PROPOSTA DI RISOLUZIONE
9.7.2007
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Jaromír Kohlíček, André Brie e Luisa Morgantini
a nome del gruppo GUE/NGL
sul Pakistan
B6‑0284/2007
Risoluzione del Parlamento europeo sul Pakistan
Il Parlamento europeo,
– visto l'accordo di cooperazione tra la Comunità europea e la Repubblica islamica del Pakistan sul partenariato e lo sviluppo, le cui conclusioni sono state approvate dal Parlamento il 22 aprile 2004,
– vista la dichiarazione congiunta UE-Pakistan dell'8 febbraio 2007 sull'accordo di cooperazione del 2004, nella quale le due parti si impegnano a sviluppare un dialogo politico formalizzato di ampio respiro che includa tra l'altro la lotta contro il terrorismo, la non proliferazione, i diritti dell'uomo e la buona governance,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione dei diritti dell'uomo e della democrazia in Pakistan, in particolare le risoluzioni in data 10 febbraio 2004 e 22 aprile 2004,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il Presidente Musharraf non ha attuato i suoi impegni del 1999 secondo cui "le forze armate non hanno intenzione di restare in carica che il tempo strettamente necessario a permettere che una vera democrazia fiorisca in Pakistan";
B. considerando che una serie di modifiche apportate alla Costituzione sotto l'amministrazione Musharraf hanno sostanzialmente alterato l'ordinamento politico del Pakistan e trasformato il sistema di governo da un regime parlamentare a uno presidenziale, nel quale il Presidente predomina sul parlamento e può scioglierlo,
C. considerando che le forze militari e i servizi segreti continuano ad esercitare una forte influenza sulla politica, il governo e l'economia del Pakistan,
D. considerando che i recenti avvenimenti, tra cui la sospensione del Giudice supremo del Pakistan il 9 marzo in base ad un'accusa ancora non dimostrata di comportamento improprio e le continue proteste popolari scatenate da questa azione hanno rafforzato l'urgenza di affrontare la questione della democrazia e dello stato di diritto nel Pakistan,
E. considerando che i recenti scontri nella Moschea Rossa e dintorni, che hanno comportato un elevato numero di vittime, costituiscono una palese dimostrazione di potere da parte del movimento islamico radicale, nei confronti del quale il Presidente Musharraf non ha reagito con sufficiente tempestività né decisione,
F. considerando che nel corso della seconda parte dell'anno è previsto lo svolgimento di elezioni parlamentari, provinciali e presidenziali,
G. considerando che la situazione dei diritti umani è in deterioramento, compresa la detenzione arbitraria, il cattivo trattamento, la tortura e la "sparizione" di sospetti terroristi e di oppositori politici, il cattivo trattamento e l'intimidazione dei media, la discriminazione giuridica contro, e il cattivo trattamento delle donne e delle minoranze religiose,
H. considerando che già negli ultimissimi mesi i media hanno subito tremende pressioni, di coercizione e attacchi violenti dal governo al fine di indurli a parlare meno delle proteste antigovernative e della campagna pacifista; considerando i decreti presidenziali del 4 giugno che impongono strette coercizioni sulle trasmissioni nel paese e attribuiscono al PEMRA (L'Autorità pachistana per la regolamentazione elettronica dei media) il potere insindacabile di bloccare trasmissioni, chiudere uffici, sequestrare materiale, revocare licenze e moltiplicare le contravvenzioni per violazioni,
I. considerando che nel 2001 l'Unione europea e il Pakistan hanno firmato un accordo di cooperazione di terza generazione, il cui articolo 1 include quale elemento essenziale il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici,
J. considerando che il Pakistan è una potenza nucleare e un importante protagonista regionale e quindi detiene alta responsabilità nella stabilizzazione della regione;
1. esprime profonda preoccupazione per l'attuale crisi politica in Pakistan; è dell'opinione che la transizione verso un regime democratico sia la sola via accettabile per uscire dalla crisi in atto;
2. invita il Presidente Musharraf ad astenersi da qualsiasi azione che possa impedire il ritorno del Pakistan al sistema democratico, tenendo elezioni libere, eque e democratiche entro fine anno; ammonisce contro l'imposizione della stato di emergenza o altre misure che limitino la libertà di parola, di associazione, di assemblea o di movimento; chiede al Presidente Musharraf di rassegnare le dimissioni dalla carica di capo dell'esercito;
3. deplora che il Consiglio e la Commissione chiudano gli occhi di fronte alle realtà politiche in Pakistan, li invita ad dare un segnale chiaro che la base per la continuazione della cooperazione tra l'Unione europea e il Pakistan è costituita dalla democrazia, dallo stato di diritto e dal rispetto dei diritti umani; invita la Commissione a prendere in considerazione la sospensione dell'accordo di cooperazione prevista espressamente all'articolo 2, in caso non si tengano elezioni libere, eque e democratiche;
4. esprime preoccupazione per una serie di aspetti nello svolgimento di tali elezioni, in particolare per:
- -la neutralità del governo di garanzia che sarà formato tre mesi prima delle elezioni, su nomina del Presidente Musharraf;
- -il fatto che, quale requisito per candidarsi sia richiesto il diploma di laurea; il che esclude il 70% delle donne pachistane dal presentarsi alle elezioni. Trova inaccettabile che un diploma di Madrasa sia considerato equivalente ad un diploma di laurea;
- -la mancanza di legittimazione del futuro presidente pachistano qualora egli sia eletto dall'Assemblea uscente;
5. esprime profonda preoccupazione per l'influenza dell'esercito pachistano sulla politica e invita la dirigenza militare pachistana ad astenersi da qualsiasi azione che possa impedire la transizione verso la democrazia; esprime il parere che esiste necessità urgente di adottare misure che limitino l'influenza dell'esercito e di altri gruppi armati sul processo politico; invita le autorità pachistane a garantire la possibilità per leader esiliati di ritornare in Pakistan e di partecipare alle elezioni;
6. esprime profonda preoccupazione per la sospensione del Presidente della Corte suprema in base ad un'accusa di presunto comportamento improprio, azione considerata da molti un tentativo del governo di mantenere il controllo sul potere giudiziario durante l'anno elettorale; invita al rispetto dell'indipendenza del potere giudiziario e dello stato di diritto, esorta il governo del Pakistan a prendere le misure appropriate per correggere l'attuale tendenza negativa in relazione a tale questione e ad astenersi da ogni interferenza politica nella causa in svolgimento presso la Corte suprema;
7. esprime profonda preoccupazione per la continua erosione della libertà di stampa in Pakistan; invita le autorità pachistane a porre fine all'uso e alla minaccia di coercizione, intimidazione, rapimenti e tortura contro i media e a garantire una vera libertà di espressione;
8. è preoccupato per i numerosi casi ben documentati di "sparizioni" che hanno coinvolto sospetti di terrorismo, giornalisti, studenti, membri dei movimenti nazionalisti Baloch e altri attivisti politici; insiste sul fatto che i rapimenti, le uccisioni extragiudiziali e la detenzione in assenza di processo violano i principi fondamentali del diritto internazionale, compreso il diritto alla vita e il diritto ad un processo equo;
9. esprime seria preoccupazione per la crescita delle forze fondamentaliste in Pakistan; deplora con energia la morte di civili durante le dimostrazioni politiche a Karachi e le vittime degli scontri nella Moschea Rossa e dintorni a Islamabad; invita il governo pachistano ad impedire che ci siano altre vittime civili;
10. esprime preoccupazione per la situazione dei diritti umani e democratici in Pakistan, in particolare la situazione delle donne; esorta il Consiglio e la Commissione ad assumere una posizione ferma in sostegno della clausola sulla democrazia e i diritti umani nei suoi accordi con il Pakistan, a instaurare un dialogo politico intenso sui diritti umani, compreso con il Kashmir, ed esaminare la possibilità di instaurare dialoghi specifici sui diritti umani e creare sottocomitati specifici sui diritti umani, come realizzato in alcuni altri paesi;
11. esprime la sua preoccupazione per il ruolo del Pakistan e per l'inadeguatezza degli sforzi del governo pachistano nell'apportare un contributo costruttivo alla pace e alla ricostruzione in Afghanistan; esorta il governo pachistano a prendere misure immediate ed efficaci al fine di prevenire che qualsiasi forza politica o militare usi il suo territorio come presidio o come base per operazioni in Afghanistan;
12. invita il Pakistan, nonché l'India, a ratificare il trattato NPT e a contribuire costruttivamente al rafforzamento del regime sulla proliferazione nucleare; esprime il suo sostegno alla creazione di una zona libera da armi nucleari nel Sud dell'Asia;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri e al governo del Pakistan.