PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Venezuela
16.9.2024 - (2024/2810(RSP))
a norma dell'articolo 136, paragrafo 2, del regolamento
Hermann Tertsch, Anders Vistisen, Jorge Martín Frías, António Tânger Corrêa, Klara Dostalova, Ondřej Knotek, Jaroslav Bžoch, Jaroslava Pokorná Jermanová, Jana Nagyová, Silvia Sardone
a nome del gruppo PfE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B10-0023/2024
B10‑0027/2024
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Venezuela
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Venezuela,
– visto l'articolo 136, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il 17 ottobre 2023 il regime venezuelano ha raggiunto un accordo (l'"accordo di Barbados") con l'opposizione politica; che tale accordo riguardava tematiche importanti, come la partecipazione di osservatori internazionali al processo elettorale; che l'accordo è stato firmato allo scopo di garantire elezioni libere ed eque in Venezuela;
B. considerando che le precedenti elezioni in Venezuela, ivi compresa la corsa alla presidenza del 2018, non sono state ufficialmente riconosciute visto il contesto di presunte intimidazioni diffuse, irregolarità e frodi massicce da parte del regime di Nicolás Maduro;
C. considerando che, nella sua risoluzione approvata il 13 luglio 2023 sulle interdizioni politiche in Venezuela[1], il Parlamento europeo ha già condannato fermamente l'interdizione politica di candidati da parte del regime venezuelano; che tale risoluzione condannava in maniera specifica l'interdizione arbitraria e incostituzionale di María Corina Machado e di altri esponenti politici per 15 anni e deplorava il fatto che le raccomandazioni dell'ultima missione di osservazione elettorale dell'UE fossero state completamente ignorate;
D. considerando che, prima delle elezioni, numerosi paesi hanno espresso profonda preoccupazione per l'ingerenza del regime venezuelano nella composizione del Consiglio nazionale elettorale (CNE); che l'Assemblea nazionale controllata dal regime ha eletto tutti i nuovi membri del CNE nell'agosto 2023;
E. considerando che, nelle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024, il conteggio dei voti e la proclamazione dei risultati da parte del CNE controllato da Maduro sono stati profondamente viziati da errori, il che ha portato a un risultato che non rappresenta la volontà del popolo venezuelano e che non è stato sostenuto da alcuna prova; che, di conseguenza, il risultato elettorale proclamato dal CNE non può essere legittimato, poiché è il risultato di una frode su vasta scala;
F. considerando che l'opposizione democratica ha pubblicato oltre l'80 % dei registri di voto ricevuti direttamente dai seggi elettorali in tutto il Venezuela; che tali registri di voto indicano che Edmundo González Urrutia ha ottenuto il maggior numero di voti nelle elezioni presidenziali in Venezuela del 28 luglio con un margine insormontabile; che osservatori indipendenti hanno corroborato tali fatti;
G. considerando che le prove summenzionate e altre prove incontrovertibili indicano che il vincitore indiscusso delle elezioni presidenziali e il nuovo presidente legittimo del Venezuela è Edmundo González Urrutia;
H. considerando che il Venezuela è governato da un regime autoritario che reprime l'opposizione politica e i difensori dei diritti umani; che l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e la sua missione internazionale di accertamento dei fatti hanno documentato numerose uccisioni, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie, torture e maltrattamenti nei confronti degli oppositori del regime di Maduro, che possono essere considerati crimini contro l'umanità;
I. considerando che i prigionieri politici in Venezuela sono sottoposti a condizioni carcerarie disumane e a torture sistematiche e che il regime nega loro le cure sanitarie essenziali;
J. considerando che il regime venezuelano è sostenuto da attori internazionali e da alcuni paesi, come Cuba e il Nicaragua, la maggior parte dei quali è rappresentata nel Forum di São Paulo e nel Gruppo di Puebla; che il Venezuela, insieme a Cuba, è il più importante alleato commerciale, politico e militare della Russia e dell'Iran in America latina;
K. considerando che, dopo le elezioni presidenziali, il regime di Maduro ha intensificato la repressione nei confronti dell'opposizione politica; che il 2 settembre 2024 la procura generale del Venezuela ha annunciato che un tribunale aveva emesso un mandato d'arresto nei confronti del leader dell'opposizione Edmundo González Urrutia, con l'accusa di cospirazione e altri reati;
L. considerando che la repressione dell'opposizione da parte del regime di Maduro ha spinto Edmundo González a lasciare il paese e a chiedere asilo in Spagna, al fine di proteggere la sua libertà, la sua incolumità e la sua vita;
1. condanna le massicce frodi elettorali perpetrate dal regime venezuelano durante le elezioni presidenziali del 28 luglio di quest'anno e non riconosce la falsa vittoria proclamata da Nicolás Maduro e dai suoi rappresentanti;
2. riconosce Edmundo González Urrutia come il neoeletto e legittimo presidente della Repubblica del Venezuela;
3. invita l'UE, in particolare il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), Josep Borrell, e gli Stati membri dell'UE a riconoscere Edmundo González Urrutia come il legittimo presidente della Repubblica del Venezuela;
4. deplora la continua repressione da parte del regime venezuelano di esponenti dell'opposizione, anche tramite atti di tortura, sparizioni forzate e uccisioni; ribadisce il proprio sostegno fermo e incondizionato al popolo venezuelano;
5. chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici detenuti ingiustamente e arbitrariamente dal regime venezuelano;
6. deplora l'allineamento del Venezuela con la Russia, Cuba, il Nicaragua, l'Iran e altri regimi dittatoriali;
7. invita la comunità internazionale, l'UE, in particolare il VP/AR, e gli Stati membri a imporre ulteriori sanzioni mirate nei confronti dei membri del regime venezuelano responsabili di violazioni dei diritti umani contro il popolo venezuelano e i loro rappresentanti; invita l'UE a sospendere tutti i fondi e i progetti destinati al Venezuela; invita l'UE a congelare e confiscare, nell'ambito di un solido regime giuridico, tutti i fondi e le risorse economiche presenti sul suo territorio appartenenti a Nicolás Maduro, allo Stato venezuelano o a qualsiasi altro membro del regime venezuelano responsabile di violazioni dei diritti umani e frodi elettorali o da essi posseduti, detenuti o controllati;
8. sostiene pienamente le indagini condotte dalla Corte penale internazionale (CPI) sui numerosi reati e atti di repressione perpetrati dal regime venezuelano; esorta il procuratore della CPI ad agire con diligenza; invita l'UE a sostenere l'iniziativa degli Stati parte della CPI al fine di avviare un'indagine sui crimini contro l'umanità commessi dal regime di Maduro e dai suoi rappresentanti, in particolare i crimini commessi dal presidente Nicolás Maduro e dal procuratore generale del Venezuela, Tarek William Saab, affinché siano chiamati a rispondere delle loro azioni;
9. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.
- [1] GU C, C/2024/4008, 17.7.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4008/oj.