Proposta di risoluzione - B6-0175/2005Proposta di risoluzione
B6-0175/2005

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

2.3.2005

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Anna Elzbieta Fotyga, Adriana Poli Bortone, Konrad Szymański e Sebastiano (Nello) Musumeci
a nome del gruppo UEN
sulla situazione attuale in Libano

Procedura : 2005/2517(RSP)
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B6-0175/2005
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B6-0175/2005
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B6‑0175/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione attuale in Libano

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulle relazioni euromediterranee,

–  vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2003 sulla conclusione dell'accordo di associazione con la Repubblica del Libano,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  profondamente scosso a seguito dell'attentato che il 14 febbraio 2005 è costato la vita dell'ex Primo ministro del Libano Rafik Hariri,

B.  considerando che Rafik Hariri era uno dei più influenti e impegnati politici del processo di riconciliazione in Libano, nonché un forte sostenitore del ritiro delle truppe straniere dal suo paese,

C.  considerando che migliaia di dimostranti hanno chiesto il ritiro dell'esercito siriano dal Libano e le dimissioni del governo di Omar Karami,

D.  considerando che, rispettando la volontà del popolo libanese, il Primo ministro Karami ha dato le dimissioni il 28 febbraio 2005,

E.  considerando che il Segretario generale dell'ONU ha inviato una missione d'inchiesta in Libano per far luce sulle circostanze della morte del sig. Hariri,

F.  considerando che il Libano è un paese con forti legami storici, culturali ed economici con l'Europa, è un importante partner dell'Unione europea in Medio Oriente e partecipa alla politica europea di vicinato,

G.  considerando che le elezioni parlamentari in Libano avranno luogo nell'aprile di quest'anno,

H.  riconoscendo la volontà del popolo libanese di decidere del proprio futuro politico,

I.  sottolineando che il Libano ha bisogno di un governo democratico legittimo,

J.  considerando che la risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza dell'ONU chiede il ritiro delle truppe siriane dal territorio libanese,

K.  considerando che 15.000 soldati siriani sono ancora presenti nel territorio del Libano,

1.  formula le proprie condoglianze alla famiglia di Rafik Hariri e a tutti i libanesi rattristati dalla sua morte;

2.  esprime la propria piena solidarietà al popolo libanese e ne sostiene gli sforzi volti a stabilire un governo democratico e a vivere in un paese pienamente indipendente;

3.  invita il governo libanese a far luce sulle circostanze dell'attentato e a fornire tutta l'assistenza necessaria alla missione d'inchiesta inviata dal Segretario generale dell'ONU;

4.  invita il governo siriano a ritirare le proprie truppe dal territorio libanese, nel rispetto della risoluzione 1559 dell'ONU, e ad astenersi da qualsiasi interferenza nel processo elettorale in Libano;

5.  esorta il Consiglio a sospendere i negoziati dell'accordo di associazione con la Siria e a porre il ritiro delle truppe militari fra le principali condizioni preliminari per la conclusione dell'accordo;

6.  invita il governo del Libano e tutte le forze politiche del paese a garantire elezioni libere ed eque, nel rispetto delle norme democratiche internazionali;

7.  invita l'opinione pubblica e i politici europei ad attribuire la massima attenzione e il massimo sostegno al processo democratico in Libano;

8.  esorta il Consiglio e la Commissione ad osservare da molto vicino la situazione in Libano e a inviare una missione a lungo termine per l'osservazione elettorale nel paese, in occasione delle prossime elezioni generali;

9.  esorta la Commissione a finalizzare il piano d'azione per il Libano, assicurando che esso affronti adeguatamente tutte le questioni inerenti alla stabilità politica e al consolidamento della democrazia e acceleri il processo di ricostruzione;

10.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi del Libano e della Siria, nonché al Segretario generale dell'ONU.