RELAZIONE sul quadro di valutazione UE della giustizia 2017
3.5.2018 - (2018/2009(INI))
Commissione giuridica
Relatore: Jytte Guteland
Relatore per parere (*): Sylvie Guillaume
(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 54 del regolamento
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- MOTIVAZIONE
- PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
- INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
- VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sul quadro di valutazione UE della giustizia 2017
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato sull'Unione europea, in particolare gli articoli 2, 6 e 7,
– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 70, 85, 86, 258, 259 e 260,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– viste le sue pertinenti risoluzioni in materia di Stato di diritto e giustizia,
– vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 10 aprile 2017 intitolata "Quadro di valutazione UE della giustizia 2017" (COM(2017)0167),
– visto lo studio del 2017 del Centro comune di ricerca della Commissione europea intitolato "The judicial system and economic development across EU Member States" (Il sistema giudiziario e lo sviluppo economico in tutti gli Stati membri dell'UE)[1],
– visto il sondaggio condotto nel 2017 dall'Institute for Legal Reform intitolato "The Growth of Collective Redress in the EU" (La crescita del ricorso collettivo nell'UE)[2],
– vista la banca dati sulle statistiche di genere dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE)[3],
– viste le relazioni della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia), in particolare il suo elenco di criteri per la valutazione dello Stato di diritto[4],
– vista la sua risoluzione del 12 marzo 2014 sulla valutazione della giustizia in relazione alla giustizia penale e allo Stato di diritto[5],
– visto lo studio condotto nel 2011 da Milieu dal titolo "Comparative study on access to justice in gender equality and anti-discrimination law" (Studio comparativo sull'accesso alla giustizia nell'ambito del diritto in materia di parità di genere e lotta alla discriminazione)[6],
– vista la raccomandazione del Consiglio d'Europa sui giudici: indipendenza, efficacia e responsabilità (CM/Rec(2010)12)[7],
– visto lo studio del dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali del Parlamento europeo dal titolo "Mapping the Representation of Women and Men in Legal Professions Across the EU" (Mappatura della rappresentanza delle donne e degli uomini nelle professioni legali nell'UE)[8],
– viste le relazioni annuali di valutazione sui sistemi giudiziari europei elaborate dalla commissione europea per l'efficacia della giustizia del Consiglio d'Europa (CEPEJ)[9],
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione giuridica e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0161/2018),
A. considerando che sistemi giudiziari indipendenti, efficienti e di qualità sono fondamentali per salvaguardare lo Stato di diritto, l'equità dei procedimenti giudiziari e la fiducia dei cittadini e delle imprese nell'ordinamento giuridico, garantendo che i cittadini e le imprese possano esercitare pienamente i propri diritti; che un sistema giudiziario efficace è inscindibile dall'indipendenza della giustizia, contribuisce alla crescita economica, tutela i diritti fondamentali ed è alla base della corretta applicazione del diritto dell'UE; che la giustizia è un valore di per sé, in particolare per quanto concerne l'accesso dei cittadini alla giustizia e il rispetto delle norme sul processo equo;
B. considerando che la Commissione ha pubblicato il quadro di valutazione UE della giustizia 2017, uno strumento informativo, comparativo e non vincolante per valutare in via di principio l'efficacia, l'indipendenza e la qualità dei sistemi giudiziari nazionali, al fine di individuare eventuali carenze, migliori pratiche e progressi e definire meglio le politiche in materia di giustizia degli Stati membri, concentrandosi a tal fine sui parametri dei sistemi giudiziari che contribuiscono a un miglioramento del clima per le imprese, gli investimenti e i consumatori nell'Unione;
C. considerando che la quinta edizione del quadro di valutazione UE della giustizia esamina, in particolare, aspetti concernenti l'accesso pubblico alle procedure giudiziarie, l'indipendenza della giustizia dal punto di vista dei cittadini e delle imprese, l'uso attuale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nei sistemi giudiziari e il funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali in settori specifici relativi al mercato unico e al settore economico, presentando altresì una prima rassegna delle modalità di funzionamento dei sistemi giudiziari penali nazionali nel contesto dell'applicazione della normativa antiriciclaggio dell'Unione;
D. considerando che il quadro di valutazione UE della giustizia 2017 non presenta una graduatoria generale di tali sistemi e non intende favorire un sistema rispetto a un altro;
E. considerando che, d'altro canto, il quadro di valutazione della giustizia dovrebbe rappresentare un'utile guida contenente una rassegna delle migliori pratiche ad uso degli Stati membri nel settore della giustizia civile, commerciale e amministrativa;
F. considerando che molti dati non sono ancora disponibili per alcuni Stati membri; che esistono disparità in termini di quantità e di contenuto specifico dei dati forniti da determinati Stati membri;
G. considerando che il quadro di valutazione UE 2017 è incentrato principalmente sulla giustizia civile, commerciale e amministrativa, ma presenta anche una prima rassegna sul funzionamento dei sistemi nazionali nel contesto dell'applicazione della normativa antiriciclaggio dell'Unione nella giustizia penale;
H. considerando che tale esercizio non vincolante ha il merito di individuare le tendenze positive e negative e di offrire un forum per l'apprendimento tra pari e lo scambio delle migliori pratiche in tutta l'Unione al fine di promuovere e garantire il rispetto dello Stato di diritto;
I. considerando che fornire informazioni di facile consultazione sul sistema giudiziario è un requisito indispensabile per l'accesso alla giustizia;
J. considerando che occorre adeguare i sistemi giudiziari affinché siano in grado di rispondere alle nuove sfide cui si trova a far fronte l'Unione europea;
Osservazioni generali
1. sottolinea che la giustizia afferma lo Stato di diritto nella società e garantisce a tutti gli individui il diritto a un equo processo da parte di un tribunale indipendente e imparziale; invita gli Stati membri a garantire che qualunque riforma giudiziaria preservi lo Stato di diritto e rispetti le norme europee in materia di indipendenza giudiziaria; incoraggia la Commissione, a tale proposito, a continuare a monitorare le riforme giudiziarie nazionali nel quadro del semestre europeo, che utilizza anch'esso informazioni del quadro di valutazione UE della giustizia; invita altresì la Commissione a elaborare nuovi criteri che consentano di valutare più correttamente la conformità dei sistemi giudiziari allo Stato di diritto, basandosi in particolare sull'elenco di criteri per la valutazione dello Stato di diritto stabilito dalla Commissione di Venezia;
2. invita la Commissione a raccogliere informazioni più precise sul modo in cui vengono trattate le infrazioni dello Stato di diritto e le minacce ai diritti fondamentali, tra cui la corruzione, le discriminazioni e le violazioni della vita privata e della libertà di pensiero, coscienza, religione, espressione, riunione e associazione;
3. rammenta la richiesta formulata nella sua risoluzione del 25 ottobre 2016 su un meccanismo dell'UE in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali e chiede nuovamente alla Commissione di presentare una proposta per la conclusione di un Patto dell'Unione sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali (Patto DSD); invita la Commissione a raggruppare le relazioni esistenti, compreso il quadro di valutazione della giustizia, fino a quando non entrerà in vigore il Patto DSD;
4. prende atto con grande interesse del quadro di valutazione UE della giustizia 2017 e invita la Commissione a continuare a promuovere tale esercizio in conformità dei trattati e in consultazione con gli Stati membri;
5. sottolinea che l'istituzione di un quadro di valutazione della giustizia specifico in ambito penale fornirà un contributo essenziale allo sviluppo di una visione comune, fra i giudici e i pubblici ministeri, della legislazione dell'UE in materia penale, rafforzando così la fiducia reciproca;
6. invita la Commissione a tenere conto della lotta alla corruzione e ritiene prioritario includere tale questione nel quadro di valutazione della giustizia;
7. sostiene l'obiettivo dello scambio di cui sopra e sottolinea che un sistema giudiziario indipendente, efficiente e di qualità potrebbe fornire alle imprese incentivi per lo sviluppo e gli investimenti a livello nazionale e transfrontaliero, tutelando al tempo stesso i diritti fondamentali dei cittadini e garantendo il rispetto dei diritti di consumatori e lavoratori, rafforzando così il loro contributo economico;
8. rileva l'importanza dei parametri giudiziari di riferimento per la fiducia reciproca su scala transfrontaliera, per un'efficace cooperazione tra le istituzioni giudiziarie e per la creazione di uno spazio giudiziario comune e una cultura giudiziaria europea; incoraggia pertanto la Commissione a continuare a sviluppare indicatori concreti per valutare, nella pratica, la tutela dei valori dell'UE, come lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali;
9. ritiene che il confronto di cui trattasi debba essere basato su criteri oggettivi e prove raccolte, raffrontate e analizzate in modo accurato, tenendo conto dei singoli quadri costituzionali e giuridici; sottolinea l'importanza di garantire la parità di trattamento di tutti gli Stati membri quando si procede a una valutazione imparziale dei loro sistemi giudiziari;
10. si compiace degli sforzi profusi dalla Commissione per valutare, per la prima volta, taluni aspetti della giustizia penale relativi alla lotta contro il riciclaggio e raccomanda alla Commissione di adottare le misure necessarie per incoraggiare gli Stati membri a fornire dati in merito alla durata delle procedure giudiziarie in questo settore, in vista dell'entrata in vigore della quarta e, successivamente, della quinta direttiva antiriciclaggio;
11. si compiace degli sforzi della Commissione volti a presentare dati misurabili e trarre conclusioni concrete sul modo in cui gli Stati membri hanno migliorato o possono ancora migliorare la qualità e l'efficienza dei loro sistemi giudiziari, in particolare per quanto attiene allo status e alla nomina di giudici e alla loro indipendenza, nonché all'equilibrio di genere; prende atto che la carenza di dati è in costante diminuzione, in particolare per quanto riguarda gli indicatori di efficienza dei sistemi giudiziari; si rammarica tuttavia del fatto che alcuni Stati membri non abbiano fornito dati per talune categorie, pur essendo tali dati applicabili o disponibili; invita pertanto gli Stati membri a intensificare gli sforzi per rendere i dati comparabili e a collaborare appieno con la Commissione fornendo i dati richiesti; sottolinea che gli Stati membri devono continuare a ridurre la carenza di dati al fine di raggiungere le loro priorità per ottenere sistemi giudiziari efficienti; invita gli Stati membri a cooperare strettamente con la CEPEJ e con la Commissione, soprattutto mediante il gruppo informale di esperti nazionali provenienti dai ministeri e dai rispettivi sistemi giudiziari, al fine di ovviare alle persistenti carenze di dati in talune categorie del quadro di valutazione della giustizia;
12. invita gli Stati membri a esaminare i risultati del quadro di valutazione della giustizia 2017, a stabilire quali insegnamenti trarne e a valutare se sia necessario adottare misure nazionali al fine di correggere le eventuali irregolarità riguardanti la qualità, l'efficienza e l'indipendenza dei rispettivi sistemi giudiziari nazionali;
13. osserva che un gran numero di Stati membri ha portato avanti gli sforzi tesi a migliorare l'efficacia dei propri sistemi giudiziari nazionali mediante riforme; si compiace del fatto che sia stato annunciato un numero significativo di nuove riforme per quanto concerne il patrocinio a spese dello Stato, i metodi alternativi di risoluzione delle controversie, la specializzazione dei tribunali e le mappe giudiziarie;
Efficienza
14. sottolinea l'importanza di procedimenti efficaci e tempestivi a norma dell'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dell'articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE; sottolinea inoltre l'importanza di procedimenti rapidi ed efficienti quando si tratta di diritti inerenti alla protezione dei consumatori, alla proprietà intellettuale e alla riservatezza dei dati; osserva con preoccupazione che tali procedimenti sono ancora troppo lunghi in alcuni Stati membri; sottolinea che un numero elevato di procedimenti pendenti potrebbe anche ridurre il grado di fiducia di cittadini e imprese nel sistema giudiziario e diminuire la certezza del diritto, laddove la fiducia è il fondamento del rispetto dello Stato di diritto;
15. incoraggia gli Stati membri a investire nell'uso e nello sviluppo costante delle TIC nei loro sistemi giudiziari, adoperandosi per renderli più accessibili, più comprensibili e più facili da utilizzare per tutti i cittadini dell'UE, soprattutto per i portatori di qualsiasi forma di disabilità e i gruppi vulnerabili, tra cui le minoranze nazionali e/o i migranti; sottolinea il vantaggio che offrono i sistemi TIC per la cooperazione transfrontaliera tra le autorità giudiziarie degli Stati membri e, a livello nazionale, per la riduzione dei costi per tutte le parti interessate, nonché in termini di miglioramento generale dell'efficienza e della qualità dei sistemi giudiziari, ad esempio attraverso la presentazione elettronica delle istanze, la possibilità di monitorare e portare avanti un procedimento online e la comunicazione elettronica tra tribunali e avvocati; si rammarica del fatto che il pieno potenziale dei sistemi TIC non sia ancora stato raggiunto in tutta Europa; si compiace della trasparenza, nella maggior parte degli Stati membri, relativamente alla pubblicazione delle sentenze dei tribunali; sottolinea che la disponibilità di informazioni online di facile consultazione contribuisce significativamente all'accessibilità della giustizia per i cittadini e le imprese; invita gli Stati membri a pubblicare online tutte le sentenze giudiziarie, in quanto ciò porterà a una migliore conoscenza del sistema giudiziario da parte dei cittadini e delle imprese, nonché a una sua maggiore trasparenza; osserva inoltre che ciò potrebbe favorire la coerenza della giurisprudenza;
16. sottolinea la necessità di intensificare e diversificare l'offerta di formazione per i giudici, dato che ciò rappresenta anche uno dei fondamenti di un sistema giudiziario efficiente, indipendente e imparziale; sottolinea, in particolare, la necessità di formazione in materia di ruoli, norme e stereotipi di genere, etica giudiziaria, competenze informatiche, gestione del sistema giudiziario, mediazione e comunicazione con le parti e con la stampa; sottolinea inoltre l'importanza di un'adeguata formazione in materia di diritto dell'UE e delle diverse strutture di cooperazione dell'Unione, quali ad esempio Eurojust; rileva che in alcuni settori specifici del diritto dell'UE, quali la normativa sul diritto d'autore e sul rispetto della vita privata, può essere necessaria la comprensione non solo del diritto, ma anche degli sviluppi tecnologici; osserva che la specializzazione dei giudici e dei tribunali sembra avere un effetto positivo sull'efficienza e sulla qualità del sistema giudiziario; chiede alla Commissione di esaminare la questione nell'esercizio del prossimo anno; sottolinea la necessità di una formazione continua e sistematica dei giudici e degli altri esperti giuridici al fine di garantire un'applicazione coerente e di elevata qualità e di far rispettare efficacemente il diritto dell'UE; invita gli Stati membri a investire maggiormente nello sviluppo della formazione giudiziaria e della formazione continua per i professionisti del settore giuridico, quali i giudici, anche negli altri Stati membri, al fine di scambiare esperienze e migliori pratiche;
17. incoraggia gli Stati membri e le istituzioni dell'UE a sostenere l'ulteriore sviluppo della mediazione a livello dell'UE; invita la Commissione a valutare sistematicamente gli effetti della mediazione sui sistemi giudiziari dell'UE;
Qualità
18. invita la Commissione ad aggiungere le procedure di ricorso collettivo all'esercizio comparativo del prossimo anno sui fattori di accessibilità dei sistemi giudiziari, poiché ritiene prioritari l'accesso alla giustizia e la risoluzione efficace delle controversie; reputa tali procedure uno strumento importante per il rafforzamento della protezione dei consumatori, dell'ambiente e della salute in tutta l'Unione, in ambiti che interessano direttamente un grande numero di ricorrenti; ritiene che le procedure di ricorso collettivo agevolino l'accesso dei cittadini alla giustizia e un'efficiente risoluzione delle controversie e, di conseguenza, eliminino gli ostacoli immotivati, soprattutto per i cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà o che sono coinvolti in cause che presentano una dimensione transfrontaliera;
19. prende atto che la maggior parte degli Stati membri richiede alle parti il pagamento di spese processuali all'avvio dei procedimenti giudiziari; sottolinea che la disponibilità del patrocinio a spese dello Stato e il livello delle spese processuali hanno un impatto fondamentale sull'accesso al sistema giudiziario, in particolare per i cittadini in condizioni di povertà, ed evidenzia il ruolo del patrocinio a spese dello Stato nel garantire anche alle parti più deboli un accesso paritario alla giustizia; sottolinea che il patrocinio a spese dello Stato per i consumatori al di sotto della soglia di povertà continua a essere un fattore essenziale di bilanciamento; richiama l'attenzione sul fatto che le difficoltà nell'ottenere il patrocinio a spese dello Stato potrebbero rappresentare un forte deterrente laddove le spese processuali e/o legali rappresentino una percentuale significativa del valore della causa; ritiene che il patrocinio a spese dello Stato debba essere correlato alla soglia di povertà negli Stati membri; reputa che, in generale, occorrerebbe ridurre ulteriormente le spese legali, ad esempio attraverso l'impiego dei portali elettronici nazionali di eJustice; invita gli Stati membri a migliorare la facilità di consultazione delle informazioni online che consentono ai cittadini di verificare la loro ammissibilità al patrocinio a spese dello Stato, comprese le informazioni online accessibili alle persone con disabilità visive;
20. invita la Commissione a introdurre, prima della fine dell'esercizio del prossimo anno, un nuovo indicatore sull'accesso alla giustizia per tutti i gruppi potenzialmente svantaggiati o discriminati, al fine di individuare eventuali ostacoli;
21. sottolinea la necessità di affrontare il persistere di disparità nell'equilibrio di genere e di notevoli divari numerici di genere tra i giudici, soprattutto nei tribunali di istanza superiore/nelle corti supreme, a livello sia nazionale che dell'UE; prende atto con rammarico della recente evoluzione negativa della percentuale di donne tra i giudici togati in alcuni Stati membri;
22. sottolinea che vi è ancora molto da fare in termini di parità di genere nelle professioni giudiziarie in tutta Europa, non ultimo per quanto riguarda l'accesso alla professione di giudice, in termini di stereotipi di genere, trasparenza nelle nomine, conciliazione tra responsabilità lavorative ed extra-lavorative o l'esistenza di pratiche di tutoraggio; sottolinea l'evidente discrepanza tra la proporzione di donne professioniste ai livelli più bassi del potere giudiziario (anche tra il personale non giudiziario) e nei tribunali e nelle procure di livelli superiori; esorta gli Stati membri a indirizzare gli sforzi, soprattutto nei gradi di istruzione superiori, a favore delle donne nelle professioni giuridiche e a incoraggiare un atteggiamento positivo nei confronti dei giudici di sesso femminile;
23. ricorda la dichiarazione congiunta del 2015 del Parlamento europeo e del Consiglio, secondo cui gli Stati membri dovrebbero, nella maggior misura possibile e in considerazione dell'obiettivo di conseguire la parità tra uomini e donne sancito all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea, assicurare una pari presenza di donne e uomini nelle nomine dei candidati ai posti di giudice presso il Tribunale della Corte di giustizia dell'Unione europea; esorta gli Stati membri a dare il buon esempio in tal senso;
24. sottolinea che, mentre oltre la metà degli Stati membri nel 2015 ha aumentato la spesa pro capite relativa al sistema giudiziario, la determinazione delle risorse finanziarie è ancora in gran parte basata sui precedenti storici anziché sul carico di lavoro effettivo o sul numero di richieste giudiziarie;
25. si compiace del maggiore ricorso ai meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie nella maggior parte degli Stati membri, in particolare alla piattaforma europea per la risoluzione delle controversie online per i consumatori e i commercianti;
26. prende atto della mancanza di informazioni disponibili sulle questioni matrimoniali e di responsabilità genitoriale; incoraggia la Commissione a includere tali informazioni nel quadro di valutazione UE della giustizia, ove rese disponibili dagli Stati membri, eventualmente come obiettivo intermedio da conseguirsi dopo il completamento del riesame del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale;
Indipendenza
27. sottolinea che l'indipendenza, la qualità e l'efficienza sono elementi fondamentali di un sistema giudiziario efficace, che è a sua volta essenziale per lo Stato di diritto, l'equità dei procedimenti giudiziari e la fiducia dei cittadini e delle imprese nell'ordinamento giuridico; sottolinea, inoltre, che l'indipendenza della magistratura è parte integrante della democrazia; ritiene che un sistema giudiziario indipendente si basi, da un lato, sull'assenza di interferenze o pressioni da parte del governo e della politica o di partiti che hanno interessi economici e, dall'altro, su efficaci garanzie fornite dallo status e dalla posizione dei giudici, nonché dalla loro situazione finanziaria; sottolinea che occorre garantire una sufficiente autonomia alle procure per difenderle da un'indebita influenza politica; invita pertanto la Commissione a includere una sezione dedicata alla situazione dei pubblici ministeri e alla loro autonomia nel quadro di valutazione; invita altresì la Commissione a continuare a valutare le tutele giuridiche dell'indipendenza della magistratura, anche in cooperazione con le reti delle Corti supreme e dei Consigli superiori della magistratura;
28. sottolinea l'importanza di meccanismi imparziali, ossia liberi dalla discrezione arbitraria dell'esecutivo, e completi per la nomina, la valutazione, il trasferimento o la revoca dei giudici;
º
º º
29. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
- [1] http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC104594/jrc104594__2017_the_judicial_system_and_economic_development_across_eu_member_states.pdf (consultato il 14 dicembre 2017).
- [2] http://www.instituteforlegalreform.com/uploads/sites/1/The_Growth_of_Collective_Redress_in_the_EU_A_Survey_of_Developments_in_10_Member_States_April_2017.pdf (consultato il 14 dicembre 2017).
- [3] http://eige.europa.eu/gender-statistics/dgs
- [4] http://www.venice.coe.int/webforms/documents/default.aspx?pdffile=CDL-AD(2016)007-e
- [5] GU C 378 del 9.11.2017, pag. 136.
- [6] Milieu Ltd (2011), "Comparative study on access to justice in gender equality and anti-discrimination law", relazione di sintesi, DG Giustizia della Commissione europea, Bruxelles.
- [7] https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?p=&Ref=CM/Rec(2010)12&Language=lanEnglish&Ver=original&BackColorInternet=C3C3C3&BackColorIntranet=EDB021&BackColorLogged=F5D383&direct=true
- [8] http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2017/596804/IPOL_STU(2017)596804_EN.pdf (consultato il 14 dicembre 2017).
- [9] https://www.coe.int/t/dghl/cooperation/cepej/evaluation/default_en.asp
MOTIVAZIONE
La presente relazione di iniziativa costituisce una risposta al quadro di valutazione UE della giustizia 2017 della Commissione.
Nell'Unione l'applicazione della legge dinanzi agli organi giurisdizionali è a tutt'oggi ampiamente disciplinata da norme e prassi procedurali nazionali. I tribunali nazionali sono anche tribunali dell'Unione. I procedimenti pendenti dinanzi a essi devono pertanto garantire l'equità, la giustizia e l'efficienza, nonché un'effettiva applicazione del diritto dell'Unione.
Il diritto a un ricorso effettivo e a un equo processo, come sancito dall'articolo 47 della Carta e dall'articolo 6 della CEDU, rappresenta una delle garanzie fondamentali per il rispetto dello Stato di diritto e della democrazia.
Sebbene tutti gli Stati membri siano firmatari della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), l'esperienza ha dimostrato che questa circostanza da sola non sempre assicura un grado sufficiente di fiducia nei sistemi giudiziari degli altri Stati membri. Il grado di reciproca fiducia è strettamente vincolato a diversi parametri, inclusi, fra l'altro, i meccanismi di protezione dei diritti del ricorrente o del convenuto, garantendo allo stesso tempo l'acceso ai tribunali e alla giustizia.
Un esempio importante e attuale della rilevanza di questi ultimi parametri è costituito dai casi di discriminazione nei confronti delle persone LGBTI. Non diversamente da quanto spesso accade con altri tipi di discriminazione (basata sul genere, sulla religione, ecc.), l'efficacia del quadro giuridico europeo - incluso l'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE in materia di non discriminazione - dipende dalla capacità delle vittime di accedere alla giustizia. Tale capacità presuppone, tra l'altro, procedimenti efficienti e tempestivi, costi ragionevoli in materia di assistenza legale e la capacità dei giudici di affrontare tali casi (ad esempio, la gestione dell'attuazione pratica di misure quali l'inversione dell'onere della prova). Come indicato nella letteratura pertinente, tali fattori non sono ancora una realtà. Da questo punto di vista sarebbe pertanto utile disporre di Stati membri che forniscano dati concreti circa le misure o politiche - in fase di progettazione o già in vigore - volte ad affrontare meglio i suddetti ostacoli. Ad esempio, potrebbero fornire informazioni per stabilire se la loro legislazione nazionale prevede limiti di tempo (e quali) per l'adozione di una decisione giudiziaria e, in caso affermativo, se tali limiti variano a seconda dei casi in questione e se siano rispettati o meno a causa di un carico di lavoro eccessivo, scarsità delle risorse, ecc.,[1].
Il relatore accoglie dunque con favore l'obiettivo di conseguire negli Stati membri sistemi giudiziari efficienti, indipendenti e di elevata qualità. Ciò permetterebbe altresì di contribuire alla crescita economica e a una maggiore tutela dei consumatori. Al fine di effettuare una valutazione più esaustiva, il relatore ha tuttavia scelto di avvalersi di altre fonti di informazione oltre al quadro di valutazione stesso, come le informazioni dell'Istituto per la riforma giuridica, l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE), il Consiglio d'Europa, uno dei dipartimenti tematici del Parlamento, ecc.
In effetti, un miglioramento dell'efficienza dei tribunali può condurre a un maggior tasso di crescita dell'economia, mentre la percezione dell'indipendenza della magistratura da parte delle imprese può portare a una maggiore crescita della produttività. Laddove i sistemi giudiziari garantiscono una corretta applicazione dei diritti, i creditori sono più propensi a concedere prestiti, le imprese sono dissuase dall'assumere comportamenti opportunistici, i costi delle operazioni si riducono ed è più probabile che le imprese innovative effettuino investimenti[2].
In ogni caso è opportuno sottolineare che è necessario un ulteriore miglioramento per quanto riguarda la messa a disposizione online di informazioni sui sistemi giudiziari nazionali, in particolare attraverso pagine web accessibili alle persone con disabilità visive o che offrono strumenti interattivi che consentono ai cittadini di verificare se abbiano diritto al gratuito patrocinio. Anche la pubblicazione online delle sentenze dei tribunali per le cause civili/commerciali e amministrative può essere migliorata in tutti i gradi di giudizio.
Inoltre, va osservato che la tendenza negativa, osservata attualmente in alcuni Stati membri per quanto riguarda il livello dell'equilibrio di genere tra i giudici dei tribunali di gradi superiori/Corti supreme non è solo una questione a livello nazionale. Gli ultimi dati raccolti dall'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere mostrano che la percentuale di donne presidenti e membri delle corti europee, ovvero la Corte di giustizia dell'Unione europea, è pari al 19,2 %, rispetto all'80,8 % per gli uomini. Tuttavia, la mancanza di equilibrio di genere può essere osservata anche nelle professioni forensi diverse da quelle di giudice. Di fatto è possibile trarre la conclusione che vi sia anche un calo della percentuale complessiva di donne in carriera a livello di tribunali. Tale circostanza, nonché il notevole divario tra la percentuale di donne professioniste nei livelli più bassi del sistema giudiziario (anche nell'ambito del personale non giudicante) e quella nei tribunali di grado superiore e a livello di azione penale, può essere spiegata, tra l'altro, dalla mancanza di pratiche di tutoraggio, di procedure di nomina trasparenti, di reti di sostegno o dalla visibilità di modelli femminili in posizioni apicali nelle professioni forensi[3].
Per quanto riguarda l'indipendenza della magistratura, il relatore accoglie con favore la quinta indagine condotta dal World Economic Forum, la quale mostra che la percezione dell'indipendenza da parte delle imprese è migliorata o rimasta stabile in più di due terzi degli Stati membri con un basso livello di indipendenza percepita. Tuttavia ritiene che disporre di un numero maggiore di salvaguardie di per sé non garantisce l'efficacia di un sistema giudiziario e che l'attuazione di politiche e pratiche volte a promuovere l'integrità e a prevenire la corruzione all'interno del sistema giudiziario sono anche un elemento essenziale per garantire l'indipendenza della magistratura. La necessità di tali politiche e pratiche è ben illustrata dai preoccupanti e recenti sviluppi che hanno avuto luogo in alcuni Stati membri e resta, pertanto, della massima urgenza.
Di conseguenza, la giusta via da seguire è disporre di un ampio e imparziale iter di assunzione di giudici, dall'esame alla nomina, evitando così il più possibile un processo decisionale discrezionale e basando la decisione finale su elementi concreti e oggettivi. Inoltre è necessaria la presenza di rigorose garanzie in caso di mancata nomina, come l'obbligo di fornirne le motivazioni e la possibilità di un riesame giurisdizionale. Nella stessa direzione, un sistema di valutazione dei giudici basato su criteri oggettivi sarebbe fondamentale anche per il riesame, da parte di un gruppo indipendente, di decisioni relative al trasferimento o alla revoca dei giudici[4].
Per quanto riguarda la formazione dei giudici, e nonostante i notevoli progressi compiuti in tale ambito, sono ancora necessari sforzi per diversificare l'ambito della formazione offerta. Non in tutti gli Stati membri viene proposta una formazione continua in materia di competenze giudiziarie, competenze informatiche, gestione dei tribunali ed etica giudiziaria. Inoltre, alcuni Stati membri non organizzano formazioni sulla comunicazione con le parti e con la stampa. Dovrebbero essere offerte ulteriori attività formative in termini di equilibrio di genere nell'ambiente professionale e nel trattamento dei casi di violenza di genere.
Infine, per assicurare una valutazione esauriente e accurata della situazione attuale, sarebbe particolarmente importante affrontare la questione dell'incompletezza dei dati. Anche se detta questione sembra in via di risoluzione in seguito alla buona cooperazione con gli Stati membri, la magistratura e altre parti interessate, e anche per effetto dello sviluppo di nuovi indicatori, quali la "prospettiva degli utenti finali", sembra che molti dati non siano ancora disponibili e si constata una discrepanza nella quantità e nella specificità dei dati forniti dagli Stati membri.
- [1] Si veda il "Joint Contribution on the Commission’s Monitoring of the implementation of the Gender Goods and Services Directive and the Gender ‘Recast’ Directive in EU Member States" (Contributo congiunto sul monitoraggio da parte della Commissione dell'attuazione della direttiva che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e della direttiva sulla parità di genere (rifusione) negli Stati membri dell'UE), ILGA, 2011; e "Comparative Study on access to justice in gender equality and anti-discrimination law" (Studio comparativo sull'accesso alla giustizia in materia di parità di genere e antidiscriminazione), Milieu, 2011.
- [2] Si veda "The judicial system and economic development across EU Member States" (Il sistema giudiziario e lo sviluppo economico negli Stati membri dell'UE), Commissione europea, 2017.
- [3] Si veda la banca dati sulle statistiche di genere dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere e "Mapping the Representation of Women and Men in Legal Professions Across the EU" (Mappatura della rappresentanza delle donne e degli uomini nelle professioni legali nell'UE), Parlamento europeo, 2017.
- [4] Si veda CM/Rec(2010)12.
PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (16.4.2018)
destinato alla commissione giuridica
sul quadro di valutazione UE della giustizia 2017
(2018/2009(INI))
Relatore per parere (*): Sylvie Guillaume
(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 54 del regolamento
SUGGERIMENTI
La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni invita la commissione giuridica, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
– visto il trattato sull'Unione europea, in particolare gli articoli 2, 6 e 7,
– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 70, 85, 86, 258, 259 e 260,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– viste le attività e le relazioni della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia), in particolare l'elenco di criteri per la valutazione dello Stato di diritto (CDL-AD(2016)007-e),
– viste le sue pertinenti risoluzioni in materia di Stato di diritto e giustizia,
A. considerando che la giustizia rappresenta un valore intrinseco e un elemento fondamentale dello Stato di diritto, in particolare per quanto concerne l'accesso dei cittadini alla giustizia e il rispetto delle norme sul processo equo;
B. considerando che la salvaguardia dello Stato di diritto e la difesa dei diritti fondamentali e di sistemi giudiziari efficaci e indipendenti svolgono un ruolo centrale nel creare un ambiente politico positivo, ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, agevolare l'applicazione del diritto dell'UE, sostenere una crescita economica sostenibile e assicurare una maggiore prevedibilità giuridica e normativa;
C. considerando che l'attuale contesto pone i sistemi giudiziari europei dinanzi a nuove sfide, che dovranno essere pronti ad affrontare;
1. incoraggia la Commissione a continuare a promuovere il quadro di valutazione affinché diventi uno strumento utile per i soggetti interessati, rafforzando così l'efficacia e la qualità dei sistemi giudiziari europei, in conformità dei trattati e in consultazione con gli Stati membri;
2. invita la Commissione ad attuare un quadro di valutazione in materia di giustizia penale nonché in relazione alla presunzione d'innocenza e ad altri aspetti del diritto a un processo equo, che sono strettamente legati al rispetto dello Stato di diritto, così da arrivare a un'immagine globale della giustizia nell'Unione europea, contribuendo in tal modo alla comprensione comune dei diversi sistemi giudiziari europei e al rafforzamento dello spazio europeo della giustizia; chiede alla Commissione di includere nel quadro di valutazione le proprie raccomandazioni specifiche per paese sul miglioramento dei sistemi giudiziari nazionali;
3. sottolinea che le procedure di ricorso collettivo rivestono sempre più importanza nel facilitare l'accesso alla giustizia e un'efficiente risoluzione delle controversie; invita la Commissione a tenere conto di tali procedure nei prossimi esercizi comparativi sui fattori che determinano l'accessibilità dei sistemi giudiziari;
4. accoglie con favore gli sforzi profusi dalla Commissione per valutare, per la prima volta, taluni aspetti della giustizia penale relativi alla lotta contro il riciclaggio e raccomanda alla Commissione di adottare le misure necessarie per incoraggiare gli Stati membri a fornire dati in merito alla durata delle procedure giudiziarie in questo settore, in vista dell'entrata in vigore della quarta e, successivamente, della quinta direttiva antiriciclaggio;
5. chiede alla Commissione di valutare la possibilità di includere, nei prossimi esercizi relativi al quadro di valutazione della giustizia, informazioni sull'accesso alla giustizia dei gruppi che potrebbero essere svantaggiati a causa di disabilità, genere, orientamento sessuale ecc., al fine di individuare possibili ostacoli;
6. sottolinea che il patrocinio a spese dello Stato per i consumatori al di sotto della soglia di povertà continua a essere un fattore essenziale di bilanciamento; sottolinea l'importante ruolo del patrocinio a spese dello Stato per garantire che anche le parti più deboli abbiano accesso alla giustizia;
7. pone l'accento sui vantaggi offerti dai sistemi TIC a tutte le parti interessate che contribuiscono al miglioramento generale dell'efficienza e della qualità dei sistemi giudiziari e chiede agli Stati membri e alle istituzioni europee di incoraggiare lo sviluppo continuo di tali strumenti; invita la Commissione a fornire maggiori informazioni sull'uso di queste nuove tecnologie nei sistemi giudiziari degli Stati membri e a renderle più accessibili a tutti i cittadini dell'UE, incluse le persone con disabilità e altri gruppi vulnerabili;
8. invita la Commissione a raccogliere informazioni più precise sul modo in cui vengono trattate le infrazioni dello Stato di diritto e le minacce ai diritti fondamentali, tra cui la corruzione, le discriminazioni e le violazioni della vita privata e della libertà di pensiero, coscienza, religione, espressione, riunione e associazione;
9. chiede alla Commissione di sviluppare ulteriormente la sua metodologia, tra l'altro effettuando un maggior numero di analisi qualitative, e di utilizzare tutte le fonti di informazione aggiuntive che possono essere fornite dalla società civile, dal settore privato, dagli esperti del settore accademico e dalle organizzazioni internazionali; invita gli Stati membri e la Commissione a collaborare attivamente per cercare di ridurre la carenza di dati e a raccogliere informazioni precise, affidabili e confrontabili per l'istituzione del quadro di valutazione;
10. chiede agli Stati membri e alle istituzioni europee di adottare misure adeguate per garantire procedimenti efficaci e tempestivi onde rafforzare la tutela giudiziaria di qualsiasi persona che cerchi di salvaguardare i propri diritti;
11. invita la Commissione a elaborare nuovi criteri che consentano di valutare più correttamente la conformità dei sistemi giudiziari allo Stato di diritto, basandosi in particolare sull'elenco di criteri per la valutazione dello Stato di diritto stabilito dalla Commissione di Venezia;
12. chiede agli Stati membri e alle istituzioni europee di rafforzare l'indipendenza della giustizia nell'UE, in particolare per quanto concerne le garanzie costituite dallo status di giudici e procuratori, e incoraggia la Commissione a includere nel quadro di valutazione della giustizia ulteriori informazioni al riguardo;
13. invita la Commissione a inserire una sezione dedicata allo status e all'autonomia dei procuratori nella parte del quadro di valutazione relativa all'indipendenza del sistema giudiziario;
14. rammenta la richiesta formulata nella sua risoluzione del 25 ottobre 2016 su un meccanismo dell'UE in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali[1] e chiede nuovamente alla Commissione di presentare una proposta per la conclusione di un Patto dell'Unione sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali (Patto DSD); invita la Commissione a raggruppare le relazioni esistenti, compreso il quadro di valutazione della giustizia, fino a quando non entrerà in vigore il Patto DSD;
15. pone l'accento sulla necessità di affrontare le disparità nell'equilibrio di genere e i divari numerici di genere tra gli operatori del settore giudiziario, segnatamente i giudici; sottolinea che i futuri quadri di valutazione devono includere informazioni su tali operatori nonché sulla loro assunzione, formazione e ripartizione in base al genere;
16. invita la Commissione a tenere conto della lotta alla corruzione e ritiene prioritario includere tale questione nel quadro di valutazione della giustizia.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
12.4.2018 |
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|
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
37 7 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Asim Ademov, Daniel Dalton, Rachida Dati, Tanja Fajon, Laura Ferrara, Ana Gomes, Nathalie Griesbeck, Sylvie Guillaume, Jussi Halla-aho, Monika Hohlmeier, Filiz Hyusmenova, Sophia in 't Veld, Dietmar Köster, Monica Macovei, Roberta Metsola, Péter Niedermüller, Ivari Padar, Helga Stevens, Traian Ungureanu, Bodil Valero, Kristina Winberg, Tomáš Zdechovský, Auke Zijlstra |
||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Gérard Deprez, Iratxe García Pérez, Maria Grapini, Anna Hedh, Marek Jurek, Jean Lambert, Gilles Lebreton, Andrejs Mamikins, Angelika Mlinar, Emilian Pavel, Alyn Smith, Barbara Spinelli |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Pervenche Berès, Lynn Boylan, Matt Carthy, Kostadinka Kuneva, Marijana Petir, Julia Pitera, Evelyn Regner, Monika Smolková, Julie Ward |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
37 |
+ |
|
ALDE |
Gérard Deprez, Nathalie Griesbeck, Filiz Hyusmenova, Sophia in 't Veld, Angelika Mlinar |
|
ECR |
Helga Stevens |
|
EFDD |
Laura Ferrara |
|
GUE/NGL |
Lynn Boylan, Matt Carthy, Kostadinka Kuneva, Barbara Spinelli |
|
PPE |
Asim Ademov, Rachida Dati, Monika Hohlmeier, Roberta Metsola, Marijana Petir, Julia Pitera, Traian Ungureanu, Tomáš Zdechovský |
|
S&D |
Pervenche Berès, Tanja Fajon, Iratxe García Pérez, Ana Gomes, Maria Grapini, Sylvie Guillaume, Anna Hedh, Dietmar Köster, Andrejs Mamikins, Péter Niedermüller, Ivari Padar, Emilian Pavel, Evelyn Regner, Monika Smolková, Julie Ward |
|
VERTS/ALE |
Jean Lambert, Alyn Smith, Bodil Valero |
|
7 |
- |
|
ECR |
Daniel Dalton, Jussi Halla-aho, Marek Jurek, Monica Macovei |
|
EFDD |
Kristina Winberg |
|
ENF |
Gilles Lebreton, Auke Zijlstra |
|
0 |
0 |
|
|
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Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] Testi approvati, P8_TA(2016)0409.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
24.4.2018 |
|
|
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|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
19 0 4 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Max Andersson, Joëlle Bergeron, Marie-Christine Boutonnet, Jean-Marie Cavada, Kostas Chrysogonos, Mady Delvaux, Enrico Gasbarra, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Heidi Hautala, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Gilles Lebreton, António Marinho e Pinto, Emil Radev, Evelyn Regner, Pavel Svoboda, József Szájer, Axel Voss, Francis Zammit Dimech, Tadeusz Zwiefka |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Luis de Grandes Pascual, Angel Dzhambazki, Jytte Guteland, Kosma Złotowski |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
19 |
+ |
|
ALDE |
Jean-Marie Cavada, António Marinho e Pinto |
|
EFDD |
Joëlle Bergeron |
|
GUE/NGL |
Kostas Chrysogonos |
|
PPE |
Luis de Grandes Pascual, Emil Radev, Pavel Svoboda, József Szájer, Axel Voss, Francis Zammit Dimech, Tadeusz Zwiefka |
|
S&D |
Mady Delvaux, Enrico Gasbarra, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Jytte Guteland, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Evelyn Regner |
|
VERTS/ALE |
Max Andersson, Heidi Hautala |
|
0 |
- |
|
|
|
|
4 |
0 |
|
ECR |
Angel Dzhambazki, Kosma Złotowski |
|
ENF |
Marie-Christine Boutonnet, Gilles Lebreton |
|
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti