecnologici, ragion per cui risulta difficile trovare velocemente informazioni pertinenti; si osservava inoltre, tenuto conto dell'importanza della comunicazione con i cittadini europei, che il sito web non contribuisce a migliorare l'immagine dell'Istituzione presso il grande pubblico;

56.  invita la Direzione generale della Comunicazione (DG COMM) a sviluppare un sito web più efficiente e conviviale, dotato di un motore di ricerca più efficace, che consenta di rafforzare la visibilità del Parlamento presso il grande pubblico e di rispondere più direttamente alle necessità e agli interessi dei cittadini; osserva che, nonostante siano state mobilitate risorse considerevoli, sono stati ottenuti solo risultati mediocri;

57.  esprime preoccupazione in relazione all'efficacia della strategia di comunicazione del Parlamento; chiede, a tale proposito, un esame globale di detta strategia e, in particolare, un approccio più attivo nei confronti di coloro che non si interessano spontaneamente alle attività del Parlamento o che sono addirittura scettici quanto al suo funzionamento; invita il Segretario generale a mettere a punto una nuova strategia a più lunga gittata, che consenta di raggiungere anche questa categoria di cittadini, ivi compreso agevolando l'accesso alle informazioni, e di affrontare in maniera adeguata i pregiudizi ingiustificati nei confronti del Parlamento evitando, nel contempo, campagne pubblicitarie inutili e costose;

58.  sottolinea la necessità di modernizzare la missione degli uffici di informazione del Parlamento ottimizzando l'uso di tecnologie e modelli di comunicazione nuovi e traendo vantaggio dalla loro posizione geografica privilegiata, vicina ai cittadini, per intensificare ulteriormente le attività "going local", quali dibattiti organizzati con deputati al PE e la società civile, allo scopo di ascoltare le persone e di interagire con esse; insiste sul fatto che i dibattiti online e l'attenzione dei media suscitati da questo tipo di eventi dovrebbero contribuire ad un maggiore avvicinamento ai cittadini; rileva che i costi degli edifici e del personale per gli uffici di informazione negli Stati membri sono sproporzionatamente elevati rispetto al volume di denaro speso per le missioni chiave di tali uffici; invita il Segretario generale a presentare alla commissione CONT, entro la fine del 2017, una relazione di attività e finanziaria dettagliata riguardante gli uffici di informazione delle città di Bruxelles e Strasburgo, insistendo in particolare sul rispettivo valore aggiunto;

59.  trova preoccupanti le risposte date alle interrogazioni con richiesta di risposta scritta sugli uffici di informazione del Parlamento in alcuni Stati membri, visto che, nella maggior parte dei casi, solo una parte delle loro spese di funzionamento risultano dagli obiettivi e dai compiti reali di tali uffici, mentre la maggior parte del denaro è spesa per la locazione degli uffici nonché per le retribuzioni e le spese di viaggio del loro personale;

60.  invita il Segretario generale a migliorare la comunicazione interna tra le varie direzioni generali, cosicché, ad esempio, lo sviluppo di nuovi, importanti strumenti quali il treno legislativo sia cosa nota a un pubblico più ampio, a livello sia interno che esterno;

Premio LUX

61.  accoglie positivamente la presentazione, effettuata congiuntamente dalla commissione CONT e dalla commissione CULT, del sondaggio richiesto nell'ambito del discarico 2013, volto a rilevare se il Premio LUX sia conosciuto e come sia considerato, qualora lo sia, nei vari Stati membri, e dei relativi risultati;

62.  ricorda che il sondaggio ha riguardato sostanzialmente la notorietà del Premio LUX per il cinema presso i deputati al PE e i registi cinematografici, e la loro consapevolezza che l'obiettivo del Premio è di illustrare ai cittadini l'impegno del Parlamento a favore di valori consensuali quali i diritti umani e la solidarietà, nonché l'impegno a favore della diversità linguistica e culturale;

63.  fa osservare che il sondaggio ha ottenuto un tasso di risposta basso, appena il 18 % dei deputati che compongono il PE, corrispondente a 137 deputati di tutti i gruppi politici e di tutti gli Stati membri, e che di questi deputati più del 90 % conosceva il Premio LUX, il 75 % ne conosceva le finalità e oltre l'80 % ne aveva una percezione positiva;

64.  non è convinto del metodo di selezione con cui i deputati decidono i candidati e scelgono il vincitore del Premio, e invita l'Ufficio di presidenza a riferire in merito a modelli alternativi che consentano di ottenere i risultati desiderati, ad esempio sostenendo un'iniziativa comparabile presa dalle stesse organizzazioni dei registi cinematografici;

65.  osserva che, sebbene negli anni il numero degli spettatori sia aumentato, 43 000 spettatori in tutta l'Unione europea rappresentano un pubblico ancora molto limitato e si chiede se il Premio LUX possa trovare una giustificazione;

Casa della storia europea

66.  si rammarica dei ripetuti ritardi subiti dall'apertura della Casa della storia europea, che era originariamente prevista per marzo 2016 e che è stata successivamente rinviata prima a settembre e poi a novembre 2016, e che è attualmente programmata per il 6 maggio 2017;

67.  prende atto con preoccupazione delle discussioni in corso sulla natura delle sue esposizioni temporanee; si chiede se le decisioni sui contenuti delle esposizioni nella Casa della storia europea non dovrebbero spettare unicamente agli organi competenti di un museo;

68.  si compiace del fatto che, secondo le stime, la Casa della storia europea accoglierà 250 000 visitatori l'anno; sottolinea che i costi operativi annuali di tale struttura sono stimati anticipatamente a 13,3 milioni di EUR; esprime preoccupazione dinanzi al numero di visitatori proporzionalmente basso rispetto agli elevati costi operativi, tenuto conto del fatto che nel 2015 il Parlamento ha accolto 326 080 visitatori con costi operativi pari a 4,3 milioni di EUR;

69.  invita l'Ufficio di presidenza a considerare di adeguare la gestione della Casa della storia europea a un'impostazione più interistituzionale, esaminando la possibilità di una maggiore cooperazione con altre istituzioni dell'Unione, in particolare la Commissione e il Consiglio;

70.  accoglie con favore la decisione della Commissione di contribuire con 800 000 EUR l'anno ai costi operativi della Casa della storia europea; ritiene, tuttavia, che la Commissione dovrebbe contribuire in una percentuale molto più elevata ai costi operativi annui stimati;

Direzione generale del Personale (DG PERS)

71.  rileva che, al 31 dicembre 2015, erano impiegati presso il Segretariato complessivamente 5 391 funzionari e agenti temporanei (un aumento di 96 unità rispetto al 31 dicembre 2014), mentre presso i gruppi politici erano impiegati complessivamente 771 funzionari e agenti temporanei (un aumento di 26 unità rispetto al 31 dicembre 2014); rileva altresì che, tenendo conto anche degli agenti contrattuali, la DG PERS era responsabile di 9 402 collaboratori (un incremento di 467 unità rispetto al 31 dicembre 2014);

72.  osserva che, al 1° gennaio 2015, erano stati soppressi dall'organigramma del Parlamento 47 posti, in linea con la revisione dello statuto dei funzionari del 2014 e del QFP 2014-2020, il che portava l'organico dell'Istituzione a 6 739 posti, di cui 5 723 (84,9 %) per il Segretariato e 1 016 (15,1 %) per i gruppi politici; constata che, al 31 dicembre 2015, il 4,9 % dei posti del Segretariato risultava vacante, rispetto al 9,6 % della fine del 2014;

73.  si compiace del fatto che l'equilibrio di genere tra i direttori generali è migliorato passando dal 18,2/81,8 % nel 2014 al 33,3/66,7 % nel 2015, ma rileva che l'equilibrio di genere tra i direttori è invece passato dal 34/66 % nel 2014 al 31,1/68,9 % nel 2015; rileva che l'equilibrio di genere tra i capi unità ha continuato a migliorare, passando dal 30/70 % alla fine del 2014 al 31,2/68,8 % alla fine del 2015; evidenzia pertanto il perdurare di squilibri a livello dei posti dirigenziali e l'assoluta importanza che riveste a tutt'oggi un programma di pari opportunità per tali posti;

74.  esprime stupore per il fatto che il Comitato consultivo dell'Istituzione per la nomina di alti funzionari sia composto soltanto da personale dirigenziale e invita il Segretario generale a includervi un rappresentante di un'organizzazione del personale;

75.  sottolinea che l'equilibrio geografico, ossia il rapporto tra il numero di membri del personale aventi una determinata nazionalità e la popolazione dello Stato membro corrispondente, dovrebbe continuare a rappresentare un elemento importante nella gestione delle risorse, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all'Unione a partire dal 2004; si compiace che il Parlamento abbia raggiunto una composizione complessivamente equilibrata di funzionari provenienti da Stati membri che hanno aderito all'Unione prima e dopo il 2004; sottolinea, tuttavia, che questi Stati membri rappresentano ancora solo il 3 % del personale ai gradi più elevati della categoria "amministratori" (AD 12-16) nei tre luoghi di lavoro, a fronte della percentuale della popolazione dell'Unione che essi rappresentano, che è il 21 %, e che su questo aspetto si attendono ancora progressi;

76.  riconosce che per talune attività, come ad esempio la gestione delle mense e le pulizie, l'esternalizzazione ha rappresentato la scelta preferita dall'Istituzione e che, di conseguenza, in alcune direzioni generali il numero di agenti esterni nei locali del Parlamento può addirittura superare quello dei funzionari;

77.  rileva, tuttavia, che siffatte decisioni di esternalizzazione non riescono a spiegare il ricorso a tutto il personale esterno e che, per esempio nella direzione generale dell'Innovazione e dell'Assistenza tecnologica (DG ITEC), è difficile giustificare il rapporto tra personale esterno e funzionari;

78.  è del parere che il personale esterno non debba essere utilizzato per compensare la riduzione del numero di posti decisa nel contesto della revisione dello statuto dei funzionari del 2014 e dell'attuale QFP;

79.  prende atto della risposta del Segretario generale in merito alle condizioni applicate dal Parlamento per gli appalti esterni; sottolinea che l'amministrazione deve seguire da vicino e sistematicamente i singoli prestatori di servizi affinché rispettino rigorosamente la legislazione in materia, tra l'altro, di occupazione, sicurezza e diritti sociali, applicabile a tutto il personale esterno che lavora nei locali del Parlamento, ad esempio gli addetti alla mensa, alle pulizie, alla manutenzione, ecc.; invita il Parlamento a introdurre meccanismi di allarme e controllo periodici al fine di prevenire e di rilevare eventuali casi, isolati o sistematici, di negligenza, abuso o violazione, in modo da poter adottare misure immediate;

80.  osserva che la procedura per rendere le guardie di sicurezza del Parlamento un servizio interno è stata completata e che la medesima procedura per il servizio autisti è in corso; invita il Segretario generale a riferire alla commissione CONT in merito a ciò che è stato appreso da tali procedure e gli eventuali risparmi che sono stati conseguiti di conseguenza;

81.  constata con preoccupazione che il personale delle mense non è retribuito, in base alle ore del loro contratto di lavoro, nelle settimane in cui deputati lavorano altrove, come ad esempio le settimane dedicate alle circoscrizioni elettorali o le settimane di tornata a Strasburgo, e che a un numero considerevole di tali membri del personale è applicata una riduzione dell'orario lavorativo, con conseguenze sulla loro vita lavorativa e sulle retribuzioni; invita il Segretario generale a trovare una soluzione, nell'ambito dei negoziati con il fornitore di servizi di ristorazione, che garantisca ai dipendenti la regolarità dell'orario e della retribuzione ogni settimana;

82.  osserva che alla fine del 2015 lavoravano presso l'Istituzione 1 813 assistenti parlamentari accreditati (APA) rispetto ai 1 686 dell'anno precedente; chiede che si presti particolare attenzione ai diritti degli APA e degli assistenti locali, dal momento che i loro contratti sono direttamente legati al mandato dei deputati cui prestano assistenza, tenendo presente che gli APA sono membri del personale aventi un contratto di lavoro con il Parlamento, mentre gli assistenti locali sono soggetti alla legislazione nazionale;

83.  si rammarica che la relazione di valutazione sull'attuazione dello statuto degli assistenti parlamentari accreditati non sia stata presentata alla commissione CONT entro la fine del 2016, come richiesto nella risoluzione del Parlamento sul discarico per l'esercizio 2014, e che, ad oggi, non sia ancora stata presentata;

84.  sottolinea che in caso di molestie morali o di denunce gli APA si trovano in una situazione particolarmente delicata, in quanto il loro contratto si basa su un rapporto di mutua fiducia tra il deputato e il suo assistente; sostiene che la mancanza di una tale fiducia è di per sé ragione sufficiente per la risoluzione del contratto; ritiene altresì che, se il deputato è costretto alle dimissioni per danno all'immagine imputabile a reati o ad altre violazioni della legge, ciò comporta di norma anche la risoluzione dei contratti di tutti i suoi assistenti; chiede pertanto l'immediato rafforzamento della rappresentanza degli APA in seno al comitato consultivo sulle molestie morali, garantendone l'equilibrio di genere, come già richiesto nel contesto del discarico per gli esercizi 2013 e 2014; invita l'Ufficio di presidenza a prevedere fondi sufficienti per coprire le spese di viaggio e di soggiorno degli APA che hanno presentato ricorso, i quali spesso non dispongono dei mezzi necessari per recarsi personalmente a Bruxelles per presentare il loro caso al comitato consultivo sulle molestie morali; chiede che, nell'ambito della prossima revisione dello statuto dei funzionari, si valuti la possibilità di prevedere misure finanziarie compensative per gli APA, al fine di garantire la parità di trattamento degli APA e il riconoscimento della loro particolare vulnerabilità in caso di molestie morali o di denunce;

85.  accoglie con favore l'intenzione dell'amministrazione di avviare la procedura di adeguamento delle indennità forfettarie per le missioni a Strasburgo corrisposte agli APA, che sono nettamente inferiori a quelle versate ai funzionari; sottolinea che l'adeguamento dovrebbe essere basato su un metodo di calcolo trasparente e che dovrebbe essere direttamente correlato con la recente revisione al rialzo delle indennità e dei massimali per le spese di alloggio per i funzionari; sottolinea altresì che dovrebbe essere introdotta l'indicizzazione automatica delle indennità per le future revisioni;

86.  deplora che l'Ufficio di presidenza non abbia riposto alla richiesta, formulata dal Parlamento nelle sue risoluzioni sul discarico per gli esercizi 2013 e 2014, di applicare agli APA le stesse indennità giornaliere corrisposte agli altri membri del personale; sottolinea inoltre che gli attuali massimali di rimborso delle missioni per gli APA non vengono adeguati dal 2009 e che la discrepanza tra gli APA e gli altri membri del personale è ulteriormente aumentata fino ad almeno il 40 % a seguito dell'introduzione di nuovi massimali approvati dal Consiglio il 9 settembre 2016 e finora applicati solo ai funzionari a partire dal 10 settembre 2016; invita pertanto l'Ufficio di presidenza ad adottare le misure necessarie per porre fine a tale disparità;

87.  esprime profondo rammarico per il fatto che, in caso di decesso o di dimissioni del deputato, il periodo di impiego di un APA termina alla fine del pertinente mese civile; sottolinea che, di conseguenza, qualora il mandato del deputato terminasse l'ultimo giorno di un dato mese, un APA potrebbe non avere neanche un giorno di preavviso; chiede che questa situazione inaccettabile sia risolta nell'ambito della prossima revisione dello statuto dei funzionari, subordinando la durata del periodo di preavviso a un periodo di tempo definito, ad esempio quattro settimane, invece che ai mesi civili; chiede inoltre all'Ufficio di presidenza di introdurre rapidamente misure temporanee per trovare una soluzione provvisoria a questo problema prima di tale revisione giuridica dello statuto;

88.  è preoccupato per la presunta prassi secondo cui i deputati obbligano illegalmente gli APA a effettuare missioni, in particolare a Strasburgo, senza che questi dispongano di ordini di missione né ottengano il rimborso delle spese di missione o delle spese di viaggio; ritiene che tale prassi dia adito a possibili abusi, in quanto, in assenza di un ordine di missione, gli APA devono sostenere personalmente le spese e non sono coperti dall'assicurazione sul posto di lavoro; invita l'Ufficio di presidenza a garantire che lo statuto dei funzionari sia adeguatamente applicato e a sanzionare i deputati che violano le norme;

89.  osserva che i tirocinanti hanno diritto a uno sconto di 0,50 EUR sui piatti principali in tutti i ristoranti self-service a Bruxelles e Lussemburgo e di 0,80 EUR a Strasburgo; ritiene tuttavia che, tenendo conto del livello medio della retribuzione percepita dai tirocinanti e dei prezzi elevati applicati negli ultimi due anni, tali sconti non siano sufficienti per avere un impatto significativo sulle loro finanze; invita il Segretario generale a procedere a una riduzione del prezzo in relazione alla retribuzione;

90.  invita l'Ufficio di presidenza ad assicurare che siano garantiti i diritti previdenziali e pensionistici agli APA che hanno prestato servizio ininterrottamente per due legislature; invita a tale proposito l'amministrazione a presentare una proposta che tenga conto della decisione di anticipare la data delle elezioni nel 2014 e del tempo richiesto dalla procedura di assunzione, ai fini del calcolo del periodo di 10 anni di servizio richiesto dallo statuto dei funzionari;

91.  invita la Conferenza dei presidenti a riconsiderare la possibilità per gli APA, in subordine a determinate condizioni da stabilire, di accompagnare i deputati nelle missioni e nelle delegazioni ufficiali del Parlamento, come già chiesto da numerosi deputati;

92.  invita il Segretario generale e l'Ufficio di presidenza ad analizzare e risolvere i problemi derivanti principalmente dall'ultimo cambiamento delle condizioni riguardanti gli APA (quali i ritardi nella firma dei contratti, la risoluzione dei contratti e l'anticipo della data delle elezioni europee, ecc.) che può avere gravi conseguenze per la futura acquisizione dei diritti lavorativi da parte degli APA; chiede inoltre di coinvolgere i rappresentanti degli APA nella ricerca di soluzioni;

93.  rileva che nel 2015 la cessazione dal servizio ha interessato 154 membri del personale, così ripartiti: 126 pensionamenti, 13 invalidità, nove dimissioni e sei decessi; invita il Segretario generale ad applicare scrupolosamente l'articolo 16, paragrafo 4, dello statuto dei funzionari sui potenziali conflitti d'interesse dopo la cessazione dal servizio al Parlamento, in particolare nel caso di dimissioni, vista la singolarità del fatto che non è mai stato pubblicato nessun caso di potenziale conflitto d'interessi;

94.  constata con preoccupazione che non sono previste disposizioni speciali per il personale nel caso in cui uno Stato membro decida di recedere dall'Unione; invita il Segretario generale, pur riconoscendo che la questione riguarda tutte le istituzioni europee, ad avviare un dialogo con la Commissione al fine di garantire che il personale britannico non sia vittima della Brexit e che i diritti statutari, contrattuali e acquisiti siano pienamente tutelati;

95.  chiede un'organizzazione più efficiente dei corsi di formazione per adeguarli alle esigenze specifiche degli APA; ritiene, in particolare, che l'amministrazione dovrebbe tener conto del calendario delle attività parlamentari e dei deputati e definire orari adeguati e argomenti specifici;

96.  richiama l'attenzione sul fatto che il 43 % del proprio personale ritiene che il telelavoro inciderebbe in maniera positiva sulla soddisfazione professionale; sottolinea che il Parlamento è l'unica istituzione a non avere introdotto il telelavoro e il sistema flexitime, mentre entrambi sono applicati da diversi anni nella maggior parte delle altre istituzioni, in particolare la Commissione, con risultati dimostrati in termini di aumento della produttività e miglioramento della qualità della vita dei lavoratori; rileva che il Parlamento ha introdotto il telelavoro occasionale lo scorso ottobre; invita il Segretario generale a informare tutti i servizi interessati, compresi i deputati e gli assistenti, in merito all'attuazione del servizio; chiede altresì che il sistema "flexitime" sia incluso quanto prima tra le modalità di lavoro del Parlamento;

97.  invita il Parlamento a modificare la propria regolamentazione concernente i tirocini proposti dai deputati e dai gruppi politici, al fine di migliorare la situazione dei tirocinanti al Parlamento, inclusa una retribuzione dignitosa, la definizione di una durata limitata dei tirocini e un accordo di apprendimento;

DG FINS

Contratti aggiudicati dal Parlamento

98.  constata con soddisfazione che l'Istituzione pubblica sul proprio sito web un elenco annuale completo di tutti i contraenti che si sono aggiudicati contratti di un valore superiore a 15 000 EUR, e che in tale elenco figurano il nominativo e il recapito del contraente, il tipo e l'oggetto del contratto, la durata, il valore, la procedura seguita e la direzione generale interessata;

99.  rileva che l'elenco in questione si spinge oltre i requisiti di trasparenza previsti dal regolamento finanziario dell'Unione; incoraggia tutte le istituzioni dell'Unione a mettere a disposizione informazioni integrali riguardo a tutti i contraenti e ai contratti aggiudicati mediante procedure di gara, compresi i casi di aggiudicazione diretta o procedura ristretta;

100.  condivide le conclusioni della Corte secondo cui, al fine di garantire una trasparenza e un monitoraggio ex post efficaci delle attività di appalto, le istituzioni dell'Unione devono creare un archivio pubblico unico in cui conservare le informazioni relative ai rispettivi contratti di appalto;

101.  sottolinea che, nonostante le precedenti richieste di miglioramento, i servizi offerti dall'agenzia viaggi del Parlamento continuano a essere insoddisfacenti, in quanto i prezzi sono relativamente elevati e l'agenzia non è riuscita a negoziare accordi con le principali compagnie aeree per ottenere prezzi più vantaggiosi e una maggiore flessibilità nell'organizzazione dei viaggi;

102.  invita l'agenzia ad adoperarsi attivamente per offrire prezzi più bassi indipendentemente dalla compagnia aerea in questione; chiede che l'agenzia introduca un processo di feedback (sondaggi sulla soddisfazione degli utenti), al fine di identificare i settori in cui è possibile realizzare ulteriori progressi;

Fondo di vitalizio volontario

103.  osserva che a fine 2015 il deficit attuariale stimato del fondo di vitalizio volontario era aumentato a 276,8 milioni di EUR; osserva inoltre che, sempre a fine 2015, l'importo delle attività nette di cui tenere conto e l'impegno attuariale ammontavano, rispettivamente, a 155,5 milioni di EUR e 432,3 milioni di EUR;

104.  rammenta che tali passività future previste sono distribuite su diversi decenni, pur osservando che l'importo totale versato dal fondo di vitalizio volontario nel 2015 ammonta a 15,8 milioni di EUR;

105.  sottolinea che tale situazione desta preoccupazione per il possibile esaurimento del fondo e che il Parlamento garantisce il pagamento dei diritti pensionistici se e quando il fondo non sarà in grado di far fronte ai propri obblighi;

106.  invita nuovamente l'Ufficio di presidenza a effettuare quanto prima possibile una valutazione della situazione attuale del fondo pensioni;

107.  ricorda il paragrafo 112 della relazione di discarico dello scorso anno (P8_TA-PROV(2016)0150) in cui si chiede di effettuare una valutazione della situazione attuale del fondo pensioni; si rammarica che tale valutazione non sia ancora stata effettuata;

108.  ricorda che la Corte di giustizia ha sancito nel 2013 la validità della decisione di innalzare da 60 a 63 anni l'età pensionabile degli affiliati al fondo di vitalizio volontario, onde evitare l'esaurimento anticipato del capitale e allinearla al nuovo statuto dei deputati al Parlamento europeo;

109.  ritiene che, laddove i fondi pensionistici nazionali sono soggetti a norme rigorose e non possono in alcun caso presentare un disavanzo attuariale, il fondo di vitalizio volontario presenta attualmente un deficit del 64 % dell'impegno attuariale; invita il Segretario generale a presentare all'Ufficio di presidenza un piano d'intervento globale inteso a evitare un esaurimento precoce del fondo;

Altre questioni

110.  si rammarica che nella scelta degli istituti finanziari con cui ha a che fare per la gestione dei propri pagamenti e conti, il Parlamento non presti alcuna attenzione alle politiche portate avanti da tali istituti in materia di responsabilità sociale delle imprese, e invita il Segretario generale ad accertarsi che in futuro il Parlamento tratti principalmente con istituti finanziari le cui politiche d'investimento siano incentrate sulla sostenibilità e su altri aspetti della responsabilità sociale delle imprese;

111.  sottolinea che nel 2015 l'Istituzione ha lasciato, in media, 106,25 milioni di EUR in conti bancari senza ottenere alcun interesse attivo; invita il Segretario generale a verificare la necessità di una liquidità così ingente nonché, in particolare, a migliorare la gestione della tesoreria a tale riguardo e, se possibile, a trovare possibili modi di migliorare il rendimento di tali depositi;

DG ITEC

112.  è soddisfatto dell'attuazione degli orientamenti strategici da parte della DG ITEC per il periodo 2014-2019; ritiene che al momento stiano intervenendo numerosi cambiamenti nell'ambiente di lavoro elettronico per i deputati e il personale, sebbene le implicazioni degli stessi, tra cui anche nuove opportunità, siano relativamente poco conosciuti e restino confinati per lo più in seno alla DG ITEC; chiede una maggiore cooperazione tra la DG ITEC e la DG COMM per migliorare la comunicazione interna ed esterna circa le numerose innovazioni che sono in corso di attuazione o che saranno attuate in futuro;

113.  si rende conto degli sforzi profusi dalla DG ITEC per migliorare il numero dei risultati relativi alle pagine web del Parlamento nel contesto del motore di ricerca di Google; ritiene inoltre tuttavia che il motore di ricerca sul sito Internet dell'Istituzione stessa dovrebbe permette di ottenere risultati utili, in modo che gli utenti possano servirsi del portale del Parlamento per raggiungere celermente le pagine d'interesse; esprime preoccupazione per il fatto che, al momento, tale motore di ricerca non funziona correttamente e invita il Segretario generale a individuare una soluzione rapida a questo annoso problema;

114.  osserva con preoccupazione che, nonostante il fatto la DG ITEC spenda annualmente oltre 35 milioni di EUR per l'acquisto di nuovo hardware, manca una politica chiara in materia di appalti ecologici e socialmente sostenibili e chiede al Segretario generale di definire un piano di intervento al riguardo per garantire che, in futuro, tutte le gare d'appalto includano criteri ambientali e sociali per la scelta dell'hardware;

115.  invita la DG ITEC a rendere tutte le pagine web del Parlamento accessibili da dispositivi portatili, dal momento che, sebbene una larga parte dei visitatori delle pagine utilizzi un iPad o un telefono cellulare per accedere ai siti del Parlamento e delle commissioni specializzate, le attuali interfacce non possono essere considerate compatibili con i dispositivi portatili; propone l'attuazione di misure volte a migliorare, concretamente ed entro un periodo di tempo ragionevole, l'accessibilità delle pagine ai dispositivi portatili;

116.  considera essenziale per l'esercizio del mandato dei deputati che le stampanti rimangano nei loro uffici; sottolinea che l'uso di cartucce generiche a basso costo potrebbe causare livelli nocivi di emissioni di particelle e danni alla salute; chiede pertanto alla DG ITEC e alla direzione generale delle Infrastrutture e della Logistica (DG INLO) di adottare misure intese a promuovere l'acquisto di stampanti ecologiche e a garantire l'uso esclusivo di cartucce originali;

117.  prende atto che l'Ufficio di presidenza ha approvato, il 7 settembre 2015, una politica in materia di sicurezza dei sistemi delle tecnologie di informazione e di comunicazione (in appresso "politica di sicurezza TIC"); sottolinea l'urgenza, nell'attuale contesto globale, di attuare una politica di sicurezza TIC nettamente più solida, che si occupi pienamente della gestione dei rischi legati alla sicurezza informatica; plaude a tale proposito alla nomina di un responsabile della sicurezza informatica del Parlamento;

118.  rinnova l'invito formulato nella risoluzione sul discarico per l'esercizio 2014 a creare un sistema di allerta rapida in caso di emergenza che consenta alla DG ITEC, in collaborazione con la direzione generale della Sicurezza e della Protezione (DG SAFE), di inviare comunicazioni tempestive, per SMS o e-mail, ai deputati e al personale che acconsentano a far figurare i propri recapiti nell'elenco di questo sistema di comunicazione, da utilizzare in specifiche situazioni di emergenza;

119.  elogia la DG ITEC per l'installazione dell'impianto Wi-Fi in tutti gli edifici del Parlamento; constata, tuttavia, che nell'emiciclo di Strasburgo il sistema Wi-Fi non è affidabile, in particolare quando, nel corso di votazioni e discussioni importanti, numerosi deputati utilizzano la rete contemporaneamente; invita il Segretario generale ad adottare le misure correttive necessarie al riguardo;

Direzione generale delle Politiche esterne dell'Unione

120.  accoglie con favore il fatto che alcune riunioni pubbliche delle delegazioni interparlamentari siano già trasmesse in webstreaming; invita il Segretario generale a proseguire il rafforzamento e l'estensione di tale servizio nonché i contenuti dei siti web delle delegazioni;

DG INLO

121.  rileva che la strategia immobiliare a medio termine adottata nel 2010 è in fase di riesame; chiede che tale strategia sia estesa per coprire una prospettiva più a lungo termine e includa uno studio delle probabili conseguenze della Brexit;

122.  si compiace del previsto ampliamento, a decorrere dal 2019, dello spazio per uffici per i deputati e i loro assistenti a Strasburgo; chiede al Segretario generale, fintantoché non sarà stata trovata una soluzione per una sede di lavoro unica del Parlamento, di garantire un numero minimo di metri quadrati per assistente in conformità delle vigenti norme sulle condizioni di lavoro, dal momento che l'Istituzione, violando deliberatamente tali norme sullo spazio minimo per uffici, si trova in una posizione di vulnerabilità;

123.  esprime profondo rammarico per l'avvio di una procedura di sostituzione del mobilio negli uffici dei deputati e degli assistenti a Bruxelles e chiede che sia immediatamente sospesa; osserva che la maggior parte dei mobili è perfettamente utilizzabile e in buone condizioni e che, pertanto, non vi è alcun motivo di sostituirli; ritiene che il semplice parere di alcuni deputati– e non un'indagine generale – non possa costituire di per sé un motivo sufficiente per giustificare la sostituzione, e che le questioni di gusto, moda o stile antiquato indicate dall'amministrazione siano altrettanto inadeguate; è del parere che i singoli mobili dovrebbero essere sostituiti unicamente qualora presentino segni evidenti di deterioramento o di usura o comportino rischi per la salute sul posto di lavoro di natura specifica o generale (ad esempio, il possibile miglioramento dell'ergonomia delle sedie); osserva che in un periodo di crisi economica e di conseguenti ristrettezze finanziarie come quello che stiamo vivendo attualmente, questioni estetiche di questo tipo potrebbero compromettere gravemente la credibilità del Parlamento e, in particolare, dei suoi deputati, agli occhi dei cittadini e dell'opinione pubblica;

124.  riconosce che, conformemente alle decisioni dell'Ufficio di presidenza del 2013 e 2015, i nuovi contratti di ristorazione non prevedono alcuna sovvenzione diretta a carico del bilancio del Parlamento; è tuttavia preoccupato per il fatto che alcuni servizi sono stati offerti a prezzi più elevati di quelli di mercato nel 2015; si riferisce al riguardo al servizio caffè durante le riunioni; constata che i prezzi sono stati rivisti nell'agosto 2016;

125.  si rammarica profondamente dei criteri arbitrari, soggettivi e sproporzionati utilizzati nella procedura di assunzione di autisti e nell'internalizzazione del servizio, avviata nel 2016 per motivi di sicurezza; si rammarica che la procedura non abbia tenuto conto delle competenze e dell'esperienza acquisite dagli autisti negli anni in cui hanno lavorato a diretto contatto con i deputati, della relazione di fiducia stabilita con questi ultimi, né del fatto che tali autisti siano rimasti disoccupati, molti dei quali già a un'età in cui è difficile trovare un posto di lavoro;

Direzione generale dell'Interpretazione e delle Conferenze (DG INTE)

126.  esprime preoccupazione per il difficile dialogo sociale tra la DG INTE e i rappresentanti degli interpreti, dialogo che è stato avviato nel gennaio 2014 e che, ad oggi, non ha sortito alcun accordo; invita il Segretario generale ad avviare una mediazione tra le parti interessate al fine di migliorare la comprensione reciproca delle rispettive posizioni e individuare soluzioni accettabili per tutti;

127.  esprime soddisfazione per i progressi già realizzati nel processo di modernizzazione della DG INTE, in particolare per quanto riguarda la maggiore disponibilità di interpreti, l'aumento moderato del numero di ore che gli interpreti dedicano alla prestazione di servizi di interpretazione e la migliore ripartizione del carico di lavoro tra gli interpreti; constata che il metodo di calcolo per quanto riguarda le statistiche è stato chiarito e che le ferie e i giorni di assenza per malattia sono ora esclusi dal calcolo della media del numero di ore trascorse dagli interpreti in cabina;

128.  chiede al Segretario generale informazioni sulle misure che sono state adottate successivamente all'approvazione della risoluzione sul discarico per l'esercizio 2014 per conseguire una maggiore efficienza ed efficacia delle risorse nell'organizzazione delle riunioni razionalizzando la gestione delle conferenze al Parlamento;

DG SAFE

129.  plaude agli sforzi costanti compiuti riguardo alla sicurezza all'interno e all'esterno del Parlamento; si rende conto che la sicurezza all'interno del Parlamento deve mirare a conseguire un delicato equilibrio tra la sicurezza ottenuta adottando una serie di misure e l'introduzione di un sistema eccessivamente improntato alla sicurezza che rallenta l'attività del Parlamento; insiste tuttavia sul fatto che la sicurezza degli edifici dovrebbe essere ulteriormente rafforzata e invita il Segretario generale a garantire che il personale sia adeguatamente formato e in grado di svolgere le proprie mansioni in modo professionale, anche nelle situazioni di emergenza;

130.  invita il Segretario generale a garantire che la cooperazione con le altre istituzioni dell'Unione sia attivamente proseguita, accanto alla cooperazione con le autorità belghe, francesi e lussemburghesi;

131.  invita la DG ITEC e la DG SAFE a rafforzare le misure anti-hacker alla luce della minaccia di attacchi informatici aumentata negli ultimi mesi;

Un Parlamento ecocompatibile

132.  ricorda che l'Ufficio di presidenza ha introdotto il sistema di gestione ambientale (EMAS) al Parlamento il 19 aprile 2004; rileva che lo stesso Ufficio ha approvato nel 2016 una politica ambientale riveduta che mantiene e ribadisce l'impegno del Parlamento a favore di un costante miglioramento ambientale;

133.  accoglie con favore la creazione di un helpdesk interistituzionale sugli appalti pubblici verdi, che dovrà ora essere pienamente attuata definendo obiettivi chiari nel settore, nonché intensificando gli sforzi per l'informazione interna, la promozione e un'efficace governance degli appalti pubblici verdi; sottolinea che anche i prestatori di servizi in subappalto devono rispettare le norme; deplora a tale riguardo l'elevato utilizzo di bottiglie, tazze, contenitori e imballaggi in plastica al Parlamento;

134.  è consapevole di essersi impegnato a ridurre del 30 % le proprie emissioni di CO2 per ETP entro il 2020 rispetto ai livelli del 2006; si compiace del fatto che tra il 2006 e il 2015 l'indicatore sia diminuito di circa il 24,3 %;

135.  considera pertanto della massima importanza che il Parlamento si fissi nuovi e più ambiziosi obiettivi quantitativi, che dovrebbero essere regolarmente misurati dai servizi competenti; rileva a tale proposito la decisione dell'Ufficio di presidenza del 2015 intesa a compensare la totalità delle emissioni di carbonio del Parlamento, incluse quelle relative agli spostamenti aerei dei deputati tra i rispettivi paesi di origine e i luoghi di lavoro del Parlamento;

136.  ricorda l'impegno del Parlamento, contratto nel quadro della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, di applicare agli edifici di sua proprietà e da esso occupati, fatte salve le norme applicabili in materia di bilancio e di appalti, i medesimi requisiti applicabili agli edifici del governo centrale degli Stati membri ai sensi degli articoli 5 e 6 della stessa, data la notevole visibilità dei suoi edifici e il ruolo guida che esso dovrebbe svolgere per quanto riguarda la prestazione energetica degli stessi; sottolinea l'urgenza di rispettare tale dichiarazione, non ultimo per la sua stessa credibilità nelle revisioni in corso della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia e della direttiva sull'efficienza energetica;

137.  invita l'Ufficio di presidenza a studiare un sistema di incentivi per promuovere trasporti efficienti per il tragitto fra domicilio e luogo di lavoro;

138.  accoglie positivamente l'iniziativa del Parlamento per quanto riguarda l'attuazione di una politica globale per ridurre gli sprechi alimentari; invita il Parlamento a garantire che tutti i fornitori di servizi di ristorazione in tutti gli edifici del Parlamento si attivino per evitare gli sprechi alimentari; invita il Parlamento a promuovere ulteriormente la prassi di donazione di prodotti alimentari invenduti a scopo di beneficenza;

139.  ritiene che l'introduzione di un efficace sistema di prenotazione delle sale di riunione e un registro di gestione delle strutture possa apportare un notevole potenziale in termini di costi e sforzi ambientali del Parlamento, e invita il Segretario generale a tener conto di tale impostazione;

Gruppi politici (linea di bilancio 4 0 0)

140.  constata che nel 2015 gli stanziamenti iscritti alla linea di bilancio 4 0 0 (destinati ai gruppi politici e ai deputati non iscritti) sono stati utilizzati nel modo seguente:

Gruppo

2015

2014**

Stanziamenti annuali

Risorse proprie e stanziamenti riportati

Spese

Tasso di esecuzione stanziamenti annuali

Importi riportati all'esercizio successivo

Stanziamenti annuali

Risorse proprie e stanziamenti riportati

Spese

Tasso di esecuzione stanziamenti annuali

Importi riportati all'esercizio successivo (2011)

PPE

17 440

10 198

17 101

98,06 %

8 720

19 919

7 908

17 796

89,34 %

9 960

S&D

15 256

5 748

15 379

100,81 %

5 625

15 619

4 653

14 850

95,07 %

5 422

ECR

5 959

1 614

5 065

84,99 %

2 509

5 014

1 060

4 476

105,43 %

1 598

ALDE

5 692

2 517

5 865

103,03 %

2 344

6 214

1 774

5 491

88,35 %

2 498

GUE/NGL

4 305

1 256

3 832

89,02 %

1 729

3 527

417

2 689

76,62 %

1 255

Verts/ALE

4 153

1 293

3 890

93,67 %

1 556

4 292

1 389

4 396

88,41 %

1 287

EFDD

3 843

1 643

3 629

94,45 %

1 856

3 231

1 142

2 708

88,83 %

1 615

ENF

1 587

0

827

52,09 %

760

 

 

 

 

 

Membri non iscritti

1 627

533

1 001

61,51 %

214

1 991

441

1 281

64,32 %

533

Totale

59 860

24 803

56 588

94,53 %

25 312

59 807

18 784

53 687

89,76 %

24 168

*   Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

**   Il 2014 è stato diviso in due esercizi finanziari a causa delle elezioni parlamentari del maggio 2014. Gli importi per il 2014 nella tabella rappresentano gli importi consolidati.

141.  ricorda che la Corte ha raccomandato, nella sua relazione annuale al Parlamento europeo di "rivedere il quadro di controllo esistente per l'esecuzione degli stanziamenti di bilancio assegnati ai gruppi politici" e inoltre "fornire orientamenti migliori, monitorando più attivamente l'applicazione, da parte dei gruppi politici, delle norme per l'autorizzazione e il pagamento delle spese e per le procedure d'appalto";

Partiti politici europei e fondazioni politiche europee

142.  rileva che nel 2015 gli stanziamenti iscritti alla linea di bilancio 4 0 2 sono stati utilizzati nel modo seguente[11]:

Partito

Abbreviazione

Risorse proprie

Sovvenzione PE

Totale entrate

Sovvenzione PE in % della spesa ammissibile (max. 85 %)

Eccedenza di entrate (trasferimento alle riserve) o perdite

Partito popolare europeo

PPE

1 926

8 053

12 241

85 %

363

Partito dei socialisti europei

PSE

1 246

5 828

8 024

85 %

40

Partito dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa

ALDE

561

2 093

2 789

85 %

90

Partito Verde Europeo

PVE

480

1 666

2 245

85 %

83

Alleanza dei conservatori e riformisti europei

AECR

395

1 952

2 401

85 %

8

Partito della sinistra europea

EL

372

1 484

2 044

85 %

71

Partito Democratico Europeo

EDP/PDE

120

457

577

85 %

0

Democratici UE

EUD

55

292

370

85 %

3

Alleanza libera europea

ALE

127

636

845

85 %

0

Movimento politico cristiano europeo

ECPM

87

461

560

85 %

4

Alleanza europea per la libertà

EAF

94

494

588

85 %

7

Alleanza dei movimenti nazionali europei

AENM

53

292

399

85 %

0

Movimento per un'Europa delle nazioni e della libertà

MENF

161

401

562

85%

0

Alleanza per la democrazia diretta in Europa

ADDE

250

821

1.070

85 %

-403

Movimento per

un'Europa delle libertà

e della democrazia

MELD

91

44

226

85 %

-208

Totale

 

6 017

24 974

34 943

85 %

59

(*)  Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

 

 

143.  rileva che nel 2015 gli stanziamenti iscritti alla linea di bilancio 4 0 3 sono stati utilizzati nel modo seguente[12]:

Fondazione

Abbreviazione

Partito di affiliazione

Risorse proprie*

Sovvenzione PE

Totale entrate

Sovvenzione PE in % della spesa ammissibile (max. 85 %)

Centro Wilfried Martens per gli studi europei

WMCES

PPE

949

4 725

5 674

85 %

Fondazione europea di studi progressisti

FEPS

PSE

847

3 848

4 695

85 %

Forum liberale europeo

ELF

ALDE

183

880

1 063

85 %

Fondazione verde europea

GEF

PVE

163

914

1 077

85 %

Trasformare l'Europa

TE

EL

159

847

1 066

85 %

Istituto dei democratici europei

IED

PDE

47

284

331

85 %

Centro Maurits Coppieters

CMC

ALE

57

241

298

85 %

Una nuova direzione - Fondazione per la riforma europea

ND

AECR

323

1 100

1 423

85 %

 

 

 

 

 

 

 

Fondazione europea per la libertà

FEP

EAF

47

268

315

85 %

Organizzazione per la cooperazione interstatale europea

OEIC

EUD

33

132

165

85 %

Fondazione politica cristiana per l'Europa

CPFE

ECPM

51

267

318

85 %

Fondazione per un'Europa della libertà e della democrazia

FELD

MELD

50

248

298

85 %

Istituto per la democrazia diretta in Europa

IDDE

ADDE

144

673

817

85 %

Identità e tradizioni europee

EIT

AENM

32

169

201

85 %

Totale

 

 

3 085

14 596

17 681

85 %

(*)  Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

 

 

 

 

 

 

144.  rileva con preoccupazione che, nel caso dell'Alleanza per la democrazia diretta in Europa, del Movimento per un'Europa della libertà e della democrazia, dell'Iniziativa per la democrazia diretta in Europa e della Fondazione per un'Europa delle libertà e della democrazia sono state riscontrate gravi irregolarità relative al divieto di finanziamento diretto o indiretto dei partiti nazionali e alle donazioni;

145.  esprime preoccupazione per il rischio per l'immagine del Parlamento che rappresentano tali irregolarità ed è convinto della necessità di agire con celerità ed efficacia per prevenire e affrontare eventuali irregolarità di questo tipo in futuro;

146.  è consapevole dei nuovi regolamenti, ovvero del regolamento (UE, Euratom) n. 1141/2014, del 22 ottobre 2014, Parlamento europeo e del Consiglio[13], e del regolamento (UE, Euratom) n. 1142/2014, del 22 ottobre 2014, del Parlamento europeo e del Consiglio[14], che inizieranno a incidere sul finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee a decorrere dall'esercizio 2018, e dell'importanza del ruolo che svolgerà la nuova autorità per i partiti politici europei e le fondazioni politiche europee, nonché delle discussioni in corso in seno all'Ufficio di presidenza sulle proposte del Segretario generale per affrontare una serie di questioni che tali regolamenti lasciano irrisolte; invita il revisore contabile interno del Parlamento a procedere a una nuova relazione di audit sul finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee non appena possibile dopo l'entrata in vigore del nuovo regolamento;

147.  ritiene opportuno esaminare se l'attuale sistema di controlli interni ed esterni presenta delle lacune nell'evitare gravi irregolarità; prende atto delle dichiarazioni del contabile esterno, EY, secondo cui i suoi audit sono intesi a ottenere una ragionevole garanzia che i conti annuali siano esenti da inesattezze rilevanti e che l'entità abbia rispettato le pertinenti norme e regolamentazioni e che queste includano l'esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probatori a sostegno del parere; rileva, tuttavia, che gli esami non comprendono le indagini su eventuali dichiarazioni e documenti fraudolenti e che, di conseguenza, forniscono soltanto un quadro piuttosto limitato delle attività finanziarie esaminate;

148.  prende atto della carenza di risorse umane (effettivamente 2 ETP) presso la DG FINS addette alla verifica dei conti dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee; è fermamente convinto che, dato l'elevato rischio reputazionale ivi associato, potrebbero essere destinate maggiori risorse a tale attività;

149.  invita l'Ufficio di presidenza, nella misura consentita dal principio di confidenzialità, a facilitare l'accesso alla documentazione di base contenuta nelle relazioni finali dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, segnatamente i conti e gli audit effettuati;

150.  chiede alla nuova autorità di presentargli una relazione sui progressi compiuti dopo il primo anno di attività, ovvero nel 2017, e invita il Segretario generale a garantire che l'autorità disponga delle risorse necessarie per svolgere le sue mansioni.

INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

22.3.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

5

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Dennis de Jong, Tamás Deutsch, Martina Dlabajová, Luke Ming Flanagan, Ingeborg Gräßle, Cătălin Sorin Ivan, Jean-François Jalkh, Bogusław Liberadzki, Monica Macovei, Notis Marias, Georgi Pirinski, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Petri Sarvamaa, Claudia Schmidt, Bart Staes, Hannu Takkula, Derek Vaughan, Joachim Zeller

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Gerben-Jan Gerbrandy, Benedek Jávor, Karin Kadenbach, Julia Pitera, Patricija Šulin

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Raymond Finch, Jens Geier, Piernicola Pedicini, Janusz Zemke

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

23

+

ALDE

Martina Dlabajová, Gerben-Jan Gerbrandy, Hannu Takkula

ECR

Monica Macovei

GUE/NGL

Luke Ming Flanagan, Dennis de Jong

PPE

Tamás Deutsch, Ingeborg Gräßle, Julia Pitera, Petri Sarvamaa, Claudia Schmidt, Patricija Šulin, Joachim Zeller

S&D

Inés Ayala Sender, Jens Geier, Cătălin Sorin Ivan, Karin Kadenbach, Bogusław Liberadzki, Georgi Pirinski, Derek Vaughan, Janusz Zemke

VERTS/ALE

Benedek Jávor, Bart Staes

5

-

ECR

Notis Marias

EFDD

Raymond Finch, Piernicola Pedicini

ENF

Jean-François Jalkh

PPE

José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra

0

0

 

 

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti

  • [1]  GU L 69 del 13.3. 2015.
  • [2]  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.
  • [3]  GU C 354 del 27.9.2016, pag. 1.
  • [4]  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.
  • [5]  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 10.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  PE 422.541/Bur.
  • [8]  Regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020.
  • [9]  Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE.
  • [10]  Regolamento (UE, Euratom) n. 1141/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee (GU L 317 del 4.11.2014, pag. 1).
  • [11]    Note:
      tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.
      Nota (1): il totale delle entrate include i riporti dell'anno precedente a norma dell'articolo 125, paragrafo 6, del regolamento finanziario.
  • [12]    Note:
      tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.
  • [13]  Regolamento (UE, Euratom) n. 1141/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee (GU L 317 del 4.11.2014, pag. 1).
  • [14]  Regolamento (UE, Euratom) n. 1142/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, che modifica il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 per quanto concerne il finanziamento dei partiti politici europei (GU L 317 del 4.11.2014, pag. 28).