Proposta di risoluzione - B6-0576/2006Proposta di risoluzione
B6-0576/2006

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

24.10.2006

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da John Bowis, Eija-Riitta Korhola, Gay Mitchell e James Nicholson
a nome del gruppo PPE-DE
sull'esportazione di rifiuti tossici in Africa

Procedura : 2006/2642(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B6-0576/2006
Testi presentati :
B6-0576/2006
Votazioni :
Testi approvati :

B6‑0576/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sull'esportazione di rifiuti tossici in Africa

Il Parlamento europeo,

–  vista la Convenzione di Basilea sul controllo dei trasporti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e sul loro smaltimento,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2 del suo regolamento,

A.  considerando che in varie zone vicino ad Abidjan, città in cui vivono 5 milioni di persone, sono state scaricate circa 500 tonnellate di rifiuti chimici ,

B.  considerando che finora 8 persone sono morte e circa 85.000 sono state ricoverate per epistassi, diarrea, nausea, irritazioni oculari e difficoltà respiratorie; considerando che le conseguenze di tale scarico di rifiuti tossici possono essere particolarmente gravi in quanto possono comportare l'inquinamento del suolo, delle acque di superficie e delle falde freatiche,

C.  considerando che l'intossicazione ha colpito in modo particolarmente grave un gran numero di bambini causando la morte di tre di loro e, come ha previsto l'UNICEF, saranno tra 9.000 e 23.000 i bambini che avranno bisogno di assistenza medica, cure sanitarie e altre misure per risanare l'ambiente in cui vivono,

D.  considerando che i rifiuti tossici sono stati scaricati da una nave di proprietà greca battente bandiera panamense e noleggiata da Trafigura, una società con sede nei Paesi Bassi, e considerando che l'attribuzione comune delle responsabilità crea un problema sistematico e inaccettabile per quanto riguarda l'applicazione della legislazione CE,

E.  considerando che le disposizioni ambientali nel Nord hanno reso costoso lo smaltimento dei rifiuti pericolosi,

F.  considerando che le autorità portuali di Amsterdam hanno accertato la natura pericolosa dei rifiuti, chiedendo un compenso più elevato per completare lo scarico e che in seguito a ciò i responsabili della nave hanno deciso di ricaricare i rifiuti a bordo; considerando che le autorità dei Paesi Bassi hanno permesso alla nave di lasciare il loro territorio pur essendo a conoscenza della natura dei rifiuti e del fatto che il capitano non intendeva pagare il costo dello smaltimento conforme alle norme ambientali nei Paesi Bassi,

G.  considerando che la società aveva l'occasione di smaltire i rifiuti in modo legale e sicuro in Europa, ma ha scelto un'alternativa meno costosa in Costa d'Avorio,

H.  considerando che l'Africa è il luogo di scarico di tutti i tipi di rifiuti pericolosi; considerando che Greenpeace ha identificato 80 siti in cui sono scaricati i rifiuti pericolosi dei paesi industrializzati: vecchi computer in Nigeria, sostanze radioattive in Somalia, cloro in Camerun, ecc.,

I.  considerando che la maggior parte dei paesi africani non ha regolamentazioni rigorose per proteggere l'ambiente e la vita delle popolazioni dai rifiuti pericolosi,

J.  considerando che tutte le esportazioni di rifiuti a fini di smaltimento dall'UE sono vietate dopo il maggio 1994 a norma del regolamento (CE) n. 259/1993; considerando che l'esportazione di rifiuti pericolosi dall'UE ai paesi extra OCSE è proibita a partire dal gennaio 1997 a norma del regolamento (CE) n. 259/1993,

K.  considerando che lo scarico di rifiuti pericolosi in Costa d'Avorio è soltanto la punta dell'iceberg rispetto al totale delle spedizioni di rifiuti pericolosi dall'UE a paesi extra OCSE; considerando che grossi quantitativi di rifiuti elettrici ed elettronici vengono scaricati nei paesi extra OCSE con il pretesto della "riutilizzazione"; considerando che numerose navi composte da sostanze e materiali tossici sono in corso di disarmo in Asia in condizioni estremamente pericolose per i lavoratori e per l'ambiente,

1.  invita la Commissione europea e i governi dei Paesi Bassi e della Costa d'Avorio a effettuare indagini complete su questo caso, ad accertare le responsabilità a tutti i livelli, a processare i responsabili di questo reato ambientale, a porre rimedio in modo completo ai danni causati dall'inquinamento e a indennizzare le vittime;

2.  invita l'UE e gli Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie per fornire assistenza completa alla popolazione colpita e in particolare ai bambini;

3.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie per assicurare il pieno rispetto dei regolamenti in vigore sulla spedizione di rifiuti;

4.  invita la Commissione a presentare proposte legislative per chiudere le scappatoie esistenti nell'attuale regime, in modo da porre fine alle spedizioni ai paesi extra OCSE di rifiuti elettrici ed elettronici e di navi e imbarcazioni obsolete;

5.  invita la Commissione a raccogliere informazioni sul traffico illecito di rifiuti e sugli scarichi di tali sostanze e prodotti nei paesi africani e in altri paesi in via di sviluppo; a presentare proposte concernenti misure per controllare, ridurre ed eradicare questo traffico illecito per quanto riguarda il trasporto e lo scarico di tali prodotti nei paesi africani e in altri paesi in via di sviluppo; a elaborare su base annuale un elenco di paesi e di società transnazionali impegnati nello scarico illecito di sostanze e prodotti tossici in Africa e in altri paesi in via di sviluppo;

6.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, agli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al governo della Costa d'avorio.