RELAZIONE sulla raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio e al vicepresidente della Commissione europea/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente l'attuazione e la governance della cooperazione strutturata permanente (PESCO)
29.9.2020 - (2020/2080(INI))
Commissione per gli affari esteri
Relatore: Radosław Sikorski
PROGETTO DI RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
al Consiglio e al vicepresidente della Commissione europea/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente l'attuazione e la governance della cooperazione strutturata permanente (PESCO)
Il Parlamento europeo,
– visti il trattato sull'Unione europea (TUE), in particolare l'articolo 36, l'articolo 42, paragrafo 6, e l'articolo 46, e il relativo protocollo (n. 10) sulla cooperazione strutturata permanente,
– vista la decisione (PESC) 2017/2315 del Consiglio, dell'11 dicembre 2017, che istituisce la cooperazione strutturata permanente (PESCO) e fissa l'elenco degli Stati membri partecipanti[1],
– vista la decisione (PESC) 2018/340 del Consiglio, del 6 marzo 2018, che fissa l'elenco dei progetti da sviluppare nell'ambito della PESCO[2],
– vista la decisione (PESC) 2018/909 del Consiglio, del 25 giugno 2018, che stabilisce un insieme di regole di governanza per i progetti PESCO[3],
– vista la decisione (PESC) 2018/1797 del Consiglio, del 19 novembre 2018, che modifica e aggiorna la decisione (PESC) 2018/340 che fissa l'elenco dei progetti da sviluppare nell'ambito della PESCO[4],
– vista la decisione (PESC) 2019/1909 del Consiglio, del 12 novembre 2019, che modifica e aggiorna la decisione (PESC) 2018/340 che fissa l'elenco dei progetti da sviluppare nell'ambito della PESCO[5],
– viste le conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2017 sulla sicurezza e la difesa nel contesto della strategia globale dell'UE,
– viste le conclusioni del Consiglio del 19 novembre 2018 sulla sicurezza e la difesa nel contesto della strategia globale dell'UE,
– viste le conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2019 sulla sicurezza e la difesa nel contesto della strategia globale dell'UE,
– vista la raccomandazione del Consiglio, del 15 ottobre 2018, relativa alla fissazione delle tappe per la realizzazione degli impegni più vincolanti assunti nel quadro della cooperazione strutturata permanente (PESCO) e alla definizione di obiettivi più precisi (2018/C374/01)[6],
– vista la sua risoluzione del 16 marzo 2017 sulle implicazioni costituzionali, giuridiche e istituzionali di una politica di sicurezza e di difesa comune: possibilità offerte dal trattato di Lisbona[7],
– visto il trattato sul commercio di armi, entrato in vigore nel dicembre 2014,
– visto l'articolo 118 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0165/2020),
A. considerando che, conformemente all'articolo 42, paragrafo 2, TUE, la politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) comprende la graduale definizione di una politica di difesa comune dell'UE, che condurrà all'attuazione di una difesa comune quando il Consiglio europeo, deliberando all'unanimità, avrà così deciso; che la PESCO costituisce un passo importante verso il conseguimento di tale obiettivo;
B. considerando che la PESCO dovrebbe essere impiegata per rendere ulteriormente operativo e sviluppare l'obbligo di prestare aiuto e assistenza reciproci, di cui all'articolo 42, paragrafo 7, TUE, come ribadito nella notifica congiunta degli Stati membri sulla PESCO destinata al Consiglio e all'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, firmata da 23 Stati membri in data 13 novembre 2017, al fine di migliorare la preparazione degli Stati membri a fornire solidarietà a un altro Stato membro, qualora esso subisca un'aggressione armata nel proprio territorio;
C. considerando che, a norma dell'articolo 1, lettera a), del protocollo (n. 10) sulla cooperazione strutturata permanente istituita dall'articolo 42 TUE, uno degli obiettivi della PESCO prevede che ogni Stato membro proceda "più intensamente allo sviluppo delle sue capacità di difesa, attraverso lo sviluppo dei suoi contributi nazionali e la partecipazione, se del caso, a forze multinazionali, ai principali programmi europei di equipaggiamento e all'attività dell'Agenzia";
D. considerando che l'articolo 1, lettera b), del protocollo n. 10 stabilisce che gli Stati membri devono "essere in grado di fornire, al più tardi nel 2010, a titolo nazionale o come componente di gruppi di forze multinazionali, unità di combattimento mirate alle missioni previste, configurate sul piano tattico come gruppi tattici, con gli elementi di supporto, compresi trasporto e logistica, capaci di intraprendere missioni menzionate all'articolo 43 del trattato sull'Unione europea, entro un termine da 5 a 30 giorni, in particolare per rispondere a richieste dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, e sostenibili per un periodo iniziale di 30 giorni prorogabili fino ad almeno 120 giorni"; che l'articolo 1, lettera b), deve essere rivisto al fine di rispondere adeguatamente alla difficile situazione geopolitica; che gli Stati membri sono ancora ben lontani dal conseguimento di tale obiettivo;
E. considerando che l'istituzione di una strategia comune dell'UE in materia di difesa è più che mai necessaria nel contesto delle molteplici e crescenti minacce;
F. considerando che nel grado di ambizione previsto dalla strategia globale dell'UE nei settori della sicurezza e della difesa rientrano la gestione delle crisi e lo sviluppo delle capacità dei paesi partner nell'ottica di proteggere l'Europa e i suoi cittadini; che nessuno Stato membro può proteggersi da solo, dal momento che le minacce che incombono sulla sicurezza e la difesa dell'UE e che prendono di mira i suoi cittadini, i suoi territori e le sue infrastrutture sono comuni, presentano molteplici sfaccettature e non possono essere affrontate singolarmente da un solo Stato membro; che un efficace sistema dell'UE per l'utilizzo efficiente, coerente, strategico e congiunto delle risorse risulterebbe vantaggioso per il livello generale di sicurezza e di difesa dell'Unione ed è più che mai necessario in un contesto di sicurezza in rapido deterioramento; che è necessario un maggiore impegno nella cooperazione in materia di ciberdifesa, ad esempio nella condivisione delle informazioni, nella formazione e nel sostegno operativo, al fine di contrastare meglio le minacce ibride;
G. considerando che i principali attori della PESCO sono gli Stati membri partecipanti, che forniscono le capacità per l'attuazione della PSDC (articolo 42, paragrafo 1, e articolo 42, paragrafo 3, TUE) e le impiegano nell'ambito di operazioni e missioni dell'UE quando il Consiglio affida loro lo svolgimento di una missione nell'ambito dell'Unione (articolo 42, paragrafi 1, 4 e 5, e articoli 43 e 44 TUE) e che sviluppano le loro capacità di difesa, ove del caso, nel quadro dell'Agenzia europea per la difesa (articolo 42, paragrafo 3, e articolo 45 TUE);
H. considerando che la visione a lungo termine della PESCO consiste nel dotare l'Unione di una capacità operativa, fondata sul ricorso ai mezzi militari integrati da mezzi civili, e mettere a disposizione degli Stati membri un pacchetto di forze coerente che copra tutto lo spettro per le operazioni militari della PSDC; che la PESCO dovrebbe rafforzare la capacità dell'UE di agire come garante della sicurezza internazionale al fine di contribuire in modo efficace e credibile alla sicurezza internazionale, regionale ed europea, anche evitando di importare insicurezza, e di potenziare l'interoperabilità al fine di proteggere i cittadini dell'UE e di massimizzare l'efficacia della spesa per la difesa, riducendo le duplicazioni, le sovraccapacità e gli appalti pubblici non coordinati;
I. considerando che, secondo la decisione (PESC) 2017/2315 del Consiglio che istituisce la PESCO, migliori capacità di difesa degli Stati membri dell'UE gioveranno anche alla NATO, seguendo il principio della riserva unica di forze e a condizione che si evitino le duplicazioni e sia assegnata la priorità all'interoperabilità, poiché rafforzeranno il pilastro europeo all'interno dell'Alleanza e risponderanno alle ripetute richieste di una più sostanziale condivisione degli impegni transatlantici; che la NATO resta la pietra angolare dell'architettura di sicurezza di molti Stati membri;
J. considerando che la PESCO crea un quadro vincolante tra gli Stati membri partecipanti, che si sono impegnati a investire, pianificare, sviluppare e gestire congiuntamente le capacità di difesa nel quadro dell'Unione, in modo permanente e strutturato, sottoscrivendo 20 impegni vincolanti in cinque settori definiti dal TUE; che tali impegni dovrebbero rappresentare un passaggio da una semplice cooperazione in materia di difesa alla piena interoperabilità e al potenziamento delle forze di difesa degli Stati membri; che tali impegni vincolanti sono valutati annualmente, nell'ambito dei piani nazionali di attuazione, dal segretariato della PESCO, che può essere consultato dagli Stati membri partecipanti; che, nonostante tali impegni vincolanti, non esiste alcun meccanismo efficace per il controllo della conformità per la PESCO; che i progetti PESCO dovrebbero essere attuati in modo da rispecchiare la capacità industriale, le preoccupazioni relative alle duplicazioni o i vincoli di bilancio degli Stati membri partecipanti; che il meccanismo per il controllo della conformità per la PESCO dovrebbe essere migliorato;
K. considerando che gli Stati membri partecipanti devono dare prova di un pieno impegno politico a favore dei 20 impegni vincolanti che hanno sottoscritto; che i cicli di pianificazione delle capacità militari richiedono in generale più di tre anni; che gli attuali cicli nazionali di pianificazione delle capacità militari sono per lo più indotti dal processo di pianificazione della difesa della NATO precedentemente istituito; che dovrebbero essere conseguiti maggiori progressi nell'integrazione sostanziale della PESCO nei processi nazionali di pianificazione della difesa al fine di garantire la capacità degli Stati membri partecipanti di portare a termine i progetti PESCO;
L. considerando che la PESCO era nata originariamente come un progetto pionieristico, cui avrebbero aderito gli Stati membri disposti e capaci a migliorare in maniera più ambiziosa la cooperazione in materia di difesa; che la presenza di 25 Stati membri partecipanti non deve condurre a una PESCO limitata da un approccio basato sul "minimo comune denominatore"; che il numero di Stati membri partecipanti indica la volontà di una cooperazione più stretta in materia di sicurezza e difesa;
M. considerando che il lavoro ai primi tre cicli di progetti PESCO ha portato alla definizione e all'adozione di 47 progetti; che, ad oggi, nessuno di essi è stato realizzato; che i progetti del primo ciclo sono essenzialmente progetti di sviluppo delle capacità che comprendono il maggior numero possibile di Stati membri; che la natura inclusiva dei progetti PESCO non deve indurre gli Stati membri partecipanti a ridurre le loro ambizioni; che è fondamentale che la PESCO si concentri su progetti che apportano un reale valore aggiunto;
N. considerando che i 47 progetti PESCO non sembrano presentare alcuna logica comune globale; che l'attuale elenco di progetti manca di coerenza, portata e ambizione strategica e che pertanto le lacune più ovvie in termini di capacità non saranno colmate e che tale elenco non affronta in modo adeguato e completo le carenze critiche individuate dal processo relativo all'obiettivo primario tramite il piano di sviluppo delle capacità (CDP) e la revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD); che uno di questi progetti è stato sospeso per evitare inutili duplicazioni; che altri progetti non hanno registrato sufficienti progressi o rischiano di essere sospesi, senza contare che circa 30 progetti sono ancora in fase di sviluppo concettuale e di preparazione; che lo sviluppo di progetti ambiziosi in materia di capacità militari può richiedere fino a 10 anni; che la grande maggioranza dei progetti PESCO coincide con le carenze del Fondo europeo per la difesa (FED) e della NATO;
O. considerando che l'inizio della seconda fase della PESCO è previsto nel 2021; che tale fase deve produrre risultati concreti e significativi, il che implica la necessità di una prioritizzazione dei progetti;
P. considerando che taluni progetti PESCO sono incentrati sul dispiegamento operativo, quali il centro operativo EUFOR di risposta alle crisi (EUFOR CROC), il progetto di mobilità militare e la rete di centri logistici, mentre altri si concentrano sullo sviluppo delle capacità militari, come i gruppi di risposta rapida agli incidenti informatici e mutua assistenza in materia di cibersicurezza; che entrambi gli approcci sono necessari per contribuire in maniera decisiva all'evoluzione verso una strategia comune integrata dell'UE in materia di sicurezza e difesa;
Q. considerando che alcuni dei progetti PESCO più strategici hanno la potenzialità di contribuire in maniera decisiva all'autonomia strategica dell'Unione e alla creazione di un pacchetto di forze coerente che copra tutto lo spettro;
R. considerando che i principali progetti europei di difesa, come il Future Air Combat System (FCAS) e il Main Ground Combat System (MGC), permangono a tutt'oggi al di fuori dell'ambito di applicazione della PESCO;
S. considerando che è di fondamentale importanza assegnare la priorità alle carenze di capacità identificate nel piano di sviluppo delle capacità (CDP) e colmarle nonché basarsi sulla revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD) allo scopo di aumentare l'autonomia strategica dell'Europa;
T. considerando che soltanto alcuni degli attuali progetti PESCO affrontano in maniera adeguata le carenze in termini di capacità individuate nell'ambito del piano di sviluppo delle capacità e della CARD o tengono già sufficientemente conto degli obiettivi di capacità a impatto elevato derivanti dal CDP e dovrebbero essere considerati prioritari;
U. considerando la necessità di migliorare ulteriormente la coerenza e il rafforzamento reciproco tra la PESCO, la CARD, i piani nazionali di attuazione (PNA) e il CDP;
V. considerando che il processo di pianificazione della difesa della NATO (NDPP) contribuisce ai processi nazionali di pianificazione della difesa nei 21 Stati membri partecipanti che fanno parte della NATO;
W. considerando che le interazioni tra le priorità nazionali degli Stati membri, le priorità dell'UE e le priorità della NATO dovrebbero avere luogo il prima possibile, ove appropriato e pertinente; che le priorità dell'UE e della NATO dovrebbero essere armonizzate meglio per conseguire gli obiettivi dell'UE in termini di capacità;
X. considerando che, pur tenendo conto della natura diversa delle due organizzazioni e delle rispettive responsabilità, la PESCO dovrebbe costituire uno strumento efficace e complementare per affrontare le priorità di sviluppo delle capacità e fornire le capacità militari identificate nell'UE, che può apportare un contributo agli obiettivi della NATO;
Y. considerando che, unitamente alla strategia globale dell'UE, una specifica strategia di difesa e sicurezza, come il Libro bianco sulla sicurezza e la difesa dell'UE, proposta in numerose relazioni del Parlamento, potrebbe facilitare una comprensione comune delle sfide attuali e future e fornire importanti orientamenti alla PESCO e al CDP, basati sulla comprensione delle ambizioni e azioni strategiche da intraprendere sul lungo periodo;
Z. considerando che i progetti PESCO dipendono attualmente dai contributi finanziari dei 25 Stati membri partecipanti; che, a seguito della pandemia di COVID-19, i bilanci nazionali per la difesa subiranno probabilmente dei tagli; che, paradossalmente, vari degli attuali 47 progetti PESCO, se finanziati adeguatamente, potrebbero rafforzare la preparazione degli Stati membri all'eventuale insorgenza di un'altra grave crisi sanitaria, quali ad esempio il progetto per la mobilità militare, il comando medico europeo e molti altri progetti in ambiti connessi con la logistica e i trasporti, la sanità, i soccorsi in caso di catastrofi, la preparazione contro attacchi con armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari e la lotta contro le attività informatiche dolose e le campagne di disinformazione ostili; che la riduzione dei finanziamenti per le capacità strategiche di cui l'UE e i suoi Stati membri attualmente non dispongono indebolirebbe anche la loro capacità di agire congiuntamente contro future pandemie, minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari e altri rischi imprevedibili di grande impatto internazionale;
AA. considerando che i finanziamenti alle infrastrutture di trasporto a duplice uso apporteranno benefici alla mobilità sia civile che militare e che l'attuazione di procedure amministrative armonizzate potrebbe far sì che le risorse siano trasferite tramite rotte di approvvigionamento adeguate all'interno dell'UE e potrebbe contribuire a creare un contesto di sicurezza e difesa comune;
AB. considerando che la PESCO e il futuro FED devono rafforzarsi a vicenda e che le interconnessioni tra di loro devono essere ulteriormente sviluppate al fine di produrre le capacità critiche individuate nell'ambito del CDP;
AC. considerando che la prospettiva di ricevere un cofinanziamento per le capacità di ricerca e sviluppo derivanti da alcuni progetti PESCO a titolo del futuro FED ha indotto gli Stati membri partecipanti a moltiplicare le loro proposte e ha incoraggiato gli scambi e la cooperazione; che tutte le proposte devono perseguire il migliore interesse strategico comune dell'UE;
AD. considerando che, in alcuni casi specifici, la partecipazione di paesi terzi ai singoli progetti PESCO potrebbe essere nell'interesse strategico dell'Unione europea, a condizione che soddisfino una serie concordata di condizioni politiche, sostanziali e giuridiche, in particolare per quanto riguarda la fornitura di competenze tecniche o di capacità supplementari e nel caso dei partner strategici; che ogni partecipazione di paesi terzi ai progetti PESCO non dovrebbe compromettere l'obiettivo di promuovere la PSDC dell'UE;
AE. considerando che la partecipazione di paesi terzi può essere unicamente di natura eccezionale, decisa caso per caso e su invito degli Stati membri dell'UE; che tale partecipazione dovrebbe fornire un valore aggiunto a determinati progetti e contribuire al rafforzamento della PESCO e della PSDC e al rispetto di impegni più rigorosi, nel rispetto di condizioni molto rigide e sulla base di una reciprocità definita ed efficace;
AF. considerando che un accordo sulla partecipazione dei paesi terzi ai progetti PESCO è atteso da molto tempo;
AG. considerando che, per quanto riguarda l'attuale ruolo del Comitato politico e di sicurezza (CPS) nel contesto della PESCO e dello sviluppo delle capacità, il Parlamento ha già chiesto che "il mandato del CPS di cui all'articolo 38 TUE sia interpretato in modo restrittivo";
AH. considerando che la governance della PESCO è guidata dagli Stati membri partecipanti, il che potrebbe portare a un insufficiente grado di coordinamento e di coerenza generale dei progetti; che un'estensione del mandato del segretariato della PESCO potrebbe migliorare il coordinamento;
AI. considerando che l'intensificazione della cooperazione in materia di difesa tra gli Stati membri a livello di UE dovrebbe andare di pari passo con il rafforzamento del potere di controllo dei parlamenti degli Stati membri e del Parlamento europeo;
AJ. considerando che il meccanismo per collegare l'Europa dovrebbe concentrarsi su progetti legati alla mobilità militare e all'interoperabilità, che sono fondamentali per affrontare conflitti e crisi inattesi; che la PESCO dovrebbe contribuire alla creazione di un effettivo spazio Schengen per quanto riguarda la mobilità militare, allo scopo di ridurre al minimo le procedure alle frontiere e gli oneri infrastrutturali; che il progetto Rail Baltica, fondamentale per l'integrazione dei paesi baltici nella rete ferroviaria europea, dovrebbe essere accolto con favore in tal senso e che si dovrebbe garantirne la piena efficacia;
AK. considerando che, a tale riguardo, la PESCO può contribuire a raggiungere un più elevato grado di coerenza, coordinamento e interoperabilità nei settori della sicurezza e della difesa e a consolidare la solidarietà, la coesione e la resilienza dell'Unione;
AL. considerando che il Parlamento europeo dovrebbe esercitare, unitamente al Consiglio, funzioni legislative e di bilancio, nonché funzioni di controllo politico e di consultazione, come stabilito dai trattati;
AM. considerando che il Parlamento invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a trasmettere la sua relazione annuale sull'attuazione della PESCO;
AN. considerando che gli sforzi congiunti in materia di ricerca e sviluppo degli Stati membri partecipanti nel quadro della PESCO consentiranno progressi tecnologici significativi, che a loro volta offriranno all'Unione un vantaggio competitivo nei settori delle moderne capacità di difesa;
1. raccomanda al Consiglio e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza di:
(a) informare e consultare il Parlamento riguardo alla revisione della PESCO e garantire che le sue posizioni siano debitamente prese in considerazione, in conformità dell'articolo 36 TUE, in particolare nel contesto dell'attuale revisione strategica della prima fase della PESCO, che si concluderà nel 2020, al fine di garantire maggiore responsabilità, trasparenza e controllo;
(b) attuare la visione strategica dell'Unione e individuare le minacce comuni, anche concretizzando il grado di ambizione definito dalla strategia globale dell'UE del 2016, per esempio attraverso il lavoro in corso della "bussola strategica" (Strategic Compass), che deve essere svolto in collaborazione con tutte le parti interessate e le pertinenti istituzioni, e rafforzare la dimensione operativa della PESCO;
(c) elaborare quanto prima, sulla base dei risultati della discussione sullo Strategic Compass, un vero e proprio Libro bianco sulla sicurezza e la difesa dell'UE; prendere atto del fatto che i primi risultati dello Strategic Compass sono attesi per il primo semestre del 2022;
(d) garantire effetti sinergici e coerenza tra le diverse iniziative e operazioni dell'UE in materia di difesa;
(e) incoraggiare gli Stati membri partecipanti, tramite proposte mirate e una comunicazione adeguata, a passare da un approccio alla difesa strettamente nazionale a una dimensione europea più solida e a compiere sforzi strutturati per fare maggiore ricorso all'approccio collaborativo europeo in via prioritaria, dal momento che nessuno Stato membro partecipante è in grado di affrontare da solo le carenze di capacità individuate; incoraggiare gli Stati membri partecipanti e gli Stati membri più in generale a non ridurre la loro spesa per la difesa nei prossimi anni, e in particolare la loro partecipazione finanziaria ai progetti cooperativi europei;
(f) aumentare l'ambizione dell'UE in relazione al bilancio per rafforzare le capacità di difesa, segnatamente garantendo sufficienti finanziamenti al futuro FED e alla mobilità militare nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP);
(g) garantire che la PESCO sia effettivamente utilizzata come strumento per una cooperazione sostenibile ed efficiente dell'UE in materia di difesa, avendo come obiettivo comune il miglioramento delle capacità di difesa degli Stati membri partecipanti e l'interoperabilità, in particolare in termini di disponibilità, interoperabilità, flessibilità e schierabilità delle forze, in linea con l'ambizione di una maggiore autonomia strategica dell'Unione, mantenendo nel contempo la stretta cooperazione tra gli Stati membri partecipanti interessati, rafforzando la cooperazione UE-NATO per quanto concerne i membri dell'UE e della NATO e mantenendo una stretta collaborazione con altri partner internazionali;
(h) garantire che il finanziamento delle capacità derivanti dai progetti della PESCO a titolo del FED sia incentrato su una serie di progetti strategici fondamentali, in linea con le priorità del piano di sviluppo delle capacità, allo scopo di massimizzarne l'impatto; garantire che la selezione dei progetti PESCO sia conforme agli obiettivi di capacità a impatto elevato del CDP;
(i) riconoscere che il Parlamento, insieme al Consiglio, esercita funzioni legislative e di bilancio, nonché funzioni di controllo politico e di consultazione, come stabilito dai trattati;
(j) integrare direttamente nel ciclo dei progetti della PESCO il nesso tra quest'ultima, il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP) e il FED, allo scopo di contribuire più efficacemente al conseguimento delle ambizioni dell'Unione in materia di sicurezza e difesa; imporre la documentazione di ciascun progetto prima della selezione a livello di bilancio;
(k) incentrare gli sforzi della PESCO su progetti intesi a rafforzare sistematicamente la PSDC militare
(i) che contribuiscono a porre rimedio alle significative carenze di capacità con un approccio più operativo, come risposta diretta alle esigenze delle forze armate europee impegnate in operazioni,
(ii) con una dimensione strategica e integrativa, come EUFOR CROC, la mobilità militare, la rete di centri logistici in Europa o
(iii) che creano ulteriori sinergie ed effetti di scala, se del caso;
(l) orientare la PESCO verso progetti costruttivi con una reale dimensione strategica europea, rafforzando in tal modo la base industriale e tecnologica di difesa europea;
(m) sottolineare l'importanza di un numero ridotto di progetti strategici, in particolare fattori strategici (comando e controllo, trasporti e intelligence), a cui dovrebbe essere data priorità in quanto essi gettano le basi di una difesa europea maggiormente integrata;
(n) sottolineare che l'istituzione della PESCO nel quadro del trattato di Lisbona è stata considerata come la creazione di un gruppo pionieristico di Stati membri disposti a condividere risorse e capacità per conseguire obiettivi comuni ambiziosi nel settore della sicurezza e della difesa; tenere in considerazione la necessità che l'Unione sviluppi progressivamente un quadro comune, sotto la responsabilità del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nell'ambito del quale gli Stati membri procederebbero al riesame delle proprie politiche di difesa nazionali, ne condividerebbero i risultati e metterebbero in comune l'intelligence, quale strumento per gettare le basi di un'autentica difesa europea;
(o) riconoscere, a tale proposito, il valore degli orientamenti politici della Commissione sulla politica di difesa, in particolare per quanto riguarda la necessità di compiere passi coraggiosi verso un'autentica Unione europea della difesa e di applicare un approccio integrato e globale alla sicurezza dell'UE; comprendere che la creazione di una nuova Direzione generale della Commissione per l'Industria della difesa e lo spazio dovrebbe fungere da catalizzatore per rafforzare la coerenza e assicurare una cooperazione leale e un coordinamento integrato nello sviluppo delle capacità di difesa degli Stati membri, nonché il rafforzamento delle infrastrutture militari dell'UE e il miglioramento dell'efficienza della sua industria e del mercato interno;
(p) riconoscere che il Parlamento dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nel controllo e nella supervisione dell'attuazione e della valutazione della PSDC; assicurarsi che il Parlamento sia pienamente informato e consultato nel contesto dell'attuale revisione strategica della prima fase della PESCO, che si concluderà nel 2020; considerare che l'intensificazione della cooperazione in materia di difesa tra Stati membri a livello dell'UE dovrebbe andare di pari passo con il rafforzamento del potere di controllo del Parlamento;
(q) adoperarsi affinché le capacità principali, come le future piattaforme chiave di terra, mare, aria, di natura informatica e di altro tipo per le forze armate degli Stati membri siano integrate nella PESCO o siano quantomeno strettamente collegate ad essa, se del caso, al fine di:
(i) rafforzare la prontezza operativa della PSDC militare e
(ii) garantire che gli sforzi della PESCO siano complementari alle capacità esistenti e siano utilizzati in modo tale da colmare le lacune esistenti e compensare le spese generali;
(r) definire incentivi innovativi per migliorare l'interoperabilità e lo spiegamento delle missioni e delle operazioni PSDC;
(s) aumentare gli investimenti nell'interconnessione delle infrastrutture di trasporto civile compatibili con la pianificazione della mobilità militare;
(t) esaminare, nell'ambito della riforma del sistema dei gruppi tattici dell'UE, la possibilità di integrarlo nella PESCO onde accrescerne la capacità operativa, la modularità e l'agilità, istituendo unità multinazionali permanenti dedicate all'espletamento delle funzioni militari di cui all'articolo 43 TUE e al miglioramento della capacità dell'UE di condurre operazioni di gestione delle crisi, comprese quelle più impegnative, come il ristabilimento della pace, nonché di utilizzarlo come forza strategica esterna alle operazioni;
(u) sostenere e promuovere, se del caso, il raggruppamento dei progetti della PESCO in cluster di capacità, valutarne il valore strategico, tenendo conto dell'obiettivo di conseguire un pacchetto di forze che copra l'intero spettro, e concentrare gli sforzi su quelli con il maggiore potenziale per conseguire l'autonomia strategica europea; riesaminare l'attuale elenco di 47 progetti e raggruppare o cancellare i progetti che registrano progressi insufficienti o realizzano scarsi vantaggi reciproci per l'Unione europea, a discrezione degli Stati membri partecipanti;
(v) promuovere il rispetto dei 20 impegni della PESCO mediante una definizione chiara e semplice dei parametri di conformità e la garanzia che le future proposte di progetti vertano sulla priorità specifica dell'UE in materia di sviluppo di capacità; garantire che eventuali revisioni dei progressi dei progetti si basino su criteri chiari e trasparenti, anche in caso di cofinanziamento nel quadro dell'EDIDP/futuro FED; assicurare parimenti che tali criteri fungano da indicatori per tutti gli Stati membri che partecipano ai progetti della PESCO; garantire che gli Stati membri partecipanti aumentino ulteriormente la qualità e il grado di dettaglio delle informazioni fornite nei loro piani nazionali di attuazione, in cui illustrano le modalità con cui intendono rispettare i 20 impegni della PESCO;
(w) migliorare la coerenza degli strumenti e delle iniziative di pianificazione e sviluppo dell'UE in materia di difesa; sfruttare le sinergie tra il ciclo dei progetti della PESCO e altri processi in materia di capacità di difesa, quali il processo relativo all'obiettivo primario dell'UE, il CDP e la CARD, affinché possano essere presentati progetti più maturi, mirati, sviluppati e strutturati; garantire che il ciclo di presentazione consenta l'attuazione sincronizzata di diverse iniziative europee, tra cui il FED;
(x) incoraggiare gli Stati membri partecipanti a integrare il CDP nei loro processi di pianificazione della difesa a livello nazionale, al fine di contribuire a colmare le lacune in termini di capacità;
(y) riaffermare il ruolo centrale del segretariato della PESCO quale punto di contatto unico per tutti i progetti e invitare il segretariato a redigere aggiornamenti periodici relativi ai progressi compiuti dai progetti per il Parlamento e a vantaggio di tutte le parti interessate, utilizzando le informazioni raccolte dallo Stato membro o dagli Stati membri responsabili del coordinamento dei progetti; incoraggiare gli Stati membri partecipanti a continuare a impegnarsi a favore di un dialogo più efficace con il segretariato della PESCO in relazione alla revisione e all'aggiornamento dei rispettivi piani nazionali di attuazione;
(z) invitare gli Stati membri partecipanti a garantire progressi concreti nel conseguimento degli attuali progetti PESCO;
(aa) precisare il ruolo del Comitato politico e di sicurezza nell'ambito del processo della PESCO, che non è stabilito nel TUE, e garantire, in tale contesto, l'importante ruolo svolto dal Comitato militare dell'Unione europea (EUMC) nel fornire consulenza militare ad hoc al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza;
(ab) coinvolgere l'EUMC nel lavoro di definizione di un pacchetto di forze che copra l'intero spettro;
(ac) prendere in esame l'istituzione di un Consiglio dell'Unione europea sulla difesa basato sull'attuale Consiglio Affari esteri nella sua formazione "difesa", che corrisponde anche al comitato direttivo ministeriale dell'AED e alla configurazione PESCO dei ministri della difesa dell'UE, onde garantire la definizione delle priorità in materia di risorse e una cooperazione e integrazione efficaci tra gli Stati membri, ove necessario;
(ad) precisare o definire il nesso tra la governance della PESCO e quella del FED e informare il Parlamento nel processo di controllo ex-post per quanto riguarda il finanziamento dei progetti della PESCO a titolo del FED;
(ae) valutare l'eventualità, come richiesto da alcuni Stati membri partecipanti, di modificare il ciclo di presentazione dei progetti della PESCO al fine di aumentarne la maturità, migliorarne la struttura e renderli più mirati;
(af) precisare le norme che disciplinano la partecipazione di terzi alla PESCO, tenendo conto dell'importanza dell'autonomia decisionale dell'UE e della piena reciprocità, e comprendere che l'approccio caso per caso è il più vantaggioso per l'UE, prendendo in considerazione:
(i) la necessità di preparare e adottare un documento globale e fondamentale atto a disciplinare la cooperazione futura con la partecipazione di terzi ai progetti PESCO;
(ii) il fatto che i processi decisionali relativi alla partecipazione di una parte terza dovrebbero essere garantiti per ogni progetto PESCO da parte degli Stati membri coinvolti;
(ag) incoraggiare l'utilizzo delle "minacce future" come base per le future proposte di progetti PESCO; rafforzare i partenariati con la NATO, le Nazioni Unite, l'Unione africana e altri attori; garantire che la partecipazione e l'inclusione delle PMI siano considerate in tutti gli aspetti pertinenti dei progetti PESCO;
(ah) garantire che i progetti PESCO sviluppino ulteriormente e aumentino la capacità industriale degli Stati membri partecipanti in settori quali nanotecnologie, supercomputer, intelligenza artificiale, tecnologia dei droni, robotica e altri, cosa che assicurerà a sua volta l'autonomia e l'indipendenza europea nei confronti degli importatori esteri in tali ambiti, e che agevolino la creazione di nuovi posti di lavoro;
(ai) osservare che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato che l'Unione non dispone di competenze sufficienti nel settore dell'assistenza sanitaria; riconoscere, parallelamente, che deve essere istituita una strategia comune di difesa dell'UE al fine di rispondere a un eventuale attacco alle frontiere e ai territori dell'Unione e che la PESCO rappresenta un passo nella giusta direzione verso il conseguimento di tale obiettivo;
(aj) riconoscere il ruolo fondamentale svolto dalle forze armate europee nell'affrontare le sfide poste dalla pandemia di COVID-19, sia in termini di gestione dell'emergenza sanitaria che di sostegno alle missioni e alle operazioni civili, e il fatto che esse possiedono anche una dimensione transfrontaliera e una funzione di solidarietà; riconoscere i potenziali benefici di nuovi e ambiziosi progetti PESCO per lo sviluppo di capacità europee comuni in tale settore, che amplino il lavoro dei progetti precedenti, in particolare il pacchetto per il dislocamento della capacità di soccorso militare nelle emergenze e il comando medico europeo;
(ak) invitare il Consiglio e gli Stati membri partecipanti a concentrarsi sulla ciberresilienza e a preparare una strategia e procedure collettive per rispondere agli incidenti informatici tramite i progetti in ambito PESCO, al fine di creare un ambiente più resiliente all'interno degli Stati membri;
(al) prendere atto della posizione del Parlamento in merito alla conferenza sul futuro dell'Europa quale espressa nella sua risoluzione del 15 gennaio 2020[8], con particolare riferimento al fatto che la sicurezza e il ruolo dell'UE sulla scena mondiale dovrebbero essere identificati tra priorità d'intervento predefinite ma non esaustive, e ribadisce che ciò rappresenterebbe un'opportunità per coinvolgere i cittadini nel dibattito sul rafforzamento della PESCO come modalità per compiere progressi verso una politica di sicurezza e di difesa comune indipendente per l'Unione europea;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
21.9.2020
PARERE DI MINORANZA
a norma dell'articolo 55, paragrafo 4, del regolamento
Özlem Demirel
Mediante la PESCO la relazione spinge per un'Unione militare e chiede il rafforzamento della prontezza operativa della PSDC militare. La relazione promuove inoltre il rafforzamento della base industriale e tecnologica della difesa europea. Essa respinge qualsiasi riduzione della spesa per la difesa e chiede l'aumento del bilancio militare dell'UE per le capacità di difesa, in particolare attraverso un ingente finanziamento del Fondo europeo per la difesa (FED) e della mobilità militare.
Siamo contrari alla relazione in quanto:
sostiene un'ulteriore militarizzazione dell'Unione mirando a rafforzare la dimensione militare e operativa della PSDC;
viola l'articolo 41, paragrafo 2, TUE, che vieta di utilizzare il bilancio dell'UE per le spese derivanti da operazioni che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa;
sostiene la creazione di un complesso militare-industriale europeo attraverso il rafforzamento della base industriale e tecnologica dell'UE, per esempio mediante i bilanci militari;
plaude alla cooperazione UE-NATO.
Esigiamo:
la conclusione della PESCO e di tutti i programmi militari e di difesa dell'UE, poiché la loro attivazione/istituzione e il nuovo approccio geostrategico più aggressivo dell'Unione aumentano il rischio di conflitti;
la natura puramente civile dell'UE per una sicurezza sostenibile;
un'interpretazione rigorosa dell'articolo 41, paragrafo 2, TUE, che vieta di utilizzare il bilancio dell'UE per operazioni militari o di difesa;
un disarmo radicale (anche nucleare) a livello dell'UE e su scala globale.
PARERE DELLA COMMISSIONE PER GLI AFFARI COSTITUZIONALI (2.9.2020)
destinato alla commissione per gli affari esteri
sulla raccomandazione al Consiglio e al vicepresidente della Commissione europea/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente l'attuazione e la governance della cooperazione strutturata permanente (PESCO)
Relatore per parere: Esteban González Pons
SUGGERIMENTI
La commissione per gli affari costituzionali invita la commissione per gli affari esteri, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che la PESCO contribuisce significativamente alla convergenza delle azioni degli Stati membri nel settore della politica estera e di sicurezza comune e rappresenta un passo importante verso il conseguimento dell'obiettivo di una difesa comune stabilito dal trattato;
2. plaude all'interesse degli Stati membri nella PESCO in seguito alla sua istituzione mediante la decisione (PESC) 2017/2315 del Consiglio, dell'11 dicembre 2017, come dimostra il numero elevato di progetti finora creati dal Consiglio nell'ambito della PESCO; esorta gli Stati membri partecipanti a portare avanti tale lavoro e a concentrarsi su una rapida ed efficace attuazione di tali progetti, assicurando nel contempo la partecipazione di tutti gli Stati membri; rammenta, ciononostante, che la PESCO comprende anche 20 impegni vincolanti cui è stata prestata molta meno attenzione;
3. plaude all'approccio inclusivo della PESCO, che si riflette nell'elevato numero di Stati membri coinvolti nei progetti; ritiene che la PESCO dovrebbe favorire criteri di partecipazione modesti ed essere accessibile agli Stati membri di piccole dimensioni e/o dotati di bilanci per la difesa esigui;
4. sottolinea che l'istituzione della PESCO nel quadro del trattato di Lisbona è stata considerata come la creazione di un gruppo pionieristico di Stati membri disposti a unire risorse e capacità per conseguire obiettivi comuni ambiziosi nel settore della sicurezza e della difesa; ritiene necessario che l'Unione sviluppi progressivamente un quadro comune, sotto la responsabilità del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), nell'ambito del quale gli Stati membri procederebbero al riesame delle proprie politiche di difesa nazionali, ne condividerebbero i risultati e unirebbero l'intelligence, quale strumento per gettare le basi di un'autentica difesa europea;
5. invita il Consiglio e gli Stati membri a continuare a rafforzare la coerenza tra tutti gli strumenti e tutte le iniziative nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) al fine di conseguire il livello necessario di efficacia nel garantire un'autonomia strategica e di ambizione nel definire progressivamente una politica di sicurezza comune dell'Unione in linea con il TUE; ritiene che la PESCO abbia bisogno di progetti ambiziosi, in sinergia con il piano di sviluppo delle capacità (CDP), i piani nazionali di attuazione e la revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD), per affrontare le minacce attuali e sottolinea, a tale proposito, l'importanza di mantenere un livello adeguato di finanziamenti per il Fondo europeo per la difesa (FED) e la mobilità militare nel contesto dei negoziati sul QFP; evidenzia la necessità di sviluppare un sistema di autentiche risorse proprie dell'Unione, quale mezzo per consentire l'allineamento degli obiettivi strategici dell'Unione nel settore della difesa ai finanziamenti per i programmi e le operazioni sul campo, segnatamente i progetti in ambito PESCO;
6. invita la Commissione a preparare un Libro bianco sulla sicurezza e la difesa dell'UE nell'ottica di allineare meglio gli obiettivi specifici dei progetti in ambito PESCO a una strategia di sicurezza e difesa dell'UE aggiornata, coerente e globale; sottolinea a tale riguardo l'importanza della revisione strategica della PESCO del 2020 e analogamente sostiene l'istituzione di una bussola strategica europea volta a migliorare la capacità di coordinare in modo più tempestivo ed efficace le iniziative di difesa degli Stati membri che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi dell'Unione;
7. osserva che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato che l'Unione non dispone di competenze sufficienti nel settore dell'assistenza sanitaria; ritiene che, parallelamente, debba essere istituita una strategia comune di difesa dell'UE al fine di rispondere a un eventuale attacco alle frontiere e ai territori dell'Unione e giudica la PESCO un passo nella giusta direzione verso il conseguimento di tale obiettivo;
8. accoglie con favore a tale proposito gli orientamenti politici della Commissione sulla politica di difesa, in particolare per quanto riguarda la necessità di compiere passi coraggiosi verso un'autentica Unione europea della difesa e di applicare un approccio integrato e globale alla sicurezza dell'UE; auspica che la creazione di una nuova Direzione generale per l'Industria della difesa e lo spazio funga da catalizzatore per rafforzare la coerenza e assicurare una cooperazione leale e un coordinamento integrato nella creazione delle capacità di difesa degli Stati membri, nonché il rafforzamento delle infrastrutture militari dell'UE e il miglioramento dell'efficienza della sua industria e del mercato interno;
9. reputa necessario potenziare il contributo effettivo dei progetti in ambito PESCO alla realizzazione delle ambizioni dell'UE nel settore della sicurezza e della difesa, garantendo in modo efficace che gli Stati membri partecipanti potenzino la loro collaborazione e il loro coordinamento per uno sviluppo significativo e ambizioso delle capacità e che ci sia coerenza tra l'UE e la NATO in termini di priorità, interoperabilità rafforzata e sinergie;
10. riconosce il ruolo fondamentale svolto dalle forze armate europee nell'affrontare le sfide poste dalla pandemia di COVID-19, sia in termini di gestione dell'emergenza sanitaria che di sostegno alle missioni e alle operazioni civili, e il fatto che esse possiedono anche una dimensione transfrontaliera e una funzione di solidarietà; sottolinea i potenziali benefici di nuovi e ambiziosi progetti in ambito PESCO per lo sviluppo di capacità europee comuni in tale settore, che amplino il lavoro dei progetti precedenti, in particolare il pacchetto per il dislocamento della capacità di soccorso militare nelle emergenze e il comando medico europeo;
11. si compiace della sinergia tra i diversi strumenti di difesa dell'UE e sottolinea la necessità di garantire coerenza; sottolinea che una maggiorazione speciale per i progetti in ambito PESCO a titolo del FED potrebbe avere un effetto positivo in quanto incentiverebbe lo sviluppo delle capacità;
12. invita gli Stati membri partecipanti a continuare a mettere risorse a disposizione dei progetti in ambito PESCO, garantendo nel contempo una reale titolarità dei processi di coordinamento e di messa in comune della PESCO e un autentico impegno a favore degli stessi, soprattutto dato che non esiste alcun meccanismo efficace per il controllo della conformità per la PESCO; sottolinea che la PESCO dovrebbe stabilire un quadro che vada oltre la cooperazione bilaterale e favorisca un reale impegno europeo tramite la partecipazione significativa di più Stati membri a progetti comuni;
13. sottolinea l'importanza di un numero ridotto di progetti strategici, in particolare i facilitatori strategici (comando e controllo, trasporti e intelligence); invita il Consiglio e il segretariato della PESCO a prendere in esame una struttura di raggruppamento per i progetti in ambito PESCO, al fine di garantire il massimo livello di sinergia tra i diversi progetti;
14. esorta il Consiglio a definire condizioni rigorose di partecipazione ai progetti in ambito PESCO per i paesi terzi, in conformità dell'articolo 9 della decisione (PESC) 2017/2315 del Consiglio; ritiene che una siffatta partecipazione non dovrebbe allontanare la PESCO dai suoi obiettivi fondamentali quale strumento della PSDC dell'UE, nel rispetto degli obblighi di cui al trattato del Nord Atlantico;
15. mette in guardia tuttavia contro il rischio di interferenze straniere nella sicurezza e nella difesa dell'Unione, che spesso assumono la forma di minacce informatiche o altri tipi di guerra ibrida; propone che la commissione speciale del Parlamento sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, istituita di recente, collabori con la Commissione e il Consiglio nell'analisi dei modi in cui i progetti in ambito PESCO potrebbero rafforzare la resilienza dell'Unione a tali tipi di minacce;
16. ritiene che la partecipazione del Regno Unito ai progetti PESCO, su invito e ove sia garantita la reciprocità effettiva, sarebbe di interesse strategico per l'Unione; auspica che il settore della difesa rientri nei negoziati sulle future relazioni tra UE e Regno Unito, in linea con la dichiarazione politica che definisce il quadro delle future relazioni tra l'Unione europea e il Regno Unito;
17. ribadisce che il Parlamento dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nel controllo e nella supervisione dell'attuazione e della valutazione della PSDC; si attende a tal proposito che il Parlamento sia pienamente informato e consultato dal VC/AP nel contesto dell'attuale revisione strategica della prima fase della PESCO, che termina nel 2020; rammenta che l'aumento della cooperazione in materia di difesa tra Stati membri a livello dell'UE dovrebbe andare di pari passo con il rafforzamento del potere di controllo del Parlamento;
18. invita il Consiglio e gli Stati membri partecipanti a concentrarsi sulla ciberresilienza e a preparare una strategia e procedure collettive per rispondere agli incidenti informatici tramite i progetti in ambito PESCO, al fine di creare un ambiente più resiliente all'interno degli Stati membri.
19. ricorda la posizione del Parlamento in merito alla conferenza sul futuro dell'Europa quale espressa nella sua risoluzione del 15 gennaio 2020[9], in particolare che la sicurezza e il ruolo dell'UE sulla scena mondiale dovrebbero essere identificati tra priorità d'intervento predefinite ma non esaustive, e ribadisce che ciò rappresenterebbe un'opportunità per coinvolgere i cittadini nel dibattito sul rafforzamento della PESCO nonché un modo per compiere progressi verso una politica di sicurezza e di difesa comune indipendente per l'Unione europea.
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
1.9.2020 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
18 7 3 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Gerolf Annemans, Gabriele Bischoff, Damian Boeselager, Fabio Massimo Castaldo, Włodzimierz Cimoszewicz, Gwendoline Delbos-Corfield, Daniel Freund, Charles Goerens, Esteban González Pons, Brice Hortefeux, Laura Huhtasaari, Giuliano Pisapia, Paulo Rangel, Antonio Maria Rinaldi, Domènec Ruiz Devesa, Jacek Saryusz-Wolski, Helmut Scholz, Pedro Silva Pereira, Antonio Tajani, László Trócsányi, Mihai Tudose, Loránt Vincze, Rainer Wieland |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Gilles Boyer, Jorge Buxadé Villalba, Cristian Ghinea, Maite Pagazaurtundúa, Nikolaj Villumsen |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
18 |
+ |
NI |
Fabio Massimo Castaldo |
PPE |
Esteban González Pons, Brice Hortefeux, Paulo Rangel, Antonio Tajani, László Trócsányi, Loránt Vincze, Rainer Wieland |
RENEW |
Gilles Boyer, Cristian Ghinea, Charles Goerens, Maite Pagazaurtundúa |
S&D |
Gabriele Bischoff, Włodzimierz Cimoszewicz, Giuliano Pisapia, Domènec Ruiz Devesa, Pedro Silva Pereira, Mihai Tudose |
7 |
- |
ECR |
Jorge Buxadé Villalba, Jacek Saryusz Wolski |
GUE/NGL |
Helmut Scholz, Nikolaj Villumsen |
ID |
Gerolf Annemans, Laura Huhtasaari, Antonio Maria Rinaldi |
3 |
0 |
VERTS/ALE |
Damian Boeselager, Gwendoline Delbos Corfield, Daniel Freund |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
21.9.2020 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
48 11 9 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Alviina Alametsä, Alexander Alexandrov Yordanov, Maria Arena, Petras Auštrevičius, Traian Băsescu, Anna Bonfrisco, Reinhard Bütikofer, Fabio Massimo Castaldo, Włodzimierz Cimoszewicz, Katalin Cseh, Tanja Fajon, Anna Fotyga, Michael Gahler, Kinga Gál, Sunčana Glavak, Raphaël Glucksmann, Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Márton Gyöngyösi, Sandra Kalniete, Dietmar Köster, Andrius Kubilius, Ilhan Kyuchyuk, David Lega, Miriam Lexmann, Nathalie Loiseau, Antonio López-Istúriz White, Lukas Mandl, Thierry Mariani, David McAllister, Vangelis Meimarakis, Sven Mikser, Francisco José Millán Mon, Javier Nart, Gheorghe-Vlad Nistor, Urmas Paet, Demetris Papadakis, Kostas Papadakis, Tonino Picula, Manu Pineda, Kati Piri, Giuliano Pisapia, Jérôme Rivière, María Soraya Rodríguez Ramos, Nacho Sánchez Amor, Isabel Santos, Andreas Schieder, Radosław Sikorski, Jordi Solé, Sergei Stanishev, Tineke Strik, Hermann Tertsch, Harald Vilimsky, Idoia Villanueva Ruiz, Viola Von Cramon-Taubadel, Thomas Waitz, Charlie Weimers, Isabel Wiseler-Lima, Salima Yenbou, Željana Zovko |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Özlem Demirel, Angel Dzhambazki, Assita Kanko, Arba Kokalari, Dragoş Tudorache, Mick Wallace, Elena Yoncheva, Marco Zanni |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
48 |
+ |
PPE |
Alexander Alexandrov Yordanov, Traian Băsescu, Michael Gahler, Kinga Gál, Sunčana Glavak, Sandra Kalniete, Arba Kokalari, Andrius Kubilius, David Lega, Miriam Lexmann, Antonio López-Istúriz White, Lukas Mandl, David McAllister, Vangelis Meimarakis, Francisco José Millán Mon, Gheorghe-Vlad Nistor, Radosław Sikorski, Isabel Wiseler-Lima, Željana Zovko |
S&D |
Maria Arena, Włodzimierz Cimoszewicz, Tanja Fajon, Raphaël Glucksmann, Sven Mikser, Demetris Papakadis, Tonino Picula, Kati Piri, Giuliano Pisapia, Nacho Sánchez Amor, Isabel Santos, Andreas Schieder, Sergei Stanishev. Elena Yoncheva |
RENEW |
Petras Auštrevičius, Katalin Cseh, Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Ilhan Kyuchyuk, Nathalie Loiseau, Javier Nart, Urmas Paet, María Soraya Rodríguez Ramos, Ioan-DragosTudorache |
ECR |
Angel Dzhambazki, Anna Fotyga, Assita Kanko |
NI |
Fabio Massimo Castaldo, Márton Gyöngyösi |
11 |
- |
S&D |
Dietmar Köster |
ID |
Thierry Mariani, Jérôme Rivière, Harald Vilimsky |
ECR |
Hermann Tertsch, Charlie Weimers |
GUE |
Özlem Demirel, Manu Pineda, Idoia Villanueva Ruiz, Mick Wallace |
NI |
Kostas Papadakis |
9 |
0 |
ID |
Anna Bonfrisco, Marco Zanni |
VERTS |
Alviina Alametsä, Reinhard Bütikofer, Jordi Solé, Tineke Strik, Viola Von Cramon-Taubadel, Thomas Waitz, Salima Yenbou |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] GU L 331 del 14.12.2017, pag. 57.
- [2] GU L 65 dell'8.3.2018, pag. 24.
- [3] GU L 161 del 26.6.2018, pag. 37.
- [4] GU L 294 del 21.11.2018, pag. 18.
- [5] GU L 293 del 14.11.2019, pag. 113.
- [6] GU C 374 del 16.10.2018, pag. 1.
- [7] GU C 263 del 25.7.2018, pag. 125.
- [8] Testi approvati, P9_TA(2020)0010.
- [9] Testi approvati, P9_TA(2020)0010.