RELAZIONE sull'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione
26.11.2018 - (2018/2222(INI))
Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatore: Marian-Jean Marinescu
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sull'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione
Il Parlamento europeo,
– vista la proposta della Commissione di una decisione del Consiglio che modifica la decisione 2007/198/Euratom che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi (COM(2018)0445),
– vista la decisione del Consiglio 2007/198/Euratom che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi[1],
– vista la relazione della Corte dei conti europea del 13 novembre 2017 sui conti annuali dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio finanziario 2016, corredata della risposta dell'impresa comune,
– vista la comunicazione della Commissione del 14 giugno 2017 sul contributo dell'UE al progetto ITER riformato (COM(2017)0319),
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A8-0393/2018),
A. considerando che la fusione potrebbe svolgere un ruolo chiave nel futuro panorama europeo e mondiale dell'energia, in quanto fonte di energia potenzialmente inesauribile, sicura, rispettosa del clima, responsabile sotto il profilo ambientale ed economicamente competitiva;
B. considerando che la fusione sta già offrendo opportunità concrete per l'industria e ha un effetto positivo sull'occupazione, la crescita economica e l'innovazione, con un impatto positivo oltre i settori della fusione e dell'energia;
C. considerando che l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione coordina le attività di ricerca e sviluppo scientifico e tecnologico nel campo della fusione;
D. considerando che l'Europa ha fin dall'inizio svolto un ruolo di primo piano nel progetto ITER, sviluppato in stretta collaborazione con i paesi non europei firmatari dell'accordo ITER (Stati Uniti, Russia, Giappone, Cina, Corea del Sud e India) e che il contributo europeo, erogato attraverso l'impresa comune, rappresenta il 45 % dei costi di costruzione del progetto,
E. considerando che la proposta della Commissione di modificare la decisione n. 2007/198/Euratom del Consiglio punta a garantire il finanziamento del proseguimento della partecipazione europea al progetto ITER per l'intera durata del prossimo quadro finanziario pluriennale, al fine di garantire la continuità del progetto a favore delle principali scoperte scientifiche nello sviluppo della fusione per l'uso civile, che in ultima analisi dovrebbe agevolare la produzione di energia sicura e vitale, che soddisfi gli obiettivi dell'accordo di Parigi;
1. accoglie con favore la proposta della Commissione di una proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione (2007/198/Euratom) che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi (COM(2018)0445), al fine di fornire la base per il finanziamento delle attività dell'Impresa comune per il periodo 2021-2027 nell'ambito del trattato Euratom;
2. deplora il fatto che il Consiglio non abbia consultato il Parlamento in merito a detta proposta e accoglie con favore l'intenzione dichiarata della Commissione, quale parte dello stato dell'Unione 2018, di prendere in considerazione “opzioni per rafforzare il voto a maggioranza qualificata e una possibile riforma del trattato Euratom”; si attende che una tale riforma si tradurrà necessariamente in poteri legislativi per il Parlamento europeo;
3. ricorda il ritardo nella costruzione del reattore sperimentale, dato che originariamente si prevedeva che ITER avrebbe dovuto essere costruito entro il 2020, ma nel 2016 il Consiglio ITER ha approvato un nuovo calendario per raggiungere lo stadio del primo plasma nel dicembre 2025, la prima data tecnicamente possibile per la costruzione di ITER;
4. sottolinea che il contributo di Euratom all'impresa comune per il periodo 2021-2027 non deve essere superato;
5. sottolinea che, al fine di evitare successive revisioni al rialzo dei costi previsti del progetto, di evitare ritardi nelle date previste delle fasi operative e di assicurare il massimo livello possibile di affidabilità del calendario, l'Organizzazione ITER dovrebbe prevedere disposizioni ragionevoli per imprevisti in qualsiasi programma riveduto; sostiene, a tale proposito, le disposizioni per imprevisti di un massimo di 24 mesi in termini di programmazione e del 10-20 % in termini di bilancio proposto dalla Commissione;
6. accoglie con favore il nuovo approccio alla gestione dei rischi adottato dall'Organizzazione ITER e incoraggia il Consiglio ITER a ridurre ulteriormente il numero di sottocomitati, a razionalizzarne le funzioni e a eliminare le sovrapposizioni;
7. invita il Consiglio ad approvare la proposta della Commissione introducendo nel contempo le seguenti modifiche:
– indicare il contributo dell'Euratom all'impresa comune, a prezzi costanti e correnti,
– per motivi di chiarezza, utilizzare la parola “Euratom”, anziché la parola “Comunità”, in tutto il testo;
– includere disposizioni chiare sui comitati che assistono il consiglio di direzione dell'impresa comune, in particolare il comitato di amministrazione e di gestione, il comitato per gli appalti e i contratti e il gruppo consultivo tecnico, per quanto riguarda la loro composizione, lo status permanente o temporaneo, il numero di riunioni e il metodo di retribuzione dei loro membri,
– valutare ed eliminare la sovrapposizione di responsabilità tra il comitato di amministrazione e di gestione e il gruppo consultivo tecnico in materia di piani di progetto e di programmi di lavoro;
– introdurre disposizioni relative ai contributi dello Stato ospitante di ITER,
– inserire nell'allegato III ("regolamento finanziario: principi generali") il requisito di stabilire, nel regolamento finanziario dell'impresa comune, norme e procedure per la valutazione dei contributi in natura,
– inserire disposizioni nell'articolo 5 e nell'allegato III che consentano all'impresa comune di ricevere finanziamenti sotto forma di strumenti finanziari in relazione alle operazioni di miscelazione realizzate in conformità al futuro programma InvestEU,
– chiarire il ruolo e il contributo del Regno Unito alla luce del suo status rispetto a Euratom, in particolare per quanto riguarda la partecipazione potenziale a ITER,
– includere disposizioni relative alle sinergie e alla cooperazione tra il programma ITER e il programma Euratom di ricerca e formazione per il periodo 2021-2025,
– prendere in considerazione la cooperazione con operatori privati piccoli e medi, come le start-up che sperimentano nuovi approcci e tecnologie, nel programma di ricerca e nella rete di organizzazioni designate nel settore della ricerca scientifica e tecnologica sulla fusione,
– chiarire le disposizioni riguardanti le relazioni annuali e le valutazioni effettuate dall'impresa comune;
– inserire nella proposta una raccomandazione a esaminare l'eventuale uso ulteriore dei materiali attualmente utilizzati nel progetto ITER
8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] GU L 90 del 30.3.2007, pag. 58.
MOTIVAZIONE
1. L'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione (F4E)
L'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione (F4E) è stata costituita per un periodo di 35 anni, a decorrere dal 19 aprile 2007. È stata creata nel quadro del trattato Euratom, con una decisione del Consiglio dell'Unione europea, per conseguire tre obiettivi:
a) apportare il contributo della Comunità europea dell'energia atomica (di seguito Euratom) all'Organizzazione internazionale dell'energia da fusione ITER;
b) apportare il contributo dell'Euratom alle attività che rientrano nell'approccio allargato con il Giappone per la realizzazione in tempi rapidi dell'energia da fusione;
c) preparare e coordinare un programma di attività volte alla costruzione di un reattore dimostrativo a fusione e degli impianti associati, in particolare l'Impianto internazionale di irraggiamento dei materiali per la fusione (di seguito IFMIF).
L'impresa comune (F4E) è responsabile del contributo dell'Europa a ITER, il più grande partenariato scientifico al mondo inteso a dimostrare che la fusione è una fonte di energia praticabile e sostenibile. ITER coinvolge sette partecipanti, che rappresentano la metà della popolazione mondiale: UE, Russia, Giappone, Cina, India, Corea del Sud e Stati Uniti.
In quanto parte ospitante del progetto in base all'accordo ITER, l'Europa si è assunta un maggiore impegno giuridico nonché la guida di questo progetto, accollandosi il 45% delle spese di costruzione (gli altri membri partecipano a ITER ciascuno per il 9% circa), per assicurare il tempestivo completamento della costruzione.
2. 2. Contesto della proposta della Commissione
La presente proposta è volta a modificare la decisione del Consiglio 2007/198/Euratom che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi, al fine di fornire la base per il finanziamento delle attività di questa Impresa comune per il periodo 2021-2027, nell'ambito del trattato Euratom.
La presente decisione costituisce l'atto di base per il periodo coperto dal prossimo quadro finanziario pluriennale e la base per l'adozione delle decisioni di finanziamento annuali. Tali decisioni consentiranno alla Commissione di trasferire i fondi all'Impresa comune F4E nel periodo 2021-2027.
Il contributo indicativo di Euratom all'impresa comune per il periodo 2021-2027 e le relative spese di sostegno per lo stesso periodo sono fissati a 6 070 000 000 EUR (in valori correnti).
3. Posizione del relatore
Il relatore accoglie con favore la proposta della Commissione che modifica la decisione n. 2007/198/Euratom del Consiglio. La proposta garantirà la continuità del progetto, in particolare nei confronti dei partner internazionali, e assicurerà il finanziamento di ITER per l'intera durata del prossimo quadro finanziario pluriennale.
Poiché la base giuridica della proposta della Commissione è costituita dagli articoli 47 e 48 del trattato Euratom, il Consiglio non ha l'obbligo di consultare il Parlamento europeo. Di conseguenza, il Parlamento europeo ha deciso di esprimere la propria posizione mediante una relazione d'iniziativa.
Il relatore invita il Consiglio ad approvare la proposta della Commissione, introducendo al contempo una serie di modifiche. Tenuto conto della portata limitata della proposta della Commissione, il relatore propone anche alcune modifiche di natura più generale, non semplicemente legate al finanziamento delle attività dell'impresa comune nel corso del prossimo quadro finanziario pluriennale.
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
21.11.2018 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
49 11 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Zigmantas Balčytis, Bendt Bendtsen, Xabier Benito Ziluaga, David Borrelli, Jonathan Bullock, Cristian-Silviu Buşoi, Jerzy Buzek, Edward Czesak, Jakop Dalunde, Pilar del Castillo Vera, Christian Ehler, Fredrick Federley, Ashley Fox, Adam Gierek, Igor Gräzin, Theresa Griffin, András Gyürk, Rebecca Harms, Barbara Kappel, Krišjānis Kariņš, Jaromír Kohlíček, Peter Kouroumbashev, Zdzisław Krasnodębski, Miapetra Kumpula-Natri, Christelle Lechevalier, Janusz Lewandowski, Paloma López Bermejo, Edouard Martin, Tilly Metz, Angelika Mlinar, Csaba Molnár, Nadine Morano, Dan Nica, Angelika Niebler, Morten Helveg Petersen, Miroslav Poche, Carolina Punset, Massimiliano Salini, Algirdas Saudargas, Neoklis Sylikiotis, Dario Tamburrano, Patrizia Toia, Evžen Tošenovský, Vladimir Urutchev, Kathleen Van Brempt, Henna Virkkunen, Lieve Wierinck, Hermann Winkler, Anna Záborská, Flavio Zanonato, Carlos Zorrinho |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Amjad Bashir, Soledad Cabezón Ruiz, Françoise Grossetête, Werner Langen, Olle Ludvigsson, Marian-Jean Marinescu, Clare Moody, Dennis Radtke, Davor Škrlec |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Michael Detjen, Bolesław G. Piecha, Bronis Ropė |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
49 |
+ |
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ALDE |
Fredrick Federley, Morten Helveg Petersen, Lieve Wierinck |
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ECR |
Amjad Bashir, Edward Czesak, Ashley Fox, Zdzisław Krasnodębski, Bolesław G. Piecha, Evžen Tošenovský |
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ENF |
Barbara Kappel, Christelle Lechevalier |
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GUE/NGL |
Jaromír Kohlíček |
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PPE |
Bendt Bendtsen, Cristian-Silviu Buşoi, Jerzy Buzek, Pilar del Castillo Vera, Christian Ehler, Françoise Grossetête, András Gyürk, Krišjānis Kariņš, Werner Langen, Janusz Lewandowski, Marian-Jean Marinescu, Nadine Morano, Angelika Niebler, Dennis Radtke, Massimiliano Salini, Algirdas Saudargas, Vladimir Urutchev, Henna Virkkunen, Hermann Winkler, Anna Záborská |
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S&D |
Zigmantas Balčytis, Soledad Cabezón Ruiz, Michael Detjen, Adam Gierek, Theresa Griffin, Peter Kouroumbashev, Miapetra Kumpula-Natri, Olle Ludvigsson, Edouard Martin, Csaba Molnár, Clare Moody, Dan Nica, Miroslav Poche, Patrizia Toia, Kathleen Van Brempt, Flavio Zanonato, Carlos Zorrinho |
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11 |
- |
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EFDD |
Jonathan Bullock, Dario Tamburrano |
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GUE/NGL |
Xabier Benito Ziluaga, Paloma López Bermejo, Neoklis Sylikiotis |
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NI |
David Borrelli |
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VERTS/ALE |
Jakop Dalunde, Rebecca Harms, Tilly Metz, Bronis Ropė, Davor Škrlec |
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3 |
0 |
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ALDE |
Igor Gräzin, Angelika Mlinar, Carolina Punset |
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Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti