RELAZIONE sull'attuazione dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile negli Stati membri
21.12.2017 - (2017/2039(INI))
Commissione per l'occupazione e gli affari sociali
Relatore: Romana Tomc
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- INDICE
- PARERE della commissione per i bilanci
- PARERE della commissione per il controllo dei bilanci
- PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione
- PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere
- INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
- VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sull'attuazione dell'iniziativa per l'occupazione giovanile negli Stati membri
Il Parlamento europeo,
– visto il regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio[1],
– visto il regolamento (UE) 2015/779 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, che modifica il regolamento (UE) n. 1304/2013 per quanto riguarda un prefinanziamento iniziale supplementare versato a programmi operativi sostenuti dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile[2],
– vista la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani[3],
– vista la comunicazione della Commissione, del 4 ottobre 2016, dal titolo "La garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile a tre anni di distanza" (COM(2016)0646),
– vista la relazione speciale della Corte dei conti europea n. 3/2015, dal titolo "La Garanzia per i giovani nell'UE: i primi passi sono stati compiuti, ma si profilano rischi di attuazione",
– vista la relazione speciale n. 5/2017 della Corte dei conti europea del marzo 2017 dal titolo "Disoccupazione giovanile: le politiche dell'UE hanno migliorato la situazione? Una valutazione della Garanzia per i giovani e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile",
– vista la sua risoluzione del 24 ottobre 2017 sul controllo della spesa e sul monitoraggio dell'efficacia in termini di costi dei programmi di garanzia per i giovani dell'UE[4],
– vista l'analisi approfondita del suo Dipartimento tematico Affari di bilancio, del 3 febbraio 2016, dal titolo "Assessment of Youth Employment Initiative" (Valutazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile),
– vista la comunicazione della Commissione, del 10 giugno 2016, relativa a una proposta di raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per le competenze (COM(2016)0382),
– vista la sua risoluzione del 24 maggio 2012 sull'iniziativa "Opportunità per i giovani"[5],
– vista la raccomandazione del Consiglio del 10 marzo 2014 relativa a un quadro di qualità per i tirocini,
– visti la Carta sociale europea, il suo protocollo aggiuntivo e la sua versione riveduta entrata in vigore il 1° luglio 1999,
– visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030 (OSS), in particolare l'obiettivo n. 8 di "incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti", adottati dalle Nazioni Unite nel 2015 e applicabili a livello globale, incluso nell'UE,
– vista la relazione di Jean-Claude Juncker in stretta collaborazione con Donald Tusk, Jeroen Dijsselbloem, Mario Draghi e Martin Schulz del 22 giugno 2015 dal titolo "Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa" (relazione dei cinque presidenti), il documento di riflessione del 26 aprile 2017 sulla dimensione sociale dell'Europa, il documento di riflessione del 31 maggio 2017 sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria e il Libro bianco sul futuro dell'Europa del 1° marzo 2017,
– vista la comunicazione della Commissione del 26 aprile 2017 sull'istituzione di un pilastro europeo dei diritti sociali (COM(2017)0250) e la raccomandazione della Commissione (EU) 2017/761 del 26 aprile 2017 sul pilastro europeo dei diritti sociali[6],
– visti il lavoro e le attività di ricerca di Eurofound, di Cedefop, dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), della Confederazione europea dei sindacati (CES) e dell'Istituto sindacale europeo (ETUI), della Confederazione delle imprese europee (BusinessEurope), dell'Unione europea artigianato e piccole e medie imprese (UEAPME), del Centro europeo dei datori di lavoro e delle imprese o organizzazioni che offrono servizi di interesse generale (CEEP), di Eurocities e del Forum europeo della gioventù,
– visti il discorso del presidente Juncker sullo stato dell'Unione, del 13 settembre 2017, la tabella di marcia per un'Europa più unita, più forte e più democratica (progetto di programma di lavoro della Commissione fino alla fine del 2018) e la lettera d'intenti della Commissione al presidente Antonio Tajani e al primo ministro estone Jüri Ratas del 13 settembre 2017,
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e i pareri della commissione per i bilanci, della commissione per il controllo dei bilanci, della commissione per la cultura e l'istruzione e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A8-0406/2017),
A. considerando che la crisi finanziaria ed economica e le conseguenti misure di austerità hanno provocato l'aumento del tasso di disoccupazione giovanile dal 15 % del 2008 a un picco del 24 % all'inizio del 2013 e che tale tasso medio maschera l'esistenza di notevoli divergenze tra gli Stati membri e le regioni; che nel 2013 i tassi di disoccupazione giovanile sono rimasti prossimi al 10 % in Germania, Austria e nei Paesi Bassi, mentre in Italia, Spagna, Croazia e Grecia hanno raggiunto livelli massimi vicini o anche ben superiori al 40 %;
B. considerando che le misure anticrisi volte a ridurre la spesa pubblica nei paesi interessati dalla crisi hanno già dimostrato di avere un impatto negativo diretto, in particolare sui giovani a causa dei tagli all'istruzione, alla formazione, alla creazione di occupazione e ai servizi di sostegno;
C. considerando che le politiche rivolte ai giovani sono state elaborate senza coinvolgere i giovani interessati e i loro rappresentanti;
D. considerando che lunghi periodi di disoccupazione rischiano di emarginare ed escludere i giovani dalla società e possono provocare in loro un senso di isolamento nonché effetti "cicatrice", il che significa che vi è una maggiore probabilità che i giovani si trovino nuovamente disoccupati e debbano far fronte a retribuzioni inferiori e a prospettive di carriera meno interessanti nel corso della loro vita professionale; che l'esclusione dei giovani rappresenta una notevole perdita di investimenti pubblici e privati, il che porta a una diffusa insicurezza lavorativa e all'erosione delle competenze, dati l'inutilizzo e l'indebolimento del potenziale umano che ciò comporta;
E. considerando che, nel 2012, un lavoratore europeo su tre era troppo qualificato o troppo poco qualificato per il suo posto di lavoro[7] e che i giovani lavoratori hanno in genere maggiori probabilità di essere formalmente troppo qualificati, ma anche di occupare, rispetto ai lavoratori più anziani, posti di lavoro che meno corrispondono alle loro competenze;
F. considerando che i giovani lavoratori corrono un rischio maggiore di trovarsi in una posizione di lavoro precario; che le probabilità di ritrovarsi in un'occupazione con molteplici svantaggi sono due volte più elevate per i lavoratori di età inferiore ai 25 anni rispetto ai lavoratori di età pari o superiore a 50 anni[8];
G. considerando che una transizione positiva dalla scuola al lavoro e dall'inattività all'occupazione e un primo vero impiego responsabilizzano e motivano i giovani, aiutandoli a sviluppare le loro competenze personali e professionali affinché possano diventare cittadini indipendenti e fiduciosi delle proprie capacità e avviare la loro carriera in modo positivo;
H. considerando che la disoccupazione giovanile nell'UE-28, dopo aver raggiunto un picco del 24 % nel 2013, è costantemente diminuita fino ad arrivare a meno del 17 % nel 2017; che il livello di disoccupazione giovanile rimane elevato, che soltanto in un numero ristretto di Stati membri (Austria, Repubblica ceca, Paesi Bassi, Malta, Ungheria e Germania) si registra una disoccupazione giovanile inferiore all'11 % e che esistono notevoli disparità tra gli Stati membri;
I. considerando che un'analisi della ripartizione per genere dei posti di lavoro a tempo pieno e a tempo parziale in Europa conferma il perdurare, tra il 2007 e il 2017, di un divario di genere, in cui gli uomini continuano a rappresentare circa il 60 % dei lavoratori a tempo pieno tra i 15 e i 24 anni e circa il 40 % dei lavoratori a tempo parziale nella stessa fascia di età;
J. considerando che, secondo i dati statistici, il tasso di disoccupazione giovanile purtroppo è generalmente circa il doppio del tasso di disoccupazione complessivo medio, sia durante i periodi di crescita economica che durante i periodi di recessione;
Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e garanzia per i giovani
K. considerando che il 22 aprile 2013 il Consiglio, mediante una sua raccomandazione, ha istituito la garanzia per i giovani, con la quale gli Stati membri si impegnano a offrire ai giovani un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale;
L. considerando che, giacché finora la regolamentazione e le opportunità esistenti non hanno permesso a molti Stati membri di conseguire successi significativi nella lotta contro la disoccupazione giovanile, sarebbe opportuno in tali paesi insistere maggiormente sull'utilizzo efficace delle risorse e degli strumenti disponibili nell'ambito del Fondo sociale europeo (FSE);
M. considerando che nel febbraio 2013 il Consiglio europeo ha deciso di creare l'iniziativa per l'occupazione giovanile, che è stata presentata come il principale strumento del bilancio dell'UE (connesso al FSE) per aiutare le regioni degli Stati membri che registrano livelli particolarmente elevati di disoccupazione giovanile, in particolare mediante l'introduzione di programmi di garanzia per i giovani;
N. considerando che la garanzia per i giovani è un impegno che coinvolge tutta l'UE, mentre l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è rivolta agli Stati membri e alle regioni con i tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25 % e che gli Stati membri ammissibili, in tutto o in parte, sono 20;
O. considerando che è stata cercata una rapida mobilitazione dei fondi concentrando il bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nel 2014 e 2015 allo scopo di ottimizzare l'impatto delle misure finanziate nell'ambito della suddetta iniziativa; che, a causa dei ritardi nell'attuazione a livello nazionale e regionale, la concentrazione dei fonti all'inizio del periodo si è rivelata una misura insufficiente; che nel 2015 il tasso di prefinanziamento è stato innalzato in via condizionale dall'1 % al 30 % e che la maggior parte degli Stati membri ammissibili hanno applicato tale misura con successo;
P. considerando che una delle ambizioni principali dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani è rivolgersi ai giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET), soggetti al maggiore rischio di esclusione, tenendo conto che l'espressione "NEET" include vari sottogruppi di giovani dalle molteplici esigenze;
Q. considerando che la garanzia per i giovani è concepita con l'obiettivo di un'integrazione sostenibile dei NEET nel mercato del lavoro, garantendo un approccio personalizzato, che dovrebbe tradursi in un'offerta qualitativamente valida e nella promozione dell'occupabilità dei giovani, e sostenendo, in un contesto più ampio, i giovani nella transizione dalla scuola al lavoro e contribuendo ad affrontare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro; che a tal proposito sono necessarie strategie di sensibilizzazione adeguate da parte degli Stati membri;
R. considerando che nel 2015 l'OIL ha stimato il costo dell'attuazione della garanzia per i giovani in tutta l'UE-28 a circa 45 miliardi di euro; che per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stato stanziato un bilancio modesto di 6,4 miliardi di euro per il periodo di programmazione 2014-2020, con l'obiettivo di integrare i finanziamenti nazionali e non di sostituirli;
S. considerando che la Commissione ha proposto un aumento di 1 miliardo di euro del bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, da abbinare a 1 miliardo di euro in termini di impegni del FSE, nell'ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2017-2020; che, in virtù dell'accordo tra il Parlamento e il Consiglio, la cifra è stata aumentata a 1,2 miliardi di euro; che il 5 settembre 2017 il Parlamento ha adottato il progetto preliminare di bilancio rettificativo n. 3/2017 per dotare l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile di 500 milioni di euro aggiuntivi nel 2017, finanziati dal margine globale per gli impegni, mentre si rammarica per il ritardo della procedura di bilancio del 2017 dovuto al blocco e all'approvazione tardiva da parte del Consiglio della revisione intermedia del QFP;
T. considerando che, nella sua prima relazione speciale sulla garanzia per i giovani, la Corte dei conti ha sollevato preoccupazioni circa l'adeguatezza dei finanziamenti dell'iniziativa (sia a livello di UE sia a livello nazionale), la definizione di "offerta qualitativamente valida, la mancanza di una strategia con chiari obiettivi e tappe fondamentali e il monitoraggio e la comunicazione dei risultati; che ha espresso altresì preoccupazioni circa il mancato successo dell'applicazione dell'approccio di partenariato nello sviluppo della garanzia per i giovani, come sancito dalla raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013;
U. considerando che sono necessari meccanismi realmente efficaci per discutere e risolvere le difficoltà registrate in sede di attuazione dei programmi della garanzia per i giovani, insieme a un forte impegno da parte degli Stati membri ad applicare pienamente la garanzia, in particolare prendendo in considerazione le specificità locali, permettendo la valorizzazione delle competenze e istituendo strutture di valutazione adeguate e flessibili;
V. considerando che la relazione speciale della Corte dei conti sulla garanzia per i giovani identifica alcuni criteri comuni per la definizione di "offerta qualitativamente valida" e che la Slovacchia ha reso giuridicamente vincolante la suddetta definizione, con disposizioni che disciplinano gli orari minimi di lavoro, la sostenibilità dell'occupazione al termine del sostegno all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, tenendo altresì conto dello stato di salute dei destinatari;
W. considerando che, nella sua seconda relazione speciale recentemente pubblicata sull'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e sulla garanzia per i giovani, elaborata sulla base di un campione di sette Stati membri, la Corte dei conti europea ha espresso preoccupazioni in merito alla difficoltà di accedere ai dati in maniera completa e ai pochi progressi compiuti nell'attuazione della garanzia per i giovani, con risultati inferiori alle attese iniziali; che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani rappresentano ancora una delle più innovative e ambiziose risposte politiche alla disoccupazione giovanile in seguito alla crisi economica e dovrebbero pertanto ricevere un sostegno politico e finanziario costante da parte delle istituzioni europee, nazionali e regionali negli anni a venire;
X. considerando che il rapporto costo/efficacia dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e l'obiettivo finale della garanzia per i giovani, segnatamente consentire ai giovani di accedere a un'occupazione sostenibile, possono essere conseguiti soltanto se le operazioni sono adeguatamente monitorate sulla base di dati affidabili e comparabili, se i programmi sono orientati ai risultati e se vengono effettuati adeguamenti nei casi in cui sono individuate misure inefficaci e dispendiose;
Y. considerando che sono necessari maggiori sforzi da parte degli Stati membri per sostenere e raggiungere i giovani più lontani o completamente staccati dal mercato del lavoro, ad esempio i giovani con disabilità;
Z. considerando che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani sono concepite per svolgere un ruolo centrale nel conseguimento dei principi chiave inclusi nel pilastro europeo dei diritti sociali;
AA. considerando che nel discorso sullo stato dell'Unione 2017 il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, non ha fatto alcun riferimento alla situazione della disoccupazione giovanile in Europa, che rimane allarmante; che la lettera d'intenti che correda il discorso sullo stato dell'Unione 2017 ha riconosciuto il ruolo della garanzia per i giovani nella creazione di occupazione nell'UE; che la lotta alla disoccupazione e alla disoccupazione giovanile in particolare dovrebbe restare una priorità d'azione dell'UE;
AB. considerando che sono stati segnalati ritardi nei pagamenti diretti ai giovani nell'ambito delle misure finanziate dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, spesso causati dall'istituzione tardiva delle autorità di gestione o da insufficienti capacità amministrative delle autorità nazionali o regionali;
AC. considerando che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani dovrebbero contribuire ad agevolare la transizione nel mercato del lavoro e non dovrebbero mai sostituire i regolari contratti di lavoro;
AD. considerando che, nel caso delle giovani donne nelle zone rurali, accordi irregolari di lavoro o la mancata iscrizione nelle liste di disoccupazione rendono imprecisi i dati statistici e creano disparità nelle loro pensioni; che tale pratica influisce negativamente sull'intera società, in particolare sul benessere delle donne, sulle altre forme di previdenza sociale e sui cambiamenti di carriera o sulle possibilità di impiego futuro;
AE. considerando che 16 milioni di NEET hanno aderito a regimi di garanzia per i giovani e che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile ha fornito sostegno diretto a oltre 1,6 milioni di giovani in tutta l'Unione europea;
AF. considerando che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile ha condotto gli Stati membri ad adottare oltre 132 misure per il mercato del lavoro destinate ai giovani;
AG. considerando che il 75 % del bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stato impegnato e che il 19 % è stato già investito dagli Stati membri, rendendo il tasso di esecuzione del bilancio dell'iniziativa il più elevato tra i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE);
AH. considerando che diverse relazioni sull'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile mostrano che, nonostante i timori relativi all'adeguatezza del finanziamento e alle stime dei finanziamenti complessivi richiesti, le risorse disponibili sono state canalizzate con successo per rispondere alla domanda regionale mediante un'assegnazione mirata a regioni e gruppi di beneficiari specifici;
AI. considerando che, a partire dall'introduzione della strategia europea per l'occupazione nel 1997, la Commissione ha finanziato una serie di misure volte a migliorare le prospettive di occupazione e istruzione per i giovani[9]; che, dall'inizio della crisi, gli sforzi dell'UE si sono concentrati in particolare sulla garanzia per i giovani e sull'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
AJ. considerando che la garanzia per i giovani è finanziata attraverso il FSE, i bilanci nazionali e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, mentre quest'ultima può finanziare l'offerta diretta di posti di lavoro, apprendistati, tirocini o formazione continua, destinati al gruppo obiettivo dell'iniziativa stessa nelle regioni idonee; che l'intervento dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non ha una durata prestabilita, mentre la garanzia per i giovani impone che venga presentata un'offerta entro quattro mesi;
AK. considerando che la garanzia per i giovani si è tradotta nell'applicazione di riforme strutturali negli Stati membri, per favorire, fra l'altro, l'adeguamento dei loro modelli didattici e formativi al mercato del lavoro, in modo da raggiungere gli obiettivi della garanzia per i giovani;
AL. considerando che fattori esterni, come la situazione economica o il modello produttivo specifici di ogni regione, influenzano il raggiungimento degli obiettivi fissati nell'ambito della garanzia per i giovani;
Introduzione
1. ritiene che la garanzia per i giovani debba rappresentare un primo passo verso un approccio basato sui diritti alle esigenze dei giovani in materia di occupazione; ricorda che i datori di lavoro hanno l'obbligo di partecipare al processo volto a garantire ai giovani programmi accessibili di formazione professionale, posti di lavoro di livello iniziale e tirocini di qualità;
2. sottolinea che l'aspetto qualitativo del lavoro dignitoso per i giovani non deve mai essere compromesso; evidenzia che le norme fondamentali del lavoro e altre norme connesse alla qualità del lavoro, ad esempio quelle relative agli orari di lavoro, al salario minimo, alla sicurezza sociale e alla salute e sicurezza sul posto di lavoro, devono costituire considerazioni centrali negli sforzi compiuti;
3. prende atto delle notevoli differenze dei risultati economici all'interno dell'UE-28, in termini di crescita sia dell'economia che dell'occupazione, il che richiede una risposta politica decisa; riconosce che taluni Stati membri continuano a rimanere indietro nell'attuazione delle riforme strutturali necessarie; osserva che la creazione di occupazione avviene tramite solide politiche economiche, come pure tramite le politiche in materia di occupazione e investimenti, che sono in ultima istanza di competenza degli Stati membri; esprime preoccupazione per le conseguenze a lungo termine sullo sviluppo economico delle regioni interessate da una "fuga di cervelli" di personale altamente qualificato;
4. ricorda che, nelle regole di attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, gli Stati membri devono scegliere tra diverse tipologie di attuazione del programma (potendo optare per un programma esclusivo, per l'integrazione di assi prioritari all'interno di un programma operativo già esistente o per una componente di vari assi prioritari); segnala che, date le diverse opzioni di attuazione e sulla base dei risultati ottenuti, risulta necessario uno scambio di buone pratiche al fine di tenerne conto nelle future tappe del programma;
5. osserva con preoccupazione che la relazione speciale n. 5/2017 della Corte dei conti rileva il rischio che i finanziamenti dell'UE stiano semplicemente sostituendo quelli nazionali, anziché apportare un valore aggiunto; ricorda che, conformemente al principio di addizionalità, l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile mira a integrare i finanziamenti nazionali e non a sostituire le politiche e i finanziamenti degli Stati membri volti a combattere la disoccupazione giovanile; sottolinea che il bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non può consentire da solo di realizzare l'ambizione di offrire a tutti i giovani un'offerta qualitativamente valida di occupazione, formazione continua, apprendistato o tirocinio, entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema di istruzione formale e non è mai stata concepito a tale fine;
6. sottolinea la necessità che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile rappresenti un motore per le riforme politiche, in particolare, e per un miglior coordinamento nel campo dell'occupazione e dell'istruzione, segnatamente negli Stati membri in cui si registrano alti tassi di disoccupazione giovanile, al fine di assicurare che tali Stati membri introducano approcci integrati, globali e a lungo termine per affrontare la disoccupazione giovanile atti a migliorare l'occupabilità dei giovani, offrire loro migliore prospettive e generare un'occupazione sostenibile, anziché perseguire una serie di politiche (esistenti) frammentate; ritiene che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani costituiscano strumenti potenti nella lotta all'esclusione sociale dei gruppi di giovani maggiormente emarginati; ritiene importante lavorare per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di occupazione, abbandono scolastico ed esclusione sociale;
7. ricorda che, in linea con le raccomandazioni del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani, sono stati individuati sei orientamenti su cui basare i sistemi di garanzia per i giovani: elaborazione di strategie basate sulla partnership, intervento tempestivo e pronta attivazione, misure di sostegno che contribuiscano all'integrazione nel mercato del lavoro, utilizzo dei fondi dell'Unione, valutazione e costante miglioramento del sistema, rapida attuazione[10]; sottolinea che, stando alle relazioni di valutazione, pochissimi Stati membri hanno fornito dati ed elaborato valutazioni complete su tali aspetti;
8. sottolinea che dovrebbero essere fatti più investimenti nella mobilità sia interna che transfrontaliera onde ridurre i tassi di disoccupazione giovanile e affrontare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze; chiede di migliorare l'allineamento dell'offerta di lavoro e delle competenze con la domanda facilitando la mobilità fra regioni (comprese quelle transfrontaliere); riconosce che gli Stati membri devono dedicare un'attenzione particolare al fine di migliorare il legame tra i sistemi educativi e il mercato del lavoro nelle regioni transfrontaliere, ad esempio promuovendo l'apprendimento delle lingue dei paesi vicini;
9. ricorda che l'elevato tasso di disoccupazione giovanile è dovuto alle conseguenze della crisi economica globale sui mercati del lavoro, all'abbandono scolastico prematuro senza qualifiche sufficienti, alla mancanza di capacità pertinenti e di esperienza professionale, alla crescente diffusione di forme di lavoro precario di breve durata seguite da periodi di disoccupazione, alle limitate opportunità di formazione nonché a programmi attivi del mercato del lavoro insufficienti o inadeguati;
10. ritiene che il seguito della garanzia per i giovani debba essere sostenuto da dati affidabili; ritiene che il monitoraggio dei dati e dei risultati disponibili sia attualmente insufficiente per eseguire una valutazione complessiva dell'attuazione e dei risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile quale principale veicolo di finanziamento dell'UE per i programmi di garanzia per i giovani, in particolare a causa dei ritardi iniziali nella creazione dei programmi operativi da parte degli Stati membri e per il fatto che si trovano ancora in una fase relativamente iniziale della loro attuazione; ribadisce la necessità di continuare a considerare l'occupazione giovanile una delle priorità dell'azione dell'UE; esprime, tuttavia, preoccupazione in merito ai risultati della recente relazione della Corte dei conti europea sull'impatto dell'iniziativa a favore dell'occupazione e della garanzia per i giovani quali politiche dell'Unione volte ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile, pur tenendo conto del suo limitato campo di applicazione territoriale e temporale;
11. ritiene che una strategia per il rilancio dell'occupazione giovanile per essere veramente efficace debba prevedere l'apertura di tavoli di confronto che coinvolgano i soggetti interessati, valutare il contesto territoriale in cui dovrà essere applicata e provvedere a una formazione mirata che risponda alle esigenze delle imprese conciliandole con le aspirazioni e le competenze dei giovani; sottolinea che la stessa strategia deve garantire una formazione di qualità e la totale trasparenza sull'attribuzione dei fondi alle agenzie formative, anche attraverso un attento monitoraggio sull'uso degli stessi;
12. deplora il fatto che gli Stati membri abbiano scelto di impegnarsi solamente mediante lo strumento non vincolante rappresentato dalla raccomandazione del Consiglio; sottolinea che l'obiettivo della garanzia per i giovani è lungi dall'essere conseguito in molti Stati membri;
Raggiungere i giovani maggiormente esclusi
13. osserva i giovani con disabilità rischiano di rimanere esclusi sia dall'ambito di applicazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile sia da quello della garanzia per i giovani; invita la Commissione e gli Stati membri ad adeguare i propri programmi operativi per assicurare che le misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani siano effettivamente accessibili a tutte le persone con disabilità, fornendo parità di accesso per i giovani con disabilità e rispondendo alle esigenze individuali;
14. sottolinea che per raggiungere i NEET sono necessari sforzi consistenti e continui da parte delle autorità nazionali nonché una cooperazione intersettoriale, poiché i NEET costituiscono un gruppo eterogeneo con diverse necessità e competenze; sottolinea pertanto l'esigenza di dati accurati ed esaustivi sull'intera popolazione NEET, con l'obiettivo di registrarli e raggiungerli in maniera più efficace, giacché la disponibilità di più dati disaggregati, anche su base regionale, potrebbe consentire di identificare i gruppi cui rivolgersi e il modo per adeguare meglio le iniziative per l'occupazione ai destinatari;
15. è del parere che le cause della disoccupazione giovanile non possano essere ridotte allo squilibrio tra domanda e offerta di competenze, dal momento che sono legate a questioni come la mancanza di nuovi posti di lavoro dovuta al processo di deindustrializzazione dell'Europa, all'esternalizzazione e alla speculazione, situazione esacerbata dalla crisi e dalle politiche di austerità; ritiene che l'istruzione e la formazione, da sole, non possano risolvere il problema della disoccupazione giovanile;
16. ritiene che la garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non possano sostituire l'utilizzo di strumenti macroeconomici e di altre politiche per stimolare l'occupazione giovanile; sottolinea che, nel valutare l'applicazione e gli effetti della garanzia, è importante tener conto delle diverse condizioni macroeconomiche e di bilancio degli Stati membri; ritiene importante delineare un programma di riforma strutturale della garanzia per i giovani nel lungo termine nell'eventualità di una sua proroga; sottolinea l'evidente necessità di un coordinamento più efficace tra gli Stati membri;
17. sostiene l'istituzione di sportelli unici che possano assicurare che tutti i servizi e le consulenze per i giovani siano facilmente accessibili, disponibili e gratuiti in un unico luogo;
18. è preoccupato per le prime osservazioni che mostrano la necessità di apportare miglioramenti alla registrazione e alla sensibilizzazione di tutti i NEET, specialmente i NEET inattivi e quelli di difficile reinserimento professionale; invita gli Stati membri a introdurre strategie adeguate e mirate per raggiungere tutti i NEET e ad adottare un approccio integrato nell'ottica di garantire forme di assistenza e servizi più personalizzate ai giovani che si trovano ad affrontare molteplici ostacoli; esorta gli Stati membri ad accordare una speciale attenzione alle esigenze dei NEET vulnerabili e a eliminare i pregiudizi e gli atteggiamenti negativi nei loro confronti;
19. sottolinea la necessità di adeguare le misure alle esigenze locali onde aumentarne l'impatto; invita gli Stati membri ad attuare misure speciali a favore dell'occupazione giovanile nelle zone rurali;
20. invita gli Stati membri a migliorare rapidamente la comunicazione dei programmi di sostegno attualmente disponibili per i giovani, in particolare per i gruppi più lontani dal mercato del lavoro, attraverso campagne di sensibilizzazione basate sia sui canali di informazioni tradizionali sia su quelli moderni come le reti sociali;
Assicurare la qualità delle offerte nel contesto dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile
21. riconosce l'invito a definire il concetto di "offerta qualitativamente valida" nel quadro dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; sottolinea la necessità di elaborare e concordare una definizione comune esauriente, che potrebbe tener conto dei lavori svolti dal comitato per l'occupazione in collaborazione con la Commissione, l'OIL e le pertinenti parti interessate; sottolinea che un'offerta qualitativamente valida costituisce una misura poliedrica che porta a un'integrazione sostenibile e ben assortita nel mercato del lavoro per i partecipanti, conseguita attraverso lo sviluppo delle competenze, e che dovrebbe corrispondere al livello di qualifica e al profilo dei partecipanti nonché tener conto della domanda del mercato del lavoro; esorta gli Stati membri a garantire che ai partecipanti siano applicati le tutele sociali, le norme sulle condizioni di lavoro e i livelli di retribuzione pertinenti; richiama l'attenzione sulle norme di qualità citate negli orientamenti relativi alla valutazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile pubblicati dalla Commissione nel 2015, che stabiliscono quali validi indicatori per la valutazione della qualità dell'occupazione le caratteristiche delle offerte di impiego, la loro pertinenza rispetto alle esigenze dei partecipanti, i risultati prodotti dalle offerte a livello del mercato del lavoro e le percentuali di offerte non accettate o abbandonate prematuramente;
22. ricorda che l'OIL definisce il lavoro dignitoso come un lavoro produttivo che genera un reddito equo, in un luogo di lavoro sicuro, e che contempla tutele sociali per le famiglie, prospettive migliori per lo sviluppo personale e l'integrazione sociale, la libertà delle persone di esprimere le proprie preoccupazioni, di organizzarsi e di partecipare alle decisioni che incidono sulla loro vita nonché una parità di opportunità e di trattamento per tutte le donne e gli uomini, e che questa norma minima viene disattesa nel contesto dell'occupazione giovanile;
23. è del parere che i giovani debbano essere inoltre coinvolti nel monitoraggio della qualità delle offerte;
24. sottolinea che un contratto di tirocinio di qualità deve rispettare un quadro di qualità che offra le seguenti garanzie: il tirocinio è disciplinato da un contratto scritto contenente informazioni trasparenti sui diritti e gli obblighi delle parti contraenti, che definisca obiettivi concreti e un contenuto formativo di qualità; un tutor o un supervisore è incaricato di valutare il rendimento del tirocinante al termine del tirocinio; il tirocinio ha una durata specifica e sono imposte limitazioni allo svolgimento di più tirocini con il medesimo datore di lavoro; il contratto contiene disposizioni chiare sulla copertura dei sistemi di previdenza sociale e sulla retribuzione;
25. incoraggia gli Stati membri ad aggiornare progressivamente e a rivedere i programmi operativi dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, con il coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni giovanili, al fine di mettere a punto le loro azioni sulla base delle effettive esigenze dei giovani e del mercato del lavoro;
26. sottolinea che sarà possibile accertare se il bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stato impiegato in modo appropriato e se è stato raggiunto l'obiettivo finale dell'iniziativa, segnatamente aiutare i giovani ad accedere a un'occupazione sostenibile, solamente se le operazioni saranno monitorate in modo attento e trasparente sulla base di dati affidabili e comparabili e si adotterà un approccio più ambizioso nei confronti degli Stati membri che non hanno compiuto progressi; invita gli Stati membri a migliorare urgentemente monitoraggio, la comunicazione e la qualità dei dati e a garantire la tempestiva raccolta e messa a disposizione di dati affidabili e comparabili sull'attuazione in corso dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, con una frequenza maggiore rispetto a quella richiesta dal loro obbligo di relazione di cui all'articolo 19, paragrafo 2 del regolamento relativo al FSE; invita la Commissione a rivedere i suoi orientamenti sulla raccolta di dati in linea con le raccomandazioni della Corte dei conti europea, per ridurre al minimo il rischio di sovrastimare i risultati;
27. prende atto delle proposte e dei diversi tipi di programmi elaborati dagli Stati membri nell'ambito dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; ritiene che in diversi Stati membri la normativa nazionale sia stata vaga quanto agli obiettivi e agli approcci e poco chiara nella loro formulazione, e che non abbia incluso un ampio ventaglio di possibilità di promozione dell'occupazione; ritiene inoltre che l'ampio margine di discrezionalità e l'assenza di meccanismi di vigilanza chiari abbiano talvolta dato luogo alla sostituzione di posti di lavoro con offerte che rientravano nell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
28. esprime preoccupazione per le relazioni che evidenziano l'utilizzo inappropriato delle misure finanziate dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, tra cui pagamenti tardivi ai giovani o l'abuso dei tirocini, ad esempio mediante un loro eccessivo utilizzo; ribadisce la volontà di contrastare questo tipo di pratiche; ritiene che l'eventuale ripetuto ricorso alla garanzia per giovani non debba essere contrario allo spirito dell'attivazione del mercato e all'obiettivo di un'integrazione più permanente nel mercato del lavoro;
29. invita la Commissione e gli Stati membri a individuare, scambiare e diffondere le migliori pratiche finalizzate a consentire un apprendimento reciproco in materia di politiche e a contribuire alla progettazione e all'attuazione di politiche basate su dati concreti; sottolinea che i cambiamenti sopraggiunti nel mercato del lavoro e la digitalizzazione dell'economia rendono necessario un nuovo approccio alle politiche in materia di occupazione giovanile; sottolinea che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile deve mirare alla riduzione della disoccupazione giovanile, senza riciclare politiche inefficaci per l'occupazione;
30. ribadisce che la raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani considera cruciali gli approcci basati sui partenariati ai fini dell'attuazione dei regimi della garanzia stessa e del raggiungimento dei NEET; invita gli Stati membri a cercare un approccio di partenariato mediante l'individuazione attiva e il coinvolgimento delle pertinenti parti interessate, nonché a promuovere maggiormente il programma della garanzia per i giovani tra le aziende, in particolare le PMI e le aziende più piccole e a gestione familiare; sottolinea che i dati provenienti dagli Stati membri che avevano già adottato approcci simili alla garanzia per i giovani prima dell'introduzione del programma dimostrano che un approccio efficace basato sul coinvolgimento dei soggetti interessati è importante per il buon esito dell'attuazione;
31. sottolinea l'importante ruolo delle organizzazioni giovanili quali intermediari tra i giovani e i servizi pubblici per l'impiego; incoraggia gli Stati membri, in tal contesto, a collaborare strettamente con le organizzazioni giovanili a livello nazionale, regionale e locale nell'ambito della comunicazione, della progettazione, dell'attuazione e della valutazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
32. sottolinea l'importanza di servizi pubblici per l'occupazione qualificati e moderni, per fornire servizi su misura ai NEET; invita gli Stati membri a provvedere, nell'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, a un migliore coordinamento dei propri servizi pubblici per l'impiego a livello dell'UE nel quadro della rete dei servizi pubblici per l'impiego; incoraggia lo sviluppo di maggiori sinergie tra i fornitori pubblici e privati di occupazione, le imprese e i sistemi di istruzione; incoraggia l'utilizzo diffuso dell'e-government per ridurre gli oneri burocratici;
33. invita la Commissione a fornire una stima specifica per paese del costo annuale a carico di ciascuno Stato membro per l'attuazione efficace della garanzia per i giovani, tenendo conto della stima dell'OIL;
34. sottolinea che è necessario rafforzare l'offerta di contratti di apprendistato nel quadro della garanzia per i giovani, visto che rappresentano soltanto il 4,1 % delle offerte finora accettate;
Osservazioni finali
35. sottolinea la necessità che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile si evolva dallo status di strumento anticrisi, divenendo un più stabile strumento di finanziamento dell'UE per affrontare la disoccupazione giovanile nel periodo successivo al 2020, garantendo al contempo un impiego dei fondi rapido e semplice, e che stabilisca un requisito di cofinanziamento, al fine di sottolineare la responsabilità primaria degli Stati membri; osserva che la proroga dell'iniziativa dovrebbe tener conto delle osservazioni della Corte dei conti europea; sottolinea che l'obiettivo generale del programma è l'integrazione sostenibile dei giovani nel mercato del lavoro; evidenzia la necessità di stabilire obiettivi chiari e misurabili; sottolinea che tali elementi devono essere oggetto di discussione nel contesto del prossimo QFP, onde garantire la continuità, l'efficienza in termini di costi e il valore aggiunto;
36. ribadisce il suo sostegno all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; sottolinea l'assoluta necessità di ulteriori sforzi e di costanti impegni politici e finanziari per affrontare la disoccupazione giovanile; ricorda, in particolare, l'importanza di assicurare finanziamenti almeno pari a 700 milioni di EUR per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile per il periodo 2018-2020, come concordato nella revisione intermedia del QFP; chiede inoltre l'assegnazione di stanziamenti adeguati per assicurare l'attuazione corretta e tempestiva dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
37. sottolinea la necessità di migliorare la qualità delle offerte nel quadro dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani e chiede una futura discussione sulla fascia di età ammissibile;
38. ritiene che, affinché il quadro di qualità per l'occupazione giovanile divenga operativo, sia opportuno compiere progressi nell'adozione di una raccomandazione che tragga la sua base giuridica dagli articoli 292 e 153 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), nonché avviare un ventaglio di misure informative come la creazione di una pagina web di facile accesso e il suo aggiornamento con informazioni pertinenti sulla regolamentazione delle pratiche in ogni Stato membro;
39. riconosce che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile rappresenta uno strumento finanziario inteso a integrare le iniziative degli Stati membri per affrontare gli elevati livelli di disoccupazione giovanile e che sono necessari maggiori sforzi da parte degli Stati membri per migliorare il legame tra i sistemi di istruzione e i mercati del lavoro, ai fini di un'integrazione sostenibile dei giovani nei mercati del lavoro; accoglie con favore le misure e le politiche esistenti volte a contribuire a colmare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze; riconosce che l'utilizzo delle competenze continua a rappresentare una sfida in tutta Europa e ritiene necessario, pertanto, garantire una maggiore corrispondenza tra le competenze richieste e quelle offerte;
40. ritiene che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani siano essenziali per il conseguimento efficace dei principi chiave del pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare quelli concernenti: competenze istruzione e apprendimento permanente (n. 1), sostegno attivo all'occupazione (n. 4), occupazione flessibile e sicura (n. 5), retribuzioni (n. 6), dialogo sociale e coinvolgimento dei lavoratori (n. 8), ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato e protezione dei dati (n. 10), protezione sociale (n. 12), prestazioni di disoccupazione (n. 13) e reddito minimo (n. 14);
41. esorta la Commissione e gli Stati membri a rinnovare gli sforzi, di concerto con l'OIL, per fornire informazioni su misura e migliorare le capacità nazionali per fornire e valutare i sistemi della garanzia per i giovani per quanto riguarda seguenti aspetti: attuazione totale e sostenibile dell'iniziativa, maggiore vicinanza ai NEET non registrati e ai giovani con basse qualifiche, rafforzamento delle capacità e miglioramento della qualità delle offerte;
42. osserva che, in attesa della pubblicazione da parte della Commissione dei dati definitivi forniti dagli Stati membri, il numero di giovani che hanno completato un programma dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile alla fine del 2015 è stato stimato a 203 000, ossia il 4 % dei partecipanti; esprime preoccupazione per il numero elevato di partecipanti all'iniziativa che non hanno completato il programma in alcuni Stati membri; ritiene importante rafforzare gli stimoli onde garantire che i giovani vedano l'utilità dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
43. ricorda che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dovrebbe fornire sostegno finanziario alle misure che promuovono l'integrazione dei NEET nel mercato del lavoro, inclusi stage, tirocini e apprendistati retribuiti, senza però diventare uno strumento sostitutivo della reale occupazione lucrativa;
44. suggerisce la creazione di un linea diretta dell'UE contro la violazione dei diritti dei giovani, che consenta ai giovani di comunicare direttamente alla Commissione qualsiasi eventuale esperienza negativa nel corso della loro partecipazione alle misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani, consentendo la raccolta di informazioni e l'indagine delle eventuali pratiche abusive nell'utilizzo delle politiche finanziate dall'UE;
45. accoglie con favore il riferimento, contenuto nella lettera d'intenti allegata al discorso del presidente Juncker sullo stato dell'Unione 2017, alla proposta di creazione di un'autorità europea del lavoro, per rafforzare la cooperazione tra le autorità del mercato del lavoro a tutti i livelli e gestire in maniera più adeguata le situazioni transfrontaliere, come anche di ulteriori iniziative a sostegno della mobilità equa;
46. riconosce il successo dell'iniziativa per l'occupazione giovanile nel ridurre i tassi di disoccupazione giovanile e soprattutto nel garantire l'equilibrio di genere, avendo assistito circa il 48% di uomini e il 52% di donne;
47. invita ad attuare pienamente, nel quadro dell'iniziativa per l'occupazione giovanile, sia la direttiva 2000/78/CE relativa alla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro sia la direttiva 2010/41/UE sull'applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un'attività autonoma;
48. ritiene necessario che la Commissione e gli Stati membri presentino misure positive volte a garantire che le giovani donne e le ragazze ricevano offerte di lavoro di qualità e non siano impiegate o intrappolate in lavori precari, sottopagati e temporanei che conferiscono loro, in qualità di lavoratrici, diritti limitati o inesistenti;
49. chiede agli Stati membri di elaborare dati statistici disaggregati per genere così che la Commissione possa avviare una valutazione d'impatto dell'iniziativa per l'occupazione giovanile e della sua incidenza sull'equilibrio di genere al fine di ottenere una valutazione e un'analisi accurate della sua attuazione;
50. invita gli Stati membri a trovare modi per sostenere il reinserimento delle giovani donne nel mercato del lavoro o nel sistema dell'istruzione o della formazione garantendo la parità di genere nell'accesso all'occupazione, nell'avanzamento di carriera, nella conciliazione tra lavoro e vita privata, nonché la fornitura di assistenza all'infanzia e agli adulti, e promuovendo la parità di retribuzione tra donne e uomini per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore;
51. esorta gli Stati membri a profondere maggiori sforzi allo scopo di migliorare le misure adottate nell'ambito dei sistemi di istruzione per continuare a tutelare i giovani a rischio;
52. rileva con preoccupazione che dalle più recenti relazioni di valutazione[11] si evince che la prima fase di attuazione dell'iniziativa per l'occupazione giovanile si è principalmente concentrata sui NEET con un elevato grado di istruzione piuttosto che su persone scarsamente qualificate, inattive e non registrate presso i servizi pubblici per l'impiego;
53. invita gli Stati membri a colmare tale lacuna sostanziale nell'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile elaborando, tra l'altro, misure specifiche di follow-up onde favorire l'attuazione di politiche giovanili maggiormente efficaci, di lungo termine e basate su elementi concreti;
54. invita gli Stati membri ad assicurare che la loro legislazione consenta a tutti i giovani nella fascia di età identificata di registrarsi e partecipare efficacemente all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile[12];
55. richiama l'attenzione sulla mancanza di una regolamentazione in materia di offerte di tirocinio sul libero mercato per quanto riguarda la trasparenza dell'assunzione, la durata e il riconoscimento, e osserva che solo alcuni Stati membri hanno stabilito criteri minimi di qualità, anche ai fini del monitoraggio della garanzia per i giovani e dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
56. riconosce che gli investimenti a carico del bilancio dell'UE realizzati attraverso l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile hanno portato i loro frutti e hanno accelerato lo sviluppo del mercato del lavoro per i giovani; è dell'avviso che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile costituisca un chiaro valore aggiunto dell'UE in quanto molti regimi di sostegno per l'occupazione giovanile non avrebbero potuto essere attuati in assenza di un impegno da parte dell'Unione;
57. osserva che la dotazione finanziaria iniziale dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nel QFP 2014-2020 era pari a 6,4 miliardi di EUR, dei quali 3,2 miliardi di EUR provenivano da una linea di bilancio specifica integrata da un importo equivalente a titolo del FSE;
58. sottolinea che, nel contesto della revisione intermedia del QFP, per il periodo 2017-2020 è stata approvata a livello politico una dotazione supplementare pari a 1,2 miliardi di EUR per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, che dovrebbe essere integrata da un importo equivalente a titolo dell'FSE; rileva tuttavia che la dotazione finale destinata a questo programma sarà determinata nel corso delle prossime procedure annuali di bilancio;
59. si compiace del fatto che, a seguito alle esortazioni del Parlamento, il processo di conciliazione sul bilancio UE per il 2018 è sfociato in un incremento di 116,7 milioni di EUR in stanziamenti nuovi della dotazione specifica originariamente proposta per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, portando il totale complessivo a 350 milioni di EUR per il 2018; prende atto dell'impegno unilaterale della Commissione di proporre un ulteriore aumento del finanziamento dell'iniziativa mediante bilancio rettificativo, qualora la sua capacità di assorbimento lo consenta;
60. ritiene che il bilancio complessivo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile sia insufficiente rispetto alla domanda effettiva e alle risorse necessarie per far sì che il programma consegua i suoi obiettivi; ricorda che, in media, è stato raggiunto solo il 42 % dei NEET e che tale percentuale è inferiore al 20 % in diversi Stati membri; chiede pertanto un cospicuo aumento della dotazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nell'ambito del prossimo QFP e che gli Stati membri prevedano l'istituzione di regimi di sostegno per l'occupazione giovanile nei loro bilanci nazionali;
61. invita la Commissione a garantire coerenza negli investimenti a favore dell'occupazione giovanile, promuovendo sinergie tra tutte le risorse disponibili e fissando norme omogenee inserite in una guida esaustiva, che abbiano un impatto maggiore, creino sinergie, siano efficaci e favoriscano la semplificazione nella pratica; rammenta l'importanza prioritaria di ridurre gli oneri amministrativi per le autorità di gestione; sottolinea l'importanza di elaborare relazioni specifiche per paese sul finanziamento dei programmi di garanzia per i giovani, che monitorino altresì le sinergie tra i bilanci nazionali e il bilancio dell'UE, nonché la necessità di un migliore coordinamento e di una più stretta cooperazione tra le principali parti interessate nel processo;
62. esorta la Commissione a migliorare la pianificazione degli investimenti a favore dell'occupazione giovanile per il periodo successivo al 2020, adottando integralmente lo stesso approccio usato per la programmazione dei fondi SIE, che prevede un'approfondita programmazione preliminare e una valutazione ex ante seguita dalla conclusione di accordi di partenariato; ritiene che un tale approccio accresca l'incidenza del bilancio dell'UE; rileva il buon esito dell'attuazione dell'iniziativa negli Stati membri mediante programmi operativi dedicati e contributi consistenti dai bilanci nazionali e regionali;
63. invita altresì la Commissione a riprogettare l'attuale meccanismo di valutazione concentrandosi su criteri unificati relativi ai risultati e sui controlli di rendimento nel processo di rendicontazione annuale e finale, ai fini di un migliore monitoraggio dell'incidenza del bilancio dell'UE; chiede l'applicazione di indicatori in tutta l'UE, come ad esempio la percentuale di partecipanti all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile che entra nel mercato del lavoro primario grazie agli interventi finanziati dall'UE;
64. sottolinea, tuttavia, che le modifiche alla pianificazione e alla rendicontazione non dovrebbero né ritardare l'esecuzione del bilancio né generare oneri amministrativi eccessivi per le autorità di gestione e, soprattutto, per i beneficiari finali;
65. riconosce che gli attuali oneri amministrativi compromettono la capacità d'investimento del bilancio dell'UE, segnatamente nel caso degli strumenti con periodi di attuazione più brevi, quali l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; invita, pertanto, a ottimizzare le procedure di appalto, ponendo in particolare l'accento su una preparazione più rapida dei bandi e una riduzione dei tempi delle procedure per i ricorsi presentati contro le decisioni; rileva gli effetti positivi derivanti dall'uso delle opzioni semplificate in materia di costi nella spesa dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; chiede l'introduzione a livello dell'UE di opzioni semplificate in materia di costi nei progetti dell'iniziativa, al fine di ridurre in modo significativo la burocrazia e accelerare l'esecuzione del bilancio;
66. sottolinea che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è attualmente la più efficiente tra tutti i fondi SIE in termini di esecuzione finanziaria;
67. si compiace del fatto che le misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile aiutino oltre 1,6 milioni di giovani e abbiano consentito agli Stati membri di consolidare operazioni per un importo superiore a 4 miliardi di euro;
68. osserva che la mancanza di informazioni sui costi potenziali legati all'attuazione di un programma in uno Stato membro può portare a finanziamenti non adeguati per la sua attuazione e la realizzazione dei suoi obiettivi; invita gli Stati membri a effettuare un'analisi ex ante e a elaborare un quadro generale del costo di attuazione della garanzia per i giovani;
69. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per istituire sistemi di monitoraggio meno onerosi dal punto di vista amministrativo e più aggiornati per il finanziamento residuo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
70. chiede che si presti attenzione ai risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile definendo indicatori concreti relativi ai nuovi servizi e misure di sostegno del mercato del lavoro stabilite negli Stati membri attraverso il programma e alla quantità di contratti a tempo indeterminato offerti;
71. ritiene che, al fine di valutare l'efficacia del sistema, sia necessario tenere conto di tutti gli aspetti, incluso il rapporto costi-benefici; prende atto delle precedenti stime dell'OIL e di Eurofound e chiede alla Commissione di confermare o aggiornare tali previsioni;
72. chiede alla Commissione e agli Stati membri di stabilire obiettivi realistici e raggiungibili, di effettuare valutazioni delle divergenze, di analizzare il mercato prima di attuare i sistemi e di migliorare i sistemi di monitoraggio e comunicazione;
°
° °
73. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
- [1] GU L 347 del 20.12.2013, pag. 470.
- [2] GU L 126 del 21.5.2015, pag. 1.
- [3] GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.
- [4] Testi approvati, P8_TA(2017)0390.
- [5] GU C 264 E del 13.09.2013, pag. 69.
- [6] GU L 113 del 29.4.2017, pag. 56.
- [7] Relazione della Commissione dal titolo "Employment and social developments in Europe 2013" (Occupazione e sviluppi sociali in Europa 2013).
- [8] Relazione di Eurofound dell'agosto 2014 dal titolo"Occupational profiles in working conditions: Identification of groups with multiple disadvantages" (Profili professionali nelle condizioni di lavoro: individuazione dei gruppi con molteplici svantaggi).
- [9] Altre misure includono l'iniziativa "Gioventù in movimento", avviata nel settembre 2010, l'iniziativa "Opportunità per i giovani", avviata nel dicembre 2011, e i "Gruppi di intervento per i giovani", avviati nel gennaio 2012.
- [10] GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.
- [11] Relazione speciale n. 5/2017 della Corte dei conti europei sull'attuazione della garanzia per i giovani e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; relazione finale della direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione della Commissione europea, del giugno 2016, sui primi risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; comunicazione della Commissione del 4 ottobre 2016 sulla garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile a tre anni di distanza (COM(2016)0646); analisi approfondita dell'EPRS, del giugno 2016, dal titolo "Youth Employment Initiative: European Implementation Assessment" (Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile: valutazione dell'attuazione a livello europeo).
- [12] Il quadro legislativo di taluni paesi definisce alcuni giovani, in particolare quelli con gravi disabilità, come "inabili al lavoro". Essi non possono registrarsi presso i servizi pubblici per l'impiego e quindi prendere parte all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile.
INDICE
Introduzione
La crisi finanziaria ed economica iniziata nel 2008 ha determinato un forte aumento del numero di persone in stato di disoccupazione. Particolarmente colpiti sono stati i giovani, spesso alla ricerca di un primo lavoro, con contratti a tempo determinato o a rischio di perdere per primi il posto a causa di norme di licenziamento che sfavoriscono gli ultimi arrivati. Il tasso di disoccupazione giovanile è passato dal 15 % del 2008 a un picco del 24 % all'inizio del 2013, e tale tasso medio maschera enormi divergenze esistenti tra Stati membri e regioni. Nel 2013 la disoccupazione giovanile è rimasta prossima al 10 % in Germania, Austria e nei Paesi Bassi, mentre in Italia, Spagna, Croazia e Grecia ha raggiunto livelli massimi vicini o anche ben superiori al 40 %. Inoltre, la crisi ha aumentato il disimpegno dei giovani rispetto al mercato del lavoro e il numero di giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET) ha raggiunto i 7,3 milioni nel 2013 (il 13 % di tutti i giovani tra i 15 e i 24 anni).
Di fronte a questa situazione, in risposta a una proposta della Commissione e in seguito a ripetute pressioni del Parlamento a favore di un'azione urgente, il 22 aprile 2013 il Consiglio, mediante una sua raccomandazione, ha istituito una garanzia per i giovani, con la quale gli Stati membri si impegnano ad assicurare che i giovani ricevano un'offerta qualitativamente buona di lavoro, proseguimento di istruzione, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale. In parallelo, nel febbraio 2013 il Consiglio europeo ha deciso di creare l'iniziativa per l'occupazione giovanile, quale principale strumento del bilancio dell'UE (connesso al Fondo sociale europeo) per aiutare le regioni degli Stati membri che registrano livelli particolarmente elevati di disoccupazione giovanile ad affrontare la situazione, in particolare mediante l'introduzione di regimi di garanzia per i giovani.
Il bilancio per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile per il periodo di programmazione 2014-2020 è stato fissato a 6,4 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi da una nuova linea di bilancio specifica dell'UE, integrata con stanziamenti nazionali pari a 3,2 miliardi di euro a titolo del Fondo sociale europeo (FSE). Nell'intento di contrastare rapidamente la disoccupazione giovanile, la dotazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stata concentrata nel periodo iniziale 2014-2015, in termini di impegni.
Ad essere ammissibili al finanziamento a titolo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile sono le regioni che nel 2012 registravano, tra i giovani tra i 15 e i 24 anni, un tasso di disoccupazione superiore al 25 %, nonché gli Stati membri con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 20 % e cresciuto di oltre il 30 % nel 2012. Mentre la garanzia per i giovani è un impegno che coinvolge tutta l'UE, l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile si concentra soltanto sugli Stati membri e sulle regioni con i tassi più gravi di disoccupazione giovanile. Gli Stati membri interessati, in tutto o in parte, sono 20. L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile intende rivolgersi ai giovani fino ai 24 anni inclusi, ma offre agli Stati membri la possibilità di aumentare l'età massima a 29 anni (dieci Stati membri si sono avvalsi di tale possibilità).
L'obiettivo della presente relazione è valutare l'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, nella sua funzione di principale strumento di finanziamento dell'UE per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla garanzia per i giovani, nonché formulare raccomandazioni strategiche sui modi per migliorarne il funzionamento in futuro, tenendo conto dell'esperienza acquisita e dei dati raccolti nei primi tre anni trascorsi dall'avvio dell'iniziativa.
Il relatore ha basato le proprie conclusioni in particolare su quanto segue: la comunicazione della Commissione del 4 ottobre 2016 dal titolo "La garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile a tre anni di distanza"[1]; le pertinenti relazioni speciali della Corte dei conti europea; gli studi commissionati dai dipartimenti tematici del Parlamento; una valutazione interna dell'attuazione a cura dell'EPRS e le relazioni del comitato per l'occupazione (EMCO) del Consiglio. Nel corso dell'elaborazione il relatore ha incontrato e incontrerà svariate parti interessate, tra cui rappresentanti dei giovani, parti sociali, esperti del mondo accademico e autorità nazionali coinvolte nella garanzia per i giovani/nell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. Ha altresì effettuato missioni, in particolare una missione conoscitiva in Slovenia e Croazia.
Osservazioni
A fronte del forte aumento della disoccupazione giovanile, una delle principali ambizioni dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile era quello di consentire una rapida mobilitazione dei fondi nelle regioni più colpite. Per agevolare una rapida adozione dell'iniziativa, le spese per i progetti sono state rese ammissibili a decorrere dal 1º settembre 2013 e il bilancio è stato concentrato nel 2014 e 2015. Avendo rilevato che l'effettiva attuazione risultava più lenta del previsto, nel febbraio 2015 la Commissione ha proposto un aumento significativo del tasso di prefinanziamento, dall'1-1,5 % al 30 %, liberando in tal modo un miliardo di euro per finanziamenti immediati. Occorre osservare che, sulla base dei dati attualmente disponibili, l'aspirazione a una rapida mobilitazione dei fondi si è concretizzata soltanto in cinque Stati membri (Grecia, Italia, Francia, Portogallo e Spagna). La formulazione e l'attuazione delle politiche, il coinvolgimento delle parti interessate con un approccio di partenariato e altre misure introduttive hanno forse richiesto più tempo del previsto, e molti Stati membri sono arrivati tardi a designare le autorità necessarie per far valere le spese.
L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani intendono principalmente rivolgersi ai NEET, anche se non sono attivamente alla ricerca di un posto di lavoro. Dalle valutazioni finora disponibili emerge che gli Stati membri incontrano difficoltà nell'individuare e raggiungere i propri giovani NEET (specialmente se inattivi) e, per questo, può succedere che si rivolgano ai giovani disoccupati più visibili e facili da integrare. Nell'ambito dell'ultima relazione della Corte dei conti, basata su un controllo di gestione effettuato in sette Stati membri (cinque per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile), sono state espresse forti preoccupazioni quanto alle strategie utilizzate per determinare la popolazione destinataria dell'iniziativa ("superficiali e generiche").
Con l'obiettivo generale di un'integrazione sostenibile dei NEET nel mercato del lavoro, la garanzia per i giovani imposta un approccio personalizzato che dovrebbe tradursi in un'offerta qualitativamente valida, promuovendo l'occupabilità di un giovane e possibilmente contribuendo, in un contesto più ampio, a risolvere gli squilibri tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro (regionale). Tutte queste condizioni sono essenziali affinché i finanziamenti dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile siano efficaci ed efficienti. La Commissione ha reso noto che, secondo quanto riferito da tutte le autorità di gestione, esse definiscono un piano d'azione personalizzato per ciascun beneficiario dell'iniziativa. La Corte dei conti segnala invece che soltanto uno Stato membro tiene conto in maniera sistematica degli squilibri tra domanda e offerta di competenze, mentre tutti gli Stati membri (sottoposti ad audit) ricorrono a una profilazione dei NEET, avvalendosi di sistemi già esistenti o introducendone di nuovi. Diversi Stati membri hanno introdotto una definizione di ciò che costituisce un'offerta qualitativamente valida. In una precedente relazione, la Corte dei conti raccomandava che la Commissione, di concerto con l'EMCO, procedesse all'elaborazione di norme per un'offerta qualitativamente valida. Ciò dimostra di per sé che al momento non è possibile accertare la qualità delle offerte della garanzia per i giovani finanziate (parzialmente) a titolo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile.
Nel 2015 l'OIL ha stimato il costo dell'attuazione della garanzia per i giovani in tutta l'UE-28 a circa 45 miliardi di euro l'anno. Occorre ricordare che l'obiettivo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, per la quale sono stati stanziati 6,4 miliardi di euro per il periodo di programmazione 2014-2020, è di integrare i finanziamenti nazionali e non di sostituirli. Tuttavia, sulla base dei dati di attuazione la Corte dei conti segnala che i finanziamenti a titolo dell'iniziativa rischiano di sostituire i finanziamenti nazionali ed evidenzia che, ad esempio, nel campione osservato la maggioranza delle misure che beneficiano di finanziamenti a titolo dell'iniziativa esisteva già prima dell'introduzione della garanzia/dell'iniziativa. La Corte evidenzia, inoltre, che l'esistenza di programmi operativi che definiscono solo in parte l'assegnazione dei fondi disponibili rende ancora più difficile verificare il valore aggiunto dei finanziamenti a titolo dell'iniziativa.
Solo con un attento monitoraggio delle operazioni e la raccolta di dati affidabili è possibile capire se tali finanziamenti siano spesi correttamente e se i giovani distaccati dal mercato del lavoro ricevano effettivamente aiuto per un'occupazione sostenibile. Essendo connessa all'FSE, la spesa dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è soggetta a requisiti precisi in termini di monitoraggio delle operazioni e comunicazione da parte degli Stati membri, tra cui l'obbligo di predisporre indicatori di risultato immediati e a lungo termine. La Commissione ha pubblicato ulteriori orientamenti pratici per garantire una comunicazione coerente ed efficace. La Corte dei conti, sulla base del campione osservato, esprime preoccupazione quanto alla tempestiva disponibilità dei dati e alla loro qualità, in mancanza delle quali non è possibile valutare adeguatamente l'affidabilità delle relazioni.
Opinione del relatore
L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stata istituita per aiutare i giovani disoccupati, fornendo un sostegno finanziario alle regioni che si trovano a fronteggiare tassi eccezionalmente elevati di disoccupazione e inattività giovanile. In questo modo il problema della disoccupazione giovanile è divenuto una priorità politica comune a livello dell'UE, e tale dovrebbe rimanere in futuro.
Esistono enormi differenze tra gli Stati membri per quanto concerne la disoccupazione giovanile, che resta tuttora una grande sfida nell'UE. Il relatore ritiene che sia necessario e prioritario garantire sforzi costanti.
Nonostante la lotta alla disoccupazione giovanile sia una priorità urgente, per la quale vengono spese importanti risorse nazionali e dell'UE, occorre sottolineare che le prime valutazioni di attuazione si basano soltanto sulle limitate informazioni disponibili finora.
Data l'attuazione disomogenea dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile negli Stati membri, il processo di monitoraggio e valutazione si rivela una grande sfida. Si registra una mancanza di trasparenza quanto ai risultati e agli effetti dimostrati dell'iniziativa. Il relatore si rammarica dell'incoerenza del monitoraggio, che si traduce in una carenza di risultati visibili.
Quanto all'efficacia dell'iniziativa in termini di costi, misurare il successo è difficile. Si propone pertanto di evidenziare e migliorare, nell'ambito del sistema di monitoraggio e comunicazione, la trasparenza sul modo in cui sono spesi i fondi. Nello specifico, il relatore invita gli Stati membri a garantire la fornitura di dati di monitoraggio, necessari per valutare la sostenibilità degli effetti nel lungo termine. Inoltre, il relatore propone che i requisiti di rendicontazione siano attuati in modo tale da consentire a ciascuno Stato membro di produrre relazioni comparabili, particolareggiate e circostanziate.
Il relatore ritiene tuttavia che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile stia iniziando a produrre molti effetti positivi nella lotta alla disoccupazione giovanile, in quanto funge da motore di un cambiamento delle politiche. Ciò deve continuare. L'iniziativa è stata inoltre in grado di incoraggiare le autorità pubbliche a essere più innovative e a porre maggiormente l'accento sull'adozione di approcci personalizzati nell'ambito delle misure per l'occupazione giovanile. Il relatore ritiene che l'iniziativa disponga ancora di un ampio margine per realizzare appieno le sue potenzialità.
Il relatore propone che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile si concentri sulla disoccupazione giovanile a lungo termine, che può condurre all'isolamento e indebolire il sentimento d'appartenenza dei giovani. Esprime preoccupazione per le notevoli perdite di investimenti pubblici e privati causate dalla disoccupazione giovanile, in ragione delle potenzialità inutilizzate del capitale umano dei giovani disoccupati.
Le informazioni disponibili sulla copertura dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile in generale indicano che essa raggiunge soltanto una ridotta percentuale della popolazione NEET. Il relatore propone che gli Stati membri compiano maggiori sforzi per trovare il modo di individuare i NEET inattivi e esclusi in termini amministrativi e predisporre strategie mirate e adeguate. L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dovrebbe essere più accessibile a tutti i giovani, specialmente quelli poco qualificati e quelli che si trovano in uno stato di disoccupazione di lunga durata. Il relatore invita a coinvolgere maggiormente i giovani che sono più distaccati dal mercato del lavoro, ad esempio i giovani con disabilità. Evidenzia, in tal contesto, l'importanza dello scambio delle migliori prassi tra gli Stati membri. Gli scambi transfrontalieri e interculturali di esperienze possono consentire un apprendimento reciproco, che a sua volta può influenzare e migliorare l'efficacia dell'inserimento dei gruppi vulnerabili nel mercato del lavoro. Tutte le misure nell'ambito dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dovrebbero essere conformi ai sistemi nazionali di protezione sociale.
I primi dati disponibili sull'attuazione evidenziano che la qualità delle offerte di lavoro nel quadro dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile/della garanzia per i giovani è spesso discutibile. Inoltre, i mercati del lavoro sono in costante evoluzione e ciò determina una mancanza di posti di lavoro stabili e permanenti. Occorre stabilire norme minime su ciò che costituisce un'offerta di qualità. Come raccomandato dalla Corte dei conti, perché le offerte siano considerate qualitativamente valide esse dovrebbero sempre corrispondere sia al profilo del partecipante sia alla domanda del mercato del lavoro. Soltanto così è possibile conseguire un'integrazione sostenibile nel mercato del lavoro.
Il relatore ritiene che, allo scopo di continuare a ridurre la disoccupazione giovanile, i finanziamenti forniti debbano essere più efficacemente mirati. Propone quindi di valutare se un'eventuale modifica della misurazione del fenomeno, passando dalle attuali regioni NUTS2 alle NUTS3, più piccole, possa consentire una distribuzione più precisa e utile dei finanziamenti.
Il relatore segnala altresì l'importanza fondamentale della molteplicità nell'ambito dei finanziamenti, nel senso che la questione andrebbe affrontata in modo olistico tramite canali locali, regionali e nazionali. Un livello non dovrebbe escludere gli altri, dal momento che il decentramento è essenziale per raggiungere e coinvolgere direttamente un maggior numero di giovani. Con una struttura di questo tipo, i finanziamenti dovrebbero essere più accessibili.
L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dovrebbe conservare l'obiettivo di aiutare i giovani nelle regioni ammissibili ad acquisire una prima esperienza lavorativa, dal momento che quella della ricerca del primo lavoro è solitamente la fase più difficile. Essa dovrebbe altresì continuare a favorire attivamente la transizione a un'occupazione permanente.
Il relatore osserva che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è uno degli strumenti concepiti per essere utilizzati nei momenti di difficoltà delle economie dell'UE e che, pertanto, dovrebbe essere considerato un ulteriore contributo verso il conseguimento di risultati positivi in termini di creazione di posti di lavoro. L'iniziativa non dovrebbe in alcun modo sostituire i finanziamenti nazionali e le misure nazionali già esistenti, né mettere in discussione il fatto che solo con politiche economiche solide è possibile determinare una crescita dell'occupazione. L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dovrebbe rimanere strettamente connessa ai principi economici di base e allo spirito di attivazione del mercato del lavoro e, pertanto, deve rispettare le esigenze dei mercati del lavoro.
Secondo il relatore, per quanto concerne i finanziamenti nazionali e dell'UE nell'ambito della disoccupazione giovanile, occorre avere aspettative più realistiche e fissare obiettivi e traguardi raggiungibili. Il relatore giudica corretto e raccomanda che le misure attualmente in corso e il periodo di attuazione siano prorogati oltre il 2020.
PARERE della commissione per i bilanci (24.11.2017)
destinato alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali
sull'attuazione dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile negli Stati membri
(2017/2039(INI))
Relatore: Andrey Novakov
SUGGERIMENTI
La commissione per i bilanci invita la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che 16 milioni di NEET (giovani senza lavoro né iscritti a corsi di istruzione o formazione) hanno aderito a regimi di garanzia per i giovani e che l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile ha fornito sostegno diretto a oltre 1,6 milioni di giovani in tutta l'Unione europea; che la percentuale dei giovani ancora disoccupati si attesta a un livello inaccettabilmente elevato pari al 16,6 % nell'UE a 28 e al 18,7 % nella zona euro;
B. considerando che la disoccupazione giovanile nell'UE ha subito un calo passando dal 23,7 % nel 2014 a un valore inferiore al 17 % nel secondo trimestre del 2017, con oltre 1,8 milioni di giovani disoccupati in meno e oltre 1 milione di NEET in meno;
C. considerando che l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile ha condotto gli Stati membri ad adottare oltre 132 misure per il mercato del lavoro destinate ai giovani;
D. considerando che il 75 % del bilancio dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stato impegnato e che il 19 % è stato già investito dagli Stati membri, rendendo il tasso di esecuzione del bilancio dell'Iniziativa il più elevato tra i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE);
E. considerando che diverse relazioni sull'attuazione dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile mostrano che, nonostante i timori relativi all'adeguatezza del finanziamento e alle stime dei finanziamenti complessivi richiesti, le risorse disponibili sono state allineate con successo alla domanda regionale mediante un'assegnazione mirata a regioni e gruppi di beneficiari specifici;
1. riconosce che gli investimenti a carico del bilancio dell'UE realizzati attraverso l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile hanno portato i loro frutti e hanno accelerato lo sviluppo del mercato del lavoro per i giovani; è dell'avviso che l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile costituisca un chiaro valore aggiunto dell'UE in quanto in assenza di un impegno da parte dell'Unione non avrebbero potuto essere attuati diversi regimi di sostegno per l'occupazione giovanile;
2. osserva che la dotazione finanziaria iniziale dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nel Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020 ammontava a 6,4 miliardi di EUR, di cui 3,2 miliardi di EUR provenivano da una linea di bilancio specifica, abbinata a un importo equivalente a titolo del Fondo sociale europeo (FSE); rammenta che negli anni 2014-2015 è stato deciso di anticipare l'intero importo in ragione dell'urgente necessità di contrastare la disoccupazione giovanile;
3. sottolinea che, nel contesto della revisione intermedia del QFP, per il periodo 2017-2020 è stata approvata a livello politico una dotazione supplementare pari a 1,2 miliardi di EUR per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, che dovrebbe essere integrata da un importo equivalente a titolo dell'FSE; rileva tuttavia che la dotazione finale destinata a questo programma sarà determinata nel corso delle prossime procedure annuali di bilancio;
4. si compiace del fatto che, a seguito della pressante richiesta del Parlamento europeo, la conciliazione sul bilancio UE per il 2018 è sfociata in un incremento di 116,7 milioni di EUR in stanziamenti nuovi della dotazione specifica originariamente prevista per l'Iniziativa, portando il totale complessivo a 350 milioni di EUR per il 2018; prende atto dell'impegno unilaterale della Commissione di proporre un ulteriore aumento del finanziamento dell'Iniziativa mediante bilancio rettificativo, qualora la sua capacità di assorbimento lo consenta;
5. ritiene che il bilancio complessivo dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile sia inferiore rispetto alla domanda effettiva e alle risorse necessarie per far sì che il programma consegua i suoi obiettivi; ricorda che, in media, è stato raggiunto solo il 42 % dei NEET e che tale percentuale è inferiore al 20 % in diversi Stati membri; chiede pertanto un cospicuo aumento della dotazione dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nell'ambito del prossimo QFP e che gli Stati membri prevedano l'istituzione di regimi di sostegno per l'occupazione giovanile nei loro bilanci nazionali; ritiene che l'Iniziativa sia una misura complementare ai regimi nazionali e che debba essere accompagnata da misure a sostegno della crescita e da attività specifiche negli Stati membri;
6. ritiene che, al fine di sviluppare un Quadro europeo per la qualità e l'apprendistato efficaci come strumento per promuovere la lotta alla disoccupazione giovanile, i fondi strutturali possano essere utilizzati in maniera più mirata per finanziare i centri per l'istruzione e la formazione professionale e per eventuali azioni intraprese a sostegno dell'apprendistato; è dell'avviso che tale sostegno debba essere rispecchiato in maniera più efficace, a seconda del livello di sviluppo regionale, nelle priorità d'investimento dell'FSE (per la retribuzione e i contributi previdenziali dell'apprendista) e del Fondo europeo di sviluppo regionale per quanto riguarda la messa a disposizione di infrastrutture e attrezzature per i centri per l'istruzione e la formazione professionale;
7. invita la Commissione a garantire coerenza negli investimenti a favore dell'occupazione giovanile, promuovendo sinergie tra tutte le risorse disponibili e fissando norme omogenee da inserire una guida esaustiva, che abbiano un impatto maggiore, creino sinergie, siano efficaci e favoriscano la semplificazione nella pratica; rammenta l'importanza prioritaria di ridurre gli oneri amministrativi per le autorità di gestione; sottolinea l'importanza di elaborare relazioni specifiche per paese sul finanziamento dei programmi di garanzia per i giovani, che monitorino altresì le sinergie tra i bilanci nazionali e il bilancio dell'UE, nonché la necessità di un migliore coordinamento e di una più stretta cooperazione tra le principali parti interessate nel processo;
8. esorta la Commissione a migliorare la pianificazione degli investimenti a favore dell'occupazione giovanile per il periodo post-2020, adottando integralmente lo stesso approccio usato per la programmazione dei fondi SIE, che prevede un'approfondita programmazione preliminare e una valutazione ex ante seguita da accordi di partenariato; ritiene che un tale approccio accresca l'incidenza del bilancio dell'UE; rileva il successo conseguito dall'attuazione dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile negli Stati membri mediante programmi operativi dedicati e contributi consistenti dai bilanci nazionali e regionali;
9. ritiene che il finanziamento a favore dell'occupazione giovanile debba mantenere il giusto equilibrio tra strumenti finanziari e contributi a fondo perduto;
10. invita altresì la Commissione a riprogettare l'attuale meccanismo di valutazione concentrandosi su criteri unificati relativi ai risultati e sui controlli di rendimento nel processo di rendicontazione annuale e finale al fine di monitorare l'incidenza del bilancio dell'UE in una prospettiva di miglioramento; chiede l'applicazione di indicatori in tutta l'UE, come ad esempio la percentuale di partecipanti all'Iniziativa che entra nel mercato del lavoro primario grazie agli interventi finanziati dall'UE;
11. sottolinea, tuttavia, che le modifiche alla pianificazione e alla rendicontazione non dovrebbero né ritardare l'esecuzione del bilancio né generare oneri amministrativi eccessivi per le autorità di gestione e, soprattutto, per i beneficiari finali;
12. riconosce che gli attuali oneri amministrativi compromettono la capacità d'investimento del bilancio dell'UE, segnatamente nel caso degli strumenti con periodi di attuazione più brevi, quali l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; invita, pertanto, a ottimizzare le procedure di appalto, ponendo in particolare l'accento su una preparazione più rapida dei bandi e una riduzione dei tempi delle procedure per i ricorsi presentati contro le decisioni; rileva gli effetti positivi derivanti dall'uso delle opzioni semplificate in materia di costi nella spesa dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; chiede l'introduzione a livello dell'UE di opzioni semplificate in materia di costi nei progetti dell'Iniziativa, al fine di ridurre in modo significativo la burocrazia e accelerare l'esecuzione del bilancio.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
22.11.2017 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
29 5 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Nedzhmi Ali, Richard Ashworth, Reimer Böge, Lefteris Christoforou, Gérard Deprez, Manuel dos Santos, José Manuel Fernandes, Jens Geier, Esteban González Pons, Ingeborg Gräßle, Iris Hoffmann, Monika Hohlmeier, John Howarth, Bernd Kölmel, Zbigniew Kuźmiuk, Vladimír Maňka, Siegfried Mureşan, Liadh Ní Riada, Jan Olbrycht, Urmas Paet, Răzvan Popa, Paul Rübig, Jordi Solé, Patricija Šulin, Eleftherios Synadinos, Indrek Tarand, Inese Vaidere, Daniele Viotti, Tiemo Wölken, Marco Zanni |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Jean-Paul Denanot, Andrey Novakov |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Jonathan Bullock, Javi López |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
29 |
+ |
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ALDE |
Gérard Deprez, Nedzhmi Ali, Urmas Paet |
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ECR |
Zbigniew Kuźmiuk |
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GUE/NGL |
Liadh Ní Riada |
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PPE |
Andrey Novakov, Esteban González Pons, Inese Vaidere, Ingeborg Gräßle, Jan Olbrycht, José Manuel Fernandes, Lefteris Christoforou, Monika Hohlmeier, Patricija Šulin, Paul Rübig, Reimer Böge, Siegfried Mureşan |
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S&D |
Daniele Viotti, Iris Hoffmann, Javi López, Jean-Paul Denanot, Jens Geier, John Howarth, Manuel dos Santos, Răzvan Popa, Tiemo Wölken, Vladimír Maňka |
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VERTS/ALE |
Indrek Tarand, Jordi Solé |
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5 |
- |
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ECR |
Bernd Kölmel, Richard Ashworth |
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EFDD |
Jonathan Bullock |
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ENF |
Marco Zanni |
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NI |
Eleftherios Synadinos |
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0 |
0 |
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Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
PARERE della commissione per il controllo dei bilanci (28.11.2017)
destinato alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali
sull'attuazione dell'iniziativa per l'occupazione giovanile negli Stati membri
(2017/2039(INI))
Relatore per parere: Derek Vaughan
SUGGERIMENTI
La commissione per il controllo dei bilanci invita la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che, a partire dall'introduzione della strategia europea per l'occupazione nel 1997, la Commissione ha finanziato una serie di misure volte a migliorare le prospettive di occupazione e istruzione per i giovani[1]; che, dall'inizio della crisi, gli sforzi dell'UE hanno posto un particolare accento sulla garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
B. considerando che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è tesa ad aiutare i giovani disoccupati e non iscritti a corsi di istruzione o di formazione (NEET), i giovani disoccupati di lungo periodo nonché i giovani che non sono iscritti al collocamento e che risiedono in zone dove il tasso di disoccupazione giovanile, nel 2012, è risultato superiore al 25 %;
C. considerando che la garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile coprono azioni differenti, poiché la prima è intesa a incoraggiare la riforma strutturale del settore dell'istruzione, mentre la seconda è uno strumento di finanziamento e funge da misura a breve termine per combattere la disoccupazione giovanile; considerando che la garanzia per i giovani è finanziata attraverso il FSE, i bilanci nazionali e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, mentre quest'ultima può finanziare l'offerta diretta di posti di lavoro, apprendistati, tirocini o formazione continua, destinati al gruppo obiettivo dell'iniziativa stessa nelle regioni idonee; considerando che, mentre la garanzia per i giovani si applica a tutti i 28 Stati membri, solo 20 di questi sono idonei a ricevere sostegno a titolo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; che, infine, l'intervento dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non ha una durata prestabilita, mentre la garanzia per i giovani impone che venga presentata un'offerta entro quattro mesi; osserva che, in nessun paese, è stato possibile garantire che la totalità dei giovani NEET abbia un'opportunità per accettare un'offerta entro il limite di quattro mesi, fondamentalmente a causa dei limiti di bilancio;
D. considerando che la garanzia per i giovani si è tradotta nell'applicazione di riforme strutturali negli Stati membri, per favorire, fra l'altro, l'adeguamento dei loro modelli didattici e formativi al mercato del lavoro, in modo da raggiungere i suoi obiettivi;
E. considerando che, nel 2015, al fine di accelerare l'avvio delle azioni dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, si è deciso di incrementare di 1 miliardo di euro le risorse per il prefinanziamento dell'iniziativa, il che, per gli Stati membri ammissibili, ha rappresentato un incremento dall'1-1,5 % iniziale, al 30 %;
F. considerando che fattori esterni, come la situazione economica o il modello produttivo proprio di ogni regione, influenzano il raggiungimento degli obiettivi fissati nell'ambito della garanzia per i giovani;
G. considerando che l'attuazione della garanzia per i giovani ha prodotto finora risultati non uniformi, con situazioni che rendono problematico identificarne o valutarne il contributo;
1. ricorda che in determinati Stati membri i tassi di disoccupazione giovanile e in particolare la percentuale dei giovani che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano, restano tuttora a livelli inaccettabili; si compiace, pertanto, dell’estensione dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile fino al 2020; è del parere che la disoccupazione giovanile dovrebbe essere presa in considerazione nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), al fine di garantire la continuità e che sia effettuata un’analisi del rapporto costi-benefici del sistema;
2. sottolinea il fatto che gli obiettivi principali dell'iniziativa a favore dell’occupazione giovanile sono quelli di favorire la creazione di posti di lavoro per i giovani e di assistere gli Stati membri nell’elaborazione di sistemi adeguati per individuare le esigenze dei giovani e il necessario sostegno; sottolinea, pertanto, che l’efficacia della garanzia per i giovani e dell’iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dovrebbe, in futuro, essere valutata sulla base dei progressi compiuti in direzione della creazione, o del miglioramento, dei sistemi degli Stati membri per sostenere i giovani nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro; ritiene che un corretto funzionamento della garanzia per i giovani dipenda dall'efficacia dei servizi pubblici per l'impiego, a livello locale;
3. si compiace dell'anticipo dei fondi per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile negli anni 2014 e 2015 nonché dell'aumento del prefinanziamento iniziale allo scopo di garantire una rapida mobilitazione delle risorse; sottolinea che l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile è attualmente la più efficiente tra tutti i fondi SIE, in termini di esecuzione finanziaria;
4. si compiace del fatto che le misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile aiutino oltre 1,4 milioni di giovani, consentendo agli Stati membri di consolidare operazioni per un importo superiore a 4 miliardi di euro;
5. prende atto dell'esistenza di ritardi nell'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile negli Stati membri, causati da motivi procedurali e dal ritardo nell’adozione del QFP attuale, del quadro legislativo e dal conseguente ritardo nella nomina delle autorità competenti; ritiene che si tratti di una lacuna della base giuridica dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e che essa debba essere risolta dagli Stati membri attraverso una rapida attuazione del finanziamento anticipato;
6. ritiene auspicabile che gli Stati membri che non l'hanno ancora fatto, stabiliscano una definizione di "offerta di qualità"; esorta gli Stati membri e la Commissione a utilizzare le reti esistenti per lavorare allo sviluppo di caratteristiche concordate per tale nozione, prendendo in considerazione le diverse fonti esistenti e in collaborazione con le pertinenti parti interessate[2], sulla base di caratteristiche quali un'offerta che corrisponda al livello delle qualifiche e al profilo dei partecipanti nonché alle esigenze del mercato del lavoro, offrendo opportunità di lavoro che consentano loro di avere un reddito di sussistenza, di beneficiare dell'assistenza sociale e di prospettive di sviluppo che si traducano in integrazione, sostenibile e bilanciata, nel mercato del lavoro;
7. rileva che il disallineamento tra l’offerta di competenze e le esigenze del mercato del lavoro continua a rappresentare una sfida in molti Stati membri; nel contesto del comitato per l’occupazione dell’Unione europea (EMCO), invita la Commissione a promuovere lo scambio delle migliori prassi tra gli Stati membri e le parti interessate, al fine di affrontare la questione, e a focalizzare l’attenzione su iniziative che facilitino il passaggio dei giovani nel mondo del lavoro;
8. chiede che nei servizi pubblici per l'impiego degli Stati membri siano sviluppate competenze specifiche, volte ad aiutare le persone che non riescono a trovare un lavoro entro quattro mesi dall'inizio del periodo di disoccupazione o dalla conclusione dell'istruzione formale;
9. osserva che la mancanza di informazioni sui costi potenziali legati all'attuazione del programma in uno Stato membro può portare a finanziamenti non adeguati ai fini dell'attuazione del programma stesso e della realizzazione dei suoi obiettivi; sottolinea pertanto la necessità di introdurre un sistema di indicatori e misure per valutare e monitorare l'efficacia sia dei sistemi pubblici per l'impiego, sia della garanzia per i giovani che, come contemplato sin dall'inizio, presenta ancora molte carenze; invita gli Stati membri a effettuare un’analisi ex ante e a stabilire un quadro generale del costo di attuazione della garanzia per i giovani;
10. è preoccupato per il fatto che i dati sui beneficiari, gli esiti e i risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile siano scarsi e spesso incoerenti; invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per istituire sistemi di monitoraggio meno onerosi dal punto di vista amministrativo e più aggiornati per il finanziamento residuo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
11. chiede che si presti attenzione ai risultati del programma dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile definendo indicatori concreti sotto forma di nuovi servizi e misure di sostegno sul mercato del lavoro negli Stati membri, acquisiti in seguito al programma, e di quantità di contratti a tempo indeterminato offerti;
12. ritiene necessario, al fine di valutare l'efficacia del programma, tenere conto di tutti gli aspetti, incluso il rapporto costi-benefici, del sistema; prende atto delle precedenti stime fornite dall'Organizzazione internazionale del lavoro e da Eurofound e chiede alla Commissione di confermare o aggiornare tali previsioni;
13. constata che, a livello di Stati membri, la maggior parte delle riforme non è ancora stata pienamente attuata e che sono necessari sforzi considerevoli e risorse finanziarie nazionali ed europee a lungo termine per realizzare gli obiettivi della garanzia per i giovani;
14. chiede che, nell'ambito della prossima revisione del quadro finanziario pluriennale, siano assicurati i finanziamenti per il periodo successivo al 2020;
15. chiede alla Commissione e agli Stati membri di stabilire obiettivi e traguardi realistici e raggiungibili, di effettuare valutazioni delle divergenze, di analizzare il mercato, prima di attuare i sistemi, di migliorare i sistemi di monitoraggio e comunicazione nonché la qualità dei dati, per poter misurare i risultati in modo efficace.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
28.11.2017 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
12 1 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Zigmantas Balčytis, Martina Dlabajová, Ingeborg Gräßle, Jean-François Jalkh, Georgi Pirinski, Petri Sarvamaa, Claudia Schmidt, Bart Staes, Marco Valli, Derek Vaughan |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Caterina Chinnici, Julia Pitera, Miroslav Poche |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
12 |
+ |
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EPP S&D ALDE VERTS/ALE EFDD |
Ingeborg Gräßle, Julia Pitera, Petri Sarvamaa, Claudia Schmidt Zigmantas Balčytis, Caterina Chinnici, Georgi Pirinski, Miroslav Poche, Derek Vaughan Martina Dlabajová Bart Staes Marco Valli |
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1 |
- |
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EFDD |
Jean-François Jalkh |
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0 |
0 |
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Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] altre misure includono l'iniziativa "Gioventù in movimento", avviata nel settembre 2010, l'iniziativa "Opportunità per i giovani", avviata nel dicembre 2011, e i "Gruppi di intervento per i giovani", avviati nel gennaio 2012.
- [2] Come il quadro europeo di qualità per i tirocini, la dichiarazione congiunta delle parti sociali europee dal titolo "Verso una visione condivisa di apprendistato" e la giurisprudenza della Corte di giustizia in materia di rapporti di lavoro precari.
PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione (23.11.2017)
destinato alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali
sull'attuazione dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile negli Stati membri
(2017/2039(INI))
Relatore per parere: Momchil Nekov
SUGGERIMENTI
La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea il ruolo fondamentale che l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (IOG) svolge nell'agevolare l'attuazione della garanzia per i giovani e, di conseguenza, nel contrastare a livello UE il fenomeno della disoccupazione giovanile, stimato pari a circa il doppio del tasso medio di disoccupazione complessiva; si compiace a tal riguardo del fatto che, malgrado una lenta adesione all'IOG, al mese di ottobre 2016 il numero di giovani disoccupati fosse notevolmente diminuito;
2. ricorda che l'obiettivo principale dell'IOG è di raggiungere tutti i giovani senza lavoro né iscritti a corsi di istruzione o formazione (NEET) e pertanto esorta gli Stati membri a profondere maggiori sforzi allo scopo di migliorare le misure adottate nell'ambito dei sistemi di istruzione per continuare a tutelare i giovani a rischio, nonché a identificare e raggiungere, attraverso misure specifiche ed efficaci, l'intera popolazione NEET, segnatamente alle categorie più svantaggiate di giovani quali quelli colpiti da disabilità, tenendo conto delle loro esigenze specifiche; invita gli Stati membri a fornire un sostegno ad hoc per raggiungere tutti i NEET, con l'obiettivo di inserirli in un registro; sottolinea inoltre la necessità di valutare le esigenze e gli ostacoli specifici di ciascun gruppo al fine di adottare misure personalizzate;
3. sottolinea, a tale riguardo, l'importante ruolo delle organizzazioni giovanili nel raggiungere i giovani più vulnerabili e la loro capacità di fungere da intermediari tra i giovani e i servizi pubblici per l'impiego;
4. ribadisce la necessità di intraprendere strategie di comunicazione complete, quali campagne di sensibilizzazione, utilizzando sia i canali di informazione tradizionali che quelli moderni come le reti sociali;
5. rileva con preoccupazione che dalle più recenti relazioni di valutazione[1] si evince che la prima fase di attuazione dell'IOG si è principalmente concentrata sui NEET con un elevato grado di istruzione piuttosto che su persone scarsamente qualificate, inattive e non registrate presso i servizi pubblici per l'impiego; osserva che, secondo i dati della Corte dei conti europea, il numero dei NEET disoccupati è diminuito, mentre quello degli inattivi è rimasto stabile; ricorda pertanto la necessità di cooperare con le parti interessate a livello locale, come le organizzazioni giovanili, le ONG e le parti sociali, allo scopo di sviluppare misure efficaci mirate, rivolgersi in maniera più incisiva ai NEET inattivi e raggiungerli meglio;
6. sottolinea, a tal proposito, l'importanza delle sinergie con il Fondo sociale europeo (FSE) per la somministrazione di corsi di alta formazione post-diploma, che favoriranno un'efficace attuazione dell'IOG in tutti gli Stati membri;
7. sottolinea la difficoltà di valutare in maniera consona i risultati dell'attuazione dell'IOG in ragione dell'assenza di sistemi di monitoraggio e di rendicontazione propriamente funzionanti e invita pertanto gli Stati membri a colmare tale lacuna sostanziale elaborando, tra l'altro, misure specifiche di follow-up onde favorire l'attuazione di politiche giovanili maggiormente basate su elementi concreti, efficaci e di lungo termine; esorta gli Stati membri a lavorare, in questo contesto, a livello nazionale, regionale e locale, a stretto contatto con le organizzazioni giovanili e le ONG di base;
8. invita la Commissione a individuare e diffondere buone pratiche in materia di monitoraggio e rendicontazione sulla base di un quadro completo dei sistemi in uso presso gli Stati membri;
9. chiede agli Stati membri di elaborare un quadro completo del costo dell'attuazione della garanzia per i giovani, al fine di garantire finanziamenti adeguati e conseguire meglio gli obiettivi del sistema;
10. invita gli Stati membri a creare "sportelli unici" efficaci e facilmente accessibili allo scopo di fornire servizi di elevata qualità e consulenza ai giovani in un'unica sede; ribadisce la necessità di rendere tutte le misure e gli strumenti accessibili a tutti, servendosi di qualsivoglia mezzo di comunicazione possibile;
11. invita gli Stati membri ad assicurare che la loro legislazione consenta a tutti i giovani nella fascia di età identificata di registrarsi e partecipare efficacemente all'IOG[2];
12. ricorda l'importanza di migliorare la qualità delle offerte; sottolinea inoltre la necessità di affrontare la questione della qualità in termini di tutoraggio e consulenza, nonché di monitorare la qualità e l'adeguatezza di ciascuna misura di formazione, ciascun tirocinio o posto di lavoro effettivi e la qualità dei risultati in funzione degli obiettivi stabiliti; sottolinea, a tale riguardo, la necessità di garantire l'applicazione dei quadri già esistenti in materia di qualità, come il quadro europeo di qualità, nell'ambito dell'IOG; è del parere che i giovani debbano essere inoltre coinvolti nel monitoraggio della qualità delle offerte; ricorda la necessità di innalzare da 25 a 29 anni l'età massima ammissibile onde rispecchiare meglio la realtà che molti giovani laureati e persone che si affacciano per la prima volta al mercato del lavoro si trovano ad affrontare a poco meno di trent'anni di età;
13. sottolinea che è essenziale introdurre meccanismi migliori per garantire che i giovani ricevano offerte di qualità elevata; richiama l'attenzione sulla mancanza di una regolamentazione in materia di offerte di tirocinio sul libero mercato per quanto riguarda la trasparenza dell'assunzione, la durata e il riconoscimento, e osserva che solo alcuni Stati membri hanno stabilito criteri minimi di qualità, anche ai fini del monitoraggio della garanzia per i giovani e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
14. sottolinea la necessità di prolungare l'IOG oltre il 2020 e di garantire finanziamenti adeguati e a lungo termine per il prossimo QFP, in linea con le necessità reali e le risorse necessarie per conseguire gli obiettivi dell'iniziativa, al fine di ottenere risultati sostenibili;
15. sottolinea altresì la necessità di garantire un adeguato finanziamento del Fondo sociale europeo (FSE) nel quadro del prossimo QFP.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
22.11.2017 |
|
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|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
26 0 1 |
|||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Isabella Adinolfi, Dominique Bilde, Andrea Bocskor, Nikolaos Chountis, Silvia Costa, Mircea Diaconu, Jill Evans, María Teresa Giménez Barbat, Giorgos Grammatikakis, Petra Kammerevert, Svetoslav Hristov Malinov, Curzio Maltese, Rupert Matthews, Morten Messerschmidt, Luigi Morgano, Momchil Nekov, John Procter, Michaela Šojdrová, Yana Toom, Julie Ward, Bogdan Brunon Wenta, Theodoros Zagorakis, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver, Krystyna Łybacka |
||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ian Hudghton, Monika Smolková |
||||
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
26 |
+ |
|
ALDE |
Mircea Diaconu, María Teresa Giménez Barbat, Yana Toom |
|
ECR |
Rupert Matthews, Morten Messerschmidt, John Procter |
|
ENF |
Dominique Bilde |
|
GUE/NGL |
Nikolaos Chountis, Curzio Maltese |
|
PPE |
Andrea Bocskor, Svetoslav Hristov Malinov, Michaela Šojdrová, Bogdan Brunon Wenta, Theodoros Zagorakis, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver |
|
S&D |
Silvia Costa, Giorgos Grammatikakis, Petra Kammerevert, Krystyna Łybacka, Luigi Morgano, Momchil Nekov, Monika Smolková, Julie Ward |
|
Verts/ALE |
Jill Evans, Ian Hudghton |
|
- |
- |
|
1 |
0 |
|
EFDD |
Isabella Adinolfi |
|
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] Corte dei conti europea: Relazione speciale n. 5/2017 sull'attuazione della garanzia per i giovani e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; Primi risultati dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile - relazione finale; Commissione europea, Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile: valutazione dell'attuazione europea, ottobre 2016; Analisi approfondita a cura dell'EPRS, Jan Tymowski, giugno 2017.
- [2] Il quadro legislativo di taluni paesi considera alcuni giovani, in particolare quelli con gravi disabilità, come "inabili al lavoro". Essi non possono registrarsi presso i servizi pubblici per l'impiego e quindi prendere parte all'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile.
PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (9.11.2017)
destinato alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali
sull'attuazione dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile negli Stati membri
(2017/2039(INI))
Relatore per parere: Vilija Blinkevičiūtė
SUGGERIMENTI
La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che i giovani, e soprattutto le giovani donne, sono stati la categoria più colpita dalla recente crisi finanziaria ed economica, che ha avuto un forte impatto non solo sull'emancipazione economica delle giovani donne e sull'occupazione dei giovani, ma anche sul loro benessere mentale e fisico e, in generale, sul rispettivo ambiente di lavoro, sulla situazione demografica, sulle condizioni di vita e sull'accesso all'istruzione o alla formazione;
B. considerando che in tutta l'Unione europea le donne continuano a essere considerevolmente sottorappresentate nel mercato del lavoro e nelle posizioni dirigenziali e che il tasso complessivo di occupazione delle donne è tuttora più basso di quasi il 12 % rispetto a quello degli uomini;
C. considerando che "la riduzione del divario di genere in materia di retribuzioni, salari e pensioni e, di conseguenza, la lotta contro la povertà tra le donne" è uno dei settori prioritari indicati dalla Commissione nel documento intitolato "Impegno strategico per la parità di genere 2016-2019";
D. considerando che il 31,5 % delle donne lavoratrici lavora a tempo parziale rispetto all'8,2 % degli uomini lavoratori, e che solo poco più del 50 % delle donne lavora a tempo pieno, rispetto al 71,2 % degli uomini, il che determina un divario del 25,5 % nel tasso di occupazione a tempo pieno;
E. considerando che l'equilibrio di genere è un indicatore che non viene adeguatamente tenuto in considerazione negli obiettivi dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile;
F. considerando che, conformemente agli articoli 9 e 10 TFUE, nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione deve garantire la creazione di un mercato del lavoro inclusivo e integrato in grado di far fronte alle gravi ripercussioni della disoccupazione e assicurare un elevato livello di occupazione; che l'UE deve assicurare condizioni di lavoro dignitose in tutta l'Unione, inclusi salari adeguati, deve garantire un'adeguata protezione sociale, nel rispetto della legislazione sul lavoro e dei contratti collettivi e in linea con il principio di sussidiarietà, nonché un elevato livello di istruzione e formazione, e deve combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale;
G. considerando che le situazioni in cui si trovano giovani donne e uomini sono svariate e che vi sono diverse ragioni alla base della loro disoccupazione e mancata partecipazione a corsi di istruzione e formazione (NEET);
H. considerando che le difficoltà nel trovare un equilibrio tra vita privata e professionale in ragione di un sostegno inadeguato per le responsabilità familiari e assistenziali nonché il divario nel congedo di paternità e il pregiudizio di genere nel mercato del lavoro che ne consegue limitano tuttora le opportunità per le donne nell'ambito dell'istruzione, ne ostacolano la partecipazione al mercato del lavoro e influiscono sulle loro scelte professionali e sulla loro attività economica; che, a tale proposito, in molti Stati membri le donne rappresentano la stragrande maggioranza degli occupati con contratti precari, a tempo parziale o i cosiddetti "mini-job"; che tutto ciò produrrà in futuro un impatto negativo sui loro salari e sul loro reddito da pensione;
I. considerando che, nel caso delle giovani donne nelle zone rurali, accordi irregolari di lavoro o la mancata iscrizione nelle liste di disoccupazione rendono imprecisi i dati statistici e creano disparità nelle loro pensioni; che tale pratica influisce negativamente sull'intera società, in particolare sul benessere delle donne, sulle altre forme di previdenza sociale e sulle opportunità di cambiamento a livello di carriera o sulle possibilità di impiego futuro;
J. considerando che i tassi di NEET sono in calo, anche se il merito non può essere interamente attribuito all'Iniziativa per l'occupazione giovanile;
K. considerando che i NEET sono un gruppo eterogeneo con esigenze diverse e che, pertanto, è estremamente importante adottare misure volte a dare visibilità alle donne, alle ragazze e all'aspetto di genere in sede di aggiornamento dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile;
L. considerando che, secondo le valutazioni nazionali dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile, si registrano difficoltà nel coinvolgere i giovani più vulnerabili in alcuni Stati membri; che, secondo un sondaggio delle autorità di gestione effettuato alla fine del 2015, nella sua prima fase di attuazione l'Iniziativa per l'occupazione giovanile ha raggiunto con maggiore frequenza i più giovani appartenenti alla fascia di età compresa tra 15 e 24 anni (77 %), i giovani uomini (51 %), coloro che dispongono almeno di una qualifica di istruzione secondaria superiore (75 %) e i disoccupati (77 %), piuttosto che i soggetti inattivi;
1. accoglie con favore la diminuzione, dal 2013 a questa parte, del numero di giovani disoccupati e di giovani NEET nell'UE, pur sottolineando che la disoccupazione giovanile resta un'importante fonte di preoccupazione in molti Stati membri;
2. sottolinea la necessità di un approccio e di una metodologia fondati su una duplice strategia diretta all'integrazione della dimensione di genere, mediante l'attuazione orizzontale in tutte le iniziative, politiche e misure dell'UE nel contesto dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile, con particolare riguardo alle giovani donne e alle ragazze;
3. sottolinea che è di fondamentale importanza fissare e assicurare norme minime relative alla qualità dell'occupazione offerta nell'ambito dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile, le quali andrebbero garantite a tutti i giovani che si (re)inseriscono nel mercato del lavoro e dovrebbero non solo tener conto del loro profilo professionale/occupazionale e della domanda del mercato del lavoro, ma dovrebbero altresì includere i seguenti elementi: impieghi basati su contratti, condizioni di lavoro e di vita dignitose, retribuzioni dignitose, diritti in materia di sicurezza sociale e pensioni, accesso a strutture per l'infanzia, periodi di congedo, ferie e occupazione permanente;
4. riconosce il successo dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile nel ridurre i tassi di disoccupazione giovanile e soprattutto nel garantire l'equilibrio di genere, avendo assistito circa il 48 % di uomini e il 52 % di donne;
5. invita ad attuare pienamente, nel quadro dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile, sia la direttiva 2000/78/CE relativa al trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro sia la direttiva 2010/41/UE sull'applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un'attività autonoma;
6. ritiene necessario che la Commissione e gli Stati membri presentino misure positive volte a garantire che le giovani donne e le ragazze ricevano offerte di lavoro di qualità e non siano impiegate o intrappolate in lavori precari, sottopagati e temporanei che conferiscono loro, in qualità di lavoratrici, diritti limitati o inesistenti;
7. loda l'approccio preciso e mirato nonché la maggiore attenzione prestata all'assistenza personalizzata, che hanno contribuito al successo generale dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile e in particolare al successo riscosso nel garantire l'equilibrio di genere, che ha un impatto maggiore sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro; incoraggia la promozione della consapevolezza di genere nell'orientamento e nell'apprendimento permanente attraverso la messa a disposizione di servizi pubblici per l'impiego al fine di sostenere la partecipazione delle donne alla vita professionale e il loro rientro nel mercato del lavoro in seguito a interruzioni di carriera;
8. chiede agli Stati membri di elaborare dati statistici disaggregati per genere così che la Commissione possa avviare una valutazione d'impatto dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile e della sua incidenza sull'equilibrio di genere al fine di ottenere una valutazione e un'analisi accurate della sua attuazione;
9. invita gli Stati membri, pur sottolineando l'importanza delle organizzazioni non governative e di altri attori pertinenti al riguardo, a sviluppare modalità nuove, innovative e più personalizzate per coinvolgere i NEET inattivi, i quali devono affrontare ostacoli quali povertà, esclusione sociale, disabilità o discriminazioni multiple; li invita altresì a migliorare significativamente la comunicazione, che potrebbe essere facilmente adattata ai diversi gruppi di destinatari, nonché a trovare modi per sostenere il reinserimento delle giovani donne nel mercato del lavoro o nel sistema dell'istruzione o della formazione garantendo la parità di genere nell'accesso all'occupazione, l'avanzamento di carriera, la conciliazione tra lavoro e vita privata e la fornitura di assistenza all'infanzia e agli adulti, e promuovendo la parità di retribuzione tra donne e uomini per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore;
10. ricorda che, per accrescere la partecipazione delle donne in tutti i segmenti del mercato del lavoro, è essenziale contrastare efficacemente gli stereotipi di genere; invita l'Unione a sostenere la lotta agli stereotipi di genere, in particolare nel settore dell'istruzione, dell'occupazione e del perfezionamento professionale;
11. sottolinea che occorre concentrarsi sulla qualità e sulla sostenibilità delle offerte; incoraggia le iniziative volte a contrastare la segregazione di genere nell'istruzione, nella formazione e nel mercato del lavoro; pone l'accento sull'importanza di sostenere, attraverso politiche mirate, l'inclusione di ragazze e giovani donne in tutti i settori dell'economia, inclusi quelli della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica (STEM) e dell'imprenditoria; invita gli Stati membri a prevedere programmi, corsi di formazione e istruzione che promuovano le capacità elettroniche e le competenze digitali dei giovani, in particolare delle donne e delle persone che vivono in zone rurali o remote, al fine di aiutarle a conseguire un'indipendenza economica sostenibile a lungo termine e a diventare creatori attivi di opportunità di occupazione;
12. sottolinea che programmi come la Garanzia per i giovani e l'Iniziativa per l'occupazione giovanile sono nati in risposta a circostanze particolarmente sfavorevoli; osserva tuttavia che detti programmi non possono essere considerati sostitutivi di soluzioni sistemiche per far fronte all'elevato tasso di disoccupazione giovanile negli Stati membri;
13. invita gli Stati membri a continuare a mettere in atto l'Iniziativa per l'occupazione giovanile, correggendone al contempo le debolezze, e a garantire la prosecuzione del finanziamento destinato a tale iniziativa nel periodo del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP).
14. sottolinea la necessità che gli Stati membri introducano quote di genere per l'attuazione dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile, poiché tale misura positiva si è rivelata uno degli strumenti più efficaci per affrontare le disuguaglianze, la discriminazione e gli squilibri di genere;
15. invita gli Stati membri a condividere fra loro le prassi di eccellenza, in modo da imparare gli uni dagli altri e garantire quindi che l'Iniziativa per l'occupazione giovanile ottenga i risultati migliori;
16. invita gli Stati membri e la Commissione a valutare ed esaminare in modo approfondito il futuro finanziamento della Garanzia per i giovani e dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile alla luce del loro valore aggiunto in termini di crescita sostenibile a lungo termine dell'occupazione giovanile;
17. invita gli Stati membri a promuovere soluzioni su misura in funzione delle specifiche regioni in questione e a evitare soluzioni inefficaci uguali per tutti;
18. sollecita la Commissione a presentare una proposta aggiornata per un aumento del bilancio per gli strumenti "Iniziativa per l'occupazione giovanile" e "Garanzia per i giovani", poiché, a causa delle attuali crisi europea ed economica e del conseguente rallentamento dell'economia, gli Stati membri si trovano ancora ad affrontare elevati livelli di disoccupazione, una bassa crescita e investimenti insufficienti, nonché tagli alla spesa pubblica;
19. invita gli Stati membri ad avviare campagne di sensibilizzazione che si rivolgano a tutti i gruppi di interesse, in particolare quelli che vivono in zone remote o rurali, i quali hanno minori probabilità di essere adeguatamente formati e informati.
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
6.11.2017 |
|
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
19 0 3 |
|||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Maria Arena, Malin Björk, Vilija Blinkevičiūtė, Anna Maria Corazza Bildt, Arne Gericke, Mary Honeyball, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Florent Marcellesi, Angelika Niebler, Marijana Petir, Terry Reintke, Michaela Šojdrová, Anna Záborská, Jana Žitňanská |
||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Kostadinka Kuneva, Edouard Martin, Evelyn Regner, Jordi Solé, Marc Tarabella, Mylène Troszczynski, Julie Ward |
||||
Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Ulrike Müller, Gabriele Preuß |
||||
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
19 |
+ |
|
ALDE |
Ulrike Müller |
|
GUE/NGL |
Malin Björk, Kostadinka Kuneva |
|
PPE |
Anna Maria Corazza Bildt, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Angelika Niebler, Marijana Petir, Michaela Šojdrová, Anna Záborská |
|
S&D |
Maria Arena, Vilija Blinkevičiūtė, Mary Honeyball, Edouard Martin, Gabriele Preuß, Marc Tarabella, Julie Ward |
|
VERTS/ALE |
Florent Marcellesi, Jordi Solé, Terry Reintke |
|
0 |
- |
|
|
|
|
3 |
0 |
|
ECR |
Arne Gericke, Jana Žitňanská |
|
ENF |
Mylène Troszczynski |
|
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
4.12.2017 |
|
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
37 1 2 |
|||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Guillaume Balas, Tiziana Beghin, Brando Benifei, Enrique Calvet Chambon, Ole Christensen, Martina Dlabajová, Lampros Fountoulis, Arne Gericke, Marian Harkin, Agnes Jongerius, Rina Ronja Kari, Jan Keller, Kostadinka Kuneva, Jérôme Lavrilleux, Jeroen Lenaers, Verónica Lope Fontagné, Javi López, Dominique Martin, Elisabeth Morin-Chartier, Georgi Pirinski, Robert Rochefort, Claude Rolin, Jutta Steinruck, Romana Tomc, Yana Toom, Ulrike Trebesius, Marita Ulvskog |
||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Georges Bach, Krzysztof Hetman, Paloma López Bermejo, Edouard Martin, Rory Palmer, Anne Sander, Sven Schulze, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Tom Vandenkendelaere |
||||
Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Olle Ludvigsson, Norica Nicolai, Tibor Szanyi, Lola Sánchez Caldentey |
||||
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
37 |
+ |
|
ALDE |
Enrique Calvet Chambon, Martina Dlabajová, Marian Harkin, Norica Nicolai, Robert Rochefort, Yana Toom |
|
EFDD |
Tiziana Beghin |
|
ENF |
Dominique Martin |
|
GUE/NGL |
Rina Ronja Kari, Kostadinka Kuneva, Paloma López Bermejo, Lola Sánchez Caldentey |
|
PPE |
Georges Bach, Krzysztof Hetman, Jérôme Lavrilleux, Jeroen Lenaers, Verónica Lope Fontagné, Elisabeth Morin-Chartier, Claude Rolin, Anne Sander, Sven Schulze, Romana Tomc, Tom Vandenkendelaere |
|
S&D |
Guillaume Balas, Brando Benifei, Ole Christensen, Agnes Jongerius, Jan Keller, Javi López, Olle Ludvigsson, Edouard Martin, Rory Palmer, Georgi Pirinski, Jutta Steinruck, Tibor Szanyi, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Marita Ulvskog |
|
1 |
- |
|
NI |
Lampros Fountoulis |
|
2 |
0 |
|
ECR |
Arne Gericke, Ulrike Trebesius |
|
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti