RELAZIONE sull'attuazione del programma "Corpo europeo di solidarietà" 2021-2027

26.10.2023 - (2023/2018(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatrice: Michaela Šojdrová
Relatrice per parere della commissione associata a norma dell'articolo 57 del regolamento:
Beata Kempa, commissione per lo sviluppo

Procedura : 2023/2018(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A9-0308/2023
Testi presentati :
A9-0308/2023
Discussioni :
Testi approvati :

MOTIVAZIONE – SINTESI DEI FATTI E DELLE CONSTATAZIONI

1. Introduzione

La presente relazione analizza l'attuazione del programma "corpo europeo di solidarietà" nell'attuale quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, per quanto riguarda gli anni dal 2021 al 2023. Il programma è succeduto al programma "Servizio volontario europeo" (SVE), che faceva parte di Erasmus+ fino al 2018. Successivamente il programma è stato, per un periodo pilota di tre anni, il "corpo europeo di solidarietà" 2018-2020.

L'attuale programma autonomo è un programma faro dell'UE per il volontariato. Il programma fornisce uno sportello unico per le attività di volontariato per i giovani in tutta l'UE e oltre e offre un'esperienza di arricchimento in un contesto di apprendimento non formale e informale.

Dalla sua iniziale natura di programma volto semplicemente alla mobilità a fini di apprendimento dei volontari si è ora trasformato in un programma incentrato sulla solidarietà e sull'impatto sulla comunità. Del resto, il volontariato è l'espressione della solidarietà e presenta chiari benefici per la società, la partecipazione civica e la cittadinanza attiva, ma rappresenta anche un'opportunità per i partecipanti di sviluppare capacità e competenze rilevanti. 

Secondo quanto affermato nel regolamento (UE) 2021/888: "Il programma è concepito per offrire ai giovani nuove occasioni per svolgere attività di volontariato in settori connessi alla solidarietà e per elaborare e sviluppare progetti di solidarietà di propria iniziativa. Tali opportunità contribuiscono a migliorare lo sviluppo personale, formativo, sociale, civico e professionale dei giovani".

La presente relazione illustra l'attuazione in corso degli obiettivi e delle attività del programma, evidenziando i successi e le possibili lacune nell'offerta delle opportunità di solidarietà ai giovani. 

Nell'ambito dei lavori relativi alla relazione sull'attuazione, il 23 maggio 2023 la relatrice ha organizzato una riunione dei portatori di interessi. Complessivamente, sono state presentate osservazioni da 11 portatori di interessi, tra cui agenzie nazionali, organizzazioni internazionali e ONG. Oltre alle osservazioni ricevute in sede di riunione, la relatrice ha ottenuto anche diverse dichiarazioni scritte di altre organizzazioni coinvolte nel programma.

La relatrice si è inoltre avvalsa di uno studio dei Servizi di ricerca parlamentare (di seguito denominato "lo studio dell'EPRS") e di uno studio commissionato dal dipartimento tematico Politica strutturale e di coesione (di seguito denominato "lo studio"), che valutano le prime fasi di attuazione del programma.

2. Contesto dell'attuazione del programma

L'adozione tardiva del QFP 2021-2027 e del regolamento che istituisce il programma "corpo europeo di solidarietà" nel maggio 2021 ha comportato alcuni ritardi nell'attuazione, dato che molte organizzazioni non hanno potuto presentare un progetto durante l'estate 2021. Inoltre, i progetti di molte organizzazioni presentati nel 2019 e 2020 sono stati posticipati al 2021 a causa della pandemia di COVID-19.

La crisi della COVID-19 ha infatti colpito l'aspetto della mobilità del programma: sebbene alcune attività siano state spostate online, si è reso necessario annullare molti tirocini.

Il programma ha dimostrato il suo valore aggiunto e la sua resilienza all'inizio del 2022 con l'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina e il conseguente afflusso di profughi in fuga dalla guerra. Il corpo europeo di solidarietà ed Erasmus+ hanno offerto opportunità di riorientamento delle attività a sostegno delle persone ricollocate provenienti dall'Ucraina. Il corpo europeo di solidarietà ha introdotto una speciale priorità politica per contribuire al soccorso e all'assistenza ai rifugiati ucraini. Ciò ha consentito ai progetti in corso del corpo europeo di solidarietà (progetti di volontariato e progetti di solidarietà) di adattare il proprio ambito e le proprie attività, su base volontaria, a tale obiettivo. Inoltre, molti progetti sostenuti hanno risposto a una serie di eventi meteorologici estremi e catastrofi naturali per tutto il 2021 e oltre.

Nonostante gli ostacoli incontrati, il programma "corpo europeo di solidarietà" ha dimostrato la sua natura di punto di accesso unico per la solidarietà europea e di essere uno strumento di rafforzamento delle comunità, dal momento che molti volontari hanno aderito ad attività di volontariato durante la pandemia o volte ad aiutare i rifugiati ucraini. Ciò non fa altro che confermare che il corpo europeo di solidarietà è un programma autenticamente europeo che offre strumenti per affrontare le sfide in corso e far fronte alle crisi.

3. Obiettivi e attività

L'obiettivo generale del programma è rafforzare la partecipazione dei giovani e delle organizzazioni ad attività di solidarietà accessibili e di elevata qualità, primariamente di volontariato, quale mezzo per rafforzare la coesione, la solidarietà, la democrazia, l'identità europea e la cittadinanza attiva nell'Unione e oltre, affrontando sul terreno sfide sociali e umanitarie, con uno sforzo particolare per promuovere lo sviluppo sostenibile, l'inclusione sociale e le pari opportunità.

L'obiettivo specifico del programma è offrire ai giovani, compresi quelli con minori opportunità, occasioni facilmente accessibili di impegnarsi in attività di solidarietà che determinano cambiamenti sociali positivi nell'Unione e oltre, migliorando e convalidando adeguatamente le loro competenze e facilitando il loro impegno continuo in quanto cittadini attivi.

A tal fine, il programma prevede due sezioni di attività:

a) la sezione "Partecipazione dei giovani ad attività di solidarietà rivolte alle sfide sociali"; e

b) la sezione "Partecipazione dei giovani ad attività di solidarietà connesse agli aiuti umanitari" (Corpo volontario europeo di aiuto umanitario).

Le azioni nell'ambito della prima sezione consistono in azioni di volontariato, compresi i gruppi di volontariato nelle aree ad alta priorità, e nei progetti di solidarietà. Entrambe le sezioni sono coinvolte in azioni comuni di attività di rete (NET) e misure di qualità e di sostegno.

Per la seconda sezione è competente la commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo, che ha pubblicato il proprio parere in materia.

La relazione descrive le modalità con cui vengono raggiunti gli obiettivi e le attività. La valutazione dell'attuazione si basa sul confronto tra gli obiettivi del programma e i risultati raggiunti, utilizzando indicatori quantitativi e qualitativi. Tali indicatori comprendono i dati ufficiali forniti dalla Commissione europea, in particolare dalla DG EAC e dalla DG BUDG, i risultati degli studi effettuati e le valutazioni e osservazioni di vari portatori di interessi.

4. Attività di solidarietà

Secondo la dichiarazione sulla performance del programma della DG BUDG, che riguarda il periodo fino al 31 gennaio 2023, il programma prevede di offrire opportunità ad almeno 185 755 giovani tra il 2021 e il 2027. Si tratta, tuttavia, di un numero riveduto rispetto alle 270 000 opportunità stimate all'inizio del programma nel 2020. Durante i primi due anni del programma, quasi 330 000 giovani hanno espresso interesse in quest'ultimo. Nonostante le complicazioni iniziali e le crisi successive, negli anni 2021-2022 il programma ha accolto più di 42 903 domande su un totale di quasi 80 000 domande presentate dai giovani. L'interesse di questi ultimi per il programma è notevole e in aumento.

Circa l'85 % delle opportunità di volontariato del corpo europeo di solidarietà riguarda attività a lungo termine. La stima iniziale prevedeva il 65 % di opportunità a lungo termine e il 35 % di quelle a breve termine. Le attività a lungo termine richiedono maggiori risorse. Ciò spiega, insieme all'inflazione e agli alti livelli di partecipazione dei giovani con minori opportunità, il numero relativamente inferiore di partecipanti ad attività a breve termine rispetto alla previsione iniziale.

Le sezioni seguenti della presente relazione rifletteranno su tale situazione e su altri aspetti del programma riguardanti le singole attività, la visibilità e l'esecuzione del bilancio. Ogni sezione fornisce una panoramica descrittiva dei risultati e delle sfide che dovrebbero essere affrontate.

4.1. Volontariato

Questa azione rimane la più popolare tra i richiedenti, con 27 507 domande di partecipanti accolte nel periodo 2021-2022.

Una delle principali priorità politiche riguarda l'inclusione dei giovani con minori opportunità. Nel 2021 la Commissione ha adottato un atto di esecuzione che mira a una partecipazione più inclusiva e diversificata al corpo europeo di solidarietà e ai programmi Erasmus+ per il periodo 2021-2027. La decisione di esecuzione (UE) 2021/1877 dovrebbe consentire a un maggior numero di persone di fare volontariato nel proprio paese di residenza o in un altro paese, raggiungendo un numero sempre più nutrito di persone con minori opportunità.

Il numero totale di partecipanti con minori opportunità ai progetti aggiudicati nell'ambito dei bandi 2021/2022 è stato di 14 060, con 8 622 partecipanti impegnati nel volontariato individuale e 5 438 impegnati in gruppi di volontariato. Queste cifre superano l'obiettivo originale della dimensione inclusiva del programma e dimostrano la sua effettiva inclusività. Complessivamente il 35 % dei partecipanti nel 2021 e nel 2022 era costituito da giovani con minori opportunità.

Occorre compiere ulteriori sforzi per rendere il programma ancora più inclusivo, tenendo conto dei suggerimenti individuati nella raccomandazione 2022/C 157/01 del Consiglio relativa alla mobilità dei giovani volontari nell'Unione europea.

I giovani possono partecipare a qualsiasi numero di gruppi di volontariato. Tuttavia, il volontariato individuale è limitato a un massimo di 12 mesi. Sarebbe opportuno prendere in considerazione un approccio più flessibile e inclusivo, ad esempio una strategia in cui i partecipanti possano scegliere e combinare tra loro diversi paesi, argomenti o esperienze, anziché doversi limitare a un'unica opportunità di mobilità a lungo termine. Questo approccio inclusivo offrirebbe maggiori opportunità a coloro che non possono impegnarsi per un periodo di tempo più lungo.

Le organizzazioni di invio (di sostegno) sono parti integranti e fondamentali per le fasi di preparazione e follow-up. La guida del programma definisce il loro ruolo nel modo seguente: sostenere, preparare e/o formare i partecipanti prima della partenza, mediare tra i partecipanti e le loro organizzazioni ospitanti e/o fornire loro sostegno al ritorno dall'attività svolta, nonché gestire e coordinare il progetto.

Il titolo "organizzazione di sostegno" fornisce una descrizione poco chiara del ruolo e delle responsabilità di tale organizzazione. Una possibilità proposta è di nominarle "organizzazioni di invio" (come nel precedente Servizio volontario europeo) e rendere obbligatorio il loro coinvolgimento nelle azioni di volontariato.

Il Corpo volontario europeo di aiuto umanitario è un'azione centralizzata che segue una logica diversa rispetto al volontariato decentrato. Le diverse circostanze in cui si svolgono portano a molta confusione tra i beneficiari. Pertanto, le attività e le comunicazioni del volontariato sia decentrato sia centralizzato potrebbero essere allineate e coordinate in modo migliore.

Tra l'altro, occorre trovare una soluzione alle sfide relative ai visti dei volontari del corpo europeo di solidarietà provenienti da paesi non Schengen, poiché le organizzazioni ospitanti non possono sostenere i volontari nell'ottenimento dei visti. Tale soluzione dovrebbe includere l'assistenza finanziaria e legale per i posti di volontariato che riguardano i cittadini di paesi terzi, i giovani partecipanti al programma Erasmus+ e provenienti dai paesi partner, nonché i giovani rifugiati. Una possibile soluzione sarebbe la previsione di una categoria speciale di visti, ottenibili con procedura accelerata e gratuita, per i partecipanti al corpo europeo di solidarietà.

4.2. Progetti di solidarietà

I progetti di solidarietà hanno registrato un andamento positivo in tutte e quattro le aree prioritarie: inclusione e diversità; trasformazione digitale; partecipazione alla vita democratica; tutela dell'ambiente, sviluppo sostenibile e azione per il clima. I progetti totali aggiudicati nel 2021 sono stati 1948, mentre nel 2022 sono stati 1877. Il numero complessivo dei volontari selezionati tra il 2021 e il 2022 è di 12 548.

Molti progetti sono stati avviati anche durante la pandemia di COVID-19, ad esempio quelli rivolti ai gruppi più vulnerabili o che favorivano l'uso di strumenti digitali. Inoltre, è stato registrato un crescente interesse per i progetti a favore dei rifugiati ucraini. Infine, cosa non meno importante, un numero significativo di progetti è stato dedicato anche all'ambiente e ai cambiamenti climatici (397), alle competenze verdi (267), alla democrazia e alla partecipazione democratica inclusiva (200).

Nonostante questa tendenza, i progetti di solidarietà rimangono quelli di minore interesse tra i volontari poiché anche la consapevolezza dell'esistenza di tali progetti è relativamente bassa (cfr. 6.1.).

Le reazioni dei portatori di interessi hanno inoltre evidenziato che il numero minimo di cinque persone previsto per i progetti di solidarietà è troppo elevato. Ciò potrebbe essere risolto abbassando la soglia a tre o quattro persone nel prossimo periodo di programmazione. Inoltre, diverse organizzazioni ritengono che il limite minimo di età per i progetti di solidarietà (nazionali) potrebbe essere abbassato a 16 anni, poiché nel caso delle attività di partecipazione dei giovani a Erasmus+ il limite è addirittura fissato a 13 anni.

4.3. Attività di rete

Le attività di rete (NET) sono attività di sostegno volte a migliorare l'attuazione del programma in termini qualitativi e a rafforzare i legami con l'evoluzione delle politiche. Una fonte fondamentale ai fini della valutazione è l'analisi dedicata di SALTO relativa agli anni 2020-2022.

Sulla base delle informazioni fornite dal comitato di pianificazione, risulta chiaro che le attività pianificate sono equamente suddivise e riguardano il programma "corpo europeo di solidarietà" in generale, il sostegno alla qualità e lo sviluppo di qualità, abilità e competenze. Alcune attività tematiche chiave, tuttavia, sono ancora sottorappresentate: trasformazione digitale, azione per il clima e sostenibilità, partecipazione dei giovani.

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto principalmente su tali attività, dato che si è reso necessario svolgere la maggior parte di esse online. Da un lato, la transizione online è stata un successo e ha reso più flessibili le relative attività. Dall'altro, le attività online hanno pesato sul mantenimento della motivazione e dell'impegno dei partecipanti. In ogni caso, la difficoltà della situazione ha dimostrato la flessibilità delle agenzie nazionali e dei funzionari incaricati delle NET nell'adattarsi a sfide impreviste.

4.4. Misure di qualità e di sostegno

Le misure di qualità e di sostegno hanno attirato un'attenzione significativa, in quanto garantiscono un'elevata qualità delle attività di volontariato e delle condizioni di svolgimento per i partecipanti. Tali misure comprendono principalmente marchi di qualità (3 987 organizzazioni detengono un marchio di qualità), assicurazioni, opportunità di apprendimento delle lingue, un sistema di supporto informatico e il portale del corpo europeo di solidarietà.

Strumenti efficaci ed efficienti sono fondamentali per l'attuazione del programma. In generale, ai fini dell'efficacia del programma è necessario migliorare il funzionamento degli strumenti informatici e semplificare le procedure.

Queste conclusioni sono confermate dallo studio condotto in materia, in cui il 55 % delle agenzie nazionali ritiene che gli strumenti informatici disponibili per la procedura di domanda non siano facili da utilizzare. Inoltre, il 45 % delle agenzie nazionali ritiene che gli strumenti informatici complichino la procedura di domanda per i richiedenti. Dati simili sono stati registrati anche tra i grandi portatori di interessi.

Gli strumenti informatici presentano continui problemi e anomalie, ad esempio nel sistema di sostegno linguistico online (Online Linguistic Support, OLS). Il sistema OLS è essenziale, in quanto prepara i volontari per il loro viaggio all'estero. A tale proposito, la quantità e la qualità dei corsi offerti in alcune lingue sono insufficienti e il trasferimento alla piattaforma EU Academy presenta ancora difetti e deve essere rivisto. Pertanto, solo il 6,5 % dei grandi portatori di interessi, intervistati a fini di sondaggio, vede l'OLS come uno strumento per migliorare la conoscenza delle lingue, mentre oltre il 50 % lo considera inefficace.

Alcuni sistemi, come PASS, non sono intuitivi e non offrono funzioni di base come il filtraggio e la ricerca di potenziali richiedenti; dovrebbe essere fornito uno strumento di smistamento e filtraggio migliore per consentire alle organizzazioni di selezionare i candidati. Anche il modulo beneficiario riscontra problemi tecnici, come la limitazione dell'accesso alle relazioni dei partecipanti.

Il nuovo marchio di qualità deve essere ulteriormente semplificato, specialmente per quanto riguarda tutta la procedura di aggiudicazione del marchio. In particolare, il modulo di domanda dovrebbe essere abbreviato e semplificato e dovrebbe essere disponibile in tutte le lingue dell'UE. Inoltre, le organizzazioni accoglierebbero con favore scadenze più frequenti e tempi più brevi per il riaccreditamento. Sono necessari ulteriori dati in merito all'eventuale mancata ripresentazione della domanda e/o ricezione del marchio da parte di alcune organizzazioni rispetto a quanto avvenuto nel precedente periodo di programmazione.

Inoltre, è fondamentale distinguere i risultati dell'apprendimento (Youthpass) dall'esperienza di volontariato. Una possibile opzione sarebbe quella di registrare l'esperienza anche su Europass e di incoraggiare gli istituti di istruzione superiore a concedere crediti ECTS per esperienze di volontariato, come quelle intraprese nel quadro del corpo europeo di solidarietà. Riconoscendo i risultati dell'apprendimento, le qualifiche, le competenze professionali e per la vita, il corpo europeo di solidarietà può contribuire efficacemente agli obiettivi generali dello spazio europeo dell'istruzione.

5. Attività di volontariato nel settore degli aiuti umanitari

Il precedente programma "Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario" è stato integrato nel programma "corpo europeo di solidarietà" 2021-2027 con modifiche significative in termini di struttura in modo da potervi essere inserito come una sezione separata: il Corpo volontario europeo di aiuto umanitario. La commissione per lo sviluppo è responsabile della valutazione dell'attuazione della sezione umanitaria. Il programma è disponibile per giovani tra i 18 e i 35 anni, per una durata da due a 12 mesi in caso di volontariato individuale o da 15 a 60 giorni in caso di gruppi di volontari. Il bilancio per il 2023 è fissato a 6,8 milioni di EUR. La sezione dell'aiuto umanitario ha registrato oltre 59 000 manifestazioni di interesse entro luglio 2023, laddove il gruppo più interessato è quello dei giovani di età compresa tra 18 e 23 anni.

L'attuazione della sezione umanitaria è ancora in fase iniziale. Nel dicembre 2022 sono state firmate convenzioni di sovvenzione con i primi 11 consorzi selezionati; da marzo 2023 sono disponibili i primi volontari che hanno completato la loro formazione, inviati sul campo per la prima volta a giugno 2023. Per questi motivi, la sezione umanitaria può essere valutata solo in parte.

Il processo di formazione dei volontari è centralizzato e gestito dall'Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura (EACEA). Tale processo comprende tre fasi: autovalutazione, formazione online tramite EU Academy e una formazione in presenza della durata di cinque giorni. L'assegnazione dei posti nei corsi di formazione non è limitata a un periodo di tempo specifico, ma la quantità inaspettata di domande ricevute consente ora solo a coloro che sono stati più veloci a candidarsi di accedere alla formazione in presenza. L'inadeguatezza del bilancio rispetto all'interesse limita il numero di posti disponibili per la formazione in presenza e comporta tempi di attesa fino a sei mesi tra la formazione online e quella in presenza, ritardando così l'impiego sul campo dei volontari.

Inoltre, circa due terzi dei progetti selezionati per il 2023 per la sezione umanitaria sono incentrati sullo sviluppo. La stessa situazione si era verificata già nel programma precedente gestito dalla DG ECHO. Occorre adottare un approccio più equilibrato incentrato sull'azione umanitaria per le selezioni future.

6. Ulteriori considerazioni e raccomandazioni

6.1. Visibilità

Come tutti i nuovi programmi autonomi dell'UE, il corpo europeo di solidarietà deve affrontare problemi di visibilità. I potenziali partecipanti hanno le idee confuse e necessitano di chiarimenti. Il programma viene infatti confuso con Erasmus+ e altri programmi. Inoltre, le differenze tra questo programma e altri sistemi volontari sono spesso poco chiare.

Nonostante le carenze iniziali nella sua attuazione, il programma ha registrato una forte domanda da parte dei giovani, in particolare per le attività di volontariato, dal momento che questi progetti hanno assorbito completamente il bilancio.

A due anni dall'avvio del programma, le sue capacità di sostenere i giovani nelle loro attività potrebbero essere migliorate. La domanda in crescita è rivolta ad attività di volontariato a lungo termine, che sono più costose, mentre le attività a breve termine (progetti di solidarietà) attirano meno interesse.

È necessario migliorare la promozione e la comunicazione relative al programma e ai suoi benefici aggiuntivi, ad esempio attraverso campagne nazionali mirate sul corpo europeo di solidarietà, il programma autonomo e le sue attività, come il volontariato e i progetti di solidarietà, così che possa godere di un ampio riconoscimento come già avvenuto con Erasmus+.

Si dovrebbe migliorare la visibilità delle attività a breve termine e ottenere l'appoggio della Commissione, delle agenzie nazionali e delle organizzazioni di volontariato.

Ai fini di una maggiore visibilità si potrebbe proclamare il 2025 Anno europeo del volontariato, come suggerito durante la Conferenza sul futuro dell'Europa e da varie organizzazioni. Questa iniziativa rafforzerebbe l'attenzione rivolta al volontariato e l'impegno civico attivo e aumenterebbe la conoscenza del programma.

6.2. Bilancio

Per il momento il programma "corpo europeo di solidarietà" è ancora nuovo. Con un bilancio dedicato di oltre 1 miliardo di EUR per il QFP 2021-2027, il programma dispone di un bilancio relativamente ridotto rispetto a quello di Erasmus+. Nonostante questo, la partecipazione al programma ha superato le aspettative iniziali e si rendono necessari finanziamenti adeguati.

Il bilancio complessivo di 1,033 miliardi di EUR per il periodo 2021-2027 presenta un profilo relativamente lineare e piatto. Con un massimo del 20 % riservato al volontariato nazionale, la distribuzione indicativa del bilancio è del 94 % per progetti di volontariato e di solidarietà e del 6 % per il volontariato nell'ambito del Corpo di aiuto umanitario. Tali indicazioni sulle linee di bilancio sono attualmente soddisfatte.

I primi due anni di esecuzione del bilancio hanno affrontato diverse sfide: l'adozione tardiva della base giuridica del programma, la pandemia di COVID-19, l'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina e gli elevati tassi di inflazione nell'UE.

Una richiesta comune da parte di tutte le agenzie nazionali, le organizzazioni di volontariato e altri portatori di interessi è stata quella di aumentare il bilancio annuale, la diaria e altre spese di bilancio al fine di garantire finanziamenti sufficienti per la gestione del programma.

Secondo lo studio effettuato, solo il 30 % delle agenzie nazionali è soddisfatto del bilancio complessivo disponibile nel proprio paese, mentre le agenzie nazionali rimanenti sono né soddisfatte né insoddisfatte (20 %), piuttosto insoddisfatte (25 %) o molto insoddisfatte (25 %). Le osservazioni dei portatori di interessi maggiori sono state piuttosto negative.

Pertanto, la questione più urgente è aumentare il bilancio stanziato per il programma. È evidente che l'elevata domanda di attività a lungo termine più costose, l'aumento dei prezzi dovuto all'inflazione e altri aspetti di bilancio del programma non possono essere soddisfatti nell'ambito dell'attuale bilancio e dei suoi importi forfettari.

A questo proposito, è stata introdotta una revisione molto apprezzata dei costi unitari per le sovvenzioni del 2023. Tuttavia, l'andamento degli importi forfettari per gli anni successivi rimane ancora un problema. Occorre prevedere qualcosa di più dei previsti importi forfettari per l'assistenza all'organizzazione e la diaria, soprattutto alla luce dell'aumento dell'inflazione.

I dati disponibili relativi ai primi due anni dell'attuale periodo di programmazione mostrano una domanda molto elevata e un tasso di assorbimento del 100 % associato a livelli elevati di sottoscrizione eccedente. Anche l'anno 2022, caratterizzato da un sostegno integrativo di 3 milioni di EUR per le attività dell'Anno europeo dei giovani, si è concluso con un'esecuzione del bilancio al 100 % in impegni. I primi risultati per quanto riguarda i pagamenti sono attesi per la fine del 2023.

Il numero di persone che possono essere sostenute con il bilancio disponibile è inferiore al numero previsto. Ciò è dovuto principalmente a una ripartizione non uniforme tra attività a breve e a lungo termine (cfr. 4 e 6.1.), dal momento che le attività a breve termine (da due settimane a due mesi) costano, in media, circa 8-10 volte meno delle mobilità più lunghe.

Sarebbe auspicabile garantire finanziamenti regolari per i titolari di marchi a fini di pianificazione a lungo termine, dal momento che le organizzazioni devono disporre di garanzie finanziarie, ad esempio impegni fissi o quote per diversi anni.

Sono necessari ulteriori dati sull'attuale massimale di finanziamento per i costi di coordinamento per le organizzazioni. I portatori di interessi hanno chiesto un aumento dell'attuale limite massimo di finanziamento, al fine di rendere il programma più attraente per le organizzazioni e le reti più grandi.

Inoltre, hanno raccomandato di prevedere un importo minimo che le organizzazioni ospitanti devono pagare alle loro organizzazioni partner/di invio, ad esempio per organizzare la preparazione, la formazione o altre attività.

Vi è chiaramente bisogno di inviti più centralizzati per utilizzare il potenziale delle organizzazioni e delle reti europee nel programma. Queste organizzazioni hanno richiesto sovvenzioni centralizzate specifiche gestite dall'EACEA affinché esse stesse e le loro reti possano fare domanda in relazione a singoli progetti di volontariato e solidarietà. Tali organizzazioni e reti, che hanno una natura paneuropea, non dovrebbero essere tenute a dimostrare il loro impatto locale nelle domande di sovvenzione centralizzate.

Vi sono discrepanze tra le agenzie nazionali nel modo in cui gestiscono le domande, il che contribuisce ulteriormente ad aggravare i problemi di bilancio. Occorre inoltre garantire una maggiore flessibilità consentendo alle agenzie nazionali di trasferire i fondi inutilizzati, entro i limiti imposti dal regolamento finanziario.

Nel complesso, è evidente che il programma richiede finanziamenti adeguati per poter accogliere l'elevato numero di partecipanti e migliorare le sue attività e il suo sostegno.

7. Conclusioni

Ad appena tre anni dall'avvio dell'attuazione, è importante concentrarsi sul monitoraggio, evidenziare i problemi e valutare i primi risultati. Il corpo europeo di solidarietà è un programma europeo unico per progetti di volontariato e solidarietà. È anche relativamente nuovo e, come tale, presenta una serie di carenze in diverse aree.

Tuttavia, è troppo presto per valutare l'attuazione e il rendimento dell'intero periodo di programmazione 2021-2027. L'imminente riesame intermedio del QFP dovrà essere ultimato entro la fine del 2024 e dovrà riflettere sulle aree problematiche del programma sopra illustrate e affrontarle adeguatamente consultando tutti i portatori di interessi coinvolti.

All'approssimarsi del prossimo periodo di programmazione, dovrebbero essere presi in considerazione anche diversi nuovi aspetti, ad esempio un'opzione di volontariato misto, il volontariato online/ibrido, un approccio più inclusivo, flessibile e meno burocratico.

Il corpo europeo di solidarietà ha il potenziale per diventare lo strumento dell'UE di maggior successo per la solidarietà e il volontariato. In quanto tale, avrà soprattutto bisogno di un bilancio sufficiente per soddisfare le aspettative e la domanda.


PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sull'attuazione del programma "Corpo europeo di solidarietà" 2021-2027

(2023/2018(INI))

Il Parlamento europeo,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 165, paragrafo 4, l'articolo 166, paragrafo 4, e l'articolo 214, paragrafo 5,

 vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

 vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'UE nel 2010,

 visto il regolamento (UE) 2021/888 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce il programma "corpo europeo di solidarietà" e abroga i regolamenti (UE) 2018/1475 e (UE) n. 375/2014[1],

 visto il regolamento (UE) 2021/817 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce Erasmus+: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013[2] ("Erasmus+"),

 visti gli orientamenti per l'attuazione della strategia per l'inclusione e la diversità di Erasmus+ e del corpo europeo di solidarietà, pubblicati il 29 aprile 2021,

 vista la raccomandazione del Consiglio, del 5 aprile 2022, relativa alla mobilità dei giovani volontari nell'Unione europea[3],

 vista la risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 5 giugno 2019, che definisce orientamenti sulla governance del dialogo dell'UE con i giovani – Strategia dell'Unione europea per la gioventù 2019-2027[4],

 vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640),

 vista la comunicazione della Commissione del 5 marzo 2020 dal titolo "Un'unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025"(COM(2020)0152),

 vista la comunicazione della Commissione, del 1º°luglio 2020, dal titolo "Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza" (COM(2020)0274),

 vista la comunicazione della Commissione del 18 settembre 2020 dal titolo "Un'Unione dell'uguaglianza: il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025" (COM(2020)0565),

 vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2020 dal titolo "Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 – Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale" (COM(2020)0624),

 vista la comunicazione della Commissione, del 30 settembre 2020, sulla realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025 (COM(2020)0625),

 vista la comunicazione della Commissione del 24 novembre 2011 dal titolo "Piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione 2021-2027" (COM(2020)0758),

 vista la comunicazione della Commissione, del 3 dicembre 2020, sul piano d'azione per la democrazia europea (COM(2020)0790),

 vista la comunicazione della Commissione del 4 marzo 2021 dal titolo "Piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali" (COM(2021)0102),

 vista la comunicazione della Commissione del 24 marzo 2021 dal titolo "Strategia dell'UE sui diritti dei minori" (COM(2021)0142),

 vista la decisione (UE) 2021/2316 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 dicembre 2021, relativa a un Anno europeo dei giovani (2022)[5],

 vista la decisione (UE) 2023/936 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023, relativa a un Anno europeo delle competenze[6],

 vista la sua risoluzione del 15 settembre 2020 sulle misure efficaci per rendere più ecologici i programmi Erasmus+, Europa creativa e il corpo europeo di solidarietà[7],

 vista la sua risoluzione del 10 febbraio 2021 sull'impatto della COVID-19 sui giovani e sullo sport[8],

 vista la sua risoluzione dell'8 marzo 2022 sul ruolo della cultura, dell'istruzione, dei media e dello sport nella lotta contro il razzismo[9],

 vista la sua risoluzione del 6 aprile 2022 sull'attuazione di misure di educazione civica[10],

 vista la sua risoluzione del 19 maggio 2022 sulla creazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025 – microcredenziali, conti individuali di apprendimento e apprendimento al servizio di un ambiente sostenibile[11],

 vista la sua risoluzione del 23 giugno 2022 sull'attuazione di misure di inclusione nel quadro del programma Erasmus+ 2014-2020[12],

 vista la sua risoluzione del 13 settembre 2022 sull'impatto delle chiusure delle attività educative, culturali, giovanili e sportive causate dalla COVID-19 sui bambini e sui giovani nell'UE[13],

 vista la risoluzione del Parlamento del 24 novembre 2022 sul retaggio dell'Anno europeo dei giovani 2022[14],

 visti l'articolo 54 del suo regolamento nonché l'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), e l'allegato 3 della decisione della Conferenza dei presidenti del 12 dicembre 2002 sulla procedura relativa alla concessione dell'autorizzazione a elaborare relazioni di iniziativa,

 visto il parere della commissione per lo sviluppo,

 vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A9-0308/2023),

A. considerando che il corpo europeo di solidarietà è un programma autonomo concepito per offrire ai giovani nuove occasioni per svolgere attività di volontariato in settori connessi alla solidarietà e per elaborare e sviluppare progetti di solidarietà;

B. considerando che le attività di solidarietà dovrebbero offrire un valore aggiunto europeo e andare a beneficio delle comunità, promuovendo lo sviluppo personale, formativo, sociale, civico e professionale dei partecipanti; che il volontariato, sia all'interno sia all'esterno dell'UE, è un'esperienza che arricchisce in un contesto di apprendimento non formale e informale, promuovendo al tempo stesso la solidarietà, i valori europei e le pari opportunità;

C. considerando che gli effetti della pandemia di COVID-19 hanno influito sull'aspetto della mobilità del programma e hanno comportato il rinvio di diversi progetti; che l'interesse per il programma non ha subito conseguenze, il che ne ha evidenziato il potenziale e ha dimostrato l'importanza dell'impegno dei giovani sul campo nelle attività di solidarietà, compreso il volontariato ibrido;

D. considerando che il corpo europeo di solidarietà ha offerto varie opportunità per riorientare le attività a sostegno delle persone in fuga dall'Ucraina e ha introdotto un'attività politica speciale per contribuire al soccorso e all'assistenza dei rifugiati ucraini;

E. considerando che le misure di qualità e di sostegno sono essenziali per fornire attività di volontariato di alta qualità; che tali misure incontrano molte difficoltà; che strumenti efficaci ed efficienti sono fondamentali per l'attuazione del programma;

F. considerando che la visibilità del programma è ancora relativamente bassa, in particolare fra le organizzazioni giovanili regionali e locali; che nel 2022 l'Anno europeo dei giovani si è rivelato un'opportunità unica per migliorare la visibilità del programma; che è pertanto necessario utilizzare mezzi sufficienti per promuovere il programma in modo più ampio e creare un marchio riconoscibile;

G. considerando che l'animazione socioeducativa e la formazione degli animatori socioeducativi non sono riconosciute da tutti gli Stati membri, il che comporta discrepanze nell'ambito del corpo europeo di solidarietà e di altri programmi giovanili; che il riconoscimento dell'animazione socioeducativa e della formazione degli animatori socioeducativi garantirà un grado minimo di armonizzazione delle realtà dei giovani in tutta l'UE e potrebbe avere un impatto positivo sulla qualità dei progetti del programma del corpo europeo di solidarietà;

H. considerando che il programma intende offrire opportunità di volontariato ad almeno 185 755 giovani entro il 2027, avendo finora concesso finanziamenti a poco meno di 43 000 dei quasi 80 000 giovani che hanno presentato domanda; che l'85 % dei partecipanti al corpo europeo di solidarietà fa domanda per attività di volontariato a lungo termine, rispetto alla stima iniziale del 65 % per il volontariato a lungo termine e del 35 % per il volontariato a breve termine;

I. considerando che il corpo europeo di solidarietà ha un grande potenziale in termini di sviluppo di un senso comune di appartenenza all'Europa, in quanto offre ai volontari opportunità di apprendimento per diventare cittadini attivi, contribuendo così alla costruzione di società migliori, alla promozione della coesione e della pace e alla prevenzione della violenza;

J. considerando che una delle principali priorità politiche è includere i giovani con minori opportunità; che nel periodo 2021-2022 appartenevano a questa categoria un totale di 14 060 partecipanti, dei quali 8 622 sono stati selezionati come volontari individuali e 5 438 sono stati accettati in gruppi di volontariato; che l'inclusività, anche delle zone rurali, dovrebbe continuare a essere una delle principali priorità del programma e che si dovrebbe fare di più per garantire un equilibrio geografico nella partecipazione di persone provenienti da contesti svantaggiati in tutta l'UE; che è opportuno profondersi in un impegno costante per raggiungere i giovani e fornire loro il sostegno di cui hanno bisogno; che, in alcuni casi, l'uso ambiguo del termine "inclusione delle persone con minori opportunità" può creare difficoltà e nuocere all'efficacia dell'attuazione;

K. considerando che l'ultima relazione annuale del corpo europeo di solidarietà disponibile al pubblico riguarda il periodo 2018-2019; che la strategia dell'Unione europea per la gioventù afferma che politiche giovanili fondate su dati concreti e lo sviluppo di conoscenze sono aspetti essenziali e contribuiscono a un dibattito pubblico più ampio; che il quadro operativo creato per la strategia per la gioventù e l'insieme di dati disponibili in Eurostat sono frammentati, non comparabili e non sono di facile accesso; che i dati disaggregati per età e per genere sono fondamentali per favorire la comprensione dei bisogni di diversi gruppi di giovani; che i dati sensibili sulla partecipazione dei volontari dovrebbero essere trattati nel pieno rispetto dei quadri legislativi nazionali ed europei in materia di vita privata e protezione dei dati personali;

L. considerando che il Corpo volontario europeo di aiuto umanitario, la sezione umanitaria del corpo europeo di solidarietà, offre ai giovani la possibilità di acquisire e sviluppare competenze, promuovendo nel contempo l'innovazione, la resilienza, la solidarietà e mezzi di sussistenza in tutte le società a livello globale; che l'umanitarismo basato su principi è l'elemento fondante del volontariato umanitario;

M. considerando che l'attuazione della sezione umanitaria del corpo europeo di solidarietà è ancora in fase iniziale e può essere valutata solo parzialmente, dato che l'invio sul campo dei primi volontari è avvenuto nel giugno 2023;

N. considerando che l'elevata domanda del programma supera le risorse finanziarie a esso assegnate, il che incide in modo significativo sulla partecipazione dei giovani e sul numero di progetti finanziati;

O. considerando che i giovani migranti e rifugiati incontrano ostacoli strutturali nel partecipare al programma, in particolare a causa del loro status amministrativo;

P. considerando che non esiste un processo stabilito e strutturato che coinvolga le organizzazioni della società civile nella progettazione e nell'attuazione del programma;

Q. considerando che l'importanza degli obiettivi del programma – vale a dire il contributo alla coesione sociale, la promozione della comprensione tra gli europei e la prevenzione dei conflitti attraverso la solidarietà – ha dimostrato il valore del programma del corpo europeo di solidarietà come programma autonomo, meritevole di un bilancio più consistente che gli permetta di realizzare il suo vero potenziale; che il bilancio complessivo di 1,033 miliardi di EUR per il periodo 2021-2027 ha un profilo forfettario e non è in grado di far fronte all'elevata domanda, all'aumento del costo della vita, ai tassi di inflazione e ad altre sfide; che i vincoli di bilancio possono danneggiare la qualità e l'inclusività dei progetti e ridurre l'attrattività del programma;

1. ricorda alla Commissione, agli Stati membri, alle agenzie nazionali e alle organizzazioni di volontariato di attuare e sviluppare il programma del corpo europeo di solidarietà in linea con le misure e le attività individuate per tale programma, contribuendo nel contempo a semplificare le procedure e a migliorare la visibilità;

2. invita la Commissione e le agenzie nazionali a rafforzare lo scambio regolare di buone pratiche, migliorare la comprensione comune delle procedure del programma, approfondire la cooperazione e migliorare la promozione del programma; sottolinea che tutti i portatori di interessi pertinenti, compresi quelli a livello locale e regionale, dovrebbero essere coinvolti in consultazioni periodiche su questioni che rientrano nelle loro competenze; sottolinea l'importanza di garantire che le risorse siano disponibili per una gamma diversificata di organizzazioni; raccomanda di ripristinare la prassi di convocare regolarmente un consiglio consultivo composto da portatori di interessi esperti e competenti, comprese le organizzazioni giovanili, sotto il coordinamento del Centro risorse del corpo europeo di solidarietà;

3. esorta la Commissione, gli Stati membri, le agenzie nazionali e le organizzazioni coinvolte a contribuire alla diffusione della conoscenza del programma e delle sue singole sezioni, al fine di consolidare ulteriormente il suo marchio e di raggiungere un maggior numero di organizzazioni giovanili e di giovani, in particolare quelli più svantaggiati nella società, compresi i giovani con disabilità e quelli con minori opportunità; chiede alla Commissione di fornire alle agenzie nazionali le competenze e le indicazioni necessarie per consentire loro di promuovere il programma; sottolinea che una comunicazione efficace, misure di sostegno mirate, una sorveglianza e una rendicontazione regolari svolgono un ruolo importante a tale riguardo; evidenzia che un maggiore sforzo di comunicazione e sensibilizzazione riguardo al programma deve essere accompagnato da un aumento del bilancio, per far fronte a un maggior numero di candidature ed evitare un basso tasso di successo;

4. invita le agenzie nazionali a sviluppare e attuare un maggior numero di attività di comunicazione personalizzate per raggiungere i giovani, garantendo al contempo che siano comprensibili e accessibili, a sfruttare il potenziale delle organizzazioni giovanili, in particolare quelle guidate da giovani con minori opportunità, e ad aumentare il sostegno che offrono ai candidati; sottolinea l'importanza di organizzare una campagna di informazione rivolta specificamente a tale pubblico, al fine di accrescere la consapevolezza e di elaborare in modo adeguato programmi di formazione obbligatori;

5. ritiene che l'imminente decimo anniversario del programma nel 2026 e la possibilità di proclamare il 2025 Anno europeo del volontariato dovrebbero migliorare ulteriormente la visibilità del volontariato e delle opportunità di coinvolgimento attivo dei giovani, in quanto l'istituzione di un anno del volontariato è particolarmente importante alla luce delle molteplici crisi che l'Europa ha dovuto fronteggiare, durante le quali i volontari e il loro lavoro si sono dimostrati estremamente preziosi;

6. osserva che i progetti di solidarietà attirano meno interesse e hanno minore visibilità, il che comporta una distribuzione disomogenea del bilancio; invita la Commissione, le agenzie nazionali e le organizzazioni di volontariato a promuovere attività a breve termine;

7. constata che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato che il programma dovrebbe essere più resiliente in previsione di eventi di forza maggiore; osserva che le esigenze dei giovani e le tendenze sociali stanno cambiando; invita la Commissione a prendere in considerazione nuovi formati di volontariato per il prossimo periodo di programmazione, come il volontariato a tempo parziale o misto, e a fornire ai partecipanti e alle organizzazioni una dotazione adeguata; sottolinea che tali formati possono costituire un valido complemento alla mobilità fisica in situazioni specifiche, ma non offrono un'esperienza di pari qualità e gli stessi benefici né sostituiscono un'interazione concreta sul campo;

8. ritiene che le attività nazionali siano pertinenti per i giovani con minori opportunità; invita la Commissione ad abbassare il limite di età e il numero minimo obbligatorio di cinque partecipanti per progetto di solidarietà per le attività nazionali nel prossimo periodo di programmazione, seguendo l'esempio delle attività di partecipazione giovanile di Erasmus+;

9. esorta la Commissione e gli Stati membri a rafforzare le capacità di mobilità civica europea o di volontariato transnazionale del Corpo europeo di solidarietà, fungendo così da forza trainante per la cooperazione e il riconoscimento tra i programmi nazionali di volontariato o i servizi civici che offrono esperienze di mobilità europea;

10. riconosce che le organizzazioni di sostegno sono fondamentali per la preparazione dei volontari, ma osserva che il loro ruolo rimane poco chiaro; invita la Commissione a riconoscere e rafforzare lo specifico ruolo di sostegno delle organizzazioni partecipanti, fornendo loro incentivi finanziari e rendendo obbligatorio il loro coinvolgimento nelle azioni di volontariato;

11. ritiene che le organizzazioni di sostegno debbano avere la possibilità di tenere seminari di preparazione per i loro volontari e debbano poter scegliere se far partecipare tali volontari ai seminari organizzati da loro o dalle agenzie nazionali; sottolinea l'importanza di un'adeguata formazione per i volontari che si impegnano a lavorare con le persone vulnerabili, in particolare i minori; sottolinea la necessità di agevolare le procedure amministrative, in particolare per le organizzazioni più piccole e le organizzazioni che non hanno ancora trattato programmi europei; invita la Commissione a fornire ulteriori orientamenti dettagliati e assistenza tecnica ai richiedenti, onde evitare di scoraggiare le organizzazioni dal partecipare al programma;

12. accoglie con favore gli obiettivi inclusivi del programma e gli orientamenti di attuazione della sua strategia per l'inclusione e la diversità; esorta la Commissione e gli Stati membri ad attuare la strategia con la massima cura e attenzione, in particolare per aiutare le organizzazioni a raggiungere un maggior numero di partecipanti con minori opportunità e per monitorarne attentamente l'attuazione; invita la Commissione e le agenzie nazionali a rafforzare il sostegno ai richiedenti e a mettere a punto meccanismi e strumenti per garantire l'inclusione effettiva e significativa delle persone con minori opportunità, in particolare facilitando la creazione di reti tra le organizzazioni che lavorano con tali gruppi e offrendo ai partecipanti corsi di formazione e di lingua, assicurazioni, sostegno amministrativo e assistenza post-attività;

13. invita la Commissione a prendere in considerazione l'adozione di un approccio più flessibile al volontariato individuale, consentendo ai partecipanti di combinare tra loro paesi, settori di attività ed esperienze; constata l'inadeguatezza degli attuali strumenti di ricerca e abbinamento disponibili sulla piattaforma, che non permettono di sfruttare sufficientemente il potenziale della piattaforma;

14. invita la Commissione e gli Stati membri a includere iniziative specifiche per i volontari dell'UE al fine di contribuire alla ricostruzione postbellica dell'Ucraina;

15. esorta la Commissione a garantire che gli strumenti e i sistemi digitali attualmente in uso per gestire e attuare il programma funzionino correttamente e al massimo delle loro potenzialità e la invita ad affrontare senza indugio i gravi problemi persistenti che interessano gli strumenti informatici del Corpo europeo di solidarietà, i quali rappresentano un ostacolo significativo non solo alla partecipazione delle organizzazioni più piccole e dei giovani con minori opportunità, bensì anche alla partecipazione di tutti i tipi di beneficiari; invita la Commissione a semplificare la procedura relativa agli strumenti informatici, a renderla accessibile a tutti i gruppi e di più facile utilizzo, nonché a testare gli strumenti informatici su una scala sufficientemente ampia prima di diffonderli ulteriormente; osserva che Erasmus+ e altri programmi finanziati dall'UE hanno riscontrato problemi analoghi con gli strumenti informatici;

16. insiste sul fatto che il volontariato nell'ambito del Corpo europeo di solidarietà deve includere componenti di apprendimento e formazione, rileva che un numero decisamente ristretto di misure riguarda direttamente l'educazione civica; chiede che le conoscenze dei volontari in merito all'Unione europea siano migliorate, anche attraverso un modulo sulla cittadinanza europea, da frequentare come corso di formazione prima o parallelamente all'esperienza di solidarietà, al fine di rafforzare il valore aggiunto europeo del programma; invita la Commissione ad arricchire l'esperienza di solidarietà promuovendo le visite dei volontari nei luoghi della memoria del paese ospitante, specialmente nei luoghi di particolare importanza per la storia dell'UE;

17. esorta la Commissione a migliorare la qualità e la quantità del sostegno linguistico online per i partecipanti, a integrare migliori strumenti di smistamento e filtraggio nel sistema di gestione e sostegno del collocamento, a semplificare e abbreviare la procedura di richiesta del nuovo marchio di qualità, a stabilire scadenze più frequenti per il riaccreditamento e a ridurre i tempi e gli oneri amministrativi connessi al riaccreditamento;

18. ricorda l'importanza della raccolta e della trasmissione dei dati al fine di valutare e comunicare l'incidenza del programma e di rendere disponibili i dati sulla sua attuazione, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali alla vita privata e alla protezione dei dati personali, compresi i dati sui partecipanti, disaggregati per categorie pertinenti quali la fascia di età o il genere, e i tipi di organizzazioni partecipanti al programma;

19. invita la Commissione e gli Stati membri a facilitare l'estensione del riconoscimento reciproco dei risultati di apprendimento delle attività di volontariato, comprese competenze trasversali e professionali, registrandoli in Europass, incoraggiando gli istituti di istruzione superiore e professionale a concedere crediti per tali attività, anche nell'ambito del sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (crediti ECTS) e del sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (crediti ECVET) nonché, ove possibile, registrando tali esperienze di volontariato come credenziali digitali o microcredenziali; chiede una maggiore cooperazione con gli istituti di istruzione nella creazione di tali sinergie; ribadisce che il volontariato non sostituisce tirocini o impieghi lavorativi, né è equiparabile all'occupazione;

20. sottolinea la necessità di sostenere la transizione dei volontari verso il mercato del lavoro; sottolinea, a tal riguardo, la necessità di aumentare le risorse destinate al sostegno a lungo termine e allo sviluppo delle capacità per i volontari vulnerabili;

21. invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare il riconoscimento dell'animazione socioeducativa, della formazione degli animatori socioeducativi e dell'istruzione non formale per armonizzare le realtà degli animatori socioeducativi in tutta l'Unione;

22. invita la Commissione e gli Stati membri a introdurre una categoria speciale di visti per i partecipanti al Corpo europeo di solidarietà provenienti da paesi non Schengen, in quanto le organizzazioni ospitanti non possono assisterli nell'ottenimento dei visti;

Corpo volontario europeo di aiuto umanitario

23. sottolinea l'importanza del volontariato nell'ambito delle operazioni di aiuto umanitario per promuovere i valori europei, unitamente ai principi umanitari fondamentali di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, come pure dell'approccio "non arrecare danno" e sulla base del consenso europeo sull'aiuto umanitario che fornisce il quadro per le risposte dell'UE alle crisi umanitarie; ricorda che, come definito nel "Grand Bargain", i programmi di volontariato dell'UE in contesti umanitari devono essere conformi all'obiettivo della localizzazione;

24. accoglie con favore i miglioramenti rispetto all'iniziativa Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario, in particolare per quanto riguarda la semplificazione dell'informativa finanziaria e la durata dei progetti;

25. si compiace dell'elevato numero di giovani interessati alla componente di aiuto umanitario, come testimoniato dalle oltre 42 000 manifestazioni di interesse ricevute entro maggio 2023;

26. invita la Commissione a tener conto dell'importanza di un'adeguata formazione, sicurezza e protezione dei volontari, che dovrebbero essere sottoposti a una regolare condivisione di informazioni e a una valutazione dei rischi, soprattutto nelle zone considerate instabili;

27. esprime preoccupazione per la lunga procedura di selezione dei volontari, in particolare per quanto riguarda i tempi di attesa per la formazione obbligatoria in presenza, che rischia di sfociare nell'abbandono e nella perdita di interesse da parte dei candidati; sottolinea che i volontari dovrebbero poter completare la formazione obbligatoria all'inizio della loro mobilitazione in modo da diventare operativi più rapidamente; sottolinea, tuttavia, che la procedura di selezione si deve svolgere nel pieno rispetto dei principi di non discriminazione e uguaglianza; sottolinea l'esigenza di garantire la selezione, la formazione e la mobilitazione efficaci dei volontari al fine di rispondere più rapidamente alle esigenze locali e migliorare il sostegno alle organizzazioni locali; sottolinea che le operazioni umanitarie richiedono una fase di apprendimento e di formazione adeguata e calibrata in base al contesto locale, in linea con i principi dell'aiuto umanitario e collegata a progetti a cui parteciperanno i volontari, a beneficio sia dei volontari che delle organizzazioni ospitanti; pone l'accento, in questo contesto, sull'importanza del personale e dei volontari locali per garantire la continuità del lavoro in seno alle organizzazioni; insiste sul fatto che i volontari umanitari non dovrebbero sostituire o replicare il lavoro del personale nazionale delle organizzazioni ospitanti, né svolgere incarichi che potrebbero essere ricoperti da volontari locali, ma piuttosto rafforzare il lavoro del personale nazionale e dei volontari locali;

28. riconosce la necessità di controllare attentamente e adeguatamente le organizzazioni che partecipano al programma, sia per la sicurezza dei partecipanti che per l'offerta di una formazione di qualità; invita la Commissione a consentire alle organizzazioni che disponevano di un marchio certificato nel quadro dell'iniziativa Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario e alle organizzazioni che sono firmatarie di un accordo quadro di partenariato tra le ONG e la direzione generale per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee della Commissione di beneficiare di una procedura semplificata per ottenere il marchio di qualità richiesto dal nuovo programma; prende atto della complessità del processo di attribuzione del marchio di qualità, in particolare per la sezione umanitaria e per le organizzazioni che non hanno familiarità con i programmi di finanziamento dell'UE;

29. osserva che circa due terzi dei progetti selezionati per il 2023 sono incentrati sullo sviluppo; chiede un approccio imperniato sull'azione umanitaria più equilibrato per le selezioni future; invita la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di rivedere il regolamento per consentire il volontariato nelle zone sicure dei paesi teatro di conflitti, nel rispetto di chiari protocolli di prevenzione e sicurezza, formazioni adeguate e controlli dei precedenti o altre misure volte a garantire la sicurezza dei volontari e subordinatamente all'adempimento del dovere di diligenza per i volontari durante tutte le fasi dell'attività di volontariato; insiste affinché la mobilitazione di volontari si concentri sui contesti di preparazione alle catastrofi e di ripresa post-catastrofe, in cui vi sono condizioni maggiormente favorevoli per ottenere l'accesso e conseguire risultati, senza il rischio di ripercussioni negative sul sostegno offerto dal personale umanitario regolare alle popolazioni colpite;

Bilancio del programma "Corpo europeo di solidarietà"

30. invita la Commissione e gli Stati membri, dal momento che non tutte le richieste di partecipazione al Corpo europeo di solidarietà possono essere accolte, che dopo le crisi ricorrenti le richieste di solidarietà sono in aumento e che le azioni per promuovere la pace e prevenire i conflitti sono efficaci sotto il profilo dei costi, a dotare il Corpo europeo di solidarietà di un bilancio adeguato, in grado di soddisfare il crescente interesse per il programma, nonché a garantire una maggiore flessibilità nell'assegnazione delle risorse di bilancio alle varie componenti del progetto, affinché il programma possa affrontare sfide impreviste come l'aumento dell'inflazione e del costo della vita; chiede, a tal proposito, che il bilancio del Corpo europeo di solidarietà sia almeno raddoppiato nel prossimo quadro finanziario pluriennale (2028-2034);

31. invita la Commissione ad affrontare i ritardi nella concessione delle sovvenzioni e suggerisce di creare una piattaforma centralizzata in cui i titolari delle sovvenzioni possano caricare le modifiche contrattuali, evitando così ritardi nell'attuazione dei progetti;

32. chiede alla Commissione di valutare le opzioni per un approccio maggiormente integrato alle attività giovanili in tutti i programmi dell'UE; invita la Commissione ad agevolare la creazione di maggiori sinergie con altri programmi dell'Unione, in particolare Erasmus+ e Orizzonte Europa, e a valutare la possibilità di sviluppare sinergie con il Fondo sociale europeo e con le azioni dell'UE in materia di soccorso in caso di calamità;

33. invita la Commissione ad affrontare altre questioni di bilancio, come le discrepanze tra agenzie nazionali nel trattamento delle domande, istituendo specifiche sovvenzioni centralizzate, gestite dall'Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura, per singoli progetti di volontariato e di solidarietà per le organizzazioni e le reti europee, raccomandando un importo minimo che le organizzazioni ospitanti devono versare alle loro organizzazioni partner/di sostegno, rimuovendo o aumentando l'attuale massimale di finanziamento per i costi di coordinamento, adeguando i tassi fissi e gli importi forfettari per tenere conto dell'inflazione, del paese in cui si svolge il progetto e del contesto socioeconomico dei potenziali candidati, nonché garantendo finanziamenti regolari per i titolari di marchi di qualità a fini di pianificazione finanziaria a lungo termine; ritiene che tali misure aiuteranno le organizzazioni e le agenzie nazionali a offrire maggiori opportunità e a realizzare il potenziale del programma;

°

° °

34. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle agenzie nazionali e alle organizzazioni giovanili e di volontariato.

 

 


 

ALLEGATO: ELENCO DELLE ENTITÀ O DELLE PERSONE DA CUI LA RELATRICE HA RICEVUTO CONTRIBUTI

L'elenco in appresso è compilato su base puramente volontaria, sotto l'esclusiva responsabilità della relatrice. Nel corso dell'elaborazione della relazione, fino alla sua approvazione in commissione, la relatrice ha ricevuto contributi dalle seguenti entità o persone:

Entità e/o persona

Centro per il volontariato europeo

Rete delle organizzazioni europee di servizio volontario

Forum europeo della gioventù

Erasmus Student Network

Centro risorse SALTO del Corpo europeo di solidarietà/OeAD

Agenzia nazionale ceca per l'istruzione e la ricerca internazionali

Agenzia nazionale tedesca "JUGEND für Europa"

Centro per il volontariato di Danzica

Compagnons Batisseurs

Rete dell'anno diaconale ecumenico

COMECE

 

 


PARERE DELLA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO (25.9.2023)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sull'attuazione dell'attuale corpo europeo di solidarietà 2021-2027

(2023/2018(INI))

Relatrice per parere (*): Beata Kempa

(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 57 del regolamento

 

 

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A. considerando che il corpo volontario europeo di aiuto umanitario, la sezione umanitaria del corpo europeo di solidarietà, offre ai giovani la possibilità di acquisire e sviluppare competenze, promuovendo nel contempo l'innovazione, la resilienza, la solidarietà e mezzi di sussistenza in tutte le società a livello globale; che l'umanitarismo basato su principi è l'elemento fondante del volontariato umanitario;

B. considerando che l'attuazione della componente umanitaria del corpo europeo di solidarietà è ancora in fase iniziale e può essere valutata solo parzialmente, dato che i primi dispiegamenti sono previsti nel giugno 2023;

1. sottolinea l'importanza del volontariato nell'ambito delle operazioni di aiuto umanitario per promuovere i valori europei, unitamente ai principi umanitari fondamentali di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, come pure dell'approccio "non arrecare danno" e sulla base del consenso europeo sull'aiuto umanitario che fornisce il quadro per le risposte dell'UE alle crisi umanitarie; ricorda che, come definito nel "Grand Bargain", i programmi di volontariato dell'UE nel contesto umanitario devono essere conformi all'obiettivo della localizzazione;

2. accoglie con favore i miglioramenti rispetto all'iniziativa Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario, in particolare per quanto riguarda la semplificazione dell'informativa finanziaria e la durata dei progetti;

3. accoglie con favore l'elevato numero di giovani interessati alla componente di aiuto umanitario, come testimoniato dalle oltre 42 000 manifestazioni di interesse ricevute entro maggio 2023; sostiene fermamente gli sforzi volti ad aumentare l'impegno tra i giovani vulnerabili, il più efficacemente possibile e con particolare attenzione per quelli più svantaggiati nella società, inclusi quelli con disabilità e con minori opportunità; chiede azioni concrete per garantire che tali giovani siano inclusi in modo significativo, in particolare offrendo formazioni e corsi di lingua, assistenza assicurativa, sostegno amministrativo e un aiuto ai partecipanti dopo l'attività, così come la convalida delle conoscenze, delle abilità e delle competenze acquisite attraverso la partecipazione al corpo europeo di solidarietà; sottolinea, a tale proposito, l'importanza di campagne di comunicazione mirate per creare maggiore consapevolezza e di un'adeguata concezione di programmi di formazione obbligatori, incluso lo sviluppo di capacità per rafforzarne l'impatto, e dei successivi tirocini, garantendo che entrambi siano accessibili a tutti i cittadini; sottolinea la necessità di sostenere l'agevolazione della creazione di reti tra le organizzazioni che lavorano con i giovani vulnerabili e le organizzazioni partecipanti nell'ambito del Corpo europeo di solidarietà, nonché della transizione dei volontari verso il mercato del lavoro; sottolinea, a tale riguardo, la necessità di aumentare le risorse destinate al sostegno a lungo termine e allo sviluppo delle capacità in caso di partecipazione di volontari vulnerabili;

4. rileva che l'ultima relazione annuale del corpo europeo di solidarietà disponibile al pubblico riguarda il periodo 2018-2019; ricorda l'importanza della raccolta e della comunicazione di dati per valutare e comunicare l'impatto del programma; incoraggia la Commissione a pubblicare relazioni annuali per l'attuale programma, includendo, ma non solo, dati disaggregati per genere relativi ai partecipanti e ai tipi di organizzazioni che prendono parte al programma, in particolare al fine di valutarne l'inclusività;

5. invita la Commissione a tener conto dell'importanza di una formazione adeguata, della sicurezza e della protezione dei volontari, che dovrebbero essere sottoposti a una regolare condivisione di informazioni e a una valutazione dei rischi, soprattutto nelle aree considerate instabili;

6. esprime preoccupazione per la lunga procedura di selezione dei volontari, in particolare per quanto riguarda i tempi di attesa per la formazione obbligatoria in presenza, che rischia di sfociare nell'abbandono e nella perdita di interesse da parte dei candidati; sottolinea che i volontari dovrebbero poter completare la formazione obbligatoria all'inizio della loro mobilitazione in modo da diventare operativi più rapidamente; sottolinea, tuttavia, che la procedura di selezione si deve svolgere nel pieno rispetto dei principi di non discriminazione e uguaglianza; sottolinea l'esigenza di garantire la selezione, la formazione e la mobilitazione efficaci dei volontari al fine di rispondere più rapidamente alle esigenze locali e migliorare il sostegno alle organizzazioni locali; sottolinea che le operazioni umanitarie richiedono una fase di apprendimento e di formazione adeguata e calibrata in base al contesto locale, in linea con i principi dell'aiuto umanitario e collegata a progetti a cui parteciperanno i volontari, a beneficio sia dei volontari che delle organizzazioni di accoglienza; pone l'accento, in questo contesto, sull'importanza del personale e dei volontari locali per garantire la continuità del lavoro in seno alle organizzazioni; insiste sul fatto che i volontari umanitari non dovrebbero sostituire o replicare il lavoro del personale nazionale delle organizzazioni ospitanti, né svolgere ruoli che potrebbero essere ricoperti da volontari locali, ma piuttosto rafforzare il lavoro del personale nazionale e dei volontari locali;

7. riconosce la necessità di controllare attentamente e adeguatamente le organizzazioni che partecipano al programma, sia per la sicurezza dei partecipanti che per l'offerta di una formazione di qualità; invita la Commissione a consentire alle organizzazioni che disponevano di un marchio certificato nel quadro dell'iniziativa Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario e alle organizzazioni che sono firmatarie di un accordo quadro di partenariato tra le ONG e la direzione generale per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee della Commissione di beneficiare di una procedura semplificata per ottenere il marchio di qualità richiesto dal nuovo programma; prende atto della complessità del processo di applicazione del marchio di qualità, in particolare per la sezione umanitaria e per le organizzazioni che non hanno familiarità con i programmi di finanziamento dell'UE; sottolinea la necessità di agevolare le procedure amministrative, in particolare per le organizzazioni più piccole e le organizzazioni che non hanno ancora trattato programmi europei; invita la Commissione a fornire ulteriori orientamenti dettagliati e assistenza tecnica ai richiedenti, onde evitare di scoraggiare le organizzazioni dal partecipare al programma;

8. osserva che la maggior parte dei richiedenti ha un'età compresa tra i 19 e i 23 anni; è del parere che il limite di età dovrebbe essere eliminato per consentire ai candidati con maggiore esperienza e con competenze e conoscenze comprovate nell'ambito degli aiuti umanitari di partecipare senza incidere in modo significativo sul coinvolgimento dei giovani nelle operazioni umanitarie; insiste sul fatto che l'iniziativa dovrebbe essere accessibile a qualsiasi cittadino o soggiornante di lungo periodo dell'UE di età pari o superiore a 18 anni; invita la Commissione a riesaminare il limite di età a tale riguardo durante la valutazione intermedia del programma;

9. osserva che circa due terzi dei progetti selezionati per il 2023 sono incentrati sullo sviluppo; chiede un approccio imperniato sull'azione umanitaria più equilibrato per le selezioni future; invita la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di rivedere il regolamento per consentire il volontariato nelle zone sicure dei paesi teatro di conflitti, nel rispetto di chiari protocolli di prevenzione e sicurezza, formazioni adeguate e controlli dei precedenti o altre misure volte a garantire la sicurezza dei volontari e subordinatamente all'adempimento del dovere di diligenza per i volontari durante tutte le fasi dell'attività di volontariato; insiste affinché la mobilitazione di volontari si concentri sui contesto di preparazione alle catastrofi e di ripresa post-catastrofe, dove le condizioni sono più favorevoli per ottenere accesso e avere un impatto, senza il rischio di ripercussioni negative sul sostegno offerto dal personale umanitario regolare alle popolazioni colpite.


INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

20.9.2023

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

17

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Hildegard Bentele, Stéphane Bijoux, Dominique Bilde, Christophe Clergeau, Ryszard Czarnecki, Mónica Silvana González, György Hölvényi, Rasa Juknevičienė, Karsten Lucke, Erik Marquardt, Janina Ochojska, Michèle Rivasi, Miguel Urbán Crespo, Bernhard Zimniok

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Frances Fitzgerald, Marlene Mortler, Patrizia Toia, Carlos Zorrinho

Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale

Róża Thun und Hohenstein

 


 

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

17

+

ECR

Ryszard Czarnecki

PPE

Hildegard Bentele, Frances Fitzgerald, György Hölvényi, Rasa Juknevičienė, Marlene Mortler, Janina Ochojska

Renew

Stéphane Bijoux, Róża Thun und Hohenstein

S&D

Christophe Clergeau, Mónica Silvana González, Karsten Lucke, Patrizia Toia, Carlos Zorrinho

The Left

Miguel Urbán Crespo

Verts/ALE

Erik Marquardt, Michèle Rivasi

 

2

-

ID

Dominique Bilde, Bernhard Zimniok

 

0

0

 

 

 

Significato dei simboli utilizzati:

+ : favorevoli

- : contrari

0 : astenuti

 

 


 

INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

24.10.2023

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

22

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Asim Ademov, Christine Anderson, Andrea Bocskor, Tomasz Frankowski, Hannes Heide, Petra Kammerevert, Niyazi Kizilyürek, Victor Negrescu, Peter Pollák, Diana Riba i Giner, Monica Semedo, Andrey Slabakov, Michaela Šojdrová, Sabine Verheyen, Theodoros Zagorakis, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Lucia Ďuriš Nicholsonová, Chiara Gemma, Marcel Kolaja, Salima Yenbou

Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale

Theresa Bielowski, Isabel García Muñoz, Thomas Rudner

 


VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

22

+

ECR

Chiara Gemma, Andrey Slabakov

NI

Andrea Bocskor

PPE

Asim Ademov, Tomasz Frankowski, Peter Pollák, Michaela Šojdrová, Sabine Verheyen, Theodoros Zagorakis, Milan Zver

Renew

Lucia Ďuriš Nicholsonová, Monica Semedo, Salima Yenbou

S&D

Theresa Bielowski, Isabel García Muñoz, Hannes Heide, Petra Kammerevert, Victor Negrescu, Thomas Rudner

The Left

Niyazi Kizilyürek

Verts/ALE

Marcel Kolaja, Diana Riba i Giner

 

1

-

ID

Christine Anderson

 

0

0

 

 

 

Significato dei simboli utilizzati:

+ : favorevoli

- : contrari

0 : astenuti

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 14 novembre 2023
Note legali - Informativa sulla privacy