PROPOSTA DI RISOLUZIONE
16.3.2006
a norma dell'articolo 108, paragrafo 5, del regolamento
da Lena Ek, Fiona Hall, Anne Laperrouze, Vittorio Prodi e Patrizia Toia
a nome del gruppo ALDE
sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Unione europea
B6‑0189/2006
Risoluzione del Parlamento europeo sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Unione europea
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che la Commissione ha adottato il proprio Libro verde sulla strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura,
B. considerando che gli obiettivi principali della politica energetica dell'Unione europea sono tre: sicurezza degli approvvigionamenti, competitività e protezione dell'ambiente,
C. considerando che la dipendenza delle importazioni dell'UE-25 nel settore energetico è pari al 48% (2002) e la proiezione per il 2030 prevede un aumento fino al 71% qualora non si prendano misure aggiuntive e che la sicurezza degli approvvigionamenti è una delle condizioni più importanti per la sicurezza energetica,
D. considerando che il 77% della domanda UE di petrolio, il 51% della domanda UE di gas e quasi il 100% di quella di uranio e dei prodotti dell'uranio viene soddisfatta mediante l'importazione,
E. considerando che i consumi energetici primari dell'UE-25 nel 2005 sono stati pari a 1.700 megatonnellate equivalenti petrolio (Mtoe) rappresentate per il 38% da petrolio, per il 23% da gas, per il 18% da carbone/combustibili solidi, per il 15% da energia nucleare e per il 6% da fonti di energia rinnovabili (RES),
F. considerando che nel 2004 l'uso energetico finale nell'UE-25 è stato pari al 28% nel settore industriale, al 31% in quello dei trasporti e al 41% in quello edilizio,
G. considerando che la generazione lorda di elettricità nell'UE-25 proviene per il 31% dal nucleare, per il 25% da combustibili solidi (soprattutto carbone), per il 18% dal gas, per il 14% da RES e per il 5% dal petrolio;
H. considerando che l'intensità energetica finale nell'UE-25 si è costantemente ridotta visto che nel 2004 per un'unità di prodotto economico è stato necessario il 70% dell'energia rispetto a quella necessaria nel 1980; considerando che il consumo energetico primario globale nell'UE-25 è cresciuto ad un tasso medio dello 0,8% all'anno, equivalente allo 0,5% pro capite e all'anno nello stesso periodo;
I. considerando che il 59% del petrolio consumato in Europa nel 2004 è stato utilizzato nel settore dei trasporti, il 17% in quello edilizio, il 16% per usi non energetici e l'8% nel settore industriale; considerando che la domanda di energia nel settore dei trasporti secondo la Commissione dovrebbe aumentare almeno del 30% entro il 2030 con un aumento fino al 5% all'anno per i trasporti aerei,
J. considerando che il 29% del gas consumato nell'UE-25 nel 2004 è stato utilizzato per la produzione di elettricità e il rimanente 71% è stato utilizzato per usi non elettrici (industria, abitazioni, ecc.),
K. considerando che da vari anni la domanda di carbone nell'UE è in declino, che la dipendenza delle importazioni si situa già al 50% ed è in aumento quale proporzione del consumo di carbone,
L. considerando che 13 Stati membri producono elettricità nucleare e che taluni Stati membri seguono una politica dichiarata di graduale eliminazione delle centrali nucleari,
M. considerando che l'UE ha fissato obiettivi volti ad aumentare entro il 2010 la quota dei consumi energetici provenienti da RES dal 6% al 12% e al 22,1% per l'elettricità e al 5,75% per i combustibili; considerando che detti obiettivi possono essere raggiunti solo se tutti gli Stati membri aggiusteranno di conseguenza le rispettive politiche,
N. considerando che l'UE ha adottato la direttiva sui servizi energetici e l'efficienza finale energetica che prevede che gli Stati membri redigano una serie di piani di azione che prevedano le rispettive strategie di risparmio energetico a nove anni,
O. considerando che le RES provengono principalmente da fonti autoctone e potrebbero essere utilizzate in tutti i settori, cioè l'elettricità, il riscaldamento, il raffreddamento e i trasporti,
P. considerando che conformemente all'ultimo eurobarometro sull'energia, circa la metà di tutti i cittadini UE (il 48%) ritiene che i rispettivi governi nazionali dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo dell'uso dell'energia solare seguita dalla promozione di una ricerca avanzata per nuove tecnologie energetiche (41%) e lo sviluppo dell'uso dell'energia eolica (31%) mentre sono meno favorevoli ad una regolamentazione per la riduzione della dipendenza dal petrolio (il 23%) e lo sviluppo dell'uso dell'energia nucleare (12%),
Q. considerando che l'UE dovrebbe trarre vantaggio dal proprio enorme potenziale per risparmiare energia in tutti i settori, incluso quello dei trasporti nonché per sviluppare nuove fonti e tecnologie di energia rinnovabile,
1. si compiace del nuovo Libro verde della Commissione sulla strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura;
2. nota che le recenti dispute sui prezzi del gas tra la Russia e i suoi paesi vicini, ma anche il recente aumento del prezzo del greggio hanno mostrato la vulnerabilità dell'approvvigionamento e della distribuzione dell'energia; nota che la politica energetica nel suo senso più stretto deve essere collegata alle politiche di sicurezza ed estera; invita la Commissione a reagire ai recenti inviti in merito alla politica energetica comune;
3. invita l'UE a prendere iniziative volte a creare una vasta cooperazione con tutti i grandi paesi consumatori di petrolio e di gas, gli Stati Uniti, il Giappone e le vaste economie emergenti quali l'India e la Cina in modo da elaborare una strategia globale ed esauriente per organizzare la domanda; insiste affinché detta strategia promuova anche il risparmio energetico e l'efficienza e l'uso di fonti energetiche alternative;
4. riconosce l'importanza di buone relazioni politiche con i maggior paesi partner fornitori energetici, in particolare la Norvegia che è il terzo più grande produttore di petrolio nel mondo e che offre un approvvigionamento energetico stabile e che inoltre ha con la Russia relazioni già provate in passato nel settore energetico ma che ha bisogno dell'UE per poterle continuare;
5. è d'accordo con il Consiglio che una visione condivisa su una strategia di sicurezza degli approvvigionamenti deve rispettare le differenze geografiche, economiche, regionali, di clima e strutturali degli Stati membri;
6. invita ogni Stato membro dell'UE a redigere un piano energetico di prospettiva riguardante previsioni di medio e lungo termine nella gestione della sua domanda e offerta, e a dichiarare quali mezzi intenda usare per soddisfare la domanda energetica sia in termini di produzione nazionale ed importazioni energetiche, precisando gli effetti di questo equilibrio per quanto riguarda le emissioni di gas serra;
7. invita l'UE ad esaminare la possibilità di una programmazione pluriennale dei necessari investimenti nel settore della produzione, dei trasporti, della ricezione e immagazzinamento, tenendo conto del loro impatto sull'ambiente, attuando al tempo stesso meccanismi di mercato che consentano agli Stati membri di investire in capacità produttiva;
8. nota l'invito della Commissione di un capitolo energetico, sostenuto in passato dal Parlamento e ritiene sia il momento opportuno che gli Stati membri decidano su ulteriori iniziative in questa direzione;
9. nota che una politica energetica comune deve basarsi sia sugli sforzi dell'Unione di finanziare tutte le attività volte ad aumentare la sicurezza energetica dell'UE, tra cui i prestiti della BEI e specifiche linee di bilancio UE sia su strategie differenziate e individuali degli Stati membri volte a ridurre la rispettiva dipendenza dal petrolio e dal gas: una politica energetica europea pertanto è complementare alle strategie nazionali al fine di coordinare e non di sostituirsi alle misure nazionali;
10. nota che è necessario prendere misure concrete volte a diversificare gli approvvigionamenti di gas e di petrolio oltre che esaminare tutti i mezzi possibili che consentano di promuovere il grado di autosufficienza energetica dell'Unione europea;
11. sollecita pertanto la Commissione a proporre misure concrete per ridurre la domanda energetica e a investire con urgenza e in modo massiccio in una economia effettivamente efficiente dal punto di vista energetico per diminuire drasticamente la nostra dipendenza dai combustibili fossili; sollecita inoltre la Commissione ad insistere sempre sul ruolo chiave che la domanda, la conservazione energetica e l'efficienza energetica devono avere per ridurre la dipendenza energetica;
12. ritiene che il livello di dipendenza dal petrolio e soprattutto dall'importazione di petrolio siano fonti di gravi preoccupazioni; ricorda che detta dipendenza è quasi totale per quanto riguarda il settore dei trasporti e deve quindi essere affrontata in via prioritaria;
13. riconosce la crescente importanza dei gas visto che la sua quota sull'energia totale aumenta spingendosi verso il 25% e ritiene necessario ricorrere a strategie differenti sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas quale lo sviluppo di terminal e di strutture di immagazzinamento di GNL oltreché di nuovi oleodotti;
14. ritiene che l'energia nucleare debba essere inclusa nel dibattito politico europeo sulla politica energetica; riconosce il ruolo che l'energia nucleare attualmente svolge in alcuni Stati membri per assicurare la sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità quale parte del mix energetico e al fine di evitare emissioni di CO2; nota che l'energia nucleare - i cui tempi di programmazione e costruzione richiedono approssimativamente dieci anni - non può contribuire ulteriormente al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto ma può contribuire in modo decisivo a ridurre i livelli di CO2 nel lungo termine; nota che, come tutte le altre fonti energetiche, l'alternativa dell'energia nucleare dovrebbe tener in considerazione tutti i costi, quali quelli dello smantellamento e degli effetti negativi sull'ambiente;
15. ritiene che se la produzione di energia nucleare continuerà a svolgere un ruolo in taluni Stati membri, le decisioni a tale proposito potranno essere prese solo a livello degli Stati membri nel quadro della sussidiarietà;
16. ritiene che la conoscenza della tecnologia nucleare e la sua applicazione sia di valore strategico e debba pertanto essere mantenuta e sviluppata ulteriormente nell'UE;
17. nota che con il 15% dell'energia primaria commerciale dell'UE-25 e con il 6% dell'energia finale UE il nucleare abbia sicuramente la possibilità di contribuire a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in un certo numero di Stati membri UE; nota ancora che l'energia nucleare presenta vantaggi in quanto è un'energia a bassa emissione di carbonio ma presenta un certo numero di problemi e rischi quali la lunghezza di vita dei residui altamente radioattivi, il rischio di incidenti di enormi proporzioni e il rischio di proliferazione;
18. riconosce il ruolo che le fonti energetiche rinnovabili attualmente svolgono quale parte del mix energetico e al fine di evitare emissioni CO2 ;
19. nota che la biomassa in genere può contribuire per il 15% al fabbisogno energetico dell'Unione mediante la combustione convenzionale e che il processo per pirolisi consente al contenuto di idrogeno di essere liberato come idrogeno molecolare, che può essere utilizzato più efficacemente per la produzione di elettricità mediante la generazione con ciclo combinato o con cellule combustibili con un ulteriore aumento di efficienza e flessibilità. Esaminando i vantaggi di reddito aggiuntivo per il settore agricolo e silvicolo e l'esigenza dell'idrogeno, chiede alla Commissione di attuare un programma "crash" per un'organizzazione nel più breve tempo possibile della produzione, della raccolta dei residui agricoli e silvicoli, della pirolisi e dell'uso del gas prodotto;
20. incoraggia la Commissione a considerare la possibilità di specifiche Euro obbligazioni che potrebbero rappresentare una misura finanziaria volta sia ad accelerare l'attuazione del programma crash sia a dimostrare ai cittadini europei il ruolo che l'UE svolge per risolvere i problemi urgenti;
21. ribadisce il suo forte appoggio alle RES e invita gli Stati membri a raddoppiare le iniziative per raggiungere l'obiettivo di una loro quota del 12% dei consumi energetici totali e del 22,1% dell'elettricità e del 5,75% dei consumi di combustibile entro il 2010 e chiede una proposta di direttiva volta a promuovere il riscaldamento e il raffreddamento mediante RES per raggiungere l'obiettivo globale;
22. chiede che nel 7° programma quadro, vengano svolte ricerche sulla biomassa, su tutte le fonti energetiche rinnovabili inclusa l'energia marina e l'immagazzinamento dell'energia e sulla tecnologia per la gasificazione del carbone per ridurre le emissioni inquinanti e creare un mercato globale di impianti di generazione che utilizzano queste risorse;
23. nota che il settore edile che rappresenta oltre il 40% di tutto il consumo energetico nell'UE-25 è il singolo settore primo consumatore di energia; nota inoltre che l'aumento dei prezzi energetici non solo sta incidendo su tutta l'economia ma soprattutto sulle fasce socialmente più deboli;
24. nota il potenziale dei risparmi energetici qualora la direttiva sull'uso energetico nel settore edile fosse pienamente attuata dagli Stati membri; riconosce che ulteriori risparmi energetici potrebbero essere realizzati qualora la direttiva fosse ampliata per includere tutte le opere di rinnovo degli edifici e gli edifici inferiori a 1.000 m2, e sostiene misure volte a giungere ad una maggiore efficienza energetica e all'uso di tecnologie più pulite nel settore dei trasporti, quale l'iniziativa CARS 21 della Commissione;
25. nota che il potenziale di risparmio energetico e la creazione di un mercato nei servizi energetici offerta dalla direttiva sui servizi energetici e l'efficienza finale dell'energia e invita gli Stati membri a fissare obiettivi nazionali superiori al minimo dell'1% all'anno nei loro piani di azione nazionale;
26. riconosce che lo sviluppo di reti di riscaldamento e raffreddamento urbano è un mezzo chiave per promuovere la sicurezza degli approvvigionamenti energetici degli edifici in quanto consente maggiore flessibilità nell'utilizzo dei combustibili; nota che la cogenerazione di calore e elettricità, la trigenerazione e la microgenerazione sono tecnologie che dovrebbero essere promosse e che potrebbero contribuire non solo ad una maggiore quota di energia proveniente dalle RES ma anche ad una migliore efficienza energetica;
27. nota che esiste anche la possibilità di migliorare ulteriormente le fonti rinnovabili di energia e giungere ad un mercato globale di nuovi sistemi e attrezzature basati sulle RES e chiede che l'Unione europea preveda una linea di bilancio a parte per le tecnologie energetiche rinnovabili dotata di risorse sufficienti nel 7° programma quadro di ricerca;
28. ritiene che occorra dare maggiore attenzione al processo dell'immagazzinamento e raccolta del carbonio (CCS), nota che al mondo esistono diversi progetti dimostrativi e la Commissione dovrebbe esaminare i risultati di detti progetti per incoraggiare lo sviluppo di questa tecnologia che offre enormi potenziali per la riduzione di emissioni di CO2;
29. riconosce che il carbone e la lignite svolgono ancora un ampio ruolo per la produzione energetica nell'UE (stimata circa ad un terzo) e che con lo sviluppo di nuove tecnologie, quali la CCS, si potrebbe prendere in considerazione una nuova generazione di centrali elettriche a carbone pulite senza emissione di CO2;
30. è fermamente convinto che un ruolo essenziale per mantenere la sicurezza degli approvvigionamenti è sostenuto dalla rapida trasposizione delle attuali disposizioni UE da parte di tutti gli Stati membri per giungere ad un mercato interno pienamente funzionante nel settore dell'elettricità e del gas in modo da promuovere la competitività, la trasparenza e l'efficienza energetica;
31. è profondamente preoccupato pertanto delle misure protezionistiche adottate da diversi Stati membri e invita la Commissione a garantire una piena attuazione delle norme di mercato interno; ritiene inoltre che gli scambi trasfrontalieri porteranno all'eliminazione delle attuali strozzature fra i mercati nazionali, che sono state la causa di molti gravi blackout negli ultimi anni;
32. invita gli Stati membri a creare un mercato energetico interno UE giungendo ad un equilibrio tra fonti di approvvigionamento interne ed esterne, garantendo l'interoperabilità delle reti energetiche nazionali e creando un ambiente competitivo nel settore energetico interrompendo il legame fra le funzioni di fornitura e quelle di distribuzione, assicurando nello stesso momento la competizione tra i distributori;
33. invita pertanto la Commissione insieme agli Stati membri ad adottare misure concrete per un mercato interno europeo effettivamente efficiente nel settore dell'energia, misure quali: armonizzazione delle regole del settore nonché la garanzia della reciprocità tra Stati membri nei processi di liberalizzazione; promozione degli incentivi alle infrastrutture del settore, che tengano conto delle priorità TEN (Reti di energia transeuropee); equilibrio tra le relazioni tra aziende europee che operano nel mercato liberalizzato UE e le aziende monopolistiche statali che operano nei paesi produttori;
34. invita la Commissione a garantire che gli Stati membri adempiano ai loro impegni e attuino pienamente tutte le direttive energetiche esistenti; nota i risparmi energetici potenziali del 10% che potrebbero essere effettuati adottando pienamente le misure già fissate dall'UE nei settori edilizio, delle apparecchiature domestiche, della produzione di calore e dei trasporti e che si potrebbe giungere al 20% entro il 2020 ricorrendo a misure aggiuntive come affermato nel Libro verde della Commissione sull'efficienza energetica;
35. invita il Consiglio ad accettare la posizione del Parlamento sulle priorità TEN in modo da completare i tratti mancanti delle reti energetiche transeuropee (TEN) in modo da migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti nonché completare il mercato interno, sostenendo, ove opportuno, specifici progetti;
36. è d'accordo con le conclusioni della Commissione secondo la quale la prima priorità dovrebbe essere un'azione nel settore delle misure di gestione della domanda per migliorare l'efficienza dell'uso energetico e ridurre i consumi mediante la conservazione; a tale proposito si rammarica profondamente del ritardo accumulato nel presentare proposte nel settore dei trasporti; nota il risparmio potenziale economico di un risparmio di un minimo del 20% di consumi energetici, potenziale che aumenterà all'aumentare dei prezzi energetici, dei miglioramenti tecnologici e delle economie di scala;
37. riconosce che la fiscalità può svolgere una parte importante per influire sui modelli di comportamento, alla pari di regolamenti e misure tecniche, e ritiene che vi sia ancora una distribuzione diseguale di incentivi, ad esempio nel settore IVA, nel quale il consumo di gas è a volte tassato ad un tasso inferiore di quello dell'uso delle tecnologie rinnovabili;
38. ritiene pertanto che occorrerebbe usare come incentivo misure fiscali, in particolare per quelle tecnologie dolci per l'ambiente, sostenibili e autoctone e si compiace pertanto della recente decisione del Consiglio che modifica la Sesta direttiva del Consiglio 77/388/CEE del 17 maggio 1997 sull'armonizzazione della legislazione degli Stati membri relativa all'imposta sulla cifra di affari - sistema comune IVA: base imponibile uniforme, per consentire agli Stati membri di applicare un tasso ridotto di IVA ai materiali e servizi per l'efficienza energetica;
39. ritiene urgente che la Commissione presenti proposte e che lavori con l'industria per accelerare l'applicazione delle cellule di combustibile e idrogeno per un miglioramento sostenuto di lungo termine ai fini dell'efficienza energetica e della conservazione nel settore dei trasporti;
40. riconosce l'importanza di aumentare gli investimenti nella R&S, di trarre vantaggio dalle tecnologie esistenti e di promuoverne nuove per mantenere ai primi posti la competitività dell'Europa e di creare nuovi posti di lavoro di lungo termine e sostenibili, mantenendo la coerenza con gli obiettivi dell'Agenda di Lisbona e ponendo le basi per raggiungere globalmente l'obiettivo 7 degli obiettivi di sviluppo del Millennio per garantire la sostenibilità ambientale;
41. ritiene che promuovere i programmi di efficienza energetica con l'introduzione di risparmi energetici quali un aspetto del sostegno finanziario esterno dell'UE agevolerebbe la modernizzazione dell'economia dei paesi in via di sviluppo;
42. ritiene essenziale che l'UE dia l'esempio nel mantenere la spesa della ricerca nell'ambito del 7° programma quadro sulle tecnologie energetiche e sui sistemi di immagazzinamento dell'energia;
43. ritiene che l'eliminazione dei residui nucleari e la sicurezza nucleare debbano continuare a rappresentare le priorità della ricerca energetica nucleare dell'UE;
44. nota che tutte le previsioni indicano che le centrali energetiche convenzionali continueranno a rappresentare un'ampia quota della generazione dell'elettricità anche nel lungo termine ed è pertanto favorevole a promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore dell'efficienza e dei mezzi per aumentarla, di queste centrali;
45. ricorda che attualmente non esiste una base giuridica per una politica energetica europea, coerente e indipendente e che una strategia europea deve basarsi sul consenso e l'accordo tra gli Stati membri e su una vasta accettazione da parte dell'opinione pubblica;
46. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.