RELAZIONE sulla richiesta di revoca dell'immunità di Lívia Járóka
22.3.2021 - (2020/2198(IMM))
Commissione giuridica
Relatore: Stéphane Séjourné
PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla richiesta di revoca dell'immunità di Lívia Járóka
Il Parlamento europeo,
– vista la richiesta di revoca dell'immunità di Lívia Járóka, trasmessa il 9 luglio 2020 dal procuratore generale della Corte d'appello di Bruxelles e comunicata in Aula il 14 settembre 2020,
– vista la rinuncia di Lívia Járóka a essere ascoltata a norma dell'articolo 9, paragrafo 6, del suo regolamento,
– visti gli articoli 8 e 9 del protocollo n. 7 sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea e l'articolo 6, paragrafo 2, dell'atto relativo all'elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, del 20 settembre 1976,
– viste le sentenze pronunciate dalla Corte di giustizia dell'Unione europea il 21 ottobre 2008, 19 marzo 2010, 6 settembre 2011, 17 gennaio 2013 e 19 dicembre 2019[1],
– visti l'articolo 5, paragrafo 2, l'articolo 6, paragrafo 1, e l'articolo 9 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione giuridica (A9‑0050/2021),
A. considerando che il procuratore generale della Corte d'appello di Bruxelles ha trasmesso una richiesta di revoca dell'immunità di Lívia Járóka, deputata al Parlamento europeo eletta per l'Ungheria, in connessione a un'infrazione dell'articolo 11, paragrafo 1, primo comma, del regio decreto belga del 1° dicembre 1975 recante le norme generali in materia di polizia stradale e uso della strada pubblica, e dell'articolo 29, paragrafo 3, della legge del 16 marzo 1968 relativa alla polizia stradale; che, nello specifico, l'infrazione concerne un eccesso di velocità;
B. considerando che il 17 novembre 2018, alle 10.30, un dispositivo automatico fisso, operante senza la presenza di un agente qualificato, ha rilevato un'infrazione del limite di velocità da parte di un veicolo immatricolato a nome di Lívia Járóka; che è stato redatto un verbale e che una copia di quest'ultimo, corredata di un modulo di risposta, è stata inviata a Lívia Járóka in data 29 novembre 2018; che, al fine di determinare se l'on. Járóka era alla guida del veicolo in questione, il pubblico ministero ha tentato più volte di ascoltarla, ma invano; che, secondo il servizio del protocollo del Servizio pubblico federale Affari esteri, Lívia Járóka non aveva regolarizzato la sua residenza in Belgio; che, 15 giorni dopo l'invio della copia del verbale, il fascicolo è stato trasmesso alla procura di Bruxelles;
C. considerando che, in virtù dell'articolo 9 del protocollo n. 7 sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea, i membri del Parlamento europeo beneficiano, sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del parlamento del loro paese e, sul territorio di ogni altro Stato membro, dell'esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario;
D. considerando, da un lato, che il Parlamento non dovrebbe essere assimilato a un tribunale e, dall'altro, che il deputato non dovrebbe, nel contesto di una procedura di revoca dell'immunità, essere considerato un "accusato"[2];
E. considerando che spetta unicamente al Parlamento decidere se revocare o meno l'immunità in un determinato caso; che il Parlamento può ragionevolmente tener conto della posizione del deputato per adottare la decisione di revocarne o meno l'immunità[3];
F. considerando che il presunto reato non ha alcun nesso diretto o palese con l'esercizio delle funzioni di deputata al Parlamento europeo da parte di Lívia Járóka, né costituisce un'opinione o un voto espressi nell'esercizio delle sue funzioni di deputata al Parlamento europeo, ai sensi dell'articolo 8 del protocollo n. 7 sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea;
G. considerando che, nella fattispecie, il Parlamento non ha rilevato prova di fumus persecutionis, vale a dire il sospetto sufficientemente serio e circostanziato che all'origine dell'azione penale vi sia l'intento di ledere politicamente la deputata interessata;
1. decide di revocare l'immunità di Lívia Járóka;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere immediatamente la presente decisione e la relazione della sua commissione competente alle autorità competenti del Belgio e a Lívia Járóka.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
18.3.2021 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
24 0 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Manon Aubry, Gunnar Beck, Geoffroy Didier, Pascal Durand, Angel Dzhambazki, Ibán García Del Blanco, Esteban González Pons, Mislav Kolakušić, Gilles Lebreton, Karen Melchior, Jiří Pospíšil, Franco Roberti, Marcos Ros Sempere, Stéphane Séjourné, Raffaele Stancanelli, Marie Toussaint, Adrián Vázquez Lázara, Axel Voss, Marion Walsmann, Tiemo Wölken, Lara Wolters, Javier Zarzalejos |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Patrick Breyer, Andrzej Halicki, Heidi Hautala, Ilhan Kyuchyuk, Antonius Manders, Sabrina Pignedoli, Jérôme Rivière, Nacho Sánchez Amor |
- [1] Sentenza della Corte di giustizia del 21 ottobre 2008, Marra/De Gregorio e Clemente, C-200/07 e C-201/07 ECLI:EU:C:2008:579; sentenza del Tribunale del 19 marzo 2010, Gollnisch/Parlamento, T-42/06, ECLI:EU:T:2010:102; sentenza della Corte di giustizia del 6 settembre 2011, Patriciello, C-163/10, ECLI:EU:C:2011:543; sentenza del Tribunale del 17 gennaio 2013, Gollnisch/Parlamento, T-346/11 e T-347/11, ECLI:EU:T:2013:23; sentenza della Corte di giustizia del 19 dicembre 2019, Junqueras Vies, C-502/19, ECLI:EU:C:2019:1115.
- [2] Sentenza del Tribunale del 30 aprile 2019, Briois/Parlamento, T-214/18, ECLI:EU:T:2019:266.
- [3] Sentenza del Tribunale del 15 ottobre 2008, Mote/Parlamento, T-345/05, ECLI:EU:T:2008:440.