RELAZIONE su un piano d'azione dell'UE per l'agricoltura biologica

11.4.2022 - (2021/2239(INI))

Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
Relatrice: Simone Schmiedtbauer


Procedura : 2021/2239(INI)
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A9-0126/2022
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A9-0126/2022
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

su un piano d'azione dell'UE per l'agricoltura biologica

(2021/2239(INI))

Il Parlamento europeo,

 visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), in particolare l'articolo 39, l'articolo 192, paragrafo 1, e l'articolo 349,

 visti l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite,

 visto l'accordo di Parigi raggiunto in occasione della 21ª sessione della Conferenza delle Parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 21),

 vista la comunicazione della Commissione del 25 marzo 2021 relativa a un piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica (COM(2021)0141),

 vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640),

 vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo[1],

 visto il regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio[2],

 vista la sua risoluzione del 9 giugno 2021 sulla strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita[3],

 vista la sua risoluzione del 20 ottobre 2021 su una strategia "Dal produttore al consumatore" per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente[4],

 visto il regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga i regolamenti (UE) n. 1305/2013 e (UE) n. 1307/2013[5],

 visto il regolamento (UE) 2021/2117 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione[6],

 viste le conclusioni del Consiglio del 19 luglio 2021 sul piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica,

 vista la sua risoluzione del 17 aprile 2018 su una strategia europea per promuovere le colture proteiche – incoraggiare la produzione di colture proteiche e leguminose nel settore agricolo europeo[7],

 viste le conclusioni del Consiglio, del 19 ottobre 2020, sulla strategia "Dal produttore al consumatore",

 viste le conclusioni del Comitato economico e sociale europeo, del 22 settembre 2021, sul piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica dell'UE,

 visto il parere del Comitato europeo delle regioni del 2 dicembre 2021 sul piano d'azione dell'UE per l'agricoltura biologica,

 visto l'articolo 54 del suo regolamento,

 vista la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A9‑0126/2022),

A. considerando che la comunicazione della Commissione relativa a un piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica (piano d'azione per l'agricoltura biologica) sottolinea che il Green Deal e la strategia "Dal produttore al consumatore" nonché la strategia sulla biodiversità che vi fa capo sono fondamentali per gestire la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile, in particolare rafforzando gli sforzi degli agricoltori per proteggere l'ambiente, preservare la biodiversità e contrastare i cambiamenti climatici; che l'agricoltura in generale, e l'agricoltura biologica in particolare, svolgono un ruolo fondamentale ai fini del raggiungimento di tale obiettivo;

B. considerando che, dopo dodici mesi, la quasi totalità della legislazione derivata necessaria per l'entrata in vigore del regolamento (UE) 2018/848 è attualmente pronta, ad eccezione del regolamento delegato che disciplina la produzione di sale biologico;

C. considerando che il regolamento delegato dovrà conferire priorità ai processi naturali, privi di additivi o emissioni di carbonio durante la preparazione, che contraddistinguano il sale marino affinché questo ottenga la certificazione biologica;

D. considerando che il sistema alimentare europeo deve fornire alimenti prodotti in modo sostenibile e nutrienti a prezzi accessibili e garantire la sicurezza alimentare in modo da assicurare una società sana e un pianeta sano, contribuire al benessere sociale ed economico, proteggere la salute sia degli ecosistemi che dei cittadini europei e garantire la redditività della produzione agricola e dunque una vita equa per gli agricoltori; che è essenziale assicurare che l'aumento della superficie agricola utilizzata per l'agricoltura biologica corrisponda alla capacità del mercato di assorbire i prodotti biologici;

E. considerando che il regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici obbliga gli agricoltori a rispettare un periodo di conversione durante il quale devono applicare tutte le norme sulla produzione biologica;

F. considerando che tale periodo può durare fino a tre anni; che durante tale periodo gli agricoltori devono sostenere costi di produzione più elevati senza beneficiare di prezzi di mercato più alti per i prodotti biologici;

G. considerando che l'agricoltura biologica offre vari benefici ambientali, tra cui la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e può aiutare il settore agricolo a svolgere il proprio ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici, nell'adattamento ai cambiamenti climatici e nell'affrontare sfide fondamentali quali la perdita di posti di lavoro nelle zone rurali, la fertilità del suolo e la perdita di biodiversità, nonché la promozione della resilienza di fronte alle sfide economiche;

H. considerando che la diversità agricola e filiere più corte tra agricoltori e consumatori sono componenti importanti di un sistema alimentare sano e sostenibile;

I. considerando che l'agricoltura biologica può contribuire a raggiungere un equilibrio ambizioso in termini di sostenibilità dal punto di vista economico, sociale e ambientale, favorendo la protezione del suolo, dell'acqua e della biodiversità e il benessere degli animali, e offre ai giovani l'opportunità di accedere alla professione agricola;

J. considerando che nell'UE le norme in materia di ambiente e benessere degli animali sono tra le più rigorose al mondo; che i terreni agricoli adibiti all'agricoltura biologica presentano il 30 % in più di biodiversità, sono vantaggiosi per gli impollinatori e limitano l'uso di fertilizzanti artificiali e prodotti fitosanitari;

K. considerando che l'agricoltura biologica può altresì contribuire al rilancio delle zone rurali, alla creazione di posti di lavoro e alla sostenibilità delle piccole aziende agricole, facendo avvicinare consumatori e produttori, rafforzando i collegamenti con l'economia locale e stimolando i moltiplicatori economici positivi; che la nuova politica agricola comune (PAC) introduce nuove misure ambiziose per incoraggiare la produzione sostenibile, compresa l'agricoltura biologica;

L. considerando che è essenziale garantire che i consumatori, i quali attribuiscono un'importanza crescente alla qualità degli alimenti che assumono, e il settore della ristorazione siano in condizione di compiere scelte informate e consapevoli quando acquistano prodotti alimentari;

M. considerando che è necessario assicurare che i consumatori siano opportunamente informati riguardo ai vantaggi derivanti dal consumo di prodotti biologici e che siano protetti da etichette, imballaggi e pubblicità deliberatamente ingannevoli;

N. considerando che nel 2019 la superficie agricola totale dell'UE destinata all'agricoltura biologica è salita a 13,8 milioni di ettari; che rappresenta attualmente l'8,5 % della superficie agricola utilizzata totale dell'UE; che tra il 2010 e il 2019 il valore del mercato biologico dell'UE è più che raddoppiato;

O. considerando che le vendite al dettaglio di prodotti biologici sono aumentate da 18 miliardi di EUR a 41 miliardi di EUR nel periodo 2009-2019; che in alcune regioni dell'Unione la produzione biologica cresce a un ritmo più sostenuto rispetto al mercato biologico, con differenze significative in termini di consumo biologico tra gli Stati membri; che la produzione biologica è molto ridotta o inesistente in talune regioni dell'UE, con grandi disparità tra gli Stati membri, che vanno dallo 0,5 % al 26, 5% della superficie disponibile dedicata al settore;

P. considerando che il piano d'azione per l'agricoltura biologica comprende 23 azioni, che forniscono una solida base per lo sviluppo sostenibile del settore biologico; che nel 2024 è prevista una revisione intermedia del piano d'azione e che è stata istituita una "Giornata europea della produzione biologica", di cadenza annuale, che rappresenta un'occasione per migliorare la visibilità e il riconoscimento dell'agricoltura biologica e sensibilizzare in merito ai benefici della produzione biologica, in quanto gli agricoltori biologici sono considerati "pionieri dell'agricoltura sostenibile";

Q. considerando che il regolamento (UE) 2018/848, che si applicherà a decorrere dal 1º gennaio 2022, mira in particolare a rafforzare la fiducia dei consumatori nei prodotti biologici attraverso norme e controlli più rigorosi per le importazioni;

R. considerando che gli orientamenti strategici per un'acquacoltura dell'UE più sostenibile e competitiva per il periodo 2021-2030, pubblicati nel maggio 2021, saranno sviluppati attraverso i piani strategici nazionali;

Osservazioni generali

1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione relativa a un piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica, l'obiettivo di aumentare la superficie agricola dell'UE destinata all'agricoltura biologica entro il 2030 mediante lo sviluppo dell'offerta e della domanda e il riconoscimento da parte della Commissione dell'agricoltura biologica quale componente principale del percorso dell'UE verso sistemi alimentari più sostenibili, utilizzando pratiche agricole più sostenibili, facendo un uso più efficiente delle fonti rinnovabili, assicurando norme più rigorose in materia di benessere degli animali e contribuendo a garantire maggiori entrate agli agricoltori europei;

2. invita la Commissione a effettuare una valutazione d'impatto per quanto riguarda la quota della superficie agricola dell'UE destinata all'agricoltura biologica; ritiene che lo sviluppo dell'agricoltura biologica, che genera un gran numero di esternalità e benefici positivi per la mitigazione dei cambiamenti climatici, la biodiversità e la protezione del suolo, contribuirà al conseguimento degli obiettivi delle strategie "Dal produttore al consumatore" e sulla biodiversità; riconosce, al contempo, il potenziale di altri modelli di produzione e metodi di produzione sostenibili, come la produzione integrata e il controllo biologico, per contribuire agli obiettivi del Green Deal;

3. sottolinea che la quota di superficie agricola adibita all'agricoltura biologica varia notevolmente tra gli Stati membri; evidenzia che tale aspetto deve essere preso in considerazione in fase di sviluppo di politiche e strumenti volti a promuovere la produzione biologica ed esorta la Commissione a prestare particolare attenzione al sostegno agli Stati che registrano un certo ritardo;

4. insiste affinché tutte le misure e gli strumenti proposti a tale riguardo si basino su analisi e valutazioni d'impatto approfondite; è del parere che la legislazione e i piani d'azione per l'agricoltura biologica debbano prevedere un margine di flessibilità sufficiente per tenere conto delle differenze nella natura e nelle condizioni dell'agricoltura biologica negli Stati membri;

5. sottolinea che nel 2022, al momento di introdurre il nuovo regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica, la Commissione deve garantire una transizione ordinata e misurata dalla vecchia legislazione dell'UE in materia di produzione biologica, in modo che il settore possa acquisire familiarità con le nuove norme in modo rapido e affidabile; invita la Commissione a eseguire una valutazione d'impatto del nuovo regolamento cinque anni dopo la sua attuazione, al fine di apportare gli eventuali adeguamenti necessari;

6. evidenzia che lo sviluppo e la crescita del settore biologico e delle zone biologiche, come previsto dalla strategia "Dal produttore al consumatore", con un ruolo chiave nel rilancio e nel mantenimento di zone rurali dinamiche, devono essere orientati al mercato e accompagnati da sviluppi olistici della catena di approvvigionamento, compresa la trasformazione, nonché da misure politiche tese a stimolare ulteriormente l'offerta e la domanda di alimenti biologici e a garantire la fiducia dei consumatori;

7. sottolinea che la combinazione di tali approcci dovrebbe consentire uno sviluppo equilibrato, in linea con la capacità del mercato di assorbire la produzione biologica, al fine di salvaguardare la futura redditività del mercato biologico e dell'agricoltura biologica nell'UE;

8. pone in rilievo la necessità, in tale contesto, di eliminare gli oneri amministrativi eccessivi; evidenzia che i vantaggi ambientali dell'agricoltura biologica non dovrebbero essere sostenuti unicamente dai consumatori di prodotti biologici disposti a pagare un prezzo più alto, ma che il bilancio della PAC dovrebbe altresì ricompensare adeguatamente gli agricoltori biologici per i beni pubblici specifici che forniscono, attraverso la protezione dell'ambiente e delle risorse naturali, la riduzione dei fattori di produzione e il sostegno a norme più rigorose in materia di benessere degli animali;

9. sottolinea che la promozione della sostenibilità agricola e della resilienza del sistema alimentare dell'UE dovrebbe costituire una priorità e che l'agricoltura biologica è un elemento chiave per il conseguimento degli obiettivi ambientali e climatici; ritiene che l'innovazione sostenibile in pratiche quali l'agricoltura biologica e, più in generale, l'agroecologia possano portare a una maggiore diversità all'interno dei sistemi agricoli;

10. pone l'accento sull'importanza della coesistenza di sistemi agricoli differenti, in quanto la diversità è essenziale per la sicurezza e la resilienza del sistema alimentare e favorisce lo sviluppo sostenibile; evidenzia che non esiste un unico modello agricolo adatto a tutti i paesi e le regioni e sottolinea che i vantaggi dei diversi modelli di agricoltura sostenibile dovrebbero essere riconosciuti;

11. pone in rilievo l'importanza di continuare ad aumentare le rese biologiche al fine di evitare un aumento dell'impronta ecologica della produzione alimentare nei paesi terzi, mentre nelle regioni dell'UE si sta verificando una maggiore conversione al modello di agricoltura biologica;

12. evidenzia che, per avere successo, un piano d'azione dell'UE deve stimolare e mobilitare gli Stati membri e le autorità regionali e locali, tenendo conto delle loro specificità e dei loro diversi punti di partenza; ritiene che i piani d'azione regionali e locali per l'agricoltura biologica, ove opportuno, debbano svolgere un ruolo nello sviluppo del settore biologico;

13. è pertanto del parere che gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati a definire le proprie strategie nazionali per l'agricoltura biologica e a sviluppare i propri piani d'azione nazionali e/o regionali in materia, in coordinamento con i piani strategici nazionali, i quali dovrebbero avere un alto livello di ambizione in termini di sviluppo dell'agricoltura biologica, con obiettivi, azioni, tempi e bilanci realistici e concreti, compresi incentivi per gli agricoltori, che agevolino la scelta e sostengano le iniziative dal basso;

14. invita la Commissione a garantire che tali condizioni siano pienamente rispettate in sede di approvazione dei piani strategici nazionali presentati dagli Stati membri e a garantire che siano rese disponibili risorse finanziarie sufficienti, unitamente agli strumenti più efficaci, al fine di conseguire gli obiettivi pertinenti in termini di sviluppo del settore; sottolinea la necessità di scambiare conoscenze e migliori pratiche, giacché alcuni Stati membri hanno maggiore esperienza nell'elaborazione e nell'attuazione di piani nazionali ambiziosi;

15. invita la Commissione a prevedere tali scambi nel quadro delle riunioni pubbliche di follow-up previste; sottolinea che i piani d'azione per l'agricoltura biologica nazionali dovrebbero offrire prevedibilità e chiarezza agli agricoltori e al settore, incoraggiando in tal modo lo sviluppo del settore biologico e la commercializzazione dei prodotti biologici;

16. accoglie con favore l'estensione dell'ambito di applicazione del regolamento sull'agricoltura biologica a taluni prodotti strettamente connessi all'agricoltura che non figurano nell'allegato I TFUE, come il sale; esprime tuttavia preoccupazione circa la relazione sul sale biologico, pubblicata il 6 agosto 2021 dal gruppo di esperti chiamati a fornire una consulenza tecnica sulla produzione biologica (EGTOP), in quanto esprime un parere favorevole all'estensione del marchio biologico dell'UE a metodi di produzione non conformi ai principi del regolamento (UE) 2018/848; invita pertanto la Commissione a non seguire il consiglio dell'EGTOP;

17. sottolinea che, in sede di elaborazione, adozione, riesame e attuazione dei rispettivi piani d'azione per l'agricoltura biologica nazionali e/o regionali, gli Stati membri dovrebbero coinvolgere in un processo consultivo tutte le parti interessate, in particolare gli agricoltori che praticano l'agricoltura biologica e le loro associazioni, le cooperative, gli enti locali e regionali, l'industria agroalimentare lungo tutta la filiera, i grossisti del settore agroalimentare, i rappresentanti dei consumatori e del settore privato, nonché il settore dell'ospitalità, compresi i servizi di ristorazione collettiva e le associazioni di educazione alimentare, come pure i cittadini, al fine di massimizzare le sinergie e conseguire l'obiettivo di aumentare la superficie agricola investita ad agricoltura biologica, come stabilito nei loro piani strategici nazionali;

18. constata che la produzione biologica offre un miglior rendimento economico per gli agricoltori, ma comporta spesso costi di produzione più elevati e richiede dunque che i prezzi di mercato e il sostegno diretto siano sufficienti a compensare tali costi al fine di garantire un reddito equo agli agricoltori;

19. evidenzia che prezzi al consumo più elevati possono essere un freno all'espansione, ma sono attualmente necessari per sostenere il settore biologico; ricorda che, in alcuni casi, i prodotti agricoli biologici non trovano spazio sul mercato, il che costringe gli agricoltori a venderli come prodotti agricoli tradizionali a un prezzo inferiore;

20. rammenta che l'agricoltura biologica comporta standard di produzione molto elevati; sottolinea la necessità di affrontare la questione della disponibilità a prezzi abbordabili e dunque dell'accessibilità dei prodotti biologici; sottolinea con forza che i produttori devono essere sostenuti nel processo di conversione alla produzione biologica e devono beneficiare del valore aggiunto dell'agricoltura biologica; osserva che, come per i prodotti convenzionali, sia gli agricoltori che i consumatori trarrebbero vantaggio da una migliore distribuzione del valore tra gli attori della filiera alimentare biologica;

21. prende atto del fatto che lo sviluppo del settore biologico consentirà la creazione di economie di scala nel settore della trasformazione e della logistica, che aumenteranno l'efficienza e comporteranno una riduzione dei costi; sottolinea l'importanza della direttiva sulle pratiche commerciali sleali per lo sviluppo del settore, nonché per garantire che i commercianti al dettaglio non ottengano margini di profitto eccessivamente elevati sui prodotti biologici; ritiene inoltre che i prodotti biologici potrebbero essere inclusi nei programmi del Fondo di aiuti europei agli indigenti, purché sia disponibile un'offerta sufficiente;

22. accoglie con favore il fatto che la Commissione si stia adoperando per migliorare il benessere generale degli animali e sottolinea che, dall'indagine Eurobarometro del 2020 sull'agricoltura e la PAC, è emerso che l'80 % dei cittadini dell'UE associa l'agricoltura biologica a un maggiore rispetto del benessere degli animali; sottolinea, in tale contesto, l'importanza di sostenere l'allevamento biologico;

23. riconosce l'importanza di accelerare lo sviluppo dell'acquacoltura biologica e del relativo mercato nell'UE, nonché di rafforzare la domanda dei consumatori e la loro fiducia nei confronti di tali prodotti; sottolinea che un prodotto ittico su quattro proviene dall'acquacoltura; evidenzia tuttavia che, poiché il consumo di tali prodotti dipende principalmente dalle importazioni, che rappresentano il 60 % dell'offerta totale, esiste un enorme potenziale di crescita che occorre sfruttare al fine di sviluppare l'acquacoltura europea in generale e, in particolare, l'acquacoltura biologica;

24. sottolinea la necessità di coordinare le azioni in materia di acquacoltura biologica con i nuovi orientamenti strategici per un'acquacoltura dell'UE più sostenibile e competitiva per il periodo 2021-2030, come pure lo sviluppo del settore negli Stati membri e nelle regioni;

Stimolare la domanda e acquisire la fiducia dei consumatori

25. sostiene la Commissione nell'ulteriore promozione e condivisione delle informazioni relative al logo biologico dell'UE tra i consumatori, anche mediante i programmi destinati alle scuole che, una volta rivisti, dovrebbero prevedere la distribuzione di una quota maggiore di prodotti biologici, nonché in altre strutture come le residenze sanitarie assistenziali; sostiene la promozione dei loghi biologici locali esistenti in diversi Stati membri, che offrono almeno le stesse garanzie del logo biologico dell'UE e sono utilizzati in associazione a quest'ultimo; osserva che i programmi destinati alle scuole dovrebbero fungere da base per una discussione pedagogica sulla nutrizione e i prodotti alimentari sostenibili ed essere accompagnati da misure tese a informare ed educare i bambini riguardo a diete migliori;

26. sottolinea che è fondamentale che alle indagini sui prodotti biologici presso i consumatori seguano azioni volte a sensibilizzare ulteriormente in merito ai benefici dell'agricoltura biologica per la salute, il benessere e un'elevata qualità di vita, garantendo nel contempo che non sia compromessa la fiducia dei consumatori nella sicurezza e nella sostenibilità delle pratiche agricole tradizionali nell'Unione; sottolinea la necessità di fornire informazioni accurate per garantire che le nuove iniziative in fase di elaborazione in materia di etichettatura di sostenibilità dei prodotti alimentari non indeboliscano il logo biologico dell'UE e non creino confusione per i consumatori circa la loro portata e il loro significato;

27. esprime preoccupazione riguardo a etichette, imballaggi e pubblicità fuorvianti che rendono difficile per i consumatori distinguere i prodotti convenzionali da quelli biologici; osserva che la fiducia dei consumatori nei prodotti biologici si fonda sul regolamento (UE) 2018/848 e su frequenti controlli indipendenti e invita gli Stati membri a comunicare in modo chiaro in merito al logo biologico dell'UE;

28. pone l'accento sul ruolo che i supermercati e le varie filiere alimentari devono svolgere nella promozione e nel sostegno del logo biologico dell'UE; attende le future iniziative della Commissione volte a orientare meglio i consumatori nella scelta dei prodotti alimentari attraverso l'etichettatura e campagne di promozione e informazione fondate su basi scientifiche solide, indipendenti e operative e su metodologie complete e coerenti; osserva che l'etichettatura obbligatoria relativa all'origine di tutti i prodotti alimentari dell'UE può aumentare notevolmente la trasparenza e la tracciabilità, contrastando in tal modo le frodi e i metodi di produzione illegali, nonché incrementando la fiducia dei consumatori;

29. rammenta che le esigenze della ristorazione professionale sono diverse da quelle delle famiglie; sottolinea l'importanza di creare valore aggiunto per la catena di approvvigionamento e di aumentare il livello di trasformazione dei prodotti biologici per soddisfare le esigenze della ristorazione professionale;

30. ritiene che la revisione degli appalti pubblici verdi del 2019 dovrebbe essere pubblicizzata in modo migliore negli Stati membri per accrescere la consapevolezza e generare un forte stimolo per azioni volte a promuovere la produzione biologica e a sostenere una dieta più sana e più rispettosa dell'ambiente in strutture quali le scuole, gli ospedali, le case di riposo e le carceri, e che possa altresì ridurre gli sprechi di prodotti biologici negli Stati membri con eccedenze; è del parere che le istituzioni dell'UE debbano dare l'esempio presso le loro sedi; reputa che per aumentare il ricorso agli appalti pubblici verdi sia fondamentale un coordinamento con il settore attraverso le sue organizzazioni rappresentative, al fine di garantire che gli appalti si svolgano correttamente;

31. invita la Commissione a continuare a esaminare gli attuali ostacoli strutturali e logistici e a promuovere l'uso di criteri in materia di appalti pubblici verdi negli Stati membri, nonché azioni tese a migliorare l'informazione, la sensibilizzazione e la promozione dei prodotti biologici, al fine di rendere tale misura più efficace; sottolinea che l'aumento del ricorso agli appalti pubblici verdi dovrebbe essere deciso a livello nazionale conformemente alla domanda nazionale e agli obiettivi fissati nei piani d'azione per l'agricoltura biologica nazionali; ritiene che gli appalti pubblici verdi debbano porre un forte accento sui prodotti biologici dell'UE, il che stimolerebbe la produzione e aiuterebbe l'UE a conseguire i suoi obiettivi climatici;

32. sottolinea che la produzione e la trasformazione dei prodotti biologici devono essere sviluppate in modo adeguato a livello regionale e locale coinvolgendo gli agricoltori biologici locali; sostiene lo sviluppo di sistemi alimentari regionali sostenibili basati sulla cooperazione tra tutte le parti interessate del settore alimentare; deplora la mancanza di dati verificati sulla diffusione dei prodotti biologici nelle mense pubbliche e nei ristoranti;

33. sottolinea che le autorità locali, regionali e nazionali, insieme alle associazioni di agricoltori e ai grossisti del settore agroalimentare, svolgono un ruolo importante nel sostenere la strutturazione del settore biologico in termini di produzione, trasformazione collettiva, logistica e commercio, facilitando l'accesso alla terra per gli agricoltori biologici e la cooperazione tra i produttori stessi, tra produttori e consumatori e con i servizi alimentari;

34. pone altresì l'accento sul ruolo che le autorità locali, regionali e nazionali devono svolgere nel sensibilizzare l'opinione pubblica in merito a tutte le tipologie di metodi di produzione sostenibili, nell'offrire prodotti biologici nelle mense e nello sviluppo di programmi educativi per gli asili e le scuole;

35. sottolinea, in tale contesto, che i mercati agricoli a livello locale e regionale sono uno strumento efficace per colmare il divario tra produttori e consumatori e dovrebbero pertanto essere promossi; rammenta inoltre che gli enti locali e regionali e le associazioni di agricoltori forniscono un'assistenza tecnica estremamente preziosa agli agricoltori biologici e a quelli in fase di conversione, il che è fondamentale per l'attuazione di tali pratiche e richiede finanziamenti adeguati a titolo della PAC e da altre fonti;

36. evidenzia che tutte le autorità devono garantire che il quadro normativo continui a consentire e stimolare lo sviluppo del settore, mantenendo nel contempo al minimo gli oneri amministrativi; rammenta che in molti Stati membri gli enti locali e regionali sono coinvolti da tempo nel sostegno allo sviluppo dell'agricoltura biologica, in particolare attraverso la gestione e l'attuazione dei programmi di sviluppo rurale;

37. sottolinea che, nel coinvolgere gli enti locali e regionali, occorre adottare un approccio che tenga conto delle specificità dei luoghi, in linea con quanto indicato dall'Agenda territoriale 2030, per far fronte alle diverse esigenze delle zone rurali, periurbane e urbane in tutta Europa;

38. evidenzia che il successo dei piani d'azione per l'agricoltura biologica dipenderà dal maggiore coinvolgimento del settore privato al fine di stimolare la domanda e di consentire una remunerazione equa degli agricoltori, specialmente nei paesi con mercati e produzioni biologiche meno sviluppati; invita la Commissione a individuare una serie di strumenti che consentano agli Stati membri di incoraggiare le catene al dettaglio a contribuire attivamente a promuovere e a fornire informazioni sull'importanza del consumo di prodotti biologici e a creare filiere biologiche locali; sottolinea che un aumento della produzione biologica deve essere in primo luogo il risultato di una maggiore domanda da parte dei privati e non soltanto di incentivi politici;

39. sottolinea l'importanza di migliorare la trasparenza nella filiera alimentare biologica e della tracciabilità in tutti i processi di produzione e distribuzione, conformemente alle richieste dei consumatori europei di disporre di maggiori informazioni sull'origine e sui metodi di produzione dei prodotti alimentari che consumano; accoglie con favore le iniziative volontarie dei venditori al dettaglio volte ad acquistare prodotti della riconversione a un prezzo più alto e ritiene che tali iniziative debbano essere promosse;

40. prende atto delle difficoltà cui i venditori al dettaglio devono far fronte nella commercializzazione di tali prodotti della riconversione presso i consumatori a causa della mancanza di norme armonizzate in materia di commercializzazione e invita la Commissione a valutare misure volte ad agevolarne la commercializzazione, ad esempio mediante un'etichettatura armonizzata;

41. sottolinea che è essenziale che la Commissione, gli Stati membri e i portatori di interesse si adoperino attivamente per individuare possibili modalità di rafforzamento degli attuali meccanismi di certificazione e controllo, al fine di prevenire le frodi nella produzione e nel commercio biologici;

42. ritiene che i meccanismi di certificazione e di controllo debbano essere più adatti alla realtà concreta degli agricoltori biologici e che il processo debba essere semplificato, anche attraverso soluzioni informatiche;

43. evidenzia che occorre prestare particolare attenzione alle procedure di autorizzazione degli organismi di certificazione; sottolinea che il processo di certificazione nella conversione all'agricoltura biologica continua a essere gravoso nonché difficile da attuare, e che dovrebbe essere agevolato, in particolare per i piccoli agricoltori; ritiene che gli agricoltori debbano essere sostenuti nella copertura dei costi di certificazione;

44. sottolinea la necessità di sistemi europei e armonizzati per la certificazione degli input nell'agricoltura biologica, al fine di evitare il​ proliferare di certificazioni private che prevedono requisiti e sistemi di controllo differenti; invita la Commissione ad accelerarne l'armonizzazione a livello dell'UE attraverso il piano d'azione per l'agricoltura biologica;

45. esorta la Commissione a rafforzare i controlli doganali mediante meccanismi di verifica diretti e unificati in coordinamento con gli Stati membri e nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, al fine di prevenire le frodi alimentari, l'adulterazione e le importazioni di prodotti non conformi alle norme dell'UE in materia di produzione biologica, nonché a evitare il rischio di mettere il settore biologico dell'UE in una posizione di svantaggio nei confronti della concorrenza per effetto della mancanza di una convergenza mondiale delle norme e dei maggiori costi per i consumatori; sottolinea, in tale contesto, la necessità di un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali competenti al fine di garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti biologici e di assicurare una concorrenza leale tra i produttori all'interno e all'esterno dell'UE;

46. si rammarica dell'assenza, nel piano d'azione per l'agricoltura biologica, di qualsiasi riferimento alle difficoltà e ai costi elevati sostenuti dal settore a causa della necessità di adottare misure idonee durante la coltivazione, il raccolto, il trasporto, lo stoccaggio e la trasformazione al fine di escludere i prodotti non autorizzati quali, ad esempio, gli OGM, dalla catena di produzione biologica;

47. sottolinea che i prodotti agricoli che hanno origine nell'UE sono riconosciuti a livello internazionale per la loro elevata qualità; ritiene che siano necessarie azioni positive e in grado di favorire gli scambi per promuovere i prodotti biologici dell'UE su scala internazionale; riconosce, a tale riguardo, il potenziale ruolo che la politica di promozione dell'UE potrebbe svolgere per la produzione biologica; sottolinea che essa dovrebbe riconoscere la vasta gamma di metodi di produzione, pratiche e prodotti sostenibili nell'UE;

48. segnala che le indicazioni geografiche, che sono sostenute dalla politica di promozione dell'UE, contribuiscono fortemente alla crescita economica in molte zone rurali e sono il fiore all'occhiello dell'agricoltura europea; chiede che la Commissione informi il Parlamento in merito al potenziale di espansione del mercato biologico e acceleri i negoziati in corso per conseguire la transizione dall'equivalenza alla conformità con le norme dell'UE per le importazioni di prodotti biologici;

49. sostiene la transizione globale verso sistemi alimentari sostenibili; è del parere che un'azione a livello dell'UE, compresa, in particolare, la strategia Green Deal, dovrebbe mirare a sensibilizzare costantemente sul tema dell'ambiente, su scala mondiale; si rammarica del fatto che gli accordi di libero scambio talvolta non prestino sufficiente attenzione alle grandi differenze nelle norme sulla produzione agricola tra l'UE e i paesi terzi riguardo alla tutela dell'ambiente e al benessere degli animali, il che scoraggia ulteriori investimenti ambientali da parte degli agricoltori dell'UE, anche nella produzione biologica;

Stimolare la riconversione e rafforzare l'intera catena del valore

50. ritiene che, al fine di realizzare le ambizioni dei piani strategici nazionali, una dotazione adeguata alla PAC e la compatibilità con gli altri fondi e programmi europei siano essenziali per creare incentivi che incoraggino gli agricoltori a passare alle pratiche di agricoltura biologica e a mantenerle, attraverso misure di sviluppo rurale dotate di risorse adeguate, regimi ecologici finanziariamente interessanti o una combinazione di entrambi;

51. chiede che i regimi ecologici siano accessibili sia agli agricoltori convenzionali che a quelli biologici e siano progettati in modo da essere compatibili e complementari rispetto alle misure agro-climatico-ambientali; ricorda l'importanza di sostenere gli agricoltori biologici oltre la fase di riconversione; invita gli Stati membri a sostenere il ricambio generazionale nell'agricoltura biologica attraverso le pertinenti politiche pubbliche, a promuovere l'imprenditorialità agricola tra le donne e a sostenere lo sviluppo di aziende agricole biologiche di piccole e medie dimensioni che siano economicamente sane;

52. si rammarica del fatto che, mentre i requisiti imposti al settore agricolo sono aumentati, il bilancio della PAC si è ridotto negli ultimi due decenni; osserva che, nell'ambito dell'attuale PAC, solo l'1,8 % del bilancio è destinato a misure volte a sostenere l'agricoltura biologica, e si compiace del fatto che la nuova PAC, in particolare attraverso i regimi ecologici e le misure di sviluppo rurale, offra agli Stati membri maggiore flessibilità nell'incrementare gli importi stanziati a favore del settore del biologico;

53. prende atto del potenziale delle filiere alimentari corte, locali, stagionali e intelligenti e delle opportunità di commercializzazione diretta, inclusi i mercati degli agricoltori, per i produttori biologici e le economie rurali in termini di benefici per l'ambiente e il benessere degli animali, garantendo nel contempo i redditi, preservando l'occupazione e creando nuovi posti di lavoro, assicurando la vitalità delle zone rurali e colmando il divario tra i produttori e i consumatori dell'UE; sottolinea che lo sviluppo del mercato è essenziale per lo sviluppo sostenibile del settore biologico;

54. invita gli Stati membri a stanziare risorse sufficienti per gli investimenti intesi a favorire lo sviluppo di filiere alimentari corte, ad esempio attraverso un aumento del numero di mattatoi mobili o delle infrastrutture per la trasformazione in loco nelle aziende agricole; ritiene che il ricorso alle filiere locali debba essere favorito nel quadro delle procedure di appalto pubblico; sottolinea che l'attenzione nei confronti della produzione locale e delle filiere corte non dovrebbe comportare ostacoli aggiuntivi nel mercato interno dell'UE;

55. si rivolge alla Commissione e agli Stati membri affinché svolgano un ruolo attivo nel miglioramento della struttura delle filiere biologiche e nello sviluppo delle capacità delle organizzazioni dei produttori biologici; esorta gli Stati membri ad avvalersi di "interventi settoriali" e di tutte le misure disponibili per migliorare l'organizzazione dei produttori biologici in tutti i settori pertinenti e ad assisterli in caso di sovrapproduzione temporanea;

56. sottolinea che gli agricoltori biologici, la cui produzione è più piccola in termini di volumi e, pertanto, più costosa, potrebbero avere minore potere negoziale nei contratti commerciali ed essere pertanto particolarmente vulnerabili a pratiche commerciali sleali, in particolare ritardi di pagamento per i prodotti deperibili e cancellazioni all'ultimo minuto, o essere costretti a pagare per i prodotti invenduti e andati sprecati; pone in evidenza la necessità di condizioni contrattuali chiare e del riconoscimento equo del lavoro dei produttori agricoli biologici, e ritiene che dovrebbero essere promossi strumenti quali i contratti di filiera;

57. si compiace del sostegno della Commissione allo sviluppo di biodistretti, noti anche come ecoregioni, all'interno degli Stati membri, in quanto hanno una natura multifunzionale, promuovono filiere corte e creano sinergie, tra l'altro, tra gli agricoltori, i consumatori, le società di trasformazione, i rivenditori al dettaglio, l'industria dell'ospitalità e della ristorazione e le imprese culturali; invita la Commissione a fornire agli Stati membri informazioni sugli strumenti che potrebbero utilizzare per promuovere lo sviluppo dei biodistretti, prestando particolare attenzione alle zone urbanizzate; osserva che il loro successo dipende da una forte integrazione regionale e dal coinvolgimento delle autorità locali e regionali;

58. pone l'accento sull'importanza fondamentale di ampliare lo scambio strutturato di conoscenze e migliori prassi in materia di agricoltura biologica tra gli Stati membri e gli agricoltori; evidenzia i vantaggi di una cooperazione rafforzata tra gli scienziati, le facoltà di agraria delle università e il settore dell'istruzione in generale, i servizi di consulenza o i consulenti, gli agricoltori e le loro associazioni e organizzazioni, nonché la società; sottolinea l'importante ruolo che i servizi di consulenza agricola indipendenti che gli Stati membri devono includere nei loro piani strategici della PAC possono svolgere nello sviluppo della produzione biologica, ed evidenzia la necessità di destinare risorse finanziarie sufficienti a tali servizi;

59. osserva che la relazione del Centro comune di ricerca dal titolo "Modelling environmental and climate ambition in the agricultural sector with the CAPRI model" (Dare forma all'ambizione ambientale e climatica nel settore agricolo con il modello CAPRI)[8] ha sottolineato che occorre realizzare guadagni in termini di produttività nell'agricoltura biologica e nella gestione dei nutrienti agricoli e che è possibile migliorare tali guadagni ricorrendo, tra l'altro, all'agricoltura di precisione, alle nuove tecnologie digitali e ad altre tecniche innovative;

60. rileva che gli strumenti digitali innovativi sono potenzialmente in grado di aumentare significativamente la trasparenza e la tracciabilità, contrastando in tal modo le frodi e i metodi di produzione illegali, nonché migliorando la fiducia dei consumatori; incoraggia pertanto la Commissione, anche attraverso i piani strategici della PAC, a garantire una maggiore diffusione delle tecnologie digitali, come l'agricoltura di precisione e la tecnologia blockchain, nell'agricoltura biologica; sottolinea tuttavia che tali tecnologie integrano l'approccio sistemico alla sostenibilità dell'agricoltura biologica e che è imperativo assicurare la riservatezza, la redditività e l'indipendenza degli agricoltori per quanto riguarda i dati;

Migliorare il contributo dell'agricoltura biologica alla sostenibilità

61. ribadisce l'importanza della ricerca e dell'innovazione ai fini della sostenibilità del settore dell'agricoltura biologica e nel rispondere alle aspettative della società in materia di biodiversità, cambiamenti climatici e adattamento al clima, benessere degli animali e uso efficiente delle risorse, e accoglie con favore l'intenzione della Commissione di destinare fondi a titolo di Orizzonte Europa a sostegno di tali obiettivi; sottolinea, in tale contesto, che la ricerca e l'innovazione sono necessarie per incoraggiare la conversione verso l'agricoltura biologica, inclusa la produzione animale, per trovare alternative ad alcuni fattori di produzione sia nell'agricoltura che nella trasformazione, così da accrescere il rendimento, e per garantire la disponibilità dei necessari mangimi proteici, vitamine, prodotti fitosanitari, in particolare soluzioni di controllo biologico, fertilizzanti e risorse genetiche in modo da sviluppare ulteriormente la solidità dei sistemi agricoli e aumentare la tolleranza alla siccità, agli organismi nocivi e alle malattie; invita la Commissione a stimolare e promuovere la cooperazione tra le comunità di ricerca che si occupano di alimenti e agricoltura biologici e convenzionali, in particolare tramite il partenariato europeo per l'innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura (EIP-AGRI);

62. incoraggia un approccio scientifico per quanto riguarda la fertilità del suolo e l'esigenza di sviluppare, accettare e incentivare l'innovazione nel settore delle nuove fonti di nutrienti per le piante nell'agricoltura biologica, compreso un maggiore riciclaggio dei nutrienti e, ove idoneo e opportuno, prodotti fertilizzanti ottenuti da fonti rinnovabili, come rifiuti da biomassa e concime animale, per evitare carenze di nutrienti a lungo termine; ricorda l'importanza del concime animale come fertilizzante biologico e ne incoraggia l'uso sostenibile nel ciclo di coltivazione; invita la Commissione a valutare i nuovi materiali riciclati contenenti nutrienti essenziali per le piante (fosforo, potassio e azoto) affinché in futuro siano aggiunti all'elenco dei fattori di produzione del regolamento (UE) 2018/848, in conformità con i principi dell'agricoltura biologica e garantendo qualità e sicurezza, nonché la fiducia dei consumatori;

63. chiede ulteriori studi e informazioni sui potenziali benefici derivanti dall'uso dei biostimolanti delle piante e degli ammendanti di origine biologica nei sistemi dell'agricoltura biologica e sul modo in cui essi contribuiscono all'assorbimento delle sostanze nutritive e al miglioramento delle rese in questo modello di produzione, così da consentire una loro maggiore diffusione e aiutare a ridurre il divario tra la resa biologica e quella convenzionale; segnala che la promozione dell'uso di un'adeguata combinazione di diversi nutrienti esterni specifica per azienda, in aggiunta alla fissazione biologica dell'azoto, potrebbe contribuire a far fronte alla sfida degli squilibri nei bilanci dei nutrienti nei sistemi dell'agricoltura biologica;

64. sottolinea la necessità urgente di sviluppare la produzione di proteine di origine vegetale biologiche e di stimolare la produzione di legumi biologici nell'Unione europea, anche nei sistemi foraggeri, al fine di ridurre la dipendenza del settore biologico dalle importazioni; esorta la Commissione a elaborare un piano strategico dedicato a tale proposito;

65. accoglie con favore il contributo dell'agricoltura biologica alla riduzione dell'uso dei pesticidi sintetici e invita la Commissione, durante l'elaborazione della nuova legislazione sull'uso sostenibile dei pesticidi, a definire i prodotti per il controllo biologico e ad accrescere la disponibilità di soluzioni di controllo biologico e sostanze naturali, che possono essere usate in misura nettamente maggiore, migliorando e accelerando il processo di valutazione e autorizzazione;

66. ricorda alla Commissione e agli Stati membri la risoluzione del Parlamento del 15 febbraio 2017 sui pesticidi a basso rischio di origine biologica[9] e sottolinea che è necessario sostenere lo sviluppo di prodotti fitosanitari alternativi sicuri, efficaci e a prezzi accessibili, nonché incoraggiarne un uso maggiore, in particolare facilitando sia la procedura di autorizzazione per le sostanze di base, sia la portata del loro utilizzo, dal momento che ciò costituisce un elemento importante dello sviluppo della produzione biologica; sottolinea la necessità di creare le condizioni per la parità di accesso ai prodotti fitosanitari e ai fertilizzanti biologici negli Stati membri; evidenzia che i residui di pesticidi che sono presenti nell'ambiente potrebbero influire anche sui prodotti biologici;

67. segnala che gli agricoltori biologici, che garantiscono elevati standard di produzione, non devono essere ritenuti responsabili per i rischi che sfuggono al loro controllo e invita la Commissione a promuovere una maggiore armonizzazione nella gestione dei residui di pesticidi individuati;

68. pone l'accento sull'importanza di sementi biologiche sufficientemente disponibili e di qualità elevata, nonché di materiale eterogeneo, di varietà vegetali ad elevata capacità produttiva nonché di varietà autoctone e di varietà adottate a livello locale; sottolinea il loro potenziale nel rafforzare la resilienza contro le malattie delle piante e l'impatto dei cambiamenti climatici; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a intensificare, anche attraverso azioni specifiche, gli sforzi volti a migliorare il funzionamento del mercato delle sementi biologiche, e ritiene che, a tal fine, sarebbero utili periodi di transizione; invita la Commissione a garantire che siano stanziate risorse finanziarie sufficienti a favore della ricerca nell'ambito delle sementi biologiche e della selezione animale;

69. sottolinea l'importanza di sostenere i programmi per la preservazione e la selezione delle varietà locali che, in ragione della loro robustezza, sono particolarmente adatte all'agricoltura biologica; evidenzia la necessità di sostenere la selezione tradizionale delle colture ai fini dello sviluppo di varietà sane e resilienti, come pure la necessità di metodi moderni, sostenibili e innovativi quando si sviluppano nuove sementi e pratiche agricole biologiche, mantenendo un alto livello di protezione della salute umana e dell'ambiente;

70. evidenzia, in tale contesto, il ruolo che l'innovazione scientifica può svolgere nella selezione vegetale, in particolare nel migliorare la resistenza delle varietà, nel promuovere la diversità delle risorse genetiche e nel rafforzare i sistemi di produzione alimentare, ricordando nel contempo che l'uso di sementi geneticamente modifiche non è consentito nell'agricoltura biologica;

71. sostiene l'intenzione della Commissione di estendere l'analisi degli osservatori del mercato dell'UE ai prodotti biologici; sottolinea l'importanza di intensificare la raccolta e migliorare la disponibilità di dati accurati e tempestivi, anche a livello regionale, sul settore biologico, in modo da poter esaminare meglio i suoi effetti ambientali, economici e sociali;

72. ritiene che ciò dovrebbe includere dati sul contributo del settore in termini di sostenibilità ambientale, unitamente a dati sulla produzione, la trasformazione, il consumo, anche nel settore alberghiero e nelle mense pubbliche, il commercio nell'UE e con paesi terzi e i prezzi alla produzione e al dettaglio, le preferenze dei consumatori, le strutture delle filiere, il valore aggiunto e la quota degli agricoltori nelle filiere; è convinto che tali dati siano essenziali al fine di plasmare e monitorare la politica dell'UE in materia di produzione biologica, nonché di agire per porre rimedio agli squilibri tra l'offerta e la domanda, valutare le tendenze in fatto di consumo e produzione e accrescere la trasparenza e la fiducia nel settore;

73. riconosce il potenziale di uno spazio comune europeo per i dati relativi all'agricoltura al fine di migliorare le conoscenze e la fiducia dei consumatori nonché di migliorare la tracciabilità nella filiera biologica; evidenzia che, al fine di stimolare la domanda, è essenziale identificare le esigenze dei consumatori attraverso opportuno valutazioni; invita gli Stati membri a migliorare la comunicazione dei risultati economici del settore biologico; invita la Commissione a condurre studi e analisi approfonditi sull'impatto che la crescita dell'agricoltura biologica avrebbe sia sui cambiamenti climatici, sia sulla sicurezza alimentare nell'Unione europea;

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74. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


 

MOTIVAZIONE

Il 25 marzo 2021 la Commissione ha pubblicato il piano d'azione dell'UE per l'agricoltura biologica, annunciato nella strategia "Dal produttore al consumatore" e nella strategia sulla diversità, in cui la Commissione ha fissato un obiettivo relativo alla percentuale di superficie agricola dell'UE investita ad agricoltura biologica e ha previsto un aumento significativo dell'acquacoltura biologica entro il 2030. Tali strategie rientrano nel quadro del Green Deal europeo, l'agenda politica della Commissione per un'Europa sostenibile e climaticamente neutra entro il 2050. La commissione AGRI ha deciso di elaborare una relazione di iniziativa concernente tale piano d'azione.

 

Il piano d'azione dell'UE per l'agricoltura biologica sottolinea che, producendo alimenti di qualità elevata con un basso impatto ambientale, l'agricoltura biologica, insieme ad altri metodi di agricoltura sostenibile, svolgerà un ruolo chiave nello sviluppo di un sistema alimentare sostenibile dell'UE. Definisce altresì azioni concrete che interessano l'intera filiera alimentare, dalla produzione al consumo.

 

Il piano d'azione è suddiviso in tre assi interconnessi che consentono di realizzare gli obiettivi del Green Deal in materia di sostenibilità, vale a dire: 1. stimolare la domanda e acquisire la fiducia dei consumatori; 2. stimolare la riconversione e rafforzare l'intera catena del valore; 3. migliorare il contributo dell'agricoltura biologica alla sostenibilità ambientale. I tre assi del piano saranno sostenuti da 23 azioni; alcune di esse si baseranno su azioni realizzate nel periodo 2014-2020, ma sarà proposta anche una serie di nuove azioni che mobiliteranno diverse fonti di finanziamento. È stata prevista una revisione intermedia del piano nel 2024 ed è stata istituita una "Giornata europea della produzione biologica", di cadenza annuale, che sarà celebrata il 23 settembre.

 

I prodotti biologici certificati sono generalmente più costosi delle loro controparti convenzionali, in quanto la produzione biologica comporta spesso costi di produzione più elevati e richiede dunque prezzi di mercato superiori per compensare tali costi. Ciò può rappresentare un ostacolo all'espansione del settore biologico, ma al contempo è un prerequisito economico per il proseguimento della produzione biologica e l'ulteriore riconversione alla stessa.

Nel 2019 la superficie agricola totale dell'UE destinata all'agricoltura biologica è salita a 13,8 milioni di ettari e attualmente rappresenta l'8,5 % della superficie agricola utilizzata totale dell'UE. L'estensione della produzione biologica differisce notevolmente da uno Stato membro all'altro, variando dallo 0,5 % al 26 % della superficie agricola utilizzata. L'obiettivo dell'UE per il 2030 in materia di produzione biologica richiede una crescita significativa del settore biologico in un periodo di soli otto anni, ponendo gli Stati membri di fronte alla difficile sfida di adeguare le loro ambizioni in materia di agricoltura biologica.

Affinché gli Stati membri possano elaborare piani d'azione per l'agricoltura biologica nazionali e su misura, che fungano da strumenti di supporto affiancando le loro ambizioni nazionali in materia di produzione biologica nel quadro della politica agricola comune (PAC), il piano d'azione dell'UE deve offrire gli strumenti, gli incentivi, la flessibilità ed l'equilibrio adeguati per affrontare le diverse circostanze nelle diverse regioni d'Europa.

 

Il piano d'azione dell'UE per l'agricoltura biologica deve perseguire un approccio olistico, basato sugli effetti multifunzionali dell'agricoltura biologica e teso a promuovere la sostenibilità economica, ecologica e sociale in egual misura, nonché a incoraggiare e mobilitare gli Stati membri a elaborare i propri piani d'azione nazionali comprensivi di misure concrete e temporalmente definite. Tali piani d'azione nazionali dovrebbero includere azioni volte a sostenere lo sviluppo dell'intera filiera biologica, a promuovere gli appalti pubblici verdi (GPP), a rafforzare la capacità di orientare gli sviluppi del mercato e ad assistere gli agricoltori nella riconversione e nell'adozione delle migliori pratiche di agricoltura biologica, oltre ad azioni adeguate alle esigenze degli Stati membri.

 

Innanzitutto, lo sviluppo e la crescita del settore biologico dell'UE devono essere accompagnati da sviluppi della filiera che siano globali e orientati al mercato, comprese misure tese a stimolare la domanda di alimenti biologici e ad acquisire la fiducia dei consumatori. La sovrapproduzione biologica potrebbe determinare un calo dei prezzi dei prodotti biologici, il che potrebbe in ultima analisi indebolire la posizione economica degli agricoltori biologici dell'UE, ridurre la motivazione degli agricoltori a riconvertirsi alla produzione biologica e dunque compromettere il conseguimento degli obiettivi climatici e ambientali del Green Deal al livello desiderato. Pertanto, il previsto aumento futuro dell'offerta di alimenti biologici deve essere accompagnato da una domanda altrettanto elevata, al fine di salvaguardare la futura redditività del mercato biologico e dell'agricoltura biologica nell'Unione.

 

Stimolare la domanda e acquisire la fiducia dei consumatori

 

Affinché il piano d'azione per l'agricoltura biologica possa adempiere alla sua funzione di strumento volto a sostenere le rispettive ambizioni di agricoltura biologica degli Stati membri nell'ambito della PAC, dovrebbe essere prevista una dotazione adeguata nel quadro di tale politica, onde incoraggiare gli agricoltori a riconvertirsi alle pratiche di agricoltura biologica e a mantenerle a livello nazionale, attraverso misure di sviluppo rurale, regimi biologici di nuova adozione o una combinazione di entrambi. Il sostegno degli Stati membri al ricambio generazionale nel settore dell'agricoltura biologica è fondamentale a tal proposito.

 

Il successo del piano d'azione dipenderà anche dal maggiore coinvolgimento del settore privato al fine di stimolare la domanda, specialmente nei paesi con mercati e produzioni biologiche meno sviluppati.

 

L'aumento delle ambizioni per i GPP negli Stati membri può favorire la domanda di prodotti biologici e promuovere il conseguimento degli obiettivi in materia di agricoltura biologica. La Commissione dovrebbe dare l'esempio e applicare i criteri dei GPP nelle mense, nei ristoranti e nei bar delle istituzioni e delle agenzie dell'UE. Inoltre, ha l'importante compito di individuare gli attuali ostacoli strutturali e logistici a una più ampia adozione di tali criteri da parte degli Stati membri e di offrire soluzioni, onde contribuire al futuro sviluppo del consumo di alimenti biologici. Gli Stati membri dovrebbero altresì integrare la distribuzione di prodotti biologici nei programmi scolastici dell'UE.

 

È fondamentale garantire che i consumatori siano in condizione di operare scelte informate quando acquistano prodotti alimentari. Affinché il logo biologico dell'UE svolga un ruolo chiave nelle decisioni di acquisto dei consumatori, è essenziale promuoverlo ulteriormente quale garanzia degli aspetti fondamentali del quadro normativo dell'UE in materia di prodotti biologici, comprese le norme comuni, la certificazione, l'applicazione rigorosa e l'etichettatura chiara.

 

I consumatori che acquistano alimenti biologici hanno determinate aspettative circa la loro qualità e si affidano agli organi di certificazione e ai controlli biologici, incaricati di verificare tale qualità e fornire informazioni sull'origine dei prodotti biologici. La sfiducia nel processo di certificazione biologica dell'Unione e le riserve in merito al logo biologico dell'UE possono minare in modo duraturo gli sforzi volti a rafforzare ulteriormente il settore biologico. Pertanto, la trasparenza è fondamentale per i consumatori e richiede controlli obbligatori da parte di organismi di controllo indipendenti. Data la complessità della filiera biologica, è essenziale che la Commissione, gli Stati membri e i portatori di interesse si adoperino attivamente per individuare possibili modalità di rafforzamento dei meccanismi di certificazione e controllo esistenti, al fine di prevenire le frodi nella produzione e nel commercio biologici, sia nell'UE che nei paesi terzi, nonché di evitare ulteriori oneri amministrativi e costi per gli agricoltori. In tale contesto, occorre impiegare soluzioni informatiche.

 

Il coinvolgimento delle autorità locali e regionali è di primaria importanza per conseguire il massimo sviluppo del settore biologico. I rappresentanti locali e regionali hanno spesso un quadro chiaro delle carenze nelle loro rispettive regioni o comunità e possono definire margini di miglioramento e azioni concrete. Gli enti locali e regionali svolgono un ruolo di crescente rilievo nel sostenere la strutturazione del settore biologico in termini di produzione, logistica e commercio e nel facilitare la creazione di una cooperazione organizzata tra produttori e consumatori. Le attività di sensibilizzazione e di informazione, così come la messa a punto di programmi di formazione rivolti a scuole e scuole dell'infanzia, comprese visite ad aziende agricole biologiche volte a rafforzare il legame con l'agricoltura e il valore del cibo, possono contribuire a educare i consumatori e i futuri consumatori a livello locale.

 

In alcune regioni dell'Unione la produzione biologica cresce a un ritmo più sostenuto rispetto al mercato biologico. Può rendersi necessaria un'azione volta a promuovere le esportazioni di prodotti biologici dell'UE onde evitare la sovrapproduzione e salvaguardare la redditività del mercato biologico e dell'agricoltura biologica nell'Unione.

 

Inoltre, affinché l'UE realizzi il proprio potenziale nella definizione di norme globali in materia di agricoltura sostenibile, è importante che siano attuati programmi di informazione e di promozione relativi ai prodotti biologici dell'Unione e che la consapevolezza e il riconoscimento del logo biologico dell'UE nei paesi terzi siano migliorati, poiché quest'ultimo fornisce garanzie ai consumatori circa la sostenibilità, la qualità e le caratteristiche dei prodotti e dei processi produttivi impiegati.

 

L'acquacoltura biologica è un settore relativamente giovane con un notevole potenziale di crescita e gli Stati membri e i portatori di interesse dovrebbero assicurare che il suo sviluppo subisca un'accelerazione.

 

Stimolare la riconversione e rafforzare l'intera catena del valore

 

In una situazione di mercato equilibrata, le filiere alimentari brevi e locali che tengono conto anche della stagionalità e le opportunità di commercializzazione diretta, ove possibile, hanno grandi potenzialità sul piano dei benefici economici e ambientali per gli agricoltori biologici e le economie rurali, garantendo il reddito, creando occupazione e contribuendo al contempo al benessere degli animali e alla tutela dell'ambiente, della biodiversità e del clima.

 

Lo sviluppo di biodistretti all'interno degli Stati membri genera sinergie tra gli agricoltori, i consumatori, l'industria dell'ospitalità e le imprese culturali, in quanto sono di natura multifunzionale e promuovono il potenziale economico e socioculturale di una regione. Le reti esistenti dovrebbero essere incoraggiate a estendere il numero di città e centri minori coinvolti.

 

Al fine di stimolare la riconversione e rafforzare l'intera catena del valore, è fondamentale espandere lo scambio strutturato di conoscenze e buone pratiche di agricoltura biologica tra gli Stati membri e gli agricoltori, nonché potenziare i servizi di consulenza per le aziende agricole. La crescente collaborazione tra i ricercatori scientifici, i servizi di consulenza, il settore dell'istruzione, gli agricoltori e la società favorisce lo sviluppo del settore biologico.

 

L'utilizzo delle tecnologie digitali, tra cui l'agricoltura di precisione e la tecnologia blockchain, può contribuire allo sviluppo dell'agricoltura biologica. Si rileva un divario crescente nell'impiego delle tecnologie nelle piccole e grandi imprese, negli impianti di trasformazione e nelle aziende agricole dei vari Stati membri. L'adeguamento delle tecnologie e delle soluzioni digitali su larga scala alle imprese biologiche, agli impianti di trasformazione e alle aziende agricole di piccole dimensioni, così come lo sviluppo di nuove soluzioni su misura per la produzione su piccola scala, inciderebbero positivamente sulla produzione biologica, ad esempio in termini di efficienza delle risorse.

 

Migliorare il contributo dell'agricoltura biologica alla sostenibilità ambientale

 

La notevole espansione della superficie agricola dell'UE investita a agricoltura biologica deve essere fondamentalmente accompagnata, promossa e sostenuta da una politica incisiva in materia di ricerca e innovazione. Gli ostacoli esistenti devono essere abbattuti e le restrizioni rimosse. La ricerca e l'innovazione sono settori più che mai prioritari per superare le criticità dell'agricoltura biologica, ad esempio la disponibilità di mangimi proteici, vitamine, prodotti fitosanitari, fertilizzanti e risorse genetiche biologici, nonché per soddisfare le aspettative della società in fatto di benessere degli animali e uso efficiente delle risorse. L'assegnazione dei finanziamenti di Orizzonte Europa come pure la promozione e il rafforzamento della cooperazione tra le comunità di ricerca che si occupano di alimenti e agricoltura biologici e convenzionali al fine di apprendere dalle reciproche esperienze può contribuire notevolmente a migliorare il contributo dell'agricoltura biologica alla sostenibilità.

 

Ad esempio vi è la necessità di sementi biologiche sufficientemente disponibili e di qualità elevata, nonché di materiale eterogeneo e di varietà vegetali ad elevata capacità produttiva che siano più resilienti contro le malattie delle piante e gli effetti dei cambiamenti climatici. Inoltre, occorre individuare e promuovere prodotti e metodi fitosanitari alternativi, in quanto il segmento di mercato delle sostanze naturali è limitato e meno redditizio e il processo di registrazione è dispendioso in termini di tempo e denaro. La Commissione e gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi volti a migliorare il funzionamento del mercato delle sementi e dei prodotti fitosanitari biologici nonché prevedere periodi di transizione per la loro creazione e il loro sviluppo.

 

Il potenziamento della raccolta e la maggiore disponibilità di dati accurati, tempestivi e comparabili sul settore biologico svolge un ruolo importante per il suo ulteriore sviluppo. Nello specifico, i dati sulla produzione, il consumo, il commercio all'interno dell'UE e con i paesi terzi e la sostenibilità, compresi i prezzi alla produzione e al dettaglio, le preferenze dei consumatori, le strutture delle filiere, il valore aggiunto e la quota degli agricoltori nelle filiere, sono necessari per monitorare e definire la politica dell'UE in materia di produzione biologica e per valutare le tendenze in fatto di consumo e produzione. In tal modo è possibile mettere in luce gli effetti del settore biologico dell'Unione sul piano ambientale, economico e sociale nonché rafforzare la fiducia nei prodotti biologici dell'UE mediante una maggiore trasparenza dei dati. Pertanto la volontà della Commissione di estendere l'analisi degli Osservatori del mercato dell'UE ai prodotti biologici risulta apprezzabile.

 

In conclusione, gli alimenti di qualità elevata, prodotti a livello regionale e in armonia con la natura, sono importanti per la qualità della vita dei cittadini europei e per la tutela dell'ambiente, della biodiversità e del clima. Questa è l'essenza dell'agricoltura biologica. Occorre accordare più spazio al modello biologico in Europa, pur rispettando il potenziale di altri metodi agricoli sostenibili ai fini del raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo.

 


INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

31.3.2022

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

45

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Mazaly Aguilar, Clara Aguilera, Atidzhe Alieva-Veli, Álvaro Amaro, Attila Ara-Kovács, Carmen Avram, Adrian-Dragoş Benea, Benoît Biteau, Mara Bizzotto, Daniel Buda, Isabel Carvalhais, Asger Christensen, Angelo Ciocca, Dacian Cioloş, Paolo De Castro, Jérémy Decerle, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Luke Ming Flanagan, Dino Giarrusso, Martin Häusling, Martin Hlaváček, Elsi Katainen, Camilla Laureti, Gilles Lebreton, Julie Lechanteux, Norbert Lins, Chris MacManus, Colm Markey, Marlene Mortler, Ulrike Müller, Bronis Ropė, Bert-Jan Ruissen, Anne Sander, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Annie Schreijer-Pierik, Marc Tarabella, Veronika Vrecionová, Sarah Wiener

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Anna Deparnay-Grunenberg, Anja Hazekamp, Tonino Picula, Michaela Šojdrová, Tom Vandenkendelaere

 


VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

45

+

ECR

Mazaly Aguilar, Bert-Jan Ruissen, Veronika Vrecionová

ID

Mara Bizzotto, Angelo Ciocca, Gilles Lebreton, Julie Lechanteux

NI

Dino Giarrusso

PPE

Álvaro Amaro, Daniel Buda, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Norbert Lins, Colm Markey, Marlene Mortler, Anne Sander, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Annie Schreijer-Pierik, Michaela Šojdrová, Tom Vandenkendelaere

Renew

Atidzhe Alieva-Veli, Asger Christensen, Dacian Cioloş, Jérémy Decerle, Martin Hlaváček, Elsi Katainen, Ulrike Müller

S&D

Clara Aguilera, Attila Ara-Kovács, Carmen Avram, Adrian-Dragoş Benea, Isabel Carvalhais, Paolo De Castro, Camilla Laureti, Tonino Picula, Marc Tarabella

The Left

Luke Ming Flanagan, Anja Hazekamp, Chris MacManus

Verts/ALE

Benoît Biteau, Anna Deparnay-Grunenberg, Martin Häusling, Bronis Ropė, Sarah Wiener

 

0

-

 

0

0

 

Significato dei simboli utilizzati:

+ : favorevoli

- : contrari

0 : astenuti

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 28 aprile 2022
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