PROPOSTA DI RISOLUZIONE
4.7.2006
a norma dell'articolo 115 del regolamento
da Cristiana Muscardini,
a nome del gruppo UEN
sula situazione in Somalia
B6‑0415/06/2006
Risoluzione del Parlamento europeo sula situazione in Somalia
Il Parlamento europeo,
- viste le risoluzioni ONU, dell'Unione Africana, della Lega Araba e della Conferenza dei Paesi Islamici sulla Somalia dal 1991 ad oggi,
- viste le conclusioni della 14ma Conferenza di Riconciliazione Nazionale somala che ebbe inizio ad Eldoret (Kenya) il 15 ottobre 2002, sotto l’egida della Comunità Internazionale, alla quale hanno partecipato 400 Delegati in rappresentanza dello Stato Federale somalo del Puntland, 18 fazioni politiche e tutti i segmenti della società civile che ha condotto alla:
. cessazione delle ostilità in Somalia siglata da 22 Leader a Eldoret (Kenya) il 27 ottobre 2002;
. adozione della Carta Costituzionale Federale di Transizione avvenuta a Nairobi il 15 settembre 2003 da parte dei Delegati alla Conferenza di Riconciliazione Nazionale;
.approvazione da parte dei Delegati alla Conferenza Nazionale di Riconciliazione della Carta Costituzionale Federale di Transizione avvenuta a Nairobi il 15 settembre 2003;
. insediamento del Parlamento Federale di Transizione avvenuto a Nairobi il 29 agosto 2004 con scioglimento che avrà luogo il 2009, data delle elezioni generali a suffragio universale;
. elezione del Presidente del Parlamento, S.E. Sharif Hassan Shekh Aden, e dei suoi due Vice avvenuta a Nairobi il 16 settembre 2004;
. elezione del Presidente della Repubblica, S.E. Abdullahi Yusuf Ahmed, da parte del Parlamento Federale di Transizione della Repubblica di Somalia avvenuta a Nairobi il 10 ottobre 2006;
. richiesta di una Forza di Pace Internazionale di stabilizzazione della Somalia inserita nel discorso alla Nazione pronunciato dal Presidente della Repubblica durante la cerimonia di insediamento avvenuta a Nairobi il 14 ottobre 2004;
. nomina del Primo Ministro del Governo Federale di Transizione, On Ali Mohamed Ghedi, da parte del Presidente della Repubblica avvenuta a Nairobi il 3 novembre 2004;
- vista la delibera per l’invio di Forze di Pace Africana in Somalia da parte del Vertice dei Capi di Stato dell’Unione Africana che venne promulgata in Nigeria il 31 gennaio 2005,
- visto il trasferimento delle Istituzioni Federali di Transizione somale dal Kenya in Somalia avvenuto il 13 giugno 2005 senza l’ausilio delle Forze di Pace Internazionale e il conseguente insediamento temporaneo prima a Jowhar e poi a Baidoa il 26 febbraio 2006 senza tensioni politiche,
- viste le precedenti dichiarazioni sulla Somalia dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza dell' Unione europea Xavier Solana e del Commissario allo Sviluppo e Aiuti Umanitari S.E. Louis Michel,
- visto il Memorandum of Understanding siglato a Bruxelles il 28 marzo 2006 dai Presidenti della Repubblica di Somalia S.E. Abdullahi Yusuf Ahmed e della Commissione Europea S.E. Josè Manuel Barroso e dal Primo Ministro del Governo somalo On Ali Mohamed Ghedi e dal Commissario allo Sviluppo e Aiuti Umanitari della Commissione Europea S.E. Louis Michel,
- viste le conclusioni del Gruppo di contatto per la Somalia (Somalia Contact Group) presieduto dalla Norvegia e composto da USA, Italia, Gran Bretagna, Svezia e Tanzania con ONU, UE e UA in qualità di osservatori, che si è riunito il 15 giugno 2006,
- visto l'accordo siglato il 22 giugno 2006 sotto l'egida della Lega Araba (che ha chiesto pubblicamente nel Gruppo di Contatto) tra il Governo somalo e l'"Unione delle Corti Islamiche" con alla base un riconoscimento reciproco,
- vista l'approvazione da parte del Parlamento somalo del Piano di Sicurezza e Stabilizzazione (14 giugno 2006) che conferma la volontà di costituire le forze di sicurezza nazionale e di procedere alla costituzione dei piani di polizia e formazione dell'esercito e delle attività di disarmo,
- viste tutte le sue precedenti risoluzioni in materia,
A. considerando che la guerra civile che continua ad insanguinare dal 1991 Mogadiscio e le aree limitrofe ha degli effetti devastanti sulla popolazione somala costretta a vivere in uno stato di profonda miseria e paura,
B considerando che il Terrorismo Globale e regionale ha prodotto, grazie alla pianificazione e al supporto logistico svoltosi in Somalia, attentati di estrema gravità quali quelli alle Ambasciate americane di Nairobi e Dar el Salam il 7 agosto 1998, all'Hotel Paradise di Mombasa il 28 novembre 2002 e quello simultaneo al charter israeliano in fase di decollo all'aeroporto di Mombasa,
C considerando che 8 Signori della Guerra (di cui 4 ex Ministri del Governo somalo) costituirono nella capitale Mogadiscio il 18 febbraio 2006 l’”Alleanza per la Restaurazione della Pace e contro il Terrorismo” (Alliance for the restoration of peace and counter-terrorism),
D. considerando che il 28 febbraio 2006 l’”Unione delle Corti Islamiche” hanno costituito a Mogadiscio il “Consiglio per la Difesa della Religione e del Paese”,
E. considerando che a Mogadiscio in pochi giorni sono morte almeno 350 persone (perlopiù civili e fra questi Martin Adler, giornalista svedese barbaramente ucciso nell'esercizio delle sue funzioni) a causa degli aspri combattimenti tra le due opposte fazioni,
F. considerando che il 5 giugno 2006 la martoriata città di Mogadiscio cade sotto il pieno controllo dell’”Unione delle Corti Islamiche”,
G. considerando che l’”Unione delle Corti Islamiche (UCI)” continua ad imporsi anche con la forza all’interno del paese fino a ridosso del confine con l’Etiopia: secondo fonti attendibili l’”UCI” dispone di una “forza mobile” di 2300 uomini alquanto ben addestrati ed equipaggiati di cui 1000 sono di etnia Oromo (Etiopi del “Fronte Nazionale di Liberazione degli Oromo”) e somali-etiopi del “Fronte di Liberazione dell’Ogaden”, e il restante sono in prevalenza somali (oltre ad istruttori Pakistani, Afgani e Arabi),
H. considerando che il 14 giugno 2006 mentre l’”Unione delle Corti Islamiche” acquisisce il controllo di Jowhar (a 90 Km a nord-ovest di Mogadiscio, ex sede temporanea del Governo somalo), il Parlamento Federale di Transizione dopo 3 giorni di ampio dibattito approva a stragrande maggioranza l’intervento in Somalia delle Forze di Pace Internazionale nell’ambito del Piano per la Sicurezza Nazionale,
I. considerando che la prossima riunione del Gruppo di Contatto si svolgerà in Svezia il 7 luglio 2006, mentre il 10 luglio 2006 il Consiglio di Sicurezza dell’ONU discuterà lo status dell’embargo per l’importazione delle armi in Somalia in vigore dal 1993 per permettere l’eventuale dispiegamento della Forza di Pace e il rafforzamento delle Forze di Sicurezza del Governo somalo,
J. considerando che il 24 giugno 2006 l’ex Col Hassan Dahir Aweys – controversa figura di spicco dell’estremismo religioso somalo e che appare nella lista internazionale dei terroristi – è stato “eletto” a capo del “nuovo Consiglio Legislativo” approntato dall’”Unione delle Corti Islamiche” in flagrante violazione degli accordi di principio sottoscritti con il Governo somalo anche in materia di cessazione delle ostilità,
K. considerando che il 29 giugno 2006 il “Consiglio Supremo delle Corti Islamiche somale” ha ufficializzato la creazione del Consiglio Legislativo e del Consiglio Esecutivo (una sorta di “Governo ombra”), composti complessivamente da 91 membri;
L. considerando che il Governo somalo ha cercato di compiere sforzi importanti per un dialogo politico-istituzionale come strumento per l’implementazione del Piano Politico Nazionale che prevede tra l’altro il pieno ripristino della legalità, della sicurezza, delle nuove amministrazioni regionali, dello sviluppo socio-economico, del referendum sulla Costituzione e il federalismo e della ricostruzione del paese durante il mandato quinquennale che scade il 2009,
1. Sottolinea il pieno riconoscimento ed il supporto politico alle legittime istituzioni federali di transizione somale scaturite dalla 14ma conferenza di riconciliazione somala svoltasi in Kenya dal 15 ottobre 2002 al 14 ottobre 2004
2. sottolinea la grande pericolosità del piano di destabilizzazione politica della galassia dell'integralismo internazionale e somalo in atto in tutta l'Africa orientale condotto contro le istituzioni somale e finalizzato alla conquista del potere politico in Somalia al fine di gestire le ingenti risorse naturali della Somalia;
3. Sottolinea il duplice messaggio politico lanciato da Osama Bin Laden il 30 giugno e 1° luglio 2006 a sostegno del Consiglio Supremo delle Corti islamiche somale contro il Presidente della Repubblica di Somalia Yusuf Ahmed e di prevenzione contro il supporto della Comunità internazionale alle istituzioni somale;
4. Sottolinea il ruolo di raccordo politico svolto nel paese dal Presidente della Repubblica Abdullah Yusuf Ahmed, attraverso il dialogo fra istituzioni e società civile, volto al progressivo radicamento delle Istituzioni Federali in Somalia per dare vita ad un "federalismo somalo nel rispetto delle identità degli autoctoni e del diritto delle minoranze;
5. Invita il Governo somalo e il “Consiglio Supremo delle Corti Islamiche somale” a proseguire sulla strada del dialogo politico costruttivo nel pieno rispetto dei diritti umani, nell’interesse del Paese, in rispetto della legittimità del Governo somalo e della sicurezza nazionale insieme a quella di tutta l’area ed oltre;
6. invita il Consiglio di Sicurezza in occasione della riunione del 10 luglio 2006 a rimuovere parzialmente l’embargo sulle armi in Somalia per permettere il legittimo rafforzamento delle Forze di Sicurezza Nazionali somale per il processo di consolidazione delle Istituzioni democratiche della Somalia;
7. invita la Comunità Internazionale a consolidare l’Iniziativa contro il Terrorismo dei Presidenti dell’Est Africa (President’s East Africa Counter-Terrorism Initiative) creatasi nel 2003, e di implementare quanto prima un’iniziativa politica ed economica (Peace Dividend) in favore della popolazione attraverso il Governo somalo;
8. sottolinea che urgono misure efficaci e di ampio respiro per invertire il pericoloso effetto domino del terrorismo in atto nel Corno d’Africa, di vitale importanza per il processo di consolidamento della sicurezza e per consolidare la democrazia in questa martoriata nazione;
9. sottolinea che occorre fornire un immediato supporto alle Istituzioni somale - più volte dichiarato - per il ristabilimento della governabilità e stabilità politica, vitale per tutta l’area alquanto strategica, ed in particolare al Piano di Sicurezza Nazionale approvato dal Parlamento somalo, che prevede tra l’altro anche il dispiegamento delle Forze di Pace Africane;
10. raccomanda - quanto prima - la nomina di un Inviato Speciale (Senior Special Envoy) dell’Unione Europea per il Corno d’Africa e di formalizzare - quanto prima - l’apertura di una Rappresentanza Diplomatica presso l’Unione Europea per meglio servire gli interessi bilaterali;
11. invita l'Unione Europea e la Comunità Internazionale ad accelerare il sostegno necessario per consolidare la pace, la democrazia e la cultura democratica in Somalia, concentrandosi sul rafforzamento delle Istituzioni Federali – in particolare la Presidenza della Repubblica, il Parlamento, il Governo, il settore giudiziario, le forze di sicurezza, di difesa e di mantenimento dell'ordine, di protezione civile - e a collaborare con urgenza per una campagna di sensibilizzazione di massa all'intero paese -, nonché a rafforzare le deboli strutture economiche del paese ed in particolare le reti sanitarie e dell'istruzione, con particolare attenzione alle esigenze dei bambini e delle donne;
12. invita la Comunità Internazionale ad aumentare notevolmente il sostegno per un effettivo controllo dei diritti dell'uomo in Somalia comprese le minoranze cristiane, ora più che mai esposte ad atti di estrema violenza dei fondamentalisti islamici e a fornire aiuti per lo sviluppo dei gruppi locali dei diritti dell'uomo nonché per i servizi locali a favore delle vittime di abusi;
13. invita i rappresentanti dello Stato somalo a mantenere gli standard internazionali dei diritti dell'uomo e a garantire che il trattamento dei cittadini da parte delle nuove forze di sicurezza si conformi alle norme e ai criteri internazionali dei diritti dell'uomo;
14. chiede alla Conferenza dei Presidenti di autorizzare l'invio appena possibile di una delegazione parlamentare ad hoc in Somalia per valutare la situazione politica e esaminare l'adeguatezza dei programmi di assistenza UE;
15. incarica il Suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle Istituzioni Statali della Repubblica di Somalia (in particolare al Presidente, allo Speaker del Parlamento e al Governo), all'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune, al Segretario Generale delle Nazioni Unite, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, al Segretario Generale dell’Unione Africana, al Consiglio per la Pace e Sicurezza dell’Unione Africana, al Segretario Generale dell’IGAD, al Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi e al Segretario dell’Organizzazione della Conferenza Islamica.