Proposta di risoluzione - B5-0753/2000Proposta di risoluzione
B5-0753/2000

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

5 settembre 2000

presentata a seguito della dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 37, paragrafo 2, del regolamento
da Paul Lannoye e Hiltrud Breyer
a nome del gruppo Verts/ALE
sulla clonazione umana

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B5-0710/2000

B5‑0753/2000

Risoluzione del Parlamento europeo sulla clonazione umana

Il Parlamento europeo,

–  vista la proposta del governo del Regno Unito di autorizzare la ricerca medica che fa uso di embrioni creati mediante la tecnica di sostituzione dei nuclei cellulari (cosiddetta “clonazione terapeutica”),

–  visto che il gruppo consultivo sull’etica della Commissione sta attualmente elaborando una relazione sulla ricerca riguardante cellule staminali umane, la cui pubblicazione è prevista per la fine di quest’anno,

–  visto il Quinto programma quadro di ricerca, in particolare l’affermazione in esso contenuta secondo cui “non sarà svolta alcuna attività di ricerca, definita di «clonazione», al fine di sostituire un nucleo di cellula germinale o embrionale con il nucleo di una cellula di un individuo qualsiasi, di un embrione o proveniente da uno stadio di sviluppo posteriore allo stadio umano ed embrionale.” (Nota 2 alla sezione b) del tema 1 - Studio dei problemi di etica biomedica e di bioetica, nel rispetto dei valori umani fondamentali),

–  viste le sue precedenti risoluzioni sull’argomento, in particolare quelle del 16 marzo 1989, del 28 ottobre 1993, del 12 marzo 1997, del 15 gennaio 1998, la risoluzione sul rispetto dei diritti dell’uomo nell’Unione europea del 17 dicembre 1998, e in particolare la sua ferma convinzione che il divieto della clonazione di esseri umani in tutti gli stadi dello sviluppo debba rimanere in vigore nell’intera Comunità come affermato nella sua risoluzione del 30 marzo 2000,

–  ribadendo l’opinione che la clonazione di esseri umani, realizzata su base sperimentale, nell’ambito di terapie per la sterilità, per diagnosi preimpianto, per il trapianto di tessuti o per qualsiasi altro scopo, non è etica, contrasta con il rispetto della persona e costituisce una grave violazione dei diritti umani fondamentali che non può essere giustificata o accettata in nessuna circostanza,

–  vista la dichiarazione della Commissione sulla clonazione umana del 6 settembre 2000,

A.  considerando che l’impulso alla ricerca medica che deriva inevitabilmente dai progressi realizzati nella conoscenza della genetica umana deve essere controbilanciato da rigorosi limiti etici e sociali,

B.  considerando che vi sono vie alternative e potenzialmente fruttuose per la ricerca nel campo delle malattie e delle malformazioni genetiche che non implicano la “clonazione terapeutica” e che non fanno uso di embrioni umani,

C.  considerando che vige il divieto di utilizzare , direttamente o indirettamente, fondi comunitari per finanziare questo tipo di ricerca,

D.  considerando che la distinzione tra “clonazione terapeutica” e “clonazione riproduttiva” non è definitiva e che qualsiasi rilassamento di tale divieto creerà pressioni per ulteriori sviluppi nella produzione e nell’utilizzo di embrioni,

E.  considerando che le proposte del Regno Unito richiedono il consenso dei membri di entrambi i rami del Parlamento, che avranno il diritto di votare liberamente secondo coscienza sulla questione,

1.  ritiene che la “clonazione terapeutica”, che implica la creazione di embrioni umani esclusivamente per scopi di ricerca, ponga un profondo dilemma etico, rappresenti un passo senza ritorno per quanto riguarda le norme della ricerca e sia contraria all’ordine pubblico nell’Unione europea;

2.  ribadisce nuovamente la propria opposizione a qualsiasi forma di clonazione umana e alla produzione di embrioni umani esclusivamente per fini di ricerca e invita la Commissione e gli Stati membri a riaffermare la propria linea secondo la quale deve essere mantenuto il divieto di tutte le forme di clonazione umana;

3.  invita la Commissione ad applicare severamente il divieto di utilizzare fondi comunitari per questi scopi, previsto dal Quinto programma quadro di ricerca;

4.  chiede agli onorevoli membri del Parlamento del Regno Unito di esprimere il proprio voto secondo coscienza e di respingere la proposta di autorizzare la ricerca che fa uso di embrioni creati mediante trasferimento del nucleo cellulare;

5.  ribadisce con forza l’idea che debba essere imposto un divieto universale e specifico a livello di Nazioni Unite sulla clonazione di esseri umani in tutti gli stadi di formazione e di sviluppo;

6.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai membri del Parlamento del Regno Unito e al Segretario generale delle Nazioni Unite.