RELAZIONE sulla raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente la preparazione del processo di revisione del 2020 del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), il controllo degli armamenti nucleari e le opzioni di disarmo nucleare
25.2.2020 - (2020/2004(INI))
Commissione per gli affari esteri
Relatore: Sven Mikser
PROGETTO DI RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
al Consiglio e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente la preparazione del processo di revisione del 2020 del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), il controllo degli armamenti nucleari e le opzioni di disarmo nucleare
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 14 febbraio 2019 sul futuro del trattato INF e l'impatto sull'Unione europea[1],
– viste la posizione comune del Consiglio del 13 aprile 2000 relativa alla conferenza di revisione del 2000 delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP)[2] e la posizione comune del Consiglio del 25 aprile 2005 relativa alla conferenza di revisione del 2005 delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari[3],
– vista la decisione 2010/212/PESC del Consiglio, del 29 marzo 2010, relativa alla posizione dell'Unione europea per la conferenza di revisione del 2010 delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari[4],
– viste le conclusioni del Consiglio del 20 aprile 2015 sulla nona conferenza di revisione delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari,
– vista la strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa del 12 dicembre 2003,
– viste le conclusioni del Consiglio del 4 febbraio 2019 sull'Iran,
– vista la decisione 2019/615 del Consiglio, del 15 aprile 2019, sul sostegno dell'Unione alle attività preparatorie della conferenza di revisione del 2020 delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari[5],
– vista la decisione 2019/938 del Consiglio, del 6 giugno 2019, che sostiene un processo di rafforzamento della fiducia che porti a creare una zona senza armi nucleari e tutte le altre armi di distruzione di massa in Medio Oriente[6],
– vista la relazione annuale sull'attuazione della strategia dell'Unione europea contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (2018), del 14 giugno 2019,
– visti gli obblighi sanciti dal trattato di non proliferazione delle armi nucleari, che impongono a tutti gli Stati parti del trattato di perseguire in buona fede il disarmo nucleare e porre fine alla corsa agli armamenti nucleari,
– visto il comunicato adottato in occasione del vertice della NATO tenutosi a Varsavia nel 2016,
– vista la dichiarazione del Consiglio Nord Atlantico, del 20 settembre 2017, relativa al trattato sulla proibizione delle armi nucleari,
– vista la dichiarazione del Segretario generale della NATO del 2 agosto 2019 sul trattato sulle forze nucleari a medio raggio,
– visto il nuovo trattato START, firmato dagli Stati Uniti e dalla Federazione russa, in vigore dal 5 febbraio 2011,
– visto il documento finale adottato dalla conferenza di revisione del 2000 delle parti del TNP,
– visto il documento finale adottato dalla conferenza di revisione del 2010 delle parti del TNP,
– visto il documento informale pubblicato dal Segretario generale delle Nazioni Unite nel 2018, dal titolo "Securing Our Common Future: An Agenda for Disarmament" (Salvaguardare il nostro futuro comune: un programma per il disarmo),
– visto il documento di lavoro dal titolo "Unlocking disarmament diplomacy through a 'stepping stone' approach" (Attivare la diplomazia del disarmo attraverso un approccio "a tappe"), presentato dalla Svezia al comitato preparatorio della conferenza di revisione del 2020 delle parti del TNP,
– visto il documento di lavoro dal titolo "Operationalising the Creating an Environment for Nuclear Disarmament (CEND) Initiative" (Attuare l'iniziativa per la creazione di un contesto per il disarmo nucleare (CEND)), presentato dagli Stati Uniti al comitato preparatorio della conferenza di revisione del 2020 delle parti del TNP,
– visto il documento di lavoro dal titolo "The Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons at 50: a brief assessment by the European Union" (Il trattato di non proliferazione delle armi nucleari a 50 anni: una breve valutazione a cura dell'Unione europea), presentato dall'Unione europea al comitato preparatorio della conferenza di revisione del 2020 delle parti del TNP,
– visto il documento di lavoro dal titolo "Proposals by the Non-Proliferation and Disarmament Initiative to enhance transparency for strengthening the review process for the Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons" (Proposte dell'iniziativa di non proliferazione e disarmo per aumentare la trasparenza allo scopo di rafforzare il processo di revisione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari), presentato dai membri dell'iniziativa di non proliferazione e disarmo (Australia, Canada, Cile, Germania, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Nigeria, Filippine, Polonia, Turchia ed Emirati arabi uniti) al comitato preparatorio della conferenza di revisione del 2020 delle parti del TNP,
– visto l'articolo 118 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0020/2020),
A. considerando che il TNP è indubbiamente lo strumento internazionale più importante per la regolamentazione del regime nucleare da ormai 50 anni; che è al centro della stabilità strategica a livello mondiale e costituisce un baluardo insostituibile contro il rischio di proliferazione delle armi nucleari; che ha fortemente contribuito a ridurre l'arsenale nucleare e a favorire l'utilizzo pacifico dell'energia nucleare; che è un trattato maturo e pragmatico, quasi universale e ampiamente rispettato; che nel 1995 gli Stati parti del TNP hanno concordato di prorogare la validità del trattato a tempo indeterminato; che, vista l'incapacità di concordare un documento finale sostanziale nel 2015, è fondamentale assicurare la riuscita della revisione del 2020;
B. considerando che dal 1968 il TNP ha indotto diversi paesi a rinunciare alle armi nucleari in Europa, America Latina, Africa, Asia e Pacifico; che ha permesso lo sviluppo pacifico dell'energia nucleare; che nel tempo ha portato alla drastica riduzione degli arsenali nucleari dopo la guerra fredda; che solo pochi paesi hanno sviluppato arsenali al di fuori del TNP;
C. considerando che i tre pilastri del TNP, ossia non proliferazione, disarmo e utilizzo pacifico dell'energia nucleare, sono complementari, si rafforzano a vicenda e sono indissolubilmente legati; che qualsiasi progresso futuro verso il disarmo e la completa eliminazione delle armi nucleari richiede pertanto il mantenimento delle norme vigenti contro la proliferazione di tali armi; che il TNP ha consentito di istituire un sistema internazionale di salvaguardia;
D. considerando che l'obiettivo delle conferenze periodiche di revisione del TNP è quello di valutare l'attuazione del trattato ed elaborare una tabella di marcia per il conseguimento di progressi sulla base di un approccio graduale; che il processo di revisione offre agli Stati parti del TNP l'opportunità di sostenere e consolidare il regime di non proliferazione nucleare una volta ogni cinque anni;
E. considerando che la conferenza di revisione del 2010 ha ribadito l'obiettivo ultimo del rafforzamento del regime mondiale di non proliferazione e che in tale occasione gli Stati parti del TNP hanno riconfermato il proprio impegno nei confronti delle disposizioni fondamentali del trattato e hanno adottato un piano d'azione di 64 punti che contempla, tra l'altro, piani d'azione specifici per la non proliferazione, il disarmo e l'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, sostenuti da azioni concrete e misurabili che gli Stati dovranno intraprendere a sostegno dei tre pilastri;
F. considerando che nella sezione sul disarmo nucleare gli Stati parti del TNP, compresi gli Stati riconosciuti ufficialmente come Stati dotati di armamenti nucleari, si sono impegnati per la prima volta ad accelerare il compimento di progressi effettivi verso il disarmo e a conseguire infine l'eliminazione completa dei loro arsenali nucleari, siano essi dispiegati o meno; che le azioni concordate nell'ambito del pilastro della non proliferazione coprono un'ampia gamma di questioni, come il rafforzamento delle salvaguardie, il sostegno all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), la protezione fisica dei materiali nucleari, la conclusione e l'entrata in vigore di protocolli aggiuntivi, le salvaguardie per le esportazioni connesse al nucleare, i trasferimenti di tecnologie nucleari e il terrorismo nucleare;
G. considerando che il principio di trasparenza è un elemento indispensabile del disarmo nucleare, poiché contribuisce a fare chiarezza sugli arsenali esistenti e sostiene il processo di verifica; che la trasparenza contribuisce a consolidare la fiducia e a definire una base comune per il dialogo quale presupposto per la riduzione e infine l'eliminazione delle armi nucleari; che le relazioni del consiglio dei governatori dell'AIEA sono uno strumento importante per garantire la trasparenza in merito all'osservanza degli obblighi di non proliferazione da parte degli Stati non dotati di armamenti nucleari;
H. considerando che le disposizioni del TNP sostengono il diritto degli Stati di utilizzare l'energia nucleare a scopi pacifici e di partecipare allo scambio di attrezzature, materiali e informazioni scientifiche e tecnologiche sull'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, riconoscendo nel contempo un trattamento preferenziale agli Stati non dotati di armamenti nucleari e tenendo debitamente conto delle esigenze dei paesi in via di sviluppo;
I. considerando che la norma contro gli esperimenti sostiene sia il pilastro della non proliferazione sia il pilastro del disarmo, contribuendo in tale modo anche a evitare un eventuale tentativo da parte degli Stati dotati di armamenti nucleari di sviluppare e acquistare armi nucleari; che gli Stati parti del TNP si sono impegnati ad astenersi dal provocare qualsiasi esplosione nucleare e dall'utilizzare armi basate su nuove tecnologie nucleari in attesa dell'entrata in vigore del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT); che tutti gli Stati dotati di armamenti nucleari si sono impegnati a ratificare il CTBT senza indugi; che tutti gli Stati hanno inoltre concordato la necessità di avviare senza ulteriori ritardi negoziati su un trattato che metta al bando la produzione di materiale fissile destinato all'utilizzo nelle armi nucleari;
J. considerando che il TNP ha gettato le fondamenta per la creazione di zone denuclearizzate in tutto il mondo; che la creazione di una zona esente da armi nucleari in Medio Oriente è uno degli obiettivi di lunga data dell'UE; che l'Unione ha recentemente stanziato un bilancio per attività volte a promuovere un dialogo inclusivo tra esperti e responsabili delle politiche, allo scopo di compiere progressi in relazione all'impegno di creare una zona esente da armi di distruzione di massa in Medio Oriente;
K. considerando che nella dichiarazione politica adottata, con l'astensione dei 28 Stati membri dell'UE, durante la prima sessione della conferenza sulla creazione di una zona esente da armi nucleari e tutte le altre armi di distruzione di massa in Medio Oriente, tenutasi a New York nel novembre 2019, i restanti partecipanti si sono impegnati a elaborare un trattato giuridicamente vincolante per la creazione di una zona senza armi nucleari e altre armi di distruzione di massa in Medio Oriente;
L. considerando che, da quando il TNP è entrato in vigore nel 1970, la metà delle conferenze di revisione non è riuscita a raggiungere un accordo su una dichiarazione finale significativa e che l'ultima dichiarazione finale è stata adottata in occasione della conferenza di revisione del 2010;
M. considerando che la conferenza di revisione del 2020 si svolgerà in un contesto di sicurezza internazionale particolarmente complesso, alla luce dell'assenza di progressi sulla denuclearizzazione della penisola coreana, del recesso degli Stati Uniti dal piano d'azione congiunto globale (PACG) con l'Iran, delle presunte violazioni da parte dell'Iran e delle denunce formali con le quali Francia, Regno Unito e Germania hanno risposto a tali presunte violazioni, avviando così il meccanismo di risoluzione delle controversie del PACG, del collasso del trattato INF e dello stallo nei negoziati per la proroga del trattato START tra Russia e Stati Uniti; che l'attuale stato di disaccordo e divisione tra i 191 Stati parti del TNP dotati e non dotati di armamenti nucleari riguardo all'approccio più adatto per ridurre ed eliminare le armi nucleari rappresenterà un'ulteriore sfida per il dibattito;
N. considerando che vari Stati dotati di armamenti nucleari intendono modernizzare o stanno attualmente modernizzando le proprie armi nucleari o i relativi vettori e che alcuni di loro stanno abbassando le soglie per l'intervento nucleare nelle rispettive dottrine militari nazionali;
O. considerando che il memorandum di Budapest, firmato nel 1994 da Ucraina, Russia, Stati Uniti e Regno Unito, ha fornito garanzie di sicurezza riguardo alle minacce o all'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica dell'Ucraina, in cambio della rinuncia al suo arsenale nucleare e dell'adesione al TNP; che la decisione della Russia di non rispettare le garanzie di sicurezza fornite all'Ucraina nel memorandum di Budapest e lo spregio per il diritto internazionale hanno avuto effetti deleteri sul clima dei colloqui riguardanti il disarmo nucleare e la non proliferazione;
P. considerando che il deterioramento del clima di sicurezza mondiale è ulteriormente aggravato dalla diffidenza crescente tra le nazioni, che l'ammodernamento degli arsenali è stato promosso dalle nuove tecnologie, che aumentano i rischi per la sicurezza mondiale, in particolare in relazione a possibili attacchi informatici contro gli armamenti nucleari e i relativi sistemi di comando, controllo e allarme rapido, e dal ruolo sempre più rilevante rivestito dalle armi nucleari nelle politiche, strategie e dottrine nazionali, con conseguente rischio di una nuova corsa globale alle armi nucleari; che un crescente numero di paesi punta ad acquisire armi nucleari che possano essere utilizzate sul campo di battaglia;
Q. considerando che sussiste un rischio significativo che le principali potenze militari tenderanno a non ricorrere più al controllo degli armamenti e al disarmo per alleviare le tensioni internazionali e migliorare il clima di sicurezza mondiale, il che contribuisce in ultima analisi a rimettere la questione nucleare al centro degli equilibri strategici e pertanto ad aumentare i rischi nucleari in tutto il mondo;
R. considerando che l'arsenale nucleare mondiale conta quasi 14 000 testate nucleari e che gli Stati Uniti e la Russia detengono oltre il 90 % di tale arsenale; che anche un impiego limitato di armi nucleari avrebbe conseguenze umanitarie disastrose, dato che nessuno Stato o nessuna organizzazione internazionale dispone delle capacità necessarie ad affrontare le conseguenze immediate di un simile attacco e fornire adeguata assistenza alle vittime;
S. considerando che il trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) è stato adottato nel 2017 da 122 paesi ma che tra di essi non figura nessuno stato riconosciuto ufficialmente come dotato di armi nucleari, e che al gennaio 2020 il trattato era stato firmato da 80 paesi e ratificato da 35; che l'Unione europea non è stata in grado di concordare una posizione comune sul trattato;
T. considerando che la proroga del nuovo trattato bilaterale START tra gli Stati Uniti e la Federazione russa, il cui obiettivo primario deve essere quello di continuare a ridurre in modo verificabile le scorte di armi nucleari create con la corsa agli armamenti durante la guerra fredda e che limita a 1 550 il numero di testate nucleari strategiche dispiegate da ciascuna delle parti fino alla sua scadenza prevista nel febbraio 2021, costituirebbe un elemento essenziale per preservare la stabilità strategica e prevenire una nuova corsa agli armamenti;
U. considerando che la NATO ha manifestato il proprio deciso sostegno alla piena attuazione del TNP e si è impegnata a creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari, nel pieno rispetto delle disposizioni del trattato e sulla base di un approccio graduale;
V. considerando che l'iniziativa promossa dagli Stati Uniti per la creazione di un contesto per il disarmo nucleare (CEND), che definisce compiti da svolgere per creare le condizioni necessarie al disarmo, si propone di andare oltre il tradizionale approccio graduale per contrastare l'attuale deterioramento del clima di sicurezza;
W. considerando che l'approccio "a tappe" proposto dalla Svezia introduce tappe incrementali più facili da raggiungere in quattro ambiti fondamentali, allo scopo di favorire lo sviluppo di abitudini di cooperazione, ridurre la rilevanza delle armi nucleari, accrescere la trasparenza e ridurre i rischi nucleari, consentendo così il conseguimento degli obiettivi di disarmo esistenti;
X. che i metodi utilizzati negli attacchi informatici, come la manipolazione dei dati, le interferenze digitali e lo spoofing potrebbero compromettere l'integrità delle comunicazioni, aumentando l'incertezza del processo decisionale; che in periodi di crisi, tali attacchi informatici contro i sistemi delle armi nucleari potrebbero portare a un'escalation, compresi lanci accidentali di testate nucleari;
Y. considerando che il dialogo multilaterale e la diplomazia si sono dimostrati strumenti efficaci per prevenire crisi di proliferazione e inasprimenti dei conflitti, come dimostrato dal PACG, che viene considerato una conquista storica e un contribuito fondamentale al regime mondiale di non proliferazione;
Z. considerando che, per quanto riguarda le armi di distruzione di massa, lo status della Repubblica popolare democratica di Corea, che si è ritirata dal trattato nel 2003 e ha acquisito la capacità di produrre armi nucleari nonostante le severe sanzioni internazionali, rimane invariato; che, secondo la relazione annuale dell'AIEA per il 2018, Pyongyang ha proseguito le sue attività nucleari; che segni di attività nei siti nucleari della Repubblica popolare democratica di Corea sono stati segnalati nel corso del 2019 e che Pyongyang ha annunciato un imminente "esperimento molto importante" presso un sito di lancio di satelliti; che nel breve termine le prospettive per l'adozione di interventi concreti verso la denuclearizzazione dell'area sono esigue; che la Corea del Nord continua a rappresentare una minaccia nucleare e balistica a livello regionale e mondiale;
AA. considerando che all'interno del Circolo polare artico il numero di navi a propulsione nucleare ha registrato un netto incremento nell'ultimo decennio; che la presenza di materiale radiologico e nucleare nell'Artico presuppone un rischio di incidenti e inconvenienti gravi;
1. raccomanda al Consiglio e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza di:
(a) ribadire che un multilateralismo efficace e un assetto internazionale basato su norme costituiscono un presupposto per contrastare la proliferazione delle armi nucleari; ribadire che il TNP è uno dei cardini del regime di non proliferazione e del disarmo nucleare nonché un baluardo fondamentale contro il rischio di proliferazione nucleare e costituisce un quadro di riferimento insostituibile per il mantenimento e il consolidamento della pace e della sicurezza in tutto il mondo;
(b) ribadire il pieno sostegno dell'UE e degli Stati membri al TNP e ai suoi tre pilastri della non proliferazione, del disarmo e dell'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, che si rafforzano a vicenda, nonché di confermare la validità del precedente approccio graduale basato sugli impegni assunti durante i precedenti processi di revisione, in particolare nel 1995, nel 2000 e nel 2010; sottolineare che un approccio equilibrato tra i tre pilastri è essenziale per garantire un esito positivo della conferenza di revisione del 2020 e per l'adozione di misure concrete, efficaci e condivise che consentano di sviluppare ulteriormente gli impegni precedentemente assunti; evidenziare il ruolo importante dell'UE nel facilitare politiche orientate alla pace e nel promuovere la stabilità internazionale;
(c) garantire senza indugio l'adozione di una decisione del Consiglio che formalizzi la posizione comune dell'UE riguardo alla conferenza di revisione del TNP;
(d) sottolineare che il TNP è indispensabile per la pace e la sicurezza nel mondo da cinque decenni;
(e) continuare a fornire sostegno alle attività preparatorie della conferenza di revisione del 2020 delle parti del TNP attraverso un contributo di 1,3 milioni di EUR a favore di attività di sensibilizzazione, compresi tre seminari tematici riguardanti i pilastri del disarmo, della non proliferazione e dell'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, quattro riunioni regionali e due eventi collaterali; continuare a sostenere i principali obiettivi delle attività dell'UE, in particolare per quanto riguarda il consolidamento della fiducia, la sensibilizzazione in merito agli ostacoli e ai potenziali ambiti di convergenza e la formulazione di contributi per una tabella di marcia che garantisca il buon esito del processo di revisione del 2020;
(f) continuare a sottolineare che qualsiasi ulteriore accrescimento delle divergenze tra gli Stati comporterebbe un progressivo discredito del TNP quale strumento giuridico mondiale affidabile e il deterioramento del regime di disarmo mondiale, facendo quindi sorgere il rischio di un'ulteriore proliferazione globale delle armi nucleari; avvertire gli Stati parti del trattato che, dato il mancato raggiungimento di un consenso sia alla conferenza di revisione del 2015 che in seno ai comitati preparatori, il futuro del TNP non può più essere dato per scontato senza impegni chiari da parte loro;
(g) ricordare agli Stati parti del TNP che il 50º anniversario del trattato, che coincide con la conferenza di revisione del 2020, potrebbe fornire un incentivo a impegnarsi in un dialogo sincero e orientato ai risultati per ripristinare la fiducia reciproca, nell'ottica di ampliare gli ambiti di convergenza e individuare un terreno comune per far avanzare le discussioni, con il fine ultimo di adottare un documento condiviso che riconosca il disarmo nucleare e la completa eliminazione delle armi nucleari come obiettivo comune, conformemente all'articolo VI del TNP;
(h) chiedere che la conferenza di revisione delle parti del TNP sia sostenuta da una forte leadership politica; trasmettere agli Stati parti del TNP il messaggio che la partecipazione dei capi di Stato o di governo alla conferenza dimostrerebbe l'importanza attribuita dagli Stati al trattato e al processo di revisione; invitare i rappresentanti degli Stati parti del TNP a sfruttare l'occasione della decima conferenza di revisione per ribadire che la guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta;
(i) sottolineare che l'applicazione selettiva del trattato o l'inosservanza dei suoi memorandum praticata da alcuni Stati parti del TNP compromette la fiducia nell'intero sistema del TNP; invitare tutti i firmatari del TNP ad assicurare il rispetto degli impegni che hanno sottoscritto;
(j) plaudere al mancato utilizzo delle armi nucleari negli ultimi 72 anni; avvertire gli Stati parti del TNP che qualsiasi ampliamento delle situazioni in cui potrebbero essere utilizzate armi nucleari potrebbe compromettere gravemente la stabilità strategica mondiale e la pratica del non utilizzo;
(k) invitare gli Stati, per quanto riguarda gli armamenti nucleari e le tecnologie correlate dei vettori, a riconoscere che i regimi di controllo, disarmo e non proliferazione sono strumenti essenziali per consolidare la fiducia e contribuire in maniera significativa a invertire il deterioramento del clima di sicurezza internazionale, evitando così grandi guerre tra Stati e preservando la pace e la sicurezza;
(l) sottolineare che la verifica dell'effettivo disarmo nucleare è essenziale per conseguire l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari; compiere e intensificare gli sforzi necessari a fronteggiare le sfide del processo di verifica dei requisiti di sicurezza, stabilità e non proliferazione, anche attraverso la cooperazione con organizzazioni internazionali e regionali e con la società civile;
(m) esortare gli Stati parti del TNP ad adoperarsi al massimo per compiere ulteriori progressi nei processi di controllo degli armamenti e disarmo nucleare, in particolare riducendo complessivamente le scorte mondiali di armi nucleari, e garantire che la tendenza alla riduzione degli arsenali nucleari, in atto sin dal picco raggiunto nel 1986, non subisca un'inversione; trasmettere il messaggio che il TNP dovrebbe essere utilizzato come una piattaforma per tutti i pertinenti sforzi diplomatici;
(n) esortare gli Stati Uniti e la Russia a rafforzare la fiducia reciproca nell'ottica di ripristinare un dialogo sulle opzioni disponibili per instaurare una nuova relazione che consenta il controllo degli armamenti; sottolineare che se, prima della conferenza di revisione del 2020 delle parti del TNP, Russia e Stati Uniti assumessero l'impegno di prorogare la validità del nuovo trattato START prima del febbraio 2021, ciò costituirebbe un contributo importante per la conferenza; esortare con forza le due parti a negoziare un nuovo strumento riguardante sia gli armamenti dispiegati che quelli non dispiegati, come pure le armi strategiche e non strategiche, che includa la Cina, date le massicce scorte di missili di cui dispone; esprimere preoccupazione in merito al recente dispiegamento, da parte della Russia, di motoalianti ipersonici Avangard nella regione di Orenburg; ricordare alla Russia che tutti i motoalianti ipersonici Avangard dispiegati saranno soggetti al limite complessivo di 1 550 testate nucleari previsto dal nuovo trattato START e alle relative disposizioni in materia di verifiche;
(o) ribadire il profondo rammarico dell'UE per il recente fallimento del trattato per l'eliminazione dei missili a medio e corto raggio (trattato INF) a causa del dispiegamento, da parte della Russia, del sistema missilistico SSC-8, che dispone di capacità nucleare, è mobile e difficile da individuare e abbassa la soglia per l'uso delle armi nucleari nei conflitti armati, sottolineandone le importanti conseguenze negative sulla sicurezza europea e sul sistema strategico di controllo delle armi nucleari; invitare i due firmatari del trattato INF a riprendere il dialogo sulle opzioni disponibili per istituire un nuovo strumento giuridicamente vincolante sui missili a medio e corto raggio; sostenere gli sforzi volti a rendere tale strumento multilaterale estendendolo a tutti gli altri paesi che possiedono questo tipo di armi, compresa la Cina;
(p) manifestare allarme per la fine del trattato INF, anche in considerazione del fatto che i missili a medio raggio potrebbero essere una causa probabile dell’aumento dei rischi di un’escalation nucleare sul continente europeo;
(q) incoraggiare colloqui sulla possibilità di un trattato multilaterale per i missili balistici che vada al di là del trattato INF tra gli Stati Uniti e la Russia, al fine di includere altre parti;
(r) invitare gli Stati Uniti e la Russia a presentare a tutte le altre parti del TNP e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una dichiarazione che descriva le misure che stanno adottando, a seguito del recesso dal trattato INF, per garantire l'osservanza dei propri obblighi a norma dell'articolo VI del TNP; adottare le iniziative necessarie a tale scopo a nome dell'Unione;
(s) invitare la Russia a tenere fede al suo impegno sancito dal memorandum di Budapest e a rispettare le garanzie di sicurezza offerte all'Ucraina;
(t) considerare il recesso dai regimi di controllo degli armamenti nucleari o il loro fallimento come un precedente pericoloso per il TNP; tenere presente che le parti del TNP potrebbero considerare tali eventi come una minaccia per la loro sicurezza nazionale e che le conseguenze potrebbero destabilizzare il trattato nel suo complesso;
(u) far valere tali preoccupazioni durante la conferenza di revisione del 2020 delle parti del TNP; adottare le misure diplomatiche e politiche necessarie a eliminare la minaccia diretta che le armi nucleari a medio raggio rappresentano per l'Unione europea e i suoi Stati membri;
(v) mettere in risalto il contributo che gli Stati della NATO hanno fornito rispettando gli impegni assunti nel quadro del TNP per quanto riguarda la riduzione delle scorte di armi nucleari del 95 % dalla fine della guerra fredda, la ridefinizione degli obiettivi, la riduzione del loro grado di prontezza all'uso e il ridimensionamento del loro ruolo nell'ambito della difesa; invitare la NATO e gli altri Stati firmatari del TNP a proseguire gli sforzi volti a ridurre ulteriormente gli armamenti nucleari, nel pieno rispetto del TNP e sulla base di un approccio graduale che promuova la stabilità e la sicurezza internazionali;
(w) prendere atto che l'adozione del TPNW da parte di 122 Stati, la sua firma da parte di 80 e la ratifica da parte di 35 Stati sono una dimostrazione del desiderio di conseguire l'obiettivo di realizzare un mondo senza armi nucleari; sottolineare che il disarmo nucleare non può essere separato dalla sicurezza collettiva e che può essere conseguito solo tenendo conto del contesto strategico e che deve rientrare nel quadro di un processo graduale che garantisca la sicurezza immutata di tutti, prevenendo nel contempo nuove corse agli armamenti; ricordare che il trattato sul bando della produzione di materiale fissile destinato all'utilizzo nelle armi nucleari, impedendo lo sviluppo quantitativo degli arsenali nucleari, costituisce una tappa imprescindibile e insostituibile verso un mondo privo di armi nucleari;
(x) ribadire il diritto delle parti del TNP di utilizzare pacificamente l'energia nucleare per soddisfare il proprio fabbisogno energetico a lungo termine, conformemente alle disposizioni del trattato; collaborare con i paesi che desiderano sviluppare capacità in tale ambito, nell'ottica di un utilizzo responsabile dell'energia nucleare esclusivamente per scopi pacifici, a condizione che siano rispettati tutti i requisiti in materia di sicurezza, stabilità e non proliferazione; considerare misure idonee nei casi in cui tali paesi non cooperino e non rispettino tutti i requisiti in materia di sicurezza, stabilità e non proliferazione; fornire assistenza e contemporaneamente rendere obbligatorio per i paesi che intendono sviluppare capacità per l'utilizzo pacifico dell’energia nucleare lo sviluppo di una solida cultura della sicurezza nucleare e riconoscere il ruolo e il valore dell'AIEA e del suo sistema di salvaguardia ai fini dell’attuazione del TNP e del rafforzamento del quadro di riferimento della sicurezza nucleare;
(y) limitare il trasferimento di tecnologie nucleari rilevanti per la proliferazione agli Stati parti del TNP che hanno definito e stanno attuando misure di salvaguardia globali dell'AIEA, sostenendo in tal modo la decisione della conferenza di revisione del 1995 delle parti del TNP che i nuovi regimi di fornitura per il trasferimento di tecnologie nucleari sensibili dovrebbero esigere, come necessario presupposto, l'accettazione delle misure di salvaguardia globali dell'AIEA e, a livello internazionale, impegni vincolanti di non acquisire armi nucleari o altri dispositivi esplosivi nucleari;
(z) proseguire gli sforzi volti a creare una zona esente da armi nucleari e da tutte le altre armi di distruzione di massa in Medio Oriente, conformemente alla risoluzione del 1995, attualmente vanificati in parte dalle politiche di Israele e dalla ripresa delle attività di arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran; portare avanti le iniziative mirate a promuovere il consolidamento della fiducia attraverso azioni volte a incentivare un dialogo inclusivo tra esperti e responsabili politici, con il sostegno di una dotazione finanziaria di 2,86 milioni di EUR per l'attuazione dei progetti;
(aa) sostenere l'approccio regionale, che rappresenta uno dei percorsi importanti nella promozione del disarmo e della non proliferazione; tenere conto dell'esito della prima sessione della conferenza sulla creazione di una zona senza armi nucleari in Medio Oriente e continuare a sostenere l'obiettivo di lunga data di elaborare un trattato giuridicamente vincolante che consenta la creazione di una zona senza armi nucleari in Medio Oriente; incoraggiare tutti gli Stati partecipanti a compiere il massimo sforzo per realizzare progressi in tale impresa durante la seconda sessione della conferenza;
(ab) sostenere l'approccio "a tappe" proposto dalla Svezia per generare sostegno politico a favore di impegni realizzabili, pragmatici e a breve termine verso la realizzazione di un regime di disarmo mondiale, i cui obiettivi generali sono ripristinare un clima di fiducia, sostenere misure volte a ridurre la rilevanza delle armi nucleari, consolidare le abitudini di cooperazione tra gli Stati, ridurre i rischi nucleari e rafforzare la trasparenza quali tappe intermedie in grado di agevolare l'osservanza degli obblighi esistenti da parte degli Stati partecipanti;
(ac) invitare gli Stati parti a elaborare e attuare misure volte ad attenuare i rischi di utilizzo di armi nucleari, sia in maniera intenzionale che accidentale; sottolineare che le misure in questione potrebbero includere il miglioramento dei canali di comunicazione e dei protocolli, la cibersicurezza, la definizione di una chiara distinzione tra materiali convenzionali e materiali nucleari, l'accrescimento della resilienza alle minacce ibride e agli attacchi informatici e l'aumento del tempo disponibile per prendere decisioni in caso di crisi;
(ad) sostenere l'impegno degli Stati dotati di armamenti nucleari a favore del rafforzamento della trasparenza, conformemente alle 13 misure sul disarmo adottate in occasione della conferenza di revisione del 2000 delle parti del TNP; ricordare che un ulteriore miglioramento del meccanismo di rendicontazione, attraverso la sistematizzazione dei quadri di riferimento per la rendicontazione degli Stati dotati di armamenti nucleari, aiuterebbe tali Stati a conseguire lo stesso livello di trasparenza; prestare particolare attenzione, in tale contesto, alle proposte dell'iniziativa di non proliferazione e disarmo per aumentare la trasparenza in modo tale da rafforzare il processo di revisione del TNP;
(ae) prendere atto della proposta presentata dagli Stati Uniti al comitato preparatorio della conferenza di revisione del 2020 nel documento "Operationalising the Creating an Environment for Nuclear Disarmament (CEND) Initiative" (Attuare l'iniziativa per la creazione di un contesto per il disarmo nucleare (CEND)), il cui scopo è quello di individuare e affrontare i fattori del contesto della sicurezza internazionale che ostacolano il compimento di ulteriori progressi nel disarmo, definire un approccio più pragmatico al disarmo e contribuire positivamente al buon esito della conferenza di revisione del 2020; avviare ulteriori discussioni sulla proposta nel quadro della conferenza di revisione del 2020 e oltre;
(af) invitare tutti gli Stati a intraprendere senza ulteriori ritardi discussioni sulla strada da percorrere per avviare e realizzare una delle priorità che non sono ancora state portate a compimento, ossia la definizione di un trattato che metta al bando la produzione di materiale fissile destinato all'utilizzo nelle armi nucleari, che rappresenta una tappa indispensabile per escludere il rischio di una ripresa della corsa agli armamenti nucleari e imprescindibile verso l'eliminazione degli armamenti nucleari;
(ag) assicurare che l'UE continui a sostenere con decisione il trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT) e la relativa organizzazione (CTBTO); ricordare inoltre l'importanza e l'urgenza di conseguire l'entrata in vigore del CTBT per evitare lo sviluppo di nuove armi;
(ah) riaffermare l'impegno costante dell'UE nei confronti del PACG, che rappresenta il migliore mezzo possibile per ottenere garanzie sull'utilizzo esclusivamente pacifico dell'energia nucleare da parte dell'Iran ed è uno strumento essenziale per il rafforzamento della stabilità e della sicurezza in Medio Oriente; continuare a sottolineare l'importanza del ruolo dell'UE nel trovare una via da percorrere per garantire il raggiungimento dell'accordo nucleare; ribadire il rammarico dell'UE per il recesso degli Stati Uniti dal PACG e la nuova imposizione di sanzioni; rammaricarsi per il fatto che l'Iran abbia soppresso i limiti alla sua produzione di uranio arricchito, che può essere utilizzato per la produzione di combustibile per reattori e di armi nucleari, non ottemperando in tal modo, dal luglio 2019, agli impegni assunti nel quadro del PACG, il che ha portato all'attivazione del meccanismo di risoluzione delle controversie da parte di tutti i firmatari europei del PACG; ribadire che tali sviluppi danno inizio a una fase di incertezza molto preoccupante per la stabilità e la sicurezza internazionali; riaffermare la necessità di raggiungere un accordo per ridurre la minaccia del programma missilistico iraniano; invitare l'Iran a ripristinare la sua piena conformità agli impegni assunti in ambito nucleare nel quadro del PACG e del TNP;
(ai) rammaricarsi per il sostegno dell'Iran ad attori non statali violenti e per lo sviluppo e l'uso di missili balistici che destabilizzano l'intero Medio Oriente;
(aj) riaffermare il pieno sostegno dell'UE all'obiettivo di una denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile della Repubblica popolare democratica di Corea, conformemente a tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; esortare la Repubblica popolare democratica di Corea ad abbandonare il suo programma di armamento nucleare e a tornare a rispettare il TNP e le salvaguardie dell'AIEA; continuare a sostenere il processo di dialogo in corso, cercando nel contempo di ricoprire un ruolo più attivo nei negoziati utilizzando appieno le proprie competenze diplomatiche; ricordare che la Repubblica popolare democratica di Corea continua a rappresentare una minaccia nucleare e balistica a livello regionale e internazionale;
(ak) continuare a sostenere e preservare il TNP quale strumento multilaterale essenziale per la pace e la sicurezza internazionali, a promuoverne l'universalizzazione e a rafforzare l'attuazione dei suoi tre pilastri, che sono di pari importanza e si rafforzano a vicenda; incoraggiare tutti gli Stati parti del TNP a rinsaldare i propri sforzi di collaborazione reciproca e sollecitare un impegno rinnovato a favore di un'attuazione completa, onnicomprensiva ed equilibrata del TNP;
(al) invitare tutti i paesi che non lo hanno ancora fatto a firmare e ratificare il TNP in qualità di Stati non dotati di armamenti nucleari e, in attesa dell'adesione, ad attenersi alle sue condizioni e impegnarsi a perseguire i suoi obiettivi di non proliferazione e disarmo, fornendo altresì prova della loro estraneità a qualsiasi trasferimento di tecnologie nucleari e rafforzando la convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
19.2.2020 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
61 1 5 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Alviina Alametsä, Maria Arena, Petras Auštrevičius, Traian Băsescu, Lars Patrick Berg, Anna Bonfrisco, Reinhard Bütikofer, Fabio Massimo Castaldo, Włodzimierz Cimoszewicz, Katalin Cseh, Tanja Fajon, Anna Fotyga, Michael Gahler, Kinga Gál, Sunčana Glavak, Klemen Grošelj, Sandra Kalniete, Dietmar Köster, Stelios Kouloglou, Andrius Kubilius, Ilhan Kyuchyuk, Miriam Lexmann, Nathalie Loiseau, Jaak Madison, Lukas Mandl, Thierry Mariani, David McAllister, Vangelis Meimarakis, Sven Mikser, Francisco José Millán Mon, Javier Nart, Urmas Paet, Demetris Papadakis, Kostas Papadakis, Tonino Picula, Kati Piri, Giuliano Pisapia, Jérôme Rivière, Nacho Sánchez Amor, Jacek Saryusz-Wolski, Andreas Schieder, Radosław Sikorski, Sergei Stanishev, Hermann Tertsch, Hilde Vautmans, Harald Vilimsky, Idoia Villanueva Ruiz, Thomas Waitz, Witold Jan Waszczykowski, Charlie Weimers, Isabel Wiseler-Lima, Salima Yenbou, Željana Zovko |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Arnaud Danjean, Özlem Demirel, Engin Eroglu, Evin Incir, Andrey Kovatchev, Sergey Lagodinsky, Katrin Langensiepen, Gabriel Mato, Kris Peeters, Paulo Rangel, Ernest Urtasun, Nils Ušakovs, Mick Wallace |
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Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale |
Tudor Ciuhodaru |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
61 |
+ |
ECR |
Hermann Tertsch, Witold Jan Waszczykowski, Charlie Weimers |
GUE/NGL |
Özlem Demirel, Stelios Kouloglou, Idoia Villanueva Ruiz, Mick Wallace |
ID |
Lars Patrick Berg, Jaak Madison, Harald Vilimsky |
NI |
Fabio Massimo Castaldo |
PPE |
Traian Băsescu, Arnaud Danjean, Michael Gahler, Kinga Gál, Sunčana Glavak, Sandra Kalniete, Andrey Kovatchev, Andrius Kubilius, Miriam Lexmann, David McAllister, Lukas Mandl, Gabriel Mato, Vangelis Meimarakis, Francisco José Millán Mon, Kris Peeters, Paulo Rangel, Radosław Sikorski, Isabel Wiseler-Lima, Željana Zovko |
RENEW |
Petras Auštrevičius, Katalin Cseh, Engin Eroglu, Klemen Grošelj, Ilhan Kyuchyuk, Nathalie Loiseau, Javier Nart, Urmas Paet, Hilde Vautmans |
S&D |
Maria Arena, Włodzimierz Cimoszewicz, Tudor Ciuhodaru, Tanja Fajon, Evin Incir, Dietmar Köster, Sven Mikser, Demetris Papadakis, Tonino Picula, Kati Piri, Giuliano Pisapia, Nacho Sánchez Amor, Andreas Schieder, Sergei Stanishev, Nils Ušakovs |
VERTS/ALE |
Alviina Alametsä, Reinhard Bütikofer, Sergey Lagodinsky, Katrin Langensiepen, Ernest Urtasun, Thomas Waitz, Salima Yenbou |
1 |
- |
NI |
Kostas Papadakis |
5 |
0 |
ECR |
Anna Fotyga, Jacek Saryusz-Wolski |
ID |
Anna Bonfrisco, Thierry Mariani, Jérôme Rivière |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti