Proposta di risoluzione - B6-0228/2005Proposta di risoluzione
B6-0228/2005

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

6.4.2005

presentata a seguito della relazione del Consiglio europeo e della dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Lena Ek e Wolf Klinz
a nome del gruppo ALDE
sulla riunione del Consiglio europeo (Bruxelles, 22-23 marzo 2005)

Procedura : 2004/2603(RSP)
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B6-0228/2005
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B6-0228/2005
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B6‑0228/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sulla riunione del Consiglio europeo (Bruxelles, 22-23 marzo 2005)

Il Parlamento europeo,

– viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 22-23 marzo 2005,

– vista la relazione del Gruppo di alto livello presieduto da Wim Kok (novembre 2004): "Affrontare la sfida: strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione",

– vista la comunicazione della Commissione europea "Lavorare insieme per la crescita e l'occupazione. Il rilancio della strategia di Lisbona" (COM(2005)0024),

– vista la sua risoluzione del 9 marzo 2005 sul riesame di medio termine della strategia di Lisbona (B6-0186/2005),

– visti gli articoli 99 e 104 del trattato CE e il Protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi, allegato al trattato,

– vista la risoluzione del Consiglio europeo sul Patto di stabilità e crescita, approvato ad Amsterdam il 17 giugno 1997,

– visti i regolamenti del Consiglio 1467/97 e 1466/97,

– visto il testo del Consiglio europeo "Migliorare l'esecuzione del Patto di stabilità e crescita", approvato alla riunione straordinaria ECOFIN del 20 marzo 2005,

– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

PATTO DI STABILITA' E CRESCITA

1. si compiace che, dopo mesi di segnali incerti e controversi, il 20 marzo 2005 sia stata presa una decisione;

2. sostiene l'attenzione data agli aspetti preventivi del Patto nel quale gli Stati membri sono invitati ad accumulare tempestivamente le riserve cui possono far ricorso ogniqualvolta il clima economico sia meno favorevole;

3. sostiene l'attenzione che è stata attribuita ai due criteri del 60% e del 3%, che sono importanti per una politica finanziaria sostenibile;

4. si compiace del fatto che si terrà conto delle singole situazioni economiche degli Stati membri;

5. si compiace inoltre del fatto che tutti gli Stati membri calcoleranno i rispettivi bilanci sullo stesso insieme di criteri;

6. si rammarica tuttavia che la promessa fatta ai cittadini di mantenere la valuta stabile mediante una politica finanziaria solida non sembra sia stata rispettata; sottolinea la necessità di garantire un consolidamento fiscale;

7. si preoccupa per lo spazio lasciato alla flessibilità e alle interpretazioni che consente a tutti gli Stati membri di giustificare nuovi indebitamenti;

8. è preoccupato che il ruolo della Commissione in caso di violazioni sia stato indebolito; raccomanda caldamente che la Commissione possa controllare l'osservanza del Patto sulla base dei suoi diritti e funzioni previsti nel trattato sulla Costituzione;

9. si rammarica che il Patto in pratica sia stato privato del suo ruolo di secondo pilastro, di garantire – insieme alla Banca centrale europea – la stabilità della moneta comune;

10. teme che i mercati valuteranno la decisione come un allontanamento dalle politiche di stabilità; invita i parlamenti nazionali a garantire la necessaria disciplina di bilancio per riassicurare i mercati finanziari;

11. sollecita la Commissione a chiarire gli aspetti più vaghi della decisione di Bruxelles nel processo della revisione dei regolamenti del Consiglio nn. 1467/97 e 1466/97; chiede in particolare un elenco chiaro e definito delle misure coperte da "contributi finanziari per promuovere la solidarietà internazionale e per raggiungere obiettivi politici, in particolare l'unificazione dell'Europa", che possono essere considerati "fattori rilevanti" per autorizzare un disavanzo eccessivo come risultato dell'Allegato II alle conclusioni, e ciò al fine di evitare un'eccessiva flessibilità di interpretazione;

STRATEGIA DI LISBONA

12. si compiace delle iniziative prese dalla Commissione per chiarire e semplificare la strategia di Lisbona, in particolare la nuova impostazione basata su un ciclo triennale;

13. sostiene l'idea che gli Stati membri debbano contribuire in modo più ampio e più pratico alla crescita e all'occupazione e appoggia l'idea di "programmi di riforma nazionale";

14. si rammarica tuttavia che il Consiglio europeo non abbia sottoscritto la raccomandazione del Gruppo di alto livello secondo cui la Commissione dovrebbe riferire annualmente su quali Stati membri ottengano rispettivamente i migliori e i peggiori risultati rispetto agli obiettivi di Lisbona;

15. ribadisce il parere che la strategia di Lisbona dovrebbe rappresentare un mezzo per rafforzare il modello sociale europeo mediante una maggiore coesione sociale, aumentare il tasso e la qualità dell'occupazione, migliorare l'adattabilità dei lavoratori, investire in capitale umano e modernizzare la protezione sociale;

16. si compiace che l'obiettivo globale del 3% di investimento del PIL dell'UE sia stato mantenuto nel settore della R&S, con un'adeguata ripartizione tra investimenti pubblici e privati;

17. sostiene la necessità di un solido tessuto industriale in tutto il territorio dell'Europa e il necessario perseguimento di una politica industriale attiva;

18. nota che il ruolo vitale delle PMI nell'innovazione, la crescita e l'occupazione è esplicitamente riconosciuto;

19. condivide il parere che la politica ambientale rappresenti un contributo importante per la crescita e l'occupazione sostenibile e che l'UE debba far fronte a varie sfide riguardanti le risorse naturali e l'ambiente, quali i cambiamenti climatici e le tecnologie ambientali;

20. si compiace dell'impegno del Consiglio europeo nei confronti di un mercato interno dei servizi pienamente operativo e compatibile col modello sociale europeo al fine di promuovere la competitività, la creazione di posti di lavoro e la crescita; è d'accordo che occorra fare tutti gli sforzi possibili nel processo legislativo per garantire un ampio consenso per una direttiva sui servizi che contempli tutti questi obiettivi e pertanto cercherà di approvare un testo modificato equilibrato per la sua prima lettura prevista per il prossimo luglio;

L'UE E IL MONDO

Libano

21. condanna severamente l'attentato nel quale ha perso la vita l'ex Primo ministro Rafik Hariri insieme ad altri civili innocenti; esprime l'auspicio che, conformemente alla dichiarazione del 15 febbraio del Presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, venga fatta luce sulle ragioni, le circostanze e le conseguenze dell'aggressione in parola; chiede alle autorità libanesi di continuare a cooperare pienamente con la missione d'inchiesta dell'ONU;

22. esprime l'auspicio che questo assassinio e la rassegnazione del governo non abbiano ripercussioni sul processo elettorale in Libano e sottolinea l'importanza che in questo paese si svolgano elezioni parlamentari democratiche e trasparenti; suggerisce che, qualora il governo libanese estendesse un invito, il Parlamento europeo dovrebbe decidere se partecipare a una missione di osservazione delle elezioni parlamentari in Libano insieme ad altre istituzioni dell'Unione europea;

23. ricorda l'importanza dell'attuazione della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza ONU, che ribadisce l'importanza per la comunità internazionale dell'integrità territoriale, sovranità e indipendenza del Libano e chiede il ritiro completo delle truppe siriane dal Libano; prende nota dell'annuncio del primo ritiro di queste truppe, ma chiede che si operi quanto prima un ritiro completo;

Cina

24. invita il Consiglio e gli Stati membri a mantenere l'embargo UE sul commercio di armi con la Repubblica popolare cinese, senza allentare le attuali restrizioni nazionali su tali vendite di armi; ritiene che questo embargo vada mantenuto fintantoché l'UE abbia adottato un codice di condotta sull'esportazione di armi, giuridicamente vincolante, che la Repubblica popolare cinese abbia preso iniziative concrete per migliorare nel suo interno la situazione dei diritti dell'uomo, ratificando fra l'altro la Convenzione dell'ONU sui diritti politici e civili e rispettando pienamente i diritti delle minorità, e fintantoché il governo cinese dimostri che qualsiasi nuova legislazione antisecessione non risulti aggressiva verso la popolazione di Taiwan;

Africa

25. invita i Capi di Stato e di governo della regione dei Grandi laghi a rispettare l'integrità territoriale della Repubblica democratica del Congo e chiede che le elezioni si svolgano entro un periodo di tempo ragionevole, in modo che il popolo della Repubblica democratica del Congo possa scegliere i propri leader liberamente e democraticamente, e sollecita la comunità internazionale a fare tutto il possibile per sostenere il processo democratico in corso;

26. invita tutti i partiti ad attuare senza indugio l'Accordo di pace globale firmato a Nairobi il 9 gennaio 2005 insieme alla sua serie di protocolli e invita gli Stati membri dell'UE e la comunità internazionale a garantire che chi sia ritenuto responsabile per crimini contro l'umanità in Sudan venga incriminato di fronte al Tribunale penale internazionale;

27. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.