Proposta di risoluzione - B6-0090/2007/REV1Proposta di risoluzione
B6-0090/2007/REV1

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

7.3.2007

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Roberta Angelilli, Adriana Poli Bortone, Salvatore Tatarella e Ryszard Czarnecki
a nome del gruppo UEN
sulle relazioni euromediterranee

Procedura : 2006/2682(RSP)
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Ciclo del documento :  
B6-0090/2007
Testi presentati :
B6-0090/2007
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B6‑0090/2007

Risoluzione del Parlamento europeo sulle relazioni euromediterranee

Il Parlamento europeo,

– viste le conclusioni dell'Assemblea parlamentare euromediterranea (APEM) riunita in seduta plenaria a Bruxelles il 26 e 27 marzo 2006,

– viste le conclusioni dell'ottava conferenza euromediterranea dei Ministri degli affari esteri, tenutasi a Tampere il 27 e 28 novembre 2006,

– vista la relazione intermedia del Consiglio, del dicembre 2006, sul partenariato strategico dell'Unione europea con il Mediterraneo e il Medio Oriente,

– viste le sue precedenti risoluzioni sulle relazioni euromediterranee,

– vista la comunicazione della Commissione sulle priorità per l'attuazione del programma di lavoro nel 2007,

– visti l'articolo 33 e l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la politica mediterranea, viste le sue importanti implicazioni politiche, economiche e sociali dovute principalmente alla prossimità di tale regione all'Unione europea, dovrebbe continuare ad essere una priorità strategica nell'ambito delle relazioni esterne dell'Unione europea,

B. considerando che il processo di Barcellona, avviato nel novembre 1995, ha formato un'alleanza innovativa basata sui principi di responsabilità comune, dialogo e cooperazione, al fine di costruire assieme uno spazio di pace, sicurezza e prosperità comune,

C. considerando che tale processo è riuscito a creare le basi e le condizioni politiche, economiche e istituzionali necessarie per instaurare legami più stretti tra l'Europa e i paesi partner del Mediterraneo,

D. considerando che la politica di vicinato, attuata in modo complementare al processo di Barcellona, ha dato un ulteriore impulso alla realizzazione di un cambiamento qualitativo nelle relazioni euromediterranee,

E. considerando che nel novembre 2005 i capi di Stato e di governo hanno approvato un programma di lavoro quinquennale per rilanciare il processo di Barcellona che, a dieci anni dal suo avvio, non era ancora riuscito a rispettare i termini e a conseguire gli obiettivi fissati, in parte anche a causa della nuova e inaspettata crisi che attraversa il Medio Oriente,

F. considerando che il pluralismo politico, l'espansione della partecipazione alla vita politica, agli affari pubblici e al processo decisionale, l'ulteriore rafforzamento del ruolo della donna nella società, come pure il miglioramento del rispetto e della promozione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, devono costituire obiettivi da perseguire per tutti i paesi del Mediterraneo e devono accompagnare il loro sviluppo economico,

1. si rammarica del fatto che i tre obiettivi principali del processo di Barcellona (vale a dire la creazione di uno spazio comune di pace e stabilità, la costituzione di una zona di libero scambio e la cooperazione in campo sociale, culturale e umano per promuovere il dialogo tra le culture) sono tuttora lungi dall'essere conseguiti;

2. è consapevole delle difficoltà presentate da queste sfide che stanno ritardando la realizzazione degli obiettivi del processo di Barcellona; ribadisce tuttavia il suo impegno nel processo in corso, che non è inteso a sostituire altre attività e iniziative a favore della pace e dello sviluppo, ma può contribuire al loro successo in un quadro multilaterale;

3. ribadisce, in tale contesto, il suo invito alle istituzioni e ai governi della regione euromediterranea ad adottare politiche che siano effettivamente in grado di rilanciare il processo di Barcellona, attuando il programma quinquennale adottato nel novembre 2005;

4. ribadisce il proprio impegno a trovare una soluzione giusta, globale e duratura per l'attuale conflitto in Medio Oriente, che sia coerente con il mandato della Conferenza di Madrid e con i suoi principi, ivi incluso il principio "land for peace" (terra in cambio di pace), e che sia basata sulle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e sulla Road Map;

5. considera la politica europea di prossimità come uno strumento importante che contribuisce a rafforzare e a integrare il processo di Barcellona, attraverso l'attuazione degli accordi di associazione e dei piani d'azione volti a promuovere le riforme politiche ed economiche, in conformità delle priorità nazionali in un quadro multilaterale;

6. ricorda a tutti i governi euromediterranei l'impegno che hanno assunto con la Dichiarazione di Barcellona del 1995 a favore del rispetto della diversità, di culture e credi diversi, della promozione della tolleranza e del rispetto delle libertà fondamentali, inclusa la libertà di espressione;

7. ribadisce il suo impegno ad applicare integralmente il Codice di condotta sulla lotta contro il terrorismo, al fine di aumentare la sicurezza di tutti i cittadini; sottolinea la necessità di condannare la diffusione del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni senza alcuna distinzione, e ribadisce il suo assoluto rifiuto dei tentativi di associare il terrorismo a una determinata religione o cultura;

8. sottolinea la necessità di impedire l'uso a fini terroristici di tutti i mezzi di comunicazione, incluso Internet, senza tuttavia pregiudicare la libertà di espressione, e accoglie con favore la decisione dei governi euromediterranei di organizzare un seminario a livello regionale sul ruolo svolto dai mezzi di comunicazione nella prevenzione di tutte le forme di incitamento al terrorismo attraverso una comunicazione efficace e professionale;

9. ritiene che la zona di libero scambio potrà offrire concrete opportunità di sviluppo sostenibile ai paesi del Mediterraneo solo se sarà progettata in maniera concertata e graduale, nel contesto di un partenariato razionale e prevedibile che rispecchi la realtà socio-economica di tutti i paesi interessati, e se promuoverà la crescita economica e una più profonda integrazione regionale;

10. sottolinea la necessità di perseguire l'obiettivo della convergenza regolamentare, con particolare attenzione al ravvicinamento della legislazione tecnica, nonché di rafforzare la cooperazione per quanto riguarda la competitività, l'accesso al mercato, l'innovazione e i settori tessile e dell'abbigliamento, e sottolinea l'importanza di affrontare la questione delle barriere non tariffarie al commercio;

11. insiste sulla necessità di esaminare le modalità per aumentare il flusso di investimenti nella regione mediterranea; a tale riguardo, invita i governi delle sponde meridionale e orientale del Mediterraneo ad assumere pienamente le loro responsabilità e a promuovere nei rispettivi paesi le riforme necessarie per adeguare le strutture economiche e sociali ai requisiti posti da una zona di libero scambio; incoraggia tali governi ad applicare le regole del buon governo e invita l'Unione europea a fornire assistenza tecnica ai paesi che ne hanno bisogno e che ne fanno richiesta;

12. sottolinea l'importanza del Fondo euromediterraneo d'investimento e di partenariato (FEMIP) che, dalla sua creazione nel 2002, ha contribuito a far affluire verso la regione un volume considerevole di finanziamenti; appoggia l'incremento del Fondo ai fini di un maggiore sostegno al settore privato, in particolare alle PMI; invita la Commissione a instaurare procedure di cooperazione e di coordinamento rafforzate tra l'attività del FEMIP e i programmi di sostegno finanziario dell'Unione europea per potenziare l'efficacia dell'azione comunitaria, sia a livello strategico sia per quanto concerne la gestione di progetti specifici; auspica che il FEMIP sia trasformato in una vera a propria Banca euromediterranea per gli investimenti e lo sviluppo della ragione;

13. sottolinea l'importanza di operare per un'integrazione graduale e costante dei mercati euromediterranei dell'energia e per lo sviluppo di progetti di interesse comune nel settore dell'energia e delle energie sostenibili, in linea con i piani e i programmi di sviluppo nazionali;

14. evidenzia, a tale riguardo, la necessità di rafforzare ulteriormente la cooperazione per garantire l'approvvigionamento energetico nella regione euromediterranea, e insiste pertanto sull'importanza di studiare modalità che permettano di diversificare le fonti energetiche, incluse le energie rinnovabili, e di promuovere l'efficienza energetica e le misure di conservazione dell'energia, nonché lo sviluppo di nuove tecnologie e le attività di ricerca e sviluppo;

15. incoraggia tutti i partner interessati a cooperare strettamente sulle questioni relative alla sicurezza energetica e alla gestione ecocompatibile dei rifiuti, come pure alla prevenzione delle catastrofi legate al riscaldamento globale nella regione mediterranea, attraverso un'ampia collaborazione per lo sviluppo di soluzioni scientifiche e tecnologiche avanzate;

16. accoglie con favore l'iniziativa Horizon 2020 destinata a ridurre i livelli di inquinamento del Mediterraneo e auspica che essa sia avviata tempestivamente nel 2007, mediante l'individuazione di progetti prioritari per la riduzione dell'inquinamento e il rafforzamento delle capacità attraverso l'adozione di misure adeguate;

17. incoraggia l'intensificazione della cooperazione tra l'Unione e i partner del Mediterraneo ai fini di una gestione sostenibile delle risorse della pesca nel Mediterraneo, in particolare in seno agli organi regionali competenti;

18. sottolinea l'importanza del turismo per le economie dei partner euromediterranei e appoggia una più intensa cooperazione volta ad aumentare l'impatto del turismo sulla creazione di posti di lavoro, le infrastrutture, lo sviluppo e la comprensione interculturale, garantendo nel contempo la sostenibilità ambientale;

19. sottolinea che oltre il 30% della popolazione dei paesi del Mediterraneo orientale e meridionale vive con meno di due dollari statunitensi al giorno; ritiene che l'istruzione e lo sviluppo sociale siano elementi chiave per la crescita di questi paesi e nella loro lotta contro la povertà, e ribadisce pertanto il suo impegno ad aumentare in misura significativa i finanziamenti destinati all'istruzione nella regione mediterranea;

20. accoglie con favore, a tale riguardo, l'organizzazione di una Conferenza ministeriale euromediterranea sull'istruzione superiore e la ricerca scientifica nel 2007, con l'obiettivo di rafforzare e promuovere gli sforzi compiuti da tutti i paesi della regione per conseguire gli obiettivi di sviluppo del Millennio nel campo dell'istruzione, coinvolgendo i settori complementari della ricerca scientifica, dell'innovazione e dell'industria;

21. esprime il proprio sostegno a favore dei piani concordati per istituire un forum universitario euromediterraneo permanente e appoggia il varo, da parte della Commissione, di un programma di borse di studio nel 2007 destinato a studenti provenienti dai paesi partner;

22. esorta a rafforzare il ruolo delle donne nella società e incoraggia gli attori della società civile a continuare a lavorare con le istituzioni euromediterranee per rafforzare la loro partecipazione in tutti i settori del partenariato, e a sostenere le associazioni e le fondazioni che promuovono la partecipazione delle donne nella regione del Mediterraneo;

23. appoggia la promozione della cultura del dialogo, al fine di garantire una migliore conoscenza e comprensione reciproca, la libertà e il rispetto di tutte le religioni, culture e credi diversi tra i popoli euromediterranei; sottolinea, a tale riguardo, il ruolo svolto dalla Fondazione euromediterranea "Anna Lindh" per il dialogo tra le culture e dalle associazioni locali, e sostiene il loro ulteriore sviluppo;

24. appoggia la promozione di una serie di iniziative volte a combattere la discriminazione, il razzismo, la xenofobia e l'antisemitismo, nonché a respingere gli atteggiamenti estremisti e a prevenire qualsiasi forma di incitamento all'odio, alla violenza e al terrorismo; sottolinea a tale riguardo il ruolo svolto dai mezzi di comunicazione nello sviluppo del dialogo interculturale;

25. sottolinea la necessità di rafforzare la gestione dei flussi migratori in modo globale ed equilibrato a vantaggio dell'intera regione del Mediterraneo, promuovendo una più stretta cooperazione su tutti gli aspetti dell'immigrazione, l'immigrazione legale, il rapporto tra immigrazione e sviluppo e l'immigrazione illegale, inclusa la lotta contro il traffico di esseri umani e i negoziati sugli accordi di riammissione;

26. sottolinea il ruolo svolto nel partenariato dall'Assemblea parlamentare euromediterranea, in quanto organo democratico che riunisce parlamentari provenienti da entrambe le sponde del Mediterraneo, a sostegno dei tre pilastri del processo di Barcellona; invita infine a una più stretta cooperazione tra l'Assemblea parlamentare euromediterranea, la Commissione e il Consiglio dell'Unione europea in campo economico;

27. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.