RELAZIONE sul controllo multilaterale delle armi e delle armi di distruzione di massa, e i regimi di disarmo: sfide e prospettive
16.11.2021 - (2020/2001(INI))
Commissione per gli affari esteri
Relatore: Sven Mikser
PR_INI
INDICE
Pagina
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sul controllo multilaterale delle armi e delle armi di distruzione di massa, e i regimi di disarmo: sfide e prospettive
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 14 febbraio 2019 sul futuro del trattato INF e l'impatto sull'Unione europea[1],
– vista la sua risoluzione del 20 ottobre 2020 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti il quadro relativo agli aspetti etici dell'intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate[2],
– vista la sua raccomandazione del 21 ottobre 2020 al Consiglio e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente la preparazione del 10° processo di revisione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), il controllo degli armamenti nucleari e le opzioni di disarmo nucleare[3],
– vista la sua risoluzione del 20 gennaio 2021 sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune – Relazione annuale 2020[4],
– vista la sua risoluzione del 12 settembre 2018 sui sistemi d'arma autonomi[5],
– vista la sua risoluzione del 17 gennaio 2013 sulle raccomandazioni della Conferenza di revisione del trattato di non proliferazione nucleare relative alla creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente[6],
– vista la sua risoluzione del 27 ottobre 2016 sulla sicurezza nucleare e la non proliferazione[7],
visto il regolamento (UE) 2021/821 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce un regime dell'Unione di controllo delle esportazioni, dell'intermediazione, dell'assistenza tecnica, del transito e del trasferimento di prodotti a duplice uso[8] ("regolamento sui prodotti a duplice uso"),
– viste le relazioni annuali sull'attuazione della strategia dell'Unione europea contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (ADM), in particolare quelle del 2019[9] e del 2020[10],
– vista la decisione 2010/212/PESC del Consiglio, del 29 marzo 2010, relativa alla posizione dell'Unione europea per la conferenza di revisione del 2010 delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari[11],
– vista la decisione (PESC) 2020/1656 del Consiglio, del 6 novembre 2020, sul sostegno dell'Unione europea alle attività svolte dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) nei settori della sicurezza nucleare e nel quadro dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa[12],
– vista la decisione (PESC) 2020/901 del Consiglio, del 29 giugno 2020, sul sostegno dell'Unione alle attività della commissione preparatoria dell'Organizzazione del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBTO) per il rafforzamento delle sue capacità di monitoraggio e di verifica e nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa[13],
– vista la decisione (PESC) 2019/938 del Consiglio, del 6 giugno 2019, che sostiene un processo di rafforzamento della fiducia che porti a creare una zona senza armi nucleari e tutte le altre armi di distruzione di massa in Medio Oriente[14],
– visti il regolamento (UE) 2018/1542 del Consiglio, del 15 ottobre 2018, relativo a misure restrittive contro la proliferazione e l'uso delle armi chimiche[15] e il regolamento di esecuzione (UE) 2020/1480 del Consiglio, del 14 ottobre 2020, che attua il regolamento (UE) 2018/1542 relativo a misure restrittive contro la proliferazione e l'uso delle armi chimiche[16],
– vista la decisione (PESC) 2020/906 del Consiglio, del 29 giugno 2020, che modifica la decisione (PESC) 2019/615 sul sostegno dell'Unione alle attività preparatorie della conferenza di revisione del 2020 delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP)[17],
– vista la decisione (PESC) 2019/97 del Consiglio, del 21 gennaio 2019, a sostegno della convenzione sulle armi biologiche e tossiniche nell'ambito della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa[18],
– vista la dichiarazione del Consiglio del Nord Atlantico, del 15 dicembre 2020, relativa all'entrata in vigore del trattato sulla proibizione delle armi nucleari,
– vista la dichiarazione del Consiglio del Nord Atlantico, del 3 febbraio 2021, relativa alla proroga del nuovo trattato START,
– vista la 16ª conferenza annuale della NATO sulle ADM, il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione del 10 novembre 2020,
– vista la dichiarazione del Consiglio del Nord Atlantico, del 18 giugno 2021, relativa al trattato sui cieli aperti,
– vista la dichiarazione del segretario generale della NATO del 2 agosto 2019 sulla fine del trattato INF,
– visto il discorso tenuto il 10 novembre 2020 dal segretario generale della NATO alla 16ª conferenza annuale della NATO sulle ADM, il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione,
– vista l'agenda delle Nazioni Unite per il disarmo del 2018 dal titolo "Assicurare il nostro futuro comune",
– vista la dichiarazione del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres del 24 ottobre 2020 relativa all'entrata in vigore del trattato sulla proibizione delle armi nucleari,
– visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, in particolare l'OSS 16 volto a promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile,
– vista la decisione della Conferenza degli Stati parte dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, del 21 aprile 2021, relativa al possesso e all'uso di armi chimiche da parte della Repubblica araba siriana,
– visto il piano d'azione congiunto globale (PACG – Accordo nucleare con l'Iran) del 2015,
– vista la dichiarazione E3[19] del Consiglio, del 19 agosto 2021, sul PACG,
– vista la 64ª conferenza generale dell'AIEA, tenutasi dal 21 al 25 settembre 2020 a Vienna,
– visto il discorso del presidente della Repubblica francese del 7 febbraio 2020 sulla strategia francese di difesa e deterrenza,
– vista la dichiarazione congiunta dei presidenti degli Stati Uniti e della Russia, del 16 giugno 2021, sulla stabilità strategica,
– visto l'articolo 54 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0324/2021),
A. considerando che le armi di distruzione di massa (ADM), in particolare quelle nucleari, costituiscono una grave minaccia alla sicurezza umana a lungo termine; che un'architettura solida e completa in materia di controllo degli armamenti, non proliferazione e disarmo, basata su trattati vincolanti e su solidi meccanismi di rafforzamento della fiducia e rafforzata da una procedura di verifica affidabile e trasparente è fondamentale per costruire e mantenere la pace, la stabilità, la prevedibilità, la sicurezza, lo sviluppo sostenibile e il progresso economico e sociale, per allentare le tensioni esistenti tra gli Stati e per ridurre la probabilità di conflitti armati con conseguenze imprevedibili e catastrofiche umanitarie, ambientali, sociali ed economiche;
B. considerando che negli attuali contesti geopolitici europei e globali carichi di tensioni, i principali trattati sul controllo degli armamenti entrati in vigore alla fine della Guerra fredda sono stati recentemente indeboliti o abrogati; che le tensioni e una mancanza di fiducia tra le parti del TNP sono aumentate negli ultimi anni, esacerbate da un crescente deterioramento delle relazioni bilaterali USA-Russia e dalle misure adottate di conseguenza dalla Russia al fine di rivalutare gli aspetti nucleari della sua dottrina militare; che è emerso un nuovo clima internazionale basato su crescenti lotte di potere; che in questo nuovo contesto, in cui la necessaria stabilità e prevedibilità per l'architettura di sicurezza europea e mondiale non è garantita, l'UE ha avviato un processo di riflessione sui possibili modi per rafforzare la propria autonomia strategica; che in un mondo caratterizzato dall'interdipendenza globale, la sicurezza dell'UE non può essere conseguita senza un rinnovato impegno nel controllo degli armamenti e negli sforzi per il disarmo a livello globale; che il 16 giugno 2021 gli Stati Uniti e la Federazione russa si sono impegnati a favore di un dialogo integrato sulla stabilità strategica;
C. considerando che l'UE mira a essere un attore globale per la pace e sostiene l'ordine internazionale basato su regole; che il controllo degli armamenti e la non proliferazione nucleare sono alla base del progetto dell'UE, e lo sono stati fin dall'inizio, in particolare attraverso la creazione della Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM); che l'UE, attraverso la sua strategia contro la proliferazione delle ADM, contribuisce al disarmo in tal senso e alla prevenzione dell'uso e della proliferazione delle ADM; che la strategia dovrebbe essere incentrata anche sulle nuove minacce quali sistemi d'arma autonomi e altre tecnologie emergenti e distruttive;
D. considerando che durante gli oltre cinquant'anni della sua esistenza il TNP, con i suoi tre pilastri che si rinforzano a vicenda, si è dimostrato e rimane una pietra angolare dell'architettura globale in materia di controllo degli armamenti nucleari e uno strumento efficace per sostenere la pace e la sicurezza a livello internazionale, garantendo che la stragrande maggioranza degli Stati firmatari rispetti i propri obblighi di non proliferazione attraverso l'attuazione di rigorose salvaguardie e norme che vietano l'acquisizione di armi nucleari; che ci attendiamo che l'articolo 6 del TNP sia rispettato; che la 10a conferenza di revisione del TNP è stata rinviata a causa della pandemia di COVID-19;
E. considerando che non esiste un meccanismo internazionale che regoli l'esportazione di combustibile di uranio altamente arricchito per i sottomarini nucleari;
F. considerando che l'AIEA svolge un ruolo determinante nell'attuazione del TNP; che il protocollo aggiuntivo amplia in modo sostanziale la capacità dell'AIEA di verificare la presenza di impianti nucleari illegali;
G. considerando che le tensioni e la sfiducia tra le parti del TNP sono aumentate negli ultimi anni;
H. considerando che il trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), entrato in vigore il 22 gennaio 2021, è il risultato di un movimento al quale hanno aderito diversi paesi e regioni volto a richiamare l'attenzione sulle catastrofiche conseguenze umanitarie di qualsiasi uso di armi nucleari, che tre Stati membri dell'UE sono Stati parte del TPNW; che sei Stati membri dell'UE hanno partecipato ai negoziati per il TPNW in seno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e cinque di loro hanno votato a favore dell'adozione del nuovo trattato; che nessun membro della NATO e nessuno Stato in possesso di armi nucleari è Stato parte del TPNW; che non esiste una posizione del Consiglio sul TPNW; che il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti gli Stati parte del TNP e di tutti gli Stati nucleari è auspicabile per ottenere risultati significativi nell'impegno per il disarmo a livello globale;
I. considerando che il PACG è stato un traguardo della diplomazia multilaterale guidata dall'UE; che le parti del PACG 2015 – UE, Cina, Russia, Iran e Stati Uniti – hanno avviato negoziati indiretti affinché Iran e Stati Uniti riprendano ad attuare il PACG; che nel 2018 gli Stati Uniti hanno reimposto le sanzioni e l'Iran ha eliminato i limiti alla sua produzione di uranio arricchito; che l'Iran ha interrotto l'applicazione del protocollo aggiuntivo e del codice 3.1 modificato degli accordi supplementari all'accordo di salvaguardia dell'Iran, intensificando al contempo i suoi programmi di arricchimento dell'uranio portandoli a un livello che si classifica come armamento; che ciò rappresenta una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionali e internazionali nonché all'impegno globale per il disarmo e la non proliferazione; che il governo e il nuovo presidente iraniano devono ancora dimostrare se intendono o meno conformarsi al PACG e cercare un impegno costruttivo e pacifico con l'UE;
J. considerando che il trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT) non è ancora stato ratificato da tutti gli Stati; che la ratifica da parte di otto Stati, compresi gli Stati Uniti e la Cina, è ancora necessaria per l'entrata in vigore del CTBT; che l'UE ha promosso costantemente il contributo del CTBT alla pace, alla sicurezza, al disarmo e alla non proliferazione;
K. considerando che la Conferenza del disarmo, dopo 25 anni di scarsi progressi, non ha ancora formalmente avviato i negoziati sul proposto trattato sul bando della produzione di materiale fissile, che vieterebbe la produzione di materiale fissile per armi nucleari o altri ordigni esplosivi nucleari;
L. considerando che, in seguito al fallimento del trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF), a causa del ritiro degli Stati Uniti nell'agosto 2019, dopo che la Russia non aveva persistentemente rispettato i propri obblighi a norma di tale trattato mediante il dispiegamento di un sistema missilistico SSC-8, gli Stati Uniti e la Russia non sono più soggetti al divieto di costruire e dispiegare tale categoria di armi e di intraprendere una nuova corsa agli armamenti soprattutto in Europa e in Asia; che il comportamento aggressivo della Russia nel suo vicinato ha aumentato la minaccia dello scontro militare; che la Russia ha recentemente movimentato diversi sistemi missilistici balistici dotati di capacità nucleare ritenuti in grado di superare un raggio di 500 km vicino ai confini con l'UE;
M. considerando che gli Stati Uniti e la Federazione russa hanno deciso di prorogare il nuovo trattato per la riduzione delle armi strategiche (START) di cinque anni;
N. considerando che le iniziative presidenziali in campo nucleare (PNI), che sono misure unilaterali volontarie, hanno portato a riduzioni sostanziali dell'arsenale dispiegato sia dagli Stati Uniti che dalla Russia;
O. considerando che i missili balistici e da crociera lanciati da terra con un raggio compreso tra 500 e 5 500 km sono considerati particolarmente pericolosi a causa del loro breve tempo di volo, della letalità, della manovrabilità, della difficoltà di intercettazione, nonché della loro capacità di trasportare testate nucleari; che negli ultimi anni è emersa una nuova generazione di missili da crociera e tattici;
P. considerando che negli ultimi anni la Cina ha notevolmente intensificato lo sviluppo delle sue capacità convenzionali, missilistiche e nucleari; che la Cina si è mostrata poco trasparente e riluttante ad avviare negoziati in merito alla sua potenziale partecipazione a strumenti multilaterali di controllo degli armamenti, il che le ha permesso di accumulare senza ostacoli un grande arsenale di missili balistici a raggio intermedio tecnologicamente avanzati, come i Dong-Feng 26; che l'UE dovrebbe coordinarsi con partner che condividono gli stessi principi per impegnarsi in un'intensa diplomazia con la Cina, al fine di sviluppare un controllo funzionale degli armamenti e un'architettura in materia di disarmo e non proliferazione, e proteggere gli interessi di sicurezza dell'UE;
Q. considerando che la Francia e il Regno Unito, quali unici paesi europei dotati di armi nucleari, condividono l'opinione secondo cui una deterrenza nucleare minima e credibile è fondamentale per la sicurezza collettiva dell'Europa e della NATO; che, a seguito del recesso del Regno Unito dall'UE, attualmente la Francia è l'unico Stato membro dell'UE dotato di armi nucleari, che continua a modernizzare il suo arsenale nucleare; che nel 2020 il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto di avviare un dialogo strategico con i partner europei disponibili per discutere del ruolo potenziale che la deterrenza nucleare francese svolge nell'ambito della nostra sicurezza collettiva; che il Regno Unito ha annunciato che aumenterà di oltre il 40 % il limite massimo per le dimensioni complessive delle sue scorte nucleari, portandole a 260 testate operative disponibili, e che renderà la sua posizione nucleare meno trasparente in quanto non dichiarerà più il numero delle sue scorte;
R. considerando che Israele non è parte del TNP;
S. considerando che numerosi altri Stati hanno acquisito le capacità scientifiche, tecnologiche e industriali necessarie per produrre missili balistici e da crociera; che l'India e il Pakistan hanno dichiarato di essere in possesso di armi nucleari; che entrambi i paesi non sono parte del TNP;
T. considerando che il rischio che un arsenale nucleare finisca nelle mani di organizzazioni terroristiche è motivo di preoccupazione; che la proliferazione clandestina tra i regimi corrotti rimane un rischio, come dimostrato dalla rete Abdul Qadeer Khan;
U. considerando che il codice di condotta dell'Aia contro la proliferazione dei missili balistici (HCOC) presenta una dimensione relativa alla non proliferazione missilistica malgrado la sua natura giuridicamente non vincolante;
V. considerando che il trattato sui cieli aperti, in vigore dal 2002, era inteso a instaurare fiducia, sicurezza e comprensione reciproca tra la Russia e gli Stati Uniti e i suoi alleati europei; che per molti anni la Russia non ha rispettato i suoi obblighi di cui al trattato sui cieli aperti; che gli Stati Uniti e la Russia si sono successivamente ritirati dal trattato;
W. considerando che la convenzione sulle armi chimiche è il primo accordo multilaterale sul disarmo a livello mondiale che sancisce l'eliminazione verificabile di un'intera categoria di ADM; che nell'ultimo decennio la norma giuridica contro l'uso delle armi chimiche è stata violata più volte, anche dal governo siriano e dalla Russia; che la convenzione sulle armi chimiche deve adattarsi a nuovi processi di produzione industriale, all'industria chimica innovativa e all'ascesa di nuovi attori;
X. considerando che l'UE ha partecipato pienamente agli sforzi internazionali per migliorare la biosicurezza e la biodiversità attraverso l'attuazione della convenzione sulle armi biologiche e tossiniche (BWC); che 13 paesi non sono ancora parte della BWC; che la BWC è stata concordata in assenza di meccanismi di verifica volti a garantirne il rispetto; che i negoziati su un protocollo di verifica si sono arrestati 20 anni fa;
Y. considerando che le attività e i programmi in materia di missili balistici, nucleare e ADM della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC), nonché la proliferazione e l'esportazione di tali armi, rappresentano una grave minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali nonché all'impegno globale per il disarmo e la non proliferazione; che la leadership della RPDC cerca spesso di utilizzare il suo programma in materia di armi nucleari per estorcere concessioni politiche ed economiche alla comunità internazionale, mentre continua a propagandare la sua tecnologia missilistica a corto e medio raggio e il suo know-how nucleare;
Z. considerando che l'emergere del disarmo umanitario ha decisamente messo in discussione le pratiche tradizionali di disarmo ereditate dalla guerra fredda;
AA. considerando che il numero di donne coinvolte negli sforzi volti a eliminare le armi di distruzione di massa rimane in modo preoccupante molto basso, anche nei settori della diplomazia della non proliferazione e del disarmo;
AB. considerando che i rischi legati al clima potrebbero incidere negativamente sul contesto di sicurezza strategico dell'UE; che gli sforzi per il disarmo e la non proliferazione delle ADM contribuiscono notevolmente allo sviluppo sostenibile, alla sicurezza globale, alla prevedibilità, alla stabilità a lungo termine e alla protezione dei mezzi di sussistenza, dell'ambiente e del pianeta;
AC. considerando che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato la necessità di migliorare la preparazione e consapevolezza dell'UE in termini di difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN), di rafforzare la cooperazione tra i settori CBRN civili e militari e i relativi investimenti, di sviluppare misure di prevenzione, risposta e ripresa nel quadro dell'attuale meccanismo dell'UE di protezione civile, di creare una riserva di competenze in materia di CBRN e di promuovere il legame tra salute e sicurezza;
1. ribadisce il suo pieno impegno a favore del mantenimento di regimi internazionali efficaci per il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione quali pietre angolari della sicurezza mondiale ed europea; ricorda il suo impegno a perseguire politiche tese a compiere progressi nella riduzione e nell'eliminazione di tutti gli arsenali nucleari e a creare le condizioni per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e CBRN; chiede l'adozione di un rinnovato ordine multilaterale per il controllo degli armamenti e il disarmo che coinvolga tutti gli attori;
2. è allarmato per la costante erosione dell'architettura globale in materia di non proliferazione, disarmo e controllo degli armamenti, accentuata dal rapido sviluppo di nuovi sistemi potenzialmente destabilizzanti come i sistemi d'arma basati sull'intelligenza artificiale (IA) e le tecnologie dei missili ipersonici e dei droni; sottolinea la necessità di affrontare, in particolare, la questione della tecnologia missilistica ipersonica, che accresce il rischio di utilizzo di armi nucleari in risposta a un attacco; teme che il recesso dai principali trattati sul controllo degli armamenti o la loro mancata proroga danneggerebbe gravemente i regimi internazionali di controllo degli armamenti, che hanno garantito una certa stabilità, e pregiudicherebbe le relazioni tra gli Stati dotati di armi nucleari; sottolinea l'urgente necessità di ripristinare la fiducia transfrontaliera; esprime preoccupazione e una netta condanna in merito a qualsiasi ricorso alle armi di distruzione di massa come mezzo di risoluzione delle controversie geopolitiche;
3. è preoccupato per la decisione di rivalutazione dell'aspetto nucleare delle loro dottrine militari intrapresa da diversi Stati; invita tutti gli Stati dotati di armi nucleari a far fronte alle loro responsabilità e a considerare di ridurre il ruolo e l'importanza delle armi nucleari nelle loro idee, dottrine e politiche in materia militare e di sicurezza; accoglie con favore l'intenzione degli Stati Uniti di valutare, nel quadro dell'attuale documento di revisione della strategia nucleare, possibili modi per ridurre l'importanza delle armi nucleari nella loro strategia di sicurezza nazionale;
4. ribadisce il suo pieno sostegno al TNP e ai suoi tre pilastri che si rafforzano a vicenda in quanto è uno degli strumenti giuridicamente vincolanti più universalmente accettati e la pietra angolare del regime di non proliferazione nucleare; ricorda che il TNP ha contribuito a sostenere un'ampia serie di norme relative al disarmo e all'uso pacifico dell'energia nucleare, applicando nel contempo la norma sulla non proliferazione nucleare; si aspetta che gli Stati dotati di armi nucleari prendano provvedimenti in buona fede per rispettare i loro obblighi a norma del trattato al fine di dimostrare l'autenticità del loro impegno a favore del disarmo nucleare adottando le azioni concrete di cui alla versione definitiva del TNP del 2010 nonché rafforzando la norma di non proliferazione e ampliando la capacità di salvaguardia dell'AIEA; avverte che il futuro del TNP non dovrebbe essere dato per scontato ed esorta gli Stati parte a fare il possibile per contribuire a un esito positivo e ambizioso dell'imminente 10a conferenza di revisione in tutti i suoi pilastri – disarmo, non proliferazione e uso pacifico dell'energia nucleare – accordandosi su una sostanziale dichiarazione finale che contribuisca a rafforzare ulteriormente il trattato nonché a preservare la stabilità strategica e a impedire una nuova corsa agli armamenti; invita tutti gli Stati a firmare il TNP, ad aderirvi e a mantenere il proprio impegno nei suoi confronti; invita la 10a conferenza di revisione del TPN a discutere la scappatoia del trattato sulle esportazioni di reattori a propulsione nucleare per scopi militari; invita gli Stati membri dell'UE a inviare alla conferenza di revisione i loro massimi rappresentanti politici; invita pertanto tutti gli Stati parte del TNP a impegnarsi in modo costruttivo nel quadro del TNP e a concordare misure realistiche, efficaci, concrete, reciproche e verificabili che contribuiscano al raggiungimento dell'obiettivo condiviso del disarmo nucleare;
5. insiste sulla necessità di garantire che l'UE svolga un ruolo forte e costruttivo nello sviluppo e nel potenziamento degli sforzi globali di non proliferazione basati su regole e dell'architettura in materia di controllo degli armamenti e disarmo, con l'obiettivo a lungo termine di eliminare tutte le armi CBRN utilizzando appieno tutti gli strumenti disponibili; si compiace, a tale riguardo, del lavoro svolto dall'inviato speciale dell'UE per la non proliferazione e il disarmo; invita il Consiglio ad adoperarsi affinché l'UE si esprima in modo unanime nei consessi internazionali in materia di disarmo, non proliferazione e controllo degli armamenti e a promuovere misure volte a rafforzare la fiducia tra tutte le parti del TNP, al fine di disinnescare le tensioni esistenti e ridurre la sfiducia reciproca; sottolinea la necessità di utilizzare il lavoro svolto tramite il processo della bussola strategica per integrare pienamente le questioni relative alla proliferazione delle ADM nella comprensione congiunta delle minacce e per sviluppare una cultura strategica comune in materia; invita il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) ad avviare un processo di riflessione sulle implicazioni della Brexit per la sua politica di disarmo e non proliferazione;
6. accoglie con favore il costante e significativo contributo finanziario dell'UE, tra l'altro, all'Ufficio per gli affari del disarmo delle Nazioni Unite, all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) e al meccanismo del segretario generale delle Nazioni Unite per le indagini sul presunto uso di armi chimiche e biologiche (UNSGM);
7. sottolinea l'importanza cruciale della formazione e della sensibilizzazione; chiede, pertanto. che le competenze disponibili nell'UE nei settori della non proliferazione e del controllo degli armamenti, compreso il settore del calcolo quantistico, siano rafforzate e che la formazione del personale dell'Unione e degli Stati membri sia migliorata; sottolinea la necessità di rafforzare i legami tra il settore pubblico e privato, il mondo accademico, i think tank e le organizzazioni della società civile; accoglie con favore, al riguardo, il costante sostegno finanziario alla rete europea di formazione in campo nucleare, al consorzio dell'UE per la non proliferazione e il disarmo e al centro europeo di formazione per la sicurezza nucleare; sottolinea il potenziale in termini di cooperazione nell'ambito dei progetti di formazione e istruzione con l'Accademia europea per la sicurezza e la difesa; invita a investire ulteriormente nell'educazione al disarmo e a facilitare il coinvolgimento dei giovani;
8. sottolinea il mandato ampliato in materia di comunicazione sulla trasparenza, coordinamento e applicazione, e la portata ampliata degli obblighi del regolamento sul duplice uso;
9. invita le delegazioni dell'UE a porre le questioni del disarmo globale e regionale, della non proliferazione e del controllo degli armamenti in cima all'agenda del dialogo politico con i paesi non membri dell'UE, per garantire che l'UE sostenga gli sforzi volti a rendere universali i trattati e gli strumenti esistenti in materia di disarmo, controllo degli armamenti e non proliferazione; chiede che il SEAE si adoperi ampiamente anche per potenziare la formazione e lo sviluppo delle capacità dei nostri partner più vicini, in particolare i paesi del vicinato e dell'allargamento, nei settori del disarmo, della non proliferazione e del controllo degli armamenti con riferimento alle ADM; accoglie con favore il contributo dell'UE alla mitigazione dei rischi di natura chimica, biologica, radiologica e nucleare a livello globale attraverso la fornitura di assistenza ai paesi partner ed elogia l'iniziativa dei centri di eccellenza per l'attenuazione del rischio CBRN dell'UE, finanziata nell'ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale;
10. invita l'UE a rafforzare la propria leadership in materia di assistenza alle vittime e risanamento ambientale in risposta alle conseguenze degli esperimenti nucleari nelle zone interessate; chiede al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) di proporre azioni che possono essere intraprese a livello dell'UE e di Stati membri per rafforzare il ruolo dell'Unione in tal senso;
11. accoglie con favore il sostegno della NATO e la facilitazione del dialogo tra gli alleati e i partner per consentire loro di rispettare gli obblighi di non proliferazione; evidenzia che gli alleati NATO devono mantenere immutato l'impegno a creare le condizioni per un'ulteriore riduzione e l'eliminazione a lungo termine dell'arsenale nucleare e a favore di un mondo senza armi nucleari sulla base della reciprocità e di trattati giuridicamente vincolanti e verificabili; sottolinea che tutti gli Stati devono impegnarsi in un dialogo costruttivo e degno di fiducia su questo tema nei consessi internazionali e bilaterali pertinenti;
12. sottolinea il suo pieno sostegno all'operato dell'Ufficio per gli affari del disarmo delle Nazioni Unite, all'ambiziosa agenda del Segretario generale delle Nazioni Unite per il disarmo così come ai processi deliberativi e negoziati multilaterali condotti sotto l'egida delle Nazioni Unite; pone l'accento sulla necessità di garantire il coinvolgimento di tutte le parti interessate, della società civile e del mondo accademico nonché la partecipazione significativa ed eterogenea dei cittadini ai dibattiti sul disarmo e sulla non proliferazione;
13. sostiene le misure di rafforzamento della fiducia adottate dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa quali importanti contributi per limitare malintesi o errori di calcolo e garantire una maggiore apertura e trasparenza; incoraggia tutti gli Stati dotati di armi nucleari ad adottare le misure necessarie per incrementare la trasparenza in relazione ai loro arsenali nucleari;
14. accoglie con favore l'impegno dell'UE a contribuire alla creazione di una zona senza ADM in Medio Oriente, in conformità con la risoluzione sul Medio Oriente della conferenza delle parti del 1995 per l'esame e l'estensione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari, e la promozione da parte dell'Unione di misure volte a rafforzare la fiducia a sostegno di tale processo in modo completo, verificabile e irreversibile;
15. è preoccupato per le continue attività nucleari e balistiche della RPDC in violazione di numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e per il suo sviluppo di nuove capacità; ribadisce il suo auspicio di adoperarsi per conseguire una denuclearizzazione completa, irreversibile e verificabile della penisola coreana e ritiene che l'UE debba continuare ad adoperarsi per l'eliminazione di tutte le armi di distruzione di massa nella penisola; esorta la RPDC ad abbandonare immediatamente le sue attività nucleari e missilistiche, nonché altre armi di distruzione di massa e programmi di lancio, a rispettare pienamente tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a firmare e ratificare rapidamente il CTBT e a ripristinare il TNP;
16. invita gli Stati al di fuori del quadro del TNP che detengono armi nucleari ad astenersi dalla proliferazione di qualsiasi tecnologia nucleare di natura militare e ad aderire al TNP;
17. prende atto dell'entrata in vigore del TPNW e ne riconosce la visione a favore di un mondo privo di armi nucleari; ribadisce che il ruolo del TNP quale forum indispensabile atto a perseguire l'obiettivo del disarmo nucleare e a garantire la stabilità internazionale e la sicurezza collettiva non deve essere indebolito; sottolinea l'importanza del TNP, di cui fanno parte 191 Stati, e la necessità di garantirne l'efficacia, e invita pertanto tutti gli Stati parte del TNP a impegnarsi in modo costruttivo nel quadro dello stesso e a concordare misure realistiche, efficaci, concrete, reciproche e verificabili che contribuiscano al raggiungimento dell'obiettivo ultimo, condiviso e a lungo termine del disarmo nucleare; è del parere che il TPNW non dovrebbe indebolire la sicurezza degli Stati membri;
18. sottolinea il ruolo centrale svolto dall'AIEA quale garante del rispetto delle disposizioni del TNP da parte degli Stati partecipanti; sottolinea che le attività di verifica dell'AIEA sono strumentali al fine di prevenire la diffusione delle armi nucleari; invita gli Stati che non l'hanno ancora fatto a ratificare e applicare senza indugio il protocollo aggiuntivo dell'AIEA; invita gli Stati che hanno cessato di applicare il protocollo aggiuntivo a ripristinare la conformità ad esso;
19. sottolinea il ruolo cruciale dell'AIEA nel monitorare e verificare il rispetto dell'accordo di salvaguardia da parte dell'Iran ed elogia in particolare il ruolo fondamentale che svolge dal 23 febbraio 2021 nell'attuazione dell'intesa tecnica bilaterale temporanea raggiunta con l'Iran, che consente all'AIEA di proseguire con le sue necessarie attività di verifica e monitoraggio;
20. ribadisce il suo pieno sostegno al PACG quale elemento chiave dell'architettura globale in materia di non proliferazione nucleare; sottolinea che una piena attuazione dell'accordo è fondamentale per la sicurezza europea, nonché per la stabilità e la sicurezza in Medio Oriente e nel mondo; accoglie con favore il costante impegno dell'UE con l'Iran in merito a questioni relative alla cooperazione nucleare civile e le misure adottate per attuare progetti volti a migliorare la sicurezza nucleare ai sensi dell'allegato III del PACG; esorta l'Iran a cessare immediatamente le sue attività in materia nucleare in violazione del PACG, il che dovrebbe andare di pari passo con la revoca di tutte le sanzioni relative a tali attività; invita tutte le parti a riprendere i negoziati al fine di ristabilire il pieno ed effettivo rispetto dell'accordo;
21. conferma che l'entrata in vigore e la ratifica del CTBT, quale forte strumento di rafforzamento della fiducia e della sicurezza, continuano a rappresentare un obiettivo importante della strategia dell'Unione europea contro la proliferazione delle ADM; osserva che il CTBT è stato ratificato da 170 Stati e che ai fini della sua entrata in vigore è necessario che altri otto paesi agiscano in tal senso; accoglie con favore gli sforzi diplomatici dell'UE per comunicare con i paesi non firmatari al fine di sollecitare il loro impegno per la ratifica del CTBT e l'adesione universale allo stesso; accoglie con favore il sostegno dell'UE, anche tramite contributi finanziari, alle attività della commissione preparatoria dell'Organizzazione del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari volte a rafforzare le sue capacità di verifica e monitoraggio; invita tutti gli Stati che non hanno firmato il CTBT ad aderirvi ed esorta gli Stati che hanno firmato ma non ratificato il trattato ad agire in tal senso; invita tutti gli Stati ad astenersi dal condurre test nucleari;
22. ribadisce il suo sostegno di lunga data all'avvio dei negoziati sul trattato sul bando della produzione di materiale fissile e invita tutti gli Stati dotati di armi nucleari che non l'hanno ancora fatto ad adottare una moratoria immediata sulla produzione di materiale fissile per armi nucleari e altri ordigni esplosivi nucleari;
23. ribadisce il suo profondo rammarico per il fatto che gli Stati Uniti e la Federazione russa si siano ritirati dal trattato INF a seguito della persistente inosservanza dello stesso e per la mancanza di comunicazione tra le parti; è particolarmente preoccupato per il possibile riemergere di missili terrestri a raggio intermedio nell'ambito delle operazioni europee nel contesto successivo al trattato INF e per la nuova corsa agli armamenti e la rimilitarizzazione in Europa; si compiace dell'impegno assunto dagli Stati Uniti e dalla Russia di continuare ad adoperarsi per il conseguimento dei loro obiettivi comuni dichiarati di garantire la prevedibilità nel settore strategico e di ridurre il rischio di conflitti armati e la minaccia di una guerra nucleare; esorta entrambe le parti a sfruttare questo slancio per gettare basi ambiziose per il rilancio dei negoziati su una nuova architettura in materia di controllo degli armamenti e misure di riduzione del rischio che tengano conto del mutato contesto geopolitico e dell'emergere di nuove potenze;
24. invita tutti gli altri paesi che sono in possesso di sistemi missilistici intercontinentali e a raggio intermedio o li stanno sviluppando, in particolare la Cina, a impegnarsi a rendere multilaterale e universale il trattato che farà seguito al trattato INF, tenendo conto degli ultimi sviluppi nel settore dei sistemi d'arma, e a partecipare attivamente ai negoziati su qualsiasi altro accordo in materia di controllo degli armamenti;
25. prende atto con preoccupazione dell'attuale modernizzazione e ampliamento dell'arsenale nucleare della Cina, compresi i missili ipersonici dotati di capacità nucleare; invita la Cina a impegnarsi attivamente e in buona fede nei negoziati internazionali sul controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione;
26. rileva con preoccupazione la frequente violazione da parte della Russia di norme e trattati internazionali assieme alla sua retorica nucleare sempre più ostile contro gli Stati membri; esorta la Russia ad abbandonare tali attività ostili e a ripristinare il rispetto delle norme internazionali; è particolarmente preoccupato per la sperimentazione della Russia in materia di armi nucleari e per la costruzione della sua flotta di rompighiaccio a propulsione nucleare e convenzionale nell'Artico; sottolinea che tali attività sono contrarie all'obiettivo di mantenere la stabilità e la pace e possono altresì essere estremamente pericolose per il fragile ambiente dell'Artico;
27. accoglie con grande favore la decisione adottata dagli Stati Uniti e dalla Federazione russa di prorogare il nuovo trattato START quale importante contributo all'imminente 10a conferenza di revisione del TNP e all'attuazione dell'articolo VI del nuovo trattato START; sottolinea che la proroga di tale trattato dovrebbe fornire la base per negoziare un nuovo accordo in materia di controllo degli armamenti che comprenda armi schierate e non schierate nonché armi strategiche e non strategiche; invita entrambi i firmatari a valutare a fondo tutte le opzioni in relazione alla portata, al dispiegamento e alla categoria delle armi da includere e chiede un dialogo con gli altri paesi dotati di armi nucleari e il coinvolgimento di tali paesi nei negoziati su qualsiasi nuovo accordo in materia di controllo degli armamenti, in particolare la Cina alla luce del continuo rafforzamento e modernizzazione del suo arsenale nucleare, il Regno Unito e la Francia; invita tutti gli Stati dotati di armi nucleari a riaffermare il principio che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta;
28. sottolinea l'importanza delle iniziative presidenziali in campo nucleare volte a ridurre le armi nucleari "tattiche" a corto raggio dispiegate; prende atto con preoccupazione degli attuali programmi di modernizzazione delle armi nucleari non strategiche in Russia, che sollevano interrogativi circa il rispetto da parte del paese degli obiettivi delle iniziative presidenziali in campo nucleare; ricorda che, nonostante la loro natura non vincolante, tali iniziative hanno svolto un ruolo fondamentale nell'architettura in materia di controllo degli armamenti e invita sia gli Stati Uniti che la Federazione russa a onorare gli impegni assunti in materia di armi nucleari non strategiche e a incrementare la trasparenza in relazione agli arsenali, agli schieramenti e allo stato dei rispettivi armamenti, alla loro modernizzazione e allo sviluppo di nuovi armamenti;
29. sottolinea che la comunità internazionale deve mettere a punto misure volte a contrastare il rischio di proliferazione dei missili; invita gli Stati che possiedono un numero significativo di missili da crociera a concentrarsi, come primo passo, su misure volte alla fiducia e alla trasparenza, tra cui la negoziazione e l'adozione di codici di condotta per il dispiegamento e l'uso dei missili da crociera; invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ad avviare un dialogo con gli Stati esportatori al fine di garantire che aderiscano pienamente e partecipino al coordinamento degli sforzi attraverso il regime di non proliferazione nel settore missilistico, l'unico accordo multilaterale esistente che disciplina il trasferimento di missili e di attrezzature missilistiche;
30. si compiace degli sforzi profusi dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al fine di promuovere l'universalizzazione dell'HCOC, l'unico strumento multilaterale per la trasparenza e il rafforzamento della fiducia incentrato sulla proliferazione dei missili balistici, con l'obiettivo di contribuire ulteriormente agli sforzi per contenere la proliferazione di missili balistici in grado di trasportare armi di distruzione di massa; invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a guidare gli sforzi verso un maggior allineamento tra l'HCOC e altri strumenti di controllo degli armamenti;
31. sottolinea il ruolo fondamentale svolto dal trattato sui cieli aperti nelle relazioni transatlantiche e il suo prezioso contributo all'architettura globale in materia di controllo degli armamenti, al rafforzamento della fiducia, alla trasparenza in merito alle attività militari svolte dagli Stati firmatari e alla stabilità a lungo termine europea e globale; sottolinea che il trattato sui cieli aperti ha consentito agli Stati europei più piccoli di monitorare i propri vicini e chiamarli a rendere conto delle loro attività militari; si rammarica per la recente adozione, da parte della Duma russa, di un progetto di legge per il recesso dal trattato sui cieli aperti nonché per il recesso degli Stati Uniti dallo stesso; invita gli altri firmatari a proseguire l'attuazione del trattato; esorta gli Stati Uniti e la Federazione russa a riprendere i negoziati al fine di aderire nuovamente al trattato e di ripristinarne la piena, effettiva e verificabile attuazione; esorta gli altri Stati a consolidare ulteriormente il trattato quale misura volta a rafforzare la fiducia ampliandone la portata per includere gli scambi tra scienziati, la cooperazione in caso di emergenza, il monitoraggio ambientale e altre missioni;
32. è allarmato per la minaccia rappresentata dalla guerra chimica a seguito dell'uso più significativo e prolungato di armi chimiche degli ultimi decenni; è particolarmente preoccupato per la maggiore capacità di alcuni attori statali e non statali di produrre agenti chimici vietati in modo più rapido e con indicatori limitati per il loro rilevamento; insiste sulla necessità di sostenere la norma etica globale contro le armi chimiche impedendo l'impunità per il loro uso; chiede che il nuovo regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani di recente adozione sia utilizzato efficacemente per sostenere tale norma; accoglie con favore l'adozione da parte del Consiglio di un regime di sanzioni orizzontale per far fronte alle crescenti violazioni in materia di produzione, stoccaggio, utilizzo e proliferazione delle armi chimiche; ribadisce la sua profonda preoccupazione per il tentato assassinio di Aleksej Naval'nyj e Sergej e Julia Skripal mediante l'uso dell'agente nervino vietato Novichok, considerato alla stregua di un'arma chimica ai sensi della convenzione sulle armi chimiche; plaude alle sanzioni imposte a funzionari russi, il 14 ottobre 2020, a seguito di tale palese violazione delle norme internazionali e degli impegni internazionali della Russia; invita la Russia a fornire risposte cruciali sull'avvelenamento del detrattore del Cremlino Aleksej Naval'nyj, come richiesto da un gruppo di 45 paesi occidentali secondo le norme dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW);
33. elogia il ruolo fondamentale svolto dall'Organizzazione nella distruzione controllata di agenti chimici; deplora con la massima fermezza lo sviluppo e l'uso su larga scala di armi chimiche da parte di Stati membri della Convenzione sulle armi chimiche e condanna le numerose violazioni dei diritti umani e le atrocità commesse dal regime di Bashar al-Assad della Repubblica araba siriana; sottolinea che la responsabilità di tali gravi violazioni della Convenzione deve essere garantita; accoglie con favore la decisione adottata durante la 25a sessione della Conferenza degli Stati parte della Convenzione sulle armi chimiche di sospendere determinati diritti e privilegi della Siria nell'ambito dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW); accoglie con favore il continuo sostegno dell'UE all'UNSGM, sottolineando al contempo l'importanza di salvaguardarne la responsabilità; condanna i tentativi di minare la natura indipendente dell'UNSGM subordinandola al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;
34. ribadisce il suo sostegno alla Convenzione sulle armi biologiche (BWC) che vieta l'uso di virus, batteri e sostanze tossiche pericolose contro le persone; accoglie con favore il contributo finanziario fornito dall'UE direttamente alla Convenzione e a sostegno del rafforzamento della biosicurezza al di fuori dell'UE; invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a proseguire il suo impegno per promuovere l'universalizzazione della BWC; sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi tesi a istituire un meccanismo giuridicamente vincolante per verificare il rispetto della BWC; invita tutte le parti, compresi gli Stati Uniti, a riprendere i negoziati attraverso il gruppo ad hoc della BWC;
35. sottolinea l'importante lavoro svolto dal Centro satellitare dell'Unione europea nell'utilizzo di risorse spaziali, immagini satellitari e intelligence geospaziale per monitorare il rispetto degli impegni in materia di disarmo e non proliferazione delle ADM;
36. sottolinea i rapidi progressi nello sviluppo di sistemi basati sull'IA nel settore militare; ribadisce pertanto il suo invito all'UE di assumere la guida negli sforzi normativi internazionali per garantire che lo sviluppo e l'applicazione dell'IA per uso militare rispettino i rigorosi limiti fissati nel diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e il diritto in materia di diritti umani; invita l'UE a preparare il terreno per negoziati globali volti ad aggiornare tutti gli strumenti esistenti di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione in modo da tenere conto dei sistemi basati sull'IA utilizzati a fini bellici; evidenzia che le tecnologie emergenti non contemplate nel diritto internazionale dovrebbero essere giudicate alla luce del principio di umanità e dei dettami della coscienza pubblica; invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, gli Stati membri e il Consiglio europeo ad adottare una posizione comune sui sistemi d'arma autonomi che garantisca un controllo umano significativo sulle funzioni essenziali di tali sistemi; insiste affinché l'UE sostenga gli sforzi della Convenzione delle Nazioni Unite su alcune armi convenzionali, con cui le alte parti contraenti contribuiscono al lavoro del gruppo di esperti governativi sulle tecnologie emergenti relative ai sistemi di armi letali autonome, per raggiungere un consenso su uno strumento giuridicamente vincolante che vieti le armi completamente autonome senza un controllo umano significativo;
37. invita l'UE ad aumentare i suoi investimenti in capacità di IA in funzione dei concetti operativi degli Stati membri; sottolinea che la crescente importanza dell'IA richiede anche una maggiore cooperazione con i partner che condividono gli stessi principi;
38. sottolinea la necessità di garantire la piena e significativa partecipazione e integrazione delle donne su un piano di parità alle conferenze e ai forum sul disarmo e la non proliferazione, compresa la diplomazia del disarmo, e a tutti i processi decisionali relativi al disarmo;
39. sottolinea la necessità di adottare misure supplementari per contrastare il finanziamento della proliferazione delle ADM al fine di interrompere il trasferimento di tecnologie e conoscenze ad attori non statali ostili e sottolinea la potenziale minaccia che il terrorismo effettuato con armi di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare rappresenta per la nostra sicurezza collettiva; sottolinea la necessità per l'UE di promuovere una scienza responsabile, al fine di prevenire l'uso improprio della ricerca e della sperimentazione scientifica; sottolinea la necessità di combattere il contrabbando e il traffico illecito di materiale chimico, biologico, radiologico e nucleare e prevenire il rischio di deviazioni; invita il SEAE e la Commissione ad affrontare tale questione nella prevista comunicazione congiunta su un approccio strategico a sostegno del disarmo, della smobilitazione e del reinserimento degli ex combattenti;
40. sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi per rafforzare ulteriormente la preparazione e le azioni dell'UE contro le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari attraverso lo sviluppo di capacità di decontaminazione, stoccaggio e monitoraggio nell'ambito dell'attuale meccanismo dell'UE di protezione civile;
41. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Servizio europeo per l'azione esterna, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio e alla Commissione.
INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
Approvazione |
9.11.2021 |
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|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
35 7 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Alexander Alexandrov Yordanov, Traian Băsescu, Susanna Ceccardi, Włodzimierz Cimoszewicz, Anna Fotyga, Kinga Gál, Giorgos Georgiou, Sunčana Glavak, Raphaël Glucksmann, Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Sandra Kalniete, Dietmar Köster, Maximilian Krah, Andrius Kubilius, Nathalie Loiseau, Antonio López-Istúriz White, David McAllister, Vangelis Meimarakis, Sven Mikser, Francisco José Millán Mon, Javier Nart, Tonino Picula, Giuliano Pisapia, Thijs Reuten, Nacho Sánchez Amor, Andreas Schieder, Radosław Sikorski, Jordi Solé, Hermann Tertsch, Idoia Villanueva Ruiz, Charlie Weimers, Isabel Wiseler-Lima, Salima Yenbou |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Anna-Michelle Asimakopoulou, Andrey Kovatchev, Marisa Matias, Gabriel Mato, Nils Ušakovs, Milan Zver |
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Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale |
Estrella Durá Ferrandis, César Luena, Costas Mavrides, Caroline Roose |
VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO
35 |
+ |
ECR |
Anna Fotyga, Hermann Tertsch, Charlie Weimers |
ID |
Susanna Ceccardi |
NI |
Kinga Gál |
PPE |
Alexander Alexandrov Yordanov, Anna-Michelle Asimakopoulou, Traian Băsescu, Sunčana Glavak, Sandra Kalniete, Andrey Kovatchev, Andrius Kubilius, Antonio López-Istúriz White, David McAllister, Gabriel Mato, Vangelis Meimarakis, Francisco José Millán Mon, Radosław Sikorski, Isabel Wiseler-Lima, Milan Zver |
RENEW |
Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Nathalie Loiseau, Javier Nart |
S&D |
Włodzimierz Cimoszewicz, Estrella Durá Ferrandis, Raphaël Glucksmann, César Luena, Costas Mavrides, Sven Mikser, Tonino Picula, Giuliano Pisapia, Thijs Reuten, Nacho Sánchez Amor, Nils Ušakovs |
7 |
- |
ID |
Maximilian Krah |
THE LEFT |
Giorgos Georgiou, Marisa Matias, Idoia Villanueva Ruiz |
VERTS/ALE |
Caroline Roose, Jordi Solé, Salima Yenbou |
2 |
0 |
S&D |
Dietmar Köster, Andreas Schieder |
Significato dei simboli utilizzati:
+ : favorevoli
- : contrari
0 : astenuti
- [1] GU C 449 del 23.12.2020, pag. 149.
- [2] GU C 404 del 6.10.2021, pag. 63.
- [3] GU C 404 del 6.10.2021, pag. 240.
- [4] GU C 456 del 10.11.2021, pag. 78.
- [5] GU C 433 del 23.12.2019, pag. 86.
- [6] GU C 440 del 30.12.2015, pag. 97.
- [7] GU C 215 del 19.6.2018, pag. 202.
- [8] GU L 206 dell'11.6.2021, pag. 1.
- [9] GU C 341 del 13.10.2020, pag. 1.
- [10] GU C 298 del 26.7.2021, pag. 1.
- [11] GU L 90 del 10.4.2010, pag. 8.
- [12] GU L 372I del 9.11.2020, pag. 4.
- [13] GU L 207 del 30.6.2020, pag. 15.
- [14] GU L 149 del 7.6.2019, pag. 63.
- [15] GU L 259 del 16.10.2018, pag. 12.
- [16] GU L 341 del 15.10.2020, pag. 1.
- [17] GU L 207 del 30.6.2020, pag. 36.
- [18] GU L 19 del 22.1.2019, pag. 11.
- [19] Francia, Germania e Regno Unito.