RELAZIONE sull'attuazione della strategia dell'UE per la gioventù

3.5.2018 - (2017/2259(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Eider Gardiazabal Rubial


Procedura : 2017/2259(INI)
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Ciclo del documento :  
A8-0162/2018
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A8-0162/2018
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MOTIVAZIONE ‒ SINTESI DEI FATTI E DELLE CONSTATAZIONI

Il quadro futuro di un'azione dell'UE in materia di gioventù sarà deciso in un momento cruciale per l'Europa, per via dei negoziati in corso per la Brexit e dei dibattiti in merito al prossimo quadro finanziario pluriennale e alla futura generazione di programmi chiave quali Erasmus+, Europa creativa, Europa per i cittadini e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, oltre al nuovo corpo europeo di solidarietà.

Allo stesso tempo, le misure di austerità adottate nel contesto della crisi economica hanno avuto ripercussioni negative sui cittadini europei. I giovani europei sono le prime vittime della mancanza di investimenti nell'istruzione e nella cultura, della disoccupazione e dei tagli ai servizi sociali. Ne consegue che molti di loro temono per il proprio futuro e si sentono sacrificati in nome degli interessi economici. Le cifre parlano da sole: oggi, nell'Unione europea, quasi un giovane su tre di età compresa tra i 18 e i 24 anni è a rischio di povertà o di esclusione sociale[1]. Nel 2016 il tasso di disoccupazione giovanile (fascia di età 15-24 anni) dell'UE è giunto al 18,7 %, contro il 15,6 % del 2008. Nella zona euro la disoccupazione giovanile supera ancora il 20 %. Inoltre, il tasso di "NEET"[2] nell'UE è cresciuto al 15,6 % rispetto al 14,2 % del 2008[3]. A questi si aggiungono numerosi giovani occupati che devono far fronte a enormi sfide, tra cui condizioni di lavoro precarie in termini salariali, di stress e di durata del contratto. Per i giovani europei è alle volte molto difficile sentirsi parte della società. Che siano occupati oppure no, la mancanza di fiducia di cui sono oggetto porta per esempio al rifiuto del credito, provocando un aumento della frustrazione e suscitando nei giovani un sentimento di esclusione. L'esclusione sociale ha gravi ripercussioni sulle condizioni di vita, la partecipazione alla vita pubblica, la vita sentimentale e la salute dei giovani.

Parallelamente, la ripresa è in corso e l'economia europea ha intrapreso il cammino verso una crescita piuttosto sostenuta con un calo della disoccupazione. Ciò nonostante, nell'Unione europea la disuguaglianza è ancora marcata e i giovani europei sono particolarmente esposti al rischio di povertà.

In tal contesto, i giovani sono diventati una priorità per l'Unione europea, che ha varato iniziative volte a contrastare la disoccupazione giovanile, accrescere la partecipazione dei giovani, favorire l'inclusione e promuovere il volontariato. I risultati sono positivi ma gli obiettivi sono ancora lungi dall'essere conseguiti; occorre pertanto migliorare e rafforzare la strategia dell'UE per la gioventù.

Risultati della valutazione dell'attuale azione dell'UE in materia di gioventù (2010-2018)

L'attuale azione dell'UE in materia di gioventù (2010-2018), la cosiddetta strategia dell'UE per la gioventù, è la continuazione dell'azione precedente[4] ed è volta a creare un numero maggiore di pari opportunità per tutti i giovani, in particolare nel settore dell'istruzione e nel mercato del lavoro, al fine di vincere alcune delle sfide di cui sopra. La strategia mira anche a promuovere la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e la solidarietà di tutti i giovani e, di conseguenza, si concentra sui meccanismi di partecipazione giovanile nell'elaborazione delle politiche.

Tuttavia, tali obiettivi restano particolarmente vasti e ambiziosi; risulta pertanto difficile valutarne il conseguimento, dato che le opportunità e la partecipazione dei giovani in Europa dipendono da numerosi fattori correlati alla situazione socioeconomica dei rispettivi paesi, senza considerare che tale valutazione è resa ancora più complicata dall'evolversi delle circostanze.

L'attuale strategia dell'UE per la gioventù comprende una gamma molto vasta di iniziative proposte in diversi ambiti d'intervento (che non sono tutti ambiti politici specifici) che, unita alla marcata complessità del meccanismo preposto all'elaborazione delle priorità politiche, introdotto dal metodo di coordinamento aperto (MCA), non garantisce una chiara individuazione degli intenti e svuota del loro significato gli obiettivi generali.

È opportuno segnalare che la politica in materia di gioventù dell'Unione europea manca di parametri di riferimento ben definiti. Ne consegue che lo scambio delle migliori prassi si limiti tuttora alla condivisione tra pari degli esempi delle azioni intraprese nei limiti delle circostanze specifiche di ogni paese.

Occorre pertanto integrare l'approccio fondato sull'individuazione di campi d'intervento ben definiti con un criterio trasversale e olistico, dato che, come costantemente dimostrato dagli appositi documenti politici e dall'attività dei gruppi di esperti che lavorano sugli aspetti correlati alla strategia per la gioventù, le questioni relative all'elaborazione delle politiche rivolte ai giovani sono strettamente interconnesse (istruzione, occupazione, innovazione, volontariato). Analoga è la conclusione a cui è giunta la conferenza europea sulla futura strategia dell'UE per la gioventù, tenutasi nel maggio 2017, che ha suggerito che tale strategia futura dovrebbe avere obiettivi ambiziosi in un ristretto numero di ambiti[5].

Si può altresì concludere che gli strumenti utili a misurare gli impatti delle politiche siano generalmente insufficienti, giacché quelli utilizzati finora forniscono dati difficilmente confrontabili e che, a livello dei singoli Stati membri, non consentono una corretta rappresentazione del reale impatto delle politiche adottate. Ovviamente, lo studio di valutazione condotto dalla Commissione europea sull'attuale strategia dell'UE per la gioventù era finalizzato a misurare l'impatto di tale strategia sulle politiche rivolte ai giovani[6]; tuttavia, la mancanza di indicatori quantitativi utili a misurarne le conseguenze dirette sulla situazione dei giovani e sulla natura e la portata del metodo di coordinamento aperto avrebbe dovuto condurre a una vasta gamma di conseguenze[7].

Nella pratica, invece, il meccanismo che redige relazioni triennali sulla gioventù presenta numerosi esempi forniti dagli Stati membri in merito all'applicazione dei suggerimenti specifici elencati nella strategia per la gioventù, sulla cui base possono essere tratte solo conclusioni molto generali. Si può pertanto dedurre che occorre introdurre un sistema maggiormente elaborato per registrare l'evoluzione degli approcci nazionali nei confronti delle tematiche che riguardano i giovani.

È difficile immaginare di stabilire obiettivi concreti ai livelli europeo e nazionale in un settore che è di competenza degli Stati membri e dove l'azione dell'Unione si limita al coordinamento e al sostegno. Il principale valore aggiunto europeo della strategia per gli Stati membri consiste nel fatto che essa ha fornito loro ispirazione, conoscenza e competenza politiche, influenza e credibilità, opportunità e risorse[8].

Infine, la Commissione europea ritiene che la valutazione esterna dimostri che gli Stati membri sono interessati a cooperare, per quanto concerne le questioni riguardanti i giovani, a livello dell'UE. Sfortunatamente, i principali ostacoli sono correlati all'esiguità delle risorse disponibili a livello nazionale.

Necessità di una strategia dell'UE per la gioventù più coordinata e attenta

L'obiettivo della presente relazione di attuazione è di fornire elementi a favore di una strategia solida, a lungo termine e ben coordinata che sia nell'interesse dei giovani europei.

Anzitutto, la strategia dell'UE per la gioventù è destinata ai giovani, che dovrebbero essere i primi interlocutori. Vi è un urgente bisogno di dar voce ai giovani mediante un dialogo ben strutturato oppure servendosi di qualsiasi altro formato che garantisca una solida partecipazione all'elaborazione delle politiche, quale l'istituzione di un foro di discussione tra i giovani e i decisori. I giovani dovrebbero avere l'opportunità di accedere con facilità ai processi decisionali a livello di Unione al fine di condividere le proprie opinioni e contribuire in maniera rilevante ai processi stessi. Parallelamente, anche le parti sociali, le organizzazioni della società civile e il settore dell'istruzione andrebbero largamente consultati. L'Unione europea dovrebbe inoltre collaborare a stretto contatto con gli attori ai livelli nazionale, regionale e locale al fine di elaborare adeguatamente le misure da adottare e da promuovere tra i cittadini europei.

In secondo luogo, tutti i giovani dovrebbero essere inseriti nel mercato del lavoro e avere posti di lavoro di qualità, e andrebbero intensificati gli sforzi per offrire ai giovani pari opportunità che garantiscano un'inclusione sostenibile nel mercato del lavoro e posti di lavoro a lungo termine. I giovani dovrebbero avere l'opportunità di gestire gli sviluppi della propria carriera sulla base delle loro qualifiche e degli interessi professionali; devono avere prospettive più positive in merito alle loro carriere e alle aspettative pensionistiche future. La maggior parte di loro ritiene che non sarà in grado di beneficiare, in futuro, di una pensione di qualità in ragione del progressivo degrado dei sistemi di protezione sociale. Di conseguenza, occorre promuovere un nuovo patto sociale tra generazioni al fine di garantire il futuro dei giovani.

In terzo luogo, i giovani hanno il diritto di vivere in un ambiente sano e di avere accesso all'istruzione e alla cultura, il che è un diritto fondamentale. Dall'istruzione secondaria all'università, tutti i giovani dovrebbero avere la possibilità di studiare e di vivere esperienze di mobilità indipendentemente dalle avversità socioeconomiche. Occorre concentrarsi in particolare sui gruppi emarginati, quali le persone con esigenze particolari, le minoranze etniche, i migranti e i rifugiati. Inoltre, tutti i giovani dovrebbero poter accedere facilmente alla cultura, che è di estrema importanza in un periodo in cui l'intolleranza, la radicalizzazione e l'estremismo sono in aumento in tutta Europa. Occorre promuovere il dialogo interculturale, così da tenere fede al motto di un'Europa unita nella diversità. Parallelamente, i giovani non possono vivere la propria vita in serenità se l'ambiente in cui vivono non è sano. Secondo fonti delle Nazioni Unite, l'inquinamento atmosferico influisce negativamente sullo sviluppo cerebrale dei bambini. Inoltre, il 66 % circa della popolazione mondiale vivrà in aree urbane; è pertanto fondamentale elaborare un'alternativa da proporre ai giovani. Occorre promuovere le attività sportive al fine di garantire il benessere fisico dei giovani. Il benessere mentale è altresì influenzato dallo stress causato dal lavoro e da una vita quotidiana che esercita una pressione sempre maggiore sui giovani, dai quali ci si aspetta che siano produttivi, altamente qualificati e flessibili. Il mercato del lavoro è indubbiamente caratterizzato da un'estrema competitività e sottopone i giovani a una forte pressione, costringendoli a lunghi tirocini prima di trovare il primo vero impiego. In aggiunta allo stress, anche il cyberbullismo è un fenomeno a cui i giovani sono esposti fin dall'infanzia. Di conseguenza, la strategia dell'UE per la gioventù dovrebbe adottare un approccio intersettoriale e rientrare nella strategia per lo sviluppo sostenibile.

Infine, anche i programmi europei andrebbero rafforzati, migliorati, promossi e finanziati adeguatamente, sulla base di un progetto a lungo termine e coordinato, affinché possano produrre risultati concreti. Tutte le iniziative i cui risultati saranno visibili nel lungo termine dovrebbero essere accompagnate da un bilancio ambizioso.

Occorre ricordare e sottolineare che giacché gli Stati membri detengono inequivocabilmente le competenze centrali delle politiche in materia di gioventù, è di fondamentale importanza che le autorità nazionali accelerino il passo della cooperazione sotto l'egida della strategia, dato che una delle critiche principali mosse nei confronti dell'attuale cooperazione è l'estrema disomogeneità dei risultati ottenuti e la mancanza di comunicazione sistematica e di informazioni affidabili sull'attuazione della strategia.

  • [1]  Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, si stima che nel 2011 nell'UE il 29,8 % dei giovani nella fascia di età 18-24 anni fosse a rischio di povertà o di esclusione sociale. I dati sono consultabili all'indirizzo http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/employment_social_policy_equality/youth/indicators
  • [2]  Il tasso di "NEET" indica la percentuale delle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione.
  • [3]  AKW, ECLM, IMK, OFCE – "Independent Annual Growth Survey 2018 - Repair the roof when the sun is shining" (Analisi annuale indipendente sulla crescita - Riparare il tetto quando il sole splende), novembre 2017
  • [4]  COM(2009)0200, pag. 3.
  • [5]  Relazione sulla conferenza, pag. 7.
  • [6]  SWD(2017)0281, pag. 10.
  • [7]  Ibidem.
  • [8]  SWD(2017)0280, pag. 2.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sull'attuazione della strategia dell'UE per la gioventù

(2017/2259(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 9, 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

–  vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare gli articoli 14, 15, 21, 24 e 32,

–  vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'UE nel 2010,

–  visto il regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE[1],

–  vista la risoluzione del Consiglio su un piano di lavoro dell'Unione europea per la gioventù per il 2016-2018[2],

–  vista la raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull'istituzione di una garanzia per i giovani[3],

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 per l'istituzione di un'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile[4],

–  vista la risoluzione del Consiglio, del 27 novembre 2009, su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018)[5],

–  vista la valutazione della Commissione sulla strategia dell'UE per la gioventù[6],

–  viste le conclusioni del Consiglio, del 12 maggio 2009, su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (ET 2020)[7],

  vista la sua risoluzione del 14 settembre 2017 sul futuro del programma Erasmus+[8],

  vista la sua risoluzione del 2 febbraio 2017 sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE[9],

–  vista la dichiarazione di Parigi sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l'istruzione, adottata dalla riunione informale dei ministri dell'Istruzione dell'Unione europea a Parigi il 17 marzo 2015,

–  vista la relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull'attuazione di un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù per il 2015 (2010-2018), approvata dal Consiglio il 23 novembre 2015[10],

  vista la raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale[11],

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 agosto 2015 dal titolo "Progetto di relazione congiunta 2015 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020) – Nuove priorità per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione" [COM(2015)0408],

–  vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010, dal titolo "Europa 2020: una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" [COM(2010)2020],

–  vista la comunicazione della Commissione del 17 gennaio 2018, dal titolo "Piano d'azione per l'istruzione digitale" [COM(2018) 0022],

–  vista la sua risoluzione del 27 ottobre 2016 sulla valutazione della strategia dell'UE per la gioventù 2013-2015[12],

–  vista la raccomandazione del Consiglio, del 10 marzo 2014, relativa a un quadro di qualità per i tirocini,

  vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo,

–  vista la risoluzione del Consiglio d'Europa, del 25 novembre 2008, sulle politiche del Consiglio d'Europa a favore della gioventù (CM/Res(2008)23),

–  vista la risoluzione del Consiglio d'Europa, del 31 maggio 2017, sull'animazione socioeducativa (CM/Res(2017)4),

  vista la sua risoluzione del 12 aprile 2016 dal titolo "Apprendere l'UE a scuola"[13],

–  vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2015 sulla promozione dello spirito imprenditoriale nei giovani attraverso l'istruzione e la formazione[14],

–  visto il parere del Comitato europeo delle regioni – Cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018)[15],

  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sul ruolo del dialogo interculturale, della diversità culturale e dell'istruzione al fine di promuovere i valori fondamentali dell'UE[16],

  vista la relazione ombra sulla politica in materia di gioventù pubblicata dal Forum europeo della gioventù,

–  vista la relazione sulla strategia dell'UE per la gioventù del Forum europeo della gioventù[17],

–  visto il documento di sintesi dal titolo "Engage. Inform. Empower." (Coinvolgere. Informare. Responsabilizzare.) dell'Agenzia europea per l'informazione e la consulenza dei giovani (ERYICA),

–  visti l'articolo 52 del suo regolamento, nonché l'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), e l'allegato 3 della decisione della Conferenza dei presidenti del 12 dicembre 2002 sulla procedura relativa alla concessione dell'autorizzazione a elaborare relazioni di iniziativa,

–  visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0162/2018),

A.  considerando che l'impatto negativo della recessione sulle prospettive dei giovani di sviluppare pienamente le proprie potenzialità continua a essere avvertito in tutta l'Unione europea;

B.  considerando che numerosi Stati membri, in particolare quelli dell'Europa meridionale, sono ancora lungi dal raggiungere i rispettivi livelli pre-crisi in vari indicatori relativi alla gioventù, ivi compresi l'occupazione, il benessere e la protezione sociale;

C.  considerando che l'affievolirsi delle disparità è evidente a livello regionale in tutta l'Unione; che in molte regioni si registra tuttora un tasso di occupazione inferiore ai livelli precedenti alla crisi;

D.  considerando che negli ultimi anni la disoccupazione giovanile è gradualmente diminuita, sebbene secondo Eurostat si sia attestata al 16,1 % nel gennaio 2018, con picchi superiori al 34 % in alcuni Stati membri; che, in confronto al dato del 2008 (15,6 %), il tasso di disoccupazione ha registrato un aumento; che tali dati rendono impossibile adottare una soluzione universale se si vuole realizzare il pieno potenziale dei giovani; che il tasso di disoccupazione giovanile nelle regioni ultraperiferiche si attesta a livelli allarmanti e in alcune di esse supera il 50 %, come nel caso di Mayotte;

E.  considerando che i gruppi svantaggiati, quali le minoranze etniche, le persone con esigenze particolari, le donne, le persone LGBTIQ, i migranti e i rifugiati – che hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e ad accedere alla cultura, ai servizi sociali e all'istruzione – sono quelli maggiormente colpiti dalla crisi socioeconomica;

F.  considerando che l'istruzione aiuta a minimizzare gli effetti delle disuguaglianze socioeconomiche, fornendo le capacità e le competenze necessarie a ridurre la trasmissione degli svantaggi tra le generazioni;

G.  considerando che la generale assenza di investimenti nei giovani e nei rispettivi diritti impedirà ai giovani di rivendicare, esercitare e difendere i loro diritti e contribuirà ad aggravare fenomeni quali il calo demografico, l'abbandono scolastico, la mancanza di qualifiche professionali, l'accesso tardivo al mercato del lavoro, la mancanza di indipendenza finanziaria, possibili problemi di funzionamento dei sistemi di sicurezza sociale, la diffusa insicurezza occupazionale e l'esclusione sociale;

H.  considerando che i problemi che i giovani devono affrontare in materia di occupazione, istruzione e formazione, come pure di impegno sociale e politico, non sono uniformi e che alcuni gruppi sono colpiti in modo sproporzionato rispetto ad altri; che sono necessari maggiori sforzi per assistere le persone più lontane dal mercato del lavoro o che ne sono completamente distaccate;

I.  considerando che il mantenimento delle scuole e degli istituti di istruzione locali in tutte le regioni europee riveste un'importanza centrale ai fini di una migliore formazione dei giovani, e che l'UE dovrebbe sostenere pienamente le regioni nel rispondere a tale sfida;

J.  considerando che in particolare l'istruzione, il dialogo interculturale, la comunicazione strategica e una più stretta cooperazione fra gli Stati membri svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire l'emarginazione e la radicalizzazione dei giovani e nell'aumentarne la resilienza;

K.  considerando che i giovani dovrebbero essere coinvolti attivamente negli sforzi di pianificazione, elaborazione, attuazione, monitoraggio e valutazione di tutte le politiche che hanno un impatto sui giovani; che il 57 % delle organizzazioni giovanili nell'UE ritiene che loro competenze non vengano prese in considerazione nel processo di formulazione delle politiche per la gioventù[18];

L.  considerando che è importante che le organizzazioni giovanili garantiscano un livello adeguato di rappresentatività e inclusività dei giovani per avere piena legittimità;

M.  considerando che la strategia dell'UE per la gioventù è una strategia di continuità, in costante perfezionamento, e che, tuttavia, continua ad avere obiettivi assai vasti e ambiziosi; che si ravvisa una carenza di parametri di riferimento debitamente determinati;

N.  considerando che la strategia dell'UE per la gioventù 2010-2018 sottolinea la necessità di un dialogo strutturato tra i giovani e i responsabili delle decisioni;

O.  considerando che la strategia dell'UE per la gioventù si prefigge l'obiettivo principale di offrire maggiori opportunità a tutti i giovani europei, garantendo loro condizioni di parità;

P.  considerando che è opportuno aiutare i giovani e rafforzare la loro capacità di risolvere le gravi problematiche cui devono attualmente far fronte, nonché di affrontare le sfide future, per mezzo di politiche giovanili più pertinenti, efficaci e coordinate, un'istruzione migliore e accessibile e un uso mirato delle politiche economiche, occupazionali e sociali a livello locale, regionale, nazionale e dell'Unione europea;

Q.  considerando che negli ultimi anni l'Unione europea ha avviato una serie di iniziative, quali l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani nel quadro della strategia per la gioventù, con l'obiettivo di creare maggiori e pari opportunità per tutti i giovani nell'istruzione e sul mercato del lavoro e di promuovere la loro inclusione, responsabilizzazione e partecipazione attiva all'interno della società;

R.  considerando che è necessario integrare l'azione dell'UE in materia di gioventù mediante l'inclusione di una dimensione giovanile nelle politiche e nei programmi di finanziamento attuali e futuri e che occorre ancorarla in tutti i settori strategici fondamentali, quali economia, occupazione e affari sociali, coesione, salute, politiche per le donne, partecipazione, migrazione, cultura, media e istruzione;

S.  considerando che è necessario coordinare l'attuazione della futura strategia dell'UE per la gioventù nell'ambito delle diverse politiche e istituzioni;

T.  considerando che occorre introdurre una prospettiva di genere nel processo decisionale concernente le politiche per i giovani, che prenda in considerazione le sfide e le circostanze specifiche cui devono far fronte in particolare le giovani donne e le ragazze appartenenti a diversi contesti culturali e religiosi; che nella politica per la gioventù dovrebbero essere inserite misure specifiche sensibili alla dimensione di genere, quali la prevenzione della violenza contro le donne e le ragazze, l'educazione sulla parità di genere e l'educazione sessuale; che, in media, la probabilità che le donne si trovino in una situazione in cui non lavorano e non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione ("NEET") è 1,4 volte più elevata rispetto agli uomini[19]; che è necessario proseguire gli sforzi per aumentare il tasso di partecipazione al mercato del lavoro delle giovani donne – in particolare dopo il congedo di maternità e nel caso delle madri sole –, di coloro che hanno abbandonato la scuola, delle persone poco qualificate e dei giovani con disabilità, nonché di tutti i giovani a rischio di discriminazione;

U.  considerando che sono necessari sforzi costanti al fine di accrescere la partecipazione dei giovani alla società, in particolare per quanto concerne le persone con disabilità, i migranti, i rifugiati, i NEET e i giovani a rischio di esclusione sociale;

V.  considerando che l'istruzione è un fattore essenziale per contrastare l'esclusione sociale e che, pertanto, investire in capacità e competenze è cruciale per affrontare l'elevato tasso di disoccupazione, soprattutto tra i NEET;

W.  considerando che l'articolo 9 TFUE stabilisce che nell'elaborazione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione tiene conto delle esigenze connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta contro l'esclusione sociale e un elevato livello di istruzione, formazione e tutela della salute umana;

X.  considerando che la strategia dell'UE per la gioventù ha gettato solide fondamenta per una cooperazione fruttuosa e significativa in materia di gioventù;

Y.  considerando che il conseguimento degli obiettivi dell'ultimo ciclo triennale della strategia dell'UE per la gioventù (2010-2018) non può essere debitamente e precisamente valutato e che il confronto delle rispettive situazioni dei diversi Stati membri è particolarmente difficoltoso da valutare, a causa di una carenza di parametri e indicatori e della sovrapposizione degli strumenti di attuazione;

Z.  considerando che l'orientamento professionale e l'accesso a informazioni riguardanti le opportunità occupazionali e i percorsi formativi sono fondamentali per il futuro sviluppo formativo e la transizione al mercato del lavoro;

AA.  considerando che l'Unione europea deve lavorare in stretta cooperazione con le autorità nazionali, regionali e locali per quanto concerne la definizione degli obiettivi della suddetta strategia nonché l'attuazione e la valutazione della stessa;

Le sfide della gioventù e gli insegnamenti appresi dall'attuale processo di elaborazione delle politiche dell'UE in materia di gioventù

1.  rileva con rammarico che le misure di austerità a lungo termine, e segnatamente i tagli ai finanziamenti destinati all'istruzione, alla cultura e alle politiche rivolte ai giovani, hanno avuto un impatto negativo sui giovani e sulle loro condizioni di vita; avverte che i giovani, in particolare quelli più svantaggiati, quali i giovani con disabilità, le giovani donne, le minoranze e le persone con esigenze particolari, sono gravemente colpiti dalle crescenti disuguaglianze, dal rischio di esclusione, dall'insicurezza e dalla discriminazione;

2.  accoglie con favore i successi della cooperazione europea in materia di gioventù, che ha dimostrato di essere in grado di affrontare i problemi che affliggono la maggior parte degli europei e di sostenere i responsabili politici nazionali fornendo loro competenze, raccomandazioni e legittimità, e riuscendo a mobilitare ulteriori fondi dell'UE;

3.  considera il metodo di coordinamento aperto uno strumento appropriato, ma ancora insufficiente, per l'inquadramento delle politiche in materia di gioventù e ritiene che esso debba essere integrato da altre misure; ribadisce la propria richiesta di una più stretta collaborazione e di uno scambio delle migliori prassi a livello locale, regionale, nazionale e di UE sulle tematiche relative alla gioventù; esorta gli Stati membri a concordare indicatori e parametri di riferimento chiari, onde consentire il monitoraggio dei progressi compiuti;

4.  riconosce i risultati positivi della strategia dell'UE per la gioventù, ottenuti attraverso lo sviluppo di iniziative intersettoriali e l'instaurazione di un dialogo strutturato per garantire la partecipazione dei giovani, e ritiene che sia necessario migliorare il livello generale di consapevolezza in merito agli obiettivi e agli strumenti della strategia dell'UE per la gioventù da parte degli attori e delle parti interessate pertinenti; osserva in particolare che l'approccio dal basso utilizzato per il dialogo strutturato è un valore aggiunto da preservare; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a tenere conto, in sede di elaborazione della nuova strategia, dei risultati del sesto ciclo del dialogo strutturato, incentrato sulla futura strategia dell'UE per la gioventù;

5.  propone di coinvolgere le autorità locali e regionali nell'ambito delle politiche per la gioventù, soprattutto negli Stati membri in cui dispongono di competenze in materia;

6.  accoglie con favore le iniziative politiche volte a sostenere i giovani dell'UE, in particolare Investire nei giovani d'Europa, il corpo europeo di solidarietà e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; ritiene, tuttavia, che tali strumenti dovrebbero essere connessi più saldamente alla strategia dell'UE per la gioventù e seguire un approccio dal basso; chiede pertanto alla Commissione di collegare in maniera sistematica tutte le proposte politiche rivolte ai giovani alla strategia globale, nonché di coinvolgere tutte le parti interessate pertinenti, ivi comprese le parti sociali e la società civile, seguendo un approccio olistico di lungo termine con obiettivi orizzontali ben definiti;

7.  esorta la Commissione a istituire un gruppo di lavoro transettoriale per il coordinamento dell'attuazione della futura strategia dell'UE per la gioventù, con la partecipazione delle istituzioni dell'UE, incluso il Parlamento, gli Stati membri e la società civile, in particolare i sindacati e le organizzazioni giovanili;

8.  invita la Commissione a creare efficaci strumenti di coordinamento interservizi e ad attribuire a un vicepresidente della Commissione la responsabilità dell'integrazione della politica per la gioventù come cluster;

9.  incoraggia gli Stati membri a usare il pilastro europeo dei diritti sociali come base per la stesura delle normative in materia di gioventù;

10.  sottolinea l'importanza di promuovere stili di vita sani per prevenire le malattie e reputa necessario fornire ai giovani informazioni corrette e assistenza in relazione a problemi gravi di salute mentale quali il tabagismo, l'uso di alcol e stupefacenti e la dipendenza;

11.  sottolinea l'importanza della valutazione della Commissione relativa all'attuazione della strategia per la gioventù negli Stati membri nell'ottica di un rafforzamento dei controlli e del monitoraggio sul campo; esorta la Commissione a definire obiettivi per la strategia dell'UE per la gioventù che possano essere valutati qualitativamente e quantitativamente, tenendo conto delle specificità di ogni Stato membro o regione; invita la Commissione a incrementare il livello di finanziamento dei programmi e delle azioni che mirano a preparare i giovani al mondo del lavoro;

Dare voce ai giovani nella strategia dell'UE per la gioventù

12.  raccomanda che la futura strategia dell'UE per la gioventù sia partecipativa e incentrata sui giovani e che migliori il benessere, rispecchi le esigenze, le ambizioni e la diversità di tutti i giovani europei, ed estenda il loro accesso agli strumenti creativi basati sulle nuove tecnologie;

13.  ritiene che l'UE dovrebbe esprimere solidarietà nei confronti dei giovani e continuare a fornire loro gli strumenti necessari per partecipare alla società mediante lo sviluppo di misure specifiche, ad esempio integrando il volontariato, sostenendo l'animazione socioeducativa e sviluppando nuovi strumenti, soprattutto quelli associati alle nuove tecnologie, nonché promuovendo scambi basati sulla solidarietà, l'impegno comunitario, il libero spazio e il dialogo democratico; riconosce pertanto l'importanza dell'associazionismo giovanile come spazio di crescita della persona e di sviluppo del senso di cittadinanza attiva; invita gli Stati membri ad agevolare la partecipazione attiva dei giovani nelle organizzazioni di volontariato; evidenzia che la maggiore partecipazione sociale dei giovani, oltre ad essere un importante successo di per sé, rappresenta un primo passo verso una maggiore partecipazione politica;

14.  sottolinea, in tale contesto, l'importante ruolo dell'apprendimento non formale e informale, nonché della partecipazione ad attività sportive e di volontariato, nel promuovere lo sviluppo di competenze e capacità civiche, sociali e interculturali tra i giovani europei;

15.  invita gli Stati membri a prevedere quadri giuridici nazionali e risorse finanziarie adeguate per il volontariato;

16.  esorta vivamente la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare i giovani, in particolare quelli con minori opportunità o che si trovano al di fuori delle strutture organizzative formali, a contribuire in modo critico e attivo alla vita pubblica, come pure ad adottare un approccio partecipativo nell'ambito dell'elaborazione delle politiche in modo da consentire ai giovani di avere un'influenza sulle decisioni che incidono sulla loro vita, offrendo loro strumenti di democrazia online e offline, pur tenendo conto dei limiti e dei rischi dei media sociali, e coinvolgendo tutti i pertinenti soggetti interessati, quali le parti sociali, la società civile e le organizzazioni giovanili, nelle fasi di sviluppo, attuazione, monitoraggio e valutazione delle politiche per la gioventù;

17.  invita gli Stati membri a incoraggiare i giovani a partecipare appieno ai processi elettorali;

18.  esprime la necessità di portare avanti il dialogo strutturato tra i giovani e i responsabili delle decisioni nell'ambito del prossimo quadro di cooperazione europeo in materia di gioventù; ritiene che il processo del dialogo strutturato dovrebbe rivolgersi a un numero e una varietà sempre maggiori di gruppi di giovani e che a tal fine dovrebbe essere fornito ai gruppi di lavoro nazionali ed europei un sostegno finanziario sufficiente; invita gli Stati membri a promuovere la partecipazione dei responsabili delle decisioni nazionali, regionali e locali al dialogo strutturato con i giovani;

19.  esorta gli Stati membri ad agire in modo trasparente per quanto riguarda la rendicontazione e la gestione dei fondi destinati alla promozione di opportunità di lavoro sostenibili per i giovani; ribadisce pertanto che occorre che gli Stati membri forniscano informazioni dettagliate sulla situazione dei rispettivi giovani ogniqualvolta siano invitati a farlo;

20.  sottolinea la mancanza di aggiornamenti sistematici e dati attendibili sull'attuazione della strategia dell'UE per la gioventù; esorta pertanto gli Stati membri e la Commissione a promuovere una maggiore cooperazione tra i servizi statistici nazionali e regionali per quanto concerne la presentazione di dati statistici pertinenti e aggiornati sui giovani, in quanto si tratta di informazioni importanti per accertare il livello di successo della strategia attuata; è dell'opinione che le relazioni triennali presentate debbano essere corredate da tali dati statistici;

21.  rammenta che la partecipazione dei giovani alle elezioni nazionali e locali tende a diminuire e che i giovani hanno bisogno di essere politicamente impegnati e di vedere il risultato del loro contributo; ricorda che le opportunità di esercitare la partecipazione politica nel proprio ambiente e a livello locale fin dalla più giovane età sono fondamentali per lo sviluppo di un maggior sentimento di cittadinanza europea e affinché i giovani divengano cittadini attivi; chiede alla Commissione e agli Stati membri di incoraggiare le autorità regionali e locali a garantire che i giovani e le organizzazioni giovanili possano intervenire ed essere coinvolti pienamente ed efficacemente nei processi decisionali ed elettorali;

22.  invita gli Stati membri a incorporare i consigli nazionali della gioventù nelle commissioni responsabili del monitoraggio e dell'attuazione della strategia dell'UE per la gioventù;

23.  sottolinea il potenziale offerto dalle tecnologie per raggiungere i giovani e invita l'UE a rafforzare la capacità dei giovani di partecipare alla società mediante piattaforme elettroniche;

24.  osserva con rammarico che, malgrado i continui sforzi profusi dalla Commissione per comunicare le opportunità offerte ai giovani con il sostegno dei diversi programmi dell'Unione, molti giovani sono ancora convinti di avere limitate possibilità di accedervi; esorta la Commissione a migliorare i propri strumenti di comunicazione;

Pari opportunità volte a garantire un'inclusione sostenibile nel mercato del lavoro

25.  è seriamente preoccupato dal tasso persistentemente elevato di disoccupazione giovanile in tutta l'UE, soprattutto nell'Europa meridionale; ricorda che la creazione di posti di lavoro di qualità e l'occupazione dovrebbero essere garantite e confermate come impegni fondamentali nei confronti dei giovani e chiede, a tal proposito, misure volte a facilitare il passaggio dei giovani dall'istruzione al lavoro, garantendo tirocini e apprendistati di qualità; chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere riforme strutturali del mercato del lavoro nonché condizioni di lavoro e remunerazioni eque, al fine di garantire che i giovani non siano discriminati nell'accesso al mondo del lavoro; sottolinea l'importanza di definire i diritti sociali per le nuove forme di occupazione e per tirocini professionali equi e di garantire il dialogo sociale;

26.  sottolinea l'importanza degli sforzi compiuti dalle autorità nazionali, regionali e locali per l'adozione di misure mirate e il sostegno personalizzato in modo da raggiungere tutti i NEET; rammenta la necessità di coinvolgere le parti interessate a livello locale quali le parti sociali, i sindacati, la società civile e le organizzazioni giovanili;

27.  sostiene che è opportuno adottare misure speciali per affrontare la situazione precaria delle giovani donne nel mercato del lavoro, con una particolare attenzione al divario di retribuzione tra i generi e alla sovrarappresentazione delle donne nelle forme di occupazione atipiche con una scarsa protezione sociale;

28.  sottolinea la necessità di promuovere condizioni di lavoro eque e una protezione sociale adeguata per i lavoratori nelle cosiddette nuove forme di occupazione, dove i giovani sono sovrarappresentati;

29.  ritiene opportuno, inoltre, adottare misure per l'integrazione dei giovani migranti nel mercato del lavoro, nel pieno rispetto del principio della parità di trattamento;

30.  sottolinea che una politica per i giovani inclusiva dovrebbe difendere e promuovere programmi sociali che favoriscano la partecipazione politica e culturale; ritiene inoltre che il lavoro dignitoso e regolamentato, fondato su contratti collettivi, con rapporti di lavoro non precari e remunerazioni e salari adeguati, nonché servizi pubblici universali e di qualità siano importanti per il benessere sociale dei giovani; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere condizioni di lavoro eque e una protezione sociale adeguata, anche con riguardo alle nuove forme di occupazione;

31.  rammenta che l'occupazione e l'imprenditorialità costituiscono una delle otto priorità individuate nella strategia dell'UE per la gioventù (2010-2018); sottolinea che l'animazione socioeducativa e l'apprendimento non formale, in particolare se sviluppati nelle organizzazioni per i giovani, svolgono un ruolo vitale nello sviluppo del potenziale dei giovani, anche per quanto concerne le competenze imprenditoriali, permettendo loro di acquisire una vasta gamma di competenze in grado di aumentare le loro opportunità sul mercato del lavoro;

32.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di incentivare le opportunità professionali e attitudinali transfrontaliere e di espandere il settore dell'istruzione e formazione professionale, destinando ad esso maggiori investimenti e presentandolo come una scelta di formazione allettante;

33.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di sostenere le autorità regionali e locali e di investire in nuove opportunità di vita per i giovani al fine di svilupparne la creatività e le piene potenzialità, di sostenere l'imprenditoria giovanile e di promuovere l'inclusione sociale dei giovani a vantaggio delle rispettive comunità;

34.  esorta la Commissione e gli Stati membri ad adottare un approccio fondato sui diritti nei confronti dei giovani e dell'occupazione; chiede agli Stati membri di garantire che i giovani abbiano accesso a tirocini e posti di lavoro di qualità che ne tutelino i diritti, ivi compreso il diritto a un lavoro stabile che offre uno stipendio dignitoso e una protezione sociale e che garantisce una vita dignitosa e autonoma;

35.  esorta la Commissione e gli Stati membri a vigilare sugli enti che offrono ripetutamente tirocini consecutivi, non accompagnati da un'integrazione nel mercato del lavoro, in modo da evitare che tali presunti tirocini si sostituiscano ai contratti di lavoro;

36.  si compiace del fatto che le misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile abbiano fornito sostegno a oltre 1,6 milioni di giovani[20]; sottolinea che sono necessari maggiori sforzi e impegni finanziari; sottolinea la necessità di raggiungere più efficacemente i giovani in situazioni NEET che affrontano ostacoli multipli e di migliorare la qualità delle offerte nel quadro della garanzia per i giovani, definendo chiari criteri e standard di qualità, inclusi l'accesso alla protezione sociale, al reddito minimo e ai diritti dei lavoratori; invita gli Stati membri a migliorare efficacemente i sistemi di monitoraggio, comunicazione e misurazione della performance e a garantire che i fondi per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile vadano ad integrare e non a sostituire i fondi nazionali;

37.  sottolinea inoltre la necessità di affrontare la questione della qualità in termini di tutoraggio e coaching, la qualità e l'adeguatezza della singola attività di formazione, del singolo tirocinio o del singolo posto di lavoro effettivi, nonché la qualità degli esiti in funzione degli obiettivi stabiliti; sottolinea in proposito la necessità di garantire l'applicazione dei quadri esistenti in materia di qualità, come il quadro europeo per la qualità, nell'ambito dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; è del parere che i giovani dovrebbero essere inoltre coinvolti nel monitoraggio della qualità delle offerte;

38.   ricorda che le misure volte a promuovere l'integrazione nel mercato del lavoro dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione, ivi compresi i tirocini e gli apprendistati retribuiti, devono ricevere il sostegno finanziario dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, evitando però che vadano a sostituire posti di lavoro nonché che si verifichino abusi a danno dei giovani lavoratori;

39.  osserva che la promozione di una mentalità imprenditoriale tra i giovani rappresenta una priorità e che i sistemi di istruzione formale e non formale sono gli interventi più efficaci a tal fine; sottolinea che l'imprenditorialità è uno strumento per combattere la disoccupazione e l'esclusione sociale dei giovani e per stimolare l'innovazione; ritiene pertanto che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile debba sostenere la creazione di un ambiente propizio per l'imprenditoria giovanile;

40.  ricorda che l'obiettivo principale dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è di raggiungere tutti i NEET e pertanto esorta gli Stati membri a profondere maggiori sforzi nell'individuare l'intera popolazione NEET e nel rivolgersi ad essa, e segnatamente alle categorie di giovani più vulnerabili, come i giovani con disabilità, tenendo conto delle loro esigenze specifiche;

41.  invita gli Stati membri e la Commissione a istituire borse di studio innovative e flessibili per coltivare il talento e le abilità artistiche e sportive nel campo dell'istruzione e della formazione; sostiene gli Stati membri che si adoperano per introdurre programmi di borse di studio per gli studenti con abilità comprovate negli studi e in ambito sportivo e artistico;

42.  sottolinea che il 38 % dei giovani ha difficoltà d'accesso alle informazioni; sottolinea l'importanza di garantire un approccio collettivo all'orientamento, al sostegno e all'informazione dei giovani in merito ai loro diritti e opportunità;

43.  sottolinea nuovamente la necessità che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile si rivolga non solo ai giovani NEET con un grado elevato di istruzione, ma anche a coloro che sono poco qualificati, inattivi e non registrati presso i servizi pubblici per l'occupazione;

44.  sottolinea che, malgrado gli elevati tassi di disoccupazione, la mobilità dei lavoratori all'interno dell'UE rimane limitata; richiama pertanto l'attenzione sull'importanza della mobilità dei lavoratori ai fini di un mercato competitivo; invita la Commissione e gli Stati membri, a tale riguardo, a promuovere opportunità di occupazione e di formazione transfrontaliere;

45.  ribadisce l'importante ruolo degli adulti oltre i 55 anni nella formazione dei giovani sul posto di lavoro; sostiene, insieme alla Commissione, la creazione di programmi che permettano un'uscita graduale di tali persone dal mercato del lavoro fino all'età della pensione, in particolare passando per un fase di lavoro a tempo parziale durante la quale possano formare e assistere i giovani durante il loro graduale inserimento professionale;

46.  sottolinea l'importante ruolo delle imprese per quanto riguarda l'acquisizione di competenze e la creazione di posti di lavoro per i giovani; osserva che l'istruzione e la formazione in settori connessi con la promozione dell'imprenditorialità possono contribuire a uno sviluppo a lungo termine, al rafforzamento della competitività europea e alla lotta alla disoccupazione;

47.  esorta gli Stati membri a presentare, nei loro piani d'azione, gli impatti previsti delle misure da adottare; reputa dunque importante che gli Stati membri forniscano garanzie a sostegno del fatto che le misure attuate stimolano effettivamente l'occupazione; ribadisce la necessità di misurare la sostenibilità delle politiche da attuare;

Sviluppo sostenibile: il futuro per i giovani

48.  è fermamente convinto che l'istruzione formale, non formale e informale e la formazione di qualità siano un diritto fondamentale; ritiene pertanto che si debba garantire l'accesso a tutti i livelli dell'istruzione a tutti gli europei, indipendentemente dalla loro condizione socioeconomica, dall'etnia, dal genere e dalle disabilità fisiche o cognitive; sottolinea l'importanza del ruolo svolto dall'istruzione formale, non formale e informale nel fornire ai giovani la conoscenza, le abilità e le competenze necessarie per diventare cittadini impegnati e partecipare al progetto europeo; invita pertanto gli Stati membri a sviluppare politiche specifiche e incoraggia in tal senso a considerare l'istruzione artistica e creativa alla pari delle discipline scientifiche e tecnologiche (STEM) nei curricola scolastici;

49.  sottolinea l'importanza di ammodernare l'istruzione; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere l'inserimento di nuove abilità e competenze nell'istruzione, quali la cittadinanza, la riflessione critica e lo spirito imprenditoriale, e a promuovere lo sviluppo di nuovi strumenti educativi che rafforzino la partecipazione e l'accessibilità all'istruzione;

50.  è fortemente preoccupato dal problema, particolarmente spinoso, della povertà infantile, che colpisce fino a 25 milioni di bambini dell'UE (oltre il 26,4 % di tutti gli europei di età inferiore ai 18 anni) provenienti da famiglie che risentono quotidianamente della mancanza di un reddito adeguato e di servizi di base; ritiene che le politiche rivolte ai giovani potrebbero contribuire a settori quali l'infanzia e la famiglia; chiede alla Commissione di istituire una garanzia per l'infanzia come strumento a lungo termine volto a offrire pari opportunità a tutti i bambini dell'UE mediante il fondo apposito per assicurare che ogni bambino in situazione di povertà abbia accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione e all'assistenza all'infanzia gratuite, a un alloggio decoroso e a un'alimentazione adeguata;

51.  è seriamente preoccupato per il fenomeno dell'abbandono scolastico e chiede, pertanto, soluzioni appropriate per affrontare tale problema nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020;

52.  esorta la Commissione a sostenere iniziative finalizzate alla promozione della cittadinanza critica e attiva, del rispetto, della tolleranza, dei valori e dell'apprendimento interculturale e sottolinea, al riguardo, il ruolo cruciale dei programmi dell'UE quali Erasmus +, Europa creativa ed Europa per i cittadini; chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere spazi di dialogo con i giovani incentrati su diversi argomenti, tra cui la sessualità, il genere, la politica, la solidarietà, l'ambiente, il diritto, la storia e la cultura;

53.  è fermamente convinto che l'alfabetizzazione, inclusa quella digitale e mediatica, l'alfabetizzazione numerica e le competenze di base che fungono da strumenti chiave per garantire l'autonomia e un futuro promettente per i giovani, debba essere una priorità ai livelli europeo, nazionale e locale; esorta pertanto la Commissione e gli Stati membri a intensificare i propri sforzi volti a fornire competenze e capacità di apprendimento di base a tutti;

54.  invita la Commissione a promuovere iniziative di apprendimento formale e informale per sostenere l'innovazione, la creatività e l'imprenditorialità dei giovani e per favorire la coesione e la comprensione tra giovani appartenenti a gruppi diversi;

55.  osserva con grande preoccupazione, al riguardo, il numero ancora elevato di cittadini europei con scarse competenze di alfabetizzazione o difficoltà di alfabetizzazione, compreso l'analfabetismo funzionale, digitale e mediatico, che generano gravi preoccupazioni in termini di adeguata partecipazione alla vita pubblica e al mercato del lavoro;

56.  ricorda che il primo principio del pilastro europeo dei diritti sociali stabilisce che ogni persona ha diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentano a tutti di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro; sottolinea di conseguenza l'importanza di dare priorità agli investimenti sociali nell'istruzione e nella formazione e di garantire tali investimenti nel quadro del nuovo periodo di programmazione del QFP 2021-2027;

57.  è fermamente convinto che il quadro di valutazione della situazione sociale, introdotto nell'ambito del pilastro europeo dei diritti sociali, debba essere utilizzato al fine di monitorare la strategia dell'UE per la gioventù; chiede alla Commissione di adottare una serie specifica di indicatori utili a monitorare tale strategia, quali l'istruzione, le competenze e l'apprendimento permanente, la parità di genere nel mercato del lavoro, l'assistenza sanitaria, l'accesso digitale, le condizioni di vita e la povertà;

58.  sottolinea la centralità del ruolo della famiglia e degli insegnanti nel fornire sostegno ai giovani che sono vittima del bullismo nelle scuole e del cyberbullismo; esorta la Commissione e gli Stati membri a intervenire al fine di contrastare tali comportamenti, che compromettono il benessere mentale dei giovani, in particolare attraverso lo sviluppo delle adeguate competenze digitali fin dall'educazione primaria, come previsto dal Piano d'azione per l'istruzione digitale;

59.  ritiene che, al fine di rafforzare l'efficacia delle misure previste nel settore dell'istruzione, della gioventù e dello sport, debbano essere elaborati obiettivi e strumenti comuni per valutare l'impatto delle politiche sulla base di studi internazionali;

60.  sottolinea gli effetti deleteri dello stress sul benessere dei giovani, sia a scuola, nell'ambito della formazione professionale e nel mercato del lavoro che nella vita personale; chiede alla Commissione e agli Stati membri di investire in programmi di salute mentale e di esortare gli attori pertinenti ad assistere i giovani in tale ambito;

61.  evidenzia l'importanza di garantire il benessere mentale e fisico dei giovani europei; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere le attività sportive extra curricolari e a sensibilizzare i giovani attraverso campagne sull'alimentazione;

62.  sottolinea l'importanza di promuovere il dialogo interculturale nello sport, anche mediante la creazione di piattaforme che coinvolgano i giovani, i rifugiati e i migranti;

63.  ritiene che, in considerazione della complessità delle politiche rivolte ai giovani e dei loro effetti, debba essere incoraggiata la cooperazione nel campo della ricerca al fine di elaborare risposte fondate su riscontri empirici e soluzioni di intervento e prevenzione in grado di migliorare il benessere e la resilienza dei giovani;

64.  sottolinea l'importanza della cultura non solo nel contrastare la violenza, il razzismo, la radicalizzazione e l'intolleranza, ma anche nel costruire un'identità europea; chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere la cultura mediante investimenti e di garantirvi un accesso equo;

65.  sottolinea che le organizzazioni giovanili svolgono un ruolo cruciale per la partecipazione e l'inclusione dei giovani nella società; invita pertanto gli Stati membri a sostenere tali organizzazioni e a riconoscerne il ruolo ai fini dello sviluppo di competenze e dell'inclusione sociale, e a sostenere l'istituzione di consigli della gioventù a tutti i livelli, lavorando insieme ai giovani;

66.  insiste sull'importanza della convalida dell'apprendimento non formale e informale, in modo da dotare di strumenti i discenti, in quanto ciò è essenziale per sviluppare una società basata sulla giustizia sociale e le pari opportunità e contribuire allo sviluppo delle competenze civiche e alla realizzazione personale; deplora il fatto che i datori di lavoro e gli operatori del settore dell'istruzione formale non riconoscano a sufficienza il valore e la pertinenza delle abilità, delle competenze e delle conoscenze acquisite attraverso l'apprendimento non formale e informale; rileva che il carente grado di comparabilità e coerenza tra gli approcci di convalida dei paesi dell'Unione europea rappresenta un ulteriore ostacolo; invita gli Stati membri a proseguire gli sforzi per attuare un sistema nazionale di riconoscimento e convalida delle competenze acquisite mediante l'istruzione non formale e a garantire i finanziamenti opportuni in tal senso, rammentando la raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale[21];

Allineamento e sostegno più marcati degli strumenti di finanziamento per la strategia dell'UE per la gioventù

67.  ritiene che la strategia dell'UE per la gioventù dovrebbe uniformarsi al quadro finanziario pluriennale e rispettare gli obiettivi di sviluppo sostenibile e qualsiasi iniziativa faro, programma e strategia politica pertinente avviando un dialogo sistematico tra i rispettivi organismi, stabilendo obiettivi e traguardi chiari e istituendo un meccanismo di coordinamento attinente;

68.  rammenta che in materia di gioventù, conformemente al principio di sussidiarietà, l'UE può soltanto svolgere azioni di sostegno, coordinamento e integrazione degli interventi degli Stati membri e sottolinea l'importanza della coerenza tra i finanziamenti dell'UE e nazionali; invita pertanto la Commissione a favorire le sinergie con le iniziative nazionali, regionali e locali al fine di evitare la duplicazione, la sovrapposizione e la ripetizione delle attività;

69.  esorta gli Stati membri e la Commissione a incrementare i finanziamenti pubblici a favore dell'istruzione e delle questioni legate ai giovani;

70.  è fermamente convinto che nel prossimo quadro finanziario pluriennale occorra aumentare significativamente i fondi stanziati a sostegno di varie iniziative e politiche rivolte ai giovani, quali il programma Erasmus+, l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e il programma Europa per i cittadini, per dare maggiori opportunità ai giovani ed evitarne l'esclusione;

71.  accoglie con favore il corpo europeo di solidarietà, un programma che mira a promuovere la solidarietà tra i giovani europei, il volontariato e lo sviluppo di una cittadinanza solidale; ricorda la posizione del Parlamento, favorevole a finanziare adeguatamente tale iniziativa mediante nuove risorse, senza che il programma sia utilizzato come strumento per contrastare la disoccupazione giovanile;

72.  è fermamente convinto che il programma Europa per i cittadini debba continuare a promuovere la cittadinanza attiva, l'educazione civica e il dialogo, nonché a generare un senso d'identità europea; rileva lo scarso successo riscosso dal programma, dovuto a una mancanza di finanziamenti; chiede un sostanziale aumento dei finanziamenti assegnati a tale programma;

73.  invita la Commissione a mantenere il programma Erasmus per i giovani imprenditori; incoraggia gli Stati membri e la Commissione a investire nella promozione congiunta di tale programma, insieme alle camere di commercio, alle imprese e ai giovani, senza dimenticare i loro principali ambiti di attività;

74.  ribadisce il proprio sostegno al rafforzamento del programma Europa creativa, che offre opportunità di mobilità specifiche ai giovani artisti e ai professionisti del settore culturale e creativo;

75.  sottolinea l'importanza di Erasmus+, uno strumento essenziale per formare giovani cittadini attivi e impegnati; è fermamente convinto che Erasmus+ debba essere rivolto a tutti i giovani, tra cui quelli con minori opportunità, e che le maggiori aspirazioni nel quadro del prossimo periodo di programmazione di Erasmus+ debbano essere accompagnate da finanziamenti significativamente superiori al fine di sfruttare appieno il potenziale del programma e debbano prevedere una semplificazione delle procedure attraverso la creazione di sistemi elettronici per l'accesso ai servizi transfrontalieri e ai dati degli studenti, come il progetto della "e-Card";

76.  chiede di creare un miglior allineamento tra la strategia dell'UE per la gioventù ed Erasmus+, uniformando i tempi di attuazione, modificando il regolamento Erasmus + perché sostenga esplicitamente gli obiettivi della strategia mediante obiettivi comuni per i giovani e definendo l'azione chiave 3 come il principale strumento di attuazione della strategia;

77.  sottolinea che la dotazione finanziaria dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non è sufficiente a garantire che il programma raggiunga gli obiettivi prefissati; chiede pertanto un aumento significativo delle risorse assegnate a tale iniziativa nel prossimo quadro finanziario pluriennale e che gli Stati membri provvedano affinché i programmi di occupazione giovanile rientrino nei propri bilanci nazionali; ribadisce la necessità di innalzare da 25 a 29 anni l'età massima ammissibile onde rispecchiare meglio la realtà che molti giovani laureati e persone che si affacciano per la prima volta al mercato del lavoro hanno poco meno di trent'anni di età;

78.  è favorevole all'armonizzazione, fatto salvo il principio di sussidiarietà, del concetto di "giovane" mediante l'introduzione di un limite di età in tutta l'UE; incoraggia tutti gli Stati membri a contribuire a tale armonizzazione, eliminando gli ostacoli alla misurazione dei risultati e definendo le misure che occorre attuare;

79.  incoraggia la promozione del futuro programma quadro dell'UE per la ricerca e l'innovazione al fine di elaborare risposte e soluzioni d'intervento e di prevenzione integrate e basate su elementi concreti che promuovano il benessere e la resilienza dei giovani;

80.  prende atto dei risultati e dei rischi da cui emerge che le autorità nazionali ritengono che le iniziative gestite dalla Commissione (compresi i programmi di scambio per studenti) soddisfino i requisiti della strategia dell'UE per la gioventù e osserva che alcuni Stati membri sottraggono risorse agli ambiti di intervento finanziati dal bilancio dell'Unione[22];

o

o  o

81.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (28.3.2018)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sull'attuazione della strategia dell'UE per la gioventù
(2017/2259(INI))

Relatore per parere: João Pimenta Lopes

SUGGERIMENTI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A.  considerando che negli ultimi anni la disoccupazione giovanile è gradualmente diminuita, sebbene secondo Eurostat si sia attestata al 16,1 % nel gennaio 2018, con picchi superiori al 34 % in alcuni Stati membri; che, in confronto al dato del 2008 (15,6 %), il tasso di disoccupazione ha registrato un aumento; che tali dati rendono impossibile adottare una soluzione universale se si vuole realizzare il pieno potenziale dei giovani; che il tasso di disoccupazione giovanile nelle regioni ultraperiferiche si attesta a livelli allarmanti e in alcune di esse supera il 50 %, come nel caso di Mayotte;

B.  considerando che la percentuale di giovani che vivono in condizioni di povertà ed esclusione sociale è aumentata; che, nel 2016, erano più di sei milioni i giovani dell'UE tra i 15 e i 24 anni non occupati, né iscritti a un ciclo di istruzione o di formazione (NEET);

C.  considerando che le istituzioni europee stesse non creano posti di lavoro nelle regioni, motivo per cui l'obiettivo dichiarato dell'iniziativa per i giovani deve essere il sostegno capillare alle regioni e alle PMI al fine di garantire un'occupazione duratura per i giovani;

D.  considerando che la strategia dell'UE per la gioventù si prefigge l'obiettivo principale di offrire maggiori opportunità a tutti i giovani europei, garantendo loro condizioni di parità;

E.  considerando che l'economia dell'UE ha ripreso a crescere e che le disparità hanno iniziato a diminuire;

F.  considerando che l'affievolirsi delle disparità è evidente a livello regionale in tutta l'Unione; che in molte regioni si registra tuttora un tasso di occupazione inferiore ai livelli precedenti alla crisi;

G.  considerando che nel 2016 la percentuale di NEET ha raggiunto il 15,6 %;

H.  considerando che la lotta alla povertà e all'esclusione sociale è innanzitutto di competenza degli Stati membri, mentre l'Unione europea svolge un importante ruolo di sostegno e coordinamento;

I.  considerando che la strategia dell'UE per la gioventù è una strategia di continuità, in costante perfezionamento, e che, tuttavia, continua ad avere obiettivi assai vasti e ambiziosi; che si ravvisa una carenza di parametri di riferimento debitamente determinati;

J.  considerando che l'istruzione aiuta a minimizzare gli effetti delle disuguaglianze socioeconomiche, fornendo le capacità e le competenze necessarie a ridurre la trasmissione degli svantaggi tra le generazioni;

K.  considerando che la generale assenza di investimenti nei giovani e nei rispettivi diritti impedirà ai giovani di rivendicare, esercitare e difendere i loro diritti e contribuirà ad aggravare fenomeni quali il calo demografico, l'abbandono scolastico, la mancanza di qualifiche professionali, l'accesso tardivo al mercato del lavoro, la mancanza di indipendenza finanziaria, possibili problemi di funzionamento dei sistemi di sicurezza sociale, la diffusa insicurezza occupazionale e l'esclusione sociale;

L.  considerando che negli ultimi anni l'Unione europea ha avviato una serie di iniziative, quali l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani nel quadro della strategia per la gioventù, con l'obiettivo di creare maggiori e pari opportunità per tutti i giovani nell'istruzione e sul mercato del lavoro e di promuovere la loro inclusione, responsabilizzazione e partecipazione attiva all'interno della società;

M.  considerando che i problemi che i giovani devono affrontare in materia di occupazione, istruzione e formazione, come pure di impegno sociale e politico, non sono uniformi e che alcuni gruppi sono colpiti in modo sproporzionato rispetto ad altri; che sono necessari maggiori sforzi per assistere le persone più lontane dal mercato del lavoro o che ne sono completamente distaccate;

N.  considerando che il mantenimento delle scuole e degli istituti di istruzione locali in tutte le regioni europee riveste un'importanza centrale ai fini di una migliore formazione dei giovani, e che l'UE dovrebbe sostenere pienamente le regioni nel rispondere a tale sfida;

O.  considerando che una forza lavoro altamente qualificata e un ambiente imprenditoriale favorevole consentono di trarre beneficio da una maggiore crescita;

P.  considerando che l'orientamento professionale e l'accesso a informazioni riguardanti le opportunità occupazionali e i percorsi formativi sono fondamentali per il futuro sviluppo formativo e la transizione verso il mercato del lavoro;

Q.  considerando che vi è urgente necessità di dare voce ai giovani europei, sia tramite un proficuo dialogo strutturato sia attraverso altri strumenti;

R.  considerando che l'Unione europea deve lavorare in stretta cooperazione con le autorità nazionali, regionali e locali per quanto concerne la definizione degli obiettivi della suddetta strategia nonché l'attuazione e la valutazione della stessa;

1.  sottolinea che una politica per i giovani inclusiva dovrebbe difendere e promuovere programmi sociali che favoriscano la partecipazione politica e culturale; ritiene inoltre che il lavoro dignitoso e regolamentato, fondato su contratti collettivi, con rapporti di lavoro non precari e remunerazioni e salari adeguati, nonché servizi pubblici universali e di qualità siano importanti per il benessere sociale dei giovani; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere condizioni di lavoro eque e una protezione sociale adeguata, anche con riguardo alle nuove forme di occupazione;

2.  invita gli Stati membri a promuovere attivamente i principi di inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, ponendo in particolare l'accento sull'inserimento lavorativo dei giovani con disabilità, in modo da rendere la loro partecipazione un obiettivo per l'esito positivo dei programmi a favore dei giovani; riconosce che l'attuale sviluppo tecnologico offre ai discenti con disabilità nuove possibilità di acquisire conoscenze e competenze in contesti formali e non formali;

3.  esorta a garantire la continuità di programmi chiave quali Erasmus+, Erasmus per i giovani imprenditori e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; sostiene che tali programmi debbano essere adattati alle differenti realtà dei giovani dell'Unione in modo che tutti possano godere di pari opportunità; richiama l'attenzione sulla realtà dei giovani che vivono nelle regioni ultraperiferiche, le cui specificità spesso impediscono loro di beneficiare dei suddetti programmi; riconosce l'importanza del programma Erasmus+ nel migliorare l'istruzione e l'occupabilità dei giovani, consentendo loro di acquisire conoscenze e competenze per la vita e di esplorare maggiormente le opportunità professionali a livello transfrontaliero; invita ad aumentare i finanziamenti destinati a tale programma nel quadro del prossimo QFP;

4.  riconosce che negli ultimi anni il numero di giovani che ha abbandonato precocemente la scuola è diminuito, avvicinandosi così all'obiettivo della strategia Europa 2020; invita ciononostante gli Stati membri a definire politiche rivolte ai giovani provenienti dalle famiglie più svantaggiate, come quelle appartenenti a minoranze etniche, in particolare la comunità Rom, che presentano livelli di istruzione più bassi e si trovano a rischio di povertà ed esclusione sociale, dal momento che una migliore istruzione contribuisce a interrompere il circolo vizioso della povertà;

5.  sottolinea che, onde ridurre il tasso di disoccupazione giovanile, è possibile realizzare maggiori investimenti nella mobilità interna e transfrontaliera; invita a migliorare la corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro e di competenze, agevolando la mobilità tra regioni (in particolare le regioni transfrontaliere);

6.  prende atto dei risultati della valutazione intermedia della strategia dell'UE per la gioventù, evidenziando che tale strategia ha avuto successo nell'innestare cambiamenti concreti a livello nazionale e organizzativo, ha incoraggiato la cooperazione intersettoriale, l'apprendimento reciproco e il dialogo strutturato con i giovani, e ha dato un impulso alle agende nazionali per la gioventù, rafforzando e riorientando le priorità strategiche in materia di giovani in diversi Stati membri;

7.  deplora l'elevato numero di NEET e sottolinea che l'occupazione, l'istruzione e la formazione dei giovani dovrebbero figurare tra le principali priorità politiche dell'UE;

8.  insiste sull'importante ruolo svolto dalle attività di volontariato nello sviluppo delle competenze; sottolinea che occorre convalidare in maniera più efficace le competenze acquisite attraverso il volontariato;

9.  invita la Commissione a mantenere il programma Erasmus per i giovani imprenditori; incoraggia gli Stati membri e la Commissione a investire nella promozione congiunta di tale programma, insieme alle camere di commercio, alle imprese e ai giovani, senza dimenticare i loro principali ambiti di attività;

10.  invita a migliorare le campagne di promozione e sensibilizzazione in merito alle opportunità di volontariato esistenti;

11.  ritiene che il metodo di coordinamento aperto potrebbe essere mantenuto oltre l'attuale periodo di cooperazione in materia di politica per i giovani, al fine di stabilire un'agenda comune, procedere allo scambio delle migliori pratiche e migliorare i processi decisionali basati sulla conoscenza; è tuttavia dell'opinione che gli ambiti di intervento e le iniziative dell'attuale strategia dovrebbero essere semplificati e razionalizzati e che i relativi meccanismi di monitoraggio e comunicazione dei risultati dovrebbero essere migliorati in modo da renderli più mirati e ambiziosi;

12.  esprime soddisfazione per i buoni risultati della garanzia per i giovani, ma sottolinea che il numero di NEET nell'UE continua a essere preoccupante; esorta pertanto la Commissione a potenziare la garanzia per i giovani e a proseguire la sua attuazione, nonché a ripeterne i risultati negli Stati membri dove non è stata ancora applicata;

13.  sostiene che le politiche per i giovani non possono avere esito positivo in economie stagnanti e sono correlate a economie forti che offrono condizioni favorevoli all'occupazione[1];

14.  ribadisce l'importanza dell'approccio intersettoriale della strategia per la gioventù quale mezzo per integrare la dimensione giovanile e creare sinergie in altri settori politici pertinenti, quali l'occupazione, l'istruzione e la formazione; ritiene che la strategia per la gioventù potrebbe essere maggiormente integrata con altre iniziative correlate a livello dell'UE;

15.  invita la Commissione a creare una piattaforma online destinata ai giovani, dove questi possano denunciare anonimamente infrazioni compiute dagli enti promotori dei programmi, nonché suggerire cambiamenti e sollevare dubbi; ribadisce la necessità di garantire un pari coinvolgimento degli enti promotori e dei datori di lavoro, prevedendo in tale piattaforma uno spazio che offra loro la possibilità di porre domande e condividere buone pratiche;

16.  invita la Commissione a migliorare la qualità della formazione professionale e a promuovere tale formazione tra gli Stati membri quale alternativa essenziale all'istruzione superiore;

17.  pone in rilievo il valore del dialogo strutturato con i giovani e le organizzazioni della gioventù (compresi i consigli nazionali dei giovani) quale strumento per creare strutture e procedure che consentano loro di partecipare attivamente alla pianificazione, all'attuazione e alla valutazione delle politiche e dei programmi per i giovani, alla creazione di un'agenda comune, allo scambio delle migliori pratiche e al miglioramento del processo decisionale basato sulla conoscenza; incoraggia l'inclusione dei gruppi vulnerabili (ad esempio i NEET, le persone appartenenti a comunità emarginate, i migranti e i rifugiati, i giovani con disabilità e quanti hanno abbandonato precocemente la scuola); sottolinea che sarebbe opportuno valutare la possibilità di creare una linea diretta dell'UE contro le violazioni dei diritti dei giovani affinché questi ultimi possano segnalare direttamente alla Commissione eventuali esperienze negative legate alla loro partecipazione alle misure previste dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e dalla garanzia per i giovani; evidenzia l'importanza della conferenza sulla futura strategia dell'UE per la gioventù, che ha avuto luogo nel 2017; invita la Commissione a organizzare periodicamente tale evento al fine di consentire lo scambio delle migliori pratiche nell'attuazione dei programmi per i giovani e di promuovere la comunicazione tra le associazioni giovanili, i datori di lavoro e le amministrazioni nazionali e locali;

18.  sottolinea l'importanza della valutazione della Commissione relativa all'attuazione della strategia per la gioventù negli Stati membri in vista di rafforzare i controlli e il monitoraggio sul campo; esorta la Commissione a definire obiettivi per la strategia dell'UE per la gioventù che possano essere valutati qualitativamente e quantitativamente, tenendo conto delle specificità di ogni Stato membro o regione; invita la Commissione a incrementare il livello di finanziamento dei programmi e delle azioni che mirano a preparare i giovani al mondo del lavoro;

19.  esorta la Commissione a rafforzare le misure di controllo e monitoraggio in modo da garantire che i programmi europei per i giovani non sortiscano un effetto contrario a quello auspicato e non determinino la creazione di posti di lavoro precario; invita inoltre la Commissione a proseguire le politiche economiche e occupazionali allo scopo di creare nuovi e migliori posti di lavoro per i giovani; sostiene pertanto che una vera strategia dell'UE per la gioventù non dovrebbe mirare esclusivamente all'inserimento dei giovani sul mercato del lavoro, ma anche a sostenere la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità;

20.  sottolinea che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è il programma dell'UE più visibile a sostegno dell'inclusione dei giovani nel mercato del lavoro in Europa e insiste affinché tale programma sia mantenuto e la sua portata sia ampliata nel prossimo periodo di programmazione, gettando altresì luce sugli obiettivi e sulla trasparenza dei risultati; accoglie favorevolmente l'aumento dei finanziamenti destinati all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, ma constata che le risorse di cui dispone sono ancora insufficienti per garantire che tutti i NEET abbiano accesso a opportunità di formazione, tirocinio o perfezionamento professionale; invita a tale proposito gli Stati membri ad assicurare che i fondi SIE disponibili non si sostituiscano alla spesa pubblica nazionale; chiede pertanto di aumentare la dotazione destinata all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nel prossimo QFP, garantendo nel contempo un impiego rapido e semplificato dei fondi e un finanziamento stabile;

21.  evidenzia che il mercato del lavoro è in costante mutamento; sostiene che la transizione verso il mercato del lavoro è facilitata da un sistema di istruzione e formazione che educhi l'individuo in maniera globale, aiutando gli studenti a trovare ciascuno il proprio metodo di apprendimento e garantendo l'acquisizione di competenze e conoscenze trasversali, comprese capacità di base e non cognitive, nonché competenze chiave orientate al futuro, in modo da promuovere l'integrazione nel mercato del lavoro e la versatilità nella vita professionale, non attraverso una specializzazione precoce, ma mediante la capacità di diversificare le proprie competenze; invita a prestare particolare attenzione alla promozione delle competenze linguistiche e delle opportunità professionali e di formazione a livello transfrontaliero, come pure alla mobilità tra i giovani; invita a incrementare il livello di cooperazione tra i servizi pubblici per l'impiego, le parti sociali e gli erogatori di istruzione, nonché a migliorare il riconoscimento e la convalida dei titoli e delle competenze, compreso l'apprendimento non formale; sottolinea in particolare che il modello combinato di istruzione e formazione professionale, pur non essendo sufficientemente conosciuto, può fornire un contributo significativo alla formazione di personale specializzato per le professioni più richieste tramite una transizione agevole dall'istruzione e dalla formazione alla vita professionale;

22.  rammenta che l'occupazione e l'imprenditorialità costituiscono una delle otto priorità individuate nella strategia dell'UE per la gioventù (2010-2018); sottolinea che l'animazione socioeducativa e l'apprendimento non formale, in particolare se sviluppati nelle organizzazioni per i giovani, svolgono un ruolo vitale nello sviluppo del potenziale dei giovani, anche per quanto concerne le competenze imprenditoriali, permettendo loro di acquisire una vasta gamma di competenze in grado di aumentare le loro opportunità sul mercato del lavoro;

23.  sottolinea che, malgrado gli elevati tassi di disoccupazione, la mobilità dei lavoratori all'interno dell'UE rimane limitata; richiama pertanto l'attenzione sull'importanza della mobilità dei lavoratori ai fini di un mercato competitivo; invita la Commissione e gli Stati membri, a tale riguardo, a promuovere opportunità di occupazione e di formazione transfrontaliere;

24.  ribadisce l'importante ruolo degli adulti oltre i 55 anni nella formazione dei giovani sul posto di lavoro; sostiene, insieme alla Commissione, la creazione di programmi che permettano un'uscita graduale di tali persone dal mercato del lavoro fino all'età della pensione, in particolare passando per un fase di lavoro a tempo parziale durante la quale possano formare e assistere i giovani durante il loro graduale inserimento professionale;

25.  sottolinea l'importante ruolo delle imprese per quanto riguarda l'acquisizione di competenze e la creazione di posti di lavoro per i giovani; osserva che l'istruzione e la formazione in settori connessi con la promozione dell'imprenditorialità possono contribuire a uno sviluppo a lungo termine, al rafforzamento della competitività europea e alla lotta alla disoccupazione;

26.  evidenzia la necessità di contrastare l'abbandono scolastico identificando le carenze del sistema scolastico e della società, sostenendo gli studenti nella ricerca dei propri metodi di apprendimento, attuando programmi pertinenti e coinvolgenti e creando un sistema di orientamento solido e ben sviluppato con servizi di consulenza e di orientamento di qualità per tutti gli studenti; sottolinea che un approccio olistico e inclusivo nell'ambito dell'istruzione è essenziale per fare in modo che tutti gli studenti si sentano accolti e inclusi e percepiscano una padronanza della loro istruzione;

27.  invita la Commissione a garantire, nell'ambito della revisione della strategia per la gioventù e del QFP post-2020, un ampliamento delle risorse finanziarie, delle competenze e della portata dei programmi intesi a promuovere l'istruzione, la formazione, la creazione di posti di lavoro e l'inclusione sociale dei giovani, inclusi i giovani con disabilità, assicurando nel contempo che tali finanziamenti non contribuiscano a creare tirocini non retribuiti o lavoro precario né a sostituire posti di lavoro permanenti con posti temporanei o tirocini; sottolinea la necessità di offrire adeguati contenuti di apprendimento e di formazione e condizioni di lavoro dignitose per i tirocini e gli apprendistati, in modo da garantire il loro ruolo fondamentale nella transizione dall'istruzione alla vita professionale; ritiene che, onde garantire che siano offerti tirocini di qualità – oltre all'orientamento e alla supervisione specifici –, l'esistenza di un contratto di apprendistato o di tirocinio consentirà di delineare i ruoli e le responsabilità di tutte le parti precisando la durata, gli obiettivi di apprendimento e i compiti corrispondenti a competenze ben definite da sviluppare, lo status occupazionale, un compenso/una remunerazione adeguati anche per gli straordinari, la protezione sociale e i sistemi di sicurezza sociali previsti dalla legge nazionale in vigore, dai contratti collettivi o da entrambi;

28.  esorta gli Stati membri a vigilare sull'efficace attuazione della garanzia per i giovani, ad esempio creando sistemi di orientamento permanenti e su misura che possano aiutare le persone in ogni fase della loro vita a prendere decisioni in materia di istruzione, formazione e lavoro, nonché a gestire i rispettivi percorsi individuali di istruzione, lavoro o di altro tipo; ricorda che la partecipazione delle organizzazioni giovanili alla valutazione, all'attuazione e alla comunicazione della garanzia per i giovani è fondamentale ai fini del successo di quest'ultima e incoraggia l'iscrizione dei disoccupati;

29.  incoraggia il forte coinvolgimento delle ONG e delle autorità locali e regionali al fine di aiutare i giovani e in particolar modo i gruppi vulnerabili (ad esempio i NEET, i migranti e i rifugiati, i giovani con disabilità e quanti hanno abbandonato precocemente la scuola) a trovare un'occupazione remunerativa o un percorso di istruzione o formazione, e di aiutarli a partecipare ai processi decisionali e alla vita della società civile;

30.  ritiene che, in considerazione della complessità delle politiche rivolte ai giovani e dei loro effetti, la cooperazione nel campo della ricerca debba essere incoraggiata al fine di elaborare risposte integrate fondate su riscontri empirici e soluzioni di intervento e prevenzione in grado di migliorare il benessere e la resilienza dei giovani;

31.  prende atto dei risultati e dei rischi da cui emerge che le autorità nazionali ritengono che le iniziative gestite dalla Commissione (compresi i programmi di scambio per studenti) soddisfino i requisiti della strategia dell'UE per la gioventù e osserva che alcuni Stati membri sottraggono risorse agli ambiti di intervento finanziati dal bilancio dell'Unione[2];

32.  esorta la Commissione e gli Stati membri a vigilare sugli enti che offrono ripetutamente tirocini consecutivi, non accompagnati da un'integrazione nel mercato del lavoro, in modo da evitare che tali presunti tirocini si sostituiscano ai contratti di lavoro;

33.  ritiene che, al fine di rafforzare l'efficacia delle misure previste nel settore dell'istruzione, della gioventù e dello sport, debbano essere elaborati obiettivi e strumenti comuni per valutare l'impatto delle politiche sulla base di studi internazionali;

34.  invita a promuovere e favorire maggiormente la mobilità e le opportunità professionali e di formazione transfrontaliere tra i giovani e a fornire loro capacità e competenze permanenti, comprese le competenze linguistiche, ampliando al contempo le loro opportunità e possibilità di partecipazione al mercato del lavoro e alla società;

35.  è favorevole all'armonizzazione, fatto salvo il principio di sussidiarietà, del concetto di "giovane" mediante l'introduzione di un limite di età in tutta l'UE; incoraggia tutti gli Stati membri a contribuire a tale armonizzazione, eliminando gli ostacoli alla misurazione dei risultati e definendo le misure che occorre attuare;

36.  esorta gli Stati membri ad agire in modo trasparente per quanto riguarda la rendicontazione e la gestione dei fondi destinati alla promozione di opportunità di lavoro sostenibile per i giovani; ribadisce pertanto che occorre che gli Stati membri forniscano informazioni dettagliate sulla situazione dei rispettivi giovani ogniqualvolta siano invitati a farlo;

37.  ricorda che il primo principio del pilastro europeo dei diritti sociali stabilisce che ogni persona ha diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentano a tutti di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro; sottolinea di conseguenza l'importanza di dare priorità agli investimenti sociali nell'istruzione e nella formazione e di garantire tali investimenti nel quadro del nuovo periodo di programmazione del QFP 2020-2026;

38.  segnala la mancanza di aggiornamenti sistematici e di dati attendibili sull'attuazione della strategia per la gioventù; esorta pertanto gli Stati membri e la Commissione a promuovere una maggiore cooperazione tra i servizi statistici nazionali e regionali per quanto concerne la presentazione di dati statistici pertinenti e aggiornati sui giovani, in quanto si tratta di informazioni importanti per accertare il livello di successo della strategia attuata; è dell'opinione che le relazioni triennali presentate debbano essere corredate da tali dati statistici;

39.  esorta gli Stati membri a presentare, nei loro piani d'azione, gli impatti previsti delle misure da adottare; reputa dunque importante che gli Stati membri forniscano garanzie a sostegno del fatto che le misure attuate stimolano effettivamente l'occupazione; ribadisce la necessità di valutare la sostenibilità delle politiche da attuare.

INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

27.3.2018

Esito della votazione finale

+ :

– :

0 :

405

2

 

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Guillaume Balas, Tiziana Beghin, Brando Benifei, Mara Bizzotto, Enrique Calvet Chambon, David Casa, Michael Detjen, Lampros Fountoulis, Elena Gentile, Arne Gericke, Marian Harkin, Czesław Hoc, Agnes Jongerius, Ádám Kósa, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Patrick Le Hyaric, Jeroen Lenaers, Thomas Mann, Dominique Martin, Miroslavs Mitrofanovs, Emilian Pavel, João Pimenta Lopes, Georgi Pirinski, Marek Plura, Sofia Ribeiro, Robert Rochefort, Claude Rolin, Siôn Simon, Romana Tomc, Ulrike Trebesius, Marita Ulvskog

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Georges Bach, Amjad Bashir, Heinz K. Becker, Karima Delli, Tania González Peñas, Krzysztof Hetman, Ivari Padar, Anne Sander, Sven Schulze, Jasenko Selimovic, Csaba Sógor, Neoklis Sylikiotis

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Jude Kirton-Darling, Ana Miranda, James Nicholson, Massimo Paolucci

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

40

+

ALDE

Enrique Calvet Chambon, Marian Harkin, Robert Rochefort, Jasenko Selimovic

EFDD

Tiziana Beghin

GUE/NGL

Tania González Peñas, Patrick Le Hyaric, João Pimenta Lopes, Neoklis Sylikiotis

NI

Lampros Fountoulis

PPE

Georges Bach, Heinz K. Becker, David Casa, Krzysztof Hetman, Ádám Kósa, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Jeroen Lenaers, Thomas Mann, Marek Plura, Sofia Ribeiro, Claude Rolin, Anne Sander, Sven Schulze, Csaba Sógor, Romana Tomc

S&D

Guillaume Balas, Brando Benifei, Michael Detjen, Elena Gentile, Agnes Jongerius, Jude Kirton-Darling, Ivari Padar, Massimo Paolucci, Emilian Pavel, Georgi Pirinski, Siôn Simon, Marita Ulvskog

VERTS/ALE

Karima Delli, Ana Miranda, Miroslavs Mitrofanovs

5

-

ECR

Amjad Bashir, Arne Gericke, Czesław Hoc, James Nicholson, Ulrike Trebesius

2

0

ENF

Mara Bizzotto, Dominique Martin

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti

  • [1]  https://www.ceps.eu/system/files/RR2018_01_BlameItOnMyYouth.pdf
  • [2]  http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2018/615645/EPRS_STU(2018)615645_EN.pdf

INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

25.4.2018

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

26

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Isabella Adinolfi, Dominique Bilde, Andrea Bocskor, Angel Dzhambazki, Jill Evans, María Teresa Giménez Barbat, Petra Kammerevert, Svetoslav Hristov Malinov, Stefano Maullu, Momchil Nekov, Yana Toom, Sabine Verheyen, Julie Ward, Bogdan Brunon Wenta, Theodoros Zagorakis, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver, Krystyna Łybacka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Eider Gardiazabal Rubial, Elena Gentile, Sylvie Guillaume, Emma McClarkin, Martina Michels, Michel Reimon, Liliana Rodrigues, Remo Sernagiotto, Francis Zammit Dimech

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

26

+

ALDE

María Teresa Giménez Barbat, Yana Toom

ECR

Angel Dzhambazki, Emma McClarkin, Remo Sernagiotto

EFDD

Isabella Adinolfi

GUE/NGL

Martina Michels

PPE

Andrea Bocskor, Svetoslav Hristov Malinov, Stefano Maullu, Sabine Verheyen, Bogdan Brunon Wenta, Theodoros Zagorakis, Francis Zammit Dimech, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver

S&D

Eider Gardiazabal Rubial, Elena Gentile, Sylvie Guillaume, Petra Kammerevert, Krystyna Łybacka, Momchil Nekov, Liliana Rodrigues, Julie Ward

VERTS/ALE

Jill Evans, Michel Reimon

0

-

 

 

1

0

ENF

Dominique Bilde

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti

Ultimo aggiornamento: 18 maggio 2018
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