Proposta di risoluzione - B6-0458/2006Proposta di risoluzione
B6-0458/2006

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

29.8.2006

presentata a seguito di una dichiarazione del Consiglio
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Toomas Hendrik Ilves
a nome della commissione per gli affari esteri
sulla conclusione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Albania, dall'altra

Procedura : 2006/2601(RSP)
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B6-0458/2006
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B6-0458/2006
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B6‑0458/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sulla conclusione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Albania, dall'altra

Il Parlamento europeo,

–  visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Albania, dall'altra (COM(2006)0138),

–  vista la relazione sullo stato di avanzamento concernente l'Albania nel quadro del processo di stabilizzazione e di associazione del 9 novembre 2005 (SEC(2005)1421),

–  visti il documento di strategia sull'ampliamento della Commissione in data 9 novembre 2005 (COM(2005)0561) e la risoluzione del Parlamento europeo del 16 marzo 2006 sul documento di strategia sull'ampliamento della Commissione del 2005,

–  visti la raccomandazione della commissione per gli affari esteri e il parere della commissione per il commercio internazionale (A6-0000/2006),

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che l'Albania ottempera alle condizioni per concludere l'accordo di stabilizzazione e di associazione con le Comunità europee e i loro Stati membri,

B.  considerando che l'accordo di stabilizzazione e di associazione si sostituirà all'accordo sul commercio, la cooperazione commerciale ed economica del 1992,

C.  considerando che la conclusione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione con l'Albania pone le relazioni tra l'Unione europea e l'Albania su una nuova base contrattuale, che fornisce nuove opportunità all'Albania per promuovere lo stato di diritto, rafforzare le istituzioni democratiche, contribuire alla propria stabilità, il che è della massima importanza per tutta l'area, e approfondire la cooperazione con l'Unione europea,

D.  considerando che il Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003 ha ribadito la sua determinazione a sostenere pienamente ed efficacemente la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali, che diventeranno parte integrante dell'UE, una volta soddisfatti i criteri definiti,

E.  considerando che l'Albania è ancora confrontata a gravi problemi nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, nell'applicazione integrale della legislazione adottata, nel miglioramento della pubblica amministrazione e nella lotta contro il traffico di esseri umani e di stupefacenti,

F.  considerando che le ultime elezioni parlamentari in Albania sono state oggetto di critiche in quanto non interamente conformi agli impegni assunti nei confronti dell'OSCE/ODIHR e ad altri criteri internazionali in materia di elezioni democratiche,

1.  esprime compiacimento per la conclusione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione che aprirà prospettive per relazioni contrattuali strette e di considerevole entità tra l'UE e l'Albania, relazioni che contribuiranno ad instaurare stabilità politica, economica ed istituzionale nel paese, nonché nell'insieme della regione, e a promuovere la transizione dell'Albania verso una democrazia pluralistica, rispettosa dello Stato di diritto, con un'economia di mercato funzionante;

2.  ritiene che i progressi realizzati per raggiungere gli standard definiti dall'accordo dovrebbero essere verificati, mediante concreti parametri quantificabili, dal Consiglio dell'ASS e dalle pertinenti commissione parlamentari miste;

3.  ricorda i benefici a lungo termine dell'accordo sia per il popolo albanese che per l'Unione europea; rileva che i principali vantaggi dell'accordo risiedono nella realizzazione dell'obiettivo di una zona di libero scambio a pieno titolo e nell'assunzione di un chiaro impegno giuridico alla cooperazione nei settori di interesse comune nonché nella promozione di un ambiente giuridico più stabile per gli investitori;

4.  sollecita l'UE e l'Albania ad avvalersi dell'accordo come di un'opportunità reciprocamente vantaggiosa; raccomanda, inoltre, all'Albania di approfittare dell'occasione per ricavarsi la propria nicchia sul mercato europeo e sviluppare competitività in settori mirati;

5.  raccomanda all'Albania di concentrarsi maggiormente sullo sviluppo delle sue potenzialità economiche, non da ultimo attraverso l'ampliamento delle infrastrutture e lo sviluppo del turismo; deplora i recenti tagli agli aiuti esterni come previsto nelle prospettive finanziarie; invita la Commissione a prevedere congrue risorse per sviluppare le infrastrutture del paese, segnatamente per sviluppare i trasporti;

6.  ribadisce, in conformità delle conclusioni del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003, il suo pieno sostegno alla prospettiva europea dell'Albania e alla futura integrazione nella famiglia europea; ritiene, tuttavia, che l'impegno dell'Albania nei confronti dei valori e delle norme europei sia innanzitutto nel suo interesse e andrebbe anche perseguito come obiettivo in sé;

7.  prende atto delle riforme avviate dall'Albania al fine di creare uno Stato basato sui principi della democrazia, dello Stato di diritto, dell'economia di libero mercato, della tutela dei diritti umani e del buon governo; sottolinea, tuttavia, che l'Albania deve ampliare tali riforme e mostrare risultati più tangibili, in linea con le disposizioni del Partenariato europeo, e realizzare un buon livello di attuazione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione al fine di passare ad un'ulteriore fase dell'integrazione europea; è particolarmente preoccupato per la mancanza di progressi sostanziali quanto alla piena applicazione delle leggi adottate; ritiene fondamentale rafforzare considerevolmente la capacità amministrativa, riformare il sistema giudiziario e promuoverne l'indipendenza, tutelare i diritti delle donne, combattere la criminalità organizzata e promuovere la libertà dei media, mentre questi ultimi dovrebbero mirare alla trasparenza;

8.  rileva che il governo si è impegnato a colpire la criminalità organizzata, anche con la decisione di vietare l'uso di natanti veloci in modo da combattere la tratta di esseri umani e il contrabbando di stupefacenti ma insiste che l'Albania deve dimostrare di compiere ulteriori e sostanziali progressi nella lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata, in particolare la tratta di donne e di bambini a fini di sfruttamento sessuale, sfruttamento sul lavoro o accattonaggio, in quanto ciò è un requisito indispensabile per una cooperazione approfondita con l'Unione; invita la Commissione a continuare a rafforzare il sostegno fornito al riguardo alle autorità albanesi;

9.  prende atto degli sforzi del governo nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata; osserva che la corruzione è uno dei principali ostacoli allo sviluppo economico e sociale dell'Albania e si aspetta pertanto che la campagna del governo continui a dare risultati tangibili; ritiene che la corruzione non abbia colore politico e debba essere contrastata a prescindere dall'appartenenza politica;

10.  incoraggia l'Albania e i suoi organi governativi a dare pieni poteri alla società civile fornendole maggiori opportunità di partecipare alla formulazione della politica e al controllo della sua attuazione ed efficacia a tutti i livelli di governo per migliorare la qualità e la credibilità della riforma, nonché per aumentare la trasparenza e la responsabilità;

11.  nota con rispetto gli sforzi compiuti dal Ministero dell'istruzione per riformare il settore dell'istruzione ma sollecita il governo a garantire pari opportunità di istruzione ai ragazzi in tutto il paese;

12.  sottolinea che si verificano ancora gravi violazioni dei diritti umani in Albania cui si dovrebbe far fronte; chiede insistentemente al governo albanese di realizzare le riforme necessarie per garantire l'accesso dei detenuti alla difesa nei procedimenti giudiziari e per combattere la tortura, i maltrattamenti o i trattamenti disumani o degradanti; chiede altresì al governo di realizzare le riforme legislative necessarie per attuare pienamente il Codice di famiglia del 2003, in particolare per considerare reato penale la violenza domestica;

13.  ribadisce la sua richiesta alla Commissione di aiutare l'Albania a porre termine al perdurare della "vendetta di sangue", che costituisce un fallimento dello stato di diritto ed è assolutamente contraria ai valori europei;

14.  rileva che l'attuale sistema elettorale è stato utilizzato durante le ultime elezioni parlamentari del 2005 per distorcere il principio della proporzionalità, noto anche come principio Dushk, ed insiste presso il governo e il parlamento albanesi perché riformino ulteriormente il sistema prima delle prossime elezioni amministrative, seguendo le raccomandazioni formulate dall'OSCE/OIDHR, in particolare per quanto riguarda l'esattezza degli elenchi dei votanti e dei registri civili;

15.  invita l'Albania ad adoperarsi ulteriormente per tutelare i diritti delle minoranze, compresi quelli della minoranza greca in Albania, e a completare ed applicare la sua legislazione relativa alle minoranze in modo che sostenga l'applicazione delle attinenti convenzioni internazionali ratificate dall'Albania; rileva che sono necessari ulteriori sforzi, in particolare per quanto riguarda l'aumento dell'uso delle lingue delle minoranze nei rapporti dei cittadini con le autorità e il ricorso ai toponimi tradizionali nelle affissioni, il miglioramento dell'accesso ai media per gli appartenenti alle minoranze e l'aumento dell'istruzione nelle lingue minoritarie; rileva la carenza di accurate informazioni statistiche sulle minoranze nazionali;

16.  manifesta la propria preoccupazione per le recenti minacce dell'opposizione di boicottare le prossime elezioni locali; invita in proposito tutte le parti ad agire in modo responsabile, facendo ogni sforzo per giungere a un'intesa su questioni delicate quali la legge sui media e l'elenco dei votanti;

17.  si compiace del ruolo positivo e costruttivo che l'Albania ha svolto in iniziative regionali multilaterali; sottolinea, tuttavia, la necessità di continuare a promuovere la cooperazione regionale e i rapporti di buon vicinato in questioni fondamentali che riguardano l'Europa sudorientale, come la cooperazione transfrontaliera, la libera circolazione delle persone, la lotta alla criminalità organizzata e ai traffici illeciti, la creazione di un'area di libero scambio in grado di attirare investimenti esteri, la condivisione delle risorse ambientali e lo sviluppo di reti transfrontaliere integrate;

18.  ritiene che, a causa del sottosviluppo economico, l'Albania dovrebbe prestare un'attenzione particolare allo sviluppo della cooperazione economica nella regione, specie con i suoi vicini diretti; reputa che l'indipendenza del Montenegro, i negoziati sul futuro statuto del Kosovo e l'apertura dei negoziati con la FYROM per l'adesione all'UE in un prossimo futuro andrebbero considerati come ulteriori occasioni di cooperazione economica e sviluppo in Albania e nella regione nel suo insieme;

19.  ritiene che l'Albania abbia un ruolo particolarmente importante da svolgere nella stabilizzazione dell'Europa sud-orientale, in particolare per lo statuto finale del Kosovo; chiede in proposito con insistenza al governo e ai dirigenti albanesi di continuare ad avere un approccio costruttivo al riguardo;

20.  sottolinea l'importanza delle missioni di assistenza dell'Unione per la creazione di capacità e si compiace dei risultati conseguiti dalla missione di assistenza alla polizia albanese (PAMECA), dalla missione di assistenza doganale (EU-CAFAO Albania) e dalla missione di assistenza giudiziaria (EURALIUS); invita la Commissione, tenuto conto della portata e complessità della lotta contro la criminalità organizzata nei Balcani occidentali, ad aumentare e rafforzare notevolmente l'assistenza dell'UE alla polizia (PAMECA) e allo stato di diritto (EURALIUS); invita, di conseguenza, l'Unione europea e l'Albania ad avvalersi, mediante programmi di gemellaggio e di distacco, delle vaste conoscenze ed esperienze accumulate dai paesi che hanno aderito nel 2004 per quanto concerne la riforma delle loro società e delle loro economie nel processo di integrazione UE, segnatamente riguardo all'adozione e all'attuazione della legislazione sulla restituzione delle terre e delle proprietà anche alle comunità religiose e al potenziamento delle autorità di dogana e del controllo alle frontiere;

21.  si compiace dell'accordo di riammissione con l'Albania, concluso nel novembre 2005, e chiede un accordo per agevolazioni in materia di visti tra l'UE e l'Albania nel quadro delle agevolazioni in materia di visti per tutti i paesi dei Balcani occidentali, onde favorire, quale prima misura, gli scambi transfrontalieri tra il mondo degli affari, le parti sociali, le università e gli studenti; sottolinea, comunque, che l'obiettivo ultimo deve essere quello di agevolare i viaggi per tutti i cittadini;

22.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al governo e al parlamento della Repubblica di Albania.