Proposta di risoluzione - B6-0268/2007Proposta di risoluzione
B6-0268/2007

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

4.7.2007

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Joseph Daul, João de Deus Pinheiro, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Vito Bonsignore, Charles Tannock, Elmar Brok, Antonio Tajani, Bogdan Klich, Jana Hybášková, Tokia Saïfi, Robert Atkins, Gunnar Hökmark, Michael Gahler e Patrick Gaubert
a nome del gruppo PPE-DE
sulla situazione in Medio Oriente

Procedura : 2007/2560(RSP)
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Ciclo del documento :  
B6-0268/2007
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B6-0268/2007
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B6‑0268/2007

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Medio Oriente

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Medio Oriente,

–  viste le risoluzioni 242, 338, 1373 e 1397 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,

–  vista la "Tabella di marcia per la pace" del Quartetto del 30 aprile 2003,

–  visti gli accordi di vicinato tra Unione europea e Israele e Unione europea e Palestina,

–  viste le dichiarazioni del Quartetto del 27 e 16 giugno e del 30 maggio 2007,

–  vista la dichiarazione della Presidenza dell'Unione del 18 giugno sulla situazione nei territori palestinesi,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che, malgrado l'entrata in vigore di un nuovo cessate il fuoco, la spirale della violenza tra fazioni a Gaza ha fatto negli ultimi mesi più di cento vittime e ha indotto al Fatah a decidere unilateralmente di ritirarsi dal governo di unità nazionale palestinese e il Presidente Abbas a decidere di dissolvere il gabinetto e di formare un nuovo governo senza rappresentanti di Hamas,

B.  considerando che la popolazione che vive nei territori palestinesi si trova ad affrontare una crisi di portata senza precedenti in termini di povertà, disoccupazione, accesso all'assistenza sanitaria, istruzione, sicurezza e libertà di circolazione,

C.  considerando che, come conseguenza dei combattimenti tra il gruppo islamico Fatah al-Islam e l'esercito libanese a nord di Tripoli, più di 12 000 rifugiati hanno abbandonato recentemente il campo di Nahr el Bared e, in seguito, anche il campo profughi di Ein al Hilweh, e che la maggior parte di essi vive ora in un altro campo palestinese a Beddawi, dove le autorità libanesi hanno messo a disposizione vari edifici pubblici, mentre altri rifugiati sono stati accolti dalla popolazione locale; che circa 15 000 rifugiati sono rimasti intrappolati nei combattimenti a Nahr al Bared,

D.  considerando che la risoluzione 1757 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite istituisce un tribunale speciale per far luce sull'uccisione dell'ex Primo Ministro Rafic Hariri e su altri assassinii politici in Libano,

1.  condanna i molteplici attacchi con missili Kassam lanciati indiscriminatamente dalla Striscia di Gaza contro il territorio israeliano e invita il governo palestinese e tutti i leader palestinesi a non lasciare nulla di intentato per porre fine a tali attacchi, che nella maggior parte dei casi sono rivolti contro civili; condanna le violenze commesse dalla milizia illegale di Hamas e l'uccisione di civili innocenti e di membri delle forze di sicurezza legalmente costituite; condanna con vigore i processi politici orchestrati da Hamas, che sfociano in persecuzioni brutali dei dissidenti;

2.  esprime comprensione e sostegno per le decisioni straordinarie prese dal Presidente Abbas, data la gravità della situazione, e riconosce la necessità e la legittimità di tali decisioni che sono state prese nel pieno rispetto del diritto palestinese e che mirano anche a sostenere le altre istituzioni palestinesi legittime;

3.  esprime grave preoccupazione per le ripercussioni in termini di deterioramento della situazione umanitaria, economica e finanziaria in Cisgiordania e a Gaza e chiede a tutte le parti di facilitare l'aiuto umanitario d'urgenza e di permettere che raggiunga la popolazione della Striscia di Gaza; chiede all'Unione europea di dare avvio alla pianificazione di un'eventuale operazione di aiuto umanitario nella Striscia di Gaza;

4.  invita l'Unione europea, il Quartetto e la comunità internazionale a riconoscere che la crescente concentrazione di armi, in particolare nella Striscia di Gaza, è alla fonte delle tensioni e di un serio peggioramento della situazione della sicurezza; chiede pertanto a tutte le fazioni politiche di rispettare l'accordo del Cairo del 20 marzo 2005 e di dare inizio al processo di disarmo;

5.  invita il nuovo governo palestinese a operare pubblicamente a partire dalla premessa esplicita del riconoscimento del diritto di Israele di esistere in pace e sicurezza e nel pieno rispetto del diritto internazionale, sulla base dei principi del Quartetto, e ribadisce la sua disponibilità a sostenere un governo che agisca in tale senso, in modo che l'aiuto internazionale alla popolazione palestinese possa riprendere senza restrizioni e che si possa così evitare una lunga proroga del Meccanismo internazionale temporaneo (TIM), date le sue numerose carenze;

6.  invita l'Unione europea a riconoscere l'inevitabilità di un futuro coinvolgimento dell'Egitto nella soluzione della situazione a Gaza;

7.  deplora che gli accordi della Mecca conclusi tra al Fatah e Hamas all'inizio del febbraio 2007 non siano riusciti a porre fine ai problemi intrapalestinesi; incoraggia la ripresa del dialogo tra il Presidente dell'Autorità palestinese e le autorità israeliane; si augura che venga instaurato un dialogo anche con il nuovo governo, che deve impegnarsi a rispettare il diritto internazionale e gli accordi vincolanti adottati; invita la Commissione e il Consiglio a esercitare pressioni sul Quartetto e sulle parti nella prospettiva di assicurare una soluzione pacifica negoziata, globale, giusta e duratura per il conflitto;

8.  ribadisce la convinzione che nella vita politica non vi è spazio per i gruppi o gli individui che propugnano la violenza ed esorta tutti i gruppi armati palestinesi a osservare una cessazione delle ostilità;

9.  invita il governo israeliano a rinunciare ad ulteriori attacchi aerei; chiede la liberazione immediata degli ex ministri e dei deputati palestinesi detenuti in Israele; accoglie positivamente l'intenzione di Israele di rilasciare 350 detenuti appartenenti ad al Fatah;

10.  invita il nuovo governo palestinese, in cooperazione con il Presidente Abbas e gli attori regionali, a provvedere affinché la sicurezza sia pienamente rispettata e garantita e venga compiuto ogni possibile sforzo per ottenere la liberazione del caporale israeliano Shalit e del giornalista della BBC Alan Johnston;

11.  accoglie positivamente la decisione del Consiglio del 18 giugno che chiede all'Unione di riprendere immediatamente le normali relazioni con l'Autorità palestinese e di promuovere a tal fine le condizioni per un'assistenza finanziaria e pratica d'urgenza, tra cui un sostegno finanziario diretto al nuovo governo, nonché di assicurare la fornitura di aiuti di urgenza e umanitari alla popolazione di Gaza;

12.  accetta, alla luce del rafforzamento del sostegno regionale a favore dei palestinesi, di esaminare su quali aspetti si dovrebbe concentrare un aiuto supplementare dei donatori, rivolgendo particolare attenzione ai programmi di infrastruttura e di sviluppo che possono migliorare direttamente la vita quotidiana dei palestinesi, e invita il Consiglio e la Commissione a raccomandare proposte concrete riguardo a un sostegno internazionale specifico che potrebbe essere utile nella fase attuale;

13.  accoglie positivamente la decisione israeliana di trasferire entrate doganali all'Autorità palestinese in modo che questa possa versare ai suoi dipendenti gli stipendi dovuti;

14.  accoglie positivamente la decisione presa dal Quartetto di tenere la sua prossima riunione nella regione e dichiara il suo sostegno alla nomina dell'ex Primo Ministro britannico Tony Blair quale rappresentante del Quartetto;

15.  condanna duramente l'attacco terroristico subito dalle truppe spagnole della FINUL in cui sono stati uccisi 6 soldati e altri sono rimasti feriti e chiede alle autorità libanesi di fare quanto in loro potere per avviare indagini rapide e accurate onde assicurare i responsabili alla giustizia;

16.  accoglie positivamente la rapida reazione della Commissione, che ha deciso di stanziare 370 000 euro per il sostegno umanitario a favore dei rifugiati palestinesi in Libano quale contributo alla copertura delle necessità vitali di circa 30 000 rifugiati palestinesi, già provati da condizioni di vita estremamente difficili, che si trovano ora intrappolati in un conflitto che non li riguarda; esorta tutte le parti nel conflitto a rispettare i loro obblighi in virtù del diritto umanitario internazionale e, in particolare, ad agevolare la consegna degli aiuti e l'evacuazione dei civili innocenti;

17.  accoglie positivamente la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la quale è istituito un tribunale speciale incaricato di far luce sull'assassinio dell'ex Primo Ministro Rafic Hariri e su altri assassinii a sfondo politico in Libano; ritiene che questo sviluppo possa costituire un importante messaggio della comunità internazionale, che segnala che gli attentati e gli assassinii a sfondo politico commessi in Libano non resteranno impuniti; invita tutti i paesi, come pure le varie parti libanesi, a contribuire affinché l'istituzione del tribunale speciale avvenga nei tempi più brevi e a cooperare senza riserve con tale organo;

18.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Alto rappresentante per la PESC, ai governi degli Stati membri, al governo israeliano, al Presidente dell'Autorità palestinese, al Consiglio legislativo palestinese nonché al Segretario generale dell'ONU e al Rappresentante speciale del Quartetto.