RELAZIONE sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio
14.4.2021 - (2020/2142(DEC))
Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Pascal Durand
- 1. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- 2. PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- PARERE DELLA COMMISSIONE PER GLI AFFARI COSTITUZIONALI
- INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
- VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
1. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019[1],
– visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2019 (COM(2020)0288 – C9-0222/2020)[2],
– vista la relazione annuale del Consiglio sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2019, presentata all'autorità competente per il discarico,
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio finanziario 2019, corredata delle risposte delle istituzioni[3],
– vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4], presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2019 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012[5], in particolare gli articoli 59, 118, 260, 261 e 262,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– visto il parere della commissione per gli affari costituzionali,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0056/2021),
1. rinvia la decisione sul discarico al Segretario generale del Consiglio per l'esecuzione del bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio per l'esercizio 2019;
2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).
2. PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio
Il Parlamento europeo,
– vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– visto il parere della commissione per gli affari costituzionali,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0056/2021),
A. considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico intende sottolineare che è particolarmente importante rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità, e attuando il concetto della programmazione di bilancio basata sulla performance, nonché una corretta gestione delle risorse umane;
1. accoglie con favore il fatto che, nella sua relazione annuale per il 2019 (la "relazione della Corte"), la Corte dei conti ("la Corte") ha rilevato che per il Consiglio europeo e il Consiglio ("il Consiglio") non sono emerse debolezze significative in merito agli aspetti sottoposti ad audit riguardo alle risorse umane e agli appalti;
2. osserva con soddisfazione che la Corte, sulla base del lavoro di audit svolto, ha concluso che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, comprese le spese amministrative e le altre spese del Consiglio, sono nel loro insieme esenti da errori rilevanti e che i sistemi di supervisione e controllo si sono rivelati efficaci;
3. si rammarica, come osservazione generale, del fatto che il capitolo 9 "Amministrazione" della relazione annuale abbia una portata e conclusioni piuttosto limitate, anche se la rubrica 5 "Amministrazione" del quadro finanziario pluriennale è considerata "a basso rischio"; chiede che l'attività di audit relativa a tale capitolo sia maggiormente incentrata su questioni che sono di forte pertinenza o addirittura di importanza critica per il Consiglio;
Gestione finanziaria e di bilancio
4. rileva che il bilancio del Consiglio è principalmente amministrativo e che gran parte di esso è utilizzata per spese concernenti il personale, gli immobili, il mobilio e le attrezzature, nonché costi di funzionamento vari; si rammarica che la richiesta, avanzata da tempo, di dividere il bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio creando un bilancio distinto per ciascuna istituzione non sia stata presa in considerazione ed esorta il Consiglio, come già fatto più volte in precedenti risoluzioni sul discarico, a provvedere in tal senso, per motivi di trasparenza nonché per migliorare la responsabilità e l'efficienza della spesa di entrambe le istituzioni;
5. osserva che nel 2019 il bilancio totale del Consiglio ammontava a 581 895 459 EUR (a fronte di 572 854 377 EUR nel 2018 e di 561 576 000 EUR nel 2017), con un tasso di esecuzione complessivo del 92,3 % (a fronte del 91,9 % nel 2018 e del 93,8 % nel 2017); rileva un aumento decrescente del bilancio pari a 9 milioni di EUR (a fronte degli 11,3 milioni di EUR del 2018 e dei 16,5 milioni di EUR del 2017), che equivalgono a un aumento dell'1,6 % (a fronte di aumenti del 2 % nel 2018 e del 3 % nel 2017);
6. rammenta che gli stanziamenti riportati dal 2018 al 2019 ammontavano complessivamente a 56 599 584 EUR, equivalenti a un tasso di riporto del 10,7 %, e provenivano principalmente da categorie quali i sistemi informatici (19,5 milioni di EUR), gli immobili (16,0 milioni di EUR) e l'interpretazione (11,9 milioni di EUR); si compiace del fatto che nel 2019 sia stata data esecuzione, sotto forma di pagamenti, all'87,7 % dei riporti, pari complessivamente a 49 240 654 EUR, tra cui pagamenti per i sistemi informatici (18,7 milioni di EUR), gli immobili (12,5 milioni di EUR) e l'interpretazione (10,4 milioni di EUR);
7. prende atto di una leggera diminuzione, dal 2019 al 2020, del tasso di riporto pari al 9,8 % (rispetto a tassi di riporto del 10,7 % dal 2018 al 2019 e dell'11,5 % dal 2017 al 2018); ricorda tuttavia al Consiglio che i riporti costituiscono eccezioni al principio dell'annualità e dovrebbero rispecchiare fabbisogni effettivi; invita il Consiglio a intensificare gli sforzi per evitare stime di bilancio in eccesso;
8. si congratula con il Consiglio per essere riuscito a conseguire un tasso di impegno e di pagamento del 100 % per la linea di bilancio "Spese di viaggio delle delegazioni"; prende altresì atto del tasso di impegno del 100 % per le linee di bilancio "Informatica" e "Informazione", ma segnala che il tasso di riporto per tali linee al 2020 è rispettivamente del 35,4 % e del 32,9 %;
9. è informato del fatto che il numero di riunioni istituzionali e di altro tipo è stato pari a 7 668 nel 2019 (rispetto alle 6 338 riunioni del 2010); osserva che il numero complessivo di riunioni organizzate nel 2019 è inferiore dello 0,8 % (ossia 65 riunioni) a quello del 2018 in ragione del calo dell'attività legislativa durante il secondo semestre dovuto alle elezioni europee e alla nomina di nuovi membri in tutte le istituzioni dell'Unione;
10. rileva che, in linea con la riduzione delle riunioni e nonostante un aumento del 2 % del prezzo degli "i-slot" (superiore di 10 EUR rispetto al prezzo del 2018), le spese per l'interpretazione sono diminuite dell'11 % (62,2 milioni di EUR a fronte di 70 milioni di EUR nel 2018) e hanno coperto 62 480 giornate-interprete, il 13 % in meno rispetto al 2018;
11. osserva che nel 2019 sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 1 326 atti giuridici (rispetto a 1 210 atti nel 2018, 1 130 nel 2017 e 825 nel 2010); concorda sul fatto che l'aumento del numero di atti giuridici potrebbe essere spiegato principalmente con la necessità di adottare il maggior numero possibile di atti giuridici prima delle elezioni europee del 2019;
12. rammenta al Consiglio che le valutazioni d'impatto rappresentano uno dei fattori chiave stabiliti nell'accordo interistituzionale del 13 aprile 2016 "Legiferare meglio'' e gli ricorda il suo impegno a procedere a valutazioni d'impatto in relazione alle modifiche sostanziali che esso apporta alle proposte della Commissione; si rammarica che il Consiglio non abbia finora condotto alcuna valutazione d'impatto su nessuna delle sue modifiche;
Gestione interna, controllo interno, prestazioni
13. prende atto, nel contesto della modernizzazione, delle iniziative adottate dal Consiglio per creare una struttura di gestione più snella, attraverso la rimozione di strati gerarchici nell'ottica di migliorare la comunicazione, attraverso la semplificazione del processo decisionale e attraverso la responsabilizzazione del personale consentendo una maggiore titolarità riguardo ai fascicoli; prende altresì atto dell'introduzione di uno strumento informatico ben collaudato nel settore delle risorse umane (SYSPER) e di altri strumenti informatici utilizzati per la gestione dell'iter relativo alle missioni; apprezza queste iniziative e invita il Consiglio a proseguire con azioni di questo tipo;
14. prende atto dell'esistenza di un quadro di controllo interno volto a fornire una garanzia ragionevole del conseguimento degli obiettivi; plaude al fatto che né il revisore interno né la Corte dei conti né i pareri del comitato di audit abbiano fatto riferimento ad alcun uso improprio dei fondi o a irregolarità in relazione all'esercizio 2019; rileva inoltre che tutti i servizi hanno applicato procedure di gestione del rischio, tenendo registri contenenti informazioni sui rischi individuati, le relative valutazioni e misure di gestione selezionate; osserva che nel 2019 non sono stati segnalati livelli di rischio critici né si sono concretizzati rischi significativi; si compiace che il 93 % delle raccomandazioni formulate durante gli anni 2016-2018 sia stato attuato o sia in corso di attuazione;
15. giudica positivamente i miglioramenti a livello dei sistemi di gestione finanziaria e performance del Consiglio, come ad esempio l'avvio, nell'ottobre 2019, del progetto di pianificazione integrata nell'ambito delle finanze e delle attività, che comporterà l'integrazione della pianificazione di bilancio annuale e pluriennale e la creazione di un collegamento tra la pianificazione finanziaria e l'esecuzione del bilancio a livello delle attività;
16. osserva che, nel contesto del miglioramento del flusso di cassa, nel 2019 il tempo medio per il pagamento delle fatture è stato di 19 giorni, mentre il termine massimo è fissato a 30 giorni civili;
17. ricorda che gli indicatori chiave di performance sono uno strumento generalmente riconosciuto per la misurazione dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi stabiliti; invita il Consiglio a fornire, nelle sue relazioni di gestione, una sintesi dei principali indicatori chiave di performance e dei relativi risultati;
Risorse umane
18. osserva che il numero di posti nella tabella dell'organico per il 2019 era fissato a 3 033 (rispetto ai 3 031 posti del 2018 e ai 3 027 posti del 2017); si compiace degli sforzi compiuti per razionalizzare l'organizzazione convertendo 30 posti AST5 in 30 posti AD5 nell'ambito del proseguimento della modernizzazione amministrativa; si compiace altresì, in linea generale, del processo di modernizzazione amministrativa volto a incrementare la qualità dell'organizzazione del Consiglio e il corretto uso delle risorse;
19. chiede al Consiglio di riferire in merito ai processi di semplificazione e miglioramento delle procedure riguardanti le risorse umane, e a tutte le azioni correlate, come il seguito dato all'indagine effettuata tra il personale nell'autunno del 2018, il miglioramento delle opportunità di carriera del personale, il rafforzamento della condivisione delle esperienze e delle conoscenze, la promozione di strumenti di comunicazione moderni e il sostegno alla prevenzione dei rischi psicosociali;
20. accoglie con favore il programma di azioni positive del Segretariato generale del Consiglio per i tirocinanti con disabilità, che promuove 4-6 tirocini retribuiti l'anno per i cittadini dell'Unione con una disabilità riconosciuta, nonché la politica di accomodamento ragionevole del Consiglio, che consente a persone con disabilità di svolgere un lavoro a parità di condizioni con gli altri;
21. invita il Consiglio a riferire in merito al suo piano d'azione per la parità di genere e alle misure adottate per garantire pari opportunità alle persone con disabilità al Consiglio, alle procedure predisposte in merito e alle azioni intraprese per conseguire un equilibrio tra donne e uomini a tutti i livelli gerarchici; invita inoltre il Consiglio a fornire informazioni sulla percentuale di persone con disabilità che fanno parte del suo personale, nonché sull'equilibrio geografico e sulle misure che sono state adottate per garantire l'equilibrio;
22. ricorda la risoluzione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2020 sulla necessità di una configurazione del Consiglio dedicata alla parità di genere, in cui si chiede ai ministri e ai segretari di Stato responsabili della parità di genere di creare un apposito forum istituzionale che garantisca una maggiore integrazione della parità di genere nelle strategie e nei processi politici dell'UE, il coordinamento di tutte le politiche pertinenti, nonché l'armonizzazione della tutela dei diritti delle donne e della parità di genere nell'Unione attraverso un approccio intersettoriale; sottolinea che questa configurazione specifica rappresenterebbe un elemento chiave per sbloccare i negoziati sui principali fascicoli relativi alla parità di genere;
23. invita il Consiglio a far fronte agli squilibri geografici e di genere al fine di stabilire un'adeguata rappresentanza dei cittadini di tutti gli Stati membri, anche a livello dirigenziale;
Conflitto di interessi, molestie, segnalazione di irregolarità
24. si rammarica di non aver ricevuto maggiori informazioni riguardo ai miglioramenti apportati alla cultura e alle norme del Consiglio in ambito etico, ad esempio attraverso un link a un'apposita pagina web che presenti misure di formazione specifiche sull'etica pubblica, un codice di condotta applicabile a tutti i membri del personale che illustri le aspettative in termini di integrità e valori etici, e orientamenti interni su domande poste di frequente in merito a questioni etiche o procedure riguardanti la protezione degli informatori;
25. è consapevole del ruolo chiave svolto dal Consiglio nelle procedure di nomina e di designazione per le istituzioni e gli organismi dell'Unione, in particolare per il Consiglio europeo, la Commissione, la Corte e i Comitati consultivi (Comitato delle regioni e Comitato economico e sociale europeo); raccomanda vivamente un esame di tale ruolo alla luce dei principi etici adottati dall'Unione, anche per quanto riguarda l'integrità e la dignità; ricorda l'affermazione della Corte secondo cui una condotta eticamente corretta "concorre a una più sana gestione finanziaria e rafforza la fiducia dei cittadini, che è indispensabile per la riuscita delle politiche pubbliche" e, in particolare, che "qualsiasi comportamento eticamente scorretto da parte del personale o delle alte cariche ("membri") delle istituzioni dell'Unione europea (UE) suscita grande interesse presso i cittadini e mina la fiducia nell'UE"; ritiene pertanto necessario evitare la nomina a membri delle istituzioni e degli organismi dell'Unione di candidati che rappresentano un rischio reputazionale per l'Unione nel suo complesso, ad esempio candidati con comportamenti eticamente scorretti confermati dall'OLAF o nei confronti dei quali siano in corso procedimenti giudiziari;
26. nutre preoccupazione quanto alla mancanza, sul sito web ufficiale del Consiglio, di una sezione riguardante un quadro etico che contempli le norme intese a prevenire, individuare ed evitare potenziali conflitti di interessi; invita il Consiglio ad allinearsi, sotto tale punto di vista, ad altre istituzioni dell'Unione come ad esempio la Corte di giustizia dell'Unione europea, che dispone di un sito web in cui è presente una sezione dedicata alla trasparenza; invita il Consiglio a presentare un piano per introdurre tali misure con scadenze ben definite;
27. rinnova con forza il suo invito al Consiglio ad allineare il codice di condotta del Presidente del Consiglio europeo a quelli del Parlamento e della Commissione, così da disporre di norme per l'approvazione di attività correlate alla legislazione dell'Unione dopo che il Presidente del Consiglio europeo avrà lasciato il Consiglio;
28. sottolinea che il 21 gennaio 2020 il Segretariato generale del Consiglio ha inviato una lettera alle delegazioni fornendo informazioni in merito alle attività professionali svolte da ex funzionari di inquadramento superiore del Segretariato generale dopo la cessazione dal servizio, in linea con l'articolo 16, terzo e quarto comma, dello statuto dei funzionari dell'Unione europea per il 2019 e le misure di applicazione;
29. ribadisce la sua profonda preoccupazione in relazione ai conflitti di interessi di una serie di rappresentanti degli Stati membri coinvolti nei processi decisionali in materia di politiche e di bilancio; ribadisce il pressante invito del Parlamento al Consiglio di garantire che i rappresentanti degli Stati membri che beneficiano direttamente delle sovvenzioni dell'Unione attraverso le imprese di loro proprietà non partecipino alle pertinenti discussioni e votazioni in materia di politiche o di bilancio; chiede al Consiglio di fornire al Parlamento informazioni sulle misure necessarie messe in atto per evitare i conflitti di interessi;
Edifici
30. si compiace che il pagamento finale dell'importo dovuto alle autorità belghe per il progetto immobiliare del palazzo Europa sia stato effettuato nel 2019, non essendo stato possibile firmare il relativo atto finale di vendita nel 2017; osserva che gli stanziamenti pari a 4,1 milioni di EUR riportati per decisione dal 2017 al 2018 sono stati debitamente impegnati nel 2018 ma non pagati, e sono stati riportati al 2019 per pagamento;
31. ribadisce la sua preoccupazione dinanzi alle allarmanti informazioni riferite dai mezzi di comunicazione in merito alla costruzione del nuovo palazzo Europa; invita il Consiglio a effettuare ricerche approfondite sull'appaltatore principale e sull'intera catena di subappaltatori (secondo i mezzi di comunicazione si arriva a 12), nonché sulle condizioni di lavoro dei lavoratori impiegati, e a fornire alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento tutte le constatazioni effettuate;
32. accoglie con favore gli sforzi esplicati dal Consiglio per ridurre l'impronta ambientale dei suoi edifici, che sono registrati dal 2016 nell'ambito del sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS); plaude alla pubblicazione, nell'ottobre del 2020, di una dichiarazione ambientale dettagliata sulla base dei dati del 2019;
Digitalizzazione
33. osserva che nel 2019 il dipartimento Servizi digitali (SMART) del Consiglio ha fornito a tale istituzione un'ampia gamma di servizi e che sono stati compiuti investimenti significativi nello sviluppo di nuovi strumenti, come il sistema di gestione delle traduzioni, lo strumento per i briefing, lo strumento per la creazione e la gestione delle tabelle dei triloghi, EDiT per la redazione e la modifica collaborativa dei testi legislativi, eAgenda e altre piattaforme tecniche;
34. incoraggia il Consiglio a utilizzare la tecnologia open source, al fine di prevenire la dipendenza da un determinato fornitore (vendor lock-in), mantenere il controllo sui propri sistemi tecnici, fornire maggiori garanzie in termini di privacy e di protezione dei dati degli utenti, nonché al fine di aumentare la sicurezza e la trasparenza a beneficio del pubblico;
35. incoraggia il Consiglio a seguire le raccomandazioni del Garante europeo della protezione dei dati, che ha invitato a rinegoziare l'accordo di licenza interistituzionale e il contratto di attuazione stipulati fra le istituzioni dell'Unione e Microsoft nel 2018, al fine di conseguire la sovranità digitale, evitare la dipendenza da un determinato fornitore e la mancanza di controllo, nonché garantire la protezione dei dati personali;
Trasparenza
36. osserva che il progetto di orientamenti riguardanti migliori pratiche per le presidenze del Consiglio sulla questione della sponsorizzazione è stato inviato dal Segretariato generale del Consiglio alle delegazioni il 29 giugno 2020, a seguito dell'approvazione, da parte del Consiglio, delle raccomandazioni della Mediatrice europea (in appresso "la Mediatrice") su orientamenti per gli Stati membri in merito alla sponsorizzazione e a seguito dei regolari solleciti della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento; ribadisce che qualsiasi conflitto di interessi reale o percepito mette a rischio la reputazione del Consiglio e dell'Unione nel suo complesso;
37. osserva che gli Stati membri dovrebbero finanziare le proprie presidenze del Consiglio e si rammarica che essi ricorrano alla sponsorizzazione da parte di imprese per coprire alcune delle loro spese; è molto preoccupato per il possibile danno reputazionale che questa pratica potrebbe causare al Consiglio e all'Unione; esorta le presidenze a evitare il ricorso alla sponsorizzazione da parte di imprese per coprire le spese e chiede al Consiglio, a questo proposito, di prevedere l'iscrizione in bilancio delle presidenze;
38. incoraggia il Consiglio a fornire alle presidenze opportune consulenze sull'istituzione di norme chiare e trasparenti riguardanti la sponsorizzazione, prestando una particolare attenzione ai possibili conflitti di interessi nei casi in cui il settore delle imprese abbia interessi espliciti nelle decisioni adottate dal Consiglio; invita il Consiglio a compiere senza ritardi progressi sul fronte degli orientamenti e, in particolare, a riflettere sul carattere attualmente non vincolante degli orientamenti;
39. ricorda che la Mediatrice ha avviato un'indagine (OI/2/2017) sulla trasparenza dell'attività legislativa del Consiglio nel 2017, in modo da permettere ai cittadini di seguire più agevolmente il processo legislativo dell'Unione; si compiace che la Mediatrice abbia recentemente espresso apprezzamento per le nuove misure di trasparenza adottate dal Consiglio, il quale, ad esempio, pubblicherà proattivamente relazioni sui progressi compiuti nei negoziati sui progetti di legge, uno sviluppo pienamente in linea con le proposte formulate dalla Mediatrice a seguito delle sue indagini e con le richieste avanzate nelle ultime risoluzioni sul discarico;
40. ricorda che il Parlamento europeo, nella risoluzione del 17 gennaio 2019 sull'indagine strategica OI/2/2017 del Mediatore europeo sulla trasparenza delle discussioni legislative negli organi preparatori del Consiglio UE, ha sostenuto con forza le proposte della Mediatrice sulla trasparenza legislativa e chiede che il Consiglio migliori ulteriormente la trasparenza legislativa, in particolare registrando e pubblicando le posizioni degli Stati membri e rendendo disponibile un maggior numero di documenti di trilogo; esorta il Consiglio a intensificare gli sforzi in materia di trasparenza, tra l'altro pubblicando i propri documenti di lavoro in formato a lettura ottica; invita il Consiglio a riferire in merito alle altre misure adottate per migliorare la trasparenza legislativa;
41. richiama l'attenzione sulla decisione della Mediatrice nel caso 1946/2018/KR, in cui la Mediatrice chiede al Segretariato generale del Consiglio di tenere un registro completo di tutte le riunioni svoltesi tra i rappresentanti di interessi e il Presidente del Consiglio europeo o i membri del suo Gabinetto; sostiene con forza l'affermazione della Mediatrice secondo cui i membri del Gabinetto del Presidente dovrebbero incontrare soltanto rappresentanti di interessi iscritti nel registro per la trasparenza o partecipare solo a eventi organizzati da questi ultimi; manifesta preoccupazione per il fatto che questa affermazione è passata inosservata e invita a fornire una risposta alla Mediatrice;
42. si compiace che le tre istituzioni – Parlamento, Consiglio e Commissione – abbiano ribadito la loro comune ambizione di raggiungere un accordo su un registro tri-istituzionale per la trasparenza, allo scopo di accrescere la trasparenza delle interazioni con i rappresentanti di interessi; si congratula con il Consiglio per i progressi realizzati e gli ulteriori risultati raggiunti sotto la Presidenza tedesca, illustrati durante la quinta riunione di negoziazione interistituzionale del 6 ottobre 2020, e incoraggia tutti i soggetti coinvolti a concordare sulle riforme, di modo che il registro diventi obbligatorio con l'inclusione del Consiglio; esorta il Consiglio ad ampliare il campo di applicazione dell'accordo rendendo obbligatoria per i rappresentanti di interessi la registrazione per incontrare l'ambasciatore della Presidenza attuale o quello della Presidenza futura, nonché i loro supplenti nel Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper), così come il Segretario generale del Consiglio e i Direttori generali;
43. rileva che, sul tema della trasparenza, alla Mediatrice sono state presentate sette denunce ed è stata effettuata un'indagine strategica; constata che, per quanto riguarda le sette denunce, la Mediatrice ha ritenuto che in due casi vi fossero gli estremi di una cattiva amministrazione; rileva che un caso è stato archiviato, per due si è ritenuto che non vi fossero gli estremi di una cattiva amministrazione, mentre l'esito delle altre due denunce è ancora sospeso; osserva che durante l'indagine, che verteva sulla trasparenza degli organismi coinvolti nella preparazione delle riunioni dell'Eurogruppo, la Mediatrice ha rilevato che il Consiglio aveva adottato misure per migliorare ulteriormente la propria politica in materia di trasparenza e ha deciso di archiviare l'indagine strategica;
Comunicazione
44. concorda sul fatto che nel 2019 fosse prioritario migliorare l'accessibilità del sito web del Consiglio, come raccomandato in occasione dell'audit esterno tenutosi nel 2018; valuta come un risultato incoraggiante il fatto che le cosiddette "pagine sulle politiche", che offrono informazioni di contesto sulle principali iniziative e normative che sono oggetto di discussione in seno al Consiglio, abbiano rappresentato la sezione del sito web cresciuta con maggiore rapidità;
45. si compiace che i miglioramenti abbiano portato a un'esperienza migliore per gli utenti del sito web, anche per le persone con disabilità, come misurato dal punteggio di accessibilità che è passato dal 47 % di fine 2018 al 67 % del dicembre 2019; osserva che le rimanenti raccomandazioni formulate a seguito dell'audit, che sono legate principalmente all'esperienza degli utenti e alle norme per la creazione di contenuti, saranno attuate nel 2020; chiede al Consiglio di riferire ulteriormente all'autorità di discarico in merito ai risultati e agli esiti delle raccomandazioni di audit, in particolare per quanto riguarda l'accesso delle persone con disabilità;
46. rileva che le infrastrutture di trasmissione di contenuti audiovisivi e le attrezzature di produzione del Consiglio sono state ulteriormente migliorate nel 2019, nell'ottica di aumentare l'efficienza delle operazioni e rendere l'infrastruttura più adeguata alle esigenze future e più resiliente, cosicché possa gestire il volume crescente di copertura video;
Ruolo del Consiglio nella nomina dei procuratori europei alla Procura europea ("EPPO")
47. ricorda che, nel 2019 e nel 2020, i comitati nazionali di preselezione hanno nominato i candidati da valutare e il comitato di selezione europeo ha deliberato in merito alle qualifiche dei 22 procuratori europei da nominare all'EPPO nel 2020; ricorda che, in base alla decisione di esecuzione (UE) 2018/1696[6], il comitato di selezione europeo valuta i candidati e fornisce al Consiglio una graduatoria che quest'ultimo prende in considerazione;
48. ricorda che la decisione di esecuzione (UE) 2020/1117[7] afferma che "per quanto riguarda i candidati designati da Belgio, Bulgaria e Portogallo, il Consiglio non ha seguito l'ordine di preferenza non vincolante del comitato di selezione, ma si è basato su una diversa valutazione dei meriti dei suddetti candidati effettuata nell'ambito dei pertinenti organi preparatori del Consiglio";
49. ricorda che il 27 luglio 2020 l'Austria, l'Estonia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi hanno pubblicato una dichiarazione evidenziando che "occorre evitare che vi sia concorrenza tra le graduatorie dei comitati di selezione nazionali e la graduatoria del comitato di selezione europeo, con il rischio di erodere la componente europea della procedura di nomina";
50. si rammarica che il Consiglio non abbia risposto adeguatamente a diverse interrogazioni parlamentari scritte presentate tra luglio e settembre 2020, in cui gli si chiedeva di spiegare per quale ragione avesse deciso di non seguire le raccomandazioni del comitato di selezione europeo e di precisare il processo di valutazione che lo aveva portato a una siffatta decisione;
51. trova molto preoccupanti le rivelazioni dei media secondo cui il governo portoghese avrebbe fornito al Consiglio informazioni illecite sulle qualifiche e l'esperienza del candidato classificato al secondo posto dal comitato di selezione europeo, cosa che ha portato alla sua nomina a Procuratore europeo per il Portogallo;
52. ricorda che i procuratori europei devono essere indipendenti e che qualsiasi sospetto di intervento da parte di un governo nazionale a favore di un candidato contrario alla raccomandazione del comitato di selezione europeo avrebbe un grave impatto negativo sulla reputazione, l'integrità e l'indipendenza dell'EPPO in quanto istituzione;
Situazione attuale per quanto riguarda il rifiuto di concedere il discarico
53. sottolinea la prerogativa del Parlamento di concedere il discarico a norma dell'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea così come delle disposizioni applicabili del regolamento finanziario e del regolamento interno del Parlamento, in linea con l'interpretazione e la prassi attuale, e in particolare il potere di concedere il discarico al fine di garantire la trasparenza e la responsabilità democratica nei confronti dei contribuenti dell'Unione;
54. rileva che, nel corso di quasi vent'anni, il Parlamento ha sviluppato la prassi di concedere il discarico a tutte le istituzioni e a tutti gli organi e gli organismi dell'Unione;
55. sottolinea che la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea sostiene il diritto dei contribuenti e dell'opinione pubblica di essere informati sull'impiego delle entrate pubbliche;
56. ribadisce che sia l'apertura che la trasparenza dell'amministrazione dell'Unione e la protezione dei suoi interessi finanziari richiedono una procedura di discarico aperta e trasparente, nell'ambito della quale ciascuna istituzione è chiamata a rispondere del bilancio cui dà esecuzione, conformemente all'articolo 59 del regolamento finanziario;
57. ribadisce la necessità di migliorare la cooperazione tra le istituzioni nel quadro della procedura di discarico attraverso un memorandum d'intesa tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione sulla cooperazione tra il Parlamento e il Consiglio durante la procedura annuale di discarico;
58. sottolinea che, a norma dell'articolo 13 del trattato sull'Unione europea (TUE), ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dai trattati, secondo le procedure, condizioni e finalità da essi previste, e che le istituzioni attuano tra loro una leale cooperazione;
59. ricorda le difficoltà ripetutamente incontrate finora nelle procedure di discarico a causa della mancanza di cooperazione da parte del Consiglio e rammenta che il Parlamento ha rifiutato il discarico al Segretario generale del Consiglio per gli esercizi finanziari dal 2009 al 2019;
60. sottolinea che l'attuale situazione in cui il Parlamento può solo controllare le relazioni della Corte e del Mediatore europeo, nonché le informazioni sul sito web del Consiglio, ma non riceve da quest'ultimo risposte scritte o orali durante la procedura annuale di discarico, non consente al Parlamento di adottare una decisione informata sulla concessione del discarico, e che ciò produce un effetto negativo duraturo per entrambe le istituzioni e fa perdere credibilità alla procedura di controllo politico della gestione del bilancio;
61. sottolinea la necessità di riavviare negoziati con il Consiglio al fine di giungere a un accordo soddisfacente per entrambe le istituzioni e superare definitivamente questa situazione di stallo;
62. ribadisce che il Parlamento ha predisposto una propria squadra negoziale e che il 25 maggio 2020 la sua commissione per il controllo dei bilanci ha inviato al Segretario generale del Consiglio una lettera in cui propone l'avvio di negoziati;
63. resta convinto che sia possibile raggiungere un accordo su tale questione e invita pertanto il Consiglio a riprendere i negoziati senza indebiti ritardi al fine di trovare una soluzione che rispetti il diritto dei cittadini alla responsabilità;
64. osserva che bisognerebbe distinguere l'uno dall'altro i ruoli delle rispettive istituzioni nella procedura di discarico; sottolinea che il Parlamento non accetta che le due istituzioni abbiano un ruolo equivalente e reciproco nella procedura di discarico;
65. riconosce che l'andamento positivo di questo processo è stato interrotto dalla pandemia di COVID-19; rileva con preoccupazione, tuttavia, che nell'autunno 2020 sono falliti tutti i tentativi del Parlamento di organizzare un incontro per procedere a un primo scambio preliminare con il Consiglio;
66. sottolinea che, fino a quando non si terranno negoziati tra le parti, la posizione del Parlamento rimarrà invariata e che i negoziati tra le parti sono una condizione preliminare per risolvere la questione;
67. rammenta le dichiarazioni della Vicepresidente Věra Jourová e del Commissario Johannes Hahn durante le rispettive audizioni dinanzi al Parlamento nel 2019, in occasione delle quali hanno espresso la loro disponibilità a impegnarsi in tale ambito al fine di contribuire al raggiungimento di una maggiore trasparenza nell'esecuzione del bilancio del Consiglio; ritiene che i negoziati con il Consiglio potrebbero essere estesi alla Commissione, in modo da garantire che il Parlamento riceva le necessarie informazioni sulle modalità con cui il Consiglio dà esecuzione al proprio bilancio.
PARERE DELLA COMMISSIONE PER GLI AFFARI COSTITUZIONALI (28.1.2021)
destinato alla commissione per il controllo dei bilanci
sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio
Relatore per parere: Antonio Tajani
SUGGERIMENTI
La commissione per gli affari costituzionali invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che, a norma dell'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), il Parlamento europeo dà atto alla Commissione dell'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea; che il bilancio del Consiglio è una sezione del bilancio dell'Unione;
B. considerando che, a norma dell'articolo 319, paragrafo 2, TFUE, la Commissione deve fornire al Parlamento europeo, su richiesta di quest'ultimo, tutte le informazioni necessarie concernenti l'esecuzione delle spese e il funzionamento dei sistemi di controllo finanziario;
C. considerando che la procedura di concedere il discarico separatamente alle singole istituzioni e ai singoli organi dell'Unione è una prassi consolidata intesa a garantire la trasparenza e la responsabilità democratica nei confronti dei cittadini dell'Unione e accettata da tutte le istituzioni e da tutti gli organi ad eccezione del Consiglio;
D. considerando che le persistenti difficoltà incontrate nell'ottenere risposte dal Consiglio, dovute alla mancanza di cooperazione da parte di quest'ultimo, hanno portato il Parlamento a rifiutare, per oltre dieci anni, di concedere il discarico al Consiglio per l'esecuzione della pertinente sezione del bilancio, con il risultato che non è stato possibile controllare adeguatamente 6 miliardi di EUR di fondi pubblici;
E. considerando che il controllo democratico sulla spesa dei fondi pubblici è essenziale se i cittadini devono avere fiducia nel funzionamento delle istituzioni;
F. considerando che la giurisprudenza della Corte di giustizia europea sostiene il diritto dei contribuenti e del pubblico di essere informati sull'impiego delle entrate pubbliche;
G. considerando che, a norma dell'articolo 13 del trattato sull'Unione europea (TUE), ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dai trattati secondo le procedure, condizioni e finalità da essi previste, e che le istituzioni devono attuare tra loro una leale cooperazione;
H. considerando che, a norma dell'articolo 15, paragrafo 1, TUE, il Consiglio europeo non esercita funzioni legislative;
I. considerando che, a norma dell'articolo 17, paragrafo 8, TUE, la Commissione è responsabile dinanzi al Parlamento europeo; che il Parlamento dispone di diversi mezzi per garantire che la Commissione rispetti il suo obbligo derivante dal trattato, compresa la procedura di discarico, con cui valuta la corretta gestione dei fondi dell'Unione;
1. ribadisce la necessità di migliorare la cooperazione tra le istituzioni nel quadro della procedura di discarico attraverso un memorandum d'intesa tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla cooperazione tra il Parlamento europeo e il Consiglio durante la procedura annuale di discarico; si rammarica del fatto che i negoziati con il Consiglio a tal fine non siano ancora ripresi, nonostante che il 25 maggio 2020 la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento abbia inviato una lettera al Segretario generale del Consiglio per informarlo del fatto che detta commissione aveva ricevuto dalla Conferenza dei presidenti il mandato a riaprire i negoziati con il Consiglio sulla cooperazione durante la procedura di discarico annuale;
2. resta convinto che sia possibile raggiungere un accordo su tale questione e invita pertanto il Consiglio a riprendere i negoziati senza indebiti ritardi al fine di trovare una soluzione che rispetti il diritto dei cittadini alla responsabilità; ribadisce la sua precedente posizione secondo cui, in caso di insuccesso dei negoziati con il Consiglio, questi dovrebbero essere estesi alla Commissione in modo da garantire che il Parlamento riceva, direttamente o per il tramite di quest'ultima, le necessarie informazioni sul modo in cui il Consiglio dà esecuzione al proprio bilancio;
3. è del parere che, se non si trova una soluzione interistituzionale, il Parlamento dovrebbe indirizzare le sue decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio soltanto alla Commissione, mantenendo nel contempo la pratica di approvare risoluzioni di accompagnamento recanti osservazioni rivolte a ciascuna istituzione e a ciascun organo dell'Unione, così da garantire che nessuna sezione del bilancio dell'UE sia eseguita senza un opportuno controllo;
4. ritiene che una maggiore trasparenza e un approccio proattivo alla condivisione delle informazioni da parte del Consiglio consentirebbero fin dall'inizio una procedura di discarico meglio informata;
5. ribadisce il suo pieno sostegno alla raccomandazione del Mediatore sulla trasparenza del processo legislativo del Consiglio, che ha fatto seguito alla sua indagine strategica; esorta il Consiglio ad adottare tutte le misure necessarie per attuare tale raccomandazione senza indebiti ritardi;
6. ritiene che, sebbene la situazione attuale possa essere migliorata attraverso una cooperazione più approfondita tra le istituzioni dell'Unione nel quadro dei trattati, in ultima analisi potrebbe essere necessaria una revisione dei trattati stessi in modo da offrire maggiore chiarezza giuridica in relazione alla procedura di discarico, ad esempio attribuendo al Parlamento europeo la competenza esplicita di concedere il discarico a tutte le istituzioni e a tutti gli organi individualmente; sottolinea che gli effetti di siffatte modifiche sull'equilibrio interistituzionale, quale previsto dai trattati, dovrebbero essere attentamente esaminati dalla commissione competente del Parlamento; ritiene inoltre, a tale riguardo, che la Conferenza sul futuro dell'Europa offra l'opportunità di avviare un dibattito pubblico su tale proposta e di esplorare possibili soluzioni per migliorare la trasparenza e la responsabilità democratica per quanto riguarda la tutela degli interessi finanziari dell'Unione.
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
28.1.2021 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
24 2 2 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Gerolf Annemans, Gabriele Bischoff, Damian Boeselager, Geert Bourgeois, Fabio Massimo Castaldo, Gwendoline Delbos-Corfield, Pascal Durand, Daniel Freund, Charles Goerens, Esteban González Pons, Sandro Gozi, Brice Hortefeux, Laura Huhtasaari, Giuliano Pisapia, Paulo Rangel, Antonio Maria Rinaldi, Domènec Ruiz Devesa, Jacek Saryusz-Wolski, Helmut Scholz, Pedro Silva Pereira, Antonio Tajani, László Trócsányi, Mihai Tudose, Guy Verhofstadt, Loránt Vincze, Rainer Wieland |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Victor Negrescu, Nikolaj Villumsen |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
24 |
+ |
ID |
Gerolf Annemans, Laura Huhtasaari, Antonio Maria Rinaldi |
NI |
Fabio Massimo Castaldo |
PPE |
Esteban González Pons, Brice Hortefeux, Paulo Rangel, Antonio Tajani, László Trócsányi, Loránt Vincze, Rainer Wieland |
RENEW |
Pascal Durand, Charles Goerens, Sandro Gozi, Guy Verhofstadt |
S&D |
Gabriele Bischoff, Victor Negrescu, Giuliano Pisapia, Domènec Ruiz Devesa, Pedro Silva Pereira, Mihai Tudose |
Verts/ALE |
Damian Boeselager, Gwendoline Delbos Corfield, Daniel Freund |
2 |
- |
The Left |
Helmut Scholz, Nikolaj Villumsen |
2 |
0 |
ECR |
Geert Bourgeois, Jacek Saryusz Wolski |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
1.3.2021 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
29 1 0 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Matteo Adinolfi, Olivier Chastel, Caterina Chinnici, Lefteris Christoforou, Corina Crețu, Martina Dlabajová, José Manuel Fernandes, Raffaele Fitto, Luke Ming Flanagan, Daniel Freund, Isabel García Muñoz, Monika Hohlmeier, Jean-François Jalkh, Ádám Kósa, Joachim Kuhs, Ryszard Antoni Legutko, Claudiu Manda, Alin Mituța, Younous Omarjee, Tsvetelina Penkova, Markus Pieper, Sabrina Pignedoli, Michèle Rivasi, Petri Sarvamaa, Angelika Winzig, Lara Wolters, Tomáš Zdechovský |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Gilles Boyer, Mikuláš Peksa |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
29 |
+ |
ECR |
Raffaele Fitto, Ryszard Antoni Legutko |
ID |
Matteo Adinolfi, Jean-François Jalkh, Joachim Kuhs |
NI |
Sabrina Pignedoli |
PPE |
Lefteris Christoforou, José Manuel Fernandes, Monika Hohlmeier, Ádám Kósa, Markus Pieper, Petri Sarvamaa, Angelika Winzig, Tomáš Zdechovský |
Renew |
Gilles Boyer, Olivier Chastel, Martina Dlabajová, Alin Mituța |
S&D |
Caterina Chinnici, Corina Crețu, Isabel García Muñoz, Claudiu Manda, Tsvetelina Penkova, Lara Wolters |
The Left |
Luke Ming Flanagan, Younous Omarjee |
Verts/ALE |
Daniel Freund, Mikuláš Peksa, Michèle Rivasi |
0 |
- |
|
|
0 |
0 |
|
|
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] GU L 67 del 7.3.2019.
- [2] GU C 384 del 13.11.2020, pag. 1.
- [3] GU C 377 del 9.11.2020, pag. 13.
- [4] GU C 384 del 13.11.2020, pag. 180.
- [5] GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.
- [6] Decisione di esecuzione (UE) 2018/1696 del Consiglio, del 13 luglio 2018, concernente le regole di funzionamento del comitato di selezione di cui all'articolo 14, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2017/1939 relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea ("EPPO") (GU L 282 del 12.11.2018, pag. 8).
- [7] Decisione di esecuzione (UE) 2020/1117 del Consiglio del 27 luglio 2020 relativa alla nomina dei procuratori europei della Procura europea (GU L 244 del 29.7.2020, pag. 18).