Proposta di risoluzione - B6-0507/2006Proposta di risoluzione
B6-0507/2006

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

25.9.2006

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Ewa Klamt e Patrick Gaubert
a nome del gruppo PPE-DE
sulla politica comune in materia di immigrazione

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B6-0507/2006
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B6-0507/2006
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B6‑0507/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sulla politica comune in materia di immigrazione

Il Parlamento europeo,

–  visti l'articolo 6 del trattato UE e l'articolo 63 del trattato CE,

–  visti i programmi di Tampere (1999) e dell'Aia (2004) riguardanti lo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia,

–  vista la riunione del Consiglio GAI tenutasi a Tampere il 20-22 settembre 2006,

–  vista la sua risoluzione del 6 aprile 2006 sulla situazione dei rifugiati a Malta (P6_TA(2006)0136),

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che la revisione intermedia del programma dell'Aia sarà portata a termine entro la fine dell'anno,

B.  considerando che negli ultimi due anni il numero di migranti che cercano di entrare clandestinamente nell'Unione europea è aumentato in modo esponenziale, a detrimento della sicurezza e della salute dei migranti clandestini stessi e dell'ordine pubblico negli Stati membri dell'Unione europea,

1.  è fermamente convinto che gli Stati membri dell'Unione europea debbano rispettare gli obblighi che loro incombono in virtù del diritto internazionale per quanto concerne i richiedenti asilo e gli immigrati illegali;

2.  riconosce le difficoltà incontrate da alcuni Stati membri, segnatamente Malta, Italia e Spagna, nella gestione dei massicci flussi migratori degli ultimi anni; prende atto in particolare dei problemi causati dal numero preoccupantemente elevato di minori registrato tra gli arrivi più recenti;

3.  ritiene che la regolarizzazione di massa degli immigrati illegali non solo non rappresenti una soluzione, ma anzi acuisca il problema dell'immigrazione clandestina, in quanto è stato chiaramente dimostrato che tali misure costituiscono un "fattore di richiamo";

4.  ribadisce che qualsiasi decisione di allentare le norme in materia di immigrazione presa in uno Stato membro esercita ripercussioni sulla situazione negli altri Stati membri e che gli Stati membri hanno l'obbligo di consultare e informare, in uno spirito di cooperazione leale, gli altri Stati membri in merito a misure che potrebbero avere un impatto sulla situazione dell'immigrazione, conformemente alla relazione approvata dal Parlamento europeo sulla decisione che introduce una procedura d'informazione reciproca sulle misure degli Stati membri nei settori dell'asilo e dell'immigrazione;

5.  ritiene che qualsiasi strategia europea nel settore dell'immigrazione debba comprendere i quattro aspetti seguenti: sviluppo di partenariati nei paesi di origine e con questi ultimi, attribuendo particolare importanza al ruolo delle delegazioni e delle ambasciate europee in tali paesi; sicurezza delle frontiere esterne e lotta contro il traffico di esseri umani; solida politica in materia di rimpatrio; integrazione dei migranti nella società di accoglienza;

6.  sottolinea l'esigenza di accelerare la messa a punto di strumenti adeguati, come il Sistema d'informazione sui visti (SIV);

7.  ritiene che la condivisione delle responsabilità e degli oneri finanziari fra gli Stati membri debba costituire parte integrante di qualsiasi approccio europeo;

8.  ritiene pertanto che i paesi debbano poter accedere all'assistenza tecnica e ai finanziamenti previsti a titolo del programma ARGO, del Fondo europeo per i rifugiati, del Fondo europeo per le frontiere esterne, del Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi e del Fondo europeo per i rimpatri, con riferimento al periodo 2007-2013;

9.  insiste affinché gli Stati membri applichino con coerenza e rigore l'accesso alla procedura di asilo nonché le disposizioni della direttiva recante norme minime ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato e assicurino che le domande di asilo siano esaminate in modo rapido e efficiente; ritiene che sia importante adottare un elenco comune minimo dei paesi di origine sicuri;

10.  riconosce l'urgente necessità di adottare la direttiva concernente i rimpatri e invita il Consiglio ad attivarsi ulteriormente per assicurarne la rapida adozione;

11.  invita gli Stati membri a mettere a disposizione di Frontex maggiori risorse, onde consentire a tale agenzia di ampliare la portata delle missioni intraprese e di rafforzarne l'efficacia;

12.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e parlamenti degli Stati membri.