PROPOSTA DI RISOLUZIONE
16.2.2005
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Francis Wurtz
a nome del gruppo GUE/NGL
sugli obiettivi strategici della Commissione per il 2005-2009 e sul programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2005
B6‑0099/2005
Risoluzione del Parlamento europeo sugli obiettivi strategici per il 2005-2009 e sul programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2005
Il Parlamento europeo,
– visto il programma di lavoro della Commissione per il 2005 (COM(2005)15,
– vista la sua risoluzione del 18 novembre 2004 sull'elezione della nuova Commissione,
– vista la sua risoluzione del 14 dicembre 2004 sugli orientamenti strategici e politici della Commissione Barroso,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che l'accento strategico posto dalla Commissione sulla "competitività" e sulle "riforme strutturali economiche" allo scopo di ridurre i costi per le imprese europee è completamente infondato visto che i profitti operativi delle grandi imprese della UE sono aumentati del 78% nel 2004, che la quota dei profitti quale proporzione del PIL della zona euro è attualmente vicina al livello più elevato da almeno 25 anni a questa parte, mentre la quota salariale è ulteriormente diminuita e che sia la bilancia commerciale, sia le partite correnti della zona euro sono ancora in terreno positivo negli ultimi 12 mesi, in contrasto con gli enormi deficit degli Stati Uniti;
B. considerando che la nuova Agenda sulla politica sociale manca sia dei necessari strumenti e di finanziamenti adeguati, sia di un forte impegno per un'azione legislativa volta a migliorare gli standard sociali minimi ed estendere la legislazione sulla salute e la sicurezza sul posto di lavoro per tenere conto dei nuovi ed emergenti rischi e che non prevede inoltre un vigoroso impegno per incoraggiare gli Stati membri a promuovere politiche sull'inclusione sociale basate su programmi adeguatamente finanziati;
C. considerando che la politica ambientale può rappresentare un'importante opportunità economica grazie alla creazione di posti di lavoro direttamente e indirettamente su grande scala se l'innovazione e le politiche industriali saranno incentrate sulla promozione dello sviluppo sostenibile;
D. considerando che il programma legislativo e di lavoro della Commissione pone un'enfasi squilibrata sulle "misure di sicurezza" come ad esempio una maggiore cooperazione tra servizi di polizia, a spese degli elementi di "libertà" e "giustizia," mentre invece dovrebbe esservi un equilibrio tra questi elementi;
E. considerando che il ruolo internazionale dell'Unione europea dovrebbe essere di promuovere la pace e la stabilità, i principi dello Stato di diritto nelle relazioni internazionali e la prevenzione dei conflitti con mezzi civili nonché norme più giuste per gli scambi internazionali,
Prosperità e solidarietà
1. sottolinea che la debolezza della domanda interna è alla base dei problemi economici della UE; sottolinea che l'Europa ha bisogno di un contesto macroeconomico che promuova lo sviluppo sostenibile, rafforzando la domanda interna positiva dal punto di vista ambientale, i salari, l'occupazione e la coesione sociale; invita la Commissione e il Consiglio a revocare il Patto di stabilità e gli Stati membri ad avviare un programma coordinato di investimenti per lo sviluppo sostenibile e l'occupazione dell'1% del PIL della UE; ritiene che le politiche monetarie e fiscali restrittive nella UE hanno avuto conseguenze negative per la ripresa economica, l'occupazione e la coesione sociale e ricorda la necessità di un allentamento della politica monetaria della BCE;
2. ammonisce contro gli sforzi della Commissione di "reinventare" la strategia di Lisbona per migliorare la "competitività" indebolendo i diritti e i benefici dei lavoratori aumentando il tempo di lavoro, riducendo i salari e smantellando ulteriormente lo Stato sociale (pensioni, sussidi di disoccupazione e benefici sociali, sanità, ecc.); chiede una completa revisione della strategia di Lisbona che metta la politica economica, l'ambiente, l'occupazione e la coesione sociale su un piede di parità allo scopo di promuovere una strategia europea olistica per promuovere la solidarietà e lo sviluppo sostenibile;
3. chiede che l'iniziativa sulla crescita venga potenziata secondo un'impostazione maggiormente decentrata, promuovendo infrastrutture sostenibili, l'ecoinnovazione e la creazione di posti di lavoro e limitando l'impatto ambientale delle infrastrutture di energia e di trasposto;
4. invita la Commissione e il Consiglio a ritirare la direttiva sui brevetti del software, chiede che la Commissione attribuisca la priorità allo sviluppo di software gratuito e "open-source" e che elimini il "divario digitale" nell'ambito della strategia sulla società dell'informazione da qui al 2010;
5. invita la Commissione a ritirare il suo progetto di direttiva sui servizi nel mercato interno;
6. invita la Commissione a ritirare la sua proposta sulla direttiva sulla revisione del tempo di lavoro; auspica che la Commissione elabori una nuova proposta che rispetti pienamente la sentenza della Corte di giustizia sul tempo di lavoro, abolisca le clausole di dissociazione, diminuisca il numero di deroghe e sia incentrata sulla conciliazione della vita lavorativa e quella privata e sulla riduzione del numero massimo di ore di lavoro settimanali;
7. esprime la sua preoccupazione per l'intenzione della Commissione di elaborare un Libro verde sul diritto sindacale volto alla sua "semplificazione e ammodernamento", ritiene preferibile che il Libro verde si occupi di come proteggere meglio i diritti dei lavoratori e a porre rimedio alla de-standardizzazione dei contratti di lavoro (occupazione per progetti, temporanea, precaria, per periodi fissi);
8. invita la Commissione a fare in modo che la strategia europea sull'occupazione si occupi maggiormente delle misure dirette per creare posti di lavoro mediante il rafforzamento dei servizi pubblici, il terzo settore e l'economia sociale, il miglioramento delle competenze, l'istruzione, la formazione professionale e l'insegnamento per tutta la vita, l'integrazione dei lavoratori anziani e dei giovani nel lavoro retribuito, il sostegno della qualità dell'occupazione, la conciliazione della vita lavorativa con quella privata e la promozione della parità tra uomini e donne;
9. approva l'intenzione della Commissione di proporre la promozione di servizi di prevenzione di alta qualità, della formazione in materia di sanità e sicurezza e di una migliore applicazione degli standard di salute e di sicurezza al centro della strategia sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro per il 2007-2012 ma chiede un'azione legislativa per i casi in cui le attuali norme legislative abbiano rivelato carenze;
10. esprime la sua preoccupazione per l'auspicata "razionalizzazione e semplificazione" dei Metodi aperti di coordinamento per l'inclusione sociale, le pensione e le cure sanitarie alla rubrica "ammodernamento della protezione sociale", in quanto ciò potrebbe comportare un indebolimento della lotta per eradicare la povertà e l'esclusione sociale e una maggiore propensione per la "sostenibilità finanziaria" (promozione di tagli e rischi di privatizzazione dei regimi pensionistici pubblici e della sanità) invece di promuovere l'accessibilità e la qualità universale;
11. ritiene che la proposta della Commissione sulle prossime prospettive finanziarie sia del tutto insufficiente per dare una risposta alle sfide sociali, economiche e ambientali a cui si trova di fronte l'UE ampliata e per far fronte alle esigenze di coesione e agli alti livelli di disoccupazione, povertà e disparità di reddito;
12. è contrario alla strategia dei firmatari della c.d. "Lettera dei sei" di limitare il dibattito sulle prossime prospettive finanziarie proponendo di limitare il bilancio ad un massimo dell'1% dell'RNI della Comunità; non è d'accordo con la fissazione della spesa media annua delle prossime prospettive finanziarie a un livello di compromesso tra la proposta della Commissione e la proposta dei firmatari della c.d. "Lettera dei sei";
Ambiente
13. approva l'intenzione della Commissione di iniziare strategie tematiche sulla sostenibilità ecologica mediante nuove vie legislative (ambiente marino, suolo, pesticidi), ma deplora che abbia deciso di astenersi dall'adottare un'impostazione legislativa su altre strategie tematiche (biodiversità, ambiente urbano, energia rinnovabile, biomassa, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, utilizzazione sostenibile delle risorse naturali); chiede un'azione legislativa anche in questi settori; sottolinea il fatto che lo sviluppo sostenibile, previsto all'articolo 6 del trattato CE, rappresenta un principio fondamentale che si applica a tutte le attività della UE e invita la Commissione ad assumere un impegno esplicito di includere il requisito dell'integrazione della politica ambientale e di adottare programmi d'azione per la sua attuazione in tutti i settori che riguardino tali aspetti;
14. critica con forza il fatto che la Commissione nella sua comunicazione su "Vincere la guerra contro il cambiamento climatico globale" abbia rinunciato al ruolo di guida della UE nella lotta contro il cambiamento climatico non istituendo obiettivi per le riduzioni dei gas ad effetto serra oltre il 2012; chiede alla Commissione di assicurare obiettivi giuridicamente vincolanti per quanto riguarda le riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra che siano coerenti con l 'obiettivo della UE di limitare l'aumento della temperatura globale a 2° C; invita la Commissione a sottolineare la necessità di proteggere il clima nell'ambito dei suoi dialoghi con i partner internazionali, in particolare gli Stati Uniti e i paesi emergenti come la Cina, il Brasile e l'India e a sottolineare che le relazioni tra la UE e i paesi terzi non possono non subire le conseguenze della mancanza di una posizione costruttiva a tale riguardo;
15. sottolinea che le sostanze chimiche pericolose contaminano il nostro ambiente inquinando l'aria, l'acqua e la catena alimentare; invita la Commissione ad assicurare la sistematica sostituzione delle sostanze cancerogene, tossiche, persistenti e bioaccomulative con alternative innovative e più sicure, ogniqualvolta sia possibile, per contrastare la contaminazione chimica;
Area di libertà, sicurezza e giustizia
16. sottolinea l'urgente necessità di una decisione quadro sulla protezione dei dati che fornisca lo stesso livello di protezione del primo pilastro anche nel terzo pilastro (direttiva 95/46/CE);
17. è favorevole al miglioramento del sistema comune di asilo; sottolinea il fatto che i fondi UE dovrebbero essere utilizzati per agevolare l'integrazione dei migranti e per affrontare le cause alla base dell'emigrazione, invece di finanziare politiche di espulsione e di rimpatrio;
18. invita la Commissione a prendere iniziative concernenti il diritto dei migranti di votare alle elezioni europee e comunali, cosa che potrebbe contribuire all'integrazione sociale, culturale e politica dei migranti;
19. allerta la Commissione sui rischi presentati dall'interoperabilità dei sistemi di informazione, è contrario al "principio di disponibilità" per quanto riguarda il SIS e invita le istituzioni e gli Stati membri a non utilizzare il nuovo sistema di informazione Schengen, SIS II, e neppure il sistema di informazione sui visti, SIV, per stabilire una base di dati globale e repressiva;
20. respinge l'idea generale di introdurre identificatori biometrici nei documenti di identità, tanto nei visti quanto nei permessi di residenza e nei passaporti UE, in primo luogo in vista degli enormi rischi per la protezione dei dati e della privacy, in secondo luogo a causa della mancanza di una sufficienti spiegazioni concernenti la necessità, la funzionalità, l'efficienza e i probabili effetti secondari dell'inserimento di tali identificatori nei documenti di identità;
21. rileva che una genuina area europea di giustizia in materia penale deve essere basata prevalentemente sulla fiducia reciproca; è preoccupato per il fatto che in generale i negoziati sulle salvaguardie procedurali continuano ad essere in ritardo rispetto alla necessità di intensificare la cooperazione giudiziaria mentre il riconoscimento reciproco che deve essere alla base di tale cooperazione non può nascondere la mancanza di fiducia reciproca di base in vista delle significative differenze negli standard della giustizia a livello UE;
22. invita la Commissione a fondare il nuovo piano d'azione sulla droga su una consultazione strutturata con associazioni e operatori attivi in questo campo negli Stati membri e su basi giuridiche, istituzionali e finanziarie derivanti da azioni concrete del passato e dal successo delle migliori pratiche;
23. approva la decisione della Commissione di sottoporre a revisione la direttiva sulla televisione senza frontiere. Questa decisione dovrebbe tenere conto di obiettivi di interesse generale come la diversità culturale e il pluralismo dei media come richiesto dal Parlamento europeo nella risoluzione del 21 aprile 2004;
Relazioni esterne
24. attribuisce una grande importanza a una politica di vicinanza della UE che sia reciprocamente vantaggiosa; invita la Commissione, in cooperazione con i suoi partner dei paesi limitrofi, ad elaborare piani d'azione ad hoc che rispettino condizioni specifiche di tipo politico, economico, sociale e ambientale, nonché le esigenze dei partner; ritiene che occorra dare un nuovo impulso alla Dimensione settentrionale di tali politiche;
25. esprime la sua profonda preoccupazione per la situazione economica e sociale dei paesi dei Balcani occidentali; invita i governi e la UE a dare la massima priorità al loro sviluppo economico e sociale; sottolinea che la soluzione di tale questione fondamentale è la chiave per uno stabile sviluppo di questi paesi; invita la Commissione ad adottare una strategia più chiara per i Balcani per affrontare questi problemi;
26. approva la decisone del Consiglio europeo di firmare in aprile 2005 il trattato di adesione con la Bulgaria e la Romania in occasione del Consiglio affari generali e relazioni esterne;
27. approva la decisone di avviare i negoziati di adesione con la Turchia; ricorda alla Commissione che nella prima fase dei negoziati occorre dare la priorità alla piena attuazione dei criteri politici; invita la Commissione ad elaborare una "roadmap" per la prima fase dei negoziati con un calendario concreto e verificabile per l'esecuzione pratica dei criteri politici di Copenaghen, sottolineando in particolare il riconoscimento di Cipro da parte della Turchia e il ritiro delle truppe turche dalla parte occupata di Cipro settentrionale; il compimento di progressi verificabili per la soluzione dei problemi del popolo curdo in Turchia, in particolare la riconciliazione con le forze curde che hanno scelto di rinunciare all'uso delle armi, lo scioglimento del sistema delle guardie dei villaggi, il ritorno dei curdi ai loro villaggi e la completa garanzia dei diritti fondamentali del popolo curdo in Turchia, nonché la garanzia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, tanto in teoria quanto nella pratica;
28. approva l'apertura dei negoziati di adesione con la Croazia; ribadisce la sua speranza che la Croazia adotti misure concrete per rispettare pienamente i criteri di Copenaghen, in particolare risolvendo i suoi conflitti di frontiera con la Slovenia, compiendo maggiori sforzi per agevolare il ritorno dei rifugiati e garantendo, sul piano interno, processi equi e giusti ai criminali di guerra;
29. invita la Commissione a intensificare i suoi sforzi per una soluzione giusta e duratura per il conflitto in Medio Oriente mediante la negoziazione di un accordo di pace definitivo, come previsto nella "Roadmap for peace" e senza condizioni preliminari, sull'esistenza di due Stati democratici, sovrani e vitali - Israele e la Palestina - i quali dovranno coesistere pacificamente uno a fianco dell'altro entro le frontiere sicure e riconosciute del 1967; riafferma il proprio impegno per la creazione di uno Stato palestinese sovrano entro il 2005;
30. invita la Commissione a contribuire all'istituzione di una reale e completa sovranità dell'Iraq e al ritiro delle truppe di occupazione; sottolinea la necessità di continuare a fornire aiuti umanitari per la popolazione dell'Iraq;
31. sottolinea l'obbligo della comunità internazionale di continuare a promuovere la stabilità, la pace e lo sviluppo democratico ed economico dell'Afganistan; invita la Commissione ad attuare una nuova strategia a lungo termine per la ripresa di questo paese e a mantenere la linea di bilancio specificamente prevista per l'Afganistan;
32. riafferma l'importanza di salde relazioni tra i popoli degli Stati Uniti e dell'Unione europea; deplora che, principalmente a causa della politica estera dell'amministrazione Bush, ma anche nell'ambito della cooperazione economica, esistono gravi problemi per lo sviluppo della partnership transatlantica; invita la Commissione a intensificare il dialogo politico sulla prevenzione delle crisi civili, rafforzando in via prioritaria il diritto internazionale e il ruolo dell'ONU in materia di sicurezza internazionale, lo sviluppo sostenibile e la lotta contro la povertà;
33. invita la Commissione a sviluppare una politica estera che promuova la pace e la stabilità rafforzando i principi dello Stato di diritto nelle relazioni internazionali e prevenendo i conflitti con mezzi pacifici; continua a respingere una politica europea di sicurezza e di difesa basata sulla dimensione militare in stretta cooperazione con la NATO e sull'aumento dei bilanci militari degli Stati membri; sottolinea che l'eliminazione delle disparità economiche e sociali, il rafforzamento della democrazia e la protezione dei diritti dell'uomo e delle minoranze costituiscono aspetti decisivi della prevenzione delle crisi;
34. invita la Commissione a dare una maggiore concordanza e coerenza all'azione esterna dell'Unione europea per quanto riguarda la dimensione dei diritti dell'uomo; insiste sulla necessità di preservare la EIDHR;
35. sottolinea la necessità di un piano d'azione concreto per la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio entro il 2015 da presentare alla 60a Assemblea generale dell'ONU nel settembre 2005, concernente tra l'altro: una decisone del Consiglio per raggiungere nell'Unione europea lo 0,7% del GDP da dedicare all'aiuto ufficialeallo sviluppo entro il 2010; invita la Commissione a mantenere un chiaro e importante ruolo in materia di sviluppo e diritti dell'uomo nell'ambito dei nuovi programmi finanziari; ritiene che la Commissione debba intensificare la sua azione sul piano multilaterale per cancellare il debito estero dei paesi in via di sviluppo e in particolare quello dei paesi ACP che sono in procinto di negoziare un accordo di libero scambio con l'UE;
36. chiede che la Commissione, invece di cercare di compensare gli effetti negativi di una riforma dell'organizzazione mondiale del mercato dello zucchero adotti quale obiettivo di modificare la sua proposta di riforma affinché tenga conto degli interessi dei produttori ACP e dei piccoli produttori di zucchero della UE;
Miglioramento della legislazione, dell'esecuzione, della semplificazione e delle relazioni interistituzionali
37. ribadisce che le valutazioni d'impatto devono tenere conto con forza degli aspetti sociali, di quelli di tutela dei consumatori e di quelli ambientali; rileva che tali valutazioni devono essere distinte dalle valutazioni di costo/efficacia e che queste ultime non dovrebbero riguardare gli obiettivi iniziali delle proposte legislative; approva l'intenzione della Commissione di consultare la società civile e le altre parti interessate al momento di elaborare le politiche;
38. ritiene che il Parlamento dovrebbe essere finalmente coinvolto nella selezione di leggi che possano essere semplificate e nel controllo dei loro effetti e risultati; insiste che la semplificazione non dovrebbe portare all'elusione degli obiettivi della legislazione adottata, in particolare della legislazione adottata in base alla procedura di codecisione, e non dovrebbe ridurre il livello di protezione della salute umana, dell'ambiente e degli standard sociali e qualitativi;
39. si aspetta che la Commissione mantenga il suo impegno di riservare "un trattamento rigoroso alle violazioni" e presume che la Commissione, in linea con questa nuova priorità, adotterà le misure necessarie per rafforzare la sua capacità amministrativa, in particolare per quanto riguarda le procedure d'infrazione concernenti le legislazioni ambientale e sociale;
40. è preoccupato per una serie di proposte concernenti i programmi d'azione finanziaria per il periodo 2007-2013 che dovranno essere adottati secondo la procedura di codecisione ma sono prive di contenuto concreto e concedono soltanto alla Commissione e al Consiglio la facoltà di decidere sulla scelta di azioni per l'attuazione del programma (ad esempio, lo strumento di cooperazione allo sviluppo); chiede che il Parlamento venga pienamente coinvolto nel processo decisionali in questi campi (in particolare i documenti pluriennali e strategici per paese) e chiede alla Commissione e al Consiglio di avviare un dialogo con il Parlamento allo scopo di trovare soluzioni per colmare questo deficit democratico; ammonisce che se non verrà trovata una soluzione per questo problema il Parlamento probabilmente deciderà di respingere o di modificare sostanzialmente le attuali proposte;
41. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio.