RELAZIONE sul piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE
14.10.2021 - (2021/2007(INI))
Commissione giuridica
Relatrice: Marion Walsmann
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- MOTIVAZIONE
- ALLEGATO: ELENCO DELLE ENTITÀ O DELLE PERSONE DA CUI LA RELATRICE HA RICEVUTO CONTRIBUTI
- PARERE DELLA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO
- PARERE DELLA COMMISSIONE PER IL MERCATO INTERNO E LA PROTEZIONE DEI CONSUMATORI
- PARERE DELLA COMMISSIONE PER L'AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE
- PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA CULTURA E L'ISTRUZIONE
- INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
- VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sul piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione, del 25 novembre 2020, dal titolo "Strategia farmaceutica per l'Europa" (COM(2020)0761),
– vista la comunicazione della Commissione, del 19 febbraio 2020, dal titolo "Una strategia europea per i dati" (COM(2020)0066),
– vista la comunicazione della Commissione, del 25 novembre 2020, dal titolo "Sfruttare al meglio il potenziale innovativo dell'UE – Piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE" (COM(2020)0760),
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 17, paragrafo 2,
– visto l'accordo su un tribunale unificato dei brevetti[1],
– visto l'Accordo dell'OMC sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio del 1995 (Accordo TRIPS),
– visto l'atto di Ginevra dell'accordo di Lisbona sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dell'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), entrato in vigore il 26 febbraio 2020[2],
– visto il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza[3],
– visto il regolamento (UE) 2019/933 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, che modifica il regolamento (CE) n. 469/2009 sul certificato protettivo complementare per i medicinali[4],
– vista la direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE[5],
– vista la direttiva 2004/27/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che modifica la direttiva 2001/83/CE recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano[6],
– vista la direttiva 2004/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale[7],
– vista la direttiva 98/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 1998, sulla protezione giuridica dei disegni e dei modelli[8],
– visto il regolamento (CE) n. 6/2002 del Consiglio, del 12 dicembre 2001, su disegni e modelli comunitari[9],
– vista la relazione relativa all'indagine sul settore farmaceutico pubblicata dalla Commissione nel 2009,
– vista la relazione di analisi a livello aziendale sui diritti di proprietà intellettuale e le performance aziendali nell'Unione europea, pubblicata congiuntamente dall'Ufficio europeo dei brevetti (UEB) e dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) nel febbraio 2021,
– vista la valutazione della Commissione della legislazione dell'UE in materia di protezione dei disegni e dei modelli,
– viste le conclusioni del Consiglio che fissano le priorità dell'UE in materia di lotta alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità per l'EMPACT 2022-2025,
– vista l'analisi approfondita dal titolo "Standard Essential Patents and the Internet of Things" (Brevetti essenziali standard e Internet delle cose), commissionata dal Parlamento europeo e pubblicata nel gennaio 2019,
– vista la sua risoluzione del 9 giugno 2015 sul tema "Verso un rinnovato consenso sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale: piano d'azione dell'Unione europea"[10],
– vista la sua risoluzione del 20 ottobre 2020 sui diritti di proprietà intellettuale per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale[11],
– vista la sua risoluzione del 19 maggio 2021 recante raccomandazioni alla Commissione sulle sfide per gli organizzatori di eventi sportivi nell'ambiente digitale[12],
– vista la sua risoluzione del 6 ottobre 2015 sulla possibile estensione della protezione delle indicazioni geografiche dell'Unione europea ai prodotti non agricoli[13],
– vista la sua risoluzione del 10 luglio 2020 sulla strategia dell'UE in materia di sanità pubblica dopo la crisi della COVID-19[14],
– visto l'articolo 54 del suo regolamento,
– visti i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e della commissione per la cultura e l'istruzione,
– vista la relazione della commissione giuridica (A9-0284/2021),
A. considerando che una protezione e un'applicazione equilibrate dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) sono molto importanti per l'economia europea nonché per la ripresa e la resilienza dell'UE, in particolare nel contesto della pandemia di COVID-19;
B. considerando che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato l'importanza delle politiche in materia di proprietà intellettuale (PI), in quanto ha evidenziato la necessità di adottare misure efficaci per affrontare la carenza di vaccini contro la COVID-19, e ha minacciato i mezzi di sussistenza nonché comportato una perdita di reddito sostanziale per i lavoratori dei settori culturali e creativi;
C. considerando che gli investimenti in beni immateriali sono stati colpiti in misura notevolmente minore dalla crisi economica del 2008, il che dimostra il potenziale dei beni di PI al fine di creare stabilità e crescita economiche, così come la correlazione positiva tra la titolarità dei DPI e la qualità e stabilità dell'occupazione; che dagli studi emerge che le imprese che utilizzano i DPI crescono più rapidamente, sono più resilienti alle flessioni dell'economia, aumentano il proprio valore e rafforzano la loro posizione nel mercato unico; che ciò indica anche l'importanza di incentivare e assistere le piccole e medie imprese (PMI) a proteggere e detenere i loro DPI;
D. considerando che le registrazioni di PI sono leggermente aumentate nei primi mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020; che una ripresa economica post-COVID sostenibile e digitale potrebbe essere basata sui DPI; che durante l'attuale pandemia di COVID-19 il sistema di allerta rapida per i prodotti pericolosi ("RAPEX") ha registrato un nuovo allarmante massimo storico di segnalazioni;
E. considerando che le registrazioni di PI sono in costante aumento e che il mercato unico rimane frammentato a causa delle differenze tra le legislazioni nazionali; che vi è una persistente necessità di procedure nazionali parallele di convalida e di contenzioso per i brevetti europei; che permangono lacune, in particolare nell'applicazione delle norme, che possono ostacolare lo sviluppo delle imprese, in particolare le microimprese e le PMI, limitare l'accesso dei consumatori a prodotti innovativi e sicuri e impedire che le sfide sociali siano affrontate attraverso l'innovazione;
F. considerando che i settori a elevata intensità di conoscenza sono fonte di crescita e prosperità; che, tra il 2012 e il 2016, tali settori hanno generato quasi il 30 % di tutti i posti di lavoro e quasi il 45 % dell'attività economica totale (PIL) nell'UE, come indicato nella relazione di analisi a livello settoriale dell'UEB e dell'EUIPO del 2019[15]; che i settori ad alta intensità di DPI sono responsabili del 93 % delle esportazioni totali di merci dall'UE verso il resto del mondo;
G. considerando che la PI è un diritto fondamentale a norma dell'articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;
H. considerando che lo sviluppo e l'avanzamento dei settori basati sulla conoscenza dipende in misura significativa dalle norme che disciplinano i DPI, e in particolare dalla garanzia di una tutela effettiva mediante una legislazione efficace in materia di brevetti, marchi, disegni, diritto d'autore e diritti correlati, indicazioni geografiche e protezione delle varietà vegetali, nonché attraverso un'applicazione adeguata e armonizzata delle norme sulla protezione dei segreti commerciali;
I. considerando che i sistemi di PI contribuiscono allo sviluppo di nuovi medicinali e gli incentivi alla PI sono importanti per garantire un accesso effettivo a medicinali a prezzi accessibili; che i nuovi medicinali devono essere conformi al diritto internazionale in materia di diritti umani, al diritto internazionale pubblico nonché alle prescrizioni di sanità pubblica;
J. considerando che gli innovatori europei sono all'avanguardia nelle tecnologie verdi, in quanto detengono una quota rilevante dei brevetti verdi e dispongono di solidi portafogli di PI in tecnologie aventi ad oggetto, tra l'altro, l'adattamento ai cambiamenti climatici, la cattura e lo stoccaggio del carbonio, il trattamento delle acque e dei rifiuti;
K. considerando che occorre promuovere la valorizzazione e la diffusione delle attività di ricerca e sviluppo in Europa, come testimoniato dal fatto che nel settore dell'IA gli europei costituiscono solo una minoranza dei richiedenti di brevetti a livello globale, nonostante una percentuale significativa di pubblicazioni di alto valore sull'IA provenga dall'Europa;
Aspetti generali
1. sostiene la Commissione nell'attuazione degli obiettivi del suo piano d'azione sulla PI del novembre 2020, dal momento che una protezione forte, equilibrata e solida dei DPI a livello nazionale, europeo e internazionale, in grado di garantire il rendimento degli investimenti, è particolarmente importante per la ripresa economica e sociale dalla crisi della COVID-19 e da altre crisi globali e per la resilienza a lungo termine alle stesse, cosicché l'Unione possa rispondere alle crisi in modo agile e conforme ai principi del regolamento (UE) 2021/241 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza[16] e assicurare la certezza del diritto e il rispetto della legislazione europea, nonché per la creazione in Europa di un'economia digitale, sostenibile e competitiva a livello globale, in cui l'innovazione persegua anche l'obiettivo di contribuire al bene comune della società;
2. riconosce che la protezione dei DPI incoraggia le attività di creazione, invenzione e innovazione, offrendo così al maggior numero di persone i benefici derivanti da tali attività; osserva che tali attività permettono a inventori, innovatori e autori di ottenere un compenso per i loro sforzi creativi; invita la Commissione a continuare a sostenere la capacità delle imprese europee di innovare sulla base di un regime globale di PI, al fine di mantenere una protezione efficace dei loro investimenti in ricerca e sviluppo e di assicurare rendimenti equi attraverso la concessione delle licenze, nonché a continuare a elaborare norme tecnologiche aperte in grado di incentivare la concorrenza e la scelta e di garantire la partecipazione dell'industria dell'UE allo sviluppo di tecnologie chiave a livello globale;
PMI e protezione della PI
3. sottolinea che i DPI presentano molti vantaggi per le PMI e le microimprese; evidenzia che i settori ad alta intensità di DPI offrono posizioni lavorative qualitativamente superiori, con condizioni di lavoro migliori e una retribuzione più elevata; osserva che le PMI titolari di DPI generano un reddito per dipendente superiore fino al 68 % e offrono salari del 20 % più elevati rispetto alle PMI che non detengono tali diritti; esprime pertanto preoccupazione per il fatto che molte PMI hanno difficoltà a definire la propria strategia in materia di PI e a gestire i propri DPI; accoglie dunque con favore i voucher per la PI, il servizio di diagnosi preliminare della PI ("IP Scan") e altre iniziative della Commissione e dell'EUIPO tese a promuovere procedure di registrazione semplici e oneri amministrativi ridotti per le microimprese e le PMI nonché ad aiutarle a sfruttare al meglio la loro PI; chiede che la Commissione, l'UEB e l'EUIPO valutino la possibilità di estendere tali iniziative a tutti i tipi di beni di PI e a individuare ulteriori misure volte a promuovere i benefici della registrazione dei DPI ai fini dello sviluppo delle attività delle PMI;
4. è convinto che il sostegno alle PMI, comprese le misure di natura finanziaria e non finanziaria, sia il modo giusto per fornire loro una migliore conoscenza dei DPI e agevolarne l' accesso agli stessi, e che gli strumenti finanziari e giuridici dell'Unione siano della massima importanza in tale contesto; invita pertanto la Commissione e l'EUIPO a continuare ad attuare misure di sostegno alla gestione della PI per le PMI e le microimprese nel contesto della ripresa economica, compresa la messa a disposizione di uno sportello unico di accesso alle informazioni e ai relativi servizi nonché a consulenze in materia di PI; sottolinea che tale sostegno contribuirà a incoraggiare e promuovere tutte le iniziative nazionali e regionali dei membri della rete dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPN);
5. esprime preoccupazione per il fatto che, sebbene i beni immateriali siano fra le risorse di maggior valore, solo poche PMI europee ne sono consapevoli e sfruttano la loro PI per ottenere accesso ai finanziamenti; accoglie pertanto con favore l'annuncio della creazione del Centro europeo di informazioni sulla PI quale una delle tante misure volte a garantire che l'Europa continui a trarre vantaggio dal valore della conoscenza creata, sviluppata e condivisa costantemente dalle nostre imprese e che queste ultime siano dotate degli strumenti e delle informazioni necessari o gestiscano più attivamente tali beni; sottolinea che i modelli di utilità offrono una protezione rapida e a basso costo per le invenzioni tecniche e sono molto interessanti per le PMI; incoraggia pertanto gli Stati membri che non offrono ancora tale strumento a istituirlo e invita la Commissione a valutare la possibilità di introdurre la protezione, ancora non disponibile, consistente in un modello di utilità a livello dell'UE;
Pacchetto sul brevetto unitario
6. evidenzia che il pacchetto sul brevetto unitario, che comprende il brevetto europeo con effetto unitario (brevetto unitario) e il tribunale unificato dei brevetti (TUB), renderà la tutela brevettuale più efficiente e la risoluzione delle controversie in Europa comprensibile, evitando l'avvio di procedure parallele negli Stati membri, meno costosa, riducendo le spese giuridiche, nonché più accessibile ed efficiente, rafforzando così la certezza del diritto; invita pertanto gli Stati membri partecipanti che non l'abbiano ancora fatto a procedere quanto prima alla ratifica del protocollo sull'applicazione provvisoria dell'accordo relativo al TUB o a dichiarare con altri mezzi che sono vincolati al protocollo, così da consentire una rapida entrata in funzione del pacchetto sul brevetto unitario;
7. sottolinea che il brevetto unitario rappresenta un'opzione supplementare rispetto ai brevetti nazionali e incoraggia gli Stati membri che ancora non partecipano alla cooperazione rafforzata per l'istituzione di una tutela brevettuale unitaria e/o non hanno ancora aderito all'accordo relativo al TUB a proseguire il loro processo verso una piena partecipazione; ricorda che le PMI innovative beneficiano di un sistema brevettuale europeo coerente ed evidenzia che l'accordo relativo al TUB e il suo regolamento di procedura costituiscono una soluzione attentamente bilanciata, che rispecchia i principi fondamentali di proporzionalità, flessibilità, giustizia ed equità dell'Unione; prende atto delle riduzioni e del rimborso delle tasse per le PMI nel quadro del regolamento di procedura del TUB;
8. accoglie con favore il sistema di sportello unico per la risoluzione alternativa delle controversie istituito a norma dell'articolo 35 dell'accordo relativo al TUB, che non interferisce con i sistemi nazionali esistenti, in modo che il diritto delle parti alla giustizia non sia pregiudicato; chiede che gli Stati membri consentano la rapida introduzione del centro di arbitrato e mediazione per i brevetti e invita la Commissione a valutare se tale centro possa, nel medio o lungo termine, trattare tutte le controversie in materia di PI; si compiace degli sforzi profusi dagli Stati membri per trovare soluzioni adeguate per far fronte agli effetti della Brexit;
Certificati protettivi complementari
9. sottolinea che il regime dei certificati protettivi complementari (CPC) all'interno dell'UE, sebbene sia di grande rilevanza pratica, risente di un'attuazione frammentata in tutti gli Stati membri; esorta la Commissione a pubblicare orientamenti destinati agli Stati membri e ad affrontare tale frammentarietà, anche attraverso proposte legislative basate su una valutazione d'impatto esaustiva;
10. riconosce che il pacchetto sul brevetto unitario non prevede un titolo unitario per i CPC e invita gli Stati membri a sostenere l'istituzione di tale titolo quale estensione logica della tutela brevettuale unitaria;
11. chiede alla Commissione, in assenza di un titolo unitario per i CPC, di garantire la coerenza tra il futuro brevetto unitario e gli attuali regimi CPC in seno all'UE, chiarendo che i CPC nazionali possono essere rilasciati dagli uffici nazionali dei brevetti sulla base di un brevetto unitario;
12. plaude all'intenzione della Commissione di valutare il potenziale impatto di una proposta di CPC unitario; osserva che l'introduzione di un titolo unitario per i CPC con una condizione sospensiva subordinata alla decisione formale a livello nazionale potrebbe avvenire anche prima dell'entrata in vigore del brevetto unitario; suggerisce pertanto di valutare la possibilità di estendere il mandato dell'UEB in modo da poter esaminare le domande di CPC sulla base di norme unificate;
13. sottolinea che le inefficienze nelle procedure di rilascio dei CPC ostacolano gli innovatori e i produttori a scapito di un accesso equo dei pazienti ai trattamenti e che è essenziale garantire condizioni di parità per i produttori di medicinali generici e biosimilari nell'Unione; pone pertanto l'accento sulla necessità di affrontare efficacemente gli abusi delle domande divisionali e il "patent linkage"; ricorda che l'innovazione dovrebbe rispondere alle esigenze più urgenti della società e che in tale contesto dovrebbero essere promosse la fornitura tempestiva, l'accessibilità economica e la rapida disponibilità dei medicinali, compresi quelli generici e biosimilari; sottolinea che un'eventuale revisione della cosiddetta esenzione Bolar, che consente di condurre sperimentazioni su prodotti brevettati a sostegno delle domande di autorizzazione all'immissione in commercio di medicinali generici e biosimilari senza che siano considerate una violazione dei diritti di brevetto o dei CPC, nonché un ingresso effettivo e immediato sul mercato alla scadenza dei diritti di brevetto e dei CPC, può avvenire solo dopo una valutazione d'impatto esaustiva;
14. sottolinea l'importante ruolo svolto dagli investimenti pubblici nella R&S e invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la trasparenza dei risultati della R&S nel settore farmaceutico finanziata con fondi pubblici, di modo che le condizioni di concessione di brevetti e licenze garantiscano un rendimento in termini di salute pubblica sugli investimenti pubblici;
Brevetti essenziali (standard essential patent - SEP)
15. riconosce che le informazioni sull'esistenza, l'ambito di applicazione e la pertinenza dei brevetti SEP sono fondamentali affinché le negoziazioni per la concessione di licenze siano eque e i potenziali utilizzatori di una norma siano in grado di determinare in quale misura si espongono ai brevetti SEP e di identificare eventuali licenzianti; osserva che, sebbene nella maggior parte dei casi i negoziati tra le parti consenzienti si svolgano in buona fede, i brevetti SEP sono spesso oggetto di contenzioso; suggerisce alla Commissione di valutare eventuali incentivi alla negoziazione che evitino le controversie, dal momento che questa eviterebbe i costi legati alle controversie, riducendo altresì gli altri problemi ad esse correlati;
16. evidenzia che molte domande di brevetto dichiarate potenzialmente essenziali dagli organismi di normazione durante il processo di definizione delle norme potrebbero, in ultima analisi, non essere essenziali per la norma definitivamente adottata o dopo la concessione del brevetto, e sottolinea che un adeguato meccanismo di controllo pienamente indipendente e trasparente migliorerebbe la trasparenza e aumenterebbe la certezza del diritto; accoglie con favore, a tale proposito, lo studio pilota per la valutazione del carattere essenziale dei brevetti SEP[17];
17. chiede alla Commissione di esaminare ulteriormente, insieme agli attori pertinenti, i requisiti per un sistema indipendente, neutro e trasparente di verifica del carattere essenziale da parte di terzi, individuando la domanda, valutando l'impatto e definendo il ruolo che risorse quali le tecnologie emergenti come l'IA e le tecnologie ad essa correlate e/o le competenze tecniche fornite dall'UEB potrebbero svolgere in tale contesto, e a sfruttare le conoscenze acquisite quale contributo per l'iniziativa legislativa sui brevetti SEP prevista per l'inizio del 2022 sulla base di adeguate valutazioni d'impatto;
18. riconosce l'importanza di un sistema di licenze equilibrato per i brevetti SEP e insiste sulla necessità di norme stabili, efficienti ed eque al riguardo; sottolinea che le condizioni FRAND (condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie) sono termini giuridici vaghi che comportano incertezza giuridica, e invita la Commissione a monitorare gli sviluppi del settore e a fare maggiore chiarezza su vari aspetti delle condizioni FRAND, nonché sulla giurisprudenza in materia, anche designando a tal fine un osservatorio (un centro di competenza); ricorda la precedente richiesta del Parlamento alla Commissione di pubblicare relazioni annuali che attestino casi effettivi di inosservanza delle condizioni FRAND e il cosiddetto comportamento di 'patent hold-up' e 'patent hold-out';
19. pone l'accento sull'importanza di rendere più trasparenti le banche dati delle organizzazioni di normazione e invita queste ultime ad aggiornare il loro sistema di dichiarazione e le loro banche dati; sottolinea in tale contesto l'articolo 9, paragrafo 1, lettera c), del regolamento 1257/2012[18], che conferisce all'UEB il compito di ricevere e registrare gli impegni assunti dal titolare di un brevetto unitario in seno agli organismi internazionali di standardizzazione in materia di concessione di licenze; invita la Commissione a continuare a monitorare i comportamenti delle imprese di paesi terzi negli organismi internazionali di standardizzazione che, congiuntamente alle recenti decisioni da parte di tribunali stranieri, mettono le imprese europee in una situazione di grande svantaggio minando la competitività del mercato europeo;
20. osserva l'importanza della trasparenza e la necessità di fornire le informazioni necessarie in anticipo e in maniera proattiva nell'ambito della concessione di brevetti essenziali in condizioni FRAND, così da garantire un esito equo di negoziati in buona fede tra le parti; sottolinea che non è ancora stato chiarito se i titolari di brevetti SEP possano scegliere il livello di concessione delle licenze in una catena di approvvigionamento o se qualsiasi società nella catena del valore debba avere accesso a una licenza e chiede pertanto alla Commissione di cooperare con i portatori di interessi pertinenti per trovare un approccio rispetto a tale questione e affrontarla;
21. sottolinea il valore delle attuali iniziative volontarie guidate dall'industria volte ad agevolare la concessione delle licenze SEP per l'Internet delle cose, come i pool multilaterali, che riuniscono la grande maggioranza degli sviluppatori di tecnologie cellulari a livello europeo e internazionale;
Indicazioni geografiche
22. ricorda che l'Unione europea protegge circa 3 300 prodotti come indicazioni geografiche (IG) e che il valore annuo di tutti questi prodotti è salito a oltre 75 miliardi di EUR; plaude pertanto alle iniziative e alle azioni volte a rafforzare, modernizzare, semplificare e attuare meglio il sistema delle IG per i prodotti agricoli e alimentari, il vino e le bevande spiritose al fine di renderlo più preciso ed efficace, visto che tali azioni contribuirebbero alla creazione e alla tutela di posti di lavoro di qualità, alla promozione della sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle zone rurali e alla promozione della diversità culturale europea;
23. ritiene che la questione del sovraccarico amministrativo dei produttori derivante dalla registrazione, dalla modifica e dalla gestione dei disciplinari delle IG e delle specialità tradizionali garantite (STG) dovrebbe essere il fulcro delle discussioni future; ricorda che, nel quadro della revisione della riforma della politica agricola comune, le procedure di modifica dei disciplinari delle IG sono state semplificate e razionalizzate per i prodotti vitivinicoli e agroalimentari e che tale approccio dovrebbe essere consolidato in futuro;
24. rammenta che, secondo le stime, le sementi conservate dagli agricoltori equivalgono a più dell'80 % del fabbisogno totale di sementi degli agricoltori in alcuni paesi africani; invita l'UE a sostenere i regimi di diritti di proprietà intellettuale che favoriscono lo sviluppo di varietà di sementi adattate a livello locale e di sementi conservate dagli agricoltori, in linea con le disposizioni del trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura (ITPGRFA) e con l'articolo 19 della dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali;
25. ritiene fondamentale proteggere i diritti di proprietà intellettuale in modo tale da promuovere la ricerca e l'innovazione, in particolare al fine di introdurre varietà agricole più resilienti per far fronte ai cambiamenti climatici, sviluppare modelli di produzione sostenibili e agroecologici che tutelino le risorse naturali e rispettino il potenziale del materiale di riproduzione non protetto ed eterogeneo nel settore biologico; pone l'accento sull'assoluta necessità di tutelare le privative per ritrovati vegetali, che richiede un sistema di protezione solido e applicabile nell'UE, e sottolinea pertanto il ruolo importante svolto dalle privative comunitarie per ritrovati vegetali e dall'Unione internazionale per la protezione delle nuove varietà vegetali; sottolinea che i diritti di proprietà intellettuale devono anche contribuire alla sicurezza alimentare e alla resilienza e competitività del modello agroalimentare dell'Unione;
26. sottolinea la necessità di compiere maggiori sforzi per aumentare la trasparenza relativa allo status e alla brevettabilità del materiale biologico; mette in rilievo che i costitutori dovrebbero avere un accesso adeguato alle informazioni relative al materiale biologico che utilizzeranno nel processo di selezione vegetale; evidenzia che la Commissione dovrebbe attuare nuovi metodi per una consultazione e uno scambio di informazioni efficaci; si oppone a qualsiasi brevetto per gli animali vivi;
27. ritiene che il riconoscimento delle IG per i prodotti non agricoli sia in linea con le priorità dei programmi dell'UE in via di definizione, comprese quelle della strategia industriale, grazie allo sviluppo di catene di approvvigionamento corte, nonché con il Green Deal, dal momento che promuove prodotti fabbricati localmente che offrono una maggiore tracciabilità e trasparenza in relazione all'origine del prodotto e ai processi produttivi impiegati;
28. sostiene la Commissione nella sua iniziativa volta a istituire, sulla base di un'accurata valutazione d'impatto, una protezione sui generis, efficace e trasparente, delle indicazioni geografiche dell'UE per i prodotti non agricoli, che identifica un prodotto come originario del territorio di uno Stato membro o di una regione o località di detto territorio laddove una determinata qualità, reputazione o altra caratteristica del prodotto sia imputabile perlopiù alla sua origine geografica, al fine di allinearsi, tra l'altro, all'atto di Ginevra dell'accordo di Lisbona sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche, firmato dall'UE, che prevede la possibilità di proteggere le IG sia per i prodotti agricoli che per quelli non agricoli; si attende che la Commissione proponga una legislazione a tale riguardo quanto prima e al più tardi alla fine del 2021;
29. sottolinea che l'introduzione di un sistema di protezione sui generis delle IG dell'Unione per i prodotti non agricoli dovrebbe mirare ad apportare vantaggi ai consumatori, favorendo la conoscenza delle indicazioni di autenticità dei prodotti, produrre un impatto economico positivo sulle microimprese e sulle PMI, nonché un impatto generale sull'occupazione, lo sviluppo e il turismo nelle zone rurali e nelle zone meno sviluppate, che potrebbero contribuire in particolare alla ripresa dell'UE dopo la crisi COVID-19; ritiene che tale protezione sui generis delle IG per i prodotti non agricoli agevolerebbe anche l'accesso ai mercati dei paesi terzi attraverso accordi commerciali dell'UE; ritiene che il sistema debba prevedere le necessarie salvaguardie, compresi meccanismi di domanda e opposizione efficaci e trasparenti;
30. constata che l'attuale protezione dei marchi dell'Unione non consente ai produttori di certificare il legame fra qualità e origine geografica e che alcuni Stati membri hanno già istituito sistemi nazionali di protezione sui generis per le IG per i prodotti non agricoli, di conseguenza alla mancanza di un sistema di protezione armonizzato, che ha portato alla frammentazione del mercato e all'incertezza giuridica, e che ha inoltre avuto ripercussioni a discapito dei produttori; è del parere che una protezione armonizzata a livello di Unione apporterebbe la necessaria certezza giuridica per tutti gli attori, oltre a una garanzia per evitare la violazione della proprietà intellettuale dei prodotti industriali e artigianali, consentendo all'UE di proteggere maggiormente i suoi interessi a livello internazionale;
31. propone di affidare all'EUIPO la responsabilità di istituire un registro delle IG per i prodotti non agricoli per garantire un esame e una protezione uniformi in tutta l'Unione;
Revisione della legislazione dell'UE in materia di protezione dei disegni e dei modelli
32. sottolinea che l'attuale sistema di protezione dei disegni e dei modelli a livello dell'UE è stato istituito 20 anni fa e dovrebbe essere rivisto; si compiace pertanto della volontà della Commissione di modernizzare la legislazione dell'Unione in materia di protezione dei disegni e dei modelli al fine di contribuire in misura maggiore alla transizione verso l'economia digitale, sostenibile e verde; invita la Commissione, da un lato, ad aggiornare la procedura di registrazione per consentire la protezione delle nuove forme di disegno o modello, quali interfacce grafiche utente, disegni o modelli virtuali e animati, font e icone e le forme pertinenti a seguito dei nuovi sviluppi e delle nuove tecnologie, in modo semplice e meno oneroso e, dall'altro, ad armonizzare ulteriormente le procedure di domanda e invalidazione negli Stati membri;
33. osserva che la protezione dei disegni per parti utilizzate nella riparazione di prodotti complessi è armonizzata soltanto parzialmente; sottolinea che alcuni Stati membri hanno già introdotto nella loro legislazione una 'deroga a scopo di ricambio' o 'clausola di riparazione', che consente la fabbricazione e la vendita di componenti di prodotti complessi senza violare i DPI; osserva che ciò crea frammentazione nel mercato interno e incertezza giuridica; invita pertanto la Commissione a includere una 'clausola di riparazione' nella sua futura proposta, che contribuirà a sostenere la transizione verso un'economia più verde e sostenibile e a evitare distorsioni della concorrenza;
34. ritiene che il sistema di protezione dei disegni e dei modelli dell'UE dovrebbe essere allineato al sistema europeo dei marchi per consentire ai titolari dei disegni o dei modelli di evitare che merci che costituiscono una violazione degli stessi entrino nel territorio doganale dell'UE, dal momento che i diritti connessi ai marchi sono applicabili nei confronti delle merci costituenti violazioni che transitano attraverso l'UE, mentre quelli connessi ai disegni o modelli non lo sono; invita la Commissione a colmare tale lacuna in sede di revisione della legislazione in materia di disegni e modelli e a consentire ai titolari dei marchi di porre fine alle contraffazioni di disegni o modelli in transito nell'UE;
35. è convinto che la protezione dei disegni e dei modelli dovrebbe essere offerta in modo uniforme in tutto il mercato unico e suggerisce alla Commissione di valutare l'ipotesi di allineare la direttiva sui disegni e modelli e il regolamento sui disegni e modelli comunitari per creare una più forte certezza del diritto;
Lotta alle violazioni dei DPI
36. sottolinea che le merci contraffatte, quali ad esempio i medicinali contraffatti o i dispositivi e le mascherine di protezione personale contraffatti, nel contesto di crisi sanitarie come la pandemia di COVID-19 rappresentano gravi minacce per la salute e la sicurezza dei cittadini dell'UE e possono causare gravi danni alla salute pubblica; osserva che, sebbene le attività di vigilanza del mercato mirino a tutelare gli interessi pubblici in generale, mentre i prodotti contraffatti riguardano la protezione dei diritti di proprietà intellettuale privata, esiste una stretta relazione tra prodotti contraffatti e rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori;
37. evidenzia che, nel 2016, fino al 6,8 % delle importazioni dell'UE, per un valore di 121 miliardi di EUR, era costituito da merci contraffatte e che la loro disponibilità sul mercato unico ha comportato perdite dirette di vendite ammontanti a 50 miliardi di EUR e perdite occupazionali dirette nell'ordine di 416 000 posti di lavoro per il periodo 2013-2017[19]; sottolinea che la violazione dei DPI comporta un basso livello di rischio in termini di probabilità di individuazione e sanzione, se rilevata; esorta gli Stati membri, unitamente alla Commissione, alle autorità doganali, all'Agenzia dell'UE per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol), all'Interpol e alle autorità incaricate dell'applicazione della legge, a coordinare le strategie e a sviluppare sanzioni efficaci e dissuasive, in particolare per limitare la quantità di prodotti pericolosi messi a disposizione del pubblico e per combattere la contraffazione e la pirateria, soprattutto quando sono collegate alla criminalità organizzata;
38. si rammarica dell'uso significativo di Internet per la distribuzione di prodotti contraffatti, contenuti illeciti e servizi che violano i DPI, con effetti negativi significativi per l'industria manifatturiera dell'UE, nonché per i settori creativo, culturale e sportivo; accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a una legge sui servizi digitali; sottolinea il fatto che il principio della conoscenza dei propri clienti ("know your business customer") e il sistema dei segnalatori di fiducia contribuirebbero enormemente alla lotta contro la contraffazione e che l'IA e la blockchain potrebbero svolgere un ruolo importante nell'affrontare il problema dei prodotti contraffatti e piratati disponibili online, oltre a contribuire a migliorare l'applicazione dei DPI nell'intera catena di approvvigionamento; sostiene pertanto l'uso di nuove tecnologie per combattere le violazioni della proprietà intellettuale e accoglie con favore le pubblicazioni a cura dell'Osservatorio dell'EUIPO;
39. riconosce l'elevato potenziale delle tecnologie blockchain per la registrazione e la protezione dei DPI; sottolinea che i sistemi di blockchain possono contribuire a salvaguardare la catena di approvvigionamento attraverso la tracciabilità, garantendo la sicurezza e proteggendo ogni fase dai pericoli della contraffazione a tutti i livelli della catena di approvvigionamento; rileva, in particolare in relazione alla registrazione dei DPI, la necessità che gli Uffici per la proprietà intellettuale adottino per le loro soluzioni di blockchain standard tecnici che consentano l'interoperabilità; sottolinea che, per garantire la qualità e l'equità delle decisioni, l'IA e le tecnologie ad essa correlate usate per le procedure di registrazione ai fini della concessione dei DPI non possono sostituire la revisione umana svolta caso per caso;
40. pone l'accento sul legame tra, da un lato, la criminalità connessa alla proprietà intellettuale e, dall'altro, la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale; valuta pertanto positivamente la decisione del Consiglio di reinserire le violazioni della proprietà intellettuale nell'elenco delle priorità dell'UE in materia di criminalità nel quadro della piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (EMPACT) per il prossimo ciclo 2022-2025, e chiede al Consiglio di mantenerle su tale elenco così come di rafforzare la cooperazione transfrontaliera tra le autorità nazionali, l'EUIPO, l'Europol, l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust) e l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF);
41. accoglie con favore il fatto che la Commissione intenda creare un pacchetto di strumenti dell'UE per la lotta alla contraffazione al fine di migliorare la cooperazione fra i titolari dei diritti, le autorità pubbliche a livello nazionale e dell'UE e gli intermediari, chiarendone ulteriormente i ruoli e le responsabilità nell'intento di agevolare la condivisione efficace di informazioni e dati fra gli attori principali, promuovere l'uso di nuovi strumenti e tecnologie e combattere le attività di contraffazione; invita la Commissione a intraprendere azioni concrete per monitorare la violazione intenzionale dei DPI, anche quando la violazione è utilizzata in malafede come strategia commerciale deliberata, e a promuovere un controllo e una cooperazione transfrontaliera maggiori tra le agenzie doganali nel quadro della lotta contro l'importazione di prodotti contraffatti; invita la Commissione a prendere in considerazione la creazione di un pacchetto di strumenti dell'UE analogo per combattere altre violazioni dei DPI;
42. sottolinea che sarebbe necessario anche un insegnamento a lungo termine nelle scuole in materia di proprietà intellettuale e attività di contraffazione e pirateria al fine di modificare la propensione a consumare beni e servizi che violano i DPI; invita pertanto gli Stati membri a cooperare con l'EUIPO per avviare campagne di sensibilizzazione, anche nel campo della stampa 3D; ricorda che la tecnologia della stampa 3D può sollevare alcune preoccupazioni giuridiche specifiche in relazione a tutti gli ambiti del diritto della proprietà intellettuale, come il diritto d'autore, i brevetti, i progetti, i marchi tridimensionali e le indicazioni geografiche;
43. invita la Commissione a continuare a proteggere i DPI e a promuoverne l'applicazione nei paesi terzi, anche aumentando i finanziamenti per programmi mirati di cooperazione tecnica e costruzione di capacità dell'UE, come i tre programmi chiave di cooperazione in corso in materia di proprietà intellettuale con la Cina, il Sud-Est asiatico e l'America Latina e il partenariato congiunto con il continente africano, per promuovere una generazione e una gestione migliori della proprietà intellettuale, e sostenendo regimi di proprietà intellettuale che rafforzino lo sviluppo agricolo locale; incoraggia in tale contesto la Commissione, sulla base dell'esperienza dell'UE, ad assistere i responsabili delle politiche e le autorità di contrasto e a fornire loro conoscenze e orientamenti per migliorare la loro capacità di contrastare le violazioni dei DPI, a promuovere soluzioni praticabili, che potrebbero ridurre notevolmente i costi e semplificare le procedure per ottenere, mantenere e imporre la protezione dei DPI, nonché a fornire ai titolari dei diritti informazioni in merito all'evoluzione del panorama delle violazioni e alla fornitura di merci contraffatte;
Nuove sfide per l'elaborazione di politiche in materia di proprietà intellettuale
44. sottolinea che la protezione della proprietà intellettuale connessa alle tecnologie di IA è importante e andrebbe presa debitamente in considerazione e che, sebbene le attuali norme sulla tutela tramite brevetti delle invenzioni attuate per mezzo di computer possano contemplare le tecnologie di IA, vi è necessità di criteri chiari per la tutela delle invenzioni generate con l'ausilio delle tecnologie di IA; chiede pertanto alla Commissione, in collaborazione con l'UEB e l'EUIPO, di garantire la certezza giuridica in materia e di seguire da vicino la questione a livello internazionale in seno all'OMPI;
45. incoraggia gli Stati membri a recepire senza indugio le disposizioni della direttiva sul diritto d'autore in un modo che rifletta l'accordo raggiunto dai colegislatori per migliorare la protezione da essa fornita, e a consentire eccezioni quali l'accesso all'istruzione online e al patrimonio culturale digitalizzato; invita la Commissione a monitorare i contratti di acquisizione forfettaria di tutti i diritti ("buy-out") per garantire un'equa remunerazione dei creatori sulla base dei diritti d'autore; sottolinea che la mancanza di armonizzazione delle norme in materia di paternità delle opere e titolarità dei diritti d'autore può portare a soluzioni nazionali divergenti per opere assistite dall'IA;
46. sottolinea che, malgrado in tutta Europa vi sia un livello elevato di armonizzazione dei diritti di proprietà intellettuale, manca ancora un'efficace attuazione transfrontaliera di tali diritti all'interno dell'UE;
47. accoglie con favore l'annuncio della Commissione di voler rivedere la direttiva sulle banche dati al fine di agevolare l'accesso ai dati e il loro utilizzo, salvaguardando nel contempo i legittimi interessi; sottolinea che la ricerca è ancora ostacolata da barriere inutili e che occorre sviluppare ulteriormente spazi di dati solidi per consentire ai ricercatori di trovare soluzioni scientifiche, anche in presenza di limiti temporali eccezionali; sottolinea a tale proposito il ruolo delle limitazioni e delle eccezioni ai diritti esclusivi;
48. si rammarica che lo studio della Commissione del 2016 sugli aggregatori di brevetti (PAE) in Europa[20] non abbia determinato con chiarezza se i modelli commerciali di alcuni PAE, consistenti nell'acquistare brevetti da terzi e nel cercare di generare entrate facendoli valere nei confronti di presunti contraffattori sfruttando in modo improprio le asimmetrie in materia di controversie, abusino delle lacune nella legislazione vigente e costituiscano pertanto un problema da affrontare; incoraggia la Commissione a continuare a monitorare la questione e a svolgere un corrispondente studio approfondito;
49. accoglie con favore gli sforzi profusi da tutti gli Stati membri per far sì che i tribunali tengano conto del principio di proporzionalità nell'affrontare i casi di ingiunzione;
50. osserva che la protezione dei DPI è fondamentale per incentivare la ricerca e la produzione di prodotti e processi innovativi, compresi nuovi medicinali, ma è convinto che, per combattere le emergenze sanitarie globali, affrontare la questione dell'accessibilità di determinati prodotti medici e consentire interventi salvavita nell'interesse pubblico, rivestano importanza la messa in comune volontaria di brevetti, la concessione di licenze obbligatorie e le flessibilità previste dall'accordo TRIPS dell'OMC; invita pertanto la Commissione ad analizzare ed esaminare le possibili opzioni per garantire l'efficacia e un migliore coordinamento delle licenze obbligatorie nell'UE, tenendo conto dei casi in cui tale opzione è stata utilizzata nell'Unione, dei motivi del suo utilizzo, delle condizioni alle quali è stata concessa, delle sue conseguenze economiche e dei suoi eventuali effetti auspicati;
51. sottolinea che una distribuzione più equa dei vaccini nel mondo è essenziale per combattere efficacemente la diffusione della COVID-19 e delle sue mutazioni e che è necessario sostenere l'accesso globale ai vaccini anti-COVID-19; osserva che la mancanza di accesso a vaccini a prezzi accessibili rappresenta ancora una sfida importante nei paesi in via di sviluppo; sostiene quindi la Commissione e gli Stati membri nei loro sforzi volti a spingere i paesi terzi a revocare gli attuali divieti di esportazione e a intensificare la donazione di vaccini; invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare ulteriormente i loro sforzi volti a sostenere il trasferimento di tecnologia e la concessione volontaria di licenze di DPI al fine di migliorare l'accesso globale ai medicinali connessi alla COVID-19 a prezzi abbordabili e di affrontare i vincoli di produzione e le carenze di approvvigionamento a livello globale, consentendo così il trattamento di malattie infettive endemiche o pandemiche che colpiscono la popolazione mondiale;
52. accoglie con favore il fatto che i paesi meno sviluppati godano già di una deroga, concessa fino al 1º gennaio 2033, sull'attuazione delle disposizioni TRIPS in materia di prodotti farmaceutici; esorta la Commissione, quindi, a dare seguito, in collaborazione con l'OMC, alla promessa di impegnarsi in negoziati attivi e costruttivi, basati su testi, in seno all'OMC al fine di adoperarsi per promuovere e sostenere l'aumento delle capacità di produzione di vaccini nei paesi in via di sviluppo e incentivare la messa in comune volontaria e rapida dei DPI in tempi di crisi, nonché per avviare un dialogo sugli attuali ostacoli alla concessione volontaria di licenze e sulle modalità per superarli;
53. suggerisce di istituire a livello europeo la figura di coordinatore per la proprietà intellettuale onde garantire un approccio olistico e coordinato alla politica dell'UE in materia di proprietà intellettuale e di rafforzare la cooperazione tra le diverse autorità nazionali competenti in tale ambito, le direzioni generali della Commissione e altri organismi responsabili dei DPI, quali l'UEB, l'EUIPO, l'OMPI e altri attori pertinenti; ritiene che il coordinatore in materia di proprietà intellettuale potrebbe promuovere ulteriormente la lotta contro le violazioni dei DPI al più alto livello politico e assumere, se necessario, altri compiti connessi ai DPI;
54. difende l'idea che vede necessario promuovere una migliore gestione della proprietà intellettuale nella comunità della ricerca e dell'innovazione per far sì che l'eccellente ricerca europea si concretizzi in innovazioni che siano vantaggiose per i suoi cittadini e le sue imprese; sottolinea che, in tale contesto, la proprietà intellettuale finanziata pubblicamente deve essere usata in modo equo ed efficace e che i risultati raggiunti con i fondi dell'UE dovrebbero essere utilizzati per migliorare l'economia dell'UE a vantaggio di tutti;
55. ricorda che le industrie ad alta intensità di DPI generano la maggior parte delle attività commerciali dell'UE e che è essenziale proteggere e far rispettare i DPI anche nei paesi terzi; accoglie con favore l'impegno della Commissione a cercare una solida protezione della proprietà intellettuale nei futuri accordi di libero scambio; invita la Commissione a chiedere che l'applicazione dei DPI sia affrontata in seno all'OMC e all'OMPI;
56. ricorda che una delle principali sfide per i paesi in via di sviluppo consiste nel progredire nella catena del valore globale attraverso la diversificazione economica, il che richiede norme commerciali globali eque e favorevoli allo sviluppo;
57. incoraggia i paesi in via di sviluppo a consolidare le catene del valore regionali nonché gli scambi commerciali e gli investimenti intraregionali nel settore sanitario e in ambiti correlati, in particolare attraverso sforzi collettivi di ricerca e sviluppo nel settore medico e mediante la messa in comune di risorse a livello regionale; osserva con preoccupazione che, secondo il Global Trade Alert, al 21 marzo 2020, 54 governi avevano introdotto restrizioni alle esportazioni di forniture mediche essenziali sin dall'inizio di quell'anno; sottolinea che si dovrebbe ricorrere a patti commerciali regionali per evitare divieti di esportazione di prodotti essenziali in periodi di carenza a livello globale e regionale, come nel caso dell'attuale crisi pandemica;
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58. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
MOTIVAZIONE
Nell'odierna economia fondata sulla conoscenza, beni immateriali quali marchi, brevetti, dati, disegni e modelli stanno acquisendo un forte rilievo. Ogni anno le industrie che fanno un uso intensivo dei diritti di proprietà intellettuale rappresentano il 45 % del prodotto interno lordo dell'UE e assicurano circa 63 milioni di posti di lavoro. In media, le aziende titolari di almeno un brevetto, un disegno o modello registrato oppure di un marchio generano entrate per dipendente del 20 % superiori rispetto alle aziende non in possesso di tali diritti. Inoltre, in media le imprese titolari di diritti di proprietà intellettuale offrono retribuzioni del 19 % più elevate.
Sviluppi quali l'Internet delle cose, l'industria 4.0, i veicoli connessi e le tecnologie di mitigazione dei cambiamenti climatici stanno plasmando il panorama tecnologico e gli ecosistemi. Le scoperte in tali settori contribuiscono a rendere l'UE più sostenibile e digitale. La capacità di innovazione favorirà la ripresa dell'Europa dalle ripercussioni della pandemia di COVID-19. La relatrice sottolinea pertanto la necessità di sostenere inventori e imprese nel compito di immettere nuove tecnologie sul mercato, segnatamente garantendo che ottengano tempestivamente diritti di proprietà intellettuale di valore elevato e che dispongano delle conoscenze e degli strumenti per usufruirne in modo efficace. Ciò presuppone un sistema di protezione della proprietà intellettuale solido, efficiente, trasparente ed equilibrato, sotto forma di una strategia globale coerente che, oltre a garantire la tutela delle innovazioni e l'equo accesso alle stesse, miri a colmare le lacune normative e ad operare gli adeguamenti resi necessari dalle evoluzioni e dalle novità in campo tecnologico.
Di conseguenza, la relatrice accoglie con favore il Piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE del 25 novembre 2020, in cui la Commissione ha delineato una strategia globale in tal senso per sfruttare al meglio il potenziale d'innovazione dell'Unione.
La relatrice concorda con la Commissione, l'EUIPO e l'UEB sul fatto che, sebbene le imprese più piccole siano quelle in grado di trarre i benefici maggiori dal possesso di diritti di proprietà intellettuale, le PMI sfruttano tale potenziale d'innovazione in misura ancora molto limitata. Ciò è dovuto principalmente ai costi di una consulenza adeguata, ma anche alle difficoltà linguistiche o alla semplice mancanza di informazioni. La relatrice accoglie con favore gli sforzi profusi dalla Commissione, dall'EUIPO e dall'UEB per affrontare le sfide con cui si confrontano le PMI in tale ambito. Le azioni intraprese spaziano dal sostegno finanziario sotto forma di voucher per la proprietà intellettuale alla diagnosi preliminare dei diritti di proprietà intellettuale (IP Scan) e/o all'assistenza nella presentazione di domande di marchi o disegni e modelli tramite una procedura accelerata. La relatrice ritiene opportuno integrarle mediante una procedura di sportello unico e la gestione della proprietà intellettuale già registrata. È fondamentale compiere ulteriori sforzi mantenendo al contempo i risultati già conseguiti.
Per quanto concerne i brevetti, il migliore sportello unico rimane il brevetto unitario associato al tribunale unificato dei brevetti. La presentazione di una singola domanda e l'ottenimento di un singolo brevetto valido in tutta Europa semplificherebbe notevolmente l'attuale procedura relativa alla domanda di brevetto, da presentare separatamente in ogni Stato membro, e ridurrebbe significativamente i costi derivanti. L'istituzione di un tribunale competente renderebbe superflui i costosi ricorsi paralleli e garantirebbe una maggiore certezza del diritto. La relatrice sostiene che tutti gli Stati membri partecipanti dovrebbero intensificare i loro sforzi per ratificare l'accordo relativo al tribunale unificato dei brevetti, cosicché il pacchetto concernente il brevetto unitario possa finalmente entrare in vigore. Inoltre auspica che gli Stati membri dell'UE aderiscano alla cooperazione rafforzata volta alla creazione di un brevetto unitario, in modo da ridurre la burocrazia e i costi in tutta Europa e accrescere la certezza del diritto.
Nell'ambito del dibattito politico sui brevetti emergono due ulteriori sfide.
La prima sfida è legata ai certificati protettivi complementari (CPC), che costituiscono un'estensione dei brevetti di base relativi a medicinali e prodotti fitosanitari. Una delle questioni da esaminare a tal proposito è la funzione dei certificati protettivi complementari qualora il brevetto di base sia un brevetto unitario. La relatrice ritiene necessaria l'introduzione di un titolo unitario per il certificato protettivo complementare; già prima che il brevetto unitario entri in vigore, dovrebbe essere consentita una verifica a livello europeo dei certificati protettivi complementari al fine di evitare un'attuazione non uniforme nei singoli Stati membri e una conseguente situazione di incertezza giuridica. Tale verifica materiale potrebbe essere integrata da una verifica formale a livello nazionale.
La seconda sfida concerne i brevetti essenziali. Il carattere essenziale di un brevetto non è soggetto ad alcun tipo di verifica, bensì è attestato dal titolare del brevetto in una semplice autodichiarazione. Molti dei brevetti classificati come essenziali in realtà non lo sono e ciò è causa non solo di inefficienza, bensì anche di incertezza giuridica, anche a scapito del potenziale licenziatario. Per evitare tale incertezza, la relatrice ritiene necessario introdurre una verifica dell'essenzialità condotta da un organismo neutrale e opportunamente qualificato. L'UEB si presterebbe a tale scopo, ma la relatrice rimanda tale considerazione alla valutazione d'impatto della Commissione. Si compiace che la Commissione abbia previsto di presentare una proposta relativa ai brevetti essenziali l'anno prossimo e ritiene che si tratti del quadro adeguato per valutare la verifica dell'essenzialità.
Inoltre, l'obbligo di garantire condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND) dà luogo ad alcuni problemi nella pratica. Le aziende dovrebbero dimostrare buona fede al tavolo dei negoziati e consentire senza indugio la concessione di licenze qualora l'offerta sia stata presentata nel rispetto delle condizioni FRAND.
Tuttavia, l'equità e l'adeguatezza effettive dell'offerta nonché la sua conformità al principio di non discriminazione sono state oggetto di diversi procedimenti giudiziari. Sebbene siano state pronunciate sentenze intese a fornire un'interpretazione di tali nozioni giuridiche indeterminate, sarebbe importante definire la portata del problema con maggiore precisione. Inoltre, la relatrice propone che la Commissione esamini più da vicino gli sviluppi del settore; su tale base sarà poi possibile prendere una decisione – compito non facile data la riservatezza dei negoziati.
La relatrice sostiene altresì la Commissione nel suo intento di istituire, a livello dell'UE, un sistema di protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli, già previsto a livello internazionale. La tutela dei prodotti regionali, ad esempio i prodotti di artigianato associati a specificità di produzione regionali o ad altre competenze dei produttori locali, può apportare un reale valore aggiunto allo sviluppo regionale, al patrimonio culturale europeo e alle PMI. La protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti non agricoli è già prevista da alcuni Stati membri, ma non da altri, e tale frammentazione del mercato è causa di incertezza giuridica. Tale sfida può essere affrontata adottando una normativa uniforme a livello dell'UE.
Per quanto concerne la protezione di disegni e modelli, è necessario aggiornare gli strumenti esistenti per tenere conto degli sviluppi digitali. A tal proposito, la relatrice auspica che sia colmato il divario giuridico relativo ai pezzi di ricambio, che sono esclusi dalla protezione di disegni e modelli in alcuni Stati membri ma non in altri. Inoltre, per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei beni in transito nell'UE, l'applicabilità di tale protezione dovrebbe essere allineata a quella della protezione dei marchi.
Relativamente alla contraffazione e alla pirateria, la relatrice sostiene la necessità di rafforzare la cooperazione delle autorità nazionali di controllo con l'EUIPO, Europol, Eurojust e l'OLAF al fine di accrescere l'efficacia a livello di individuazione e sanzionamento. Spesso alla base della proliferazione della contraffazione e della pirateria vi è la criminalità organizzata – non si tratta dunque di reati minori. Inoltre, l'impiego di tecnologie quali intelligenza artificiale e blockchain potrebbe essere intensificato per individuare tali fenomeni con maggiore efficienza.
Per quanto riguarda le ulteriori sfide inerenti alla politica in materia di proprietà intellettuale, la relatrice ritiene che sia necessaria una valutazione più approfondita dell'impiego delle licenze obbligatorie. La Commissione dovrebbe verificare se e a quali condizioni tali licenze sono già state utilizzate negli Stati membri e se hanno conseguito l'effetto desiderato. Le evidenze raccolte potrebbero essere rilevanti nel dibattito sulla gestione delle pandemie.
Il piano d'azione della Commissione copre un'ampia gamma di questioni, ma i vincoli fissati per l'elaborazione del presente progetto di relazione non hanno consentito alla relatrice di affrontarle tutte. Pertanto, si è limitata a menzionare la prossima revisione della normativa e le iniziative previste dalla Commissione.
ALLEGATO: ELENCO DELLE ENTITÀ O DELLE PERSONE DA CUI LA RELATRICE HA RICEVUTO CONTRIBUTI
L'elenco in appresso è compilato su base puramente volontaria, sotto l'esclusiva responsabilità della relatrice. Nel corso dell'elaborazione del progetto di relazione, la relatrice ha ricevuto contributi dalle seguenti entità o persone:
Entità/Persone |
ACT | the App Association |
IP Europe |
INTA International trademark organisation |
Markenverband |
Security Robotic Development and Solution GmbH |
IP2Innovate Europe |
Bosch |
EUIPO |
Commission DG Internal Market, Industry, Entrepreneurship and SMEs (GROW) Unit C4 / Intangible economy |
Permanent Representation Germany |
Apple |
Continental |
BASF |
Fair Standard Alliance (FSA) |
European Patent Office (EPO) |
European Campaign for the Freedom of the Automotive Parts and Repair Market (ECAR) |
European Cancer League (ECL) |
Association of Commercial Television in Europe (ACT) |
PARERE DELLA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO (15.7.2021)
destinato alla commissione giuridica
sul piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE
Relatrice per parere: Patrizia Toia
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo invita la commissione giuridica, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. accoglie con favore la comunicazione sul piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE, ma deplora il fatto che la cooperazione internazionale e gli aiuti ai paesi in via di sviluppo siano tenuti in scarsa considerazione; invita a tale proposito l'UE ad assumere un ruolo chiave a livello globale nel settore della proprietà intellettuale e a orientare gli sforzi internazionali al fine di accelerare e facilitare lo sviluppo sostenibile dei paesi a basso e medio reddito;
2. sottolinea che secondo l'UNCTAD, mentre i paesi sviluppati sono stati in grado di mobilitare ingenti risorse monetarie e di bilancio (per un importo stimato compreso tra il 20 e il 25 % del loro PIL) a sostegno della propria economia, i paesi più poveri hanno mobilitato solo l'1 % per attenuare i danni socioeconomici causati dalla crisi pandemica[21]; evidenzia che un'economia diversificata è un presupposto per la resilienza agli shock futuri; sottolinea che i principali ostacoli all'avanzamento dei paesi in via di sviluppo nel settore industriale sono rappresentati da vincoli alla capacità produttiva, ad esempio l'accesso alle tecnologie;
3. invita la Commissione a continuare a rafforzare la protezione e il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nei paesi terzi, anche mediante un aumento dei finanziamenti destinati a programmi mirati di cooperazione tecnica dell'UE e allo sviluppo di capacità, come ad esempio i tre programmi chiave in materia di proprietà intellettuale in corso con la Cina, il Sud-est asiatico e l'America latina; incoraggia in tale contesto la Commissione, sulla base dell'esperienza dell'UE, ad assistere i responsabili delle politiche e le autorità di contrasto e a fornire loro conoscenze e orientamenti per migliorare la capacità di contrastare le violazioni dei DPI, a promuovere soluzioni praticabili, che potrebbero ridurre notevolmente i costi e semplificare le procedure per ottenere, mantenere e imporre la protezione dei DPI, nonché a fornire ai titolari dei diritti informazioni in merito all'evoluzione del panorama delle violazioni e alla fornitura di merci contraffatte; accoglie con favore, in particolare, l'intenzione di promuovere una generazione e una gestione migliori della proprietà intellettuale (PI) nel continente africano nel quadro di un partenariato congiunto basato sull'attuale programma quadriennale di cooperazione per l'Africa (AfrIPI), il primo del suo genere, che porterà a un migliore microclima per le PMI, contribuirà ad aumentare la competitività e la flessibilità e, nel lungo termine, rafforzerà la resilienza delle imprese che operano nei paesi in via di sviluppo; esorta la Commissione ad adoperarsi per creare un consenso più forte sull'importanza della protezione dei diritti di proprietà intellettuale per aumentare la creatività, sostenere la ricerca dal basso verso l'alto e promuovere la crescita e lo sviluppo socioeconomici, grazie ai quali gli innovatori e gli investitori possono incoraggiare l'innovazione interna e attrarre investimenti esteri diretti sostenibili, anche offrendo i mezzi per partecipare alle attività economiche globali e rafforzando le esportazioni di prodotti locali;
4. si compiace delle proposte di misure volte a promuovere un uso e un'attuazione efficaci della proprietà intellettuale, agevolare l'accesso ai beni protetti da diritti di proprietà intellettuale e lo scambio degli stessi e contrastare le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale; sottolinea tuttavia che è molto importante che tali misure non comportino obblighi nuovi o eccessivi per le imprese, in particolare per le PMI;
5. sottolinea che le PMI dovrebbero poter trarre pieno vantaggio dalle loro tecnologie e dai loro prodotti, processi o metodi innovativi; evidenzia l'importanza di proteggere i DPI, dal momento che le violazioni comportano perdite per i cittadini e i produttori, come la perdita di posti di lavoro, di vendite o di gettito fiscale, e potrebbero causare gravi danni e comportare rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori;
6. ricorda che una delle principali sfide per i paesi in via di sviluppo consiste nel risalire la catena del valore globale attraverso la diversificazione economica, il che richiede norme commerciali globali eque e favorevoli allo sviluppo;
7. invita la Commissione a promuovere le attività di ricerca allo scopo di stabilire in che modo le strategie in materia di proprietà intellettuale delle imprese con sede nei paesi in via di sviluppo differiscono da quelle delle imprese stabilite nei paesi sviluppati e in che modo i sistemi giuridici dei paesi in via di sviluppo affrontano la questione della protezione della proprietà intellettuale; incoraggia vivamente la Commissione e le delegazioni dell'UE ad aiutare i produttori e le loro associazioni, come pure le autorità locali dei paesi in via di sviluppo, a liberare il potenziale della proprietà intellettuale e a sfruttare il valore economico delle innovazioni locali, delle indicazioni geografiche e delle conoscenze tradizionali; rinnova, a tal riguardo, l'appello a rispettare i progressi compiuti nell'ambito della protezione internazionale dei diritti dei popoli indigeni sulle loro risorse genetiche e le relative conoscenze tradizionali; esorta inoltre a consultare i rappresentanti delle imprese e le relative associazioni nonché altri gruppi interessati allo scopo di raccogliere e analizzare i dati e le informazioni disponibili, nell'ottica di garantire che le decisioni adottate in tale ambito tengano conto degli interessi di tutte le parti interessate nel modo più ampio e favorevole possibile; invita la Commissione a intensificare gli sforzi volti a offrire servizi di consulenza qualificata allo scopo di aiutare le imprese innovative nelle diverse fasi del processo di ricerca e innovazione, nonché a fornire assistenza tecnica e a sensibilizzare in merito all'importanza delle opportunità che le nuove tecnologie, compresi i mezzi digitali, offrono per la crescita e la competitività; invita l'UE e i suoi Stati membri, più in generale, a sostenere progetti regionali come l'accordo su un'area di libero scambio continentale africana, che dovrebbero favorire i prodotti delle imprese locali e sostenere in tal modo i processi di industrializzazione regionale;
8. invita la Commissione ad aiutare i paesi in via di sviluppo a mettere in atto politiche efficaci al fine di applicare sanzioni più severe in caso di violazione dei diritti di proprietà intellettuale, in particolare in relazione alla contraffazione e alle merci usurpative;
9. invita la Commissione a garantire che i titolari di brevetti essenziali si impegnino a concedere licenze relative ai loro brevetti a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie nei paesi in via di sviluppo;
10. riconosce che i sistemi di proprietà intellettuale contribuiscono allo sviluppo di nuovi medicinali, ma sottolinea che essi devono essere conformi al diritto internazionale in materia di diritti umani, al diritto internazionale pubblico nonché alle prescrizioni di sanità pubblica; osserva che diritti di proprietà intellettuale rigidamente protetti possono limitare l'accesso ai medicinali nei paesi in via di sviluppo e non incoraggiano necessariamente un'innovazione farmaceutica che risponda alle esigenze dei paesi in via di sviluppo; incoraggia pertanto la Commissione ad avviare una discussione più ampia a livello di Organizzazione mondiale del commercio (OMC) sul modo migliore per evitare ostacoli all'accesso ai vaccini, ai medicinali e ad altri servizi sanitari critici, in particolare nell'eventualità di gravi crisi sanitarie; sottolinea nel contempo che, diversamente dai produttori di medicinali innovativi, i produttori di medicinali generici tendono ad avere una dimensione più regionale; chiede in particolare alla Commissione di promuovere soluzioni normative che incoraggino la concorrenza nella produzione di medicinali generici, mantenendo nel contempo un equilibrio tra medicinali generici e innovativi; invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare gli sforzi volti a offrire assistenza tecnica qualificata e finanziamenti per la ricerca al fine di sviluppare vaccini che prevengano future insorgenze di malattie ricorrenti nei paesi in via di sviluppo, come la malaria o la Zika;
11. si compiace dell'annuncio di una revisione e armonizzazione della normativa sui disegni e modelli industriali e del riconoscimento della necessità di sviluppare la protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli; riconosce che tali misure sono necessarie e possono esercitare un impatto molto positivo sulla competitività delle imprese;
12. sottolinea che una distribuzione più equa dei vaccini nel mondo è essenziale per combattere efficacemente la diffusione della COVID-19 e le sue mutazioni; ricorda che, sebbene COVAX, il pilastro in materia di vaccini dell'iniziativa Acceleratore per l'accesso agli strumenti COVID-19 (ACT) dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), punti a rendere disponibili due miliardi di dosi di vaccino entro la fine del 2021, esso non sarà sufficiente a rispondere al fabbisogno di vaccini dei paesi più poveri affinché questi raggiungano l'immunità di gregge, né costituisce un approccio globale integrato idoneo ad aumentare le capacità di produzione a livello mondiale;
13. osserva che la mancanza di accesso a vaccini a prezzi accessibili rappresenta ancora una sfida importante nei paesi in via di sviluppo; ritiene pertanto che, nell'ambito della risposta esterna dell'UE alla COVID-19, dovrebbe essere data priorità agli investimenti a favore delle capacità produttive locali, della formazione degli operatori sanitari e dello sviluppo di capacità di stoccaggio e diffusione;
14. pone l'accento sul fatto che le licenze obbligatorie si applicano solo ai brevetti come singola categoria di diritti di proprietà intellettuale (DPI), ma che altre categorie di DPI non rientrano nell'ambito di applicazione delle licenze obbligatorie;
15. si compiace del fatto che i paesi meno sviluppati beneficino già di una deroga, concessa fino al 1º gennaio 2033, per quanto riguarda l'attuazione delle disposizioni in materia di farmaci previste dall'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio, ed è convinto che le proposte di abolire la protezione della proprietà intellettuale per i vaccini non ovvierebbero all'attuale carenza di vaccini; esorta la Commissione, quindi, a dare seguito, in collaborazione con l'OMC, alla promessa di impegnarsi in negoziati attivi e costruttivi, basati su testi, in seno all'OMC al fine di adoperarsi per promuovere e sostenere l'aumento delle capacità di produzione di vaccini nei paesi in via di sviluppo e incentivare i contratti di licenza volontari e per avviare un dialogo sugli attuali ostacoli alla concessione volontaria di licenze e sulle modalità per superarli;
16. sostiene con forza l'adozione di misure efficaci per far fronte alla carenza di vaccini contro la COVID-19, in particolare nei paesi in via di sviluppo, e appoggia pertanto la Commissione e gli Stati membri nei loro sforzi volti a indurre i paesi terzi a revocare i divieti di esportazione vigenti e a intensificare la donazione di vaccini; invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare ulteriormente gli sforzi volti a sostenere il trasferimento di tecnologie e la concessione volontaria di diritti di proprietà intellettuale mediante licenze ai fini del trattamento di malattie infettive endemiche o pandemiche che colpiscono la popolazione mondiale;
17. osserva che qualsiasi decisione adottata nell'ambito del quadro esistente dovrebbe essere subordinata all'effettivo aumento delle capacità produttive globali, garantendo una distribuzione equa e omogenea dei vaccini mediante l'eliminazione degli ostacoli commerciali alla loro esportazione e incoraggiando la concessione volontaria di licenze e la condivisione del know-how delle principali aziende farmaceutiche;
18. invita la Commissione ad avviare negoziati in seno all'OMC per semplificare l'uso delle licenze obbligatorie nel quadro dell'accordo TRIPS e garantire maggiore certezza giuridica ai paesi che si avvalgono di tale flessibilità, in particolare per quanto riguarda il compenso da versare; invita la Commissione a fornire assistenza tecnica ai paesi in via di sviluppo per consentire l'efficace attuazione dell'attuale quadro di riferimento in materia di licenze obbligatorie quando in tali paesi si verificano le circostanze di cui all'articolo 31 dell'accordo TRIPS e a garantire che gli Stati membri attuino agevolmente il regolamento (CE) n. 816/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la concessione di licenze obbligatorie per brevetti relativi alla fabbricazione di prodotti farmaceutici destinati all'esportazione verso paesi con problemi di salute pubblica, al fine di esportare tali prodotti quando richiesto da paesi in via di sviluppo con capacità produttive insufficienti a fronte di crisi di sanità pubblica; si compiace, a tale proposito, che la Commissione stia esaminando con gli Stati membri la possibilità di istituire un meccanismo di coordinamento di emergenza da attivare quando gli Stati membri prendono in considerazione il rilascio di una licenza obbligatoria;
19. ribadisce la necessità di sostenere un accesso aperto ai vaccini contro la COVID-19 a livello mondiale, in modo da incrementare la produzione globale attraverso il trasferimento di tecnologie; pone l'accento sul fatto che finora la Commissione si è concentrata unicamente sulla necessità di incoraggiare i produttori occidentali di vaccini a condividere le tecnologie e le licenze su base puramente volontaria;
20. esorta la Commissione a mantenere saldo il proprio sostegno a favore dell'innovazione e dei diritti di proprietà intellettuale nelle discussioni a livello mondiale;
21. invita la Commissione ad astenersi dal tentare di introdurre negli accordi di libero scambio con paesi in via di sviluppo a reddito medio e medio-basso capitoli ampliati in materia di proprietà intellettuale, come le misure TRIPS-plus, e a rivedere i capitoli esistenti al fine di garantire che siano in linea con la dichiarazione di Doha sull'accordo TRIPS e la salute pubblica;
22. ritiene che l'UE dovrebbe promuovere urgentemente la stipula di accordi multilaterali a livello dell'OMC, tra cui un trattato sulle pandemie, come proposto di recente dal presidente del Consiglio europeo, nell'ambito dell'iniziativa per il commercio e la salute che sarà adottata nel novembre 2021 durante la dodicesima conferenza ministeriale e in occasione della prossima assemblea generale dell'OMS;
23. invita la Commissione a sostenere i paesi in via di sviluppo nella revisione delle rispettive legislazioni nazionali in materia di proprietà intellettuale, tenendo conto delle flessibilità disponibili e in particolare delle deroghe temporanee per i paesi meno sviluppati e di quelle che non vengono comunemente utilizzate in tali paesi, come l'eccezione per la ricerca e l'eccezione per la revisione normativa;
24. incoraggia i paesi in via di sviluppo a consolidare le catene del valore regionali nonché gli scambi commerciali e gli investimenti intraregionali nel settore sanitario e in ambiti correlati, in particolare attraverso sforzi collettivi di ricerca e sviluppo nel settore medico e mediante la messa in comune di risorse a livello regionale; osserva con preoccupazione che, secondo Global Trade Alert, alla data del 21 marzo 2020, 54 governi avevano introdotto restrizioni alle esportazioni di forniture mediche essenziali dall'inizio di tale anno[22]; sottolinea che si dovrebbe ricorrere a patti commerciali regionali per evitare divieti di esportazione di prodotti essenziali in periodi di carenza a livello globale e regionale, come nel caso dell'attuale crisi pandemica;
25. prende atto dell'intenzione della Commissione di valutare e rivedere la privativa comunitaria per ritrovati vegetali; rammenta l'impegno assunto dall'UE ad attuare l'Agenda 2030 e il suo obiettivo di non lasciare indietro nessuno; sottolinea che i piccoli agricoltori e la biodiversità agricola sono fondamentali per il conseguimento degli OSS; mette di conseguenza in risalto la necessità di sostenere un approccio basato sui diritti per attuare la dichiarazione sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione della sua 73ª sessione nel dicembre 2018;
26. sottolinea che i piccoli agricoltori e la biodiversità agricola svolgono un ruolo cruciale ai fini di un'alimentazione sana e nutriente e nell'assicurare la resilienza dei sistemi di produzione agricola a fronte dei cambiamenti climatici; ricorda altresì che la diversità delle sementi è essenziale per rafforzare la resilienza dell'agricoltura ai cambiamenti climatici;
27. rammenta che, secondo le stime, le sementi conservate dagli agricoltori equivalgono a più dell'80 % del fabbisogno totale di sementi degli agricoltori in alcuni paesi africani; invita l'UE a sostenere i regimi di diritti di proprietà intellettuale che favoriscono lo sviluppo di varietà di sementi adattate a livello locale e di sementi conservate dagli agricoltori, in linea con le disposizioni del trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura (ITPGRFA), che salvaguarda i diritti degli agricoltori di mantenere risorse genetiche ai fini della sicurezza alimentare e dell'adattamento ai cambiamenti climatici, e conformemente all'articolo 19 della dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali, in base al quale i contadini hanno il diritto di mantenere, controllare e proteggere e sviluppare le proprie sementi e le proprie conoscenze tradizionali.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
13.7.2021 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
12 4 10 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Anna-Michelle Asimakopoulou, Hildegard Bentele, Dominique Bilde, Udo Bullmann, Antoni Comín i Oliveres, Ryszard Czarnecki, Gianna Gancia, Charles Goerens, Mónica Silvana González, Pierrette Herzberger-Fofana, György Hölvényi, Rasa Juknevičienė, Beata Kempa, Pierfrancesco Majorino, Erik Marquardt, Janina Ochojska, Jan-Christoph Oetjen, Michèle Rivasi, Marc Tarabella, Miguel Urbán Crespo, Chrysoula Zacharopoulou, Bernhard Zimniok |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ewa Kopacz, Iskra Mihaylova, Marlene Mortler, Patrizia Toia |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
12 |
+ |
ID |
Gianna Gancia |
PPE |
Anna-Michelle Asimakopoulou, Hildegard Bentele, György Hölvényi, Rasa Juknevičienė, Ewa Kopacz, Marlene Mortler, Janina Ochojska |
Renew |
Charles Goerens, Iskra Mihaylova, Jan-Christoph Oetjen, Chrysoula Zacharopoulou |
10 |
- |
ID |
Bernhard Zimniok |
S&D |
Udo Bullmann, Mónica Silvana González, Pierfrancesco Majorino, Marc Tarabella, Patrizia Toia |
The Left |
Miguel Urbán Crespo |
Verts/ALE |
Pierrette Herzberger-Fofana, Erik Marquardt, Michèle Rivasi |
4 |
0 |
ECR |
Ryszard Czarnecki, Beata Kempa |
ID |
Dominique Bilde |
NI |
Antoni Comín i Oliveres |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
PARERE DELLA COMMISSIONE PER IL MERCATO INTERNO E LA PROTEZIONE DEI CONSUMATORI (22.6.2021)
destinato alla commissione giuridica
sul piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE
Relatore per parere: Vlad-Marius Botoş
SUGGERIMENTI
La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione giuridica, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che le registrazioni di proprietà intellettuale (PI) sono in costante aumento e che il mercato unico rimane frammentato a causa delle differenze tra le legislazioni nazionali; che vi è una persistente necessità di procedure di convalida e di contenzioso nazionali parallele per i brevetti europei; che permangono lacune, in particolare nell'applicazione delle norme, che possono ostacolare lo sviluppo delle imprese, in particolare le microimprese e le piccole e medie imprese (PMI), limitare l'accesso dei consumatori a prodotti innovativi e sicuri e impedire che le sfide sociali siano affrontate attraverso l'innovazione;
B. considerando che il 45 % del PIL proviene da industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale (DPI), che contribuiscono direttamente alla creazione di quasi il 30 % di tutti i posti di lavoro, ma che solo il 9 % di tutte le PMI dell'UE ha registrato diritti di proprietà intellettuale; che i costi elevati, gli oneri amministrativi e la mancanza di informazioni sulla registrazione e la gestione della PI impediscono alle microimprese e alle PMI di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla PI e dalla condivisione dei dati;
C. considerando che in alcuni Stati membri mancano informazioni sui benefici e sul valore intrinseco dei DPI; che i DPI aumentano il valore totale delle imprese, portando a una maggiore resilienza delle imprese e a una posizione più forte nel mercato unico;
D. considerando che, sebbene i DPI siano ben regolamentati nella maggior parte degli Stati membri, non esiste ancora un'applicazione armonizzata del quadro giuridico in materia di DPI; che le violazioni, la contraffazione, la pirateria, le trattenute, i respingimenti e la mancata applicazione transfrontaliera mettono a repentaglio la diversità culturale, nonché i diritti di proprietà intellettuale e i sistemi open source che sostengono l'innovazione; che i prodotti contraffatti si trovano ancora comunemente nel mercato unico e che la maggior parte di essi entra nell'UE attraverso il mercato digitale, provocando perdite finanziarie pari a circa 60 miliardi di EUR all'anno;
E. considerando che le registrazioni di PI sono leggermente aumentate nei primi mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, anche se si stima che la registrazione di PI risenta ancora dalla pandemia di Covid-19;
F. considerando che le soluzioni innovative che garantiranno una ripresa economica post-COVID sostenibile e digitale potrebbero essere basate sui diritti di proprietà intellettuale, poche microimprese e PMI traggono vantaggio dalle loro proprietà intellettuali quando cercano di accedere ai finanziamenti;
G. che durante l'attuale pandemia di Covid-19 il sistema di allarme rapido per i prodotti pericolosi ("RAPEX") ha registrato un nuovo allarmante massimo storico di segnalazioni;
1. sottolinea l'importanza di una migliore cooperazione tra l'Unione europea e gli Stati membri quanto all'armonizzazione della normativa in materia di proprietà intellettuale e di agevolazione dell'accesso degli operatori economici alla registrazione dei diritti di proprietà intellettuale a livello dell'UE, nonché ad un'effettiva armonizzazione e ad un miglioramento dell'applicazione del quadro giuridico a tutela dei diritti di proprietà intellettuale nell'UE, in cui rimangono lacune; sottolinea che gli innovatori dell'UE dovrebbero avere accesso a strumenti di protezione rapidi, efficaci ed economici; raccomanda di colmare le lacune della legislazione vigente per migliorare il funzionamento del mercato unico della proprietà intellettuale e rafforzare la protezione dei consumatori;
2. sottolinea che la protezione dei DPI è una componente fondamentale del mercato interno dell'Unione europea dal momento che le industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale generano una proporzione significativa del prodotto interno lordo dell'UE e contribuiscono alla creazione di posti di lavoro di qualità; osserva che la Corte di giustizia dell'Unione europea sta diventando sempre più attiva nelle controversie sui DPI e che il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) contiene una clausola ancora inutilizzata all'articolo 262, che consente di rafforzare in modo significativo le competenze dell'Unione in materia di DPI;
3. ricorda che la capacità innovativa in tutta l'UE è forte, con un'eccellenza particolare in alcune tecnologie essenziali per il futuro; sottolinea l'importanza di un quadro dei diritti di proprietà intellettuale che sostenga questa capacità e protegga gli investimenti effettuati da innovatori e imprese in nuove tecnologie o nuovi approcci;
4. osserva che l'UE è in ritardo nelle statistiche di registrazione dei DPI e nella concentrazione delle registrazioni nelle tecnologie informatiche rispetto ad altri concorrenti globali; sottolinea il rischio di pratiche in materia di brevetti eccessive e abusive ove la concessione di brevetti sia troppo permissiva; raccomanda alla Commissione di adottare misure per facilitare una maggiore diffusione dei DPI, anche mediante una rapida attuazione del tribunale unificato dei brevetti;
5. prende atto degli orientamenti della Commissione sull'attuazione dell'articolo 17 della direttiva (UE) 2019/790, che assiste gli Stati membri nell'attuazione della direttiva in linea con i diritti fondamentali;
6. ricorda il piano d'azione della Commissione per l'applicazione dei DPI e le successive iniziative del settore; invita la Commissione a elaborare una strategia sulla base dell'esperienza passata per affrontare e ridurre al minimo le violazioni, le trattenute e la pirateria, che continuano a prosperare e si sono dimostrate ancora più pericolose durante la pandemia di Covid-19, ponendo gravi minacce per la salute, la sicurezza e la protezione consumatori; accoglie con favore la proposta della Commissione per il pacchetto relativo alla legge sui servizi digitali, che chiarisce e aggiorna le responsabilità dei fornitori di servizi digitali, in particolare delle piattaforme online;
7. sottolinea l'importanza di garantire la disponibilità di diritti di proprietà intellettuale critici in tempi di crisi, anche tramite nuovi strumenti di concessione di licenze armonizzati e un sistema per coordinare la concessione di licenze obbligatorie, al fine di rendere il mercato interno dell'UE più resiliente affrontando, tra l'altro, la mancanza di disponibilità di prodotti specifici e una migliore tutela degli interessi dei consumatori evitando aumenti dei prezzi;
8. plaude al fatto che la Commissione stia valutando la possibilità di introdurre un meccanismo di concessione del certificato di protezione complementare unificato (SPC) e/o di creare un titolo unitario SPC, che risolverebbe l'attuale attuazione frammentata dei DPI negli Stati membri;
9. sottolinea l'importanza di affrontare con urgenza la mancanza di un'applicazione armonizzata dei DPI a livello dell'UE; chiede alla Commissione di valutare se nuove misure o linee guida che facilitino l'applicazione transfrontaliera dei DPI potrebbero integrare la direttiva sul rispetto dei DPI come l'armonizzazione europea degli obblighi di legge sulle procedure, le garanzie procedurali, i meccanismi di trasparenza per verificare l'esattezza e l'affidabilità degli strumenti digitali, ecc.;
10. evidenzia che una ripresa verde, digitale e sostenibile e una maggiore resilienza del mercato unico devono fondarsi sul pieno utilizzo di beni immateriali; sottolinea l'importanza della divulgazione di informazioni in merito ai vantaggi della proprietà intellettuale e ai programmi di sostegno della Commissione rivolti a tutti gli operatori economici; sottolinea la necessità che tali informazioni siano specificamente destinate alle PMI attive in settori ad alta intensità di conoscenza;
11. sottolinea che la titolarità dei DPI porta alla stabilità e alla crescita economica per le imprese poiché studi dimostrano che queste imprese pagano ai propri dipendenti salari complessivi fino al 19 % più alti e tendono ad essere più stabili; invita la Commissione e gli Stati membri a creare una strategia volta ad accelerare e a sostenere la ricerca e lo sviluppo (R&S) che portano alla trasformazione dei risultati di ricerca e sviluppo in imprese economiche di valore attraverso la registrazione e la valorizzazione della proprietà intellettuale a livello europeo aumentando il numero di microimprese e di PMI che utilizzano i DPI e creando così un'economia e un mercato unico più resilienti;
12. sottolinea l'importanza delle industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale nelle strategie di ripresa e resilienza verdi e digitali; invita la Commissione a rafforzare il mercato unico cooperando con gli Stati membri al fine di trovare un approccio comune per affrontare le violazioni e ridurre al minimo le trattenute, evitando così la proliferazione dei procedimenti giudiziari in materia di brevetti europei registrati;
13. sottolinea che i DPI e il sistema open source sono essenziali per una vera economia digitale e verde e per una ripresa rapida e sostenibile; invita la Commissione a cooperare con l'industria e con le parti interessate per trovare soluzioni, anche a favore di una migliore differenziazione tra i brevetti essenziali e altri brevetti e di un approccio più chiaro sugli obblighi di concessione delle licenze sul prodotto intermedio e finale;
14. esorta la Commissione a cooperare con gli Stati membri per agevolare un ulteriore accesso al sostegno finanziario e ai crediti sulla base dei beni immateriali, allo scopo di incoraggiare le PMI a registrare le loro proprietà intellettuali e a trarne pienamente i benefici, garantendo così una ripresa economica più rapida e più sostenibile;
15. sottolinea l'importanza dei DPI in un'economia resiliente e in una ripresa verde; esorta la Commissione e gli Stati membri a estendere l'ammissibilità ai fondi europei a tutti gli operatori economici per la registrazione e la valorizzazione della proprietà intellettuale, che determina un aumento del valore aggiunto del prodotto attraverso l'integrazione delle licenze;
16. sottolinea il potenziale dei DPI per incentivare la ricerca e l'innovazione nell'UE;
17. invita la Commissione e gli Stati membri a compiere sforzi collettivi per garantire che l'attuazione del piano d'azione si traduca in riforme efficaci e di ampio respiro e nell'applicazione del regolamento sulla PI, con l'obiettivo ultimo di garantire la competitività e l'innovazione, nonché prodotti sicuri e affidabili per i consumatori nel mercato unico;
18. osserva che non tutte le imprese intendono registrare i diritti, a seconda della loro strategia, e quindi il sostegno e la consulenza offerti dovrebbero tenere conto di tutte le strategie della proprietà intellettuale valide per garantire l'utilizzo più efficace dei diritti di proprietà intellettuale dell'impresa; ritiene che, laddove la registrazione sia l'opzione preferita, le microimprese e le PMI dovrebbero essere sostenute mediante procedure di registrazione semplici e spese amministrative esigue;
19. sottolinea che industrie diverse potrebbero richiedere approcci diversi e avverte che le controversie e le relative minacce potrebbero costituire un onere per il sistema dei brevetti ove si diffondessero comportamenti abusivi; chiede, pertanto, una maggiore trasparenza della titolarità dei brevetti, anche sensibilizzando circa i vantaggi della tutela giuridica dei programmi per elaboratore in linea con la direttiva 2009/24/CE, e di limitare l'abuso di controversie;
20. sottolinea l'importanza di stabilire un sistema brevettuale unitario europeo che comprenda tutti gli Stati membri e che, pertanto, semplifichi notevolmente la brevettazione nell'UE, aumenti la trasparenza e faciliti una concessione di licenze abbordabile; invita gli Stati membri a rinnovare l'impulso all'introduzione del sistema brevettuale unitario e alla creazione tribunale unificato dei brevetti;
21. sottolinea che l'iniziativa dovrebbe sostenere efficacemente gli sforzi dell'UE per adottare una solida regolamentazione dell'IA e basarsi su tali sforzi al fine di migliorare la fiducia dei cittadini e affrontare la sicurezza nelle questioni collegate all'IA, alla blockchain e all'Internet degli oggetti, in particolare nei settori dell'assistenza sanitaria, dell'istruzione e della tecnologia verde, tutelando i diritti dei consumatori e i diritti fondamentali dei cittadini;
22. ribadisce che la riduzione degli ostacoli per l'accesso ai dati è essenziale per incoraggiare lo sviluppo di nuovi servizi, applicando le attuali eccezioni in materia di estrazione di testo e di dati (TDM) nella direttiva (UE) 2019/790 in linea con gli obiettivi di tali eccezioni, e sostenere gli sviluppatori di intelligenza artificiale; ritiene che si potrebbero prendere in considerazione ulteriori orientamenti, se del caso, per questioni specifiche che potrebbero sorgere nell'attuazione pratica delle eccezioni relative alla TDM;
23. osserva che l'utilizzo dei sistemi di IA negli ambiti della creazione, dell'innovazione e della scienza, che dipendono fortemente dai DPI, è cresciuto notevolmente negli ultimi anni e dovrebbe continuare a farlo negli anni a venire; osserva pertanto che le nuove tecnologie offrono un'opportunità unica per sostenere la ripresa sostenibile dell'economia dell'UE e la resilienza del mercato interno, senza lasciare indietro nessuno e nessuna regione; sottolinea che la Commissione deve incentivare e premiare le tecnologie e le invenzioni verdi;
24. invita la Commissione a considerare, sulla base di una valutazione d'impatto, se proporre un meccanismo uniforme efficiente e trasparente per la protezione delle indicazioni geografiche (IG) in relazione a prodotti non agricoli, come l'artigianato, che spesso costituiscono un elemento importante dell'identità locale, attraggono il turismo, permettono di mantenere competenze uniche e contribuiscono alla creazione di posti di lavoro di qualità, in particolare nelle regioni meno sviluppate; sottolinea che ciò garantirebbe ai consumatori informazioni migliori e visibili sull'autenticità di questi prodotti.
25. plaude all'obiettivo del piano d'azione di promuovere il sostegno a favore del sistema delle indicazioni geografiche dell'UE proteggendo le IG sia per i prodotti agricoli che non agricoli, al fine di migliorarne la competitività, consentire ai produttori di beneficiare appieno delle loro opportunità e contribuire alla sostenibilità economica, sociale e ambientale nel mercato unico;
26. sottolinea che i prodotti contraffatti immessi sul mercato interno e le carenze nella vigilanza del mercato hanno implicazioni negative e sono deleterie per i consumatori e la fiducia generale nel mercato unico; chiede, a tale proposito, una valutazione d'impatto aggiornata del funzionamento generale della direttiva di applicazione (2004/48/CE); esorta la Commissione ad applicare efficacemente l'attuazione della legislazione doganale e ad armonizzare i controlli doganali in tutta l'UE;
27. invita la Commissione a promuovere campagne per contrastare l'ingresso di tutti i prodotti contraffatti, ponendo l'accento sulle merci contraffatte sul mercato più dannose per i consumatori; sottolinea che per un'economia dei dati ben funzionante sono necessarie una cooperazione globale nell'attività di contrasto nonché la condivisione dei dati, al fine di garantire che anche le imprese che non hanno sede nell'UE rispettino le norme europee in materia di protezione dei consumatori;
28. plaude all'intenzione della Commissione di promuovere l'applicazione dei DPI a livello dell'UE, ampliando il mandato della Commissione e assegnando tale compito all'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), in modo che quest'ultimo non solo impedisca alle merci contraffatte di entrare nel mercato unico, ma possa anche intervenire contro la produzione illegale di merci contraffatte all'interno dell'UE; chiede di colmare la compartimentazione esistente e un miglioramento sostanziale della capacità delle autorità di contrasto di affrontare in modo efficace i problemi di sicurezza per i consumatori individuati nelle segnalazioni del sistema RAPEX;
29. ribadisce la missione dell'Unione europea di fungere da punto di riferimento globale in materia di proprietà intellettuale e il suo importante ruolo nell'affrontare violazioni e pratiche sleali e nel garantire un approccio equilibrato sia a livello dell'UE che a livello mondiale; sottolinea la natura globale dello sviluppo dei DPI e quindi, in particolare, la necessità di un sostegno nel settore del commercio a favore delle imprese europee, garantendo al contempo un elevato livello di protezione dei consumatori; sottolinea che la competitività e l'attrattiva internazionali sono radicate in un mercato interno forte e resiliente, dove ci sono protezione e applicazione dei DPI.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
21.6.2021 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
32 8 4 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Andrus Ansip, Pablo Arias Echeverría, Alessandra Basso, Brando Benifei, Hynek Blaško, Biljana Borzan, Vlad-Marius Botoş, Markus Buchheit, Andrea Caroppo, Anna Cavazzini, Dita Charanzová, Deirdre Clune, David Cormand, Carlo Fidanza, Evelyne Gebhardt, Sandro Gozi, Maria Grapini, Svenja Hahn, Virginie Joron, Eugen Jurzyca, Marcel Kolaja, Andrey Kovatchev, Jean-Lin Lacapelle, Maria-Manuel Leitão-Marques, Morten Løkkegaard, Antonius Manders, Beata Mazurek, Leszek Miller, Anne-Sophie Pelletier, Miroslav Radačovský, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Ivan Štefanec, Róża Thun und Hohenstein, Tom Vandenkendelaere, Marion Walsmann, Marco Zullo |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Clara Aguilera, Rasmus Andresen, Geert Bourgeois, Maria da Graça Carvalho, Salvatore De Meo, Claude Gruffat, Tsvetelina Penkova |
|||
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
32 |
+ |
ID |
Alessandra Basso, Markus Buchheit, Virginie Joron, Jean-Lin Lacapelle |
PPE |
Pablo Arias Echeverría, Andrea Caroppo, Maria da Graça Carvalho, Deirdre Clune, Salvatore De Meo, Andrey Kovatchev, Antonius Manders, Andreas Schwab, Ivan Štefanec, Róża Thun und Hohenstein, Tom Vandenkendelaere, Marion Walsmann |
Renew |
Andrus Ansip, Vlad-Marius Botoş, Dita Charanzová, Sandro Gozi, Svenja Hahn, Morten Løkkegaard, Marco Zullo |
S&D |
Clara Aguilera, Brando Benifei, Biljana Borzan, Evelyne Gebhardt, Maria Grapini, Maria-Manuel Leitão-Marques, Leszek Miller, Tsvetelina Penkova, Christel Schaldemose |
8 |
- |
ID |
Hynek Blaško |
NI |
Miroslav Radačovský |
The Left |
Anne-Sophie Pelletier |
Verts/ALE |
Rasmus Andresen, Anna Cavazzini, David Cormand, Claude Gruffat, Marcel Kolaja |
4 |
0 |
ECR |
Geert Bourgeois, Carlo Fidanza, Eugen Jurzyca, Beata Mazurek |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
PARERE DELLA COMMISSIONE PER L'AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE (10.9.2021)
destinato alla commissione giuridica
sul piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE
Relatrice per parere: Irène Tolleret
SUGGERIMENTI
La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione giuridica, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. accoglie con favore la presentazione del nuovo piano d'azione sulla proprietà intellettuale[23] e riconosce la sua importanza per il settore agroalimentare; sottolinea il ruolo significativo delle indicazioni geografiche (IG) e delle specialità tradizionali garantite (STG) ai fini della tutela dei diritti di proprietà intellettuale e della reputazione del settore alimentare e delle bevande dell'UE nel mercato unico e nei mercati internazionali; ricorda che l'Unione europea protegge circa 3 300 prodotti come IG e 64 prodotti come STG;
2. ricorda che le IG hanno grande rilevanza economica, in quanto rappresentano circa il 7 % delle vendite totali e il 15,4 % delle esportazioni di prodotti alimentari e bevande dell'UE; constata che il valore annuo di tutti questi prodotti è salito a oltre 75 miliardi di EUR, di cui più di un quinto proviene dalle esportazioni verso paesi terzi;
3. sottolinea pertanto la necessità di rafforzare la protezione delle IG e delle STG in quanto diritti di proprietà intellettuale, sia nell'ambito del mercato unico che a livello mondiale, attraverso accordi bilaterali e multilaterali con paesi terzi; ritiene che il diritto unionale dovrebbe proteggere meglio le IG da tutte le pratiche commerciali irregolari, anche quando queste ultime sono utilizzate come ingredienti o vendute come parte di un servizio; evidenzia l'importanza di garantire che la reputazione delle IG in questione non sia danneggiata da terzi; sottolinea l'importanza di tale protezione al fine di preservare i posti di lavoro dell'Unione associati alla produzione e alla distribuzione di tali prodotti; ritiene necessario rafforzare i controlli sull'origine degli ingredienti per tutte le IG, comprese le denominazioni di origine protetta (DOP) e le indicazioni geografiche protette (IGP); deplora il fatto che la proposta di accordare una protezione esclusiva alle IG unionali di punta, in particolare nel settore vitivinicolo, sia stata respinta nel quadro dei negoziati in corso per l'aggiornamento dell'accordo di associazione tra l'UE e il Cile;
4. mette in evidenza che le campagne promozionali aumentano la fiducia dei consumatori negli anelli fondamentali della filiera alimentare e sensibilizzano in merito alla qualità e all'origine dei prodotti; sottolinea inoltre che tali campagne consentono di valutare più facilmente l'autenticità dei prodotti di qualità e, indirettamente, di proteggerli da usi impropri e imitazioni; invita la Commissione a intensificare le campagne promozionali relative alle IG e alle STG nella prossima revisione della legislazione pertinente nonché a sensibilizzare i consumatori, anche al fine di accrescere il consumo locale e di sostenere filiere corte e sistemi alimentari territorializzati sani, resilienti e sostenibili;
5. chiede che la Commissione e gli Stati membri adeguino i meccanismi degli appalti pubblici per migliorare l'accesso ai prodotti tutelati da marchi di qualità, come le IG e le STG;
6. rileva l'aumento delle vendite online durante la pandemia di COVID-19 come pure il grande potenziale di tale mercato per le IG e le STG, ma sottolinea che quest'ultimo può concretizzarsi solo attraverso una migliore tutela dei diritti di proprietà intellettuale; osserva che la protezione garantita alle IG dovrebbe applicarsi a tutte le merci vendute online e che dovrebbero essere rese accessibili ai produttori di IG procedure volte a evitare le registrazioni in malafede di nomi di dominio che pregiudicano la tutela delle IG; invita la Commissione a farsi promotrice della protezione online, in particolare integrandola in accordi commerciali bilaterali e multilaterali; ricorda che il Parlamento ha avanzato proposte in tal senso nel corso delle discussioni sulla riforma della politica agricola comune e che la Commissione si è impegnata a valutare tali proposte; si compiace dell'intenzione della Commissione di collaborare con i partner internazionali per garantire la protezione delle IG a livello mondiale attraverso il registro multilaterale di Lisbona istituito dall'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) e di intensificare la propria partecipazione ai forum globali su Internet onde garantire che il sistema internazionale dei nomi di dominio rispetti pienamente i diritti di proprietà intellettuale, comprese le IG;
7. ritiene che la questione del sovraccarico amministrativo dei produttori derivante dalla registrazione, dalla modifica e dalla gestione dei disciplinari delle IG e delle STG dovrebbe essere il fulcro delle discussioni future; ricorda che, nel quadro della revisione della riforma della politica agricola comune, le procedure di modifica dei disciplinari delle IG sono state semplificate e rese più efficaci per i prodotti vitivinicoli e agroalimentari e che tale approccio dovrebbe essere consolidato in futuro;
8. insiste sulla necessità di rafforzare il ruolo dei gruppi di produttori di IG; ritiene a tal proposito che l'estensione, convenuta nel quadro della riforma della politica agricola comune, degli strumenti di gestione dell'offerta per i formaggi e i prosciutti DOP e IGP a tutti i settori agricoli e vitivinicoli rappresenti un passo importante verso il conseguimento di tale obiettivo; invita la Commissione ad avanzare ulteriori proposte per consentire ai gruppi di produttori di gestire meglio la reputazione e la commercializzazione dei loro prodotti nonché di accrescere la propria influenza nella catena del valore;
9. appoggia la Commissione nel suo intento di razionalizzare e armonizzare le norme in materia di IG, attualmente contenute in quattro regolamenti dell'UE (divenuti tre a seguito della riforma della politica agricola comune), pur insistendo sulla necessità di mantenere un quadro specifico, benché coerente, per i prodotti vitivinicoli e le bevande alcoliche;
10. prende atto dell'obiettivo della Commissione di incoraggiare i produttori di IG a commercializzare prodotti sostenibili, al fine di soddisfare le esigenze della società e le aspettative dei consumatori; sottolinea che, su iniziativa del Parlamento, nel quadro della riforma della politica agricola comune è stata introdotta la possibilità per i produttori di specificare, su base volontaria, il contributo dei loro prodotti allo sviluppo sostenibile nei loro disciplinari; ritiene che tale possibilità dovrebbe essere rafforzata nell'ambito di iniziative future della Commissione;
11. mette in evidenza che le IG sono innanzitutto elementi di tutela della proprietà intellettuale e indicatori di autenticità mediante l'indicazione dell'origine dei prodotti; chiede che le future iniziative della Commissione non danneggino, direttamente o indirettamente, le IG e le STG attraverso misure che potrebbero risultare penalizzanti; sottolinea, in particolare, la necessità di trovare una soluzione equilibrata in termini di etichettatura nutrizionale nel contesto delle iniziative future della strategia "Dal produttore al consumatore";
12. riconosce che gli incentivi all'innovazione nel settore delle sementi e delle varietà vegetali sono fondamentali per soddisfare le esigenze degli agricoltori e dei consumatori; evidenzia che i progressi in materia di selezione di varietà vegetali e animali riducono le emissioni di gas a effetto serra, garantendo un'agricoltura più efficiente e sicura;
13. ritiene fondamentale proteggere i diritti di proprietà intellettuale in modo tale da promuovere la ricerca e l'innovazione, in particolare al fine di introdurre varietà agricole più resilienti per far fronte ai cambiamenti climatici, sviluppare modelli di produzione sostenibili e agroecologici che tutelino le risorse naturali e rispettino il potenziale del materiale di riproduzione non protetto ed eterogeneo nel settore biologico, nonché contribuire al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e degli obiettivi del Green Deal europeo; pone l'accento sul fatto che la tutela delle privative per ritrovati vegetali richiede un sistema di protezione solido e applicabile nell'UE; sottolinea che i diritti di proprietà intellettuale devono anche contribuire alla sicurezza alimentare e alla resilienza e competitività del modello agroalimentare dell'Unione;
14. ricorda la sua risoluzione del 19 settembre 2019 sulla brevettabilità delle piante e dei procedimenti essenzialmente biologici; evidenzia tuttavia che i diritti di proprietà intellettuale non dovrebbero determinare una riduzione della diversità delle specie e delle varietà e una perdita di indipendenza per gli agricoltori; sottolinea che la privativa comunitaria per ritrovati vegetali comprende condizioni e garanzie per l'indipendenza degli agricoltori e deve pertanto rimanere l'unico sistema per la protezione delle varietà vegetali; richiama, a tal proposito, la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali;
15. insiste pertanto sul fatto che gli agricoltori devono rimanere proprietari delle loro sementi e del loro materiale di riproduzione, conformemente alla privativa per ritrovati vegetali sancita dall'Unione internazionale per la protezione delle nuove varietà vegetali (UPOV) e dal regolamento (CE) n. 2100/94 del Consiglio[24], nonché poter selezionare le loro sementi e adattarle alle condizioni e alle esigenze locali; ribadisce che le varietà vegetali e animali, incluse parti e caratteristiche, i procedimenti essenzialmente biologici e i prodotti derivanti da tali procedimenti non sono in alcun modo brevettabili, conformemente alla direttiva 98/44/CE[25] e all'intenzione del legislatore dell'UE, e rimane vigile in merito all'attuazione di tale principio, riconoscendo dunque che tutte le piante e gli animali di dominio pubblico rappresentano un patrimonio comune per tutti;
16. mette in evidenza l'importanza della privativa comunitaria per ritrovati vegetali nel garantire che i costitutori possano continuare a sviluppare nuove varietà nell'ottica di una produzione alimentare e di un'orticoltura sostenibili, a beneficio dei costitutori, dei coltivatori, degli agricoltori, dei consumatori e della società nel suo complesso; plaude all'inclusione della privativa comunitaria per ritrovati vegetali nel piano d'azione sulla proprietà intellettuale, al fine di rafforzare la tutela delle privative per ritrovati vegetali e assicurare così la futura efficacia del sistema e la sua corretta applicazione; sottolinea che il punto di forza della privativa per ritrovati vegetali sta nel modo equilibrato in cui tutela il lavoro dei costitutori e al contempo accorda ad altri, mediante l'esenzione del costitutore, la possibilità di utilizzare liberamente le varietà protette per creare e commercializzare nuove varietà;
17. pone l'accento sul fatto che il modello di proprietà intellettuale vigente nel settore agricolo ha funzionato in modo efficace; evidenzia che la coesistenza dei brevetti e della privativa per ritrovati vegetali ha favorito l'attuazione di soluzioni innovative nel settore agricolo; invita la Commissione e gli Stati membri a tutelare la capacità di innovazione del settore e l'interesse generale, onde assicurare l'accesso effettivo al materiale vegetale di riproduzione e l'utilizzo di quest'ultimo in modo da non interferire con le pratiche che garantiscono i diritti degli agricoltori e l'esenzione dei costitutori; ricorda che la privativa per ritrovati vegetali stabilita dalla convenzione dell'UPOV e dal regolamento (CE) n. 2100/94 del Consiglio non consente al titolare di una privativa per ritrovato vegetale di impedire ad altri di utilizzare il ritrovato vegetale protetto per altre attività di selezione;
18. sottolinea la necessità di compiere maggiori sforzi per aumentare la trasparenza per quanto riguarda lo status e la brevettabilità del materiale biologico; mette in rilievo che i costitutori dovrebbero avere un accesso adeguato alle informazioni relative al materiale biologico che utilizzeranno nel processo di selezione vegetale; evidenzia che la Commissione dovrebbe attuare nuovi metodi per una consultazione e uno scambio di informazioni efficaci; si oppone a qualsiasi brevetto per gli animali vivi;
19. si compiace dell'intenzione della Commissione di valutare, nell'ambito del piano d'azione sulla proprietà intellettuale, la fattibilità di un sistema di protezione delle IG per i prodotti non agricoli a livello dell'UE; ritiene che una simile iniziativa consentirebbe ai produttori dell'Unione di cogliere appieno le opportunità offerte dal sistema internazionale dell'Atto di Ginevra per la registrazione internazionale delle denominazioni di origine e delle IG, gestito dall'OMPI;
20. rileva che, nell'ambito della consultazione delle parti interessate sulla valutazione d'impatto iniziale condotta dalla Commissione ai fini dell'istituzione di un sistema di protezione delle IG per i prodotti non agricoli, è stato espresso un forte sostegno a tale iniziativa dell'UE, sottolineando i potenziali benefici per i prodotti interessati in termini di commercio internazionale, trasparenza e identificazione dell'origine da parte dei consumatori nonché in fatto di sviluppo economico per le PMI e per le zone rurali dell'Unione.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
9.9.2021 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
37 7 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Mazaly Aguilar, Clara Aguilera, Atidzhe Alieva-Veli, Álvaro Amaro, Eric Andrieu, Carmen Avram, Benoît Biteau, Mara Bizzotto, Daniel Buda, Asger Christensen, Angelo Ciocca, Ivan David, Paolo De Castro, Jérémy Decerle, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Luke Ming Flanagan, Dino Giarrusso, Martin Häusling, Martin Hlaváček, Krzysztof Jurgiel, Jarosław Kalinowski, Elsi Katainen, Gilles Lebreton, Norbert Lins, Chris MacManus, Alin Mituța, Ulrike Müller, Maria Noichl, Juozas Olekas, Pina Picierno, Bert-Jan Ruissen, Anne Sander, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Annie Schreijer-Pierik, Veronika Vrecionová, Sarah Wiener, Juan Ignacio Zoido Álvarez |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Claude Gruffat, Petros Kokkalis, Cristina Maestre Martín De Almagro, Joëlle Mélin, Michaela Šojdrová, Marc Tarabella |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
37 |
+ |
ECR |
Mazaly Aguilar, Krzysztof Jurgiel, Bert-Jan Ruissen, Veronika Vrecionová |
ID |
Mara Bizzotto, Angelo Ciocca, Gilles Lebreton, Joëlle Mélin |
NI |
Dino Giarrusso |
PPE |
Álvaro Amaro, Daniel Buda, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Jarosław Kalinowski, Norbert Lins, Anne Sander, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Annie Schreijer-Pierik, Michaela Šojdrová, Juan Ignacio Zoido Álvarez |
Renew |
Atidzhe Alieva-Veli, Asger Christensen, Jérémy Decerle, Martin Hlaváček, Elsi Katainen, Alin Mituța, Ulrike Müller |
S&D |
Clara Aguilera, Eric Andrieu, Carmen Avram, Paolo De Castro, Cristina Maestre Martín De Almagro, Maria Noichl, Juozas Olekas, Pina Picierno, Marc Tarabella |
7 |
- |
The Left |
Luke Ming Flanagan, Petros Kokkalis, Chris MacManus |
Verts/ALE |
Benoît Biteau, Claude Gruffat, Martin Häusling, Sarah Wiener |
1 |
0 |
ID |
Ivan David |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA CULTURA E L'ISTRUZIONE (7.9.2021)
destinato alla commissione giuridica
sul piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE
Relatore per parere: Andrey Slabakov
SUGGERIMENTI
La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione giuridica, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ricorda che la proprietà intellettuale (PI) è un diritto fondamentale sancito all'articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali; riconosce che l'accesso all'istruzione, alla conoscenza, all'informazione e alla cultura è un diritto fondamentale garantito attraverso limitazioni al diritto d'autore come quelle definite nella direttiva riveduta sul diritto d'autore; rammenta che, a norma della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore;
2. riconosce l'importanza fondamentale dei beni immateriali e delle industrie ad alta intensità di PI per la ripresa economica, la sovranità culturale e la resilienza dell'UE a seguito della pandemia di COVID-19; sottolinea la necessità di rafforzare in misura sufficiente la tutela giuridica di tali beni e tali industrie, al fine di consentire a tutti i creatori di opere culturali e creative di beneficiare dei propri diritti di proprietà intellettuale (DPI); evidenzia che la gestione collettiva del diritto d'autore rappresenta un'importante fonte di reddito per la maggior parte dei creatori e degli artisti in Europa ed è fondamentale per il funzionamento efficace del quadro dell'UE sul diritto d'autore, fornendo nel contempo al pubblico il più ampio accesso possibile alle opere culturali e creative; constata con preoccupazione che le piattaforme di streaming a livello mondiale esercitano una pressione sistematica sui creatori europei affinché cedano i loro diritti d'autore a fronte di pagamenti una tantum;
3. rammenta che ogni individuo ha il diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della propria comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai relativi benefici; sottolinea in tale ottica l'importanza dell'accessibilità delle opere culturali, a prescindere dal contesto o dalle condizioni socioeconomici, anche nell'era digitale, al fine di salvaguardare i diritti degli utenti e il dominio pubblico;
4. riconosce l'importanza di garantire che i cittadini dell'Unione godano di pari opportunità di accesso all'istruzione e alla cultura, compresa l'educazione culturale, nel quadro delle condizioni create dalla pandemia; prende atto delle opportunità per migliorare tale accesso offerte dall'aumento della digitalizzazione nei settori della cultura e dell'istruzione e incoraggia gli Stati membri a recepire rapidamente e integralmente le disposizioni della direttiva sul diritto d'autore volte a migliorare l'accesso all'istruzione online e al patrimonio culturale digitalizzato;
5. osserva che la tutela dei DPI è fondamentale per incoraggiare le società a investire in prodotti e processi innovativi, e in particolare a produrre nuovi contenuti e prodotti, ma è convinto che la concessione di licenze obbligatorie per brevetti sia importante quale strumento di ultima istanza per consentire interventi salvavita nel pubblico interesse; invita pertanto la Commissione ad analizzare e valutare le possibili opzioni per garantire un'efficacia e un coordinamento maggiori delle licenze obbligatorie nell'UE, tenendo conto dei casi in cui sono state utilizzate nell'Unione, dei motivi del loro utilizzo, delle condizioni alle quali sono state concesse, delle relative conseguenze economiche e dell'eventuale conseguimento degli effetti desiderati;
6. esorta gli Stati membri a sostenere gli istituti di istruzione e di tutela del patrimonio culturale per aiutarli a cogliere appieno le opportunità offerte dalla digitalizzazione, anche sviluppando infrastrutture digitali pubbliche per l'istruzione digitale e fornendo l'accesso al patrimonio culturale digitalizzato, senza affidarsi ai servizi di intermediari i cui modelli di impresa si basano sull'estrazione di dati personali dei cittadini dell'UE;
7. chiede che sia avviato un dialogo costante e intenso su una definizione adeguata di contenuto caricato protetto dal diritto d'autore che riconosca realmente diversi tipi di licenze e di opere prive di licenza, e incoraggia lo scambio di opinioni su modelli di remunerazione che siano commisurati agli usi moderni delle piattaforme musicali e mediatiche;
8. invita gli Stati membri a garantire che le società dei settori culturali e creativi, e in particolare i produttori di contenuti, siano incoraggiati a conservare o acquisire i DPI relativi alle proprie creazioni e a migliorare il proprio posizionamento sui mercati competitivi, senza trascurare il diritto d'autore e dell'artista interprete o esecutore; sottolinea che le società in possesso di DPI hanno entrate del 20 % superiori e dunque una maggiore capacità di accedere a mercati altamente competitivi precedentemente inesplorati[26]; mette in evidenza che un livello elevato di tutela dei DPI comporta diversi benefici per i dipendenti, in quanto le società in possesso di tali diritti pagano salari mediamente superiori; accoglie con favore le diverse iniziative della Commissione e dell'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) volte a garantire che le PMI sfruttino al meglio la loro PI e invita la Commissione a valutare la possibilità di avviare ulteriori iniziative simili;
9. osserva che nella maggior parte degli Stati membri il numero di brevetti nazionali depositati è superiore a quello di brevetti dell'UE; invita la Commissione a valutare se i costi associati al deposito dei brevetti dell'UE e le tutele da essi offerte abbiano un impatto su tale tendenza, in particolare per le PMI;
10. chiede che gli strumenti disponibili siano potenziati, onde garantire che gli innovatori dei settori culturali e creativi, e in particolare le PMI, possano ottenere un equo rendimento dei loro investimenti e trarre profitto dalle loro creazioni, stimolando così ulteriormente l'innovazione;
11. sottolinea le sfide affrontate dalle PMI nell'acquisizione dei DPI e rileva con preoccupazione la frammentazione del sistema europeo della PI, che ostacola lo sviluppo delle imprese in termini di capacità di partecipazione al processo di ricerca e innovazione; incoraggia l'adozione di misure per affrontare la questione dei contenziosi paralleli in più paesi dell'Unione; chiede che il processo sia razionalizzato e semplificato e che le PMI ricevano informazioni accurate, il che faciliterebbe il processo di acquisizione dei DPI, e siano informate in merito ai benefici dei DPI per la loro competitività aziendale; ritiene necessario che gli Stati membri introducano misure concrete per fornire informazioni e consulenze più esaustive sui DPI e sul quadro giuridico in materia nell'UE e negli Stati membri, compresi la loro acquisizione, la loro tutela e il loro utilizzo, misure che dovrebbero essere adeguatamente finanziate e offrire un servizio a bassa soglia per le PMI; sottolinea la necessità di garantire che le PMI, le organizzazioni non governative e gli istituti di ricerca e accademici possano accedere ai DPI e beneficiare di essi più facilmente; evidenzia che i regolamenti relativi ai DPI devono garantire condizioni di parità per tutti gli attori, in particolare per gli attori minori;
12. accoglie con favore l'impegno della Commissione a sostenere il pieno e tempestivo recepimento delle due direttive quadro sul diritto d'autore, che possono svolgere un ruolo fondamentale nella ripresa del settore culturale e dei media; ritiene che gli Stati membri debbano attuare la direttiva sul diritto d'autore correttamente, senza ritardi e in modo coerente con l'accordo raggiunto dai colegislatori; si rammarica tuttavia del fatto che la Commissione abbia pubblicato gli orientamenti solo tre giorni prima del termine per l'attuazione; esorta gli Stati membri a tener conto degli orientamenti della Commissione per recepire pienamente e senza ulteriori ritardi le direttive nei loro ordinamenti nazionali, utilizzando gli strumenti adeguati per assicurare la tutela del diritto d'autore e garantendo nel contempo il diritto degli utenti alla libertà di espressione e di elaborazione artistica; sottolinea il ruolo della direttiva sul diritto d'autore quale stimolo alla ripresa e alla resilienza dei settori culturali e creativi; ricorda che la concessione di licenze territoriali ed esclusive di diritti è fondamentale per il settore audiovisivo, non solo per garantirne la creatività, il finanziamento e la sostenibilità, ma anche per assicurare che i consumatori europei abbiano accesso a contenuti culturalmente eterogenei e a media pluralistici; sottolinea che la certezza giuridica, la sicurezza delle operazioni economiche e la coerenza normativa sono assolutamente fondamentali per salvaguardare la ricchezza della diversità culturale dell'Unione e garantire che i creatori di contenuti possano prosperare e continuare a reinvestire in contenuti di qualità;
13. accoglie con favore la proposta contenuta nel piano d'azione sulla proprietà intellettuale di istituire un pacchetto di strumenti dell'UE contro la contraffazione; esprime disappunto per il fatto che altre forme di violazione dei DPI, compresa la violazione del diritto d'autore, non ricevano lo stesso livello di attenzione; incoraggia lo sviluppo di un pacchetto dedicato di strumenti tesi a combattere la violazione del diritto d'autore, che dovrebbe basarsi sulle buone prassi del settore ed essere pienamente integrato nella legge sui servizi digitali;
14. sottolinea i continui problemi che i creatori, gli artisti, i produttori e i lavoratori del settore culturale si trovano ad affrontare per quanto riguarda il diritto d'autore e i diritti connessi, non da ultimo alla luce della pirateria informatica; mette in evidenza che la tutela efficace dei DPI deve essere affiancata dalla lotta contro la pirateria dei contenuti e dalla sensibilizzazione del pubblico in merito al valore che i DPI assumono per i creatori; rileva con grande preoccupazione che da uno studio condotto dall'EUIPO nel 2019 emerge che lo streaming illegale di contenuti può determinate la perdita di posti di lavoro nelle industrie creative, una riduzione significativa delle entrate pubbliche e un calo degli investimenti nei contenuti creativi, giornalistici e sportivi, a scapito della diversità culturale e, in ultima analisi, dei consumatori europei; constata che i creatori, gli artisti, i produttori e i lavoratori del settore culturale continuano a subire pressioni per accettare contratti sfavorevoli, con i quali spesso rinunciano ai loro DPI senza ricevere una remunerazione adeguata e proporzionata per il loro lavoro creativo; mette in evidenza che gli Stati membri sono tenuti a garantire una protezione adeguata onde evitare che gli autori, i creatori, gli artisti, i produttori e i lavoratori del settore culturale di tutta l'UE perdano i loro DPI;
15. ricorda l'importanza dei prodotti artigianali e industriali tradizionali per l'identità culturale e le competenze tecniche europee; pone l'accento sul ruolo fondamentale svolto dalle microimprese e dalle PMI dei settori dell'artigianato e dell'agricoltura per il tessuto economico delle regioni d'Europa, in particolare di quelle rurali, nonché sul loro valore aggiunto per il turismo culturale; rileva la necessità urgente di tutelare giuridicamente tali prodotti a livello dell'UE al fine di contrastare la contraffazione e la concorrenza sleale; sottolinea l'impatto positivo che una tutela unionale sui generis di tali prodotti avrebbe sulle piccole imprese, sull'occupazione, sulla formazione e sull'attrattività dei territori europei, consentendo nel contempo lo sviluppo e il rafforzamento delle filiere locali di produzione artigianale e industriale; chiede che la Commissione proponga un sistema dell'UE di protezione delle indicazioni geografiche non agricole basato sul modello di protezione delle indicazioni geografiche agricole;
16. sottolinea le continue sfide che studenti, docenti e ricercatori si trovano ad affrontare a causa della chiusura di emergenza delle sedi di istituti di istruzione, organizzazioni di ricerca, biblioteche e archivi; prende atto con grande preoccupazione della mancanza di norme transfrontaliere relative all'apprendimento a distanza e ad altre attività da remoto che vengono svolte al di fuori dell'EU ma sotto la responsabilità di istituzioni con sede nell'Unione; esorta gli Stati membri ad affrontare tale questione a livello internazionale;
17. sostiene la creazione di una piattaforma digitale europea incentrata sul diritto d'autore e i DPI, che offra assistenza e orientamento ai creatori nei settori della cultura, dei media e dell'istruzione, onde consentire loro di cogliere tutte le opportunità disponibili in Europa; chiede che siano avviate iniziative specifiche educative e di sensibilizzazione volte a fornire orientamenti ai giovani creatori;
18. si rammarica dell'ampio utilizzo di Internet per la distribuzione di contenuti pirata e servizi che violano i DPI, ed esorta la Commissione a prendere atto della necessità di un intervento normativo che garantisca che i titolari dei diritti possano tutelare i loro diritti di proprietà online e farli valere efficacemente, in conformità dell'articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali, anche attraverso misure con un effetto transfrontaliero; invita gli Stati membri a rafforzare le posizioni associative e contrattuali di autori e creatori, come stabilito all'articolo 18 della direttiva sul diritto d'autore nelle disposizioni sull'equa strutturazione del diritto contrattuale in materia di diritto d'autore, mediante disposizioni contrattuali e meccanismi di risoluzione delle controversie, al fine di garantire a tutti i creatori un'equa remunerazione e la conoscenza dei contratti di licenza con le grandi piattaforme;
19. accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a una legge sui servizi digitali fondata sul principio "ciò che è illegale offline lo è anche online", come pure l'istituzione di un quadro solido per combattere tali violazioni dei DPI, anche rafforzando l'applicazione dei meccanismi di notifica e azione; pone l'accento sul fatto che l'adozione di misure proattive da parte degli intermediari darebbe un enorme contributo alla lotta contro la pirateria e che l'intelligenza artificiale e la tecnologia blockchain potrebbero svolgere un ruolo importante nell'individuare i casi di pirateria e nel far rispettare i DPI; sostiene l'uso di nuove tecnologie per combattere le violazioni della PI;
20. sottolinea che i settori culturali e creativi erano già caratterizzati da strutture organizzative e prassi lavorative frammentate prima della pandemia di COVID-19, tra l'altro a causa di modelli di reddito non adeguatamente protetti basati sulla PI; riconosce che la remunerazione degli artisti è spesso caratterizzata da mancanza di stabilità e incertezza, in quanto proviene da diverse fonti quali contratti, sovvenzioni pubbliche e sussidi, il che rende il loro reddito fortemente imprevedibile; evidenzia che la crisi della COVID-19 ha minacciato i mezzi di sussistenza e comportato una perdita di reddito sostanziale per i lavoratori dei settori culturali e creativi; constata che, per molti autori, artisti interpreti o esecutori e lavoratori del settore culturale, i DPI sono una fonte di entrate essenziale che fornisce loro l'indipendenza economica e una rete di sicurezza finanziaria che funziona come una sorta di previdenza sociale, e che il mercato digitale era l'unico strumento per produrre reddito durante il periodo di confinamento; osserva con preoccupazione che coloro che hanno tratto maggiori guadagni dalla crescita digitale del settore culturale sono stati prevalentemente i distributori online e non i creatori; considera pertanto fondamentale garantire una remunerazione solida ed equa per il diritto d'autore e la protezione dei diritti connessi e ritiene necessario che gli Stati membri rafforzino i loro quadri in materia di DPI per tutelare i creatori e gli artisti interpreti o esecutori; rileva, alla luce dell'esperienza della pandemia, che le produzioni culturali e dei media di grandi dimensioni possono essere realizzate solo se sono disponibili anche i necessari servizi tecnici e di intermediazione, quali l'assistenza alla regia e il catering; constata che solitamente tali servizi non sono pagati attraverso la vendita di licenze, bensì spesso dipendono indirettamente dai buoni contratti dei creatori;
21. chiede azioni specifiche volte a garantire l'accesso di tutti gli Stati membri e dei loro cittadini a contenuti di qualità nei settori dell'istruzione, della cultura e dei media; sottolinea la necessità di un sostegno finanziario dell'UE per consentire l'accesso ai contenuti in tutte le lingue dell'Unione;
22. invita la Commissione a valutare l'impatto delle piattaforme di video su richiesta con sede al di fuori dell'UE sulla creazione europea di contenuti e sulle modalità di interazione di tali piattaforme con i creatori europei di opere musicali e audiovisive nell'Unione; rileva con preoccupazione che i creatori sono privati completamente del loro diritto d'autore quando sono costretti ad accettare contratti di acquisizione forfettaria di tutti i diritti ("buy-out"); esprime forte preoccupazione per il sistema del "work for hire" utilizzato da tali società, che acquisiscono i DPI a fronte di un pagamento una tantum e traggono profitto dallo sfruttamento della loro opera; osserva che tali contratti di "buy-out" sono imposti ai creatori europei tramite la legislazione di paesi terzi, nonostante le disposizioni della normativa nazionale e dell'UE li scoraggino; invita la Commissione a monitorare tale fenomeno e a condurre indagini approfondite in merito a tali pratiche attuate dalle piattaforme di streaming a livello mondiale nonché al loro impatto sulla remunerazione dei creatori sulla base del diritto d'autore; sottolinea la necessità di istituire meccanismi di remunerazione adeguati per i creatori di contenuti e per lo sfruttamento delle loro opere in tutta l'UE; pone l'accento sull'importanza di azioni e di un sostegno specifici a favore dei creatori di contenuti digitali;
23. evidenzia il ruolo della PI in quanto motore fondamentale della crescita economica; chiede che la PI svolga un ruolo importante nel futuro dell'UE, attraverso azioni volte a promuovere condizioni di parità a livello mondiale, a garantire protezione dalle violazioni dei DPI, a sostenere la sovranità tecnologica dell'UE e a facilitare le trasformazioni verde e digitale in Europa; pone l'accento sul ruolo fondamentale che la PI ha già assunto nella trasformazione digitale in Europa; evidenzia che l'innovazione dovrebbe procedere di pari passo con la creatività e la digitalizzazione e che la pandemia ha messo in risalto la necessità di nuove tecnologie critiche, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione; sottolinea la necessità di predisporre un sistema che protegga le imprese europee dagli attacchi informatici e dalla conseguente perdita di segreti commerciali;
24. accoglie con favore l'impegno della Commissione a favore di una solida tutela della PI nel quadro dei futuri accordi di libero scambio, nonché della piena attuazione di tale tutela negli accordi esistenti; si rammarica tuttavia del fatto che l'attuale modello dei DPI nell'ambito degli accordi di libero scambio non rispecchi la tutela sancita dalle norme dell'Unione; ricorda alla Commissione che i firmatari degli accordi di libero scambio interpretano i DPI in modo diverso rispetto all'UE e che la minaccia più grave per la PI proviene dall'esterno dell'Unione; raccomanda che i capitoli relativi alla PI degli accordi di libero scambio dell'UE presentino il modello dell'Unione per il diritto d'autore e i diritti connessi, il quale valorizza i DPI degli autori e il loro diritto a una remunerazione continuativa per lo sfruttamento delle loro opere su tutti i media.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
Approvazione |
31.8.2021 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
28 0 1 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Asim Ademov, Ilana Cicurel, Gilbert Collard, Gianantonio Da Re, Laurence Farreng, Tomasz Frankowski, Chiara Gemma, Alexis Georgoulis, Hannes Heide, Petra Kammerevert, Niyazi Kizilyürek, Ryszard Antoni Legutko, Predrag Fred Matić, Dace Melbārde, Victor Negrescu, Niklas Nienaß, Peter Pollák, Marcos Ros Sempere, Domènec Ruiz Devesa, Monica Semedo, Andrey Slabakov, Massimiliano Smeriglio, Michaela Šojdrová, Sabine Verheyen, Salima Yenbou, Theodoros Zagorakis, Milan Zver |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Vlad-Marius Botoş, Loucas Fourlas |
|||
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE
28 |
+ |
ECR |
Ryszard Antoni Legutko, Dace Melbārde, Andrey Slabakov |
ID |
Gilbert Collard, Gianantonio Da Re |
NI |
Chiara Gemma |
PPE |
Asim Ademov, Loucas Fourlas, Tomasz Frankowski, Peter Pollák, Michaela Šojdrová, Sabine Verheyen, Theodoros Zagorakis, Milan Zver |
Renew |
Vlad-Marius Botoş, Ilana Cicurel, Laurence Farreng, Monica Semedo |
S&D |
Hannes Heide, Predrag Fred Matić, Victor Negrescu, Marcos Ros Sempere, Domènec Ruiz Devesa, Massimiliano Smeriglio |
The Left |
Alexis Georgoulis, Niyazi Kizilyürek |
Verts/ALE |
Niklas Nienaß, Salima Yenbou |
0 |
- |
|
|
1 |
0 |
S&D |
Petra Kammerevert |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
30.9.2021 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
21 3 0 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Pascal Arimont, Gunnar Beck, Geoffroy Didier, Pascal Durand, Ibán García Del Blanco, Jean-Paul Garraud, Mislav Kolakušić, Sergey Lagodinsky, Gilles Lebreton, Karen Melchior, Jiří Pospíšil, Marcos Ros Sempere, Stéphane Séjourné, Raffaele Stancanelli, Adrián Vázquez Lázara, Axel Voss, Marion Walsmann, Tiemo Wölken, Lara Wolters |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Patrick Breyer, Daniel Buda, Emmanuel Maurel, Nacho Sánchez Amor, Kosma Złotowski |
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Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale |
Isabel Benjumea Benjumea |
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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
21 |
+ |
PPE |
Pascal Arimont, Isabel Benjumea Benjumea, Daniel Buda, Geoffroy Didier, Axel Voss, Marion Walsmann |
S&D |
Ibán García Del Blanco, Marcos Ros Sempere, Nacho Sánchez Amor, Tiemo Wölken, Lara Wolters |
Renew |
Pascal Durand, Karen Melchior, Stéphane Séjourné, Adrián Vázquez Lázara |
ID |
Jean-Paul Garraud, Gilles Lebreton |
ECR |
Raffaele Stancanelli, Kosma Złotowski |
The Left |
Emmanuel Maurel |
NI |
Mislav Kolakušić |
3 |
- |
ID |
Gunnar Beck |
Verts/ALE |
Patrick Breyer, Sergey Lagodinsky |
0 |
0 |
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Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] GU C 175 del 20.6.2013, pag. 1.
- [2] GU L 271 del 24.10.2019.
- [3] GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17.
- [4] GU L 153 dell'11.6.2019, pag. 1.
- [5] GU L 130 del 17.5.2019, pag. 92.
- [6] GU L 136 del 30.4.2004, pag. 34.
- [7] GU L 157 del 30.4.2004, pag. 45.
- [8] GU L 289 del 28.10.1998, pag. 28.
- [9] GU L 3 del 5.1.2002, pag. 1.
- [10] GU C 407 del 4.11.2016, pag. 25.
- [11] Testi approvati, P9_TA(2020)0277.
- [12] Testi approvati, P9_TA(2021)0236.
- [13] Testi approvati, P8_TA(2015)0331.
- [14] Testi approvati, T9_0205/2020.
- [15] UEB-EUIPO, "IPR-intensive industries and economic performances in the EU: Industry-level analysis report" (Settori ad alta intensità di DPI e risultati economici nell'UE: relazione di analisi a livello settoriale), terza edizione, settembre 2019.
- [16] GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17.
- [17] Centro comune di ricerca della Commissione europea, Pilot study for Essentiality Assessment of Standard Essential Patents, 2020.
- [18] GU L 361 del 31.12.2012, pag. 1.
- [19] Relazione 2020 dell'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) sullo stato delle violazioni dei DPI: cifre medie annue per il periodo 2013-2017.
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[20] Centro comune di ricerca della Commissione europea, Patent Assertion Entities in Europe: Their impact on innovation and knowledge transfer in ICT markets (Aggregatori di brevetti in Europa:
il loro impatto sull'innovazione e il trasferimento di conoscenze nei mercati delle TIC), 2016. - [21] Reforming the International Trading System for Recovery, Resilience and Inclusive Development" (Riformare il sistema commerciale internazionale per la ripresa, la resilienza e lo sviluppo inclusivo), documento di ricerca dell'UNCTAD (n. 65), aprile 2021, pag. 3.
- [22] Reforming the International Trading System for Recovery, Resilience and Inclusive Development" (Riformare il sistema commerciale internazionale per la ripresa, la resilienza e lo sviluppo inclusivo), documento di ricerca dell'UNCTAD (n. 65) aprile 2021, pag. 20.
- [23] Comunicazione della Commissione del 25 novembre 2020 "Sfruttare al meglio il potenziale innovativo dell'UE – Piano d'azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell'UE" (COM/2020/760).
- [24] Regolamento (CE) n. 2100/94 del Consiglio, del 27 luglio 1994, concernente la privativa comunitaria per ritrovati vegetali, GU L 227 dell'1.9.1994, pag. 1.
- [25] Direttiva 98/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 1998, sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, GU L 213 del 30.7.1998, pag. 13.
- [26] Osservatorio dell'EUIPO, "Impact of intellectual property rights intensive industries in the European Union" (Impatto delle industrie ad alta intensità di DPI nell'Unione europea), contributo della PI: quattro studi a livello dell'UE sul contributo dei DPI all'economia dell'UE, 2021.