RELAZIONE sulle deliberazioni della commissione per le petizioni nel 2020
16.11.2021 - (2021/2019(INI))
Commissione per le petizioni
Relatore: Gheorghe Falcă
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulle deliberazioni della commissione per le petizioni nel 2020
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulle deliberazioni della commissione per le petizioni,
– visti gli articoli 10 e 11 del trattato sull'Unione europea (TUE),
– visti gli articoli 20, 24 e 227 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che riflettono l'importanza che il trattato attribuisce al diritto dei cittadini e dei residenti dell'UE di richiamare l'attenzione del Parlamento sulle loro preoccupazioni,
– visto l'articolo 228 TFUE sul ruolo e le funzioni del Mediatore europeo,
– visto l'articolo 44 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea relativo al diritto di petizione al Parlamento europeo,
– viste le disposizioni del TFUE concernenti la procedura di infrazione, in particolare gli articoli 258 e 260,
– visti l'articolo 54 e l'articolo 227, paragrafo 7, del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per le petizioni (A9-0323/2021),
A. considerando che nel 2020 il Parlamento ha ricevuto 1 573 petizioni, il che rappresenta un aumento del 15,9 % rispetto alle 1 357 petizioni presentate nel 2019 e un aumento del 28,9 % rispetto alle 1 220 petizioni presentate nel 2018;
B. considerando che nel 2020 il numero di utenti del portale web delle petizioni del Parlamento che hanno sostenuto una o più petizioni era di 48 882, il che rappresenta un aumento considerevole rispetto ai 28 076 utenti registrati nel 2019; che anche il numero di click a sostegno delle petizioni è aumentato nel 2020, raggiungendo un totale di 55 129;
C. considerando che l'elevato numero di petizioni che esprimono le preoccupazioni dei cittadini per la salute pubblica e le emergenze socioeconomiche derivanti dall'insorgenza della pandemia di COVID-19 ha contribuito in modo significativo all'aumento del numero di petizioni registrate nel 2020 rispetto agli anni precedenti; che il 13,23 % delle petizioni ricevute nel 2020 ha riguardato la pandemia di COVID-19;
D. considerando che l'elevato numero di petizioni presentate nel 2020 rivela che, in tempi di crisi, i cittadini si affidano ai propri rappresentanti eletti a livello dell'UE indirizzando loro direttamente le proprie preoccupazioni e denunce;
E. considerando che, tuttavia, il numero complessivo di petizioni rimane modesto in relazione alla popolazione totale dell'UE, il che rivela che devono ancora essere intensificati ulteriormente gli sforzi per sensibilizzare i cittadini in merito al loro diritto di petizione e incoraggiarli a esercitarlo; che, nell'esercitare il diritto di petizione, i cittadini si aspettano che le istituzioni dell'UE apportino un valore aggiunto individuando una soluzione riguardo ai loro problemi;
F. considerando che i criteri di ricevibilità delle petizioni, che figurano all'articolo 227 TFUE e all'articolo 226 del regolamento del Parlamento, prevedono che le petizioni debbano essere presentate da cittadini dell'UE o ivi residenti e riguardare materie che rientrano nel campo di attività dell'UE e che concernono direttamente i loro autori;
G. considerando che delle 1 573 petizioni presentate nel 2020, 392 sono state dichiarate irricevibili e 51 sono state ritirate; che la percentuale relativamente alta (24,92 %) di petizioni irricevibili nel 2020 dimostra che esiste ancora una diffusa mancanza di chiarezza in merito alla portata e ai limiti degli ambiti di competenza dell'Unione;
H. considerando che il diritto di inviare una petizione al Parlamento europeo è uno dei diritti fondamentali dei cittadini dell'UE; che il diritto di petizione fornisce ai cittadini e ai residenti dell'UE un meccanismo aperto, democratico e trasparente per rivolgersi direttamente ai loro rappresentanti eletti ed è pertanto essenziale per consentire ai cittadini di partecipare attivamente agli ambiti di attività dell'Unione;
I. considerando che il diritto di petizione offre al Parlamento l'opportunità di migliorare la prontezza di risposta alle denunce e alle preoccupazioni relative al rispetto dei diritti fondamentali dell'UE e alla conformità alla legislazione dell'UE negli Stati membri; che le petizioni costituiscono pertanto una fonte utile di informazione sui casi di errata applicazione o violazione del diritto dell'UE e consentono quindi al Parlamento e alle altre istituzioni dell'UE di valutare il recepimento e l'applicazione del diritto dell'UE e il suo possibile impatto sui diritti dei cittadini e residenti dell'UE;
J. considerando che da tempo il Parlamento svolge un ruolo di primo piano per quanto riguarda lo sviluppo del processo di petizione a livello internazionale e dispone del processo di petizione più aperto e trasparente in Europa, che consente la partecipazione dei firmatari alle sue attività;
K. considerando che la commissione per le petizioni esamina e tratta con attenzione ogni petizione presentata al Parlamento; che ciascun firmatario ha il diritto di ricevere nella sua lingua o nella lingua utilizzata nella petizione, entro un termine ragionevole, una risposta con informazioni in merito alla decisione sulla ricevibilità e al seguito dato dalla commissione per le petizioni; che ogni firmatario può chiedere la riapertura della propria petizione sulla base di nuovi elementi pertinenti;
L. considerando che le attività della commissione per le petizioni si basano sulle informazioni fornite dai firmatari; che le informazioni presentate dai firmatari nelle petizioni e nelle riunioni della commissione, unitamente alla valutazione della Commissione e alle risposte degli Stati membri e di altri organi, sono fondamentali per il lavoro della commissione; che le petizioni ricevibili forniscono anche un prezioso contributo ai lavori di altre commissioni parlamentari, dato che sono trasmesse dalla commissione per le petizioni ad altre commissioni per parere o per conoscenza;
M. considerando che la commissione per le petizioni attribuisce un'importanza fondamentale all'esame e alla discussione pubblica delle petizioni durante le sue riunioni; che i firmatari hanno il diritto di presentare le proprie petizioni e partecipano spesso alla discussione, contribuendo così in maniera attiva al lavoro della commissione; che nel 2020 la commissione per le petizioni ha tenuto 13 riunioni, durante le quali sono state discusse 116 petizioni alla presenza di 110 firmatari, mentre 78 firmatari hanno partecipato attivamente prendendo la parola; che il minor numero di petizioni discusse nelle riunioni del 2020 rispetto al 2019 è riconducibile alla riduzione delle fasce orarie concesse per le riunioni delle commissioni, in particolare da aprile a luglio, a causa dei limitati servizi di interpretazione in conseguenza delle misure precauzionali adottate dal Parlamento nel contesto della pandemia;
N. considerando che gli aspetti di maggior preoccupazione sollevati nelle petizioni presentate nel 2020 riguardano i diritti fondamentali (in particolare l'impatto delle misure di emergenza per la COVID-19 sullo Stato di diritto e la democrazia, nonché sulla libertà di circolazione, il diritto al lavoro, il diritto all'informazione e il diritto all'istruzione, oltre a un elevato numero di petizioni relative ai diritti delle persone LGBTQ+ nell'Unione), la salute (in particolare le questioni riguardanti la crisi sanitaria pubblica dovuta alla pandemia, che vanno dalla protezione della salute dei cittadini, comprese le cure e i dispositivi di protezione, alla gestione della crisi sanitaria negli Stati membri e l'acquisto e la distribuzione dei vaccini), l'ambiente (principalmente le attività estrattive e il loro impatto sull'ambiente, la sicurezza nucleare, l'inquinamento atmosferico e il deterioramento degli ecosistemi naturali), la giustizia (in particolare le questioni relative all'accesso alla giustizia o presunte irregolarità procedurali o preoccupazioni riguardanti lo Stato di diritto, nonché i casi transfrontalieri di sottrazione di minori e i diritti di affidamento), l'occupazione (in particolare l'accessibilità al mercato del lavoro e l'impiego precario), l'istruzione (in particolare le questioni relative all'accesso discriminatorio all'istruzione), il mercato interno (in particolare le questioni riguardanti le restrizioni di viaggio nazionali nel contesto della pandemia e il loro impatto sulla libertà di circolazione delle persone all'interno e all'esterno dell'UE), e l'attuazione dell'accordo sul recesso del Regno Unito dall'Unione europea, oltre a molti altri settori di attività;
O. considerando che il 79,7 % (1 254) delle petizioni ricevute nel 2020 è stato presentato tramite il portale web delle petizioni del Parlamento, rispetto al 73,9 % (1 003 petizioni) del 2019, a conferma che il portale web delle petizioni del Parlamento è diventato di gran lunga il canale più utilizzato per presentare le petizioni dei cittadini al Parlamento;
P. considerando che nel 2020 il portale web delle petizioni è stato ulteriormente sviluppato al fine di migliorarne la facilità di utilizzo, la sicurezza e l'accessibilità da parte dei cittadini; che le domande frequenti (FAQ) sono state aggiornate e sono stati apportati numerosi miglioramenti per quanto riguarda la protezione dei dati al fine di attuare le raccomandazioni del Garante europeo della protezione dei dati ed è stato introdotto un nuovo meccanismo di recupero della password; che l'interconnessione tra il portale web delle petizioni, ePeti e PETIGREF è stata ulteriormente sviluppata e si è lavorato per garantire l'integrazione degli sviluppi esterni e di Hermes; che è stato gestito con successo un numero elevato di richieste di assistenza individuale;
Q. considerando che nel 2020 numerose petizioni relative alla COVID-19 sono state iscritte all'ordine del giorno applicando la procedura d'urgenza;
R. considerando che nel 2020 la commissione per le petizioni ha effettuato una sola missione d'informazione; che non è stato possibile condurre altre missioni d'informazione a causa della situazione provocata dalla pandemia e della decisione adottata dal Presidente del Parlamento di annullare gli eventi parlamentari, comprese le delegazioni, come una delle misure necessarie e precauzionali adottate per contenere la diffusione della COVID-19 e ridurre al minimo i rischi per la salute dei deputati al Parlamento e del personale;
S. considerando che la commissione per le petizioni, in quanto commissione associata, insieme alle commissioni competenti per la materia, come la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) e la commissione per la cultura e l'istruzione (CULT), ha organizzato un'audizione pubblica sull'iniziativa dei cittadini europei (ICE) intitolata "Minority Safepack - un milione di firme per la diversità in Europa" il 15 ottobre 2020; che, a causa della pandemia, l'audizione si è svolta in formato ibrido e gli organizzatori dell'iniziativa hanno potuto partecipare all'incontro da remoto mentre il pubblico ha potuto seguire l'incontro tramite streaming sul web;
T. considerando che la Commissione, in quanto guardiana dei trattati, svolge un ruolo essenziale nell'ambito della commissione per le petizioni e che le informazioni fornite dai firmatari sono utili per rivelare possibili casi di violazione o applicazione errata del diritto europeo;
U. considerando che la strategia della Commissione in merito al trattamento delle petizioni è fondata sulla sua comunicazione del 2016 intitolata "Diritto dell'Unione europea: risultati migliori attraverso una migliore applicazione" (C(2016)8600);
V. considerando che le relazioni annuali della Commissione sul monitoraggio dell'applicazione del diritto dell'UE fanno riferimento alle petizioni in modo molto generico, rivelando la mancanza di un sistema adeguato per raccogliere informazioni sulle petizioni e sul loro collegamento con le procedure di infrazione o gli atti dell'UE;
W. considerando che, ai sensi del regolamento interno, la commissione per le petizioni è responsabile delle relazioni con il Mediatore europeo, che esamina le denunce concernenti i casi di cattiva amministrazione all'interno delle istituzioni e degli organi dell'UE; che l'attuale Mediatore europeo, Emily O'Reilly, ha presentato la sua relazione annuale per il 2019 alla commissione per le petizioni in occasione della riunione del 3 settembre 2020;
X. considerando che la commissione per le petizioni è membro della rete europea dei mediatori, la quale comprende altresì il Mediatore europeo, i difensori civici nazionali e regionali e organi simili degli Stati membri, dei paesi candidati e di altri paesi dello Spazio economico europeo, e mira a promuovere lo scambio di informazioni sul diritto e sulle politiche dell'UE e a condividere le migliori prassi;
1. evidenzia il ruolo fondamentale della commissione per le petizioni nel proteggere e promuovere i diritti dei cittadini e dei residenti dell'UE, garantendo che le preoccupazioni e le denunce dei firmatari siano prese in esame tempestivamente ed efficacemente e, ove possibile, risolte, attraverso un processo di petizione aperto, democratico, rapido e trasparente; sottolinea come lo strumento delle petizioni sia centrale per promuovere i principi di democrazia diretta e per migliorare la partecipazione attiva dei cittadini dell'UE;
2. evidenzia che la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell'Unione è essenziale per realizzare un'Unione più democratica, aperta e trasparente; sottolinea che la commissione per le petizioni svolge un ruolo fondamentale nel coinvolgere i cittadini europei nelle attività dell'Unione e rappresenta un consesso di discussione grazie al quale i cittadini possono far sentire la propria voce nelle istituzioni dell'UE; invita le istituzioni dell'UE a migliorare la loro risposta ai problemi dei cittadini nell'elaborazione delle politiche, tenendo conto delle opinioni e delle denunce espresse nelle petizioni;
3. ribadisce l'importanza di un dibattito pubblico continuo sui settori di attività dell'Unione al fine di garantire che i cittadini siano correttamente informati in merito all'ambito di competenza dell'Unione e ai diversi livelli decisionali; chiede, a tale riguardo, di promuovere campagne di sensibilizzazione efficaci; sottolinea che il coinvolgimento attivo dei servizi di stampa e comunicazione sia a livello europeo che nazionale e di media sociali più attivi rafforzerebbe la visibilità e la capacità di risposta del lavoro della commissione per le petizioni alle preoccupazioni pubbliche;
4. ritiene che tale sforzo contribuirebbe anche a evitare la disinformazione sull'attività della commissione per le petizioni, in linea con la lotta alla disinformazione promossa dalla Commissione, e contribuirebbe ad aumentare la conoscenza dei cittadini in merito al loro diritto di petizione, nonché alla portata e ai limiti delle responsabilità dell'Unione e delle competenze della commissione per le petizioni, nell'ottica di ridurre il numero di petizioni irricevibili; ritiene che sia altresì importante evidenziare i casi andati a buon fine, in cui una questione sollevata da un firmatario è stata risolta con il sostegno della commissione per le petizioni; sottolinea, a tale riguardo, l'importanza della politica di comunicazione multilingue dell'UE al fine di stabilire un legame migliore con i cittadini di tutti gli Stati membri;
5. evidenzia che la Conferenza sul futuro dell'Europa dovrebbe essere sfruttata come un'opportunità per spiegare ai cittadini dell'UE il ruolo della commissione per le petizioni, al fine di sensibilizzarli al diritto di petizione e incoraggiarli a partecipare attivamente e a esprimere le proprie preoccupazioni e idee ai loro rappresentanti eletti;
6. rileva che le petizioni costituiscono per i cittadini la via d'accesso alle istituzioni europee e un'opportunità unica per il Parlamento e le altre istituzioni dell'UE di avere un collegamento diretto con i cittadini e i residenti dell'UE, comprendere i loro problemi e mantenere un dialogo periodico con loro, in particolare nei casi in cui sono interessati da un'errata applicazione del diritto dell'UE; sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione tra la commissione per le petizioni e le commissioni competenti, le istituzioni, gli organi e le agenzie dell'Unione e le autorità nazionali, regionali e locali sulle indagini e le proposte relative all'attuazione e al rispetto del diritto dell'UE, comprese le necessarie risposte alla commissione; ritiene che tale cooperazione sia fondamentale per affrontare e risolvere le preoccupazioni dei cittadini riguardanti l'applicazione del diritto dell'UE e contribuisca a rafforzare la legittimità democratica e la rendicontabilità dell'Unione; chiede pertanto una partecipazione più attiva dei rappresentanti degli Stati membri alle riunioni di commissione e risposte più rapide alle richieste di chiarimenti o informazioni inviate dalla commissione per le petizioni alle autorità nazionali; invita la Commissione ad adottare misure per garantire che l'interpretazione dell'ambito di applicazione dell'articolo 51 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea sia quanto più coerente e ampia possibile;
7. invita la Commissione a svolgere un ruolo più attivo in seno alla commissione per le petizioni per garantire che i cittadini ricevano una risposta dettagliata e comprensibile;
8. sottolinea la necessità di rispettare l'approccio e il punto di vista espressi dalla Commissione nelle sue risposte alla commissione per le petizioni e di rispettare il suo ruolo di guardiana dei trattati;
9. ricorda che le petizioni apportano un contributo considerevole al ruolo della Commissione di custode dei trattati; sottolinea che la cooperazione rafforzata tra la commissione per le petizioni e la Commissione è fondamentale per il trattamento efficace delle petizioni; esorta la Commissione ad astenersi da risposte generiche e a fornire risposte tempestive, precise, chiare e mirate per rispondere in maniera efficiente alle richieste concrete dei firmatari; invita la Commissione a garantire la trasparenza e l'accesso ai documenti e alle informazioni nel quadro delle procedure EU Pilot in relazione alle petizioni ricevute, nonché delle procedure EU Pilot e di infrazione già concluse, e a prendere in considerazione le questioni relative alla violazione del diritto dell'UE sollevate in via prioritaria dalle petizioni al momento di valutare l'opportunità di avviare una procedura di infrazione, in particolare quando si tratta di questioni connesse alla legislazione ambientale;
10. chiede alla Commissione di fornire chiarimenti in merito alle sue competenze in relazione alle petizioni, comprese quelle che sollevano questioni che rientrano in un campo di attività dell'UE, ma non in un ambito strategico in cui l'UE ha competenza legislativa;
11. invita le autorità nazionali a essere proattive nell'adottare le misure necessarie per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini espresse nelle loro petizioni riguardanti casi di mancato rispetto sistemico del diritto dell'UE; invita la Commissione a dare periodicamente riscontro dei progressi compiuti relativamente alla conformità con la legislazione dell'UE nei casi esaminati;
12. sottolinea che la commissione per le petizioni deve rispettare i criteri di ricevibilità stabiliti dagli articoli 226 e 227 TFUE e dal regolamento del Parlamento europeo;
13. ricorda che la cooperazione con le altre commissioni del Parlamento è essenziale per il trattamento accurato ed esaustivo delle petizioni; osserva che, nel 2020, 56 petizioni sono state inviate ad altre commissioni per parere e 385 per conoscenza; si compiace del fatto che siano stati ricevuti da altre commissioni 40 pareri e 60 conferme che le petizioni sono state tenute in considerazione nel loro lavoro; osserva che le audizioni pubbliche organizzate congiuntamente con altre commissioni parlamentari contribuiscono a un esame esaustivo delle petizioni; ricorda che i firmatari sono informati delle decisioni di richiedere pareri ad altre commissioni per il trattamento delle loro petizioni; invita le commissioni parlamentari a intensificare gli sforzi per contribuire attivamente all'esame delle petizioni, dando prova della loro competenza, e consentire così al Parlamento di rispondere più rapidamente e in modo più esaustivo alle preoccupazioni dei cittadini; deplora che la rete per le petizioni non abbia potuto indire riunioni nel 2020 a causa della situazione legata alla pandemia di COVID-19;
14. reputa che la rete per le petizioni sia uno strumento utile per sensibilizzare in merito alle questioni sollevate nelle petizioni e facilitarne il trattamento da parte delle altre commissioni a cui sono trasmesse per parere o per conoscenza; osserva che vi è necessità di agevolare il seguito delle petizioni nell'attività parlamentare e legislativa; ritiene che tale rete dovrebbe rafforzare il dialogo e la collaborazione con la Commissione e le altre istituzioni dell'UE; è convinto che le riunioni periodiche della rete per le petizioni siano essenziali per rafforzare la cooperazione tra le commissioni parlamentari attraverso lo scambio di informazioni e la condivisione delle migliori pratiche tra i membri della rete; chiede al Parlamento di elaborare un meccanismo che consenta alla commissione per le petizioni di essere direttamente coinvolta nel processo legislativo;
15. richiama l'attenzione sulla sua risoluzione del 17 dicembre 2020 sui risultati delle deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso del 2019[1];
16. sottolinea che, nonostante le fasce orarie ridotte per le riunioni di commissione nel 2020 a causa delle misure precauzionali adottate dal Parlamento per evitare la diffusione della COVID-19 all'interno dei suoi locali e la conseguente riduzione dei servizi di interpretazione, la commissione per le petizioni ha espresso il proprio parere su importanti questioni sollevate nelle petizioni contribuendo a un numero significativo di relazioni parlamentari, in particolare sulla conclusione dell'accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica[2], sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea nel 2017 e 2018[3], sulle raccomandazioni per i negoziati per un nuovo partenariato con il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord[4], sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea - Relazione annuale 2018-2019[5], sulla riduzione delle disuguaglianze con particolare attenzione alla povertà lavorativa[6], sulla Turchia – Relazione annuale 2019[7], e sull'applicazione della direttiva 2000/78/CE del Consiglio che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro alla luce della UNCRPD[8]; apprezza l'attività del segretariato della commissione per le petizioni in generale e durante la pandemia, in particolare, poiché le condizioni di lavoro sono diventate più complesse; sottolinea la necessità di riflettere sulle sfide affrontate durante la pandemia e di esaminare possibili modi per migliorare il lavoro della commissione, soprattutto durante i periodi di crisi;
17. evidenzia che nelle loro raccomandazioni per i negoziati su un nuovo partenariato con il Regno Unito, i membri della commissione per le petizioni hanno sottolineato che ogni cittadino dell'UE residente nel Regno Unito ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo a norma dell'articolo 227 TFUE, il diritto di partecipare a un'iniziativa dei cittadini europei nonché il diritto di rivolgersi al Mediatore europeo dopo la fine prevista del periodo di transizione (31 dicembre 2020), invitando nel contempo la Mediatrice a proseguire il proprio lavoro, avviato durante i negoziati sull'accordo di recesso, al fine di assicurare la trasparenza dei negoziati per un futuro partenariato tra l'Unione europea e il Regno Unito;
18. richiama l'attenzione sull'elevato numero di petizioni riguardanti la COVID-19 che la commissione per le petizioni ha esaminato e a cui ha risposto nel 2020, principalmente applicando la procedura d'urgenza; sottolinea che la maggior parte di dette petizioni chiedeva la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini contro le misure di emergenza, comprese le misure di confinamento, e chiedeva trasparenza riguardo allo sviluppo, all'acquisto e alla distribuzione dei vaccini contro la COVID-19; sottolinea che tali petizioni includevano altresì domande su cure e dispositivi di protezione, nonché la valutazione della gestione della crisi sanitaria negli Stati membri; rammenta, altresì, che molti firmatari hanno espresso preoccupazione per l'impatto delle misure nazionali di emergenza, comprese le misure di confinamento, sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali, mettendo in discussione le restrizioni ai viaggi e in ambito lavorativo, l'iniziale mancanza di coordinamento tra gli Stati membri sui controlli alle frontiere interne, gli ostacoli alla libertà di circolazione all'interno dell'area Schengen, mettendo particolarmente in difficoltà molti lavoratori transfrontalieri, studenti e coppie di nazionalità diversa, nonché la gestione dei voli e dei viaggi cancellati durante la pandemia e le politiche di rimborso delle compagnie aeree coinvolte; ricorda che tutte le misure restrittive devono essere necessarie, proporzionate e temporanee; sottolinea che garantire l'applicazione effettiva, equa e uniforme del diritto dell'UE è fondamentale per sostenere lo Stato di diritto, che è uno dei valori su cui si fondano l'Unione e i suoi Stati membri, ai sensi dell'articolo 2 TUE, anche in periodi di crisi come la pandemia di COVID-19; è del parere che un trattamento rapido ed efficiente delle petizioni, soprattutto in tempi di grave crisi, sia una condizione essenziale per conquistare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'UE;
19. sottolinea la decisione adottata durante i primi mesi della pandemia di dare priorità, nell'ambito della commissione per le petizioni, alle petizioni relative alla COVID-19 al fine di affrontare adeguatamente le richieste urgenti espresse dai cittadini durante i primi mesi del 2020;
20. esprime seria preoccupazione per la salute pubblica e i danni socioeconomici causati dalla pandemia di COVID-19; plaude all'eccellente lavoro svolto dalla commissione per le petizioni che, dando voce alle preoccupazioni dei cittadini per la salute pubblica e le crisi socioeconomiche legate alla pandemia di COVID-19, ha contribuito a far sì che il Parlamento rispondesse alle esigenze e alle aspettative dei cittadini, in special modo quelli che sono stati particolarmente colpiti dalla crisi sanitaria, per quanto riguarda la capacità dell'Unione di affrontare una tale sfida globale; richiama l'attenzione, a tale proposito, sulle importanti azioni di monitoraggio intraprese dalla commissione per le petizioni per rispondere alle questioni sollevate nelle petizioni relative alla COVID-19, che hanno condotto all'adozione in plenaria delle risoluzioni sul sistema Schengen e le misure adottate durante la crisi della COVID-19[9], sui diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante l'emergenza COVID-19[10] e sulla riduzione delle percentuali di senzatetto nell'UE[11];
21. sottolinea l'importante contributo offerto dalla commissione per le petizioni alla tutela dei diritti dei minori, come evidenziato dal trattamento riservato a una serie di petizioni sulla sottrazione di minori da parte di uno dei genitori in Giappone; evidenzia, a tale proposito, la risoluzione sulla sottrazione internazionale e nazionale di minori dell'UE da parte di uno dei genitori in Giappone, la cui proposta è stata adottata dalla commissione per le petizioni il 16 giugno 2020 e adottata in plenaria l'8 luglio 2020[12];
22. richiama l'attenzione sull'audizione del 29 ottobre 2020 sul tema "Cittadinanza dell'Unione: emancipazione, inclusione, partecipazione", che la commissione per le petizioni ha organizzato congiuntamente alla commissione giuridica, alla commissione per gli affari costituzionali e alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; ritiene che tale evento abbia rappresentato un contributo significativo del Parlamento alla relazione della Commissione sulla cittadinanza dell'UE per il 2020 e ai lavori in corso della commissione per le petizioni sulla partecipazione dei cittadini;
23. prende atto del fatto che, insieme ai diritti fondamentali, la salute è stato il principale motivo di preoccupazione per i firmatari nel 2020, riconoscendo nel contempo che le preoccupazioni in materia di salute connesse alla pandemia di COVID-19 sono state al centro dell'attività della commissione per le petizioni; richiama l'attenzione sulla risoluzione sui fondi supplementari per la ricerca biomedica sull'encefalomielite mialgica, la cui proposta è stata adottata dalla commissione il 30 aprile 2020 e adottata in plenaria il 18 giugno 2020[13]; ricorda che la risoluzione del Parlamento è stata accolta con grande favore dalla comunità scientifica e dalle comunità di pazienti in quanto chiede un migliore riconoscimento di questo tipo di malattia a livello degli Stati membri attraverso l'organizzazione di corsi di formazione ad hoc per le autorità pubbliche, i prestatori di assistenza sanitaria e i funzionari pubblici in generale; ribadisce, a tale riguardo, il suo invito a promuovere attività di ricerca coordinate e rafforzate e a stanziare fondi supplementari, anche nell'ambito del programma Orizzonte Europa, per sostenere i progressi nella ricerca al fine di affrontare le conseguenze umane e socioeconomiche del numero crescente di persone che vivono e lavorano con condizioni invalidanti a lungo termine e croniche;
24. osserva che le questioni ambientali hanno continuato a rappresentare un ambito di grave preoccupazione per i firmatari nel 2020; si rammarica che le norme ambientali non siano sempre applicate correttamente negli Stati membri, come evidenziato in numerose petizioni contenenti denunce relative all'inquinamento atmosferico, al deterioramento degli ecosistemi naturali, alla sicurezza nucleare e all'impatto delle attività estrattive sull'ambiente; sottolinea l'importanza di rispondere alle aspettative dei cittadini dell'UE in materia di protezione dell'ambiente; esorta pertanto la Commissione a garantire, insieme agli Stati membri, la corretta attuazione della legislazione dell'UE in questo campo;
25. accoglie con favore il ruolo specifico di protezione svolto dalla commissione per le petizioni in seno all'UE nel contesto della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità; evidenzia l'importante lavoro in corso della commissione riguardo alle petizioni relative a questioni legate alla disabilità; osserva che nel 2020 il numero di petizioni sulla disabilità è quasi raddoppiato rispetto all'anno precedente; sottolinea che la discriminazione e l'accesso all'istruzione e all'occupazione restano tra le principali sfide affrontate dalle persone con disabilità e ritiene necessari ulteriori sforzi da parte della Commissione e degli Stati membri per garantire una piena accessibilità ai servizi fondamentali; chiede l'attuazione di proposte concrete per promuovere l'inclusività e facilitare il riconoscimento e la portabilità delle competenze all'interno dell'UE;
26. ricorda che nel 2020 la commissione per le petizioni ha prestato particolare attenzione alla discussione delle petizioni relative alle difficoltà incontrate dalle persone con disabilità intellettiva e dalle loro famiglie durante la pandemia di COVID-19, in particolare per quanto riguarda l'accesso ai servizi sanitari, l'assistenza personale e il contatto con le famiglie e i prestatori di assistenza; richiama l'attenzione, a tale riguardo, sulla risoluzione presentata dalla commissione per le petizioni e concernente i diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante l'emergenza COVID-19, che è stata adottata in plenaria l'8 luglio 2020; accoglie con favore l'esito del seminario annuale della commissione per le petizioni e riguardante la protezione dei diritti delle persone con disabilità – "La nuova strategia sulla disabilità" – che si è svolto in occasione della riunione della commissione del 28 ottobre 2020;
27. ricorda che le relazioni con il Mediatore europeo figurano tra le competenze conferite alla commissione per le petizioni dal regolamento del Parlamento; accoglie con favore la costruttiva collaborazione del Parlamento con il Mediatore europeo nonché la sua partecipazione alla rete europea dei difensori civici; riconosce i contributi periodici del Mediatore europeo nei confronti delle attività della commissione per le petizioni nell'arco dell'intero anno; è fermamente convinto che le istituzioni, gli organi e le agenzie dell'Unione debbano garantire un seguito coerente ed efficace alle raccomandazioni del Mediatore;
28. ritiene essenziale che i cittadini possano essere coinvolti direttamente nell'avvio delle proposte legislative; evidenzia che l'iniziativa dei cittadini europei è uno strumento importante per la cittadinanza attiva nonché uno strumento unico di democrazia partecipativa europea per la commissione per le petizioni e che pertanto deve essere affrontato con un approccio aperto e pronto all'azione; sottolinea che l'audizione pubblica è un'opportunità fondamentale per gli organizzatori di presentare pubblicamente la loro iniziativa alle istituzioni e agli esperti dell'UE, consentendo alla Commissione e al Parlamento di conseguire una comprensione approfondita dei risultati auspicati relativi all'iniziativa dei cittadini europei; invita la Commissione a valutare la possibilità di avviare una proposta legislativa sulla base del contenuto di qualsiasi iniziativa dei cittadini europei andata a buon fine;
29. sottolinea che la trasparenza e l'accesso del pubblico ai documenti delle istituzioni dell'UE sono fondamentali per garantire il massimo livello di tutela dei diritti democratici dei cittadini e la loro fiducia nelle istituzioni dell'UE; osserva che il vigente regolamento (CE) n. 1049/2001 relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione non riflette più la situazione attuale; esprime profondo rammarico per il fatto che la revisione del regolamento (CE) n. 1049/2001 sia bloccata da anni senza progressi; chiede alla Commissione di presentare una proposta di rifusione del regolamento del 2001 al fine di migliorare la trasparenza e la rendicontabilità attraverso la promozione di una buona prassi amministrativa, in linea con i requisiti del trattato di Lisbona;
30. sottolinea che il portale web delle petizioni è uno strumento essenziale per garantire un processo di petizione agevole, efficiente e trasparente; plaude, a tale riguardo, ai miglioramenti riguardanti la protezione dei dati e le caratteristiche di sicurezza che hanno reso il portale più facile da usare e sicuro per i cittadini; sottolinea che occorre proseguire gli sforzi per far conoscere diffusamente il portale, attraverso i media sociali, e renderlo più facile da navigare e pienamente accessibile a tutti i cittadini, in particolare alle persone con disabilità, anche consentendo la presentazione di petizioni nelle lingue dei segni nazionali; chiede la pubblicazione di maggiori informazioni sul portale web delle petizioni, anche per quanto concerne lo stato di avanzamento delle petizioni e delle richieste ad altre istituzioni; chiede una valutazione su come impedire l'uso di identità rubate o false e sottolinea l'urgenza di modificare o aggiornare il sistema informatizzato di registrazione e firma affinché sia realmente agile e consenta la partecipazione dei cittadini in funzione delle loro esigenze, tutto in tempo reale; sostiene la creazione di un portale digitale unico cui i cittadini possano accedere e informarsi su tutte le procedure relative alle petizioni;
31. osserva che, sebbene il numero di adesioni a una o più petizioni sia in netto aumento, numerosi firmatari continuano a lamentare la complessità delle procedure che devono essere seguite sul portale delle petizioni online del Parlamento per poter esprimere il proprio sostegno a una petizione; è del parere che una semplificazione del processo consentirebbe ai cittadini di esercitare meglio il loro diritto di petizione;
32. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione e la relazione della commissione per le petizioni al Consiglio, alla Commissione, al Mediatore europeo e ai governi degli Stati membri nonché ai parlamenti degli Stati membri, alle commissioni per le petizioni degli Stati membri e ai loro difensori civici nazionali o agli organi competenti analoghi.
MOTIVAZIONE
In conformità dell'articolo 227, paragrafo 7, del regolamento del Parlamento europeo, la commissione per le petizioni riferisce con periodicità annuale sui risultati delle proprie deliberazioni. La presente relazione intende fornire una panoramica completa dell'attività svolta dalla commissione per le petizioni nel 2020 e contiene un'analisi statistica delle petizioni ricevute e trattate nonché un inventario di altre attività parlamentari come l'adozione di relazioni e pareri, l'organizzazione di audizioni e i rapporti della commissione con le altre istituzioni dell'UE. Vale la pena ricordare che l'attività principale della commissione per le petizioni deriva dal diritto di inviare una petizione al Parlamento europeo esercitato dai cittadini e dai residenti dell'UE a norma dell'articolo 227 TFUE e non è direttamente collegata al programma di lavoro della Commissione europea.
Nel 2020, l'insorgenza della pandemia di COVID-19 e le misure di emergenza adottate in tutta l'Unione europea per rispondere a una crisi sanitaria senza precedenti e alle sue conseguenze economiche e sociali hanno posto sfide significative alla democrazia parlamentare.
Dall'inizio della pandemia, il Parlamento europeo ha adottato una serie di misure senza precedenti volte a garantire le funzioni principali del Parlamento, evitando al contempo rischi per la salute dei suoi membri e del personale. A tal fine, dal marzo 2020, il Presidente ha emanato diverse decisioni che hanno implicato, tra l'altro, la cancellazione di eventi e visite nei locali del Parlamento in tutti e tre i luoghi di lavoro, comprese le delegazioni e le audizioni delle commissioni, pur preservando la capacità operativa degli organi di governo del Parlamento, delle riunioni plenarie e delle riunioni ordinarie e straordinarie delle commissioni. Le attività principali sono state ridimensionate, ma mantenute, per garantire che le funzioni legislative, di bilancio e di controllo dell'istituzione potessero essere svolte.
Al fine di consentire ai deputati di partecipare alle attività parlamentari dai loro paesi d'origine, i servizi del Parlamento hanno compiuto grandi sforzi per sviluppare sistemi di votazione e riunioni digitali a distanza, specificamente adeguati all'ambiente aperto, dinamico e multilingue del Parlamento. Queste procedure a distanza sono state utilizzate per la prima volta durante la sessione plenaria straordinaria del 26 marzo 2020 - quando il Parlamento ha approvato le misure di sostegno fondamentali dell'UE per affrontare la pandemia - e continuano a essere utilizzate da allora, venendo continuamente aggiornate e migliorate.
In tali circostanze eccezionali, la commissione per le petizioni non solo si è adattata rapidamente al nuovo modo di lavorare, ma ha anche svolto un ruolo chiave nel garantire la pronta risposta del Parlamento alle crescenti preoccupazioni dei cittadini in relazione alla pandemia e alle sue gravi conseguenze economiche, sociali e democratiche.
In primo luogo, il 2 aprile 2020, i coordinatori della commissione per le petizioni hanno deciso di adeguare la procedura ordinaria della commissione per il trattamento delle petizioni al fine di consentire ai cittadini di continuare a presentare petizioni e ricevere le decisioni della commissione sulla ricevibilità e le successive azioni come di consueto. A tal fine, i coordinatori hanno deciso di aumentare il ricorso alle procedure scritte per l'esame e la votazione delle raccomandazioni impugnate, nonché per l'annuncio dei relativi risultati. In secondo luogo, i coordinatori hanno deciso di trattare le petizioni sulla COVID-19 mediante la procedura d'urgenza e di discuterle in via prioritaria.
A tal fine, a seguito della revisione del calendario di lavoro del Parlamento, il 30 aprile 2020 la commissione ha indetto una riunione straordinaria per discutere delle preoccupazioni dei cittadini riguardanti l'epidemia di COVID-19 sollevate in un gran numero di petizioni presentate al Parlamento. In occasione della riunione, la commissione ha anche tenuto la prima votazione con procedura a distanza per l'adozione del progetto di parere sulle raccomandazioni per i negoziati su un nuovo partenariato con il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e della proposta di risoluzione sui fondi supplementari per la ricerca biomedica sull'encefalomielite mialgica.
Inoltre, tutte le riunioni della commissione dal 30 aprile al 2 luglio 2020 sono state interamente dedicate all'esame delle petizioni riguardanti la gestione della crisi sanitaria dovuta alla COVID-19 e l'impatto delle misure nazionali di emergenza sui diritti fondamentali. Tutte le riunioni indette fino a settembre hanno avuto una durata di due ore e sono state condotte tramite Interactio e con servizi di interpretazione limitati a causa della ridotta capacità dell'infrastruttura di interpretazione disponibile. Le riunioni della commissione si sono svolte nei locali del Parlamento, con la partecipazione a distanza dei firmatari, dei rappresentanti della Commissione europea e della maggior parte dei deputati.
Infine, giova ricordare che, in occasione della riunione del 13 luglio 2020, i coordinatori hanno deciso di interrompere la procedura d'urgenza e seguire la procedura ordinaria per eventuali nuove petizioni ricevute riguardanti la COVID-19, considerata la leggera diminuzione del numero di petizioni su questo tema. Inoltre, a partire da settembre 2020, le fasce orarie per le riunioni ordinarie della commissione sono aumentate a quattro riunioni di due ore al mese.
Analisi statistica delle petizioni ricevute nel 2020 rispetto al 2019
Secondo i dati statistici, il Parlamento europeo ha ricevuto 1 573 petizioni nel 2020, il che rappresenta un aumento del 15,9 % rispetto alle 1 357 petizioni presentate nel 2019 e del 28,9 % rispetto alle 1 220 petizioni registrate nel 2018. L'elevato numero di petizioni riguardanti la COVID-19 ha contribuito in modo significativo a tale aumento del flusso di petizioni registrato nel 2020 rispetto al 2019 e 2018.
Gli utenti del portale web delle petizioni hanno la possibilità di sostenere le petizioni. Nel 2020, 48 882 utenti hanno espresso il loro sostegno rispetto ai 28 076 del 2019. Ne consegue che nel 2020 il numero di utenti che hanno sostenuto le petizioni nel portale web è aumentato notevolmente rispetto all'anno precedente.
Nel 2020, 48 petizioni sono state firmate congiuntamente da più di un cittadino. Delle 48 petizioni firmate da più di un cittadino, 8 sono state firmate da più di 1 000 cittadini e 2 da più di 10 000 cittadini.
Modalità di presentazione delle petizioni
Nel 2020, quasi l'80 % delle petizioni è stato presentato tramite il portale web delle petizioni, mentre il 20 % è stato trasmesso per posta. Le cifre riportate nelle due tabelle evidenziano che, nel 2020, il numero di petizioni presentate attraverso il portale web delle petizioni è cresciuto del 25 % rispetto al 2019. Inoltre è cresciuto del 45,3 % rispetto al 2018, quando sono state presentate 863 petizioni tramite il portale, a conferma che il portale web delle petizioni è diventato di gran lunga il canale più utilizzato per presentare le petizioni dei cittadini al Parlamento europeo.
2020
|
2019 |
||||||||||||||||||
|
|
Stato delle petizioni per anno civile[14]
La seguente tabella illustra lo stato delle petizioni nel periodo compreso tra il 2003 e il 2020. Si può notare che nel 2020 la maggior parte delle petizioni è stata archiviata entro un anno da quando è stata ricevuta ed esaminata dalla commissione. Sulla base del confronto con i dati sullo stato delle petizioni inseriti nelle relazioni annuali dal 2010 al 2019, si può concludere che la maggior parte delle petizioni è stata archiviata entro un anno da quanto è stata ricevuta ed esaminata. Percentuali molto piccole (dallo 0,3 % al 13,7 %) di petizioni ricevute tra il 2004 e il 2015 restano aperte. La maggior parte di queste petizioni aperte è legata a questioni ambientali e a procedure d'infrazione in atto dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea o a questioni che i membri della commissione vogliono seguire da vicino.
Stato delle petizioni
|
|||||
Anno |
Numero di petizioni |
Procedura aperta |
Procedura archiviata |
||
2020 |
1 573 |
652 |
41,4 % |
896 |
57,0 % |
2019 |
1 357 |
363 |
26,8 % |
994 |
73,2 % |
2018 |
1 220 |
299 |
24,5 % |
921 |
75,5 % |
2017 |
1 271 |
256 |
20,1 % |
1 015 |
79,9 % |
2016 |
1 569 |
478 |
30,5 % |
1 091 |
69,5 % |
2015 |
1 431 |
187 |
13,1 % |
1 244 |
86,9 % |
2014 |
2 715 |
225 |
8,3 % |
2 490 |
91,7 % |
2013 |
2 891 |
296 |
10,2 % |
2 595 |
89,8 % |
2012 |
1 986 |
125 |
6,3 % |
1 861 |
93,7 % |
2011 |
1 414 |
71 |
5,0 % |
1 343 |
95,0 % |
2010 |
1 656 |
37 |
2,2 % |
1 619 |
97,8 % |
2009 |
1 924 |
14 |
0,7 % |
1 910 |
99,3 % |
2008 |
1 886 |
19 |
1,0 % |
1 867 |
99,0 % |
2007 |
1 506 |
23 |
1,5 % |
1 483 |
98,5 % |
2006 |
1 021 |
4 |
0,4 % |
1 017 |
99,6 % |
2005 |
1 016 |
3 |
0,3 % |
1 013 |
99,7 % |
2004 |
1 002 |
3 |
0,3 % |
999 |
99,7 % |
2003 |
1 315 |
0 |
0 % |
1 315 |
100,0 % |
Esito delle petizioni[15]
2020 |
|
|
|
2019 |
|
|
Esito delle petizioni |
Numero |
% |
|
Esito delle petizioni |
Numero |
%
|
Dichiarate ricevibili e archiviate
|
478 |
30,39 % |
|
Dichiarate ricevibili e archiviate |
575 |
42,37 % |
Dichiarate ricevibili e aperte
|
652 |
41,45 % |
|
Dichiarate ricevibili e aperte |
363 |
26,75 % |
Irricevibili
|
392 |
24,92 % |
|
Irricevibili |
406 |
29,9 % |
Ritirate
|
51 |
3,24 % |
|
Ritirate |
13 |
0,9 % |
Inviate alla CE per parere
|
794 |
52,90 % |
|
Inviate alla CE per parere |
557 |
48,27 % |
Inviate ad altri organismi per parere
|
44 |
2,93 % |
|
Inviate ad altri organismi per parere |
43 |
3,73 % |
Inviate ad altri organismi per conoscenza |
663 |
44,17 % |
|
Inviate ad altri organismi per conoscenza |
554 |
48,01 % |
Le tabelle mostrano che la percentuale di petizioni dichiarate irricevibili nel 2020 è lievemente inferiore rispetto alla percentuale del 2019. Inferiore è anche la percentuale di petizioni ricevibili che nel 2020 sono state archiviate immediatamente fornendo informazioni al firmatario (30,39 % rispetto al 42,37 % del 2019). Ne consegue che un maggior numero di petizioni (41,45 %) è stato tenuto aperto nel 2020 rispetto al 2019, quando le petizioni rimaste aperte erano state il 26,75 %.
Si nota inoltre che nel 2020 più della metà delle petizioni ricevibili sono state inviate alla Commissione per parere.
Infine, la percentuale di petizioni inviate ad altri organismi per parere rimane molto simile in entrambi gli anni.
Numero di petizioni per paese
Le due tabelle in appresso illustrano in numeri e in termini percentuali i cambiamenti registrati nelle petizioni per paese di provenienza, dal 2019 al 2020. Un gran numero di petizioni trasmesse nei due anni riguarda l'UE. Ciò significa che le suddette petizioni sollevano questioni che riguardano l'intera UE o chiedono misure comuni da attuare in tutta l'UE. Le petizioni relative all'UE possono anche riguardare uno o più Stati membri e sono pertanto registrate nell'ambito sia dell'UE sia dello Stato o degli Stati membri interessato/i. Questo spiega come mai la somma delle petizioni relative all'UE e di quelle che riguardano solo gli Stati membri sia superiore al numero complessivo di petizioni presentate nel 2019 e nel 2020.
Inoltre, giova sottolineare che i nove paesi maggiormente interessati dalle petizioni sono rimasti gli stessi in entrambi gli anni con l'unica eccezione della Francia. Nel 2020, il numero di petizioni riguardanti la Francia si è quasi dimezzato rispetto al 2019 (21 petizioni nel 2020 rispetto a 40 petizioni nel 2019). Inoltre, l'ordine dei paesi più interessati è cambiato notevolmente. La maggior parte delle petizioni presentate nel 2020 riguarda la Spagna con un aumento significativo del 72,6 % rispetto al 2019. Al contrario, il numero di petizioni relative a Germania e Italia è diminuito rispettivamente del 15,3 % e del 33 % rispetto al 2019.
Un'altra differenza notevole riguarda il Regno Unito. Nel 2020, la commissione ha ricevuto 38 petizioni riguardanti il Regno Unito, ovvero meno della metà delle petizioni ricevute nel 2019. Al contrario, le petizioni riguardanti la Polonia sono considerevolmente aumentate nel 2020 (89 petizioni) rispetto alle 51 petizioni presentate nel 2019.
Per quanto riguarda i paesi che figurano in fondo all'elenco, Slovenia ed Estonia restano i paesi meno interessati in entrambi gli anni.
2020 2019
Paese interessato |
Petizioni |
% |
Unione europea |
642 |
33,1 |
Spagna |
283 |
14,6 |
Germania |
172 |
8,9 |
Polonia |
89 |
4,6 |
Italia |
69 |
3,6 |
Romania |
56 |
2,9 |
Bulgaria |
42 |
2,2 |
Regno Unito |
38 |
2,0 |
Grecia |
29 |
1,5 |
Austria |
23 |
1,2 |
Altri paesi UE |
187 |
9,3 |
Paesi non appartenenti all'UE |
130 |
6,7 |
Paese interessato |
Petizioni |
% |
|
Unione europea |
599 |
34,6 |
|
Germania |
203 |
11,7 |
|
Spagna |
164 |
9,5 |
|
Italia |
103 |
5,9 |
|
Regno Unito |
90 |
5,2 |
|
Romania |
80 |
4,6 |
|
Bulgaria |
52 |
3,0 |
|
Polonia |
51 |
2,9 |
|
Grecia |
46 |
2,7 |
|
Francia |
40 |
2,3 |
|
Altri paesi UE |
218 |
12,6 |
|
Paesi non appartenenti all'UE |
86 |
5,0 |
|
Lingua delle petizioni
Nel 2020 e nel 2019, le petizioni sono state presentate in 22 delle lingue ufficiali dell'Unione europea. Tedesco e inglese rimangono le lingue più utilizzate in entrambi gli anni. Le tabelle mostrano inoltre che il tedesco, l'inglese, lo spagnolo e l'italiano sono state le lingue utilizzate per quasi 3/4 (76,5 % - 71,8 %) delle petizioni ricevute in entrambi gli anni.
Il danese, il maltese e lo sloveno sono state le lingue meno utilizzate nel 2020, mentre nel 2019 la lingua meno utilizzata è stata lo slovacco.
2020 2019
Lingua della petizione |
Numero di petizioni |
% |
Tedesco |
386 |
24,5 |
Inglese |
379 |
24,1 |
Spagnolo |
334 |
21,2 |
Italiano |
106 |
6,7 |
Polacco |
76 |
4,8 |
Rumeno |
52 |
3,3 |
Francese |
37 |
2,3 |
Altre |
203 |
12,9 |
Totale |
1 573 |
100 |
Lingua della petizione |
Numero di petizioni |
% |
Tedesco |
337 |
24,8 |
Inglese |
331 |
24,4 |
Spagnolo |
183 |
13,5 |
Italiano |
123 |
9,1 |
Rumeno |
60 |
4,4 |
Polacco |
56 |
4,1 |
Francese |
53 |
3,9 |
Altre |
214 |
15,8 |
Totale |
1 357 |
100 |
Nazionalità dei firmatari
Per quanto concerne la nazionalità dei firmatari, le petizioni presentate da cittadini tedeschi rappresentano il numero più elevato in entrambi gli anni, con un aumento del 17,1 % nel 2020.
Inoltre, le tabelle in appresso evidenziano un notevole aumento del numero di petizioni presentate da cittadini spagnoli e polacchi nel 2020 rispetto all'anno precedente. In particolare, nel 2020 le petizioni di cittadini spagnoli e polacchi sono aumentate rispettivamente dell'83,1 % e del 45,8 %.
Al contrario, il numero di petizioni presentate da cittadini britannici è diminuito di oltre la metà nel 2020 (56,8 %). Come nel 2019, le principali questioni sollevate dai firmatari britannici nel 2020 riguardano la perdita della cittadinanza dell'UE e dei relativi diritti, nonché l'attuazione dell'accordo di recesso.
2020 |
|
|
|
2019 |
|
|
Nazionalità principale del firmatario |
Numero di petizioni |
% |
|
Nazionalità principale del firmatario |
Numero di petizioni |
% |
Germania |
404 |
13,8 |
|
Germania |
345 |
25,4 |
Spagna |
368 |
12,5 |
|
Spagna |
201 |
14,8 |
Italia |
127 |
4,3 |
|
Italia |
139 |
10,2 |
Polonia |
105 |
3,6 |
|
Romania |
97 |
7,1 |
Romania |
89 |
3,0 |
|
Regno Unito |
88 |
6,5 |
Bulgaria |
47 |
1,6 |
|
Polonia |
72 |
5,3 |
Grecia |
45 |
1,5 |
|
Grecia |
55 |
4,0 |
Finlandia |
40 |
1,4 |
|
Bulgaria |
52 |
3,8 |
Regno Unito |
38 |
1,3 |
|
Francia |
51 |
3,8 |
Altre nazionalità UE |
262 |
8,8 |
|
Altre nazionalità UE |
231 |
17,1 |
Nazionalità extra-UE |
51 |
1,7 |
|
Nazionalità extra-UE |
28 |
2,0 |
Principali temi delle petizioni
Le tabelle in appresso riportano i dieci temi principali delle petizioni. Dalle tabelle si può concludere che i diritti fondamentali e l'ambiente sono ai primi posti sia nel 2020 che nel 2019.
Tuttavia, nel 2020 il numero di petizioni che sollevano preoccupazioni riguardanti la salute e i diritti fondamentali è aumentato in modo significativo. Senza dubbio, l'incremento maggiore riguarda la salute. In particolare, nel 2020 la commissione ha ricevuto 221 petizioni sulla salute rispetto alle 97 petizioni registrate riguardanti lo stesso tema nel 2019. Il numero è più che raddoppiato nel 2020, principalmente a causa del gran numero di petizioni sulla COVID-19. A tal proposito, vale la pena ricordare che più della metà delle petizioni sulla salute sono legate all'emergenza sanitaria innescata dall'epidemia e dalla diffusione della COVID-19 (122 su 221).
Per quanto riguarda i diritti fondamentali, nel 2020 il numero di petizioni su questo tema è aumentato del 41,8 % rispetto al 2019. È anche interessante notare che nel 2020, 72 delle 268 petizioni registrate sotto il tema dei diritti fondamentali sollevano preoccupazioni riguardo all'impatto delle misure nazionali di emergenza legate alla COVID-19 sui diritti e sulle libertà fondamentali dei cittadini, compresa la libertà di movimento, il diritto al lavoro, il diritto all'informazione e il diritto all'istruzione.
Al contrario, nel 2020 le petizioni su ambiente e giustizia sono diminuite rispettivamente del 20,6 % e del 17,9 %.
2020
|
2019 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
Portale web delle petizioni
Il portale web delle petizioni, realizzato alla fine del 2014, è stato ulteriormente migliorato per renderlo più facile da usare, più sicuro e più accessibile ai cittadini.
Nel 2020 sono stati effettuati importanti aggiornamenti tecnici che consentono agli utenti di usufruire di una migliore esperienza con il portale web. Innanzi tutto, sono state rilasciate due nuove versioni del portale web, precisamente ad agosto e a novembre 2020, che includevano una serie di correzioni e migliorie tese principalmente a risolvere i problemi legati alla sicurezza. In secondo luogo, sono state aggiornate le domande frequenti (FAQ) e sono state aggiunte nuove schermate video. Inoltre, sono stati apportati numerosi miglioramenti per quanto riguarda la protezione dei dati al fine di attuare le raccomandazioni del Garante europeo della protezione dei dati ed è stato introdotto un nuovo meccanismo di recupero della password. L'interconnessione tra il portale web delle petizioni, ePeti e PETIGREF è stata ulteriormente sviluppata, con un ampio rinnovamento dell'interfaccia utente. Infine, si è lavorato per garantire l'integrazione degli sviluppi esterni e di Hermes.
Tutti questi miglioramenti e aggiornamenti sono stati presentati e discussi durante la riunione del comitato direttivo del portale delle petizioni, svoltasi il 16 ottobre 2020.
Relazioni con la Commissione
La Commissione continua ad essere il partner naturale della commissione per le petizioni nel trattamento delle petizioni, in qualità di istituzione dell'UE responsabile dell'attuazione e del rispetto del diritto dell'Unione. La commissione per le petizioni e la Commissione hanno creato e costantemente consolidato un rapporto di cooperazione di lunga data. Il principale punto di contatto nella Commissione è il Segretariato generale, che coordina la distribuzione delle petizioni ai pertinenti servizi della Commissione e trasmette le risposte della Commissione alla segreteria della commissione per le petizioni. Sebbene la Commissione abbia intensificato i propri sforzi per fornire risposte tempestive, la commissione per le petizioni ritiene che la Commissione dovrebbe essere coinvolta più attivamente nei suoi lavori al fine di garantire che i firmatari ricevano una risposta precisa alle loro richieste e denunce relative all'attuazione del diritto dell'UE.
La commissione per le petizioni, inoltre, ribadisce le richieste di aggiornamenti regolari sugli sviluppi nelle procedure d'infrazione e di trasparenza e accesso tempestivo ai documenti sulle infrazioni e sulle procedure EU Pilot che si riferiscono a petizioni aperte. Infine, la commissione rimane critica nei confronti della nuova politica di applicazione del diritto della Commissione annunciata nella sua comunicazione del 2016 dal titolo "Diritto dell'UE: risultati migliori attraverso una migliore applicazione" (C(2016)8600), che invita i cittadini a rivolgersi alle autorità nazionali quando le denunce o le petizioni non sollevano questioni di principio più ampio o il mancato rispetto sistematico del diritto dell'UE. A tale proposito, la commissione ritiene che la Commissione dovrebbe verificare se le autorità nazionali adottino le misure necessarie per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini espresse nelle loro petizioni.
Nel 2020, tenuto conto dei tempi ridotti per le riunioni e le attività delle commissioni a causa delle misure precauzionali adottate dal Parlamento per contenere la diffusione della COVID-19, la Conferenza dei presidenti di commissione ha deciso in via eccezionale (il 3 aprile 2020) che le commissioni potessero tenere scambi di vedute con la Commissione per iscritto.
A seguito di tale decisione, il 21 aprile 2020, il presidente della commissione ha inviato una lettera al vicepresidente della Commissione, Maroš Šefčovič, che includeva un elenco di domande principalmente concernenti le misure previste dalla Commissione per affrontare i problemi sanitari, economici e sociali derivanti dalla pandemia di COVID-19, il coinvolgimento della Commissione nei lavori della commissione e il suo approccio alle petizioni che non riguardano violazioni sistemiche del diritto dell'UE, nonché una serie di questioni interistituzionali che vanno dalla Conferenza sul futuro dell'Europa agli obblighi di trasparenza in seno al Consiglio. Tenendo conto delle risposte trasmesse dal vicepresidente della Commissione, il 7 maggio 2020 la commissione ha adottato i suoi messaggi chiave per la relazione di sintesi del Parlamento nel quadro del dialogo strutturato.
Inoltre, nel quadro del ciclo annuale del dialogo strutturato, la commissione per le petizioni ha accolto con favore la partecipazione a distanza del vicepresidente Maroš Šefčovič alla riunione del 3 dicembre 2020. Lo scopo dell'esercizio era dare seguito alla procedura scritta condotta in aprile e maggio 2020 e discutere delle iniziative pertinenti previste dal nuovo programma di lavoro della Commissione, e in particolare del perseguimento dell'obiettivo principale "Un nuovo slancio per la democrazia europea". Il commissario ha espresso apprezzamento per la proficua collaborazione con la commissione per le petizioni e ha evidenziato alcuni dei punti più significativi del programma di lavoro della Commissione.
Infine, il 2 dicembre 2020, la commissione ha avuto uno scambio di vedute con Salla Saastamoinen, direttrice generale facente funzioni della direzione generale Giustizia e consumatori della Commissione, sui risultati dell'esercizio di monitoraggio delle misure per la COVID-19 introdotte dagli Stati membri.
Relazioni con il Consiglio
I membri del Segretariato del Consiglio partecipano occasionalmente alle riunioni della commissione per le petizioni. Purtroppo, nel 2020, la partecipazione del Consiglio ai dibattiti è stata decisamente limitata. A tale proposito, la commissione ritiene che una cooperazione più attiva con gli Stati membri sarebbe necessaria a sbloccare le petizioni che richiedono risposte e reazioni tempestive da parte delle autorità nazionali. Ciononostante, la commissione per le petizioni prende atto degli sforzi compiuti da alcuni Stati membri per contribuire attivamente alla discussione sulle rispettive petizioni nelle riunioni di commissione. A tale proposito, giova ricordare la partecipazione della Rappresentanza permanente della Slovacchia alla discussione sulla petizione n. 0194/2020 sulla presunta corruzione in Slovacchia in occasione della riunione della commissione del 10 novembre 2020.
Relazioni con il Mediatore europeo
La commissione per le petizioni ha mantenuto ottime relazioni di lavoro con l'ufficio del Mediatore europeo.
La Mediatrice, Emily O'Reilly, nel 2020 ha presentato la sua relazione annuale 2019 in occasione della riunione della commissione del 3 settembre 2020. In tale occasione, la Mediatrice ha ringraziato il Parlamento per la sua rielezione e ha sottolineato il rapporto speciale intrattenuto con la commissione per le petizioni. Ha anche illustrato brevemente i progressi compiuti nel suo lavoro nel corso dell'ultimo anno, ha fornito esempi di singoli casi risolti dalla sua istituzione e ha preso atto dei progressi compiuti dalle istituzioni nel miglioramento delle pratiche amministrative. Inoltre, la Mediatrice ha accolto con favore il massiccio sostegno espresso dal Parlamento a favore della relazione speciale sulla responsabilità del Consiglio e la trasparenza del processo legislativo.
Relazioni con la Corte dei conti
Negli ultimi anni, la commissione per le petizioni ha instaurato rapporti di lavoro costruttivi con la Corte dei conti europea e ha contribuito attivamente ai suoi programmi di lavoro annuali.
Nel 2020, la commissione per le petizioni ha presentato le seguenti proposte come contributo al programma di lavoro 2021 della Corte dei conti europea: - Valutazione dell'utilizzo dei fondi e dei programmi dell'Unione per la lotta alla povertà all'interno dell'UE; - Benessere degli animali durante il trasporto - L'UE rispetta il benessere degli animali durante il trasporto?
Inoltre, in una lettera dell'11 maggio 2020, il presidente della Corte ha offerto alle commissioni la possibilità di presentare ulteriori suggerimenti per il programma di lavoro della Corte 2021 in modo da includere le questioni relative alla pandemia di COVID-19. A tale proposito, la commissione per le petizioni ha presentato una serie di proposte supplementari, tra cui la valutazione dell'impatto della COVID-19 sulle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, sulla libertà di circolazione dei lavoratori transfrontalieri e dei lavoratori migranti e sulla violenza di genere durante il confinamento, nonché la valutazione delle esigenze e dell'approvvigionamento di beni e servizi finanziato mediante i fondi dell'UE in relazione a progetti riguardanti la COVID-19.
Infine, il 20 gennaio 2020, la commissione per le petizioni ha assistito alla presentazione della relazione speciale n. 14/2019 della Corte dei conti "Dì la tua!: le consultazioni pubbliche della Commissione coinvolgono i cittadini, ma le attività per renderle note sono insufficiente" da parte della sua relatrice Annemie Turtelboom.
Relazioni con gli altri organi dell'UE
Il 19 febbraio 2020 la commissione per le petizioni ha assistito alla presentazione della relazione del Comitato economico e sociale europeo sul tema "La realtà del diritto di voto delle persone con disabilità alle elezioni del Parlamento europeo" (relazione informativa) da parte del relatore, Krzysztof Pater.
Missioni d'informazione
Nel 2020, la commissione per le petizioni ha condotto una missione d'informazione sulle procedure di attuazione del codice di procedura civile e il presunto uso di clausole abusive in Bulgaria, svoltasi dal 24 al 26 febbraio 2020. Il progetto di relazione sulla visita d'informazione in Bulgaria è stato esaminato in occasione della riunione della commissione del 10 novembre 2020.
Sebbene nel gennaio 2020 i coordinatori abbiano deciso che la commissione avrebbe dovuto condurre due missioni d'informazione nella seconda metà del 2020, vale a dire una visita all'Ufficio tedesco di assistenza ai minori (Jugendamt) e una visita nella regione basca in Spagna, l'organizzazione di dette missioni è stata interrotta in seguito alla decisione del Presidente del Parlamento di annullare gli eventi parlamentari, comprese le delegazioni, quale una delle misure precauzionali adottate per contenere la diffusione della COVID-19 e ridurre al minimo i rischi per la salute dei suoi membri e del personale. A seguito di tale decisione, nel 2020 non si sono svolte ulteriori missioni d'informazione.
Audizioni pubbliche
Come sottolineato nelle considerazioni introduttive, l'organizzazione delle audizioni è stata annullata almeno durante il primo semestre 2020 come misura precauzionale per contenere la diffusione della COVID-19 all'interno dei locali del Parlamento. Tale decisione spiega il numero molto limitato di audizioni organizzate nel corso del 2020.
In particolare, il 29 ottobre 2020, la commissione per le petizioni ha tenuto congiuntamente alla commissione giuridica, alla commissione per gli affari costituzionali e alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni un'audizione pubblica sul tema "Cittadinanza dell'Unione: emancipazione, inclusione, partecipazione". L'evento ha rappresentato il contributo del Parlamento alla relazione sulla cittadinanza dell'UE 2020 della Commissione e ha offerto l'occasione di discutere dei risultati della consultazione pubblica sui diritti di cittadinanza dell'UE, condotta dalla Commissione tra luglio e ottobre 2020. L'audizione si è incentrata sulla cittadinanza dell'Unione come valore tangibile per i cittadini a livello pratico, anche durante la pandemia di COVID-19, e sulla promozione dell'inclusione nei processi democratici e di emancipazione dei cittadini. Infine, il dibattito ha preso in considerazione le vie da seguire in futuro per semplificare e rafforzare i diritti di cittadinanza dell'UE, promuovere i valori della cittadinanza dell'UE e la partecipazione democratica dei cittadini, traendo nel contempo insegnamenti importanti dalla gestione della pandemia di COVID-19.
Temi principali
COVID-19 e salute
I cittadini colpiti dalle emergenze sanitarie e socioeconomiche derivanti dall'epidemia di COVID-19 hanno espresso le loro preoccupazioni al Parlamento tramite il portale naturale dei cittadini, vale a dire la commissione per le petizioni. Nel 2020 la commissione ha ricevuto, esaminato e risposto a 209 petizioni sulla COVID-19.
Giova sottolineare che 122 petizioni di queste petizioni sollevano interrogativi sulla salute pubblica, che vanno dalla protezione della salute dei cittadini contro la diffusione del virus, compresi le cure e i dispositivi di protezione, alla gestione della crisi sanitaria negli Stati membri Stati fino all'acquisto e distribuzione di vaccini.
A differenza di queste, 72 petizioni delle petizioni sulla COVID-19 riguardano per lo più l'impatto delle misure nazionali di emergenza, compresi i blocchi, sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali. In particolare, le restrizioni ai viaggi e in ambito lavorativo sono in cima alla lista delle preoccupazioni dei cittadini. Altre importanti questioni sollevate dai firmatari riguardano i trasporti, in particolare la gestione dei voli e dei viaggi cancellati durante la pandemia e i meccanismi di rimborso.
Come accennato nelle osservazioni introduttive, in occasione delle riunioni da aprile a luglio 2020, la commissione ha discusso in via prioritaria le principali preoccupazioni dei cittadini sulla diffusione della COVID-19 e le sue implicazioni, come illustrato in appresso: - riforma e responsabilizzazione dell'UE per affrontare meglio le sfide globali e ampliamento degli strumenti finanziari dell'UE; - la gestione dei voli e dei viaggi cancellati dai vettori aerei e dalle agenzie di viaggio durante l'epidemia di COVID-19; - l'impatto delle misure adottate durante la crisi della COVID-19 sul sistema Schengen; - vaccinazione contro la COVID-19; - la difficile situazione dei senzatetto in Europa durante la pandemia di COVID-19; - la protezione dalla COVID-19 dei rifugiati e dei residenti locali sulle isole dell'Egeo; - restrizioni di viaggio imposte da alcuni Stati membri; - l'impatto della COVID-19 sui diritti delle persone con disabilità intellettiva.
Per quanto riguarda l'esito deciso dalla commissione, giova ricordare che nel 2020 sono rimaste aperte 135 petizioni sulla COVID-19 mentre 74 sono state archiviate. Ancora più importante, come azioni di monitoraggio, la commissione ha anche adottato una proposta di risoluzione sul sistema Schengen e le misure adottate durante la crisi della COVID-19, una proposta di risoluzione sui diritti delle persone con disabilità intellettive durante l'emergenza COVID-19 e una proposta di risoluzione sulla riduzione delle percentuali di senzatetto nell'UE.
Giova, infine, ricordare che in relazione all'aspetto sanitario, la commissione ha adottato un'importante e tanto attesa proposta di risoluzione sui fondi supplementari per la ricerca biomedica sull'encefalomielite mialgica, particolarmente apprezzata dalla comunità scientifica e dalle comunità di pazienti.
Diritti fondamentali
Nel 2020, la commissione ha esaminato un numero elevato di petizioni sui diritti fondamentali, compreso l'impatto delle misure di emergenza legate alla COVID-19 sullo Stato di diritto e sulla democrazia, nonché sulla libertà di circolazione, il diritto al lavoro, il diritto all'informazione e all'istruzione. A tale proposito, la commissione ha prestato particolare attenzione alle preoccupazioni espresse dai cittadini in merito alle restrizioni nazionali sui viaggi e al loro impatto sul sistema Schengen. In tale contesto, la commissione ha adottato la summenzionata proposta di risoluzione sul sistema Schengen e le misure adottate durante la crisi della COVID-19. Quale seguito riservato alla discussione su una petizione in cui si denunciava la difficile situazione di oltre 4 milioni di senzatetto in Europa durante la pandemia di COVID-19, la commissione ha anche adottato una proposta di risoluzione sulla riduzione delle percentuali di senzatetto nell'UE.
Inoltre, la commissione ha rivolto un'attenzione particolare ai diritti dei minori. A tale proposito, ha esaminato una serie di petizioni sulla sottrazione di minori da parte dei genitori in Giappone, secondo cui il Giappone non rispetta gli obblighi assunti nel quadro della convenzione dell'Aia del 1980 e della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 1989. In tale contesto, la commissione ha ascoltato anche Ewa Kopacz, coordinatrice del Parlamento per i diritti dei minori. Come azione di monitoraggio, il 16 giugno 2020 la commissione ha adottato una proposta di risoluzione sulla sottrazione internazionale e nazionale di minori dell'UE da parte di uno dei genitori in Giappone.
Inoltre, il 7 settembre 2020, la commissione ha adottato un parere sulla relazione sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea – Relazione annuale 2018-2019 e un parere sulla relazione sulla riduzione delle disuguaglianze con particolare attenzione alla povertà lavorativa.
Infine, il 29 ottobre 2020, la commissione per le petizioni ha condotto congiuntamente alla commissione giuridica, alla commissione per gli affari costituzionali e alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni la suddetta audizione pubblica sul tema "Cittadinanza dell'Unione: emancipazione, inclusione, partecipazione".
Questioni ambientali
Nel 2020, la commissione ha prestato grande attenzione alle preoccupazioni espresse dai cittadini in merito alla protezione dell'ambiente, che sono state esaminate in tutte le riunioni della commissione, ad eccezione di quelle svoltesi tra aprile e luglio interamente dedicate all'esame delle petizioni sulla COVID-19.
La commissione si è occupata principalmente delle seguenti questioni: le attività estrattive e il loro impatto sull'ambiente, la sicurezza nucleare, l'inquinamento atmosferico e il deterioramento degli ecosistemi naturali. Mentre le petizioni sull'estrazione mineraria sono state discusse in diverse riunioni della commissione nel corso del 2020, nella riunione di febbraio la commissione ha esaminato una serie di petizioni sulle centrali nucleari in vari Stati membri, tra cui Germania, Bulgaria e Grecia e una serie di petizioni che evidenziavano l'inquinamento e deterioramento dell'ecosistema nella laguna del Mar Menor a Murcia, Spagna.
Infine, i membri hanno anche esaminato le petizioni riguardanti la questione delle sostanze tossiche e dei residui chimici presenti nel Mar Baltico, dovuti allo scarico delle armi della Seconda guerra mondiale.
Questioni relative alla disabilità
La commissione per le petizioni svolge uno specifico ruolo di protezione per quanto riguarda il rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD) nelle attività politiche e legislative a livello dell'UE. Nell'ambito di questa responsabilità, la commissione si occupa di trattare petizioni sulle questioni relative alla disabilità. Va sottolineato che nel 2020 il numero di petizioni sulla disabilità è quasi raddoppiato rispetto al 2019 (20 nel 2020 e 12 nel 2019). Nel 2020, la commissione ha continuato a esaminare le petizioni sulla disabilità evidenziando che le sfide principali rimangono la discriminazione, l'accesso all'istruzione e al lavoro, nonché l'inclusione.
A titolo esemplificativo, la commissione ha esaminato una petizione relativa alle difficoltà incontrate dalle persone con disabilità intellettiva e dalle loro famiglie durante la pandemia di COVID-19, in particolare per quanto riguarda l'accesso ai servizi sanitari, l'assistenza personale e il contatto con le famiglie e i prestatori di assistenza. Al riguardo, ha altresì adottato la summenzionata proposta di risoluzione sui diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante l'emergenza COVID-19.
Inoltre, la commissione per le petizioni ha esaminato la petizione n. 1056/2016 su un argomento strettamente connesso alla sua attività, ossia la presentazione di petizioni al Parlamento europeo nelle lingue dei segni nazionali utilizzate nell'UE. La petizione, presentata a nome dell'associazione Unione europea dei sordi, sosteneva che gli utenti sordi della lingua dei segni dovrebbero avere il diritto di comunicare nella propria lingua dei segni, alle stesse condizioni degli altri firmatari che sono in grado di presentare le loro petizioni nella lingua dell'UE desiderata. Il firmatario ha fatto riferimento alle disposizioni dell'UNCRPD e della Carta dei diritti fondamentali e ha concluso che le istituzioni dell'UE dovrebbero essere all'avanguardia per quanto riguarda l'accessibilità in Europa. Quale azione di monitoraggio, la commissione ha deciso di prevedere l'attuazione di misure che permettano ai firmatari di comunicare nella propria lingua dei segni e ha invitato la commissione per gli affari costituzionali a valutare se sia necessaria una revisione del regolamento del Parlamento al fine di rendere possibile l'attuazione. A tal fine, nell'ottobre 2020 è stata istituita una task force inter DG a livello amministrativo sulla lingua dei segni.
Inoltre, in occasione della riunione del 19 febbraio 2020, la commissione ha assistito alla presentazione del Comitato economico e sociale europeo della relazione sul tema "La realtà del diritto di voto delle persone con disabilità alle elezioni del Parlamento europeo" (relazione informativa).
Il 2 dicembre 2020, la commissione ha inoltre adottato un parere sulla relazione sull'applicazione della direttiva 2000/78/CE del Consiglio che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro alla luce della UNCRPD.
Infine, il 28 ottobre 2020, la commissione per le petizioni ha ospitato il suo seminario annuale sulla tutela dei diritti delle persone con disabilità - "La nuova strategia sulla disabilità", organizzato dal dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali. Il seminario ha permesso uno scambio di opinioni sulla nuova strategia sulla disabilità per il periodo 2020-2030. L'evento ha offerto l'occasione di esaminare i diversi aspetti che saranno trattati dalla nuova strategia sulla disabilità e raccogliere suggerimenti e coordinare le azioni tra i diversi partecipanti.
Relazioni, proposte di risoluzione e pareri
Eccezion fatta per le riunioni di gennaio e febbraio, le fasce orarie per le riunioni della commissione PETI sono state ridotte prima a due ore e poi a quattro riunioni di due ore al mese. Nonostante fasce orarie ridotte per le riunioni delle commissioni, la commissione per le petizioni ha lavorato a un ritmo intenso e accelerato per adottare un numero elevato di fascicoli parlamentari.
Accanto alla relazione annuale sui risultati delle deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso del 2019 (2020/2044 (INI)), la commissione ha adottato le seguenti proposte di risoluzione:
Proposta di risoluzione sui fondi supplementari per la ricerca biomedica sull'encefalomielite mialgica (2020/2580 (RSP)) (30 aprile 2020);
Proposta di risoluzione sulla sottrazione internazionale e nazionale di minori dell'UE da parte di uno dei genitori in Giappone (2020/2621 (RSP)) (16 giugno 2020);
Proposta di risoluzione sui diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante l'emergenza COVID-19 (2020/2680(RSP)) (16 giugno 2020);
Proposta di risoluzione sul sistema Schengen e le misure adottate durante la crisi della COVID-19 (2020/2801 (RSP)) (10 novembre 2020);
Proposta di risoluzione sulla riduzione delle percentuali di senzatetto nell'UE (2020/2802(RSP)) (10 novembre 2020).
Infine, la commissione ha adottato i seguenti pareri:
Parere sotto forma di lettera sulla decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica (2018/0427(NLE)) (21 gennaio 2020);
Parere sulla relazione sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea nel 2017, 2018 e 2019 (2019/2132(INI)) (19 febbraio 2020);
Parere sulle raccomandazioni per i negoziati su un nuovo partenariato con il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (2020/2023(INI)) (30 aprile 2020);
Parere sulla relazione sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea – Relazione annuale 2018-2019 (2019/2199(INI)) (7 settembre 2020);
Parere sulla relazione sulla riduzione delle disuguaglianze con particolare attenzione alla povertà lavorativa (2019/2188(INI)) (7 settembre 2020);
Parere sulla Turchia – Relazione annuale 2019 (2019/2176(INI)) (29 ottobre 2020);
Parere sulla relazione sull'applicazione della direttiva 2000/78/CE del Consiglio che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro alla luce della UNCRPD (2020/2086(INI)) (3 dicembre 2020).
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
9.11.2021 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
26 0 1 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Alex Agius Saliba, Andris Ameriks, Marc Angel, Margrete Auken, Markus Buchheit, Francesca Donato, Eleonora Evi, Gheorghe Falcă, Vlad Gheorghe, Peter Jahr, Radan Kanev, Stelios Kympouropoulos, Cristina Maestre Martín De Almagro, Dolors Montserrat, Ulrike Müller, Yana Toom, Loránt Vincze, Tatjana Ždanoka, Kosma Złotowski |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Karolin Braunsberger-Reinhold, Jarosław Duda, Angel Dzhambazki, Anne-Sophie Pelletier, Domènec Ruiz Devesa |
|||
Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale |
Adam Bielan, Ska Keller, Simone Schmiedtbauer |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
26 |
+ |
ECR |
Adam Bielan, Kosma Złotowski |
ID |
Markus Buchheit |
NI |
Francesca Donato |
PPE |
Karolin Braunsberger-Reinhold, Jarosław Duda, Gheorghe Falcă, Peter Jahr, Radan Kanev, Stelios Kympouropoulos, Dolors Montserrat, Simone Schmiedtbauer, Loránt Vincze |
RENEW |
Vlad Gheorghe, Ulrike Müller, Yana Toom |
S&D |
Alex Agius Saliba, Andris Ameriks, Marc Angel, Cristina Maestre Martín De Almagro, Domènec Ruiz Devesa |
THE LEFT |
Anne-Sophie Pelletier |
VERTS/ALE |
Margrete Auken, Eleonora Evi, Ska Keller, Tatjana Ždanoka |
0 |
- |
|
|
1 |
0 |
ECR |
Angel Dzhambazki |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] GU C 445 del 29.10.2021, pag. 168.
- [2] Parere adottato il 21 gennaio 2020.
- [3] Parere adottato il 19 febbraio 2020.
- [4] Parere adottato il 30 aprile 2020.
- [5] Parere adottato il 7 settembre 2020.
- [6] Parere adottato il 7 settembre 2020.
- [7] Parere adottato il 29 ottobre 2020.
- [8] Parere adottato il 3 dicembre 2020.
- [9] GU C 425 del 20.10.2021, pag. 7.
- [10] GU C 371 del 15.9.2021, pag. 6.
- [11] GU C 425 del 20.10.2021, pag. 2.
- [12] GU C 371 del 15.9.2021, pag. 2.
- [13] GU C 362 dell'8.9.2021, pag. 2.
- [14] Le statistiche sullo stato delle petizioni sono state scaricate il 19 maggio 2021.
- [15] Le statistiche sull'esito delle petizioni sono state scaricate il 19 maggio 2021.