Proposta di risoluzione - B6-0270/2007Proposta di risoluzione
B6-0270/2007

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

4.7.2007

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Annemie Neyts-Uyttebroeck
a nome del gruppo ALDE
sulla situazione in Medio Oriente

Procedura : 2007/2560(RSP)
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B6-0270/2007
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B6-0270/2007
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B6‑0270/2007

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Medio Oriente

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul Medio Oriente, in particolare quella del 7 settembre 2006 sulla situazione nel Medio Oriente e quella del 16 novembre 2006 sulla situazione nella Striscia di Gaza,

–  viste le conclusioni delle riunioni del 23 aprile e del 24 maggio 2007 del Consiglio relazioni esterne,

–  vista la dichiarazione del Quartetto del 30 maggio 2007,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che Hamas ha deciso di prendere il potere a Gaza con mezzi militari e ha eseguito le uccisioni di Fatah e di membri della forza di sicurezza dell'Autorità palestinese malgrado la recente costituzione del Consiglio legislativo palestinese e della presidenza, entrambi organi democraticamente eletti, di un governo di unità, sulla base della dichiarazione della Mecca,

B.  considerando che tale drammatico sviluppo è essenzialmente dovuto all'instabilità politica e alla crescente divisione della parte palestinese, ed anche all'assenza di prospettiva di un vero processo di pace per il popolo palestinese, ancora assoggettato ad occupazione, e al mancato riconoscimento da parte del Quartetto, inclusa l'Unione europea, dei risultati democratici delle elezioni palestinesi,

C.  considerando che in seguito all'occupazione di Gaza da parte di Hamas, il presidente Abbas ha nominato un nuovo governo di emergenza guidato dal primo ministro Fayyad, e che il governo israeliano è aperto a cooperare e ad impegnarsi con tale governo di emergenza,

D.  considerando che la situazione umanitaria in Palestina, e particolarmente a Gaza, è prossima al collasso totale e ve ulteriormente deteriorandosi in seguito ai recenti sviluppi, con povertà diffusa, assenza di servizi fondamentali, congelamento dei salari di molti impiegati pubblici e un sentimento generale di umiliazione nella popolazione,

E.  considerando che tale situazione è attualmente aggravata dall'esacerbarsi del conflitto interno palestinese,

F.  condannando sia il lancio di missili contro l'area di Sderot in Israele da parte di gruppi radicali palestinesi, che hanno recentemente ucciso due civili e ferito molti altri, che la risposta delle forze israeliane, che è risultata nell'uccisione di più di 100 palestinesi, molti dei quali erano civili,

G.  considerando che il Quartetto ha appena nominato il primo ministro britannico Tony Blair quale nuovo inviato in Medio Oriente nello sforzo di riaffermare l'iniziativa politica nel conflitto,

H.  considerando che il rilancio dell'iniziativa araba di pace, il 29 marzo 2007 al vertice della Lega araba a Riyadh, offre un'opportunità nuova e credibile per un compromesso globale sulla regione,

I.  considerando che la prospettiva di un vero Stato palestinese è continuamente minacciata sia dalla mancanza di unità della parte palestinese che dai cambiamenti giornalieri della situazione sul terreno, con l'espansione di insediamenti e la costruzione del muro da parte di Israele,

J.  considerando che il caporale israeliano Shalit è ancora tenuto in ostaggio da gruppi radicali a Gaza, mentre migliaia di palestinesi, inclusi membri sia del precedente governo che del Consiglio legislativo, sono ancora prigionieri degli israeliani,

1.  condanna con forza la presa di Gaza da parte dei militari di Hamas e i crimini commessi dalle loro milizie, e ritiene che tale scelta strategica da parte di Hamas sia dannosa per gli interessi e le legittime aspirazioni del popolo palestinese;

2.  esprime il parere che la continua divisione tra le principali fazioni palestinesi indebolisce considerevolmente le speranze del popolo palestinese e le loro legittime aspirazioni, ma ritiene tuttavia che l'attuale crisi non sia una scusa per arrestare gli sforzi intesi alla pace e che potrebbe offrire una nuova piattaforma al fine di rilanciare un chiaro programma inteso a raggiungere un accordo globale tra Israele e l'Autorità palestinese;

3.  accoglie con favore l'iniziativa del primo ministro Olmert intesa a riprendere discussioni dirette con il presidente Abbas;

4.  invita tutte le parti a cooperare attivamente per promuovere la riconciliazione e restaurare una cooperazione pacifica tra gruppi palestinesi, abbandonando l'impegno militare, e aprendo invece una piattaforma di dialogo con il presidente Abbas;

5.  accoglie con favore la pronta reazione del presidente Abbas e la rapida creazione di un nuovo governo palestinese guidato dal primo ministro Fayyad, ed invita Consiglio, Commissione e gli altri membri del Quartetto, incluso il nuovo inviato, ad offrire pieno appoggio politico in vista del consolidamento del loro ruolo;

6.  accoglie con favore la decisione del Quartetto di restaurare assistenza diretta all'Autorità palestinese ed invita la Commissione europea ad accelerare pagamenti diretti e a semplificare le procedure; accoglie altresì con favore la decisione di Israele di ripristinare i pagamenti e la riscossione delle tasse palestinesi all'ANP;

7.  ritiene che l'attuale crisi possa essere superata soltanto con la ripresa di negoziati diretti tra Israele e la Palestina, bloccando ogni violenza e migliorando tangibilmente le condizioni di vita per i palestinesi, i quali ogni giorno si preoccupano dei posti di blocco, del muro che divide e degli insediamenti che continuano ad espandersi, e riavviando chiaramente il processo di pace sulla base delle proposte ribadite dalla Lega araba;

8.  accoglie con favore il fatto che il primo ministro Ehud Olmert stia esplorando la possibilità di rinnovare il dialogo di pace con la Siria, la prima risposta preliminare positiva dalla Siria e l'annuncio del sig. Olmert che molti prigionieri palestinesi saranno presto posti in libertà;

9.  invita Hamas a garantire il rapido rilascio del caporale Shalit;

10.  reitera la propria condanna dell'uccisione di civili da parte delle operazioni militari, gli attacchi terroristici, incluso il proseguimento degli attacchi dei missili di Qassam nel sud di Israele e le esecuzioni extragiudiziali, e riafferma la convinzione che la violenza può generare soltanto ulteriore paura e odio;

11.  reitera la condanna della continua espansione di insediamenti, in particolare all'Est di Gerusalemme, e la costruzione del muro oltre i confini del 1967, poiché tale punizione collettiva inaccettabile del popolo palestinese non è soltanto contraria al diritto internazionale, ma costituisce un grosso ostacolo alla pace;

12.  esprime preoccupazione per la chiusura di Gaza, che peggiora la crisi umanitaria già critica nella Striscia, ed esprime il monito che ogni ulteriore isolamento di Gaza può contribuire ad aggravare la situazione politica;

13.  sostiene l'invito del Commissario UE ad Israele ad aprire urgentemente il confine di Gaza per permettere il passaggio sia di civili che dell'aiuto militare;

14.  esorta il Consiglio ad includere nell'ordine del giorno della prossima riunione del Quartetto la possibilità di inviare una forza di pace internazionale civile e militare nella Striscia di Gaza al fine di allentare la tensione, facilitare il dialogo tra tutte le parti, assistere e proteggere la popolazione civile e controllare da vicino la situazione, incluse le infiltrazioni di terroristi radicali nel territorio;

15.  ricorda a tutte le parti che il conflitto interno in Palestina e la divisione militare e politica tra Gaza e la West Bank non possono mettere in questione la indivisibilità della nazione palestinese né il suo futuro Stato;

16.  reitera che, nonostante l'attuale crisi a Gaza e nella West Bank, il conflitto israelo-palestinese non può essere risolto con mezzi militari o con un'occupazione permanente, oppure negando i diritti e l'esistenza di ambo le parti ma che la sua soluzione sarà possibile soltanto mediante un accordo finale basato sulla coesistenza di due Stati democratici sovrani e viabili, con frontiere mutuamente riconosciute, compreso lo status di Gerusalemme;

17.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Autorità palestinese, al Consiglio legislativo palestinese, al governo israeliano e alla Knesset, al governo e al parlamento della Russia e degli Stati Uniti, al Segretario generale della Lega araba e al Segretario generale delle Nazioni Unite.