RELAZIONE sull'assistenza UE allo sviluppo nel settore dell'istruzione
15.10.2018 - (2018/2081(INI))
Commissione per lo sviluppo
Relatore: Vincent Peillon
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sull'assistenza UE allo sviluppo nel settore dell'istruzione
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, secondo il quale "Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali",
– visto il documento dal titolo "Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", adottato il 25 settembre 2015 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il quale riconosce che l'equità, l'inclusione e la parità di genere sono indissolubilmente legati al diritto all'istruzione per tutti,
– visti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), in particolare l'obiettivo n. 4: "Assicurare un'istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti", e la dichiarazione di Incheon del 2015 e il quadro d'azione per l'attuazione dell'OSS n. 4, secondo il quale "la parità di genere è indissolubilmente legata al diritto all'istruzione per tutti",
– vista la raccomandazione n. 36 (2017) del Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione contro le donne sul diritto all'istruzione di donne e ragazze,
– visto il programma d'azione di Addis Abeba sul finanziamento dello sviluppo, adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 27 luglio 2015,
– vista la risoluzione 35/L2 del Consiglio per i diritti umani dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), del 22 giugno 2017, dal titolo "Il diritto all'istruzione: follow-up della risoluzione 8/4 del Consiglio dei diritti umani",
– vista la comunicazione della Commissione del 2002 dal titolo "Istruzione e formazione nel contesto della riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo" (COM(2002)0116),
– visto il documento di lavoro della Commissione del 2010 sul rafforzamento e il miglioramento dell'istruzione nei paesi in via di sviluppo, dal titolo "More and Better Education in Developing Countries" (SEC(2010)0121),
– vista la comunicazione della Commissione del 2018 dal titolo "Istruzione nelle situazioni di emergenza e nelle crisi prolungate" (COM(2018)0304),
– vista la dichiarazione di Charlevoix sull'istruzione di qualità per le bambine, le adolescenti e le donne nei paesi in via di sviluppo, adottata dal G7 il 9 giugno 2018,
– visti il consenso europeo in materia di sviluppo e il codice di condotta dell'Unione europea in materia di divisione del lavoro nell'ambito della politica di sviluppo (COM(2007)0072),
– vista la sua risoluzione del 31 maggio 2018 sull'attuazione del documento di lavoro congiunto (SWD(2015)0182) – Parità di genere ed emancipazione femminile: trasformare la vita delle donne e delle ragazze attraverso le relazioni esterne dell'UE 2016-2020[1],
– vista la sua risoluzione del 17 aprile 2018 sul miglioramento della sostenibilità del debito dei paesi in via di sviluppo[2],
– vista la relazione mondiale di follow-up dell'UNESCO sull'istruzione, pubblicata nel 2017, dal titolo "Relazione sull'istruzione: mantenere i nostri impegni",
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per lo sviluppo (A8-0327/2018),
A. considerando che l'istruzione è un diritto umano fondamentale che è essenziale per la realizzazione dell'insieme degli OSS; che essa impedisce la trasmissione della povertà tra le generazioni e svolge un ruolo fondamentale per il conseguimento della parità di genere e l'emancipazione delle donne; che l'istruzione in quanto spazio di diritti va al di là dell'uguaglianza numerica e tende a promuovere una vera parità di genere in materia educativa;
B. considerando che l'ultima comunicazione della Commissione in materia di istruzione nei paesi in via di sviluppo risale al 2002 e che essa è stata aggiornata solo nel 2010 da un documento di lavoro;
C. considerando che l'assistenza all'istruzione rappresentava l'8,3 % del totale degli aiuti allo sviluppo nel 2009; che tale quota è scesa al 6,2 % nel 2015; che per l'Unione e i suoi Stati membri la percentuale è passata dall'11 al 7,6 % nel corso dello stesso periodo;
D. considerando che l'assistenza all'istruzione di base dell'Unione e dei suoi Stati membri è diminuita del 33,9 % tra il 2009 e il 2015, vale da dire più dell'assistenza all'istruzione in generale (15,2 %);
E. considerando che nel 2015 264 milioni di bambini e giovani in età di istruzione primaria o secondaria non frequentavano la scuola;
F. considerando che, alla fine del 2017, i rifugiati a livello mondiale erano più di 25,4 milioni, dei quali 7,4 milioni bambini in età scolastica primaria e 4 milioni senza accesso ad alcun tipo di istruzione primaria; che nei paesi segnati da fragilità e conflitti le ragazze che non frequentano la scuola primaria sono il 37 % in più dei ragazzi e che vi è quasi il 90 % di probabilità in più che le giovani donne siano escluse dalla scuola secondaria rispetto ai maschi nei paesi non colpiti da conflitti;
G. considerando che la relazione sugli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite del 2017 indica che nel 2011 solo circa un quarto delle scuole nell'Africa subsahariana disponeva di elettricità e meno della metà aveva accesso all'acqua potabile di base; che l'Africa subsahariana presenta la percentuale più scarsa di insegnanti qualificati sia nell'istruzione primaria che nell'istruzione secondaria;
H. considerando che in passato il sostegno all'istruzione nei paesi in via di sviluppo si è concentrato troppo sul numero di studenti iscritti e non sulla qualità dell'istruzione impartita; che l'OSS n. 4 mira a fornire un'istruzione di qualità per tutti entro il 2030;
I. considerando le difficoltà che incontrano talune imprese nei paesi in via di sviluppo a trovare una manodopera con qualifiche che corrispondano alle loro esigenze;
J. considerando che gli sforzi compiuti dal 2016, che pure vanno accolti con favore, non sono stati però sufficienti per recuperare il ritardo e devono quindi essere proseguiti in durata e intensificati;
K. considerando che, secondo l'UNESCO, l'assistenza all'istruzione dei paesi a reddito basso e medio-basso dovrebbe essere moltiplicata per sei al fine di conseguire l'OSS n. 4 entro il 2030; che, stando alla Commissione internazionale sul finanziamento delle opportunità di istruzione nel mondo, l'assistenza all'istruzione dovrà raggiungere 89 miliardi di USD nel 2030 rispetto ai 12 di oggi;
Porre l'istruzione al centro dello sviluppo
1. è convinto che l'assistenza all'istruzione debba rappresentare una priorità, in quanto l'istruzione è un diritto fondamentale, ma anche perché è essenziale per il conseguimento degli altri OSS: lo sviluppo economico e la riduzione delle disuguaglianze, la parità di genere, l'emancipazione delle donne e delle ragazze, l'inclusione sociale delle persone con disabilità, la salute, la democrazia, lo Stato di diritto e la prevenzione dei conflitti;
2. deplora quindi che l'assistenza all'istruzione non rappresenti una priorità per i donatori internazionali; chiede fermamente che l'istruzione sia collocata al centro delle politiche di sviluppo dell'Unione europea e dei suoi Stati membri;
3. riconosce che la realizzazione dell'OSS n. 4 richiede un massiccio investimento nei sistemi d'istruzione; sostiene che tale investimento dovrà essere effettuato anzitutto dai paesi in via di sviluppo, ma che gli aiuti internazionali continueranno a essere indispensabili per colmare la mancanza di finanziamenti;
4. invita la Commissione ad aggiornare la sua comunicazione su istruzione e formazione nel contesto della riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo, che risale al 2002, nonché il suo documento di lavoro del 2010; fa presente che la nuova comunicazione dovrà pianificare i mezzi per conseguire la realizzazione dell'OSS n. 4 entro il 2030;
5. invita l'Unione e i suoi Stati membri a destinare all'istruzione il 10 % dei loro aiuti pubblici allo sviluppo entro il 2024 e il 15 % nel 2030;
6. ricorda che la necessaria intensificazione degli sforzi dei paesi in via di sviluppo per promuovere sistemi fiscali equi e lottare contro i flussi finanziari illeciti e l'indispensabile aumento degli aiuti pubblici allo sviluppo non saranno sufficienti a coprire la mancanza di finanziamenti; sollecita pertanto la creazione di mezzi di finanziamento innovativi che abbiano un effetto leva e siano allineati sugli attuali meccanismi e iniziative di finanziamento onde rafforzare i sistemi di istruzione nazionali;
7. segue con interesse la proposta della Commissione internazionale sul finanziamento delle possibilità d'istruzione nel mondo che prevede di istituire uno Strumento internazionale di finanziamento dell'istruzione, purché esso venga effettivamente a completare e non a sostituire gli sforzi attuali; ritiene che tale iniziativa debba essere realizzata in sinergia con l'azione del Partenariato globale per l'istruzione; fa presente la necessità di prestare particolare attenzione alla capacità di indebitamento dei paesi ammissibili prima di qualsiasi finanziamento;
8. osserva che l'obiettivo del 20 % dell'aiuto pubblico allo sviluppo dell'Unione destinato all'inclusione sociale e allo sviluppo umano, a copertura dei servizi sociali di base, comprese salute e istruzione, è impreciso e non consente un monitoraggio adeguato delle spese; chiede che gli obiettivi quantificati siano inseriti nel prossimo quadro finanziario pluriennale;
Rispondere alle priorità
9. ricorda che la padronanza degli insegnamenti di base, compresa anche l'alfabetizzazione digitale, è un prerequisito per lo sviluppo delle competenze e l'integrazione nella vita professionale, che l'istruzione delle ragazze è una leva fondamentale per il conseguimento degli OSS, per la salute e il benessere come pure per l'avvento di società pacifiche, e che i paesi meno sviluppati (PMS) sono i più esposti alla mancanza di fondi, mentre sono proprio questi i paesi in cui gli investimenti generano i maggiori benefici umani, sociali, economici e sanitari;
10. ricorda che l'emancipazione dei gruppi vulnerabili riveste importanza fondamentale per arginare la povertà; insiste sul fatto che tutte le persone, indipendentemente da sesso, appartenenza etnica, lingua, religione, opinioni politiche o altro, nonché i disabili, i migranti e le popolazioni indigene, devono avere accesso a un'istruzione e a opportunità di apprendimento permanente inclusive ed eque;
11. afferma quindi che l'assistenza UE in materia di istruzione deve in primo luogo soddisfare due priorità: concentrarsi sulla qualità dell'istruzione di base di qualità e inclusiva e fornire un migliore sostegno ai PMS;
12. insiste in particolar modo sull'OSS n. 4.1, che mira a un ciclo di insegnamento primario e secondario di una durata di 12 anni gratuito e di qualità per tutti; ribadisce che dovrebbe essere un pilastro fondamentale del partenariato Africa-UE, in linea diretta con le priorità strategiche convenute al vertice Unione europea-Unione africana nel 2017; fa presente che la gratuità va intesa non solo come gratuita della scolarizzazione ma anche dei costi occulti, come le spese di forniture scolastiche, di trasporto e di alimentazione; ritiene che gli Stati debbano prevedere sistemi di borse di studio per consentire la scolarizzazione dei bambini più svantaggiati; ricorda l'importanza di garantire il pluralismo e la libertà di scelta dei genitori; raccomanda tuttavia all'UE e agli Stati membri, in linea con l'OSS 4.1 e l'articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, di non utilizzare l'aiuto pubblico allo sviluppo a favore degli istituti di istruzione commerciali con scopo di lucro che non rispettano i principi e i valori dell'Unione;
13. invita l'Unione e gli Stati membri a destinare all'istruzione di base almeno metà dei loro aiuti all'istruzione entro il 2030;
14. chiede inoltre che almeno il 40 % dell'assistenza all'istruzione dell'Unione e degli Stati membri sia destinato ai PMS;
15. chiede di prestare particolare attenzione alla parità di trattamento tra ragazze e ragazzi, essenziale ai fini dello sviluppo sostenibile e del principio consistente nel non lasciare indietro nessuno; invita l'Unione a promuovere un'istruzione inclusiva e di qualità, al fine di rimuovere gli ostacoli all'accesso, alla partecipazione e al completamento degli studi da parte delle ragazze; ricorda l'obiettivo volto a fare in modo che l'85 % dei nuovi programmi dell'Unione europea preveda la parità di genere come finalità principale o rilevante entro il 2020; chiede infine di sostenere la creazione di sistemi d'istruzione che rispondano alle necessità degli studenti disabili nonché delle altre minoranze e dei gruppi vulnerabili, tenendo conto delle specificità locali;
16. si compiace dell'adozione, da parte della Commissione, della sua comunicazione sull'istruzione nelle situazioni di emergenza e nelle crisi prolungate e dell'obiettivo di destinare all'istruzione il 10 % dell'aiuto umanitario dell'Unione a partire dal 2019;
17. ricorda che l'istruzione dei bambini rifugiati o sfollati deve essere considerata fin dall'inizio come una priorità; insiste sull'importanza di sostenere i paesi colpiti da situazioni di fragilità e di conflitto, al fine di rafforzare la resilienza dei loro sistemi e garantire l'accesso a un'istruzione di qualità, compresa l'istruzione secondaria, per i bambini e i giovani rifugiati, gli sfollati interni e le comunità di accoglienza;
18. sottolinea la necessità di una risposta più integrata, che associ tutte le parti interessate, rapida, sistematica ed efficace alle esigenze di istruzione in situazioni di emergenza, in linea con il principio del nesso tra l'aiuto di emergenza, il risanamento e lo sviluppo;
19. constata che alcuni paesi destinatari non possono o non vogliono soddisfare le esigenze di base della popolazione, compresi i suoi bisogni educativi; chiede l'individuazione del partner della società civile più adeguato e il rafforzamento e l'estensione delle buone pratiche in questo settore da parte delle ONG e di altri soggetti;
20. ricorda l'importanza dell'istruzione secondaria, tecnica e professionale per l'occupabilità dei giovani e uno sviluppo sostenibile; ritiene che questi due ultimi debbano condurre a posti di lavoro dignitosi, essere orientati verso le esigenze di sviluppo del paese e il fabbisogno delle imprese, in coordinamento con esse e, per quanto possibile, riceverne il finanziamento; richiama l'attenzione sui progetti che coinvolgono il settore privato nei centri di formazione e invita la Commissione a esaminare come sostenere finanziariamente lo sviluppo di tali iniziative; rileva che potrebbe essere mobilitato il piano per gli investimenti esterni dell'Unione per raggiungere tali obiettivi e auspica un coinvolgimento strategico delle organizzazioni della società civile (OSC) per la pianificazione e l'attuazione in questo settore;
21. è preoccupato per il fenomeno della "fuga dei cervelli"; rileva che certi Stati membri destinano più della metà dell'assistenza all'istruzione alle spese scolastiche sul loro territorio; rileva che l'aumento degli aiuti all'istruzione dovrà determinare una riduzione di tale percentuale; invita gli Stati membri a esplorare e applicare le migliori pratiche ed esperienze, come gli scambi accademici e professionali; ritiene che i visti per ingressi multipli consentirebbero a questi studenti di aggiornare le proprie conoscenze e favorirebbero la mobilità circolare; invita parallelamente a creare incentivi o misure che incoraggino gli studenti a lavorare per un periodo minimo nel settore economico o governativo del loro paese di origine dopo il loro rientro, affinché le conoscenze acquisite rechino benefici innanzitutto ai paesi partner;
22. osserva che la qualità dell'insegnamento è fondamentale per l'apprendimento; osserva con preoccupazione che la qualità e la disponibilità della formazione degli insegnanti continuano ad essere un grave problema, in particolare nell'Africa subsahariana; insiste sugli sforzi da compiere per la formazione iniziale e continua degli insegnanti, con particolare attenzione alle conoscenze e alle competenze pedagogiche, nonché per la loro assunzione, la loro retribuzione e le loro condizioni di lavoro, tra l'altro per incoraggiarli a rimanere e trasmettere le loro conoscenze alle future generazioni; sollecita un numero maggiore di programmi di scambio tra insegnanti dei paesi in via di sviluppo e degli Stati membri dell'UE, ad esempio per il tramite di Erasmus+;
23. prende atto dei massicci investimenti necessari per le infrastrutture, il materiale e le strutture scolastiche, in particolare nelle zone rurali o scarsamente popolate, per garantire pari accesso all'istruzione per tutti gli istituti di istruzione, senza discriminazioni;
24. sottolinea l'importanza delle nuove tecnologie per migliorare l'accesso all'istruzione e la sua qualità, in particolare per la diffusione delle conoscenze, la formazione, la pedagogia e lo sviluppo degli insegnanti e la gestione degli istituti; sottolinea la necessità di cogliere l'opportunità della transizione digitale per garantire che le conoscenze e i metodi d'insegnamento moderni prendano piede nei paesi in via di sviluppo; richiama l'attenzione sul fatto che queste nuove tecnologie devono sostenere gli sforzi educativi e non sostituirli, abbassando gli standard pedagogici; sollecita una migliore valutazione dell'impatto degli investimenti tecnologici sui risultati dell'apprendimento; insiste sul rafforzamento delle competenze digitali al fine di promuovere l'emancipazione delle donne e delle ragazze;
25. chiede un raddoppio degli sforzi per rispondere alle sfide dell'esclusione digitale mediante l'istruzione e la formazione in materia di competenze digitali essenziali e iniziative volte ad agevolare l'uso delle TIC; chiede inoltre l'introduzione dell'alfabetizzazione digitale nei programmi scolastici a tutti i livelli dell'istruzione nei paesi in via di sviluppo, ai fini dell'acquisizione delle competenze necessarie per migliorare l'accesso all'informazione;
26. rileva che l'istruzione deve consentire alla prossima generazione di vivere un'esistenza pienamente produttiva in un mondo modificato per effetto della robotizzazione e dell'automazione; ritiene che, per rispondere alle aspettative sia delle persone che cercano un'occupazione sia delle imprese, le formazioni disponibili debbano essere realmente professionalizzanti e che a tal fine non si dovrebbero escludere partenariati con il settore privato nell'ambito dell'istruzione professionale; sottolinea al riguardo l'importanza della flessibilità e delle competenze ma anche delle competenze di vita e delle competenze sociali nell'ambito dell'istruzione; è convinto che, oltre alle conoscenze teoriche apprese a scuola, i bambini abbiano bisogno di acquisire capacità di riflessione per essere in grado di porre domande pertinenti nonché capacità creative per essere in grado di tradurre le idee in azione, e che essi debbano essere in grado di agire per apprendere durante tutto l'arco della vita;
27. insiste sul legame tra istruzione e salute; rileva che la medicina scolastica e l'educazione alla salute, oltre a favorire l'apprendimento, consentono di raggiungere ampi strati della società; chiede l'applicazione di un approccio globale e integrato all'educazione sessuale per i ragazzi e le ragazze che affronti questioni sanitarie come l'HIV, la pianificazione familiare e la gravidanza, contribuendo inoltre a conseguire risultati più ampi, come l'aumento dell'accesso all'istruzione per le ragazze; evidenzia l'importanza degli addetti all'assistenza psicologica e sociale, segnatamente nei paesi colpiti da conflitti, al fine di migliorare la resilienza dei bambini;
28. incoraggia gli Stati a istituire almeno un anno di istruzione gratuita per la prima infanzia, conformemente all'OSS n. 4.2;
29. ribadisce che solo un ambiente favorevole consente un'istruzione di qualità, che comprenda il coinvolgimento dei genitori, gli aspetti nutrizionali, la sicurezza, l'accesso all'energia elettrica, all'acqua e a servizi igienico-sanitari adeguati, onde consentire a ragazzi e ragazze di beneficiare effettivamente della scuola e di aumentare i tassi di completamento degli studi, in particolare del ciclo primario;
Migliorare la qualità dell'assistenza
30. ritiene che le valutazioni dei sistemi di istruzione, compresa l'istruzione fornita da istituti non statali, della qualità dell'insegnamento e dei risultati dell'apprendimento siano un prerequisito per qualsiasi miglioramento dell'efficacia dell'assistenza; invita la Commissione e gli Stati membri a finanziare la ricerca, l'aggregazione dei dati e strumenti di valutazione affidabili, tecnici, non discriminatori e indipendenti;
31. ritiene essenziale un migliore coordinamento dei donatori all'interno dei gruppi locali per l'istruzione, al fine di evitare sovrapposizioni se non conflitti nell'ambito degli sforzi per gli aiuti; invita gli Stati membri a fare un uso più sistematico della programmazione congiunta e della delega; ricorda che l'aiuto allo sviluppo non può essere al servizio di una strategia di influenza;
32. sottolinea l'obbligo dei governi di garantire il diritto all'istruzione dei propri cittadini; rileva quindi la necessità di garantire la capacità dei responsabili, ad ogni livello, di fornire servizi a tutti e di creare delle istanze, strategie e piani nazionali in materia di istruzione equi, accessibili e non discriminatori, caratterizzati da un'autentica titolarità ed elaborati sulla base di una opportuna consultazione e di una partecipazione strategica dei principali soggetti interessati, tra i quali la società civile, con obiettivi specifici e meccanismi di monitoraggio, valutazioni e ispezioni periodiche, una delimitazione delle responsabilità chiara e trasparente e una destinazione delle risorse soggetta a controlli indipendenti; incoraggia l'adozione di quadri regolamentari nazionali per l'istituzione e la gestione dei servizi di istruzione;
33. pone l'accento sulla prevedibilità degli aiuti e la titolarità dei paesi partner; segnala a tale proposito che il sostegno di bilancio e gli aiuti forniti da organizzazioni multilaterali rispondono al meglio a tali requisiti;
34. invita la Commissione e gli Stati membri a privilegiare il sostegno di bilancio settoriale qualora sia possibile, con criteri rigorosi, compreso il buon governo, e controlli avanzati, in particolare per evitare i casi di corruzione; ricorda che, in caso di gravi irregolarità, i paesi terzi beneficiari si impegnano a rimborsare i pagamenti; raccomanda di associare la società civile al monitoraggio delle convenzioni di finanziamento; sottolinea la necessità di definire un meccanismo di monitoraggio, al fine di verificare se i fondi per lo sviluppo siano stati oggetto di abusi e di applicare congrue sanzioni, anche attraverso la riassegnazione delle risorse finanziarie onde potenziare il sostegno ai paesi con le migliori pratiche in tale campo;
35. incoraggia la Commissione e gli Stati membri a promuovere il ruolo delle autorità locali e delle OSC nella preparazione e nell'attuazione dei programmi di assistenza all'istruzione, ivi compreso nel quadro del sostegno di bilancio;
36. osserva che solo un terzo dell'assistenza all'istruzione viene erogato attraverso organismi multilaterali, contro i due terzi nel settore sanitario; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad aumentare i loro finanziamenti al Partenariato globale per l'istruzione e al Fondo Education cannot wait; è del parere che il Partenariato globale dovrebbe essere messo in grado, nell'ambito del suo prossimo piano strategico post-2020, di estendere il suo periodo di programmazione da 3 a 6 anni, onde consentire una maggiore stabilità e prevedibilità del finanziamento, particolarmente necessario per rafforzare i sistemi di istruzione nazionali;
°
° °
37. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] Testi approvati di tale data, P8_TA(2018)0239.
- [2] Testi approvati di tale data, P8_TA(2018)0104.
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
9.10.2018 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
25 0 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Beatriz Becerra Basterrechea, Ignazio Corrao, Nirj Deva, Mireille D’Ornano, Enrique Guerrero Salom, Maria Heubuch, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Stelios Kouloglou, Linda McAvan, Norbert Neuser, Vincent Peillon, Lola Sánchez Caldentey, Eleni Theocharous, Mirja Vehkaperä, Bogdan Brunon Wenta, Anna Záborská, Joachim Zeller, Željana Zovko |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Thierry Cornillet, Ádám Kósa, Cécile Kashetu Kyenge, Florent Marcellesi, Paul Rübig, Kathleen Van Brempt |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Krzysztof Hetman, Kati Piri |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
25 |
+ |
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ALDE |
Beatriz Becerra Basterrechea, Thierry Cornillet, Mirja Vehkaperä |
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ECR |
Nirj Deva, Eleni Theocharous |
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EFDD |
Ignazio Corrao, Mireille D’Ornano |
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GUE/NGL |
Stelios Kouloglou, Lola Sánchez Caldentey |
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PPE |
Krzysztof Hetman, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Ádám Kósa, Paul Rübig, Bogdan Brunon Wenta, Joachim Zeller, Željana Zovko |
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S&D |
Enrique Guerrero Salom, Cécile Kashetu Kyenge, Linda McAvan, Norbert Neuser, Vincent Peillon, Kati Piri, Kathleen Van Brempt |
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Verts/ALE |
Maria Heubuch, Florent Marcellesi |
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0 |
- |
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1 |
0 |
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PPE |
Anna Záborská |
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Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti