Proposta di risoluzione - B6-0155/2006Proposta di risoluzione
B6-0155/2006

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

8.3.2006

presentata a seguito dell'interrogazione orale B6‑0003/2006
a norma dell'articolo 108, paragrafo 5, del regolamento
da Caroline Lucas, David Hammerstein Mintz, Alain Lipietz e Frithjof Schmidt
a nome del gruppo Verts/ALE
sul Quarto forum mondiale dell'acqua che si terrà in Messico dal 16 al 22 marzo 2006

Procedura : 2006/2514(RSP)
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B6-0155/2006
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B6-0155/2006
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B6‑0155/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sul Quarto forum mondiale dell'acqua che si terrà in Messico dal 16 al 22 marzo 2006

Il Parlamento europeo,

–  viste le dichiarazioni finali dei primi tre Forum mondiali dell'acqua, che si sono tenuti a Marrakech nel 1997, a L'Aia nel 2000 e a Kyoto nel 2003,

–  vista la dichiarazione ministeriale della Conferenza internazionale sull'acqua, che si è tenuta a Bonn nel 2001, in cui si sottolinea l'urgente necessità di stimolare nuovi finanziamenti provenienti da tutte le possibili categorie di investitori, nonché la necessità di completare il finanziamento pubblico dell'acqua mediante l'apporto di capitali privati, incoraggiando nel contempo le azioni a livello locale,

–  vista la dichiarazione della Conferenza di Dublino del 1992, in cui si raccomanda l'adozione di una gestione integrata dell'acqua che riconosca il valore dell'acqua in ogni suo utilizzo,

–  visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.  considerando che il Forum mondiale dell'acqua, che è organizzato ogni tre anni dal Consiglio mondiale dell'acqua, rappresenta un foro di discussione e di orientamento delle decisioni politiche mondiali in materia di gestione delle acque e delle risorse idriche,

B.  considerando che nel quadro del Forum mondiale in Messico, che sarà dedicato al tema "Azioni locali per una sfida mondiale", è stata convocata una Conferenza ministeriale e si svolgeranno discussioni regionali articolate per continente, e che in parallelo si terrà un "Forum internazionale sulla difesa dell'acqua", dedicato alla discussione sulle forme alternative di approvvigionamento idrico,

C.  considerando che un'equa ripartizione dell'acqua può essere un fattore positivo di integrazione regionale,

D.  considerando che il Forum mondiale dell'acqua è un centro decisionale cruciale, ispirato dalla Banca mondiale e dal ruolo che essa intende svolgere nel coordinamento globale della futura gestione delle risorse idriche mondiali,

E.  considerando che la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale hanno svolto un ruolo decisivo in numerosi paesi in via di sviluppo, spingendoli a privatizzare i loro sistemi di distribuzione dell'acqua,

F.  considerando che il settimo Obiettivo di sviluppo del Millennio fissato dalle Nazioni Unite impegna a dimezzare, entro il 2015, la percentuale della popolazione che non ha accesso in modo duraturo all'acqua potabile e a un'adeguata depurazione delle acque, e che la realizzazione di questo obiettivo è un elemento chiave per eliminare la povertà,

G.  considerando che nella sua risoluzione dell'11 marzo 2004 su una "Strategia per il mercato interno, Priorità 2003 - 2006"[1] ha espresso il parere che "essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato interno",

H.  considerando che il problema dell'acqua, risorsa limitata e vulnerabile, si pone più in termini di scarsità economica e di coordinamento all'interno di una catena complessa di parti interessate, che in termini di scarsità fisica,

I.  considerando che la distribuzione di acqua è estremamente ineguale, mentre essa dovrebbe essere un servizio pubblico universale, che sarebbe più opportunamente definito e gestito a livello locale,

J.  considerando che la gestione dell'acqua, indispensabile per lo sviluppo, determina le condizioni di esistenza, in particolare quando la sua mancanza causa insicurezza alimentare,

K.  considerando che la cattiva qualità dell'acqua, elemento indispensabile alla vita, è uno dei principali fattori di mortalità nei paesi in via di sviluppo, che provoca 8 milioni di morti all'anno, di cui la metà sono bambini, che oltre un miliardo di persone non hanno un accesso facile e a costi accessibili all'acqua potabile e che due miliardi e mezzo di persone non dispongono di alcun sistema di depurazione,

L.  considerando che la privatizzazione del sistema di distribuzione dell'acqua nei paesi meno sviluppati ha spesso privato di acqua potabile le popolazioni che non sono in grado di pagare il servizio, concentrando gli investimenti sulla parte della popolazione urbana che può sostenere tali costi, mentre gli esseri umani dovrebbero vedersi riconosciuto il diritto all'accesso all'acqua, per soddisfare i loro bisogni essenziali a un costo sostenibile ed equo,

M.  considerando che, in un contesto di crescita urbana anarchica, la questione dell'acqua e della depurazione nell'ambiente urbano rappresenta una questione chiave dello sviluppo, visto che in relazione ai servizi pubblici locali è possibile costruire una capacità di buone prassi in materia di governance democratica a livello comunale, mentre invece gli enti locali eletti dei paesi in via di sviluppo incontrano enormi difficoltà ad ottenere finanziamenti e a mobilitare le competenze necessarie,

N.  considerando che la Commissione ha proposto di destinare un miliardo di euro a titolo del nono Fondo europeo di sviluppo (FES) a un "Fondo europeo per l'acqua", che il Consiglio ha approvato un importo pari a 500 milioni di euro e che è stato definito il principio della pubblicazione di inviti a presentare proposte, che offre pari opportunità a tutti gli attori,

O.  considerando che i risultati del primo invito a presentare proposte dimostrano che appena il 3% dei progetti accolti sono presentati da enti locali, che rappresentano meno dell'1% dell'importo complessivo assegnato (vale a dire 230 milioni di euro),

P.  considerando che in occasione della sua precedente riunione, che si è tenuta a Kyoto, il Forum mondiale dell'acqua ha stimato che i fabbisogni di investimento per risolvere il problema dell'acqua nel mondo si attestavano a 180 miliardi di dollari, vale a dire il doppio dell'aiuto totale attuale,

1.  deplora la mancanza di legittimità democratica del Forum mondiale dell'acqua;

2.  chiede che siano messi in atto tutti gli sforzi necessari per garantire l'accesso all'acqua alle popolazioni più povere dei paesi più poveri;

3.  sottolinea che qualsiasi politica di gestione dell'acqua deve includere anche la protezione della salute pubblica e dell'ambiente e che il Forum mondiale dovrebbe contribuire a mettere a punto strategie che favoriscano un modo di sviluppo economico e agricolo compatibile con il mantenimento o il ripristino di un elevato livello di qualità dell'acqua, a partire dalle acque sotterranee fino all'acqua fornita al consumatore finale;

4.  chiede che il funzionamento del Fondo per l'acqua destinato ai paesi ACP sia completamente riesaminato in vista del decimo FES e che siano sviluppati modi di finanziamento innovativi, ivi inclusi i partenariati "pubblico-pubblico"; auspica che le istituzioni internazionali rafforzino i loro impegni nel settore dell'acqua e che le riduzioni del debito vadano a vantaggio degli investimenti nel settore dell'acqua;

5.  chiede che gli enti locali dell'Unione europea siano incoraggiati a destinare una parte delle entrate relative all'erogazione dei servizi di fornitura di acqua e di depurazione ad azioni di cooperazione decentrate;

6.  riconosce l'importanza del servizio pubblico di distribuzione di acqua, che fornisce acqua potabile al 90% delle abitazioni nel mondo; appoggia il miglioramento e l'espansione del servizio pubblico, in considerazione dell'esperienza deludente che è stata fatta negli ultimi dieci anni in relazione ai sistemi di privatizzazione, ai partenariati "pubblico-privato" o alla distribuzione di acqua da parte del settore privato;

7.  è favorevole a una gestione associata delle politiche in materia di ambiente e di sanità pubblica, al fine di pervenire a una vera e propria politica comune di gestione delle risorse idriche, attuata nel quadro di tutte le azioni esterne dell'Unione europea, che si ispiri ai principi della direttiva quadro sull'acqua e che miri alla conservazione a medio e lungo termine della qualità delle risorse idriche; ritiene, a tale riguardo, che il finanziamento comunitario di progetti di cooperazione e di azioni bilaterali nel settore dell'acqua dovrebbe essere coerente con l'impostazione generale del diritto comunitario dell'ambiente;

8.  chiede alla Commissione di promuovere e di rafforzare la cooperazione regionale in seno ai bacini fluviali transfrontalieri, al fine di migliorare la gestione integrata delle risorse idriche e di garantire una gestione sostenibile ed equa delle risorse idriche transfrontaliere, al fine di prevenire i conflitti;

9.  insiste affinché la gestione delle risorse idriche si basi su un approccio decentrato, partecipativo e integrato che coinvolga gli utenti e i responsabili delle decisioni nella definizione delle politiche dell'acqua a livello locale e in modo democratico e più vicino ai bisogni dei cittadini, e sottolinea in questa prospettiva il ruolo essenziale svolto dalle donne nell'approvvigionamento, nella gestione e nella conservazione dell'acqua;

10.  sottolinea che per quanto riguarda le questioni essenziali – qualità e gestione dell'acqua, acqua potabile e depurazione, approcci per bacino idrografico, protezione delle zone montuose a monte, sfruttamento sostenibile delle terre basse e irrigazione, urbanizzazione e acqua, gestione delle zone costiere, ecc. – la cooperazione è spesso più efficace a livello transfrontaliero e regionale;

11.  auspica l'applicazione di perequazioni tariffarie che permettano l'approvvigionamento idrico delle popolazioni più sfavorite a un costo accessibile;

12.  si compiace del fatto che la Commissione ha escluso i servizi nel settore dell'acqua dalle richieste multilaterali di liberalizzazione dei servizi formulate nel quadro dei negoziati previsti dall'Accordo generale sul commercio dei servizi (GATS) in seno all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC); invita la Commissione a ritirare anche le sue richieste relative all'acqua nei negoziati bilaterali sul GATS, poiché l'acqua non può essere considerata alla stregua di altri beni o servizi commerciali;

13.  chiede che siano incoraggiate azioni educative e di sensibilizzazione destinate ai bambini, che sono attori fondamentali del cambiamento comportamentale;

14.  chiede alla Commissione e al Consiglio di riconoscere il ruolo fondamentale svolto dagli enti locali nella protezione e nella gestione dell'acqua; auspica che tali enti possano beneficiare direttamente di finanziamenti, affinché essi divengano ovunque responsabili della gestione del settore idrico, e si rammarica del fatto che i programmi di cofinanziamento europei non utilizzano, non valorizzino e non sfruttano sufficientemente le competenze, le esperienze e le risorse degli enti locali dell'Unione europea che, viste le loro competenze tecniche, il know-how e l'esperienza, sono particolarmente idonei ad aiutare le collettività dei paesi in via di sviluppo;

15.  auspica che vengano sviluppati partenariati pubblico-pubblico nell'ambito dei quali le imprese pubbliche (senza scopo di lucro) condividano le loro conoscenze e competenze specializzate e si adoperino per la diffusione delle migliori prassi nella gestione pubblica dell'acqua; invita la Commissione a riconoscere l'importanza dei partenariati pubblico-pubblico e a cogliere l'occasione presentata dal quarto Forum mondiale dell'acqua per annunciare misure concrete destinate a promuovere questo tipo di partenariato, prevedendo meccanismi di sostegno ai progetti di approvvigionamento idrico e di depurazione delle acque, un accesso più facile ai finanziamenti, al fine di permettere alle società del settore di sostenere i costi legati ai partenariati, e una deroga alle norme in materia di concorrenza dell'Unione europea, che impongono indiscriminatamente l'apertura alla concorrenza di tutti i contratti di consulenza, creando una situazione estremamente svantaggiosa per le imprese del settore pubblico;

16.  chiede che la Commissione rappresenti l'Unione europea al Forum in Messico con il mandato di considerare l'accesso all'acqua potabile come un diritto vitale e fondamentale, appartenente ai diritti dell'uomo, e non come un bene economico commerciale soggetto alle sole regole di mercato; invita la Commissione a difendere gli orientamenti espressi nella presente risoluzione;

17.  raccomanda ai rappresentanti della Commissione che assisteranno al Forum mondiale dell'acqua in Messico di partecipare attivamente alle riunioni organizzate negli stessi giorni dalle organizzazioni della società civile e di prendere seriamente in considerazione le proposte che potranno emergere in tale occasione;

18.  auspica che siano avviati negoziati nel quadro dell'ONU per giungere a un trattato internazionale che riconosca il diritto all'acqua potabile;

19.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.