Proposta di risoluzione - B6-0101/2005Proposta di risoluzione
B6-0101/2005

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

16.2.2005

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Hélène Flautre, Raül Romeva i Rueda, David Hammerstein Mintz e Daniel Cohn-Bendit
a nome del gruppo Verts/ALE
sul processo Euromed

Procedura : 2005/2506(RSP)
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B6-0101/2005
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B6-0101/2005
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B6‑0101/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sul processo Euromed

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul partenariato euromediterraneo,

–  vista la Dichiarazione di Barcellona del novembre 1995,

–  viste le sue risoluzioni sull'Europa allargata - Nuova politica di vicinato del 2004,

–  viste le conclusioni della presidenza per la riunione euromediterranea dei ministri degli affari esteri tenutasi all'Aia il 29-30 novembre 2004,

–  vista la comunicazione "L'UE, il Mediterraneo e il Medio Oriente - un partenariato di lunga data", approvata dal Consiglio nel giugno 2004,

–  vista la comunicazione "Un nuovo impulso alle azioni dell'UE, in cooperazione con i partner euromediterranei, in materia di diritti umani e democratizzazione",

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il processo di Barcellona, nel corso degli ultimi dieci anni, ha fornito il quadro di un partenariato fruttuoso tra i paesi e i popoli delle due rive del Mediterraneo,

B.  segnalando che la politica europea di vicinato è volta a rafforzare il partenariato in questione offrendo una nuova occasione di approfondire le relazioni, rafforzare il dialogo politico ed integrare i paesi partner nelle politiche dell'UE,

C.  considerando che i primi piani di azione con il Marocco, la Tunisia, la Giordania, Israele e l'Autorità nazionale palestinese, approvati dal Consiglio, impegnano l'Unione ed i paesi partner in un dialogo più stretto e più ampio,

D.  sottolineando che la ripresa del dialogo tra le parti implicate nel conflitto israelo-palestinese offre un'apertura verso una soluzione globale e sul lungo termine che, certamente, stimolerà tutto il processo Euromed,

E.  considerando che la Commissione e la Siria, il 19 ottobre 2004, hanno formalmente chiuso i negoziati per un accordo di associazione UE-Siria concludendo così la fase degli accordi bilaterali previsti nel partenariato Euromediterraneo,

F.  prendendo atto della posizione comune del Consiglio, del 14 ottobre 2004, che abolisce le misure restrittive e l'embargo sulle armi contro la Libia preparando così il terreno per la piena partecipazione di questo paese al processo di Barcellona,

G.  precisando che la trasformazione del Forum parlamentare euromediterraneo in Assemblea parlamentare euromediterranea (APEM), con le sue tre commissioni pertinenti, rafforza la dimensione parlamentare del processo Euromed aumentando così la sua responsabilità democratica,

H.  considerando che, dopo dieci anni, sarebbe necessario procedere a una valutazione globale del processo di Barcellona che evidenzi le conquiste e le imperfezioni onde ridefinire il cammino da compiere,

1.  attende la revisione globale del partenariato euromediterraneo che deve essere sottoposta ai ministri durante la prossima riunione ministeriale euromediterranea a Lussemburgo e chiede di essere pienamente associato nel processo;

2.  accoglie con favore la decisione dei ministri che il 2005 sia l'anno del Mediterraneo ed invita a uno sforzo rinnovato ed attuale per far sì che il processo di Barcellona sia più visibile, democratico e responsabile per tutte le parti interessate;

3.  si rammarica che non sia stato conseguito alcun progresso sostanziale in materia di democrazia e diritti umani e reitera il suo appello a tutte le parti contraenti degli accordi di associazione euromediterranei a tradurre la clausola relativa ai diritti umani in un programma di azione che rafforzi e promuova il rispetto dei diritti umani e a mettere a punto un meccanismo per la valutazione regolare di conformità con l'articolo 2 dell'Accordo di associazione; reitera altresì il suo invito alla Commissione di elaborare una relazione pubblica annuale sui diritti umani nei paesi mediterranei in base alla quale sviluppare ulteriormente il partenariato;

4.  chiede, a tale riguardo, alla Commissione di associare pienamente il Parlamento nella valutazione dell'esecuzione dei piani d'azione PEV che dovrebbe prevedere chiare clausole di sospensione nel caso in cui i parametri inclusi riguardanti la democratizzazione e i diritti umani non vengano rispettati;

5.  invita all'istituzione di sottocommissioni sui diritti umani nel quadro degli accordi di associazione in modo da sviluppare un dialogo strutturato sui diritti umani e sulla democrazia; è convinto che tali sottocommissioni costituiscano un elemento chiave dei piani di azione; pone l'accento sull'importanza di consultare e coinvolgere la società civile nei lavori di tali sottocommissioni onde monitorare in modo più adeguato la situazione dei diritti umani; evidenzia altresì la necessità che il Parlamento sia strettamente associato ai lavori e al seguito di tali sottocommissioni;

6.  invita il Consiglio e la Commissione ad applicare pienamente le dieci raccomandazioni presentate nella comunicazione "Un nuovo impulso alle azioni dell'UE, in cooperazione con i partner euromediterranei, in materia di diritti umani e democratizzazione" che mira a promuovere il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto; invita la Commissione a presentare in via prioritaria la sua relazione annuale sull'attuazione della comunicazione;

7.  è dell'avviso che l'Assemblea parlamentare euromediterranea dovrebbe svolgere un ruolo chiave nell'affrontare le questioni attinenti i diritti umani, l'uguaglianza di genere e la democrazia; evidenzia, a tal proposito, il ruolo essenziale che la società civile svolge nel quadro del partenariato con i paesi mediterranei in modo da incoraggiare il processo di democratizzazione e il rispetto delle libertà fondamentali;

8.  accoglie con favore la creazione della Piattaforma non governativa Euromed per il Forum civile che terrà la sua riunione costitutiva ad aprile a Lussemburgo; sottolinea, a tale riguardo, l'importanza di sviluppare una stretta cooperazione con tale piattaforma invitando regolarmente i suoi membri a presentare i loro punti di vista in seno all'Assemblea parlamentare euromediterranea, anche durante la sua prima riunione organizzata al Cairo;

9.  è dell'avviso che l'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo (EIDHR) debba svolgere un ruolo essenziale nella promozione dei valori fondatori dell'UE nel quadro del processo di Barcellona; invita, a tal riguardo, a rafforzare la sua azione nei paesi partner mediterranei in modo da sostenere lo sviluppo e il consolidamento delle società civili e degli agenti non governativi indipendenti; si rammarica, in materia, per i gravi ritardi accumulati nel trattare le presentazioni di progetti per la regione nel quadro dell'invito globale a presentare proposte 004; esorta, inoltre, la Tunisia a sbloccare i fondi EIDHR destinati alla Lega tunisina per i diritti umani;

10.  reitera il suo sostegno ai difensori dei diritti umani ed plaude all'adozione degli orientamenti sui difensori dei diritti umani; invita, a tale riguardo, il Consiglio ad esercitare la pressione necessaria sui partner mediterranei affinché eseguano il loro obbligo di rispettare i diritti dei difensori dei diritti umani ed assicurare la loro protezione; invita il sig. Matthiesen, rappresentante personale di Javier Solana per i diritti umani, ad accordare la debita attenzione all'esecuzione di tali orientamenti nella regione e, in particolare, in Tunisia e Siria;

11.  sostiene tutte le iniziative adottate dai paesi partner mediterranei e volte a promuovere i diritti delle donne e ritiene che la riforma del codice familiare lanciata dal Marocco sia un passo avanti; invita, in materia, la Commissione a lanciare un piano globale di azione relativo alle donne nella regione mediterranea, in particolare per attuare le conclusioni delineate nelle relazioni del PNUS;

12.  incoraggia i partner mediterranei ad adottare tutte le misure necessarie per lottare contro l'impunità coinvolgendo la società civile in questo processo e costituendo "commissioni di giustizia e di riconciliazione";

13.  condanna l'assassinio dell'ex primo ministro Rafic Hariri e sottolinea la necessità di portare avanti un'inchiesta internazionale in modo da identificare i responsabili di tale atto; a tale riguardo, chiede che venga applicata la risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per quanto riguarda il ripristino della legalità e della sovranità del Libano nonché il ritiro delle truppe siriane; esorta il Consiglio a preparare una missione di osservazione a lungo termine per le prossime elezioni generali, che potrebbe essere abbinata a una missione di mantenimento della pace dell'UE nel quadro di un mandato delle Nazioni Unite;

14.  prende atto delle conclusioni dei negoziati sull'accordo di associazione tra la Siria e l'UE, che impegna Damasco a profonde e sostanziali riforme in modo da avviare un autentico processo di democratizzazione nella società siriana e rispettare i diritti umani;

15.  esorta il governo egiziano a rispettare pienamente i principi della Dichiarazione di Barcellona e gli impegni derivanti dall'accordo di associazione con l'UE; chiede, a tal riguardo, l'immediato rilascio di Aymad Nour e degli altri membri incarcerati del partito Al Ghad e che venga concesso a tale partito di pubblicare il suo giornale settimanale;

16.  invita la Libia ad adottare le misure e gli impegni necessari in modo da essere pienamente inclusa nel partenariato euromediterraneo contribuendo così al rafforzamento del processo di Barcellona;

17.  accoglie con favore i recenti sviluppi positivi relativi al conflitto del Medio Oriente che influenzeranno, in modo decisivo, il pieno sviluppo di tutto il partenariato Euromed ed invita i paesi partner ad adoperarsi il più possibile per sostenere la ripresa del dialogo e rendere credibile ed effettiva la Road Map;

18.  chiede l'intensificazione del dialogo in corso sulla sicurezza e si rallegra per l'inclusione delle clausole di non proliferazione delle armi di distruzione di massa negli ultimi accordi e piani di azione; evidenzia che tali misure devono essere attuate da tutti i paesi partner senza eccezione in modo da dichiarare il Mediterraneo una zona esente da armi di distruzione di massa; invita a un'ulteriore partecipazione dei paesi partner nella politica europea di sicurezza e di difesa;

19.  sottolinea ancora una volta che la lotta contro il terrorismo non deve essere, in alcun modo, portata avanti a scapito delle libertà civili e dei diritti umani; si rallegra per la crescente cooperazione in tale campo ma invita a procedure più aperte e trasparenti; approva, a tale riguardo, la proposta di un codice di condotta in tale ambito;

20.  esorta il Consiglio ad accordare particolare attenzione all'impatto negativo che la dimensione esterna delle politiche europee relative all'asilo e all'immigrazione può avere sui diritti dei migranti nei paesi terzi di origine e di transito; invita gli Stati membri, a tale riguardo, a rispettare il principio di non-rinvio dei richiedenti l'asilo minacciati di tortura e di maltrattamenti nei loro paesi di origine;

21.  è convinto che la sottoscrizione, nel febbraio 2004, dell'accordo di Agadir tra il Marocco, la Tunisia, l'Egitto e la Giordania, che deve entrare in vigore quest'anno, rappresenti una conquista per quanto attiene le relazioni economiche tra le due sponde e lo sviluppo di un partenariato più equilibrato; esorta i paesi che non fanno ancora parte di questo accordo ad aderirvi quanto prima;

22.  esprime la sua soddisfazione per il miglioramento considerevole e crescente della performance dei fondi MEDA;

23.  prende atto dei progressi verso la creazione di una zona di libero scambio entro il 2010 e dell'avvio di una strategia per la liberalizzazione del commercio agricolo; invita all'integrazione di criteri di sviluppo sostenibili nel processo e a una valutazione ambientale corretta e esaustiva in ogni fase;

24.  sostiene la proposta di costituire un sistema di allerta rapida per la prevenzione dei disastri tenendo presente la lezione appresa dallo tsunami che ha colpito l'Asia sud-orientale;

25.  attende con interesse la sessione inaugurale della Fondazione euromediterranea Anna Lindh per il dialogo tra le culture; è convinto che la sua azione possa contribuire in modo decisivo ad accrescere la comprensione reciproca e a trarre il massimo dal nostro patrimonio comune;

26.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, agli Stati membri, ai governi e ai parlamenti dei paesi partner, inclusa la Libia.