RELAZIONE sul piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020

2.5.2017 - (2016/2273(INI))

Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
Relatore: Sabine Verheyen
Relatori per parere (*):
Angelika Mlinar, commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Pavel Svoboda, commissione giuridica
(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 54 del regolamento

Procedura : 2016/2273(INI)
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A8-0178/2017
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A8-0178/2017
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020

(2016/2273(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la Carta sui dati aperti del G8,

–  vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Il piano d'azione europeo per l'eGovernment 2011-2015 – Valorizzare le TIC per promuovere un'amministrazione digitale intelligente, sostenibile e innovativa" (COM(2010)0743),

–  vista la sua risoluzione del 20 aprile 2012 sull'eGovernment come elemento trainante di un mercato unico digitale competitivo[1],

–  vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020 – Accelerare la trasformazione digitale della pubblica amministrazione" (COM(2016)0179),

–  vista la relazione di analisi comparativa sull'eGovernment 2016 presentata dalla Commissione,

–  visti la comunicazione della Commissione dal titolo "Strategia per il mercato unico digitale in Europa" (COM(2015)0192) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2015)0100),

–  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sul tema "Verso un atto sul mercato unico digitale"[2],

–  vista la decisione (UE) 2015/2240 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, che istituisce un programma sulle soluzioni di interoperabilità e quadri comuni per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini europei (programma ISA2) come mezzo per modernizzare il settore pubblico,

–  vista la comunicazione della Commissione del 1° giugno 2016 dal titolo "Norme europee per il XXI secolo" (COM(2016)0358),

–  vista la comunicazione della Commissione del 31 marzo 2011 dal titolo "Protezione delle infrastrutture critiche informatizzate – Realizzazioni e prossime tappe: verso una sicurezza informatica mondiale" (COM(2011)0163),

–  vista la direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'Unione,

–  vista la comunicazione della Commissione del 2 luglio 2014 dal titolo "Verso una florida economia basata sui dati" (COM(2014)0442),

–  vista la sua risoluzione del 10 marzo 2016 sul tema "Verso una florida economia basata sui dati"[3],

–  visto il regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati),

–  visto il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010,

–  visti la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Connettività per un mercato unico digitale competitivo: verso una società dei Gigabit europea" (COM(2016)0587) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2016)0300),

–  visti la proposta direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla Commissione, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche (rifusione) (COM(2016)0590) e i suoi allegati da 1 a 11 – valutazione dell'impatto (SWD(2016)0303), sintesi della valutazione d'impatto (SWD(2016)0304) e valutazione e sintesi (SWD(2016)0305),

–  vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla Commissione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e (UE) n. 283/2014 per quanto riguarda la promozione della connettività internet nelle comunità locali (COM(2016)0589),

–  visto il regolamento (UE) 2015/2120 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, che stabilisce misure riguardanti l'accesso a un'Internet aperta e che modifica la direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica e il regolamento (UE) n. 531/2012 relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all'interno dell'Unione,

–  vista la direttiva (UE) 2016/2102 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici,

–  visto il regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno e che abroga la direttiva 1999/93/CE,

–  vista la direttiva 2013/37/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2013, relativa al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico (direttiva ISP),

–  vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla Commissione, del 10 gennaio 2017, che introduce una carta elettronica europea dei servizi e le relative strutture amministrative (COM(2016)0824),

–  vista la comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2017 dal titolo "Scambio e protezione dei dati personali in un mondo globalizzato" (COM(2017)0007),

–  vista la comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2017 dal titolo "Costruire un'economia europea dei dati" (COM(2017)0009),

–  vista la proposta di regolamento del 10 gennaio 2017, presentata dalla Commissione e concernente il rispetto della vita privata e la tutela dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche e che abroga la direttiva 2002/58/CE (regolamento sulla vita privata e le comunicazioni elettroniche) (COM(2017)0010),

–  vista la proposta di regolamento, del 10 gennaio 2017, presentata dalla Commissione e concernente la tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi, degli uffici e delle agenzie dell'Unione, nonché la libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE (COM(2017)0008),

–  vista la direttiva 96/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 1996, relativa alla tutela giuridica delle banche di dati,

–  vista la comunicazione della Commissione del 19 aprile 2016 dal titolo "Iniziativa europea per il cloud computing – Costruire un'economia competitiva dei dati e della conoscenza in Europa" (COM(2016)0178),

–  vista la direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE,

–  vista la direttiva 2014/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici,

–  vista la comunicazione della Commissione del 10 giugno 2016 dal titolo "Una nuova agenda per le competenze per l'Europa" (COM(2016)0381/2),

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e i pareri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e della commissione giuridica (A8-0178/2017),

A.  considerando che le strategie di modernizzazione delle pubbliche amministrazioni devono essere adeguate a un contesto in evoluzione che consenta la trasformazione digitale della pubblica amministrazione;

B.  considerando che la digitalizzazione dei servizi pubblici dovrebbe contribuire a conseguire la piena potenzialità del mercato unico, promuovere un miglior esercizio della cittadinanza, il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e lo sviluppo sociale ed economico delle regioni, la comprensione dei servizi pubblici da parte dei cittadini migliorando l'efficienza e l'efficacia in termini di costo dei servizi, rafforzando altresì la partecipazione politica, intensificando il dialogo dei cittadini con le autorità pubbliche e aumentando la trasparenza; che l'UE dovrebbe incoraggiare lo scambio delle pratiche e tecnologie migliori fra gli Stati membri;

C.  considerando che il settore delle TIC è chiamato ad assistere questo processo di trasformazione fornendo soluzioni personalizzate alle pubbliche amministrazioni;

D.  considerando che la trasformazione digitale della pubblica amministrazione deve essere avviata a livello dell'Unione, degli Stati membri, regionale e locale;

E.  considerando che il pieno potenziale di una pubblica amministrazione digitale può essere raggiunto solo se i cittadini e le imprese possono fare pieno affidamento sui servizi offerti;

F.  considerando che il portale europeo della giustizia elettronica è uno strumento essenziale per l'accesso alle informazioni e alla giustizia e costituisce un importante passo avanti verso l'ammodernamento dell'amministrazione pubblica dell'UE;

G.  considerando che un migliore accesso alle informazioni e un maggiore utilizzo di strumenti digitali più avanzati per le formalità relative al diritto societario durante tutto il ciclo di vita di una società dovrebbero contribuire alla certezza giuridica e ridurre le spese delle società;

H.  considerando che nell'Unione si stanno compiendo sforzi per l'interconnessione dei registri elettronici delle imprese e dei registri fallimentari, il che è importante ai fini della trasparenza e della certezza giuridica nel mercato interno;

I.  considerando che non è ancora possibile disporre di un unico accesso a tali registri attraverso il portale della giustizia elettronica a causa delle divergenze tra le norme tecniche utilizzate dagli Stati membri; che è necessario compiere ulteriori sforzi affinché i cittadini dell'UE possano disporre di strumenti di eGovernment accessibili, interoperabili e di facile utilizzo; che garantire un livello di sicurezza e tutela dei dati nel trattamento degli stessi è una condizione essenziale per l'utilizzo della giustizia elettronica, tenendo conto del carattere dei dati delle attività giudiziarie;

1.  ritiene che lo sviluppo dell'eGovernment sia un elemento chiave del mercato unico digitale, e invita la Commissione a individuare obiettivi specifici e misurabili per il piano d'azione basati su indicatori di rendimento come pure a monitorarne l'attuazione e a comunicare annualmente al Parlamento i progressi conseguiti in materia; sottolinea che il piano d'azione per l'eGovernment 2011-2015 ha prodotto risultati positivi sia a livello UE che degli Stati membri; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a valutare anche le esigenze dei consumatori per quanto concerne l'aumento dei livelli di utilizzo dei servizi elettronici;

Digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni

2.  è del parere che entro il 2022 le pubbliche amministrazioni debbano essere aperte, trasparenti, efficienti e inclusive e fornire servizi pubblici digitali end-to-end senza frontiere, personalizzati, di facile utilizzo e accessibili a tutti i cittadini e a tutte le imprese, riducendo pertanto i costi, le barriere e gli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese, in particolare per le PMI, e traendo tutti i vantaggi della rivoluzione digitale; ritiene, tuttavia, che ciò dovrebbe essere compatibile con un'equa ristrutturazione dell'amministrazione pubblica;

3.  è favorevole al piano di basare le iniziative future sul principio "digitale per definizione" e sottolinea l'importanza dell'attuazione del principio "una tantum", che renderà più agevole l'interazione con le pubbliche amministrazioni da parte dei cittadini e delle imprese, evitando procedure amministrative inutili e dispendiose in termini di tempo e renderà più facile il riutilizzo per altre applicazioni delle informazioni fornite in precedenza; evidenzia il fatto che, secondo gli studi della Commissione, l'attuazione dell'approccio del principio "una tantum" a livello dell'UE dovrebbe far risparmiare circa 5 miliardi di EUR l'anno entro il 2017; invita la Commissione a riferire al Parlamento i risultati del progetto pilota su vasta scala del principio "una tantum" per le imprese e avviare un progetto analogo per i cittadini entro la fine del 2017;

4.  accoglie con favore l'intenzione della Commissione di istituire quanto prima possibile uno sportello digitale unico che fornisca ai cittadini e alle imprese un pacchetto coeso e coerente di servizi del mercato unico digitale sia a livello nazionale sia a livello dell'UE, riguardante le informazioni sulle norme nazionali e dell'UE e sui servizi di assistenza, e che completi le procedure più importanti per i cittadini e per le imprese in situazioni transfrontaliere e contribuisca ad attuare il principio una tantum nell'UE; invita la Commissione e gli Stati membri a garantirne un'attuazione rapida e completa e ad adottare tutte le misure necessarie per garantirne l'efficiente funzionamento e l'interoperabilità, liberandone pienamente il potenziale e rendendone disponibili i vantaggi; sottolinea che dovrebbero essere promosse le migliori pratiche già in uso in alcuni Stati membri; ritiene che tale iniziativa debba garantire che tutti gli Stati membri dispongano di un unico portale ufficiale per i servizi elettronici che consenta l'accesso a tutti i loro servizi online e ai servizi interoperabili dell'UE disponibili; sollecita gli Stati membri a garantire un'attuazione rapida e completa dei portali "Punti di contatto unici";

5.  invita la Commissione a prendere in considerazione ulteriori modalità di promozione delle soluzioni digitali per l'espletamento delle formalità durante il ciclo di vita di una società, il deposito elettronico di documenti delle società e la comunicazione di informazioni transfrontaliere e di altro tipo per i registri delle imprese; osserva che in questo campo la legislazione potrebbe essere il solo modo per creare un quadro giuridico adeguato per le soluzioni digitali a livello dell'UE;

6.  ritiene che occorra adoperarsi maggiormente per realizzare l'interconnessione elettronica dei registri delle imprese e dei registri fallimentari degli Stati membri e sottolinea l'importanza di tale interconnessione per il mercato interno; sottolinea che le informazioni dovrebbero essere trasmesse seguendo un modello o un quadro comune europeo;

7.  sottolinea l'importanza dell'inclusività, dell'accessibilità e dell'accesso generale ai servizi pubblici digitali, quali fattori essenziali alla base della progettazione e della presentazione di politiche atte a promuovere la competitività, la crescita e l'occupazione, e invita gli Stati membri ad attuare pienamente e ad applicare la nuova direttiva relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili del settore pubblico, a beneficio delle persone con disabilità e degli anziani;

8.  sottolinea l'importanza dei dati aperti, grazie ai quali determinate informazioni del settore pubblico sono liberamente disponibili per l'utilizzo e il riutilizzo, anche da parte di terzi, all'interno delle pubbliche amministrazioni e tra le stesse; sottolinea la necessità di salvaguardie che garantiscano il rispetto dei diritti d'autore e la protezione dei dati; ribadisce che il flusso dei dati libero, aperto e inclusivo consentirebbe un ulteriore sviluppo e la creazione di nuove soluzioni innovative, favorendo l'efficienza e la trasparenza; sottolinea che tali tipi di dati e di informazioni pubbliche dovrebbero pertanto essere messi a disposizione, ove possibile, nell'ottica di promuovere nuove opportunità di conoscenza e contribuire allo sviluppo e al rafforzamento di una società aperta; ricorda che le amministrazioni pubbliche dovrebbero, nella misura del possibile, mettere a disposizione le informazioni, soprattutto quando il volume di dati generati è molto ampio, come nel caso del programma INSPIRE; ritiene che debbano essere compiuti ulteriori sforzi per attuare strategie coordinate in materia di dati, sia nelle istituzioni dell'UE sia negli Stati membri, comprensive di una maggiore e più rapida diffusione al pubblico dei dati, una migliore qualità dei dati, un accesso agevole ai dati e fornendo una legislazione online in formati leggibili dalle macchine;

9.  evidenzia i vantaggi della ePartecipazione e sottolinea che gli Stati membri dovrebbero utilizzare in maggior misura i servizi di consultazione, informazione e processo decisionale elettronici; sottolinea che, al fine di evitare abusi dei sistemi, la ePartecipazione e, in particolare, il processo decisionale elettronico devono essere in linea con il regolamento (UE) n. 910/2014 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno, allo scopo di garantire l'attendibilità e la trasparenza;

10.  accoglie con favore le iniziative adottate da tutte le istituzioni dell'UE per migliorare i meccanismi di ePartecipazione a livello dell'UE e degli Stati membri e chiede alla Commissione di sviluppare e promuovere ulteriormente gli strumenti digitali, quali i sistemi per le votazioni e le petizioni elettroniche, volti a migliorare e incoraggiare la partecipazione dei cittadini e delle imprese al processo di elaborazione delle politiche dell'UE;

11.  rileva che l'utilizzo dei dispositivi mobili è aumentato notevolmente negli ultimi cinque anni, mentre solo un terzo dei siti web pubblici è di facile consultazione tramite tali dispositivi; invita pertanto gli Stati membri a valutare la possibilità di sviluppare soluzioni mobili per i servizi di eGovernment e ad assicurarne la facilità d'utilizzo e l'accessibilità per tutti; sottolinea che, al fine di adeguare l'accessibilità dei servizi di eGovernment alle esigenze future, i siti web e gli strumenti della pubblica amministrazione devono essere mantenuti al passo con la tecnologia moderna e con i requisiti in materia di sicurezza informatica, in continua evoluzione;

12.  invita gli Stati membri a promuovere e utilizzare gli appalti pubblici elettronici per l'acquisto di forniture e servizi o per l'aggiudicazione di appalti di lavori pubblici, rendendo così la spesa pubblica più trasparente ed efficiente, con una conseguente riduzione dei costi e della burocrazia; invita inoltre gli Stati membri ad incrementare l'uso dei registri dei contratti e delle firme elettroniche interoperabili nei rispettivi settori pubblici; invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per garantire che le procedure degli appalti pubblici siano trasparenti e che le informazioni siano disponibili in tempo reale per tutti i partecipanti; invita la Commissione, a tale riguardo, ad agevolare lo scambio delle migliori pratiche sull'utilizzo dei criteri di innovazione negli appalti pubblici, garantendo in particolare che gli appalti non ostacolino le soluzioni ma, anzi, diano la possibilità agli offerenti di proporre soluzioni innovative e aperte; invita la Commissione a portare avanti il suo lavoro sulle norme di fatturazione elettronica, nonché sulla presentazione e sulla notifica per via elettronica, come pure a incoraggiare l'uso dell'identificazione elettronica nei sistemi interni della pubblica amministrazione al fine di migliorare la responsabilità e la tracciabilità rispetto a tutte le operazioni in detti sistemi;

13.  sottolinea l'importanza di sviluppare servizi pubblici transfrontalieri sicuri, affidabili e interoperabili, impedendo l'ulteriore frammentazione e sostenendo la mobilità; sottolinea che l'interoperabilità e la normazione sono tra gli elementi chiave per l'attuazione delle strutture di eGovernment e accoglie con favore pertanto la comunicazione della Commissione dal titolo "Norme europee per il XXI secolo", nonché, a tal proposito, la revisione del quadro europeo di interoperabilità; sottolinea che l'utilizzo di norme aperte è fondamentale affinché i cittadini dell'UE possano partecipare alle piattaforme governative ed evidenzia che le norme devono essere al servizio degli interessi della società nel suo complesso ed essere pertanto inclusive, eque, valide anche per il futuro e sviluppate in modo aperto e trasparente; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere le norme aperte nell'ambito dello sviluppo di soluzioni digitali pubbliche e a prestare maggiore attenzione all'interoperabilità e ai potenziali vantaggi di un ricorso efficace alle tecnologie digitali;

14.  si rammarica che solo il 28 % dei nuclei familiari europei nelle zone rurali avesse una linea fissa per la connessione internet veloce nel 2015 e che la copertura media della rete 4G nelle zone rurali dell'UE sia pari solo al 36 %, mentre tale percentuale per l'UE nel suo complesso è dell'86 %, e richiama l'attenzione sull'urgente necessità di fornire un sostegno costante all'espansione della banda larga, in particolare nelle zone rurali, poiché l'accesso a una connessione a banda larga ad alta velocità è indispensabile per fruire e beneficiare dei servizi di eGovernment; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a continuare a fornire un flusso adeguato di finanziamenti destinati all'espansione della banda larga, alle infrastrutture di servizi digitali e all'interazione transfrontaliera della pubblica amministrazione dopo il 2020, nell'ambito di applicazione del Meccanismo per collegare l'Europa o di altri programmi idonei dell'UE, garantendo così la sostenibilità sul lungo periodo; invita gli operatori, a tale riguardo, a investire maggiormente nelle infrastrutture per migliorare la connettività nelle zone rurali e per garantire che anche queste ultime beneficino delle reti a capacità molto elevata sotto forma di reti 5G, in quanto ciò sarà un elemento di base fondamentale della nostra società digitale;

15.  sottolinea che il pieno utilizzo di infrastrutture sicure, adeguate, resilienti, affidabili e ad alte prestazioni, come la banda larga ultraveloce e le reti di telecomunicazioni, è essenziale per il funzionamento dei servizi di eGovernment; chiede, pertanto, la rapida adozione del codice europeo delle comunicazioni elettroniche per conseguire gli obiettivi strategici europei; ritiene fondamentale che le autorità pubbliche siano aggiornate rispetto agli sviluppi tecnologici e dispongano di una capacità sufficiente per adottare le tecnologie innovative, quali i big data, l'Internet delle cose o l'utilizzo di servizi mobili, come il 5G, che sono in grado di rispondere alle esigenze degli utenti;

16.  ritiene che il riutilizzo delle funzioni tecniche fondamentali del Meccanismo per collegare l'Europa (CEF) nel settore pubblico e privato sia essenziale per il funzionamento dell'infrastruttura di servizi digitali; sottolinea la necessità di garantire la sostenibilità a lungo termine delle funzioni tecniche fondamentali del CEF così come i risultati dei progetti pilota su vasta scala e dell'ISA2 oltre il 2020; evidenzia le potenzialità dell'iniziativa Wifi4EU per quanto riguarda la promozione dell'accesso universale alle reti ad alta velocità; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a sviluppare una struttura di governance a lungo termine nell'ottica di conseguire gli obiettivi del mercato unico digitale, la cui priorità dovrebbe essere quella di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese e che dovrebbe promuovere, ogniqualvolta possibile, l'uso di norme comuni;

17.  osserva che l'adozione di soluzioni innovative per i servizi pubblici ad elevata intensità di dati, come l'uso dei servizi cloud, è ancora lenta e frammentata; ricorda che servizi come INSPIRE generano ampi volumi di dati, che richiedono una maggiore capacità di elaborazione; accoglie con favore, a tale riguardo, "L'iniziativa europea per il cloud computing" della Commissione e ritiene che la base di utenti del cloud europeo per la scienza aperta debba essere estesa al settore pubblico;

18.  invita la Commissione a promuovere una sensibilizzazione in merito all'importanza del portale della giustizia elettronica e ai suoi usi, nonché a far sì che tale portale diventi uno sportello unico per accedere a tutte le informazioni giuridiche pertinenti e alla giustizia negli Stati membri; segnala tuttavia che nei procedimenti non tutte le parti dispongono di un accesso paritario né delle competenze necessarie per utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il che può tradursi in una limitazione dell'accesso alla giustizia; evidenzia che occorre assicurarsi, in particolare, che le persone con disabilità abbiano accesso al portale della giustizia elettronica;

19.  accoglie con favore l'introduzione del sistema e-CODEX, che consente la comunicazione diretta tra i cittadini e i tribunali in tutti gli Stati membri e costituisce un'importante misura per agevolare l'accesso transfrontaliero ai servizi pubblici;

20.  si congratula con il Consiglio e la Commissione per il lavoro svolto ai fini dell'introduzione dell'identificatore europeo della giurisprudenza (ECLI), strumento di grande utilità per la ricerca giuridica e il dialogo giudiziario, e accoglie con favore la creazione del relativo motore di ricerca, volto ad agevolare l'accesso alle informazioni giuridiche in tutta l'Unione;

21.  ribadisce la necessità di migliorare le competenze digitali del personale amministrativo nonché quelle di tutti i cittadini e di tutte le imprese, sviluppando e sostenendo attività di formazione a livello nazionale, regionale e locale, al fine di minimizzare il rischio di esclusione digitale, come pure di introdurre corsi di formazione specialistici sui servizi di eGovernment, destinati ai funzionari pubblici e ai responsabili delle decisioni; sottolinea che le competenze digitali sono un prerequisito essenziale per la partecipazione all'eGovernment; incoraggia lo sviluppo di programmi di apprendimento online riconosciuti nell'ambito del sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS); ritiene che uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo dell'eGovernment sia la crescita costante nello sviluppo delle competenze digitali; sottolinea la necessità di contrastare e prevenire il divario digitale fra aree geografiche, fra persone appartenenti a livelli socioeconomici diversi nonché fra una generazione e l'altra; invita gli Stati membri a dar seguito alle proposte contenute nel piano d'azione per l'eGovernment onde consentire in particolare ai giovani di rapportarsi con l'amministrazione con modalità che riflettono le loro abitudini in fatto di comunicazione, e sottolinea che la trasmissione delle competenze digitali è di particolare importanza nel caso degli anziani, che spesso risentono di una carenza di abilità o sicurezza nell'utilizzo dei servizi elettronici; ritiene che gli Stati membri dovrebbero promuovere l'apprendimento permanente e favorire campagne educative e di comunicazione, che comprendano reti per la trasmissione delle competenze mediatiche, intese a far sì che i cittadini dell'UE possano avvalersi pienamente delle capacità offerte dai nuovi portali e servizi di eGovernment;

22.  sottolinea la necessità di un duplice approccio inclusivo online e offline, necessario per evitare l'esclusione, tenuto conto dell'attuale tasso di analfabetismo digitale e del fatto che oltre il 22 % degli europei, in particolare gli anziani, preferisce non utilizzare i servizi online nei rapporti con le pubbliche amministrazioni; sottolinea che il rifiuto di utilizzare i servizi online è dovuto a molteplici cause e ostacoli, che devono essere affrontati o rimossi, tra cui la mancanza di informazione o di competenze, la diffidenza e le percezioni errate; ritiene che per evitare l'esclusione digitale o l'incremento del divario digitale sia necessario garantire ai cittadini che vivono nelle zone rurali, montane e remote, l'accesso e la qualità dei servizi di eGovernment;

23.  sottolinea che la digitalizzazione può consentire alle autorità pubbliche di risparmiare sui costi; è consapevole che la digitalizzazione e altre sfide derivanti dai pacchetti di ammodernamento sono spesso affrontate in un contesto di vincoli di bilancio e che, in particolare, nei prossimi anni gli enti regionali e locali avranno ancora un enorme carico di lavoro, che renderà necessario non solo adottare soluzioni digitali basate su norme aperte, che riducano i costi di manutenzione e aumentino l'innovazione, ma anche promuovere i partenariati pubblico-privato; evidenzia che l'efficacia in termini di costi risulterà evidente nel tempo, poiché gli investimenti nella digitalizzazione contribuiranno a ridurre i costi amministrativi futuri; sottolinea che, nel frattempo, la necessità di un approccio online e offline è inevitabile;

24.  osserva che, nel valutare la digitalizzazione di singole procedure amministrative, occorre tener conto di eventuali obiezioni legate all'interesse pubblico prevalente;

eGovernment transfrontaliero a tutti i livelli amministrativi

25.  sottolinea l'importanza della creazione di un'infrastruttura sostenibile di eGovernment transfrontaliero, nell'ottica di semplificare l'accesso alle quattro libertà fondamentali e il loro esercizio;

26.  sottolinea l'importanza dei servizi di eGovernment transfrontaliero per i cittadini nelle loro attività quotidiane e sottolinea i vantaggi di un ulteriore sviluppo del sistema di scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale (EESSI) e di EURES, il portale europeo della mobilità professionale, nonché dei servizi di sanità elettronica transfrontalieri;

27.  accoglie con favore le diverse iniziative della Commissione volte a sviluppare le prescrizioni digitali transfrontaliere, in particolare per quanto riguarda l'interoperabilità e la normazione; sottolinea tuttavia che la diffusione di tali soluzioni avviene troppo lentamente tenendo conto del valore e dell'importanza dei servizi in questione per i cittadini dell'UE; invita la Commissione a garantire l'istituzione di un quadro corretto per favorire la fiducia fra gli Stati membri e accelerare lo sviluppo delle prescrizioni digitali transfrontaliere, dalla protezione dei dati e dalla sicurezza degli scambi dei dati alla realizzazione delle infrastrutture e dei servizi digitali necessari;

28.  chiede alla Commissione di sviluppare e promuovere ulteriormente l'utilizzo di EURES, il portale europeo della mobilità professionale, attraverso una maggiore integrazione e una più stretta collaborazione fra i sistemi dei servizi pubblici dell'occupazione e il portale EURES, al fine di facilitare e aumentare la mobilità dei datori di lavoro e delle persone in cerca di occupazione nell'Unione Europea;

29.  sottolinea che la sanità elettronica può migliorare in modo significativo la qualità della vita dei cittadini fornendo ai pazienti un'assistenza sanitaria più accessibile ed efficiente, anche in termini di costi;

30.  ritiene che, ai fini del completo funzionamento dei servizi transfrontalieri di eGovernment, occorra affrontare le barriere linguistiche e che le pubbliche amministrazioni, in particolare nelle regioni di frontiera, debbano rendere disponibili le informazioni e i servizi nella lingua dei rispettivi Stati membri ma anche in altre lingue europee pertinenti;

31.  evidenzia l'importanza dello scambio delle migliori pratiche, degli esempi e dell'esperienza di progetti tra tutti i livelli di amministrazione, sia all'interno degli Stati membri sia tra di essi; riconosce che i progetti pilota su vasta scala finanziati dall'UE, quali eSENSE, eCODEX e TOOP, contribuiscono in modo significativo a favorire i servizi transfrontalieri in Europa;

32.  ritiene che il monitoraggio globale delle prestazioni dell'eGovernment negli Stati membri debba garantire che la metodologia adottata per misurare le prestazioni tenga adeguatamente in considerazione le specificità nazionali; mette in evidenza i vantaggi di una misurazione affidabile delle prestazioni negli Stati membri per i responsabili politici e l'opinione pubblica;

33.  sottolinea che l'interoperabilità, le norme aperte e i dati aperti non soltanto sono fondamentali in un contesto transfrontaliero, ma sono altresì necessari a livello amministrativo nazionale, regionale e locale in ciascuno Stato membro, pur tenendo in considerazione anche la necessità di proteggere i dati nel trasferimento delle informazioni;

34.  invita la Commissione e le altre istituzioni dell'UE a fungere da esempio nel settore dell'eGovernment e a offrire uno sportello trasparente e intuitivo per i cittadini e le imprese nonché servizi digitali integrali, in particolare per quanto riguarda la richiesta di finanziamenti dell'UE e la partecipazione ad appalti pubblici, e invita la Commissione a intensificare gli sforzi volti a garantire la traduzione dei suoi siti web in tutte le lingue ufficiali dell'UE e a porre in evidenza le migliori prassi;

Protezione e sicurezza dei dati

35.  sottolinea che la fiducia dei cittadini nella protezione dei dati personali è fondamentale per il successo del piano d'azione per l'eGovernment 2016-2020 e che le pubbliche amministrazioni devono gestire i dati personali in maniera sicura e in piena conformità con il regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) e con le norme dell'UE in materia di riservatezza, promuovendo così la fiducia nei servizi digitali;

36.  sottolinea che dovrebbe essere altresì preso in considerazione un piano di sanità elettronica nel contesto del piano d'azione per l'eGovernment, in quanto ne costituisce una parte rilevante; ritiene che dovrebbero essere migliorati la raccolta e il trasferimento dei dati e che, se necessario in determinati casi, dovrebbe essere possibile il trasferimento transfrontaliero dei dati, in quanto ciò favorirà la prestazione di servizi sanitari per tutti i cittadini dell'UE;

37.  sottolinea che, allo stesso tempo, la normativa in materia di protezione dei dati non dovrebbe essere concepita come un ostacolo, ma piuttosto come un punto di partenza per lo sviluppo di soluzioni innovative di eGovernment; sottolinea pertanto la necessità di orientamenti efficaci per l'applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati, nonché di uno scambio continuo con le parti interessate;

38.  osserva che solamente il 15 % degli europei dichiara di avere una sensazione di totale controllo sull'utilizzo dei propri dati personali; ritiene importante esaminare ulteriormente il principio della proprietà dei dati e confida nel fatto che le future misure possano essere sviluppate sulla base della comunicazione della Commissione intitolata "Costruire un'economia dei dati europea" e di altre proposte correlate;

39.  esorta gli Stati membri a garantire l'attuazione rapida e completa del regolamento eIDAS, in quanto la firma elettronica, l'identificazione elettronica e l'autenticazione elettronica costituiscono gli elementi basilari per lo sviluppo dei servizi pubblici digitali transfrontalieri; sottolinea l'importanza di incoraggiare l'utilizzo, fra i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione, dei regimi d'identificazione elettronica notificati a norma del regolamento eIDAS; sottolinea a tale proposito che, nello sviluppo di servizi digitali, l'adozione di tali abilitatori fondamentali dovrebbe essere una priorità sia del settore privato sia di quello pubblico; invita pertanto la Commissione ad agire per facilitare e promuovere la cooperazione fra il settore pubblico e quello privato nell'utilizzo transfrontaliero e intersettoriale delle firme e delle identificazioni elettroniche; accoglie inoltre con favore il programma ISA2, che copre tutte le politiche dell'UE per le quali è necessaria l'interoperabilità dei sistemi a livello dell'UE e nazionale;

40.  sottolinea che la protezione degli enti pubblici dagli attacchi informatici e la loro capacità di resistere a tali attacchi sono estremamente importanti e devono essere migliorate; mette in rilievo che è necessario un approccio europeo a tal fine, in particolare considerato il fatto che il principio "una tantum", parte integrante del piano d'azione per l'eGovernment 2016-2020 dell'UE, presuppone lo scambio tra pubbliche amministrazioni europee di dati relativi ai cittadini;

41.  sottolinea che la sicurezza dei dati è un elemento di cui si deve tener conto già nella fase di progettazione delle applicazioni, che devono essere moderne e facili da gestire, nonché delle procedure amministrative, che devono essere efficienti ("sicurezza sin dalla progettazione"), al fine di garantire che i cittadini e le imprese traggano pieno vantaggio dalle tecnologie moderne;

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42.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

MOTIVAZIONE

Il relatore accoglie con favore il piano d'azione per l'eGovernment presentato dalla Commissione europea, che stabilisce obiettivi ambiziosi da conseguire negli anni a venire. A differenza del piano d'azione per il periodo 2011-2015, le attuali misure figurano in un contesto più ampio e fanno parte della strategia per il mercato digitale della Commissione. A tal fine, la Commissione riconosce l'esistenza di barriere digitali derivanti dalla frammentazione del mercato unico digitale non solo nel settore privato, ma anche in quello pubblico.

Tutti i settori, infatti, si trovano ad affrontare sfide significative poste dalla trasformazione verso una società digitale. Non solo il ritmo di questa trasformazione è sorprendente, ma gli strumenti tecnologici a disposizione o presto applicabili sembrano offrire possibilità finora sconosciute. Le pubbliche amministrazioni devono essere pronte a partecipare attivamente a tale processo di trasformazione, adeguando i propri servizi al futuro.

Digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni

La pubblica amministrazione deve essere in grado di utilizzare al meglio il potenziale della digitalizzazione. Tale potenziale è collegato al flusso di lavoro sia interno sia esterno dell'amministrazione, in quanto i dipendenti prevedono di lavorare e i cittadini e le imprese di partecipare a un ambiente digitale modernizzato.

Un'amministrazione digitalizzata deve essere aperta, efficiente e inclusiva e fornire servizi pubblici digitali end-to-end senza frontiere, personalizzati e intuitivi ai cittadini e a tutte le imprese. Come requisito fondamentale, i servizi pubblici devono essere forniti in forma digitale laddove possibile (digitale per definizione). Al tempo stesso, i cittadini e le imprese non dovrebbero essere chiamati a fornire le stesse informazioni più volte (principio "una tantum"). La presentazione multipla delle stesse informazioni non solo imporrebbe oneri aggiuntivi a carico di tutte le parti coinvolte, ma indicherebbe allo stesso tempo il mancato corretto utilizzo del potenziale delle soluzioni digitali da parte della pubblica amministrazione e, di conseguenza, un'inutile moltiplicazione delle procedure interne.

Le strategie future, tuttavia, non riguardano esclusivamente la fornitura di dati, ma anche la loro accessibilità. Nella prospettiva dell'Unione, questo riguarda anzitutto le informazioni relative al mercato unico, come correttamente sottolineato dalla Commissione. La creazione di uno sportello digitale unico dovrebbe certamente agevolare l'accesso alle informazioni per i cittadini e per le imprese.

Nonostante ciò, l'Unione ha già raggiunto altri importanti obiettivi in materia di accessibilità: con la nuova direttiva relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili[1] i legislatori dell'UE hanno rafforzato l'accessibilità dei servizi pubblici online. Gli Stati membri sono al momento tenuti a rendere i siti web più intuitivi, non solo per le persone con disabilità ma in definitiva per tutti gli utenti.

In questo contesto, va rilevato che attualmente oltre l'83 % delle famiglie europee dispone di un accesso a Internet e che continua la tendenza al sempre maggiore impiego dei dispositivi mobili. Al contempo, solo un terzo dei siti web pubblici risulta di facile consultazione attraverso tali dispositivi. Questa diagnosi induce a concludere che vi sia un notevole potenziale per incrementare le soluzioni mobili dei servizi di eGovernment.

Gli utenti possono inoltre beneficiare dei dati aperti. I dati pubblici e privati possono essere considerati la nuova risorsa del XXI secolo. È fondamentale che le strategie in materia di dati aperti consentano ai cittadini e alle imprese di utilizzare liberamente le informazioni del settore pubblico. Il libero utilizzo dei dati potrebbe promuovere soluzioni innovative, aumentare l'efficienza e la trasparenza e infine assistere il cambiamento verso una vera società basata sulla conoscenza. Taluni Stati membri, come l'Estonia con il suo portale sui dati aperti (opendata.riik.ee), sono molto più avanzati rispetto ad altri. Un altro esempio è costituito dalla Germania, dove il governo federale sta attualmente realizzando un progetto pilota nell'ambito di govdata.de. Gli Stati membri sono chiamati a scambiare le pertinenti informazioni laddove possibile per compiere progressi in questo ambito.

Inoltre, l'accessibilità si rivela un requisito indispensabile per la partecipazione alla formazione dell'opinione pubblica. L'ePartecipazione consente un più attivo e facile coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale e gli Stati membri dovrebbero incrementare l'utilizzo delle procedure di consultazione, informazione e decisione elettroniche.

La Commissione giustamente annuncia un ulteriore sostegno a favore degli Stati membri per la transizione verso un totale impiego degli appalti pubblici elettronici, tra cui le norme di fatturazione elettronica e la presentazione e la notifica per via elettronica. Il calendario stabilito è ambizioso (2018: offerte elettroniche; 2019: accettazione della fatturazione elettronica), ma può essere conseguito se la Commissione e gli Stati membri collaborano strettamente nei prossimi due anni.

Sono in corso processi di trasformazione sia a livello pubblico sia a livello privato alla luce dei tassi di analfabetismo eccessivamente elevati in Europa[2] e della resistenza di alcuni gruppi della popolazione, tra cui gli anziani, a utilizzare i servizi online nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Tuttavia, ciò risulta ancor più vero per il settore pubblico rispetto al privato: nessun cittadino deve essere abbandonato. Il relatore osserva pertanto la necessità di combinare iniziative online e offline che offrano servizi di alta qualità ai cittadini e alle imprese ed evitino l'esclusione di taluni gruppi della società.

Una transizione positiva verso un futuro digitale deve essere sostenuta da norme modernissime che forniscano non solo un quadro per gli investimenti prevedibile e stabile, ma che contribuiscano a migliorare la qualità, la sicurezza, la trasparenza e l'interoperabilità dei beni e dei servizi. La commissione IMCO sta attualmente elaborando la relazione d'iniziativa[3] in risposta alla comunicazione della Commissione dal titolo "Norme europee per il XXI secolo"[4]. Parimenti importanti sono le altre iniziative che la Commissione ha avviato o deve avviare, tra cui l'intenzione di rivedere il quadro europeo di interoperabilità.

Senza un'adeguata connettività, le soluzioni di eGovernment corrono il rischio di rimanere inosservate. Oltre ad altre misure quali la copertura 5G ecc., l'espansione della banda larga è cruciale per creare l'accesso ai servizi pubblici digitali, in particolare nelle zone rurali. Senza finanziamenti pubblici adeguati da parte della Commissione europea e degli Stati membri, non sarà realizzata alcuna espansione della banda larga. È dunque di estrema importanza che gli investimenti siano sostenuti dal meccanismo per collegare l'Europa o da altri idonei programmi dell'UE.

Sono necessari inoltre ulteriori fondi per l'adeguata formazione del personale amministrativo, dei cittadini e delle imprese. Inoltre, sarà necessario un cofinanziamento a livello dell'Unione e degli Stati membri al fine di realizzare ambiziosi programmi di formazione volti a ridurre al minimo il rischio di esclusione digitale.

Tuttavia, nonostante un certo ottimismo, il relatore riconosce i limiti della digitalizzazione. Per la maggior parte dei servizi pubblici, la digitalizzazione può potenzialmente migliorare la qualità e l'efficienza. Taluni servizi, però, dovranno essere ancora forniti da personale adeguatamente formato sul posto. Per esempio, le moderne tecnologie possono sicuramente apportare vantaggi ai sistemi di controllo pubblico dell'economia, laddove si tratti di disciplinare i mercati finanziari. Esistono tuttavia limitazioni ai miglioramenti in termini di efficienza in merito alla verifica delle norme igieniche presso i ristoranti, in cui le ispezioni in loco sono al momento ancora indispensabili.

Di conseguenza, le misure di modernizzazione non devono basarsi esclusivamente su soluzioni informatiche o su considerazioni commerciali, bensì sull'esigenza delle pubbliche amministrazioni di fornire servizi efficienti, efficaci e più vicini ai cittadini, offerti da personale adeguatamente formato, che continua a essere presente agli sportelli per rispondere alle richieste dei cittadini.

eGovernment transfrontaliero a tutti i livelli amministrativi

La digitalizzazione interessa tutti gli Stati membri e l'Unione nonché tutti i livelli amministrativi. Dovrebbe essere dunque l'amministrazione dell'Unione a fungere da esempio nel processo di trasformazione. Per dare un'idea: molti cittadini lamentano le difficoltà riscontrate nel reperire le informazioni pertinenti sui siti web della Commissione. Un accesso aperto e trasparente alle informazioni non solo è importante per promuovere l'integrazione europea, ma è anche un elemento fondamentale della mentalità di servizio di un'amministrazione moderna.

Bisogna imprimere uno slancio per rafforzare i servizi transfrontalieri nella fase di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Questo si rivela importantissimo nell'ottica di concretizzare le quattro libertà fondamentali del mercato interno (per esempio assistere e migliorare la mobilità dei cittadini e delle imprese). È altresì necessario rilevare per il settore pubblico che i cittadini e le imprese di tutta Europa prevedono di beneficiare dei vantaggi derivanti dalle tecnologie digitali in Stati membri diversi dal loro Stato membro di residenza o stabilimento. Questo è il motivo per cui è fondamentale sviluppare ulteriormente il sistema EESSI (Electronic Exchange of Social Security Information) per lo scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale, EURES, il portale europeo della mobilità professionale, nonché i servizi di sanità elettronica transfrontalieri.

In particolare, nelle regioni di frontiera l'importanza di eliminare le barriere linguistiche diviene lampante. Non si può semplicemente chiedere ai cittadini di migliorare le loro competenze linguistiche, ma occorre fungere da esempio e offrire servizi, ove possibile, in una o più lingue aggiuntive rispetto alla lingua dello Stato membro di residenza/stabilimento, laddove vi sia una reale richiesta di detta lingua.

Protezione e sicurezza dei dati

La protezione e la sicurezza dei dati rappresentano un settore capillare, dove la pubblica amministrazione può fungere da esempio dimostrando al settore privato in che modo rispetta tali diritti fondamentali nello sviluppo di una nuova architettura tecnologica.

La protezione dei dati è un diritto fondamentale e l'Unione ha solo recentemente aggiornato le sue normative mediante un nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD)[5], in vigore a partire da maggio 2018. La Commissione ha inoltre appena presentato il suo allineamento della direttiva sull'e-privacy e delle norme dell'UE in materia di protezione dei dati al regolamento generale sulla protezione dei dati nell'ambito del trattamento da parte delle istituzioni dell'UE[6] e una proposta di regolamento concernente il rispetto della vita privata e la protezione dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche (regolamento relativo alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche)[7]. Mediante il nuovo pacchetto, l'Unione funge da modello di riferimento per quanto riguarda la gestione sicura dei dati personali. Tuttavia, le pubbliche amministrazioni nazionali, in particolare a livello locale, dovranno disporre di orientamenti efficaci in merito all'applicazione dell'RGPD. Tali orientamenti dovrebbero essere forniti sia a livello dell'UE sia a livello degli Stati membri e se del caso aggiornati. In particolare, sarà lo scambio di pareri tra le parti interessate a fornire spunti significativi su come pervenire a un giusto equilibrio tra il rispetto del diritto fondamentale alla protezione dei dati e il contributo allo sviluppo di soluzioni innovative di eGovernment.

Tali soluzioni dovrebbero inoltre trattare la questione della proprietà dei dati. La Commissione ha già avviato le pertinenti discussioni, in particolare inerenti al settore privato, nella sua comunicazione dal titolo "Building a European data economy" (Costruire un'economia europea dei dati)[8]. Le misure ivi anticipate riguardanti la proprietà dei dati e altre misure quali l'accesso ai dati e il trasferimento degli stessi svolgeranno altresì un ruolo importante nella costituzione del corretto quadro strategico per la pubblica amministrazione. Il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna prevede maggiori dettagli su come potrebbe essere affrontata tale questione in futuro[9].

La sicurezza e la fiducia sono due pilastri supplementari delle moderne strategie di eGovernment. Tutte le iniziative devono basarsi su misure di sicurezza che promuovano nuovamente la fiducia dei cittadini e delle imprese, necessaria per assumere e applicare le offerte digitali della pubblica amministrazione. In merito alla sicurezza, le misure dell'Unione sono già all'esame per la futura adozione. Per esempio, il regolamento eIDAS già prevede un contesto normativo per gli enti pubblici, i cittadini e le imprese nel quale condurre interazioni elettroniche sicure attraverso sistemi di identificazione elettronica. Le firme elettroniche, l'identificazione elettronica e l'autenticazione elettronica sono importanti servizi fiduciari a disposizione delle pubbliche amministrazioni in futuro.

Infine, la sicurezza sin dalla progettazione deve costituire un principio presente in tutte le strategie di digitalizzazione, incluse quelle di eGovernement. Sfortunatamente, gli Stati membri hanno bloccato l'inclusione della pubblica amministrazione nella cosiddetta direttiva NIS sulla sicurezza delle reti e dell'informazione[10]. La Commissione ha inoltre stabilito i suoi principi politici sulla cibersicurezza nella sua comunicazione del 2016 dal titolo "Rafforzare il sistema di resilienza informatica dell'Europa e promuovere la competitività e l'innovazione nel settore della cibersicurezza (COM(2016)0410, 5.7.2016) in cui il concetto della sicurezza sin dalla progettazione è stato promosso nei principali investimenti in infrastrutture. È giunto il momento di assicurare il rispetto del principio della sicurezza sin dalla progettazione per tutte le iniziative di eGovernment in fase di progettazione.

  • [1]  Direttiva (UE) 2016/2102 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici (GU L 327 del 2.12.2016, pag. 1).
  • [2]  Cfr. per esempio la relazione finale del gruppo ad alto livello di esperti in materia di alfabetizzazione dell'UE, settembre 2012.
  • [3]  2016/2274(INI) Norme europee - attuazione del regolamento (UE) n. 1025/2012.
  • [4]  COM(2016)0358, 1.6.2016.
  • [5]    Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) (GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1).
  • [6]    Proposta presentata dalla Commissione di regolamento concernente la tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte di istituzioni, organi, uffici e agenzie dell'Unione, nonché la libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE.
  • [7]  Proposta presentata dalla Commissione di regolamento, del 10 gennaio 2017, concernente il rispetto della vita privata e la protezione dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche e che abroga la direttiva 2002/58/CE (regolamento relativo alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche) (COM(2017)0010 final) 2017/0003(COD).
  • [8]  Comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2017 dal titolo "Building a European Data Economy" (Costruire un'economia europea dei dati) (COM(2017)0009 final).
  • [9]  Commission Staff Working Document on the free flow of data and emerging issues of the European data economy Accompanying the document Communication Building a European data economy (Documento di lavoro dei servizi della Commissione sul libero flusso di dati e questioni emergenti dell'economia europea dei dati che accompagna la comunicazione dal titolo "Building a European data economy" (Costruire un'economia europea dei dati)) (SWD(2017)0002 final).
  • [10]    Direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'Unione (GU L 194 del 19.7.2016, pag. 1).

PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (28.2.2017)

destinato alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori

sul Piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020
(2016/2273(INI))

Relatore per parere (*): Angelika Mlinar

(*) Procedura con le commissioni associate - Articolo 54 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ritiene che lo sviluppo dell'eGovernment sia un elemento chiave del mercato unico digitale; accoglie con favore la comunicazione della Commissione dal titolo "Piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020"; sostiene i principi di fondo del piano d'azione, che renderanno le pubbliche amministrazioni più coerenti e inclusive, affidabili, efficienti e trasparenti, offrendo servizi digitali aperti, interoperabili, interconnessi e orientati all'utente, favorendo così la partecipazione attiva dei cittadini; accoglie con favore il fatto che gli oneri e i costi amministrativi saranno ridotti portando all'adozione del principio una tantum; ricorda che l'applicazione del principio una tantum potrebbe generare un risparmio netto, a livello dell'UE, di 5 miliardi di EUR l'anno; accoglie con favore l'avvio del progetto relativo al principio una tantum (TOOP) sull'attuazione del principio una tantum in un contesto transfrontaliero e chiede alla Commissione di coinvolgere in tale progetto le autorità locali delle regioni frontaliere;

2.  evidenzia che i servizi pubblici digitali accessibili sono un fattore essenziale per sostenere la definizione e la realizzazione di politiche che promuovono la competitività, la crescita e l'occupazione; sottolinea che è opportuno sfruttare il potenziale delle tecnologie digitali affinché il settore pubblico consegua risultati migliori, sia più efficiente e si riducano nel contempo gli oneri amministrativi, incrementando l'uso degli strumenti partecipativi e avvalendosi degli efficienti sistemi di feedback disponibili nel caso delle piattaforme digitali, al fine di rendere l'eGovernment adatto agli scopi di una società in evoluzione; osserva che gli sviluppi digitali possono, tra l'altro, ridurre i ritardi nei pagamenti ai fornitori, migliorare la riscossione delle imposte e i sistemi di assistenza sanitaria e incrementare l'efficienza dei sistemi giudiziari, ad esempio attraverso l'interconnessione dei registri delle imprese e dei registri fallimentari; chiede alla Commissione di sostenere la ricerca industriale nell'ottica di sviluppare prodotti, servizi e processi non ancora disponibili sul mercato, che possano apportare soluzioni innovative atte a soddisfare le esigenze di prestazioni e funzionalità nel settore pubblico;

3.  incoraggia la Commissione a ridurre al minimo gli oneri associati all'e-commerce transfrontaliero derivanti dai diversi regimi IVA, seguendo l'esperienza del mini sportello unico (MOSS), al fine di garantire una migliore conformità e parità di condizioni per le imprese europee;

4.  sottolinea l'importanza di sensibilizzare i cittadini in merito agli strumenti e ai servizi di e-government disponibili; ritiene che per evitare l'esclusione digitale o un divario digitale più ampio sia necessario garantire ai cittadini che vivono nelle zone rurali, montane e remote, l'accesso e la qualità dei servizi di e-government; chiede di promuovere un approccio inclusivo, al momento di sviluppare il piano d'azione per l'eGovernment, nei confronti dei cittadini più anziani e dei gruppi svantaggiati, nonché di coloro che dispongono di competenze limitate o presentano menomazioni che ne ostacolano la capacità di utilizzare sistemi o interfacce comunemente disponibili; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad adottare un approccio globale e completo nei confronti dell'e-government al fine di assicurare un coordinamento agevole tra i servizi amministrativi online e offline;

5.  sottolinea che i cittadini privi di competenze o strumenti digitali dovrebbero avere accesso a tutti i servizi pubblici nelle forme e con le modalità ordinarie, compresa quella di recarsi di persona presso i servizi pubblici;

6.  sottolinea l'importanza che assume per le regioni transfrontaliere il piano d'azione dell'UE per l'eGovernment per semplificare la vita quotidiana dei cittadini e delle PMI che abitualmente operano a livello transfrontaliero;

7.  chiede che sia istituito in tempi brevi lo scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale, al fine di potenziare la tutela e il monitoraggio dei diritti di sicurezza sociale dei cittadini mobili;

8.  sottolinea la necessità di garantire un accesso sicuro ai dati e allo scambio di dati; sottolinea che i servizi di eGovernment dovrebbero essere concepiti per garantire la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati personali in linea con la normativa europea; reputa che debbano essere sviluppate, se necessario, tecnologie nuove e innovative onde garantire che la sicurezza informatica sia inserita nella progettazione di tali servizi; evidenzia che il soddisfacimento di tali condizioni contribuirà ad aumentare la fiducia nei servizi digitali e il loro utilizzo;

9.  sottolinea che il pieno utilizzo di infrastrutture sicure, adeguate, resilienti, affidabili e ad alte prestazioni, come la banda larga ultraveloce e le reti di telecomunicazioni, è essenziale per il funzionamento dei servizi di eGovernment; chiede, pertanto, la rapida adozione dell'EECC per conseguire gli obiettivi strategici europei; ritiene fondamentale che le autorità pubbliche siano mantenute aggiornate rispetto agli sviluppi tecnologici e dispongano di una capacità sufficiente per adottare le tecnologie innovative, quali i megadati, l'internet delle cose o l'utilizzo dei servizi mobili, come il 5G, che sono in grado di rispondere alle esigenze degli utenti;

10.  accoglie con soddisfazione l'approccio dinamico e flessibile del piano d'azione; invita il comitato direttivo a individuare continuamente obiettivi specifici, realistici e misurabili basati su indicatori di rendimento per rilanciare l'innovazione e monitorare e riferire in merito al loro conseguimento; è del parere che i benefici dell'eGovernment saranno tanto maggiori quanto più condivise saranno le informazioni sull'efficienza dei servizi, rafforzando la fiducia dei cittadini nel suo uso;

11.  sottolinea l'importanza di sviluppare servizi pubblici transfrontalieri sicuri, affidabili e interoperabili, impedendo l'ulteriore frammentazione e sostenendo la mobilità nel mercato unico mediante la piena diffusione di elementi chiave quali l'identificazione elettronica e le firme elettroniche ad elevata sicurezza; osserva che tuttora sussiste una mancanza di interoperabilità dei diversi servizi pubblici tra gli Stati membri a livello UE, nazionale e locale; accoglie con favore a tale riguardo la revisione della strategia e del quadro europeo per l'interoperabilità, raccomanda di sostenere le migliori pratiche, come l'uso di standard aperti e di software open source e chiede la rapida attuazione del regolamento (UE) n. 910/2014 (e-IDAS); invita in particolare la Commissione a collaborare con gli Stati membri e il settore privato allo sviluppo dei servizi digitali transfrontalieri e da punto a punto basati sulle identificazioni elettroniche e le firme digitali notificate, onde garantire l'adozione dei servizi digitali e delle identità digitali entro la data dell'attuazione completa del regolamento eIDAS;

12.  accoglie con favore il programma ISA2, che riguarda tutte le politiche dell'UE che richiedono l'interoperabilità dei sistemi funzionanti a livello UE e nazionale e che consentirà pertanto di erogare servizi elettronici paneuropei destinati ai cittadini, alle aziende e alle amministrazioni nazionali;

13.  ritiene che il riutilizzo delle funzioni tecniche fondamentali del Meccanismo per collegare l'Europa (CEF) nel settore pubblico e privato sia essenziale per il funzionamento dell'infrastruttura di servizi digitali; sottolinea la necessità di garantire la sostenibilità a lungo termine delle funzioni tecniche fondamentali del CEF così come i risultati dei progetti pilota su vasta scala e dell'ISA2 oltre il 2020; evidenzia le potenzialità dell'iniziativa Wifi4EU per quanto riguarda la promozione dell'accesso universale alle reti ad alta velocità; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a sviluppare una struttura di governance a lungo termine nell'ottica di conseguire gli obiettivi del mercato unico digitale, la cui priorità dovrebbe essere quella di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese e che dovrebbe promuovere, ove possibile, l'uso di standard comuni;

14.  ricorda che le amministrazioni pubbliche dovrebbero disporre per definizione, nella misura del possibile, di dati aperti, soprattutto quando il volume di dati generati è molto ampio, come nel caso del programma INSPIRE; sottolinea l'importanza di mettere a disposizione e conservare in maniera sicura i dati ai fini del riutilizzo da parte di terzi, aderendo nel contempo al quadro normativo dell'UE e degli Stati membri; evidenzia il ruolo fondamentale che i partenariati pubblico-privato e il settore privato possono svolgere nello sviluppo di servizi e soluzioni nuove e innovative;

15.  osserva che l'adozione di soluzioni innovative per i servizi pubblici ad elevata intensità di dati, come l'uso dei servizi cloud, è ancora lenta e frammentata; ricorda che servizi come INSPIRE generano ampi volumi di dati, che richiedono una maggiore capacità di elaborazione; accoglie con favore, a tale riguardo, "L'iniziativa europea per il cloud computing" della Commissione e ritiene che la base di utenti del cloud europeo per la scienza aperta debba essere estesa al settore pubblico;

16.  sottolinea che l'accessibilità dei dati pubblici e l'opportunità che siano utilizzati liberamente rappresentano le basi di un eGovernment moderno e contribuiscono allo sviluppo e al rafforzamento di una società aperta;

17.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la presenza di politiche di formazione per consentire ai dipendenti pubblici di acquisire le necessarie competenze digitali e a far sì che vi siano campagne d'informazione per i cittadini e le imprese sull'utilizzo e la disponibilità di nuovi servizi elettronici;

18.  ritiene che la Commissione possa svolgere un ruolo guida nel creare un approccio più aperto e inclusivo di eGovernment costruito intorno ai cittadini e alle loro esigenze; invita pertanto la Commissione ad adoperarsi maggiormente affinché funga da esempio, soprattutto traducendo i suoi siti Internet nelle lingue dell'UE e sottolineando le migliori pratiche, intraprendendo azioni che spazino dal pieno riconoscimento delle identificazioni elettroniche e delle firme digitali notificate, in conformità del regolamento eIDAS, fino all'attuazione delle procedure digitali per definizione, in particolare per quanto riguarda le domande di finanziamento UE e gli appalti pubblici, e chiede che le altre istituzioni europee la seguano in tempi rapidi; ritiene che l'adozione, da parte della Commissione, delle funzioni fondamentali del CEF possa favorire un clima di fiducia e un cambiamento culturale verso l'impiego di servizi pubblici digitali;

19.  ritiene che uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo dell'eGovernment sia la crescita costante nello sviluppo delle competenze digitali, il che moltiplica la domanda di vari tipologie di servizi digitali;

20.  invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare gli effetti di ricaduta e la diffusione delle soluzioni di e-government nel settore privato.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

28.2.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

43

1

6

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Nicolas Bay, Bendt Bendtsen, Xabier Benito Ziluaga, José Blanco López, Cristian-Silviu Buşoi, Reinhard Bütikofer, Angelo Ciocca, Edward Czesak, Jakop Dalunde, Fredrick Federley, Ashley Fox, Adam Gierek, Theresa Griffin, Hans-Olaf Henkel, Kaja Kallas, Krišjānis Kariņš, Seán Kelly, Jeppe Kofod, Jaromír Kohlíček, Peter Kouroumbashev, Zdzisław Krasnodębski, Miapetra Kumpula-Natri, Janusz Lewandowski, Paloma López Bermejo, Edouard Martin, Angelika Mlinar, Nadine Morano, Dan Nica, Angelika Niebler, Morten Helveg Petersen, Miroslav Poche, Michel Reimon, Herbert Reul, Paul Rübig, Massimiliano Salini, Algirdas Saudargas, Neoklis Sylikiotis, Dario Tamburrano, Patrizia Toia, Vladimir Urutchev, Kathleen Van Brempt, Martina Werner, Lieve Wierinck, Anna Záborská, Flavio Zanonato, Carlos Zorrinho

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Olle Ludvigsson, Notis Marias, Anne Sander, Maria Spyraki

PARERE della commissione giuridica (2.3.2017)

destinato alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori

sul piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020
(2016/2273(INI))

Relatore per parere(*): Pavel Svoboda

  (*) Procedura con le commissioni associate – articolo 54 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione giuridica invita la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A.  considerando che il portale europeo della giustizia elettronica è uno strumento essenziale per l'accesso alle informazioni e alla giustizia e costituisce un importante passo avanti verso l'ammodernamento dell'amministrazione pubblica dell'UE;

B.  considerando che un migliore accesso alle informazioni e un maggiore utilizzo di strumenti digitali più avanzati per le formalità relative al diritto societario durante tutto il ciclo di vita di una società dovrebbero contribuire alla certezza giuridica e ridurre le spese della società;

C.  considerando che si stanno compiendo sforzi per l'interconnessione dei registri elettronici delle imprese e dei registri fallimentari, il che è importante ai fini della trasparenza e della certezza giuridica nel mercato interno;

D.  considerando che non è ancora possibile disporre di un unico accesso a tali registri attraverso il portale della giustizia elettronica a causa delle divergenze tra le norme tecniche utilizzate dagli Stati membri; che è necessario compiere ulteriori sforzi affinché i cittadini dell'UE possano disporre di strumenti di eGovernment accessibili, interoperabili e di facile utilizzo; che garantire un livello di sicurezza e tutela dei dati nel trattamento degli stessi è una condizione essenziale per l'utilizzo della giustizia elettronica, tenendo conto del carattere dei dati delle attività giudiziarie;

E.  considerando che sono in atto costanti sforzi volti a migliorare la cooperazione tra le amministrazioni degli Stati membri attraverso la semplificazione e la digitalizzazione di determinati servizi amministrativi;

F.  considerando che l'utilizzo di norme aperte è fondamentale affinché i cittadini dell'UE possano partecipare alle piattaforme governative e non siano costretti a ricorrere a programmi specifici per i fornitori per comunicare con i rispettivi governi;

G.  considerando che le tecnologie abilitanti fondamentali in ambito digitale dovrebbero essere alla base di tutti gli sforzi volti ad ammodernare e snellire i servizi pubblici, allo scopo di fornire servizi rapidi e di alta qualità per potenziare la mobilità dei cittadini e creare strutture amministrative pubbliche transfrontaliere per le imprese, favorendo così la competitività e quindi l'attrattiva dell'UE quale luogo in cui investire e vivere;

H.  considerando che si stanno compiendo sforzi a sostegno della transizione degli Stati membri verso la completa digitalizzazione delle procedure di appalto, l'uso di registri dei contratti e le firme elettroniche interoperabili nei rispettivi settori pubblici;

1.  invita la Commissione a promuovere una sensibilizzazione in merito all'importanza del portale della giustizia elettronica e ai suoi usi, nonché a far sì che tale portale diventi uno sportello unico per accedere a tutte le informazioni giuridiche pertinenti e alla giustizia negli Stati membri; segnala tuttavia che non tutte le parti dispongono di un accesso paritario né delle competenze necessarie per utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il che può tradursi in una limitazione dell'accesso alla giustizia; evidenzia che occorre assicurarsi, in particolare, che le persone con disabilità abbiano accesso al portale della giustizia elettronica;

2.  invita la Commissione a promuovere e portare avanti lo sviluppo del portale della giustizia elettronica e l'utilizzo delle tecnologie digitali per le imprese e il settore pubblico nel suo insieme, in modo da accelerare l'uso transfrontaliero e intersettoriale dell'identificazione elettronica (eID), compresi l'identificazione mobile e i servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (firma elettronica e altri servizi IDAS[1], autenticazione di siti web e servizi elettronici di recapito certificato);

3.  sottolinea la necessità di preservare una dimensione umana nel momento in cui i servizi sono convertiti al formato elettronico, affinché i cittadini possano beneficiare di orientamenti e soluzioni personalizzati;

4.  accoglie con favore l'introduzione del sistema e-CODEX, che consente la comunicazione diretta tra i cittadini e i tribunali in tutti gli Stati membri e costituisce un'importante misura per agevolare l'accesso transfrontaliero ai servizi pubblici; invita inoltre a predisporre banche dati interconnesse a livello dell'UE per favorire ulteriormente l'interoperabilità tra le autorità giudiziarie nell'UE; rammenta, tuttavia, che la sicurezza dei documenti e dell'identità, come pure la sicurezza della rete, rimangono una preoccupazione importante; ricorda che nell'ambito dell'attuazione di tali servizi digitali è importante rispettare la tutela dei dati privati e i principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, tra cui il diritto alla vita privata;

5.  si congratula con il Consiglio e la Commissione per il lavoro svolto ai fini dell'introduzione dell'ECLI (European Case Law Identifier), strumento di grande utilità per la ricerca giuridica e il dialogo giudiziario, e accoglie con favore la creazione del relativo motore di ricerca, volto ad agevolare l'accesso alle informazioni giuridiche in tutta l'Unione;

6.  invita la Commissione a prendere in considerazione ulteriori modalità di promozione delle soluzioni digitali per l'espletamento delle formalità durante il ciclo di vita di una società, il deposito elettronico di documenti delle società e la comunicazione di informazioni transfrontaliere e di altro tipo per i registri delle imprese; osserva che in questo campo la legislazione potrebbe essere il solo modo per creare un quadro giuridico adeguato per le soluzioni digitali a livello dell'UE;

7.  sottolinea l'importanza particolare della governance digitale per le piccole e medie imprese, che dispongono di risorse limitate in termini di forza lavoro e fondi disponibili;

8.  invita a coordinare a livello dell'UE l'acquisto e l'applicazione delle soluzioni di eGovernment, allo scopo di agevolare ulteriormente gli scambi di dati;

9.  ritiene che ai fini di un'agevole attuazione del piano d'azione occorrano scadenze precise, insieme a misure ben definite volte a ridurre la burocrazia;

10.  ritiene che, allo scopo di consentire l'attuazione tempestiva del piano d'azione in tutta l'Europa, gli Stati membri dovrebbero introdurre corsi di formazione specialistici sui servizi di eGovernment, destinati ai funzionari pubblici e ai responsabili delle decisioni;

11.  ritiene che gli Stati membri dovrebbero promuovere campagne educative e di comunicazione intese a far sì che i cittadini dell'UE possano avvalersi pienamente delle capacità offerte dai nuovi portali e servizi di eGovernment;

12.  invita la Commissione a sostenere gli Stati membri nell'istituzione di meccanismi automatici centralizzati che agevolino l'identificazione tempestiva di qualsiasi persona fisica o giuridica che detenga o controlli terreni o fabbricati nel loro territorio, allo scopo di impedire l'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo; ritiene che tali informazioni dovrebbero essere direttamente accessibili, a livello nazionale, alle unità di informazione finanziaria (FIU) e alle autorità competenti, nonché accessibili e consultabili per le FIU di altri Stati membri attraverso i meccanismi centralizzati;

13.  ritiene che occorra adoperarsi maggiormente per realizzare l'interconnessione elettronica dei registri delle imprese e dei registri fallimentari degli Stati membri e sottolinea l'importanza di tale interconnessione per il mercato interno; segnala che le informazioni dovrebbero essere trasmesse seguendo un modello o un quadro comune europeo;

14.  incoraggia l'apertura dei dati e dei servizi del settore pubblico con l'obiettivo di promuovere nuove opportunità di conoscenza, crescita e occupazione; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere le norme aperte nell'ambito dello sviluppo di soluzioni digitali pubbliche;

15.  invita la Commissione ad avviare e attuare una serie di misure che consentano alle imprese di presentare offerte per gli appalti pubblici per via elettronica in tutta l'UE, ponendo l'accento sullo sviluppo di sistemi elettronici nazionali per gli appalti pubblici, il documento di gara unico europeo, il registro online dei certificati (e-Certis) e la fatturazione elettronica;

16.  ritiene essenziale, in tal contesto, che la Commissione e gli Stati membri collaborino per lo sviluppo di un prototipo di catalogo europeo di norme per le TIC nell'ambito degli appalti pubblici, volto a promuovere l'interoperabilità nell'acquisto di soluzioni digitali incoraggiando il riferimento a una serie comune di norme e profili per le TIC nelle gare d'appalto;

17.  invita la Commissione, nel quadro del programma REFIT volto a migliorare l'adeguatezza e l'efficacia della regolamentazione, a prestare maggiore attenzione all'interoperabilità e ai potenziali vantaggi che il ricorso effettivo alle tecnologie digitali può apportare a livello del riesame della normativa vigente del mercato interno nonché dell'elaborazione di nuove proposte.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

28.2.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

19

2

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Max Andersson, Joëlle Bergeron, Marie-Christine Boutonnet, Jean-Marie Cavada, Kostas Chrysogonos, Therese Comodini Cachia, Mady Delvaux, Laura Ferrara, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Gilles Lebreton, António Marinho e Pinto, Jiří Maštálka, Emil Radev, Julia Reda, Evelyn Regner, Pavel Svoboda, Axel Voss, Tadeusz Zwiefka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Daniel Buda, Evelyne Gebhardt, Virginie Rozière, Tiemo Wölken

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Pál Csáky

  • [1]  Una serie di norme in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato unico europeo è stata stabilita dal regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno e che abroga la direttiva 1999/93/CE.

INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

25.4.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

32

2

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Dita Charanzová, Carlos Coelho, Sergio Gaetano Cofferati, Anna Maria Corazza Bildt, Daniel Dalton, Nicola Danti, Dennis de Jong, Pascal Durand, Evelyne Gebhardt, Maria Grapini, Robert Jarosław Iwaszkiewicz, Liisa Jaakonsaari, Morten Løkkegaard, Eva Maydell, Marlene Mizzi, Marcus Pretzell, Virginie Rozière, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Olga Sehnalová, Jasenko Selimovic, Igor Šoltes, Ivan Štefanec, Catherine Stihler, Róża Gräfin von Thun und Hohenstein, Anneleen Van Bossuyt, Marco Zullo

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Pascal Arimont, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Antanas Guoga, Franz Obermayr, Ulrike Trebesius, Sabine Verheyen

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

David Coburn, Pál Csáky, Andor Deli, Dieter-Lebrecht Koch

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

32

+

ALDE

Dita Charanzová, Morten Løkkegaard, Jasenko Selimovic

ECR

Daniel Dalton, Ulrike Trebesius, Anneleen Van Bossuyt

EFDD

Marco Zullo

PPE

Pascal Arimont, Carlos Coelho, Anna Maria Corazza Bildt, Pál Csáky, Andor Deli, Antanas Guoga, Dieter-Lebrecht Koch, Eva Maydell, Andreas Schwab, Ivan Štefanec, Róża Gräfin von Thun und Hohenstein, Sabine Verheyen

S&D

Sergio Gaetano Cofferati, Nicola Danti, Evelyne Gebhardt, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Maria Grapini, Liisa Jaakonsaari, Marlene Mizzi, Virginie Rozière, Christel Schaldemose, Olga Sehnalová, Catherine Stihler

VERTS/ALE

Pascal Durand, Igor Šoltes

2

-

EFDD

David Coburn

GUE/NGL

Dennis de Jong

3

0

EFDD

Robert Jarosław Iwaszkiewicz

ENF

Franz Obermayr, Marcus Pretzell

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti